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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI CAGLIARI

Dipartimento di Scienze Mediche


Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive
ATLETICA
Prof. Filippo Tocco

PRIMA LEZIONE

GARE DI CORSA OUTDOOR


Velocit: 100 200 400 m
Mezzofondo: 800 1000 1500 m One Mile
(1 609,344 m) 2000 3000 m
Fondo : 5000 10.000 20.000 m
1 ora 30.000 m
SI SVOLGONO SU PISTA SCOPERTA DA 400 m
(DA 6 A 10 CORSIE)

GARE DI CORSA A OSTACOLI OUTDOOR


Velocit: 110 hs 400 hs (uomini)
Velocit: 100 hs 400 hs (donne)
Mezzofondo speciale: 2000 e 3000 m siepi
SI SVOLGONO SU PISTA SCOPERTA DA 400 m
(DA 6 A 10 CORSIE)

GARE DI CORSA OUTDOOR

Staffetta: 4 x 100 m
Staffetta: 4 x 200 m
Staffetta: 4 x 400 m
Staffetta: 4 x 800 m
Staffetta: 4 x 1500 m
SI SVOLGONO SU PISTA SCOPERTA DA 400 m
(DA 6 A 10 CORSIE)

GARE DI CORSA (FONDO) OUTDOOR

10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 m


Mezza Maratona: 21.097 m
Maratona: 42.195 m
100 Kilometri
Staffette
SI SVOLGONO SU STRADA

CONCORSI E PROVE MULTIPLE OUTDOOR


LANCI:
PESO DISCO MARTELLO GIAVELLOTTO

SALTI:
ALTO LUNGO ASTA TRIPLO

COMBINATI:
DECATHLON- PENTATHLON- EPTATHLON (donne)

SI SVOLGONO SU PISTA SCOPERTA DA 400 m


(DA 6 A 10 CORSIE)

GARE DI CORSA INDOOR


Velocit: 50 60 200 400 m
Velocit speciale: 50 e 60 m Hs
Mezzofondo: 800 1000 1500 m One Mile
(1 609,344 m) 3000 m
Fondo : Two Miles (M) 5000 m
SI SVOLGONO SU PISTA COPERTA DA 200 m (DA
6 A 8 CORSIE)

CONCORSI E PROVE MULTIPLE INDOOR


LANCI:
PESO

SALTI:
ALTO LUNGO ASTA TRIPLO

COMBINATI:
EPTATHLON (M) PENTATHLON (F)

SI SVOLGONO SU PISTA COPERTA DA 200 m (DA


6 A 8 CORSIE)

GARE DI CORSA INDOOR


Staffetta: 4 x 200 m
Staffetta: 4 x 400 m
Staffetta: 4 x 800 m
SI SVOLGONO SU PISTA COPERTA DA 200 m (DA
6 A 8 CORSIE)

GARE DI MARCIA OUTDOOR


10.000 20.000 m (DONNE)
20.000 30.000 50.000 m (UOMINI)
SI SVOLGONO SU STRADA

GARE DI MARCIA INDOOR


5000 m (UOMINI)
3000 m (DONNE)
SI SVOLGONO SU PISTA

PROVE MULTIPLE (F): PENTATHLON


Il PENTATHLON composto da cinque gare, da
effettuarsi in un solo giorno nel seguente ordine:
- LUNGO
- GIAVELLOTTO
- 200m
- DISCO
- 1500m

PROVE MULTIPLE (M): DECATHLON


Il DECATHLON composto da dieci gare che
debbono essere effettuate in due giorni
consecutivi nel seguente ordine:
Primo giorno:
100m
Salto in alto
Getto del peso
Salto in lungo
400m

Secondo giorno:
110m Hs
Lancio del disco
Salto con lasta
Lancio del giavellotto
1500m

PROVE MULTIPLE (M-F): EPTATHLON


LEPTATHLON composto da 7 gare che
debbono essere effettuate in due giorni
consecutivi nel seguente ordine:
Primo giorno:
100 o 110m Hs
Salto in alto
Getto del peso
200m

Secondo giorno:
Salto in Lungo
Lancio del giavellotto
800m

Universit di Cagliari

Facolt di Medicina e
Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze
delle Attivit Motorie e
Sportive

Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport

ATLETICA: MEZZOFONDO E FONDO

800 METRI
Mezzofondo
Pista
1:40:91 (David Rudisha)

1:53:28 (Jarmila Kratochvlov)

800 metri
J Sports Med Phys Fitness. 1991 Dec;31(4):499-504.
Physiological correlates to 800 meter running performance.
Deason J, Powers SK, Lawler J, Ayers D, Stuart MK.
MUCH OF THE INTRAMUSCULAR ATP PRODUCE AND
UTILIZED DURING AN 800 METER RUN COMES FROM
ANAEROBIC METABOLIC PATHWAY.

