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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Grammatica reggiana

Prefazione La presente Grammatica reggiana di Denis Ferretti riempie una grossa lacuna degli studi emiliani. Il dialetto di Reggio Emilia infatti dispone gi di diversi dizionari (ultimo in ordine di tempo quello reggiano italiano di Ferrari !erra" arricc#itosi ora di un secondo volume italiano reggiano$" ma mancava un%opera di consultazione c#e ne descrivesse esaurientemente la grammatica. In seguito all%uscita del mio li&ro Dsc'rret in &ulgnai() *anuale e Grammatica del dialetto &olognese (+,,-$" Denis #a cominciato a .tradurre in reggiano/ il mio lavoro sul &olognese0 questo spiega l%ordine non per argomenti ma per livelli crescenti di difficolt del materiale esposto. Per c#i non conosca la grammatica &olognese la scelta pu1 sulle prime risultare disorientante ma" in realt" essa risulta vincente0 infatti" confrontando le due grammatic#e risulta ancor pi2 evidente la somiglianza fra &olognese e reggiano. 3uesti due dialetti" pur se ciascuno originale e &en caratterizzato" appartengono infatti entram&i al complesso dialettale c#e potremmo definire .emiliano centrale/" cui appartiene anc#e il modenese. E anc#e questo a mio parere 4 un contri&uto non da poco agli studi emiliani. In pi2" risultano molto &ene gli aspetti differenti" grazie a un solido impianto di esempi e a una riflessione morfosintattica e fraseologica molto acuta" c#e com&ina la conoscenza intima del dialetto con la necessaria capacit di riflessione metalinguistica. L%ortografia proposta 4 stata ela&orata da Denis allo scopo di scrivere questa grammatica. Essa differisce in vari punti da quelle di Ferrari !erra e del classico lavoro di Giuseppe Davoli (.Piccola guida pratica alla grafia del dialetto di Reggio Emilia/" in0 D1u sgnazz4di (e un qu4lc# sangi1tt$" Parma" 5attei 6789$ ma adotta" con ancor pi2 rigore" il principio dell%equivalenza fra suoni e segni" stemperato solo (comunque con coerenza$ da un%interessante applicazione di certi utili accorgimenti metafonemici (e" quindi" intervariante$. *ettiamo in rete la versione di novem&re +,,8" con la possi&ilit c#e su&isca futuri interventi" ma sicuri di presentare gi un lavoro maturo e molto" molto utile ai reggiani e agli studiosi.

Daniele :itali

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Grammatica reggiana di Denis Ferretti :ocali (:$ a$ tonic#e Le vocali accentate in reggiano possono essere lung#e o &revi. Le lung#e durano il doppio delle &revi. Possono inoltre essere aperte o c#iuse. ;utte le vocali tonic#e reggiane devono avere l%accento corrispondente al loro suono. L%accento acuto indica un suono &reve e c#iuso. Lo portano le vocali" <" =" > (quando #a un suono c#iuso c#e si avvicina alla .i/$ e ? (quando #a un suono c#iuso c#e si avvicina alla .u/$ L%accento grave indica un suono &reve e aperto. Lo portano le vocali " 4 (quando #a un suono aperto c#e si avvicina alla .a/$ e 1 (quando #a un suono aperto c#e si avvicina alla .a/$ L%accento circonflesso indica un suono lungo e c#iuso. Lo portano le vocali" @" A" B (quando #a un suono c#iuso c#e si avvicina alla .i/$ e C (quando #a un suono c#iuso c#e si avvicina alla .u/$ Il macron indica un suono lungo e aperto. Lo portano le vocali D" E (quando #a un suono aperto c#e si avvicina alla .a/$ e F (quando #a un suono aperto c#e si avvicina alla .a/$

D E 4 B > @ < F 1 C

Ga0G GaG GJG Ge0G GeG Gi0G GKG G0G GMG Go0G

a lunga a &reve

cDna canna" gDt gatto" lDt latte c casa" pap pap" H sr" sar sEl sale" pEder padre" fEr fare mBter metro" segrBt segreto" pBder Pietro pr>mma prima" t>ttol titolo" af>tt affitto f@l filo" d@ dito" sut@l sottile malat<a malattia" v<a via" s<o zio cFl collo" tFr toro" LnFc% ginocc#io fCg fuoco" tarCl tarlo" tCr prendere

GI0" J0G e aperta lunga e c#iusa lunga e c#iusa &reve i lunga i &reve o aperta lunga o c#iusa lunga

e molto aperta &reve dial4tt dialetto" s4ller sedano" m4tter mettere

o molto aperta &reve m1nnd mondo" and1mm andiamo" r1tt rotto

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? A =

GoG GN0G GuG

o c#iusa &reve u lunga u &reve

m?ll mulo" r?ssc spazzatura" p?tt scapolo pAr puro" H &rALa &rucia" fAL fuso t=o tuo" s=o suo

E #a un suono molto pi2 aperto OJ0P prima della consonante .r/. < un tempo era pronunciata OeQP (mio R m>QQo$. Sggi prevale la forma OTKP pi2 simile all%italiano. = un tempo era pronunciata O?vP (tuo R t?vvo$. Sggi prevale la forma OTuP pi2 simile all%italiano. A e C in alcuni quartieri vengono pronunciati un po% avanzati" a met tra i suoni italiani e quelli
tipicamente lom&ardi (U e V$. Il grado di apertura e c#iusura delle vocali .e/ e .o/ pu1 variare da un quartiere all%altro" fino ai casi estremi in cui .>/ si pronucia .</ e .?/ si pronuncia .=/" come nella parlata di Wavriago. Xll%opposto" nei comuni della &assa .1/ e .4/ assumono un suono c#e si avvicina alla ./.

&$ non tonic#e Le vocali non tonic#e non #anno l%accento. !ono contrassegnate con la dieresi le vocali .eufonic#e/" ovvero vocali (con grado di apertura varia&ile$ c#e #anno il solo scopo di rendere possi&ile la pronuncia di due o pi2 consonanti consecutive e c#e spariscono se la parola c#e segue o precede inizia con una vocale.

a H e i o [ u

GaG GYG GIG GiG GZG G\G GuG

come in italiano e aperta come in italiano o aperta o molto c#iusa come in italiano

dial4ttt dialetto" cDn&ra camera" a a (preposizione$ !t1mmeg stomaco" serv@r servire" per per (preposizione$ fin@r finire" Fli olio" in in (preposizione$ tomana sof" Fro& cieco" nFno nonno p[rtEr portare" [rt@ga ortica" [spedEl ospedale fuL@l fucile" mFdul modulo" un un (preposizione$

varia&ile tra .a/ ed .e/ H (espansione intraduci&ile$" Hl le" Ht ti" Hs ci" Hm mi" Hd di

Il suono [ in molti quartieri (compreso lo storico quartiere di !anta Wroce$ si fonde col suono .u/. In molti altri per1 i suoni sono nettamente distinti. ]el prefisso des (desfEr disfare" descFmed scomodo" desp4ss spesso$ la e #a un suono c#iuso.

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Le vocali nei monosilla&i .in" per" un" a" Hd/ ecc. di fatto" all%interno della frase" si comportano in tutto e per tutto come vocali non tonic#e0 .per m>/ si pronuncia come se fosse una sola parola in cui la vocale tonica 4 l%ultima .e/ accentata. Dittong#i

4i 1u

GJQG GM_G

e molto aperta ^ i semivocale m4iL mese" &4in &ene" p4il pelo" ingl4iL inglese o molto aperta ^ u semivoc. &1un &uono" c1ursa c1rrsa" padr1un padrone" cr1uL
croce

I dittong#i .4i/ e .1u/ sono tipici della parlata originaria reggiana" c#e per ragioni storic#e 4 stata attri&uita al quartiere di !anta Wroce. Il dittongo 1u per1 si 4 ormai perso nella parlata pi2 diffusa ed 4 stato sostituito dal suono C. Invito perci1 i parlanti a pronunciarlo secondo la propria a&itudine. Il suono 4i 4 comunemente mantenuto su tutto il territorio comunale e in alcuni comuni confinanti" ma allontanandoci dal centro su&isce le stesse sorti e diventa B in quasi tutti i dialetti montani e della &assa. Xll%interno del comune di Reggio i dittong#i sono per1 sempre mantenuti davanti ai suoni nasali. Perci1 4in" 1un" 4int" 4insa" 1unsa ecc. mantengono il suono tipico del dialetto d.o.c. Wonsonanti (W$

cia" ce" ci cio" ciu

come in italiano0 ciDcer c#iacc#iere" cEr c#iaro" cic#@n piccolino" ciFld c#iodo

ciAL serraglio" &o` c% finale di parola o suono dolce0 v4cc% vecc#io" Fc% occ#io" [c%l4in occ#iolino
davanti a W

ca" c#e" c#i" co" cu come in italiano0 cDn&ra camera" c#Evra capra" c#i c#i" cCg cuoco" cAra cura c finale di parola o
davanti a W suono duro0 &r>cc ariete" pFc poco" &actEda &acc#ettata

Gia" ge" gi" gio" giu come in italiano0 giDs g#iaccio" gEra g#iaia" g@r giro" gi?sst giusto" giurEr
giurare

g% finale di parola o suono dolce0 mDg% maggio" s4gg% seggio

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davanti a W

ga" g#e" g#i" go" gu g finale di parola o


davanti a W

come in italiano0 gDra gara" g#>ggna faccia" g#irlDnda g#irlanda" g1ccia ago"

guardEr guardare
suono duro0 &Ag &acato" lEg lago

solo in inizio di parola0 quEder quadro" quDter quattro" ma0 Dcua acqua"

socuDnt alcuni s
suoni simili alla s sorda italiana0 sDs sasso" sapEr zappare" siFper sciopero" simit4rri cimitero" sug#Er asciugare

suoni simili alla s italiana sonora0 Ler&4in zer&ino" Lug#Er giocare" m4iL mese" &ALa fossa

sc

suona disgiunto0 sciFp sc#ioppo" r>ssc% risc#io

In alcuni quatieri il suono .v/ 4 omesso o solo accennato (quindi rappresentato graficamente da un apostrofo$" quando si trova vicino alla vocale .u/. Es. Lav1ur" la%urEr .lavoro" lavorare/a :?" TuEter .:oi" voialtri/. *a c%4 anc#e c#i dice lav[rEr e

vuEter.
;utte le altre consonanti #anno lo stesso suono italiano.

Le doppie Le doppie nel dialetto reggiano scritto non #anno lo stesso valore c#e in italiano" in quanto indicano solamente un allungamento della consonante (c#e 4 molto pi2 pecepi&ile qundo la consonante 4 finale di parola$. Per evitare confusione con l%italiano alcuni dizionari trascrivono le doppie solo finali di parola. Per esempio r1ss rosso" &r?tt &rutto" &4ll &ello" ecc. Per1 al femminile gli stessi dizionari riportano r1sa" &r?ta" &4la per evidenziare la pronuncia nettamente diversa da quella italiana.

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In questa grammatica" conformandoci con quanto gi avviene per i dialetti di *odena e 5ologna" introdurremo l%uso delle doppie anc#e quando si trovino tra due vocali. !criveremo perci1 r1ssa"

&r?tta" &4lla ecc." avvertendo il lettore c#e le doppie in dialetto sono solo un espediente grafico per
esprimere l%allungamento della consonante e non si pronunciano come in italiano. La pronucia rafforzata analoga a quella italiana si #a solamente in tre casi0 6$ nelle parole in cui due consonanti uguali si vengono a trovare vicine in seguito alla caduta di una vocale atona c#e stava in mezzo. Esempio0 c?rr(e$r correre b c?rr r% a c correre a casa. Wur r1 correr1. cs sDnta sessanta +$ nelle parole in cui la consonante doppia 4 preceduta da una vocale &reve o atona e seguita da un dittongo ia" ie" io" iu" ua" ue" ui" uo. Esempio0 pr4ssia fretta" attuEl attuale" c?ffia cuffia" miL4rria miseria d$ nelle parole in cui la consonante doppia 4 preceduta da una vocale &reve o atona e seguita da .l/ o da .r/. Esempio0 !gu>ssra !vizzera" spapplE spappolato" siv4ttla civetta" 5?ddri .5udrio (localit$/

Pr incumincEr m> H sAn un stud4int t> t fE na t1urta Hl gDl Hl cDnta ala mat4ina la gal4inala f i Cv nuEtr H studdi1mm l arLDn TuEtr H descur@ &4in in dial4tt i gDt H c?rren fFrt Hl c v4cci Hl dDn L1
I pronomi personali

Per cominciare io sono uno studente tu fai una torta il gallo canta di mattina la gallina fa le uova noi studiamo il reggiano voi parlate &ene in dialetto i gatti corrono veloci le case vecc#ie crollano

In reggiano sono0 m>" t>" l?" lB" nuEter" nuEtri" (v$uEter" (v$uEtri" l1ur. La prima e seconda persona plurale #anno quindi anc#e il femminile.

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Il ver&o fEr

m> H fDg na t1urta t> t fE na c l? l f un quEder lB la f n aperit@v nuEtr H f1mm Hl &Dgn TuEtr H f4 nin@n l1ur H fDn i eserc>ssi l1ur Hl fDn lessi1un
Le vocali eufonic#e

io faccio una torta tu fai una casa egli fa un quadro ella fa un aperitivo noi facciamo il &agno voi fate la nanna essi fanno gli esercizi esse fanno lezione

Perc#> nuEter e TuEter negli esempi esposti si sono contratti in nuEtr e TuEtr) Perc#> la e atona 4 una vocale .eufonica/" cio4 serve soltanto a rendere pi2 facilmente pronuncia&ile la vicinanza di due consonanti (in questo caso t ed r$. 3uando per1" nel discorso" la parola c#e contiene una e (o una o$ eufonica si trova davanti a una vocale c#e rende pronuncia&ile il gruppo consonantico" la e cade. In dialetto reggiano sono eufonic#e quasi tutte le e atone finali di silla&a delle parole c#e terminano con una consonante e le o atone finali di silla&a c#e precedono v" & e m. Esempi0 Eter altro" cArov curvo" quEder quadro" ELen asino" dFrom dormo" quadEren quaderno" Fro& cieco" fAro& fur&o" mErel merlo.

Xnc#e prima della vocale tonica" possiamo avere vocali eufonic#e. ;ipicamente la H #a il solo scopo di rendere pronuncia&ili alcuni gruppi di consonanti e si pu1 eliminare ogni volta c#e la pronuncia lo permette0

Hs s4int si sente" s d@L si dice. Hm mDs mi ammazzo" m sBd mi siedo Hd t?t di tutti" d c#i Eter degli altri.
L%eliminazione della vocale eufonica 4 per1 o&&ligatoria solo davanti ad altre vocali. ]egli altri casi 4 facoltativa. !i pu1 quindi dire a piacere s d@L o Hs d@L" t fE o Ht fE. 5isogna invece dire d Fr d%oro" t> t m Dugur tu mi auguri" l Fr l%oro.

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Davanti alle parole c#e iniziano con esse impura (s^consonante$" la vocale eufonica 4 sempre posizionata prima di questa0

s HLmFrsa si spegne (H$ m HspFst mi sposto (e non Hm spFst$ t> t Hst?ddi tu studi (non t> Ht st?ddi$
anc#e la u dell%articolo inteterminativo .un/ in dialetto segue ormai le regole delle vocali eufonic#e" per cui di solito cade davanti alle parole c#e iniziano con vocale e talvolta anc#e davanti a parole c#e iniziano con una consonante dalla pronuncia compati&ile0

un am@g b n am@g un amico un Eter b n Eter un altro v4 un cavDle b v4 n cavDl guarda" un cavalloe
nella forma femminile (una$" di fatto" nella parlata comune" la .u/ 4 quasi sempre omessa0

n%am@ga un%amica n%Cra un%ora n%Fra un luogo all%om&ra na mDn una mano na vFlta una volta
Le espansioni del soggetto Fra il soggetto e il ver&o ci vuole una particella" c#iamata espansione del soggetto0

*ari@n e !im1un H fDn i eserc>ssi La *aria e la !im1una Hl fDn i eserc>ssi La *ar<a e la !im1una H fDn i eserc>ssi

*arietto e !imone fanno gli esercizi *aria e !imona fanno gli esercizi *aria e !imona fanno gli esercizi

L%espansione del soggetto Hl distingue il masc#ile dal femminile. ]el reggiano moderno questa regola si 4 un po% attenuata e la forma .l1ur H fDn/ 4 sempre pi2 spesso utilizzata (scorrettamente$ per entram&i i generi. Le espansioni del soggetto delle altre persone sono H" Ht" HlGla" H" H" H.

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Essendo H una vocale eufonica" di fatto le unic#e persone in cui 4 veramente o&&ligatorio pronunciare l%espansione sono la seconda e la terza0

t> Ht fE oppure t> t fE tu fai l? Hl f oppure l? l f egli fa lB la f


ella fa

Le espressioni t> fE" l? f sono s&agliatissime ed evidenziano inequivoca&ilmente la non padronanza del linguaggio da parte di c#i parla. ]elle altre persone 4 invece ormai possi&ile non pronunciare l%espansione H0

m> fDg io faccio f1mm facciamo (ma non .nuEter f1mm/. La vocale eufonica da togliere 4 la .e/ di .nuEter/ per cui si
pronuncia necessariamente nuEtr H f1mm$

fE fate (ma%uEtr H fE per lo stesso motivo del punto sopra$ l1ur fDn loro fanno
In realt non 4 giusto dire c#e l%espansione non c%40 4 pi2 giusto dire c#e non si pronuncia. L%a&itudine di non pronunciare l%espansione H 4 comunque recente ed 4 dovuta pro&a&ilmente all%influenza dell%italiano. I vecc#i la pronunciavano sempre. ;ant%4 c#e davanti ai ver&i c#e iniziano con vocale" per l%espansione H non sparisce fondendosi col ver&o" ma diventa (H$i (pronundo la .i/ come una semivocale OQP$ proprio per essere sentita0

(H i Dugur auguro (H$i augur1mm auguriamo (H$i augurE augurate (H$i Duguren augurano
Le forme m> Dugur" nuEtr augur1mm" TuEtr augurE" l1ur Duguren &enc#> ormai diffuse non sono tipic#e del vero dialetto. I nomi di persona femminili In dialetto reggiano prendono l%articolo0 la War?lla e la fusf4ina Warolina e Giuseppina.

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Gli articoli al singolare Davanti a consonante Davanti a vocale

m. Hl gDl" Hl stud4int f. la gal4ina" la c m. un gDl" un stud4int f. na gal4ina" na c

il gallo" lo studente la gallina" la casa un gallo" uno studente una gallina" una casa

l 1mm(en$" l Dn l%Fca" l%1ura n 1mm(en$" n Dn n%Fca" n%1ura

l%uomo" l%anno l%oca" l%ora un uomo" un anno un%oca" un%ora

Wome si vede" gli articoli masc#ili seguiti da vocale non #anno l%apostrofo" quelli femminili sg0

Hl b l Eter d> un b n Eter d>

l%altro giorno un altro giorno

la b l% Etra s@ra (u$na b n%Etra s@ra

l%altra sera un%altra sera

Gli articoli al plurale Davanti a consonante Davanti a vocale

m. i gDQ" i stud4int f. Hl gal4in(i$" Hl c

i galli" gli studenti le galline" le case

i 1mm(en$" i Dn Hgli Fc#(i$" Hgli 1ur(i$

gli uomini" gli anni le oc#e" le ore

La .i/ seguita da vocale si pronuncia come semivocale OQP (i 1mmen R Q1mmen$. ]ella parlata d.o.c. di !anta Wroce" Hl era pronunciato .el/ per indicare il plurale femminile e .al/ per indicare il singolare masc#ile. Sggi 4 pi2 diffusala pronuncia .al/ per entram&i. E ovviamente" essendo la .H/ una vocale eufonica" la si pu1 omettere ogniqualvoltala pronuncia lo consenta0

guardE l gDl guardate il gallo.


I ver&i 4sser" andEr e tCr

4sser .essere/ m> H sAn t> t B l? l B lB l%B nuEtr H s1mm


io sono tu sei egli 4 ella 4 noi siamo

andEr .andare/ m> H vDg t> Ht vE l? Hl v lB la v nuEtr H nd1mm


io vado tu vai egli va ella va noi andiamo

tCr .prendere/ m> H t?gg t> Ht tC l? Hl tCL lB la tCL nuEter H t[l1mm


io prendo tu prendi egli prende ella prende noi prendiamo

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TuEtr H s@ l1ur i @n l1ur Hgl% @n

voi siete essi sono esse sono

TuEtr H ndE l1ur H vDn l1ur Hl vDn

voi andate essi vanno esse vanno

TuEtr H t[l@ l1ur H tCLen l1ur Hl tCLen

voi prendete essi prendono esse prendono

Ssservando il ver&o 4sser" si pu1 vedere c#e le esp. sogg. Hl" la" i" Hl davanti a vocale si comportano come i corrispondenti articoli (ad eccezione del masc#ile della terza plurale c#e davanti a consonante diventa H e non i come a *odena e 5ologna$. La costruzione H g B Worrisponde all%italiano .c%4" ci sono/0

H g B PiDsa d Erom H g B tDnta g@nt H g B tDnt HrLDn

c%4 piazza della :ittoria c%4 tanta gente ci sono tanti reggiani

La costruzione Hm piEL Worrisponde all%italiano .mi piace" mi piacciono/0

H m piEL la piDsa H m piEL i pis1un


Il plurale masc#ile

mi piace la piazza mi piacciono i piccioni

3uasi tutte le parole masc#ili #anno il plurale uguale al singolare0

Hl tur>ssta" i tur>ssta Hl gDt" i gDt Hl sFld" i sFld

il turista" i turisti il gatto" i gatti il soldo" i soldi

Le parole c#e finiscono con la lettera .l/ fanno eccezione0 perdono la l" a volte trasformandola in Q semivocale. Le parole in 4ll per1 fanno il plurale in B. :i 4 quindi un restringimento della vocale tonica0

Hl cavDl" i cavDQ Hl canEl" i canE

il cavallo" i cavalli il canale" i canali

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Hl &4ll" i &B Hl cBl" i cBQ Hl gr>ll" i gr>QQ Hl cav@l" i cav@ Hl cFl" i cFQ Hl fiCl" i fiC Hl &1ll" i &1QQ Hl m?ll" i m?QQ Hl cAl" i cAQ al mirDc#el" i mirDc#eQh al mFdul" i mFduQh
Eccezione0

il &ello" i &elli il cielo" i cieli il grillo" i grilli il capello" i capelli il collo" i colli il figlio" i figli il &ollo" i &olli il mulo" i muli il culo" i culi il miracolo" i miracoli il modulo" i moduli hoggi diffusala forma i mirDc#el h . . . .

i mFdul

Hl p4il" i p4il
Il ver&o av4ir

il pelo" i peli

m> Hi 1 t> t E l? l lB l% TuEtr Hi @ l1ur Hi Dn l1ur Hgli Dn

io #o tu #ai egli #a ella #a voi avete essi #anno esse #anno

nuEtr Hi 1mm noi a&&iamo

Xlla prima persona singolare e alle tre persone plurali" l%espansione 4 seguita da una .i/ semivocale. !uccede ogni volta c#e il ver&o inizia con vocale. !e si omette la H eufonica" si deve comunque pronunciare la .i/0 i 1" i 1mm" i Dn. L%accento Wontrariamente all%italiano" i ver&i monosilla&ici con a finale prendono l%accento (a 4 una preposizione" fa una nota musicale" sta significa .questa/$0

lB la f na v>tta da pensionEda l? l v al DX*! l? l st a !an !tBven lB la s l HrLDn

lei fa una vita da pensionata lui va al DX*! lui a&ita a !anto !tefano lei sa il reggiano

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I quattro gruppi ver&ali I ver&i reggiani si possono dividere in quattro gruppi (o coniugazioni$0 6i gruppo0 +i gruppo0 di gruppo0 9i gruppo0 ver&i terminanti in Er ver&i terminanti in 4ir ver&i terminanti in er ver&i terminanti in @r

mandEr . mandare/ sav4ir .sapere/ &Dter . &attere/ fin@r .finire/

Il primo gruppo ver&ale Ecco alcuni ver&i regolari del primo gruppo0

mandEr .mandare/ *> H mDnd t> t mDnd l? l mDnda lB la mDnda nuEtr H mand1mm TuEtr H mandE l1ur H mDnden l1ur Hl mDnden magnEr .mangiare/ *> H mDgn t> t mDgn l? l mDgna lB la mDgna nuEtr H magn1mm TuEtr H magnE l1ur H mDgnen l1ur Hl mDgnen

cantEr .cantare/ m> H cDnt t> t cDnt l? l cDnta lB la cDnta nuEtr H cant1mm TuEtr H cantE l1ur H cDnten l1ur Hl cDnten viaLEr .viaggiare/ m> H viDL t> t viDL l? l viDLa lB la viDLa nuEtr H viaL1mm TuEtr H viaLE l1ur H viDLen l1ur Hl viDLen

vang#Er .vangare/ m> H vDng t> t vDng l? l vDnga lB la vDnga nuEtr H vang1mm TuEtr H vang#E l1ur H vDng#en l1ur Hl vDng#en &ruLEr .&ruciare/ m> H &rAL t> t &rAL l? l &rAsa lB la &rAsa nuEtr H &ruL1mm TuEtr H &ruLE l1ur H &rALen l1ur Hl &ruLen

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Wome si vede" per fare il presente dei ver&i del 6i gruppo si toglie anzitutto Er. Poi" le prime due persone vengono lasciate invariate" mentre alle altre si aggiungono delle desinenze specific#e0 6 pers. sing. + pers. sing. d pers. sing. 6 pers. pl + pers. pl. d pers. pl.
a a a a a a

a 1mm E en

]otate c#e la differenza tra masc#ile e femminile 4 espressa solo dall%esp. sogg.0 l? l mDnda" l1ur

H cDnten (m.$" lB la mDnda" l1ur Hl cDnten (f.$


quando la desinenza 4 accentata ( 1mm" E$" la radice 4 uguale a quella dell%infinito0

magn " viaL " &rAL


quando 4 accentatala radice" questa si allunga0 mDgn " viDL " &rAL

!i comportano cosg tutti i ver&i regolari del 6i gruppo in cui la a della desinenza 4 in silla&a aperta" ad es. &alEr .&allare/" ciamEr .c#iamare/" ciapEr .prendere" acc#iappare/" lasEr .lasciare/" pasEr .passare/" tac#Er .attaccare" cominciare/0 m> H &Dl" H ciDm" H ciDp" H lDs" H pDs" H tDc. 3uando si trova un ver&o nuovo 4 sufficiente risalire alla coniugazione della prima persona. :er&i irregolari :i sono ver&i terminanti in Er irregolari0

dEr .dare/ H dDg Ht dE Hl d la d H d1mm H dE H dDn Hl dDn

!tEr .stare/ H stDg t HstE Hl st la st H st1mm H stE H stDn Hl stDn

desfEr .disfare/ H desfDg Ht desfE Hl desf la desf H desf1mm H desfE H desfDn Hl desfDn

Wome si vede" questi ver&i funzionano in modo simile a fEr e ndEr" gi incontrati precedentemente.

