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TEL 02/771295.1 - SPED. ABB. POST. - 45% - ART. 2 COMMA 20/b LEGGE 662/96 - FIL. MILANO
La Giornata
Mappa ragionata del network che vuole impedire a DAlema di ridiventare leader
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In Italia
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Nel mondo
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IL PAPA AD ATENE. GLI ULTRAORTODOSSI: NON BACIARE LA TERRA. Questa mattina, alle 11,30, laereo pontificio atterrer in Grecia. Poche ore dopo Giovanni
Paolo II incontrer il presidente della Repubblica e larcivescovo Christodoulos.
Ghiorgos Metallinos, teologo: Linsistenza
papale per la tradizione del bacio della terra una farsa, un espediente per ampliare
la supremazia vaticana a tutto il mondo. I
monaci del Monte Athos: No a una dichiarazione congiunta tra un vescovo ortodosso
e un eretico. Domani il Papa va a Damasco.
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europea? La guardia di ferro per la seconda ipotesi. Romano non era solo un programma reso credibile dalla sua storia personale, ci dice un bresciano molto amico
del notaio Giuseppe Camadini, una figura
clou della finanza bianca che sulla sinistra
al governo e sullopposizione berlusconiana
si sta prendendo le sue belle vittorie, rivoltando come calzini tutte le grandi banche
del nord, ed entrando a vele spiegate in
quello che resta della ex galassia di Enrico
Cuccia. Prodi rappresenta la convergenza
di vasti consensi del mondo accademico e
culturale, pezzi che contano della finanza
italiana, sullinnesto di una parte della Chiesa italiana ed europea. Con laggiunta della
leadership europea maturata in questi anni,
sarebbe imbattibile.
Questo il tipo di ragionamento che ha indotto Giovanni Bazoli ad allontanare da s
lamaro calice della politica, quando Andreatta lo sond per succedere a Prodi trasferitosi a Bruxelles. Ed un ragionamento
che ha una sua forza innegabile. Gli intellettuali prodiani, i Bruno Manghi, i Franco Mosconi, gli Stefano Zamagni, i Gianni Bonvicini; gli emiliani che contano nelleconomia
dai Seragnoli a Gianni Martini, soci di Gazzoni Frascara e Guidalberto Guidi; i grand
commis di Stato come Gian Maria Gros Pietro, Piero Gnudi, Alberto Cl e Fabio Gobbo;
i banchieri come Luigi Abete, Gianfranco
Imperatori, Alessandro Profumo, Claudio
Costamagna e banche internazionali come
Goldman Sachs; tutti costoro in vista di un ritorno di Romano, per quanto futuribile e da
costruire a seconda di cosa avverr il 13 maggio, una mano seria sono disposti a darla. Per
loro, lipotesi mobilitante io non userei
per questo aggettivo, lopinione di un altro osservatore eccellente come Gad Lerner,
perch in fondo il tratto unificante di molti
di loro il volersi tenere sempre in seconda
fila, lasciando ad altri il proscenio comunque quella del partito che c anche se
non si vede.
Perch questo filo possa essere tessuto le
incognite sono molte, e non neppur detto
che la pi grave sia il verdetto elettorale.
Conta per esempio lattegiamento della Chiesa. Prodi non solo una parte del clero di base naturalmente pi spostato verso sinistra,
in alcune aree del paese, come vorrebbe una
lettura riduttiva. E non solo lamico e prezioso consigliere Gianfranco Brunelli, caporedattore del Regno dei bolognesi padri
dehoniani. Prodi ha una sua diplomazia personale al lavoro con i martiniani dEuropa,
con prelati come il viennese Schnborn, il
praghese Vlk, Karl Lehman di Magonza: nel
sacro collegio, sono pronti a giocare una partita allattacco. Ma oggi sembrano pi vincere nel resto dEuropa che nellItalia della
fresca conferma di Ruini.
Quanto poi al mondo finanziario, oggi
agitato da un vento pi burrascoso di quello
politico. I prodiani erano convinti che la legge che consente alle fondazioni di continuare ad amministrare con forza la propria presenza nelle banche e nelle industrie, avrebbe rafforzato molto il reticolo del loro potere. Ma stato cos solo fino a un certo punto.
Fondazioni bianche come Crt, Cassamarca,
Cariverona, Cariplo, si sono divise nel controllo di Intesa e Unicredit. Ma attualmente
i geni sono usciti dalla lampada, e i signori
Fabrizi e Palenzona hanno in corso un proprio progetto Unicredit-Generali-Commerzbank che non si ferma neppure davanti al rispetto sacrale dovuto a Giovanni Bazoli. Profumo per il momento lo asseconda. Ma il pallino non sta nelle sue mani. I prodiani, per
tentare di riprendere il controllo, devono
confidare in energici interventi del governatore Antonio Fazio.
Infine, perch un Prodi 2, la vendetta
possa davvero andare in onda su tutti gli
schermi alle successive elezioni, bisogna appunto che esse avvengano non prima dellestate del 2005. In altre parole, quella quarantina di parlamentari decisi a vendicarsi
con gli interessi per il vulnus portato da Cossiga, Marini e DAlema ai danni di Prodi, dovranno a un tempo impegnarsi in una guerriglia senza regole contro il consolidamento
del disegno dalemiano, ma insieme lavorare
per la stabilit e la pi lunga durata possibile della legislatura. Non sar facile. Ma Prodi, uscito dal ministero dellIndustria dicendo che con la politica aveva chiuso, arrivato
poi allIri per tornarci dopo aver giurato che
no, ha abituato negli anni i suoi amici a pi
ardui ritorni trionfali. Sempre che, naturalmente, a Bruxelles non sinciampi intanto in
qualche buccia di banana.
Arrestati 8 terroristi, stavano preparando un attentato. Trovata anche una risoluzione strategica. Ieri, blitz dei Ros in tre
diverse citt: in manette tre persone a Roma, tre a Crotone e due a Milano. Tutti sarebbero legati alle Br-Pcc, la sigla che il 20
maggio 99 rivendic lassassinio di Massimo DAntona. In casa di uno degli arrestati stato trovato un documento politico.
Secondo gli investigatori, il testo sarebbe
stato pensato e delineato prima dellomicidio DAntona. Nella risoluzione si legge del tentativo di accreditarsi come erede del vecchio partito armato.
Benzina, arrivano altri aumenti. Agip-Ip,
Esso e Api hanno rincarato di 10 lire al litro la benzina, restano invariati gasolio e
gpl.
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Condominio della droga a Palermo, 30 arresti per associazione a delinquere e traffico di stupefacenti. Gli spacciatori avevano
trasformato un intero palazzo in una fortezza con cancelli, recinzioni e sentinelle.
