Salone de Mobile. Milano 16–21/04 Salone de Mobile.

Milano 16–21/04
Pad. 6 Stand D40 Pad. 6 Stand D40
Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

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o da foreste gestite in maniera sostenibile Martedì 5 marzo 2024 Anno 49 N° 55 - In Italia € 1,70

Presidenziali Usa

La Corte Suprema
dà il via libera a Trump
Via libera per Donald Trump. La Cor- Il commento
te Suprema federale ha dato ragio-
ne all’ex presidente degli Stati Uniti
dichiarandolo eleggibile per le presi-
denziali del 5 novembre. La decisio-
Il Super Martedì
ne consegna una grande vittoria a
Trump, perché ribalta anche le sen-
delle due Americhe
tenze di Maine e Illinois, e disinne-
sca il tentativo di altri Stati progres- di Marta Dassù
sisti di sbarrargli la strada. Biden
intanto continua a essere
fiducioso: “Vincerò di nuovo”. O
ggi il Super Tuesday confermerà la
prospettiva di un “re-match” a
di Massimo Basile, novembre fra Donald Trump e Joe Biden. È
Anna Lombardi e Paolo Mastrolilli uno schema che piace poco agli americani,
● alle pagine 2 e 3 dicono i sondaggi. ● a pagina 35 k Florida Donald Trump nella biblioteca della villa di Mar-a-Lago a Palm Beach ALON SKUY/AFP

Intervista al capo della marina

I 40 anni di A&F

“Italia, scudo anti-Houti”

Credendino: “Il Duilio pronto a difendere i mercantili non solo dai droni, ma da ogni tipo di minaccia”
Donnet, Generali:
“Ddl Capitali,
vedo rischi, legge
Nel Mediterraneo sfide ravvicinate con le navi russe. “Adesso la priorità è proteggere i cavi sottomarini”
da cambiare”
Missione Aspides: la maggioranza media per ottenere i voti del M5S di Walter Galbiati

Il punto di Gianluca Di Feo

La partita dell’Abruzzo
«Il Caio Duilio può proteggere i mer-
Conte bifronte cantili dai droni e da ogni missile de-
in politica estera gli Houti». Il capo di Stato maggiore
Enrico Credendino parla dell’impe-
Il caso Marsilio,
di Stefano Folli
gno della Marina nel Mar Rosso, do-
ve avrà il comando di tre missioni, e
su e giù da Roma
descrive i duelli da Guerra Fredda governa dall’auto
Q ualcuno si stupisce della
nuova iniziativa di Giuseppe
con i russi: «La sfida decisiva è difen-
dere i cavi sui fondali». La maggio-
Conte in politica estera. Il capo del
M5S ha distolto per un momento
l’attenzione dall’Ucraina.
ranza tratta con i 5S per il voto sull’o-
perazione Ue Aspides.
dal nostro inviato
Concetto Vecchio
● alle pagine 8 e 9
«I l Ddl Capitali era stato
presentato come uno
strumento per spingere le
● alle pagine 4 e 5. Servizi di
● a pagina 35 Casadio e Franceschini imprese a quotarsi in Italia, ma
nei fatti rischia di generare
l’effetto opposto». Philippe
Diritti Anni di piombo Donnet, ad di Generali, ha
un’ opinione chiara sul
provvedimento del governo in
Francia, Morta Balzerani materia di mercati. ● a pagina 15

l’aborto entra tra i br mai pentiti Cartabia: “Ue,

nella Costituzione del caso Moro sì alle riforme
di Michela Marzano di Abbate e Colaprico
no al potere di veto”
Q uando i diritti delle donne sono
attaccati nel mondo, la Francia
di Giuseppe Colombo
● a pagina 14
si mobilita e si pone all’avanguardia
del progresso», ha detto il premier
francese Gabriel Attal qualche
Gentiloni: “Urne?
Salone de Mobile. Milano 16–21/04
giorno fa, anticipando il voto di ieri
che ha inserito nella Costituzione il
In Europa non mi
Pad. 6 Stand D40
diritto all’interruzione volontaria di
gravidanza a maggioranza
aspetto ribaltoni”
schiacciante. ● a pagina 34 Barbara Balzerani e Renato Curcio
Servizi di Ginori e Ziniti di Diego Longhin
● a pagina 19 ● alle pagine 26 e 27 ● a pagina 14

NZ
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pagina
.
2 Primo piano La sfida per la Casa Bianca
Il sì della Corte Suprema
“Trump può candidarsi
alla presidenza degli Usa”
Bocciata all’unanimità la sentenza del Colorado che aveva escluso il tycoon. Ma a maggio i giudici
potrebbero negargli l’immunità: i processi ripartirebbero a ridosso delle elezioni. Oggi il Supermartedì
di Massimo Basile
New York — Via libera per Donald
Trump. La Corte Suprema federa-
le, all’unanimità, ha dato ragione al-
l’ex presidente degli Stati Uniti di-
chiarandolo eleggibile per le presi-
denziali del 5 novembre. Un singo-
lo Stato, in questo caso il Colorado,
non può escludere un candidato
dal correre per la guida del Paese.
Quel compito, ha stabilito l’alta cor-
te, spetta al Congresso. I giudici di
Washington dovevano decidere sul-
l’esclusione dalle primarie di parti-
to stabilita a dicembre dalla Corte
Suprema del Colorado in base alla
terza sezione del 14° emendamen-
to, approvata dopo la Guerra Civi-
le, che vieta a chi giura sulla Costi-
tuzione e partecipa a un’insurrezio-
ne di candidarsi a ruoli federali.
Trump è stato incriminato per il
coinvolgimento nell’insurrezione
del 6 gennaio 2021, quando centina-
ia di suoi sostenitori assaltarono il
Campidoglio nel tentativo di bloc-
care l’elezione di Joe Biden. I giudi-
ci non hanno definito Trump un “in-
surrezionista”, come aveva fatto il
Colorado, e hanno ripassato la pal-
la al Congresso, a cui spetta il com-
I legali di Donald
consegnano ai giudici
i file su come voleva
bloccare Biden
pito di applicare il comma. I demo-
cratici ci proveranno, ma con po-
che possibilità di successo.
La decisione consegna una gran-
de vittoria a Trump, perché ribalta
anche le sentenze di Maine e Illi-
nois, e disinnesca il tentativo di al-
tri Stati progressisti di sbarrargli la
strada. «Nove a zero unanime», ha
esultato il tycoon sulla sua piatta-
forma Truth. «Grande vittoria per
l’America» ha aggiunto a caratteri
cubitali. La sentenza galvanizzerà i
trumpiani chiamati al voto oggi, Su-
per Tuesday, la grande giornata del-
le primarie in 15 Stati, e nella quale
Trump compirà un passo decisivo
verso la nomination. In gioco, un
terzo dei delegati. La sfidante, Nik-
ki Haley, sembra avere ancora me-
no chance dopo la sentenza di ieri.
Anche se poi il 5 novembre potreb-
be decidere di candidarsi da indi-
pendente per far perdere Trump.
Ma le buone notizie per Trump fi-
niscono qui. Le cattive arrivano dai
tribunali. In Wisconsin due suoi ex
avvocati hanno accettato di conse-
gnare alla procura migliaia di file,
tra email e messaggi, prove della
strategia adottata nel 2020 per falsi-
ficare i documenti e ribaltare il ri-
sultato delle presidenziali in alme-
no sei Stati. A New York l’ex capo fi-
nanziario della Trump Organiza-
tion, Allen Weisselberg, ha raggiun-
to un accordo con la procura di Ma-
Punto di svista
A Washington
La prima vittoria
di Haley alle primarie
Nikki Haley ha vinto le
primarie repubblicane a
Washington Dc: è il primo
successo per l’ex governatrice
della Carolina del Sud e
sfidante di Donald Trump per
la nomination alle
presidenziali. È anche la prima
volta che una donna del Gop
vince nella capitale.
di Anna Lombardi
I dolori del vecchio Joe Biden. Il pre-
sidente li ha confidati al prestigioso
New Yorker che ieri gli ha dedicato
un profilo intitolato “L’Ultima Cam-
pagna”: «Se non pensassi di aver
messo in atto le politiche migliori
per il Paese, non mi ricandiderei. Ma
sono orgoglioso di quanto fatto, vo-
glio continuare». Sulla carta, ha ra-
gione lui: ha trasformato in leggi
progetti senza precedenti traccian-
do un percorso di rilancio e soluzio-
ni green. L’inflazione rallenta, la di-
soccupazione è a numeri pre pande-
mia, il mercato azionario batte nuo-
vi record. Tanto che The Donald già
prova a mettere il cappello sull’eco-
nomia: «Va così perché gli investito-
ri sanno che vincerò io». Ma la perce-
zione degli americani è diversa. Tol-
nhattan per dichiararsi colpevole
di falsa testimonianza nell’inchie-
sta sugli asset gonfiati al fine di otte-
nere prestiti a condizioni vantag-
giose. I due casi ci ricordano che le
procure non molleranno la presa
su Trump, il quale dunque ha biso-
gno di un secondo assist dalla Cor-
te Suprema: che gli riconosca l’im-
munità assoluta dai processi. «Do-
po la sentenza sul Colorado - ha
commentato - otterrò l’immunità».
Ma qui la partita è più incerta. Il ty-
coon è stato rinviato a giudizio a
Washington, per istigazione all’in-
surrezione; in Georgia, per il tenta-
tivo di sovvertire il risultato delle
presidenziali, e a Miami, dove è ac-
cusato di aver portato via illegal-
mente dalla Casa Bianca file riserva-
ti. In tutto, 91 capi d’accusa, contan-
do anche il quarto processo, il più
scabroso: quello che comincerà a
New York il 25 marzo e in cui l’ex
presidente è accusato di aver paga-
to in nero la pornostar Stormy Da-
niels, perché non rivelasse, in pie-
na campagna presidenziale 2016,
Biden intanto arranca nei sondaggi
ma resta fiducioso: “Vincerò di nuovo”
to un sondaggio di Quinnipiac Uni-
versity che a febbraio dava Biden 6
punti avanti al rivale, in altri rileva-
menti è sempre dietro di 4-5 punti.
Secondo Bloomberg, a turbare gli
elettori sono i suoi 81 anni, certo: il
44% teme non sia in grado di gover-
nare (il 45 ritiene Trump, su cui pesa-
no 91 capi d’accusa, “pericoloso”). Il
74, poi, è convinto che l’economia
stenti. E il 72 crede che solo il tycoon
possa rilanciarla.
Il presidente che aveva promesso
di rivolgere l’attenzione lontano dal
Medio Oriente, concentrandosi sul-
la competizione cinese, non è aiuta-
Martedì, 5 marzo 2024
Ellekappa
una passata relazione extraconiu-
gale. Trump ha chiesto al giudice di
bloccare la testimonianza dell’ac-
cusatrice, perché teme che i detta-
gli piccanti possano demolire la
sua già ammaccata immagine. Que-
sto potrebbe essere l’unico proces-
so da qui a novembre, oppure il pri-
mo di una nuova serie. Dipenderà
dalla Corte Suprema, che sull’ im-
munità dovrebbe decidere a fine
maggio. Quel nove a zero di ieri po-
trebbe rivelarsi arma a doppio ta-
glio per Trump: dopo essersi dichia-
rato “onorato” dall’unanimità, con
il parere favorevole anche dei tre
membri liberal, sarebbe più diffici-
le sostenere la parzialità dei giudici
nel caso rigettassero la sua richie-
sta di ottenere l’immunità. In quel
caso il processo di Washington, che
sarebbe dovuto partire ieri ma è sta-
to sospeso in attesa della decisione
della Corte, potrebbe cominciare a
fine settembre. Cioè nella fase fina-
le della campagna elettorale, a po-
co più di un mese dalle elezioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente democratico
re il loro peso scrivendo in 101mila
j Joe Biden (il 13 per cento) “uncommitted”,
Il presidente Usa “non impegnato”, sulla scheda.
è in corsa «Convincerò gli israeliani ad accet-
per ottenere tare la creazione di uno Stato palesti-
il secondo nese in cambio di relazioni norma-
mandato lizzate con l’Arabia Saudita» dice a
tal proposito al solito New Yorker.
Come intenda rilanciare più am-
to nemmeno dalla guerra a Gaza. E piamente la sua campagna, lo capi-
infatti sembra pronto a dare mag- remo certo dai toni dell’imminente
gior attenzione al disappunto degli discorso sullo Stato dell’Unione di
elettori più empatici alla causa pale- giovedì, solitamente concentrato su
stinese che già alle primarie del Mi- priorità politiche e risultati ottenu-
chigan – stato col più alto numero di ti. I consigli tattici non mancano. Si-
arabi-americani - hanno fatto senti- mon Rosenberg, del think tank libe-
.
Martedì, 5 marzo 2024
ral New Policy Institute a Cnn si dice
convinto che «Trump è oggi avversa-
rio più debole del 2020». E dunque
meglio essere semplici: «Battere sul-
l’assalto del tycoon alla democrazia,
l’estremismo su temi come l’aborto,
e sui valori sociali». Joel Benenson,
già stratega di Obama nel 2008, sug-
gerisce l’opposto: «The Donald ha in-
teresse a stare al centro dell’arena.
Joe smetta di parlarne e si concentri
sulla sua visione e valori economi-
ci». Secondo lui, infatti, «Trump ha
un principale nemico: sé stesso.
L’antipatia che i suoi comportamen-
ti, alla lunga, suscitano sugli elettori
indipendenti che determineranno il
risultato». Comunque vada, chiosa
Biden, il suo rivale «già so che conte-
sterà il risultato. Ma io sono fiducio-
so di vincere. Sono l’unico ad averlo
battuto. Lo batterò di nuovo».
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Primo piano La sfida per la Casa Bianca
Tra i migranti di Tijuana
sulla cui sorte si gioca
la partita della Casa Bianca
Tijuana — Orlin si alza la maglietta
e indica una cicatrice sulla schiena:
«Vedi? Questo è il punto dove è en-
trata la pallottola. Mi hanno ricuci-
to, ma non sono riusciti ad estrarla.
Ho bisogno di andare negli Usa per
operarmi, oltre che trovare lavoro».
Storie di ordinaria violenza, che
abbondano tra gli ospiti della Casa
del Migrante, centro di accoglienza
fondato dai missionari scalabrinia-
ni a Tijuana per dare rifugio a depor-
tati, rifugiati in transito, sfollati in-
terni al Messico, e migranti di vario
genere. Da quando esiste, ha offerto
assistenza a oltre 250mila persone,
sfidando tutte le politiche di contra-
sto adottate sui due fronti del confi-
ne, dove ora Joe Biden e Donald
Trump si giocano un bel pezzo di
Casa Bianca. Quando si parla dell’e-
mergenza migrazioni negli Usa, gli
occhi sono puntati sul Texas, per-
ché il governatore Abbott sfida le
politiche dell’amministrazione ac-
cusate di essere permissive. Guar-
dandola però dall’altra parte della
frontiera, a due passi dal miraggio
californiano, la questione cambia
assai.
«Lavoravo in un negozio di frutta
e verdura nell’Honduras — racconta
Orlin Vallecillo — ma il proprietario
non riusciva più a pagare il pizzo.
Neanche lo sapevo che il sistema
funzionava così, ma quelli della
gang locale sono venuti a punirci.
Mi hanno sparato due volte nella
schiena e spezzato un braccio. Guar-
da: la vedi la differenza con l’altro?
Proteste Sono sopravvissuto perché pensava-
Manifestanti no di avermi ammazzato, ma appe-
davanti alla sede na guarito sono dovuto scappare».
della Corte Così è cominciato il suo viaggio con
Suprema la carovana: «Otto settimane a pie-
mentre veniva di, un inferno. E non solo per la fati-
presa la ca, la fame, il freddo. Le gang cono-
decisione a scono il percorso dei migranti e ven-
favore di Trump gono a rapirli, per costringerli a la-
vorare nelle piantagioni di droga.
Se rifiuti, ti ammazzano».
In qualche modo lui è riuscito a
scappare, e mentre attraversava il
Chiapas ha incontrato Maria, ragaz-
za messicana in fuga dalla violenza
del suo Stato: «Vogliamo sposarci e
mettere su famiglia. Il Messico mi
ha dato il permesso di soggiorno,
perché riconosce che sono un rifu-
giato. Ora però ho fatto domanda di
asilo negli Usa, perché là c’è il lavo-
ro. Quando me lo daranno, farò veni-
re anche mia madre, mio nonna e
mia sorella. So fare il carpentiere,
chiedo solo un lavoro onesto».
Pat Murphy, prete newyorchese
che dirige la Casa, conosce bene gli
intrighi politici del suo Paese: «Gli
Il reportage
dal nostro inviato Paolo Mastrolilli
k In fuga dall’Honduras
Orlin Vallecillo ha il permesso di residenza in
Messico, ma spera di poter entrare negli Usa
Usa hanno bisogno di immigrati, e
questa gente di lavoro. Servirebbe
l’onestà di riconoscere le due esi-
genze, e conciliarle con una riforma
efficace dell’immigrazione legale».
Trump però ha bocciato la legge
che gli stessi repubblicani avevano
scritto con i democratici, perché la
soluzione non la vuole proprio. Ha
Orlin, vittima bisogno di uno slogan da usare in
delle gang campagna elettorale, perciò aborri-
in Honduras, sce qualsiasi via d’uscita reale.
Alma, assistente di padre Mur-
è arrivato phy, mostra l’aula dove i bambini
in Messico stanno iniziando la giornata di scuo-
con una la: «Abbiamo circa 140 ospiti. In pas-
sato accoglievamo solo uomini de-
pallottola portati, ma dal 2019 abbiamo cam-
in corpo biato, accettando anche le famiglie.
“Voglio Il motivo sono state le carovane in
arrivo dal Centramerica, perché era-
andare no piene di bambini soli, o accompa-
negli Usa per gnati da padri e madri. Adesso il 40
operarmi per cento dei nostri ospiti sono sfol-
e trovare lati interni messicani, il 30 per cen-
to deportati e il 30 per cento fami-
un lavoro” glie». La Casa offre un tetto, cibo, ve-
stiti, assistenza medica e legale:
pagina 3
j La frontiera
Agenti Usa
lungo il muro
di confine
con il Messico
a Tijuana
«Per entrare devono fare domanda
allo U.S. Customs and Border Pro-
tection, ma ci vogliono almeno sei
mesi per ottenere un appuntamen-
to. Abbiamo ospiti che lo hanno per
il 2026. Poi vanno all’incontro e in
maggioranza vengono bocciati, per-
ché non possono permettersi avvo-
cato e traduttore, e quindi non rie-
scono a provare il caso per la richie-
sta d’asilo. A quel punto sono in
trappola: a casa non possono torna-
re, perché rischiano la vita; in Messi-
co non hanno lavoro; ma gli Usa
non li vogliono. Perciò, disperati, pa-
gano 7.000 dollari ai “coyote” che li
fanno passare illegalmente. Una vol-
ta dentro si consegnano al Cbp, spe-
rando di essere accettati. Quando
vengono deportati i “coyote” li
aspettano al confine e li rapiscono,
per farli lavorare da schiavi nelle lo-
ro piantagioni, o usarli come ostag-
gi per chiedere riscatti ai parenti ne-
gli Usa, se li hanno». Questo spiega
perché il muro di Trump non servi-
rà mai a nulla: «Sono disperati, con-
dannati comunque a morte. Non sa-
rà una barriera a fermarli. Morire
per morire, tanto vale provare a sca-
valcarla».
I repubblicani accusano Biden di
aver spalancato la frontiera, e in ef-
fetti da quando c’è lui sono arrivati
un paio di milioni di illegali all’an-
no. Alcuni magari sono davvero
“bad hombre”, come dice Trump.
«Ma il motivo — spiega Alma — non è
la politica Usa. La maggior parte dei
nostri ospiti non sa neppure chi sia
presidente. Alcuni parlano dialetti
che neppure io capisco. Le ragioni
sono all’origine, ossia il peggiora-
mento delle violenze e le condizio-
ni da fame che li obbligano a scappa-
re». Adesso, per esempio, l’emer-
genza non c’è: «Capisco che tutti ne
parlano, perché quest’anno ci sono
le presidenziali tanto negli Usa,
quanto in Messico. La verità, però, è
che la crisi più acuta è passata. Ci
aspettavamo un’ondata di arrivi e
avevamo preparato tutto per gestir-
la, ma finora non si è materializza-
ta. Il perché non lo sappiamo, però
è la dimostrazione che il dibattito
politico spesso non coincide con la
realtà».
Sulla loro pelle, intanto, si gioca
comunque il futuro della Casa Bian-
ca. E quando avverti Orlin che lui e
Maria potrebbero non avere un futu-
ro negli Usa, pallottola da estrarre
inclusa, ti fissa con lo sguardo smar-
rito: «Io indietro non posso tornare,
perché stavolta non sbagliano: mi
ammazzano sicuro».
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pagina
.
4 Primo piano Medio Oriente in fiamme
Aspides, dubbi a sinistra
La maggioranza media
per avere il voto dei 5S
In commissione sì di destra e Pd, il Movimento si astiene, Avs è contraria e non vota. Oggi in Aula
il governo valuta di rimarcare il carattere “difensivo” della missione per ottenere il sì dei contiani
di Giovanna Casadio
roma — «Cosa vogliono fare Movi-
mento 5 Stelle e sinistra: lasciare in
mezzo al mare i nostri marinai?». Il
vicepresidente della Camera Gior-
gio Mulè, ex sottosegretario forzista
alla Difesa, va all’attacco. La riunio-
ne delle commissioni Difesa e Esteri
di Montecitorio, primo test per auto-
rizzare la missione Aspides nel Mar
Rosso, si è appena conclusa. I grilli-
ni si sono astenuti, la sinistra di Avs
non ha partecipato. Viene sancita la
spaccatura delle opposizioni, per-
ché il Pd vota a favore, come i renzia-
ni, autorizzando le missioni militari.
Sarà oggi però il giorno della veri-
tà, nel voto dell’Aula sia alla Camera
che al Senato. E già ieri in poche ore,
tutto è sembrato ribaltarsi. Si potreb-
be andare infatti verso un voto bipar-
tisan. La maggioranza infatti si è di-
chiarata disponibile a una operazio-
ne dis-ambiguità: rendere chiaro
che la missione della Marina italia-
na nel Mar Rosso è “difensiva”. Fan-
no sapere i 5Stelle: se - e solo se - sarà
riformulato il passaggio in cui si par-
la dei compiti “eminentemente di-
fensivi” dell’operazione Aspides,
cassando l’avverbio “eminentemen-
te”, allora i parlamentari del Movi-
mento potrebbero votare a favore.
Diversamente, potrebbero anche
scegliere il “No”. Prima vogliono leg-
gere il testo: verificare cosa sia scrit-
to nero su bianco. Resta invece del
tutto contraria Avs. Marco Grimaldi,
il vicepresidente di Alleanza verdi si-
nistra, dichiara: «La missione nel
Mar Rosso rischia di aumentare il li-
Danni ai cavi nel Mar Rosso: “Stop al 25% del traffico web”
di Enrico Franceschini
londra — Dopo avere stravolto il
traffico marittimo attaccando le na-
vi che attraversano il mar Rosso per
portare merci dall’Europa all’Orien-
te e viceversa, gli Houti sono accusa-
ti di avere colpito un altro veicolo
del mondo globale: i cavi sottomari-
ni delle telecomunicazioni interna-
zionali. Negli ultimi giorni i cavi ap-
partenenti ad almeno quattro dei
maggiori operatori sono stati “ta-
gliati”, causando “significative in-
terruzioni” ai network telefonici e
al traffico web di buona parte del
Medio Oriente. Secondo la Hong
Kong Global Communications
(Hgc), il 25% delle comunicazioni
fra Asia ed Europa ha subito danni.
La Hgc non dice chi ha tagliato i ca-
vi, ma nelle scorse settimane i ribel-
li yemeniti, gli stessi che attaccano
le navi, avevano minacciato di met-
tere nel mirino le telecomunicazio-
ni distruggendone le infrastrutture
Le posizioni del centrosinistra sul voto di oggi
1 2
Partito democratico
Nel voto di oggi in
Parlamento, assicurato il
voto a favore del Pd al
pacchetto di missioni
italiane (tra cui Aspides)
proposto dal governo
ma con alcuni distinguo
vello del conflitto soprattutto se au-
torizzerà l’attacco a basi nello Ye-
men. Perciò non voteremo per auto-
rizzare attacchi militari».
Il Parlamento oggi darà il via libe-
ra a un pacchetto di missioni milita-
ri. Aspides è la principale, ovvero l’o-
perazione-scudo europea, con dura-
ta di un anno e l’obiettivo di proteg-
gere le navi civili in transito davanti
alle coste dello Yemen dagli attac-
chi degli Houti. Il cacciatorpedinie-
re Caio Duilio ha già avuto il battesi-
mo del fuoco, abbattendo un drone
Houti, indirizzato contro la nave del-
la Marina italiana. L’altra importan-
te missione è la Levante che predi-
Compromessa la rete di
comunicazione tra Asia
ed Europa. Accuse agli
Houti, ma loro negano
i Il leader
Abdul-Malik
al-Houthi, il
leader degli
Houti
sottomarine.
Abdul-Malik, leader degli Houti,
nega che ci sia il suo gruppo dietro
un’azione del genere, scaricando la
colpa sulla Marina militare di Stati
Uniti e Gran Bretagna, che insieme
ad altri Paesi sta proteggendo la na-
vigazione commerciale nel mar Ros-
so. Citando fonti di intelligence, il si-
to di news israeliano Globes afferma
tuttavia che sono stati i ribelli yeme-
niti a tagliare i cavi. Tra le reti di co-
Movimento 5 Stelle
Incerto il voto del M5S:
il partito di Conte chiede
che nel testo
di maggioranza non si
parli più di una missione
“eminentemente”
difensiva
I dem sono a favore
ma lamentano scarso
coinvolgimento delle
Camere e sottolineano
alcuni distinguo
L’allarme
municazione danneggiate c’è un si-
stema di cavi lungo 25 mila chilome-
tri che collega l’Asia meridionale
con l’Europa attraverso l’Egitto. An-
che la Europe India Gateway, il ca-
vo che collega l’India all’Europa, è
stata danneggiata. Fermare i com-
merci e compromettere le comuni-
cazioni fra tre continenti: questo ap-
pare l’obiettivo degli Houti nella lo-
ro offensiva al servizio dell’Iran con-
tro l’Occidente e i suoi alleati nel
3
Alleanza Verdi Sinistra
Contrarietà scontata
da parte di Alleanza
Verdi Sinistra. Per il
gruppo “la missione nel
Mar Rosso rischia di
aumentare il livello del
conflitto”
spone interventi italiani per gli aiuti
umanitari a favore della popolazio-
ne palestinese della Striscia di Gaza.
Dal Pd è appunto assicurato il vo-
to a favore alle missioni, ma con al-
cuni “distinguo”. Quindi i Dem han-
no lavorato a un loro documento:
non appoggeranno le premesse del-
la risoluzione di maggioranza. Spie-
ga il senatore dem Alessandro Alfie-
ri: «Il governo ci ha chiesto di velo-
cizzare i tempi, quindi a Palazzo Ma-
dama andiamo direttamente in Au-
la, avendo fatto solo una istruttoria
in commissione. Abbiamo protesta-
to. Ma ora il punto è uno: deve esse-
re chiaro che si tratta di una missio-
mondo arabo sunnita.
Di certo c’è che riparare i cavi
prenderà almeno due mesi, indica-
no gli esperti del settore, ammesso
che sia possibile: le compagnie le
cui telecomunicazioni sono state
danneggiate dovrebbero prima ot-
tenere il permesso dagli Houti di
operare nel mar Rosso e poi assu-
mersi la responsabilità di una com-
plicata operazione nel mezzo del
conflitto in corso nella regione, tra
Martedì, 5 marzo 2024
La Duilio
Tre marinai della
Marina militare a
bordo della
Nave Duilio in
navigazione nel
Mar Rosso per la
missione
Aspides
ne di protezione attiva delle imbar-
cazioni e non offensiva; che va pun-
tualizzato l’obiettivo della de-escala-
tion; che il governo deve riferire pe-
riodicamente in Parlamento». Rinca-
ra Enzo Amendola, capogruppo del
Pd in commissione Esteri alla Came-
ra: «Indispensabile più azione diplo-
matica per un cessate il fuoco e più
aiuti e risorse per la popolazione ci-
vile innocente vittima della catastro-
fe umanitaria di Gaza». L’ex mini-
stro del Lavoro Andrea Orlando bat-
te sulla necessità di chiarire il rag-
gio d’azione della missione, in parti-
colare dopo l’abbattimento del dro-
ne Houti: Aspides deve essere difen-
siva.
Compatta la maggioranza di go-
verno, da Fratelli d’Italia a Forza Ita-
lia alla Lega. Nella mattinata di oggi
è prevista la comunicazione sia a
Montecitorio che a Palazzo Madama
del ministro degli Esteri, Antonio Ta-
jani , poi il voto delle risoluzioni.
razzi e droni lanciati dai ribelli dello
Yemen, la reazione delle difese anti-
aeree occidentali e i raid aerei di
Usa e Gran Bretagna sulle basi degli
Houti.
La campagna di bombardamenti
angloamericani contro i ribelli in-
contra peraltro qualche difficoltà.
Dopo settimane di raid, l’aspettati-
va di Washington e Londra è di ave-
re fortemente ridotto la capacità de-
gli Houti di attaccare le navi con
missili e droni. Fonti militari Usa di-
cono però al Financial Times che le
insufficienti informazioni dei servi-
zi di spionaggio sugli arsenali dei ri-
belli rendono poco chiaro il livello
dei danni inflitti dai bombardamen-
ti. La minaccia rimane, dunque, e il
quotidiano della City nota che per
cancellarla servono anche pressio-
ni diplomatiche sull’Iran affinché
sia Teheran a ordinare agli Houti di
fermare gli attacchi alle navi. E di
non tagliare i cavi delle comunica-
zioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024
l “Caio Duilio” è
una nave
«I concepita proprio
per queste
missioni e può
affrontare tutto
l’arsenale degli
Houti: oltre ai droni, anche i missili da
crociera e quelli balistici. Prima il
mondo era semplice: facevamo
missioni a supporto della pace. Dal
2022 invece abbiamo dovuto
recuperare rapidamente la capacità
di combattere in situazioni ad alto
rischio». L’ammiraglio Enrico
Credendino è diventato capo di Stato
Maggiore alla vigilia di una tempesta
perfetta: nel giro di due anni alla
guerra in Ucraina si è aggiunta quella
di Gaza. «Ormai la Marina viene
chiamata a svolgere un lavoro
straordinario: abbiamo toccato il
record di 42 navi operative
contemporaneamente su sessanta;
adesso sono in media 35. Ma la crisi
nel Mar Rosso ha fatto comprendere
a tutti i cittadini l’importanza delle
rotte marittime. La nostra è
un’industria di trasformazione, ha
bisogno di ricevere materie prime ed
esportare prodotti: il 40 per cento
passa proprio da Suez. A causa degli
assalti degli Houti il traffico nel Mar
Rosso si è ridotto del 43 per cento,
con costi triplicati per la necessità di
circumnavigare l’Africa e il rischio
che molte compagnie preferiscano
usare i porti dell’Atlantico a discapito
di quelli della Penisola. In passato poi
gli attacchi dei pirati somali nella
stessa zona hanno colpito tutte le
nazioni, invece ora le navi cinesi non
vengono toccate e ne approfittano: i
movimenti dei loro cargo sono
cresciuti».
Ammiraglio, tutti gli occhi sono
puntati sul Mar Rosso. Temete altri
attacchi?
«Il cacciatorpediniere “Caio Duilio”
ha i sensori e gli armamenti che
servono per fronteggiare le minacce,
ma soprattutto un lungo
addestramento. Abbiamo dei
droni-bersaglio che sono molto simili
a quelli degli Houti e prima di partire
prepariamo gli equipaggi ad
abbatterli usando i cannoni di bordo.
Io ho passato i primi quindici anni
come ufficiale addetto alla difesa
contraerea: conosco molto bene
donne e uomini del “Caio Duilio”, so
quanto sono bravi. Il comandante ha
Primo piano Medio Oriente in fiamme
Intervista al capo di Stato maggiore della Marina militare
Credendino
“Pronti contro tutte
le armi degli Houti
La sfida è nei fondali”
sempre avuto la situazione sotto
controllo: è stato avvistato uno
sciame di droni, poi uno si è staccato
e ha puntato verso il “Caio Duilio”. Il
comandante ha trasmesso avvisi via
radio, poi ha identificato l’ordigno
nell’oscurità con un visore
all’infrarosso e aperto il fuoco: lo
hanno abbattuto con sei colpi di
cannone. Agiamo solo in maniera
difensiva».
Dal febbraio 2022 quanto è
cresciuto l’impegno della Marina?
«È aumentato moltissimo. La guerra
in Ucraina ha avuto come impatto
l’incremento della flotta russa nel
Mediterraneo: nel 2015 avevano una
sola nave, l’anno scorso sono arrivati
a schierarne 18 con tre sottomarini.
Non è una minaccia diretta ma alza la
tensione e il rischio di incidenti.
Nell’estate 2022 una fregata russa a
Otranto ha manovrato a meno di
mille metri da una nostra. E la fregata
“Carabiniere” si è dovuta interporre
tra una portaerei statunitense e
un’unità di Mosca che si è messa a
lanciare droni proprio mentre
decollavano i jet Usa: un modo di
disturbare che non si vedeva dai
tempi della Guerra Fredda».
Si ritiene che gli Houti abbiano
sabotato i cavi sottomarini. Cosa
fate per proteggere le
infrastrutture nei fondali?
«La Marina ha appena fatto un
di Gianluca Di Feo
f per cento delle comunicazioni
k L’ammiraglio Enrico Credendino
Il Caio Duilio può
fronteggiare ogni
tipo di minaccia nel
Mar Rosso: sono stati
addestrati a lungo
Nel Mediterraneo più
navi russe e manovre
da Guerra Fredda
Vanno potenziate le
difese sottomarine
g su cui dobbiamo investire: il ministro
US/ MARINA MILITARE/ANSA
accordo con Telecom Sparkle. Il 99
digitali passa dai cavi nei fondali e
loro stanno raddoppiando quelli nel
Mediterraneo: fra poco un quarto del
traffico internet mondiale transiterà
sotto il Mediterraneo. All’indomani
della distruzione del gasdotto Nord
Stream 2 abbiamo dato il via
all’operazione “Fondali Sicuri”
facendo uscire in mare i nostri
cacciamine: con tutti i mezzi che
hanno capacità di controllo dei
fondali pattugliamo le infrastrutture
critiche nazionali, che sono quasi
tutte marittime. Non solo. Abbiamo
creato nel comando di Santa Rosa
una centrale operativa unica a livello
europeo dove confluiscono i dati
classificati dei nostri sensori, di quelli
alleati e le informazioni delle aziende
– Sparkle, Eni, Terna, Enel – e questo
ci permette di avere il monitoraggio
di quello che avviene sott’acqua. Il
neonato Polo della Subacquea con
sede a La Spezia metterà insieme in
modo strutturale la sfera pubblica e
gli operatori privati. Noi dobbiamo
sapere chi transita nei fondali, dove
lo fa e perché. Quindi servono
sensori, centrali di comando e droni
in grado di intervenire, guidati da
navi- madre che saranno a loro volta
con o senza equipaggio. È un settore
della Difesa Guido Crosetto
pagina 5
I numeri
Le missioni navali
48
Navi attaccate dagli Houti
Di queste 22 sono state
colpite, una affondata e una
sequestrata. In 26 occasioni
sono stati usati missili, in 10
droni
43%
Il calo transiti nel Mar Rosso
Alla diminuzione dei transiti è
corrisposto il 41% di aumento
delle navi che fanno la
circumnavigazione dell’Africa
35
Navi della Marina operative
Delle imbarcazioni operative,
9 si trovano fuori dal
Mediterraneo, più un
sottomarino e 11 sezioni aeree.
Impegnati in queste attività
3.822 militari
intervenendo al lancio del Polo della
Subacquea ha detto che le risorse per
i fondali dovranno essere pari a
quelle per lo Spazio».
L’Italia avrà non solo il comando
tattico dell’operazione europea
Aspides ma anche quello della
missione Ue Atalanta e quello della
CTF153 con gli americani: in pratica,
tutte le navi per la protezione del
traffico mercantile nel Mar Rosso.
Abbiamo risorse sufficienti?
«Sì. Anche se agli equipaggi viene
richiesto uno sforzo eccezionale,
affrontato con sacrificio e
professionalità. Invece dei cento
giorni in mare previsti ogni anno, se
ne fa il doppio: sei mesi. I francesi
hanno doppio equipaggio per
ciascuna nave, noi non siamo in
grado. Quest’anno manderemo in
pensione la portaerei “Garibaldi”, il
cacciatorpediniere “De La Penne” e
una fregata per avere abbastanza
personale per le nuove navi. Non ci
sono alternative. Una volta il
Mediterraneo era presidiato dall’Us
Navy, poi dalla presidenza Obama il
loro focus si è spostato
sull’Indo-Pacifico. Chi ha riempito
questo vuoto? Mosca, che ora preme
per avere una base in Libia, ma non
solo: i turchi, con cui le relazioni sono
ottime, tra poco avranno la seconda
flotta della Nato. Gli algerini
schierano sei sottomarini russi con
missili Kalibr, l’Egitto ha sempre più
navi. Una situazione complessa in cui
abbiamo esteso le operazioni fino al
Mediterraneo orientale e ottenuto il
riconoscimento di un ruolo leader da
parte degli Usa e degli altri alleati».
Oltre a quelle militari, voi avete
appena concluso una missione
umanitaria curando bambini e
donne palestinesi feriti a Gaza…
«La Marina ha una missione duale,
militare e umanitaria: le navi hanno
grandi spazi e sono state concepite in
maniera modulare per essere messe
al sostegno della popolazione. La
portaerei “Cavour”, che è massima
espressione bellica di un Paese, nella
prima spedizione è andata ad Haiti
per soccorrere i terremotati. E il
“Vulcano” ha curato decine di donne
e bambini palestinesi grazie alle
proprie capacità sanitarie e alla
consolidata collaborazione con ong
che hanno team medici pronti a
intervenire con noi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
6 Primo piano Medio Oriente in fiamme Martedì, 5 marzo 2024

i I missili sul Nord

L’arrivo del ministro del gabinetto di
guerra Benny Gantz a Washington; in
basso, l’attacco di Hebzollah sul Nord
di Israele che ha fatto un morto e
diversi feriti