1500 METRI
Mezzofondo
Pista
3:26:00 (Hicham El Guerrouj)

3:50:46 (Qu Yunxia)

1500 METRI

Negli 800m latleta parte dallo start in piedi e


corre nella propria corsia dalla partenza alla fine
della prima curva (100m)

Nei 1500m latleta parte dallinizio del secondo


rettilineo e va il pi rapidamente possibile alla
corda.

800-1500m: MODELLO FUNZIONALE DELLA


PRESTAZIONE
E CONSIDERATA UN ATTIVIT AD IMPEGNO
AEROBICO-ANAEROBICO MASSIVO
COME DATI RILEVATI IN GARA (A FINE GARA)
ABBIAMO SOLO RILIEVI DI LATTATEMIA (BLa)
IN SIMULAZIONI SONO STATE FATTE MISURE
DI:
VO2max
Costo energetico (CE)
Debito di O2

800-1500m: MODELLO FUNZIONALE DELLA


PRESTAZIONE

VO2max

Lattato

CE

Debito O2

(mL/Kg/min)

mMol/L

(Kcal/Kg/km)

mL/kg

73-80

18-21

0,98

52

800-1500m: MODELLO FUNZIONALE DELLA


PRESTAZIONE

Quale dei parametri misurati correla


maggiormemente con i tempi di
gara???
Non pare esservene uno che domina
sugli altri e tutti concorrono in eguale
misura a determinare la prestazione

800-1500m: MODELLO FUNZIONALE DELLA


PRESTAZIONE

Allenare massima potenza aerobica


Allenare massima potenza anaerobica
alattacida
Allenare la massima potenza anaerobica
lattacida
Allenare la tecnica di corsa

800 METRI
MEZZI DI ALLENAMENTO PI EFFICACI:
1. CIRCUITI DI FORZA IN PALESTRA
2. RIPETUTE SU 100-600 metri, recupero (6-10)

3. RIPETUTE SU 800-1500 metri, recupero (3-5)


4. TECNICA DI CORSA

5. CORSA LENTA e FARTLEK


6. RIPETUTE IN SALITA sui 50-100 metri

1500 METRI
MEZZI DI ALLENAMENTO PI EFFICACI:
1. CIRCUITI DI FORZA E RESISTENZA IN PALESTRA
2. RIPETUTE SU 200-1200 metri, recupero (3-5)

3. RIPETUTE SU 1000-3000 metri, recupero (1-3)


4. TECNICA DI CORSA

5. CORSA LENTA MEDIA FARTLEK VARIATO


6. RIPETUTE IN SALITA sui 200-500 metri

TREMILA METRI
Mezzofondo
Pista
7:20:67 (Daniel Komen)

8:06:11 (Wang Junxia)

TREMILA METRI

Nei 3000m latleta parte in piedi dallinizio della


seconda curva e va il pi rapidamente possibile
alla corda.

TREMILA SIEPI
Mezzofondo Tecnico
Pista
7:53:63 (Saif Saaeed Shaheen)

8:58:81 (Gul'nara Samitova-Galkina)

TREMILA SIEPI
35 ostacoli alti 91 centimetri (76 per le donne).
28 normali e 7 con l'acqua:
5 per ognuno dei 7,5 giri da 400 m.

4 quattro sono barriere mobili (ma stabilizzate da pesanti


supporti di ferro) posizionate sulla pista.
Il penultimo ostacolo consiste in una barriera seguita da una
vasca piena d'acqua, scavata all'interno della pista.

CINQUEMILA METRI
Mezzofondo
Pista
12:37:35 (Kenenisa Bekele)

14:11:15 (Tirunesh Dibaba)

CINQUEMILA METRI

Nei 5000m latleta parte in piedi dallinizio della


seconda curva e va il pi rapidamente possibile
alla corda.

