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Una crisi economica generale

I NUOVI CARATTERI DEL COLONIALISMO


Atkinson Hobson, nel saggio pubblicato nel 1902 Imperialism. A study, si sforza di analizzare ci che ai suoi occhi era il fenomeno saliente del suo tempo: la creazione di imperi coloniali molto vasti (sotto il dominio degli stati-nazione europei). Colonialismo imperialistico: Conquista militare del territorio, dominio delle societ colonizzate e trasformazione di esse in entit politiche direttamente assoggettate alla madrepatria. Diversamente dal colonialismo sette-ottocentesco, questi nuovi imperi erano basati su un nuovo fenomeno denominato da Hobson cosmopolitismo del capitale. Cosmopolitismo del capitale: Tendenza del capitale industriale e finanziario dei grandi paesi industrializzati a cercare sempre nuovi spazi e nuovi mercati dinvestimento per allargare il mercato interno. Vennero create aree economiche protette, nelle quali far circolare le merci al riparo dalla concorrenza internazionale (per sfuggire alla crisi economica di sovrapproduzione). Ci fu una vera e propria spartizione del mondo tra le grandi potenze industrializzate, fatto che avr importanza epocale nellevoluzione storica a partire dal XIX secolo.

IL BOOM SPECULATIVO DEL 1871-73 E LO SCOPPIO DELLA CRISI ECONOMICA


Questa corsa alla creazione di immensi imperi coloniali dovuta allesplosione di una gravissima depressione (in seguito al ventennio di straordinario sviluppo). Questa era dipesa dal cosiddetto boom speculativo del 1873. Speculazione: lattivit di Lorigine dei fenomeni speculativi in Europa si fa risalire alla pace della guerra franco-prussiana. La Francia dovette pagare 5 miliardi di franchi-oro, e lo fece in tempi molto pi brevi del previsto, quindi operatori che sono in grado questa massa di capitali fu investita in diversi settori sviluppando lattivit economica e producendo una di prevedere laumento di valore di un bene in futuro. maggiore ricchezza complessiva e profitti maggiori. Questi ultimi portarono a numerose speculazioni sul rialzo del prezzo dei titoli nelle Borse europee. Tuttavia il prezzo delle azioni sal talmente tanto da non trovare riscontro con il prezzo reale: crollo banche austriache e germaniche -> disoccupazione -> minori redditi -> calo della domanda.

LE CAUSE STRUTTURALI DELLA CRISI


Le cause pi profonde di questa depressione (1873-96) furono: La crisi del settore ferroviario: Questo aveva trainato lo sviluppo industriale favorendo la formazione di mercati nazionali, il trasporto e la commercializzazione dei beni di consumo, e, conseguentemente, lo sviluppo dellindustria meccanica, siderurgica ed estrattiva. In seguito a questo effetto molto positivo, segu un effetto contrario negativo: infatti, nel momento in cui furono bloccati gli investimenti nel settore ferroviario (completate le linee ferroviarie) si ebbe un conseguente rallentamento anche negli altri settori. La crisi dellagricoltura: Lagricoltura americana (del sud) divenne estensiva e meccanizzata, con costi di produzione molto bassi. Ci fu possibile grazie allo scarso popolamento delle pianure e al fatto che le terre erano propriet dei contadini stessi. Con lo sviluppo dei mezzi di trasporto, i costi per il trasporto dei prodotti americani in Europa diminu. Lagricoltura europea fu duramente colpita dalla concorrenza americana, vedendo fallire numerose aziende agricole. La crisi nel settore industriale: Lequilibrio dellintero sistema industriale (a cui capo vi erano Inghilterra e pochi altri pesi) era fondato sulla presenza di grandi nazioni (Cina, India, Russia ecc) che fungevano da mercati per le merci europee e da forniture di materie prime per lindustria europea (riesportazione). A rompere questequilibrio fu lo sviluppo dellattivit produttiva dei paesi in cui si esportava (che ridussero le importazioni), e lavvento di una nuova potenza industriale come la Germania. La crisi di sovrapproduzione: Sia lagricoltura che lindustria subirono quindi una crisi di sovrapproduzione. Il mercato non era in grado di smistare le merci prodotte. Questo, in molti settori produttivi, caus il crollo e il fallimento di moltissime imprese.

