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Esposizione Enrico Prampolini

futur-ism.it/esposizioni/ESP2002/ESP20021107_MI.htm

Esposizioni Avvenimenti nazionali ed internazionali sul


IERI Futurismo e su altri temi correlati ampiamente
documentati da comunicati stampa, testi critici ed
immagini fotografiche.

Prampolini dal Futurismo al MAC


Galleria Arte Centro, Milano
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7 Novembre - 30 Gennaio 2003

Centoventi opere, il contributo di studiosi come Maurizio


Calvesi, Luciano Caramel, Giovanni Lista, un testo introvabile
“Arte Polimaterica” del 1944, elementi questi che rendono la
mostra “Prampolini dal Futurismo al MAC”, organizzata dalla
Galleria Arte Centro di Milano, 7 novembre 2002 – 30
Ritmi spaziali
gennaio 2003, degna di riempire le stanze di un grande
museo.

Il particolare interesse della Galleria verso Prampolini nasce


nel 1968, a partire dal 1970, anno della prima mostra,
verranno toccati tutti i principali temi percorsi dall’artista,
dai “Polimaterici intarsi di pietre dure”, dalle prime opere
come “Beguinage” sino al periodo “Picassiano”.
Costruzione
L’esposizione “Prampolini dal Futurismo al MAC” si articola
Paesaggio in tre sezioni, “Pitture e disegni”, “Astrattismo e MAC”,
“Bozzetti pubblicità e architetture”.

Nella prima troviamo opere del Futurismo cosmico più


progetti ed illustrazioni supportate dal testo critico “Dal
futurismo al cosmico” di Maurizio Calvesi.

La seconda sezione contiene lavori del periodo MAC più


geometrico, il testo critico “Dall’astrattismo al MAC” è curato
Studio per la
da Luciano Caramel.
cenografia

Infine “Bozzetti scenografici, pubblicità e architetture” di


Giovanni Lista introduce e argomenta le opere di teatro più
olgor (1920)
costumi più architetture dell’ultima sezione.

Degno di particolare attenzione è il testo “Arte polimaterica”


sia per la sua rarità sia per la possibilità che ci offre di
osservare quanto fossero avanzate le ricerche sul
polimaterico di Prampolini già nel 1944.

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Enrico Prampolini estratto dal testo "Arte Polimaterica"
Collana "Anticipazioni" n.7, O.E.T. Edizioni del Secolo
Roma 1944.

"Introduzione all'arte Polimaterica"

Arte Polimaterica: nel foggiare questa parola ho inteso


definire e riassumere una serie di esperienze personali su le
arti plastiche, che vanno dal 1912 ad oggi.
Architettura
nello spazio
Non esiste una genealogia diretta, ne una primogenitura
dell'arte polimaterica. Nel tempo, se vogliamo, si possono
incontrare dei vaghi addentellati in proposito nelle
"applicazioni eterogenee" di alcune maschere dei popoli
primitivi o nei loro simboli totemici, mentre ai nostri giorni
dobbiamo senz'altro riferirci ai "papiers-collés" dei pittori
futuristi e cubisti (1911-1914); ai cosi' detti "Collages" dei
dadaisti (1917) e dei surrealisti (1928) o alle loro "sculture-
d'oggetti" (1933).
maschera

Manifestazioni non tutte intenzionalmente artistiche;


indeterminate e sporadiche alcune, evasive da ogni
concezione plastica le altre, nelle quali "l'elemento materia o
l ' e l e m e n t o estraneo al colore" intervenivano
incidentalmente, per ragioni utilitarie o a scopo polemico.

Simultaneità Sebbene nelle esperienze delle suddette correnti artistiche


architettonica novatrici esistesse la volonta' di arricchire la tavolozza con
elementi extra pittorici, (come ad esempio; biglietti da visita,
giornali, caratteri tipografici, carta da parati ecc.) tuttavia vi
si poteva notare un aprioristico errore di principio: l'eterno
compromesso fra "illusione e realta'".

La preoccupazione di voler gareggiare ancora con la pittura


o, comunque, il desiderio di creare un rapporto fra pittura
ed elemento applicato "grafico o tipografico arabescale" )
rimaneva sempre un problema esclusivamente di ordine
Simultaneità visivo, di competizione plasticamente epidermica.
di paesaggio

Si trattava di reagire violentemente e con dichiarato


coraggio all'atavica nostalgia del pittore per il colore, per la
realta' pittorica, anche la più trasfiguratrice.

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Si trattava di portare alle estreme conseguenze il concetto di
sostituire, totalmente e integralmente, la "realta' dipinta"
con la "realta' della materia". Di intuire il valore emotivo ed
Senza titolo) evocatore delle "materie" stesse nel loro giuoco ritmico-
spaziale.

L'estremismo, senza concessioni, ne' compromessi, delle


mie prime esperienze polimateriche - che in principio
furono considerate "paradossi plastici" perfino dagli iniziati,
- confermo' la mia fede nei valori peculiari della creazione
polimaterica, e mi offrirono pertanto la possibilita' di
stabilire una nuova nomenclatura di valori plastici destinati
poi ad ulteriori sviluppi.

Il "polimaterico" da mezzo di espressione individuale si


avviava a divenire mezzo di espressione collettiva e poteva
quindi resistere ad un concetto formativo di investigazione
estetica e di affermazione artistica.