Il messaggio Usa a Netanyahu

Gantz ricevuto a Washington
Gli Stati Uniti chiedono tregua e più aiuti alla popolazione. Biden: “La rabbia non può spazzare i riferimenti morali”
Trattative in salita, Hamas non sa quanti ostaggi sono vivi. L’Onu: “Stupri sugli israeliani” in mano ai jihadisti

dalla nostra inviata Francesca Caferri

beer sheva — Sulla strada principa- Gantz ha affrontato ieri a Washing- sti non possono sostituire le conse-
le di Beer Sheva, Sud di Israele, una ton con la vicepresidente america- gne via terra. La richiesta a Israele –
donna rallenta il traffico mostrando na Kamala Harris e il consigliere per ancora una volta – è di aumentare il
un cartello. Sopra, ci sono i volti di al- la Sicurezza nazionale Jack Sulli- livello degli aiuti, anche aprendo al-
cuni dei 131 ostaggi israeliani ancora van. Il fatto che il più accreditato ri- tri punti di passaggio. Un duro mes-
in mano ad Hamas: alle sue spalle, vale di Netanyahu venga ricevuto la- saggio in questo senso era stato lan-
cartelli più grandi e una piccola fol- scia pochi dubbi sullo scontento ciato due giorni fa da Harris, che ieri
la. Una frazione rispetto a quella che a Washington circola nei con- ha ribadito il momento delicato che
che ieri ancora una volta si è raduna- fronti del premier. Ieri un nuovo son- attraversa la trattativa al Cairo: «Sia-
ta di fronte alla Knesset (il Parlamen- daggio ha confermato che per molti mo nella fase in cui possiamo arriva-
to) e alla residenza del primo mini- israeliani Gantz è l’uomo del futuro: re a un accordo», ha detto.
stro a Gerusalemme per ricordare i se si votasse ora il suo National uni- Ma a dimostrare quanto questa
150 giorni in prigionia degli ostaggi: ty party avrebbe 31 seggi contro i 16 idea sia divisiva, ci sono le parole
ma il fatto che la protesta arrivi fin del Likud di Netanyahu. del ministro per la Sicurezza nazio-
qui, nel deserto del Negev, in un’a- Al centro dei colloqui alla Casa nale Itamar Ben Gvir che chiede di
rea del Paese solitamente lontana Bianca c’è stata la situazione umani- interrompere le trattative e di passa-
dai sussulti politici racconta bene taria di Gaza: ieri gli Stati Uniti han- re a una nuova fase di «intensi com-
quanto, a cinque mesi dagli attacchi no fatto sapere che proseguiranno battimenti»: esattamente il contra-
del 7 ottobre, la sorte delle persone con i lanci di cibo, acqua e medicine rio di quello che Joe Biden ha detto
rapite quel giorno sia ancora l’ele- iniziati nei giorni scorsi ma che que- di augurarsi in un’intervista al setti-
mento centrale della politica e della manale New Yorker. «Capisco la rab-
vita di Israele. bia ma non puoi lasciare che ti con-
Ieri su quello che accadde quel sumi e ti faccia perdere i riferimenti
giorno è arrivato un parere che qui morali», ha detto.
non fa che accrescere rabbia e dolo- Ieri per la trattativa è stata una
re: gli esperti delle Nazioni Unite sul- giornata di stallo, con un altro rap-
la violenza sessuale in teatri di guer- presentante di Hamas che ha spiega-
ra hanno pubblicato un rapporto in to alla Bbc che la lista dei prigionieri
cui sostengono ci siano «fondati mo- vivi e morti che Israele aspettava co-
tivi per ritenere» che i miliziani di k Presidente egiziano Al Sisi me condizione per sedersi al tavolo
Hamas abbiano perpetrato «violen- non esiste. «Sono in diversi luoghi e
ze sessuali, inclusi stupri e stupri di In Egitto con diverse persone, non sappiamo
gruppo» quel giorno, che violenze con esattezza quanti siano morti sot-
sono state riscontrate anche sugli
Pena capitale ai leader to i bombardamenti e quanti di sten-
ostaggi e che è probabile che «lo sia- dei Fratelli musulmani ti: ci serve una tregua per fornire i
no ancora». dati», ha sostenuto Basem Naim.
Il mancato riconoscimento delle Un tribunale egiziano ha Mentre gli occhi del mondo resta-
violenze sessuali è stato uno dei mo- condannato a morte i leader no fissi su Gaza, Israele si interroga
tivi dietro al braccio di ferro di que- dei Fratelli Musulmani anche sull’altro fronte, quello con il
sti mesi fra Israele e le Nazioni Uni- Mohamed Badie, Mohamed Libano: ieri le sirene sono suonate
te. Il parere dell’Onu nelle prossime El-Beltagy e altri sei esponenti più volte al Nord e un lavoratore in-
ore andrà a esacerbare ulteriormen- del gruppo. I fatti risalgono al diano è stato ucciso da un missile,
te il dibattito sulla sorte degli ostag- 2013, quando con un colpo di mentre altri lanci sono stati intercet-
gi (fra cui diverse giovani donne, mi- Stato i militari guidati tati sulla Galilea. Sul fronte libanese
litari e civili) e di conseguenza come dall’attuale presidente Abdel il bilancio è di quattro morti, di cui
indirizzare l’offensiva militare su Ga- Fattah al Sisi spodestarono il tre medici impegnati in una missio-
za che da settimane spacca il gover- governo dei Fratelli Musulmani, ne: nei giorni scorsi nel Sud del Pae-
no e l’intero Paese. Un tema che l’ex presieduto da Mohamed Morsi, se sarebbe stato ucciso anche un ni-
capo dell’opposizione e oggi mem- morto nel 2019. pote del leader di Hezbollah Hassan
bro del gabinetto di guerra Benny Nasrallah. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024 Primo piano Medio Oriente in fiamme
I nostri corpi scavati dalla fame
non ci riconosciamo più tra di noi
rafah — In questi mesi ci sono sta-
ti diversi giorni come questo, gior-
ni “no” in cui la disperazione pren-
de il sopravvento lasciandomi sen-
za forze e senza speranza.
Ho camminato nel tentativo di
avvistare almeno qualche lucina
colorata di quelle che solitamente
si mettono fuori dalle finestre nei
giorni che precedono l’inizio del
Ramadan: speravo che qualcuno
avesse trovato la forza e la gioia di
celebrare l’arrivo del mese sacro.
Niente, di quelle o dei cibi che sia-
mo soliti cucinare per prepararci
al digiuno non c’è traccia. D’altron-
de a quale digiuno dovremmo da-
re il via se è ormai da mesi che man-
giamo come in un Ramadan forza-
-/AFP
to. Un pasto al giorno, quando si
La testimonianza
riesce, e non perché stiamo cele-
Diario da Gaza brando qualcosa ma perché ci è
stato imposto. Per questo ho senti-
di Sami al-Ajrami to tanti amici che hanno deciso di
non digiunare, sono troppo deboli
e affamati per rinunciare al poco
cibo che trovano. Assurdo come
questa guerra ci stia ponendo da-
vanti a scelte così profonde anche
Siamo tutti dimagriti, dal punto di vista spirituale.
Le Ong che distribuiscono gli
scavati nei volti, aiuti umanitari a Gaza hanno spie-
debilitati. Gli abiti gato che il cibo che entra nella Stri-
scia al momento basta soltanto
ci cadono addosso per soddisfare la fame del 10% del-
la popolazione. Ed è evidente cam-
come se fossimo minando per le strade di Rafah e in-
spaventapasseri contrando gli amici. Siamo tutti di-
magriti, scavati nei volti, debilitati
nei corpi. Gli abiti lisi che ci portia-
pagina 7
mo dietro da cinque mesi iniziano
a caderci addosso come se fossimo
spaventapasseri. A stento riuscivo
a riconoscere un conoscente per
quanto il suo viso è stato stravolto
dalla magrezza. Io stesso sono di-
magrito sette chili nelle ultime set-
timane. Il peggioramento della si-
tuazione si percepisce anche da
questa rapida perdita di peso col-
lettiva. E non voglio immaginare
come siano i corpi di chi vive al
Nord o a Gaza City, là dove si man-
gia soltanto cibo per animali o er-
ba, o dove si corre dietro a pasti
pronti che piovono dal cielo. Ci
sentiamo dei miserabili e iniziamo
a vergognarci anche dei nostri cor-
pi.
A peggiorare la situazione è arri-
vato anche l’andamento delle trat-
tative sulla tregua. Eravamo sicuri
che l’interruzione dei bombarda-
menti sarebbe arrivata prima del
10 marzo, la data di inizio del Ra-
madan, e abbiamo coltivato il so-
gno di poter trascorrere qualche
giorno senza la continua minaccia
di morte. Ora invece gli ufficiali di
Hamas hanno fatto sapere che
non ci sarà nessuna tregua prima
di quella data. Qualcuno vuole cre-
dere che sia un modo per fare pres-
sione sui negoziati, io non riesco
più a essere positivo.
Giovedì anche io e la mia fami-
glia lasceremo Rafah e raggiunge-
remo le quindici persone della no-
stra comunità che si sono già tra-
sferite nella tendopoli che tutti in-
sieme abbiamo costruito sul mare
per sfuggire alla annunciata opera-
La speranza di una
tregua prima del
Ramadan si allontana
sempre di più
zione di terra che potrebbe abbat-
tersi su Rafah. Avevamo rimanda-
to il momento del trasferimento
perché speravamo che si potesse
arrivare a una tregua ma ora tutto
è cambiato e le notizie parlano di
una escalation. Vogliamo muover-
ci prima dell’inizio del Ramadan.
Qui non ci sentiamo più sicuri. Nel-
le ultime ore i bombardamenti si
sono intensificati e la scorsa notte
nessuno di noi è riuscito a dormire
per il boato delle bombe che cade-
vano vicinissime. Poco più in là del-
la nostra casa un raid israeliano ha
ucciso almeno 17 persone.
E così è iniziata di nuovo la cor-
sa contro il tempo: le decisioni de-
vono essere prese velocemente e
non è permesso sbagliare. Bisogna
calcolare il rischio, valutare le con-
seguenze e studiare la situazione.
È un continuo stress mentale e mi
sento molto responsabilizzato per
la mia famiglia e per gli altri. Intan-
to in tanti stanno cercando di la-
sciare la Striscia facendo ricorso al
denaro arrivato dall’estero grazie
alle raccolte online. Il problema pe-
rò è che la richiesta è diventata tal-
mente alta che le partenze sono
state posticipate di almeno due
settimane. Chi non riuscirà a muo-
versi prima di un’eventuale inva-
sione di Rafah non sarà più in gra-
do di lasciare la Striscia. .
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pagina
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8 Primo piano Il voto nelle regioni
Le voci dell’Aquila
dove Meloni si gioca
la sfida d’Abruzzo
“Non c’è più nulla”
Il capoluogo ferito dal sisma del 2009 è governato da un sindaco di FdI
“Ci salva l’Ateneo”. È questa la provincia decisiva per il voto di domenica
dal nostro inviato Concetto Vecchio
L’AQUILA - Con Giustino Parisse tra
le pozzanghere di Onna. È nevicato
sul Sirente. Si gela. Parisse, giornali-
sta del Centro, scrittore, si attacca al-
la rete di recinzione e fissa quella
che era la sua casa fino al 6 aprile
2009. Non si osa disturbarlo. «Dome-
nico oggi avrebbe 33 anni, Maria Pao-
la 30 anni», sussurra all’improvviso.
Poi squadra la fotocamera del croni-
sta. «Gliene avevo regalata una a Do-
menico, il Natale prima». Onna, fra-
zione dell’Aquila, trecento abitanti,
quaranta morti nel terremoto di
quindici anni fa. Giustino e la moglie
si sono salvati, i figli no. «Io faccio co-
raggio a mia moglie, e lei a me», dice.
«Ma non è più vita». «Lei però vuol
parlare di politica, vero?».
Il voto in Abruzzo si decide qui,
nell’Aquila ferita a morte. Vecchia
terra democristiana. Gente buona,
colta. Ci sono quattordici librerie
per settantamila abitanti. Viene vo-
glia di rileggere Fontamara. È diven-
tato il bunker di Giorgia Meloni, que-
sto è il suo collegio. Fratelli d’Italia
esprime il sindaco, Pierluigi Biondi,
già militante di CasaPound, rieletto
due anni fa al primo turno. Una fetta
della classe dirigente meloniana vie-
ne da qui. Luciano D’Amico, il candi-
dato della sinistra, è dato avanti nel-
la sua Teramo. A Chieti e Pescara par-
In 10 anni 45 mila
giovani via dalla
Regione. Sanità e
trasporti in crisi
tita apertissima. All’Aquila, invece,
la destra è nettamente favorita. An-
che se ci sono tre diverse province,
Sulmona è differente da Avezzano,
ed entrambe non paragonabili, per
indole e storia, al capoluogo. Eppure
tutte come stregate da Giorgia. Co-
m’è stato possibile?
Se la sinistra vuol vincere deve
prendersi l’Aquila domenica. Andia-
mo a trovare Americo Di Benedetto,
detto Chicco, commercialista. Que-
sta storia in fondo è iniziata con lui.
Nel 2017 trionfò nelle primarie del
Pd, si candidò a sindaco, al primo tur-
no ottenne il 48 per cento, «la dome-
nica del ballottaggio andai a messa,
mi salutarono come nuovo sindaco,
pacche sulle spalle, faceva caldo, la
gente, ritenendo chiusa la partita, di-
sertò le urne. Biondi rimontò. La sua
unica ambizione era quella di fare il
consigliere comunale, e invece si ri-
Il reportage
k Il candidato Luciano D’Amico,
candidato del centrosinistra con
Schlein. Sopra il corso de L’Aquila. A
destra il giornalista Giustino Parisse
trovò a capo del Comune. Lì era acca-
duto qualcosa, dentro al Pd, dilania-
to dalle faide, ma soprattutto nell’a-
nima della città: qualcosa che ci ri-
porta a oggi, al predominio della de-
stra estrema. Una rottura culturale,
politica. Da allora non ci siamo più ri-
presi, e io due anni dopo ho lasciato
il partito».
Nel pomeriggio lo struscio è strac-
co. In dieci anni 45 mila giovani han-
no lasciato l’Abruzzo. Come in gran
parte della provincia meridionale i
paesi si spopolano. I trasporti pubbli-
ci sono un disastro. Da Roma all’A-
quila non c’è la ferrovia. Dall’Aquila
a Pescara ci vogliono tre ore. Salvini
ha promesso il raddoppio della Ro-
ma-Pescara, ma all’Aquila sono inca-
volati perché per loro non c’è mai
niente. Incontriamo Natalia Nurzia,
l’imprenditrice dei torroni: «Lo sa
che hanno tagliato le corse da Fiumi-
cino? Dopo le 22 non si arriva più.
L’altro giorno sono andata in ospeda-
le per una visita, c’era una fila chilo-
metrica per poter pagare il ticket. Im-
possibile farlo online, la gente si era
portata la schiscetta per il pranzo».
«Che fare?» scriveva Silone.
«Guardi fuori, è un mortorio», de-
nuncia Nurzia. Il suo bar dà sul cor-
so. «Non c’è più niente, solo l’univer-
sità. Quella ci salva. Abbiamo un go-
vernatore romano e non va bene. Io
adoro Luciano D’Alfonso, ha trasfor-
Martedì, 5 marzo 2024
mato nel suo Pescarese paesi cecati
in centri turistici». Come finisce,
chiediamo. «Chissà», sospira. La gen-
te non parla nel suo locale? «Mac-
ché, l’aquilano è chiuso, non si espo-
ne, qua poi ci conosciamo tutti».
Bussiamo alla bella libreria di San-
dro Colacchi, che dal 1938 attira i
grandi scrittori italiani. «L’altro gior-
no è entrato Giuseppe Conte, è sali-
to ammirato nella sala conferenze
da cinquanta posti al primo piano,
poi ha comprato L’arte a L’Aquila in
duecento immagini. Colacchi è un
po’ infastidito da questi riflettori ac-
cesi per pochi giorni, con i leader
che vengono per tirare la volata ai
due candidati, «e poi se ne andran-
no». Infatti, «l’aquilano è fatalista, di-
ce “ma chi te lo fa fare”, o “lascia per-
dere”. Anche se dopo il terremoto
ha dimostrato grande forza d’ani-
mo». La sua libreria è stata per dieci
anni in un centro commerciale, da
cinque è di nuovo nel salotto cittadi-
no. «Chiunque vincerà lo farà per
una manciata di voti», è il suo vatici-
nio.
«Vinciamo noi!», giura Di Benedet-
to, che da civico appoggia D’Amico.
«Il fatto che tutto il centrosinistra
sia unito, da Renzi a Fratoianni, è
una reazione a questa destra che si
vuol prendere tutto. Marsilio è stato
il peggior governatore di sempre, il
nostro un patto di buongoverno.
L’effetto Todde ha motivato anche i
più riluttanti. Alessandra Todde è at-
tesa venerdì.
Giustino Parisse ha continuato a
vigilare sulla ricostruzione. La scrit-
tura ha forse lenito il dolore. Ha recu-
perato la sua biblioteca di quindici-
mila libri. «Le sembra che si possa
parlare di modello Aquila se io dopo
tre lustri non ho ancora la mia casa?
Guardo a questa tragedia dal buco
delle mie macerie. Ogni anno scrivo
una lettera aperta ai miei figli, sto
preparando la prossima». Si assenta
un attimo. «Questo è stato il mio de-
stino e questo mi prendo», dice co-
me se parlasse con se stesso.
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.
Martedì, 5 marzo 2024 Primo piano Il voto nelle regioni
La piazza
I segni del sisma
nel cantiere nella
Su e giù con l’autista da Roma
piazza del
Duomo a
L’Aquila. Le foto
del capoluogo
sono di Concetto
Marsilio, governatore pendolare
Vecchio
dal nostro inviato
l’aquila — «E vola vola vola vola e
vola lu pavone, si tiè lu core bbone mo
fammece arpruvà». Accusato di esse-
re un romano paracadutato in
Abruzzo perché amico di Giorgia
Meloni, l’unico governatore pendo-
lare nella storia d’Italia, presidente
all’Aquila ma residente nella Capita-
le, Marco Marsilio le sta provando
tutte per farsi perdonare la sua estra-
neità. E così l’altro giorno si è messo
a cantare Vola vola lu cardillo.
A sinistra non gli scontano l’ac-
cento romanesco, la guasconeria
meloniana, lo stile «e fattela na risa-
ta», le foto con le caprette, da cicli-
sta, i selfie da piacione sul lungoma-
pagina 9
Il personaggio
re di Pescara, le abbuffate di arrosti-
cini, l’aver detto che l’Abruzzo si af-
faccia su tre mari «compreso lo Io-
nio», le sgrammaticature regionali,
«questa è una decisione tutta marsi-
canese», e le pose vagamente duce-
sche. Infatti si è fatto riprendere in
costume mentre si tuffa nella pisci-
na Le Naiadi, a Pescara, tre giorni do-
po l’hanno chiusa per irregolarità, e
quindi ora circolano video e meme
con la voce di Fantozzi.
Lo chiamano il governatore in va-
Alessandro Serranò /agf
canza. «Ogni volta che può, da cin-
que anni, un autista pagato con sol-
di pubblici lo va a prendere a Roma,
e poi lo riporta a casa. Quanti chilo-
metri ha macinato a nostre spese?»,
k A caccia del bis Marco Marsilio, FdI, presidente si chiede il consigliere regionale pd
dell’Abruzzo, ieri col ministro Adolfo Urso Pierpaolo Pietrucci. «Lo rivendica
come una cosa normale, non gli
crea alcun problema, è come se di-
cesse, faccio come mi pare, non me
ne frega niente di voi, è come il mar-
chese del Grillo», rincara un altro
consigliere, Sandro Mariani.
Con Repubblica Marsilio si è giusti-
ficato di avere preso la casa dei
«suoi sogni» a Chieti, ma quando si
trova a Pescara o all’Aquila, per le
riunioni di giunta o di consiglio, dor-
me in albergo, e poi, a notte fonda,
se ne torna nella Capitale, «per dare
il bacio della buonanotte a mia mo-
glie e a mia figlia». «Non vive il terri-
torio, non sa nulla di noi, e infatti i ri-
sultati si sono visti», scandisce il se-
L’opposizione attacca
“Non conosce
il territorio, quanto ci
costano i suoi viaggi?”
natore democratico Michel Fina.
«Marsilio è il nostro miglior alleato,
è agli ultimi posti nella classifica di
gradimento dei governatori, è un al-
tro Truzzu». Il candidato della de-
stra, tifosissimo juventino, al Corrie-
re ha paragonato il centrosinistra al
Frosinone. Morale: si sono incazzati
pure in Ciociaria. Il centrosinistra,
che sente odore di rimonta, sta co-
struendo la sua campagna sul cam-
panile. Funzionerà?
Cinque anni fa Marsilio, 55 anni, fi-
glio di Colle Oppio, era un illustre
sconosciuto per gli abruzzesi, scelto
solo per non fare ombra al sindaco
dell’Aquila, Pierluigi Biondi, eppure
vinse contro una riserva della Re-
pubblica come Giovanni Legnini.
Fu la Lega — nel 2019 Matteo Salvini
sembrava il salvatore dell’Italia — a
trainarlo. In cinque anni Marsilio
l’ha svuotata. E oggi resta il favori-
to, l’uomo da battere, anche se il
suo slogan suona “Il governo che fa
bene all’Abruzzo”. E così sempre a
Giorgia Meloni si torna. Oggi pome-
riggio, a Pescara, la premier comi-
zierà in piazza per lui, insieme agli
altri due tenori, Salvini e Tajani. «Lo-
ro sono molto nervosi, noi molto en-
tusiasti», giura Fina. Un mese fa l’A-
bruzzo era dato per perso nel cen-
trosinistra, nonostante per una vol-
ta i progressisti si siano uniti tutti
dietro Luciano D’Amico, di Torricel-
la Peligna, il paese di John Fante,
«Luciano, lui sì un vero figlio dell’A-
bruzzo», assicura Fina. «Vola vola
vola...»
— c.ve.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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12 Politica Martedì, 5 marzo 2024

la destra e gli usa

Meloni atlantista, la Lega si smarca

e il feeling con Biden imbarazza FdI
di Antonio Fraschilla
roma — In casa Fratelli d’Italia le
bocche sono cucite. Ma il malumore
cova, su due fronti. «Il presidente
Usa Joe Biden poteva evitare quel
gesto di baciare in testa la nostra
presidente del Consiglio», dice un
senatore di lungo corso, che aggiun-
ge: «Ancora peggio però è che subi-
to sia iniziata dalla Lega e da Salvini
la rivendicazione del loro essere
trumpiani solo per mettere in diffi-
coltà Giorgia Meloni». Due riflessio-
ni condivise da molti dirigenti di Fra-
telli d’Italia anche in Europa, dove
la delegazione è guidata da due
trumpiani della prima ora, Carlo Fi-
danza e Vincenzo Sofo: «Ma la verità
è che su troppe cose stiamo cam-
biando linea», dice sottovoce un eu-
rodeputato.
Non a caso Salvini anche ieri si è
fiondato sulle contraddizioni melo-
niane: «Tifiamo per un cambiamen-
to a Washington», ha ribadito. E il
suo esperto economico, Claudio Bor-
ghi, ha rilanciato: «Alle elezioni tra
Trump e Biden sicuramente faremo
il tifo per Trump — dice — anche se
naturalmente è ovvio che un pre-
mier deve andare d’accordo con tut-
ti». Ecco la contraddizione di Melo-
ni, sottolineata ancora una volta.
Sembra trascorso un secolo dalle
foto di qualche giorno fa dell’abbrac-
cio e del bacio di Biden a Meloni, ri-
spetto alla leader di FdI che cavalca-
va il trumpismo. Quando l’ideologo
del magnate americano Steve Ban-
non era di casa ad Atreju, dove defi-
niva lei e Salvini «due grandi sovver-
titori» del potere costituito. E quan-
do Meloni dava alle agenzie, come
nel luglio 2018, frasi del tipo: «Nel di-
scorso di Trump ritrovo molte della
parole d’ordine su cui stiamo lavo-
rando anche noi».
Una linea, quella della premier,
non a caso seguita fino a poco tem-
po fa anche da alti dirigenti di FdI,
da Francesco Lollobrigida che attac-
cò Facebook per aver «censurato»
un suo post a favore di Trump a Fi-
danza che nel marzo 2023 era il ca-
po delegazione dei meloniani alla
annuale Cpac, la convention dei Re-
pubblicani. Convention alla quale
nel 2020 ha partecipato anche la lea-
der della destra, unica politica italia-
Il bacio na invitata sul palco con Trump ad
Il presidente Usa ascoltarla.
Joe Biden bacia Proprio per questi interventi Me-
sulla fronte la loni appena eletta a Palazzo Chigi
premier Giorgia aveva ricevuto gli onori della Fox: il
Meloni canale portavoce del trumpismo.
ricevendola alla Tucker Carlson diceva trionfante:
Casa Bianca, l’1 «È una rivoluzione quello che è acca-
marzo 2024 duto in Italia». Adesso lo scenario è
capovolto e Fox la definisce «la coc-
ca di Biden» in segno di scherno.
Meloni è in difficoltà e deve cam-
minare sul filo senza tornare a esse-
re la trumpiana di ferro con Biden in
carica, ma allo stesso tempo senza
far storcere il naso a Donald che po-
trebbe tornare alla Casa Bianca.
In casa FdI invece si morde il fre-
no. La base non è contenta di quella
foto con Biden. Ma nessuno osa dire
qualcosa perché sa che Meloni lo
percepirebbe come un tradimento.
Così il capogruppo alla Camera
Tommaso Foti deve fare i salti mor-
tali pur di benedire l’abbraccio con
Biden: «Una conferma della accre-
sciuta credibilità dell’Italia». Sì, ma
vallo a spiegare alla base del partito
da sempre trumpiana. riprRODUZIONE RISERVATA

Intervista all’ex presidente della Camera

Casini “Dalla premier

scelta di realismo
Salvini per Trump?
k Il vicepremier
Ha smania di visibilità” Matteo Salvini, 50 anni,
leader leghista e pro Trump,
vicepremier e ministro dei
Trasporti

di Emanuele Lauria
Giorgia Meloni, pur essendo vicina
ai Repubblicani americani, ha fatto
una scelta “realista” a favore di Bi-
den: «La premier sa che sarebbe la
prima in Europa a subire l’onda di
una eventuale vittoria di Trump».
Salvini? «Con la sua smania di visibi-
lità finirà solo per farsi sorpassare
da Forza Italia». Pierferdinando Ca-
sini, ex presidente della Camera ed
ex capo della commissione Esteri di
Montecitorio, addita le divisioni nel-
la maggioranza e dice: «Meloni do-
po un anno ha perso il tocco magico
ma il centrosinistra ne potrà appro-
fittare solo se Conte, in politica este-
ra, tornerà a posizioni più istituzio-
nali».
Nelle stesse ore in cui Meloni
viene accolta con un bacio in fronte
da Biden, l’alleato Salvini torna a
lodare Trump: come ne esce
l’immagine dell’Italia?
«Tutti i presidenti del Consiglio, da
De Gasperi a Draghi e compreso
Conte che ora dice che Meloni è
andata a prendere ordini da Biden,
hanno fatto visita ai presidenti degli
Usa. E hanno fatto bene: le
amministrazioni passano ma il
nostro rapporto con gli Stati Uniti è
nel codice genetico italiano, è figlio
della scelta atlantica ed europeista
fatta durante la guerra fredda».
Rimane una contraddizione
evidente all’interno del governo.
«Salvini fa scelte diverse dai suoi
compagni di viaggio: ce ne siamo
accorti quando ha visitato la Crimea
dichiarandola territorio russo
malgrado la condanna degli
organismi internazionali. La cosa
che mi conforta è che in
maggioranza comanda Meloni. Con
lei e Tajani la politica estera non è in
discussione».
Anche la premier, in passato, non
ha nascosto la simpatia per Trump.
«È la grazia di Stato. Chi va al
governo da sovranista comprende
che è meglio abbracciare von der
Leyen che Orbán. È l’effetto benefico
del potere. Posizione incoerente?
Forse sì. Ma preferibile alla coerenza
di chi continua a coccolare il leader
ungherese, senza capire che la
politica italiana ha bisogno di
Francia e Germania».
Fox critica Meloni, accusandola
di essere “la cocca di Biden” e di
tradire i principi della Destra.
«In questo senso Meloni è realista. Sa
bene che il giorno che andasse a
governare Trump la prima a subire
l’onda negativa sarebbe lei. Perché il
rapporto difficile che Trump creerà
con l’Europa avrà come vittime
designate tutti i leader dell’Ue.
L’impronta demagogica e sovranista
di Trump contrasta con gli interessi
del multilateralismo,
dell’europeismo, dell’alleanza
f pensino: l’Ucraina è un problema
senatore
pierferdinando
casini
68 anni
Chi va al governo da
sovranista comprende
che è meglio
abbracciare von der
Leyen che Orbán
La leader FdI ha
perso il tocco magico
Il centrosinistra ne
approfitterà se Conte
sarà più istituzionale
g di difesa».
atlantica. I valori che ispirano la
nostra politica da De Gasperi in poi.
Ho fatto un incontro con gli
esponenti di un think tank
trumpiano, e ho ben chiaro come la
che non li riguarda, intendono
rapportarsi direttamente con i capi
degli Stati nazionali e non
risponderanno neppure al futuro
presidente della Commissione
europea, e per quanto riguarda
Israele e Palestina ritengono una
sciocchezza l’idea dei due Stati. Una
iattura».
Sullo sfondo c’è la grande
questione del sostegno all’Ucraina.
«Guardi, al di là delle idee di chi
prenderà la Casa Bianca, l’Europa
dovrà uscire da una fase di
infantilismo. Una politica estera e di
difesa comune dovrà far parte del
futuro dell’Ue. Bisogna uscire dalla
minorità, smettere di adagiarsi sulla
linea degli Usa che pensano per noi.
L’Europa deve assumersi una
responsabilità più forte, sul piano del
contributo alla Nato e
dell’autosufficienza militare. Non
basta sbandierare il vessillo della
pace, la pace bisogna ottenerla
anche usando lo strumento
dissuasivo, quello militare. Alla
politica economica comune,
insomma, dobbiamo abbinare quella
Non crede che la maggioranza,
nella campagna elettorale per le
Europee, rischia di pagare questi
contrasti in politica estera?
«Salvini ha il problema della
visibilità. Più si affanna e più perderà
voti. La visibilità non sempre aiuta.
La Lega, così, farà la fortuna di Forza
Italia, che riuscirà persino a
sopravanzarla nelle urne».
Nel centrosinistra vede
maggiore unità di strategia?
«Dopo un anno e mezzo, il tocco
magico di Meloni è messo a dura
prova. Ma non basta dire di no alla
premier, è necessario costruire in
positivo. E in politica estera il
centrosinistra fa fatica a realizzare
una posizione unitaria. Conte,
quando era a Palazzo Chigi,
sull’atlantismo e l’europeismo ha
tenuto la barra dritta. Mi auguro che
prevalga il Conte istituzionale, anche
perché i 5Stelle hanno dimostrato di
avere nelle proprie file esponenti
con capacità di governo, esperienza
internazionale e competenze come
Todde. L’anelito alla pace dei giovani
è una spinta positiva ma il
centrosinistra deve spiegare, non
amplificare. Spiegare che difendere
la pace non significa regalare
l’Ucraina a Putin, che sarebbe la
premessa per una nuova stagione di
terrore. Così come, nel ribadire
l’appoggio genetico a Israele, non si
può non dissociarsi profondamente
dalla politica perniciosa di
Netanyahu». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024
ROMA — Due storie in una. La prima:
un dossier fabbricato contro il presi-
dente della Federcalcio, Gabriele
Gravina, con fatti veri ma dalle mo-
dalità illecite, almeno secondo la
procura di Perugia. La seconda: un
appalto su diritti tv della Lega Pro
(all’epoca guidata da Gravina) che
conduce a una strana compravendi-
ta di libri antichi. E infine una Se-
gnalazione di operazione sospetta
(Sos) su Gravina fatta da un notaio
di Milano, insospettito dalle modali-
tà di acquisto di un appartamento.
Due storie che si sono intrecciate
nell’inchiesta di Perugia sullo spio-
naggio di politici e vip da parte del
finanziere Pasquale Striano, fino a
poco tempo fa in servizio alla Dire-
zione nazionale antimafia, che
avrebbe visto la complicità anche
del pm Antonio Laudati.
L’uomo di Lotito e Striano
Il presunto dossieraggio ai danni di
Gravina comincia nella primavera
del 2022, quando Laudati chiama
Striano e lo mette in contatto — dico-
no i pm di Perugia — con Emanuele
Floridi, manager che si occupa di
crisi aziendali vicino al presidente
della Lazio Claudio Lotito. Floridi,
accompagnato dal ds della Lazio
Mariano Fabiani, si presenta dal fi-
nanziere il 9, 17 e il 24 maggio del
2022. E poi il 17 giugno. Al centro di
quelle quattro conversazioni ci so-
no diritti tv del calcio e la collezioni
di preziosi libri d’epoca di Gravina
(alcuni risalgono all’Ottocento), che
ha venduto ai tempi in cui era presi-
dente della Lega Pro (2015-2018). «Il
mio assistito — sostiene l’avvocato
di Floridi, Marcello Elia — si è limita-
to a rispondere a delle domande
che Striano gli ha posto. Non è anda-
to spontaneamente».
Lotito, Gravina e Fabiani dai pm
Dopo qualche mese Laudati e
Striano confezionano quello che
per la procura di Perugia è il frutto
di un’istruttoria illecita. Striano fa
diversi accessi abusivi alle banche
dati su Gravina e persone a lui vici-
ne e i due, infine, scrivono un dos-
sier pre-investigativo da inviare ai
pm di Roma, omettendo però di in-
dicare da chi arrivavano le informa-
zioni e attestando — secondo gli in-
quirenti falsamente — di aver ricevu-
to un input dalla procura di Saler-
no. Nel carteggio finisce anche la
Sos su Gravina, inviata dal notaio di
Milano che aveva validato il rogito
della casa di Gravina, ma che né
Laudati né Striano sono autorizzati
a usare perché in essa non vi è alcun
legame con questioni di mafia.
Il plico passa alla procura di Ro-
L’amico di Lotito
e il dossier su Gravina
sotto inchiesta gli affari
del presidente Figc
Dall’indagine
di Perugia sullo
spionaggio di politici
e vip spunta una
vicenda di transazioni
sospette che coinvolge
i vertici del calcio
di Giuliano Foschini
Fabio Tonacci
j L’ultima spy story
Qui sopra, il sostituto
procuratore antimafia
Antonio Laudati. In alto, il
presidente della Lazio
Claudio Lotito. Nella foto
grande, il numero 1 della
Figc Gabriele Gravina
Politica
il caso
ma, ma poiché nel frattempo si è
aperta l’inchiesta su Striano e Lau-
dati a seguito della denuncia del mi-
nistro Crosetto (per la pubblicazio-
ne della sua dichiarazione dei reddi-
ti sul Domani), arriva sulla scrivania
di Raffaele Cantone, procuratore ca-
po di Perugia. Il quale valuta l’attivi-
tà del finanziere e del pm come pos-
sibile dossieraggio ma, contempora-
neamente, capisce che le accuse a
Gravina possono avere un fonda-
mento. Vengono sentiti come testi-
moni, tra gli altri, Lotito, Fabiani,
Gravina e Floridi. Il fascicolo sul pre-
sidente della Figc torna a Roma per-
ché secondo Cantone la circostan-
za va approfondita.
L’inchiesta di Roma
L’indagine romana riguarda una
transazione avvenuta nel 2018
quando la Lega Pro, allora presiedu-
ta da Gravina, chiude un contratto
con la Isg, società specializzata in
piattaforme digitali. L’oggetto sono
pagina 13
i diritti televisivi. Da questo momen-
to, secondo l’ipotesi investigativa,
parte un complicatissimo giro di de-
naro che in qualche maniera torne-
rebbe a Gravina come controparti-
ta dell’appalto: una cifra che va dai
250 mila al milione di euro, frutto di
due preliminari per una vendita
non conclusa per la collezione di li-
bri. Parte del denaro può essere sta-
to utilizzato da Gravina per acqui-
stare un’abitazione a Milano per la
figlia della compagna: è il rogito
che insospettisce il notaio.
Agli atti dell’inchiesta ci sono le
lettere del consulente della Lega
calcio Marco Bogarelli (deceduto
nel 2021, anche lui oggetto degli ac-
cessi abusivi di Striano), che si impe-
gnava ad acquistare la collezione
per un milione e duecento mila eu-
ro. E lo stesso fa, mesi dopo, un’altra
persona. «Il presidente — spiegano
fonti dalla Federcalcio — è notoria-
mente un appassionato collezioni-
sta. E quella era una compravendita
tra privati, assolutamente regolare
per la quale non ha trattenuto al-
cun euro». La Guardia di Finanza
sta facendo comunque gli accerta-
menti, al termine dei quali la Procu-
ra di Roma dovrà decidere se iscri-
vere formalmente Gravina nel regi-
stro degli indagati, archiviare l’inda-
gine e se mantenere la competenza.
Le spiate sulla Salernitana
Che tra Lotito e Gravina scorra il
veleno non è un segreto per nessu-
no, anche perché il presidente della
Lazio lo considera la causa della
vendita della Salernitana. Poiché
nessuno può essere proprietario di
due squadre che partecipano allo
stesso campionato, quando il club è
salito in Serie A Lotito aveva affida-
to le quote a un trust. Per la Feder-
calcio di Gravina non era stato suffi-
ciente, quindi ha dovuto vendere al-
l’imprenditore Danilo Iervolino.
Non a caso, negli 800 accessi abusi-
vi alle banche dati fatti dal luogote-
nente Striano ci sono anche i nomi
di Iervolino, del trustee della Saler-
nitana Paolo Bertoli, della moglie di
Gravina e di altri soggetti coinvolti
nel passaggio di proprietà. Il 21 giu-
gno 2022, dunque dopo gli incontri
tra Floridi e Striano, il finanziere ha
inviato via Signal un file word deno-
minato “Gravina” a Michele Punzi,
dirigente della sicurezza di Telsi,
partecipata del gruppo Tim. Il per-
ché, nel corposo mandato a compa-
rire inviato a Laudati e Striano, non
viene specificato. Ma sembra chiaro
che le manovre avessero un obietti-
vo: trovare magagne su Iervolino e
chi stava gestendo la vendita della
Salernitana. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
14
f I 40 anni di affari&finanza
Gentiloni: “Rotto
giuseppe
Castagna
AD BANCO
bPM
Gli investitori
italiani puntino
sulle loro banche
ora la metà dei soci
il soffitto di cristallo
è straniera
del debito comune
ora tocca alla difesa”
luca
Ferrari
AD bENDING
sPOONS
Le leggi sul lavoro Il commissario Ue
in Italia sono avverte il governo
preistoriche, serve italiano: “Il Pnrr non è
semplificare le
un’eredità da subire”
normative
di Giuseppe Colombo
Diego Longhin
regina
corradini milano — Dal voto di giugno non si
d’arienzo aspetta «ribaltoni». Ma non per que-
aD SIMEST sto il consenso intorno a una sem-
pre più possibile conferma dello
“schema von der Leyen” deve porta-
Attenzione alle re l’Europa a rilassarsi. E a dimenti-
care che il percorso per tornare a
filiere, cooperazione crescere con ritmi adeguati è anco-
ra lungo. Perché, annota il commis-
gli ingredienti per sario europeo all’Economia Paolo
internazionalizzare Gentiloni dal palco dell’evento per i
40 anni di Affari&Finanza, all’uni-
le imprese versità Bocconi, nella seconda metà
dell’anno è attesa una ripresa dei
consumi, persino dei salari, che
spingeranno la crescita. Ma l’ener-
Nicola gia «continua a costare molto» e il
De Mattia rallentamento del commercio conti-
ad Targa nua a colpire l’Europa, a iniziare dal-
Telematics la Germania. Eccoli i rischi. Che fare
allora? La risposta è debito comune.
«Abbiamo rotto il tetto di cristallo»
Aprire il capitale o con il Recovery, rivendica. Un mo-
dello virtuoso che - è l’esortazione -
andare da soli è deve ora essere trasferito sulla stra-
tegia di politica industriale della di-
il punto di svolta a fesa, atto preliminare di un obietti-
cui arrivano tutte
le medie aziende
vo più ampio: una difesa comune su
cui, ammette il commissario Ue, «ne-
gli ultimi trent’anni non abbiamo
fatto passi in avanti straordinari».
eNRICO
Debito comune che significa im-
pegno comune. E riconoscimento,
da parte dei Paesi, della necessità di
questi strumenti. Messaggio al go-
vITA
aD verno Meloni che ha sempre guarda-
AMPLIFON to al Pnrr con un certo fastidio e che
ora, dice Gentiloni, ha preso consa-
pevolezza del fatto che «non è più
Amplifon è cresciuta un’eredità più o meno subita», ma
«il piano e l’impegno dell’attuale go-
negli anni ‘90 verno». E l’invito all’Italia a credere
di più nella strategia comune euro-
comprando pea coinvolge anche il nuovo Patto
di stabilità. «Per i Paesi che entrano
all’estero, è stato un nella procedura di deficit eccessivo
atto di coraggio vi assicuro che le regole nuove sono
molto, molto migliori di quelle esi-
stenti», recita il messaggio a Giorgia
Meloni che guarda con diffidenza al-
WALTER l’arrivo, l’anno prossimo, delle nuo-
rENNA ve regole.
AD fASTWEB E il governo? È il sottosegretario
all’Economia Federico Freni a dire
che «l’unica alternativa all’Europa
sono gli Stati Uniti d’Europa». E a ri-
Vogliamo sviluppare lanciare la necessità di una politica
fiscale comune. «È inutile - ha sotto-
poi un sistema di lineato - continuare a pensare di po-
ter fare da soli: l’Italia è azionista ri-
IA generativa, levante dell’Europa e se vogliamo
darci credibilità e forza nell’ecosiste-
interamente in ma globale di oggi non ci sono alter-
italiano native a una Unione europea forte,
g con politiche comuni». I compiti
vanno fatti anche a casa. E qui Freni
indica due priorità: l’abbattimento
del debito e il rilancio degli investi-
Politica
Il gender gap
Parità uomo-donna
inizi in famiglia
Non possiamo aspettare i 131
anni previsti dal Global Gender
Gap Report per raggiungere la
parità di genere. Per accelerare
la transizione, suggeriscono la
prorettrice della Bocconi Paola
Profeta e l’amministratrice
delegata di Henkel Italia Mara
Panajia, non basta agire dentro
le imprese: il cambiamento
deve partire dalle famiglie. Il
congedo parentale deve
diventare “normale” anche per
gli uomini, e le donne devono
imparare a prendere decisioni
anche su temi economici, e a
non farsi carico da sole di tutto
il lavoro di cura.
Cartabia sprona i partiti
“In Europa servono riforme
l’unanimità va superata”
milano — Ai partiti che guarda-
no all’Europa solo in chiave elet-
torale, impegnati a leggere il vo-
to di giugno come un test per i
governi nazionali, l’invito è a
«pensare a un orizzonte di rifor-
me». Perché i costi delle «non ri-
forme», avverte la presidente
emerita della Consulta Marta
Cartabia, «sarebbero troppo al-
ti». In «un anno sulle montagne
russe e con un mondo che cam-
bia velocemente, l’imperativo è
comprendere quali sono le sfide
che incombono e quindi», chie-
de il direttore di Repubblica
Maurizio Molinari, «quali sono
le riforme che servono a rende-
re l’Europa più integrata e stabi-
le»? L’ex ministra della Giusti-
zia indica la «prima grande prio-
rità» nella rimozione della rego-
la dell’unanimità delle decisioni
in una serie di ambiti. Un cam-
bio di passo rilevante e necessa-
rio perché, spiega, l’unanimità
aveva senso quando i sei Paesi
fondatori dell’Ue hanno mosso i
Martedì, 5 marzo 2024
menti privati: «Sul fuoco bisogna
mettere legna secca e non bagnata
come il Superbonus».
L’Europa al centro anche delle ri-
flessioni del vicepresidente esecuti-
vo di Pirelli, Marco Tronchetti Prove-
ra, e dell’ex ministro e banchiere
Corrado Passera, ad di Illimity. «Arri-
viamo alle elezioni europee con i cit-
tadini con gli occhi bendati – dice
Tronchetti Provera - l’Europa si tro-
va oggi nel rischio geopolitico dell’ir-
rilevanza, non ha un esercito comu-
ne e non fa abbastanza per l’intelli-
genza artificiale, ha messo 6 miliar-
di per il suo sviluppo, ma vuol dire
zero». Passera prende l’esempio da-
gli Stati Uniti e dell’Inflation Reduc-
tion Act per spiegare qual è la sua ri-
cetta del cambiamento a livello eu-
ropeo e quali sfide deve affrontare
Bruxelles per rilanciare l’azione del-
la Ue. «L’Ira negli Usa l’ha fatto il go-
verno federale, non lo ha fatto il sin-
golo Stato. Anche a livello europeo
vanno messe insieme le risorse dei
singoli Stati nei diversi campi e non
solo. Vanno messe insieme anche le
imprese. Dovremmo utilizzare que-
sta stessa forza federale dell’Europa
in altri settori e per spingere il cam-
biamento». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Le regole dell’Unione
L’ex ministra: “Per re nell’Ue, da quelli balcanici al-
l’allargamento l’Ucraina, imporrà alle istituzio-
ni europee di arrivare «prepara-
un modello a cerchi te» all’appuntamento. E a ri-
spondere a un’altra grande que-
concentrici” stione: il futuro dell’immagine
dell’Europa. La domanda è: «Al-
largare o approfondire?». E la so-
luzione, per Cartabia, passa dal-
la necessità di valutare lo sche-
ma dell’Europa «a cerchi con-
centrici, che darebbe un po’ di
primi passi. Ma l’allargamento ordine» a uno sviluppo caotico
ha trasformato questo schema che negli anni è passato attraver-
«in un potere di veto a qualche so le cosiddette geometrie varia-
Paese riottoso e quindi in un bili, a iniziare dalla diffusione
ostacolo». Dal meccanismo deci- dell’euro che non è stato adotta-
sionale alla riforma delle istitu- to da tutti i Paesi europei. Ecco
zioni. E qui l’indicazione è quel- perché la nuova architettura
la di superare il modello attuale istituzionale, nel modello allo
della Commissione (un commis- studio, deve porsi come obietti-
sario per ogni Paese): tutti devo- vo quello di tenere dentro tutti i
no avere «espressione, ma non Paesi membri, «magari recupe-
per addizione di pezzi». L’ambi- rando qualcuno che è uscito», è
zione, insomma, deve essere su-
periore, soprattutto in vista del
2030, quando un numero impor-
tante di Paesi candidati a entra-
il suggerimento. Ma allo stesso
tempo l’impianto «non deve fre-
nare l’integrazione più stretta
di alcuni Paesi». Sono quelli che
.
Martedì, 5 marzo 2024 Politica pagina 15
L’intervista
f
Donnet “Ddl capitali
gabriele
Tavazzani
ad amundi
sgr