IL PROTEZIONISMO E LA CONCENTRAZIONE MONOPOLISTICA


Al fine di risolvere il problema della diminuzione dei prezzi fu richiesta ladozione di tariffe doganali protettive (da agricoltori e industriali). Cos il modello liberista ebbe una crisi, tanto che tra il 1878 e il 1882 la maggior parte delle nazioni europee adott un modello protezionista. Venne abbandonato cos il libero scambio e lo stato torn a sostenere direttamente le industrie instaurando un rapporto pi favorevole con quella siderurgica. Cos, le industrie belliche divennero lelemento essenziale della politica anticrisi. In seguito alla crisi agricola: In Inghilterra: Lagricoltura fu liquidata, cos il paese divenne sempre pi dipendente dalle importazioni. In Italia: Fu applicato un protezionismo cerealicolo che protesse le industrie arretrate ma accentu il sottosviluppo del meridione. Le numerose industrie che fallirono furono acquistate a prezzi bassissimi da poche imprese, dando vita ai monopoli, i quali erano in grado di produrre una quantit ancora pi considerevole di merci e di controllare i prezzi del mercato. Nacquero anche le grandi societ finanziarie che controllavano i pacchetti azionari di maggioranza di un notevole numero di imprese. Oltre a questo fu necessario estendere il mercato in modo tale da allargare il numero dei consumatori e controbilanciare le tendenze alla sovrapproduzione sempre latenti: nuovi mercati e investimenti.

Colonialismo e imperialismo
I PAESI INDUSTRIALIZZATI E LA CORSA ALLE COLONIE
Le conquiste coloniali costituirono un mezzo efficace per superare la crisi di sovrapproduzione dei paesi industrializzati. Ad avviare il nuovo processo di colonizzazione fu lInghilterra: il governo britannico avvi una nuova fase di espansionismo, che port lInghilterra a possedere circa delle terre emerse. In Africa gli inglesi, nella seconda met dellOttocento, assunsero il controllo di una larga fascia di territori che andava dal Mediterraneo al capo di Buona Speranza. Nel 1882 occuparono lEgitto, creando tensione con la Francia. LInghilterra ottenne un controllo quasi completo del paese, inserendosi con un commissario allinterno dellamministrazione egiziana. Nel continuare ad espandersi in Africa gli inglesi combatterono una durissima guerra contro i boeri, che alla fine furono costretti a cedere i loro ricchissimi territori (ricchi di oro e diamanti); si costitu cos lUnione sudafricana, uno stato autonomo, ma sottoposto al controllo inglese. Poi tocc alla Francia ad estendere il suo dominio in Africa e nellEstremo oriente, conquistando il Congo occidentale, il Sudan, il Madagascar ecc. Tra le ultime ad avviarsi allespansione coloniale vi furono la Germania e lItalia. LItalia conquist parte dellEritrea e della Somalia mente la Germania vari punti dislocati dellAfrica.

LA SPARTIZIONE DELLAFRICA TRA LE POTENZE EUROPEE.


La conquista dellAfrica fu un impresa abbastanza semplice grazie alla superiorit tecnica e militare degli europei, utilizzando parte delle loro stesse strutture per esercitare con maggiore efficacia il dominio coloniale. La spartizione del territorio africano avvenne in modo quasi pacifico, furono poche e non influenti le rivolte anticoloniali, animati dalla volont di difendersi dal potere bianco. La suddivisione dei territori fu fatta sulle carte geografiche, senza tenere conto degli insediamenti umani preesistenti e creando separazioni traumatiche, le cui conseguenze si risentono ancora oggi. Solo nel nuovo secolo cominciarono movimenti indipendentistici che accettavano il nuovo assetto e si prefiggevano lobbiettivo di costruire moderni stati indipendenti.