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Le espansioni e le vocali eufonic#e prima della esse impura Gli articoli" le preposizioni e le parole con vocali eufonic#e c#e precedono le parole c#e iniziano con s^consonante si comportano come se fossero davanti a una parola c#e inizia con vocale. Dovremmo cio4 considerare le parole c#e iniziano con esse impura" come se iniziassero sempre con una H c#e" essendo eufonica" si pronuncia solo se preceduta da consonante0

vCt HstEr fBrom vuoi star fermo) &r?tt Hst?ppide &rutto stupidoe l B t?tt HspettnE 4 tutto spettinato
!e la parola c#e precede la esse impura #a una vocale eufonica" si elimina sempre questa" per pronuciare sempre la H eufonica c#e precede la esse0

d HscFrta R di scorta (e non ed scFrta$ pr HstEr R per stare (e non per stEr$ t HstE R stai (e non Ht stE$ (H$m HspFst R mi sposto (e non H m spFst$
Xnc#e l%espansione della seconda persona Ht segue sempre questa regola0 t HstE stai" t HspAd sputi" t HspEr risparmi. Fanno eccezione le parole c#e finiscono con .elle/ e .enne/ in quanto la pronuncia risulta molto facile anc#e senza aggiungere la H prima della esse impura0

fDn sc#@va fanno sc#ifo (ma fDn Hsc#iva non 4 s&agliato$ un &4ll sc#Ers un &ello sc#erzo Hl st?ppid lo stupido un st?ppid uno stupido
Per questo" anc#e l%espansione della terza persona singolare masc#ile rimane sempre .Hl/ permettendo la distinzione tra masc#ile e femminile0 Hl st" Hl spuda" Hl spEra (m.$a la st" la

spAda" la spEra (f.$

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Il femminile !i ottiene aggiungendo una a al masc#ile0

n am@g sinpDtic" n%am@ga sinpDtica un &4ll caf4" na &4lla amic>ssia un cDn grDnd" na cDgna grDnda ind un pa4iL luntDn" H g B na sitE luntDna

un amico simpatico" un%amica simpatica un &el caff4" una &ella amicizia un cane grande" una cagna grande in un paese lontano" c%4 una citt lontana

Le parole masc#ili c#e #anno una .e/ (o una .o/$ eufonica dopo la vocale tonica" la perdono passando al femminile0 n@g#er b n@graa fAro& b fAr&aa selvDdeg" selvDdga. Il genere dei nomi Worrisponde spesso a quello italiano" ma con alcune differenze. *asc#ili0 Hl &an&EL .la &am&agia/" Hl sa&&i1un la sa&&ia per lavori in muratura Femminili0 l%aldamEra il letamaio" l%[m&r4lla l%om&rello" la mar1lla il n1cciolo" la &ug#Eda il &ucato"

la c[c1mm&ra il cocomero" la c[m[d4ina il comodino" la piFpa il pioppo" la g?ssa il guscio" la &urgunLCla il gorgonzola" la l?mma il lume" la m4sscla il mestolo.
Xlcune parole cam&iano significato a seconda del genere0 Hl s1nn l%azione del dormire" la s1nn la voglia di dormire. Xltre parole #anno entram&i i generi senza differenza di significato0 Hl &ergnFc#el" la &ergnFcla il &ernoccolo" Hl m?cc%" la m?ccia il mucc#io" al panBr" la panBra" il paniere" Hl cavDgn" la cavDgna il cesto" Hl trEv" la trEv la trave. La congiunzione es !i usa fra due ver&i coniugati con lo stesso soggetto" al posto di e" col significato di .e per di pi2/0

H g 1 l st1mmeg s1tt sCver es Hm g@ra la t4ssta l B un grDn ELen es Hl vCl fEr al fAro&

#o il voltastomaco e mi girala testa 4 un asinaccio e vuol fare il fur&o

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

La congiunzione es si usa oggi meno di un tempo. Resta ancora utilizza&ile con due azioni strettamente collegate fra loro perc#> l%una 4 contemporanea" conseguenza o opposta all%altra. !i usa di preferenza con frasi &revi0

Hl magna es Hl dFrom Hl &4vv es Hl f?mma H r>dd es H piDnL

mangia e dorme &eve e fuma rido e piango

:er&i de&oli e forti del 6i gruppo -

dmandEr" carg#Er" curEr" spieg#Er e tirEr sono regolari de&oli (del tipo mandEr" magnEr$0 m> H dmDnd" nuEtr H dmand1mma H cDreg" H carg1mma H cAr" H cur1mma H spiBg" H spieg1mma H t@r" H tir1mma

prilEr e &adEr sono regolari forti e su&iscono modificazioni della vocale della radice" quando
l%accento tonico cade su questa anzic#> sulla desinenza0

PrilEr .girare su s> stessi/ m> H pr>ll t> Ht pr>ll l? Hl pr>lla nuEtr H pril1mm TuEtr H prilE l1ur H pr>llen
La negazione io giro tu giri egli gira noi giriamo voi girate essi girano

&adEr .&adare/ m> H &Ed tE Ht &Ed l? Hl &Eda nuEtr H &ad1mm TuEtr H &adE l1ur H &Eden
io &ado tu &adi egli &ada noi &adiamo voi &adate essi &adano

!i forma con due elementi0 Hn" c#e va prima del ver&o e m<a c#e si mette dopo.

m> H n sAn m<a t> Ht n B m<a l? Hl n B m<a lB la n B m<a ]uEtr H n s1mm m<a nuEtri H n s1mm m<a TuEtr H n s@ m<a TuEtri H n s@ m<a l1ur H n @n m<a l1ur Hl n @n m<a

io non sono tu non sei egli non 4 ella non 4 noialtri non siamo noialtre non siamo voialtri non siete voialtre non siete essi non sono esse non sono

m> H n 1 m<a t> Ht n 4 m<a l? Hl n m<a lB la n m<a nuEtr H n 1mm m<a nuEtri H n 1mm m<a TuEtr H n @ m<a TuEtri H n @ m<a l1ur H n Dn m<a l1ur Hl n Dn m<a

io non #o tu non #ai egli non #a ella non #a noialtri non a&&iamo noialtre non a&&iamo voialtri non avete voialtre non avete essi non #anno esse non #anno

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

La H eufonica di Hn cade o&&ligatoriamente a favore delle vocali delle espansioni del soggetto e questo 4 particolarmente evidente nella seconda e nella terza persona singolare. ]ell%esepressione .Hl n B m<a/ " Hl permette la distinzione tra masc#ile e femminile. 3uesto non sare&&e possi&ile se si dicesse .l Hn B m<a/. Per quanto riguardala seconda persona" la forma .t Hn B m<a/ risulta particolarmente sgradevole e tradisce la mancata padronanza del dialetto. *olto pi2 diffusa invece la forma .Hn t%B mia/ (con la particella Hn preposta all%espansione al soggetto$" pur essendo sostanzialmente errata. Importante0 l%avver&io negativo m<a scompare se nella frase ci sono altre parole negative come

nisAn .nessuno/" mDQ .mai/ pi? .pi2/" ecc. Facoltativa l%eliminazione in presenza di .gn@nt/ (o gn@nto$ .niente/. Il mantenimento del m<a in questo caso puF avere un significato rafforzativo t Hn mDgn mDQ H n s1 gn@nt H n s1 m<a gn@nt
non mangi mai non so niente non so proprio niente G non ne so niente

Interazione tra H g B e la negazione !appiamo c#e .c%4" ci sono/ si dice sempre H g B. Won la negazione a&&iamo H n g B

H n g B m<a d Hstud4int H n g B gn@nto H n g B nisAn

non ci sono studenti non c%E niente non c%E nessuno

Le domande ]elle domande dirette" l%espansione del soggetto va o&&ligatoriamente messa non prima" ma dopo il ver&o" fondendosi con esso.

jt Hst?f Hd tirEr Hl fiE) g Et mEl ai d4int) WsH fDg#ia)

sei stanco di vivere) #ai mal di denti) cosa faccio)

t B b Bt) Ht g 4 b g Et) H fDg b fag#ia)

sei) #ai) faccio)

]elle domande indirette (senza punto interrogativo$ si mantiene lo stesso ordine delle frasi affermative0 H n sF m<a s%H pFs .non so se posso/" H n sF m<a csH g F .non so cos%#o/.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

E% eccezionalmente possi&ile omettere l%inversione anc#e nelle frasi interrogative dirette (specialmente se negative$ per conferire una diversa sfumatura di significato0

n Hl sEt m<a) t Hl sE m<a)

non lo sai) (c#iedo perc#> nemmeno io lo so$ non lo saaai))) (io lo so e mi stupisco c#e tu non lo sappia$

kn altro caso in cui si evita l%inversione" 4 quando conversando si ripete una cosa gi detta dal nostro interlocutore0 X H vDg a R4LL 5 Ht vE a R4LL) ]1" t> t HstE a ce vado a Reggio :ai a Reggio) ]o" tu stai a casae

andEr a R4LL (andare a Reggio$" per gli a&itanti dei quartieri periferici" significa andare nel centro
storico. Xnc#e se ci si sposta di un c#ilometro (e quindi di fatto si 4 gi a Reggio$" si usa questa espressione. ]on si dice assolutamente .H vDg# in c4inter/

Il plurale femminile *olte parole formano il femminile aggiungendo un la al masc#ile. Il plurale femminile delle parole cosg ottenute si forma sostituendo la la con una li$0

Hl gDt" i gDta la gDta" Hl gDti Hl cun@n" i cun@na la cun@na Hl cun@ni la &4lla ragDsa" Hl &4lli ragDsi

il gatto" i gatti" la gatta" le gatte il coniglio" i coniglia la coniglia" le coniglie la &ella ragazza" le &elle ragazze.

la desinenza li del plurale femminile 4 spesso pronunciata leggermente tendente alla .e/ per diventare una .e/ vera e propria nei comuni della montagnaa Le parole femminili senza un corrispondente masc#ile possono invece limitarsi a formare il plurale perdendo la la0

la d1nna" Hl d1nna la gDn&a" Hl gDn& l%Fca" Hgli Fc#a la vDca" Hl vDc#

la donna" le donnea la gam&a" le gam&e l%oca" le oc#ea la mucca" le mucc#e

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

tuttavia non 4 s&agliato il plurale in li (al vDc#i" agli Fc#i" al gDn&i" ecc.$ tipico della parlata su&ur&ana e oggi sempre pi2 diffuso anc#e nel territorio comunale. Il plurale in li 4 invece sempre s&agliato nei sostativi femminili c#e non finiscono in la.

la solit?ddin" Hl solit?din .la solitudine" le solitudini/a la pEL" Hl pEL la pace" le pacia


In particolare le desinenze i1un" si1un" (molto pi2 frequenti$ ric#iedono sempre il plurale invariato. Il plurale in li (come del resto il singolare in la$ 4 sempre o&&ligatorio negli aggettivi" anc#e se questi in italiano sono invariati tra masc#ile e femminile.

na sBlta dif>ccila" dHl sBlti dif>ccili .una scelta difficile" delle scelte difficili/ na tri&ulEda in?ttila" dHl tri&ulEd(i$ in?ttili .una faticaccia inutile" delle faticacce inutili/ na d1nna fFrta" dHl d1nn(i$ fFrti .una donna forte" delle donne forti/

kso della preposizione da Won da .da/ si indica spesso lo scopo cui 4 destinato qualcosa" anc#e al posto delle altre preposizioni. Sltre ai noti mDc#ina da scr>ver .macc#ina per scrivere/ g1mma da scanslEr .gomma per cancellare/ a&&iamo .Dsa da &ug#Eda/ asse per &ucato" imp[l4ina da l%Fli ampolla per l%olio"

vist@ dala f4ssta .vestito per la festa/" e poi0 &[t4iga da &ar&BrGperuc#Bra vDca da lDt garL1un da murad1ur mDc#ina da lavEr c da cuntad4in
salone di acconciatura mucca da latte garzone (aiutante$ muratore lavatrice casa colonica

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Le preposizioni semplici e articolate Le preposizioni semplici sono0 Hd" a" da" in " cun" s?" per" traG(stra$

6$ !? e (s$tra (talvolta anc#e nella forma .fra/$ sono usate poc#issimo e spesso suonano come una
traduzione maldestra dall%italiano. ]ella maggior parte dei casi si rendono questi concetti con le espressioni0

in s>mma a .in cima a/ tram4LL a G dam4LL a .in mezzo a/


ancora pi2 rare le forme articolate .s=l" s=la" s=i" s=l/ (particolaremente sgradevoli$ e .tral" trala"

trai" tral/ (pi2 accetta&ili$.


+$

cd e per sono formati da vocali eufonic#e. !eguendo la regola generale" le vocali si possono
omettere ogni qual volta la pronuncia lo renda possi&ile e si devono omettere se la parola c#e segue inizia con vocale o con esse impura.

cd f4rr oppure d f4rr .di ferro/ d arg@nt .d%argento d HsmElt .di smalto/ per m> .per me/ per dmandEr oppure pr HdmandEr .per c#iedereGdomandare/ pr incC .per oggi/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

pr HstuddiEr .per studiare/


allo stesso modo" di fronte ad articoli c#e iniziano per vocale (Hl" i Oi0P" Hgli" un$ queste due preposizioni devono far cadere la vocale eufonica formando le preposizioni articolate0

Hd ^ Hl b dal Hd ^ i b di Hd ^ Hgli b dagli Hd ^ un b dun per^Hl b pral per ^ i b pri per ^ Hgli b pragli per ^ un b prun

la c1vva dal gDt Hl cFl di gDt Hl cFl dagli Fc la c1vva dun gDt pral gDt" pral vDc pri gDt pragli Fc# prun gDt

di fronte ad articoli c#e iniziano con una consonante (la" l%" i OQP na" n" n%$" se la pronuncia lo

consente" le preposizioni possono far cadere la vocale eufonica e formare preposizioni articolate0 Hd ^ la b Hd la oppure dla Hd ^ l% b Hd l% oppure dl% Hd ^ i b di Hd ^ na b Hd na oppure dna Hd ^ n b Hd n oppure dn Hd ^ n% b Hd n oppure dn% per ^ la b per la per ^ l% b per l% per ^ i b per i per ^ na b per na per ^ n b per n per ^ n% b per n% d$ X e da si comportano come in italiano e formano le preposizioni articolarte0 al" ala" ai al (davanti a consonante$ e al" al%" ai" agli (davanti a vocale$ dal" dala" dai" dal (davaanti a consonante$ e dal" dala" dai" dagli (davanti a vocale$. Hl cFl Hd la vDca G Hl cFl dla vDca Hl cFl Hd l%Fca G Hl cFl dl%Fca Hl cFl Hd i ELen G Hl cFl di ELen Hl cFl Hd na vDca G Hl cFl dna vDca Hl cFl Hd n ELen G al cFl dn ELen Hl cFl Hd n%Fca G Hl cFl dn Fca per la strEda per l%Altma vFlta per i ELen (e non pri ELen$ per na vFlta per n ELen per n%Fca

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

9$

In e cun su&iscono alcune modificazioni nella formazione delle preposizioni articolate in quando 4 seguito da un articolo" sia determinatino c#e indeterminativo aggiunge una .d/ (o una .t/$0 ind Hl prE" ind la cDm&ra" ind i cav@" ind Hl gDn&" ind An cant1un" ind na c. kna scorrettezza diffusa
4 quella di omettere la .d/ in casi di unione tra in e l%articolo indeterminativo0 in un cant1un e (pi2 spesso$ in na c. 3uesto 4 dovuto pro&a&ilmente all%influenza dell%italiano.

cun di solito non forma preposizioni articolate" ma si limita a precedere gli articoli c#e rimangono
trascritti in modo normale0 cun Hl" cun la" cun i" cun Hl" cun un" cun na. Parlando velocemente" per1" per eliminare una silla&a" molti tendono a .mangiare/ la n davanti agli articoli determinativi masc#ili e al femminile plurale" dicendo cu%al" cu%i c#e in alcune zone tendono a divenire c?%al b col" c?%i b c?i

Il partitivo Il plurale degli articoli un" na" non esiste. Xl suo posto si usa il partitivo" costituito dalle forme articolate della preposizione Hd" oppure si usa l%aggettivo socuDnt .alcuni/ (f. li$0

di cun@n" dal vDc" dal &4LLii socuDnt cun@n" socuDnti vDc#" socuDnti &4LLii

dei conigli" delle mucc#e" delle api alcuni conigli" alcune mucc#e" alcune api

]elle frasi negative" il partitivo si usa senza articolo (Hd ^ sostantivo$" come in francese.

Hn g B m<a Hd s?c#er la n pCl m<a av4irg Hd fiC

non c%4 zucc#ero non pu1 avere figli

In dialetto il partitivo si usa pi2 spesso c#e in italiano0

cun di sC am@g# elettric>ssta H mDgn dal pDn cun dal salDm

con alcuni suoi amici

H v4nnden di lampadDri 4 dla rF&a da vendono lampadari e attrezzature elettric#e


mangio pane e salame

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Il pronome Hs Worrisponde all%italiano .si/0

per fEr la diBta Hs magna dla verdAra Hs v4d c#% l magnE na p[rcar<a Hs cap>ss

per far dieta si mangia della verdura si vede c#e #a mangiato una sc#ifezza certamentee

Il pronome Hs con la negazione

Hs deve seguire la negazione Hn. !i puF eliminare indifferentemente la H eufonica di Hs o quella di Hn (o addirittura entram&ee$. !e il ver&o c#e segue Hs inizia per vocale" si pronuncia
o&&ligatoriamente an ^ s.

(H$n (H$s pCl m<a OJns po0l mKQaP OnJs po0l mKQaP Onspo0l mKQaP Hn s v m<a luntDn G n Hs v m<a luntDn Hn s cap>ss gn@nt(o$ G n Hs cap>ss gn@nto Hn s incum@ncia m<a

non si pu1 non si va lontano non si capisce niente non si inizia

Il secondo gruppo ver&ale Womprende i ver&i tCr e av4ir" nonc#> i seguenti ver&i irregolari terminanti in l4ir

vr4ir .volere/ m> H v1i t> Ht vC l? Hl vCl nuEtr H vr1mm TuEtr H vr@ l1ur H vClen

pr4ir .potere/ m> H pFs t> Ht pC l? Hl pCl nuEtr H pr1mm TuEtr H pr@ l1ur H pClen

sav4ir .sapere/ m> H sF t> Ht sE l? Hl s nuEtr H sai1mm TuEtr H sa@ l1ur H sDn

par4ir .parere/ m> H pEr t> Ht pEr l? Hl pEr nuEtr H par1mm TuEtr H par@ l1ur H pEren

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Xppartengono a questo gruppo anc#e i var&i val4ir .valere/" taL4ir .tacere/" piaL4ir .piacere/"

d[v4ir .dovere/. Del ver&o .sentire/ esistono tre forme c#e si coniugano nello stesso modo0 .s4inter" sint@r e sint4ir/

:er&i forti del primo gruppo0

Pr[%Er .provare/
6 + d 9 m
a a a a a a

pag#Er m> H pEg t> Ht pEg l? Hl pEga nuEtr H pag1mm TuEtr H pag#E l1ur H pEg#en

pinsEr m> H p4ins t> Ht p4ins l? Hl p4insa nuEtr H pins1mm TuEtr H pinsE l1ur H p4insen
a a

m> H prCv t> Ht prCv l? Hl prCva nuEtr H pr[%1mm TuEtr H pr[%E l1ur H prCven

E% molto facile0 quando la radice non 4 accentata 4 la stessa dell%infinito (alla 9 e - persona$" quando la radice 4 accentata si modifica secondo le regole dell%alternanza vocalica (vedi$

I ver&i forti del primo gruppo

lav[rEr .lavorare/ m> H lav1ur t> Ht lav1ur l? Hl lav1ura nuEtr H lav[r1mm TuEtr H lav[rE l1ur H lav1uren

fumEr .fumer/ m> H f?mm t> Ht f?mm l? Hl f?mma nuEtr H fum1mm Tuetr H fumE l1ur H f?mmen

guardEr .guardare/ m> H guErd t> Ht guErd l? Hl guErda nuEtr H guard1mm TuEtr H guardE l1ur H guErden

v[dEr .vuotare/ m> H vCd t> Ht vCd l? Hl vCda nuEtr H v[d1mm TuEtr H v[dE l1ur H vCden

La costruzione Hm pEr

Hm pEr d%andEr ind i mDt Ht pEr Hd v[lEr Hg pEr d% 4ssr a pFst

mi sem&ra d%impazzire ti sem&ra di volare gliGle sem&ra d%essere a posto

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Hs pEr d%av4ireg la v>tta davDnti Hv pEr Hd t[rnEr a nDser Hg pEr Hd magnEr trFp

ci sem&ra di avere la vita davanti vi sem&ra di rinascere a loro sem&ra di mangiare troppo

In Hm pEr" Hm piEL" Hm vCl .mi serve/" Hm B suc4ss .mi 4 successo/ ecc. il soggetto logico" cio4

m> 4 al complemento di termine0 a m> Hm pEr .a me sem&ra/ (lett. .a me mi sem&ra/ $.


Il ver&o 4 sempre coniugato alla d persona" anc#e se il soggetto grammaticale 4 al plurale.
a

a m> Hm piEL l%arLDn a m> Hm piBL i pis1un a t> Ht vCl na vacDnsa a t> Ht Hg vCl di &4ssi a l? H g B suc4ss un &4ll lav1ur a l? H g B suc4ss di &B lav1ur

a me piace il reggiano (lett. .a me mi piace il...$ a me piacciono i piccioni (lett. .a me mi piace$ a te serve una vacanza a te servono soldi a lui 4 successa una &ella cosa a lui sono successe delle &elle cose

Xggettivi dimostrativi In reggiano ci sono tre forme c#e si avvicinano molto alla traduzione toscana di .questo" codesto e quello/ In realt il .codesto/ reggiano (col l>$ non sempre esprime lontananza da c#i parla e vicinanza a c#i ascolta. L%oggetto di cui si parla pu1 essere lontano da entram&i" purc#> a una distanza &reve e raggiungi&ile. L%aggettivo dimostrativo si forma anteponendo all%articolo determinativo una .c/ dura (cal"

cla" c#i" cal" cagli$ e posponendo al sostantivo una delle seguenti particelle0
6$ la particella .c#>/ (qui$ traduce l%italiano .questo/. +$ la particella .l>/ (lg$ traduce l%italiano .codesto/ o .quello/ (primo grado di distanza$ d$ la particella .l/ (l$ traduce l%italiano .quello/ (secondo grado di distanza$ Esempi0 cal l>&&er c#> .questo li&ro/" cla scrDna l> .codesta sedia/" c#i gDt l .quei gatti/a 3uando l%aggettivo dimostrativo 4 usato in senso .astratto/" cio4 quando l%oggetto o la persona descritte non sono realmente visi&ili" ma si usa il dimostrativo semplicemente per riferirsi a ci1 di cui si sta parlando" invece si omette la particella e si usano gli aggettivi0

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ste" sta" sti" stel cal" cla" c#i" cal


senza particelle posposte.

per indicare .questo" questa" questi" queste/ per indicare .quel/..

Esempi0 sta deficinta questa deficiente (di cui si parla$a l%e An Hd c#i d> .4 uno di quei giorni/ ]umerose anc#e le espressioni di uso comune0 sta nFt .questa notte/" sta vFlta questa volta

c#i ragDs" cal dFn (.quei ragazzi/ .quelle donne/ riferito ai famigliarin se si dicesse .c#i ragDs l/ sare&&e ovvio c#iedere .quEi)/ (quali)$. La particella si usa solo quando vuole
indicare una cosa visi&ile o reale" mentre di solito non si usa se si indica una cosa sottintesa.

Il femminile degli aggettivi Gli aggettivi formano il femminile aggiungendo una a al masc#ile

&4ll" &4llaa &r?tt" &r?tta cunt4int" cunt4intaa svBlt" svBlta elegDnt" elegDntaa franc4iL" franc4iLa nF&il" nF&ilaa fDcil" fDcila ordinDri" ordinDriaa li&eratFri" li&eratFria

&ello" &ellaa &rutto" &rutta contento" contentaa svelto" svelta elegante (m. e f.$a francese (m. e f.$ no&ile (m. e f.$a facile (m. e f$ rozzo" rozzaa li&eratorio" li&eratoria

le parole il cui masc#ile termina con lli e #anno una tonica &reve" al femminile trasformano la doppia elle in .gl/" c#e" come tutte le doppie consonanti c#e precedono un dittongo" assume un suono molto marcato (si pronuncia proprio .gglia/$

sv4lli" sv4gglia

sveglio" svegliaa

!e la parola masc#ile termina con una silla&a non accentata in cui vi 4 una vocale eufonica tra due consonanti" l%aggiunta dell a comportala scomparsa della vocale eufonica. La vocale eufonica tipica 4 la e. La vocale eufonica o precede le consonanti v" &" m.

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d4&&el" d4&&laa descFmed" descFmda intEren" intErnaa lEreg" lErga pFver" pFvraa mEg#er" mEgra Fro&" Fr&aa cArov" cArva ing4nnov ing4nnuaa n@g#er" n@gra

de&ole (m. e f.$a scomodo" scomoda interno" internaa largo" larga povero" poveraa magro" magra cieco" ciecaa curvo" curva ingenuo" ingenuaa nero" nera

hnotare la trasformazione della v in semivocale u a seconda della posizione finale di parola o intermedia. gli aggettivi c#e derivano dai participi passati (E" @" A$" formano i femminili in (Eda" @da" Ada$0

malE" malEdaa im&alsE" im&alsEda pul@" pul@da" im&am&@" im&am&ida scadA" scadAdaa vendA" vendAda
Il terzo gruppo ver&ale

malato" malataa im&ranato" im&ranata pulito" pulitaa rim&am&ito" rim&am&ita scaduto" scadutaa venduto" venduta

I suoi ver&i #anno l%infinito in ler" sempre non accentato. !ono meno rispetto ai ver&i del 6i gruppo. Ecco i pi2 importanti0

c?rrer .correre/ m> H c?rr t> Ht c?rr l? Hl c?rr nuEtr H c[r1mm TuEtr H c[r@ l1ur H c?rren lBLer .leggere/ m> H lBL t> Ht lBL l? Hl lBL nuEtr H liL1mm TuEtr H liL@ l1ur H lBLen

&Dter .&attere" mietere/ v4nnder .vendere/ m> H &Dt t> Ht &Dt l? Hl &Dt nuEtr H &at1mm TuEtr H &at@ l1ur H &Dten scr>ver .scrivere/ m> H scr>vv t> t Hscr>vv l? Hl scr>vv nuEtr H scriv1mm TuEtr H scriv@ l1ur H scr>vven m> H v4nnd t> Ht v4nnd l? Hl v4nnd nuEtr H vend1mm TuEtr H vend@ l1ur H v4nnden v4der .vedere/ m> H v4dd t> Ht v4dd l? Hl v4dd nuEtr H vd1mm TuEtr H vd@ l1ur H v4dden

r>dder .ridere/ m> H r>dd t> Ht r>dd l? Hl r>dd nuEtr H rid1mm TuEtr H rid@ l1ur H r>dden cr4der .credere/ m> H cr4dd t> Ht cr4dd l? Hl cr4dd nuEtr H c#erd1mm TuEtr H c#erd@ l1ur H cr4dden

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desc1rrer .conversare/ gFder .godere/ m> H desc1rr t> Ht desc1rr l? Hl desc1rr nuEtr H desc[r1mm TuEtr H desc[r@ l1ur H desc1rren m> H gFd t> Ht gFd l? Hl gFd nuEtr H g[d1mm TuEtr H g[d@ l1ur H gFden

m4tter .mettere/ m> H m4tt t> Ht m4tt l? Hl m4tt nuEtr H met1mm uEtr H met@ l1ur H m4tten

Hrsp1nnder
.rispondere/

m> Hrsp1nnd t> t Hrsp1nnd l? l Hrsp1nnd nuEtr Hrsp[nd1mm TuEtr Hrsp[nd@ l1ur Hrsp1nnden

!i noti c#e nel ver&o .arsp1nnder/ la prima persona singolare e la prima e seconda plurale non prendono estensione .i/ (i Hrsp1nnd$ questo perc#> la vocale 4 .eufonica/. In realt il ver&o iniziere&&e per .r/ (rsp1nnder$ e la H serve solo per permettere la pr1unucia. Per l%influenza dell%italiano" si 4 diffusa parecc#io anc#e la forma .risp1nnder/ (m> H risp1nnd" t> Ht

risp1nnd" ecc.$
Wome si vede le desinenze del terzo gruppo sono0 6 pers. + pers. d pers. 9 pers. a - pers. a m pers
a a a a

1mm @ en

sempre accentate sempre non accentata


a a

Le prime tre persone sono costituite solo dalla radice dell%infinito. La 9 e la - persona #anno le desinenze accentate e quindi le radici non accentate" per cui le vocali delle radici si strsformano secondo le leggi dell%alternanza vocalica" differenziandosi dall%infinito. !uccede cio4 il contrario rispetto al 6i gruppo ver&ale0

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6i

magnEr .mangiare/ m> H mDgn t> Ht mDgn l? Hl mDgna nuEtr H magn1mm TuEtr H magnE l1ur H mDgnen

di

&Dter .&attere" mietere/ m> H &Dt t> Ht &Dt l? Hl &Dt nuEtr H &at1mm uEtr H &at@ l1ur H &Dten

I ver&i in la i ver&i c#e mantengono la a iniziale sono quasi solo neologismi di importazione dall%italiano. ]ella maggior parte dei ver&i la H iniziale #a valore prettamente eufonico (HndEr .andare/" Hrv@r .aprire/$. ]ella parlata veloce" anc#e questi ver&i dalla pronuncia .difficile/ vengono resi con ndEr" rv@r ecc. magari appoggiandosi alle vocali delle parole c#e li precedono. I ver&i c#e in italiano iniziano con .a/ seguita da una doppia consonante" di solito in dialetto perdono la .a/0 tac#Er attaccare" &aiEr a&&aiare" &rasEr a&&racciare" rivEr arrivare" rEr arare. Per .dare del Lei/ In dialetto reggiano ci sono due forme di cortesia. 6$ l? al masc#ile e lB al femminile ( pi2 raro e ricercato il l1ur al plurale$ sono usati con gli estranei per esprimere rispetto e non prendersi .troppa confidenza/. Possono essere usati anc#e da una persona anziana nei confronti di una pi2 giovane. E% infatti la forma tipicamente usata dagli anziani per parlare con il medico" gli insegnati dei propri figli o nipoti o con gli incaricati nei pu&&lici esercizi" se non li si conosce.

l? c#% l E un d[t1ur... Lei c#e 4 dottore Bla lB l%Altma" sgn[r4ina) E% Lei l%ultima" signorina) (in fila alla posta$ @ni l1ur qu@ c#% H v@n n a stEr ind la c c#> d fiDnc) sono Loro i signori c#e verranno ad a&itare
nella casa qui a fianco) +$ v? (voi$ 4 una forma di cortesia usata in am&ito familiare" c#e si usa con persone c#e si conoscono" generalmente in forma di rispetto verso il pi2 anziano da parte del pi2 giovane. Fino alla met del secolo scorso era la forma a&itualmente usata dai figli per rivoglersi ai

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genitori (mama" Hm dEv un &icEr d%Dcua ) .mamma" mi date un &icc#iere d%acqua)$. Sggi i figli danno del .tu/ ai genitori e anc#e ai nonni. E% ancora diffusa per parlare con i suoceri e con gli anziani c#e si conoscono fin dalla prima infanzia. Wio4 per parlare con le persone a cui si dare&&e del .tu/ se fossero coetanei. Sggi" anc#e in italiano" il .tu/ 4 sempre pi2 diffuso" a discapito delle altre forme. 3uando si dar del tu persino ai suoceri (ce gi c#i lo fa$ e agli .amici/ indipendentemente dalla loro et" la forma v? scomparir del tutto.

