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TECNICHE
A cura di Silvia Bordini
COLLAGE
Le avanguardie degli anni dieci rappresentano nella storia dellarte una frattura
linguista e concettuale, legata alla diffusione dellindustrializzazione,
allincubazione della societ di massa, alle scoperte scientifiche, alla fotografia
e al cinema.
Assumono statuto artistico i materiali bruti e li oggetti quotidiani, nascono
nuovi generi come lopera ambiente. Una tale libert espressiva segnata
da una crescente autonomia individuale , spesso volta a scandalizzare e ad
infrangere qualsiasi ortodossia.
Il collage la prima innovazione tecnica che le avanguardie introducono.
Composizione: frammenti di carta e utilizzo di diversi materiali, prelievo di
elementi extra-artistici e il loro montaggio su carta. La tattilit un effetto
preponderante sullosservatore, che evoca mimetismo.
Metodo di lavoro: sottrazione e addizione di materiali, con composizioni di tipo
figurativo, geometrico, narrativo e simbolico, sullutilizzo ritmico delle forme o
sulla loro composizione.
Il collage nega la manualit propria dellutilizzo di lavoro, finalizzandosi sul
significato proprio dei materiale, che trasmettono una propria temporalit.
Primi utilizzi di collage come tecnica pittorica: 1912 con Pablo Picasso, e 1911
Portugais di George Braque. Introdussero nei loro lavori frammenti di carte che
mimano materiali di natura diversa, lettere e numeri stampigliati su tele per
Braque. Periodo analitico di transizione per il periodo sintetico Cubista.
ASSEMBLAGE
Termine che indica opere tridimensionali costituite da diversi materiali: oggetti
o frammenti, scarti; incollati, inchiodati o tenuti insieme in vario modo.
Fu Jean Dubuffet nel 1954 a proposito di statuette fatte di carta pesta a
utilizzare per la prima volta il termine. Ma con la mostra The art of
Assemblage che il termine sintetizza pratiche artistiche eterogenee che vanno
dal collage agli ambienti.
Picasso nel 1912, realizza sculture in cui la scomposizione cubista dei piani, fino
ad allora praticata nel bronzo, si associa alluso di materiali eterogenei, come
frammenti di modanature di legno dipinto e stoffa. Picasso affronta gli stessi
temi e le stesse problematiche compositive in tutte le tecniche di cui si serve in
un dato momento.
Al di l della pittura
MET DEL
ricerca di una tempera che non scurisca dopo la verniciatura e che produca
un impasto resistente e unesecuzione pi larga.
Critica la completa libert artistica, ed esalta il ritorno alla bottega e
dellaccademia.
La pittura a olio moderna, persuade De Chirico nellaffermare che non ha
niente a che vedere con quella del rinascimento italiano, caratterizzata
dallutilizzo della tempera dolio, pi rapida nellessicamento e non presenta
il rischio dellingiallimento dei colori, per le ridotte percentuali di olio;
questultimo nemico della luce.
Kandindiskij sperimenta la tempera alluovo (e come legante caseina,
gomma arabica, cera o resine varie.
Pittura murale
3. NUOVI MATERIALI
Trasparenza, leggerezza, metamorfosi: la scultura e le
materie plastiche
MATERIALI PLASTICI
Polimeri sintetici: intervengono nella produzione di sostanze diverse,
dalle vernici alle colle, dai materiali per le costruzioni agli oggetti
domestici.
naturali
semisintetici
sintetici
corno, ambra, gomma
derivati dalla
(derivati dal petrolio, il
naturale, cellulosa,
modificazione chimica
primo dei quali il
bitume ecc.
di polimeri naturali
Bakelite(inventata nel
(come la celluloide
1907, fenolo e
prodotta in usa dal
formaldeide) e i vari
1870, che un nitrato
PVC,
di cellulosa)
polimetilmetacrilato,
polistirene, polietilene,
poliammide,
poliuretano, poliestere.
La ricerca scientifica e industriale sulle materie plastiche inizia negli anni
Venti, mentre la seconda fase parte dagli anni Cinquanta.
Costituzione: lunghe catene di molecole(dette macromolecole o polimeri)
di cui lelemento chimico costante il carbonio(per questo si trovano anche
in natura). Si distingue tra:
Termoindurenti
Termoplastiche
Una volta modellate con il calore
Possono essere rimodellate tramite
mantengono definitivamente la
il calore
forma
Aspetti estetici dei materiali derivati: opaco, morbido, duro,
trasparente.