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Le parole di Barney
Premessa. Antonio Padellaro, il condirettore dellUnit, risponde a Emanuele Macaluso respingendo, in questa fase,
un atteggiamento laico,
razionale e giustamente
raziocinante e rivendicandone al suo giornale uno opposto, fazioso e appassionato. Viva la faccia. Certo a
un tipo cos focoso non si pu affidare il governo. Ma andarci a letto, in questa fase,
devessere uno spasso.
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A come Autobiografia: E
va bene, ho fatto le ore
piccole, per a leggere
lautobiografia di Geronimo. (p.159)
A come Aux Dlices: E
avevo preso la torta al
cioccolato allAux Dlices. (p.236)
A come A: Col cavolo che
me lo sono inventato. E
stata lei a.... (p. 328)
A come Azzardati: Tu azzardati solo a
pronunciare una parola yiddish davanti a
loro. (p. 242)
A come Allora: Allora lasci che le dica
una cosa. (p. 459)
A come Altro : Ho fatto segno al cameriere di portarcene un altro. (p. 277)
A come Arance: Mi sbucciava le arance,
ma pi spesso/ sbucciava me/ Calibanovich,/
il mio secondino. (p. 144)
A come Armata: La Sesta Armata del
feldmaresciallo Von Paulus era stata fatta a
pezzi a Stalingrado. (p. 210)
A come Accarezzandole: Non se ne parla dissi accarezzandole il seno. (p. 256)
A come Automatiche: Adesso tutto a
posto, ho riavuto le mie due pistole preferite, una Colt che un gioiello e una Tiger. E
ho anche due automatiche. (p. 289)
ESTERO SU ESTERO
Ha imparato molto il
miliardario del business da
quando scese in campo la
prima volta. Nel 1994 dopo appena sei mesi il governo and a rotoli, ma
quello che poteva scolpirsi come il capolinea del Cavaliere si trasform nel suo
trampolino, cos oggi pronto a riprendersi il posto
Time, 7.5
LItalia ancora zoppica dietro gli altri
paesi europei. Ma i fallimenti pi marcati arrivano dallarena politica: lUlivo
un mucchio sgangherato di ex socialisti,
dc e comunisti riformati. E per una coalizione che prometteva una svolta questo
continuo succedersi di premier sembrato un po eccessivo
Time, 7.5
(a cura di Klaus Davi & co.)
Giustizie dOriente
Filosofia del diritto cinese:
Se dentro, qualcosa avr fatto
Parsimonia e crudelt a Tokyo
PECHINO Il giudice si toglie la divisa
Se sono stati sottoposti a certi procedimenti giudiziari, significa che hanno violato
in una certa misura la legge. Cos il presidente cinese, Jiang Zemin, ha risposto alle
domande che giornalisti del Washington Post
gli ponevano, nel corso di unintervista nella
Citt proibita, dove abitava anche Mao, sullarresto di una sociologa studiosa della condizione femminile, del marito e del figlioletto di 5 anni. I tre erano rimasti in isolamento
luno dallaltro per quasi un mese. Luomo e
il ragazzino, grazie anche allinteressamento
della stampa, sono tornati a Washington dove
risiedono. Era poco prima dellincidente dellaereo spia. La donna rimasta in carcere;
alle proteste sullassenza di capi di imputazione hanno risposto notificandole unaccusa
di violazione di segreti di Stato, che in Cina
ampia e vaghissima. Jiang Zemin non uno
stalinista. Dicono sia gentile, intelligente, pieno di humour. Nella cultura cinese lidea che
chi viene arrestato qualcosa avr fatto, ha
per radici profonde. Dai tempi di Confucio,
la presunzione di colpevolezza ha prevalso
sulla presunzione di innocenza. La misura
dellefficienza dei tribunali data da quanti
processi finiscono con la condanna. Quando
dicono che il 90 per cento degli imputati sono
stati condannati, per loro la prova che la polizia non sbaglia, e i colpevoli non sfuggono.
Jiang Zemin anche un uomo che ha viaggiato, a differenza di Mao che non si era mosso dalla Cina, ma al Washington Post raccontano che sembrava sinceramente non capacitarsi di tutto quellinteresse per una vicenda
cos marginale. Siete il Paese pi ricco e
potente al mondo. Perch mai vi interessate
a cosucce come queste?. Eppure la Giustizia
in Cina ha fatto in questi anni passi da gigante. Meno delleconomia, ma probabilmente
pi della politica. Da qualche tempo si cerca
di costruirne una basata su regole certe, anche se non del tutto indipendente dalla politica (non si riesce a farlo nemmeno dove la
tradizione giuridica pi radicata, come in
America). Lo esige lo sviluppo impetuoso delleconomia. Gli investitori stranieri vogliono
un minimo di garanzie. Si sono moltiplicati i
giudici e gli avvocati, prima inesistenti. Da un
mese a questa parte i giudici della Corte suprema di Shanghai hanno anche una propria
toga, nera, con bordi rossi e quattro bottoni
dorati sul petto. Hanno smesso luniforme militare, che evocava i tempi in cui la giustizia
era amministrata dallEsercito. Pare addirittura che ora i giudici cinesi non debbano pi
chiedere il parere del partito su come sentenziare, naturalmente tranne quando parte
in causa sono le autorit politiche.
TOKYO Nessuno sa quando lora
A differenza di Cina e Stati Uniti, il Giappone parsimonioso in fatto di esecuzioni capitali. Ne hanno impiccati tre lanno scorso,
cinque lanno prima. Non fanno pubblicit.
Non sono previsti testimoni. Nemmeno i boia
che premono i pulsanti delle forche tecnologizzate raccontano quel che fanno. In compenso, nessuno dei detenuti (50 uomini, 4
donne) in attesa nelle sette celle della morte
distribuite nelle prigioni dellarcipelago, sa
quando verr la sua ora. Il ministero della
Giustizia non preannuncia le esecuzioni,
nemmeno ai condannati, non d alcuna spiegazione del perch e per come si impicca uno
un certo giorno. Lattesa pu durare decenni.
Ogni giorno, alle sette del mattino, potrebbe
essere lora. Disumano, dicono gli abolizionisti. Gli consente di prepararsi, ribattono
i fautori. Il tormento almeno servito ai 5 che
tra il 1983 e il 90 sono stati scagionati mentre
erano nella cella della morte. Uno vi aveva
trascorso 31 anni, laltro 34. Il Giappone infine batte la Cina nella preveggenza della polizia e nellinfallibilit dei giudici: il 99,8 per
cento degli imputati viene condannato. Raramente la sentenza cambia in appello.
Maranghi e le fondazioni
In Mediobanca chi usa chi?
