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Riassunto - libro "Breve storia della letteratura portoghese"

Letteratura Portoghese E Brasiliana (Università Ca' Foscari Venezia)

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Dalle origini al cinquecento


Il Portogallo nasce dalla separazione della contea di Portucale dal regno di Castiglia-Leon durante il XII
secolo. Afonso Henriques conduce una lotta contro sua madre e contro l’esercito gallego-leonese-
castigliano, riuscendo a sconfiggerli e autoproclamanosi, nel 1128, primo re del regno di Portogallo.
1249-> Portogallo libero dagli arabi. Da questo momento in poi i confini del paese sono rimasti uguali.
Le continue lotte con la Castiglia, costringono il Portogallo a espandersi non verso la penisola, bensì
oltremare, anche perché non furono mai completamente indipendenti. Il loro obiettivo principale non era
la dilatazione della fede e dell’impero ma è quello di prendersi le risorse da soli senza che i prodotti
passassero per le mani degli arabi e per un interesse culturale.

Dom Henriques fonda la scuola di Sagres, un luogo di incontro per scienziati e uomini dotti, per scambiarsi
saperi ed esperienze. Sovvenziona studi di astronomia, matematica, cartografia in modo tale da
approfondire le conoscenze sulla navigazione per poter esplorare le coste occidentali dell’Africa.
1475 la corona portoghese affitta i territori litoranei già conosciuti con l’obbligo di pagare alle casse dello
stato una percentuale dei guadagni e di esplorare un certo numero di leghe di terra verso sud ogni anno.
Finanziamento di viaggi sperimentali, che, nel 1500, portarono alla scoperta del Brasile.

Pedro Alvares Cabral nel 1500 scopre il Brasile. Inizialmente viene usato solo come scalo dato che il vero
interesse è l’oriente. L’intenzione quindi non era quella di colonizzare ma di creare feitorias(avamposti
commerciali) sulle coste del paese in modo da controllare e amministrare il commercio e per riscuotere le
imposte.

La poesia gallego-portoghese
Tra il 1200 e 1350 avviene lo sviluppo della corrente lirica GALLEGO-PORTOGHESE che viene influenzato dai
trovatori. Difatti, i temi sono: Amore verso una dama che non è corrisposto perché lei è già sposata,
irraggiungibile, il poeta può aspirare solo alla sua benevolenza. Questo concetto, in Portogallo, diventa la
COITA DE AMOR= mal di amore. Tuttavia, in Portogallo, non vengono riprese tutte le tematiche: il
linguaggio feudale viene usato solo come una convenzione e non come riflesso della società e si riflette a
livello ortografico (ch-lh-ç). La dama (o senhor) non è reale come nella tradizione provenzale.

Trovatore= colto, nobile, ha studiato per aver composto queste opere; crea le sue poesie per diletto, si
esibisce di corte in corte.
Giullare= va di piazza in piazza, non è un nobile, non scrive ma interpreta poesie dei trovatori e si esibisce in
cambio di denaro.
Segrel= figura intermedia tra le due categorie sopracitate. È un nobile colto in decadenza che si fa pagare
per esibirsi.

3 grandi generi gallego-pt: - Cantigas de Amor: poesie amorose di influenza provenzale. Amore= servizio,
lealtà verso la donna, perdita del senno se l’amata non corrisponde.
-Cantigas de Amigo: è una voce femminile che parla, solitamente con le sorelle, la madre o con delle
amiche. Canta le proprie pene d’amore. La modalità frequente ha il ritornello e segue uno schema preciso:
il primo verso della prima strofa viene ripreso nel primo verso della seconda e così via.
-Cantigas do Escarnho e de Maldizer: composizioni satiriche e burlesche, che si differenziano di poco. Nelle
prime, l’autore deride qualcuno tacendone il nome, nel secondo caso lo dichiara.

Questi generi possono avere diversi tipi di versificazione: Meestria ( senza ritornello) o Com refrão( con
ritornello)

La prosa medievale
la lingua sta diventando Portoghese vero o proprio. In questo periodo di sviluppo della prosa, individuiamo
due principali tipi di testo: 1)Adattamenti e/o traduzioni come romanzi di cavalleria, di letteratura
sentimentale, di viaggi e di visione. “Amadis de Gaula” è il primo romanzo di cavalleria iberico.
2)Testi originali in portoghese. Esempi sono “Cronica geral de Espanha de 1344” e “Cronica do

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Condestabre”, scritta nel 1430, dove la figura del re João I viene equiparata a quella di un valoroso cavaliere
del sacro Graal.
João I sale al trono attraverso una rivoluzione e per sentirsi legittimato, vuole essere guida morale,
intellettuale e spirituale per il suo popolo. Con lui si hanno le prime esplorazioni in Africa e la volontà di
dare una formazione adeguata per coloro i quali aiuteranno a far espandere il paese oltre mare. Inizia così
l’epopea delle scoperte.
D. Duarte è il figlio di João. Fa fronte a crisi politiche, cadendo in depressione. Uscitone, scrive “O Leal
conselheiro” che contiene riflessioni morali, consigli, considerazioni su quale deve essere il comportamento
ideale di un cortigiano e analizza gli stati psicologici umani. È il primo a definire il termine saudade come
qualcosa di diverso dalla semplice nostalgia, è un misto tra tristezza e piacere di desiderio e di ricordo; è un
sentimento irrazionale che si rivela non solo quando si determina un allontanamento ma anche causa della
previsione o del timore dell’avverarsi di certi eventi.

Fernão Lopes fu il primo storiografo portoghese, durante il regno di João I e Duarte. Essendo segretario del
re, aveva accesso a documenti ufficiali che poteva utilizzare nelle sue cronache, in modo tale da dare più
veridicità. All’epoca, il lavoro dello storiografo era quello di prendere pezzi di cronache da altri autori per
costruire la propria; anche Fernão Lopes fa così, ma le sue cronache sono è più veritiere grazie ai documenti
ufficiali. “Cronica de Dom João I” è divisa in due e non è terminata. Nella prima parte parla degli anni
dell’interregno dopo la morte di Dom Fernando e prende in esame la battaglia di Aljubarrota. Nella seconda
parte racconta i primi anni di regno di Dom João. Nel prologo illustra il suo metodo si lavoro, condizionato
dall’affezione mondana, che causa errori di valutazione e di parzialità. Sostiene che tutti noi siamo il
prodotto delle contingenze in cui viviamo. Fernão, quindi, vuole mostrare i fatti come sono, senza scostarsi
troppo dalla verità. È anche molto attento alla psicologia delle masse, analizza le reazioni del popolo dopo
la rivoluzione che portò dom João al trono(egli non crede che sia stato il popolo a volere la rivoluzione). Il
popolo è il più grande strumento di una più alta volontà politica.

Verso la fine del 1400,avviene la “ spartizione del mondo” tra due grandi potenze marittime dell’epoca:
Portogallo e Spagna. Con i trattati di Alcáçovas del 1479 e quello di Tordesillas del 1494 vengono spariti i
territori fino ad ora conquistati tra le due potenze.

Dom João III affronta grandi problemi durante il suo regnato: perdite delle piazzeforti africane, assalto dei
corsari, Francia e Gran Bretagna che vogliono entrare in Brasile e rivolte e corruzione in Oriente. Tutto ciò si
riflette sull’economia del paese, che portano alla formazioni di tre fazioni diverse riguardo l’espansione
verso nuovi mondi: 1. Rafforzamento della presenza lusitana in Africa, abbandonando le mire orientali
2. Potenziare in oriente e allo stesso tempo moralizzare le sfere politiche locali per la gestione del potere
3. Celebrare l’espansione portoghese come segno del destino della nazione, baluardo della diffusione della
fede cristiana nel mondo.

La poesia Palaciana
“Cancioneiro Geral de Resende” del 1516 è una antologia di testi che secondo il suo compilatore non
potevano cadere nell’oblio. Critica i connazionali che non si curano di conservare e trasmettere il proprio
patrimonio letterario e critica la loro indifferenza verso la celebrazione di eventi eroici che danno lustro alla
propria patria. Insiste sulla necessità di non perdere la memoria delle gesta lusitane.

Dopo la morte di dom Dinis del 1325, vi è la scomparsa della poesia, probabilmente per un cambiamento
sociale e culturale ai tempi di Afonso IV e dei successivi. Questo momento è caratterizzato dal fatto che la
corte non sia più il centro di poetica, la lingua gallego-portoghese cesse di essere la lingua convenzionale,
venendo sostituita dal castigliano. Questo periodo finisce nel 1516, dove si riapre il gusto per la poesia.
Dom Afonso V fu il primo a costruire una biblioteca reale, grazie alla quale si radunano in Portogallo molti
umanisti italiani che vogliono educare i propri figli. Si sente comunque l’inizio della decadenza causata dal
crollo sui commerci nelle indie.
I re cattolici espellono gli ebrei dal regno di Portogallo in quanto gli ebrei spagnoli, dopo la Reconquista del

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1492, trovarono nel regno un luogo sicuro dove stare. Si crea un clima di occultamente, di delazione e di
persecuzione, che verrà ben descritto da Gil Vicente. Le evasioni sono comunque meno cruente di quelle
spagnole tranne per il pogrom di Lisbona, momento in cui si battezzarono violentemente bambini ebrei.
Inoltre, questo è un periodo di peste, terremoti, carestie e fame, cose che la corte non è in grado di
affrontare.