legge da cambiare Alle nostre

eccellenze spesso
mancano consulenze

Più rischi che benefici e supporto per

le sfide del futuro

per le imprese” Carmelo

L’evento
Alla Bocconi
di Walter Galbiati
il convegno per milano — «Il Ddl Capitali era stato
i 40 anni di presentato come uno strumento per
Affari&Finanza spingere le imprese a quotarsi in
In mostra le
prime pagine
Italia, ma nei fatti rischia di generare
l’effetto opposto». Philippe Donnet,
del settimanale ad di Generali, ha un opinione chiara
sul provvedimento del governo in
materia di mercati.
Dottor Donnet, ha appena
festeggiato dieci anni in Italia. Che
bilancio trae del nostro Paese?
«In questi dieci anni il mondo ha
dovuto fare i conti con prove molto
dure e questo ci ha resi più capaci di
gestire l’imprevedibile. L’Italia ha
resistito bene. Per quanto mi
riguarda, tre anni fa sono diventato
cittadino italiano: perché ci tenevo a
rimarcare un’adesione forte ai valori
e alla cultura di questo Paese».
Un’altra prova per l’economia è
stato il repentino rialzo dei tassi.
Torneranno a scendere?
«A mio parere è improprio parlare
oggi di tassi alti: quando ero
teenager, i mutui viaggiavano a due
cifre percentuali. La vera anomalia è
stata vivere con tassi a zero per
quindici anni. Oggi siamo in una
situazione normale. Per quel che
PIETRO RE/FOTOGRAMMA
riguarda il nostro gruppo, abbiamo
NICOLA MARFISI/AGF/AGF
un business mix grazie al quale
possiamo crescere in qualsiasi ciclo
economico».
In Italia avremo una crescita
stimata attorno al 0,7%, come
impatta sui vostri conti una crescita
così bassa?
«Noi non avremo problemi ma per la
crescita si può fare meglio, in Italia e
in Europa. Ritengo che in Europa non
ci sia abbastanza Europa, ma troppe
tasse e troppe norme, che si
sovrappongono a quelle nazionali.
Questo non aiuta né le famiglie né le
f pubblico-privato è possibile trovare il
generali
PHILIPPE
Donnet è ad
dal 2016
L’articolo 12 renderebbe
impraticabile per un cda
uscente presentare
una lista. L’Italia ha
bisogno di grandi
public companies
amministrate con
indipendenza e competenza
g parlamentare sono emerse delle
Il dibattito
Mariano
pARTNER
kPMG
imprese: quindi abbassiamo le tasse,
riduciamo le norme e liberiamo le
energie imprenditoriali».
In Italia, il 70%
Stiamo affrontando la crisi delle persone è
climatica e la legge di bilancio ha
introdotto l’obbligo per le imprese preoccupato per
di assicurarsi contro le catastrofi
naturali. Che ne pensa?
i possibili impatti
«È un tema che riguarda tutti, dalle sul lavoro
famiglie alle imprese. È urgente
costruire un sistema sostenibile, che
protegga tutti: le assicurazioni e le
riassicurazioni devono fare la loro Fabrizio
parte, ma da sole non bastano. Solo Testa
con un partnerariato
giusto equilibrio».
ad Borsa
italiana
A suo avviso che ruolo può
giocare la finanza sul fronte della
sostenibilità?
Sulle società
«Sicuramente importante. Come quotate per noi
Generali abbiamo preso impegni in
tal senso già anni fa e li stiamo la sostenibilità
portando avanti con successo».
Il mercato finanziario italiano è
è soprattutto
diventato sempre meno rilevante. finanziaria
Con il Ddl Capitali, il governo punta
a invertire la rotta: che idea si è
fatto in proposito?
«L’obiettivo iniziale del Ddl capitali Alessandro
era giustamente spingere le Pmi, russo
soprattutto quelle familiari, a quotarsi
in Italia. Ma durante la discussione
Ad del
Gruppo Cap
norme che potrebbero avere effetto
contrario. Mi riferisco specificamente
all’articolo 12, di cui non si capiscono i
Senza riforme, a fine
benefici ma si capiscono i rischi. Pnrr rimarrà ancora
L’Italia ha bisogno di grandi public
companies, amministrate con un grosso gap con
indipendenza e competenza, perché
sono queste che possono determinare gli investimenti Ue
la forza di un’economia nazionale. La
possibilità per il cda uscente di
sull’acqua
presentare una lista aiuta a
raggiungere l’obiettivo. L’articolo 12
renderebbe impraticabile questa best alessandra
practice. Diverse istituzioni RIcci
internazionali si sono espresse in Ad sace
modo negativo. E non è banale. Come
non lo è che le Generali, primo
investitore italiano, esprimano a loro
volta tante perplessità».
Il prossimo anno ci sarà
Abbiamo
l’assemblea per il nuovo cda. Si supportato
ricandiderà? Che rapporto ha con i
grandi azionisti, come Caltagirone e 12 miliardi
Delfin?
«Con il management team siamo
d’investimenti
concentrati per portare a casa con sostenibili nelle Pmi
successo anche il nostro terzo piano
strategico. Quanto al rapporto con i
soci, il mio interlocutore naturale è il
cda, che rappresenta tutti gli pAOLA

Marta Cartabia azionisti. Abbiamo poi dei processi di papanicolaou

vogliono condividere più com-
petenze, ma anche risorse, in al-
tre parole pezzi di sovranità.
A un’altra grande sfida è chia-
mata l’Europa, oltre alle rifor-
me: la tutela dello Stato di dirit-
to. Le violazioni in Ungheria e
Polonia hanno fatto scattare l’al-
larme, ma per Cartabia l’Unione
europea sta mettendo in campo
contromisure importanti. Una,
in particolare: la cosiddetta con-
dizionalità finanziaria, che su-
bordina l’erogazione dei fondi
europei al raggiungimento di ri-
forme sui diritti. Ma il Vecchio
continente deve misurarsi an- (a destra) con il engagement allineati alle best Banca intesa
che con un’economia debole. direttore di practice di governance, che
«Non ci sono recessioni alle por- Repubblica funzionano molto bene».
te, le economie sembrano sa- Maurizio Il titolo Generali tratta intorno ai
ne», dice il premio Nobel Mi-
chael Spence. Ma allo stesso
Molinari e il 22 euro. Può tornare a 30 euro?
«Rispetto ai 10 euro di giugno 2016,
È importante fare
tempo l’economista statuniten-
premio Nobel
Michael Spence abbiamo creato tanto valore, ma c’è banca in modo
se avverte: «Ci vorranno almeno ancora spazio perché abbiamo
due anni per tornare in una si- un’elevata generazione di cassa, una digitale, ma
tuazione normalizzata: la disce-
sa dei tassi e dell’inflazione ri-
posizione patrimoniale forte e la leva
finanziaria più bassa del settore.
crediamo nello
chiederà ancora tempo». Per Inoltre pensiamo al riacquisto di “human touch”
l’Europa che prova a scuotersi e
a farsi più unita, i pericoli non fi-
niscono mai. — g. col
©RIPRODUZIONE RISERVATA
azioni, anche su base annuale. Siamo
focalizzati sul prossimo piano che, di
nuovo, sarà molto ambizioso».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
g
pagina
.
16
La linea difensiva ucraina trema
tenaglia russa da sud e da est
Le truppe di Mosca avanzano dopo aver conquistato Avdiivka: le difese preparate da Kiev non sono in grado di resistere
Zelensky risponde colpendo l’aviazione di Putin per azzerare l’inferiorità nei cieli: “Abbattuti 15 cacciabombardieri”
dal nostro inviato
kiev — C’è un nuovo cambio di fase
nella guerra ucraina: lo «stallo» da
«Prima guerra mondiale» in cui era
precipitato il conflitto al fallimento
della controffensiva si è spezzato in
entrambi i sensi del fronte. È un mo-
mento decisivo: i russi avanzano
inesorabilmente dopo aver sfonda-
to le linee ucraine ad Avdiivka, ma
gli ucraini rispondono minaccian-
do di far saltare il dominio dei cieli
russo come già hanno fatto con
quello del mare: in poche settimane
hanno abbattuto 15 caccia bombar-
dieri russi.
Sul terreno, dunque, è Mosca ad
avere l’iniziativa. I russi avanzano
nelle retrovie di Avdiivka, approfit-
tando dello sfondamento delle li-
nee ucraine e della mancanza di
una difesa strutturata. La “linea Ze-
lensky” che avrebbe dovuto replica-
re quella “linea Surovikin” russa
contro cui si era schiantata la con-
troffensiva al Sud, è in grave ritardo
(se non strutturalmente inefficace).
L’esercito russo sfrutta così il mo-
mento nelle campagne e tra i villag-
gi alle spalle di Avdiivka, non protet-
ti da linee di trincee, fortificazioni e
campi minati che nei piani del Presi-
dente avrebbero dovuto marcare
tutte le retrovie della prima linea
per centinaia di chilometri. Nono-
KIEV — Cacciare il generale Zaluzhny
«è stato un errore gravissimo», dice il
“dottor Pugno di Ferro” puntando il
destro leggendario contro il
presidente Volodymyr Zelensky. Per
il sindaco di Kiev — l’ex campione dei
pesi massimi Vitali Klitschko — la
ferita non si può rimarginare senza
«un governo di unità nazionale».
In un’intervista allo Spiegel Klitschko
ha recentemente accusato Zelensky
di trascinare il Paese verso
«l’autoritarismo», rendendolo «non
diverso dalla Russia». Oggi a
Repubblica prospetta una crisi
parlamentare se Zelensky
continuerà ad accentrare il potere su
di sé.
Dietro la scrivania al nono piano del
municipio, la fotografia dell’ex capo
delle forze armate Zaluzhny è
appoggiata al candelabro ebraico
della Hanukkah. Campeggia accanto
all’icona dell’arcangelo Michele,
santo protettore di Kiev. L’arcangelo
e il generale svettano tra i ricordi di
una vita epica da re del ring.
Klitschko, 52 anni in due metri e un
centimetro di muscoli, nel 2014
divenne l’eroe della rivolta di Maidan,
e da allora guida la capitale ucraina. È
uno dei politici più influenti, ma
anche uno dei critici più severi di
Zelensky.
Si dice che il Presidente voglia
licenziare anche lei. La
Commissione di inchiesta sulla
risposta all’emergenza a Kiev è nata
per questo?
(Lungo silenzio). «Purtroppo anche
con la legge marziale, quando
avremmo bisogno dell’unità di tutte
le forze politiche e dei cittadini
perché è lo strumento per vincere la
guerra, la lotta politica continua. Non
posso definirla diversamente. Alcuni
stante fosse chiaro da mesi che Av-
diivka sarebbe caduta, gli ucraini
non hanno costruito una difesa arre-
trata impenetrabile, e in pochi gior-
ni i russi hanno distrutto due poten-
ti carri armati Abrams in dotazione
a Kiev. Hanno conquistato una se-
Dove i russi stanno cercando di sfondare le linee ucraine
UCRAINA
U C
Kremenčuk
Sotto
Dnipro
il controllo
russo
Territori
conquistati
dal 1° dic.
Zaporizhzhia
Melitopol
Klitschko “Per battere Putin
ci vuole un governo di unità
Zelensky ha fatto troppi errori”
politici mettono le loro ambizioni
sopra gli interessi dello Stato».
Come nel caso Zaluzhny?
«Rimuoverlo è stato un grosso errore.
Dobbiamo unirci attorno a chi gode
del massimo sostegno, come
Zaluzhny che ha il rating più alto nei
sondaggi. Per due anni ha difeso con
successo il nostro Paese contro
l’esercito più grande e potente del
mondo, e ciascuno di noi lo associa
all’immagine del nostro più
importante difensore. Il Presidente
avrebbe dovuto spiegare il motivo di
una decisione che ha scioccato ogni
ucraino. Molti si sono disperati».
I primi nei sondaggi sono
Zaluzhny, licenziato; l’ex presidente
Poroshenko a cui ha vietato le
missioni all’estero; e Klitscko, sotto
inchiesta. Cosa sta succedendo?
«Il grande errore di molti oggi è
giocare con la politica. Oggi si lotta
per la sopravvivenza, non capiscono
che il Paese potrebbe non esistere
più. Per quali posizioni combattono?
La battaglia politica oggi è un veleno:
Mondo Martedì, 5 marzo 2024
rie di villaggi, Lastochkyne e Siever- le linee ucraine. Più a Nord, in dire- volte nel Donbass. Altre immediate
ne, Stepove e gran parte di Orlivka; zione di Kharkiv, è molto difficile la preoccupazioni sono le retrovie di
e ora sono entrati a Berdychi e com- situazione a Kupiansk e nei suoi vil- Bakhmut, nel Donbass, e la zona di
battono a Semenivka e Tonenke. Po- laggi. dove ancora vivono centinaia Robotyne, a Sud, nella regione di Za-
co più a Sud stanno aggredendo an- di bambini che non si riesce ad eva- porizhzhya: un’area liberata dalla
che Pervomaiske e Nevelske, e que- cuare perché i genitori scelgono di controffensiva ucraina in cui la re-
sta è solo la più acuta delle ferite al- restare: uno scenario visto molte staurazione russa cancella i piccoli
successi di Kiev. La stessa Robotyne
è sotto intenso fuoco.
Nel frattempo gli ucraini combat-
tono una battaglia strategica altret-
R U S S I A tanto decisiva. Hanno vinto la batta-
Kharkiv
glia del grano (forzato il blocco rus-
Kupiansk so, il commercio via nave ha rag-
giunto livelli pre bellici); hanno can-
 cellato il dominio russo sul Mar Ne-
R A I N A
ro con i droni navali manovrati dai
Izyum servizi segreti; e ora hanno lanciato
INFOGRAFICA DI ROBERTO TRINCHIERI
Kreminna la sfida al più importante degli as-
set militari russi: il controllo dei cie-
li. «Solo questa settimana siamo riu-
Lugansk sciti ad abbattere sette aerei russi,
Bakhmut proprio quelli che sganciano bom-
be e uccidono — dice il presidente

Zelensky — e dall’inizio di febbraio
Avdiivka la Russia ha perso 15 aerei da guer-
ra».— p.bre
Donetsk
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Marinka

Robotyne
Mariupol
Berdyansk  ’ 30 KM
L’intervista al sindaco di Kiev
dal nostro inviato Paolo Brera
dobbiamo essere uniti nella difesa Gli analisti politici dicono che lei,
dell’Ucraina». Poroshenko e Zaluzhny potreste
Guardi che è esattamente ciò che formare una potente alternativa a
dice il presidente Zelensky… Zelensky: la vostra ricetta per uscire
«Non è importante ciò che si dichiara dalla guerra sarebbe diversa dalla
ma ciò che si fa». sua proposta di pace in dieci punti?
La situazione al fronte è critica, «Sarebbe un grande sbaglio
Macron propone di mandare soldati costituire un cartello in opposizione
europei. Ha ragione? a Zelensky. Sarebbe invece un’idea
«Putin insegue l’idea sbagliata di molto saggia da parte sua riunire le
ricostruire l’impero russo, e non forze attorno a sé. Sarebbe la chiave
accetta un’Ucraina indipendente. A per vincere».
Mosca ricordano spesso che anche la Un governo di unità nazionale?
Polonia e i Baltici facevano parte «Sì, per esempio».
dell’impero. Ai tedeschi che dubitano Ma la proposta di pace in dieci
nel sostegno all’Ucraina rammento punti va bene o no?
che nella visione malata di Putin c’era «Nessun piano di pace funziona se la
anche parte della Germania. Se noi prima linea non regge. Potremo
perdiamo la guerra, i nostri vicini attuarlo solo quando saremo forti e i
saranno i prossimi. Putin continuerà russi lo rispetteranno».
fino a dove gli sarà permesso. I russi Il ritorno ai confini del 1991 è
non rispettano i deboli, solo la forza. credibile o si rischia piuttosto una
Per questo dobbiamo essere forti in maggiore occupazione russa?
k Sindaco e campione prima linea e anche nelle retrovie, «È l’obiettivo. Ma prima bisogna
Vitali Klitschko, sindaco di Kiev dal politicamente e economicamente. La fermare l’avanzata dei russi».
2014, è un ex pugile, considerato tra nostra forza è il sostegno dei partner: Quali errori sono stati commessi?
i migliori pesi massimi della storia con le armi o i soldati». «Non voglio parlarne, potremo
.
Martedì, 5 marzo 2024
f
analizzarli bene in futuro. L’ultima
criticità è la mancanza delle armi.
Desiderare di vincere è decisivo, ma
con il solo ardente desiderio e senza
Rimuovere Zaluzhny armi non possiamo farcela».
Mancano anche i soldi, e i
è stato un grosso rubinetti si stanno chiudendo.
sbaglio: dobbiamo Come farete a combattere?
«Sostegno e finanziamento
unirci a chi ha all’Ucraina sono diventati temi di
lotta politica, in America, tra
sostegno e il generale democratici e repubblicani. Noi
è primo contiamo sugli aiuti europei e
dobbiamo rigenerare l’economia
nei sondaggi ucraina. Dobbiamo essere forti
dentro, invece mettiamo in crisi le
aziende con decisioni sbagliate».
Candiderà una sua fazione alle
Il piano di pace in 10 prossime elezioni?
«Sarebbe un grande errore
punti? Nessuna fantasticare di politica mentre la
proposta funziona questione è la sopravvivenza
dell’Ucraina. Se arriveranno qui i
se la prima linea non russi che elezioni ci saranno?»
Le sue accuse di autoritarismo a
regge: potremo Zelensky sono molto politiche.
attuarlo solo quando «Prima dobbiamo vincere la guerra e
difendere il Paese. Poi la nostra più
saremo forti grande sfida sarà ricostruirlo in
modo democratico».
Ne avete parlato a Monaco alla
Prima dobbiamo cena privata con von der Leyen
(Ue) e Stoltemberg (Nato), con l’ex
vincere la guerra segretario di Stato Usa John Kerry e
l’ex capo della Cia, David Petraeus?
poi la nostra «Anche di questo, sì. La nostra
più grande sfida prossima battaglia sarà riprenderci il
futuro europeo, la democrazia.
sarà ricostruire Torniamo sempre lì, alla causa di
questa guerra: Putin è molto irritato
l’Ucraina in modo
g
che un’Ucraina democratica entri in
democratico Europa. Per lui è una minaccia
personale, e noi dobbiamo vincere e
poi ricostruire così il nostro Paese.
Quanto a me, se sarò vivo certamente
parteciperò».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondo pagina 17
Lo scontro
Mosca alza i toni
“A Kiev armi e soldati
l’Occidente è già
in guerra con noi”
Peskov: “La Germania studia come attaccarci”
E Medvedev torna a minacciare “il conflitto atomico”
Gli ambasciatori Ue disertano l’incontro con Lavrov
dalla nostra inviata Rosalba Castelletti
MOSCA — Mosca alza i toni dello scon- nia denuncia «un attacco ibrido»
tro con “l’Occidente collettivo”. Dmi- «parte di una guerra d’informazio-
trij Peskov prende di mira la Germa- ne di Putin» che mira a «destabilizza-
nia. Sergej Lavrov bacchetta le am- re» la Germania e a «generare insicu-
basciate Ue. E Dmitrij Medvedev, al rezza e divisioni». La Casa Bianca è
solito, spara a zero su tutti mostran- d’accordo: Mosca, dice, vuole «spac-
do una mappa dell’Ucraina smem- care gli alleati»
brata. Un fuoco di fila che, secondo Il ministro degli Esteri Lavrov, però,
Berlino e Washington, ha uno scopo se la prende con tutti i Paesi Ue. Di-
evidente: allarmare e dividere l’Occi- ce di aver raccolto «molto materia-
dente. Si parte dalle intercettazioni le» su come le loro ambasciate stia-
di alti ufficiali tedeschi diffuse ve- l La divisione no creando «progetti di sostegno
nerdì su Telegram da Margarita Si- L’ex premier agli oppositori non sistemici». Ave-
monjan, la capa di Rt, ex Russia To- Medvedev va convocato gli ambasciatori per
day: 38 minuti di audio in cui si di- mostra una parlarne il 27 febbraio, aggiunge,
scute l’ipotesi di fornire a Kiev missi- mappa in cui ma loro «hanno paura di incontrare
li Taurus a lungo raggio di fabbrica- l’Ucraina è russa, il ministro del Paese in cui sono ac-
zione tedesca e il loro possibile im- e l’Ovest è diviso creditati. Dove si è mai visto?». La
ANDREJ CUKIC / STF/EPA
piego per colpire il ponte di Crimea. tra Polonia, rappresentanza Ue a Mosca confer-
Una grave falla nella sicurezza tede- Romania e ma, ma spiega che i diplomatici han-
sca, ma anche una fonte d’imbaraz- Ungheria no rifiutato l’invito perché non era
zo per il cancellie- specificato l’argo-
re Olaf Scholz che mento del collo-
Le truppe si rifiuta di inviare quio. «Ora Lavrov
Militari russi i Taurus agli ucrai- dice che voleva far-
vicino a un ni per evitare un’e- ci una lezione. Ciò
centro di scalation. Per il por- dimostra che abbia-
reclutamento tavoce del Cremli- mo fatto bene a de-
mobile con no Peskov, sono la clinare».
le informazioni dimostrazione del Infine Medvedev.
sui pagamenti, «coinvolgimento L’ex presidente e
Rostov-on- Don diretto dell’Occi- premier, oggi vice-
dente collettivo
nel conflitto in
presidente del Con-
siglio di sicurezza,
Ucraina». «La regi- evoca lo spettro di
strazione stessa te- un conflitto nuclea-
stimonia che all’in- re «cento volte più
terno della Bunde-
swehr (l’esercito te-
probabile rispetto
alla crisi dei missili
desco, ndr) i piani a Cuba del 1962».
per effettuare at- «Questa è una vera
tacchi contro il ter- e propria guerra
ritorio russo vengo- contro la Russia
no discussi in mo- con armi america-
do dettagliato e ne e con la parteci-
concreto», ha accu- pazione di forze
sato Peskov che
cerca di rimestare
speciali americane
e di consiglieri ame-
nel torbido dopo che Berlino ha an- ricani», precisa. Stavolta sfrutta il
nunciato un’inchiesta sulla fuga di palco dell’Università Sirio nell’ambi-
notizie. «Bisogna stabilire se la Bun- to del Festival della Gioventù di So-
deswehr agisce di propria iniziativa.
Allora la domanda è: quanto la Bun- Berlino
chi per lanciare i suoi strali. «Uno de-
gli ex leader ucraini ad un certo pun-
deswehr è controllabile e quanto denuncia to ha detto che l’Ucraina non è la
Scholz controlla la situazione, o se Russia. Questo concetto deve scom-
questo fa parte di una politica dello “un attacco parire per sempre. L’Ucraina è sicu-
Stato tedesco. In entrambi i casi è ibrido, ramente Russia», dice in un abito
molto brutto». Le sue dichiarazioni parte di una blu con collo alla Kim Jong-un mo-
arrivano mentre l’ambasciatore te-
guerra strando una mappa dove i confini
desco Alexander Graf Lambsdorff della Russia includono l’Ucraina
viene trattenuto oltre un’ora presso lanciata orientale e centrale, all’Ucraina non
il ministero degli Esteri russo. Mo- da Putin” resta che una porzione di territorio
sca sostiene di averlo convocato per per minare attorno a Kiev, senza sblocco sul ma-
chiedere «spiegazioni» sulle inter-
la stabilità
re, mentre la parte Ovest è divisa tra
cettazioni e denunciare «i tentativi Polonia, Romania e Ungheria. I terri-
del Paese
tedeschi di ostacolare i giornalisti tori su entrambe le sponde del fiu-
russi in Germania». Con la portavo-
ce Maria Zakharova che dice che la
e “generare me Dnipro, insiste il falco Medve-
dev, sono «parte integrante dei con-
Germania «non è stata denazificata
insicurezza” fini storici strategici russi» e «devo-
fino in fondo». Berlino parla di un tra la gente no tornare a casa». Colloqui di pa-
«incontro programmato da tempo». ce? Mai con Volodymyr Zelensky..
Ma poco cambia. La stessa Germa- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
18 Mondo Martedì, 5 marzo 2024

Intervista con Ali Mahaman Lamine Zeine

Il premier del Niger

“Su migranti e Russia
decidiamo noi
L’Ue non ci dia lezioni”
Niamey (Niger) — Lo scorso 26 luglio
un colpo di Stato guidato dal
generale Abdourahamane Tchiani
ha deposto il presidente della
Repubblica del Niger Mohamed
Bazoum. Da allora il Niger è
governato dal Consiglio Nazionale
per la Salvaguardia della Patria
(Cnsp). In questa intervista esclusiva
con Repubblica, la prima su un media
occidentale, il primo ministro Ali
Mahaman Lamine Zeine racconta la
sua visione sul futuro del Paese, la
lotta al terrorismo, l’immigrazione, i
Credo che con l’Italia
rapporti con l’Italia e l’Europa .
tra l’Africa e il resto del mondo.
di Gianni Vernetti L’ambizione della nuova alleanza fra
Niger, Mali e Burkina Faso, è quella
di riconquistare la nostra vera
indipendenza ed esercitare
pienamente la nostra sovranità».
Come valuta la situazione della
sicurezza nel Paese e come sta
andando la lotta al terrorismo
f
jihadista?
«Da quando Niger, Mali e Burkina
Faso hanno deciso di riprendere in
mano il proprio destino, abbiamo
compiuto progressi significativi
raggiungeremo un nella lotta contro il terrorismo.
L’esercito del Mali ha riconquistato

Sono passati sette mesi dal colpo
di stato in Niger, qual è oggi la
situazione nel Paese?
«Prima di descrivere la situazione
odierna, mi permetta di raccontare
in che stato versava il Paese prima
del 26 luglio. L’ex presidente
Mohamed Bazoum non ha fatto che
proseguire le politiche del suo
predecessore che aveva ridotto il
Paese in una situazione difficile:
divieto di ogni manifestazione
pubblica, assenza di libertà di
opinione, massiccia appropriazione
indebita di fondi pubblici, impunità
diffusa per il regime. Il colpo di Stato
è stato motivato per rispondere al
accordo vantaggioso la regione di Kidal, in Burkina Faso
l’esercito sta ottenendo ogni giorno
per entrambi crescenti successi e in Niger,
sulla vostra presenza nonostante l’esistenza di diversi
gruppi terroristi nell’Est e nel Nord
militare in Niger del Paese, la loro azione si è
notevolmente indebolita (è il caso di
Boko-Haram)».
LIBIA Lo scorso novembre, il vostro
ALGERIA governo ha abolito la legge del 26
2015 relativa al traffico illegale di
migranti. Per quale motivo?
NIGER «Questa legge aveva trasformato il
MALI
Agadez
Nig
k Premier Ali Mahaman Aline Zeine, primo ministro del Niger
nostro Paese in un gendarme di
guardia a un confine artificiale con
l’Europa. Il Niger è stato cosi
trasformato in una sorta di “hub” per
i migranti ed è stata criminalizzata
qualsiasi attività di trasporto
passeggeri che coinvolgesse i
migranti. Molti giovani nigerini che
si guadagnavano da vivere con
questa attività di trasporto si sono
ritrovati da un giorno all’altro ad
afp
essere considerati dei criminali. La
città di Agades è stata cosi
trasformata in un centro di
detenzione per i giovani africani di
passaggio e in una città sotto assedio
nella caccia ai migranti. Gli abitanti
del Sahel per loro natura non
conoscono i confini e la libertà di
movimento è sacra qui nel Sahel.
Tutta la storia dell’umanità è fatta di
migrazioni e non abbiamo
intenzione di porre barriere sul
nostro territorio».

Antonella, Domenico ed Eva ricordano Paolo M. Grandi a nome di Intesa Sanpaolo, Qual è la sua opinione sui
er

