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Il piacere e la crisi dellestetismo (in GABRIELE DANNUNZIO)

1)
Ben presto per DAnnunzio si rende conto che lesteta, in lotta contro la borghesia in
ascesa, non ha la forza di opporvisi realmente; il culto della bellezza si trasforma in
menzogna. Nel suo primo romanzo, il piacere (1889) lautore si ritrae con lesteta
Andrea Sperelli, dominato dalla finzione. Egli intrattiene un rapporto ambiguo con gli
oggetti e le persone che lo circondano: infatti, leroe diviso tra due immagini
femminili, Elena Muti che incarna lerotismo lussurioso e Maria Ferres la donna pura
che rappresenta loccasione di un riscatto e di unelevazione spirituale. Ma in realt
lesteta mente a se stesso: la figura della donna angelo solo oggetto di un gioco
erotico pi sottile e perverso, fungendo da sostituta di Elena, che Andrea continua a
desiderare e che lo rifiuta. Andrea finisce per tradire la sua menzogna con Maria, ed
abbandonato da lei, restando solo con il suo vuoto e la sua sconfitta. Lautore orienta i
lettori verso una sbalordita ammirazione per il bello: il piacere non rappresenta il
definitivo distacco di DAnnunzio dalla figura dellesteta.
2)
Caratteristica dominate di D' Annunzio,l' estetismo nasce da un' atteggiamento
antipostivistico e irrazionale: la scienza incapace di rendere la felicit con la sua
realt oggettiva; l' altre pu ridare vita al sogno creando un mondo di raffinata
bellezza.Il poeta essere di eccezzionale sensibilit ricrea le esperienze aristocratiche.
L' estetismo di D'Annunzio caraterizzato da:
-stretto rapporto tra arte e vita
-ricerca costante di nuove esperienze esistenziali ed artistiche
-una concezione dell'arte come artificio privilegiando la parola rara e ricercata.
Il Piacere un romanzo che presenta il profilo dell'eroe decadente. D'annunzio sembra
comprendere che l'esteta non ha la forza di opporsi realmente alla borghesia in
ascesa.La costruzione dell'estetismo entra allora in crisi. Protagonista del romanzo la
figura di un esteta, Andrea Sperelli, il quale non che un "doppio" di D'Annunzio
stesso, in cui l'autore parla dellla sua crisi e della sua insoddisfazione. Andrea un
giovane aristocratico, artista, proveniente da una famiglia di artisti "tutto impregnato
di arte". Il principio fare la propria vita, come si fa un'opera darte", in un uomo dalla
volont debolissima, quale Andrea, diviene una forza distruttiva, che lo priva di ogni
energia morale e creativa, lo svuota .

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