La poesia da CORTESE diventa CORTIGIANA, prodotta a corte per la corte. La maggior parte dei temi verte
su temi convenzionali di origine trovadorica come la morte per amore, l’amore irrelato, la sofferenza o la
dama-angelo. Non è importante l’inventio(l’originalità tematica) ma piuttosto la dispositio (mettere in
pratica i precetti retorici). La poesia è un gioco collettivo, è una attività di società sviluppata durante le
feste di palazzo, dove prevale l’improvvisazione. Esistono tre tipi di poesia collettiva: Louvores, Satire,
Debates.

GIL VICENTE (1465-1536): Primo autore di teatro che ci lascia testimonianza delle sue opere raccolte nella
“Copilação de todas as obras de Gil Vicente”. Scrive opere teatrali tra il 1502 e il 1536 in versi tradizionali.
Scrive 48 opere divise per tema in opere di devozione, commedie, farse e autos (= atti unici di argomento
satirico e morale). Vicente è uno tra i primi che riproduce nelle sue opere la lingua dello schiavo, dell’ebreo,
dello zingaro e dello zotico. In esse confluiscono forme usate in precedenza o nello stesso periodo in campo
drammaturgico, riflette fermenti che animavano la sua contemporaneità cinquecentesca. I temi principali
sono: critica contro il clero corrotto e mondano, contro il decadimento morale della Roma papale, contro le
indulgenze, contro la guerra( tranne quella giusta, ovvero quella religiosa), appunti sarcastici contro
l’espansione marittima a Oriente che interpretano i malumori di una società che si vedeva privata di molta
forza lavoro per via dei viaggi oceanici e la colonizzazione d’oltremare e fronteggiare anche problematiche
di ordine etico-sociale. Ad esempio, “Auto da India” racconta di una sposa fedifraga che approfitta della
partenza del marito per l’India per darsi alle gioie della carne, ma, al suo ritorno da uomo ricco, gli
promette amore eterno.

L’epoca d’oro del Cinquecento


Anni trenta del 1500 avviene una SVOLTA CULTURALE grazie a : 1. Politica culturale di João III aperta alla
cultura rinascimentale, riforma dell’insegnamento con la fondazione del Colegio das Artes di Coimbra che
voleva essere un luogo di formazione pre-universitaria più laica e libera. La corte è di nuovo il centro di
irradiazione culturale
2.Ritorno in patria di studiosi e letterati formatisi all’estero. Si forma un ambiente eterogeneo per le
dottrine e ideologie umaniste.

FRANCISCO DE SA DE MIRANDA: introduce in Portogallo l’endecasillabo, la commedia umanistica, il


sonetto, nuovi schemi metrici di origine italiana (la Medida Nova). I viaggi in Italia rappresentano il perno su
cui ruota il rinnovamento estetico portoghese. Le sue opere si dividono in due gruppi: il primo è quello di
liriche amorose di ispirazione petrarchista, il secondo è di ispirazione classica con tema rinascimentale.
I temi che sviluppa sono di tipo morale, di critica ai costumi e alla corte, considerazioni di ordine
economico, politico, etico, critica alla resa della letteratura (infatti, esegue un continuo labor limae). La sua
rigidezza, il suo moralismo e il suo conservatorismo lo spingeranno ad allontanarsi da corte. Comunque,
sarà innovatore nelle forme ma conservatore nelle idee.

ANTONIO FERREIRA: Non pubblica nulla in vita, sarà tutto postumo. “Poemas Lusitanos”, opera divisa in
due parti: 1. Sonetti, epigrammi, odi, elegie, egloghe 2. Epistole, epitaffi.
I sonetti della prima parte hanno un andamento narrativo, raggruppano i sonetti in vita e sonetti dopo la
morte della moglie. Famosa è “Ode I”, dove esorta i connazionali a scrivere delle imprese marittime in
lingua patria. È il primo autore a elaborare una tragedia secondo le normative di derivazione aristotelica in
volgare romanzo.

Il romanzo:

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i gusti del pubblico si spostano verso il romanzo di cavalleria e quello sentimentale di origine italiana e
spagnola. Il romanzo di cavalleria prende piede con la saga che a partire dall’ Amadis ne atomizzerà gli
episodi e i personaggi e darà gli elementi caratteristici del genere da cui prende spunto “Palmeirim da
Inglaterra”.
“Menina e moça” ( = Bambina e ragazza) di Bernardim Robeiro è un romanzo del 1557 emblematico e
intricato, edito in due parti e 41 capitoli. Una giovane (a Menina), racconta in prima persona dove si trova,
com’è capitata lì e cose le accade. Entra in scena la dona do tempo antigo in fuga dal mondo, racconta delle
sue vicende amorose che hanno avuto teatro nei luoghi ove le due donne si trovano, termina con la
risoluzione di due delle numerose sfortunate storie d’amore che costellano la storia. È composta di versi
tradizionali, tema del conflitto tra amore-obbligo e amore-sentimento che porta alla sofferenza, afflizione,
dolore, tristezza, lamento. Il gioco fa si che i personaggi femminili si riuniscano in uno solo; la menina
afferma di vedere nelle sfortunate vicende altrui la sua propria triste vicenda, la dona riconosce
nell’infelicità della menina la sua stessa infelicità. C’è una identificazione dei personaggi femminili come
una rifrazione di una stessa unità. Tutti i personaggi sono stranieri nei luoghi in cui si trovano, sono in fuga,
vengono da lontano e non hanno trovato pace nel luogo in cui sono giunti.

C’è chi palude ogni espansione della fede e dell’impero senza aver dubbi sulla bontà delle imprese, c’è chi
condanna l’espansione in oriente perché ritiene sia dettata solo dalla sete di ricchezza e non da una vera
missione politico religiosa. Comunque sia, da questo momento si sviluppa una letteratura Euforica e
Disforica. Le prime sono, perlopiù, cronache, descrizioni, storiografie, epica. Le seconde criticano la
corruzione dei funzionari in India, raccontano le difficoltà che i portoghesi devono affrontare in oriente, i
naufragi, si concentrano sul versante tragico delle narrazioni. Ad esempio, i naufragi erano visti come
castighi divini a causa dell’arroganza dell’uomo.
Manuel de Sousa Sepúlveda narra il naufragio del 1552, dove una nave si schiantò davanti alle coste del
Natal, i superstiti vengono sottoposti a torture e sevizie da parte degli indigeni, morendo.

João de Barros cambia la cronachistica tradizionale a causa del nuovo assetto del mondo e dei nuovi
equilibri internazionali, che si basa sulla ricostruzione storica delle azioni dei singoli re. Avviene una
rivoluzione concettuale all’interno della prosa storiografica che dà una visione del mondo più amplia e
articolata. È divisa in tre parti, la Conquista, la Geografia e il Comércio.

Fernão Mendes Pinto “Peregrinação” è il romanzo scritto in prima persona in cui il narratore sembra
identificarsi a tratti con l’autore e racconta la tormentata esistenza di un uomo dai mille mestieri e dai mille
padroni che va a cercare fortuna in oriente. Sembra una testimonianza diretta di luoghi, persone e
accadimenti. Dedicato ai figli di colui che si pone come autore dell’opera a scopo di una educazione morale,
contenente anche un itinerario esistenziale del protagonista. Visione di una società viziosa, avida e senza
scrupoli, retta da una burocrazia asfissiante e ottusa. L’unica nota positiva è quella della evangelizzazione,
che è una nota positiva nella vita del protagonista. Egli da povero Picaro diventa un avventuriero, per poi
finire con l’entrata nella Compagnia di Gesù. È un ANTIEROE.

Pochi sono i testi nel 1500 che parlano del Brasile, terra appena scoperta. C’è il mito del Buon Selvaggio, è
ingenuo, pacifico, sospettoso, un futuro buon cattolico. Il Brasile è un luogo rigoglioso, fertile, ameno, è una
immagine edenica. Fino al 1500 il Brasile era solo uno scalo verso l’India. Successivamente, si prepara alla
colonizzazione e nel 1600 si scopre l’oro, quindi si inizia a sfruttare maggiormente il territorio. Di
conseguenza, l’Europa si interessa a questo territorio e il Portogallo decide di darvi più attenzione,
dividendolo in capitanie e organizzando spedizioni esplorative verso l’interno.