continuo deterioramento della
situazione di sicurezza e per
affrontare seriamente la cattiva
governance economica e sociale».
In Europa c’è una crescente
preoccupazione sulle ingerenze
russe nel Sahel: il suo governo che
rapporti ha con Mosca?
«Non spetta ad altri dirci con chi
dovremmo o non dovremmo stare. I
paesi cooperano liberamente fra
loro, secondo i loro interessi.
L’Europa non ha forse rapporti con la
Russia?».
Il Niger ha lasciato l’Ecowas, la
Comunità Economica dell’Africa
occidentale, a seguito delle
sanzioni imposte al Paese. Perché?
«Le sanzioni imposte al Niger
dall’Ecowas non hanno precedenti:
una trentina di misure punitive che
vanno dalla chiusura delle frontiere,
all’interruzione della fornitura di
energia elettrica, all’embargo sui
prodotti alimentari e farmaceutici, al
sequestro dei beni finanziari del
Niger nella nostra Banca Centrale
(Bceao). Oltre a queste punizioni
ingiuste, illegali e disumane, Ecowas
ha persino minacciato un intervento
militare. Per questo motivo e, in
consultazione con Mali e Burkina
Faso, abbiamo deciso di uscire
dall’Ecowas».
Qual è la prospettiva politica per
l’Alleanza degli Stati del Sahel che il
Niger ha recentemente promosso
con il Mali e il Burkina Faso?
«Prima di tutto voglio ringraziare la
vostra presidente del Consiglio
Giorgia Meloni, che fin da quando
era all’opposizione si è battuta per la
democratizzazione delle relazioni
franco-africane, denunciando il
franco Cfa che la Francia ha imposto
ai cosiddetti Paesi francofoni
dell’Africa, una valuta che ostacola
in modo inaccettabile il commercio
socio fondatore del Consorzio PAN-Progetto rapporti fra Niger e Francia?
Niamey Carlotta (Lieselotte) Parisi
Lago Ciad CIAD Asili Nido, esprime il più vivo e sincero cordo- «La Francia ha deciso di rimpatriare i
mancata prematuramente quando ancora glio alla famiglia della suoi connazionali in seguito
tanto bene poteva dare e ricevere e sono vi- DOTTORESSA all’avvento del nuovo governo del
NIGERIA cini alla sua famiglia.
BENIN
Claudia Fiaschi Cnsp, che la Francia non ha
200 km Roma, 5 marzo 2024 riconosciuto come autorità legittima
Vice Presidente del Consorzio PAN
del Niger. Non abbiamo scelto noi di
meraviglioso esempio di impegno professio-
5 marzo 2020 5 marzo 2024 nale e personale a favore del Terzo Settore
cacciare la Francia. La Francia
e di tutti i soggetti deboli della società civile. voleva, come al solito, governare gli
Anna Alloro Dal 2004 ad oggi, Claudia Fiaschi ha offerto affari interni del Niger e noi abbiamo
E t’amo sempre. al Consorzio PAN passione e competenza detto basta. Lo stesso vale per la
Augusto per l’infanzia, l’educazione e la famiglia con- presenza dell’esercito francese in
tribuendo in modo unico e decisivo alla re- Niger che aveva deciso di non
Roma, 5 marzo 2024 alizzazione degli obiettivi di un’iniziativa che
ha saputo creare attenzione e rispetto in tut-
collaborare più con noi nella lotta al
terrorismo. In queste condizioni,
05/03/2019 05/03/2024 to il Terzo Settore. Persona esigente, con se
stessa e con chi collaborava con lei, di grande nulla giustificava più la presenza
Alfonso Vignoli concretezza e puntualità, ma al tempo stesso militare francese nel nostro Paese».
di enorme, inconfondibile generosità e uma- Come valuta la presenza civile e
Cinque anni. Mi manchi ogni giorno.
nità. Il vuoto che lascia è immenso, ma lo è militare degli Usa in Niger?
Lucilla.
altrettanto la testimonianza che ha reso di
una vita piena di significato e di attenzione
«In passato abbiamo collaborato
Roma, 5 marzo 2024 molto con gli Usa in materia di
per tutte le persone che ha incontrato. Un
commosso e affettuoso saluto, la più viva e intelligence nell’ambito della lotta
Bernabò Bocca, Presidente, Maria Oliva Sca- riconoscente stima. contro il terrorismo, ma credo che
ramuzzi, Vice Presidente, Gabriele Gori, Di- potremmo fare di più. Colgo
Non abbiamo scelto rettore Generale e il Consiglio di Amministra- Milano, 5 marzo 2024 l’occasione per rendere omaggio ai
zione, il Comitato di Indirizzo, il Collegio dei quattro soldati americani che sono
noi di cacciare la Revisori e tutti i Soci di Fondazione CR Firenze Oggi 4 marzo 2024 ci ha lasciati
si uniscono al dolore della famiglia e della so-
morti insieme ai soldati nigerini a
Francia. Volevano cietà civile per la scomparsa di
Claudia Fiaschi Tongo-Tongo nella lotta contro i
Per noi non solo un vicepresidente, ma una terroristi».
governare i nostri Claudia Fiaschi guida e ispirazione delle idee del Consor- L’Italia è presente in Niger con
Presidente di Confcooperative Toscana, zio PAN. In questi venti anni insieme è stata attività di cooperazione allo
affari interni Vicepresidente nazionale di Confcooperative e promotrice di ricerca e progetti, partendo sviluppo e con una missione
sempre dall’idea che investire sui servizi all’in-
Abbiamo detto basta Presidente di CO&SO
fanzia di qualità significasse dare concre-
militare (Misin). Come giudica
Ne ricordano la passione ed il grande impe- tezza alle azioni future e valore ai bambini. l’operato dell’Italia nel suo Paese?
gno nel Terzo Settore, oltre alla profonda Grazie anche al suo contributo, il Consorzio «La cooperazione tra Italia e Niger
sensibilità verso le fragilità e le tematiche in questi venti anni ha accolto e sostenuto risale a diversi decenni fa e copre
L’alleanza con il Mali dell’infanzia e dell’educazione. servizi all’infanzia in tutta Italia e ha costrui-
to reti di relazioni tra imprese e tra persone,
molti settori che vanno
dall’agricoltura alla tutela
e il Burkina Faso Firenze, 5 marzo 2024 aspetto per lei essenziale per un vero svilup-
po sociale. Il suo impegno e la sua passione
dell’ambiente. Per quanto riguarda
ci ha permesso hanno guidato ed ispirato le nostre scelte. la presenza militare italiana in Niger,
Claudia lascia un grande vuoto, ma anche il nostro ministero della Difesa ha già
di compiere progressi una grande eredità, che cercheremo di non contattato tutti i Paesi interessati,
disperdere, proseguendo con passione e or- inclusa l’Italia, per ridefinire i vari
nella lotta contro il goglio la strada con lei tracciata. Ci uniamo al accordi bilaterali. È un processo in
dolore della famiglia, dei figli Marta e Marco.
corso e credo che Italia e Niger
g
terrorismo jihadista Paolo Grandi, Francesco Neri e Giovanni
Brondi
Milano, 5 marzo 2024
raggiungeranno un accordo
reciprocamente vantaggioso».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì, 5 marzo 2024
k Il messaggio Una delle scritte proiettate ieri sulla torre Eiffel a Parigi
Aborto nella Costituzione
voto storico in Francia
Ma è scontro col Vaticano
PARIGI — In tempi di revisionismo delle
conquiste femminili, la Francia decide
di fare entrare nella Costituzione la “li-
bertà garantita” all’interruzione di gra-
vidanza. «Siamo all’avanguardia» sotto-
linea Yaël Braun-Pivet, aprendo il Con-
gresso che riuniva ieri a Versailles 925
deputati e senatori. La presidente del-
l’Assemblée Nationale — prima donna a
guidare una riunione congiunta delle
due Camere — ha condotto il solenne vo-
to al quale erano chiamati i parlamenta-
ri francesi, dopo la convocazione deci-
sa da Emmanuel Macron. Il capo di Sta-
to era assente, come prevede la proce-
dura. Al suo posto, è stato il premier Ga-
briel Attal a difendere la modifica costi-
tuzionale, ottenuta dopo mesi di dibat-
tito nelle due Camere.
«Abbiamo un debito morale» ha sot-
tolineato Attal ricordando decenni di
«lacrime e sangue» delle tante donne
costrette ad abortire in clandestinità. Il
premier ha cominciato il discorso citan-
do l’avvocata Gisèle Halimi, protagoni-
sta di epiche battaglie femministe, e
poi Simone Veil, paladina della legge
che ha legalizzato l’aborto nel 1975, qua-
si cinquant’anni fa. «Il diritto all’interru-
zione di gravidanza resta minacciato»
ha proseguito Attal, citando le donne
americane, ungheresi, polacche. E poi
anche Paesi più lontani come Iran e Af-
ghanistan dove, nell’arco di una genera-
zione, alcune conquiste sono state abo-
lite dall’avvento di un nuovo ordine mo-
rale e religioso. «Il treno dell’oppressio-
ne può ripassare» ha allertato il pre-
mier.
“La legge determina le condizioni in
cui si esercita la libertà garantita per la
donna di ricorrere all’interruzione vo-
lontaria della gravidanza”. È questa la
modifica all’articolo 34 ora inserita nel-
la Costituzione. Dopo un lungo dibatti-
to semantico, non è infatti il “diritto” al-
l’aborto che entra nella Legge fonda-
mentale, ma la “libertà garantita”. Una
parte della destra aveva provato a elimi-
nare il riferimento a una “garanzia” o a
inserire anche l’obiezione di coscienza
Il caso
Il Congresso dice sì
alla proposta di Macron:
“Il nostro un messaggio
universale”. L’ira dei
vescovi: “Non esiste diritto
a sopprimere una vita”
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
k All’Eliseo
Emmanuel Macron, 46 anni,
presidente francese
dei medici. È comunque un passo stori-
co, anche se il compromesso raggiunto
è diverso alla proposta di partenza di si-
nistra, associazioni e della scrittrice
premio Nobel Annie Ernaux, citata nel
discorso di Attal per il suo romanzo
“L’evento”, sconvolgente testimonian-
za di un aborto clandestino. La modifi-
ca blinda il diritto all’aborto: qualsiasi
governo intenzionato in futuro a limita-
re l’accesso all’aborto in parlamento si
vedrebbe censurato dal Consiglio Costi-
tuzionale.
Mondo
PHOTO BY DIMITAR DILKOFF / AFP
La gigantesca sala del Midi nell’anti-
ca reggia della monarchia, dove dal
1871 si riunisce il Congresso dei parla-
mentari, ha approvato la modifica tra
applausi, momenti di emozione, acces-
sori verdi usati per segnalare il colore
usato nelle lotte in difesa di questo dirit-
to. La maggioranza necessaria (tre quin-
ti dei voti) è stata superata: 780 favore-
voli, e solo 72 contrari. Chi si è opposto
viene soprattutto dalla destra, tra i
Républicains e qualche deputato del
Rassemblement National. Marine Le
Pen ha votato a favore ma ha contesta-
to la necessità di questa garanzia costi-
tuzionale. «Voteremo a favore della co-
stituzionalizzazione dell’aborto, anche
se l’accesso a questo diritto in Francia
non è minacciato» ha commentato Le
Pen entrando a Versailles. All’esterno
manifestavano un centinaio di attivisti
di associazioni pro-life.
«Non può esserci un diritto a soppri-
mere una vita umana» ha ammonito il
Vaticano tramite la Pontificia Accade-
mia per la Vita, che ha sostenuto la po-
sizione espressa dalla Conferenza epi-
scopale francese. I vescovi d’Oltralpe
hanno lanciato un appello a un mo-
mento di “digiuno e preghiera”. «Di
tutti i Paesi europei, la Francia è l’uni-
co dove il numero di aborti non cala
ed è anche cresciuto negli ultimi due
anni» si legge in una nota firmata, in
particolare, dal presidente della Con-
ferenza, Éric de Moulins-Beaufort.
Più dell’ottanta per cento dei fran-
cesi era favorevole all’iscrizione del-
l’aborto nella Costituzione. Per cele-
brare questo momento storico, la di-
retta del voto a Versailles è stata ritra-
smessa sulla piazza del Trocadéro e
sullo sfondo la Tour Eiffel si è illumi-
nata. «Fierezza francese, messaggio
universale» ha commentato il presi-
dente Macron. L’ultimo sigillo per la
modifica alla Costituzione spetterà al
capo dello Stato che ha dato appunta-
mento venerdì, 8 marzo. Un altro sim-
bolo.
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pagina 19
L’intervista
Bonino “I diritti
vanno consolidati
Parigi indica la via”
di Alessandra Ziniti
Emma Bonino, la libertà di abortire in Francia adesso
è un diritto costituzionale. Una svolta storica nelle
battaglie per i diritti?
«La Francia, ancora una volta, ha aperto la strada. Già
nel 1975 il governo di destra di Giscard d’Estaing con
Simone Veil aveva approvato la legge sull’interruzione
di gravidanza e, diversamente da noi ( ne sono sicura),
sono andati avanti con l’aborto farmacologico per
rendere questo dificile momento il meno violento e il
meno intrusivo possibile e quindi oggi non mi stupisce
affatto che sia diventato un diritto costituzionalmente
garantito»
Se lo augurerebbe anche per l’Italia?
«Diciamo che nel nostro Paese non mi parrebbe una
priorità assoluta anche se stiamo vivendo un’epoca in
cui il rischio che i diritti conquistati con le nostre
storiche battaglie possano essere aggrediti. Per la
veritàil rischio c’è stato anche in tutti questi anni senza
che ce ne sia stata grande coscienza. I diritti sono una
cosa fragile, vanno curati, coccolati, difesi giorno per
giorno. Altrimenti ti svegli una mattina e non te li ritrovi
più, come in Polonia o in Ungheria».
Quelli delle donne sono
particolarmente fragili anche in
Italia?
«Assolutamente sì. La libertà delle
donne ad autodeterminarsi è
sempre stata una materia difficile
ma adesso mi sembra che con l’idea
k La leader
culturale di Dio, patria e famiglia di
questo governo si torni
drammaticamente indietro. La
ministra Roccella ci rassicura che il
governo non intende cambiare la
Emma Bonino, 75 anni legge sull’aborto ma quello che sta
succedendo è che la stanno
f svuotando dall’interno».
Si riferisce ai nostri ospedali
In Italia dove l’obiezione di coscienza
spesso rende l’aborto un diritto
il governo dice impossibile da garantire?
che la legge «Esatto. Io non ho nulla contro
l’obiezione di coscienza. Ritengo
non si tocca però che, a livello istituzionale,
quando c’è una legge tocca farla
ma la sta rispettare da tutti. E quindi si
svuotando possono trovare diverse soluzioni
come in alcune regioni è stato fatto,
dall’interno ad esempio, facendo concorsi per i
g reparti di ginecologia aperti solo a
medici non obiettori. Ma in
generale, non c’è dubbio che in
Italia siamo andati indietro
piuttosto che avanti».
Aspettiamo ancora la distribuzione gratuita della
pillola contraccettiva.
«Per esempio, come se fosse un crimine non concepire
figli. Basterebbe guardare i numeri delle interruzioni di
gravidanza in Italia che sono molto diminuite proprio
grazie alla legge sull’aborto che funzionicchia, per
capire quanto è falso pensare che una legislazione che
garantisce il diritto delle donne ad autodeterminarsi sul
mettere al mondo un figlio non incentiva affatto gli
aborti. Se poi si pensa come accadeva prima, quando lo
si faceva in casa, con gli stregoni, con tutti i rischi e le
atrocità che le donne erano costrette a subire, o se si
pensa ancora alla battaglia decennale del ginecologo
Silvio Viale per la pillola Ru486, capiamo quanto questo
diritto che oggi la Francia rende costituzionale, in Italia
vada protetto con attenzione».
Qualche segnale preoccupante c’è. Ad esempio le
sale d’ascolto negli ospedali dove chi va ad abortire
dovrebbe prima ascoltare il battito del feto.
«Una cosa orribile, qui siamo tornati ai tempi in cui le
donne devono partorire con dolore e abortire sotto
tortura».
Il suo è un invito alle donne italiane a non abbassare
la guardia nella difesa dei loro diritti?
«Assolutamente sì, una battaglia che si salda a quella
contro gli stupri e la violenza di genere, che ho sempre
predicato. Ma mi piacerebbe che diventasse un tema
degli uomini, che se ne facessero carico loro. E questo,
purtroppo, nonostante tutto, non avviene».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì, 5 marzo 2024
Stupro nella scherma, i pm si difendono
“Mai stati inerti: misure non necessarie”
Due giovani indagati
per violenza sessuale
di gruppo dopo la
denuncia di un’atleta
I testimoni: “Il campus
non era sorvegliato”
di Romina Marceca
Luca Serranò
La procura di Siena replica alle ac-
cuse di «inerzia» sul caso del pre-
sunto stupro di gruppo subito da
una campionessa uzbeka di 17 anni
nell’agosto scorso dentro un cam-
pus estivo di scherma a Chianciano
Terme, in provincia di Siena. Secon-
do la denuncia, la minorenne sareb-
be stata violentata da tre giovani
atleti italiani con cui aveva passato
la serata, la procura ha iscritto i no-
mi di due di loro. E in un comunica-
to scrive che l’intervento è stato
«tempestivo». Una reazione alle pa-
role dell’avvocato della vittima, Lu-
ciano Guidarelli, che ha denunciato
tra le altre cose la mancata attivazio-
ne del codice rosso e si prepara a
chiedere alla procura generale di Fi-
renze di avocare a sé l’inchiesta. La
procura ribatte «di aver disposto le
indagini la sera stessa e di aver inca-
ricato la squadra mobile di Roma
(dove la ragazza si era nel frattem-
po spostata per raggiungere la sorel-
la, ndr) di sentirla con l’aiuto di uno
psicologo entro tre giorni». E anco-
ra: risale al 14 agosto la delega “ur-
gente” alla sezione di polizia giudi-
ziaria per «ricostruire la vicenda
che sin dall’inizio presentava indub-
bi profili di complessità», lo stesso
giorno quella per sentire «il perso-
nale medico che aveva prestato le
prime cure». Il primo dicembre,
poi, il deposito da parte del consu-
lente «della copia forense dei cellu-
lari» sequestrati, il 27 febbraio la ri-
chiesta di incidente probatorio ora
al vaglio del gip.
Ma chi sono i due atleti indagati
dalla procura? Si tratta di Emanue-
le Nardella e Lapo Jacopo Pucci,
due promesse della scherma italia-
na, entrambi sciabolatori. Sono ac-
cusati di violenza di gruppo aggra-
vata dalla minore età della vittima.
Avevano avuto tre anni per tentata violenza sessuale di gruppo: sconteranno il resto ai servizi sociali
Morte di Martina Rossi, stop al carcere per i due condannati
di Andrea Vivaldi
firenze — Dopo alcuni mesi di de-
tenzione in semilibertà, adesso so-
no entrambi fuori dal carcere. E
svolgeranno lavori socialmente uti-
li. Questo il destino, in teoria fino al
2025, di Alessandro Albertoni e Lu-
ca Vanneschi, condannati a 3 anni
in via definitiva per la tentata vio-
lenza sessuale di gruppo a Martina
Rossi. La ventenne genovese che il
3 agosto 2011 morì precipitando dal
balcone di una camera di un alber-
go a Palma di Maiorca, in Spagna,
dov’era in vacanza. Per i giudici
quella notte la giovane stava ten-
siena, la ricostruzione della procura
Nardella, ventunenne, è cresciuto
nel club Scherma San Severo, pu-
gliese, adesso è in forza al Centro
Sportivo Esercito. È di San Severo,
comune foggiano. Ai mondiali Gio-
vani e Cadetti del 2023 è salito sul
podio conquistando la medaglia di
bronzo. Lapo Jacopo Pucci è il più
piccolo dei due. Ha 19 anni e si alle-
na a Milano. E ne aveva 18 e sei mesi
quando il 4 agosto scorso la ragazza
ha raccontato di essere stata stupra-
ta. Ha partecipato ai mondiali un-
der 20 e è una delle promesse tra gli
sciabolatori. Il terzo atleta, che non
è indagato, è un campione europeo
e avrebbe dichiarato che stava dor-
mendo mentre accanto a lui si con-
sumava la violenza. Per tutti, la pro-
cura «ha valutato di non procedere
con la richiesta di misure cautelari
k Emanuele Nardella 21 anni
Le tappe
La denuncia
1 2
Lo scorso 5 agosto
la ragazza, 17 anni,
racconta di essere
stata violentata da due
schermitori italiani incontrati
durante un raduno
a Chianciano Terme
tando di fuggire a un tentativo di
abuso. Ma le ipotesi di reato di omis-
sione di soccorso e morte come con-
seguenza di altro reato sono nel
frattempo cadute in prescrizione.
E la pena in Cassazione è stata quin-
di la metà rispetto a quella stabilita
in primo grado. Il tribunale di Firen-
ze ha deciso che i due condannati
proseguiranno la pena con un affi-
damento in prova ai servizi sociali.
Lavoreranno presso un’associazio-
ne di volontariato e durante la not-
te non potranno uscire.
«Ma Albertoni e Vanneschi non
hanno mai chiesto scusa — dice con
rabbia e sconforto Bruno Rossi, pa-
dre della ragazza — questo è l’inse-
Cronaca
non ravvisandone i presupposti»,
una decisione «della quale ci assu-
miamo ogni responsabilità ed in re-
lazione alla quale è pronta a dare
ogni e qualsiasi spiegazione nelle
opportune sedi». Controreplica l’av-
vocato Guidarelli che si dice «molto
perplesso» per la scelta.
C’è molto riserbo sulla vicenda,
nessuno vuol parlare. Ma d’estate il
caso ha fatto il giro dell’ambiente
degli atleti. Il campus è l’Internatio-
nal Sabre Camp organizzato da So-
rin Radoi, responsabile della nazio-
nale U20. Tra il 29 luglio e il 5 agosto
dell’anno scorso vi parteciparono
272 atleti, alcuni ambiscono ai Mon-
diali. Qualcuno ha raccontato che
non c’erano controlli, gli atleti veni-
vano lasciati molto liberi. La sera in
cui la ragazza sarebbe stata violen-
k Lapo Jacopo Pucci 19 anni
Le indagini
La procura di Siena
mette sotto
sequstro i cellulari e
acquisisce i filmati della video
sorveglianza. La ragazza viene
ascoltata dalla polizia alla
presenza di uno psicologo
k La vittima
Martina Rossi, la studentessa morta
il 3 agosto 2011 a Palma di Maiorca
tata «eravamo tutti ubriachi e gira-
vano non solo le canne ma anche al-
tre droghe». La vittima è risultata
positiva ai cannabinoidi. Sul suo
corpo sono state trovate tracce ema-
tiche che si stanno confrontando
col Dna degli indagati.
Riguardo ai rapporti con la Fede-
razione, la procura spiega di aver
avuto «plurimi contatti» e «l’impos-
sibilità di comunicazioni formali in
pendenza di indagini preliminari»
anche col Coni. Sui mancati provve-
dimenti da parte di Federscherma
interviene Daniela Simonetti, presi-
dente di ChangeTheGame: «Incredi-
bile che non abbia avviato procedi-
menti disciplinari. L’impunità po-
trebbe istigare a commettere que-
sto tipo di violenza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La polemica
3
L’avvocato della
giovane accusa
di inerzia la procura
e attacca la
Federazione per non
aver sospeso gli atleti
finiti sotto inchiesta
gnamento che un tribunale dà ai
nostri giovani. E viene chiamata
giustizia. Il minimo è che scontasse-
ro la pena in carcere. Il giudice ha
sbagliato a concedere l’affido, per-
ché è venuto a mancare il principio
di resipiscenza necessaria in questi
casi». Amarezza anche della ma-
dre, Franca Murialdi: «Non si sono
mai pentiti». Albertoni ha lasciato
il penitenziario di Arezzo nei giorni
scorsi (dopo 15 mesi), mentre Van-
neschi l’aveva fatto già a fine luglio
2023 (9 mesi) per motivi familiari.
Entrambi si erano costituiti nell’ot-
tobre 2022, un anno dopo il pronun-
ciamento della Cassazione.
Duro anche Luca Fanfani, uno
pagina 25
Le reazioni
E la federazione
“Gli inquirenti
non siamo noi”
di Cosimo Cito
ROMA — Nei sette mesi trascorsi
dai fatti di Chianciano la Federa-
zione italiana scherma ha avuto
un ruolo di spettatrice. Informata
sin da subito, la Procura federale è
rimasta un passo indietro rispetto
alla giustizia ordinaria. Ha atteso,
e attende ancora, parola del presi-
dente Paolo Azzi: «Ci siamo tenuti
il più discreti possibile, pur facen-
do tutti i passi necessari. Sono pas-
sati mesi e non abbiamo notizie,
non sono in grado di esprimere va-
lutazioni. Su quali basi possiamo
sospendere gli atleti indagati? Ser-
ve almeno un provvedimento cau-
telare, un rinvio a giudizio o la
chiusura delle indagini. Farlo ora
non avrebbe alcun appiglio giuridi-
co».
Una sospensione cautelare de-
gli atleti coinvolti, dal momento
che i fatti sono legati a un contesto
sportivo — un camp di allenamen-
to — codice di giustizia sportiva al-
la mano, sarebbe stata possibile,
«ma solo in caso di motivi partico-
larmente gravi e di indizi concor-
danti». Una sospensione dall’attivi-
tà, tuttavia, avrebbe evitato alla ra-
gazza di incontrare nuovamente
alle gare i suoi presunti aggressori.
La Fis, per bocca dell’avvocato
Settimj, difende il proprio operato
e ricorda come «il buonsenso, in
questi casi, cozza con i più normali
principi di garantismo e con la
mancanza di riscontri concreti,
dal momento che le indagini sono
coperte da segreto istruttorio. La
Procura di Siena ha predisposto an-
che il sequestro del telefono della
persona offesa. La nostra sospen-
sione sarebbe stata automatica in
caso di provvedimento della magi-
stratura. L’avvocato della ragazza
ci ha cercati per la prima volta ad
ottobre». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
dei legali che assiste la famiglia Ros-
si: «Per i crimini contro la persona il
sistema sanzionatorio italiano so-
miglia al paese dei balocchi». La
battaglia giudiziaria però non è an-
cora finita. Ad aprile il processo ci-
vile: i genitori di Martina Rossi chie-
dono 1,4 milioni di risarcimento
per la tentata violenza sessuale e il
danno derivante dalla morte della
figlia. La difesa ha sempre sostenu-
to l’ipotesi del suicidio o del fatto
accidentale. E ha chiesto che il giu-
dice civile riconosca un grado di re-
sponsabilità della stessa Martina
nella sua fuga e caduta mortale.
«Aberrante» ha detto il padre.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
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26
il personaggio
Morta senza pentirsi
“Sara” Balzerani
la primula rossa
della lotta armata
Partecipò all’agguato di via Fani con le Br. Condannata all’ergastolo
era libera dal 2011. Nel 2018 fece discutere il suo post sul quarantennale
di Lirio Abbate
roma — Nella strage di via Fani, quan-
do vengono uccisi i carabinieri Ore-
ste Leonardi e Domenico Ricci e i poli-
ziotti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e
Francesco Zizzi, che erano la scorta
di Aldo Moro, la brigatista rossa Bar-
bara Balzerani, nome di battaglia “Sa-
ra”, era lì perché faceva parte del com-
mando che rapì il leader democristia-
no. Armata con la mitraglietta Skor-
pion, presidiava la parte bassa della
strada, all’incrocio con via Stresa, la
mattina del 16 marzo 1978. Nata nel
1949 a Colleferro, a una cinquantina
di chilometri da Roma, era entrata
nelle Br a 26 anni: era il 1975. È stata la
compagna di Mario Moretti, con il
quale abitava nel covo di via Gradoli
96. Era stata una studentessa con la
passione per la lotta di classe, e quan-
do “i compagni” le proposero di entra-
re nelle Br Barbara Balzerani non ci
dormì per una settimana. Si preoccu-
pava per quello che l’aspettava, per
quel che sarebbe disceso dalla deci-
sione di interrompere la sua vita so-
ciale, mettere fra parentesi la sua per-
sonalità, per entrare in un’organizza-
zione clandestina,con regole e sche-
mi di comportamento completamen-
te diversi dalla vita di una studentes-
sa di provincia. Ha abbandonato la fa-
miglia e le amicizie per diventare una
brigatista. Pur essendo cosciente, co-
me i terroristi le avevano detto, che si
sarebbe potuta aspettare solo un er-
gastolo, o un colpo di arma da fuoco
alla testa.
Così la sua vita è cambiata. E Balze-
rani non ha mai fatto mistero di non
essersene pentita. La storia politica
di “Sara” nasce nel 1968, quando si tra-
sferisce nella capitale, ufficialmente
per frequentare l’università. Era l’«an-
Le tappe
Gli esordi
1 Nata nel 1949 a
Colleferro, Barbara
Balzerani si
trasferisce nel 1968 a Roma
per studiare Filosofia. Nel
1975 aderisce alle Br con cui
partecipa al sequestro Moro
k Scrittrice
Barbara Balzerani nel 2019
Il processo
2 Fino all’arresto, nel
1985, era detta“la
primula rossa” delle Br.
Condannata all’ergastolo, non si
è mai pentita né dissociata ma si
è espressa in modo critico verso
la lotta armata
La libertà
3 Balzerani è tornata
definitivamente in
libertà, avendo
scontato la pena, nel 2011. Nel
2018 ha suscitato polemiche il
post su Facebook riferito ai 40
anni dell’agguato di via Fani
Cronaca
no dei portenti» o ancora, «annus ter-
ribilis». Il Sessantotto è durato a lun-
go. È iniziato con la contestazione stu-
dentesca, alla quale anche Balzerani
ha partecipato. Anni che agitano miti
e cambiano gli stili di vita. Lei si è lan-
ciata anima e corpo nella lotta arma-
ta, con l’esperienza di «tenere la piaz-
za» senza una strategia militare. Ave-
va chiaro un obiettivo: «la rivoluzio-
ne». Anche se ha sempre detto che
«non era portata» alla «violenza per
la violenza». Però è stata protagoni-
sta di numerosi attacchi a quella che i
terroristi definivano la “colonna ro-
mana”. Le sue azioni sono state via
via tracciate: così “Sara” è stata identi-
ficata ed è stata a lungo ricercata. Per
questo, prima di essere arrestata, è
stata definita la “primula rossa” del
terrorismo. Le inchieste e le sentenze
descrivono la sua partecipazione a
imprese clamorose come il sequestro
del generale americano James Lee
Dozier. Dal carcere ha anche rivendi-
cato l’omicidio dell’ex sindaco di Fi-
renze Lando Conti.
“Sara” era una dirigente politi-
co-militare devota alla lotta sociale. È
stata la sua esperienza politica a por-
tarla a scegliere la vita da terrorista e
a decidere di impugnare una pistola.
Alla fine, dopo le condanne all’erga-
stolo, il carcere e la libertà (dal 2011),
riteneva «di vivere in pace». Non si
giudicava un’assassina, né colpevole
dei reati che le sono stati imputati de-
finitivamente, perché diceva di rite-
nersi «uno dei possibili prodotti di
quel tipo di scontro, che per scelte
personali e contingenze si è trovata a
fare una scelta estrema, e la scelta è
stata fatta con consapevolezza». Ha ri-
percorso con visione analitica quegli
anni non senza parentesi criticate, co-
me nel 2018, quando postò su Face-
book: “Chi mi ospita oltre confine per
In tribunale
Barbara
Balzerani, nome
di battaglia
“Sara”, aveva
aderito alle
Brigate rosse nel
1975. È morta
ieri a 75 anni
i fasti del quarantennale?” riferendo-
si all’anniversario di via Fani. O quan-
do alla presentazione di un suo libro
affermò: «C’è una figura, la vittima,
che è diventata un mestiere». La sto-
ria, fatta anche di sentenze, parla
chiaro, e Balzerani si arrogava il dirit-
to di replica davanti ai morti che an-
che con la sua complicità aveva pro-
vocato. Oggi Giovanni Ricci, figlio del
carabiniere ucciso in via Fani, dice:
«Di fronte alla morte non ci sono paro-
le, solo rammarico perché è venuta a
mancare una vita umana, che ha avu-
to i suoi errori, soprattutto per la so-
cietà. Di fronte alla vita umana c’è so-
lo da farle una preghiera. Ha creato
dolore ma io non provo odio. Preghe-
rò per lei, perché ovunque sarà possa
essere accolta». Adriana Zizzi, sorella
di Francesco, il poliziotto della scorta
a Moro, ha un’altra idea: «La giustizia
vera è quella del Signore e adesso de-
ve rispondere a Dio, a noi non lo ha
fatto».
Martedì, 5 marzo 2024
La primula rossa sapeva a cosa an-
dava incontro. Il senso dell’orrore lo
ha provato solo quando si è sentita
percepita, per le azioni che aveva
compiuto, come «una scelta di mor-
te». E aggiungeva: «Se avessimo vin-
to, oggi ,saremmo eroi». Invece sono
stati sconfitti dallo Stato e condanna-
ti per i delitti commessi, e per le tante
vittime innocenti assassinate.
Balzerani ha spesso fatto analisi,
anche pubbliche, sul bene e sul male.
Ma non si è mai pentita né dissociata
dalle sue scelte. Solo nel 1993, in un’in-
tervista, dichiarò di provare «profon-
do rammarico per quanti sono stati
colpiti nei loro affetti a causa di que-
gli avvenimenti e continuano a sentir-
si offesi ad ogni apparizione pubblica
di chi, come me, se ne è reso e dichia-
rato responsabile». La voce di una
persona segnata, spezzata ed emargi-
nata. Perché si è trovata seduta sulle
macerie della storia di cui ha fatto
parte. Ha militato per troppi anni,
ha avuto un’idea della politica tota-
lizzante che l’ha conformata. E una
volta tornata libera per lei è stato dif-
ficile rifarsi una vita. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024 Cronaca pagina 27
L’intervista all’ex presidente della Commissione stragi

MILANO — Giovanni Pellegrino, lei

che è stato presidente della
Pellegrino “Moro Berlinguer e all’ipotesi di un governo
Dc con il Pci. Insomma, è cronaca di
Commissione stragi, ha letto
l’intervista di Repubblica al
generale Jucci?
«Intervista piena di verità. Il generale
dice con chiarezza che Francesco
doveva essere ucciso una morte annunciata».
Torniamo al documento di
Gladio.
«Me ne parlò l’ammiraglio Fulvio
Martini, ex capo del Sismi, il servizio

perché i suoi dissero

Cossiga avrebbe voluto salvare Aldo segreto militare, quando stavo
Moro e il dubbio di non aver fatto lasciando il Senato. Mi volle
abbastanza l’ha tormentato tutta la incontrare a casa sua, mi offrì un
vita. Gli venne anche la vitiligine…». ottimo whisky torbato e mi parlò di
Ma obiettivamente poteva fare uno scontro con il ministro della
di più se era circondato, come

racconta Jucci e come sapevamo
tutti dai documenti, da uomini della
Loggia P2?
«Quando Jucci dice che nei comitati
di crisi la P2 era ampiamente
rappresentata dice il vero. C’era chi
pensava da subito a un esito diverso
del sequestro da parte delle Br. Moro
non doveva essere salvato. E non a
ogni costo».
Almeno un nome e cognome di
chi non voleva salvarlo?
«Vincenzo Cappelletti
dell’Enciclopedia italiana. Ci spiegò
con feroce razionalità che a Moro,
come già accaduto durante la
Resistenza, o con i martiri cristiani, ai
quali avrebbe dovuto ispirarsi,
toccava accettare la morte.
Cappelletti è l’emblema del livore
che sta all’origine della mancata
salvezza».
Ma al di là di questo, esiste un
fatto concreto che rende Moro
“sacrificabile”?
«Certo, fu il fatto che nei comitati di
crisi si aveva la certezza, grazie ai
comunicati delle Brigate rosse, che
un documento segreto su Gladio, la
rete creata dalla Nato per la reazione
di Gladio ai brigatisti”
la risposta comune. Jucci lo dice
benissimo. Infatti la P 2 non
rappresenta l’Alleanza atlantica, ma
l’oltranzismo».
Con iscritti molti militari…
«Chiedevano in tanti di iscriversi
perché la P2 era come avere un super
Nulla osta di sicurezza. Lo stesso
generale Dalla Chiesa si iscrisse
perché si sentiva debole per la
concorrenza interna all’Arma. La
storia italiana, se la si guarda con
serenità, nelle linee generali è
chiarissima, sui particolari invece è
facile perdersi».
Non bisogna essere giallisti per
comprendere che Jucci ha ragione
quando spiega che per salvare
Moro andavano pedinate alcune
persone…
«Bastava seguire, oltre ai “postini”
della famiglia Moro, alcuni
dell’Autonomia operaia vicini ai
socialisti, se li avessero controllati
Dopo le rivelazioni gli investigatori sarebbero arrivati
alle Brigate rosse. Ma a un certo
a “Repubblica” punto emerge che non dovevano
del generale Jucci, fare più niente, restare immobili. E
Cossiga ha sofferto di questo».
l’ex parlamentare Pci È in questo quadro che i vari
leader della politica e
torna sui segreti dell’intelligence apprendono che
della stagione più dura c’è un documento di Gladio in
mano alle Brigate rosse, giusto?
della lotta armata «Moro, attraverso il suo entourage,
aveva rivelato l’esistenza di Gladio a
dei marxisti-leninisti rivoluzionari.
Era dunque un traditore
di Piero Colaprico dell’Alleanza e non meritava di
essere salvato».
Ma perché nemmeno
dall’Unione sovietica attraverso
l’agente del Kgb Giorgio Conforto?
«In quel mondo diviso in due, Moro
non era gradito all’oltranzismo
atlantico, ma nemmeno a chi stava
oltre la cortina di ferro. Erano
contrari al comunismo di Enrico
Difesa Attilio Ruffini. Il quale aveva
detto una frase del tipo “Possiamo
stare tranquilli”, mentre Martini non
lo era affatto e aveva risposto.
“Tranquilli come, se dalla cassaforte
del ministero è scomparsa la
comunicazione della strategia della
rete Nato Stay Behind?”. E cioè il
documento di 17 pagine che stava in
via Fracchia».
Via Fracchia, 28 marzo 1980,
dopo le confessioni di un brigatista
pentito arrivano gli uomini del
generale Dalla Chiesa. Vengono
uccisi tre brigatisti e la padrona di
casa…
«Già, i carabinieri sparano con i fucili
a pompa e però uno solo di questi
brigatisti, Riccardo Dura, si ritrova
con un colpo alla nuca».
Che cosa vuol dire?
«Faccio un’ipotesi. Se nel giardino
spunta il documento di Gladio, chi lo
sapeva? Di certo Dura. Quando ho
sentito Dalla Chiesa, ripeteva che il
loro obiettivo era trovare le carte di
Moro. Non credo che il memoriale
fosse così interessante, ma se
pensiamo a un documento
segretissimo della Nato…».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Su Repubblica f
Quelli che lo volevano
vivo si illusero che
quel documento fosse
una parte del riscatto
Invece fu considerato
k I segreti del generale
un traditore che non
L’intervista di Gianluca Di Feo meritava la salvezza
al generale Roberto Jucci
pubblicata sul numero
di Repubblica di ieri j Ex senatore
Giovanni
Pellegrino, 85
militare in caso d’invasione, fosse anni, Pci e poi
stato trafugato dal Ministero e dato Pds, è stato
alle Br». presidente della
Spieghi meglio, per favore. Commissione
Innanzitutto, trafugato da chi? Da bicamerale
“amici” di Moro? d’inchiesta sulle
«Sì, certo. La fotocopia di questo stragi
documento importantissimo viene
trovata a Milano, nel covo di via
Monte Nevoso, e l’originale si trova La P2 non era il regno
sepolto a Genova, nel giardino del
covo di via Fracchia». del male né un’allegra
Poi ci torniamo, ma perché combriccola
trafugarlo e darlo ai terroristi?
«Gli amici di Moro, quelli che lo di affaristi, era un
volevano vivo, s’illusero che poteva
essere un pezzo del riscatto. Per loro centro di irradiazione
si trattava di un grande segreto
cruciale per l’Alleanza atlantica, ma
dell’oltranzismo
per i brigatisti rappresentava un atlantico
segreto da quattro soldi».
Per il generale Jucci, la lista della
P2 scoperta da Colombo e Turone a Per salvare l’allora
Castiglion Fibocchi non era
completa… presidente Dc sarebbe
«Concordo. La P 2 non era il regno
del male descritto dalla
bastato seguire
Commissione Anselmi e nemmeno i postini, ma poi
una combriccola di allegri affaristi
come emerso dalle indagini della emerse che si doveva
magistratura. Ogni tanto, quando
ascoltavamo i testimoni,
restare immobili
domandavo: “La P2 poteva essere un e Cossiga ne soffrì
centro di irradiazione
dell’oltranzismo atlantico?”. E che
g
altro possiamo pensare che fosse, è
pagina
.
28
milano — Al liceo classico Parini, il
sesto istituto occupato a Milano in
poco più di un mese, la protesta degli
studenti parte accesa. Il picchetto
degli occupanti blocca l’accesso dei
lavoratori e solo dopo una
mediazione riescono a entrare il
preside Massimo Nunzio Barrella e il
personale amministrativo, ma non i
docenti. Uno di loro cerca di farsi
largo brandendo un ombrello:
«Gesto da condannare, per fortuna
senza conseguenze» spiega il
dirigente, che non vuole però
criminalizzare il giovane supplente.
La situazione è tesa ma non
degenera. Ed è in questa cornice che,
raggiunto il suo ufficio, il preside si
affaccia alla finestra e — col
microfono — si rivolge agli occupanti
definendo il picchetto «gesto
fascista» e grida: «Viva la libertà, viva
la democrazia».
Preside, nei video la si sente
proclamarsi «prigioniero politico».
«Forse ho esagerato con quella
espressione, ma ribadisco che il
picchetto è un gesto fascista, perché
antidemocratico: una minoranza
impedisce alla maggioranza di
godere un diritto, nello specifico
quello di seguire le lezioni. So di aver
usato frasi forti, forse ha influito la
concitazione del momento, ma mi
sentivo in dovere di esprimere un
giudizio netto soprattutto per gli
insegnanti e gli studenti contrari
all’occupazione che assistevano
impotenti. E anche la delusione ha
avuto un ruolo».
Delusione per cosa?
«Gli ultimi due giorni della scorsa
settimana sono stati dedicati alla
cogestione, in cui gli studenti hanno
potuto affrontare i temi da loro
proposti, dalle manifestazioni di Pisa
e Firenze alla situazione di Gaza,
senza ingerenze o censure.
Pordenone, la maestra ha contattato i genitori e la bambina è tornata a lezione a volto scoperto
A 10 anni in classe col niqab. Lega e Pd: “Inaccettabile”
di Luana de Francisco
pordenone — Quando l’ha vista
presentarsi a scuola con il niqab è
trasecolata. Invece di mobilitare il
preside e sollevare un polverone,
però, la maestra ha preferito contat-
tare personalmente i genitori e tro-
vare un compromesso. E così è sta-
to: l’indomani, la bambina, che ha
dieci anni ed è nata in Italia da una
famiglia musulmana della Nigeria,
è tornata in classe con l’hijab. Non
più il velo integrale con i soli occhi
scoperti, insomma, ma un sempli-
Barrella del Parini di Milano ieri si è definito “prigioniero politico”
Il preside che si ribella
“Occupare è da fascisti
perché nega un diritto
ma dei ragazzi mi fido”
f Massimo Nunzio
Sono contrario alle
occupazioni ma non
farò sgomberare
l’istituto: bisogna
cercare il dialogo
Negli studenti vedo il
desiderio di sentirsi
vivi: è bene specie alla
luce delle difficoltà
post pandemia
g importante è mantenere il dialogo.
ce foulard. È successo giorni fa in
una quarta elementare di Pordeno-
ne.
La notizia, diffusa dai genitori de-
gli altri alunni, ha finito comunque
per innescare un dibattito che Mar-
co Dreosto, il segretario regionale
della Lega del Friuli-Venezia Giu-
lia, ha promesso di riproporre quan-
to prima anche in Parlamento. «È
ora che anche l’Italia prenda inizia-
tive per vietare il niqab a scuola e
nei luoghi pubblici, per i diritti del-
le donne e per ragioni di sicurezza
pubblica», ha detto, ricordando l’e-
sempio di Francia e Belgio. E men-
Cronaca
di Sara Bernacchia
L’esperienza era stata molto
positiva, evidentemente una
minoranza di allievi ha ritenuto che
non bastasse».
Gli studenti vogliono portare
avanti la protesta fino a giovedì. Si
opporrà?
«No, sono profondamente contrario
all’occupazione, ma l’aspetto più
Ho chiamato le forze dell’ordine, che
hanno identificato le persone
k Solo gli occhi scoperti
Il niqab è un tipo di velo che
copre l’intero corpo della donna,
compreso il volto, lasciando
scoperti solo gli occhi
j Col ministro
Barrella, preside
del Parini
di Milano,
nel suo liceo
con il ministro
dell’Istruzione
Giuseppe
Valditara
esterne alla scuola, ma non intendo
lasciarle entrare per sgomberare
l’istituto. L’occupazione ha questa
dinamica, bisogna cercare una
dialettica. Oggi (ieri, ndr) l’abbiamo
trovata con la mediazione. Abbiamo
un accordo e voglio dare fiducia ai
ragazzi: hanno accettato di rimanere
al piano terra, di non far entrare
estranei e di consegnare un elenco di
chi resta per la notte».
Rimarrà con loro?
tre Anna Maria Cisint, la sua compa-
gna di partito e sindaca di Monfal-
cone, da qualche giorno sotto prote-
zione per le minacce seguite alle li-
mitazioni ai centri culturali islami-
ci, non ha perso occasione per sot-
tolineare «l’islamizzazione in cor-
so», anche il centrosinistra ha mani-
festato sconcerto. «Inaccettabile»,
comenta Fausto Tomasello, segre-
tario provinciale del Pd. E la segre-
taria regionale gli fa eco: «È priorita-
rio lavorare sull’integrazione con-
tro qualsiasi ghettizzazione, dove
attecchisce l’integralismo».
È Alberto Parigi, il vicesindaco e
Martedì, 5 marzo 2024
Il picchetto
I ragazzi che ieri
hanno occupato
il liceo classico
milanese Parini,
impedendo
l’accesso alla
scuola a docenti
e compagni
«Sì, fino alla fine della protesta, mi
sento responsabile dell’incolumità
degli studenti e della loro sicurezza.
Passerò le notti in ufficio e interverrò
solo in caso di problemi. In passato è
capitato che degli esterni siano
entrati a scuola, se la situazione
dovesse sfuggire di mano sarebbe
pericolosissimo e si rischierebbero
decine di migliaia di euro di danni».
Ci saranno sanzioni?
«Se gli studenti non faranno entrare
esterni e non porteranno droghe, no.
Se ci saranno danni indagheremo
per risalire ai responsabili.
Generalizzare non è mai positivo, al
contrario lavorare sulla
responsabilità personale ha un
grande valore educativo. E tutto ciò
che si fa a scuola deve averlo: al
centro ci sono sempre le persone,
studenti e insegnanti, e i rapporti tra
loro».
I prof come hanno reagito?
«Alcuni sono molto contrariati, ci
parlerò. Certo non voglio che ci siano
ritorsioni al rientro, non sarebbe
nella mentalità dell’educatore:
occorrono flessibilità d’animo e
mentale per guardare nel profondo e
non rimanere in superficie».
Cosa vede dietro il gesto degli
occupanti?
«Il giusto desiderio di sentirsi vivi,
utili, di partecipare alla vita anche
politica. E questo, se non sfocia in
violenze e vandalismi, è tutt’altro
che negativo, soprattutto alla luce
delle difficoltà emerse con la
pandemia. I ragazzi hanno voglia di
essere protagonisti della loro vita, di
non essere passivi e non farsi
addormentare dal potere, compreso
il mio di preside, che qui
rappresento lo Stato. Per questo, lo
ribadisco, il dibattito è sempre
benvenuto». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA
assessore all’istruzione di Pordeno-
ne, di FdI, a cercare di fare luce sul
caso di cui, ancora ieri, nessuno dei
dirigenti scolastici della città aveva
notizie. Da qui il suo appello a preci-
sare i contorni dell’episodio. «La
maestra ha agito bene — ha detto –,
ma il mio pensiero va alla bimba: ab-
biamo il dovere di capire se sia ne-
cessario un intervento dei servizi
sociali». Ai suoi compagni, nell’uni-
co giorno in cui ha indossato il ni-
qab, la maestra ha spiegato quella
stranezza come un gioco simile alla
mosca cieca.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024 Moda e Beauty pagina 29
paris fashion week