LA DIFFICILE CONQUISTA DELLASIA


Ben diversa fu la penetrazione in Asia, dove le potenze europee: Affrontarono societ pi sviluppate e complesse di quelle africane. Furono ostacolate da altre potenze assenti in Africa (Russia, Giappone, Stati Uniti). Colonialismo mondiale: Stati Uniti: Espansero la loro influenza nel pacifico e in Asia. Russia: La sua espansione si diresse verso larea del Pacifico e la Cina. Giappone: Era molto attratto dalla Cina, in quanto sprovvista di industrie e quindi un mercato in cui far confluire la propria produzione. Proprio tra Russia e Giappone esplose una guerra allinizio del 20 secolo per contendersi la Cina. Contemporaneamente esplosero ribellioni popolari del luogo contro gli stranieri: la pi famosa la rivolta dei boxers che raggiunse dimensioni tali da intimorire europei e giapponesi. Riconobbero lindipendenza alla Cina mantenendola aperta al libero scambio delle merci europee e americane.

DUE DIFFERENTI MODELLI DI COLONIALISMO


Africa: Inglesi: Colonie di popolamento dove la popolazione bianca era pi alta e queste godevano di autonomia maggiore. Mentre quelle con prevalenza di popolazione di colore era direttamente assoggettata a Londra. Francesi: Senza alcuna distinzione, tutte le colonie dipendevano da Parigi. Belgi: Lunica propria colonia fu gestita come una grande azienda moderna. Tedeschi: Impero con maggior attenzione alle questioni militari piuttosto che strategico-economiche. Asia: Non si costruirono vere e proprie colonie di popolamento e fallimentari furono le occupazioni territoriali per aumentare il prestigio. In Asia si svilupparono colonie uniformate al modello inglese del direct rule (governo diretto, applicato in India). Differenti colonialismi comportarono lo stesso effetto: Il nazionalismo europeo -> Imperialismo -> nazionalismo africano e asiatico.

LIDEOLOGIA DELLA CONQUISTA


La politica di conquista aveva per bisogno di giustificazioni agli occhi dellopinione pubblica. Cos fu mostrata al popolo la conquista: Missione civilizzatrice che la superiore civilt europea doveva compiere presso le popolazioni selvagge. Gli intellettuali favorirono lespandersi di questa concezione: nei loro testi infatti chiara la figura del colonizzatore bianco che si fa promotore del progresso universale assoggettando i colorati. Puro razzismo. In parte serv anche la scusa religiosa per giustificare le conquiste territoriali (in seguito a violenze subite da gruppi di missionari). Valvola di sfogo per lenorme crescita della popolazione europea, costretta ad occupare nuovi territori. Tale giustificazione per non era credibile, dato che la stragrande maggioranza degli emigranti si diresse in America del Nord (60 milioni di europei). Lopera di esplorazione scientifica, geografica e antropologica nei nuovi territori fu uno strumento per proseguire alla penetrazione politica. Gli stessi esploratori spesso, evadendo dai loro compiti stretti, negoziavano trattati di amicizia con i capi indigeni (sfruttati per legittimare loccupazione futura europea).

1900-14: un nuovo ciclo di espansione economica


LE CAUSE DELLA CRESCITA ECONOMICA MONDIALE
Verso la fine degli anni 90, cessata la crisi, si avvi un nuovo ciclo di espansione. Le cause della crescita economica mondiale 1900-14 sono: Diminuzione del tasso di mortalit. Crescita demografica. Allargamento del mercato. Sfruttamento dei nuovi giacimenti auriferi nelle regioni del Sudafrica. Aumento della disponibilit doro e della quantit di moneta: favorendo i commerci internazionali. La rivoluzione dei trasporti, che permise una velocizzazione ed un minor costo dei trasporti, ampliando i mercati.