LUIS VAZ DE CAMõES (1525-1572) è un uomo di cultura che risolleva le sorti letterarie del Portogallo,
nel romanticismo diventa il simbolo nazionale per eccellenza. Visse in oriente per oltre 15 anni, svolgendo
attività militari e per incarichi pubblici. Nel 1569 in Mozambico, sulla via di ritorno a casa, viene perso o
usato come pagamento per la sua liberazione un suo manoscritto di liriche “Parnaso”. Da qui seguiranno
povertà e miseria fino alla fine della sua vita.
Composizioni liriche sia di medida velha che di medida nova, argomenti di tradizione palaciana con motivi
neoplatonici, esistenziali, amorosi, sulla mutabilità del tempo e sul destino e il caso che reggono l’ordine

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degli eventi.
La sua opera maestra è “I Lusiadi”, pubblicato a Lisbona nel 1572, composto da 10 canti di varia estensione
in stanze di ottava rima. Il tema sviluppato è diverso da opere come quelle di Ariosto, Tasso o Omero.
Difatti la storia non è antica, né mitica o inventata ma è la storia recente del Portogallo. I Lusiadi tracciano
l’intera storia del Portogallo, fino al viaggio di Vasco de Gama, usato come pretesto per parlare della
nazione lusitana dalla sua mitica origine fino ai viceré. I portoghesi hanno Dio dalla loro parte, quindi la loro
missione di diffondere la fede cattolica nel mondo non sarà un fallimento. Mette in rilievo anche fatti
spiacevoli della storia del Portogallo.
La struttura è composta di ripetizioni e variazioni. Vi sono molte corrispondenze evidenti, come il concilio
degli dei dell’olimpo con il concilio degli dei sottomarini, il discorso di de Gama al re di Malindi a cui
riprende il fratello Paulo, le rassegne degli eroi Portoghesi quando de Gama racconta dei re Portoghesi,
quando Paulo racconta dei Vassalli e quando Teti racconta dei viceré, invocazioni alle muse, sogni
premonitori. Uso di diverse figure retoriche come l’Ekphirasis, ovvero la descrizione di un’opera d’arte che
solitamente veicola un messaggio ideologico e lo struttura all’interno dei canti. I portoghesi sono
equiparabili ai giganti, che l’impresa di de Gama sia titanica e che i nauti lusitani abbiamo realmente gli Dei
dalla loro parte. La parte più compiuta dell’opera è l’illustrazione delle bandiere da parte di Paulo da Gama
al Catual, momento culmine della celebrazione dei portoghesi come eroi della cristianità. Altri temi
ricorrenti sono l’amore come motore del mondo, è una legge che assicura una armonia divina.

L’età Filippina e la Restauração


1578: problema della successione. Il Portogallo è quindi costretto a riunirsi con la Spagna che risulta essere
un vantaggio per quanto riguarda l’abolizione delle frontiere di terra e per la protezione delle flotte
spagnole nelle indie occidentali e orientali, il che avrebbe dato sicurezza e ulteriori lucri.
Successivamente, la legittimità viene data a Dom Felipe, il quale crea un nuovo statuto del Portogallo che
avrebbe dovuto assicurare il superamento della crisi finanziaria e amministrativa, l’autonomia dalla Spagna
e l’uso del portoghese come lingua ufficiale e l’uso di monete differenti.
Con Felipe III c’è una politica accentratrice, che porta a un riacutizzarsi del conflitto con l’Olanda. Inoltre, la
guerra dei Trent’anni aggrava la situazione economica, che si complica ulteriormente con l’esaurimento
dell’argento nel Nuovo Mondo causando conflitti interni. Questi sono i tempi maturi per recuperare
l’indipendenza, che però viene rifiutata dalla Spagna. Inizia la Guerra da Restauração che si concluderà nel
1668 con il colpo di stato di Luis de Vasconcelos e Sousa, che farà salire al trono Afonso VI, sostituito poi da
Dom Pedro, che stipulerà un trattato di pace con la Spagna nello stesso anno e l’indipendenza portoghese
verrà persino riconosciuta dal papato.

La cultura tra corte nel villaggio e accademie


La letteratura portoghese barocca non può competere con quella Spagnola del “Siglo de oro”. Nonostante
siano tornati indipendenti, gli autori preferiscono scrivere le loro opere in castigliano, perché sono
consapevoli del fatto che se scrivessero nella loro lingua madre non avrebbero uguale successo.
Il barocco portoghese si può definire tra il 1630 al 1750. La figure retoriche cardine sono la metafora e la
polisemia del discorso, soprattutto perché l’inquisizione controlla i testi in maniera molto pesante.

Dom Sebastião è stato un re molto amato anche nei nostri giorni. Morì nella battaglia di Alcácer Quibir in
Marocco, per riconquistare le piazzeforti perdute per poi raggiungere Gerusalemme e instaurare una
monarchia universale sotto la guida del Portogallo e del Papa. Il suo cadavere non è mai stato mai ritrovato,
l’assenza del corpo ha sempre fatto sperare in un suo ritorno in patria in un giorno di nebbia , per restituire
al regno l’indipendenza e la dignità, per risollevare la patria da un destino oscuro. Nasce il mito
dell’encoberto e il Sebastianismo, che incarnano una aspettativa millenarista e messianica a lungo radicata
in Portogallo, che speravano nell’avvento di un nuovo redentore e l’instaurazione di un Quinto Impero
cristiano e universale. Questo mito si lega all’idea stoica del Portogallo nel mondo che accompagna le
imprese marittime dopo la conquista di Ceuta nel 1415, che fa pensare che il Portogallo sia un popolo
eletto da Dio per svolgere un ruolo egemonico in un futuro di cristianità universale. Il mito del
sebastianesimo nasce dall’interazione tra bibbia colta e popolare, ebraismo e cristianesimo. Il ruolo
decisivo per la nascita del movimento sono le “Trovas” di Gonçalo Anes Bandarra. La storia del movimento

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si può dividere in 6 fasi: 1. Messianica 2. Identificazione del re occulto con Sebastião 3. Proiezione su João
IV del mito dell’encoberto 4. Mito del Quinto Impero attraverso la resurrezione di João IV 5. Mito
quintimperialista che si diffonde in Brasile a causa della repressione delle idee messianiche da parte del
marchese di Pombal 6. Attesa del re nascosto come riformulazione di desiderio di indipendenza a seguito
delle invasioni francesi.

FRANCISCO MANUEL DE MELO


Autore bilingue, scrive poesie, opere morali, storiografia e teatro sia in portoghese che in spagnolo. Entra
nell’esercito e viene imprigionato due volte. Gli anni della seconda prigionia furono i più prolifici, redige in
spagnolo “El mayor pequeño” e “El fenix de África”, opere incentrate – rispettivamente- sulla vita di San
Francesco d’Assisi e di Sant’Agostino. “Carta de guia de casados” è una lunga lettera in cui raccoglie consigli
rivolti ad un amico che si sta per sposare. In quest’opera evidenzia il suo lato più oscuro, ovvero quello
misogino. Infatti, secondo Melo, le donne dovrebbero unicamente obbedire ai loro mariti, evitando di
intervenire nelle loro cose e devono tenersi lontane dalla cultura.
Compie un viaggio in Brasile, dove raccoglie elementi accurati e fondamentali per la composizione di
“Epanafora triumfante” e “Apologos dilogais”. In queste opere, vediamo l’interazione tra esseri inanimati,
monete, fontane, orologi e libri attraverso il quale ci viene data una critica sociale che scaturisce
dall’attenta osservazione dei costumi e dai pittoreschi toni popolari, che Melo saprà trasferire sulle carte
con estrema raffinatezza.
lo sfondo costante è quello della guerra interior, quel perenne conflitto che racchiude dentro di sé, tra
ragione e fede, volontà e azione, ragione e desiderio. Sviluppa altri temi tipicamente barocchi, come la
morte,la caducità della vita, riferimenti biblici.

PADRE ANTONIO VIEIRA :nasce in Portogallo, ma lo lascerà per andare in Brasile, dove entra nella
Compagnia di Gesù a Bahia dove compie le sue prime esperienze oratorie, occupandosi di temi attuali e
scomodi, come la guerra contro l’Olanda, la corruzione nelle colonie, il messianismo politico-religioso e la
schiavitù, i furti, il lusso, l’avidità e le complicità ecclesiastiche. Difende gli indios e vede la difficoltà
nell’evangelizzazione come un ostacolo dell’incomprensione delle lingue indigene. Ad esempio, il “Sermão
da sextagesima” condanna la predicazione cortigiana e favorisce l’attività missionaria. Viene espulso,
assieme a tutti gli altri gesuiti, nel 1668. Muore a Bahia nel 1697.

Il settecento
Nel 1711 sale al trono Carlo VI.
Tra il 1756 al 1763 scoppia la guerra dei sette anni, tra l’Inghilterra e Prussia contro Francia e Austria.
Questo periodo non sarà per nulla prolifico per quanto riguarda la scrittura e la pubblicazione di libri,
perché solo i fondi di qualche mecenate possono pubblicare libri. Con João V, le pubblicazioni sono di
nuovo finanziate dalla corona, il sapere si diffonde attraverso accademie private. Sono gli anni delle
assemblee o delle riunioni nei caffè. Entrambi servono al dialogo, i caffè sono un ambiente meno raffinato,
e raccolgono coloro i quali non possono permettersi di andare nelle accademie.
Nel 1756 viene fondata l’accademia di Lisbona, dove i princìpi si basano sullo studio dei classici , sul ritorno
alla semplicità bucolica, movimento che si oppone al pensiero tardo-barocco, che si fonda sull’esagerazione
e sull’eccesso. Il motto è “Inutilia truncat”, ovvero “taglia le cose inutili”. La poesia non deve meravigliare
ma deve insegnare attraverso un linguaggio semplice e accessibile, ha un funzione di servizio pubblico.