I nuovi potenti della finanza dovranno
accettare un ridimensionamento
Enrico Cuccia ha passato la vita ad emancipare prima e a proteggere poi Mediobanca
dalla politica. C riuscito anche quando la
banca daffari nata da una costola della Comit era di propriet dellIri. Ha fronteggiato
Giulio Andreotti e Bettino Craxi. E quelle
poche volte che ha fatto qualche passo
come, in tardissima et, la visita a Palazzo
Chigi con inquilino il nemico Romano Prodi o lincontro a casa Marchini con Massimo
DAlema premier stato perch la gravit
delle circostanze lo ha costretto. Naturalmente in questo atteggiamento
non cera soltanto il legittimo e apprezzabile desiderio di tenersi lontano dalle miserie della politica,
ma anche il pi discutibile fastidio per la mediazione degli interessi
che le istituzioni e gli uomini che le rappresentano sono chiamate doverosamente a svolgere. Tuttavia questo ricordo non certo finalizzato a riaprire per lennesima volta il dibattito sui Poteri Forti. Ma, invece, a riflettere su quella che qualcuno ha definito la
guerra nucleare che ormai coinvolge lintero capitalismo nostrano.
E del tutto evidente, infatti, che il durissimo gioco di rottura che Vincenzo Maranghi
ha deciso di svolgere fin dalla morte di Cuccia prima sugli assetti societari e azionari
di Mediobanca e poi su Montedison fino allo
strappo di sabato scorso in Generali nel
tentativo di assicurare alla sua galassia, e in
definitiva a se stesso, un gruppo di soci selezionatissimi e fidati, si basa in definitiva su
un incestuoso rapporto con il mondo politico. Non quello tradizionale dei leader nazionali, ma quello pi magmatico e opaco delle
realt locali che si esprimono nelle fondazioni bancarie. Senza lappoggio di Unicredito determinato non dal suo presidente (di
campanello) Francesco Cesarini n dal suo
amministratore delegato (di mercato) Alessandro Profumo, ma dalle fondazioni di Verona, Torino e Treviso socie di maggioranza
relativa, cio in soldoni dalla coppia formata da Paolo Biasi e Fabrizio Palenzona Maranghi non avrebbe potuto neppure lontanamente permettersi di assumere questa linea.
Insomma, se le cose hanno una logica, la
premiata ditta Biasi-Palenzona ha in mano
il gioco: sono i due uomini delle fondazioni
che condizionano Maranghi, e non viceversa.
E possibile, anzi molto probabile, che il successore di Cuccia viva questa faccenda come
una pura e semplice fase transitoria: li uso e
poi li butto. Ma, ammesso e non concesso che
il gioco valga la candela, difficile credere
che oggi sia Maranghi il pi forte, cos come
altrettanto improbabile che due volpi come
Biasi e Palenzona si facciano mettere in tagliola. Basta leggere le inusuali esternazioni
del presidente della fondazione Cariverona
di due giorni fa, per capire in quali mani il
pallino.
Prima determinando in modo decisivo la
scelta di silurare Alfonso Desiata sfidando
apertamente Antonio Fazio, e ora dicendosi
pronto a entrare alla grande nel capitale delle Generali e a modificare a favore di Unicredito gli assetti di Consortium peraltro
appena definiti con la sua stessa partecipazione Biasi ha dimostrato a Maranghi quattro cose: 1. che se vuole reggere lurto dei nemici di peso, da Banca di Roma a Fiat, da
Banca Intesa a Sanpaolo, deve costituire un
polo Mediobanca-Generali-CommerzbankUnicredito; 2. dunque che la selezione dei
soci fidati in Mediobanca la fanno lui e Palenzona; 3. che se Generali vuole mettersi al
riparo da eventuali scalate oggi pu farlo solo attraverso una fusione con Unicredito
(questo ci che ha in testa il veronese, e sarebbe interessante conoscere in proposito
lopinione dei tedeschi di Ras-Allianz, concorrenti di Trieste e soci numero due di Unicredito dopo le fondazioni); 4. che per fronteggiare lostilit di Bankitalia le fondazioni
sono indispensabili perch oggi il sistema
bancario italiano dipende in misura preponderante da loro (e Fazio il primo a saperlo
e a essere impotente, pensa Biasi).
I limiti della legge Ciampi
Se cos stanno le cose, sar opportuno che
non passi neppure un minuto dopo che gli
italiani avranno scelto da chi vogliono essere governati, perch si affrontino i problemi
cruciali del nostro capitalismo. Non perch
la politica debba fare larbitro dello scontro
tra i potentati dellestablishment, ma perch
si mettano in chiaro le regole. Una di queste,
la pi importante visto come stanno le cose,
quella relativa alle fondazioni. Sembra del
tutto evidente, infatti, che la legge Ciampi,
sul campo, risultata inadeguata. Occorre
cambiarla. Sapendo che con tutta probabilit siamo alla vigilia di un processo dintegrazione paneuropeo che coinvolger banche e compagnie di assicurazione, se si vuole salvaguardare il pi possibile lidentit
nazionale del sistema creditizio come da
sempre nella linea di Fazio la strada non
sembra quella di insistere sulluscita delle
fondazioni dalle banche chi si comprerebbe le quote in Unicredito, Intesa, Sanpaolo,
Roma, Mps e via dicendo se non gli stranieri? bens quella di evitare una anomala
concentrazione di potere in mano a improbabili banchieri-politici. E, a questo fine, lunico strumento la separazione obbligatoria
tra gestione del patrimonio e amministrazione dei dividendi. Gli attuali consigli delle
fondazioni continuino pure a gestire gli utili,
decidendone la destinazione (possibilmente
rispondendo meglio di ora al dettato della
legge Ciampi), mentre il patrimonio (e dunque le attuali partecipazioni in banche e assicurazioni) sia affidato, secondo la logica del
blind trust, a soggetti professionalmente idonei (banche daffari, fondi dinvestimento eccetera). Si rafforzerebbe il capitalismo senza capitali made in Italy e si eviterebbe che
Cuccia si rigiri nella tomba.
Enrico Cisnetto
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Muti ed Enzo Andronico, La moglie pi bella. Piccolo e variopinto, personaggio a colori, elegantissimo pur nella posa dello stravacante, Corrao che oggi ha la dolce potenza del settantino, ha pi di una medaglia da
ostentare nel suo mantello indaco (tendente
al verde azzurro).
Amico della varia umanit, protagonista
della diaspora dei geni obbligati al nomadismo, perfino al nomadismo del lusso, Corrao
uno che ha insegnato a vivere. Seduttore, ha
trascinato nel volo delle sue sciarpe pi di
unanima timida. Quando nel 1992 arriv con
la baronessa dAltamira a Marrakech per festeggiare il Capodanno, non ci fu creatura in
quella piazza del mondo che potesse sfuggire
alle nocche nude delle sue mani.