- Sotto stato liquido o di schiuma, in lastre rigide, in fogli trasparenti,
posso anche essere tessuti, ecc.
Naum Gabo e Anton Pevsner sono i primi artisti ad usare le plastiche
sintetiche, fanno parte del Costruttivismo, di formazione scientifica il primo
I nuovi colori
- La resina alchidica
- Il polivinilacetato (PVA)
- La resina acrilica.
Resine utilizzate dallindustria nella produzione dei colori(raramente
maneggiate dagli artisti): poliuretano, silicato di etile, resina
epossidica(epoxy) ecc.
Colorazione: con pigmenti artificiali o tradizionali + pigmenti organici di
sintesi (polveri simili ai minerali macinati, ma ottenute da molecole
organiche)
Commercializzazione: fine anni 50.
Smalti industriali metallizzati: colorati cio con polvere metallica, satinati e
con forte potere coprente.
SUPPORTI: tele sciolte, tessuti di recupero, nuove tele in cotone olona
(pollock) e demin (Clifford Still).
SUPPORTI RIGIDI LEGGERI: masonite, cellotex (pannelli di cellulosa pressata
industrialmente e con rivestimento in plastica).
SUPPORTI PLASTICI E IN ALLUMINIO: utilizzati in particolare da artisti di
formazione costruttivista e di area cinetica, neodadaista o pop.
PREPARAZIONE: prevale quella industriale con mestiche a base di resine
alchidiche modificate in olio e colorate con il bianco titanico, equivalente
tradizionale imprimitura con bianco di piombo, che asciuga pi
rapidamente.
COLORI FLUORESCENTI: a partire dagli anni 50 negli Stati uniti, molecole
organiche capaci di assorbire le radiazioni ultraviolette e di rilasciarle con la
lunghezza donda corrispondente alla tinta, ma con una luminosit
superiore. In Italia arrivano nel 50, impiegati nella segnaletica stradale e
nelle serigrafie pubblicitarie.
AUTORI CITATI: Wharol, Lucio fontana, Carla Accardi, Frank Stella e Peter
Halley.
DuPont (con i colori Duco) e Ripolin, anni 40: sostituiscono nelle loro vernici
la nitrocellulosa con le resine alchidice o ammino-plastiche (polimeri
poliesteri modificati con grande quantit di oli siccativi o semisiccativi).
Produzione che risale al 1927, in Europa dal 1950.
Gamma cromatica pi intensa e opaca, dato che tali resine potevano
assorbire una maggior carica di pigmento.
Modern Art in United States, 1956: diffonde tra gli artisti europei
linteresse per i nuovi effetti di superficie. Ma i veri divulgatori sono:
- William de Kooning: adotta gli smalti Duco bianco e nero, colori
fluidi che gli permettono leffetto cancellato della pennellata incisiva.
Aggiunge, in altre occasioni, cherosene o benzina ai colori a olio,
ottenendo una materia che si asciuga lentamente.
- Frank Stella
Qualit dei colori: diversa a seconda delle miscele che essi fanno in
proprio, tra pigmento e legante. questa una delle cause di sfogliamenti e
decoesioni di cui soffrono le opere di Mark Rothko, che adotta un colore
magro, cio poco legante.
Uncini. Questultimo fede al cemento e al ferro, caratterizza fin dal 1958 la sua
ricerca.
Carlo Lorenzetti, sceglie lo sbalzo, dal 1950, come principale tecnica
espressiva, in una rigorosa ricerca formale nellastrazione e nella lontananza
dalle politiche formali. Lo sbalzo consiste nel martellare dal retro la lamina per
farle assumere sul davanti la forma desiderata.
Dal 1970 adesirce a forme regolari e alla lavorazione industriali, utilizza la
tecnica dello sbalzo con lalluminio. I colpi sulla lastra sono paragonabili
allazione del modellare, alla ricerca dellimmagine.
Combina pi elementi ad incastro, intersecando piani e spazi, ottenendo un
elemento plastico-spaziale, e valori tridimensionali. Sperimenta metodi e
tecniche per il raggiungimento di quel vuoto tanto ricercato da diversi artisti
del secolo.
Il Pastello: tecnica che risale al 1500, su carta e tele fini. Utilizzata nel roccoc
e poi nella seconda met dellOttocento. In voga per le particolari cromie
opache e coprenti, e per le sue caratteristiche decorative dagli effetti lineari.
Prediletta dai simbolisti e postimpressionisti.