João V regna dal 1707 al 1750, durante questi anni affronta molti problemi economici e politici. Le casse
dello stato sono quasi esauste a causa della guerra di indipendenza appena terminata e a causa delle
incursioni di corsari francesi e inglesi in Brasile. Per far fronte a questi problemi, ridistribuisce le terre in
Brasile e aumenta i possedimenti indiani. In questo modo, i flussi di ricchezza ricominciano a fluire, il che si
riflette nello sfarzo della corte e nelle grandi opere pubbliche e nelle prime fabbriche. Una figura
importantissima in questo periodo di risalita del Portogallo fu José Sebastião de Carvalho e Melo marchese
di Pombal. João non lo vedeva di buon occhio, così lo mandò all’estero. Alla morte del re, rientra in patria,
diventando primo ministro. La sua politica viene influenzata dall’Inghilterra, che in quel momento si trova in
pieno boom industriale. Il marchese di Pombal è importante per quanto riguarda il risanamento
economico, politico e sociale, fortifica lo stato in piena crisi economica, causata dall’esaurimento delle

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miniere d’oro in Brasile. Incide, inoltre, sull’impianto architettonico di Lisbona, visto che la città fu rasa al
suolo a causa di un potente terremoto nel 1755. La città assume un aspetto innovativo rispetto al vecchio
impianto medievale: principi di sicurezza, semplicità e uniformità che sono rivoluzionari per l’epoca, nuove
tecnologie della costruzione, limitazione del frazionamento dei mercati fondando una serie di compagnie
commerciali sotto il controllo diretto della corona per limitare il più possibile le perdite. Il rilievo della figura
del marchese di Pombal nella guida del Portogallo, offusca la figura stessa della corona. Un’altra figura
rilevante è quella dei gesuiti in quanto detengono il monopolio dell’educazione in patria e
dell’evangelizzazione nelle colonie, tanto che le missioni in Brasile diventano uno stato nello stato , non
rispondendo più alle leggi nazionali portoghesi.
Il marchese di Pombal fu una figura che divise il paese in due, soprattutto nell’élite, perché, ad esempio,
puntava alla laicizzazione dello stato e a limitare il potere ai nobili. Il regime pombaliano porterà alla
rivoluzione liberale del XIX secolo dove chiesa e nobili non si risollevano più completamente dai colpi subiti
da Pombal.
Dom José muore nel 1777, gli succede la moglie Maria I, prima regina regnante in Portogallo. Pombal viene
esiliato nel 1781, morirà l’anno successivo. Con la reggenza di Dona Maria,si tenta di riparare tutti i danni
inferti da Pombal verso l’aristocrazia.

Luis Antonio Verney e l’illuminismo.


Prende gli ordini a Roma, accede all’Arcadia Romana, dove viene a contatto con l’illuminismo italiano,
secondo cui la letteratura è utile allo sviluppo della società e l’uomo d’intelletto deve essere agente della
promozione civile. Verney sviluppa la teoria secondo cui i contenuti dell’insegnamento è errato, riferendosi
ai cicli di formazione basica. In particolare si riferisce ai metodi di insegnamento inadeguati dei gesuiti, in
quanto non avevano eseguito alcun cambiamento dal 1500, dove predomina ancora il latino e la cultura
scolastico-aristotelica.
Scrive 16 epistole scritte dal barbadinho italiano, che risponde alle richieste di un amico che vuole tenersi
aggiornato sulla situazione del Portogallo. La parte più scandalosa fu quella relativa agli studi linguistici di
lingua materna e lingue moderne, che dovevano ricevere più considerazione a discapito del latino. La
dedica finale ai gesuiti è stata fatta per accreditare l’impianto epistolare dell’opera in realtà simulato.
L’intento è , difatti, parodico; ironizza sugli errori dei connazionali che censurano in maniera preconcetta le
opere di chi non è gesuita. Il barbarinho si scusa per i possibili errori, sotto questa metafora c’è un attacco
all’ignoranza dell’ambiente culturale portoghese e all’ottusità dei censori.

Nell’epoca del pre-romanticismo c’è un recupero di regole modelli e autori classici greci e romani, rifiuto
dell’estetica barocca. Si comprende l’importanza della funzione educativa della poesia, del progresso, ruolo
del poeta come filosofo che vuole il miglioramento e perfezionamento intellettuale e morale del lettore.
Sono gli anni in cui nasce la letteratura brasiliana, con la nascita delle accademie, elaborando una poesia
barocca prima e neoclassica poi. Nel 1768 viene fondata l’Arcadia ultramarina a Vila Rica, dove si
contrappone al modello arcadico quello indigenista e nativista. L’intellettuale brasiliano non si sente
portoghese per la mistura delle razze e per la diversità del territorio. Si crea una nuova identità e una nuova
coscienza nazionale. Si radica lo spirito di nazionalità e di liberazione dal giogo coloniale, grazie anche
all’eco dell’indipendenza americana dall’Inghilterra.

L’ottocento
Tra il 1806 e il 1808, Napoleone giunge nella penisola Iberica; la Spagna riesce a concludere attraverso un
trattato di pace, mentre il Portogallo rimane fuori da ogni accordo, dal momento che aveva già stipulato un
patto con l’Inghilterra. Il legame tra Spagna e Francia crea pressione sui confini portoghesi, fino a far
scoppiare la guerra das laranjas nel 1801. La Spagna invade il Portogallo, ma le ostilità si chiudono con un
trattato.

João VI pratica una politica ambigua per non perdere i vantaggi garantiti dall’alleanza con l’Inghilterra.
Finge di chiudere i ponti con i britannici ma in realtà non confisca i beni dei commercianti inglesi, non
compie alcuna repressione e non aderisce al blocco imposto dalla Francia. Napoleone vuole invadere il
Portogallo per punire la mancanza di rispetto del blocco e per soddisfare le mire che aveva per poi spartirle
con la Spagna. Trattato di Fontainebleu prevedeva la divisione del Portogallo in tre parti: Il nord spettava

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all’infanta di Spagna, l’Alentejo e l’Algarve al primo ministro spagnolo e le province di Trás-os-montes, Beira
e Estremadura a Napoleone. João VI quindi rispetta i patti prestabiliti, togliendo i beni agli inglesi, ma le
terre portoghesi verranno ugualmente invase per tre volte. Il primo ingresso dei francesi avviene nel 1807.
A questo punto, João VI e la sua corte scappano in Brasile, sotto la protezione dell’Inghilterra. Fino al 1821
la Colonia brasiliana diventa centro dell’impero portoghese, la capitale non è più Lisbona, che diventa
provincia di oltremare, ma è Rio de Janeiro. Intanto, la resistenza in madrepatria è guidata dagli inglesi.
Tutto ciò porta a un incremento economico e sociale per il Brasile, il che contribuirà alla conquista
dell’indipendenza.
1815 viene costituito il Reino Unido de Portugal, Brasil e Algarve. João VI conferisce al Brasile lo stato di
regno, apre i ponti al commercio inglese( accettando i patti), vengono limitate le esportazioni dal Brasile ma
c’è una massiccia importazione di merce inglese.
Al Congresso di Vienna del 1814-1815, le richieste del Portogallo furono solo 3: 1. Ristabilire i confini con la
Guayana Francese 2. Ridimensionare (quindi non eliminare) la schiavitù in Brasile contro il parere del
congresso che ne voleva l’abolizione 3. Restituzione del territorio di Olivença. Solo le prime due richieste
furono soddisfatte.

La mancanza di un regnante in madrepatria si fa sentire. Tra il 1815 e il 1820 scoppiano delle rivolte contro
l’Inghilterra. Nel 1822 viene scritta la prima costituzione di stampo liberale, costituita di 240 articoli, di cui i
princìpi fondamentali sono: 1. La sovranità popolare 2. Uguaglianza 3. Potere diviso in tre apparati 4.
Governo responsabile di fronte alla camera parlamentare, il re può esercitare una sola volta il diritto di veto
a ciascuna proposta di legge presentatagli 5. Formazione di un consiglio di stato che sia costituito da sei
brasiliani, 6 portoghesi. 6. Il Brasile deve avere uno statuto paritetico, diventando un regno a sé stante.
Ci furono inoltre, l’eliminazione degli ordini religiosi, dei diritti di classe, la confisca e la ridistribuzione dei
beni e delle terre dei religiosi.

Scoppia la guerra civile nel 1828,che vede due schieramenti, che seguono un figlio o l’altro di João VI, Dom
Pedro e Dom Miguel. João VI giura la costituzione in Brasile, ma non lo fanno la moglie e il figlio Miguel, che
vengono esiliati, lasciando Dom Pedro come reggente del Brasile. Il 7 settembre 1822 il Brasile si dichiara
indipendente e Pedro si dichiara imperatore.
1828 un colpo di stato in Portogallo riesce a ripristinare un regime assolutista, nasce una guerra civile tra
sostenitori del nuovo regime di Miguel e quelli che invece stanno dalla parte di Pedro. Tutto ciò porta ad
una diaspora di portoghesi in Inghilterra. Nel 1846 riiniziano le violenze civili con l’insurrezione del popolo e
degli intellettuali contro il governo di Costa Cabral. La prima rivolta è popolare e prende il nome di Maria da
Fonte: i ceti più bassi della popolazione non sono disposti ad accettare innovazioni che limitassero le
proprie libertà, come quelle in materia di legge agraria e di censimenti e che stravolgessero le tradizioni
fortemente marcate e radicate.

Il primo romanticismo
La prima generazione di romantici intellettuali è legata ancora alle ideologie illuministe e alla disciplina
neoclassica, il passaggio da qui ai modelli romantici veri e propri avverrà sotto la spinta delle guerre liberali,
che farà riflettere sul complesso rapporta tra uomo e società.