D> e vE
Worrispondono grossomodo all%italiano .e#i/" cio4 si usano per attirare l%attenzione e attaccare discorso.

D> 4 la forma di cortesia e si usa a persone a cui si d del lei o del voi ed 4 solitamente
accompagnato dal nome proprio0 d> nFna nonnae" d> d[t1ur senta dottore" ?QQ d> v?e e#i voie

:E 4 la forma usata con persone a cui normalmente si d del tu e molto spesso non 4 seguita da
nessun nome0 :Ee .sentie" e#ie" ascoltae. *a pu1 seguire anc#e il nome della persona a cui ci si rivolge o un suo appellativo0 vE" *Drioe .senti" *ario/" vE nDno .senti caro/" vE t>e .e#i tue/

Espresssioni temporali

i m4iL in LnEr in fervEr in mErs in avr@l in mDg% in L?gn in l?QQ in ag1sst in set4nn&er in [t1&&er in n[v4nn&er in dic4nn&er

Hl quDter stagi1un in primav4ira in istE in avtAn in invEren

i d> dla stmDna al G Hd luned> al G Hd merted> al G Hd merc[rd> al G Hd gioved> al G Hd venerd> al G Hd sD&et ala G d (H$dm4nnga

Hl pErt Hd la gi[rnEda ala mat4ina a meLd> al dFp meLd> ala G Hd s@ra Hd nFt

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I numeri cardinali

, 6 + d 9 m 8 o 7

LBro An dA tr@ quDter s@nc sB s4tt Ft nCv

66 ?nndeL

+6 vintAn ++ vintedA +d vintetr@ +9 vintquDter +- vints@nc +m vintsB +8 vints4tt +o vintFt +7 vintnCv d, tr4inta

d6 treintAn d+ treintedA 9, quarDnta -, sincuDnta m, HssDnta 8, stDnta o, [tDnta 7, n[vDnta 6,, s4int

6+ d1ddeL 6d tr4ddeL 69 quatFrdeL


6- qu>nndeL

6m s4ddeL 68 ders4tt 6o deLdFt 67 deLnCv +, v@nt

6, dBL

6,6 seintAn 6,+ seintdA 6,d seinttr@ 6,9 seintcuDter 6,- seints@nc 6,m seintsB 6,8 setints4tt 6,o seintFt 6,7 seintnCv 66, seintdBL

+,, duL4int

6,,6 m>ll e An 6,,+ m>ll e dA 6,,d m>ll e tr@ 6,,9 m>ll e cuDter 6,,- m>ll e s@nc 6,,m m>ll e sB 6,,8 m>ll e s4tt 6,,o m>ll e Ft 6,,7 m>ll e nCv

6.6,, m>ll e s4int +.,,, d1u m>lla d.,,, tr4i m>lla 6.,,,.,,, un migli1un +.,,,.,,, dA migli1un 6.,,,.,,,.,,, An migliErd

d,, terL4int 9,, cuaters4int -,, sincs4int m,, sBs4int 8,, sets4int o,, ots4int 7,, nCvs4int 6,,, m>ll

L%espressione .uno per uno/ (nel senso di uno ciascuno$ si traduce con .An pr 1un/ I primi tre numeri #anno il femminile0 An" ?nna" dA" d1u" tr@" tr4i (e vinted1u" treintetr4i" ec.$0

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3uDnt fradB g Et
3uanti fratelli #ai)

3uDnti s[r4ll(i$ g Et)


3uante sorelle #ai)

pn. c g 1 un frad4ll DA. c g 1 dA fredB ;r@. c g 1 tr@ fradB

qnna. c g 1 na s[r4lla D1u. c g 1 d1u s[r4ll ;r4i. c g 1 tr4i s[relli

]otate c#e An e ?nna sono solo pronomi" perc#> davanti al nome si usano gli articoli indeterminativi un e na. La regola per .uno" una/ Woi numeri composti si usa sempre An sia davanti al nome (m. e f.$" c#e in funzione pronominale.

g 1 tr4intAn &iClc Hd t4rra dal &iClc Hg n 1 treintAn


3uesta regola non vale con d1u e tr4i

#o trentuno &iolc#e di terra di &iolc#e ne #o trentuno

g 1 tr4inted1u &iClc Hd t4rra dal &iClc Hg n 1 treintetr4i

#o trentadue &iolc#e di terra di &iolc#e ne #o trentatre

I numeri ordinali !ono0 pr>mm" sec1nnd" tErs" quErt" qu@nt" s4sst" s4ttim" [tEv" nFn" d4ccimh" ma del secondo in poi si pu1 dire .c?ll di dA" c?lla dal tr4i" ecc./ I numeri successivi si ottengono aggiungendo il suffisso l4iLom (4iLma al femminile$ al numero ordinale" eventualmente elmiminando le vocali eufonic#e (dodL4iLom" derset4iLom" vint4iLom"

treint4iLom" ecc.$
L%influenza dell%italiano #a per1 portato alla diffusione di forme tecnicamente non corrette" quali

undic4iLom" dodic4isom" tredic4iLom" quatordic4iLom" quindic4iLom" sedic4iLom.


Xnc#e centesimo si traduce ormai con cent4iLom e non sint4iLom (da s4int .cento/$

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Wostruzioni temporali

H sAn nasA ai tr@ d avr@l dal 6787 H sAn nasAda dal 6787 (H$ s Hvdr1mm al pr>mm d avr@l (H$ s Hvdr1mm ai dA d mDg (H$ s Hvd1mm a tr4i 1ur

sono nato il tre aprile 6787 sono nata nel 6787 ci vederemo il primo aprile ci vedremo il due di maggio ci vedremo alle tre

Won gli anni si usa dal" con i giorni del mese si usa ai (al solo com primo del mese$" se&&ene ormai siano sempre pi2 diffuse le traduzione letterale dell%italiano. Won le ore si usa a ^ numero ^ 1ur

W#4 1ur B)

l%B n%1ura" - minAt e d- sec1nnd B d1u 1ur e un quErt B tr4i 1ur e m4LL B quDtr 1ur e 9, B s@nc meno un quErt B meLd> B m4LLa nFt

3uDnt Hn 1mmia incC) (quDnt d> n%1mmia incC$

Hn 1mm tr@ incC H s1mm ai tr@ d%[t1&&er incC l B merc[rd> al tr@ d%[t1&&er

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Xggettivi possessivi Gli aggettivi vanno coniugati in &ase al genere e al plurale solo nella prima e seconda persona plurale e devono essere preceduti dall%articolo. m. sing. f. sing. m. plur. f. plur

Hl m> gDt la m> gDta i m> gDt Hl m> gDti

Hl t? gDt la t? gDta i t? gDt Hl t? gDti

Hl s? gDt la s? gDta i s? gDt Hl s? gDti

Hl nFster gDt i nFster gDt Hl nFstri gDti

Hl vFster gDt i vFster gDt Hl vFstri gDti

Hl s? gDt i s? gDt Hl s? gDti

la nFstra gDta la vFstra gDta la s? gDta

Wome in italiano" non ric#iedono l%articolo al singolare i nomi c#e esprimono un legale di parentela0

m> frad4ll" t? s[r4lla" s? cuL4in nVster pEder" vFstra mEdra" s? fiCl m> mar@" t? muiBra" s? cugnE m> nFn" t? nCra" s? L4nner nFstr Hnv1ud" vFstra s@na" s? nFna

mio fratello" tua sorella" suo cugino nostro padre" vostra madre" il loro figlio mio marito" tua moglie" suo cognato mio suoceroGnonno" tua nuora" suo genero nostro nipote" vostra zia" la loro nonnaGsuocera

Eccezione0 Hl m> pap" la t? mDma usati soprattutto riferendosi a &am&ini" mentre quando si parla di adulti si 4 pi2 soliti usare m> pEder e m> mEdra.

Prononmi possessivi I pronomi possessivi sono sempre coniugati in &ase al genere e al numero delle cose a cui si riferiscono. ]on sono necessariamente seguiti dall%articolo0 l%B m<o .4 mio/a l%B Hl m<o .4 il mio/ (contrapposto a quelli di altri$ m. sing. f. sing. m. plur. f. plur

Hl m<o la m<a i mB Hl mB

Hl t=o la t=a i tC Hl tC

Hl s=o la s=a i sC Hl sC

Hl nFster la nFstra i nFster Hl nFstri

Hl vFster la vFstra i vFster Hl vFstri

Hl s=o la s=a i sC Hl sC

I mB significa semplicemente .i miei genitori/.

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;re ver&i irregolari in l@r

d@r .dire/ m> H d>gg t> Ht d@ l? Hl d@L nuEtr H dL1mm TuEtr H dL@ l1ur H d@Len

tgn@r .tenere/ m> H t4ggn t> Ht t@n l? Hl t@n nuEtr H tgn1mm TuEtr D tgn@ l1ur H t@nen

gn@r .venire/ m> H v4ggn t> Ht v@n l? Hl v@n nuEtr H gn1mm TuEtr H gn@ l1ur H v@nen

Il ver&o .dovere/ Esiste il ver&o .d[(v$4ir/ ma non d una traduzione corretta di tutti i casi in cui in italiano si usa questo ver&o modale. Il ver&o .d[(v$4ir/ esprime un dovere imposto. .c dBv HstuddiEr/ sottintende c#e qualcuno mi o&&liga a farlo. In dialetto esistono anc#e altre forme per rendere diverse sfumature nel significato0

av4ir da e av4ireg da .avere da/ (traduzione letterale$ #anno significati diversi tra loro. Il primo
indica un .dovereGvolere/0 i%1 da studdiEr significa .devo studiare/ nel senso di .non #o ancora studiato/. .g 1 da studdier/ 4 un grado un po% superiore di imposizione0 .4 necessario c#e sdudi/.

tgn@r ^ Hd ^ infinito significa dover fare qualcosa controvolglia. !i rende necessario c#e io faccia.
Per esprimere un grado ancora maggiore di .sacrificio/ si pu1 usare l%espressione .Hm t1cca/ (mi tocca$. Pi2 c#iare le sfumature di significato nelle forme negative del ver&o dovere.

; Hn dBv m<a fEr significa .4 necessario c#e tu non faccia/ ; Hn g E m<a da fEr significa .non 4 necessario c#e tu faccia/ (la cosa 4 da fare" ma nessuno ti
o&&liga$

t n E mia da fEr significa .non 4 necessario c#e tu faccia/ (non c%4 necessit c#e la cosa sia fatta$

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t Hn t@n m<a d fEr significa .non 4 compito tuo" non tocca a te/ Hn t t1cca m<a d fEr significa .tu non sei o&&ligato a fare... a differenza di qualcun altro/

.Da solo/

m> (H$ m dif4nnd da per m> t> t vE al c<nnema da per t> l? Hl pErla da per l? lB la pErla da per lB &iL1ggna fEr t?tt da per s> nuBtr H lav[r1mm da per nuEter TuEtr H lav[rE da pr TuEter v? lav[rE da per v? l1ur H mDgnen da per l1ur l1ur Hl mDgnen da per l1ur

io mi difendo da solo tu vai al cinema da solo egli parla da solo ella parla da sola &igogna fare tutto da soli noi lavoriamo da soli voi lavorate da soli :oi lavorate da soli essi mangiano da soli esse mangiano da sole

Espressioni temporali

HQBr .ieri/" incC .oggi/" HdmDn .domani/ HQBr d l .l%altro ieri/ pDsE dmDn .dopodomani/ tr@ d> f .tre giorni fa/" tra tr@ d> .tra tre giorni/ tr@ d> pr>mma .tre giorni prima/ pasE tr@ d>" tr@ d> dFp .tre giorni dopo/ d4inter da na stmDna .tra una settimana/ l Dn pasE .l%anno scorso/" st%Dn c v@n" st%Etr Dn .l%anno prossimo/ dac#indrB .un tempo/

.La gente/ Sggi 4 spesso al sigolare" ma in passato era spesso coniugata al plurale0

la g@nt i @n st?ff .la gente 4 stanca/ la g@nt H n @n m<a sBmo .la gente non 4 stupida/

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estisteva anc#e il plurale .Hl g@nt/ R le genti" il popolo.

al sD&et" Hl g@nt H vDn a l4tt pi? tErdi .di sa&ato le persone vanno a letto pi2 tardi.

Il 9i gruppo ver&ale Raccoglie i ver&i con l%infinito in l@r. Ecco quelli regolari0

fin@r .finire/ m> H fin>ss t> Ht fin>ss l? Hl fin>ss nuEtr H fin1mm TuEtr H fin@ l1ur H fin>ssen

cap@r .capire/ m> H cap>ss t> Ht cap>ss l? Hl cap>ss nuEtr H cap1mm TuEtr H cap@ l1ur H cap>ssen

part@r .partire/ m> H part>ss t> Ht part>ss l? Hl part>ss nuEtr H part1mm TuEtr H part@ l1ur H part>ssen

Wome si vede" le desinenze del 9i gruppo sono0 6 pers. + pers. d pers. 9 pers. - pers. m pers
a a a a a a

>ss >ss >ss 1mm @ >ssen

sempre tutte accentate. I ver&i regolari di questo gruppo #anno tutti le stesse desinenze" anc#e quelli c#e nei corrispettivi italiani sono diversi da .finire/0 m> H fin>ss .io finisco/" m> H cap>ss .io capisco/ e m> H t[s>ss .io tossisco/" ma anc#e m> H &end>ss . io &enedico/" m> H cump>ss .io compio/" m> H divert>ss . io diverto/" m> H vist>ss . io vesto/" m> Hm pint>ss .io mi pento/ m> H part>ss .io parto/" m> H

cuL>ss .io cucio/" m> H serv>ss .io sevo/ ecc.

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:er&i irregolari del 9i gruppo Sltre a d@r" gn@r" tgn@r" gi visti in precedenza" citiano alcuni ver&i irregolari c#e ricordano il di gruppo con radice c#e si comportacome nei ver&i del primo0

m[r@r .morire/ m> H mCr t> Ht mCr l? Hl mCr nuEtr H m[r1mm TuEtr H m[r@ l1ur H mCren

d[rm@r .dormire/ m> H dFrom t> Ht dFrom l? Hl dFrom nuEtr H d[rm1mm TuEtr H d[rm@ l1ur H dFrmen

Il ver&o .sentire/ #a l%infinito in tre forme0 s4inter" sint@r e sint4ir. Xll%indicativo si coniuga per1 sempre come un ver&o del di gruppo0

m> H s4int t> Ht s4int l? Hl s4int nuEtr H sint1mm TuEtr H sint@ l1ur H s4inten

rnc(a$ e GnDn(ca$
!ignificano anc#e e neanc#e. Pro&a&ilmente nel dialetto genuino dovre&&ero essere utilizzati come in &olognese0 Dnca e gnDnca davanti ai pronomi personali (Dnca m> .anc#%io$" Dnc e gnDn in tutti gli altri casi. Sggi per1 prevale un uso un po% promiscuo" con molte eccezioni. Prevalgono le forme Dnca e gnDn e nel du&&io 4 meglio utilizzare queste forme. !e 4 accetta&ile la forma0 Hl

cr4dd anca c#e Hgli Fc#i Hl t4tten .crede persino c#e le oc#e succ#ino il latte (detto popolare c#e
significa .crede a tutto ci1 c#e gli dicono/$" 4 particolarmente &rutto dire anc l? .anc#e lui/. ;radire&&e la non conoscenza del dialetto.

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La cotruzione andEr in Sltre al significato italiano (6$" #a anc#e il senso figurato (+$0 6. la v in cuL4ina va in cucina

+. la v ind Hl cas4tt va a cercare nel cassetto

andEr in Fca (letteralmente .andare in oca/$ in reggiano significa .arra&&iarsi" perdere le staffe/.
Per parmensi e mantovani 4 un .false friend/. Loro usano lo stesso termine per definire le persone c#e si estraneano col pensiero e sognano ad occ#i aperti.

L%imperfetto di 4sser

m> Hi Bra t> t Br l? l Bra nuEtr Hi Bren TuEtr Hi Bri l1ur Hi Bren l1ur Hgli Bren
notare c#e nella seconda e terza persona l%eliminazione della H eufonica di Ht e Hl da facoltativa diventa o&&ligatoria. !uccede (come a&&iamo gi visto$ ogni volta in cui il ver&o inizia con vocale. Per lo stesso motivo" le altre persone aggiungono invece una i semivocale (o una gli al plurale femminile$" mentre la pronuncia della H resta facoltativa (si pu1 dire anc#e m> i Bra o" semplicemente i Bra$

Il passato prossimo !i forma con l%ausiliare 4sser o av4ir pi2 il participio passato

Hi 1 av@rt la fn4sstra #o aperto la finestra l% sp[LE na Lg#@r&ia #a sposato una smorfiosa antipatica

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H sAn stE un n4ssi

sono stato uno stupido

Di solito la scelta dell%ausilaire 4 la stessa dell%italiano. Il ver&o t[rnEr ric#iede l% ausiliare 4sser se significa tornare in un luogo0

H sAn t[rnE a c sono tornato a casa


ma se indica il ripetersi di un%azione" ric#iede lo stesso ausiliare del ver&o utilizzato0 6$

H l 1 t[rnE a v4dder

l%#o rivisto

(con av4ir perc#> si dice H l 1 v>sst .l%#o visto$ +$

H sAn t[rnE a nDser

sono rinato

(con 4sser perc#> si dice H sAn nasA .sono nato/$

Won la negazione" m<a si mette tra l%ausilare e il ver&o al participio passato0

H n 1 m<a magnE H n Dn m<a cap@

non #o mangiato non #anno capito

Il participio passato !i costruisce a partire da una radice non accentata" per esempio quella della prima persona plurale. 6i gruppo0 E

HndEr Hnd1mm b HndE


(Eccezioni0 fEr bfDt$

dEr d1mm b dE

sp[LEr sp[L1mm b sp[LE

stEr st1mm b stE

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+i gruppo0 A

pr4ir pr1mm b prA

vr4ir vr1mm b vrA

taL4ir taL1mm b taLA

piaL4ir piaL1mm b piaLA

(Eccezioni0 av4ir b Hi 1mm b avA" sav4ir b sai1mm b savA$ di gruppo0 A

&Dter &at1mm b &atA vendA


(Eccezioni0 4sser bstE$ 9i gruppo0 @

cr4dder c#erd1mm b c#erdA

r>dder rid1mm b ridA

v4nnder vend1mm b

fin@r fin1mm b fin@

divert@r divert1mm b divert@

part@r

cap@r part1mm b part@ cap1mm b cap@

(Eccezioni0 Hrv@r bav@rt" d@r b d>tt" m[r@r b mFrt" tgn@r b tgnA" gn@r b gnA$ gli equivalenti femminili sono lEda" Ada e l@da (pl. Edi" Adi" @di$. !i usano come nell%italiano0 sempre quando l%ausiliare 4 essere" solo quando l%oggetto 4 un pronome col ver&o avere0

H sAn stEda a R4LL Hs s1mm divert@di Hi 1 magnE la t1urta H l 1 magnEda H li 1mm cunprEdi
.Riuscire a/

sono stata a Reggio ci siamo divertite #o magiato la torta l%#o mangiata le a&&iamo comprate

Hi 1mm cunprE l c#eram4lli a&&iamo comprato le caramelle

Rius@r 4 un ver&o poco tipico e di derivazione italiana. Il reggiano genuino preferisce di gran lunga cavErgla a (letteralmente" .cavarcela a/$ H g l 1 cavEda a v4ddrel fCrse H g la c#Ev la n g la c#Eva a d@r gn@nto
sono riuscito a vederlo forse ci riesco non riesce a dir niente

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Plurali masc#ili irregolari

al p4 b i pB il piede" i piedi al &1 b i &C


il &ue" i &uoi

Il moto da luogo Per formare il moto da luogo" si antepone da all%espressione c#e indica lao stato in luogo0 al

quEder l B atDc al mAr .il quadro 4 attaccato al muro/ (stato in luogo$" H c#Ev al quEder d%atDc Hl mAr .tolgo il quadro dal muro/ (moto da luogo$. Xltri esempi0 in c ind i pB in t4rra
in casa tra i piedi per terra

fCra d in c fCra d ind i pB st s? d in t4rra

fuori casa fuori dai piedi stai su da terra

Sggi sono usate anc#e costruzioni pi2 italiane come fCra d c .fuori casa/" ecc. Inoltre" la costruzione italiana 4 l%unica possi&ile da quando lo stato in luogo 4 introdotto da a anzic#> in0

H stDg a R4LL deLv4ggn da R4LL H stDg a Runcad4lla deLv4ggn da Runcad4lla H stDg in Gavas4i deLv4ggn d in Gavas4i H stDg in F[QDn deLv4ggn d in F[QDn

a&ito a Reggio provengo da Reggio a&ito a Roncadella provengo da Roncadella a&ito a Gavasseto provengo Gavasseto a&ito a Fogliano provengo da Fogliano

Wostruzioni esclamative con tDnt e quDnt

cal gDt c#> Hl pErd tDnt Hd cal p4il c#% H s Hg pCl fEr un cus4in
.questo gatto perde tanto pelo c#e ci si pu1 fare un cuscino/

i cun@n H fDn tDnt Hd c#i fiC c#% Hi 1 pErs Hl c1unt

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.i conigli fanno cosg tanti figli c#e #o perso il conto/

ma quDnt Hd cal p4il Hc pErd cal gDt l>e


.ma quanto pelo perde quel gattoe/

mo quDnt Hd c#i fiC c fDn c#i cun@n l>e


.ma quanti figli fanno quei coniglie/ !aluti auguri

ad<o Hl sal?tt dim1nndi s Hvd1mm luned> &1un apt@t &1ungiCren &4invgnA &1una s@ra &1una nFt ar(i$v4ddres

ciao" addio la saluto molto ci vediamo lunedg &uon appetito &uongiorno (poco usato$ &envenuto &uona sera &uona notte arrivederci

cme nd1mmia) cme stEt fa a mCt(en$ grDsia sc#ers1mmia) per piaL4ir prCnti stDm mo &4in augAri

come andiamo) come stai) comportati &ene grazie non c%4 di c#e" prego per piacere pronto) !tammi &ene augurie

&1un da solo significa .&asta cosg/.


Il plurale femminile Wome gi visto in precedenza" i nomi femminili fanno il plurale perdendo la la e aggiundendo una

li0 Hl gDt" i gDt Hl ragDs" i ragDs l am@g" i am@g


il gatto" i gatti il ragazzo" i ragazzi l%amico" gli amici

la gDta" Hl gDti la ragDsa" Hl ragDsi l%am@ga" Hgli am@g#i

la gatta le gatte la ragazza" le ragazze l%amica" le amic#e

I nomi c#e non #anno un corrispettivo masc#ile" invece" possono perdere la li al plurale" in quanto non 4 possi&ile fare confusione col singolare masc#ile c#e si forma lo stesso articolo Hl.

la d1nna b Hl d1nni opp. Hl d1nn la gDn&a b Hl gDn&i opp. Hl gDn& la c#Erta b Hl c#Erti opp. Hl c#Ert

la donna" le donne la gam&a" le gam&e la carta" le carte

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

]ei casi in cui la la del femminile 4 sia preceduta da un gruppo di consonanti c#e non possono essere pronunciate da sole (tr" dr" rv. ecc.$ si aggiungono le solite vocali eufonic#e (e oppure o$ 0

la fn4sstra b Hl fn4sster opp. Hl fn4sstri


La forma in li tipica del reggiano periferico si sta diffondendo sempre pi2 anc#e nel reggiano di citt" specialmente tra i giovani e oggi 4 la forma pi2 diffusa. X testimoniare l%antico plurale senza l

i restano prover&i" modi di dire e i nomi storici0 .Piazza d%armi/ 4 PiDsa d%Erom anc#e oggi quando
quasi tutte le persone traducono .le armi/ con .Hgli Ermi/

I nomi femminili c#e non finiscono in l a #anno il plurale invariato0

la c" Hl c la nFt" Hl nFt la tri&?" al tri&?

la casa" le case la notte" le notti la tri&2" le tri&2

la lessi1un" Hl lessi1un la cr1uL" Hl cr1uL la v1uL" Hl v1uL

la lezione" le lezioni la croce" le croci la voce" le voci

Il plurale degli aggettivi Per il masc#ile" si seguono le stesse regole dei sostantivi" ovvero il plurale 4 sempre invariato fuorc#> nelle parole c#e finiscono per .l/

alBg#er" alBg#er v4cc%" v4cc% &4ll" &B fDcil" fDcii (o fDcil$

allegro" allegri vecc#io" vecc#i &ello" &elli. facile" facili

!iccome tutti gli aggettivi femminili finiscono in la (anc#e quelli c#e in italiano finiscono in le$ il plurale femminile si forma sempre sostituendo la la con una li.

alBgra" alBgri v4ccia" v4cci &4lla" &4lli fDcila" fDcili

allegra" allegre vecc#ia" vecc#ie &ella" &elle facile" facili

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Lo zio" gli zii" la zia" le zie sing. m. f. plur. sing. oppure plur.

al s<o la s@na

i s<o al s@ni

Hl L<o la Lia

i L<o Hl L<i (Hl L>i$

la prima forma 4 tipica della periferia collinare" la seconda pi2 diffusa in citt" ma pro&a&ilmente originata dall%influenza dell%italiano.