Donne che vestono le donne

La rivalsa delle stiliste
dalla nostra inviata
Serena Tibaldi

Parigi
l mio riferimento k Guerriere

I sono gli armadi in vinile

dei miei genitori, da Comme
pieni di abiti sar- des garçons
toriali fatti a Savi-
le Row». Se tuo
padre e tua madre sono Paul e Lin-
da McCartney (scomparsa nel 1998)
è facile che il loro guardaroba di-
venti il fulcro del tuo lavoro. Per
Stella McCartney funziona così e il
risultato è notevole: i suoi tailleur
con le giacche oversize e i pantalo-
ni comodi sono tra i migliori della
stagione. «Ci ho messo mesi per co-
struirli», spiega, »ma io so cosa vo-
gliono le donne, perché è quello
che voglio io. So dove deve stare il
punto vita o quanto ampi devono
essere i capi, perciò non mi accon-
tento».
A mitigare il rigore di quei pezzi
ci sono la maglieria morbida e sbrin-
dellata e le reti di strass, una citazio-
ne dalle sue prime collezioni. E poi,
come sempre, c’è la sua lotta per
una moda pulita: il 90 per cento del-
la collezione è sostenibile, non ci so-
no né pelle né pellicce; ad aprire lo
show è un audio con la richiesta d’a- k In fiore
Balze sbocciano
iuto di Madre Natura, interpretata
sull’abito
da Olivia Colman. E nonostante sia
di Zimmermann
una delle sfilate con il maggior nu-
mero di celebrità domina un’atmo-
sfera familiare: in prima fila ci sono menti altrimenti perfetti. Ma la si- Alle accuse pelle finta neri, ritagliati e riavvolti
suo padre Paul e Ringo Starr che lhouette è indovinata e i look più re- in forme sinuose, in una reinterpre-
Stella corre ad abbracciare; accan- golari sono ben riusciti. A proposi- di un sistema moda tazione delle mise del XVIII secolo.
to a loro siede Paris, figlia di Mi- to di silhouette: Beckham, che si è Incomprensibile, ma magnetica.
chael Jackson, e in passerella sfila rotta una gamba pochi giorni fa, sa-
fondato su creativi Chitose Abe di Sacai si è meritata-
Lila, la cui mamma, Kate Moss, è luta il pubblico indossando pantalo- maschi, rispondono mente conquistata un esercito di fe-
una cara amica della stilista. ni a zampa perfetti per nascondere delissimi grazie alle tenute in cui si
Come risposta alle recenti pole- il tutore. Impeccabile. designer come fondono giacche, camicie, cappotti
miche sui media internazionali sul- Le australiane Nicky e Simone Stella McCartney e caban; questa collezione, con i
la preponderanza di stilisti uomini Zimmermann sono state capaci di pantaloni tagliati come stivali cuis-
nel sistema moda, si evince che le costruire un impero a colpi di abiti e Victoria Beckham sard e i volumi ancora più estremiz-
creative capiscono bene come vesti- leggeri e femminili perfetti per le con proposte di qualità zati, è l’ulteriore conferma di quan-
re le donne. Victoria Beckham ha vacanze: il brand oggi ha boutique to sia brava.
fatto tesoro della lezione puntando a Milano, Roma, Firenze, Forte dei che seguono i desideri Non è una donna, infine, An-
su capi ben fatti, sofisticati e moder- Marmi, Capri e tra poco anche a Ve- dreas Kronthaler, ma da anni dise-
ni. Anche lei questa stagione s’è nezia. Bel lavoro. del pubblico gna le collezioni del brand fondato
ispirata al guardaroba che ciascu- La leggendaria Rei Kawakubo dalla moglie Vivienne Westwood,
no ha in casa. «Ho pensato al rap- con il suo Comme des Garçons fa morta nel 2022, con un grandissi-
porto che abbiamo con ciò che è ap- storia a sé, visto che da anni ha mo rispetto del suo immaginario.
peso nei nostri armadi», conferma. smesso di pensare a come vestire ef- k Il completo k Contrasti Stavolta parte dai ritratti cinque-
Il riferimento qui è letterale: giac- fettivamente le persone. Tema por- di Victoria tra la blusa centeschi di Giovanni Battista Mo-
che e pullover diventano top “piat- tante stavolta è la rabbia. «Provo Beckham romantica roni, vestendo uomini e donne con k Military
ti” che sembrano ancora appesi su rabbia nei confronti di tutti e tutto, davanti ha e i pantaloni gli stessi dettagli dal sacchetto pe- Per Sacai i caban
una gruccia, con la schiena lasciata ma soprattutto nei miei confronti», la giacca, dietro mannish nico ai corsetti che plasmano i seni, si fondono con i
nuda. Un’idea un po’ spiazzante, dice lapidaria. Le modelle incedo- un top che lascia da Stella cui si aggiungono drappeggi e pa- pantaloni- stivali
perché rende poco pratici indu- no minacciose, avvolte in vinile e la schiena nuda McCartney nier. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Neiman Marcus Award

A Maria Grazia Chiuri il premio che fu di Dior

Era il 1947 quando l’esordiente Christian un momento speciale».
Dior venne insignito del prestigioso Nei- Nel corso della cerimonia, tenutasi do-
man Marcus Award, premio tributato dal menica sera all’Hotel Ritz, insieme a lei so-
department store di lusso statunitense ai no stati festeggiati anche lo stilista di
creatori che si erano distinti per l’eccezio- Schiaparelli Daniel Roseberry, di origini
nale lavoro nel campo della moda. Settan- texane proprio come Neiman Marcus,
ta e passa anni dopo, l’importanza dell’o- che è stato premiato per il suo impatto
norificenza è rimasta immutata, perlome- creativo e Simon Porte Jacquemus, per le
no stando all’emozione con cui domenica j I vincitori innovazioni introdotte nel settore con il
sera l’ha ricevuta l’attuale direttrice crea- Simon Porte suo brand. Una settimana piena per Porte
tiva di Dior donna, Maria Grazia Chiuri. Jacquemus, che solo quattro giorni fa è stato nomina-
«È un onore immenso ricevere il premio Maria Grazia to Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle
Chiuri
k Il corsetto
proprio come era accaduto al fondatore», Lettere, diventando anche il più giovane futurista
ha spiegato la designer, aggiungendo: e Daniel stilista mai insignito del titolo. — st di Vivienne
«Non amo la ribalta, ma questo è davvero Roseberry ©RIPRODUZIONE RISERVATA Westwood
pagina
.
30 Martedì, 5 marzo 2024

Economia
S -0,07% ftse mib
32.912,34 S -0,04% ftse all share
35.038,10 T +0,16%
euro/dollaro
1,085$

Il convegno di Affari&Finanza
I mercati

Spread Btp/Bund T
-3,12%
170
160
141,89

“Più reti e investimenti

per la transizione energetica”
150
140
130

120
27 feb 28 feb 29 feb 1 mar 4 mar

Dow Jones T Se ne è parlato rose produzioni agricole e alleva-

I numeri menti.
-0,25% 38.989,83 all’evento in Bocconi. Nicola Lanzetta, direttore di Enel
44,0 Bollette gas per Italia, si è soffermato sul ruolo delle
infrastrutture. Gli eventi atmosferi-
42,0
40,0
vulnerabili meno 3% 46 ci estremi aumentano di anno in an-
no, quindi occorrono reti sempre
Il risparmio più robuste. «Investiremo 17,2 miliar-
38,0
Le bollette del di nei prossimi tre anni e - di questi -
36,0 di Sibilla Di Palma gas per i clienti ben dodici andranno sulla rete». Un
vulnerabili approccio condiviso da Giuseppina
34,0
scenderanno di Foggia, ad di Terna, per la quale
27 feb 28 feb 29 feb 1 mar 4 mar I clienti inclusi nel servizio di tutela del 3% con un una spinta importante può arrivare
della vulnerabilità risparmieranno risparmio di 46 dalla digitalizzazione, che consente
Brent T all’incirca 46 euro all’anno sulla bol- euro all’anno di gestire la maggiore complessità
-0,87% 82,82 $ letta del gas. È il calcolo dell’Unione introdotta dalle rinnovabili. «Fino
95,0 Nazionale Consumatori, dopo che agli anni Duemila avevamo circa
l’Arera, l’Authority per la regolazio- 800 centrali collegate alla rete elet-
90,0
85,0
ne di Energia Reti e Ambiente, ha ag-
giornato le condizioni alla luce delle
800 trica nazionale e oggi gestiamo oltre
un milione di impianti».
quotazioni. La spesa Per Luca Conti, ceo di E.on Italia,
80,0 La questione energetica è al cen- Il ritmo di è fondamentale non perdere di vista
75,0 tro dell’attenzione tanto dei consu- investimenti la centralità dei clienti finali. «L’a-
matori, quanto delle imprese e delle all’anno pertura del mercato può offrire agli
70,0 istituzioni, come emerso nel panel per le energie utenti più consapevolezza in mate-
NICOLA MARFISI/AGF/AGF
27 feb 28 feb 29 feb 1 mar 4 mar “Un piano per l’energia del futuro”, green in miliardi ria di consumi e sostenibilità».
organizzato all’interno dell’evento k La manager Giuseppina Di Foggia, ad di Terna di euro Renato Mazzoncini, ad del grup-
per i 40 anni di Affari&Finanza. po A2a, si è infine soffermato sull’im-
Il Punto «La strada per raggiungere gli della ricerca nel campo dell’idroge- Dal Fabbro, presidente di Iren, evi- portanza di rilanciare l’idroelettrico
obiettivi europei di decarbonizza- no. L’ad di Snam, Stefano Venier, ha denziando il rischio di dipendere da che oggi è la prima fonte di energia
zione è ancora lunga», ha sottolinea- evidenziato l’importanza di adotta- paesi vulnerabili a livello geopoliti- rinnovabile in Italia. «I cambiamen-
to Domenico Villani, ad del gruppo re un approccio pragmatico. «Occor- co, come Algeria e Libia. A questo ti climatici incidono negativamente
I call center Cesi. «Solo da qui al 2030 occorre au-
mentare l’energia green di 80 giga-
re superare il dualismo tra fonti rin-
novabili e gas: le due voci continue-
proposito, di recente i ministri del-
l’energia Ue hanno segnalato che,
sulla produzione, per cui occorre in-
vestire massicciamente per recupe-
contro Tim watt all’anno, raddoppiando di fatto
il ritmo attuale». Obiettivo non faci-
ranno a convivere perché ci sono
processi industriali che non sono
«sebbene la situazione nel mercato
del gas appaia relativamente buo-
rare il terreno perduto». Tuttavia,
ha concluso, non aiuta la scelta legi-
Arriva lo sciopero le da centrare considerato che i tem-
pi di approvazione degli impianti
elettrificabili». Inoltre, ha invitato a
migliorare l’efficacia degli interven-
na, non siamo ancora fuori perico-
lo». Per Dal Fabbro occorre guarda-
slativa di mettere a gara le conces-
sioni nel settore. «Scadono nel 2029
nel nostro Paese restano più lunghi ti, puntando in primis a rendere più re alle potenzialità di fonti come il e fino ad allora c’è il rischio concre-
del necessario. efficienti le infrastrutture esistenti. biogas, prodotto da residui organici to di uno stop agli investimenti, in at-
di Sara Bennewitz Una spinta per recuperare il gap Ha sottolineato l’importanza del- vegetali o animali, considerato che tesa di capire che ne sarà dopo».
può arrivare dalle nuove frontiere la diversificazione geografica Luca in Italia possiamo contare su nume- ©RIPRODUZIONE RISERVATA

I call center esterni di Tim

indicono uno sciopero
nazionale per l’intera giornata di
L’allarme di banche e assicurazioni
lunedì 18 marzo. I sindacati di Slc

“Alzare i salari per fermare la denatalità”

Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil,
ritengono infatti ingiustificato il
calo dei volumi che impatta 4
aziende che operano in appalto e
che occupano oltre 5mila addetti.
Alla base della protesta c’è il
rischio della perdita di lavoro di
1.500-2.000 addetti entro fine
anno, un taglio che arriva in un
momento in cui l’azienda sta per
vendere Netco, ovvero la rete fissa
che occupa 20mila persone.
Nemmeno il sacrificio della rete, a
detta dei sindacati, pare
scongiurare future riduzioni
dell’organico. Da mesi Slc Cgil,
Fistel Cisl, Uilcom Uil, chiedono
garanzie e rassicurazioni
sull’occupazione, senza trovare
risposte né dall’azienda, né dalle
istituzioni, per la salvaguardia
degli altri 18mila dipendenti della
società dei servizi di telefonia.
Anche perché il governo,
attraverso il Mef (20%) partecipa
all’acquisto della rete in cordata
con Kkr. Il clima si surriscalda in
attesa della presentazione del
nuovo piano industriale che l’ad
Pietro Labriola domani presenterà
al cda e giovedì al mercato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Roma — Guardare alle migliori
esperienze europee per invertire
il trend della denatalità. Puntare
sulla sanità di prossimità, per aiu-
tare un Paese che invecchia. Crea-
re lavoro buono e ben pagato, che
permetta di creare anche una pen-
sione di riserva, grazie alla previ-
denza integrativa. Linee di azione
suggerite dagli esperti ospiti della
festa per i 40 anni di Affari&Finan-
za, celebrata ieri alla Bocconi.
Francesco Billari, rettore dell’u-
niversità milanese, ci ricorda che
«a metà degli anni Sessanta nasce-
va un milione di figli all’anno, ora
siamo a meno di 400 mila» e la dif-
ferenza tra decessi e nati «è di 300
mila: deve essere colmata dall’im-
migrazione, altrimenti la popola-
zione italiana cala».
Giampiero Maioli, amministra-
tore delegato di Crédit Agricole
Italia, conferma che «il Paese si
rimpicciolisce: meno giovani, più
anziani, meno consumi, meno im-
mobili venduti». Ma il problema è
Sanità di prossimità anche culturale, se «il 70% delle ge Tito Boeri, ex presidente Inps.
donne del Nord lavora, solo il 50% «Si vive di più, ma il sistema previ-
previdenza integrativa al Sud». Facciamo come in Fran- denziale garantisce la sostenibili-
e più migranti: cia: «La carta verde che serve a pa- tà, grazie al contributivo». Il nodo
gare tutte le spese per il figlio: dal- è il declino della natalità, visto
il dibattito sulla crisi la babysitter al doposcuola. Tutto che il sistema è a ripartizione e nel
va in detrazione e il benefit fiscale 2050 ci sarà un lavoratore per
demografica può arrivare al 30-40%: cresce col ogni pensionato. Per Boeri servo-
numero di figli». no «politiche per conciliare vita e
«Il problema non è la longevità, famiglia e per spingere l’occupa-
ma il tasso di fecondità», aggiun- zione delle donne».
Carlo Cimbri, presidente di Uni-
pol, pensa che sia «molto difficile
farsi una pensione integrativa se
si guadagnano 1.500 euro al me-
se». La ricetta: «Produrre di più e
Direzione Acquisti
Il Responsabile pagare di più chi produce». Valen-
AVVISO PER ESTRATTO tino Confalone, ad di Novartis Ita-
SETTORI SPECIALI
SISTEMA DI QUALIFICAZIONE
lia ricorda poi che la «grande sfida
TRENITALIA S.p.A. informa circa l’aggiornamento, in tema di pubblicità legale, dell’Art. 2 “Pubblicità” del futuro» in un Paese che invec-
del Regolamento Generale del Sistema di Qualificazione di Trenitalia S.p.A. ver. 4 del 12 dicembre chia è «gestire le patologie croni-
2023, di cui si rende nota la nuova versione Regolamento Generale del Sistema di Qualificazione di
Trenitalia S.p.A. ver. 4.1 del 29 gennaio 2024, e relativi allegati.
che». Quindi, «più sanità territo-
I dettagli sono presenti negli Avvisi GUUE 2024-OJS037-00108418 del 21 febbraio 2024 e GUUE 2024- riale, più ospedali di comunità e
OJS038-00109957 del 22 febbraio 2024.
Tutta la documentazione è resa disponibile al seguente indirizzo:
medici di base» e anche «nuovi
https://www.acquistionline.trenitalia.it/web/sistemi_qualificazione.html percorsi di cura per i pazienti».
Il Responsabile Per non lasciare sole le famiglie.
Daniela Chiappini
— v.co. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024 Economia pagina 31
pubblica amministrazione
Il convegno Human Foundation
Melandri: “Incentivare l’impatto sociale”

Inps e Inail, ecco i cda

ora è sfida tra FI e FdI
per i direttori generali
Decisi dopo dieci mesi
i nomi degli otto
consiglieri. Ma non è
ancora la parola fine
di Valentina Conte
Roma — Arrivano i consigli di am-
ministrazione di Inps e Inail. Ve-
nerdì i candidati hanno firmato le
dichiarazioni di «inconferibilità e
incompatibilità» al ministero del
Le tappe
h Il commissariamento
Inps e Inail sono state
commissariate per decreto
legge il 4 maggio 2023, a un
anno o più dalla scadenza
h Le presidenze
L’iter di nomina dei due nuovi
presidenti – Fava (Inps) e
D’Ascenzo (Inail) – è
terminato solo il 18 gennaio
l’ex ministra del Lavoro Nunzia Ca-
talfo (M5S), Maurizio Millico e Ca-
terina Grillone in quota FdI, Dani-
lo Battista indicato dai sindacati.
Mentre non dovrebbero esserci
esponenti della Lega che quindi
guarda alla presidenza della Co-
vip, la Commissione di vigilanza “Chiediamo al governo una fiscalità agevolata per gli investimenti a
sui fondi pensione, proponendo il impatto e l’utilizzo della valutazione ad impatto per i progetti del
“no euro” e attuale eurodeputato Pnrr”. Così il presidente di Human Foundation Giovanna Melandri
Antonio Maria Rinaldi. all’incontro “Impact Now. Un altro capitalismo è possibile”
Gli incastri, dicono, sarebbero promosso da Human Foundation all’università Luiss. Fra le proposte
questione di ore. Elezioni in l’introduzione anche in Italia dell’obbligatorietà nei Cda delle grandi
Abruzzo permettendo. spa del comitato di sostenibilità distinto da quello rischi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavoro, per escludere ostacoli. Ie-

ri Palazzo Chigi doveva ufficializ-
zare la firma del dpcm di nomina
(decreto del presidente del consi-
glio) da parte della premier Gior-
gia Meloni. Non è però successo.
Ancora controlli sui curricula e bi-
lancino politico per chiudere una
vicenda iniziata col commissaria-
mento dei due istituti a inizio mag-
gio, dieci mesi fa.
Con i due cda non sarà però an-
cora detta la parola fine, perché al
loro insediamento decadranno gli
attuali direttori generali: Vincen-
zo Caridi per Inps e Andrea Tardio-
la per Inail. I cda avranno poi 45
giorni per esprimere i nomi dei
due nuovi dg, uomini o donne
“macchina”. Caselle delicatissime
e strategiche, il vero motivo del
contendere.
Se si guarda alle presidenze (an-
cora non operative) l’Inps è finita
in quota Lega: Gabriele Fava, giu-
slavorista stimato da Giancarlo
Giorgetti. L’Inail invece è in quota
Fratelli d’Italia: Fabrizio D’Ascen-
zo, ex preside di Economia alla Sa-
pienza, apprezzato dal potente
sottosegretario di Chigi Giovan-
battista Fazzolari.
Fazzolari a questo punto vorreb-
be anche la casella del direttore
generale di Inps: il nome, da sem-
pre, è quello di Valeria Vittimber-
ga, dirigente interna e un passato
nel Fronte della Gioventù. Nome
non gradito però dalla ministra
del Lavoro Marina Calderone che
preferirebbe mantenere Caridi op-
pure puntare su altri dirigenti co-
me Vincenzo Damato, Antonio Po-
ne, Mariagrazia Sampietro. Non
sembrano esserci molte chance.
Fazzolari ha puntato i piedi. In
Inail invece la casella di direttore
generale dovrebbe andare a Mar-
cello Fiori, attuale capo diparti-
mento della Funzione Pubblica,
sponsorizzato da Forza Italia e so-
prattutto da Gianni Letta.
Nel cda di Inps ci sono quattro
nomi per quattro posti, oramai
considerati sicuri. L’uscente com-
missaria dell’Inps, nella fase di
passaggio da Tridico a Fava, Mi-
caela Gelera, attuaria voluta da
Calderone. Maria Luisa Gnecchi,
ex deputata pd ed ex vicepresiden-
te Inps, in quota opposizione. An-
tonio Di Matteo, fino a sabato pre-
sidente del Movimento cristiano
lavoratori, in quota Cisl. E infine
Fabio Vitale, vicino al ministro del-
l’Agricoltura Francesco Lollobrigi-
da, direttore di Agea, la cassaforte
per le erogazioni al settore agrico-
lo. Proprio su Vitale sarebbero in
corso verifiche di compatibilità.
Per il cda di Inail ecco i nomi:
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO di BOLOGNA
SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA CIVILE
il tribunale, ogni diversa istanza, eccezione e domanda
disattesa, definitivamente pronunciando nella causa tra
CONSORZIO PER LA TUTELA
DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA
contro
ACETIFICI ITALIANI MODENA S.R.L.
così provvede:
a) dichiara che l’uso del marchio “100% Modena” per distinguere
il condimento oggetto di causa e le modalità di confezionamento
e presentazione del prodotto costituiscono violazione dell’art. 13
lettera b) e lettera d) reg. UE 1151/2012;
b) inibisce ad Acetifici Italiani Modena s.r.l. l’uso del marchio
“100% Modena” per distinguere il condimento oggetto di causa,
nonché il confezionamento e la presentazione del prodotto con
le modalità descritte in parte motiva;
c) ordina il ritiro definitivo dal commercio dei prodotti contrasse-
gnati dal marchio “100% Modena”;
d) fissa per ogni futura violazione dell’inibitoria la penale di €
50,00;
e) dichiara tenuta e condanna Acetifici Italiani Modena s.r.l. al
risarcimento dei danni, da liquidare in separato giudizio;
f) ordina la pubblicazione del dispositivo della presente senten-
za, a caratteri normali con il nome delle parti in grassetto, per
due volte a distanza di quindici giorni l’una dall’altra, sulle pagine
nazionali dei quotidiani Il Corriere della Sera e La Repubblica, a
cura dell’attore e a spese della convenuta;
pagina 20 di 20
g) dichiara tenuta e condanna Acetifici Italiani Modena s.r.l. al
pagamento delle spese processuali, che liquida in complessivi €
11.117,00, di cui per spese € 2126,00 e per compensi professio-
nali € 8991,00, oltre spese generali nella misura del 15%, oltre
c.p.a. ed i.v.a. come per legge.
Così deciso in Bologna, nella camera di consiglio della sezione
specializzata in materia di impresa del tribunale del 20.12.2023
PER LA
PUBBLICITÀ SU
Via E. Lugaro, 15 - Torino
Tel. 02/574941 - FAX 02/57494860
Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Provveditorato Regionale per la Sicilia - Viale Regione Siciliana sud-est, n. 1555
90128 Palermo - Tel 091.7799111
ESITO DI GARA
Procedura aperta dematerializzata, in ambito europeo, finalizzata all’ Affidamento
del “servizio di ristorazione a ridotto impatto ambientale” nelle mense obbligatorie
di servizio per il personale della Polizia penitenziaria della Regione Sicilia. Totale
Lotti funzionali: n. 2. Aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente
più vantaggiosa, ai sensi degli artt. 60, 95 e 34 del D. Lgs. 50/2016. Lotto 1
– Sicilia Occidentale – Impresa aggiudicataria: Noi Società Cooperativa
Sociale - codice fiscale e partita I.V.A. 05463030659 – Via G. Ungaretti snc,
84090 Montecorvino Pugliano (SA) - Totale punteggio complessivo (tecnico ed
economico) di 93,51 – ribasso percentuale offerto: 20,92%. Lotto 2 – Sicilia
Orientale – Impresa aggiudicataria: Noi Società Cooperativa Sociale - codice
fiscale e partita I.V.A. 05463030659 – Via G. Ungaretti snc, 84090 Montecorvino
Pugliano (SA) - Totale punteggio complessivo (tecnico ed economico) di 93,81
– ribasso percentuale offerto: 17,70%.
IL RUP Dott.ssa Giovanna Vestri
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pagina
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32
La Borsa
Bene Saipem
e Monte Paschi
Scivola Fincantieri
Tutte le quotazioni su www.finanza.repubblica.it
Musica in streaming
la Ue le suona ad Apple
Multa da 1,8 miliardi
Dieci anni di pratiche
anti concorrenza
La replica: “Un favore
a Spotify”
dal nostro corrispondente
Claudio Tito
bruxelles — Supermulta dell’Ue
ad Apple. Una sanzione da 1,8 mi-
liardi di euro per abuso di posizio-
ne dominante sullo streaming del-
la musica. In particolare la Com-
missione ha riscontrato restrizio-
ni che alteravano e ancora altera-
no la concorrenza agli utenti di
iPhone e iPad (utenti iOS) in rela-
zione agli altri abbonamenti musi-
cali. Dall’indagine Ue è emerso nel-
la sostanza che l’azienda di Cuper-
tino vieta agli sviluppatori di app
di streaming musicale di informa-
re in modo completo i suoi utenti
sui servizi alternativi e più econo-
mici. È stato anche impedito di
contattare i propri utenti appena
acquisiti, ad esempio tramite
e-mail, per informarli sulle opzio-
ni di prezzo alternative dopo aver
creato un account.
«Il comportamento di Apple, du-
rato quasi dieci anni — si legge nel-
la nota dell’esecutivo europeo —
potrebbe aver portato molti uten-
ti iOS a pagare prezzi significativa-
mente più alti». E per di più ha pro-
vocato «un danno non moneta-
rio», rendendo complicata la ricer-
ca di altre app. Ha cioè costretto
di clienti a perdere tempo.
Nella definizione della multa la
Commissione ha preso in conside-
razione la durata e la gravità del-
l’infrazione, e il fatturato azienda-
le che, come è noto, è in questo ca-
so considerevole. Soprattutto ha
puntato a creare una sorta di effet-
to deterrenza per evitare il ripeter-
si di casi analoghi anche da parte
di altri soggetti. «Tale sanzione for-
fettaria — spiega Palazzo Berlay-
mont — era necessaria in questo
caso perché una parte significati-
va del danno causato dalla viola-
zione consiste in un danno non pe-
cuniario, che non può essere ade-
guatamente contabilizzato secon-
do la metodologia basata sulle en-
trate».
«Per un decennio — ha sottoli-
neato la Commissaria alla Concor-
renza, la danese Margrethe Vesta-
ger — Apple ha abusato della sua
posizione dominante» impenden-
do le informazioni «sui servizi mu-
sicali alternativi e più economici.
Questo è illegale, secondo le nor-
me antitrust dell’Ue».
Apple contesta la decisione de-
Economia Martedì, 5 marzo 2024
I migliori I peggiori
I listini, che girano sui massimi, restano in attesa di
capire dall’audizione dei vertici Fed di domani, o dalla Saipem Ferrari
riunione della Bce di giovedì, quando saranno tagliati +4,86% T -2,88% S
i tassi. Piazza Affari cede lo 0,07%, con gli operatori
che cavalcano spunti recenti. Sia in denaro, come per
Banco Bpm
+1,76% T Nexi
-2,80% S
Saipem (+4,76%), Banco Bpm e Mps (+1,76%), Bper
(+1,28%) e Unicredit (+1%). Sia in vendita come per
Monte Paschi
+1,76% T Amplifon
-1,24% S
Ferrari (-2,88%), Nexi (-1,88%), Amplifon (-1,24%).
Fuori dal listino principale scivola Fincantieri (-4,15%) Azimut
+1,66% T Hera
-0,87% S
sui timori di una futura ricapitalizzazione.
VARIAZIONE DEI TITOLI APPARTENENTI ALL’INDICE FTSE-MIB 40
Diasorin
+1,58% T STM
-0,85% S
L’Antitrust europeo
Tech e salute
Exor investe
in Clarivate
Può salire al 17%
Exor, la holding della famiglia
Agnelli-Elkann, investe ancora
nel settore della tecnologia e
salute. Dopo l’impegno in
Philips, Institut Mérieux e
Lifenet, la holding guidata da
John Elkann sale al 10,1% di
Clarivate, società con sede a
Londra e quotata a New York,
che raccoglie, elabora e offre
studi, ricerche scientifiche e
gli uffici europei presa, a suo giudi- accademiche realizzate in tutto
zio, «nonostante l’incapacità di il mondo in diversi ambiti, tra
scoprire prove credibili di danni cui quello della salute.
dei consumatori e ignora la realtà L’accordo prevede la nomina di
di un mercato fiorente, competiti- Suzanne Heywood nel cda della
vo e in rapida crescita». Secondo k A Bruxelles Margrethe Vestager società. Exor, che controlla
la società americana, «il principa- anche Repubblica, diventa un
le sostenitore di questa decisione, ropeo dello streaming musicale e investitore di lungo termine in
e il più grande beneficiario, è Spo- che «non paga nulla ad Apple»: la Clarivate, con la possibilità di
tify, una società con sede a Stoc- sua app «è stata scaricata, riscari- incrementare la propria
colma, in Svezia. Spotify ha la più cata o aggiornata più di 119 miliar- partecipazione fino al 17,5% del
grande app di streaming musicale di di volte sui nostri dispositivi» al- capitale. «Siamo lieti di
al mondo e ha incontrato la Com- l’interno di un mercato che ormai diventare azionisti di Clarivate -
missione europea più di 65 volte conta 160 milioni di abbonamenti. dice Heywood - portiamo nel
durante questa indagine». Parole, La multa comminata a Cuperti- cda la nostra esperienza nella
in sostanza, che puntano a marca- no, comunque, è la terza più gran- costruzione di grandi aziende.
re un presunto conflitto di interes- de della storia europea. Le prime Non vediamo l’ora di aiutare
si rispetto a un gruppo europeo e due sono erano state inflitte a Goo- Clarivate a esprimere tutto il
una specie di discriminazione. Ap- gle: 4,1 (nel 2018) e 2,4 miliardi (nel suo potenziale per raggiungere
ple ci tiene a evidenziare che Spo- 2017). obiettivi ambiziosi». d.lon.
k L’Apple store di Washington tify detiene il 56% del mercato eu- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
(ARTT. 11 E 16 D.P.R. 327/2001 E S.M.I. E ARTT. 7-8 LEGGE N. 241/1990 E S.M.I.) In Australia e negli Usa
Ai sensi degli artt. 11 e 16 del D.P.R. 8.6.2001 n. 327 e s.m.i. (Testo Unico delle disposizioni legislative
e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità), nell’ambito del procedimento di
Autorizzazione Unica ex D.Lgs. 387/2003 e s.m.i., si comunica rispettivamente l’avvio del procedimento di
dichiarazione di pubblica utilità e di approvazione del progetto definitivo della seguente opera:
CENTRALE IDROELETTRICA IN COMUNE DI GERMAGNANO E OPERE CONNESSE
PROPONENTE: ENEL GREEN POWER ITALIA SRL
Premesso che:
- con domanda in data 27/4/2023 la Soc. Enel Green Power Italia srl ha chiesto, ai sensi dell’art. 12 del
D.Lgs. 387/2003 e s.m.i., l’autorizzazione Unica per la manutenzione straordinaria e l’esercizio dell’impianto
Facebook chiuderà
la sezione Notizie
idroelettrico “Funghera”, nei Comuni di Viù e Germagnano.
- che la Legge definisce l’impianto in parola quale opera di pubblica utilità, per la cui realizzazione può darsi luogo
all’espropriazione, all’asservimento o all’occupazione temporanea degli immobili interessati;
Dato atto che:
- ai sensi degli artt. 11 e 16 del D.P.R. 8/6/2001 n. 327 e s.m.i. si è già provveduto ad effettuare comunicazione di
avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità e di approvazione del progetto definitivo ai proprietari
dei terreni interessati dalla realizzazione dell’intervento e delle opere connesse;
- dai registri catastali non è stato possibile individuare i proprietari dei seguenti terreni in Comune di Viù, per
irreperibilità o morte (in parentesi la quota di proprietà):
Bertozzi Francesco di Antonio, Rondino Giuseppe: Fg.61 Part.403 Servitù 60mq (compr.); Giacchero
Pasqualina: Fg. 61 Part. 402 Servitù 71 mq (1/1), Fg. 61 Part. 454 Servitù 36 mq Occ. Temp. 78 mq (1/1), Fg. 61
Part. 455 Servitù 79 mq Occ. Temp. 120 mq (1/1), Fg. 61 Part. 530 Occ. Temp. 18 mq (1/1); Deagostini Albina:
Colpo agli editori
Fg.61 Part. 774 Servitù 82 mq (usufr.), Fg. 61 Part. 776 Servitù 41 mq Occ. Temp. 18 mq (usufr.), Fg. 61 Part.
483 Servitù 229 mq Occ. Temp. 396 mq (usufr.), Fg. 61 Part. 521 Servitù 72 mq Occ. Temp. 168 mq (compr. e
usufr.), Fg. 60 Part. 231 Servitù 10 mq Occ. Temp. 18 mq (compr. e usufr.), Fg. 60 Part. 230 Servitù 118 mq Occ.
Temp. 204 mq (compr. e usufr.), Fg. 60 Part. 303 Servitù 25 mq Occ. Temp. 468 mq (1/1), Fg. 60 Part. 227 Occ. ROMA - Facebook (proprietà di Me- una volta estinti. Secondo: chiude-
Temp. 294 mq (1/1), Fg. 60 Part. 226 Occ. Temp. 216 mq (1/1), Fg. 60 Part. 225 Occ. Temp. 426 mq (1/1); Viberti
Aurora Fg.61 Part. 774 Servitù 82 mq (1/1), Fg. 61 Part. 776 Servitù 41 mq Occ. Temp. 18 mq (1/1), Fg. 61 Part.
ta) disinveste dalle news. Dopo rà direttamente la sezione Noti-
483 Servitù 229 mq Occ. Temp. 396 mq (1/1); Perotti Battista fu Alessandro: Fg. 61 Part. 516 Servitù 32 mq Francia, Regno Unito e Germania, zie, cui indirizza adesso parole
Occ. Temp. 60 mq (1/1), Fg. 61 Part. 515 Servitù 35 mq Occ. Temp. 84 mq (1/1); NN: Fg. 61 Part. 729 Servitù
30 mq Occ. Temp. 78 mq (1/1); Mussinatto Michelangela: Fg. 61 Part. 526 Occ. Temp. 12 mq (½); Giacchero il social chiuderà la sezione Noti- quasi di disprezzo.
Irma: Fg. 61 Part. 813 Servitù 4 mq Occ. Temp. 18 mq (1/1); Morino Antonia: Fg. 60 Part. 304 Servitù 91 mq
Occ. Temp. 156 mq (1/2); Morino Giuseppina Fg. 60 Part. 304 Servitù 91 mq Occ. Temp. 156 mq (1/2)
zie, già da aprile 2024, anche negli «Le news rappresentano meno
e pertanto, ai sensi dell’art. 16 comma 8 del D.P.R. 8/6/2001 n. 327 e s.m.i. si rende necessario effettuare la Stati Uniti e soprattutto in Austra- del 3% di ciò che le persone vedo-
pubblicazione del presente avviso per venti giorni all’Albo Pretorio del Comune di Viù, oltre che su un quotidiano
a diffusione nazionale e su un quotidiano a diffusione locale; lia. Facebook aveva lanciato que- no», spiega Facebook. Anche in
SI RENDE NOTO
1) che il presente avviso costituisce comunicazione di avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità e sta finestra sull’informazione nel Australia quindi assistiamo a una
di approvazione del progetto definitivo, ai sensi degli artt. 11 e 16 del D.P.R. 8/6/2001 n. 327 e s.m.i.; l’approvazione
del progetto definitivo comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, ai sensi dell’art. 12 del D.P.R.
2019. Negli Usa aveva stretto ac- svolta nel segno della massima
8/6/2001 n. 327 e s.m.i. e dell’art. 12 del D.Lgs. 29/12/2003 n. 387 e s.m.i., condizione che consentirà se del caso cordi con i maggiori gruppi edito- evasione e leggerezza, che mette-
la successiva espropriazione, asservimento od occupazione temporanea degli immobili interessati a favore del
beneficiario. riali, come il New York Times e la rà ai margini l’informazione nel
2) che a decorrere dalla pubblicazione del presente avviso la documentazione attinente il procedimento è
depositata per la consultazione e per l’eventuale estrazione in copia presso i seguenti Uffici:
Cnn; tutti ormai scaduti. pieno di guerre, cambiamenti cli-
Restava aperto il fronte austra- matici e crisi economiche. Gli
Ufficio Tecnico del COMUNE DI VIÙ – P.zza Vittorio Veneto n. 2 - Viù
negli orari di apertura al pubblico indicati sul sito internet del Comune liano. Nel 2021, con una legge d’a- utenti potranno visualizzare, al
https://www.comune.viu.to.it/Uffici vanguardia, il governo di Canber- massimo, i collegamenti agli arti-
Città metropolitana di Torino – Sportello Ambiente ra ha stabilito un principio preci- coli su Facebook. E nulla più.
C.so Inghilterra 7, 10138 TORINO
Referente: dott. Vincenzo Latagliata (vincenzo.latagliata@cittametropolitana.torino.it) so. I social (come Facebook) e piat- Il primo ministro australiano,
Orario di apertura al pubblico come visibile sul sito internet dell’Ente:
www.cittametropolitana.torino.it taforme come Google ricavano un Anthony Albanese, è parecchio ar-
e-mail: sportamb@cittametropolitana.torino.it vantaggio pubblicitario dalla dif- rabbiato per la ritirata del social
pec: protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it
Tel. 011 8616500/6501/6502 fusione di contenuti giornalistici che bolla come «insostenibile». Il
Entro il termine perentorio di 30 giorni decorrenti dalla pubblicazione del presente avviso, gli interessati ed editoriali (articoli, video inchie- premier annuncia così provvedi-
possono fare pervenire osservazioni alla Direzione Risorse Idriche e Tutela dell’Atmosfera presso la
Città metropolitana di Torino con sede in Torino (TO) in C.so Inghilterra 7, anche richiedendo l’eventuale
ste, interviste e podcast). Alla luce menti mirati contro il colosso tec-
espropriazione di frazioni residue degli immobili – non prese in considerazione ai fini espropriativi – per le quali di questi ricavi, effetto diretto del- nologico. Anche l’Ue ha regolato
risultino una disagevole utilizzazione ovvero la necessità dell’effettuazione di considerevoli lavori per renderne
possibile l’utilizzo. Ai fini della quantificazione dell’indennità di esproprio non si terrà conto delle costruzioni, la distribuzione dei prodotti delle la questione dei diritti degli edito-
piantagioni, migliorie realizzate dopo la data del presente avviso di avvio del procedimento. Le eventuali
osservazioni proposte tempestivamente saranno riscontrate nel provvedimento di approvazione del progetto
redazioni, la legge australiana ha ri grazie alla direttiva Copyright,
definitivo e di dichiarazione di pubblica utilità. obbligato i giganti della Rete a ma con effetti altalenanti. Dopo
Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 3 comma 3 del D.P.R. 327/2001 e s.m.i., colui che risulta proprietario
secondo i registri catastali di un bene soggetto ad esproprio, e riceva una comunicazione relativa alla procedura stringere accordi con le aziende un ricorso davanti al Tar, Face-
espropriativa, è tenuto ad informare l’Amministrazione dell’eventualità che non sia più effettivamente proprietario,
indicando, ove ne sia a conoscenza, il nuovo proprietario, e fornendo copia degli atti in suo possesso utili a
editoriali del Paese. Intese che ave- book ha ottenuto la sospensione
ricostruire le vicende dell’immobile. vano una durata triennale, a sca- del regolamento italiano, opera
Ufficio competente per il procedimento espropriativo: Direzione Programmazione e Monitoraggio OO.PP. Beni e
Servizi - (dirigente arch. Enrico Bruno Marzilli); denza nel corso del 2024. dell’AgCom, che dava piena attua-
Responsabile del procedimento di realizzazione dell’opera pubblica, Responsabile dell’endoprocedimento di
dichiarazione di pubblica utilità e competente all’adozione di ogni provvedimento conclusivo dell’endoprocedimento: Adesso Facebook precisa che ri- zione alla direttiva europea. Sulla
ing. Claudio Coffano. spetterà i contratti in essere fino questione si pronuncerà ora il no-
Il Dirigente
della Direzione Risorse Idriche e Tutela dell’Atmosfera alla fine, ma fa anche due altre stro Consiglio di Stato.
(ing. Claudio COFFANO) mosse. Primo: non li rinnoverà — a.fon. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Martedì, 5 marzo 2024 Commenti pagina 33
Posta e risposta di Francesco Merlo Invece Concita