3000-5000m: MODELLO FUNZIONALE


DELLA PRESTAZIONE

3-5 MILA METRI


MEZZI DI ALLENAMENTO PI EFFICACI:
1.

CIRCUITI DI ELEVATA RESISTENZA IN PALESTRA


2.

RIPETUTE SU 500-1000 metri, recupero (2-3)

3.

RIPETUTE SU 1500-3000 metri, recupero (1-2)


4.

5.
6.

TECNICA DI CORSA

CORSA MEDIA E LENTA, Fartlek Lungo


RIPETUTE IN SALITA sui 1000-2000 metri

DIECIMILA METRI
Fondo
Cross Strada Pista
26:17:53 (Kenenisa Bekele)

29:31.78 (Wang Junxia)

Nei 10000m latleta parte in piedi dallo start e va


il pi rapidamente possibile alla corda.

MEZZA MARATONA
Distanza 21097 m: Fondo
Strada

00:58:23 (Zersenay Tadese)


01:05:50 (Mary Jepkosgei Keitany)

MARATONA
Distanza 42195 m: Fondo
Strada

02:02:57(Dennis Kipruto Kimetto)


02:15:25 (Paula Radcliffe)

MARATONA: MODELLO FUNZIONALE


DELLA PRESTAZIONE
E CONSIDERATA UN ATTIVIT AD IMPEGNO
AEROBICO MASSIVO
COME DATI RILEVATI IN GARA (A FINE GARA)
ABBIAMO SOLO RILIEVI DI LATTATEMIA (BLa)
IN SIMULAZIONI SONO STATE FATTE MISURE
DI:
VO2max
Costo energetico (CE)
VO2 alla VT2 (seconda soglia ventilatoria)
V alla VT2

J Sports Sci. 2011 Jun;29(9):975-82.


Physiological determinants of speciality of elite middle- and longdistance runners.
Rabadn M1, Daz V, Caldern FJ, Benito PJ, Peinado AB, Maffulli N.
Abstract
The aim of this study was to determine which physiological variables
predict excellence in middle- and long-distance runners.
Long-distance runners presented a higher VO(2max) than middledistance runners when expressed relative to body mass (P < 0.001). At
the intensities corresponding to VT(1) and VT(2), long-distance runners
showed higher values for VO(2) expressed relative to body mass or
%VO(2max), speed and oxygen cost of running (P < 0.05).
Thus, VO(2max), VO(2VT2), and v(VT2) discriminate between elite
middle-distance and long-distance runners.

MARATONA: DETERMINANTI DELLA


PRESTAZIONE
J Strength Cond Res. 2011 Feb;25(2):386-91. doi:
10.1519/JSC.0b013e3181bffd0f.
Age, sex, and finish time as determinants of pacing in the
marathon.
March DS1, Vanderburgh PM, Titlebaum PJ, Hoops ML.
Author information
Abstract
The purpose of this study was to determine the simultaneous
influences of age, sex, and run time on marathon pacing. Pacing was
defined as the mean velocity of the last 9.7 km divided by that of the
first 32.5 km (closer to 1.0 indicates better pacing). Subjects were
186 men and 133 women marathoners We conclude that OLDER,
WOMEN, AND FASTER are better pacers than younger, men, and
slower marathoners, respectively.

Med Sci Sports Exerc. 2015 Mar;47(3):607-16


Men are more likely than women to slow in the marathon.
Deaner RO1, Carter RE, Joyner MJ, Hunter SK.

PURPOSE:
This study determined the reliability of the sex difference in pacing across many
marathons and after adjusting women's performances by 12% to address men's
greater maximal oxygen uptake and also incorporating information on racing
experience.
METHODS:
Data were acquired from 14 US marathons in 2011 and encompassed 91,929
performances. We operationalized pace maintenance as the percentage change in
pace observed in the second half of the marathon relative to the first half.
RESULTS:
The mean change in pace was 15.6% and 11.7% for men and women, respectively
(P < 0.0001). This sex difference was significant for all 14 marathons. Although
greater experience was associated with less slowing, controlling for the experience
variables did not eliminate the sex difference in pacing.
CONCLUSIONS:
The sex difference in pacing is robust. It may reflect sex differences in physiology,
decision making, or both.