La costruzione Hm vCl

cm vCl o m Hg vCl" letteralmente .mi vuole/ o .mi ci vuole/ 4 una costruzione dativa" dunque
ric#iede sempre la terza persona

Hm vCl na f[rs4ina t Hg vCl un c[rt4ll H g vCl un cucEr


L%ordine degli aggettivi

mi serve una forc#etta ti serve un coltello gliGle serve un cucc#iaio

Hs vCl di lDpis v Hg vCl tr4i 1ur Hg vCl c#i l>&&er l>

ci servono delle matite vi servono tre ore a loro servono quei li&ri

!ia in italiano c#e in reggiano alcuni aggettivi possono andare solo prima del nome0 Hl m> Altom

viDL .il mio ultimo viaggio/" al t? pr>mm l>&&er .il tuo primo li&ro/" Hl s? e` mar@ .il suo e` marito/.
Gli altri aggettivi possono andare prima o dopo il nome in italiano" mentre in reggiano si preferisce comunque metterli dopo0 l fDt na l>ssta l1unga .#a fatto un lungo elenco/ l scr>tt un l>&&er nCv .#a scritto un nuovo li&ro/" i @n part@ pr un viDL cArt .sono partiti per un &reve viaggio. Fanno eccezione gli aggettivi0 &4ll .&ello/" &r?tt &rutto" &1un .&uono/" cat@v .cattivo/" grDn(d$ .grande/" pFver .povero/. Wome in italiano sono spesso messi davanti al nome... anc#e perc#> mettendoli dopo il nome" otterremmo una lieve variazione di significato0

un grDn 1mm un 1mm grDnd

un grand uomo un .omone/

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un &4ll Esene n Esen &4ll

un &el somaroe un asino &ello

3uesti aggettivi anteposti al nome #anno in effetti molto spesso un senso figurato. .GrDn/ esprime pi2 spesso qualit c#e non dimensione. 5r?tt non esprime necessariamente una &ruttezza estetica ma un generico peggiorativo . accio/. PFver non esprime poca ricc#ezza" ma una condizione infelice. Inoltre 4 l%aggettivo anteposto ai nomi dei defunti0 la pFvra m> s[r4lla .mia sorella (c#e 4 morta$/. ]on si usano come in italiano gli aggettivi .vecc#io/" .nuovo/ e .giovane/. Espressioni come .]a v4ccia mDc#ina/ (una vecc#ia macc#ina$ e .na nCva v>tta/ ( una nuova vita$ .na LCvna d1nna/ (una giovane donna$ suonano come orrendamente tradotte. In reggiano si preferisce posporre l%aggettivo in ogni caso. Xnc#e l%aggettivo .piccolo/ non funziona com in italiano. GrDnd come a&&iamo visto esprime pi2 c#e altro qualit. Per eseprimere dimensioni (sia grandi c#e piccole$" in reggiano" si preferiscono usare i maggiorativi l1un" 1una e i diminutivi e 4in" 4ina" 4tt 4tta ecc. Perci1 per dire .una piccola casa/ si dir .na caLl4tta/ e non certo .na c>cca c/ e Xnc#e per espressioni figurate (un piccolo aiuto" un piccolo stilista$ dovre&&ero essere tradotte con qualc#e giro di parola0 un po% d%ai?tt" un stil>ssta in fDsa$.

Ricco e Povero Wome sostantivi0 Hl sgn1uri e Hl p[vr4tt (f. la sgn1ura e la p[vr4tta$0

i sgn1uri H s inter4ssen pFc ai p[vr4tt fuL4ff s> c l B un sgn1uri" m<a nuEter l B un grDn p[vr4tt

ai ricc#i non interessano molto i poveri Giuseppe sg c#e 4 ricco" non come noie E% molto povero

Wome aggettivi0 ricco si dice r>cc" non 4 molto usato (per esempio non lo si usa in senso figurato come in italiano$ e va sempre dopo il nome. Povero si dice p[vr4tt (sempre dopo il nome$ per indicare povert economica. PFver invece 4 un appellativo per c#i 4 degno di compassione. kna persona da compiangere (a volte anc#e non in senso &uono0 pFver defic@nt .povero scemoe/$ Inoltre" come forma di rispetto" precede i nomi dei defunti0 Hl pFver FrDnco .Franco (morto$/" la

pFvra sgn1ura Lina .la signora Lina (ormai defunta$/" Hl pFver m> c[gnE .mio cognato (c#e non

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

c%4 pi2$. !erve anc#e a far capire c#e si sta parlando di una persona c#e non 4 pi2 con noi" senza doverlo specificare per c#i non lo sa. Interessanti le espressini .da sgn1uri/ e .da p[vr4tt/0

Hl g na mDc#ina da sgn1uri Hl g na mDc#ina da p[vr4tt

#a una macc#ina da na&a&&o #a una macc#ina da poc#i soldi

Il femminile dei nomi Wome sappiamo" si forma aggiungendo una la al masc#ile. Wome in italiano" per1" ci sono parole col femminile diverso0

Hl cDn" la cDgna Hl poBta" la poet4ssa Hl c1unt" la cunt4ssa Hl le1un" la leon4ssa Hl d[t1ur" la d[t[r4ssa

il cane" la cagna il poeta" la poetessa il conte" la contessa il leone" la leonessa

al r4" la reg@na Hl stud4int" la student4ssa al d?cca" la duc#4ssa Hl pr@ncip" la princip4ssa

il re" la regina lo studente" la studentessa il duca" la duc#essa il principe" la principessa il professore" la professoressa

il dottore" la dottoressa Hl profes1ur" la

profes[r4ssa

*olte parole c#e in italiano finiscono in le e sono uguali al masc#ile e femminile" in reggiano si devono invece concordare0 l Hnv1ud" l% Hnv1uda .il nipote" la nipote/" Hl cantDnt" la cantDnta .il cantante" la cantante/" la stampDnta .la stampante/" la &adDnta .la &adante/.

]omi neutri In reggiano" a differenza dell%italiano" tutti i nomi mantengono al plurale lo stesso genere del singolare0

Hl lD&er" i lD&er .il la&&ro" le la&&ra/" Hl &rDs" i &rDs .il &raccio" le &raccia/" Hl pEr" i pEr .il paio" le
paia/" ecc.

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Il soggetto fittizio 3uando in una frase il soggetto di ds o ms persona 4 spostato dopo il ver&o" si usa il soggetto fittizio H sempre al singolare. !i tratta come al solito di una vocale eufonica e si omette o&&ligatoriamente quando il ver&o c#e segue inizia con vocale.

H t1urna s? fiCl H r@va sC mar@ (H $B gnA i m> am@g B ndE v<a Hl m> am@g#i

torna suo figlio arriva suo marito sono venuti i miei amici sono andate via le mie amic#e

Il soggetto fittizio si usa soprattutto con i ver&i di moto" ma 4 possi&ile trovarlo con altri ver&i intransitivi o usati come tali quando si introduce un soggetto nuovo0

B mFrt Hl pEpa B nasA l fiCl dla G@na incC H pErla l s>nndic H v@ns s4inper !andr4in

4 morto il papa 4 nato il figlio della Gina oggi parla il sindaco vince sempre Xlessandro

]otate la differenza tra le frasi in cui si presenta un soggetto nuovo e quelle in cui 4 gi noto0

c#i r@va) t? pEder) s>" H riva m> pEder r@vl o n1 t? pEder s>" l r@va" m> pEder

c#i arriva) tuo padre) sg" arriva mio padre arriva o no tuo padre) sg" arriva" mio padre

Xnc#e con i ver&i atmosferici si usa il soggetto fittizio0

H piCv" H n4iva" H tinp4sta piu(v$A" nvE" tinpestE


oppure

piove" nevica" grandina

4 piovuto" 4 nevicato" 4 grandinato.

B piu(v$A" B nvE" B tinpestE

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Il soggetto fittizio con la negazione

H ^ Hn R H n0 H n r@va nisAn H n sucBd gn@nto


non arriva nessuno non succede nulla

La negazione davanti a consonante Wome a&&iamo visto" la particella Hn segue l%espansione del soggetto. !e il ver&o inizia con una vocale" le H eufonic#e possono cadere entram&e ( t n E m<a .non #ai/$ oppure pu1 restare la vocale eufonica dell%espansione (Ht n E m<a .non #ai/$. !e il ver&o inizia con consonante" invece cade la vocale eufonica dell%espansione a favore di Hn (t Hn vC m<a .non vuoi/$. L%unica eccezione 4 la terza persona singolare" in quanto se si facesse cadere la H della particella Hl" non si riuscireppe pi2 a distinguerere il masc#ile dal femminile. Per questo motivo nella negazione della terza persona con ver&i c#e cominciano con consonante si lasciano le paticelle Hl e la. Per difficolt di pronucia per1 il masc#ile .Hl n/ 4 ormai divenuto un semplice .Hl/ ed 4 la sola paricella

m<a a rendere la frase negativa.

Davanti a vocale

Davanti a consonante

m> H n Hrv>ss m<a t> Ht n Hrv>ss m<a l? Hl n Hrv>ss m<a lB la n Hrv>ss m<a nuEtr H n Hrv1mm m<a TuEtr H n Hrv@ m<a l1ur H n Hrv>ssen m<a l1ur Hl n arv>ssen m<a

m> H n v1i m<a t> t Hn vC m<a l? Hl vCl m<a l> la n vCl m<a nuEtr Hn vr1mm m<a TuEtr H n vr@ m<a l1ur H n vClen m<a l1ur Hl v1ulen m<a oppure Hn vClen m<a

La costruzione Hm B indiv@L

Hm B indiv@L Ht B indiv@L

mi sem&ra ti sem&ra

Hs B indiv@L Hv B indiv@L

ci sem&ra vi sem&ra

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Hg B indiv@L
Le costruzioni invaria&ili

gliGle sem&ra

Hg B indiv@L

a loro sem&ra

Le costruzioni con Hg B .c%4/" Hs .si/ e &iL1ggna .&isogna/ sono invaria&ili. Wome le costruzioni dative" si distinguono per due caratteristic#e0 sono sempre alla ds personaa non #anno l%espansione del soggetto in piazza c%4 folla i pesci c#e si trovano nel Wrostolo (lett. .c#e si trova$ si spendono circa d, euro (lett. .si spende/$ &isogna aver pazienza

in piDsa Hg B na m?ccia d g@nt i p4ss c#%Hs cDta ind al Wr1sstel Hs Hsp4nnd c@rca d, 4uro &iL1ggna p[rtEr pas@nsia

3uando il soggetto della terza persona plurale 4 preceduto dal ver&o" questo 4 sempre coniugato al singolare0

H v@n i m> fradB H pDsa i m4iL sEra c#%H v fCra i cDn

vengono i miei fratelli (lett. .viene/$ passano i mesi (lett. .passa/$ c#iudi c#e escono i cani (lett. .va fuori/ cio4 .esce/$

I ver&i riflessivi all%infinito 3uando un ver&o 4 riflessivo" il soggetto e l%oggetto della frase coincidono. I ver&i rifessivi all%infinito prendono il pronome les0 l[g#Eres .nascondersi/" lavEres .lavarsi/" pettnEres .pettinarsi/. Won i ver&i del di gruppo" cade la le dell%infinito0 &Dter ^ es b &Dtres .&attersi/" scr>vver ^ es b

scr>vvres .scriversi/" v4dder ^ es b v4ddres .vedersi/" ecc.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

I ver&i riflessivi coniugati Davanti a vocale Davanti a consonante

inLgnEres .ingegnarsi/ m> H m inL4ggn t> Ht t inL4ggn l? Hl s inL4ggna lB la s inL4ggna nuEtr H s inLgn1mm uEtr H v inLgnE l1ur H s inL4ggnen l1ur Hl s inL4ggnen

tac#Eres .attaccarsi/ m> H m tDc t> t Ht tDc l? Hl s tDca lE la s tDca nuEtr H s tac1mm uEtr H v tac#E l1ur H s tDc#en l1ur Hl s tDc#en

I ver&i intrtansitivi pronominali Per semplicit espositiva" in questo lavoro tratteremo coi riflessivi anc#e i ver&i intransitivi pronominali come ra&@res G instisEres .arra&&iarsi/" tintEres .attentarsi/" p4intresGpint@res .pentirsi/"

verg[gnEres .vergognarsi/ ecc. dato c#e pur essendo diversi dal punto di vista grammaticale"
#anno le stesse forme.

Participi del di gruppo Il participio regolare si forma togliendo er e aggiungendo lA ( Ada al femminile$. *olti ver&i c#e in italiano #anno participio irregolare" sono regolari in dialetto0 lBLer" liLA .lettere" letto/" nDser" nasA .nascere" nato/. ;uttavia i particpi irregolari ci sono anc#e in dialetto e si concentrano in questo gruppo. I pi2 comuni sono0 c?rrer" cCrs (correre$" cCLer" cFt (cuocere$" cunf1nnder" cunfAL (confondere$" dec>dder" dec@L (decidere$" dif4nnder" dif4iL (difendere$" dip4nnder" dip4iL (dipendere$" desc1rrer" desc1urs (discorrere" parlare$" Lm4tter" Lm>ss (smettere$" dest4nnder"

dest4iL (stendere$" dip>nLer" dip@nt (dipingere$" m4tter" m>ss (mettere$" mCver" mFs (muovere$" ?nLer" Ant (ungere$" pErder" pErs (perdere$" r1unper" r1tt (rompere$" scr>vver" scr>tt (scrivere$" sucBder" suc4ss (succedere$" trad?sser" trad1tt (tradurre$" v4dder" v>sst (vedere$" v@nser" v@nt
(vincere$.

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L%avver&io Hg .ci/

m> H g vDg t> t Hg vE l? H g v lB la g v Tutter H g andE l1ur H g vDn

io ci vado tu ci vai egli ci va ella ci va voi ci andate loro ci vanno

nuEter H g and1mm noi ci andiamo

davanti a vocale alla terza persona masc#ile e alla sesta femminile 4 mantenutala .l/ di lHl. Es. L? Hl g B andE .lui c%4 andato/ l1ur Hl g @n andEdi .loro ci sono andate/

Interazione di Hg .ci/ e negazione

m> H n Hg vDg m<a t> t Hn g vE m<a l? H n g v mia (o Hl g$ lB la n g v m<a

io non ci vado tu non ci vai egli non ci va ella non ci va

nuEtr H n g Hnd1mm m<a TuEtr H n g HndE m<a l1ur H n g vDn m<a

noi non ci andiamo voi non ci andate essiGesse non ci vanno

Il pronome un .ne/

m> H un v1QQ An t> t un vC An l? H un vCl An lB la un vCl An nuEter H un vr1mm An Tutter H un vr@ An l1ur H un vClen An

io ne voglio uno tu ne vuoi uno egli ne vuole uno ella ne vuole uno noi ne vogliamo uno voi ne volete uno essiGesse ne vogliono uno

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Interazione tra un .ne/ e negazione

m> H n un v1QQ pi? t> Ht n un vC pi? l? Hl n un vCl pi? lB la n un vCl pi? nuEtr H n un vr1mm pi? TuEtr H n un vr@ pi? l1ur H n un vClen pi?

io non ne voglio pi2 tu non ne vuoi pi2 egli non ne vuole pi2 ella non ne vuole pi2 noi non ne vogliamo pi2 voi non ne volete pi2 essiGesse non ne vogliono pi2

La dieresi #a lo scopo di distinguere questa particella dalla preposizione .in/ e di evidenziare il valore eufonico della .i/. 3uando il ver&o inizia per vocale" infatti" la Hi della particella sparisce" mentre la i della preposizione si pronuncia sempre0

m> H n 1 vrA An t> t n E vrA An l? Hl n vrA An lB la n vrA An nuEter H n 1mm vrA An Tutter H n @ vrA An l1ur H n Dn vrA An

io ne #o voluto uno tu ne #ai voluto egli ne #a voluto uno ella ne #a voluto uno noi ne a&&iamo voluto uno voi ne avete voluto uno essiGesse ne #anno voluto uno

Interazione tra un .ne/ e negazione

m> Hn n 1 vrA pi? t> t Hn n E vrA pi? l? Hn n vrA pi? lB la n n vrA pi? nuEtr Hn n 1mm vrA pi? TuEtr H n n @ vrA pi? l1ur Hn n Dn vrA pi?

io non ne #o voluto pi2 tu non ne #ai voluto pi2 egli non ne #a voluto pi2 ella non ne #a voluto pi2 noi non ne a&&iamo voluto pi2 voi non ne avete voluto pi2 essiGesse non ne #anno voluto pi2

importante far sentire la doppia enne (come in italiano$ dovuta all%incontro trala (H$n della negazione e la particella (u$n0 Hn n 1 vrA suona proprio come l%italiano .ann1/

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Interazione tra Hg .ci/" un .ne/ e i pronomi

lB la s Hg sEra d4inter l? Hl g un d

lei ci si c#iude dentro lui gliene d

Ssservate c#e .ci si/ in reggiano si dice .si ci/" cio4 secondo un ordine opposto rispetto all%italiano. Interazione tra un .ne/ e Hg B .c%4/

HgnB

ce n%4

H n g n B m<a non ce n%4.

L%imperfetto Per il primo gruppo" si aggiungono alla radice non accentata le desinenze lEva" Ev" Eva" Even" Evi"

Even0 magnEr (nuEtr H magn1mm$ m> H magnEva t> Ht magnEv l? Hl magnEva nuEtr H magnEven TuEtr H magnEvi l1ue H magnEven

Per gli altri gruppi" si aggiungono alla radice non accentata le desinenze l@va" @v" @va" @ven" @vi"

@ven. par4ir (nuEtr H par1mm$ m> H par@va t> Ht par@v l? Hl par@va nuEtr H par@ven TuEtr H pai@vi l1ur H par@ven &ater ( nuEtr H &at1mm$ m> H &Dt@va t> Ht &Dt@v l? Hl &Dt@va nuEtr H &at@ven TuEtr D &at@vi l1ur H &at@ven fin@r (nuEtr H fin1mm$ m> H fin@va t> Ht fin@v l? Hl fin@va nuEtr H fin@ven Tuttr H fin@vi l1ur H fin@ven

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Waduta di m<a

c#i p? m> H n%Hl s1 Hn g B mEl

vattelapesca (lett. .c#i poi io non so$ non c%4 male

ci sono frasi fatte in cui il m<a pu1 essere omesso. X volte succede in poesia" o nelle filastrocc#e per motivi metrici. ]ella normalit" invece si usa sempre" a meno c#> nella frase non ci siano altre parole negative (mDQ" gn@nto" nisAn" pi?" ecc.$

kna grande quantit L%espressione pi2 usata 4 senza du&&io .na m?ccia/ (un mucc#io$. Wi sono anc#e altre espressioni0 un spropFLit" un sfracDs" un squintEren" na squinternEda... ma non si possono usare universalmente. kn%altra soluzione 4 invece l%uso del partitivo ^ grDn0

Hl &4vv di grDn caf4 Hl d@L dal grDn stupidEd(i$

&eve tanti caff4 dice tante fesserie

la cAnpra di grDn vist@ compra tanti vestiti

La preposizione .sopra/ !opra con contatto0 in s>mma a b in semm%a !opra senza contatto0 s1uvr a

Hl gDt l B in s>mm%ala tEvla Hl lampadDri l B s1uvr ala tEvla

il gatto 4 sul tavolo il lampadario 4 sopra al tavolo

traducendo l%italiano" molti oggi usano s1uvr a anc#e per indicare il sopra con contatto (es. Hl &icBr

l B s1uvr ala tEvla .il &icc#iere 4 sopra al tavolo/$. Xl contrario" non si usa mai in s>mm%a per idicare
sopra senza contatto.

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Preposizioni

atDc a

attaccato a (teoricamente esprime una vicinanza con contatto" ma 4 spesso

sinonimo di .vicino a/$

ar4int a d at1urn a d4intr in G d4intr a Hd frAnt a davDnti a s1tt a in m4LL a Hd fiDnc a dedrB da fCra c#e cAntr a Cltre

vicino a (anc#e senza contatto$ attorno a dentro a

di fronte a davanti a sotto a in mezzo a di fianco a dietro a tranne contro oltre (4 un italianismo di uso comune in montagna c#e si 4 diffuso anc#e in citt$

kna curiosit0 .vicino a/ 4 spesso reso con l da o l> da0 la l>ssta dla sp4iLa l B l dal tel4ffon .la lista della spesa 4 vicina al telefono/.

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Xvver&i Worrispondono alle preposizioni sopraelencate private della preposizione semplice d%appoggio (a"

da" ecc.$
Esempi Preposizione Xvver&io

s1uvr a d4intr a s1tt a cAntr a dedrB da

s1uver d4inter s1tt cAnter dedrB

kn errore molto diffuso al giorno d%oggi 4 quello di non riconoscere la preposizione semplice (c#e nella pronuncia 4 fusa con la preposizione precedente$ e" pensando di avere a c#e fare con una sola parola" usarla come avver&io. Perci1 si sentono spesso frasi del tipo0

la vDsca la v d s1uvra t Hsp4tt c#> s1tta Hl m B gnA cAntra


ormai talmente diffusi da suonare corretti" e addirittura

l B l dedrBda l> d4intra


riconosci&ili come errori dagli anziani e tipici dei giovani c#e non parlano &ene il dialetto.

Le forme corrette dovre&&ero invece essere0 Hd s1uver" c#> s1tt" cAnter" dedrB" e ovviamente

d4inter.

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Espressioni avver&iali Esistono .in s?/ (in su$ e in L1 (in gi2$. Per tradurre .all%ins2/" .all%ingi2/ ecc. si preferisce usare espressioni diverse come .al%arvErsa/ (al rovescio$ .a gDn& al%Dria/ (capovolto$" .vFlt a &Ds/ " .vFlt a

L1/ (all%ingi2$" .vFlt al%Elta/" .vFlt a s?/ (all%ins2$.

Wome" dove" (c#e$ cosa. ;ra gli italianismi pi2 diffusi" troviamo questi tre avver&i" c#e da soli vengono pronunciati rispettivamente .cCme )/" .(in$ dFve )/ e .(c#e$ cFLe )/ !ono tra le poc#issime parole ad avere la .e/ finale" il c#e testimoniala loro provenienza dall%italiano" seppure storpiato (in particolare .cosa/ c#e si pronuncia" c#iss perc#>" con la .o/ c#iusa/$. ]el dialetto incontaminato" .come/" .dove/ e .cosa/ non dovre&&ero mai stare da soli" ma seguiti dal rispettivo ver&o c#e si sottintende (es. com%4) dov%4) c#e cos%4$ In questo caso" si pu1 usare la loro forma dialettale originaria" ovvero c[m (contratto cmH o cme$"

d[v G in d[v (contratto d[(v$ in d[(v$" c[L (contratto csH o nel meglio pronuncia&ile sH$
Le vocali [ e H eufonic#e e tipicamente non tonic#e" testimoniano c#e questi avver&i non possono stare soli e si pronunciano congiuntamente alle parole c#e seguono.

cmH fEt) c[m Bla) in d[ vEt) in d[(v$ Bt) csH vCt (o sH vCt$) c[L Bl)

come fai) com%4) dove vai) dove sei) c#e cosa vuoi) c#e cos%4)

]otare la differenza tra ver&i c#e iniziano per vocale e ver&i c#e iniziano per consonante. 3uando il ver&o c#e inizia per vocale ed 4 un ausiliare" perci1 seguito da un altro ver&o su cui 4 spostato l%accento tonico principale" .come/ e .cosa/" prendono le forme contratte cm e s0

cm Bla ndEda) cm Et fDt) s B stE) s Et magnE)

com%4 andata come #ai fatto) c#e cos%4 stato) c#e cos%#ai mangiato)

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Il comparativo di maggioranza !i forma con pi?... c#e. Il c#e 4 sempre pronunciato per intero (mai a&&reviato c#% nemmeno davanti a parole c#e iniziano per vocale$ ed 4 o&&ligatorio davanti ai pronomi personali e nella comparazione tra due aggettivi. E% comunque preferi&ile anc#e negli altri casi" anc#e se per l%a&itudine di pensare in italiano e tradurre in dialetto si 4 diffuso l%uso della preposizione Hd .di/.

!andr4in l B pi? LCven c#e m> L B pi? &4ll c#e LvBlt *> H sAn pi? v4cc% c#e (o Hd$ !andr4in Xl m> cunpiAter l B pi? LvBlt c#e l t=o (o dal t=o$ L B pi? &4ll c#e pr>mma
Il comparativo di minoranza !i fa con mBno... c#e (o evit. Hd$

Xlessandro 4 pi2 giovane di me E% pi2 &ello c#e veloce Io sono pi2 vecc#io di Xlessandro Il mio computer 4 pi2 veloce del tuo E% pi2 &ello di prima

!andr4in l B mBno LCven c#e m> *> H sAn mBno v4cc% c#e (o Hd$ !andr4in
Il comparativo di uguaglianza !i forma con .damDnd a/ oppure con .cunpDgn a/

Xlessandro 4 meno giovane di me Io sono meno vecc#io di Xlessandro

!andr4in l B LCven damDnd a m> *> H sAn v4cc% cunpDgn a !andr4in

Xlessandro 4 giovane quanto me Io sono vecc#io come Xlessandro

kn sinonimo di .cunpDgn a/ e .damDnd a/ 4 il .cmH/ (o cme$ c#e a&&iamo gi incontrato nel suo utilizzo di avver&io nelle frasi interrogative (dirette e indirette$.

!andr4in l%B v4cc% cme m> L B v4cc% cm Hl pDn dal c?cc L B v4cc% cme un c[rnDc%

Xlessandro 4 vecc#io come me E% vecc#io come .il pane del cuculo/ (4 vecc#issimo$ E vecc#io come una cornacc#ia (4 vecc#issimo$

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Il superlativo Il superlativo si forma con l>ssom" >ssma" >ssmi applicando alla radice l%alternanza vocalica. Xltrettanto diffuse le forme l>ssim" >ssima" >ssimi. Esempi con entram&e le forme per &1un" &4ll e &rEv0 m. sing. plur. f. m. f. m. f.

&un>ssom &un>ssom

&un>ssma &un>ssmi

&el>ssom &el>ssom

&el>ssma &el>ssmi

&rav>ssim &rav>ssim

&rav>ssima &rav>ssimi

Il superlativo relativo si fa con l%artiolo ^ pi?... Hd

Hl pi? &rBv dla clDs Hl pi? n4ssi d t?tt l uf>ssi


Forme speciali0

Il pi2 &ravo della classe Il pi2 scemo di tutto l%ufficio

Hl dm4QQ sc[lEr l B dm4QQ l B pBL


Intensificatori

Il miglior scolaro E% meglio E% peggio

Il superlativo 4 un%innovazione mutuata dal%italiano e molto diffusa perc#> semplice. ;uttavia non 4 una forma ver&ale tipica della parlata dei pi2 anziani c#e spesso al posto del superlativo assoluto preferivano usare degli intensificatori0 c#Er ara&@ .costosissimo/" nCv nuv4int .nuovo di zecca/"

m1QQ pasE .&agnato fradicio/.


Wi sono infatti moltissime .frasi fatte/ dove l%intensificazione di un aggettivo viene fatta con un paragone0

p@n cme n Cv amEr cme l vl4in mDt cme la strEda cat@v cme un sp?ssel

pieno come un uovo" sazio amaro come il veleno matto come la strada cattivo come una puzzola

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stranpalE cme na vDca indrB cme la c1vva dal nimEl fEls cme l p?lleg gust1uL cme l mEl d pDnsa v4cc% cme l pDn dal c?cc ?ttil cme l panarDs ant@g cme l sc[r4LL n@g#er cme l car&1un &eLi1uL cme na vr4sspa fAro& cme un LdDs s[t@l cme la p4lla dl DQ grDs cme un nimEl Elt cme na p>cca &r?tt cme la fDm segrBt cme l tr1un s[nE cme na campDna fortunE cme un cDn in cBLa

maldestro come una mucca indietro come la coda del maiale" antiquato falso come le pulci gradevole come il mal di pancia" ovvero sgradevole vecc#io come il .pane del cucco/" vecc#issimo utile come gli scarafaggi" inutile antico come le soregge" antiquato nero come il car&one" nerissimo irrita&ile come una vespa fur&o come un setaccio" scemo sottile come la pelle dell%aglio" magro grasso come un maiale alto come una picca" altissimo &rutto come la fame riservato come il tuono suonato come una campana fortunato come un cane in c#iesa

]otare c#e molto spesso si fa il paragone con qualcosa c#e #a caratteristic#e opposte.