Perché riconosci
Assolto con la formula gatta ci cova Ibrahima
Loredana e Gino
Meloni, l’ossessione del riconteggio e non Chiara

Lettere
Via Cristoforo
Colombo 90
Caro Merlo, da alcune settimane a Roma, vicino al
tribunale di piazzale Clodio, è stato aperto un bar
dal nome “Assolto” che, suonando subito augurale,
cerca di attirare in modo festoso i tantissimi
00147 frequentatori delle aule giudiziarie, che non sono
solo gli imputati, ma anche i giudici, i cancellieri,
gli avvocati e i loro assistenti. Mi pare
un’iniziativa di marketing intelligente che si
completa con la promessa che chiunque venga,
appunto, assolto, lì ha diritto a un caffè gratis.
Vito Mangano — Roma
Il 65 per cento degli imputati italiani viene
E-mail assolto, ma il caffè gratis è un atto di coraggio, un
Per scrivere a
Francesco Merlo
francescomerlo
@repubblica.it
marketing civile sicuramente in controtendenza.
Non è facile infatti festeggiare in pubblico
l’assoluzione che in Italia è accolta con allarme o
al massimo con scetticismo diffidente: assolto sì,
ma con la formula “gatta ci cova”.
Caro Merlo, leggo che si è finalmente concluso
il conteggio dei voti in Sardegna: Alessandra
Todde ha vinto per 1.600 voti. Eppure, Giorgia
Meloni a Toronto aveva detto: «Aspettiamo il
riconteggio e poi vediamo cosa fare». Aveva
confuso riconteggio e conteggio, oppure si era già
portata avanti?
Elide Carta — Nuoro
Giorgia Meloni ha detto «riconteggio», e forse è
stato un lapsus, ma di quelli rivelatori. Il
deputato Salvatore Deidda, segretario regionale
che, in campagna elettorale aveva promesso «se
perdiamo me ne vado nelle Filippine», ha scritto
e subito cancellato il post “ride bene chi ride
ultimo”. Il riconteggio, che poi diventa broglio, e
quindi imbroglio, patacca e complotto è
l’anestetico morale, il tic di chi non vuole darla
vinta a chi ha vinto, l’alibi del fallimento. Chissà
cosa non farà Giorgia Meloni, per restare a
Palazzo Chigi, giorno in cui la democrazia la
sfratterà.
Quanti chilometri
E-mail
Per scrivere alla per un concorso
redazione
rubrica.lettere G. Golotta
@repubblica.it Verbania
Per partecipare al concorso
della scuola devo recarmi dalla
provincia di Verbania a quella
Caro Merlo, nel suo articolo “Sei uova, una
scamorza...” il caso del furtarello per fame del
commesso di un supermercato di Torino mi ha
ricordato un’ode pariniana, “Il bisogno”, dove il
La supremazia
poeta celebra Wirtz, pretore della Repubblica
Elvetica, per la sua giustizia e saggezza: “Tu,
Wirtz, uom saggio e giusto…/e dando oro e aiuto, /
dell’inautentico
generoso insegnasti /come senza le pene / il fallo si
previene”. Erano gli anni Sessanta del ’700 di Concita De Gregorio
milanese illuminista e riformatore.
Elisabetta Bonato — Legnago (Verona)
Anche i riformatori del ’700 milanese, come autenticità ha una caratteristica
Beccaria e Pietro Verri per esempio, nella loro formidabile: è autoevidente. Si
vita dimenticavano l’illuminismo che
teorizzavano nei libri. Mangiare “i rapiti pani”
solo in poesia commuove, nella realtà indigna.
Piace a tutti la canzone di De André Il pescatore:
“E chiese al vecchio dammi il pane/ho poco
tempo e troppa fame/e chiese al vecchio dammi
L’ riconosce da una combinazione
di fattori (modi, postura, tempi di
reazione: tutti fattori non verbali)
che rendono quella persona
credibile. Non c’è nessun bisogno
di annunciarla, non ho memoria della verduraia
il vino/ho sete e sono un assassino”. Pensi se Vittoria che dica oggi sono autentica. Se la
l’incontro con l’assassino avvenisse davvero. E annunci è perché c’è un deficit e lo sai, hai
mentre ci siamo, retrocediamo sino a Seneca: bisogno di essere creduta e usi la maschera di
“Fate quello che dico, non fate quello che faccio”. quella che si toglie la maschera: un’altra finzione.
Nell’ultima puntata di Che Tempo Che Fa
Caro Merlo, è sicuro che la sinistra non è mai Ibrahima Balde, nato in Guinea, raccontava del
riuscita ad agganciare un giornalista di destra? suo viaggio alla ricerca vana di suo fratello e lo
Un palese salto della quaglia in questa direzione faceva guardando in basso, mai in camera,
non c’è mai stato. Ma l’ultimo Montanelli giunse a faticando a trovare le parole. Non aveva nessun
encomiare il governo D’Alema… bisogno di dire: sono autentico.
Sandro Marcucci Gino Cecchettin parlava di sua figlia con lo
Permettersi l’elogio di un avversario non è sguardo rivolto all’interno, cercandone il ricordo.
trasformismo, ma libertà. E nel caso che lei Ornella Vanoni e Loredana Bertè si sono parlate
ricorda, fu Montanelli a spostarsi a sinistra o all’orecchio e mi pare sfiorate le labbra, felici di
D’Alema a destra? vedersi e ignorando le telecamere.
Chiara Ferragni appare afflitta da un arto
Caro Merlo, “la classe non è acqua” era da mancante: non sa cosa sia, l’autenticità. È, per lei,
ghigliottinare, ancor più oggi in tempi di siccità. una modalità sconosciuta. Non la trova neanche
Laura Salvadori — Lecce se la cerca, è definitivamente confusa con la
Ghigliottina. rappresentazione. Ha imparato a guardare
©RIPRODUZIONE RISERVATA diritto in camera e a truccarsi da bambina,
ha fatto della sua vita un fattore perpetuo
di promozione. Vive nei terrificanti social che usa
Il passaporto La battaglia per generare profitto. Se gettasse il telefono
svanirebbe. Troverebbe forse, col tempo,
e mia nipote per l’invalidità un’altra versione di sé ma perché dovrebbe,
pensa che fatica e che minor guadagno.
Giuliana Bartoli Alessandro Di Feo È la massima artefice e vittima della supremazia
Faenza (Ravenna) dell’inautentico. Non è la causa ma il frutto
Mia madre ha dovuto di chi da tempo non distingue più la realtà
Sono una vostra abbonata affrontare una lunga battaglia dalla finzione e genera così il suo fatturato.
e vi scrivo perché vengono per il riconoscimento della sua Che altro conta.
meno i servizi ai cittadini. condizione di invalidità ©RIPRODUZIONE RISERVATA

di Torino (circa 200 km) per
essere convocata alle 8 della
mattina. Ci sono persone,
invece, che da Torino devono
recarsi a Verbania. Nel 2024 è
inaccettabile: sarebbe
immediato associare le
province di residenza alle sedi
d’esame ma gli uffici scolastici,
evidentemente, fanno pesca a
strascico e a occhi chiusi.
Dovere essere alle 8 in un luogo
non raggiungibile con il treno e
molto distante reca problemi di
tempo, ferie da prendere, soldi
(qualcuno pernotta, perché
preferisce essere lucido il
giorno dopo anziché svegliarsi
alle 4 e guidare tre ore). Se la
sede fosse unica non direi nulla
ma in tutte le Regioni ci sono
persone che devono
raggiungere province diverse,
quando nella loro stessa
provincia ci sono sedi
concorsuali. Non è questione di
sede sotto casa, ma di civiltà.
Anche ottenere un gravissima, concessa dopo due Scrivete a concita@repubblica.it
appuntamento online anni di procedure legali. Ora ci
per il passaporto a Faenza troviamo di fronte a un nuovo
oppure a Ravenna è ostacolo: il mancato
impossibile. Sono venti mattine riconoscimento dell’Adi. La Pietre
che provo e non c’è mai
disponibilità. Ho telefonato
situazione è frustrante, mia
madre ha un Isee di 890 euro, Pestaggio
alla questura di Faenza non ha immobili né fondi
e mi hanno detto che mettono bancari. La sua unica fonte di di Paolo Berizzi
la disponibilità tutte sostentamento è la pensione,
le mattine... evidentemente
sono io che non so fare.
Mi sento anche presa in giro.
per le spese e l’affitto. Il suo
caso evidenzia il problema più
ampio di ritardi ed errori
P icchiata da cinque ragazzi, tutti minorenni,
fuori da scuola. È successo a Enna, pochi
giorni fa: vittima, una giovane studentessa iscritta
Così non potrò accompagnare dell’Inps. Il lungo periodo al primo anno di un istituto superiore. Il caso,
la mia nipotina di tredici anni necessario per il denunciato dal dirigente scolastico che dopo
all’estero per due settimane, riconoscimento dell’invalidità e avere sospeso gli aggressori si è rivolto alla
per un soggiorno studio l’inefficienza nel valutare i procura dei minori (è stata avviata un’indagine),
per l’inglese. Come si dice, requisiti economici dei è avvenuto nello stesso giorno in cui proprio
oltre il danno anche la beffa. richiedenti sono solo alcuni a Enna un criminologo dell’Università cittadina
Mi dispiace dover deludere aspetti. Bisogna garantire una Kore stava tenendo un corso sul bullismo
la ragazzina. Come cittadina gestione più efficiente e e il cyberbullismo rivolto agli studenti delle
sono indignata, questo trasparente dei casi come superiori. La ragazzina che ha subito il pestaggio
governo non può porre rimedio quello di mia madre e è stata ricoverata al pronto soccorso dell’Umberto
ai ritardi dei passaporti, assicurare che i cittadini I di Enna dove le sono stati refertati un trauma
invece di pensare a cose inutili ricevano il supporto a cui cranico e all’addome e una lesione alla gamba.
come il ponte sullo stretto hanno diritto in modo pietre@repubblica.it
di Messina? tempestivo ed equo.

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Walter Galbiati, Gianluca Moresco, Alessandro Bianco Maurizio Scanavino GEDI News Network S.p.A., di lunedì 04 marzo 2024 Da telefoni pubblici o cellulari) Gli orari sono 9-18 dal lunedì al venerdì,
Angelo Rinaldi (Art Director), Gabriele Comuzzo DIRETTORE EDITORIALE: via Ernesto Lugaro n 15
Laura Pertici, 10126 Torino; è stata di 104.923 copie • Pubblicità. A. Manzoni & C. il costo massimo della telefonata da rete fissa è dii 14,26 cent. al minuto
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34 Commenti Martedì, 5 marzo 2024

L’amaca L’analisi

Uno squarcio La questione russa

di verità
di Michele Serra di Bernard Guetta

È ciò di cui non si parla, il sottinteso più

uando ho visto il video di
Augusto Proietti, il “re delle
importante di questo periodo, ma la questione si
sta ingrandendo ovunque. Al di là delle divergenze
sulla frequenza, l’entità e la natura degli aiuti
recapitati all’Ucraina, si deve auspicare o no che una
sconfitta di Vladimir Putin conduca alla
frammentazione della Federazione Russa e delle sue
21 Repubbliche?
“Sì”, rispondono sempre più intellettuali, in
particolare russi, e numerosi eurodeputati —
appartenenti alla minoranza, ma attivi — che già
invitano a incentivare la frammentazione della
di testate atomiche sufficiente a far saltare in aria il
pianeta, baciato da giacimenti di materie prime
strategiche in grado di solleticare appetiti
concorrenti?
Per la maggior parte dei dirigenti politici, dei
diplomatici e dei vertici militari occidentali, non ci
sono dubbi sulla risposta. Una scissione della
Federazione Russa, dicono, inaugurerebbe decine di
anni di guerra civile ai confini dell’Europa, del Medio
Oriente e dell’Asia; indurrebbe Cina e Turchia, ma
anche Iran, Pakistan e Afghanistan, a intervenire;
permetterebbe ai movimenti jihadisti di trovare

Q bancarelle”, contro Rocco

Casalino, ho pensato a un falso
d’autore. Mi sono ricordato di
Corrado Guzzanti e della
Famiglia Fetuso, iper-parodia
del “popolare” anni Novanta. Ho ripensato alla
ferocia impareggiabile di Cinico Tivù, Ciprì e
Maresco. A Brutti sporchi e cattivi di Scola, che
quasi mezzo secolo fa (1976) metteva qualche
paletto, poi travolto, all’idea populista che il
popolo sia “buono” per natura. Che poi il
bersaglio del “re delle bancarelle” fosse Rocco
Casalino (non un radical chic: un ex del Grande
Fratello) mi è sembrato un ulteriore tocco
satirico.
Invece era tutto vero. Vero Proietti, vere le sue
parole, la sua maniera di porsi. Altro che satira:
neorealismo. Esiste una Roma così (un’Italia
così) e la vera fiction, la vera simulazione, è
fare finta che non esista, che i selfie con la
faccia ritoccata anche a quindici anni,
l’umanità fasulla e bambolesca dei social sia “il
popolo”. No, il popolo è ancora fatto, almeno in
parte, come Augusto Proietti, e pensa e parla
come lui. E dunque, in un certo senso, mi sono
sentito partecipe della sua brutalità primitiva.
Uno squarcio di verità non facile da digerire, e
anzi detestabile per aggressività e mancanza di
inibizioni; ma anche una breve vacanza dalla
leziosità piccoloborghese degli influencer.
Poi Proietti si è scusato, deve essersi reso conto
perfino lui che c’è un limite, non si può
sbraitare e offendere senza mettersi dalla
parte del torto. È una buona notizia, significa
che, dopotutto, viviamo tutti nello stesso posto
e tanto vale cercare di sopportarci a vicenda.
L’omofobia viene avvertita come un problema
perfino dagli omofobi.
Le urla e le minacce turbano perfino chi urla e
minaccia. Forse una via di uscita pacifica e
rincivilita è possibile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO SCARABOTTOLO
Federazione. Anna Fotyga, ex ministra polacca degli
Affari esteri ed esponente del partito conservatore
PiS, ha riunito a Bruxelles i rappresentanti di
movimenti secessionisti oggi del tutto sconosciuti
che un giorno, però, potrebbero far parlare di sé.
Provenienti dagli Stati Uniti o dall’Europa, spesso in
abiti tradizionali, costoro ci hanno fatto sentire
terribili racconti di antiche repressioni, ma hanno
anche parlato di invio forzato di uomini in Ucraina.
Tra tragedia e folclore, tra Storia e presente, si è
andata così delineando una realtà virtuale giacché,
se in Ucraina Vladimir Putin sarà sconfitto, al
Cremlino si aprirebbe una crisi politica e
l’indebolimento del potere centrale potrebbe
condurre alla secessione di numerose Repubbliche
federali.
Non siamo neanche lontanamente vicini a quel
momento. Fino a quando non saranno mantenute le
promesse degli europei relative alla spedizione di
aerei e munizioni, le truppe del Cremlino resteranno
in vantaggio ma, se l’Ucraina ricomincerà a segnare
punti e la Russia poco alla volta si impantanerà,
all’orizzonte potrebbe profilarsi una
disintegrazione. A quel punto, sostenute dal
risentimento che i reclutamenti forzati suscitano e
alimentano nelle periferie della Federazione, le
tentazioni indipendentiste potrebbero moltiplicarsi,
proprio come successe nell’Urss quando le riforme
di Mikhail Gorbaciov indebolirono il Cremlino.
Dopo quella dell’Unione Sovietica, quindi, potrebbe
esserci la frammentazione della Federazione Russa,
una disgregazione indispensabile, il requisito sine
qua non secondo coloro che auspicano una
democratizzazione della Russia.
Fino a quando il Paese più grande del mondo sarà
abitato da un mosaico così diversificato di popoli,
dicono, a Mosca occorrerà un potere centrale
totalitarista, o quanto meno autoritario. La Russia in
passato ha conosciuto soltanto sporadici e fugaci
periodi di libertà, continuano, e questo dipende dal
fatto che vi è incompatibilità tra la democrazia e la
sua conformazione geografica, tra lo stato di diritto e
l’eterogeneità delle 21 Repubbliche.
Il ragionamento è comprensibile. Non è assurdo, ma
che cosa implicherebbe una dissoluzione di questo
tipo di un Paese che si estende dalle frontiere con
l’Unione alle coste del Pacifico, armato di un numero
accoglienza.
Insomma, creerebbe una situazione di anarchia
internazionale in buona misura ingestibile.
“Proprio quello che si disse nel momento in cui
l’Urss si disgregò” ironizzano nel campo opposto,
mettendo in primo piano la riconquistata libertà dei
Paesi Baltici ma dimenticando che, in ogni caso,
dopo le indipendenze del 1991 non tutto è andato
bene. Non a caso, si risponde loro in questi termini:
“Quante altre Ucraine volete, quante altre George,
quante altre Transnistrie, quanti altri fiumi di
sangue e quanti altri decenni di barbarie del potere
russo?”.
Il dibattito si scalda. Lo si vede anche nelle furenti
reazioni alle parole di Emmanuel Macron quando
esprime la necessità di non escludere nulla a fronte
dell’aggressione russa. Il cancelliere tedesco
paventa il caos, e non è l’unico. I Paesi Baltici e molti
cittadini polacchi sognano una Russia russa non più
federale. Volano parole grosse ma, a prescindere che
in questa Federazione si veda una garanzia della
stabilità internazionale o un ostacolo alla
democratizzazione della Russia, quel che è certo è
che più questa guerra durerà, più nelle Repubbliche
federali aumenteranno le tensioni centrifughe.
Paradossalmente, la sconfitta di Vladimir Putin
potrebbe salvare l’unità del Paese, a patto di essere
celere. Per il momento, inoltre, non c’è niente da
caldeggiare, e neppure da auspicare, ma ci sono tre
cose da dire al popolo russo e alle sue élite.
La prima è che, per la sua Storia e la sua cultura, la
Russia è europea; noi — popoli dell’Unione — la
consideriamo tale. Ed è nel suo stesso interesse
porre fine a questa aggressione e riallacciare i
legami con i suoi vicini europei, non certo diventare
vassalla della Cina collocandosi in Asia.
La seconda è che, se desidera mantenere i confini
della Federazione, la Russia deve instaurare nuove
relazioni con i popoli che ne fanno parte, dando loro
motivo di non anelare all’indipendenza e,
soprattutto, deve evitare di trattarli da cittadini di
seconda categoria e ausiliari delle guerre imperiali.
La terza cosa da dire al popolo russo e alle sue élite?
Vladimir Putin sta per distruggere la Russia molto
più di quanto non stia distruggendo l’Ucraina.
Traduzione di Anna Bissanti
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Q uando i diritti delle donne

sono attaccati nel mondo, la
Francia si mobilita e si pone
all’avanguardia del progresso»,
ha detto il premier francese
Gabriel Attal qualche giorno fa,
anticipando il voto di ieri che ha
inserito nella Costituzione il
diritto all’interruzione volontaria
di gravidanza a maggioranza
schiacciante (su 852 votanti, solo
72 sono stati i contrari).
Decisione storica (fierté française,
message universel, “orgoglio
francese, messaggio universale”
come ha twittato il presidente
Macron), visto che la Francia è il
primo Paese a proteggere a livello
costituzionale la libertà di scelta
delle donne, ma anche scontata,
visto che nemmeno Marine Le
Pen si era mai detta contraria a
quest’inserimento — anzi, quando
si tratta della difesa dei diritti
civili, la leader del
Rassemblement National, a
differenza della nostra presidente
del Consiglio, non è stata ostile
(non prese nemmeno parte alle
manifestazioni della Manif pour
L’aborto nella Costituzione francese
Una decisione storica, ma non basta
di Michela Marzano
tous nel 2013, quando si votò la costituzionale di questo tipo; il
legge sul matrimonio per le coraggio consiste a provare ad
persone dello stesso sesso). andare controcorrente — come
In Francia, d’altronde, a parte fece François Mitterrand quando
alcune autorità religiose e i eliminò la pena di morte
gruppuscoli della destra radicale nonostante i francesi, a larga
schierati con Eric Zemmour, ci maggioranza, fossero contrari — e
sono temi su cui non si discute e non nel seguire il mondo
non si polemizza: l’universalismo (francese) come va, anche se nel
della République non cede resto del mondo, in questi ultimi
sull’uguaglianza formale e anni, il diritto che hanno le donne
sostanziale di tutte e di tutti né, di ricorrere all’Ivg è stato messo
tantomeno, sui diritti delle donne in discussione persino in luoghi
o delle persone omosessuali. insospettabili — come accaduto
Però. Facile cantar vittoria nel giugno del 2022 negli Usa,
quando la vittoria è già in tasca. quando la Corte Suprema ha
Non ci voleva un coraggio deciso di annullare la storica
immenso a proporre, come ha sentenza Roe v. Wade.
fatto Macron, una modifica Dov’era la Francia, tanto per fare
un esempio, alcune settimane fa,
quando in Europa si sarebbe
trattato di votare compatti
affinché passasse il principio che
“senza consenso è stupro”?
Perché il ministro della Giustizia,
Éric Dupond-Moretti, ha storto il
muso e non ha esitato a schierarsi
accanto all’Ungheria di Orbán?
Diciamolo: due pesi, due misure.
Decisione storica, quindi, quella
presa ieri dal Parlamento
convocato a Versailles. Ma forse
sarebbe opportuno che Macron
evitasse di enfatizzare troppo i
risultati — come è stato fatto
immediatamente dopo il voto
quando sulla Tour Eiffel è
comparsa a lettere cubitali la
scritta #MyBodyMyChoice —
concentrandosi su tutti quei
diritti che tante donne, anche in
Francia, aspettano ancora di
veder riconosciuti affinché si esca
una volta per tutte dall’ancestrale
#culturadellostupro che continua
a mietere vittime senza che le
donne possano difendersi o
essere difese. Non c’è solo l’Ivg
come libertà fondamentale, c’è
anche la libertà di andare in giro
senza essere molestate, dire di no
senza essere violentate, lasciare
un compagno o un marito senza
essere ammazzate. E se qualcuno,
leggendomi, si starà dicendo che,
almeno per una volta, potrei
rallegrarmi senza cercare il pelo
nell’uovo, non ho remore a
rispondere che, proprio perché la
Francia può (e deve) essere fiera
di essere stata il primo Paese a
inserire nella Costituzione il
diritto all’interruzione volontaria
di gravidanza, non è concepibile
che non si schieri dalla parte delle
donne anche quando si parla di
molestie, stupri e femminicidi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì, 5 marzo 2024 Commenti pagina 35
Il punto La vignetta di Biani

La politica estera
di Conte bifronte
di Stefano Folli

Q ualcuno si stupisce della nuova

iniziativa di Giuseppe Conte in politica
estera. Il capo del M5S ha distolto per un
momento l’attenzione dall’Ucraina, dove le
sue posizioni contro la Nato e contro il
governo Zelensky si rinnovano sempre
identiche all’inizio della guerra. Lo ha fatto
per prendere le distanze da un’altra causa in
cui i paesi occidentali sono impegnati: la
campagna contro gli Houti del Mar Rosso
che affondano il naviglio mercantile, così da
rendere pressoché impossibile la libera
navigazione da e per l’Europa. E non è una
vera novità, dal momento che già in gennaio
l’ex presidente del Consiglio manifestava le
stesse idee.
In altri tempi l’attentato alla libertà di
navigazione costituiva la classica ragione
per scendere in guerra e rimuovere gli
ostacoli al diritto internazionale: in questo
caso il manipolo dei ribelli yemeniti. Oggi si
ricorre alle missioni multipolari, alla ricerca
di ciò che unisce un gruppo di paesi in nome
della “sicurezza nazionale”. Ma
naturalmente non si esclude il ricorso alla
forza, come è accaduto tre giorni fa al
cacciatorpediniere Caio Duilio. Non
mancano i risvolti politici in chiave
domestica, terreno su cui l’Italia mantiene Nelle urne del Super Martedì
una sorta di esclusiva.
Non risulta infatti che altrove il Parlamento
si spacchi sul sostegno a una spedizione
considerata ovvia, in quanto l’obiettivo è
proteggere gli interessi economici della
nazione ed evitare che il conflitto nel Mar
Rosso produca danni molto gravi al
commercio, con conseguenze drammatiche
Le due Americhe
sul piano sociale.
L’Italia è l’unico paese in cui una minoranza di Marta Dassù
tutt’altro che emarginata contesta l’invio di
navi da guerra; e a maggior ragione rifiuta
l’ipotesi che a comandare la squadra navale
sia la nostra Marina. La sinistra di Fratoianni
e Bonelli ha abbracciato esattamente tale
O ggi il Super Tuesday confermerà la prospettiva di
un “re-match” a novembre fra Donald Trump e Joe
Biden. È uno schema che piace poco agli americani,
di consenso bipartisan che ha permesso, dal secolo
scorso, la leadership internazionale degli Stati Uniti. Se
aiuti decisivi all’Ucraina rimangono vittima del gioco
opzione. I 5S si sono invece astenuti nella dicono i sondaggi; che dimostra l’inerzia del sistema elettorale alla Camera, è chiaro che siamo tutti nei guai,
commissione Esteri e Difesa con una politico, incapace di un ricambio generazionale e che da Volodymyr Zelensky agli alleati europei.
motivazione assai critica, ispirata a un lascia aperte incognite importanti. Anzitutto, i vari guai Donald Trump non è tanto la ragione quanto il sintomo
pacifismo privo di logica. In realtà è una giudiziari per Trump, che ha però ottenuto ieri una del problema: è tornata a manifestarsi una tradizionale
decisione che non ha bisogno d’essere (prevedibile) sentenza della Corte Suprema sulla sua corrente “insularista” dell’opinione pubblica
sostenuta con la logica, trattandosi di una candidabilità; e il declino (di età, di consenso) per Joe americana, stanca delle guerre in particolare e in
mossa di puro cabotaggio interno. Non Biden. Ma così è, in un paese diviso e polarizzato al generale di sostenere gli oneri di un vecchio ordine
c’entrano il Mar Rosso, il conflitto a Gaza, i punto tale da essere ormai definito gli Stati Disuniti liberale ormai in crisi. Trump è in grado di mobilitare
palestinesi o altro. C’entra solo il bisogno di d’America. questa tentazione isolazionista nei tempi correnti.
Conte di distinguersi quando è in gioco quel Il paradosso è che l’economia va alla grande. L’ America, Tempi in cui, viste le connessioni del sistema
tanto di solidarietà nazionale per cui il Pd con stimoli fiscali e trainata dall’innovazione economico internazionale, l’isolazionismo tradizionale
partecipa con il suo voto a una scelta di tecnologica, ha lasciato indietro l’Europa (rispetto a due diventa piuttosto “unilateralismo”, la famosa
politica estera meritevole d’essere decenni fa lo scarto fra la performance delle due aree America-first, combinato a protezionismo. Per la prima
condivisa. economiche è impressionante) mentre la tanto volta dopo 70 anni di sondaggi, una lieve maggioranza
Del resto il M5S è indifferente alla coerenza annunciata storia dell’imminente “sorpasso” della Cina dei Repubblicani è convinta — registra il Chicago
sul piano internazionale, per cui la politica è che il sorpasso non c’è. Joe Biden, preso in giro per i Council on Global Affairs — che all’America convenga
estera nella sua ottica è funzionale solo alle suoi segni di senilità, ha creato una quantità di posti di restare “fuori” dagli affari del mondo. Maggioranze più
convenienze del momento. Semmai colpisce lavoro e ha tutto sommato gestito bene la ripresa consistenti, sia fra i Repubblicani che i Democratici,
che Conte non sia il leader di un piccolo post-Covid: al di là dell’Atlantico, peraltro, la vitalità ritengono che gli Stati Uniti abbiano già dato troppi
gruppo massimalista, bensì un ex presidente della società conta molto più del governo. Resta una aiuti all’Ucraina, che alla fine è un problema europeo.
del Consiglio di un paese aderente alla Nato, specie di dissonanza cognitiva: la buona performance Mentre lo scontro israeliano a Gaza indebolisce
ben consapevole dei criteri che regolano le dell’economia non aiuta le sorti elettorali di Joe Biden, soprattutto Biden fra la comunità arabo-americana,
alleanze militari: anche quando la crisi esula perché una maggioranza degli elettori ritiene importante in uno Stato in bilico come il Michigan. E’ un
dal raggio d’azione del Trattato Atlantico, comunque di avere minore potere di acquisto di quattro altro bel paradosso: l’America vuole distaccarsi dagli
ma tocca ugualmente le ragioni dell’intesa anni fa (l’effetto a lungo termine di un’inflazione ormai affari del mondo, ma gli affari del mondo, che in genere
occidentale. Prevale comunque, come si è dimezzata e sotto controllo), perché i mutui restano alti contano poco nell’esito elettorale, tenderanno a pesare
detto, la piccola convenienza quotidiana, in e perché una buona fetta della classe lavoratrice su queste elezioni americane. La politica estera divide,
un eterno giocare a rimpiattino con il Pd. americana ritiene che Trump sia più in grado di Biden di come quella interna: sulla Cina soltanto, c’è una misura
Può darsi quindi che oggi Conte ci ripensi sul gestire l’economia. Vedremo se queste percezioni di accordo bipartitico.
Mar Rosso, ma la sua riserva è ormai agli atti. cambieranno nei prossimi mesi, quando la Federal Sono questi i dati da tenere d’occhio, dal punto di vista
Peraltro colpiscono due aspetti. Il primo è la Reserve dovrebbe tagliare i tassi e quando i cittadini del Vecchio Continente. Quale che sia lo scenario —
convergenza con la Lega salviniana. I 5S se la cominceranno a sentire più concretamente segni di chiunque vinca elezioni in cui non votiamo ma che
prendono con il viaggio a Washington di miglioramento. Se l’economia va, la politica è guardiamo come se votassimo — quella corrente di
Giorgia Meloni e fingono di domandarsi polarizzata e di conseguenza paralizzata. Basti guardare opinione “insularista” esisterà. E l’Europa ha tutto
quali ordini la premier sia andata a prendere al tormentone sul tetto al bilancio. Non è certo una l’interesse a capire che un’epoca è davvero finita. La Pax
da Biden. Salvini telegrafa a Trump e freme novità; ma la scadenza elettorale del 2024, e il America è in crisi non perché sia sfidata da potenze
all’idea che tra poco tutto cambierà alla Casa clamoroso ritorno in campo di Donald Trump, autoritarie o perché il potere, nel mondo, si sia diffuso e
Bianca. Risorge il vecchio patto del Conte trasformano il raffreddore della democrazia americana frammentato. Tutto questo conta, naturalmente. Ma
Uno, quella sintonia tra 5S e Lega che sotto in una patologia più seria. L’America è sostanzialmente conta soprattutto che una parte rilevante dell’America
traccia non è mai venuta meno. Il secondo in guerra con se stessa, divisa come mai prima su non possa o non voglia (alla fine il risultato è lo stesso)
aspetto riguarda il Pd di Elly Schlein. È questioni di identità culturale e valoriale. Abbiamo a restare il garante primario di un ordine internazionale
possibile che la politica estera sia che fare con due Americhe, in realtà; divise anche in declino. Per noi europei significa fare i conti
considerata così poco da non meritare un territorialmente, che non si riconoscono come legittime seriamente con la sicurezza, la difesa comune e i costi
chiarimento alla luce delle iniziative di avversarie ma che si sentono nemiche mortali. Non è relativi: la Strategia europea per l’industria della difesa,
Conte? Nessuno ha domande da porre e l’anticamera di una nuova guerra civile o di una presentata oggi, è un passo in questo senso. Che tuttavia
risposte da ascoltare? secessione, come dicono le voci più pessimiste. Ma certo non basterà se gli Stati nazionali, con due guerre ai
©RIPRODUZIONE RISERVATA questa “partizione” indebolisce la maggiore potenza confini, non ne faranno insieme molti altri.
occidentale. All’interno e all’esterno: manca quella base ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì, 5 marzo 2024 pagina 37

Cultura

non solo mazzini Patriota

L’arresto di Ciro
Menotti
nell’illustrazione

Missione segreta: di Tancredi

Scarpelli

ll’indomani del
congresso di
fare l’Italia rampolleranno le società segre-
te più note del Risorgimento, la