NUOVE FONTI DI ENERGIA: LELETTRICIT E IL PETROLIO


Il processo di sviluppo economico port alla scoperta di due nuovi fonti di energia: Elettricit: Essa segn linizio di una nuova era: o Produrre elettricit divenne una nuova attivit industriale. o Lelettricit venne impiegata nelle industrie a sostituire il vapore (nelle ferrovie). o Lelettricit venne impiegata anche negli usi civili (nelle citt). o Cominci a diffondersi luso del telefono. o La diffusione dellenergia idroelettrica consent anche ai paesi poveri di carbone di progredire velocemente nello sviluppo industriale. Grazie a questo fu possibile anche un decentramento industriale che favor la crescita urbana. Petrolio: o Affianc e gradualmente sostitu il carbone. o Dapprima usato solo per lilluminazione, ora impiegato anche nel settore automobilistico e navale (motore a scoppio). o Utilizzato anche per il riscaldamento domestico (stufe a cherosene).

I PROGRESSI DELLINDUSTRIA CHIMICA E LA RIVOLUZIONE DELLACCIAIO


Anche lindustria chimica si svilupp considerevolmente grazie alle nuove scoperte: Lutilizzo di sostanze chimiche nellagricoltura (fertilizzanti). Lalluminio che divenne in poco tempo un prodotto di massa. I coloranti artificiali (che diedero un forte impulso al settore tessile). Lacciaio (lega di ferro e carbonio) che ebbe un enorme sviluppo nella seconda met dell800. Si scopr come trasformare la ghisa in acciaio. Esso divenne un materiale di primaria importanza dato che divenne pi conveniente dellimpiego del ferro. Torre Eiffel.

UNA NUOVA RIORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL SISTEMA ECONOMICO


Tale progresso fu tale da determinare una riorganizzazione del sistema economico a livello planetario. La trama dei commerci internazionali si fece sempre pi fitta: Le due potenze emergenti Stati Uniti e Giappone rimasero fuori a causa del loro elevato aumento demografico che assorbiva la produzione e non esportava. LInghilterra, pur restando la direttrice delleconomia mondiale, si vide affiancare dalle potenze della Germania e degli Stati Uniti. La produzione industriale aument del 200% mentre la produzione di materie prime del 65%. Per la prima volta le importazioni europee sorpassarono le esportazioni. Questo significava che il mondo non era pi unenorme fonte di risorse ma unenorme area in grado di assorbire la produzione dei paesi industrializzati. Il colonialismo aveva fatto dellAsia, dellAfrica e dellAmerica latina degli immensi mercati aperti alle potenze imperialiste.

LA FABBRICA MECCANIZZATA E IL TAYLORISMO


I grandi gruppi monopolistici possedevano imprese in grado di effettuare un controllo complessivo del ciclo produttivo. Il lavoro nelle fabbriche divenne sempre pi meccanizzato andando a costituire un sistema complesso formato da un gran numero di processi meccanici interconnessi. La complessit tecnologica e organizzativa di tale sistema comportava lassunzione di personale altamente specializzato. In questo contesto si afferm lorganizzazione scientifica del lavoro industriale, teorizzata da F. Taylor: taylorismo. I suoi obbiettivi: Basso costo della manodopera. Alto livello dei salari. Aumento della produttivit. Il lavoro completo e complesso svolto da un solo operaio comportava uno spreco di tempo e di fatica. Cos al posto delle operazioni complesse vennero sostituite operazioni semplici che venivano ripetute in serie dagli operai (che venivano cronometrati) e che portavano alla produzione del prodotto finito. Cos la manodopera venne a costare di meno anche perch gli operai non dovevano pi essere per forza specializzati data lelementarit del lavoro da svolgere. I controllori del lavoro registravano i ritmi degli operai cercando di raggiungere i risultati migliori. Ci port a: Massima produttivit. Scomparsa dei mestieri operai e di una classe lavoratrice qualificata e personalizzata.