Henrie Roch produce 500 sfumature diverse di colore per ampliare la
gamma cromatica, 1960-1970.
4. Gusto e materia
Automatisti e dripping
dedicarsi a tele di grandi dimensioni, che lavora fissandole alle pareti o per
terra.
Pittura rivoluzionaria che cambia il concetto di opera, perch diventa in tal
modo la traccia di un processo pi o meno controllato dallartista.
Number3: 1949 Tiger una delle prime opere di dripping praticato con le
pitture commerciali. I segni neri sono realizzati con un colore per tinteggiare in
soluzione oleoresinosa molto diluita, gli altri colori sono acrilici modificati in
olio, largento coloro a olio. I segni bianchi sono spremuti dal tubetto.
Tachisme termine con cui negli anni cinquanta la critica francese identifica un
tipo di astrazione, in cui la composizione si articola per macchie di colore
(tache=macchia) e pu essere ricondotta allinsieme degli automatismi
pittorici. Termine che designa una pittura informale in cui il caso gioca un ruolo
importante nella distribuzione di chiazze e schizzi di colore. I primi a farne uso
sono i pittori del gruppo CoBrA, ma linterprete pi noto George Mathieu,
che vi ricorre nel 1952. Egli pratica una polifonia di soluzioni tecniche per
distribuire liberamente il colore sulla superficie pittorica.
La pittura si fa materia
Combustioni
Oltre linformale
5. Ambienti e installazioni
Immergersi nellarte
Identit multiple
6. Macchine
Bruno Munari, nel 1938 scrive Macchina per fare larta e Manifesto dellarte
meccanica. Manifesti che sottolineano il rapporto tra arte e macchine, simbolo
di modernit e innovazione.
il movimento non soltanto un aggiungere laspetto dinamico allopera
darte mobile, ma un elemento imprescindibile del loro proporsi alla visione.
Anche la luce elettrica un materiale costitutivo fondamentale della loro
configurazione.
Duchamp nel 1920, realizza Rotary Glass Plaques. Macchina ottica fatta di
vetro e ferro e provvista di un motore elettrico. Costituita da 5 lastre
rettangolari di vetro dipinte con segmenti di circonferenza neri. Motore che fa
ruotare allintero apparato su questo asse trasformando la costruzione
tridimensionale.
Rotary Demisphere, 1924: le lastre di vetro sono sostituite da una semisfera
bianca di legno su cui sono delineate in bianco e nero delle circonferenze
eccentriche. Il motore elettrico trasforma visivamente la spirale, che sembra
avanzare e ritrarsi.
Rotoreliefs (Disques optique), 1935: esempio di opera che esiste solo quando
in movimento.
vladimir tatlin, monument to the third international (1919): opera utopica,
mai realizzata. A livello tecnico doveva configurarsi come una immensa spirale
dacciaio alta 400 metri, strutturata su un asse diagonale corrispondente
allasse di rotazione della terra: al suo interno dovevano essere inseriti 4
ambienti di cristallo destinati a ospitare congressi.
Naum Pevsner (Gabo), nel 1920 realizza una scultura cinetica dal titolo
Kinetic Statue: Standing Wave (Tate gallery di Londra). Asta di acciaio di 62 cm,
fissata ad un supporto in cui inserito un motore elettrico che produce delle
oscilazioni velocissime che determinano la forma di un volume. Opera anche
questa che esiste solo quando in movimento.
Moholy-Nagy nel 1922 pubblica il manifesto del sistema della forza dinamia
costruttiva.
Riciclaggi
Movimento reale
Movimento apparente
Ambienti
Oggetti invadenti
La dittatura dellimmagine
F- III, 1965: introduzione di tele in alluminio accanto alle tele, per indurre la
sensazione visiva del metallo nellosservatore, e rendendo brillante tutta
lopera.
Opera di dimensioni monuentali, rappresenta il bombardiere da combattimento
a cui fa riferimento il titolo. Lartista afferma che lopera nasce con lidea di
essere smembrata dato che si compone di oltre 50 pannelli.
3 lampadine in basso a sinistra: grigio-magenta, grigio-giallastro, grigioazzurro, su sfondo rosso scuro fluorescente. Il contrasto fra i toni delle
lampadine e dello sfondo le fa sembrare illuminate di luce propria anche se non
sono accese.
Artisti pop-art: fanno ampio uso di materiali industriali come la formica, le
vernici al cromo o allalluminio, le carte da parati anche plastificate, i tessuti
sintetici economici, le plastiche, le lacche e gli smalti per carrozzieri.