"L'arte polimaterica e' una libera concezione artistica che si


ribella contro l'usata e abusata adorazione del pigmento-
Prospettiva colorato, mesticatore, sofisticatore, mistificatore; contro la
erticale di funzione dell'illusionismo ottico dei mezzi pittorici, dai piu'
reazionari ai piu' rivoluzionari."

Fare assurgere le materie - le più impensate - a valore


sensibile, emotivo, artistico, costituisce il piu' intransigente
presupposto critico alla nostalgica, romantica e borghese
tavolozza."

Quanti secoli, e quanti chilometri quadrati di pittura pesano


sull'umanità?

Da questa fine del "sentimento del colore" nasce un nuovo


Bozzetto di sentimento: quello del "lirismo della materia".
ostume de

alamandra L'ARTE POLIMATERICA NON E' UNA TECNICA MA - COME LA


PITTURA E LA SCULTURA - UN MEZZO D'ESPRESSIONE
ARTISTICA RUDIMENTALE, ELEMENTARE, IL CUI POTERE
EVOCATIVO E' AFFIDATO ALL'ORCHESTRAZIONE PLASTICA
DELLA MATERIA.
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La "materia" intesa nella propria immanenza biologica,
come nella propria trascendenza formale.

Plastico per il
La "materia-oggetto", nei suoi aspetti rudimentali
poliespressivi; dalla piu' umile ed eterogenea (quasi relitto
di vita) alla piu' raffinata ed elaborata (manualmente o
meccanicamente).

La "materia-organismo" : parte integrante della


composizione polimaterica, i cui elementi formativi tendono
a esprimere la continuita' nella discontinuita', la dissonanza
Realtà magica e l'assonanza di rapporti. Rapporti che, operando per
contrasto, non valgono esclusivamente per la forma
"dell'elemento-oggetto", quanto per la presenza biologica
della materia stessa.

Concezione infine che sfida l'aprioristico e superato


concetto del bello e dell'eterno nell'arte. "L'ephémere est
eternel".

In questo apparente paradosso c'è la verita' assiomatica di


un principio estetico e filosofico.
dell'inferno

Effettivamente l'essenza di un' opera d'arte non risiede nella


"durata temporale" del prodotto ( pittura, scultura, o
polimaterico), quanto nella "espressione, cioe' nell'attimo
spettacolare della visione".

Nel "polimaterico", infatti, il valore evocativo si manifesta


inversamente alla reazione visiva esterna, poiche' opera
nelle regioni irrazionali dello spirito.

Senza titolo) Introspezioni e investigazioni che - nella sfera delle arti


plastiche - creano dei "sistemi", delle "costanti" di reazioni
interne, le quali producono a loro volta - successivamente e
simultaneamente - i fenomeni della "meraviglia" della
"sorpresa" e del "miracolismo spettacolare".

Da questa magia della materia, nelle sue "apparizioni


bioplastiche", nasce il nuovo "incantesimo dell'arte
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polimaterica; del polimaterico.

La facoltà di scelta della "materia oggetto" da parte del


polimaterista è, quella che distingue e caratterizza la sua
personalità, la quale deve possedere ed essere posseduta in
Paesaggio di grado superlativo da"intuizione", "sensibilità" e dal "senso
Capri (1932) stereognostico".

Il "polimaterista" dovrà "creare" in uno stato di automatismo


quasi medianico.

Senza titolo) L'apparente accusa di intellettualismo che si potrebbe


muovere verso un tale processo - creativo, cade, quando si
pensi che - spaesato dagli elementi indiretti- esso non è che
un atto puro di emanazione diretta; primordiale se si vuole,
elementare, dove convergono e coincidono le facoltà
sensoriali e quelle affettive.

Dalla confluenza di queste due dimensioni, una fisica


Metamorfosi (tattilismo ottico), l'altra psichica (calcolo delle influenze), ha
origine la caratteristica "bidimensionalita' emotiva" dell'arte
polimaterica, il cui valore suggestivo lo ritroviamo nella
segreta risonanza della transustanzazione della materia.

In questa "segreta risonanza" sta tutto il significato della


"soggettistica del polimaterico quale espressione d'arte
pura".

Questa "soggettistica", è primordiale quanto rudimentale è


Apparizioni la tecnica.
biologiche

Il soggetto è suggerito da uno stato d'animo dell'artista a


"colloquio con la materia" : l'artista interroghera' questa o
quella materia, ne considerera' la loro fisonomia, dovra'
apprezzare la casualita' e il contrasto fra le materie, il tono
elettivo che assumono nel giuoco stereometrico della
composizione; la quale nasce da un "sentimento
dell'espressione, e si afferma animistica".
Composizione

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Galleria ARTE CENTRO
Via delll'annunciata, 31
20121 Milano
Tel. 0229000071
Angeli della Fax 026592631
Terra (1936) e-mail: artecentro@lattuadastudio.it

Catalogo disponibile in galleria.

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emminile nel
ole (1936)

Composizione

Studio per
Automatismo
polimaterico
A" (1940 ca.)

7/9
Astrazione di
una esistenza
L'occhio del
iclope) (1943

Cassandra

Bozzetto di
cena (1950)

8/9
Astrazione
ormale di un
olto (1950

Bozzetto di
cena "Dafne
e Cloe" (1951)

Composizione
R.1 (1952)

Composizione

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