MARATONA-DETERMINANTI DELLA PRESTAZIONE: LA


SUPERCOMPENSAZIONE DI GLICOGENO

Bergstrom J, Hermansen E, Hultman E, Saltin B. Diet, muscle


glycogen and physical performance. Acta Physiol. Scand. 1967
71:140-150.

MARATONA-DETERMINANTI DELLA PRESTAZIONE: LA


SUPERCOMPENSAZIONE DI GLICOGENO
Goforth, Jr., Harold W., David A. Arnall, Brad L. Bennett, and Patricia G. Law. Persistence of
supercompensated muscle glycogen in trained subjects after carbohydrate loading.J. Appl. Physiol. 82(1): 342347,

.
This study assessed the persistence of muscle glycogen
supercompensation over the 3 days after the supercompensation
protocol. During the 3-day repletion phase, subjects rested and
consumed a high-CHO/low-protein/low-fat (85:08:07%) diet,
including a glucose-polymer beverage. A 3-day postloading phase
followed, which involved a moderately high CHO diet (60%) and no
exercise. The CHO-loading protocol increased muscle glycogen by
1.79 times baseline, and muscle glycogen remained near this level
during the 3-day postloading period. RESULTS INDICATE THAT
SUPERCOMPENSATED MUSCLE GLYCOGEN LEVELS CAN
BE MAINTAINED FOR AT LEAST 3 DAYS IN A RESTING
ATHLETE WHEN A MODERATE-CHO DIET IS CONSUMED.
1997

UTRAMARATONA
Distanza 100000 m: Gran Fondo
Strada

06:13:33 (Takahiro Sunada)


06:33:11 (Tomoe Abe)

PATTERN DEL FONDO


Sono tutte specialit a impegno
prevalentemente aerobico
Alta Specializzazione delle Fibre Muscolari
Forte Logorio delle strutture osteo-articolari

Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive

Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport

ATLETICA: VELOCITA

Partenza 200m

Partenza 110m HS
Partenza 100m

Partenza 400m

PER TUTTE QUESTE DISCIPLINE OCCORRONO


I BLOCCHI DI PARTENZA

AI VOSTRI POSTI

PRONTI

SPARO

FALSA PARTENZA
Falsa partenza: quando un atleta si muove prima di 0,100 secondi dallo sparo.
Il tempo registrato da dei rilevatori di falsa partenza posizionati
dietro i blocchi di partenza che individuano il momento in cui l'atleta solleva il
peso dai blocchi di partenza.
In una qualsiasi competizione di velocit, dal 2010, il concorrente o pi che
compiono la falsa partenza sono squalificati.

LACCELERAZIONE
Lazione

di corsa prosegue con latleta


che accelera progressivamente
Dopo 7-8 passi latleta inizia ad alzare
la posizione del busto
L atleta accelera fin verso i 60 m di
gara

L ARRIVO
Il

tempo di arrivo viene misurato quando il


petto dellatleta supera la linea di arrivo

NO

NO

SI

L ARRIVO

200 METRI
La partenza avviene in curva
Gli atleti partono su linee sfalsate per compensare il diverso raggio
di curvatura.
Met della gara si corre in curva (rallentamento per effetto della
forza centrifuga) per cui sono pi ambite le corsie centrali.

200 METRI
Le corsie centrali sono quindi le pi ambite per:
Esigenze tecniche (azione di corsa)
Esigenze Tattiche (controllo degli avversari)

200 METRI
I

100m della seconda parte della gara sono i pi


veloci:
Latleta non deve vincere:
Linerzia della partenza
Leffetto della forza centrifuga

400 METRI
E il giro di pista.
Partenza sfalsata per via delle 2 curve.
E definita di resistenza alla velocit.
Vince chi sa economizzare le proprie energie e perde meno
velocit degli altri.
Gli atleti percorrono i primi 100m a circa il 90% della velocit max.
Raggiungono il massimo della velocit nei secondi 200m.
Rallentano negli ultimi 100m.
Gara a carico del meccanismo lattacido (valori max misurati)

REGOLAMENTO PASSAGGIO OSTACOLO

RECORDS
MEN
60m: Maurice Green 6.39
(03.02 .1998)
60m Hs: Colin Jackson 7.30
(06.03.1994)
100m: Usain Bolt 9.58
(16.08.2009)
110m Hs: Aries Merritt 12.80
(07.09.2012)
200m: Usain Bolt 19.19
(20.08.2009)
400m: Michael Johnson 43.18
(26.08.1999)
400m Hs: Kevin Young 46.78
(06.08.1992)