In Italia: vi una predilezione per i colori a smalto rispetto a quelli a olio.
Giosetta Fioroni, La ragazza della TV, 1964: utilizzo di smalti vinilici e
acrilici metallizzati.
Valerio Adami e Domenico Gnoli: utilizzo degli smalti acrilici.
Fotografia e pittura
Andy Warhol dalla fine degli anni 40, mette a punto varie tecniche
impersonali, segno di un rifiuto dellindividualit esaltata nellarte americana
degli anni 50. Ricorso allimmagine fotografica e ai contenuti depersonalizzati.
La ripetizione, con effetto ridondante, enfatizza lidea della produzione in serie.
Idea che culmina con la fotoserigrafia su tela.
La serigrafia consiste nellusare come matrice della stampa, una stoffa di seta
o nylon, sulla quale si disegna con materiali impermeabili: colla, pastelli grassi
o sagome di materiale repellente allacqua.
- Dal 1961-62: disegna a mano libera da una foto, sul quadro di stampa;
- Dal 1962: elimina il disegno, sostituito con limpressione fotografica della
stoffa emulsionata, poi la matrice viene sviluppata in modo che le zone
che devono essere stampate sul supporto finale risultino libere e gli
inchiostri possano filtrare.
- Le matrici: tele di grandi dimensioni (a volte dittici), con la preparazione
industriale chiara e con un fondo omogeneo acrilico, steso a mano con un
grosso pennello (di rado con il rullo).
- Immagine: realizzata con smalti a olio o inchiostro alchidico, con un ruolo
importante affidato al nero.
- Immagini volutamente sporche, poco leggibili o pasticciate. Wharol rifiuta
la perfezione dellimmagine pubblicitaria. Gli errori fanno parte, secondo
il suo pensiero, dellarte.
Robert Rauschenberg, dagli anni 60 utilizza la fotoserigrafia per ingrandire le
immagini sulla tela.
Prima utilizzava il Transfer di foto su tessuto di seta o nylon, tecnica semplice.
La tela viene bagnata con un solvente chimico e le foto vengono applicate sulla
stoffa, il retro della foto con uno strumento appuntito, viene ripassato e
vengono lasciati segni di questa incisione sulla tela.
Solventi anni 50: termentina o la benzinaper accendini, che danno immagini
tenui.
Il duro e il morbido
Claes Oldenburg
- Womans Leg, 1959: costruita avvolgendo della carta di giornale dipinta
(colori bruni e rialzi di pittura nera) su struttura in fil di ferro, dalla forma
irregolare;
- Roast Beef, 1961: struttura in fil di ferro ricoperta con mussola di cotone
impregnata di gesso dipinto con colori a smalto;
- Meats, 1964: stucco dipinto.
Perch importante: per il rinnovamento delle tecniche tridimensionali con le
sue dimensioni morbide di oggetti duso. La scelta cromatica allude
allidealizzazione tipica della cultura classica, ma anche come processo di
astrazione fisica e mentale, dalla vita allarte. Sculture ottenute con pesanti teli
di cotone cucito, impregnato di colore acrilico bianco.
- Soft Typewriter ghost Version, 1963: struttura interna in legno,
esteriormente di kapok
- Due versioni del lavandino e del water, 1966: in cui lartista contrappone
il duro e morbido. Cartone ondulato e smaltato(dure), cotone e PVC
imbottito (morbide). In alcuni casi il cotone sostituito da polivinilcloruro
(PVC), che una delle resine sintetiche commercialmente pi importanti.
Limbottitura pu essere costituita di pallini di polistirene o di kapok.
Il kapok una fibra naturale che ricopre i semi contenuti nei baccelli
dellalbero di Ceiba, setosa e simile al cotone, che non pu essere tessuta, ma
usata per le imbottiture galleggianti.
Allen Jones
Come vengono compose le bambole: modello di argilla realizzato da Jones, dal
quale tratto lo stampo in gesso, rifinito nei minimi dettagli. Allinterno stasa
la resina poliestere rinforzata in fibra di vetro, con cui si ottiene il manichino
traslucido e incolore. Ricoperto da una mestica di cellulosa in spray, e poi
dipinto con i colori acrilici.
Pino Pascali utilizza centine, cio strutture in legno che definiscono la
volumetria senza avere il peso dellequivalente solido pieno. Ricopre lo
scheletro di legno con cotone grezzo, panno felpato, tessuto spugnoso, pelo
acrilico o gomma piuma. Per la colorazione utilizza smalti sintetici e vinavil,
sopra la preparazione bianca per le opere appese alla parete. Per le opere al
pavimento lascia solo la base di vinavil e bianco.