JOÃO BAPTISTA DA SILVA LEITÃO DE ALMEIDA GARRETT:

Autore compromesso con gli ideali liberali. In Inghilterra viene a contatto con lo studio della letteratura
romantica inglese, il che gli fa venire la voglia di ripercorrere la storia della propria nazione portoghese.
Nelle sue opere recupera le opere passate della propria nazione usando miti e personaggi che potessero
stimolare lo spirito dei portoghesi. Fu incaricato dal governo nel 1836 di ripristinare e riformare il teatro
dato che non incontrava più i gusti del pubblico, era rimasto nel passato e tutto ciò non aveva senso in
un’epoca che aveva vissuto rivolgimenti storici incisivi e destabilizzanti.
In “Frei Luis de Sousa” contestualizza e giustifica la sua opera, riflette sulla poetica e sulle problematiche
del dramma nazionale, fa degli excursus sulle fonti storiche su cui si è basato. Il protagonista è davvero
esistito, si ispira ai classici ma sostituisce il fato con la divina provvidenza, si dedica ai miti autoctoni, usa un

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linguaggio semplice e prosaico, fuori dalle rigide regole aristoteliche. La storia di Frai Luis de Sousa è
autentica, si svolge verso la fine del 1500. Dom João è sposato con Dona Madalena ma è costretto a
lasciarla perché deve andare a combattere per la battaglia di Alcacer contro i musulmani, nella battaglia
spariscono Dom Sebastião e dom João. La moglie lo aspetta per 7 anni ma poi si risposa con Dom Manuel,
di cui era già innamorata da tempo. Dopo molto tempo, Dom João ritorna. Finisce con la morte della figlia
nata dal secondo matrimonio e con il ritiro di Dom Manuel e di Dona Madalena in convento, dove dom
Manuel prenderà in nome di Frei Luis de Sousa. La storia di Dom João serve come pretesto per Almeida
Garrett per interrogarsi sulle strutture che regolano la vita dei cittadini, sulla società assolutista e bigotta.
“Viangens na minha terra”. Pretesto è un viaggio nel Portogallo nei luoghi più tipici ed evocativi per la storia
nazionale. La minha terra è l’interiorizzazione del paese, una evocazione delle radici, dell’individualità. Ogni
singolo elementi offre stimoli, spunti e argomenti per nuove riflessioni, funzionali all’educazione della
società. Il viaggio è simbolo di un percorso cognitivo, attraverso la storia del Portogallo e attraverso le
specificità culturali dell’essere portoghese, per riscoprire e rivalutare il proprio paese. È un cammino verso
la riscoperta e la rivalutazione dell’identità nazionale. L’autore interviene continuamente nell’opera, scrive
in prima persona ma non è onnisciente, perché il percorso di apprendimento riguarda ognuno di noi in
maniera diversa.

Il romanticismo portoghese è centrato sull’intervento sociale e letterario dell’intellettuale, responsabile nei


confronti del progresso etnico e morale della società in cui vive e opera.
La prima generazione romantica è interventista in senso sociale e letterario e vuole un recupero del passato
medievale nazionale. La seconda generazione predilige delle manifestazioni soggettive dell’io e predilige
scenari di realtà contemporanea.

ALEXANDRE HERCULANO può essere considerato uno dei primi storici moderni. Partecipa alle lotte liberali,
perciò è costretto all’esilio, si rifugia in Francia e Inghilterra, entrando in contatto con la corrente romantica
europea. Herculano sente la necessità di rivalutare il passato nazionale e di produrre un’opera letteraria
basata sulle fonti, sulla verità e sul progresso civile che essa può veicolare.
1844 scrive “Eurico, o presbitero”. Narra dell’invasione araba nella penisola iberica, il tema principale non è
solo quello della difesa della nazionalità portoghese ma è anche un argomento che al lettore poco attento
potrebbe sfuggire, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del celibato dei preti. Eurico è un
sacerdote che entra nella Chiesa solo dopo una delusione d’amore. Diventa poi soldato quando il paese
viene attaccato dagli arabi, frustando così le sue frustrazioni. In una battaglia, scopre che la donna che ama
sta rischiando la vita a causa degli infedeli. Eurico lo salva, ma il loro amore non potrà mai essere realizzato
perché egli non può tradire la Chiesa. La donna impazzisce di dolore e Eurico si fa uccidere in battaglia.
[[Vedi “Il rosso e il nero” di Stendhal]].
Herculano vuole ricostruire nella maniera più dettagliata possibile il passato, studiando a fondo i periodi
che racconta.

CAMILO CASTELO BRANCO Rappresenta la seconda generazione romantica portoghese. Dal 1850, il
Portogallo gode di una pace economica, politica e sociale, l’entusiasmo pervade le vite dei portoghesi.
Viene cambiato il volto architettonico delle grandi città, c’è una europeizzazione del paese. In questo
momento cresce la seconda generazione romantica, che, a differenza della prima, riflette di più sui nuovi
tempi e scrive romanzi di ambientazione contemporanea e si interessa sull’educazione del lettore.
Camilo Castelo Branco può essere considerato il primo autore professionista portoghese, nella fase più
matura sviluppa la parodia come attitudine riflessiva e critica sulla letteratura coeva, scrive accompagnando
i gusti del pubblico.
“Amor de perdição” è il romanzo più famoso, è un dramma d’amore e di morte. Dichiara di aver ritrovato
dei documenti riguardanti la condanna e l’esilio di un giovane di 18 anni. [[Vedi “I promessi sposi” di
Manzoni]]. Da qui costruisce la storia. Il prologo è dedicato alle lettrici, che sono le nuove consumatrici di
libri. Il protagonista del romanzo è uno scapestrato, temuto da tutti ma cambia radicalmente quando si
innamora di Teresa. Il loro amore, però, è ostacolato dalle due famiglie [[Vedi “Romeo e Giulietta”]]. Il
Giovane arriverà ad uccidere il cugino dell’amata al quale lei era stata promessa. Viene quindi condannato
all’esilio, ma, durante il viaggio, morirà. Teresa si ritira in convento e morirà di dolore.

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La storia è caratterizzata dal frequente binomio amore-morte, è la chiave di tutto il racconto. Il romanzo
sentimentale si trasforma in romanzo di violenza ed esasperati sentimenti e romantica per eccellenza
diventa l’esuberanza delle passioni negative e positive che alloggiano nel protagonista. Il registro è
quotidiano , semplifica il tono e lo stile.

ANTERO DE QUENTAL fa parte della generazione del ’70.


Con la modernizzazione, cominciano ad arrivare da Francia e Germania molti libri, l’ambiente portoghese si
nutre di opere ultraromantiche e si crogiola in un acritico e apatico ottimismo.
Antero de Quental scrive ”Questão de Coimbra” dove c’è una discussione tra cultura tradizionale e nuova
generazione, è la postfazione al romanzo “Poema da Mocidade”. Di quest’ultimo testo vengono criticate il
tipo di letteratura realista che si stava formando in quel periodo . Antero sostiene che, di fronte alla crisi
generata dalla rivoluzione liberale che aveva portato all’esilio della regina Isabel II, l’unica soluzione
sarebbe stato il regime democratico e repubblicano. La caduta degli idealismi di fine 1800 fa rifugiare
Antero de Quental nel nichilismo, nella religione e nel suicidio. Il Cenacolo di cui faceva parte si scioglie, per
rinnovarsi a fine secolo con il nome di Vencidos da vida. I membri erano accomunati dal pensiero che la vita
fosse un disinganno e dalla consapevolezza di non essere riusciti a cambiare la società come avrebbero
voluto; la società, nonostante la modernizzazione non è per nulla progredita e non riesce a migliorare le
condizioni di vita dei cittadini.

JOSÉ MARIA EÇA DE QUEIROS


La sua scrittura è caratterizzata dall’ironia, dal sarcasmo, dal cinismo, dal distacco e dall’acutezza. Vuole
superare quelle istanze tradizionali, ovvero vuole distaccarsi da quella necessità di cambiamento e di
svecchiamento della cultura portoghese.
Scrive poesie sciolte, caratterizzate anche da riferimenti autobiografici. Il poeta è fittizio, si riallaccia in
gusto e stile all’ultraromantico di Baudelaire. Il nome di questo poeta è Fradique Mendes e sicuramente
non è qualcosa di estraneo a Eça de Queiros.
Segue uno stile di vita dandy, aristocratico, erudito e cosmopolita.
il romanzo “O crime do Padre Amaro” narra la storia di Amaro, un prete che serve Dio senza alcuna
vocazione. Tutto ciò rappresenta l’ipocrisia della società contemporanea di Eça de Queiros; difatti, molti
giovani diventano preti per sfuggire alla miseria e l’obbligo del celibato spesse volte viene infranto. Amaro
seduce una donna di nome Amelia, dalla loro storia nasce un figlio. Il romanzo finisce con la morte del figlio
e con l’abbandono e la morte di Amelia.