LA RAZIONALIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE: DAL TAYLORISMO AL FORDISMO


Nacque la necessit di razionalizzare la produzione in modo da massimizzare la velocit di produzione permessa dal taylorismo: fordismo: Il lavoro portato alloperaio, e non viceversa. La scomposizione tayloristica dei gesti complessi in gesti semplici. Il calcolo esatto dei tempi di lavoro. La produzione in serie e di massa. Venne creata cos la catena di montaggio: essenziale nella nuova fabbrica. Il fordismo divenne una vera e propria filosofia di vita. Ford era convinto che tra prosperit industriale e allargamento del mercato attraverso linnalzamento del livello di vita ci fosse una stretta connessione. Aumento produzione -> Alti salari -> Operaio -> Consumatore -> Alta produzione soddisfatta. La macchina di Ford infatti seguiva il famoso modello T che aveva un design semplicissimo.

La societ di massa
LESPANSIONE DEI CONSUMI E LA NASCITA DEL CONSUMATORE MODERNO
Lallargamento del mercato interno costitu una delle componenti essenziali della ripresa economica e del lungo ciclo espansivo delleconomia. Le masse proletarie e la piccola borghesia urbana e rurale avevano vissuto in condizioni di miseria spaventosa non riuscendo mai a varcare stabilmente la soglia della sopravvivenza fisica. Grazie allinnovazione tecnologica e alla riorganizzazione della produzione anche questi gruppi sociali poterono accedere alla fruizione dei beni: lindustria ora lavorava su larga scala e diminuiva i prezzi. Grazie alla diffusione dei sindacati aumentarono i salari del lavoratori. Economia basata sul consumo di massa. Questo port ad una crescita notevole del tenore di vita.

GRANDI MAGAZZINI, STADI E CINEMA


La trasformazione del mercato riguard anche i sistemi di distribuzione. Gi nella seconda met dellOttocento, nelle grandi citt, erano comparsi i grandi magazzini, grandi fabbricati a pi piani dove era possibile trovare di tutto. Il primo fu aperto a Parigi nel 1852 (Bon March), simbolo del nuovo modo di vendere e di comperare, nel quale era scomparso ogni rapporto diretto tra acquirente e venditore. Data lampia gamma di prodotti era necessario trovare un metodo per attirare lenorme massa dei consumatori: la pubblicit. Grazie al circolo + pubblicit -> + lettori -> + pubblicit nacque la stampa quotidiana e periodica. La diffusione della scolarizzazione faceva lievitare il numero delle persone capaci di leggere. Nacquero cos i grandi quotidiani dopinione, i settimanali dinformazione, la stampa per ragazzi, i rotocalchi femminili e gli antesignani delle soap opere. Nasce il tempo libero, che utilizzato per dedicarsi alle nascenti occupazioni: sport di massa e il cinema. I luoghi dintrattenimento divennero i luoghi dove trascorrere la domenica e le festivit, in sostituzione della chiesa e della piazza. Nellimitare gli sfarzi dellalta borghesia si diffonde la passione per lauto (la Zero italiana della Fiat) e per il turismo.

La crisi dello stato liberale


LINGRESSO DELLE MASSE NELLA VITA SOCIALE
Nacque una nuova domanda di partecipazione politica, avanzata dalle masse fino ad allora escluse dalla vita civile. I sistemi elettorali: Collegi uninominali: In ogni circoscrizione si eleggeva un solo deputato. Maggioranza semplice: Vinceva il candidato con il maggior numero di voti. Diritto di voto limitato: Ai maschi che avevano un certo reddito. Questo tipo di sistema permetteva lelezione solamente a pochi notabili locali, e non esistevano veri e propri partiti ma solo due raggruppamenti: moderato-conservatore e liberal-progressita. Tra il 1870 e il 1910 lEuropa vide lingresso delle masse nella vita politica delle nazioni. Pian piano ci si spinse verso il suffragio universale, la prima ad attuarlo fu la Francia, una delle ultime lItalia.