Hc# polivalente
per esprimere .a cui" di cui" per cui/ ecc. si usa il .c#e/ polivalente Hc#. La lH eufonica cade come al solito davanti a vocale o nell%unione di altri monosilla&i con vocali eufonic#e.

Hl l>&&er c#% H in parlEvn HiBr l 1mm c#% Ht Hg dEv la ctva


.c#e me ne ero innamorato/$

il li&ro di cui parlavamo ieri (lett. .c#e ne parlavamo/$ l%uomo a cui davi la c#iave (lett. .c#e gli davi/$

la d1nna c#% Hm n Bra inam[rE cme un p@t la donna di cui mi ero innamorato perdutamente (lett.

La concordanza degli aggettivi ;utti gli aggettivi (anc#e quelli c#e in italiano #anno masc#ile e femminile invariato$ formano il femminile singolare con l%aggiunta di la e il femminile plurale con l%aggiunta di li.

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Il masc#ile plurale 4 invariato con l%eccezione delle parole c#e finiscono con ll " per le quali valgono le stesse regole c#e a&&iamo visto per i sostantivi. elementare singolare m. f. originale singolare m. f. plurale plurale

elementEr elementEra

elementEr elementEri

originEl SriginEla

SriginE(i$ SriginEli

La forma interrogativa ]elle domande" l%espansione del soggetto viene spostata dopo il ver&o e fusa con esso0

sAnia rivE tErdi) Et mDt Bl rivE) Bla rivEda) s1mmia rivE tErdi) s@v mDt) @ni rivE) @ni rivEdi)

!ono arrivato tardi) !ei matto) 4 arrivato) 4 arrivata) siamo arrivati tardi) siete matti) sono arrivati) sono arrivate)

Fi(a$ cap@ mEl) Et d>tt qu4ll) Dl d>tt qu4ll) Dla d>tt qu4ll) 1mmia cap@ mEl) @v d>tt qu4ll) Dni d>tt qu4ll

#o capito male) #ai detto qualcosa) #a detto qualcosa) #a detto qualcosa a&&iamo capito male avete detto qualcosa) #anno detto qualcosa)

Ricordo c#e le consonanti doppie seguite da dittongo si pronunciano marcatamente come in italiano0 in s1mmia si deve sentire la doppia .m/ (s1m mia$. Xnc#e i suoni gn e .i/ semiconsonante vengono raddoppiati se seguiti da un dittongo. E suonano molto pi2 marcati di quanto lo siano in italiano. Perci1 sciriveremo v4ggn b v4ggnia .vango/"

arv1QQ b arv1QQia
]otare inoltre c#e facendo seguire l%espansione del soggetto ai ver&i c#e finiscono con l e con l

1" questi si diventano rispettivamente lD e lF.

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X parte queste piccole particolarit" fare la forma interrogativa 4 semplice0 &isogna aggiungere al ver&o le seguenti desinenze0 6s persona sinoglare0 ia +s persona singolare0 et ds persona sing. masc.0 el ds persona sing. femm. lla 6s persona plurale0 ia +s persona plurale0 v ds persona plurale0 i aggiungendo le desinenze occorre per1 eliminare la la alla terza persona singolare (e della prima persona al passato e congiuntivo$ della coniugazione in lEr. Esempi0 Hl mDgna b mDgnel) .mangia/a Hl t@ra b t@rel) .tira/a la r@va b r@vla) .arriva)/ Xllo sesso modo si eliminano la le eufonica della desinenza len della terza persona e tutte le altre vocali eufonic#e0

H r@ven b r@vni) .rrivano/ H mDgnen b mDgn ni) .mangiano/ H pErel b pErlia) .parlo/ Ht cArov b cArvet) .curvi/ Ht dDcovh b dDcuet) .innaffi/ H dDcovh b dDcuia) .innaffio/
h nota0 nei ver&i in luEr" u@r" uer la u semivocale si trasforma in v quando 4 finale di parola. Le espansioni del soggetto alla seconda e alla ds persona let e el #anno la e eufonica c#e quindi cade quando il ver&o finisce per vocale accentata0 Hl v b vDl) .va/" Ht d@ b d@t) .dici/ L%espansione lia della prima persona .pu1/ a&&reviarsi in li quando il ver&o finisce per volale accentata0 H s1 b sFQ) oppure sFia) I ve&i c#e finiscono con .c%/" .g%/" .c/ e .g/ aggiungono l%espansione mantenendolo stesso suono della consonante. !i consideri c#e a differenza di quanto avviene con le vocali (con i numerosi casi di alternanza vocalica nella formazione di diminutivi" accrescitivi e nella declinazione dei ver&i$" le consonanti in

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reggiano mantengono sempre lo stesso suono. Le .c%/" .g%/" .c/ .g/" .gn/ ecc. mantengono sempre lo stesso sunono in tutte le declinazioni. Dal momento c#e per facilitare la lettura da parte delle persone a&ituate a scrivere in italiano" si 4 preferito adottare il sistema di consonanti italiano piuttosto c#e introdurre .v/" .w/ e altri sim&oli c#e accrescono le difficolt di lettura e comprensione immediata" in molti casi occorre adattare la grafia" aggiungendo .#/" apostrofi o trattini" ogni qual volta l%aggiunta di suffissi fa cam&iare il suono alla consonante precedente Xlcuni esempi0

6$ H d>gg b d>gg#ia .dico G dico)/


si aggiunge .#/ per mantenere il suono duro della .g/

+$ H pEg#en b pEg ni) .pagano G pagano)/


l%aggiunta del suffisso . ni/ non deve cam&iare il suono .g/ in .gn/" perci1 si aggiunge un trattino d$

H c?ccen b c?cc%ni) .spingono G spingono)/


i suono .c/ dolce" resta tale anc#e seguito dal suffisso . ni/ 9$

H &Dc#en b &Dcni) .calpestano G calpestano)/


sparisce la .#/" ma il suono OvP resta identico -$

H p>cc% b p>cc%ia)
aggiungendo il suffisso . ia/ si deve far sentire la .i/. .p>cc%ia/ 4 riconosci&ile da (Hl$ p>ccia anc#e per la pronuncia marcata della doppia prima del dittongo ( OTpetx aP G OTpettx QaP .

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La forma interrogativa 4 la stessa anc#e coi ver&i riflessivi0 Davanti a consonante Davanti a vocale o .s/ impura

Hm vist>ssia) Ht p4ttnet) Hs sErel) Hs v4ddla) Hs m[v1mmia) Hv perd@v) Hs tDcni)

mi vesto) ti pettini) si c#iude) si vede) ci muioviamo) vi perdete) si attaccano)

m Hsciamia DaniBl) t HspFstet) s HsmFrsel) s imp>ila) s invi1mmia) v Hvd@v) s HstDcni)

mi c#iamo Daniele) ti sposti) si spegne) si accende) ci avviamo) vi vedete) si staccano)

kso della forma interrogativa La forma interrogativa 4 o&&ligatoria nelle domnde dirette (6$. ]on si usa nelle domande indirette (+$ e quando si ripete l%affermazione di qualcun altro per rispondervi (d$0 6$ cmH t HsciDmet) come ti c#iami) come ti c#iami) c#e cosa fa) non so come ti c#iami non so come ti c#iami non so c#e cosa fa avevi paura) *a di c#e cosa)

cmH g Et a n1mm) csH fDl)


+$ Hn s1 m<a cm Ht t HsciDm

Hn s1 m<a cm Ht g E a n1mm Hn s1 m<a s Hl f


d$ Ht g @v paAra) mo d cCLe)

La forma interrogativa non si usa con i tempi atmosferici e impersonali c#e non ric#iedono l%espansione del soggetto nemmeno nella forma affermativa0

piCv) n4iva) piu(v$A c#i B) c#i v@n) g B dla g@nt) s pCl magnEr" ad4ssa)

piove) nevica) 4 piovuto) c#i 4) c#i viene) c%4 gente) si pu1 mangiare" adesso)

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Wm Hs d@L in HrLDn &iL1gna ndEreg)

come si dice in reggiano) &isogna andarci)

3uale) 3uali) X domanda0

c#e gDt) quEl)


quale gatto)

c#e gDta) quEla)


quale gatta)

c#e gDt) quEi)


quali gatte)

c#e

gDti) quEli)
quali gatti)

I pronomi dimostrativi Risposta0

c[sc#> c[l l> c[l l

c[sta c#> c[la l> c[la l

quisc#> qui l> qui l

quisti c#> quili l> quili l

I pronomi dimostrativi c?sst .questo/ e c?ll .quello/ (femm. e femm.pl. c?ssta" cossti e c?lla" c?lli$ si usano prevalentemente riferiti a concetti astratti o usati in senso figurato0 per c?sst .per questo/" intendendo .per questa cosa di cui stiamo parlando/a H sAn s4inper c?ll .sono sempre lo stesso (lett. sempre .quello/$" ovvero" non sono cam&iatoa Riferendosi a persone e oggetti di cui si vuole indicare la presenza fisica" si aggiungono a mo% di suffisso" le particelle appena elencate0 c#>" l>" l c#e esprimono tre diversi gradi di distanza dalla persona c#e parla. E% possi&ile il loro utilizzo anc#e riferito a oggetti e persone vicini o lontani non in senso fisico" ma in senso temporale0 c[l l pu1 essere inteso come .quello di tanti anni fa/a c[l

l> quello di cui parlavamo pocanzia c[sc#> questo di cui stiamo parlando adesso.
]otare c#e aggiungendo le particelle c#>" l> e l" l%alternanza vocalica dei plurali e fatta con la .i/" come se i pronomi fossero .qu4sst/ e .qu4ll/. E% pro&a&ile c#e in passato si usassero queste forme. Per ragioni di semplicit di pronuncia" inoltre" cade la t di .questo/" cosg c#e c?st^c#> diventa

c[s(t$ c#>. Xlcuni parlanti preferiscono evitare l%alternanza vocalica e pronunciare pronome e
particella come se fossero due parole a s>" dicendo perci1 .c?sti c#>/" .c?l l/" ecc. ]on 4 per1 la forma pi2 diffusa.

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Il pronome interrogativo .quale/

quEl Bl) quEi @ni quEl% Bla quEgl% @ni)

qual 4) (femminile$ quali sono) (masc#ile$ qual 4) (femminile$ quali sono) (femminile$

l%apostrofo e la forma in .gl/ nei femminili dipendono solo dal fatto c#e il ver&o inizia per vocale. Won i ver&i c#e iniziano per consonante" a&&iamo

quEl vCt quEla vCt) quEi vCt quEli vCt

quale vuoi) (masc#ile$ quale vuoi) (femminile$ quali vuoi) (masc#ile$ quali vuoi) (femminile$

3ualcosa !i dice .qu4ll/ con la .e/ aperta &reve. Xttenzione a non confonderlo con il pronome interrogativo in cui la .e/ 4 lunga.

quEl vCt) vCt qu4ll)

quale vuoi) vuoi qualcosa)

Ecco kn altro italianismo molto diffuso 4 la parola .ecco/" c#e trascriviamo con la stessa grafia italiana" perc#> si tratta di un termine italiano" pronunciato con la doppia .c/ marcata (4c co$. In dialetto" infatti" non esiste un termine c#e esprima lo stesso concetto. !i dovre&&e ricorrere a parole diverse a seconda della circostanza0 .Ecco mia sorella/ c[sta c#> l%B m> s[r4lla (lett. questa 4 mia sorella$ .Ecco *arioe/ B rivE *Drio (lett. 4 arrivato *ario$ .Eccoti finalmentee/ .t B p? rivE" al1urae/ (lett. sei poi arrivato" allora$

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L%a&itudine a .pensare in italiano/ #a per1 reso indispensa&ile l%introduzione di .ecco/ anc#e nel dialetto. E perci1 si pu1 &enissimo dire0

.Ecco m> s[r4lla/ .Ecco *Drioe/


Per ragioni di eufonia 4 invece impossi&ile tradurre alla lettera le forme italiane .eccomi" eccoti" eccolo" eccoci... ecc./ e in questo caso si deve o&&ligatoriamente ricorrere a giri di parole del tipo .sono qui/" .sei arrivato/ Diffusa invece la forma .eccola/" ma non per indicare l%arrivo o la presenza di una terza persona femminile" quanto come intercalare rafforzativo" per concludere lung#i discorsi. .Eccola/ #a il significato di .e questo 4 quanto avevo da dire/.

E m>" H n gnir1 mai pi? c#> d4inter" eccolae


traduzione letterale0 e io non verr1 mai pi2 qui dentro" eccolae traduzione li&era0 ]on metter1 mai pi2 piede in questo sporco negozioe

:4e kn voca&olo pi2 .genuino/ per render ei senso dell%italiano .ecco/" pu1 essere .v4/. Importante la pronuncia della .e/ aperta e &reve per non confonderlo con il .vE/ c#e #a un altro significato.

:4 introduce qualcosa di inaspettato c#e si nota all%improvviso.


-

:4 *Drio :4 un gDt :4 c#e &4lla &i1nndae

.guarda un po% c#i c%4e *ario/ .to#e un gatto/ .guarda c#e &ella &ionda laggi2e/

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Xlterazioni I suffissi universali c#e possono rendere diminutivi" accrescitivi e dispregiativo di tutte le parole sono i seguenti0 masc. sing. e pl. Diminutivo Xccrescitivo Dispregiativo femm. sing. femm. pl.

4in G @n 1un Ds

4ina G @na 1una Dsa

4ini G @ni 1uni Dsi

la scelta tra l4in e l@n non 4 casuale" ma #a ragioni puramente fonetic#e. Le parole c#e (eventualmente private della desinenza la femminile$ finiscono con c" g" c%" g%" gn"

gl%" i formano il diminutivo in l@n. Esempi0 c>cc" cic#@n .piccolo" piccolino/" s1rreg#" s[rg#@n .topo"
topolino/" sp4cc" spc@n .specc#io" specc#ietto/" t4ggia" tig@n .pentola" pentolino/" cDgna" cagn@na

.cagna" cagnolina/" sv4gglia" svegl@na" .sveglia" sveglietta/" mDia" ma@na .maglia" maglietta/.
;utte le altre parole" formano il diminutivo con l4in0

pDn" pan4in .pane" panino/" gDt" gat4in .gatto" gattino/" uL4ll" uLl4in .uccello" uccellino/" p1mm" p[m4in" .mela" melina/" ecc.
Le parole c#e finiscono con l1un formano il diminutivo in ls4in (&ast1un" &ast[ns4in .&astone" &astoncino$ *olte parole c#e finiscono con .r/ ammettono anc#e il diminutivo in . @n/0 mora" m[rina" mora" moretta" p@r" pir@n .pera" perina/" ecc. ;uttavia esistono molte parole con tema in lr4in" mentre non esistono parole con tema in lg#4in" c#4in" c4in" g4in" gn4in" gli4in" i4in. !ono suoni sgradevoli all%orecc#io reggiano. Svviamente" spostando l%accento sul suffisso ( 4in" 1un" Ds$ la vocale della radice deve spesso cam&iare (o sparire$ seguendo le regole dell%alternanza vocalica. La forma femminile si fa come di consueto aggiungedno una la " mentre il femminile plurale di ottiene aggiungendo una li.

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Xltre alterazioni. Sltre alle alterazioni standard presoc#4 valide per tutte le parole esistono molti altri suffissi per fare forme vezzeggiativeGdiminutive0

4tt" ?ss" ?ll" Cl" 4ll" Ft


3ueste forme non sono universalmente applica&ili a tutte le parole" ma si sceglie il suffisso migliore in &ase all%estetica del suono (per esempio non si applica il suffisso l4ll alle parole c#e terminano in ll" n> 4tt a quelle c#e terminano in lt$. Xnc#e in italiano" del resto si dice .cavalluccio/ e non .cavallello/" mentre si dice .torello/" ma non .torotto/. E poi &isogna considerare la possi&ilit di confusione con altre parole gi esistenti. .cl caval4tt/ non pu1 essere un cavallo piccolo" perc#> 4 sinonimo di .sostegno" treppiedi/.

!omma di pi2 alterazioni. *olto frequente 4 la sofrapposizione di diverse alterazioni nella stessa parola. ;utti i vezzeggiativi del paragrafo precedente possono essere uniti al diminutivo l4in" e su&endo le regole dell%alternaza vocalica" diventanoa

t4in" [s4in" [l4in" l4in" [t4in


Esempi0 cDsa" cas4tta" cast4ina .cassa" cassetta" cassettina/" gDn&a" gan&?ssa" gan&[s4ina .gam&a" gam&etta" gam&ettina/" *Drio" *ari?ll" *ari[l4in .*ario" *arietto" *ariolino/" &4sstia"

&estiCla" &esti[l4ina .&estia" &estiola" &estiolina/" grDn" gran4ll" granl4in .grano (c#icco$" granello"
granellino/" &Dla" &alFta" &al[teina .palla" palletta" pallottina/ In alcuni casi 4 diffusala forma con due alterazioni" ma non quella con una sola. Esempio sp1usa"

sp[Ll4ina (o sp[LlFta$ .sposa" sposina (o donna grassoccia$/" strEda" stradl4ina .strada" stradina/.
E% possi&ile addirittura sommare due diminutivi l4in ^ 4in (o @n ^ @n$ R in@n (piccolo piccolo" ovvero molto piccolo$

c>cc#" cic#@n" cic#in@n .piccolo" piccolino" estremamente piccolo/ pVver" p[vr4in" p[vrin@n .povero" poverino" tapino/

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X&&astanza usate anc#e le unioni tra accrescitivo e dispregiativo. !ciDf" sciaf1un" sciaf[nDs .sc#iaffo" sc#iaffone" sc#iaffone forte e &rutale/. kn%altro suffisso per formare il dispregiativo (unicamente femminile$ 4 lEra (pl. lEri$ Esempi0 &estiEra (&estiaccia$" r[&Era (ro&accia$

Il possessivo di pertinenza Guardando un campo fiorito" si pu1 dire Hg B gi t?tt i s? fi1ure .4 gi fioritoe/ senza &isogno di menzionare il campo e sottintendendo c#e la cosa 4 normale in inizo di primavera. Wostruzioni simili ricorrono ogniqualvolta si voglia esprimere una pertinenza" un%appartenenza" il fatto c#e 4 tutto a suo posto.

Hs v>rra yord e s v4dd su&>tt t?tt i sC men2 Hg B Dnc i sC carDter da scr>vvr in dial4tt

si apre yord e si vedono i relativi men2 ci sono anc#e i font adatti per scrivere in dialetto

c#Era" guErda c#% Hl f i s? Lugl4in per lavEr" ardinsEr o sug#Er" sc#isE al s? pt1un

c#e carino" come giocae (di un &am&ino$ per lavare" risciacquare o asciugare premete il tasto corrispondente

Hg B t?tt i s? c[l1ur" la s? g1mma" al tinpr4in

ci sono i pennarelli" la gomma" il temperino (in un astuccio nuovo$

La ripresa del pronome E% o&&ligatoria con le costruzioni dative0 .mi sem&ra/ si dice .Hm pEr/" ma se si vuole dire .a me

sem&ra/" &isogna dire .a m> m pEr/ (lett. .a me mi sem&ra/" mentre /a m> pEr/ non &astere&&e$.
Xllo stesso modo per .a Paolo sem&ra di diventar matto/ si deve dire .a PDvel Hg pEr d HndEr ind i

mDt/ (lett. a Paolo gli sem&ra di andare nei matti" errore in italiano" ma o&&ligatorio in dialetto$.
!e invece il soggetto logico e quello grammaticale coincidono" la ripresa non c%40 H d>gg a PDvel

Hd gn@r d4inter .dico a Paolo di entrare/ (non Hg d>gg a PDvel$. Xncora0 H fDg un regDl ala Lus<a
.faccio un regalo alla Lucia/.

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La costruzione .d@r cun/ Equivale all%italiano .dire a/.

D>gg cun t? pEder c%Hl v4ggna a catErom Hl d@L cun s? muQBra0 Lug1mmia a p>ci[m&r>gg#el)

Dg a tuo padre di venire a trovarmi Dice a sua moglie0 vuoi fare un &el gioc#ino)

I ver&i frasali Xi ver&i italiani .entrare" uscire" salire" scendere/ corrispondono in dialetto espressioni con .andEr

d4inter" (o gn@r$ ^ avver&io di luogo0 andEr d4inter" andEr fCra" andEr s?" andEr L10 H vDg fCra d%in c v@n p?rr d4inter Hnd1mmia s?) n1" Hnd1mm p?rr L1
esco di casa entra pure saliamo) no" scendiamoe

Esiste per1 un ver&o entrEr (la cui pronuncia 4 sicuramente influenzata dall%italiano" in quanto secondo le regole dell%alternaza vocalica dovre&&e pronunciarsi .intrEr/$ usato in senso figurato

m> H n g 4inter m<a t> t Hn g 4inter m<a l? al g 4intra m<a

io non c%entro tu non c%entri egli non c%entra

(c$sH g 4intria m>) (c$sH g 4intret t>) (c$sH g 4intrel l?) (c$sH g entr1mmia nuEter) (c$sH g entrEv uEter) (c$sH g 4interni l1ur)

cosa c%entro io) cosa c%entri tu) cosa c%entra lui) cosa c%entriamo noi) cosa c%entrate voi) cosa c%entrano loro)

nuEtr H n g entr1mm m<a noi non c%entriamo TuEtr Hn g entrE m<a l1ur H n g 4intren m<a
voi non c%entrate essi non c%entrano

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Pronomi personali complemento di l?

H n g Hl m4tt m<a
non ce lo metto

H n g l 1 m<a
non ce l%#o

H g mDnd
gli mando

Xl pron. pers. soggetto l?" corrisponde il comlemento diretto Hl .lo/ Davanti a consonante Davanti a vocale io lo vedo tu lo vedi lui lo vede lei lo vede noi lo vediamo voi lo vedete essiGesse lo vedono

m> H l v4dd t> t Hl v4dd l? Hl le v4dd lB la l v4dd nuEtr H l Hvd1mm TuEtr H l Hvd@ l1ur H l v4dden

m> H l @va v>sst t> t l @v v>sst l? Hl l @va v>sst lB la l @va v>sst nuEtr H l @ven v>sst TuEtr H l @vi v>sst l1ur H l @ven v>sst

io l%avevo visto tu lo avevi visto lui lo aveva visto lei lo aveva visto noi lo avevamo visto voi lo avevate visto essiGe lo avevano visto

Xl pron. pers. soggetto l? corrisponde il pron. pers. complemento indiretto Hg .gli/ Davanti a consonante Davanti a vocale io gli do tu gli dai lui gli d lei gli d noi gli diamo voi gli date essiGesse gli danno

m> H g dDg t> t Hg dE l? H g d lB la g d nuEtr H g d1mm TuEtr H g dE l1ur H g dDn


.3uelli c#e/

m> H g 1 dE t> t g E dE l? Hl g dE lB la g dE nuEtr H g 1mm dE TuEtr H g @ dE l1ur HGHl g Dn dE

io gli #o dato tu gli avevi dato lui gli aveva dato lei gli aveva dato noi gli a&&iamo dato voi gli avete dato essiGe gli #anno dato

Sltre al normale c#@ c#%H (o qu@ c#%H$ coniugato alla ds persona plurale" si trova anc#e c#@ (qu@$ c#% coniugato alla ds singolare.

qu@ c#% Dn da lBLer c#@ c#% da lBLer


quelli c#e devono leggere

H dDn s4inpr adFs a c#@ c#%lav1ura

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

I numeri in lettere :olendo scrivere i numeri lung#i in lettere" si mettono gli spazi nelle stesse posizioni di quando si scrivno in cifre0 + ,,, d1u m>lla 6 7,, m>ll e novs4int 6 7m, m>ll e novs4intHssDnta 6 787 m>ll e nov4intHssantenCv !i noti c#e nei numeri lung#i la e c#e di solito segue le migliaia" pu1 essere sottintesa0 9 999 R

quDter m>la quaters4intquarDntequDter

Il futuro

zsser m> H sr1 t> t HsrE l? Hl sr lB la sr ]uEtr H sr1mm TuEtr H sr@ l1ur H srDn L1ur Hl srDn

av4ir m> Hi ar1 t> t arE l? l ar lB l ar nuEter Hi ar1mm TuEter Hi ar@ l1ur Hi arDn l1ur Hgli arDn

Xl 6i gruppo per formare il futuro reggiano" si prende la radice non accentata (es. nuEtr H

magn1mm" nuEtr Hnd1mm$ e si aggiungono le desinenze lar1" arE" ar" ar1mm" ar@" arDn0 magnEr (magn $ m> H magnar1 t> Ht magnarE l? Hl magnar nuEtr H magnar1mm Tuttr H magnar@ l1ur H magnarDn lav[rEr (lav[r $ m> H lav[rar1 t> Ht lav[rarE l? al lav[rar nuEtr H lav[rar1mm TuEtr H lav[rar@ l1ur H lav[rarDn fEr (f $ m> H far1 t> Ht farE l? Hl far nuEtr H far1mm TuEtr H far@ L1ur H farDn HndEr (and $ m> Hi andar1 t> t HndarE l? l andar nutter Hi andar1mm TuEter Hi andar@ l1ur Hi andarDn

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Le forme del +i gruppo sono le seguenti

vr4ir m> H vr1 t> Ht vrE l? Hl vr nuEtr H vr1mm Tuttr H vr@ l1ur H vrDn

Pr4ir m> H pr1 t> Ht prE l? al pr nuEtr H pr1mm TuEtr H pr@ l1ur H prDn

!av4ir m> H sar1 t> Ht sarE l? Hl sar nuEtr H sar1mm TuEtr H sar@ l1ur H sarDn

tCr m> H t[r r1 t> Ht t[r rE l? Hl t[ rr nuttr H t[r r1m TuEtr H t[r r@ l1ur H t[r rDn

Xl di gruppo" si prende la radice non accentata (es. nuEtr H &at1mm$ e le si aggiungono le desinenze lr1" rE" r" r1mm" r@" rDn0

&Dter (&at $ m> H &attr1 t> Ht &attrE l? Hl &attr nuEtr H &attr1mm Tuttr H &attr@ l1ur H &attrDn

c?rrer (c[r m> H c[r r1 t> Ht c[r rE l? al c[r r nuEtr H c[r r1mm TuEtr H c[r r@ l1ur H c[r rDn

v@nser (vins $ m> H vinsr1 t> Ht vinsrE l? Hl vinsr nuEtr H vinsr1mm TuEtr H vinsr@ l1ur H vinsrDn

v4nnder (vend $ m> H vendr1 t> Ht vendrE l? Hl vendr nuttr H vendr1m TuEtr H vendr@ l1ur H vendrDn

]otate il trattino all%incontro frala r della radice e la r della desinenza in c[r r1 e t[r r10 ci1 indica c#e si tratta di una doppia vera" non di una r lunga come in .c?rrer/a nel ver&o .&Dter/ invece si pu1 notare come la t primadella r raddoppi. E% solo per una questione di pronuncia. I reggiani" anc#e parlando in italiano pronunciano .vettro" Piettro" muttua/ e aggiungono tante doppie c#e graficamente non esistono. *olti ver&i con radice non accentata in .e/" per1" al futuro non seguono l%alternanza vocalica della prima persona plurale singolare. Es. v4dder" Hvd1mm" vedr1 (etc$a cr4dder" cHrd1mm" creddr1"

&4vver" H& &1mm" &evvr1


Xl 9i gruppo si prende la radice non acentata (es. nuEtr H fin1mm$ e le si aggiungono le desinenze

lir1" irE" ir" ir1mm" ir@" irDn0 fin@r (fin $ m[r@r (m[r $ d[rm@r (d[rm $ serv@r (serv $

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

*> H finir1 t> Ht finirE l? Hl finir nuEtr H finir1mm Tuttr H finir@ l1ur H finirDn

m> H m[rir1 t> Ht m[rirE l? al m[rir nuEtr H m[rir1mm TuEtr H m[rir@ l1ur H m[rirDn

m> H d[rmir1 t> Ht d[rmirE l? Hl d[rmir nuEtr H d[rmir1mm TuEtr H d[rmir@ l1ur H d[rmirDn

m> H servir1 t> Ht servirE l? Hl servir nuttr H servir1m TuEtr H servir@ l1ur H servirDn

Per m[r@r esisono anc#e le forme contratte H m[r r1" Ht m[r rE" Hl m[r r" H m[r r1mm" H m[r r@" H

m[r rDn.

kso del futuro In dialetto il futuro si usa soprattutto per esprimere una supposizione o una decisione presa sul momento0

t Hn pinsarE m<a.... H sr stE na &4nndla sFQa m>) la gnir dmDn taLrEt)

non penserai mica... sar stata una donnola c#iss... verr domani. ma insomma vuoi tacere o no)

!i pu1 inoltre usare per un evento impro&a&ile o c#e si prevede lontano nel tempo.

quDnd H farDn la pEL" m> H sr1 &4ll e mFrt quDnd Hn g Hsr1 pi? m>" cmH farEt" c#%H n t B gnDn &1un Hd fEret n Cv cFt)

quando faranno la pace" io sar1 gi morto quando non ci sar1 pi2 io" come farai se non sei nemmeno capace di cuocerti un uovo)

Per gli eventi imminenti o sufficientemente sicuri" anc#e se lontani" si usa pi2 spesso il presente.