Cesário Verde

È un poeta realista. Inizialmente non trova riscontri nel gusto dei lettori dell’epoca per l’essere realistico
delle sue opere. Il registro è tra quello poetico e il prosaico che descrive il reale, la città, la campagna,
attraverso un linguaggio colloquiale con molti termini tecnici. Condivide il ritratto di donna Baudelairiano,
una donna fredda, distante. Ha il gusto per l’inconsueto, l’ambientazione è urbana. È prosaico,
antiromantico, rifiuta i toni satanici, a differenza di Baudelaire.
Contrariedades: momento della vita del soggetto poetico che è infuriato per il rifiuto delle sue opere. Dalla
sua scrivania si accorge della sua vicina, una donna malata ma costretta a lavorare per potersi pagare le
medicine. Il protagonista scruta attraverso le cose. Dopo averla osservata, si concentra sui suoi pensieri,
cioè la letteratura e la propria condizione. Di nuovo, pensa alla donna, che, nonostante le sue condizioni e
la miseria, canta. Il suo ottimismo sconvolge il poeta.
La vera rivoluzione sta nell’uso del linguaggio poetico dei termini, espressioni e temi presenti nel romanzo
realista e naturalista.

Dall’ultimatum alla prima repubblica


Sistema politico del rotativismo, ovvero un’alternanza di governo progressista/historico e regenerador.
Questa politica crea una paralisi nelle soluzioni di crisi di fine ottocento. Dal 1870 in poi, il paese soffre una
pesante crisi politica ed economica, a causa delle speculazioni finanziarie dei grandi bancari. Questo porta a
una diminuzione delle esportazioni e, di conseguenza, a un aumento della disoccupazione. Gli accordi
economici con l’Inghilterra e le emigrazioni in Brasile sono le uniche cose a tenere in equilibrio il paese. Si

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aggiungono, poi, le questioni coloniali. L’Inghilterra nel 1890 dà un ultimatum al Portogallo, minacciandolo
di invadere le colonie. L’anno successivo sarà quello della bancarotta. Tutti questi squilibri, portano al crollo
della corona nel 1906, affidando il governo a João Franco, il quale instaura una dittatura, che terminerà nel
1908 dopo l’uccisione del re Dom Carlos e di suo figlio Luís Felipe.

Il 5 ottobre 1910 Teófilo Braga è il primo presidente della repubblica(provvisoria) portoghese. Tuttavia, il
susseguirsi di tentativi di colpi di stato, riportano alla voglia di monarchia. Vi è subito la crisi delle
repubblica, causata dai difficili rapporti con il clero e il proletariato e dalla crisi economica che porta
nuovamente alla bancarotta. Tutte le classi sociali sono contro la repubblica.

Nel marzo del 1916 il Portogallo entra in guerra e la soluzione sociopolitica peggiora molto. Sidonio Pais
instaura un’altra dittatura dal 5 settembre 1917 al 14 dicembre 1918, dopo la morte del dittatore. Si
susseguirono altre dittature, che terminarono definitivamente il 25 aprile 1974.

Il modernismo

È un momento di crisi della coscienza nazionale, si vuole quindi esaltare la specificità portoghese. Inizia a
sgretolarsi l’ottimismo positivista, grazie anche alla scoperta dell’inconscio.
I temi principali sono l’identificazione della lingua con la patria e il tema della saudade, molto importante e
peculiare lusitano, è una molla che può portare alla rinascita del Portogallo.
Il modernismo è ogni tipo di poetica nuova o che continui la tradizione decadente e simbolista senza grandi
rotture.
Nel 1915 esce “Orpheu”, rivista specchio dell’ansia di rinnovamento e della rivolta artistica contro i
sedimenti stereotipati della cultura ufficiale. È una pubblicazione di poesie legate alle tradizioni simboliste1,
parnassiane2 e decadentiste. 3 è una rivista di movimento che si evolve verso nuovi orizzonti estetici ma
sulla linea della continuità della tradizione letteraria; è un ponte tra la gioventù innovatrice tra Portogallo e
Brasile.
Si sviluppano principalmente tre movimenti letterari: Paulismo, Interseccionismo e Sensacionismo.
Il Paulismo deriva da paul (=Palude). Rimanda ad un universo decadente dove prevale il senso di staticità e
stagnazione attraverso cui si esprime, si pone come superamento del simbolismo. La poesia manifesto a
posteriori di questo movimento è “Impressões do Crepusculo”, dove prevalgono l’isotopia della decadenza
e della paralisi.
L’Interseccionismo spesso contrappone piano soggettivo e oggettivo, predomina l’interpretazione fra il
paesaggio reale che l’io poetico osserva e il paesaggio che esiste soggettivamente nella sua mente. La realtà
esiste in quanto immagine soggettiva di chi la osserva, la realtà prende la forma, all’interno del soggetto, di
un paesaggio.
Il Sensacionismo sostiene che tutto ciò che ci circonda esiste solo perché noi lo sentiamo.
Questi tre movimenti sono la riformulazione e il tentativo di superamento dei movimenti diffusi nell’Europa
di quell’epoca. C’è l’assenza di punteggiatura, il disordine e la frammentazioni sintattiche, simultaneismo
delle immagini descritte, la fusione tra pittura e poesia, erotismo e cosmopolitismo, anticonformismo, lotta
al provincialismo della società borghese e capitalista, celebrazione della violenza.
Ultimatum di Álvaro de Campos (eteronimo di Pessoa) che accusa i lettori legati al positivismo, al
naturalismo, al decadentismo o al cattolicesimo reazionario. Accusa i capi di stato, i politici, i militari di tutte
le nazioni allora in guerra. Elabora la teoria del superuomo, a cui consegue la necessità di adattamento
artificiale, della sensibilità all’ambiente e l’intervento chirurgico anticristiano per estirpare il dogma della

1 Il simbolismo sostiene che l’arte debba essere incontaminata dalle problematiche sociali, non descrive la realtà, ma
ne coglie e ne trasmette le impressioni più vaghe, suggerisce emozioni, penetra l’essenza intima delle cose. Il poeta è
“veggente”
2 Deriva da Parnaso, monte sacro ad Apollo. È un movimento anti-romantico perché esalta il riserbo e l’impersonalità

e rigetta l’impegno sociale, perché il suo scopo è la bellezza


3 Anche qui il poeta è veggente, vede e sente mondi invisibili, scava nell’interiorità umana e nel mistero dell’ignoto,

esprime il proprio intimo.

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personalità unica dell’individuo, il preconcetto della individualità dell’anima e il dogma dell’oggettività


personale.

Fernando Pessoa (1888-1935)


Fernando António Nogueira Pessoa nasce a Lisbona nel 1888. Dopo la morte del padre, si trasferisce
assieme alla madre e al suo nuovo compagno diplomatico in Sudafrica. La sua educazione sarà di tipo
anglofono, difatti vincerà una borsa di studio per Cambridge. Nel 1905 parte per andare a studiare in
Inghilterra, la nave farà scalo a Lisbona, ma da lì non se ne andrà più.
Nel 1924 fonda la rivista “Athena”, attraverso la quale diffonderà le opere di Ricardo Reis 4, ma avrà vita
breve.
Muore a Lisbona nel 1935 di cirrosi epatica.

L’attività letteraria pessoana prende avvio nel 1912 con la pubblicazione di un saggio su una rivista
riguardante la poesia portoghese in cui il poeta predice la nascita di un super poeta che avrebbe
soppiantato, per fama e portato estetico, il Camões nazionale e avrebbe riscattato la letteratura
portoghese dalla mediocrità in cui si trovava.
Sperimenta tutti i generi canonici tranne il romanzo. L’uso dell’eteronimia dà corpo alle varie inclinazioni
del suo essere, formalizzando i vari lati della sua personalità in proiezioni complete di biografia, descrizione
fisica, posizione estetica e politica. I più rilevanti sono Alberto Caeiro , cantore della semplicità, Álvaro de
Campos è un ingegnere navale, dandy futurista e Ricardo Reis. Bernardo Soares è un semieteronimo .
L’eteronimia pessoana rappresenta l’esasperazione, il punto di arrivo di quella presa di coscienza delle varie
personalità che costruiscono l’animo umano, dovuta alle scoperte nel campo degli studi sulla psiche o in
quello delle discipline pseudomediche; scinde l’io e le altre personalità che formano l’uomo. Le personalità
racchiuse nell’universo pessoano trovano in questo processo una realizzazione che le categorizza e le
distingue le une dalle altre. Anche le varie personalità prendono voce, certificano la propria esistenza
sociale.
“Sentir tudo em todas as maneiras”. È un sentimento verso ciò che è al di fuori del sé non ridonda in
empatia col mondo, nell’identificazione del soggetto col mondo circostante, ma per Pessoa, sentire è
analizzare intellettualmente ogni sensazione, classificare ogni sensazione per trasformarla da individuale a
universale, da soggettiva a oggettiva, sancendo l’impossibilità di compartecipazione emotiva al mondo che
ci circonda che non sia mediata dalla componente razionale e analitica. È un equilibro tra l’ansia e la totalità
e l’esigenza dell’analisi della particolarità.