Siciliano del torrido, arriv un giorno a Selinunte in compagnia di due perfetti tunisini
PICCOLA POSTA
rao che prepara sontuose feste a base di cuscus e che ha inventato le Orestiadi, fu sindaco di Gibellina. Sindaco quindi del paese
cancellato dal terremoto che lui volle ricostruire chiamando nella valle del Belice i pi
grandi artisti per meritarsi infine la maledizione dei paesani: Meno statue e pi fogne.
Lo hanno da sempre accusato di essersi consumato con gli artisti e monumenti che non si
capisce niente. In realt sono i paesani che
non hanno mai capito il genio di questo ricostruttore dal gusto ambizioso, disgustati perfino del Cretto di Alberto Burri, la colata che
il pittore dei sacchi fece scivolare sui mesti
ruderi dimenticati dalla ferocia dello scisma.
Ma fare capire le cose ai paesani si sa come lavare la testa allo scecco (asino), per questo Corrao ha messo nel suo pieghevole elettorale, quello che Leonardo Sciascia scrisse
nostra suor Cecilia appunto una missionaria francescana del Verbo Incarnato,
consorella della suor Piera di Roma. Attraverso lei abbiamo conosciuto la Superiora generale di questordine recente ed
efficace, che si chiama Giulia Marcelli, ha
sede a Fiesole, e in questi giorni travagliati in visita alle comunit africane. Sono
stato incaricato dalla clientela di qui, miscredenti e credenti, vecchi cristiani e ragazzi musulmani, di fare gli auguri alle nostre piccole sorelle. Lingratitudine umana, ma la gratitudine fa pi piacere.
di Adriano Sofri
Altro che Bertinotti, Corrao si ritrova candidato per Rifondazione perch ha avuto fatta una malaparte da Massimo Ferrara, lattuale sindaco di Alcamo. Tanta malaparte fu
che quando il sindaco ci and fino a casa per
fare pace non solo trov la porta sbarrata, ma
anche pi di un improperio. Praticamente
Corrao lo butt fuori.
A bocce ferme si deve dire che la situazione per come ci viene spiegata al Circolo della giovent di Castelvetrano (dove il pi piccolo ha pi di cinquantanni) quanto meno chiara. Michele Elia, teorico della pampina, spiega che Papalla, al secolo Francesco
Maria Lombardo, venditore di capperi, il pi
potente dei grandi elettori della zona, porta
voti a Peppe Bongiorno, il sindaco di Castelvetrano che candidato della Casa delle libert ed amico di Corrao (ogni volta che
sincontrano si dicono reciprocamente:
Pin, oppure Duv, Avanzi da me un favore. Ci vuol dire che la cosa fatta. Tanto
fatta che Saro Cammarata, uomo di spicco
dei Ds che ha un credito personale di 500 voti, non disturba, non si muove, anche perch
il candidato dellUlivo, Antonino Papania,
uno con la faccia tonda, militante di Comunione e liberazione, collaterale con Presenza sociale, deve pagare pegno: infatti candidato alcamese, lo stesso paese di cui sindaco Ferrara che in questo frangente, con il
linguaggio proprio dellOpra dei Pupi inteso come Gano di Magonza. Al cento per
cento vince Bongiorno che, comunque, nel
suo passato, pu vantare unattiva militanza
nella sinistra sociale della destra. Corrao recupera con il recupero del proporzionale. La
pasta perci, impiattata. Ma non si pu non
fare il tifo per Ludovico Corrao. Verso di lui,
non esistono riserve. Il colonnello Santoro
Vizzinisi buonanima, il colonnello qui famoso perch mai giur fedelt alla Repubblica,
quando lo incontr durante una cerimonia,
gli chiese: Senatrice Corrao, ma non si vergogna?. Corrao replic: Di cosa dovrei vergognarmi?. E quello: Che una persona per
bene come lei costretta a fare da senatore a
una fitusa repubblica.
Non esistono riserve su Corrao. Corrao
uomo dicono al Circolo della giovent di
grandissimi meriti. Perfino Dino Grammatico, leroico militante dei Fasci dazione rivoluzionaria che combatterono contro gli americani durante linvasione, assessore con
Corrao del Governo Milazzo, non pu che tifare per lui. Votarlo dicono ancora al circolo come ficcariccilla alla reggina dInghilterra. Praticamente un piacere inaudito.
P. But.
L A V E R S I O N E D E L L A Q U I L A D I L I G O N C H I O
IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco
N U M E R O N O I R D E L L E U R O P E O
per gran parte della sera. Nellatto spiegabile in mille modi diversi della contessa Bellentani, cos si chiamava leroina della storia,
ciascuno poteva rivivere i meandri dei propri
omicidi repressi, omessi. A offrire agli italiani il viaggio nel regno della criminalit casalinga furono i resoconti pieni di pathos dei
giornali. SullEuropeo del tempo (seconda
quindicina del settembre 1948) il rito del crimine Bellentani, il crimine alla portata di tutti, che chiunque avrebbe potuto commettere
anche senza essere particolarmente svantaggiato socialmente, anche senza essere particolarmente svantaggiato emotivamente, fu celebrato da officianti di valore, come Tomma-
Cinema
Cacciando mariti su e gi
per Manhattan
(e tanti bei cow boy appassionati)
FAST FOOD, FAST WOMEN di Amos Kollek,
con Anna Thomson, Jamie Harris, Louise
Lasser, Robert Modica, Mark Margolis
Il segreto dellarmonia coniugale? Un po
dacqua spruzzata sulle pagine del quotidiano da leggere a letto, cos non crocchia e
non disturba laltra met del cielo. Anche
perch, dopo aver incontrato un vedovo non
giovanissimo tramite un annuncio per cuori solitari, Emily non vorrebbe proprio vederlo scappar via. Sembrerebbe un elogio
alla Philippe Delerm delle piccole cose che
addolciscono la vita. Ma il film scritto e diretto da Amos Kollek una commedia molto pi acida e ricca di dettagli intelligenti.
Bella, cameriera in un fast food di Manhattan, sta per compiere 35 anni. In cerca di un
uomo tutto per s (invece del maschio sposato che si slaccia la cintura dei pantaloni
ancor prima di chiudersi alle spalle la porta dellappartamento) segue i consigli delle
amiche e annuncia di detestare i bambini.
