Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
PRIMA LEZIONE
Staffetta: 4 x 100 m
Staffetta: 4 x 200 m
Staffetta: 4 x 400 m
Staffetta: 4 x 800 m
Staffetta: 4 x 1500 m
SI SVOLGONO SU PISTA SCOPERTA DA 400 m
(DA 6 A 10 CORSIE)
SALTI:
ALTO LUNGO ASTA TRIPLO
COMBINATI:
DECATHLON- PENTATHLON- EPTATHLON (donne)
SALTI:
ALTO LUNGO ASTA TRIPLO
COMBINATI:
EPTATHLON (M) PENTATHLON (F)
Secondo giorno:
110m Hs
Lancio del disco
Salto con lasta
Lancio del giavellotto
1500m
Secondo giorno:
Salto in Lungo
Lancio del giavellotto
800m
Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e
Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze
delle Attivit Motorie e
Sportive
Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport
800 METRI
Mezzofondo
Pista
1:40:91 (David Rudisha)
800 metri
J Sports Med Phys Fitness. 1991 Dec;31(4):499-504.
Physiological correlates to 800 meter running performance.
Deason J, Powers SK, Lawler J, Ayers D, Stuart MK.
MUCH OF THE INTRAMUSCULAR ATP PRODUCE AND
UTILIZED DURING AN 800 METER RUN COMES FROM
ANAEROBIC METABOLIC PATHWAY.
1500 METRI
Mezzofondo
Pista
3:26:00 (Hicham El Guerrouj)
1500 METRI
VO2max
Lattato
CE
Debito O2
(mL/Kg/min)
mMol/L
(Kcal/Kg/km)
mL/kg
73-80
18-21
0,98
52
800 METRI
MEZZI DI ALLENAMENTO PI EFFICACI:
1. CIRCUITI DI FORZA IN PALESTRA
2. RIPETUTE SU 100-600 metri, recupero (6-10)
1500 METRI
MEZZI DI ALLENAMENTO PI EFFICACI:
1. CIRCUITI DI FORZA E RESISTENZA IN PALESTRA
2. RIPETUTE SU 200-1200 metri, recupero (3-5)
TREMILA METRI
Mezzofondo
Pista
7:20:67 (Daniel Komen)
TREMILA METRI
TREMILA SIEPI
Mezzofondo Tecnico
Pista
7:53:63 (Saif Saaeed Shaheen)
TREMILA SIEPI
35 ostacoli alti 91 centimetri (76 per le donne).
28 normali e 7 con l'acqua:
5 per ognuno dei 7,5 giri da 400 m.
CINQUEMILA METRI
Mezzofondo
Pista
12:37:35 (Kenenisa Bekele)
CINQUEMILA METRI
3.
5.
6.
TECNICA DI CORSA
DIECIMILA METRI
Fondo
Cross Strada Pista
26:17:53 (Kenenisa Bekele)
MEZZA MARATONA
Distanza 21097 m: Fondo
Strada
MARATONA
Distanza 42195 m: Fondo
Strada
PURPOSE:
This study determined the reliability of the sex difference in pacing across many
marathons and after adjusting women's performances by 12% to address men's
greater maximal oxygen uptake and also incorporating information on racing
experience.
METHODS:
Data were acquired from 14 US marathons in 2011 and encompassed 91,929
performances. We operationalized pace maintenance as the percentage change in
pace observed in the second half of the marathon relative to the first half.
RESULTS:
The mean change in pace was 15.6% and 11.7% for men and women, respectively
(P < 0.0001). This sex difference was significant for all 14 marathons. Although
greater experience was associated with less slowing, controlling for the experience
variables did not eliminate the sex difference in pacing.
CONCLUSIONS:
The sex difference in pacing is robust. It may reflect sex differences in physiology,
decision making, or both.
.
This study assessed the persistence of muscle glycogen
supercompensation over the 3 days after the supercompensation
protocol. During the 3-day repletion phase, subjects rested and
consumed a high-CHO/low-protein/low-fat (85:08:07%) diet,
including a glucose-polymer beverage. A 3-day postloading phase
followed, which involved a moderately high CHO diet (60%) and no
exercise. The CHO-loading protocol increased muscle glycogen by
1.79 times baseline, and muscle glycogen remained near this level
during the 3-day postloading period. RESULTS INDICATE THAT
SUPERCOMPENSATED MUSCLE GLYCOGEN LEVELS CAN
BE MAINTAINED FOR AT LEAST 3 DAYS IN A RESTING
ATHLETE WHEN A MODERATE-CHO DIET IS CONSUMED.