La lunga vita del Salazarismo


Antonio de Oliveira Salazar (1889-1970). Dal 1918 è professore di Scienze economiche all’Università di
Coimbra, è cattolico tradizionalista, austero ai consumi. Riesce a imporre le sue misure draconiane per
risanare il disavanzo stratosferico nei conti dello stato. Difatti, il deficit viene annullato. Nel 1932 è eletto
Presidente del Consiglio. L’anno successivo, divulga la nuova costituzione e forma il partito unico di União
Nacional. Inizia quello che sarà denominato “Estado Novo” basato su una piramide sociale statica, al cui
apice si trova il capo dello stato come manifestazione di Dio, che dirige gli strati inferiori, organizzati in
corporazioni, il cui nucleo più piccolo è la famiglia. Secondo Salazar, ciascuno nasce con una propria
funzione all’interno della società per volontà di Dio, lo stato deve solo organizzare le categorie sociali,
ognuno secondo la propria natura conferita da Dio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Portogallo aderisce al Blocco Iberico , dando allo stesso tempo una
mano agli alleati e ai nazisti. Dopo la guerra, dovette affrontare le pressioni costanti di militari e di liberali: i
primi reclamavano più visibilità politica, i secondi più democrazia.

Il Portogallo è tra i fondatori della NATO e dell’ONU. Salazar alla fine degli anni ’50 cerca demagogicamente
adesioni nella società civile attraverso l’incentivazione industriale, il finanziamento di opere pubbliche,
aumento salariale. Negli anni 60 l’aria di rivolta pervade tutta l’Europa, raggiungendo anche il Portogallo,
dove viene prontamente repressa. Da qui in poi, inizierà lentamente il declino della dittatura, a causa anche

4 Uno degli eteronimi di Pessoa, assieme a Álvaro de Campos e Alberto Caeiro

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della perdita delle colonie. Le guerre coloniali termineranno definitivamente il 25 aprile 1974, con la
rivoluzione dei garofani.

Tra secondo modernismo e neorealismo

Tra gli anni 30 e 40 del ‘900 si intensifica la Politica do Espirito , ovvero la politica do Estado Novo. Antonio
Ferro è il fondatore di due organismi: o Secretariado Nacional da Informação , Cultura Popular e Turismo e
o Secretariado de Propaganda Nacional . lo scopo di questi due organismi, era quello di divulgare l’idea
della missione divina del popolo portoghese, volta alla difesa e alla diffusione dei valori della cristianità
attraverso molteplici articolazioni dell’Impero , l’esaltazione dei villaggi rurali come esempio di equilibrato
e armonioso microcosmo sociale, difesa della patria e dei suoi valori nazionali dell’anima portoghese,
autocompiacimento e l’autocontemplazione dell’essere portoghesi.

1940 il Portogallo ospita a Exposição do Mundo Português, per celebrare la fondazione dello stato (nel
1140) e il recupero dell’indipendenza dalla Spagna (nel 1640).

Il programma propagandistico con la Seconda guerra mondiale, smise di funzionare a causa del modello
statunitense da un lato, dall’altro quello comunista , che minavano le fondamenta della mediocritas
lusitana, fatta di folclore e stenti.
Fondazione della rivista “Presença”, che rappresenta il nuovo orientamento. Scrive sul versante critico-
riflessivo, vuole diffondere nel paese i grandi nomi della letteratura internazionale, proclamare la libertà di
ogni artista di esprimersi come meglio crede. Tutto può essere arte e per esserlo deve essere giudicabile
solo dal punto di vista estetico, difesa dell’originalità e dell’autenticità dell’artista, della sua libera creatività,
il predominio del versante individuale su quello collettivo e dell’aspetto psicologico su quello sociale, la
valorizzazione delle istanze intuitive e irrazionali dell’essere umano rispetto alle sue forze razionali,
l’indipendenza dell’arte da ogni sorta di potere.

Sperimentalismo degli anni ’50:


dalla fine degli anni 40 in Portogallo si cerca di superare l’impasse tra neorealismo e presencismo, vuole
passare oltre la speranza utopica ideologicamente connotata e convenzionale del neorealismo ci si
abbandona all’influenza dell’esteticismo francese e della letteratura americana non naturalista.

I surrealisti sono i primi a tentare una alternativa espressiva. Vogliono distruggere ogni parvenza di
realizzazione naturalistica socialmente contestualizzata , privilegiando l’espressione dei flussi inconsci
prerazionali attraverso le associazioni libere, i giochi di creazione e assemblamenti collettivi, la propensione
e la descrizione degli stati onirici, il ricorso all’umorismo nero. Quattro sono le costanti pradigmatiche:
Angoscia, immagine, scherno, impegno.

HERBERTO HELDER nasce a Madera nel 1930. Assimila, rielabora e supera le esperienze estetiche che si
definiscono in quegli anni: il surrealismo prima, la poesia visuale e concreta e lo sperimentalismo di “poesia
61” poi. Sperimenta nel campo della poesia sperimentale, concretista e visuale a influenzare forse ancora di
più il suo fare artistico. Sintetizza il culto concreto della parola, il privilegio del significante, l’idea calligrafica
del testo con un gusto barocco per la metafora, dell’eccesso, del contrasto e della esaltazione della forma,
della ricerca metafisica, costante preoccupazione di autodefinizione che determina l’autocorrezione
sistematica e un continuo richiamo intertestuale tra opera e opera.

Questi sono gli anni in cui si sviluppa il romanzo come ricerca che stimola il processo ermeneutico del
lettore nell'assenza di una trama , di un personaggio tradizionalmente delineato, di uno spazio tempo
lineare, sottenderà alla maggior parte della letteratura prodotta fino ai nostri giorni. Attività di personalità
indipendenti, con una propria poetica peculiare.

José Cardoso Pires (1925-1998)

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Estremamente influenzato dal neorealismo e si ispira agli scrittori americani. Ricerca il più possibile il
contatto con le diverse tendenze culturali contemporanee, creando il proprio stile personale radicato nella
realtà portoghese.
"O anjo acordado" vede l'influsso delle nuove correnti letterarie europee, è un romanzo sospeso, il cui
intreccio è ridotto all'essenziale e dove il piano dialogico ricostruisce un piano temporale, rinunciando
tuttavia a qualunque tipo di ordine cronologico.
"Cartilha do Marialva" (1960) è una analisi antitetica dell'universo conservatore marialva e di quello urbano
progressista di matrice illuminista, conduce una riflessione sociale-politica sul Portogallo dell'epoca,
mettendo in luce i tratti retrogradi e oscurantisti della classe dominante vicina al regime.
Gli anni 60 rappresentano una svolta nella sua produzione letteraria, con "O hospede de Job". Due cittadini
dell'Alentejo si trovano a percorrere un tratto di strada insieme. I due sono coinvolti in alcune esercitazioni
militari e uno di loro è ferito accidentalmente. I due personaggi sono scarni ed essenziali, attraverso il loro
costante dialogare gli eventi possono prendere corpo sulla scena.
"O Delfin" è la storia di Tomas Manuel de Palma Bravo, ultimo signore patriarcale della contea della
Gafeira, un luogo immaginario e allegorico. I personaggi hanno perso in gran parte la propria connotazione
realistica e hanno assunto una sempre maggiore funzione emblematica all'interno della narrativa. Non
viene rispettato l'ordine cronologico degli eventi, si confondono fra loro i piani del sogno,
dell'immaginazione e del resoconto dei fatti. L'ironia cosparge tutta l'opera, attraverso le osservazioni e le
valutazioni che il narratore omodiegetico 5; il lettore riesce a comprendere con maggior precisione la
terribile drammaticità del romanzo.
"A balada da Praia dos Caes" (1982) è dedicato all'analisi delle convivenze fra molti dei crimini commessi
dalla PIDE e da Salazar. Narra le indagini della polizia giudiziaria di Lisbona sull'assassinio avvenuto nel 1960
di un maggiore dell'esercito coinvolto insieme ad altri miliari in un fallito golpe e fuggito dal carcere di
Elvas. La realtà è mera fonte d'ispirazione, un pretesto per creare una costruzione romanzesca che vuol
significare altro. Mette in scena l'apparato repressivo del regime, i meccanismi di una società oppressiva e
violenta, la cui garanzia di sopravvivenza è la paura che essa impone a molti dei suoi membri.
"LISBOA LIVRO DE BORDO" (1997) è un percorso personale che si snoda lungo il tempo e lo spazio della
capitale portoghese. È possibile riconoscervi molti luoghi e delle atmosfere, fornisce al lettore una guida
profonda e meno scontata della città cui era più intensamente legato.

SOPHIA DE MELLO BREYNER ANDERSEN (1919-2004)


Nata a Oporto in una famiglia aristocratica di origine danese. Attiva contro il salazarismo.
La poesia in lei ha una funzione magica, che incide sulla trasfigurazione del reale in irreale. La natura è il
luogo in cui possiamo ricongiungerci con il sogno, con le origini, con il sacro. Ricorre al mito, all'elemento
classico, la scrittura è attenta e compromessa con la realtà; tra realtà e parola poetica vi è una alleanza. La
parola stabilisce una relazione intima con le cose, restituisce loro la propria essenza e serve a denunciare la
realtà stessa. La poesia è sensibile alla bellezza dei dettagli naturali che ci circondano ma è anche fedele
testimone della sofferenza del mondo.
Tratta la disuguaglianza sociale, la volontà di giustizia, la natura, il mare, l'infanzia, la gioventù, il tempo e la
città. Ogni racconto si sviluppo spesso secondo una chiave dicotomica, dove si ha un'opposizione tra bene e
male, verità e menzogna, giustizia e ingiustizia e appare naturale anche il ricorso all'allegoria.