WOMEN
60m: Irina Privalova 6.92
(11.02.1993)
60m Hs: Susanna Kallur 7.68
(10.02.2008)
100m: Florence Griffith10.49
(10.09.1999)
100m Hs: Yordanka Donkova12.21
(20.08.1998)
200m: Florence Griffith 21.34
(29.09.1999)
400m: Marita Koch 47.60
(06.10.1985)
400m Hs: Yuliya Pechenkina 52.34
(08.08.2003)

CLASSIFICAZIONE METABOLICA
60m- 60m HS
100m-100HS- 110 HS
(durata >6 <12 s)
Attivit di potenza ad
impegno prevalente
propulsivo
Impegno Anaerobico
Alattacido-Lattacido

200m
400m-400HS
(durata >19 <50 s)
Attivit di potenza ad
impegno prevalente
Anaerobico Lattacido

Variazione nel picco di potenza muscolare misurata su piattaforma


Dinamometrica surante salto verticale (Squadrone, 1994).

Pmax
(watt/kg)
60

200m

60m

400m

50

40

30

20

10

0
NOV

DIC

GEN

FEB

NOV

DIC

GEN

FEB

NOV

DIC

GEN

FEB

I tre atleti hanno fatto registrare migliori prestazioni da Nov a Feb (Squadrone, 1994).

Differenze nella concentrazione


di PC misurate in velocisti
allinizio della preparazione (PP)
e nel periodo agonistico (PA)
Confronto con sedentari.
(Gallozzi, 1992)

CAMBIO

I SALTI
IN ESTENSIONE

IN ELEVAZIONE

LUNGO

ALTO

TRIPLO

ASTA
Le fasi comuni sono:

- RINCORSA - STACCO VOLO - ATTERRAGGIO

LUNGO

LUNGO

LUNGO

LUNGO E TRIPLO

Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive

Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport

ATLETICA: FONDO

La metodologia di allenamento
per
IL FONDO

Contributo % dei diversi sistemi energetici nel


mezzofondo e nel fondo
strand, Rodahl, Fox, Arcelli
Maratona

maratona

Mezzofondo
prolungato

Mezzofondo
veloce

Anaerobico
alattacido

0,3%

0,5%

2-1%

10%

Anaerobico
lattacido

0,7%

1,5%

8-4%

40-20%

Aerobico

99%

98%

90-95%

50-70%

Concentrazioni
di LA

2 mmol/l

4 mmol/l

8-13
mmol/l

26 mmol/l

Velocit di corsa

Corsa con variazioni di velocit

RM

Durata delle variazioni


Allenamento per lo shuttle del
lattato
Velocit delle variazioni troppo elevate, recupero troppo lento

Velocit di corsa

85-95% RM 100-102% RM

Lunghe variazioni: 4x 1-2-3-45000 metri dal 80% al 120% della


SA

RM

Durata delle variazioni


Allenamento per lo shuttle del lattato

La periodizzazione
1 Mesociclo a carattere introduttivo;
2 Mesociclo a carattere fondamentale;
3 Mesociclo a carattere speciale

Periodo introduttivo
Durata

6-8 settimane

Obiettivi

Mezzi

1-Miglioramento della forza


e dellefficienza muscolare
generale

1-Esercizi con sovraccarico;


2-Preatletici generali;
3-Circuit training estensivo
e modificato.

2-Sviluppo della tecnica di


corsa

1-Andature a carico
naturale, con cavigliere e
cintura zavorrata;
2-Sprint in salita.

3-Sviluppo della resistenza


aerobica

1-Corsa a ritmo lento fino a


1h30;
2-Corsa a ritmo medio fino
a 45;
3-Corsa in progressione da
ritmo lento a medio fino a
1h.

Periodo preparatorio a carattere fondamentale


Durata

Obiettivi

Mezzi

8-10
settimane

SVILUPPO DELLA
POTENZA AEROBICA
Diminuzione dei livelli di
lattato a parit di
velocit di corsa.

1-Fondo veloce;
2-Fondo veloce in
progressione;
3-Variazioni di
ritmo medie, brevi
e miste
4-Corsa in salita;
5-Gare.