La mamma (ebrea) incombe con le sue telefonate, combinando appuntamenti con
tassisti dalle ambizioni letterarie, provvisti
per giunta di due mocciosi a carico. Con un
corpo magrissimo alla Audrey Hepburn,
Bella va a prendere il fresco sul terrazzo e
lancia lasciugamano al barbone che sta in
strada. Oppure si sdraia sulle righe dei passaggi pedonali, per provare finalmente
qualche brivido. Lattrice Anna Thomson,
che Kollek vuole in tutti i suoi film. Tanti
personaggi ritratti con simpatia e una sceneggiatura ricca di buone battute fanno diventare Fast Food, Fast Women la versione comica del cupissimo Sue, che il regista aveva presentato al Festival di Torino.
La Thomson era una modella senza lavoro,
che perde casa e amici, e finisce su una panchina del parco a patteggiare con un barbone: Ti faccio vedere le tette se mi fai bere
un po della tua gazzosa.
PASSIONE RIBELLE di Billy Bob Thornton,
con Matt Damon, Lucas Black, Penlope
Cruz, Ruben Blades, Bruce Dern
E un film dove due uomini vanno a letto con la stessa donna ma amano lo stesso
cavallo. Lo disse un critico spiritoso, dopo
aver visto Il mio corpo ti scalder (la femmina trascurata era una procace Jane Russell). Ma ora i tempi sono cambiati, e in
Passione ribelle Matt Damon ha diritto a
una scena di sesso acquatica (i modelli sono Figli di un Dio minore e The Beach)
nella piscina del ranch. Linnamorata
Penlope Cruz, star di bellezza latina recentemente adottata dal cinema americano.
Cavalli comunque ce ne sono tantissimi, e
perlopi selvaggi come promette il titolo
del romanzo cult di Cormac McCarthy da
cui il film tratto. Nel 1992, il libro aveva
venduto negli Stati Uniti mezzo milione di
copie, riproponendo il mito della frontiera
proprio nellepoca in cui, tranne qualche
eccezione, il western era al suo minimo storico. Con una scrittura e una passione che a
tratti ricordano William Faulkner, Cavalli
selvaggi celebra lamore, lamicizia tra uomini, i paesaggi sconfinati, e la violenza dei
giusti. Il film di Billy Bob Thornton molto
fedele nei dialoghi, un po meno nelle atmosfere: dovremmo essere tra uomini fieri,
capaci di affrontare eroicamente i propri
nemici. Ma tra un rodeo e laltro i cow boy
sono inquadrati come nella vecchia pubblicit Marlboro. Bella la fotografia e la colonna sonora: insieme per fanno un effetto
cartolina, lontanissimo dallepica di McCarthy. E la trama, da sola, un po debole
per reggere lintero film. Nella parte di Lacey Rawlins c Henry Thomas, il ragazzino
che faceva amicizia con lextraterrestre in
E. T. Il regista Billy Bob Thornton era il rivale di John Cusack in Falso tracciato, bel
film sulle rivalit tra maschi.
SYNAPSE PERICOLO IN RETE di Peter
Howitt, con Tim Robbins, Claire Forlani, Janet Leigh Cook, Yee Jee Tso
Nelloriginale, era intitolato Antitrust.
E infatti Gary Winston, a capo di una florida
azienda informatica specializzata nel copiare prodotti altrui, somiglia moltissimo a
Bill Gates, guai giudiziari compresi. Apocalittico e paranoico, il film di Peter Howitt
(era il regista di Sliding Doors, ovvero le
vite parallele di Gwyneth Paltrow) una variazione sul tema del potere e del controllo
totale: vecchio incubo orwelliano reso pi
spaventoso dalle neo tecnologie. Lantidoto
viaggia su Internet, la rete delle reti, celebrata come sicuro mezzo di libert. A contrastare le mire di Winston il solito gruppo di svegli laureati a Stanford. Trama piuttosto complicata, con parecchi colpi di scena e poca azione: come sempre accade nei
film dellera informatica, si sta molto davanti al computer, digitando e cliccando.
IL FOGLIO quotidiano
ORGANO DELLA CONVENZIONE PER LA GIUSTIZIA
EDITORIALI
I like Ike (Ci piace il Cav.)
Berlusconi non ha inventato diavolerie, sono gli altri a inventarsi lui
nessun elemento per configurare un legame fra gli arrestati e gli autori dellomicidio di Massimo DAntona.
Certo, nelluniverso demenziale del
terrorismo doggid si vede un po di tutto. Mai per candidati allopera cos maldestri. Sembra che il gruppo temesse infiltrazioni, non si sentisse al sicuro e vivesse in stato dallerta in seguito a una
malaugurata fuga di notizie di qualche
mese fa. Malgrado ci pare che stessero
monitorando una zona di Roma per mettere a segno un attentato contro personalit non meglio identificate. E infine si
sono fatti trovare dalle forze dellordine
tutti bellamente a casa loro. Non vorremmo che dopo due anni dimperizia,
lansia di fare faccia strafare. E porti a
considerare come una minaccia per la
democrazia uno che crede che possa esistere una borghesia imperialista a Crotone, che ivi abita a cinquanta metri da
una caserma dei carabinieri e si fa trovare in piedi allalba mentre sta per andare a incollare manifesti. Insomma tanto vorremmo che questa notizia che il
ministro Bianco ha detto di aspettare
con ansia non sia una tristanzuola allodola preelettorale.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
tico, ambientalista e cattolico. Time colpito dal doppio volto di Rutelli: La scorsa estate rimasto incastrato tra il Vaticano, che stava celebrando lanno santo, e gli attivisti per
i diritti del gay, che avevano scelto la Citt
eterna per il gay Pride.
Il Wall Street Journal, intanto, si butta a capofitto sul programma di Berlusconi: Berlusconi si impegnato a tagliare le tasse in ge-
ri gliela concederanno?; Lascesa, la caduta e lascesa di Silvio Berlusconi) e sui programmi dei candidati premier bipartisan
in negativo: Non ci sono differenze di rilievo tra le due parti. Ambedue promettono tasse pi basse, servizi pi efficienti, crescita
economica, privatizzazioni, rafforzamento
delle misure anticrimine e delle politiche
sullimmigrazione illegale. Time dispensa
lusconi: Procederemo allo snellimento dellintera amministrazione pubblica e risparmieremo sui costi del welfare, non licenziando ma creando nuovi posti di lavoro. E
non basta, spende qualche riga anche per la
politica estera di un eventuale governo di
centro-destra: Berlusconi ha promesso che
le relazioni Italia-Usa saranno pi calde. Il
quotidiano, che sottolinea con piacere come
laspirante candidato premier appoggi in linea di principio lidea di scudo spaziale,
rende omaggio allo spirito bipartisan di Berlusconi nei confronti della superpotenza
yankee: Berlusconi si descritto come un
fan di Ronald Reagan, ma ha anche detto di
aver molto gradito la compagnia di Bill Clinton. E una frase lusinghiera di Berlusconi,
dalleffetto amarcord assicurato, rischia di
far tirar fuori il fazzoletto ai lettori a stelle e
strisce: Sar sempre grato allAmerica per
quello che ha fatto per il mio paese e per me
personalmente.