Forse la !of<a la v@n HdmDn DmDn H v@n la !of<a cl fn4sstri Hi verniL1mm p? st%Dn c#%v@n

forse la !ofia verr domani domani verr la !ofia le finestre le verniceremo l%anno prossimo

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

!pesso l%uso dipende dalla percezione personale0 si pu1 dire .quDnd H vDg in pensi1un/ se il pensionamento 4 visto come un evento non irraggiungi&ile (ad. es. Hm m4tt a fEr colessi1un Hd

franc&1QQ/ collezioner1 franco&olli$ o .quDnd Hi Hndr1 in pensi1un se l%evento 4 pi2 in questione (H n g Hsr gnDn pi? l%I]P! non ci sar nemmeno pi2 l%I]P!$.

La forma interrogativa al futuro !i prende la forma affermativa fino alla lr e le si aggiungono le desinenze lFi(a$" Et" Dl" Dla"

1mmia" @v" Dni srFi(a$ ) srEt) !rDl) !rDla) sr1mmia) sr@v) srDni) arFi (a$) arEt) arDl) arDla) Xr1mmia) ar@v) arDni) magnarFi(a$) magnarEt) magnarDl) magnarDla) magnar1mmia) magnar@v) magnarDni) 5attrFi(a$) 5attrEt) 5attrDl) &attrDla) &attr1mmia) 5attr@v) &attrDni)

Il futuro anteriore Wome in italiano si forma con l%ausiliare al futuro semplice ^ il ver&o al participio passato0

d Hst 1ura" Hl sr &4ll e rivE a c oramDQ" l ar cap@ t?tt

a quest%ora sar gi arrivato a casa ormai avr capito tutto

Le frasi riferite Per riferire le parole di altri si usano le espressioni H d@L acs> e d>tt acs>. ]otare l%assenza dell%espansione del soggetto posposto al ver&o. { d>tt acs> la *ari?lla" c#%la v@n HdmDn .#a detto la *aria c#e verr domani/.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

L%imperativo Le persone con un forma speciale d%imperativo sono0 t>" nuEter e TuEter (e v?$

mDgna cla mn4sstrae nd1mmia) a#" Hnd1mm p?rre stE at4intie


cortesia$

mangia quella minestrae andiamo) andiamo puree state attenti (sia seconda persona plurale c#e forma di

Xlle altre persone si usa il congiuntivo" come vedremo pi2 avanti. Per nuEter" TuEter e v?" l%imperativo 4 uguale al presente indicativo. Per t> invece 4 uguale alla ds persona (l?$0

l? Hl mDgna b mDgnae nuEtr Hnd1mm b and1mme Tuttr H stE b stE a s4intere

mangia andiamoe state a sentiree

3uesta regola vale per tutti i gruppi ver&ali. Eccezioni0

4sser0 s>QQ" s1mma" s@di d@r0 d> .dg/

(cio4 si usa il congiuntivo$

:r4ir e pr4ir .volere e potere/ non #anno imperativo.


Xll%imperativo" i ver&i riflessivi" spostano il pronome dopo il ver&o" eventualmente eliminando o modificando la vocale eufonica a seconda delle regole di pronuncia0 c#iamarsi0 s Hsciam1mm b sciam1mmese ammazzarsi0 Hv masE b masEve lavarsi0 t%Ht lEv b lEvete

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Elementi esortativi Per rafforzare l%imperativo si usano spesso gli elementi esortativi" m?" &4in" p?rr

m4ttet m? a sBdere v@n m? c#>e tEL &4ine v@n p?rr d4intere

avanti" adesso sieditie forza" vieni quae lasciami continuare (lett. taci &ene$ coraggio" entrae

L%imperativo negativo La forma pi2 ricorrente per la seconda persona singolare 4 Hn ^ infinito ^ m<a0

Hn magnEr m<a trFp" H m% arcmDnde Hn purtErom m<a a c di &arac#@ne

non mangiare troppo mi raccomando non portarmi a casa cianfrusaglie

Svviamente si toglie il m<a se ci sono altri elementi negativi0

Hn t[c#Er gn@ntoe Hn s&raQEr mDQe

non toccare niente non urlare mai

Per la seconda plurale" al posto dell%infinito si dovre&&e mettere il congiuntivo" anc#e se" per analogia con l%italiano" si 4 partivolarmente diffuso l%uso dell%indicativo0

Hn magnE(di$ m<a trFp" H m% arcmDnde Hn t[c#E(di$ gn@ntoe

non mangiate troppo mi raccomando non toccate niente

Per le forme di cortesia (v?$ e per la prima persona plurale si usa invece sempre il congiuntivo (senza il .c#e/$0

Hn magnEdi m<a trFp" H m% arcmDndenon mangiate troppo mi raccomando Hn s&raQ1mma mDQe


non urliamo mai

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Per le forme di cortesia l? e lB" 4 necessario anc#e il .c#e/ iniziale0

c#%Hm pFrta m<a a c di &arac#@ne c#%la n t1cca gn@ntoe

non mi porti a casa cianfrusaglie non tocc#i niente

Xltre due forme di imperativo negativo sono la seguenti0 6$

!t c#%Hl stDga c#%la stDga !t1mma !tEdi ^ m<a ^ a ^ infinito

+$

Hn stEr c#%Hn stDga c#%la n stDga Hn st1mma Hn stEdi


La seconda alternativa 4 formalmente pi2 corretta" ma meno utilizzata.

^ m<a ^ a ^ infinito

!t m<a a Lvist@ret c#e Hnd1mm v<a su&>tt Hn stEdi m<a a tirEr fCra dla rF&a c#e Hn v1Q gn@nto

non spogliarti c#e partiamo su&ito non tiri fuori ci&o" non non ne mangio

3ueste due forme" in realt" non sono esattamente alternative alla classica .Hn ^ infinito ^ m<a/" in quanto il significato 4 leggermente diverso. La prima forma suona come un divieto0 .4 necesario c#e tu non faccia/. La seconda si avvicina di pi2 a una dispensa0 .non 4 necessario c#e tu faccia/.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

*<a ^ infinito
kna terza forma" molto meno usata 4 m<a ^ infinito ed 4 unicamente alla seconda persona singolare. E% una forma confidenziale e non viene pronunciata con tono imperativo" ma &onario" calcando l%accento sul m<a

*<(iii$a m4ttretl in &1ccae m<a cridEreg" p[vr4ine

(a un &am&ino$ ]oooo" in &occaeee !putae


non sgridarlo" poveroe (c#e cosa ti #a fatto di male)$

Il gerundio In dialetto reggiano il gerundio 4 utilizzato poc#issimo. !ono veramente poc#i i ver&i c#e #o sentito in questa forma. !icuramente sono da citare0

piu(v$Dnd .piovendo/" pinsDnd .pensando/" cHrdDnd .credendo/" sperDnd .sperando/ l B TndE fCra piu(v$Dnd l 1 fDt c#erdDnd Hd fErt un piaL4ir" e inv@ci... sAn HndE f@n l pinsDnd Hd catErl a c
4 uscito mentre pioveva l%#o fatto credendo di farti un favore" invece... sono andato fin l pensando di trovarlo a casa

La forma in lDnd dei ver&i .cr4dder/ e .piCver/ fare&&e ipotizzare una costruzione del gerundio col suffisso lDnd per tutte le coniugazioni. ;uttavia l%effetto del gerundio applicato a molti ver&i 4 quello di un dialetto storpiato malamente tradotto dall%italiano. Impensa&ile poi fare il gerundio dei ver&i irregolari" compresi .essere/ e .avere/. Le frasi c#e all%italiano sono al gerundio si traducono meglio con una frase alternativa" o con altre forme (es. a ^ infinito$ mangiando troppo" ci si ammala andando a lavorare" #o visto un gatto nero

a magnEr dim1ndi" s Hs mEla com4inter c#e TndEva a lav[rEr" Ti 1 v>sst un gDt n@g#er

sapendo c#e 4 cosg" lo tratto con i guanti

v>sst c#%H s1 cme l B" Hg vDg cun Hl mDn dala f4ssta

tornando a casa" mi sono fermato dal giornalaio

ind Hl t[rnEr a c" m sAn fermE dal gi[rnalEr

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Il gerundio perifrastico L%espressione .sto ^ gerundio/" si rende con .H sAn drB (a$/

H sAn drB a dvintEr mDt H sAn drB magnEr Hg sAn drBe

sto diventando matto sto mangiando lo sto facendo (riferito a qualcosa di cui si stava parlando$

Interiezioni

a#n
kn interiezione tipicamente reggiana 4 .a#n)/ . !tare&&e a significare .non #o capito" puoi ripetere)/ e corrisponde all%italiano .e#)/ In fondo alle frasi rende alc#e il senso dell%italiano .4 vero)/ G .non 4 vero)/

Hl pDn Ht l E cumprE t>" a#n)


il pane l%#ai comprato tu" vero)

coQ?ssi
Intraduci&ile in italiano" se non son una lung#issima spiegazione. E% incredi&ile quanto possa racc#iudere una sola parola. W#i risponde coQ?ssie da un lato d ragione al proprio interlocutore" ma dall%altro evidenzia la difficolt pratica di quanto affermato.

5iL[gnar> d[rm@r almBno Ft 1ur per nFt. WoQ?ssie


5isognere&&e dormire almeno otto ore ogni notte. |ai perfettamente ragione" ma c#i 4 cosg &ravo da riuscire a fare tutte le altre cose con il poco tempo a nostra disposizione al giorno d%oggi)

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

vE" d>
!i usano per attirare l%attenzione. Equivagono a .scusae/" .sentie/" .e#ie/. La prima forma si usa con le persone a cui si d del tu. L%altra con quelle a cui si d del voi o del lei.

C#
kn modo molto confidenziale per rispondere a c#i ci c#iama. !ignifica .c#e cosa vuoi)/" .ti #o sentito/. -

Pape C#e

*a ci si guardere&&e &ene dal rispondere cosg se a c#iamare fosse il capufficio.

[ster<a
;ipica delle persone anziane. Equivale a .per&acco/" .accipicc#ia/. Pro&a&ilmente 4 un camuffamento di un termine un po% pi2 &lasfemo. ]on a caso come sinonimi di &iastmEr" .&estemmiare/" a&&iamo i ver&i [stiEr e (L$mad[nEr.

FEr [stiEr .far &estemmiare/ significa far tri&olare" rendere la vita difficile.
Purtroppo molte interiezioni #anno derivazione da parole decisamente &lasfeme. kna caratteristica di cui non dovremmo andare fieri 4 infatti la grande variet di &estemmie ancora molto diffuse. L%a&itudine alla &estemmia si 4 talmente sviluppata c#e anc#e nelle famiglie pi2 devote si sono create delle interiezioni depurate0 se proprio non si evitava di nonminare il nome di Dio invano" almeno non lo si offendeva0 gli elogi0 d<o &1un .&uono/" d<o &4ll .&ello/" d<o sant>ssom" mad1nna sDnta si potevano sentire persino a casa del prete. 3uelli pi2 neutri0

.dio scandiDn (dalla localit .!candiano/$" dio vDlser (_alzer$" dio cDnta
sono spesso pronunciati senza malizia persino dai devoti" c#e ovviamente non si rendono conto di quanto questi termini in fondo sostituiscano aggettivi meno lusing#ieri.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

La stessa origine &lasfema e inconsapevolmente ignoratala #anno le interiezioni pi2 diffuse per iniziare il discorso0 .cDn/ e .vDca/. !ono usate allo stesso modo in cui i parmiggiani usano .fi%/ e i &olognesi .s?ccia/ (e i romani

.ammazza/$. cDn s%t B elegDnt vDca s%H sAn st?ff


Waspita" come sei elegantee Wapperi" come sono stancoe

kn altro termine analogo diffusissimo persino tra le pie nonette 4 .came/ Il significato 4 sempre il solito .accipicc#iae/. !erve cio4 per indicare sorpresa.

I prononmi personali complemento Il complemento diretto si usa coi ver&i transitivi Il complemento indiretto" si usa con i ver&i intransitivi0 mi ti lo la ci vi li le$

Hm Ht Hl la Hs Hv i (li

Hm Ht Hg Hg Hs Hv Hg Hg

mi ti gli le ci vi a loro a loro

Xpplicazioni pratic#e dello sc#ema !ono semplici e spesso intuitive. 5asta applicare le &en note regole sull%apostrofo e sulla spaziatura. :algono le stesse regole ortografic#e dei ver&i riflessivi. IL femminile li 4 ormai sostituito da i.

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riflessivo

complemento diretto

complemento indiretto

m> H m mDs nuEter H s mas1mm v? H v masE

v? H m masE .voi mi ammazzate v? H s masE .voi ci ammazzate/ m> H v mDs .io vi ammazzo/ m> H t mDs .io ti ammazzo/ m> H i mDs .io liGle ammazzo/

v? m risp[nd@ .voi mi rispondete/ v? H s risp[nd@ .voi ci rispondete/ m> H v risp1nnd .io vi rispondo/ m> H t risp1nnd .io ti rispondo/ m> H g risp1nnd .io gliGle rispondo/ v? H m dE .:oi mi date/ v? H s dE .:oi ci date/ m> H v dDg .io vi do/ m> H t dDg .io ti do/ m> H g dDg .io do a loro/ t> t Hm risp1nnd .tu mi rispondi/ te t Hg risp1nnd .tu rispondi a loro/ t> t Hg risp1nnd .tu rispondi a loro/ t> t Hg dE .tu dai a loro/

m> H m guErd nuEtr H s guard1mm v? H v guardE

v? H m guardE .:oi mi guardate/ v? H s guardE .:oi ci guardate/ m> H v guErd .io vi guardo/ m> H t guErd .io ti guardo/ m> H i guErd .io liGle guardo/

t> t Ht mDs t> t Ht guErd

t> t Hm mDs .tu mi ammazzi/ t> t Hs guErd .tu ci guardi/ t> t i mDs .tu li ammazzi/ t> t i guErd .tu li guardi/ t> t li mDs .tu le ammazzi/ t> t li guErd .tu le guardi/

I pronomi personali complemento di l? e quelli di lB si somiglliano" ferma restando la solita regola dell%apostrofo0 complemento diretto complemento indiretto

m> H l mDs .io lo ammazzo/ t> t Hl mDs .tu lo ammazzi/ nuEtr H l mas1mm .noi lo ammazziamo/ v? H l masE .:oi lo ammazzate/ m> Hl guErd .io lo guardo/ t> t Hl guErd .tu lo guardi/

m> H g risp1nnd .io gli rispondo/ t> t Hg risp1nnd .tu gli rispondi/ nuEtr H g risp[nd1mm .noi gli rispondiamo/ v? H g risp[nd@ .:oi gli rispondete/ m> H g risp1nnd .io gli rispondo/ t> t Hg risp1nnd .tu gli rispondi/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

nuEtr H l guard1mm .noi lo guardiamo/ v? H l guardE .:oi lo guardate/ m> H la mDs .io la ammazzo/ t> t la mDs .tu la ammazzi/ nuEtr H la mas1mm .noi la ammazziamo/ v? H la masE .:oi la ammazzate/ m> H la guErd .io la guardo/ t> t la guErd .tu la guardi/ nuEtr H la guard1mm .noi la guardiamo/ v? H la guardE .:oi la guardate/

nuEtr H g risp[nd1mm .noi gli rispondiamo/ v? H g risp[nd@ .:oi gli rispondete/ m> H g risp1nnd .io le rispondo/ t> t Hg risp1nnd .tu le rispondi/ nuEtr H g risp[nd1mm .noi le rispondiamo/ v? H g risp[nd@ .:oi le rispondete/ m> H g risp1nnd .io le rispondo/ t> t Hg risp1nnd .tu le rispondi/ nuEtr H g risp[nd1mm .noi le rispondiamo/ v? H g risp[nd@ .:oi le rispondete/

E% facile" si tratta solo di applicare le regole sull%apostrofo e la spaziatura. L%unica vera novit di questa lezione 4 data dall%inerazione trala ds persona singolare masc#ile e i pronomi" per motivi di semplicit di pronuncia. Infatti0

Hl ^ Hm R H m (l? Hm guErda .lui mi guarda/$ Hl ^ Ht R H t Hl ^ Hl R Hl le Hl ^ Hs R H(l$ s Hl ^ Hv R H v Hl ^ i R H i Hl ^ Hg R H g (l? Ht guErda .lui ti guarda$ (l? Hl le guErda .lui lo guarda/$ (l? H(l$ s guErda .lui ci guarda$ hpu1 esserci una l appena accennata (l? H(l$ v guErda .lui vi guarda$ h . (l? H i guErda .lui liGle guarda$ (l? H g d .lui gliGle d/$
. . . . .

forme alternative0 l? l um guErda .lui mi guarda/ (tipico della &assa e dei parlanti c#e dicono .um/ anzic#> .Hm/$ Interiezione tra i pronomi e la negazione I pronomi complemento" oltre c#e con le esp. sogg." interagiscono anc#e con la negazione" secondo le stesse regole0 -

t n Hm v4dd mDQ cun i cav@ cArt .non mi vedi mai con i capelli corti/ la n m mDQ d>tt la veritE .non mi #a mai detto la verit/ H n g dDg gn@nto .non gli do niente/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

tuttavia oggi 4 molto diffusa l%a&itudine di omettere (H$n in presenza di pronomi" per avere una pronuncia pi2 facile. La negazione 4 resa in questo caso unicamente da m<a" mDi" gn@nto" pi?" ecc.

Il condizionale !ono diffuse tre forme 6. Esser Xv4ir

m> H sr> t> t Hsr>ss l? Hl sr> l> la sr>


+. Esser

nuEtr H sr>nn TuEtr H sr>ssi l1ur H sr>nn l1ur Hl sr>nn

m> Hi ar> t> t ar>ss l? l ar> l> l ar>

nuEter i ar>nn TuEter i ar>ssov l1ur i ar>nn l1ur Hgli ar>nn

Xv4ir

m> H sr>vv t> t Hsr>ss l? Hl sr>vv l> la sr>vv


d. Esser

nuEtr H sr>vven TuEtr H sr>ssi l1ur H sr>vven l1ur Hl sr>vven

m> Hi ar>vv t> t ar>ss l? l ar>vv l> l ar>vv

nuEter i ar>vven TuEter i ar>ssov l1ur i ar>vven l1ur Hgli ar>vven

Xv4ir

m> H sr>ss t> t Hsr>ss l? Hl sr>ss l> la sr>ss

nuEtr H sr>ssen TuEtr H sr>ssi l1ur H sr>ssen l1ur Hl sr>ssen

m> Hi ar>ss t> t ar>ss l? l ar>ss l> l ar>ss

nuEter i ar>ssen TuEter i ar>ssov l1ur i ar>ssen l1ur Hgli ar>ssen

Le prime due sono pro&a&ilmente pi2 genuine. Sserei dire c#e la prima dovre&&e essere originaria delle zone a sud" dal centro verso la collina e la seconda tipica delle zone a nord. Sggi per1 si sono mescolate e si sentono usare entram&e ovunque. La terza non 4 propriamente reggiana ma tipica di alcuni comuni della &assa" per1 #a preso piede anc#e in citt ed 4 utilizzata soprattutto dai giovani ai quali sem&ra pi2 facile. 3ueste differenze rimangono tali per tutti i ver&i e tutte le coniugazioni.

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Per il primogruppo si prende la radice non accentata del ver&o (es. nuEtr H magn1mm" nuEtr

and1mm$ e si aggiungono le desinenze lar>(vvGss" ar>ss" ar>(vvGss$" ar>nnGar>ssenGar>vven" ar>ssi" ar>nnGar>ssenGar>vven magnEr (magn $ m> H magnar>h t> Ht magnar>ss l? Hl magnar> nuEtr H magnar>nn TuEtr H magnar>ssi l1ur H magnar>nn hoppure H magnar>vv ecc. hoppure H magnar>ss ecc. lav[rEr (lav[r $ m> H lav[rar>h t> Ht lav[rar>ss l? Hl lav[rar> nuEtr H lav[rar>nn TuEtr H lav[rar>ssi l1ur H lav[rar>nn hoppure H lav[rar>vv ecc. hoppure H lav[rar>ss ecc. fEr (f $ m> H far>h t> Ht far>ss l? Hl far> nuEtr H far>nn TuEtr H far>ssi l1ur H far>nn hoppure H far>vv ecc. hoppure H far>ss ecc. Hnder (Hnd $ m> H ndar>h t>H t Hndar>ss l? l andar> nuEtr H ndar>nn TuEtr H ndar>ssi l1ur H ndar>nn hoppure H ndar>vv ecc. hoppure H ndar>ss ecc.

Le forma del secondo gruppo sono le seguenti0

vr4ir m> H vr>h t> Ht vr>ss l? Hl vr> nuEtr H vr>nn TuEtr H vr>ssi l1ur H vr>nn hoppure H vr>vv ecc. hoppure H vr>ss ecc.

pr4ir m> H pr>h t> Ht pr>ss l? Hl pr> nuEtr H pr>nn TuEtr H pr>ssi l1ur H pr>nn hoppure H pr>vv ecc. hoppure H pr>ss ecc.

sav4ir m> H sar>h t> Ht sar>ss l? Hl sar> nuEtr H sar>nn TuEtr H sar>ssi l1ur H sar>nn hoppure H sar>vv ecc. hoppure H sar>ss ecc.

tCr m> H t[r r>h t> Ht t[r r>ss l? Hl t[r r> nuEtr H t[r r>nn TuEtr H t[r r>ssi l1ur H t[r r>nn hoppure H t[r r>vv ecc. hoppure H t[r r>ss ecc.

Per il terzo gruppo si prende la radice non accentata del ver&o (es. nuEtr H &at1mm" nuEtr H

scriv1mm$ e si aggiungono le desinenze lr>(vvGss" r>ss" r>(vvGss$" r>nnGr>ssenGr>vven" r>ssov" r>nnGr>ssenGr>vven

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

&Dter (&at $ m> H &attr>h t> Ht &attr>ss l? Hl &attr> nuEtr H &attr>nn TuEtr H &attr>ssi l1ur H &attr>nn hoppure H &attr>vv ecc. hoppure H &attr>ss ecc.

c?rrer (c[r $ m> H c[r r>h t> Ht c[r r>ss l? Hl c[r r> nuEtr H c[r r>nn TuEtr H c[r r>ssi l1ur H c[r r>nn hoppure H c[r r>vv ecc. hoppure H c[r r>ss ecc.

v@nser (vins $ m> H vinsr>h t> Ht vinsr>ss l? Hl vinsr> nuEtr H vinsr>nn TuEtr H vinsr>ssi l1ur H vinsr>nn hoppure H vinsr>vv ecc. hoppure H vinsr>ss ecc.

v4nder (v4nd $ m> H vendr>h t>H Ht vendr>ss l? Hl vendr> nuEtr H vendr>nn TuEtr H vendr>ssi l1ur H vendr>nn hoppure H vendr>vv ecc. hoppure H vendr>ss ecc.

]ella pronunciala ti del ver&o .&Dter/ raddoppia prima della .r/. ]otate il trattino all%incontro trala r della radice e la r dela desinenza in c[r r>0 indica c#e si tratta di una doppia vera" non di una r lunga come in c?rrer. Per il quarto gruppo si prende la radice non accentata del ver&o (es. nuEtr H fin1mm" nuEtr H

m[r1mm$ e si aggiungono le desinenze lir>(vvGss" ir>ss"i r>(vvGss$" ir>nnGir>ssenGir>vven" ir>ssov" ir>nnGir>ssenGir>vven fin@r (fin $ m> H finir>h t> Ht finir>ss l? Hl finir> nuEtr H finir>nn TuEtr H finir>ssi l1ur H finir>nn hoppure H finir>vv ecc. hoppure H finir>ss ecc. m[r@r (m[r $ m> H m[rir>h t> Ht m[rir>ss l? Hl m[rir> nuEtr H m[rir>nn TuEtr H m[rir>ssi l1ur H m[rir>nn hoppure H m[rir>vv ecc. hoppure H m[rir>ss ecc. d[rm@r (d[rm $ m> H d[rmir>h t> Ht d[rmir>ss l? Hl d[rmir> nuEtr H d[rmir>nn TuEtr H d[rmir>ssi l1ur H d[rmir>nn hoppure H d[rmir>vv ecc. hoppure H d[rmir>ss ecc. serv@r (serv $ m> H servir>h t> Ht servir>ss l? Hl servir> nuEtr H servir>nn TuEtr H servir>ssi l1ur H servir>nn hoppure H servir>vv ecc. hoppure H servir>ss ecc.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

La forma interrogativa al condizionale !i prende la forma affermativa fino alla lr e si aggiungono le deiznenze l4i(a$G>vviaG>ssia" >sset"

>llG>vvelG>ssel" >llaG>vvlaG>ssla" >nniG>vvniG>ssni" >ssov" >nniG>vvniG>ssni0 sr>i(a$)h sr>sset) sr>ll) sr>lla) sr>nni) sr>ssov) sr>nni) hoppure sr>vvia" ecc. hoppure sr>ssia" ecc. ar>i(a$) ar>sset ar>ll) ar>lla) ar>nni) ar>ssov) ar>nni) hoppure ar>vvia" ecc. hoppure ar>ssia" ecc. magnar>i(a$) magnar>sset) magnar>ll) magnar>lla) magnar>nni) magnar>ssov) magnar>nni) hoppure magnar>vvia" ecc. hoppure magnar>ssia" ecc. &atr>i(a$ &atr>sset) &atr>ll) &atr>lla) &atr>nni) &atr>ssov) &atr>nni) hoppure &atr>vvia" ecc. hoppure &atr>ssia" ecc

Il condizionale passato !i forma con l%ausiliare 4sser o av4ir al condizionale presente ^ il ver&o al participio passato.

cm ar> vrA studdiEr dipi?e H sr>vv gnA pr>mma" ma per la strEda Hn s v m<ae

come avrei voluto studiare di pi2. sarei venuto prima" ma c%4 un trafficoe

Il futuro nel passato Wome in italiano si esprime col condizionale passato0

Hl sa@va c#%Hl m ar>vv QutE l d>tt c# Hl sr> gnA incC

lo sapevo c#e mi avre&&e aiutato #a detto c#e sare&&e venuto oggi

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Waro !i dice c#Er" c#e si comporta come un normale aggettivo0 na c#Era am@ga .una cara amica/. Hl

p4ss Hl c1ssta c#Er .il pece costa caro/. !e per1 ci si rivolge a qualcuno 4 necessario anteporre
alla persona (o alle persone$ a cui ci si riferisce" l%articolo e l%aggettivo possessivo.

c#Er Hl m> Pavl4in c#Erala m> Lus<a c#Er i m> arLDn c#Eri Tl m> sgn1uri

caro Paolo cara Lucia cari reggiani care signore

I pronomi peronali e la preposizione cun .Won me" con te" con lui" con lei" con noi" con voi" con loro/ si devono dire mBg" tBg" sBg"

nFsc" vFsc" sBg0 la v@n a l4tt mBg Hm tCt tBg) d@Lel nFsc) H n g la c#Ev m<a a lav[rEr sBg
viene a letto con me mi prendi con te) dice .a/ noi) (vedi0 .dire a/ R .dire con/R .non riesco a lavorare con lei/

.Wun m>/" .cun t>/" .cun l?/ ecc. suonano molto sgradevoli e tradiscono la poca conoscenza
del dialetto. 3uesti &inomi sono possi&ili solo nel caso in cui il pronome sia seguito da un aggettivo c#e lo qualifica o una frase secondaria strettamente legata. Esempi0

H n g la c#Ev m<a a lav[rEr cun lB c#%la m guErdae .non riesco a lavorare con lei c#e mi sta a
guardaree/ .cme fDg#ia a fEr Dl l4tt cun t> c#%Ht g HstE ins>mma)/ come faccio a rifare il letto con te c#e ci stai sopra)

m> mEdra l%era a c cun m> c>cc .mia madre era a casa con me piccolo/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

]otare c#e con la terza persona singolare e plurale" oltre ad andEr sBg 4 possi&ile la ripresa del pronome0 .cme m piaLr> andEreg sBg/. Won gli altri ver&i si usa l%una o l%altra possi&ilit0

H n v1QQ m<a Lug#Er sBg o sBg H n v1QQ m<a Lug#Ereg .con lui non voglio giocarci/.