Dopo i garofani
Tra Salazar e i militari non correva buon sangue. Il primo li voleva dentro le caserme e faceva di tutto per
disprezzarne l'operato, i secondi non volevano prendere ancora peso politico e reclamavano la propria
dignità di corpo durante la guerra coloniale. Tutti questi disordini, hanno portato alla rivoluzione dei
garofani, organizzata e diretta dal movimento Dos Capitães che, inizialmente, raccoglieva il malcontento di
ufficiali e sottoufficiali dell'organico, poi diventa di opposizione al regime, portando, quindi, alla rivoluzione
nel 1974. Il generale Spinola, primo presidente della Repubblica, tenta due colpi di stato per impedire che la
sinistra prenda il sopravvento, il 28 settembre 1974 e l'11 marzo 1975. Poi si dimette e subentra Costa
Gomes , il nuovo presidente della repubblica. Il 25 aprile 1975 si vota per l'assemblea costituente, per

5 scrittore che ha conosciuto in prima persona il mondo che sta descrivendo.

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redigere una nuova costituzione. Nell'estate di quell'anno (il cosiddetto Verão quente) , la tensione tra
comunisti e restanti forze politiche è alle stelle.
Elezioni presidenziali nel 1976 fanno vincere il colonnello Ramalho Eanes, sostenuto dal partito socialista,
dal Partido Popular Democrático e dal Centro Democrático Socialista.

La letteratura dopo il 25 aprile

C'è il confronto tra tre generazioni: Quelli che si erano già affermati negli anni 50, quelli che hanno concluso
il proprio apprendistato negli anni 60 e quelli che si sono dati alla letteratura all'indomani della rivoluzione.
Gli autori devono cercare nuove forme più adeguate ai tempi, per dar corpo a quei temi a lungo banditi
dalla censura. C'è la necessità di ridefinirsi in quanto romanzieri. Dagli anni 80 si definisce un tipo di
romanzo riconosciuto in Europa e nel mondo come genuinamente portoghese. Viene recuperata la libertà
di espressione, il che apre il campo ad argomenti trattati in modo velato durante il regime: ambiente
politico, esigenza di rivoluzione, la necessità di instaurare una democrazia, la guerra coloniale. Si sviluppa
un antirealismo caratterizzato dall'autobiografismo, dall'autoriflessività, dalle manifestazioni di rancore,
straniamento, alienazione. Nasce la letteratura sulle guerre africane, si fa fronte alla crudezza delle
sfiancanti azioni di guerriglia, si difende un territorio lontano dalla madrepatria e interessi economici di un
ristrettissimo gruppo di lobbies finanziarie, anche straniere, e dovevano fronteggiare coloni portoghesi;
questa è l'assurdità della guerra. La letteratura coloniale riflette l'agonia collettiva, il ripensamento
doloroso e tragico sulla portoghesità, la saudade, la malinconia dei patenti in ogni romanzo sulla guerra
coloniale, si associano anche ad ogni altro motivo frequentemente iterato in questo ambito, parallelo con i
tempi eroici delle scoperte marittime.

Antonio Lobo Antunes

Nel 1971 partecipa alla guerra coloniale come medico di campo, esperienza che lo segna definitivamente.
L'unico modo per sopravvivere psicologicamente e per evadere dalla realtà brutale è leggere autori come
Cortazar, Vargas LLosa, García Marquez, Bioy Casares.
L'esordio avviene nel 1979 con due romanzi: "Memória de elefante" e "Os cus de judas".
Tendenza verso una accentuata iscrizione personale, di matrice autobiografica e perfino confessionale, che
enuncia un registro di forte soggettività nel rapporto con gli altri e con il mondo, che giustifica la frequente
tematizzazione del senso dell'infanzia, dell'apprendistato, della famiglia, c'è la continuità di questi temi e
motivi. Essi sono costantemente glossati in un doloroso e quasi masochistico ripensamento sulla propria
storia personale e sulla storia collettiva nazionale e della società contemporanea, si iscrivono nell'ambito
della guerra coloniale, della famiglia e del loro disfacimento, del difficile rapporto tra Portogallo, impero,
PIDE, decolonizzazione e attentati terroristici dopo il 25 aprile, dei luoghi-non luoghi della post modernità
(come l'ospedale, il manicomio, il centro commerciale, il bar. ) che diventano luogo di rappresentazione
della solitudine, del disagio, dell'infelicità, della memoria.
La scrittura è ellittica e paratattica6, innovativa nella rappresentazione del soggetto, disinvoltura narrativa,
fitta e rutilante irradiazione metaforica del discorso e su un uso particolare del monologo, del dialogo a
voce mancante. Uso dello stream of consciousness in "Os cus de Judas" del narratore a una interlocutrice
durante un viaggio al termine della notte di bar in bar fino all'appuntamento con lui. I personaggi degli
episodi affiorano dalla voce narrante con la mimesi di un discorso diretto o con le risposte che il narratore
fornisce a domande che il narratore non sente ma intuisce.
"As naus" elemento biografico marginale. Il protagonista è un coro di voci, che esprime lo stato d'animo di
un intero paese, travolto da 41 anni di dittatura e da 13 di guerra coloniale e in sottofondo la voce
dell'autore, il punto di vista dell'uomo che quella guerra l'ha vissuta sulla sua pelle, nella prospettivazione
dolorosa di un post-coloniale infelice e disfatto. È un dialogo ininterrotto tra soggettività e oggettività, che
si traduce in una esitazione costante tra la prima e la terza persona narrativa, che determina la fluttuazione
tra la descrizione oggettiva dei personaggi e il loro accesso irregolare ma frequente alla soggettività
enunciativa.

6 costituito da periodi brevi e dalla non coordinazione.

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José Saramago

Si dedica completamente alla scrittura solo dopo il 1975, a 50 anni compiuti. Nel 1998 vince il Premio Nobel
per la letteratura.
La sua carriera di scrittore comincia con "Levantado do chão" e rappresenta il fulcro su cui ruota tutta la sua
creatività, è il confine tra la formazione neorealista e il suo nuovo processo di ricerca narrativa, un ritorno
alle origini, il quale ravviva l'interesse verso il popolo inteso come comunità. Difatti, il tema del popolo è
una costante. Vuole esaltare il discreto eroismo della gente comune, del popolo e di biasimo verso le
smodate ambizioni di potere e verso l'arroganza cieca delle classi privilegiate. Seguendo questa linea, scrive
"Memorial do Convento", che si sviluppa attorno alla costruzione di un convento di Mafra, voluto da re
João V all'inizio del 1700. Lo stile è neobarocco, con una viva immaginazione e un'osservazione perspicace e
ironica della realtà.

"O ano da morte de Ricardo Reis" ripercorre la fantasia di un mito, quello dell'eteronimo di Pessoa.
Ricardo Reis è una figura particolarmente odiosa a causa del tipo di saggeza che gli è propria e che
Saramago non condivide: quella di accontentarsi dello spettacolo del mondo. È ambientato nel 1936, anno
del ritorno di Ricardo Reis in patria. L'anno stesso è il protagonista del romanzo, perché è un anno che
segna l'inizio di disastri, come l'inizio della dittatura e delle guerre.

"Historia do cerco de Lisboa" parte dal presupposto che la storia di un paese, di civilizzazione, rappresenta
un disciplinamento dei dati che riguardo ad essa si conoscono. Il protagonista è un revisore di bozze che
decide di esercitare il suo arbitrio alterando un dato, sovvertendo il suo disciplinamento attuato di un
periodo storico. Questo processo rispecchia una costante di Saramago, ovvero la contraddizione. Pone in
discussione le verità indiscusse e costruisce una storia in cui sfrutta abilmente il gioco di specchi che
rifrange il passato nel presente e il presente nel passato.

"O Evangelho segundo Jesus Cristo" , romanzo bandito per blasfemia. Ricrea la vita di Gesù, principalmente
la sua infanzia e la sua adolescenza. Secondo lo scrittore, tutto deve essere visto e rivisto in questo mondo
che cambia continuamente, non solo ciò che riguarda il presente, ma anche quello che riguarda il passato.

"Caino" mette in scena il Dio vetero-testamentale, vendicativo e rancoroso. Dio e il diavolo stanno dentro la
testa degli uomini, creandoli a propria immagine e somiglianza, trasferendo in loro i propri difetti.

Un filo lega tutte le narrazioni: la riflessione sul mondo contemporaneo e i suoi valori distorti.

"Cecità" e "Saggio sulla lucidità" hanno un forte legame. I personaggi della prima avventura si ritrovano a
sei anni di distanza a viverne un'altra, diversa dalla prima ma forse ancora più drammatica, non si intravede
neppure più il benché minimo barlume di speranza di riscatto dell'umanità. Ricorda a coloro che esaltano le
magnifiche sorti il progresso dell'Occidente industrializzato e tecnologico che bisogna salvare la propria
umanità da un mondo capace solo di produrre e consumare merci, che la realtà non è quella mostrata, la
realtà non è l'ombra proiettata sul fuoco sul fondo della caverna (vedi mito della caverna di Platone).
Infondo siamo tutti ciechi di fronte al declino etico e morale che accompagna il supposto progresso
capitalistico e che la democrazia ha ormai perduto da tempo il suo valore di rappresentatività popolare per
salvaguardare solo gli interessi di una ristretta cerchia di oligarchi.

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