1997
UTRAMARATONA
Distanza 100000 m: Gran Fondo
Strada
Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive
Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport
ATLETICA: VELOCITA
Partenza 200m
Partenza 110m HS
Partenza 100m
Partenza 400m
AI VOSTRI POSTI
PRONTI
SPARO
FALSA PARTENZA
Falsa partenza: quando un atleta si muove prima di 0,100 secondi dallo sparo.
Il tempo registrato da dei rilevatori di falsa partenza posizionati
dietro i blocchi di partenza che individuano il momento in cui l'atleta solleva il
peso dai blocchi di partenza.
In una qualsiasi competizione di velocit, dal 2010, il concorrente o pi che
compiono la falsa partenza sono squalificati.
LACCELERAZIONE
Lazione
L ARRIVO
Il
NO
NO
SI
L ARRIVO
200 METRI
La partenza avviene in curva
Gli atleti partono su linee sfalsate per compensare il diverso raggio
di curvatura.
Met della gara si corre in curva (rallentamento per effetto della
forza centrifuga) per cui sono pi ambite le corsie centrali.
200 METRI
Le corsie centrali sono quindi le pi ambite per:
Esigenze tecniche (azione di corsa)
Esigenze Tattiche (controllo degli avversari)
200 METRI
I
400 METRI
E il giro di pista.
Partenza sfalsata per via delle 2 curve.
E definita di resistenza alla velocit.
Vince chi sa economizzare le proprie energie e perde meno
velocit degli altri.
Gli atleti percorrono i primi 100m a circa il 90% della velocit max.
Raggiungono il massimo della velocit nei secondi 200m.
Rallentano negli ultimi 100m.
Gara a carico del meccanismo lattacido (valori max misurati)
RECORDS
MEN
60m: Maurice Green 6.39
(03.02 .1998)
60m Hs: Colin Jackson 7.30
(06.03.1994)
100m: Usain Bolt 9.58
(16.08.2009)
110m Hs: Aries Merritt 12.80
(07.09.2012)
200m: Usain Bolt 19.19
(20.08.2009)
400m: Michael Johnson 43.18
(26.08.1999)
400m Hs: Kevin Young 46.78
(06.08.1992)
WOMEN
60m: Irina Privalova 6.92
(11.02.1993)
60m Hs: Susanna Kallur 7.68
(10.02.2008)
100m: Florence Griffith10.49
(10.09.1999)
100m Hs: Yordanka Donkova12.21
(20.08.1998)
200m: Florence Griffith 21.34
(29.09.1999)
400m: Marita Koch 47.60
(06.10.1985)
400m Hs: Yuliya Pechenkina 52.34
(08.08.2003)
CLASSIFICAZIONE METABOLICA
60m- 60m HS
100m-100HS- 110 HS
(durata >6 <12 s)
Attivit di potenza ad
impegno prevalente
propulsivo
Impegno Anaerobico
Alattacido-Lattacido
200m
400m-400HS
(durata >19 <50 s)
Attivit di potenza ad
impegno prevalente
Anaerobico Lattacido
Pmax
(watt/kg)
60
200m
60m
400m
50
40
30
20
10
0
NOV
DIC
GEN
FEB
NOV
DIC
GEN
FEB
NOV
DIC
GEN
FEB
I tre atleti hanno fatto registrare migliori prestazioni da Nov a Feb (Squadrone, 1994).
CAMBIO
I SALTI
IN ESTENSIONE
IN ELEVAZIONE
LUNGO
ALTO
TRIPLO
ASTA
Le fasi comuni sono:
LUNGO
LUNGO
LUNGO
LUNGO E TRIPLO
Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive
Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport
ATLETICA: FONDO
La metodologia di allenamento
per
IL FONDO
maratona
Mezzofondo
prolungato
Mezzofondo
veloce
Anaerobico
alattacido
0,3%
0,5%
2-1%
10%
Anaerobico
lattacido
0,7%
1,5%
8-4%
40-20%
Aerobico
99%
98%
90-95%
50-70%
Concentrazioni
di LA
2 mmol/l
4 mmol/l
8-13
mmol/l
26 mmol/l
Velocit di corsa
RM
Velocit di corsa
85-95% RM 100-102% RM
RM
La periodizzazione
1 Mesociclo a carattere introduttivo;
2 Mesociclo a carattere fondamentale;
3 Mesociclo a carattere speciale
Periodo introduttivo
Durata
6-8 settimane
Obiettivi
Mezzi
1-Andature a carico
naturale, con cavigliere e
cintura zavorrata;
2-Sprint in salita.