Waduta di c#e Davanti a vocale" c#e diventa c#% e lo stesso si verifica facilmente davanti a consonante" magari con l%aiuto di una H eufonica" specialmente prima della consonante t

i docucum4int Hc#% t E firmE l%1mm c# Ht g @v dE la cEva Hl vist@ c#%la g @va HiBr

.i documenti c#e #ai firmato/ .l%uomo a cui avevi dato la c#iave/

.il vestito c#e aveva ieri/

Il congiuntivo presente

zsser c#e m> H s<a c#e t> Ht s>i c#e l? Hl s<a c#e lB la s<a c#e nuEtr H s1mma c#e TuEtr H s@di c#e l1ur H s<en c#e l1ur Hl s<en

Xv4ir c#e m> D&ia c#e t> t D&i c#e l? l D&ia c#e lB l%D&ia c#e nuEtr 1mma c#e TuEtr @di c#e l1ur D&ien c#e l1ur Hgli D&ien

Xl 6i gruppo" si prende la radice di ciascuna persona dell%indicativo presente e le si aggiungono le desinenze la" " a" 1mma" Edi" en In questo modo" la +s" ds e ms persona del congiuntivo non cam&iano rispetto all%indicativo0 (c#e$

t> Ht mDgn" (c#e$ l? Hl mDgna" (c#e$ l1ur H mDgnen. W%4 per1 il caso particolare dei ver&i tipo fEr" in
cui la +s" ds e ms persona #anno la radice della 6s0 c#e m> H dDga" c#e t> t HstDg" c#e l? Hl d>gga"

c#e l1ur H vDg#en" ecc. magnEr (magn " mDgn$ lav[rEr ( lav[r" lav1ur$ fEr ( f" fDg $ c#e m> H mDgna c#e t> Ht mDgn c#e l? Hl mDgna c#e nuEtr H c#e m> H lav1ura c#e t> Ht lav1ur c#e l? Hl lav1ura c#e m> H fDga c#e t> Ht fDg c#e l? Hl fDga ndEr (nd " vDg $ c#e m> H vDga c#e t> Ht vDg c#e l? Hl vDga c#e nuEtr H nd1mma

c#e nuEtr H lav[r1mma c#e nuEtr H f1mma

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

magn1mma c#e TuEtr H magnEdi c#e l1ur H mDgnen

c#e TuEtr H lav[rEdi c#e l1ur H lav1uren

c#e TuEtr H fEdi c#e l1ur H fDg#en

c#e TuEtr H ndEdi c#e l1ur H vDg#en

Il secondo gruppo #a le stesse desinenze del primo" tranne c#e alla seconda persona plurale" dove al posto di lEdi" si usa l@di. Inoltre" si segue la logica di fEr (stessa radice per la 6s" +s" ds e ms pers.$0

vr4ir (v1QQ " vr$ c#e m> H v1QQa c#e t> Ht v1QQ c#e l? Hl v1QQa c#e nuEtr H vr1mma c#e TuEtr H vr@di c#e l1ur H v1QQen

pr4ir (pFs " pr$ c#e m> H pFsa c#e t> Ht pFs c#e l? Hl pFsa c#e nuEtr H pr1mma c#e TuEtr H pr@di c#e l1ur H pFsen

sav4ir (irregolare$ c#e m> H sDpia c#e t> Ht sDpi c#e l? Hl sDpia c#e nuEtr H saQ1mma c#e TuEtr H sa@di c#e l1ur H sDpien

tCr (t?gg " t[l$ c#e m> H t?gga c#e t> Ht t?gg c#e l? Hl t?gga c#e nuEtr H t[l1mma c#e TuEtr H t[l@di c#e l1ur H t?gg#en

Xnc#e per il terzo e quarto gruppo si prende la radice di ciascuna persona dell%indicativo presente e le si aggiungono le desinenze gi viste (con l@di al posto di lEdi$. ]otate inoltre c#e la seconda e sesta persona sono uguali all%indicativo.

&Dter (&at " &Dt$ c#e m> H &Dta c#e t> Ht &Dt c#e l? Hl &Dta c#e nuEtr H &at1mma c#e TuEtr H &at@di c#e l1ur H &Dten

c?rrer ( c[r" c?rr$ c#e m> H c?rra c#e t> Ht c?rr c#e l? Hl c?rra c#e nuEtr H c[r1mma c#e TuEtr H c[r@di c#e l1ur H c?rren

v4dder ( vd" v4dd $ c#e m> H v4dda c#e t> Ht v4dd c#e l? Hl v4dda c#e nuEtr H vd1mma c#e TuEtr H vd@di c#e l1ur H v4den

v4nnder (vend " v4nnd $ c#e m> H v4nnda c#e t> Ht v4nnd c#e l? Hl v4nnda c#e nuEtr H vend1mma c#e TuEtr H vend@di c#e l1ur H v4nnden

fin@r (fin " fin>ss$ c#e m> H fin>ssa c#e t> Ht fin>ss c#e l? Hl fin>ssa c#e nuEtr H fin1mma

m[r@r ( m[r" mCr$ c#e m> H mCra c#e t> Ht mCr c#e l? Hl mCra c#e nuEtr H m[r1mma

d[rm@r ( d[rm" dFrm $ c#e m> H dFrma c#e t> Ht dFrom c#e l? Hl dFrma c#e nuEtr H

serv@r (serv " serv>ss $ c#e m> H serv>ssa c#e t> Ht serv>ss c#e l? Hl serv>ssa c#e nuEtr H serv1mma

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

c#e TuEtr H fin@di c#e l1ur H fin>ssen

c#e TuEtr H m[r@di c#e l1ur H mCren

d[rm1mma c#e TuEtr H d[rm@di c#e l1ur H dFrmen

c#e TuEtr H serv@di c#e l1ur H serv>ssen

notare in d[rmir la caduta della .o/ eufonica alla prima e terza persona.

d@r (d>gg " dg%$ c#e m> H d>gga c#e t> Ht d>gg c#e l? Hl d>gga c#e nuEtr H dgi1mma c#e TuEtr H dg@di c#e l1ur H d>gg#en

gn@r (v4gn " gn $ c#e m> H v4ggna c#e t> Ht v4ggn c#e l? Hl v4ggna c#e nuEtr H gn1mma c#e TuEtr H gn@di c#e l1ur H v4ggnen

L%imperativo col congiuntivo presente !olo t> e TuEter #anno forme proprie di imperativo. Won le altre persone si pu1 comunque usare il congiuntivo0

c#%Hl vDga a m4ssa" l? e c#i g vCl &4in


&ene

c#e vada a quel paese lui e c#i gli vuole vengano loro se #anno &isognoe

c#% H v4ggnen l1ur" s% H g Dn &is1ggn


Per le forme di cortesia0

c#%Hl s m4tta p?rr a sBder c#%H fDg#en cme s%H f?ssn in c s=a

si sieda puree cacciano come fossero a casa propria

L%imperativo negativo si forma col congiuntivo anc#e per v?0

Hn g @di m<a d d?&&i Hn stEdi m<a a pinsEreg Hn pinsEdi m<a.


Il congiuntivo passato

non a&&iate du&&i non stateci a pensare non pensate

!i forma come in italiano" cio4 con l%ausiliare al congiuntivo presente ^ il ver&o al participio passatoa

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

H v1QQ c#%Hl s<a fDt da c#> a sta s@ra

voglio sia fatto entro stassera &ello)

pos>&&il c#%Hl l D&ia fDt l?" cal dis4ggn acs> &4ll) possi&ile l%a&&ia fatto lui quel disegno cosg

Il congiuntivo imperfetto

zsser c#e m> H f?ss c#e t> Ht f?ss c#e l? Hl f?ss c#e lB la f?ss c#e nuEtr H f?ssen c#e TuEtr H f?ssi c#e l1ur H f?ssen c#e l1ur Hl f?ssen

Xv4ir c#e m> H Hi >ss c#e t> t >ss c#e l? l >ssa c#e lB l%>ssa c#e nuEterH Hi >ssen c#e TuEter Hi >ssi c#e l1ur H Hi >ssen c#e l1ur Hgli >ssen

Il congiuntivo imperfetto si forma sempre con la radice non accentata e le desinenze l>ss"

>ss" >ss" >ssen" >ssi" >ssen. magnEr (magn $ c#e m> H magn>ss c#e t> Ht magn>ss c#e l? Hl magn>ss c#e nuEtr H magn>ssen c#e TuEtr H magn>ssi c#e l1ur H magn>ssen vr4ir ( vr$ c#e m> H vr>ss c#e t> Ht vr>ss c#e l? Hl vr>ss c#e nuEtr H vr>ssen c#e TuEtr H vr>ssi c#e l1ur H vr>ssen &Dter (&at $ pr4ir ( pr$ c#e m> H pr>ss c#e t> Ht pr>ss c#e l? Hl pr>ss c#e nuEtr H pr>ssen c#e TuEtr H pr>ssi c#e l1ur H pr>ssen c?rrer (c[r $ sav4ir ( sai$ c#e m> H sai>ss c#e t> Ht sai>ss c#e l? Hl sai>ss c#e nuEtr H sai>ssen c#e TuEtr H sai>ssi c#e l1ur H sai>ssen v4dder (vd $ tCr (t[r r $ c#e m> H t[r r>ss c#e t> Ht t[r r>ss c#e l? Hl t[r r>ss c#e nuEtr H t[r r>ssen c#e TuEtr H t[r r>ssi c#e l1ur H t[r r>ssen v4nnder (vend $ lav[rEr ( lav[r$ c#e m> H lav[r>ss c#e t> Ht lav[r>ss c#e l? Hl lav[r>ss c#e TuEtr H lav[r>ssi c#e l1ur H lav[r>ssen fEr ( f$ c#e m> H f>ss c#e t> Ht f>ss c#e l? Hl f>ss c#e TuEtr H f>ssi c#e l1ur H f>ssen ndEr (nd $ c#e m> H nd>ss c#e t> Ht nd>ss c#e l? Hl nd>ss c#e nuEtr H nd>ssen c#e TuEtr H nd>ssi c#e l1ur H nd>ssen

c#e nuEtr H lav[r>ssen c#e nuEtr H f>ssen

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

c#e m> H &at>ss c#e t> Ht &at>ss c#e l? Hl &at>ss c#e nuEtr H &at>ssen c#e TuEtr H &at>ssi c#e l1ur H &at>ssen fin@r (fin $ c#e m> H fin>ss c#e t> Ht fin>ss c#e l? Hl fin>ss c#e nuEtr H fin>ssen c#e TuEtr H fin>ssi c#e l1ur H fin>ssen d@r (dg%$ c#e m> H dg>ss c#e t> t Hdg>ss c#e l? Hl dg>ss

c#e m> H c[r>ss c#e t> Ht c[r>ss c#e l? Hl c[r>ss c#e nuEtr H c[r>ssen c#e TuEtr H c[r>ssi c#e l1ur H c[r>ssen m[r@r (m[r $ c#e m> H m[r>ss c#e t> Ht m[r>ss c#e l? Hl m[r>ss c#e nuEtr H m[r>ssen c#e TuEtr H m[r>ssi c#e l1ur H m[r>ssen

c#e m> H vd>ss c#e t> Ht vd>ss c#e l? Hl vd>ss c#e nuEtr H vd>ssen c#e TuEtr H vd>ssi c#e l1ur H vd>ssen d[rm@r (d[rm $ c#e m> H d[rm>ss c#e t> Ht d[rm>ss c#e l? Hl d[rm>ss c#e TuEtr H d[rm>ssi c#e l1ur H d[rm>ssen gn@r (gn $

c#e m> H vend>ss c#e t> Ht vend>ss c#e l? Hl vend>ss c#e nuEtr H vend>ssen c#e TuEtr H vend>ssi c#e l1ur H vend>ssen serv@r (serv $ c#e m> H serv>ss c#e t> Ht serv>ss c#e l? Hl serv>ss c#e TuEtr H serv>ssi c#e l1ur H serv>ssen

c#e nuEtr H d[rm>ssen c#e nuEtr H serv>ssen

c#e nuEtr H dg>ssen c#e TuEtr H dg>ssi c#e l1ur H dg>ssen

c#e m> H gn>ss c#e t> Ht gn>ss c#e l? Hl gn>ss

c#e nuEtr H gn>ssen c#e TuEtr H gn>ssi c#e l1ur H gn>ssen

varianti piuttosto diffuse0 >ssa alla prima e terza singolare. Es. c#e m> H f?ssa" c#e l? Hl

vend>ssa" c#e lB la dg>ssa" ecc.

Il congiuntivo trapassato !i forma con l%ausiliare 4sser o av4ir al congiuntivo imperfetto ^ il ver&o al participio passato.

se almeno Hl f?ss HstE fBrome magDri l >ssen cap@ pr>mmae

se almeno fosse stato fermoe magari l%avessimo capito primae

Il periodo ipotetico Wome in italiano" per indicare un%ipotesi al presente si usano il congiuntivo imperfetto (prima colonna$ e il condizionale presente (seconda colonna$.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

s% H f?ss pi? &4ll


se fossi pi2 &ello

H g pru(v$ar> cun la Lus<a


cerc#erei di corteggiare la Lucia

s%Hl le saQ>ss
se lo sapesse

Hl gnir> m<a
non verre&&e

Wome in italiano" per indicare un%ipotesi al passato" si usano il congiuntivo trapassato (prima colonna$ e il condizonale passato (seconda colonna$

s%H f?ss HstE pi? &4ll" H g ar> pru(v$E cun la Lus<a.


se fossi stato &ello" avrei cercato di corteggiare la Lucia

s%Hl l >ss savA


se l%avesse saputo

Hl sr> m<a gnA


non sare&&e venuto

!pesso" per1" si usa l%imperfetto in entram&e o solo in una delle due frasi0

s%Hi Bra pi? &4ll s%H f?ss HstE pi? &4ll s%Hi Bra pi? &4ll

H g pru(v$Eva cun la Lus<a H g pru(v$Eva cun la Lus<a H g ar> pru(v$E cun la Lus<a

.:ero/ e .c#iaro/ ;raducendo l%italiano .vero/ in dialetto" si devono spesso usare diversi aggettivi0 &1un" sc4tt"

aut4intic" reEl. .Davvero/

si dice .da&1un/. .:4ir/ invece suona come una pessima

traduzione. Esiste per1 .v4ira/ c#e si usa come un sostantivo.

B v4ira) H n B m<a v4irae

E% vero) (4 verit)$ ]on 4 veroe (non 4 verit$

]on si usa n> l%espansione Hl" ne la come normalmente avviene quando il soggetto 4 impersonale (vedi anc#e0 B d> .4 giorno/" B nFt .4 notte/" B 1ura c#%Ht tEL .4 ora c#e tu stia zitto/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Per tradurre l%italiano .c#iaro/ si usa invece il termine .cEr/ c#e si declina come tutti gli altri aggettivi (cEra" cEri$ al femminile.

Hl cBl l B cEr .il cielo 4 c#iaro/ l%Dcua l%B cEra .l%acqua 4 c#iara/
Riferito a una frase o a un concetto si comporta come .v4ira/ ma in questo caso si tratta si un vero femminile e si usa l%espansione del soggetto .la/

Bla cEra) l B prDn cErae

E% c#iaro) Eppure 4 cosg c#iaroe

Per .giusto/" la distinzione fra gi?sst e gi?ssta 4 analoga a quella di cEr e cEra" mentre .sicuro/ 4 sempre .sicAr/ e diventa .sicAra/ solo in risposta assoluta0

un lav1ur gi?sst" un fDt sicAr s>" t g E ragi1un" l B gi?ssta eee#" gi?ssta" H m sAn sc[redEe mo sicArae

una cosa giusta" una cosa sicura sg" #ai ragione" 4 giusto eee#" 4 vero" mi sono dimenticatoe ma certoe

L%espansione del soggetto con c#e L%espansione del soggetto si omette di solito dopo il c#e in funzione di soggetto (6$ purc#> non si tratti della seconda persona singolare (+$. Dopo il c#e in funzione di oggetto (d$ o di congiunzione (9$ 4 sempre mantenuto.

6$ al ragDs c#%(H$ v@n c#> dmDn +$ t> c#%Ht sE t?tt


d$ la d1nna c#%Hl v4dd t?tt i d> 9$ l d>tt c#%Hl v@n m<a

il ragazzo c#e viene qui domani tu c#e sai tutto la donna c#e (lui$ vede tutti i giorni. #a detto c#e non viene

Xlla terza persona (sia singolare c#e plurale$" l%omissione dell%espansione dopo il c#e indica spesso c#e si sta parlando in generale. ]on omettendo l%espansione si parla di una specifica persona0

la d1nna c#%f da magnEr

la donna c#e cucina (in generale$

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

la d1nna c#%la f da magnEr Hl ragDs c#%f?mma Hl s>gg#er Hl ragDs c#%Hl f?mma Hl s>gg#er

la donna c#e cucina (quella specifica donna$ il ragazzo c#e fuma il sigaro (qualunque ragazzo$ il ragazzo c#e fuma il sigaro (quello specifico ragazzo c#e lo sta fumando adesso$

L%espansione del soggetto con c#i ]elle domande con c#i" se c#i 4 soggetto" si omette sempre l%espansione del soggetto

c#i vCl gn@r mBg) c#i B stE)

c#i vuole venire con me) c#i 4 stato)

!olo se c#i 4 riferito a qualcuno gi noto o citato" unicamente col ver&o essere" si mette l%espansione0

c#i Bla) c#i Bl)

c#i 4 (quella donna$) c#i 4 (quell%uomo$)

!e c#i 4 oggetto (o altro complemento$" si usa l%espansione0

c#i m pFrtet a c) a c#i l d>gg#ia)

c#i mi porti a casa) a c#i lo dico)

W#e ci voglia o meno l%esp. sogg." c#i pu1 essere sostituito da c#i B c#e0

c#i B c#%vCl gn@r mBg) c#i B c#%t Hm pFrt a c)


L%espansione del soggetto con .c[L/ (cCLe$

c#i vuole venire con me) c#i mi porti a casa)

!i omette quando c[L introduce cose nuove" mentre si usa quando si riferisce a cose note0

(c$s% H g B d nCv) s B suc4ss)

c#e cosa c%4 di nuovo) c#e cos%4 successo)

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

c[L Bl c[l l>) c[L Bl cal &arac#@n l>)

cos%4 quello) c#e cos%4 quell%affare)

L%apostrofo Xttenzione a non confondere c#i .c#i/ e c#%i .c#e/ ^ esp.sogg.0

H g 1mm da serc#Er c#i LvaliLE l [r4vveL


do&&iamo cercare c#i #a svaligiato l%orefice

H g 1mm da serc#Er qu@ c#%i Dn LvaliLE l%[r4vveL


do&&iamo cercare quelli c#e #anno svaligiato l%orefice.

I pronomi complemento Hg .ci/ e un .ne/ nelle domande I pronomi personali complemento nelle frasi interrogative non cam&iano posto rispetto quelle affermative. Lo stesso vale per Hg .ci/ e un .ne/. Le unic#e a spostarsi sono dunque le espansioni del soggetto.

l Et v>sst) cs Hg Et d>tt) l 1mmia da ciamEr nuEter o ciDmel l?) Hn g vEt mDQ al cinema) g n @v Dnc per m>

l%#ai visto) c#e cosa gli #ai detto) lo do&&iamo c#iamare noi o telefona lui) non ci vai mai al cinema) ne avete anc#e per me)

I pronomi dimostrativi pesonali Sltre alle forme viste in precedenza adatte per le cose" esistono pronomi dimostrativi dedicati alle persone" secondo i soliti tre gradi di sistanza0 6$ c#il? +$ lil? d$ lal?

c#ilB lilB lalB

c#il1ur lil1ur lal1ur

costui" costei" costoro colui" colei" coloro colui" colei" coloro

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

X&&iamo tradotto .costui" colui/ ecc." ma le forme reggiane sono &en pi2 usate di quelle italiane.

e c#il? c#i Bl) lilB Hm piaLr> cgn1sserla dm4QQ

e questo c#i 4) quella tipa mi piacere&&e conoscerla meglio

i v4ddet lal1ur in f1nnd ala strEda) li vedi quelli in fondo alla strada)
Perifrasi per .dovere/

ci ar> da magnEr mBno Hn g @vet m<a da fEr i c1unpit" t>) Hg t[car d lav[rEr Hl d1ppi
I ver&i di percezione

dovrei mangiare meno non dovevi fare i compiti tu) dovr lavorare il doppio

In tutta l%Emilia Romagna" reggono la preposizione a. Sggi a Reggio quest%uso 4 in regresso" per l%influenza dell%italiano.

H t s4int a cantEr H t Dn v>sst a fumEr H t 1 sc[ltE a s[nEr H t guErd a d[rm@r

ti sento cantare ti #anno visto fumare ti #o ascoltato suonare ti guardo dormire

I pronomi complemento dopo il ver&o Won l%infinito e l%imperativo i pronomi complemento si attaccano dopo il ver&o e assumono le seguenti forme0 complemento diretto complemento indiretto

om .mi/ et .ti/ el .lo/ la .la/ es .ci/ ov .vi/ i .li/ li .le/

om .mi/ et .ti/ eg .gli/ eg .le/ es .ci/ ov .vi/ eg .a loro/ eg .a loro/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Le forme sono le stesse per il complemento diretto e indiretto" tranne alla ds e ms persona. complemento diretto l Infinito0 Hl drCv a lavErom .lo uso per lavarmi/a l 1 fDt per salvEret .l%#o fatto per salvartia Hm piaLr> tCrel mBg .mi piacere&&e prenderlo con me/a H n g la c#Ev m<a a

v4dderla .non riesco a vederla/a H sa@ in do% catEres .sapete dove trovarci/a H n saQ1mm m<a in do% serc#Erov .non sappiamo dove cercarvi/a &iL[gnar> QutEri .&isognere&&e aiutarli/a &is[gnar> QutErli .&isognere&&e aiutarle/. Imperativo0 guErdom" lEvet" mDgnel" &4vvla" sc1ultes" ciDpi" r1unpli. (guardami" lavati" mangialo" &evila" ascoltaci" prendili" rompile$.
L%imperativo della seconda persona plurale" finendo necessariamente per vocale" comportala caduta delle vocali eufonic#e dei pronomi di complemento0

guardEm" magnEl" &&@la" sc[ltEs" ciapEi" runp@li. (guardatemi" mangiatelo" &evetela"


ascoltateci" prendeteli" rompetele$ Xnc#e gli imperativi della seconda persona c#e finiscono con accentata (st" f" d" ecc.$ esigono la caduta della vocale eufonica. La si trasforma per1 in D (stDm" fDm" dDm" ecc.$ complemento diretto l Infinito0 Hm piaLr> d@reg la veritE .mi piacere&&e dirgliGleGloro la verit/a Imperativo0 pErleg" parlEg .parlagliGleG loro" parlategliGle loro/ Le particelle di complemento #anno l%effetto di far cadere le vocali eufonic#e (non accenate$ dei ver&i del terzo gruppo0 es. v4dder b v4ddrom" &Dter b &Dtret" ecc. Per la stessa logica" le stesse vocali eufonic#e del complemento indiretto" cadono quando la parola c#e segue inizia con vocale (o .s/ impura$0

guErdom b guErdm ind i Fc% (guardami neglio occ#i$ p[rtErel b p[rtErl a R4LL (portarlo a Reggio$ tgn@ret b tgn@rt Hstr>cc (tenerti stretto$
Possono esserci anc#e interazioni tra due complementi nella stessa parola0

dDg#el .daglielo/ pFrtegla .portagliela/ magnEvel .mangiatevelo/ fEsi v4dder .fateceli vedere/ t?mmli .prendimele/

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Il complemento indiretto senza vocale eufonica precede sempre quello diretto" c#e solitamente la mantiene (salvo ulteriori .liaison/ con parole c#e iniziano con vocale$. ]otare

eg ^ el R g#el. Sccorre introdurre un .#/ per mantenere lo stesso suono gutturale della .g/
secondo le regole di pronuncia mutuate dall%italiano.

eg .ci/ e un .ne/ dopo il ver&o


Le stesse regole dei pronomi complemento si applicano a leg .ci/ e un .ne/0 vDg su&>tt .vacci su&ito/a H v1QQ fEren dA .voglio farne due/" dDn un pF Dnc al cDn .danne un po% anc#e al cane/a t?nn Dnca t> .prendine anc#e tu/" con l%avvertenza c#e un diventa len o ln secondo le stesser regole per cui si #anno lom o m. Interazione tra i pronomi complemento e leg G un0 pFrtg#el .portaceloGportaglielo/hha PErlmen .parlamene/a ciDpg#i .prendiglieli/ (nel senso di .catturali per lui/$ *entre eg precede gli altri complementi (dieventando semplicemente lg$" en li segue. ]otare ancora una voltala necessita di introdurre il g# per mantenre il suono gutturale della .g/ seguita da i" en" el ed es hh ma .portacelo/ nel senso di .portalo a noi/ 4 diverso0 pFrtsele

Il passivo !i costruisce come in italiano

cal muL4o l>" l B viLitE da t?tt i arLDn cla t1urta c#> l%B stEda fDta aQBr" mo cme l%B tr>sstae Hl palDs nCv Hl sr costru@ c#>

quel museo 4 visitato da tutti reggiani questa torta 4 stata fatta ieri" ma come 4 deludente Il palazzo nuovo sar costruito qui.

;uttavia l%uso del passivo in dialetto 4 meno frequente rispetto all%italiano. *olto spesso si preferiscono le forme impersonali del tipo0

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

cal muL4o l>" Hl v@Liten t?tt i arLDn (letterlamente .lo visitano tutti i reggiani$ cla t1urta c#> H l%Dn fDta aQBr" mo cme l%B tr>sstae (letteralmente .l%#anno fatta ieri/$ Hl palDs nCv Hl farDn c#> (letterlmente .lo faranno/$
Per .dev%essere/ il passivo pu1 essere sostituito dal ver&o .vr4ir/

l%Dcua dal gDt l% da 4sser cam&iEda t?tt i d> l%Dcua dal gDt la vCl cam&iBda t?tt i d>

l%acqua del gatto dev%essere cam&iata tutti i giorni

Forme di c#e Wome sappiamo" c#e nella frase dievnta facilmente c#% sia davanti a vocale c#e a

consonante. Davanti a consonante" soprattuto nelle esclamazioni" pu1 diventare Hc

l 1mm c#%Hl dFrom opp. l 1mm Hc# dFrom c1ll Hc# pEga l Fli c#e diLgrDsiae opp. Hc# diLgrDsiae c#e d1u scDtlihe opp. Hc# d1u scDtelhe

l%uomo c#e dorme quello c#e paga l%olio c#e disgraziae c#e sue scatolee (c#e seccaturae$

h .scDtel/ e .scDtli/ ugualmente accettati (v. paragrafo sui plurali dei nomi$

Il ver&o .prendere/ !i traduce con ciapEr nel senso di .afferrare" &eccarsi" &uscarsi/. In tutti gli altri casi di dice

.tCr/. Escludendo l%azione del .catturare/ (per la quale si usa ciapEr$ negli altri casi si usa tCr
tutte le volete c#e l%azione del prendere dipende dalla volont di c#i prende. WiapEr 4 qualcosa c#e arriva comunque" indipendentemente dalla nostra volont. kn acquazzone" un fracco di &otte" un raffreddore.... ma anc#e un treno o un ta`i.