A
Vienna, che nel
1815 si illuse di
mettere fine
una volta per
tutte alle inin-
terrotte guerre
e rivoluzioni che dal 1789 all’età
napoleonica avevano sconvolto
l’Europa, pullularono ovunque
società segrete impegnate a
combattere la restaurazione
dell’Antico regime, ad agitare
bandiere indipendentiste, a or-
ganizzare moti e insurrezioni.
Si trattò di un fermento euro-
peo, presente con vario vigore
in molti Paesi, con radici nella
Massoneria ma capace di dotar-
si di strutture innovative, pro-
dromo dei partiti e movimenti
politici moderni, la cui azione
fu decisiva nei moti rivoluziona-
ri che dilagarono tra il 1820 e il
1831.
La Carboneria è la più nota
tra le associazioni clandestine
che agirono nella penisola alle
origini del Risorgimento. Ma in
realtà fu un pulviscolo di sigle
diverse ad animare la lotta poli-
tica in quegli anni: un universo
importante, dunque, ma intrica-
tissimo e difficile da conoscere
a fondo proprio a causa della
sua dimensione latomica, che
esclude la presenza di archivi, o
meglio li confina a quelli di poli-
zia, evidentemente viziati dai lo-
ro fini istituzionali.
Molti sono quindi i problemi
che Luca Addante ha dovuto af-
frontare per risalire alle origini
delle società segrete italiane
sorte sotto la spinta dei trauma-
tici eventi francesi dell’89 e ol-
tre, dalla cospirazione napoleta-
na del 1792-94 alla Società segre-
ta piemontese.
A partire dalla conquista di
Il saggio di Luca Addante racconta la Carboneria, la Filadelfia
e le altre organizzazioni clandestine nel nostro Risorgimento
Milano nel 1796, in cui un ruolo
determinante ebbero i giacobi-
ni italiani, furono soprattutto le
Un fermento europeo
trionfanti campagne di Napo-
leone a far spirare un’aria nuo-
va anche al di qua delle Alpi, do-
ve per la prima volta si poteva
sperimentare libertà di stampa,
prodromo dei partiti
di parola, di associazione, di
partecipazione politica. Fu allo-
ra, nel cosiddetto triennio re-
pubblicano del 1796-99, che gli
sparsi gruppi e movi-
menti giacobini sorti
nelle varie realtà sta-
tali trovarono non po-
chi elementi comuni,
e maturarono un pro-
gramma unitario e in-
dipendentista che in-
duce a scorgere in es-
si l’inizio del Risorgi-
mento.
Tanto più perché
per la prima volta nel-
la storia italiana na-
sceva un movimento capace di
lottare attraverso la fondazione
Il libro
di società e giornali diffusi da
un capo all’altro della penisola.
Ma quel programma non esauri-
va, anzi integrava una proget-
tualità politica fondata sui prin-
cipi repubblicani, costituziona-
li, democratici, volti a garantire
a tutti diritti di libertà e di giusti-
zia sociale che avrebbero avuto
di Massimo Firpo
lenta, contrastata e talora man-
cata realizzazione nei due seco-
li successivi.
con radici In un primo momento accol-
to come liberatore, il governo
nella massoneria francese non tardò a essere per-
cepito come autoritario e op-
pressivo, mentre la carestia, la
e dei movimenti fame e l’inflazione spingevano
alla rivolta contro il Direttorio
politici moderni la folla di Parigi, dove nel mag-
gio del ’96 Gracco Babeuf aveva
promosso la Società e
la congiura degli
Eguali proclamando
che «la terra è di nes-
suno, i frutti di tutti».
Partita soprattutto
da Milano, l’ondata
giacobina non tardò
a estendersi in tutta
la penisola per riven-
dicare i principi di li-
bertà e democrazia
sorti nella stagione
più radicale della Ri-
voluzione francese.
Fu da questo combattivo gia-
Le colonne cobinismo italiano che scaturì
della democrazia la prima società segreta del Ri-
Giacobinismo sorgimento, la Società dei Rag-
e società segrete gi, di cui questo libro documen-
alle radici ta la filiazione da una società
del Risorgimento precedente nominatasi le Co-
di Luca Addante lonne della democrazia. Da qui,
(Laterza, pagg. dalle Colonne e poi dai Raggi —
472, euro 28) e con i loro stessi protagonisti —
Carboneria, la Filadelfia, la So-
cietà dei centri, i Sublimi mae-
stri perfetti e altre ancora, desti-
nate ad agire almeno fino ai mo-
ti del 1830-31.
Imponente e densa di novità
è la ricca messe di notizie raccol-
te da Luca Addante, che rac-
chiude in questo libro un’anali-
si intensiva che consente di defi-
nirne le 400 e più pagine come
un saggio di vera e propria mi-
crostoria, incentrato su una
«cronologia serrata», poco più
di un anno, e «talvolta quotidia-
na, […] perché — scrive — di fron-
te a un movimento che operò
clamorosamente in pubblico
ma al contempo nella più oscu-
ra clandestinità, è necessario
porre lo sguardo a distanza as-
sai ravvicinata, così da poter co-
gliere indizi e prove anche negli
interstizi degli avvenimenti, dei
discorsi, delle pratiche».
Una microstoria tutta meto-
dologica quindi, fatta di punti-
gliosa e acuta ricerca tra fonti al
tempo spesso numerose e scar-
ne, molteplici e sfuggenti, talo-
ra rese difficilmente decifrabili
dagli stessi codici segreti della
loro trasmissione, «indizi, trac-
ce, segnali, anche apparente-
mente secondari o del tutto sle-
gati», che investe tuttavia un
problema storico di grande rile-
vanza quale quello delle origini
del Risorgimento. Fu infatti in
quella «costellazione di prati-
che e ideali», in quelle «colonne
della democrazia» che è dato ri-
trovare il «primo vasto movi-
mento politico italiano che eb-
be una straordinaria importan-
za nella nostra storia e non sol-
tanto», in virtù delle sue signifi-
cative diramazioni europee.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
38
“Io, iraniano queer
ho trovato
la mia America”
Parla lo scrittore musulmano Khashayar J. Khabushani, che nel romanzo
di esordio racconta la sua storia. Tra conflitti e multiculturalismo
uesto
commovente
Q romanzo di
formazione
racconta in stile
genuino e poetico
le difficoltà e le
gioie di crescere in una famiglia di
immigrati iraniani a Los Angeles,
schiacciati da un padre-padrone
violento e violentatore. K. e i fratelli
Shawn e Justin vengono rapiti e
riportati in Iran. Bramano di tornare
alle opportunità dell’America per
perseguire i loro destini: chi
arruolandosi per combattere in
Afghanistan dopo il crollo delle Torri,
chi, invece, come il protagonista, al
proprio difficile amore per Johnny.
Saluterò di nuovo il sole (Nn: è il primo
titolo della serie “in questo libro c’è
un uomo nudo” che riflette sul
maschile) è il notevole esordio del
trentaduenne iraniano-americano
Khashayar J. Khabushani con cui
conversiamo di identità, americanità,
nostalgia, essere queer, Islam e senso
di casa. E di come lasciarsi alle spalle i
ricordi dell’orrore familiare per
prendere un bus verso il futuro.
Negli anni Novanta, K. e i suoi
fratelli cercano la propria identità di
iraniani-americani di prima
generazione. In che modo la loro
sfida differisce dalle altre
generazioni di immigrati?
«Sono così felice che chi è nato dopo il
2000 sia così accogliente verso
sessualità, genere o colore della pelle.
In America quando cerchi di
iscriverti a scuola, chiedi aiuti
economici, compili un modulo
ufficiale, o cerchi lavoro hai la
possibilità di esprimere qual è il
nome che preferisci, non quello del
certificato di nascita. Lo dico perché
chi vuole celebrare un’identità
diversa oggi trova una flessibilità
maggiore di quella che ha trovato K.
Negli anni Novanta non c’era
flessibilità attorno al tuo nome, al
Paese o religione di provenienza. Le
generazioni precedenti, come gli
iraniani in America nel periodo della
crisi degli ostaggi, vissero altre
complicazioni, ma negli anni
Novanta noi volevamo essere
considerati “completamente
americani”. La musica che ascoltavi, i
vestiti, il cibo erano questione di vita
o di morte. Se ti allontanavi da ciò che
era considerato cool scattava la
domanda: “hmm, da dove vengono i
tuoi genitori?...”. E se non ti avevano
insegnato a innamorarti delle origini,
ciò poteva essere molto
destabilizzante».
Cos’è per lei l’americanità?
«Quand’ero in Iran mia nonna
ascoltava musica dell’era dello scià,
Cultura
l’intervista
di Carlo Pizzati
mettono a rischio la vita. Pensiamo
all’Ucraina o al Salvador, alle
“Spero che l’arte
continui a mostrare
la fluidità,
che mascolinità
rivoluzioni, i colpi di Stato e le guerre
civili. Agli immigrati l’americanità
promette sicurezza e lavoro. A noi di
prima e seconda generazione offre il
privilegio di esplorare un grado
maggiore di libertà. Per me
e diversità “americanità” vuol dire non avere
l’ansia di guadagnarsi da vivere e
possano convivere” avere tempo per attività artistiche,
per la comunità, per gli amici o quel
che vuoi. Vuol dire avere privilegi e
risorse oltre la sopravvivenza. Essere
americani per noi ragazzi voleva dire
avere il tempo per la musica o per
mio nonno era terrorizzato dalle prendere l’autobus e andare al mare a
denunce antirivoluzionarie dei vicini. fare quello che volevamo. Nei media,
Ecco, avere la libertà di ascoltare la nelle canzoni e nei film vedi
musica che vuoi, è una delle cose che quest’idea che qui puoi indagare altre
puoi fare qui. Ma spesso gli immigrati parti di te. Tanti non hanno il lusso di
si lasciano alle spalle situazioni che pensare oltre i bisogni primari.
L’America ti promette di poter essere
qualcosa di più. Ti dà il lusso di non
Il libro doverti guardare sempre alle spalle».
Per immigrati e figli di prima
Saluterò generazione questa americanità
di nuovo il sole viene vissuta diversamente da chi è
di Khashayar di famiglia statunitense da
J. Khabushani generazioni?
(Nn, traduzione «Credo di sì. Da sette anni mi
di Laura guadagno da vivere come scrittore,
Gazzarrini, pagg. ma ho dovuto fare anche il cameriere.
224, euro 18) A fine turno sono pervaso da un senso
di gratitudine perché ho un lavoro
sicuro che mi consente di far altro. Lo
dico perché alcuni colleghi nella
ristorazione, per motivi validi, sono
scontenti e pieni di risentimento. Io
ho sempre la consapevolezza che
altrove non esiste la possibilità di
lavorare e avere tempo di perseguire
attività piacevoli».
Cosa rappresenta per lei l’Iran?
«Ah, quanto sarebbe bello essere a
Isfahan, seduto in un caffè a osservare
tutto per ore, sentire gli odori,
assaggiare i sapori, con un libro tra le
mani e rivedere i miei familiari e gli
amici artisti… Iran vuol dire famiglia e
vuol dire casa e sarà sempre così per
me».
Martedì, 5 marzo 2024
Anche nel romanzo K. osserva
una parte del passato che «è anche
parte dell’essere americano». In che
modo la nostalgia influisce sulla sua
scrittura?
«Beh, dà sicuramente un impulso,
non è vero? Certo, questo è uno dei
modi in cui il passato opera su di me.
Sono sempre pieno di meraviglia… so
che altri si considerano afflitti da
questa sensazione, ma per me il
passato è così reale. Non cambia che
sia in Iran o qui in California, se
annuso una certa fragranza, chiudo
gli occhi per un attimo e mi rivedo a
quattro anni con mia madre, al
mercato, e si risveglia un’intera vita di
sensazioni e desideri che mi spinge a
In edicola
Gabo secondo i figli
sul nuovo Robinson
A dieci anni dalla morte e alla
vigilia dell’uscita mondiale
del suo romanzo inedito
Ci vediamo in agosto, i figli
Rodrigo e Gonzalo raccontano
in esclusiva su Robinson,
in edicola tutta la settimana,
il lato privato del grande
scrittore colombiano Gabriel
García Márquez, premio Nobel
per la letteratura nel 1982.
.
Martedì, 5 marzo 2024
scrivere, preso dalla responsabilità di
esprimere questa sensazione. Più
remoto è il ricordo, più forte è il
desiderio di ricrearlo con la scrittura».
In che modo affronta l’idea di
mascolinità e l’identità queer?
«Spero che il romanzo illustri come
possono informarsi reciprocamente,
ma anche no. E soprattutto che non è
necessario che si eliminino l’una con
l’altra, perché possono convivere. K.
può essere aggressivo sul campo da
basket e tosto e violento con i fratelli —
ingredienti tipici della mascolinità
tossica — e poi può provare tenero e
dolce desiderio per Johnny. Spero
che l’arte continui a mostrare la
fluidità, che mascolinità e essere
Il ministro Sangiuliano incontrerà Ciafani
Mic-Legambiente
prove di dialogo
di Luca Fraioli
u fotovolaico ed
eolico le Soprin-
«S tendenze si espri-
mono in termini
di legge». Conti-
nua il botta e rispo-
sta tra il ministero
della Cultura e Legambiente, dopo
l’attacco sferrato al titolare del dica-
stero Gennaro Sangiuliano dal presi-
dente nazionale dell’associazione
ambientalista Stefano Ciafani: «Il mi-
nistro per una volta parli di rinnova-
bili». L’affondo era contenuto in un
articolo pubblicato da Repubblica ve-
nerdì scorso. Ciafani in quell’occasio-
ne aveva fatto notare come «Sangiu-
liano, da quando si è insediato, non
abbia mai affrontato il tema dei cam-
queer possono convivere».
Il romanzo parla dell’essere
musulmano in America oggi…
«Per me l’Islam non è diverso dalle
altre religioni. Rappresenta un
gruppo di persone che vuol sentirsi
collegato, che cerca una guida e la
bellezza, che ha dei riti in un luogo in
cui prova un senso di appartenenza.
Ho evitato le definizioni politiche o il
bagaglio accumulatosi tra l’Islam e
l’America perché nella mia
esperienza andare alla moschea vuol
dire lavarsi le mani, i piedi e il viso e
inchinarsi in preghiera per un
momento di connessione e di
ringraziamento, significa cercare di
essere la miglior persona possibile».
pi fotovoltaici ed eolici», pur rappre-
sentando le Soprintendenze «con i lo-
ro no il principale ostacolo alla transi-
zione ecologica». Infine il presidente
di Legambiente aveva invitato il mini-
stro a «riscrivere le linee guida per le
Soprintendenze, regole uniche e con-
divise per tutto il territorio. Quelle at-
tuali risalgono al 2010».
È in particolare su quest’ultimo
punto che i collaboratori di Sangiulia-
no hanno voluto puntualizzare: «Il
presidente di Legambiente si riferi-
sce al Decreto ministeriale 10-9-2010
dell’allora ministero dello Sviluppo
economico recante “Linee guida per
l’autorizzazione degli impianti ali-
mentati da fonti rinnovabili”, pubbli-
cato in Gazzetta Ufficiale del 18 set-
Cultura
Il docufilm di Antonio Bellia
Chiesa e mafia, dal silenzio
alla scomunica di Francesco
n percorso cinema-
tografico lungo de-
U cenni costruito at-
traverso testimo-
nianze di esperti,
di rappresentanti
delle istituzioni, di
uomini di Chiesa, mostrano come
mafia e Chiesa, dal dopoguerra, l’u-
na accanto all’altra, sono state osse-
quiose e indifferenti, mai nemiche e
mai avversarie, tanto da affermare
negli anni Sessanta, davanti alle stra-
gi di carabinieri e vittime innocenti,
che la mafia non esisteva. Questo in-
treccio è raccontato nel film docu-
mentario Chiesa nostra di Antonio
Bellia, scritto con il giornalista Fran-
cesco La Licata e prodotto dalla
Word Video Production (presentato
oggi in anteprima nazionale a Paler-
mo al cinema Rouge et Noir). Le com-
plicità dei preti ci sono state, ma non
è stato rilevante il loro ruolo nella col-
lusione con la mafia. Erano i boss in-
vece che avevano l’idea che santini e
confessioni potessero tollerare an-
che il più feroce degli omicidi, un
equivoco su cui i mafiosi hanno co-
struito il mito della loro impunità, e
sul quale la Chiesa siciliana per lun-
go tempo ha elaborato un proprio
utile concetto di disimpegno.
C’è il cardinale di Palermo, Erne-
sto Ruffini, che in una lettera a papa
Paolo VI nel 1963 considerava che la
mafia era frutto della propaganda so-
cialcomunista contro la Democrazia
cristiana. Perché aveva probabilmen-
te l’ansia di difendere la Dc, il grande
confortevole recinto cattolico. Basta
pensare che all’epoca i preti sceglie-
vano di non battezzare i figli dei co-
munisti, ma non avevano la forza di
contestare il sistema di potere mafio-
so.
Un viaggio di luci ed ombre che
racconta come il potere mafioso e
quello religioso si siano a volte so-
vrapposti, a volte scontrati. Le ambi-
guità, le complicità con i poteri occul-
ti, l’impegno dei vescovi e dei preti di
frontiera. La presunta religiosità
ostentata dai boss e la risposta deci-
tembre 2010. Il decreto indicava alle
Regioni e alle Province autonome
modalità e criteri per l’individuazio-
ne di aree idonee (ed inidonee) ad
ospitare Impianti Fer (Fonti energia
rinnovabile), tramite appositi regola-
menti». Le sopramenzionate linee
guida, fanno notare dal Mic, sono sta-
te poi adeguate e in parte superate
nel 2021 da un decreto legislativo che
affida al ministero dell’Ambiente e
della Sicurezza energetica (Mase) l’at-
tuazione di uno o più decreti per l’in-
dividuazione di aree idonee. Il 13 lu-
glio 2023, infine, il Mase, al termine
di un lavoro congiunto con il ministe-
ro della Cultura e con il ministero del-
l’Agricoltura, ha consegnato lo sche-
ma di decreto per l’individuazione
di Lirio Abbate
sa, ma spesso tardiva, di un numero
esiguo di uomini di Chiesa. Fino ad
arrivare dopo decenni, alla svolta di
Papa Francesco e alla sua scomunica
alla mafia.
Il film documenta il ribaltamento
della chiesa a Palermo, con le parole
forti del cardinale Pappalardo che se-
gnano il cambio di passo. E solo qua-
rantadue anni fa arriva l’omelia su
“Sagunto” ai funerali del prefetto
Carlo Alberto Dalla Chiesa e di sua
moglie Emanuela Setti Carraro. Le af-
fermazioni pubbliche del cardinale
deflagrano contro la mafia e Pappa-
lardo dichiara apertamente il cam-
biamento, anche se la sua voce rimar-
rà per troppo tempo isolata. Pochi ve-
scovi hanno voluto ascoltarlo. Il ger-
me di un movimento antimafia si raf-
forza il 9 maggio 1993 quando papa
k Giovanni Paolo II
Con lui il cardinale Pappalardo
Il viaggio, tra luci
e ombre, mostra come
i due poteri si siano
a volte sovrapposti,
a volte scontrati
delle aree idonee nella Conferenza
Unificata delle Regioni. «Da ciò, con-
segue che non è competenza del mi-
nistro della Cultura emanare le linee
guida evocate da Legambiente, evi-
denziando al tempo stesso, come le
Soprintendenze si esprimono in ter-
mini di legge».
Insomma, le istituzioni preposte a
tutelare il patrimonio artistico e pae-
saggistico del Belpaese deciderebbe-
ro se dare o negare il loro consenso al-
la realizzazione di impianti rinnova-
bili sulla base di criteri stabiliti da al-
tri dicasteri. «Sangiuliano e il suo
staff fanno finta di non capire», repli-
ca Ciafani. «Anche quando saranno
state definite le attesissime aree ido-
nee, le Soprintendenze potranno
pagina 39
Giovanni Paolo II è nella Valle dei
Templi ad Agrigento. La sua veste è
una macchia bianca sulle tonalità
bruciate e aspre. Conclude l’omelia
tuonando contro i mafiosi. In un ita-
liano che si fa incerto per la passione
oratoria, brandendo e allo stesso tem-
po quasi appoggiandosi a un enorme
crocifisso, il suo appello culmina in
un grido severo: «Lo dico ai responsa-
bili: convertitevi. Una volta verrà il
giudizio di Dio». Il suo anatema con-
tro i mafiosi suscita grande scalpore.
Il film di Bellia e La Licata mostra
molto bene che ci sono stati pochi
preti come padre Pino Puglisi, ucciso
dalla mafia a Palermo a settembre
1993. E qui non è un fatto di eroismo.
Lo spiega con grande trasporto emo-
tivo e da testimone oculare Gregorio
Porcaro che era al fianco di questo sa-
cerdote assassinato dai boss Gravia-
no. Però quando i capimafia furono
arrestati e processati per quel delit-
to, la chiesa ha perso un’altra occasio-
ne, quella di costituirsi parte civile.
Ne rimase fuori, come se quel fatto
giudiziario non le appartenesse. E
poi arriva papa Francesco con la sua
scomunica ai mafiosi. Un cambia-
mento radicale che fa comprendere
alle mafie che nella Chiesa non posso-
no più trovare un alleato, e nei riti re-
ligiosi non possono più avere posto
in prima fila sotto le statue dei santi.
L’interpretazione di Pippo Delbo-
no che cuce tutte queste storie, ci
porta in mondi poco esplorati fatti di
riti e connivenze. Si ripercorrono gli
eventi del secolo scorso, vengono sro-
tolati drammaticamente gli episodi
che hanno visto sacerdoti e religiosi
vittime della violenza mafiosa, viene
mostrato pure come, nel Mezzogior-
no, non sempre la Chiesa sia stata
portatrice coraggiosa di messaggi di
fede. E così Pietro Grasso e Roberto
Scarpinato, don Luigi Ciotti e l’arcive-
scovo di Palermo Corrado Lorefice, il
vescovo Michele Pennisi e padre Co-
simo Scordato, Alessandra Dino e
Leoluca Orlando, ci conducono nel
complesso e ambiguo rapporto fra sa-
cerdoti e mafiosi e alla svolta di oggi.
j Valle dei Templi
Il Tempio di Castore e Polluce
ad Agrigento. Sopra
da sinistra: Stefano Ciafani
presidente di Legambiente
e il ministro Sangiuliano
continuare a dare frequenti pareri
negativi, come hanno fatto negli ulti-
mi 13 anni e mezzo. Per questo è fon-
damentale che il ministero della Cul-
tura approvi “sue” linee guida, che
aiutino le Soprintendenze ad accom-
pagnare le imprese della transizione
energetica in una migliore integra-
zione paesaggistica dei nuovi impian-
ti, invece che subirli, come sembra
avvenire oggi».
La polemica continua. Ma ha alme-
no il merito di aver aperto una crepa
nel muro che finora divideva ambien-
talisti e Mic. Dopo la pubblicazione
dell’articolo di venerdì, sono infatti
iniziate delle interlocuzioni per un in-
contro sulle rinnovabili, da tenersi a
breve, tra Sangiuliano e Ciafani.
pagina
.
40 Martedì, 5 marzo 2024

Spettacoli
i Insieme
Isabella Ferilli, che
Paolo Virzì ha
voluto con sé in vari
film, sul set di Un
altro Ferragosto,
sequel ideale della
commedia del 1996
Ferie d’agosto

“Glielo dico io qual è l’ultima co-

sa che ha letto, il libretto di istru-
zioni del suo cellulare”, diceva
Silvio Orlando, alias Sandro Moli-
no giornalista de l’Unità, a Ennio
Fantastichini, alias Ruggero Maz-
zalupi terrore dei radical chic,
nella scena madre di Ferie d’ago-
sto, anno 1996. Ventotto anni do-
po l’indice di lettura deve essere
peggiorato: nessuno ha più biso-
gno di leggere le istruzioni del
cellulare.
Potrebbe essere una delle ra-
gioni del pessimismo quasi co-
smico — ma è un quasi che fa tan-
ta differenza, ci torneremo alla fi-
ne — di Un altro Ferragosto, il se-
quel che Paolo Virzì ha avuto il
merito di girare, ci vuole fegato a
mettere le mani su un cult come
l’originale, e che arriva nelle sale
questa settimana. Film da non
perdere, come sempre quando
l’autore è Virzì, unico erede della
nostra grande commedia cinema-
tografica, e da sottrarre subito al
giochino inutile se meglio il capi-
tolo uno o il due. Sarebbe, del re-
sto, come ingarellarsi a decidere
se siano meglio gli anni Novanta
o i Venti, i pomeriggi su Italia 1 o
le dirette su TikTok, D’Alema e
Veltroni o Elly Schlein. Persino i
Molino, riuniti a cena, non hanno
voglia di approfondire e la con-
versazione su “Elly” implode nel-
l’afasia del capoclan che ha solo
voglia di guardare il mare.

La prima vacanza In sala dal 7 marzo “Un altro Ferragosto”

Ferie d’agosto, 1996

La resistenza di Virzì
si chiama memoria
Isola di Ventotene: due gruppi
di persone estremamente
diverse innescano uno scontro
culturale e sociologico. Un
astro d’argento, un David di
Donatello e un Ciak d’oro e ben
1,3 milioni di euro incassati

Il clan Molino e il clan Mazzalu-

pi tornano a Ventotene con i cam-
bi obbligati dalla vita e dalla mor-
te, Fantastichini e Piero Natoli as-
sistono al film da una cornice sul
comò, c’è ancora più solitudine,
più follia e persino meno voglia
di litigare: ormai è più facile at-
taccare briga su un social che tra
due case confinanti abitate da tri-
bù ostili.
Ferie d’agosto s’affacciava su
un mondo nuovo, la volatile Se-
conda Repubblica con lo scontro
antropologico tra berlusconiani
e antiberlusconiani, Un altro Fer-
ragosto è un affaccio interno sul
tempo trascorso fin qui, un’ope-
ra di maturità con piglio più ma-
linconico che nostalgico. La sola
nostalgia è per la mancanza di
uno sguardo lungo sul futuro, co-
me quello che animava i confina-
ti a Ventotene, Altiero Spinelli,
Sandro Pertini, Eugenio Colorni,
Ursula Hirschmann, che ravviva-
no i sogni del compagno Molino,
La politica, gli affetti non siamo in un film di Alberto
Sordi, ma nemmeno in uno di
Nanni Moretti, e qui non ci sono
animale morente in senso lettera-
le, e stanno lì a ricordarci che
non tutto è vuota favella, cinica
il tempo che passa quarantenni che gridavano cose
giuste e oggi sono splendidi ses-
santenni.
battuta o lite da talk. Un film sul-
la morte — cosa c’è di più politi-
co? — dove però si ride e ci si di-
Il ritorno a Ventotene Il mondo diviso in buoni e catti-
vi funziona solo su alcuni giorna-
li, come quello — indovinate qua-
spera sull’Italia meloniana che
ammanta il nulla con un tricolo-
re e lo chiama patria, che urla “la
28 anni dopo il film le — che si intravede sulla sdraio
di Gigio Alberti, l’ex hippy donna-
iolo al quale gli amici danno di
pacchia è finita” scimmiottando
la propaganda con la stessa vacui-
tà con cui Mazzalupi si lamenta-
che lo ha consacrato “grillino” e che, come molti redu-
ci di una ultrasinistra che fu, ha
una sentenza su tutti tranne che
va di “quarant’anni di consociati- su sé stesso e moralmente è il più
vismo”. disperato di tutti, tanto da finire
La grandezza di Virzì, che ha di Stefano Cappellini a piangere sulla spalla di Sabrina
scritto il film con Francesco Bru- Ferilli, che comunque non sta
ni e il fratello Carlo, è però come messa meglio di lui e si è fidanza-
nel 1996 il suo antimoralismo, an- ta con un Christian De Sica che
cora una volta il rifiuto di ogni Virzì conserva giustamente al na-
manicheismo, perché va bene turale, staccato di netto da un ci-
che rossi e neri non sono uguali, nepanettone. Non è neanche un
.
Martedì, 5 marzo 2024 pagina 41
Personaggi e interpreti
f f f
In quell’Italia La mia Cecilia La nostalgia
c’era forse non si rassegna è un sentimento
più ottimismo a essere ignorata carogna
che ora non da un marito il passato sembra
c’è più intellettuale sempre migliore
christian de sica laura morante silvio orlando
ingegnere masciulli cecilia sarcoli sandro molino

g g
film di Pupi Avati. Molino rimpro-
vera all’amico l’igiene delle paro-
le, perché Alberti è uno che sui
social scrive bestialità tipo “parti-
to unico bellicista”, come quelli
che danno dei guerrafondai a chi
sostiene l’Ucraina contro i fasci-
sti di Putin. Una cosa che a Moli-
no sta parecchio sulle balle e, a
quanto pare, a Virzì pure.
Non c’è salvezza per nessuno,
lo spiega Emanuela Fanelli alla fi-
ne del cineforum colto in piazza,
come Fantozzi dopo la Potëm-
kin, ma meno lapidaria e più in-
cazzata, non c’è salvezza nel furo-
re ambientalista (“chi se le incula
le balene”), non c’è salvezza nei
birignao woke del marito di Altie-
ro, il figlio di Molino che ha fatto
fortuna su Internet proprio co-
me Sabry Mazzalupi, la figlia di
Ruggero, uno con le app e l’altra
coi tutorial sulle unghie, fa diffe-
renza? Annaspano i coatti e anna-
spano i puri, come l’ex pischello
che in Ferie d’agosto sfotteva la
compagnia (“Siete aridi, non sa-
pete parlare con il popolo”) e che
ora è meno baldanzoso, “non so-
no diventato niente”, nemmeno
grillino, e s’accompagna a una dj
radiofonica che a Sabry concede
il merito della “body positivity”,
suscitando la comprensibile rea-
zione di Ferilli (“ma come cazzo
parla?”).
Ma dicevamo del pessimismo
“quasi” cosmico. Virzì mica è ni-
chilista. Una salvezza c’è, sug-
gerisce, ed è la memoria: l’anti-
fascismo come culto della liber-
tà e del futuro. Una religione ci-
vile che non è più il caso di tene-
re sotto teca, perché non sono
tempi di celebrazioni e parate,
e i partigiani vanno via da Ven-
totene con i fucili lasciati dai fa-
scisti in fuga e in sogno ne offro-
no uno a Molino, al quale in un
lampo risulta chiaro quanto fes-
se siano le cantilene sulle “solu-
zioni diplomatiche” sulla pelle
degli altri e quanto sarebbe sta-
to osceno se qualcuno nel 1944,
da un Paese lontano e con le ter-
ga al caldo, avesse dato del
guerrafondaio a Pertini.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I protagonisti vecchi e nuovi raccontano “Ferie d’agosto”
“Berlusconi ci sembrava il male
ora il peggio siamo diventati noi”
«Ferie d’agosto era il mio secondo
film ed era girato di merda». Paolo
Virzì sorride mentre ricorda: «Non
mi curavo di luci e sfondi, guardavo
solo gli attori, che erano tanta roba.
Mi ero preso una steadycam per sta-
re addosso alla sconsolatezza di Ma-
risa (Sabrina Ferilli), la fragilità di Ce-
cilia (Laura Morante), i modi ruvidi e
affettuosi dell’intellettuale, Sandro
Molino (Silvio Orlando), la spavalde-
ria dei Mazzalupi».
Ventott’anni dopo Un altro Ferra-
gosto quei personaggi che hanno re-
so il film un culto sono tutti lì, anche
quelli che non ci sono più, come En-
nio Fantastichini e Piero Natoli, in
un intreccio di storie che fa i conti
col passare del tempo e la morte,
con le sconfitte personali e colletti-
ve. Ritroviamo Sandro, Orlando, l’ex
giornalista de l’Unità malato termi-
nale che sussulta se lo chiamano ra-
dical chic, non s’interroga sul futuro
di Elly, piuttosto dialoga con Spinel-
li e Pertini sulla democrazia in peri-
colo, in una Ventotene in cui si è ge-
nerata l’idea fondativa della convi-
venza civile del Dopoguerra, men-
tre oggi riesplodono guerre e nazio-
nalismi.
«In questo film rappresento la
morte», racconta Orlando, «con mio
figlio, Andrea Carpenzano, siamo
due alieni, mi ritrovo nel nipotino, a
cui spero di trasmettere la speranza
del futuro» («sarà il nuovo leader
della sinistra?», scherza Virzì, ndr).
Marisa-Ferilli, vedova di Marcel-
lo-Natoli, s’accompagna a un inge-
gnere: «Come nel primo film non è
di Arianna Finos
k Ventotene oggi
Rocco Papaleo (interpreta,
come allora, il brigadiere)
con Anna Ferraioli Ravel
(Sabrina “Sabry” Mazzalupi)
Orlando, Ferilli
e Morante
erano in “Ferie
d’agosto” del ’96
e riflettono sulle
differenze tra
oggi e allora
felice, non s’illude di trovare soluzio-
ni. Le donne sono malinconiche,
mai rassegnate o vinte. Cercano di
essere felici, non ci riescono. Sono il
seme di speranza in questa staffetta
continua tra vita e mor ma c’è tanta
umanità in queste coppie. Nessuno
dice all’altro d’essere uno stronzo
ma è difficile rapportarsi, ognuno se-
gue qualcosa che è lontano da ciò
che chiede al compagno. Un dialogo
tra sordi».
L’ingegnere ha l’umanità di Chri-
stian De Sica: «Quando Virzì mi ha
proposto quest’imbroglione, alcoli-
sta, ladro, con un teschio al collo, ho
accettato di corsa. È un personaggio
che mi fa tenerezza, un disperato,
come Marisa». Vinicio Marchioni è
Cesare, palestrato e tatuato futuro
marito di Sabry, diventata un’in-
fluencer corteggiata dai partiti di de-
stra: «Paolo mi ha detto solo: è uno
con gli occhi di una mucca. Sintesi
perfetta per definire la sua mancan-
za intellettuale: un ignorante fasci-
sta, un parvenu che si approfitta del-
la compagna, pessimo padre. Lo ab-
biamo costruito pensando alla ma-
scolinità tossica dei fratelli Bianchi,
gli assassini di Colleferro, e alla ricer-
ca ossessiva nel look di Cristiano Ro-
naldo: dentro non c’è niente».
Gli autori (Paolo e Carlo Virzi, con
Francesco Bruni) raccontano un Pae-
se che ha perso il senso dell’indigna-
zione e della vergogna, orgogliosa-
mente omofobo, privo di memoria e
slancio. Sabrina Ferilli torna al pri-
mo film: «Prima c’era un rapporto
più naïf delle famiglie così come il
g
credo, oggi tutto è più volgare, lo è
anche la nostra famiglia, Mazzalu-
pi». Ragiona De Sica: «In quell’Italia
c’era forse più ottimismo che ora
non c’è più». Per Orlando «la nostal-
gia è sempre un sentimento caro-
gna. Il tempo è passato e sembra mi-
gliore ma si soffriva ai tempi come
adesso. Allora c’era un antagonismo
vero. Pensavamo che Berlusconi fos-
se il male assoluto, ora facciamo fati-
ca a trovare il male assoluto, si è
sparpagliato per il mondo e forse sia-
mo noi il male assoluto, siamo diven-
tati negrieri di noi stessi. Gli influen-
cer sono dei cottimisti che lavorano
a like, come fossero nell’Ottocento».
Il set del 1995 fu gioioso, questo
più consapevole. Su entrambi aleg-
gia la presenza di Natoli e Fantasti-
chini. Laura Morante ricorda: «Con
Ennio e Piero si stava molto insieme.
La mia Cecilia anche in questo film
non si rassegna a essere ignorata, di-
sprezzata da un marito intellettua-
le, si sente sempre un po’ inferiore e
non è proprio una cima».
Orlando: «Fuori dalle riprese non
ricordo niente, eravamo molto me-
no sobri di adesso, era un set alcoli-
co. A Ennio quando diceva le battu-
te di destra gli veniva da vomitare,
era di super sinistra e Piero era un
anarchico imprendibile, non condi-
videvano niente con i loro personag-
gi. Ma per qualche motivo, misterio-
so e magico, il dio del cinema è venu-
to sul set, si è fermato a guardare e
da quel momento quel film ha preso
un’aura magica, che spero si allar-
ghi anche a questo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

NOVITÀ

Antonio Di Bella
su TV2000
@ Francesco Toiati

da mercoledì 6 marzo in diretta alle 20.50

pagina
.
42
Le pagelle
Asllani, gol e carattere
Vasquez da applausi
di Franco Vanni
Inter
6.5 Sommer Una gran parata e un gol
preso, dopo tre partite di vacanza.
6 Pavard Non impeccabile ma
sempre bello da vedere. Dal 28’ st
Bisseck 6 Lottatore nella mischia.
6 De Vrij I palloni volanti sono tutti
suoi.
6 Augusto Più volenteroso che
preciso.
5 Dumfries Pasticcione, finisce per
passarla agli avversari.
6.5 Barella Una di quelle sere in cui
sembra uno e novanta. Non lo sposti.
7 Asllani Bel gol. E sta imparando a
fare il cattivo quando serve.
7 Mkhitaryan Il lancione per Barella
è oro per gli occhi.
6 Dimarco Solita valanga di cross.
Dal 20’ st Acerbi 6 In forma dopo il
lungo stop.
7.5 Sanchez Prima l’assist. Poi il rigore
old school, a tuono, di collo esterno.
Dal 20’ st Thuram 6.5 Classe
superiore.
6 Lautaro Capitano al servizio della
collettività. Civil servant. Dal 31’ st
Arnautovic 6 Spalle larghe per tenere
su la palla.
7 All.Inzaghi Anche quando il mare
si fa agitato non perde il timone.
Genoa
6 Martinez Paga oltre le proprie
colpe.
5.5 De Winter Disorientato nel
flipper nerazzurro.
6 Bani Marcature scolastiche.
Cresce nella ripresa.
6.5 Vasquez Gran gol al volo da
fuori.
5.5 Sabelli Un paio di bei cross poi
scompare. Dal 42’ st Ekuban sv.
5 Messias Incolore. Dal 18’ st
Vitinha 6 Segna ma in fuorigioco.
Sportellate e buone idee nel finale.
6.5 Badelj Il gol genoano nasce da
un suo lancione profondo.
5 Frendrup Da ammonito, non
smette di menare. Dal 1’ st
Strootman 6 Animo combattente.
6.5 Martin Cross belli a vedersi e
sempre a destinazione. Dal 18’ st
Spence 6 Una trottola.
6 Gudmundsson Petto in fuori,
peso avanti, testa alta. Manca solo
un po’ di precisione.
6 Retegui Colpi di testa ben fatti
che però non fanno male.
6.5 All. Gilardino Il Genoa ha il suo
coraggio e il suo carattere.
5 Arbitro Ayroldi Generoso il
rigore su Barella.
Sport
2-1 nel posticipo
L’Inter soffre e vince
La strada per la stella
non ha più ostacoli
ma il rigore è un caso
Il Genoa di Gilardino crea problemi a Inzaghi. Dopo la rete di Asllani
determinante la decisione contestata di Ayroldi. La Juve ora è a 15 punti
di Franco Vanni
milano — La Serie A non è un red
carpet verso lo scudetto. A ricordar-
lo all’Inter è stato il Genoa, che pri-
ma di Capodanno aveva inchiodato
i nerazzurri sul pari a Marassi, e che
a San Siro è arrivato vicino a ripete-
re l’impresa. Perché di impresa si sa-
rebbe trattato. Ha vinto ancora la
squadra di Simone Inzaghi, uscita
in piedi da uno scontro duro, equili-
brato, bello più per l’intensità che
per lo spettacolo. Dodici su dodici
nel 2024, contando le coppe. E l’In-
ter si prende così altri tre punti, gra-
zie al primo gol da interista di Aslla-
ni e a un rigore troppo generosa-
mente concesso da Ayroldi, segna-
to da Sanchez. La classifica dice In-
ter 72 punti, Juventus 57. Se il di-
stacco dovesse restare questo fino
a fine aprile, l’Inter potrebbe garan-
tirsi la matematica certezza di arri-
vare quantomeno allo spareggio
per lo scudetto vincendo col Milan.
Il derby per i nerazzurri arriverà al-
la trentatreesima giornata, e pro-
prio alla trentatreesima vinse lo
scorso anno il Napoli di Spalletti,
pareggiando 1-1 a Udine dopo avere
fallito la possibilità di esultare nella
sfida tutta campana con la Salerni-
tana. Ma il quando conta il giusto,
anche se ovviamente l’idea di esul-
tare in uno stadio per quattro quin-
ti rossonero per i tifosi interisti ha
un suo fascino. L’importante per
Lautaro e compagni è avere ora il di-
stacco sulla seconda che consente
di pensare anche, se non soprattut-
to, alla Champions. Dopo la trasfer-
ta col super Bologna di Thiago Mot-
ta di sabato prossimo, i nerazzurri
voleranno a Madrid, per il ritorno
degli ottavi con l’Atletico. Una dop-
pia sfida con squadre forti e rogno-
se, per cui il braccio di ferro col Ge-
noa è stata utile prova generale.
In attacco, al fianco di Lautaro,
Inzaghi ha scelto Sanchez. E al po-
sto di Bastoni, squalificato, ha
schierato Carlos Augusto. Gilardi-
no ha messo in campo gli stessi un-
dici che la scorsa giornata a Maras-
si hanno battuto 2-0 l’Udinese. La
notizia del primo tempo è che, do-
po tre partite di vacanza, a Sommer
è toccato fare una parata. E che pa-
rata. Cross di Sabelli, incornata di
Retegui e riflesso da playstation
del portiere. Da lì la gara, comincia-
ta con un Genoa arrembante e
un’Inter titubante, è sembrata uni-
Di Bello, arbitro sospeso dopo l’Olimpico
domani sarà quarto uomo in Real-Lipsia
k Sotto accusa
L’arbitro Marco Di Bello, 42 anni
Martedì, 5 marzo 2024
j Il vantaggio
Kristian Asllani
esulta dopo
aver realizzato
il gol dell’1-0.
In basso Johan
Vasquez, autore
della rete
del Genoa
Inter 2
30’ pt Asllani, 38’ pt rig. Sanchez
Genoa 1
9’ st Vasquez
Inter (3-5-2)
Sommer — Pavard (28’ st Bisseck), De Vrij, Augusto
— Dumfries, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Dimarco
(20’ st Acerbi) — Sanchez (20’ st Thuram), Lautaro
(31’ st Arnautovic). All.Inzaghi.
formarsi al solito copione a cui so-
Genoa (3-5-2) no abituati i tifosi nerazzurri: la
Martinez — De Winter, Bani, Vasquez — Sabelli (42’
squadra di Inzaghi gioca a calcio,
st Ekuban), Messias (18’ st Vitinha), Badelj, l’altra cerca di non farsi troppo ma-
Frendrup (1’ st Strootman), Martin (18’ st Spence) le. Così è arrivata la prima, cinema-
— Gudmundsson, Retegui. All. Gilardino.
tografica, rete interista a cui ha co-
ralmente partecipato tutto lo sta-
Arbitro: Ayroldi. dio, come in un kolossal: la curva in-
Note: ammoniti Frendrup, Dumfries, Strootman,
Lautaro. Spettatori 75.421. terista riempie il proprio settore do-
La curiosità
A riposo in campionato ma convocato per la Champions. Marco Di Bel-
lo, il contestatissimo arbitro di Lazio-Milan, sarà a bordo campo doma-
ni, negli ottavi tra Real Madrid e Lipsia. Il direttore di gara pugliese è
stato designato come 4° uomo dall’Uefa nonostante gli errori all’Olim-
pico che lui stesso ha, in qualche forma, confessato al designatore Roc-
chi, come rivelato alla trasmissione Open Var su Dazn: «Mi ha manda-
to un messaggio dicendomi: “Mi dispiace, avrei potuto fare meglio”,
era mortificato». In Italia sarà fermo per almeno un mese.
Ma il livello di tensione tra gli arbitri resta altissimo: anche Marchet-
ti, molto nervoso in Torino-Fiorentina, sarà fermato per l’espulsione
frettolosa di Ricci. Nervosismo che si spiega anche col momento politi-
co nell’Aia tra vecchi vertici smaniosi e future elezioni. La scorsa setti-
mana un inviato delle Iene è stato aggredito e cacciato da una cena del-
l’Aia cui presenziava il vicepresidente Zaroli (stasera il servizio su Ita-
lia 1). Il designatore Rocchi per provare a pacificare — due arbitri mi-
nacciano di autosospendersi — ha convocato una riunione giovedì a
Roma: presente anche il presidente Figc Gravina.
— m.pi.
.
Martedì, 5 marzo 2024
Sassuolo Berardi, oggi l’operazione
Domenico Berardi, infortunatosi domenica contro il
Verona, sarà operato oggi a Bologna dal professor
Stefano Zaffagnini: gli esami hanno evidenziato la lesione
completa del tendine d’Achille della gamba destra.
F1 N.1 della Fia Ben Sulayem sotto inchiesta
Mohammed Ben Sulayem, presidente della Fia, è
indagato per presunte interferenze sul Gp dell’Arabia
Saudita 2023: secondo la Bbc, sarebbe intervenuto per
annullare una penalità inflitta a Fernando Alonso.
pagina 43
MotoGp Bagnaia in Ducati fino al 2026
A pochi giorni dal via del Mondiale 2024 il campione del
mondo Francesco Bagnaia ha rinnovato con la Ducati:
contratto fino al 2026. “Vestire questi colori è un onore,
felicissimo di continuare con la squadre dei miei sogni”.