Obiettivi
Mezzi
8-10
settimane
SVILUPPO DELLA
POTENZA AEROBICA
Diminuzione dei livelli di
lattato a parit di
velocit di corsa.
1-Fondo veloce;
2-Fondo veloce in
progressione;
3-Variazioni di
ritmo medie, brevi
e miste
4-Corsa in salita;
5-Gare.
SVILUPPO DELLA
RESISTENZA
ANAEROBICA
1-Fondo veloce in
progressione;
2-Variazioni di
ritmo brevi e miste.
INCREMENTO DELLA
RESISTENZA AEROBICA
/ Preparazione fisica e
mentale alla distanza/
Adattamento muscolo
tendineo
1. Ripetute lunghe
con recupero
breve
2. Fondo medio
MANTENIMENTO
DELLEFFICIENZA
MUSCOLARE
1-Circuit training
Obiettivi
Mezzi
Modalit esecutiva
1-Corsa a ritmo-maratona
2-Corsa media uniforme o
in
progressione
(Medio
Speciale)
3-Corsa di lunga durata
uniforme o in progressione
(Lungo Speciale)
4-Corsa
con
variazioni
specifiche e brevi recuperi
vicini al ritmo maratona
(Resistenza Speciale)
5-Blocco speciale
-18-25km RM
-18-25km dal 98% al 103%
RM
-12-18 km Variazioni:
103-112% R.M. Recuperi:
85-90% R.M.
-3-6 km. Pendenza 6%
-10-15 km
FINE
Universit di Cagliari
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Scienze delle Attivit Motorie e Sportive
I SALTI
Prof.Filippo Tocco
Fisiologo-Ricercatore
Specialista in Medicina dello
Sport
I SALTI
IN ESTENSIONE
IN ELEVAZIONE
LUNGO
ALTO
TRIPLO
ASTA
Le fasi comuni sono:
LA RINCORSA
La lunghezza della rincorsa varia a seconda delle caratteristiche
dellatleta
Lobiettivo quello di arrivare alla massima velocit con il giusto
piede di
stacco il pi vicino al limite della zona di stacco
La rincorsa (30-50m) progressivamente accelerata e con un numero
di passi predefinito quasi sempre uguale.
LUNGO
IL VOLO
I movimenti che latleta compie nella fase di volo
servono a mantenere velocit ed equilibrio.
Si possono osservare tre diverse caratteristiche di
volo:
1.
Il veleggiato o hang
IL VELEGGIATO O HANG
LUNGO E TRIPLO
IL SALTO TRIPLO
Fasi tecniche del salto
Rincorsa
Stacco
Hop (1balzo) Step (2 balzo) Jump (3balzo)
Volo
Atterraggio
IL SALTO TRIPLO
Fasi tecniche del salto
Rincorsa
Stacco
Hop (1balzo)
Step (2 balzo)
Jump (3balzo)
Volo
Atterraggio
LA RINCORSA
La rincorsa serve ad arrivare alla massima velocit
possibile per poter compiere nella maniera pi
ampia i tre balzi successivi.
La lunghezza della rincorsa dipende dalle
caratteristiche antropometriche degli atleti:
Atleti che non superano i 14 passi
Atleti che utilizzano rincorse di 18-22 passi
ENTRATA e STACCO
Questa azione coinvolge la totalit del corpo
e non solo larto di stacco.
Il movimento rapido dellarto di stacco viene
realizzato attraverso unazione di spinta del
piede, che poggia con tutta la superficie e
termina la sua azione spingendo con la sua
parte anteriore.
HOP (1 BALZO)
Durante la prima fase del volo latleta mantiene
una posizione di divaricata, mentre nella
seconda parte compie un passo.
Pertanto il contatto con il terreno avviene con lo
stesso arto di stacco,con appoggio di tutta la
pianta del piede.
STEP (2 BALZO)
Durante lesecuzione di questa fase avviene il
cambio della gamba di appoggio.
Il busto mantiene la sua perpendicolarit rispetto al
terreno mentre le braccia, con azione alternata o
sincrona, favoriscono lavanzamento della massa
del corpo ed il mantenimento dellequilibrio.
Larto libero, a questo punto, si apre al ginocchio
e prende contatto con il suolo con appoggio di tutta
la pianta del piede.
LATTERRAGGIO
Nella fase discendente della parabola latleta si
trover con le gambe verso avanti-basso, busto
leggermente inclinato verso le ginocchia e braccia
che si muovono dallavanti-alto verso il bassodietro.