Time, in compenso, nei titoli pende dalla
parte del Cavaliere (Di nuovo in sella. Berlusconi vuole unaltra possibilit. Gli eletto-
LIBRI
Murray N. Rothbard
LA LIBERTA DEI LIBERTARI
120 pp. Rubbettino, Lire 20.000
semplicemente il mercato, che divenuto
nero precisamente perch stato dichiarato illegale. E in questa disprezzata area
nera che i sovietici troveranno pi rapidamente il mercato.
Murray N. Rothbard raccomanda altres di licenziare la burocrazia, privatizzare
o abolire del tutto le operazioni governative, privatizzare le grandi aziende riportandole a dimensioni minori altrimenti il
mercato non avrebbe liquidit per poterle acquistare. Meglio sarebbe, la conclusione, riesumare il vecchio slogan marxista: tutte le terre ai contadini, tutte le fabbriche alla classe operaia.
Forse meno noto al gran pubblico dei
molti liberisti e neoliberisti e monetaristi
austro-statunitensi della seconda met del
secolo (Ludwig von Mises e Friedrich von
Hayek, Ralf Dahrendorf, Milton Friedman
e James Buchanan, John Rawls e Robert
Nozick, la singolare saggista e romanziera
Ayn Rand, il riscoperto politologo di casa
poche caramelle e molto carbone ai due candidati: Nessuno dei due dice niente di preciso sulla riforma delle pensioni o sullallentamento delle maglie del rigido mercato del
lavoro Sanno bene che lopposizione del
sindacato potrebbe innescare scioperi devastanti. E se da un lato il magazine americano mette il dito nella piaga del centrosinistra, riferendosi alla scelta di Rutelli come a
una scelta generalmente vista come un atto
di disperazione, dallaltro si ferma a riflettere sui bastoni tra le ruote di Berlusconi:
La sua posizione di self-made tycoon allo
stesso tempo la sua pi grande forza e la sua
pi grande debolezza. Ci siamo, il conflitto di interessi: Attraverso la Fininvest, luomo che un tempo cantava sulle navi da crociera adesso controlla tre grandi network
privati, la Mondadori un grande quotidiano
(il Giornale) e una squadra di calcio (il Milan). C da dire che poi per Time riesuma
unintervista del 1997, in cui lattuale aspirante premier spiegava al Time stesso la sua
intenzione di ricorrere a un blind trust e in
cui respingeva le accuse: I miei nemici hanno provato a distruggere le mie societ usando la pressione giudiziaria, fiscale e politica Questo un ricatto. Ed il vero conflitto di interessi. Vogliono influenzare la mia
azione politica attaccando le mie societ.
Stefano Folli, fonte affidabile
Proprio lo Stefano Folli pluricitato da Time, laltroieri, in riferimento al trattamento
di favore riservato dalla stampa americana a Berlusconi scriveva: Berlusconi ha avuto conferma che il nocciolo del problema
in Europa Ma gli Usa sono lontani, lEuropa invece qui. E proseguiva: La risposta
sul conflitto dinteressi diventa allora la prima e pi importante replica politica alle
cancellerie dellUnione E probabile che
gli convenga spiegare prima del voto come
intende procedere. Sempre che abbia maturato una chiara idea al riguardo. Il Cavaliere la sua idea al Wall Street Journal lha illustrata: Berlusconi afferma di voler far approvare una legge sul conflitto di interessi
nel corso dei suoi primi cento giorni al governo e che sta pensando di affidarne la stesura a tre esperti indipendenti reclutati allestero. Certo, anche il quotidiano americano si chiede, come i colleghi europei, se
Berlusconi vender la sua Mediaset spa,
ma poi si accontenta della suddetta promesnostra, Bruno Leoni), Murray N. Rothbard
si segnala in effetti per la consequenzialit estrema delle sue argomentazioni, per
il taglio provocatorio delle sue prese di
posizione. Murray N. Rothbard muove naturalmente i suoi passi dai classici, su cui
innesta lanalisi del totalitarismo comunista. Pone con forza la superiorit della societ sullo Stato; dellindividuo sulla societ; dei diritti individuali sulla norma; e
su tutto, quello delle piccole comunit basate sul consenso.
La teoria dei diritti naturali (e quindi
inalienabili) assegnati nel Settecento da
John Locke alla vita, alle idee e alla propriet privata ne il caposaldo originale.
Naturale che ne discenda la teoria della
morte dello Stato, la cui fondazione
Murray N. Rothbard individua nel pensiero del sociologo inglese ottocentesco, in fama di radicalismo, come Herbert Spencer.
Per questo anarco-capitalismo e libertarismo, non liberismo, sono le formule
che racchiudono al meglio il pensiera di
Murray N. Rothbard.
Lo studioso della Columbia scrisse, in
precedenza, anche un libro sulla Grande
Crisi del 1929. Intendeva dimostrare la tesi che la vera causa del super tracollo delle borse statunitensi fu la politica interventista della Banca Federale. A fallire
nel fatidico 1929 non fu, a suo avviso, il capitalismo, ma linterferenza dellautorit
pubblica sulle libere dinamiche delle
competizioni di mercato.
sa dei tre tecnici stranieri e di una boutade criptica: Se i miei figli lo vorranno, forse un giorno.
Ma sullargomento pi spinoso che il
quotidiano e il settimanale americano usano
il medesimo fair-play garantista. Ci saranno
pure, sullorigine delle fortune di Berlusconi, diverse inchieste giudiziarie in Italia e
in Spagna, ricorda il WSJ, ma Berlusconi
stato prosciolto o ha visto ribaltare in appello le accuse di frode fiscale e corruzione. Di
nuovo, sul quotidiano c spazio per linterpretazione del diretto interessato: Secondo
Berlusconi il Partito comunista italiano,
ora noto come Democratici di sinistra, ha infiltrato il sistema giudiziario, e, dopo la fine
della guerra fredda, ha accusato tutti i partiti democratici di finanziamento illecito, con
leccezione dei comunisti stessi, finanziati direttamente da Mosca. Quasi le stesse parole di Time: Indubbiamente Berlusconi e le
sue societ sono state coinvolti in una dozzina di inchieste ma, finora, nessuna delle
accuse andata a segno: alcune sono cadute,
altre rovesciate in appello, altre finite in prescrizione. Nessuna ha avuto molto impatto
sullopinione pubblica italiana. Ed proprio lopinione pubblica che non ha avuto
ancora occasione di replica. The Rich
against the Beautiful, il Ricco contro il Bello, cos infatti il settimanale americano Time
sintetizza lidea che hanno gli italiani della
lotta di personalit in cui sono impegnati i
due aspiranti alla presidenza del Consiglio.