SVILUPPO DELLA
RESISTENZA
ANAEROBICA

1-Fondo veloce in
progressione;
2-Variazioni di
ritmo brevi e miste.

INCREMENTO DELLA
RESISTENZA AEROBICA
/ Preparazione fisica e
mentale alla distanza/
Adattamento muscolo
tendineo

1. Ripetute lunghe
con recupero
breve
2. Fondo medio

MANTENIMENTO
DELLEFFICIENZA
MUSCOLARE

1-Circuit training

Periodo preparatorio a carattere speciale


Durata
6-8-10
settimane

Obiettivi

Mezzi

Modalit esecutiva

Incremento della RESISTENZA ALLA


POTENZA/capacit di correre a velocit
di S.An./Utilizzo dellottimale miscela di
glicogeno e acidi grassi in funzione dlla
distanza (SPECIALIZZAZIONE
METABOLICA)

1-Corsa a ritmo-maratona
2-Corsa media uniforme o
in
progressione
(Medio
Speciale)
3-Corsa di lunga durata
uniforme o in progressione
(Lungo Speciale)
4-Corsa
con
variazioni
specifiche e brevi recuperi
vicini al ritmo maratona
(Resistenza Speciale)
5-Blocco speciale

-18-25km RM
-18-25km dal 98% al 103%
RM

Incremento della RESISTENZA


AEROBICA/SOSTEGNO ALLA
RESISTENZA ALLA POTENZA

1-Corsa continua lenta


2-Lunghissimo di durata a
ritmo uniforme, in
progressione o con
variazioni

-20-30km 85%-90% R.M.


-2h15' - 3 h 80% R.M.

MANTENIMENTO POTENZA AEROBICA


/SOSTEGNO ALLA RESISTENZA ALLA
POTENZA

-Corsa veloce uniforme o in


progressione
-Corsa
continua
con
variazioni brevi e medie

-30'-45' 100-108% R.M.

-Corsa continua veloce in


salita
-Gare

-30-35km dal 98% al 100%


RM
-15-30km: velocit
variazioni=100-103% RM;
velocit recupero=95-97%
RM
-Doppio carico giornaliero di
lavoro intensivo/estensivo

-12-18 km Variazioni:
103-112% R.M. Recuperi:
85-90% R.M.
-3-6 km. Pendenza 6%
-10-15 km

FINE

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Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive

I SALTI

Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport

I SALTI
IN ESTENSIONE

IN ELEVAZIONE

LUNGO

ALTO

TRIPLO

ASTA
Le fasi comuni sono:

- RINCORSA - STACCO VOLO - ATTERRAGGIO

LA RINCORSA
La lunghezza della rincorsa varia a seconda delle caratteristiche
dellatleta
Lobiettivo quello di arrivare alla massima velocit con il giusto
piede di
stacco il pi vicino al limite della zona di stacco
La rincorsa (30-50m) progressivamente accelerata e con un numero
di passi predefinito quasi sempre uguale.

LUNGO

IL VOLO
I movimenti che latleta compie nella fase di volo
servono a mantenere velocit ed equilibrio.
Si possono osservare tre diverse caratteristiche di
volo:

1.

Il veleggiato o hang

2. A raccolta o tuck-style (il pi naturale)


3.

I passi in aria o step-style

IL VELEGGIATO O HANG

A RACCOLTA O TUCK-STYLE (IL PI NATURALE)

I PASSI IN ARIA O STEP-STYLE

LUNGO E TRIPLO

IL SALTO TRIPLO
Fasi tecniche del salto

Rincorsa
Stacco
Hop (1balzo) Step (2 balzo) Jump (3balzo)
Volo
Atterraggio

IL SALTO TRIPLO
Fasi tecniche del salto
Rincorsa

Stacco

Hop (1balzo)

Step (2 balzo)

Jump (3balzo)

Volo

Atterraggio

LA RINCORSA
La rincorsa serve ad arrivare alla massima velocit
possibile per poter compiere nella maniera pi
ampia i tre balzi successivi.
La lunghezza della rincorsa dipende dalle
caratteristiche antropometriche degli atleti:
Atleti che non superano i 14 passi
Atleti che utilizzano rincorse di 18-22 passi

ENTRATA e STACCO
Questa azione coinvolge la totalit del corpo
e non solo larto di stacco.
Il movimento rapido dellarto di stacco viene
realizzato attraverso unazione di spinta del
piede, che poggia con tutta la superficie e
termina la sua azione spingendo con la sua
parte anteriore.