Fantasmi e copie
idrostono. Gesso industriale resistente e a presa rapida, con il quale dal 1971
realizza le statue. Analoghe alla contemporanea scultura iperrealistica.
Duane Hanson e John DeAndrea: scultori iperrealisti. Procedimenti, pagina
162-163.
Joseph Beuys: centrale per il suo lavoro il rapporto con la natura. Molti degli
oggetti da lui prodotti sono ci che resta di azioni eseguite di fronte a un
pubblico, per esporre e dimostrare un processo organico.
Materiali: gesso, feltro, cera, miele e pittura grassa rosso-bruna con cui ricopre
gli assemblaggi di oggetti. Dal 1963 lavora con vari tipi di grasso, dalla
margarina al lardo indurito, dal grasso di montone a quello di maiale, una
materia che si trasforma in acidi grassi e glicerina quando diventa rancida e va
in putrefazione, o si purifica quanto interagisce con acqua e fuoco, nel processo
di saponificazione, il cui stadio finale la bollitura.
Anselm Kieer, Giuseppe Penone, Mario Merz, Gilberto Zorio, Helen
Chaldwick
Land Art, 1968: consacrata da Earth Arth, dove sono esposte in prevalenza
fotografie. Poich il video e la fotografia, sono gli unici mezzi possibili per
registrare limmagine di queste opere effimere.
Anni 60: esiti delle ricerche sui materiali svolte nel ventennio precedente.
Smalti alchidici e colori acrilici: Stati Uniti, fine degli anni 40
Novit anni 60: vernici industriali, smalti industriali
Mauriuzio Mochetti, Gianni Piacentino
Metalli ed elementi seriali
Anni 60: si trovano elementi industriali elaborati con metalli quali ottone, rame,
ghisa, alluminio, acciaio inossidabile, acciaio Cor-Ten. Molti gli impiegano allo
stato grezzo lasciandoli liberi da patine e rivestimenti, altri li sottopongono a
trattamenti per ottenere effetti particolari sulle superfici (smerigliate,
anodizzate, lucidate, placcate, ecc).
Beverly Pepper
Acciaio Cor-Ten: utilizzato da Richard Serra, Ellsworth Kelly e Donald Judd.
Ricoperto da una speciale patina protettiva, questo materiale possiede un
aspetto simile al metallo arrugginito, insieme a unelevata resistenza
allinvecchiamento e allossidazione.
Apparentemente solide e resistenti, le sculture in metallo sono in realt molto
delicate, poich estremamente difficile conservare limmacolata omogeneit
delle superfici, lavorate con precisione e sensibili agli agenti atmosferici,
soggette alla corrosione e allossidazione.
La disponibilit di material stimola la sperimentazione, anche se il problema
della questione di carattere pratico e teorico alla quale gli artisti, almeno in un
primo momento, non si interessano.
Naturale o artificiale?
Accanto ai materiali industriali spesso gli artisti usano accostare, sempre pi
spesso, non soltanto le tecniche tradizionali ma anche gli elementi naturali.
Giovanni Anselmo, Struttura che mangia, 1968: due pezzi di granito in cui
inserita della lattuga, tenuti insieme da un filo di rame. La struttura fisica
dellelemento naturale esercita un gioco di forze bilanciate.
Linguaggio
NEON: sia Kosuth e Bruce Neuman, influenzati dal Tractatus LogicoPhilosophicus (1922) e dalle ricerche filosofiche (1953) di Ludwig Wittgenstein.
Ma con un differente approccio al linguaggio.
Five Words in Blue Neon, 1965, Kosuth: cinque parole del titolo, in cui si
ribadisce la concezione formale analitica, tautologica e autoreferenziale, dove
la definizione di linguaggio prevale sul mezzo bench venga adottato in virt di
specifiche caratteristiche tecniche utili alla trasmissione del messaggio.
My last name exaggerated fourteen times vertically, 1967: adotta la
frase scritta come una delle varie possibilit di arricchire e rendere complesso il
suo lavoro, rimanendo legato allapparenza formale e alla trasmissionne del
messaggio.
Le opere di Kosuth vengono spesso paragonate ai ready-made, che diventano
opera attraverso latto creativo della scelta dellartista, prescindendo quindi
dalloggetto. Lui precisa i ready-made mutano la natura dellarte da una
questione di morfologia a una questione di funzione