Berlusconi, a parte quellalleato arruffapopoli dalla voce gracchiante (Umberto Bossi)
viene nel complesso riabilitato come aspirante premier.
Personalit narcise
Lelettorato italiano, invece, descritto da
Time come sballottato nella lotta tra personalit ugualmente narcise e ugualmente insesibili ai programmi, non ha ancora lavato
lonta di quella frase sullEconomist: In
qualsiasi democrazia dotata di amor proprio,
sarebbe impensabile che luomo che si pensa stia per essere eletto primo ministro sia
stato recentemente indagato, tra le altre cose, per riciclaggio di denaro sporco, legami
con la mafia, evasione fiscale e corruzione di
politici, giudici Ma il paese lItalia e luomo Silvio Berlusconi, certamente il suo cittadino pi ricco. Sempre il settimanale della City affermava in copertina Perch Silvio
Berlusconi non adatto a guidare lItalia e
si chiedeva in un titoletto: Perch cos poca
preoccupazione in Italia?. E poi si rispondeva: Ci sono ragioni storiche per cui molti
italiani non sono preoccupati dallurgenza di
tenere Berlusconi lontano dalle alte cariche.
E una triste verit, ma per anni hanno avuto
ben pochi motivi per rispettare le istituzioni
o le norme dello Stato. Limpatto dellaffaire
Berlusconi sullumore dellelettorato preoccupa in generale la stampa estera. Il quotidiano francese Le Figaro, ieri, dopo aver
messo laccento sul programma liberale di
Berlusconi, ha intervistato il ministro Giovanna Melandri: Pensa che le ultime rivelazioni su Berlusconi possano influenzare il risultato delle elezioni?. E la Melandri, serafica, ha risposto: Je ne pense pas.
50 ANNI FA
4 MAGGIO 1951
In calo la popolarit di Mac Arthur secondo alcuni sondaggi indipendenti. In base a
indagini demoscopiche condotte in tutto il
paese, il 52 per cento degli americani daccordo con Truman e disapprova lidea del
generale di spostare se necessario la guerra di Corea sul suolo cinese con un significativo 73 per cento. Ma Mac Arthur ancora pi popolare di Truman anche se la forbice si ridotta (56 contro 44 per cento).
Avr la porpora mons. Wyszynski, primate
di Polonia. Con questa solenne promessa di
Pio XII il prelato riparte per la Polonia dopo un difficile soggiorno romano. Durante i
colloqui in Vaticano, in cui non sono mancati i toni pi aspri, Wyszynski stato interrogato a fondo sugli accordi che ha concluso con il regime comunista polacco. La Santa Sede non riconosce la Polonia comunista
e mantiene rapporti diplomatici con il governo polacco in esilio a Londra. Alla fine,
almeno nel Papa, prevalsa lopinione che
Wyszynski sia uomo di elevati valori spirituali e agisca nella pi assoluta buona fede.
Donne: comprate la pillola pink in confezione gigante per combattere debolezza,
anemia ed esaurimento nelle tre et critiche. La mirabolante pasticca, contenente
ferro ricostituente, consentirebbe di trarre
profitto dalle sostanze fortificanti degli alimenti e dallossigeno vivificante dellaria.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
Formale istanza per conoscere dal dottore Biagi il nome del cavalcatore
Signor direttore - Intervistato su Sette, Carlo Scognamiglio racconta la sua giovent a
Portofino e alla Bocconi. E delle sue mogli belle e nobili: Lodovica Barassi, Delfina Rattazzi,
Cecilia Pirelli. Carlino commenta: Sposare
una profuga slava per me sarebbe stato improbabile. A proposito, la rubrica si chiama Gli
anni della gavetta.
Mattia Feltri
Signor direttore - Mi permetta una piccola
integrazione alla lettera del senatore Marcello
Pera, pubblicata sul Foglio del primo maggio a
pagina quattro. Il senatore afferma che il professor Pizzorusso, pur di scagliarsi contro Berlusconi, non controllerebbe i propri argomenti
contro il rischio del ridicolo. Io penso, invece,
che Alessandro Pizzorusso parli fin troppo sul
serio. Attribuire ai Procuratori della Repubblica la formulazione della politica giudiziaria,
stabilendo i criteri di priorit nellesercizio dellazione penale, significa non soltanto dilatare
eccessivamente il ruolo del potere giudiziario rispetto agli altri poteri dello Stato, ma anche,
nellambito del medesimo, rafforzare, oltre i limiti del tollerabile, la funzione requirente (laccusa, ndr.) rispetto alla giudicante. Esempi storici di un super potere repressivo, esercitante
nei confronti di tutti gli altri un occhiuto controllo di legalit, non mancano. Si tratta sempre di societ oligarchiche, nelle quali una classe dominante molto ristretta ha bisogno di cani da guardia contro gli esclusi, che sono la
maggioranza. Un primo esempio sono gli Efori
dellantica Sparta: in numero di cinque vigila-
Dj & Ds
di Pierluigi Diaco
vano contro qualsiasi tentativo di mutare le sacre leggi di Licurgo e avevano il potere di accusare, giudicare, condannare e fare eseguire la
sentenza perfino contro gli stessi re di quellantico Stato, come pi volte avvenne. Un altro
esempio il Consiglio dei Dieci, che acquist un
grande potere a Venezia, quando con la serrata
del Gran Consiglio il governo della Repubblica
fu affidato esclusivamente alle famiglie iscritte
nel libro doro. E risaputo che nel secolo quindicesimo il Consiglio accus e mise a morte il
doge Marin Faliero. Se vero che gli avvenimenti degli ultimi tempi possono essere letti come la strenua resistenza di una classe dirigente cattocomunista, della quale il professor Pizzorusso fa parte a buon diritto, contro gli sforzi
di sostituzione o almeno di inserimento degli
esclusi, si comprende perch lillustre docente
invoca listituzione degli Efori. Per la verit,
questi esistono gi da tempo e, come tutti sanno, hanno anche prestato finora molti utili servizi allestablishment politico-culturale. Bisogna perci acquisire consapevolezza che una
delle poste in gioco oggi - e non delle meno importanti - questa: in un moderno paese democratico la politica giudiziaria, quale formu-
lazione delle priorit nellesercizio della funzione daccusa, spetta agli organi elettivi, anche se,
per garantirne limparzialit e sottolineare il
carattere bipartisan degli interventi in materia
di giustizia, opportuno richiedere maggioranze qualificate. Gli Efori, cani da guardia di una
legalit esasperata, vanno lasciati a MicroMega e alla sua redazione.