HOP (1 BALZO)
Durante la prima fase del volo latleta mantiene
una posizione di divaricata, mentre nella
seconda parte compie un passo.
Pertanto il contatto con il terreno avviene con lo
stesso arto di stacco,con appoggio di tutta la
pianta del piede.

Mantenere una parabola di volo radente durante


questa fase contribuisce a non avere una
eccessiva perdita di velocit.

STEP (2 BALZO)
Durante lesecuzione di questa fase avviene il
cambio della gamba di appoggio.
Il busto mantiene la sua perpendicolarit rispetto al
terreno mentre le braccia, con azione alternata o
sincrona, favoriscono lavanzamento della massa
del corpo ed il mantenimento dellequilibrio.
Larto libero, a questo punto, si apre al ginocchio
e prende contatto con il suolo con appoggio di tutta
la pianta del piede.

JUMP (3 BALZO) - VOLO


Il terzo balzo ripete le azioni di un salto in lungo e la
sua lunghezza dipende esclusivamente dalla
capacit dellatleta di mantenere pi bassa possibile
la perdita di velocit nei balzi precedenti.
La conservazione di una buona condizione di
equilibrio consente di effettuare in maniera corretta
latterraggio.

LATTERRAGGIO
Nella fase discendente della parabola latleta si
trover con le gambe verso avanti-basso, busto
leggermente inclinato verso le ginocchia e braccia
che si muovono dallavanti-alto verso il bassodietro.

Le gambe si estendono ed il busto si fletter


ulteriormente verso avanti.
Quando i piedi toccano la sabbia (tallone), le
gambe si piegano alle ginocchia e latleta atterrer
passando sullorma lasciata dai piedi.

DISTRIBUZIONE DEL SALTO


Distribuzione tipo A: 38% 30% 32%
Distribuzione tipo B: 34% 29% 37%
Distribuzione tipo C: 35% 30% 35%

IL SALTO IN ALTO
Nel tempo si sono
sviluppate diverse
tecniche:
Frontale
Forbice
Ventrale
Fosbury

FOSBURY
Viene dal nome dellatleta che alle
Olimpiadi di Citt del Messico nel 68,
vinse la medaglia doro a m 2,24 con uno
stile di salto innovativo basato su una
rincorsa a semicerchio con un
valicamento di tipo dorsale.

Oggi il Fosbury la tecnica pi diffusa.

IL SALTO IN ALTO
Fasi tecniche del salto

Rincorsa
Stacco
Valicamento
Atterraggio

LA RINCORSA
Obiettivo della rincorsa quello di consentire la
realizzazione di uno stacco efficace.
La lunghezza, la velocit ed il ritmo della stessa
dipendono dalle caratteristiche tecniche e
strutturali del giovane atleta.
La rincorsa costituita in due parti:
1. un primo tratto rettilineo
2. un secondo tratto curvilineo

LA RINCORSA
Latleta effettua una rincorsa di 15-30m
( 8 -20 passi )
Per arrivare vicino allasticella si corrono
4-10 passi in linea retta e 4-10 passi in
curva prima dello stacco.

LO STACCO
La fase di stacco rappresenta il momento cruciale
del salto: lobiettivo quello di realizzare la
massima elevazione del centro di massa.
Per realizzare uno stacco efficace occorre aver
eseguito una forte spinta in avanti sul penultimo
appoggio.

In fase di presentazione larto di stacco dovr


essere posizionato in avanti rispetto al bacino e
ben disteso.

IMPOSTAZIONE DELLO
STACCO
(differenze nei tre salti)

LO STACCO
Se si salta da destra il piede di stacco il
sinistro e viceversa
Deve avvenire vicino al primo ritto
Larto libero si slancia verso lalto

Le braccia aiutano il salto, slanciandosi


insieme verso avanti e in alto

IL VALICAMENTO
Al momento dellimpostazione dello stacco latleta ha ancora
una leggera disposizione laterale allasticella.

Durante lazione di stacco si realizza la rotazione del tronco e


il successivo ribaltamento: lazione tecnica del valicamento
tipica del Fosbury.