LA CRISI DEL SISTEMA POLITICO LIBERALE


Il sistema politico liberale resse fin quando la partecipazione alla vita politica rimase ristretta ad un gruppo ristretto di proprietari terrieri e benestanti. Ma con il prepotente inserimento delle classi lavoratrici e dei ceti medi urbani e rurali nella vita politica si ebbe una rottura tra societ e sistema politico. Al fine di combattere per il suffragio universale scesero in campo nuovi movimenti politici: Partiti socialisti: o 1875 -> Socialdemocrazia tedesca [ SPD ]. o 1880 -> Partito operaio francese. o 1885 -> Partito operaio belga. o 1892 -> Partito socialista italiano [ PSI ]. o 1898 -> Partito socialdemocratico russo. Sindacati: Che conobbero un aumento dei loro iscritti e una penetrazione capillare nelle fabbriche e nelle campagne. Movimenti femministi: Questi fecero del diritto di voto un obbiettivo di importanza decisiva per la conquista dellemancipazione della donna, ancora subordinata alluomo. Le donne aderenti a questi movimenti venivano chiamate suffragette. Questi movimenti accelerarono laffermazione di democrazie parlamentari con una pi estesa base elettorale. o 1866 -> Due associazioni statunitense, una moderata ed una progressista. o 1867 -> Societ nazionale per il voto femminile in Inghilterra. o 1870 -> Associazione per i diritti di voto delle donne in Francia. o 1881 -> Anna Maria Mozzoni fond la Lega promotrice degli interessi femminili in Italia.

VERSO LA DEMOCRAZIA DEI PARTITI


Con il passaggio da monarchie parlamentari a democrazie parlamentari si ebbe un passaggio dal sistema uninominale al plurinominale. Il primo riduceva il dibattito politico a due sole fazioni opposte, impedendo la creazione di partiti. Allo scopo di superare quella politica fondata sullo scontro dei notabili contabili era necessario introdurre un sistema plurinominale che consentisse lelezione di pi candidati: nascono i partiti di massa. Questi partiti erano il risultato evolutivo dei primitivi: Partiti liberali: Raggruppamenti di notabili, privi di strutture organizzative sul territorio e fondati su rapporti diretti con gli elettori. Aumentando il numero degli elettori non era pi possibile avere dei rapporti diretti con ognuno, cos nacquero i: Partiti di massa: Muniti di strutture organizzative stabili che permettevano di far conoscere il programma e i candidati agli elettori.

I PARTITI SOCIALISTI, I CATTOLICI E I MOVIMENTI REAZIONARI


Partiti socialisti: I movimenti socialisti diedero vita a complesse macchine organizzative, fortemente insediate a livello sociale tra i lavoratori che intendevano rappresentare, e strettamente collegate con sindacati e associazioni cooperative. Nacquero cos grandi partiti di massa composti di funzionari che svolgevano il mestiere di politico di professione. Nel 1889 -> Seconda internazionale. Partiti cattolici: o Italia: Democrazia cristiana, fondato da Romolo Murri nel 1900, da cui nacque il Partito popolare italiano. o Germania: Zentrum, che si oppose a Bismarck nel suo tentativo di sottoporre la chiesa ad un rigido controllo statale. Partiti reazionari: In essi confluirono classi dominanti e strati sociali pi bassi. Essi erano abbastanza eterogenei, ma, generalmente erano pervasi dal nazionalismo, dal razzismo e da un odio per gli ideali democratici, per le masse e per la loro affermazione politica. Una problema che diede diversi problemi fu laccesso dei contadini alla vita politica, che furono strumentalizzati: Francia e Germania: I contadini costituirono la base politica dei partiti della propriet terriera, conservatrice e reazionaria. Italia: I contadini aderirono al movimento operaio e cattolico. Stati Uniti: I contadini diedero vita ad un partito autonomo Peoples Party che fall molto in fretta.