Luigi Bitto, Bergamo
legislativa, quello che i governi di destra e di sinistra praticano in Francia da almeno un decennio sotto il nome di codification droit constant.
Giulio Mecarelli, via Internet
Signor direttore - Leggo oggi sul Figaro i primi commenti accettabili sul Cav. E vero che
allestero (per ora) non si vota, ma la Casa delle Libert ha sbagliato nel sottovalutare limportanza di impegnarsi in unopera di informazione sulle ragioni della riforma liberale in Italia. Per spiegare ai francesi, per esempio, che il
vituperato Berlusconi-Giustiniano-Napoleone
propone allItalia, in materia di semplificazione
FACCIA A FACCIA
lettera in versi di Davide Guadagni con risposta dellelefantino
Quando lelefantino nel Mugello
Urlante tampinava lavversario
Era per invitarlo ad un duello.
Si finse assente quel destinatario
Trad la sacra legge del confronto
Alzando i tacchi in pi di unoccasione
Tirato per la giacca fece il tonto
Ed evit con cura quellagone.
La storia, vedo oggi, si ripete
Altri avversari, altro firmamento
Per chi scappa era lui lariete
Ostentando ragione e sentimento
Ti manda a casa la sua vita intera
risposta
Come ti pare e piace
Hai voglia a raccontarla.
E che centra il Mugello
Con lItaglia?
A me il duello garba,
Zorresche come sono le mie
Zanne di puro avorio.
Ora anche il Cav. dovrebbe? E perch mai?
Dannati mugellani
Io inseguivo.
Cavaliere non sono ma elefante.
I Rutelli non meritano un fare elegante
misteri delle fortune di Silvio Berlusconi (servizio lungo quasi una colonna), Pci, la storia
dimenticata (dieci righe); Il libro nero del cristianesimo: duemila anni di crimini nel nome
di Ges di Jacopo Fo e altri (quindici righe)
pi un commento dellestensore su Berlusconi
e Rutelli e la sua signora Barbara Palombelli,
che si lamenta che un peccato che questi libri
non attireranno lattenzione di chi andr a votare. Ci si convince sempre di pi che tutto questo non sia farina di redattori inglesi.
Francesco Castellano, Segrate (Milano)
Grazie per i complimenti. Gli inglesi sono
eccentrici, si sa. Non preoccupatevi.
Signor direttore - Ieri sul Corriere della Sera
Enzo Biagi nel suo Strettamente personale
parlando di scandali politici ha scritto: Fu la
stampa che fece sloggiare Nixon: fatevi raccontare che cosa fu il Watergate, uno scandalo messo in moto da un cronista allora quasi sconosciuto e cavalcatore di un editore (era, anzi, una
signora) che credeva davvero nella libert
dinformazione. Ora, a parte che i giornalisti
del Washington Post che si occuparono del caso
erano due (Carl Bernstein e Bob Woodward) e
non uno, stupisce nella prosa di Biagi il riferimento poco elegante a un preciso e finora non
conosciuto rapporto extraprofessionale tra almeno uno dei due cronisti e leditrice del quotidiano. Mi sembra opportuno chiedere a Biagi di
ritornare autorevolmente sullargomento indicando le sue fonti e rendendo noto chi dei due
(Bernstein o Woodward?) era il cavalcatore.
Mauro della Porta Raffo, Varese
Il dottore Biagi ci dir cortesemente della sua allusione sessuale.
Alta Societ
50 anni fa nasceva il Crazy Horse. Chi
non ricorda Monsieur Bernardin, il fondatore? Domani gran festa con donne e
champagne. Come ai vecchi tempi.
Limmunit di Berlusconi
IL FOGLIO QUOTIDIANO
no, e cercare una critica costruttiva. Sarebbero queste le necessarie premesse alla
proposta strategica di Turci: Facciamo unalleanza, chiara, con il Ppi e Segni, e mettiamo
a guida della coalizione un personaggio come
Romano Prodi, un vero anti-Berlusconi.
Questa analisi sembra imporsi nel dibattito successivo. DAlema, che pure prima del
voto europeo ha riferito il radicamento del
messaggio berlusconiano nella societ al segno di un processo di rincoglionimento che si
fa strada nel paese, al momento di concorrere per la successione di Occhetto definisce
invece molto intelligente e lucida loperazione politica di Berlusconi, e deplora una
demonizzazione che stata reciproca: Dovevamo dire i cambiamenti che volevamo,
pi che giocare la carta della paura per i
cambiamenti proposti dagli altri. Quasi gli
stessi accenti di Walter Veltroni: La sinistra
alle ultime elezioni ha peccato di subalternit culturale e politica, ha fatto una campagna elettorale tutta contro, non per qualcosa. Berlusconi ha fatto delle promesse che
ora, purtroppo, dico da italiano, si stanno rivelando illusioni, ma la sinistra non ha avuto
la forza di proporre agli italiani altro che una
politica di rigore. E una sinistra che si illusa che Tangentopoli sbloccasse i voti della sinistra, che ha sbagliato su Berlusconi. Andava demonizzato meno e valutato di pi come
pericolo. Berlusconi va combattuto con durezza, ma soprattutto sfidato sul piano dei valori, delle regole, dellefficienza dello Stato.
Un segnale del nuovo stato danimo viene
telefonate sta cercando di risolvere il problema. Lidea originaria dei produttori Leonardo Giuliano e Caterina Nardi, gestori dello storico cinema Pasquino specializzato in
film in lingua originale, era infatti di dotare
lUlivo di uno strumento di battaglia ad alto
tasso polemico, da proporre come una sorta
di risposta artigianale al patinato libretto-biografia di Berlusconi inviato alle famiglie italiane. Ma una cosa stampare 20 mila cassette e distribuirle nelle edicole in forma di testimonianza (per questo esiste la disponibilit della societ Elle-U), unaltra trasformare Il pi migliore al mondo in un evento
politico di contro-informazione, coinvolgendo
testate importanti da qui al 13 maggio. Risultato: a tuttoggi, dopo aver visionato il materiale, sia lEspresso sia lUnit avrebbero risposto no grazie, pur apprezzando il lavoro
compiuto (gratuitamente) dalla troupe pilotata da Grimaldi. Si vedr nelle prossime ore se
il Manifesto e Liberazione risponderanno allappello. Ma laria che tira non induce allottimismo. Come se il filmato fosse diventato, di
colpo, un oggetto ingombrante: poco rifinito