Xla Gina H g B scapE l cDn. WiDpg#el. cl put@n Hl g in mDn un c[rt4ll. ;?gg#el Hi 1 ciapE l trBno pr%andEr a *Fdna

Xlla Gina 4 scappato il cane. Prendiglielo. Il &am&ino #a in mano un coltello. Prendiglielo. |o preso il treno per andare a *odena

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

H t 1 tFt Hl tr4n4in e d1u mac#in@ni i 1 ciapE l%Dcua i 1 tFt l Dcua

;i #o preso il trenino e due automo&iline la pioggia mi #a sorpreso #o preso (portato$ l%acqua (da &ere$

Il passato remoto ]on esiste in dialetto reggiano. Il passato prossimo 4 utilizzato sia per riferirsi ad avvenimenti lontani c#e ad avvenimenti recenti. L%unica testimonianza di passato remoto 4 in una filastrocca c#e mi #a trasmesso... o#ps.. volevo dire .mi trasmise/ mia &isnonna (classe 6o7m$. kna filastrocca per insegnare i giorni della settimana ai &am&ini. S forse per esortarli a non essere lenti o pigri.

Luned> i 1 pErs la r1cca *erted> n 1 fDt ang1tta *ercord> H la serc1 Gi[%ed> H la cat1 :enerd> H la inroc1 !D&et Hm pettn> la t4ssta c#4 la Dom4nnica l B f4stta
]on so se il pasato remoto fosse usato anticamente o se la filastrocca 4 il risultato di una traduzione da un altro dialetto... Peraltro gi in queste poc#e rig#e si notano delle incongruenze0 in primo luogo l%utilizzo del passato prossimo nei primi due giorni per per passare al passato remoto da mercoledg in poi. In secondo luogo la coniugazione pettn> c#e di diversifica dai precedenti serc1" cat1 e inroc1" pur

essendo tutti ver&i in lEr.


In ogni caso si trattere&&e di un aspetto di interesse prettamente umanistico.

Il trapassato kna forma interessante ormai desueta ma correntemente usata dai pi2 anziani 4 la costruzione passato prossimo ^ participio passato per rendere il trapassato remoto.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

3uDnd i 1 avA fin@ d%m?nnLer" H sAn andEda a TlvEr i Cv ind Hl p[lEr .quand%e&&i finito di mungere" andai a raccogliere le uova nel pollaio/
letteralmente0 .quando #o avuto finito di mungere/ Wredo c#e oggi" i parlanti pi2 giovani difficilmente concepire&&ero una frase in questa forma. Pi2 pro&a&ilmente si ricorrere&&e a una forma alternativa" del tipo .dopo aver finito di mungere../

.Wompreso/ !i dice cunpr4iL ed 4 invaria&ile0 cunpr4iL Hl cDn .compreso il cane/" cunpr4iL m> fiCla .compresa mia figlia/" cunpr4iL i c>nno .compresi i marmocc#i/" cunpr4iL Hl d1nn .comprese le donne/.

I pronomi complemento diretto e indiretto insieme

m Hl m la mi m li s Hl s la si s li

me lo me la me li me le ce lo ce le ce li ce le

t Hl t la ti t li v Hl v la vi v li

te lo te la te li te le ve lo ve la ve li ve le

g Hl g la gi g li g Hl g la gi g li

glielo gliela glieli gliele glielo gliela glieli gliele

E% facile" si com&ina il complemento indiretto m" t" g" s" v" g col complemento diretto Hl" la" g. eventualmente con l%aggiunta di H eufonica (es. t> t Hg la dE .tu gliela dai/" t> t g Hl dE .tu glielo dai/$ 3ualc#e piccolo cam&iamento invece avviene alla terza persona" con la scomparsa della l di .Hl/ (indiretto$ e la trasformazione di Hl (diretto$ in .le/ per rendere la pronuncia pi2 agevole0

l? H m le d l? H t la d

egli me lo d egli te la d

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

l? Hl g i d l? Hl s i d l? H s li d l? H v le d l? H v la d

egli glieli d egli ce li d egli ce le d egli ve lo d egli gliela d

Interazione tra Hg .ci/" un .ne/ e i pronomi L%avver&io Hg .ci/ si somma ai pronomi complemento0

H t Hg pFrt m> a c m Hg v4ddet in cla situassi1un l>) pVrtmeg t>

ti ci porto io a casa mi ci vedi in quella situazione) portamici tue

]otare la caduta delle desinenze la (pFrta

b portom$ e delle vocali eufonic#e (pFrtom b

portmeg$
Xnc#e il pronome un .ne/ si somma ai pron. Wompl" ma per evitare casi di am&iguit aggiunte una .n/ parassita trasifrmando un in nin.0

H t nin pFrt ?nna t?tt i d> Ht un pFrt ?nna t?tt i d>

te ne porto una tutti i giorni ne porti una tutti i giorni

Per analogiala n parassita viene ormai utilizzata sempre nei casi di interiezione tra pronomi anc#e nei casi dove non sare&&e necessaria (anzi" casomai a risc#io di creare confusione con la negazione$

m nin dEt Dnc a m>) la t nin pFrta inc1rra


ma...

me ne dai anc#e a me) te ne porta ancora

la t n un porta pi?

non te ne porta pi2

!e il ver&o c#e segue inizia con vocale o in caso di fusione del pronome .un/ col ver&o stesso" la n parassita non si mette e la Hi eufonica cade.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

H t n 1 p[rtE ?nna pFrtmen &4ine

te ne #o portata una portamene (non esitare$

Interazione tra i pronomi Hg .ci/" un .ne/ e la negazione

m> H n t Hl dDg m<a t> t Hm la dE m<a

io non te lo do tu non me la dai

nuEtr Hn g Hl vr1mm m<a d@r noi non glielo vogliamo dire m> Hn v Hg pFrt m<a lB la n s n un vCl m<a dEr
io non vi ci porto lei non ce ne vuole dare

(notare la doppia negazione n$

lB la n s n m<a dE

lei non ce ne #a dato

(in questo caso la negazione 4 una. L%altra .n/ 4 la contrazione di un .ne/.

m<a p[rtErsen

]ooo" non portarcenee

I pronomi riflessivi dopo il ver&o Wominciamo con l%infinito. Svviamente si pu1 anc#e dire Hm v1i lavEr" t Ht vC lavEr" ecc.

m> H v1QQ lavErom t> Ht vC lavEret l? Hl vCl lavEres lB la vCl lavEres nuEtr H vr1mm lavEres TuEtr H vr@ lavErov l1ur H vClen lavEres l1ur Hl vClen lavEres

io voglio lavarmi tu vuoi lavarti egli vuole lavarsi ella vuole lavarsi noi vogliamo lavarci voi volete lavarvi essi vogliono lavarsi esse voglion lavarsi

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

3uesti pronomi" molto simili a quelli personali di complemento" valgono anc#e per l%imperativo0 lEvet .lavati/" lav1mmes .laviamoci/ ]ella frase" possono perdere la vocale eufonica" quando la parola c#e segue inizia con vocale o s impura0 H vr@ lavErv Hl mDn .volete lavarvi le mani/ H vr1mm lavErs Hstamat4ina

.vogliamo lavarci stamattina/.


La vocale eufonica cade anc#e dopo imperativo terminante in vocale accentata0 lavEv .lavatevi/. Ricordiamo c#e i ver&i c#e finiscono in l mutano in lD aggiungendo i pronomi0 f

b fDm (fammi$a
Wome al solito all%infinito dei ver&i del di gruppo" cade la le di ler0 &Dter ^ om R &Dtrom .&attermi/" pErder ^ es R pErdres .perdersi/" ecc.

I riflessivi nelle frasi interrogative Wome i pronomi di complemento" anc#e quelli riflessivi rimangono al loro posto e l%unica a spostarsi 4 l%espansione del soggetto0 m lEvia) Ht lEvet) .mi lavo) ti lavi)/" Hs lBvel)

s%alv1mmia) .si alza) ci alziamo)/

Interazione tra i pronomi riflessivi e la negazione !eguono le regole ormai note. ]otate la piccola differenza davanti a vocale (o s impura$ e consonante.

m> H n m HspFst m<a t> t Hn t HspFst m<a l? Hl s HspFsta m<a lB la n s HspFsta m<a TuEtr H n v Hsp[stE m<a l1ur H n s HspFsten m<a l1ur Hl s HspFsten m<a m> (H$n Hm lEv m<a t> t Hn t lEv m<a l? Hl s lEva m<a lB la n s lEva m<a

io non mi sposto tu non ti sposti egli non si sposta ella non si sposta voi no vi spostate essi non si spostano esse non si spostano io non mi lavo tu non ti lavi egli non si lava ella non si lava

nuEtr H n s Hsp[st1mm m<a noi non ci spostiamo

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

nuEtr H n s lav1mm m<a TuEtr H n v lavE m<a l1ur H n s lEven m<a l1ur Hl s lEven m<a

noi non ci laviamo voi non vi lavate essi non si lavano esse non si lavano

Interazione tra i pronomi riflessivi e Hg .ci/ e un .ne/ In dialetto Hg va sempre dopo il pronome riflessivo (mentre in italiano .ci/ ad alcune persone si sposta davanti0 non si dice .egli si ci vede/$

m> H m Hg v4dd t> t Ht Hg v4dd l? Hl s Hg v4dd lB la s Hg v4dd

io mi ci vedo tu ti ci vedi lui ci si vede lei ci si vede

nuEtr Hs g Hvd1mm TuEtr Hv g Hvd@ l1ur H s Hg v4dden l1ur Hl s Hg v4dden

noi ci vediamo lg voi vi ci vedete essi ci si vedono esse ci si vedono

Won un ci sono due possi&ilit. Davanti a vocale diventa n0 m> H m n Dugur .io me ne auguro/a davanti a consonante si aggiunge una .n parassita/ tra il pronome riflessivo e un0

m> H m n un t?gg lett. .io me ne prendo/ (me la prendo$


Xltri esempi0 H m n un fr4ig" H m n un L&Dt i mar1un" H m n un cBv tutti equivalenti di .me ne frego/. L%interazione fra negazione" pronomi riflessivi e Hg o un si fa per semplice addizione degli elementi gi2 noti0 H n m Hg v4dd m<a .non mi ci vedo/. c n m n acFrL m<a .non me ne accorgo/a

c n m n un fr4iga gn@nto .non me ne frega niente/.


Il suono .n/ prima della .m/ per1 4 appena percetti&ile. *olti oggi pronunciano come se fosse .am nin fr4iga gn@nto/ Xltri tempi e modi ve&ali L%infinito passato si forma con l%ausiliare all%infinito presente ^ il ve&o al participio passato

i f?nnL Hi Dn da 4ssr HstE cFt da per l1ur H vr> 4ssr HstE l per v4dder la sBnae a# cal lav1ur c#>" av4irel fDt pr>mma...

i fung#i devono essere stati cotti a parte vorrei esserci stato per vedere la scenae a#" questo lavoro" averlo fatto prima...

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

]iente Le due forme canonic#e sono gn@nto e gn@nt. ]ei rari casi in cui .niente/ 4 soggetto non prende l%esp. sogg" n> masc#ile" n> femminile.

gn@nt(o$ pCl escl?dder c#e.... .niente pu1 escludere c#e/

Interazione tra i pronomi complemento e Hs .si/ Xnc#e Hs .si/ interagisce con i pronomi di complemento

Hm s B r1tt la mDc#ina Ht s B r1tt la mDc#ina Hs g B r1tt la mDc#ina Hs s B r1tt la mDc#ina Hv s B r1tt la mDc#ina Hs g B r1tt la mDc#ina

.mi si 4 rottala macc#ina/ .ti si 4 rottala macc#ina/

.gliGle si 4 rottala macc#ina/


.ci si 4 rottala macc#ina/ .vi si 4 rottala macc#ina/ .a loro si 4 rottala macc#ina/

L%ordine 4 quindi lo stesso dell%italiano" tranne c#e per la terza e sesta persona dove si #a l%ordine inverso (si gli 4 rotto$

Il ver&o HrviLEres E% un riflessivo e significa .assomigliare/

Hm s Hrv@La Ht s Hrv@La Hs g Hrv@La Hs s Hrv@La Hs g Hrv@La

mi somiglia ti somiglia gli somiglia ci somiglia somiglia a loro

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Le congiunzioni correlative

H sr stE o na &4nndla" o un f[Q4tt H m piEL s<a i cDn c#e i gDt Hl s n4 d m>" n4 d t> n4 d c#i l fDt
niente

sar stata o una donnola o un furetto mi piacciono sia i cani c#e i gatti non 4 n> carne" n> pesce" non sa di pi2 insisti" peggio 4 meno si litiga" meglio 4

cun pi? t ins>sst" cun pi? l B pBL cun mBno Hs quisti1una" dm4QQ l B

La destra e la sinistra In passato questi termini venivano tradotti con .dr>tt/ (la mDn dr>tta" al p4 dr>tt" ecc$ e mDnc

(o mans4in$ (la mDn mDnca" al &rDs mans4in$


Sggi questi termini esistono solo nei prover&i tramandati dal passato0

[r4ccia dr>tta" parFla mEl d>tta [r4ccia mDnca" parFla frDnca Fc% dr>tt" travDQ c>cc# Fc% mDnc" travDQ grDnd

.Srecc#io destro" parola fuori posto/

.Srecc#io sinistro parola sincera/ .Scc#io destro" difficolt piccola/


.Scc#io sinistro" difficolt grande/

... quando fisc#ia un orecc#io o prude un occ#io. ]el linguaggio corrente si usano invece i termini .d4sstra/ e .sin>sstra/ anc#e per la politica.

I punti cardinali Xnc#e questi si evincono dai prover&i c#e parlano del tempo0

vErs la mat4ina vErs la s@ra in L1 G vErs la &Dsa

a Est a Svest a ]ord X !ud

in s? G vErs la muntagna G vers al m1unt

Il !ud Italia viene c#iamato comunemente .la 5asitDlia/.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Ricordo c#e quando ero &am&ino era molto diffuso anc#e il termine .napoletDn/ per designare i meridionali in generale" anc#e se non venivano da ]apoli. E in senso figurato lo stesso termine indicava una persona .poco pulita/. Xlla stessa stregua di .s>nng#er/ (zingaro$. Sggi prevale una cultura diversa c#e si ripercuote anc#e nel linguaggio pi2 preciso e pi2 .politicall} correct/. ;ra i neologismi pi2 diffusi0 meridi1un" meridionEl" orientEl" ocidentEl" setentrionEl

orientEl" ocidentEl" setentrionEl

;utto !i dice .t?tt/. !e usato come pronome si coniuga (t?tt" t?tta" t?tti$. ksato come aggettivo davanti al nome" non dovre&&e coniugarsi0

t?tt Hl d> t?tt la nFt t?tt Hl d1nn

tutto il giorno tuttala notte tutte le donne

Sggi molti lo coniugano e per analogia con l%italiano sempre pi2 spesso si sentono espressioni del tipo t?tta la v>tta .tuttala vita/ t?tti l strEdi .tutte le strade/ ecc. 3ui" lg" l X&&iamo gi visto c#e gli avver&i di luogo c#>" l> e l indicano tre diversi gradi di distanza. ;enendo a mente questa differenza vediamo ora come si com&inano con le preposizioni. Da a soli indicano stato in luogo oppure" se indicano moto a luogo" si riferiscono al punto d%arrivo0

H stDg c#>" H dFrom l> v@n &4in c#>" H vDg l

a&ito qui" dormo lg vieni un po% qui" vado l.

Le forme ./ e .s/ indicano invece rispettivamente allontanamento o avvicinamento (direzione$ e devon essere o&&ligatoriamente precedute dalla preposizione .in/.

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

H vDg in H v4gn in s fDt in e vin pi? in se

vado verso l (mi allontano$ vengo verso qui (mi avvicino$ allontanatie avvicinati di pi2e

.da qui/" .da lg/ e .da l/ (provenienza$ si traducono invece con d%Hd c#>" d%Hd l>" d%Hd l

(letteralmente0 .da di qui/" .da di lg/" .da di l/. Hl v@n d%Hd l v<a d%Hd c#>
viene da l via di quie

d%Hd c#>" d%Hd l> e d%Hd l signifiano anc#e .da questaGquella parte/ v@n d%Hd c#> l d%Hd l
vieni da questa parte nella stanza di l

Won per d%Hd c#>" per d%Hd l>" per d%Hd l si esprime un percorso

v per d%Hd c#>

vai di qui" segui questa strada

kso delle preposizioni L%uso delle preposizioni pu1 differire dall%italiano. Xlcuni esempi0

andE da mEl &1un da gn@nt in pFst Hd

andato a male &uono a nulla al posto di

Espressioni temporali

da st%1ura d Hsti d> da c#> a dA Dn

a quest%ora in questi giorni tra due anni

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

Di pi2

.Hd pi?/ esiste" ma significa .in pi2/" cio4 .in eccesso/. H g n B d pi? .ce ne sono in pi2/ (ne
avanza una$. Per esprimere il concetto .di pi2/R ancora" un ulteriore quota" si usa .depi?/ (o dipi?$

~n v1QQ dipi? .ne voglio di pi2/ H g n B depi? .ce ne sono di pi2/

I nomi geografici Per quanto riguarda i nomi geografici a&&iamo spesso due versioni0 quella dialettale e quella italiana c#e si usa per localit non conosciute. Sgni paese infatti #a un nome .storico/ usato dagli a&itanti" ma non tutti possono conoscere i nomi di ogni minuscolo paesino anc#e se questo si trova a poc#i c#ilometri di distanza. W#i a&ita ai confini con *odena pu1 anc#e non sapere la denominazione locale di .*ontec#iarugolo/ .*unc%r?gg#el/ c#e 4 gi nel parmense. kn elemento di difficolt 4 l%uso dell%articolo davanti a molti paesi c#e nelle insegne stradali non viene indicato0 la !4lla .:illa Wella/" la Wad4 .:illa Wad4" la PEv .Pieve *odolena/" Hl d1u *aestE .Due *aest/. I non residenti non possono saperlo.W#i a&ita in citt 4 solito andare . a WaL@na/ ma gli a&itanti del luogo dicono .la WaL4ina/. Wi sono traduzioni non esattamente letterali .3uattro Wastella/ (femm.$ 4 .i 3uDter WastB/ (masc#.$" Wavriago 4 3ueriEg (o 3uariEg$. Wi sono anc#e paesi c#e c#iss per quale motivo #anno un nome italiano completamente diverso da quello dialettale0 La Duc#4ssa .Walerno/" Hl Wag1ll .Roncosano/. Per i paesi e le citt fuori provincia si usa solitamente la forma italiana" malgrado sul luogo esista sicuramente una forma locale in un dialetto non troppo diverso dal nostro. Le forme dialettali esistono per tutte le vicine province emiliano romangole0 PiaL4insa" PErma" *Fdna" 5[l1ggna" FrEra" Rav4nna" F[rl>" mentre per Rimini si usa la forma italiana. Inoltre esistono forma dialettali per le citt pi2 grandi e famose (*ilDn" ;[r4in" R1mma" Pdua" G4nnva" :en4ssia$ e anc#e per molti stati esteri (la R?ssia" la

gu>ssra" l%Ing#ilt4rra" Hl Giap1un e tanti altri$.

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I cognomi X parte qualc#e rara eccezione" i cognomi reggiani registrati all%anagrafe (quindi in lingua italiana$ finiscono per .i/ ed esprimono una forma plurale. *olti di essi prendono origine da un nome proprio o dal nome d%un paese eventualmente seguito da un suffisso ( ani" esi" ini" otti" ecc$ c#e assume il significato di .proveniente da/ o .figlio di/. I cognomi pi2 diffusi #anno anc#e una verione dialettale senzala . i/ finale e sono soggetti a concordanza" sia per il femminile c#e per il plurale. La forma plurale al masc#ile" ovviamente 4 spesso indistingui&ile valendo la regola del plurale invariato. !olo i cognomi c#e finiscono con .l/" al pari di tutti gli altri sostantivi" sono resi al plurale con la modificazione della vocale tonica" e la perdita della .l/. Per fare un esempio prendiamo il cognome ;ondelli c#e in dialetto 4 .;[nd4ll/

m> sAn un ;[nd4ll io sono .un/ ;ondelli (appartengo alla famiglia dei ;ondelli$ ;[nd4ll la c d i ;[ndB
;ondellie (per c#iamare qualcuno usando il cognome$ la casa dei ;ondelli

Hl st l dai ;[ndB a&ita l dai ;ondelli

Xllo stesso modo si coniugano anc#e i femminili. In questo caso 4 possi&ile notare la differenza anc#e per i cognomi c#e non finiscono per .l/.

m> H sAn na Ra&>tta l B d la 5ertna Hl s[r4lli W[rad4ini

!ono una .Ra&itti/ E% della .5ertani/ Le sorelle .Worradini/

I cognomi c#e finiscono con la la o altre vocali e i cognomi .non reggiani/" restano invece sempre invariati (anc#e al plurale$

Hl v4cc% 5rQa i !pagEra i fradB dal R<o la Wianciulli (Wianci=l li$ Hl yindsor

il vecc#io 5raglia gli .!paggiari/ i fratelli .Del Rio/ la Wianciulli le yindsor

!olitamente si usala forma autentica per i cognomi c#e si conoscono" cio4 per i residenti .storici/ di ogni paese. Wapita a volte c#e spostandosi in un altro comune o addirittura soltanto in un paese

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Denis Ferretti, Grammatica reggiana, novembre 2007

vicino" non conoscendo la famiglia" gli a&itanti del luogo adottino la forma italiana per rivolgersi ai nuovi arrivati. Wi sono molti cognomi c#e localmente #anno assunto forme inimmagina&ili per c#i volesse tentare una traduzione .logica/. X Wanali i .Gaddi/ si c#iamano .G#4ida/. I .Wolli/ di Due *aest sono consociuti come .WFla/ con

la a finale. !tessa sorte per i WanpDna (Wampani$ e !pagEra" (!paggiari$. !e questi si


spostassero di poc#i c#ilometri" c#i non li conosce li c#iamere&&e .Gaddi/" .Wolli/" .Wampani/ e

.!pagiari/ anc#e in dialetto" come succede a tutti i cognomi c#e" pur finendo con la .i/" non sono
familiari. !i pu1 dire .*4ister/ o .*aEstri/ " .W4ss/ (e&&ene sg$ o .W#i4s si/ a seconda c#e li si conosca dall%infanzia oppure no. In altri casi anc#e per i cognomi sono previste forme diminutive. Wosg capita c#e c#i all%anagrafe si c#iama .Grassi/ sia localmente c#iamato .Gras4tt/a ci sono dei .Dav1li/ (a Reggio con l%accento sulla o$ noti solo come .Davuli1un/ " Ferrari c#e sono solo .Frar4in/. In alcuni casi pu1 addirittura succedere c#e intere famiglie siano note con un cognome c#e 4 tale solo all%apparenza" perc#> in realt all%anagrafe si c#iamano in tutt%altro modo. Io stesso #o un cognome c#e traduco in dialetto lasciando la .i/ finale" come si fa con i cognomi non familiari (Ferretti R Fer4tti$. I miei &isnonni non erano conosciuti come Ferretti" ma c#iamati da tutti .!carp1un/ (lett. !carponi$. !i narra c#e avessero questo soprannome perc#4" malgrado non di no&ili origini" erano particolarmente &enestanti e potevano permettersi di portare gli scarponi anc#e in tempi in cui tutti gli altri usavano i sandali anc#e d%inverno. !postandosi dalla collina alla pianura pi2 di quarant%anni fa" trovarono nel paese in cui ora a&ito altri omonimi c#e non erano nostri parenti0 Ferretti 4 il cognome pi2 diffuso della provincia. *a anc#e questi Ferretti erano localmente conosciuti come .*art4in/ (lett. *artini$. In questo caso" si dice c#e .*artino/ fosse il nome di un loro antenato. 3uesti casi non sono affatto eccezionali" ma i casi di cognomi con traduzioni apparentemente inspiega&ili piuttosto molto frequenti.

I .scutmDQ/ Il termine .scutmDQ/ significa soprannome. In passato erano particolarmente diffusi e anc#e in questo caso molto spesso non vi era alcuna attinenza col nome di origine. Potevano derivare da una caratteristica fisica .Hl *Fro" Hl 54llo" Hl W>cco" PDnsa/ da qualc#e vizio o qualc#e cosa inerente alla personalit 5icBr" Pad4lla" Fum@n . ]otare c#e in caso di soprannome" alcune volte anc#e i masc#ili sono preceduti dall%articolo.

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I nomi di persona La maggior parte dei nomi di persona italiani #a una versione dialettale. Sggi queste forme si usano solamente parlando dei !anti c#e danno nome a paesi" vie e piazze o c#e compaiono nei prover&i (!. !tBven !.!tefano" !.PrFsper !.prospero" !. vDn !.Giovanni" ecc.$" ma parlando in dialetto ci si rivolge a c#i porta questi nomi usando la versione italiana ( i 1 v>sst

(H$!tefano"/ #o visto !tefano/" g B l fiCl Hd Giovanni .c%4 il fratello di Giovanni$/. Svviamente


.!tefano/ e .Giovanni/ sono pronunciati secondo la dizione reggiana dell%italiano0 .!t>ffano/

e . Giovn ni/
Per alcuni nomi" i vecc#i possono avere una dizione molto inquinata" pronunciando .s/ per .z/ (Winsia" st s? d%in t4rrae . Winzia non stare per terra/$ o non facendo sentire le doppie quando ci sono (l%B n am@g Hd :itorio .4 un amico di :ittorio/ $ e mettendole quando non ci sono0 Lgddia" Pi>ttroe gn@ c#>e .Lidia" Pietro venite qui/. *a si tratta solamente di una cadenza marcatamente reggiana per pronunciare nomi in italiano. Per trovare vere forme dialettali originarie do&&iamo risalire ai tempi dei &isnonni (classe 67,,$. Persino gli attuali nonni #anno solitamente nomi italiani. I diminutivi e i maggiorativi (con le forme in .4in/ e .1un/ #anno invece resistito di pi20 se vDn .Giovanni/ 4 solo il !anto" qualc#e van4in lo possiamo trovare ancora in carne ed ossa. Le forme vezzeggiative in .etto/" .ello/ sono un classico caso di forme di transizione0 mantengono la .o/ finale" mala pronuncia della doppia rimane nella forma dialettale0 *ari4tto O*a%rQJtZP W%4 stata quindi un%evuluzione c#e #a portato dalla forma dialettale pura a quella .quasi italiana/. Esempio di evoluzione delle forme dialettali dei nomi Giovanni" Paolo e :ittorio nel corso dell%ultimo secolo Giovanni 67,, 67+67-, 678+,,, Paolo :ittorio

vDn Giu(v$Dn G van4in GiuvDni G Giu(v$an4in GiovanniGGiu(v$an@n Giovanni

PDvel Pavl4in G Pavl1un Polo G Pavl4in G Pavl1un


Paolo

:itFri :itFrio :ittorio

Forse l%ulteriore evoluzione sar quella di una dizione perfetta da speaver del ;G nazionale0 !t4fano" Ga&ri4le" Gi?rgio. S magari passeremo direttamente a !teve" Ga&riel e George. W#iss.

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