IL SALTO IN ALTO
Nel tempo si sono
sviluppate diverse
tecniche:
Frontale
Forbice
Ventrale
Fosbury
FOSBURY
Viene dal nome dellatleta che alle
Olimpiadi di Citt del Messico nel 68,
vinse la medaglia doro a m 2,24 con uno
stile di salto innovativo basato su una
rincorsa a semicerchio con un
valicamento di tipo dorsale.
IL SALTO IN ALTO
Fasi tecniche del salto
Rincorsa
Stacco
Valicamento
Atterraggio
LA RINCORSA
Obiettivo della rincorsa quello di consentire la
realizzazione di uno stacco efficace.
La lunghezza, la velocit ed il ritmo della stessa
dipendono dalle caratteristiche tecniche e
strutturali del giovane atleta.
La rincorsa costituita in due parti:
1. un primo tratto rettilineo
2. un secondo tratto curvilineo
LA RINCORSA
Latleta effettua una rincorsa di 15-30m
( 8 -20 passi )
Per arrivare vicino allasticella si corrono
4-10 passi in linea retta e 4-10 passi in
curva prima dello stacco.
LO STACCO
La fase di stacco rappresenta il momento cruciale
del salto: lobiettivo quello di realizzare la
massima elevazione del centro di massa.
Per realizzare uno stacco efficace occorre aver
eseguito una forte spinta in avanti sul penultimo
appoggio.
IMPOSTAZIONE DELLO
STACCO
(differenze nei tre salti)
LO STACCO
Se si salta da destra il piede di stacco il
sinistro e viceversa
Deve avvenire vicino al primo ritto
Larto libero si slancia verso lalto
IL VALICAMENTO
Al momento dellimpostazione dello stacco latleta ha ancora
una leggera disposizione laterale allasticella.
IL VALICAMENTO
Il valicamento avviene trasversalmente e
dorsalmente allasticella
La schiena si
flette dorsalmente
Superata lasticella con il bacino necessario
richiamare le gambe,flettendo le ginocchia
al petto
LATTERRAGGIO
Avviene con la parte alta del dorso
E conveniente arrivare sul materasso con
le gambe leggermente divaricate
Rincorsa
Stacco-Imbucata
Caricamento
Raddrizzamento
Tirata e spinta
Valicamento e Volo
Atterraggio
Rincorsa
Stacco-Imbucata
Caricamento
RINCORSA
La rincorsa il presupposto necessario a creare una
velocit di entrata e quindi lenergia da trasferire allattrezzo
per il piegamento ed avanzamento del sistema. Si svolge
con lasta tenuta in orizzontale.
Generalmente presenta una prima fase di
ACCELERAZIONE,
una fase centrale di PROGRESSIVO ALLUNGAMENTO
DEI PASSI,
STACCO-IMBUCATA
Lasta dalla posizione di appoggio passa
alla posizione di presentazione cio si
abbassa verso la cassetta dimbucata.
Le braccia si distendono sopra la testa
con la mano destra
perpendicolare allarto di stacco.
CARICAMENTO e TIRATA
Lasta spinta dallatleta subisce una
deformazione immagazzinando energia
elastica.
Latleta in questa fase attraverso la
decontrazione delle spalle favorisce
lentrata del corpo per prepararlo alla fase
di tirata.
Con unazione di richiamo delle braccia,
si realizza lavvicinamento del bacino alle
impugnature.
IL RADDRIZZAMENTO
Lazione finale di tirata termina con il
raddrizzamento del corpo sullasta.
In questa fase importante che
latleta non anticipi la tirata di braccia,
cosi da permettere la salita del
bacino e la discesa delle spalle.
Lallineamento sullasta, consente
allatleta di ricevere lenergia che
lasta aveva precedentemente
immagazzinato, proiettandolo in alto
in direzione verticale.
ROTAZIONE E SPINTA
Allinizio del raddrizzamento dellasta,
latleta inizia continua la fase di tirata
che poi si tramuta in spinta,
consentendo il bacino di salire oltre le
impugnature e proiettare il corpo alla
fase di volo.
La spinta completa lazione di
rotazione e
verticalizzazione seguendo
praticamente il
prolungamento dellasta.
VALICAMENTO E VOLO
Durante il valicamento latleta
tiene uniti i segmenti corporei in
modo da non scomporsi.
La coordinazione nella fase di
volo fondamentale per non
vanificare la buona riuscita del
salto.
REGOLAMENTO
Il regolamento prevede:
L'atleta pu usare aste di qualsiasi lunghezza.
Lasta pu essere impugnata in qualsiasi modo.