FEDERICO PROIETTI/

k Si parte dall’1-0 dell’Olimpico La Lazio ha vinto la gara di andanta con un gol di Immobile su calcio di rigore

Champions, alle 21 a Monaco (Canale 5, Sky)

Lazio, oggi o mai più

po mezz’ora di protesta contro il di-
vieto di usare tamburi e megafoni,
dagli spalti parte il peana “e per la
gente che ama soltanto te”, Barella
serve in diagonale Sanchez, il cile-
no gira di prima per Asllani che la
spara sotto la traversa. Sempre alla
ditta Barella-Sanchez l’Inter deve il
raddoppio, con il sardo che si è fat-
to stendere in scivolata area da
Frendrup — decisione confermata
al Var, ma eccessiva — e l’ex Niño
che calcia un rigore antico, poten-
tissimo, di collo. Bravo Lautaro a
farsi da parte, dopo i troppi errori,
aspettando il ritorno del rigorista
Calhanoglu.
Nella ripresa, dopo otto minuti
di palleggio accademico da parte
dell’Inter, una palla persa da Aslla-
ni ha innescato una bella azione in
profondità del Genoa, culminata
col gol al volo di Vasquez. Due a
uno, gara riaperta e rognosissima
per i padroni di casa. Il Genoa, co-
me promesso alla vigilia da Gilardi-
no, appena ne ha avuto la possibili-
tà ha fatto il suo gioco. Nel finale, in
una dimostrazione di coraggio, il
tecnico rossoblù ha messo in cam-
po tutte le punte che aveva, giran-
do la squadra un 4-2-4 ultra offensi-
vo. Inzaghi, costantemente fuori
dalla sua area tecnica, ha risposto
con una gestione dei cambi equili-
brata. Fra i nuovi entrati, benissi-
mo Thuram, rientrato dall’infortu-
nio e pronto per fare la differenza
al Dall’Ara e in Spagna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Con il Bayern in crisi
per l’impresa quarti
Sarri si lascia alle spalle mani fino a lunedì» rimastica Im-
mobile, che non vuole presentarsi
Primo gol il Milan: “Boccone impreparato all’appuntamento
Alexis Sanchez amaro, dobbiamo con la storia: la Lazio è arrivata una
ha realizzato sola volta ai quarti di Champions,
dal dischetto essere coraggiosi” 24 anni fa, e l’idea di poterlo fare eli-
il suo 1° gol minando il Bayern aggiunge la si-
stagionale in A, tuazione di contorni leggendari.
il 37° in carriera Non è un caso che per questa tra-
nel nostro dal nostro inviato sferta si sia mosso, inusualmente,
campionato Emanuele Gamba pure Lotito: «La Lazio deve avere il
coraggio di sentirsi una squadra di
MONACO — «Siamo nella merda, lo livello internazionale. Il club lo è
posso dire?». Ma certo che De Ligt già». Nessuno ha citato di Di Bello,
può dirlo: con tre parole e un sorri- è già qualcosa. Magari ci hanno
so l’ex difensore della Juventus, ed pensato e ci pensano ancora, ma
ex allievo di Sarri («Mi ha insegnato manca comunque il tempo di rimu-
Prossimo turno a difendere a zona»), ha detto tutto ginare ed è in ogni caso in situazio-
del Bayern, di questo possente ni come questa che si misura lo
28ª giornata
transatlantico squassato dalla crisi spessore di una squadra, di un
Venerdì 8 marzo più devastante da dodici anni a gruppo. «Magari è solo un autocon-
Napoli-Torino ore 20.45 Dazn-Sky questa parte. Qui atterriscono all’i- vicimento illogico, ma ho ottime
Sabato 9 marzo dea di chiudere la stagione senza sensazioni», assicura Sarri. «Più
Cagliari-Salernitana ore 15 Dazn un solo titolo (non accade dal 2012, che emozionati, dobbiamo presen-
Sassuolo-Frosinone ore 15 Dazn appunto), dopo aver preso batoste k Terzo anno alla Lazio tarci coraggiosi, determinati e belli
Bologna-Inter ore 18 Dazn persino dalla squadra di Serie C Maurizio Sarri, 65 anni. Questa sera incazzati. E comunque andrà, sarà
Genoa-Monza ore 20.45 Dazn-Sky che li ha eliminati nella Coppa di (ore 21, Sky) si gioca anche Real un’esperienza enorme per il no-
Domenica 10 marzo Germania. Fino a un mese fa può es- Sociedad-Psg: 2-0 per i francesi stro percorso di crescita».
Lecce-Verona ore 12.30 Dazn-Sky sere che considerassero la Lazio all’andata, gol di Mbappé e Barcola «Ci stiamo giocando la storia», in-
Milan-Empoli ore 15 Dazn più o meno di quel livello, poi l’han- siste Immobile. «E sono fiero di far-
Juventus-Atalanta ore 15 Dazn no vista da vicino, sono sbiancati e lasciato il Tottenham con quasi lo per la Lazio e anche per l’Italia.
Fiorentina-Roma ore 20.45 Dazn non hanno più ripreso colorito. «È 300 gol ma neanche una coppetta Meglio della Serie A c’è solo la Pre-
Lunedì 11 marzo difficilissimo fare due gol a una in tasca) e insomma è proprio co- mier». In effetti stasera i biancoce-
Lazio-Udinese ore 20.45 Dazn squadra italiana, a una squadra di me dice De Ligt. «Siamo tutti sulla lesti possono tirare la volata all’in-
Sarri» mormora il già condannato stessa barca. Tuchel se ne va, ma le tero movimento, perché far fuori
Classifica Tuchel, che se ne andrà a giugno nostre responsabilità ce le dobbia- una tedesca, la tedesca più forte, ci
ma a ogni partita rischia la manna- mo prendere anche noi». avvicinerebbe all’obiettivo di resta-
INTER 72 MONZA 36 ia del licenziamento immediato. È qui, nel pantano di una possibi- re ai primi due posti nel ranking e
JUVENTUS 57 GENOA 33 La situazione è questa: l’allenatore lità irripetibile, che la Lazio tradu- iscrivere cinque squadre alla pros-
MILAN 56 LECCE 25 sta smobilitando, i giocatori non ce le sue voglie e quei nervi ancora sima Champions: servirebbe a sen-
BOLOGNA 51 EMPOLI 25 gli danno più retta (quasi comico il tesi dopo la caciara di venerdì e «il tirci migliori delle bagatelle. Per-
ROMA 47 UDINESE 24 commento di Tuchel al pareggio di boccone estremamente amaro che ché, come dice Sarri, «il livello me-
ATALANTA 46 FROSINONE 24 Friburgo: «Hanno fatto movimenti abbiamo trangugiato», secondo dio delle nostre squadre non ha
NAPOLI 43 VERONA 23 che non avevamo mai preparato, i Sarri. L’avranno digerito? Pare di niente da invidiare a nessuno» e
FIORENTINA 42 CAGLIARI 23 terzini andavano a sbattere contro sì, perché i laziali non si sono porta- può persino appiattire il dislivello
LAZIO 40 SASSUOLO 20 i centrali»), mezza squadra vuole le- ti in Germania le bagatelle di casa con il Bayern, il transatlantico im-
TORINO 37 SALERNITANA 14 vare le tende, Kane si sente perse- nostra. «Meno male che si gioca, al- pantanato.
guitato da una maledizione (aveva trimenti ci saremmo morsicati le ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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44
Ieri il debutto: non è
andato bene, ma questa
sembra la strada. E
mentre il nuoto torna
ai super costumi, le
scarpe in carbonio
stravolgono la maratona
di Cosimo Cito
Quando è apparso sulla rampa di
partenza della cronometro, a Lido
di Camaiore, Jonas Vingegaard è
sembrato una riproduzione in di-
visa da ciclista di Darth Vader. Il
casco gli copriva completamente
il viso e parte delle spalle. L’inva-
sione dell’ultracasco — l’Aerohead
2.0, prodotto dall’americana Giro
— non ha portato grandi vantaggi
al danese, che ha chiuso al 9° po-
sto la prima tappa della Tirre-
no-Adriatico, a 22” dal vincitore
Juan Ayuso, ma ha acceso la curio-
sità di molti. «Ho disegnato il ca-
sco più filante di sempre» ha spie-
gato il suo ideatore, Ash Lewin, «è
stato incredibile lavorare per me-
si e mesi su Aerohead, raccoglien-
do dati e misurazioni, spingendo-
si fino ai limiti delle regole. Poter
finalmente andare nella galleria
del vento di Eindhoven, provarlo
su Jonas e osservare i numeri che
dimostrano che ci siamo riusciti è
stato davvero speciale. E ovvia-
mente abbiamo spinto anche sul
design». La stessa casa produttri-
ce aveva messo sulla testa di Greg
LeMond il primo casco a goccia e
con quello l’americano aveva vin-
to il Tour de France 1989 nell’ulti-
ma crono per appena 8” su Lau-
rent Fignon.
L’esperimento versiliano non è
andato nel verso giusto forse per il
vento: troppa esposizione laterale
alle folate, su quello la Giro dovrà
lavorare. Ma la strada sembra spia-
nata: i marginal gains, i guadagni
marginali consentiti dalla tecnolo-
gia, del resto, sono uno dei princi-
pi del ciclismo da almeno 15 anni. I
caschi da cronometro servono a di-
rigere il flusso d’aria nel modo più
efficiente possibile lungo la zona
delle spalle di un corridore, due
sporgenze che creano una forte re-
sistenza all’aria. Con Aerohead
2.0 il flusso d’aria scivola lungo la
schiena, senza incontrare resisten-
za. «Si vede che è un casco diverso
da tutti gli altri» spiega Paul Mar-
tens, responsabile per i materiali
della Visma-Lease a bike, il team
De Groot l’imbattibile: “A Sinner lascio qualche game”
di Antonio Cefalù
«Anniversario? Non saprei, cosa
avrei dovuto festeggiare esatta-
mente?». Silenzio. «Scusi, lei dav-
vero non sa che sono appena pas-
sati tre anni dalla sua ultima scon-
fitta?». «Ma ne sei sicuro?». «Sicu-
ro. Almeno ricorderà quante sono
le vittorie consecutive?». «Avrò su-
perato le 130?» tira a indovinare
Diede de Groot, olandese, 27 anni,
il destino inciso nel cognome —
che in italiano significa “La Gran-
de” — campionessa in carica di tut-
to, gli ultimi 13 Slam e i Giochi di
Tokyo in singolare e doppio. Fra le
due specialità, di Major ne ha 39 e
se non si parla di lei come la tenni-
sta migliore di sempre è solo per-
ché a tennis ci gioca in carrozzina,
L’era dell’ultracasco
così la tecnologia
mette le ali allo sport
di Vingegaard, «pensiamo di aver
trovato una straordinaria soluzio-
ne per la cronometro».
Il ciclismo è da sempre terreno
di conquista per le novità tecnolo-
giche, dalle ruote lenticolari di
Francesco Moser alla sella telesco-
pica usata da Mohoric nella disce-
La campionessa del tennis paralimpico
nata con una gamba più corta.
Le vittorie di fila, comunque, so-
no 138 e non le conta «per allonta-
nare la pressione». «Se inizio a
pensare che sono passati non so
quanti anni dall’ultima sconfitta
andrò in campo con la mentalità
sbagliata». Allora pensiamo all’ul-
timo Slam, giusto un mesetto fa. Il
solito trionfo, diventato uno spet-
tacolo scocciante quando è passa-
ta sugli spalti per vedere un novel-
lino esultare come lei non sa più fa-
re. «Oh», sospira. «Vorrei tanto tor-
nare a Wimbledon, avere 19 anni,
sentirmi un po’ come Sinner in Au-
stralia. Sia chiaro, vincere non è
mai noioso, o non lo è per me per-
ché le vittorie creano dipendenza.
Ma mi manca la sensazione della
prima volta, i nervi degli esordi. Ti
ci abitui, però impari ad apprezza-
Sport
La storia
k Prodigi tecnici
A sinistra, i costumi tecnici di
nuotatori e nuotatrici che
favoriscono le prestazioni. A destra
le scarpe con cui Kiptum ha infranto
il record della maratona a ottobre
Olandese, 27 anni. Non
perde da tre anni e 138
partite: suoi gli ultimi
13 Slam disputati
k Diede De Groot, 27 anni
Vingegaard
Il nuovo casco
aerodinamico
indossato da
Jonas
Vingegaard ieri
per la crono alla
Tirreno-
Adriatico
sa del Poggio, alla Sanremo 2022.
Ma da qualche tempo l’atletica lo
segue a ruota. Dimenticate la ma-
ratona a piedi nudi di Abebe Biki-
la a Roma ’60 (già a Tokyo 1964,
del resto, l’etiope s’era convertito
alle scarpe): le suole in carbonio
delle calzature ai piedi di mezzo-
re i successi in altri modi».
Sinner potrà gioire quanto gli
pare, notiamo, ma se salisse lui su
una carrozzina contro de Groot
non ne vedrebbe una. «6-0, 6-0 no.
Lui serve bene, quindi qualche ga-
me potrebbe farlo, però poi mi ba-
sterebbe tirargli la palla a un me-
tro» ride l’allieva di Amanda Hop-
mans, fra le sparute tenniste riu-
scite a diventare coach ad alti livel-
li. «Non so gli altri, io per sopporta-
re questa vita ho bisogno di dolcez-
za e prospettiva femminile». Utile,
anche perché non avrà tante ami-
che nel circuito, visto che le batte
tutte senza pietà. «È diventato
complicato avere un gran rappor-
to con le colleghe», ammette. «Pu-
re per colpa mia: ormai sono più
professionale, più concentrata su
me stessa. Poi, sai, giocando sem-
Martedì, 5 marzo 2024
Tirreno-Adriatico
Ganna battuto di 1”
Vince Ayuso
Una buona e una cattiva
notizia per Filippo Ganna nella
crono di apertura della
Tirreno-Adriatico: dopo aver
faticato nelle prime uscite
stagionali, il piemontese
sembra tornato ai suoi livelli
abituali, in tempo per il grande
obiettivo Milano-Sanremo.
Ma sul traguardo di Lido di
Camaiore è stato preceduto di
1” dallo spagnolo Ayuso, 3°
l’altro campione olimpico del
quartetto Jonathan Milan, a
12”. “Dobbiamo continuare a
lavorare”. Oggi probabile
volata nella Camaiore-
Follonica.
fondisti e maratoneti hanno con-
tribuito a distruggere record e a
stravolgere il mondo delle corse
di lunga distanza. Dal primo tenta-
tivo di Nike con le Vaporfly 4% del
2017 la fibra di carbonio è diventa-
ta necessaria.
I Giochi di Parigi hanno messo
fretta agli scienziati della perfor-
mance. E così stanno tornando an-
che i supercostumi nel nuoto. Vie-
tati da almeno un decennio quelli
in gomma, le case produttrici stan-
no spingendo sull’innovazione. Ai
Mondiali di Doha Arena ha lancia-
to il primo costume da gara con
tessuto HyperforceTM, il Power-
kin Primo, in materiale tensoela-
stico capace di migliorare l’idrodi-
namicità e ridurre la resistenza
dell’acqua. «Sembra di vestire
un’armatura quando lo indossi,
mentre quando sei in acqua sei
davvero libera di muoverti» ha
spiegato la svedese Sarah
Sjöström, oro nei 50 farfalla e nei
50 stile libero, le due specialità in
cui velocità pura e scorrevolezza
sono determinanti.
La tecnologia sta togliendo ro-
manticismo allo sport, ma oltre a
quella rischia di far perdere anche
posti di lavoro. Si pensi ai giudici
di linea del tennis: dal 2025 saran-
no sostituiti dall’Electronic Line
Calling Live, una sorta di occhio
onniscente capace di mettere tut-
ti d’accordo con l’ineluttabile pre-
cisione della geometria. Di fronte
a una chiamata sfavorevole, anzi-
ché urlare contro un malcapitato
giudice, persino Rublev se ne fa-
rebbe una ragione. Forse.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pre fino all’ultimo non hai manco
il tempo per socializzare».
De Groot i record ce li ha già tut-
ti, con un altro major staccherà
Vergeer nella classifica delle più
vincenti della specialità. È l’unica
ad aver completato il Golden Slam
(i quattro tornei più le Olimpiadi
in un anno) insieme a Steffi Graf,
secondo la quale ogni tanto perde-
re serve per dare il giusto peso alle
vittorie. «Il mio cuore e la mia te-
sta hanno opinioni diverse. La mia
testa sa che è normale per un atle-
ta, che può accadere in qualsiasi
momento, e bene così. Il cuore, in-
vece, non vuole perdere. Sa che sa-
rebbe triste, ma magari anche sol-
levato da tutta la pressione che mi
toglierei di dosso». Chissà se La
Grande tornerà mai a cadere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
46 L’ultima Martedì, 5 marzo 2024

Multischermo
di Antonio Dipollina

Lolita Lobosco V
erso metà episodio arriva il
primo vero sussulto: la vittima
di puntata, una giovane tedesca alla
quale non si è aperto il paracadute,
alle prese non solo non aveva avuto un infarto
in volo ma, in quanto ragazza dei
Servizi segreti, era stata eliminata
con il Novichok con il Novichok — ovvero la
sostanza velenosa di cui si è molto
parlato di recente per l’omicidio
Navalny e che non a caso è
denominata il veleno delle spie. E a
leggerla così sembra di essere
dentro una trama serrata e violenta,
magari degna delle più alte
spy-stories mai concepite dai
migliori autori al mondo. Molto più
semplicemente — e con una certa
i Luisa Ranieri lungimiranza — è un raro pepato
L’attrice interpreta la vice questore snodo di trama nella partenza, ieri
nella fiction in onda su Rai 1 sera, della terza stagione di Le
e ambientata a Bari indagini di Lolita Lobosco, fiction di
Rai1 assai apprezzata nelle prime
due stagioni, ramo giallo light-rosa,
ambientazione barese, una certa
inclinazione al matriarcato con le
donne che spadroneggiano e
indirizzano sia il giallo che il rosa.
Chissà se in qualche meandro social
si è mai diffusa una polemica a
ranghi contrapposti tra i seguaci di
Lolita e quelli del contraltare
diretto rappresentato da Imma
Tataranni — quest’ultima, nella
stagione più recente ha confermato
una buonissima evoluzione. Con
Lolita si va più rilassati e con
pretese al minimo, il personaggio
ha sfaccettature riconoscibili e poi
non ce n’è: se si sceglie nel ruolo
primario Luisa Ranieri (“Il
vicequestore in tacchi a spillo”
secondo la vulgata) lei si prenderà
tutta la scena e tutte le scene, anche
se magari non vorrebbe e anche
quando non appare. Tanto che tra i
personaggi di contorno riesce a
farsi notare solo Lunetta Savino. Ma
diciamo che ci si adatta facilmente
e la palma di fiction di genere,
questo genere, ad alta gradazione
pop e gradimento di popolo, Lolita
se la aggiudica in scioltezza. Mentre
Imma, come a volte succede nel
calcio, gioca in un altro
campionato.
***
Nell’edizione del Grande fratello in
onda in Albania, la Polizia locale ha
fatto irruzione nella casa e,
esibendo un mandato di cattura per
frode, ha arrestato un concorrente
che vi era appena entrato. Non si sa
se quest’ultimo abbia chiesto i
domiciliari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. Il pastore che inventò 1. Fra nom e plume. di Luigi Gaetani
l’arte bucolica. 2. Re longobardo e cavaliere
6. Toti della stampella inesistente.
3. È stato coraggioso quello del
(iniz.).
8. La preposizione che
guarda in alto.
4v.
4. Sua madre ne ha ottenuto il
corpo.
I l 5 marzo 1496 Giovanni Caboto,
dopo essere stato finanziato dai
fiorentini Bardi, ricevette da re Enrico VII
11. L’ideologia delle pari 5. Cucchi ora in politica.
opportunità. 6. College inglese. d’Inghilterra l’autorizzazione a “navigare
15. Nemici che occupano. 7. Uno dei cognomi della Fanny verso tutte le parti, regioni e coste del mare
16. Città iraniana, santa per amata da Leopardi. orientale, occidentale e settentrionale,
gli sciiti. 8. La, nota dopo.
17. Una camera di 9. Quo _ tandem? sotto i nostri stendardi, bandiere
compensazione in finanza. 10. As in Italia, vieni in e insegne” con l’obiettivo di “scoprire
Inghilterra.
19. Alti gridi. 12. Imposta Straordinaria sugli e investigare qualunque
20. Pianta delle Asteracee. Immobili (sigla). isola, paese, regione
21. La dirige, fra le altre 13. La più famosa originaria di o provincia di pagani
testate, Agnese Pini. Barbados.
24. Alla moda. 14. Si fa con le tessere. e infedeli, in qualunque
26. _ and drive. 18. Un avventuroso personaggio parte del mondo”. Sarà
27. Il generale che piace a interpretato più volte da
Clooney. il primo navigatore europeo
Salvini. 22. Zona Verde (sigla). a raggiungere le coste del
29. Ha scritto La lettera 23. Istituto per l’Autodisciplina
rubata. Pubblicitaria (sigla). Nord America. Quattro
30. Una manifestazione di 25. Tra il sì e il no. secoli dopo restava un solo
dolore. 28. Il pittore Tura (iniz.). continente davvero
sconosciuto: era l’“epoca
eroica” dell’esplorazione antartica. Nel
La coda dell’occhio novembre del 1915 il veliero Endurance
di Ernest Shackleton affondò tra i ghiacci
di Michele Smargiassi
del mare di Weddell. L’esploratore, a bordo
della scialuppa James Caird, compì un
Grazie signor eroico viaggio di 1300 chilometri per
apicultore, questa andare a cercare aiuto. E riuscì a salvare
l’intero equipaggio. L’Endurance restò
casetta adagiata a 3mila metri sul fondo
a Kandahar dell’oceano. È stata riscoperta, quasi
è confortevole, noi intatta, due anni fa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
api siamo felici
di lavorare per lei, Sudoku 6 9
produrremo miele
8 2 7
di qualità, Come si gioca
promesso, Completare
3 1 5 6
e aiuteremo il diagramma 2 3 6
in modo che
l’agricoltura ciascuna riga, 5 8 4
volando di fiore colonna e 1 9 5
in fiore. riquadro 3x3
contenga una 4 8 7 3
Ma gentilmente, sola volta tutti i 7 6 2
i fiori dove numeri da 1 a 9.
sarebbero? Livello: avanzato
8 5
EPA/QUDRATULLAH RIZWAN

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani
Nuvoloso Ancona
L
10 16 171 9 15 210 a prima cosa bella di martedì 5 marzo 2024
Variabile Aosta 5 13 189 2 8 169 è stata la vita di Alvin Mann che se n’è andato
Coperto Bari 6 15 169 8 18 180 a 99 anni dopo aver combattuto, vinto, perduto ed
Pioggia Bologna 7 18 221 6 15 229 essere stato “deliriously happy”.
Rovesci Cagliari 10 17 168 9 16 173
Grandine Campobasso 5 12 177 3 13 199
Temporali Catanzaro 7 11 158 8 13 171
Continua sul sito, anche in versione audio con la
Nebbia Firenze 9 17 259 7 11 264
voce dell’autore: larep.it/pcb
Neve Genova 10 14 179 8 11 184
L’Aquila 5 12 164 3 9 176
Mare Milano 6 14 259 7 12 335
Napoli
Le soluzioni di ieri
Calmo 9 15 208 9 15 268
Mosso Palermo 12 16 158 11 16 167 1 2 5 4 9 8 3 7 6
6 8 7 1 5 3 4 2 9
Agitato Perugia 7 15 181 4 10 195
9 4 3 7 6 2 5 1 8
Potenza 2 10 163 2 11 191
Vento 7 1 2 6 3 9 8 5 4
Roma 10 16 213 9 14 217
5 3 8 2 4 7 9 6 1
Calmo Torino 5 15 317 6 11 338
4 9 6 5 8 1 7 3 2
Moderato Trento 9 19 256 7 14 259
8 5 9 3 1 6 2 4 7
Forte Dati Trieste 9 15 214 9 11 265 3 7 1 8 2 4 6 9 5
Molto forte Venezia 8 15 187 9 13 304 2 6 4 9 7 5 1 8 3
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Martedì, 5 marzo 2024 Televisione pagina 47
PROGRAMMI TV

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.00 RaiNews24 7.15 Viva Rai2! 8.00 Agorà 6.00 Prima pagina Tg5 6.20 The Middle - Serie 6.25 Tg4 - Ultima Ora 6.00 Meteo - Oroscopo
6.30 TG1 8.00 ...E viva il Video 9.45 ReStart 7.55 Traffico Tv Mattina - Traffico
6.35 Tgunomattina Box 10.45 Spaziolibero 8.00 Tg5 - Mattina 6.50 Memole Dolce 6.45 Prima di Domani 7.00 Omnibus news
7.15 Tgunomattina 8.30 Tg 2 10.55 Cerimonia 8.45 Mattino Cinque Memole (r) 7.40 Tg La7
8.00 TG1 8.45 Radio2 Social Club inaugurazione News 7.00 L’incantevole 7.40 Detective in corsia direttore
8.35 UnoMattina. 10.00 Tg2 Italia Europa anno giudiziario 10.55 Grande Fratello Creamy - Serie Tv Enrico Mentana
All’interno: 8.55 10.55 Tg2 - Flash tributario 2024 11.00 Forum 7.30 Pollyanna 8.45 Detective Monk - 7.55 Omnibus Meteo
Rai Parlamento 11.00 Tg Sport 12.00 TG3 13.00 Tg5 8.00 Georgie Serie Tv 8.00 Omnibus -
Telegiornale; 11.10 I Fatti Vostri 12.25 TG3 - Fuori TG 13.40 Grande Fratello 8.30 Chicago Fire - 9.55 A-Team - Serie Tv Dibattito
9.00 TG1 L.I.S. 13.00 Tg2 - Giorno 12.45 Quante storie 13.45 Beautiful Serie Tv 10.55 Carabinieri 9.40 Coffee Break
9.50 Storie italiane 13.30 Tg2 - Costume 13.15 Passato e Presente 9.25 Chicago P.D. - 11.50 Grande Fratello 11.00 L’Aria che Tira
14.10 Terra Amara -
11.55 È Sempre e Società 14.00 TG Regione Serie Tv 11.55 Tg4 Telegiornale 13.30 Tg La7
Serie Tv
Mezzogiorno 13.50 Tg2 - Medicina 33 14.20 TG3 12.15 Grande Fratello 12.25 Il Segreto direttore
13.30 Telegiornale 14.00 Ore 14 14.50 Leonardo 14.45 Uomini e donne 12.25 Studio Aperto 12.55 La signora in giallo Enrico Mentana
14.05 La volta buona 15.00 Tirreno - Adriatico: 15.05 Piazza Affari 16.10 Amici di Maria 13.00 Grande Fratello - Serie Tv 14.15 Tagadà - Tutto
16.00 Il paradiso delle 2ª tappa: Camaiore 15.15 TG3 - L.I.S. 16.40 La promessa 13.15 Sport Mediaset - 13.55 Grande Fratello quanto fa politica
signore Daily. (LU) - Follonica 15.20 Rai Parlamento 16.55 Pomeriggio Anticipazioni 14.00 Lo sportello di 16.40 Taga Focus
All’interno: Che (GR) Telegiornale Cinque 13.20 Sport Mediaset Forum 17.00 C’era una volta...
tempo fa 15.50 BellaMà 15.25 La seconda vita. 18.45 Avanti un altro!. 14.05 The Simpson 15.30 Diario Del Giorno Il Novecento
16.55 TG1 17.00 Radio2 Happy Il paradiso può All’interno: 15.30 N.C.I.S. Los 16.45 Film: Texas oltre 18.00 C’era una volta...
17.05 La vita in diretta Family attendere 19.40 Tg5 - Angeles - Serie Tv il fiume - di Il Novecento
18.45 L’Eredità 18.00 Rai Parlamento 16.00 Aspettando Geo Anticipazione 17.20 The mentalist - Michael Gordon, 18.55 Padre Brown -
20.00 Telegiornale Telegiornale 17.00 Geo 19.55 Tg5 Prima Pagina Serie Tv con Dean Martin Serie Tv - «L’isola
20.30 Cinque minuti 18.10 Tg2 - L.I.S. 19.00 TG3 20.00 Tg5 18.15 Grande Fratello 19.00 Tg4 Telegiornale dei sogni»
20.35 Affari Tuoi 18.15 Tg 2 19.30 TG Regione 20.30 Striscina La 18.30 Studio Aperto 19.40 Tempesta 20.00 Tg La7
21.30 Film: Margherita 18.35 TG Sport Sera 20.00 Blob Notizina - La 19.00 Studio Aperto Mag d’amore direttore
delle stelle - di 19.00 Castle - Serie Tv 20.20 Caro Marziano Vocina Della 19.30 C.S.I. - Scena Del 20.30 Prima di Domani Enrico Mentana
Giulio Base, con 20.30 Tg 2 20.30 20.40 Il Cavallo e la Veggenzina Crimine - Serie Tv 21.25 È sempre
Cristiana Capotondi, 21.00 Tg2 Post Torre 21.00 Champions 20.30 N.C.I.S. - Serie Tv Cartabianca 20.35 Otto e mezzo
Prima scelta Lorenzo Balducci, 21.20 Dalla Strada al 20.50 Un posto al sole League: Bayern 21.20 Le Iene 0.50 Dalla Parte Degli 21.15 Di Martedì
Cesare Bocci Palco 21.20 Petrolio Monaco - Lazio 1.05 Gioco Sporco Animali (r) 1.00 Tg La7
di Silvia Fumarola
23.30 Porta a Porta 23.35 Stasera c’è 23.00 La confessione 23.00 Champions Live 2.05 The Goldbergs 2.15 Tg4 - Ultima Ora 1.10 Otto e mezzo
23.55 Tg 1 Sera Cattelan su Raidue 24.00 Tg3 - Linea Notte 24.00 X-Style - Serie Tv - «La Notte (r)

Hack, pioniera 1.15 Viva Rai2! ...e un

po’ anche Rai 1
2.10 Sottovoce.
0.45 Generazione Z
1.55 I Lunatici
2.35 Casa Italia
1.00 Meteo 3
1.05 Tg Magazine
1.15 Protestantesimo
0.40 Tg5 Notte
1.15 Striscina La
Notizina - La
Sedia A Dondolo»
2.30 Studio Aperto - La
giornata
2.35 Film: A Qualcuna
Piace Calvo - di
Mario Amendola,
1.50 ArtBox
2.25 L’Aria che Tira (r)
4.30 Tagadà - Tutto

innamorata All’interno: Che

tempo fa
2.45 RaiNews24
3.55 Film: Ho fatto
splash - di
Maurizio Nichetti
1.45 Sulla Via di
Damasco
2.20 RaiNews24
Vocina Della
Veggenzina
1.30 Ciak Speciale
2.40 Sport Mediaset
2.55 Celebrated: le
grandi biografie
con Magali Noël,
Antonio Cifariello,
Roberto Risso
quanto fa politica
(r)

1.35 Uomini e donne 4.05 Riridiamo ‘99

della scienza
satellite digitale terrestre

Sky Rai Storia Rai 4

Margherita delle stelle
17.40 Oceano Canada 16.50 Private Eyes
Rai 1 - 21.30 Cinema 19.15 Rai News - Giorno 17.35 Hawaii Five-0
19.20 Mille Papaveri Rossi 19.05 Senza traccia
15.20 C’era una volta in America 19.20 Ti presento Patrick - di 22.45 Spin Me Round - Fammi
20.00 Domenica con 20.35 Criminal Minds
12.10 Amore oggi - di Giancarlo
Cristiana Capotondi interpreta Fontana, Giuseppe - di Sergio Leone Sky M. Fletcher Sky Cinema girare - di Jeff Baena Sky 20.10 Il giorno e la storia 21.20 Film: Inexorable - con
l’astrofisica Margherita Hack nella G. Stasi Sky Cinema Cinema Collection Romance Cinema Romance 20.30 Passato e Presente Benoît Poelvoorde,
fiction diretta da Giulio Base che Comedy 15.50 Cose nostre - Malavita - di 19.25 Hotel Gagarin - di Simone 22.50 The Fast and the Furious: 21.10 Dante, La voce che Mélanie Doutey, Alba
12.20 Bumblebee - di Travis Luc Besson Sky Cinema Spada Sky Cinema Tokyo Drift - di Justin Lin parla di noi Gaïa Bellugi
ripercorre la storia della scienziata. Knight Sky Cinema Comedy Comedy Sky Cinema Action
21.30 5000 anni e + La lunga 23.00 Wonderland
Action 15.50 L’amore all’improvviso 19.25 Little Dixie - di John Swab 22.50 Ci vediamo domani - di
Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli 12.20 Beata te - di Paola Randi - Larry Crowne - di Tom Sky Cinema Uno Andrea Zaccariello Sky storia dell’umanità 23.35 Film: Il segreto di David
hanno il ruolo dei genitori; Flavio Sky Cinema Romance Hanks Sky Cinema Uno 19.30 Per un pugno di dollari - di Cinema Comedy 22.30 Viaggio in Sicilia - The Stepfather - con
Parenti veste i panni del marito. 12.30 La Campionessa - di 16.00 Serendipity - Quando Sergio Leone Sky Cinema 22.55 Il mio amico Nanuk - di Roger 23.15 Grandi disastri: 10 Dylan Walsh, Sherry
Rachel Griffiths Sky l’amore è magia - di Peter Collection Spottiswoode, Brando Quilici errori fatali Stringfield, Jon Tenney
«Conoscevo Hack, scienziata Cinema Uno Chelsom Sky Cin. Romance 19.30 La marcia dei pinguini - di Sky Cin. Family
e divulgatrice», spiega l’attrice, 12.40 Giù la testa - di Sergio 16.10 Molly Moon e l’incredibile Luc Jacquet Sky Cinema 22.55 The Misfits - di Renny
Leone Sky Cinema libro dell’ipnotismo - di Family Harlin Sky Cinema Uno
«è vissuta coltivando il valore della Collection Christopher N. Rowley 21.00 2 Fast 2 Furious - di John 23.30 Il mio nome è Nessuno
Rai 5 TV8
libertà, di spirito e di pensiero». 12.50 Adèle e l’enigma del Sky Cinema Family Singleton Sky Cinema - di Tonino Valerii Sky
faraone - di Luc Besson 16.40 Le crociate - di Ridley Action Cinema Collection 13.20 Visioni 6.00 TG24 mezz’ora
Sky Cinema Family Scott Sky Cinema Action 21.00 C’era una truffa a 0.35 We were soldiers - Fino 13.30 L’attimo fuggente 6.45 TG24 Preview
13.50 Una famiglia perfetta - di 17.35 Due cuori e una provetta - Hollywood - di George all’ultimo uomo - di Randal 7.00 Sky Tg24 Mattina
14.00 Evolution 7.30 Un appartamento per due
Paolo Genovese Sky di Josh Gordon, Will Speck Gallo Sky Cin. Comedy Wallace Sky Cin. Action
Sky Cinema Romance 21.00 Un poliziotto alle 0.35 Nove lune e mezza - di
15.50 La nemica 9.15 Tg News SkyTG24
Cinema Comedy
14.05 Se mi lasci ti cancello 17.35 Come ti ammazzo il elementari - di Ivan Michela Andreozzi Sky 17.40 I concerti della Cappella 9.30 In gioco e in amore
- di Michel Gondry Sky bodyguard - di Patrick Reitman Sky Cinema Cinema Romance Paolina 11.00 Tg News SkyTG24
Hughes Sky Cinema Uno 0.35 The Informer - Tre secondi 11.15 Cucine da incubo Italia
Cinema Romance Family 18.35 TGR Bellitalia 12.30 Alessandro Borghese - 4
14.10 Black Site - La Tana Del 17.45 Matrimonio a Parigi - di 21.00 Nessuno mi può giudicare per sopravvivere - di
Claudio Risi Sky Cinema - di Massimiliano Bruno Andrea Di Stefano Sky
19.05 Save The Date ristoranti
Lupo - di S. Banks Sky
Cinema Uno Comedy Sky Cinema Romance Cinema Uno 19.20 Rai News - Giorno 13.45 Ossessione a prima vista
14.20 The Amazing Spider- 17.50 Mister Link - di Chris 21.15 Per qualche dollaro in 0.40 Un boss sotto stress - di 19.25 Art Rider 15.30 Una settimana
Man - di Marc Webb Sky Butler Sky Cinema più - di Sergio Leone Sky Harold Ramis Sky Cinema indimenticabile
20.20 Divini devoti 17.15 Una ricetta regale
Cinema Action Family Cinema Collection Comedy
19.10 Fast and Furious - di 21.15 Resta con me - di Baltasar 0.50 Adèle e l’enigma del 21.15 Altri comizi d’amore 19.00 Alessandro Borghese - 4
14.40 Dolcissime - di Francesco
Ghiaccio Sky Cinema Rob Cohen Sky Cinema Kormákur Sky Cinema faraone - di Luc Besson 22.25 Film: Il Decameron - di ristoranti
Family Action Uno Sky Cinema Family Pier Paolo Pasolini, 20.15 100% Italia
k Cristiana Capotondi con Franco Citti, Jovan 21.30 Alessandro Borghese - 4
ristoranti
Jovanovic, Vincenzo 24.00 Bruno Barbieri - 4 Hotel
Sport Amato (II) 2.30 Delitti
DiMartedì Podcast
La 7- 21.15
11.00 Primo turno World
Masters Eurosport 2
18.30 Wrestling: AEW Rampage Movie Cielo
Notizie e storie 12.00 Sci alpino: Kvitfjell.
Sky Sport Arena
19.05 Ciclismo: Camaiore - 22.45 Film: Need For Speed 10.45 Cuochi d’Italia
SuperG F Coppa del Follonica 2a tappa Tirreno- MasterChef Italia
da ascoltare Mondo Eurosport Adriatico Eurosport - di S. Waugh, Scott
Waugh, con A. Paul,
11.45
13.45 MasterChef Italia
Al centro della puntata le 12.00 Basket: Villeurbanne 19.30 Ciclismo: Cycling Show 16.15 Fratelli in affari
prossime elezioni regionali in - Milano Eurolega Sky Eurosport 2 Aaron Paul 17.15 Buying & Selling
Sport Arena 19.30 Basket: ULM - Badalona 1.00 Film: Guida romantica a 18.15 Piccole case per vivere in
Abruzzo e la sfida tra il candidato 12.00 Calcio: Inter - Genoa Serie EuroCup Sky Sport Arena
posti perduti - con Clive grande
A Sky Sport Uno 20.00 Quarti World Masters
uscente Marco Marsilio, vicino 12.30 Ciclismo: Lido di Eurosport Owen, Jasmine Trinca 18.45 Love it or List it - Prendere o
lasciare
alla premier Giorgia Meloni, On Auschwitz Camariore - Lido di 20.00 Ciclismo: Camaiore 2.50 Film: The Search - di
19.45 Affari al buio
e Luciano D’Amico, il candidato Camariore Tirreno- - Follonica 2a tappa Michel Hazanavicius, 20.15 Affari di famiglia
Auschwitz memorial Adriatico Eurosport 2 Tirreno-Adriatico con Bérénice Bejo, Nino 21.15 Jumper
delle opposizioni unite. La pagina 13.00 Sci salti: Lahti. HS 130 Eurosport 2
M Coppa del Mondo 21.00 Ciclismo: Auxerre - Kobakhidze 23.15 L’iniziazione
dell’economia, i dati del rapporto Eurosport Auxerre 3a tappa. Crono
deficit/pil del 2023, decisamente Prima (o dopo) aver visto 13.05 Ciclismo: Camaiore a squadre Parigi - Nizza
peggiori rispetto alle previsioni. il nuovo, potente film di - Follonica 2a tappa Eurosport 2 D-Max Nove
Tirreno-Adriatico 21.00 Calcio: Bayern Monaco -
Tra gli ospiti, Roberto Vecchioni. Jonathan Glazer, La zona Eurosport 2 Lazio Champions League 21.25 Nudi e crudi: l’ultimo 9.55 Alta infedeltà
14.00 Primo turno World Sky Sport Uno 11.05 La casa delle aste
d’interesse, ascoltate Masters Eurosport 21.45 Automobilismo: GP
sopravvissuto
13.00 Ho vissuto con un killer
il podcast del museo 14.00 Judo: Grand Slam Bahrain F1 Sky Sport 23.15 WWE Smackdown 15.00 L’assassino è in città
Le iene di Auschwitz: è dedicato Tashkent World Tour Sky Arena 1.05 Bodycam - Agenti in prima 16.00 Storie criminali
Sport Arena 22.00 Sci alpino: Kvitfjell. linea 17.40 Little Big Italy
Italia 1 - 21.20 alle donne. Su Spotify 14.00 Automobilismo: GP Discesa Libera F Coppa del 19.15 Cash or Trash - Chi offre di
Bahrain F1 Sky Sport Uno Mondo Eurosport 2 2.55 Real Crash TV
più?
15.00 Quarti World Masters 23.00 Sci alpino: Kvitfjell. 4.40 Chi ti ha dato la patente 21.25 Faking It - Bugie criminali
Eurosport SuperG F Coppa del
Mondo Eurosport 2 5.30 Affari in valigia 23.05 Faking It - Bugie o verità?
Ospiti della puntata Marco Kasse77e 15.45 Ciclismo: Auxerre -
Auxerre 3a tappa. Crono 23.00 Calcio: Real Sociedad -
D’Amore, regista e interprete Kasse77e a squadre Parigi - Nizza Paris Champions League Le News per le serie TV
di Caracas, e Il Volo. Tra i servizi, Eurosport 2 Sky Sport Arena Real Time
16.30 Wrestling: AEW Dynamite 24.00 Automobilismo: 1812
un approfondimento sulla strage Sky Sport Arena km del Qatar Mondiale 16.45 Abito da sposa cercasi
di Erba e un reportage su Chico Un podcast per dare voce alla 16.45 Sci alpino: Kvitfjell. Endurance Eurosport
Discesa Libera F Coppa del 0.30 Sci salti: Lahti. HS 130 17.20 Abito da sposa cercasi
Forti, detenuto negli Stati Uniti, generazione cresciuta con le Mondo Eurosport 2 M Coppa del Mondo 17.50 Primo appuntamento
che tornerà presto in Italia. cassette. La nuova puntata è 17.00 Calcio: Inter - Genoa Serie Eurosport 2 19.25 Casa a prima vista
A Sky Sport Uno 1.00 Ciclismo: Auxerre -
Il servizio è di Gaston Zama, incentrata sul nostro cinema, 17.45 Sci alpino: Kvitfjell. Auxerre 3a tappa. Crono 20.30 Casa a prima vista
che si era già occupato più volte si parte da La chimera, film SuperG F Coppa del a squadre Parigi - Nizza 21.30 Primo appuntamento
Mondo Eurosport 2 Eurosport Hotel
del caso in passato ed era anche di Alice Rohrwacher, per 18.30 Automobilismo: 1812 1.00 Calcio: Tutti i gol della
km del Qatar Mondiale Bundesliga: Ep. 24 Sky 23.05 Primo appuntamento
andato in carcere a intervistarlo. arrivare a Fellini. Su Apple
Endurance Eurosport 2 Sport Arena Hotel
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