La nazionalizzazione del movimento operaio


LA SCELTA LEGALITARIA DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Limmissione delle masse operaie nel sistema politico avvenne attraverso le grandi organizzazioni sindacali e i partiti socialisti. La nazionalizzazione del movimento operaio (formazione di partiti socialisti nazionali) profondamente connessa alla situazione economicosociale del tempo. Essa infatti fu il risultato della frammentazione del mercato determinata dal protezionismo. Scissione dei socialisti: Minimalisti: Scelta legalitaria. Attraverso il parlamento e le elezioni potevano realizzare i propri obbiettivi di trasformazione sociale. Massimalisti: Scelta illegale. Attraverso unazione rivoluzionaria. I gruppi dirigenti seguirono il programma minimo, volta ad ottenere risultati concreti attraverso una strategia riformista. I sindacati e partiti in tutta Europa attraversarono un periodo comune: La lotta contro le tendenze autoritarie al fine di ottenere una legislazione che tutelasse il lavoro. (prima: legislazioni antisocialiste). Questobbiettivo comune permise la ripresa dellinternazionalismo che mirava alla creazione di organismi sovranazionali che dirigessero lattivit ed il dibattito teorico dei singoli partiti nazionali.

LA SECONDA INTERNAZIONALE
Momento saliente di questo processo fu il congresso dei partiti marxisti (Parigi, 1889) in cui si convenne alla necessit di riprendere lattivit internazionale attraverso congressi periodici: Seconda internazionale. Solo 11 anni dopo, a causa della chiusura dei partiti, venne istituito il Bureau socialiste International, centro propulsivo della S.I. Il tema pi discusso fu laccettazione del parlamentarismo, a cui si oppose: Sindacalismo rivoluzionario: Esso puntava allazione diretta del proletariato che, facendo riferimento al tradeunionismo inglese, doveva essere svincolato dalle strategie dei partiti. Si svilupp soprattutto dove i sindacati erano pi deboli: Italia, Spagna, Francia. Questa corrente, attraverso gli IWW, fu una delle componenti essenziali del movimenti operaio americano. Nel gruppo dirigente della Seconda Internazionale nacquero di conseguenza vari contrasti che, in realt, erano nati in seno alla socialdemocrazia tedesca, ma essa era talmente importante che si imposero a livello europeo.

IL RIFORMISMO DI EDUARD BERNSTEIN


Alla base di questo scontro politiche vi fu il pensiero di Eduard Bernstein, che invit ad una revisione del pensiero marxista: Marx: Inevitabilit del crollo e del superamento del capitalismo. Bernstein: Il capitalismo era dotato di capacit di autoregolazione (date dal superamento della crisi). Marx: Lindustrializzazione avrebbe portato ad una polarizzazione; imprenditori da un lato e dallaltro i proletari. Bernstein: Lindustrializzazione port alla crescita delle classi medie ed un relativo benessere per i laboratori. Per Bernstein lobbiettivo era quello di riformare lo stato in senso democratico, e non impadronirsi del potere con una rivoluzione. Sebbene (Amsterdam, 1904) la S.I. rifiut la teoria bernsteiniana, essa divenne la strategia reale seguita dai grandi partiti operai. Ci port ad una progressiva subordinazione dei partiti socialisti alle strategie delle diverse borghesie nazionali. A dimostrazione di questo il colonialismo: Sebbene la S.I. dichiar il suo carattere antimilitaristico, i diversi partiti socialisti (tranne il PSI) aderirono a questa campagna.

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