IL VALICAMENTO
Il valicamento avviene trasversalmente e
dorsalmente allasticella

La schiena si
flette dorsalmente
Superata lasticella con il bacino necessario
richiamare le gambe,flettendo le ginocchia
al petto

LATTERRAGGIO
Avviene con la parte alta del dorso
E conveniente arrivare sul materasso con
le gambe leggermente divaricate

SALTO IN ALTO:IL REGOLAMENTO

Il saltatore viene eliminato quando commette tre


errori consecutivi
Latleta pu iniziare a saltare da qualsiasi
altezza
Il salto nullo se lasticella cade o quando
latleta interrompe la rincorsa ma supera il
piano frontale dellasta o tocca i materassi.

IL SALTO CON LASTA


Fasi tecniche del salto
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.

Rincorsa
Stacco-Imbucata
Caricamento
Raddrizzamento
Tirata e spinta
Valicamento e Volo
Atterraggio

FASI TECNICHE DEL SALTO

Rincorsa

Stacco-Imbucata

Caricamento

Raddrizzamento Tirata e spinta Valicamento e Volo Atterraggio

RINCORSA
La rincorsa il presupposto necessario a creare una
velocit di entrata e quindi lenergia da trasferire allattrezzo
per il piegamento ed avanzamento del sistema. Si svolge
con lasta tenuta in orizzontale.
Generalmente presenta una prima fase di
ACCELERAZIONE,
una fase centrale di PROGRESSIVO ALLUNGAMENTO
DEI PASSI,

una fase conclusiva INNALZAMENTO DELLE GINOCCHIA


ED AUMENTO DELLA FREQUENZA DEI PASSI per
predisporre il saltatore allo stacco-imbucata.

STACCO-IMBUCATA
Lasta dalla posizione di appoggio passa
alla posizione di presentazione cio si
abbassa verso la cassetta dimbucata.
Le braccia si distendono sopra la testa
con la mano destra
perpendicolare allarto di stacco.

Langolo formato da piede di stacco-mano


destra-punto dimbucata, consente il
trasferimento di energia al sistema astasaltatore.

CARICAMENTO e TIRATA
Lasta spinta dallatleta subisce una
deformazione immagazzinando energia
elastica.
Latleta in questa fase attraverso la
decontrazione delle spalle favorisce
lentrata del corpo per prepararlo alla fase
di tirata.
Con unazione di richiamo delle braccia,
si realizza lavvicinamento del bacino alle
impugnature.

IL RADDRIZZAMENTO
Lazione finale di tirata termina con il
raddrizzamento del corpo sullasta.
In questa fase importante che
latleta non anticipi la tirata di braccia,
cosi da permettere la salita del
bacino e la discesa delle spalle.
Lallineamento sullasta, consente
allatleta di ricevere lenergia che
lasta aveva precedentemente
immagazzinato, proiettandolo in alto
in direzione verticale.

ROTAZIONE E SPINTA
Allinizio del raddrizzamento dellasta,
latleta inizia continua la fase di tirata
che poi si tramuta in spinta,
consentendo il bacino di salire oltre le
impugnature e proiettare il corpo alla
fase di volo.
La spinta completa lazione di
rotazione e
verticalizzazione seguendo
praticamente il
prolungamento dellasta.

VALICAMENTO E VOLO
Durante il valicamento latleta
tiene uniti i segmenti corporei in
modo da non scomporsi.
La coordinazione nella fase di
volo fondamentale per non
vanificare la buona riuscita del
salto.

STRUTTURA DELLE ASTE

REGOLAMENTO
Il regolamento prevede:
L'atleta pu usare aste di qualsiasi lunghezza.
Lasta pu essere impugnata in qualsiasi modo.

Non permesso, dopo lo stacco da terra, spostare le mani verso l'alto


arrampicandosi sull'asta.
Ogni atleta ha a disposizione tre salti ed anche possibile, usarne solo
due e - non avendo ancora superato la misura - riservare l'ultimo
tentativo per una misura successiva.
Per ogni salto ciascun concorrente ha a disposizione un tempo
prestabilito, che varia a seconda del numero di atleti in gara. Il tempo
per il salto parte dal segnale di bandiera bianca del giudice e la rincorsa
dell'atleta deve partire prima che questo tempo finisca, pena la nullit
del salto.

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