PICCOLE E GRANDI RISPOSTE QUOTIDIANE A PORTATA DI MANO

327 luglio-agosto 2018

www.altroconsumo.it

SARÀ UNA BUFALA? TARIFFE DEL CELLULARE: TEST

DICIOTTO MOZZARELLE ECCO LE MIGLIORI H Acqua minerale
MESSE ALLA PROVA IN ITALIA E ALL’ESTERO H Notebook
H Estrattori
Anno XLIV - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

H Ammorbidenti
In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 12 euro

NON ARRIVARE
ALL’ULTIMA SPIAGGIA
VIAGGIO NEGLI STABILIMENTI BALNEARI DA NORD A SUD ITALIA:
COME RISPARMIARE SENZA ACCONTENTARSI

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PICCOLE E GRANDI
RISPOSTE
QUOTIDIANE
A PORTATA DI MANO
Questo è il nostro impegno
nei confronti di tutti
i consumatori che vogliono
fare scelte più consapevoli
ed efficaci. Mettiamo la nostra
indipendenza, la scientificità,
il senso critico del consumo,
la volontà di difendere sempre
i diritti delle persone al servizio
dei consumatori e dei nostri soci.
In un mondo pieno di domande,
Altroconsumo dà risposte.
CI TROVI SUL TUO
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ALTROCONSUMO, TEST SALUTE E SOLDI & DIRITTI.
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fine del mese precedente
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Luca Cartapatti (caposervizio), Michela
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2 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

Sommario
327 luglio-agosto 2018
06 Editoriale
La parola al direttore.
06 Dire fare cambiare
Dibattito, segnalazioni.
denunce. A 360°, da tutto
il mondo, per i nostri diritti.
INCHIESTE E ATTUALITÀ
12 Pianeta in rosso
La Terra è in pericolo. Ce ne
parla Luca Mercalli, che spiega
cosa bisogna fare per salvarla.
14 Sempre più robot
La robotica prende sempre più
piede in diversi campi. Il futuro
apparterrà alle macchine?
18 Tariffe per cellulare
Buone notizie: i prezzi calano.
La nostra selezione delle
migliori tariffe in vigore.
22 Trova la spiaggia
Sdraio e ombrellone possono
avere prezzi che scottano. La
mappa delle spiagge italiane e i
consigli per risparmiare.
62 Adesso lo sai
Meno plastica a casa e nel
mondo - In viaggio con fido -
Running: miti da sfatare.
APPROFONDISCI GLI ARGOMENTI SU
www.altroconsumo.it
08 Notizie
Novità, consigli e aggiornamenti
sulle nostre attività.
32 A prima vista
Impressioni e giudizi su prodotti
appena usciti sul mercato.
26 Prodotti per l’infanzia
I consigli dei genitori sugli
oggetti che servono davvero.
30 Tutti in sella
Per prima cosa il casco: come
usare la bicicletta in sicurezza.
22
64 Lettere
Dall’esperienza dei soci che ce
l’hanno fatta, lo stimolo a non
cedere. Scriveteci.
www.altroconsumo.it
34
La mozzarella di bufala è
la regina dei piatti estivi.
Sceglila grazie al nostro
test su 18 prodotti.
TEST
34 Prova mozzarella 56 Top 5
Per non perdersi in Il meglio dal nostro sito.
una bufala, il test su 18
mozzarelle Dop e non Dop. 58 Computer
Notebook: 35 modelli alla
39 L’acqua è servita prova, per trovarne di molto
La minerale non offre niente validi intorno agli 800 euro.
di speciale. Lo conferma il
test su 42 marche.
44 Il succo è estratto
Centrifughe, estrattori e
ricette antispreco usando
gli scarti di frutta e verdura.
48 Bucato morbido
Ammorbidenti per il bucato
giudicati sull’efficacia, il
profumo e l’ambiente.
52 Musica in cuffia
La musica è un’ottima
alleata della fatica e aiuta ad
allenarsi meglio. Il test su 11 52
auricolari per sportivi.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 3
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 EDITORIALE PRIMO PIANO
Dire fare cambiare

Europa:
cocaina
in aumento
L’Osservatorio europeo
delle droghe e delle
tossicodipendenze ha
ALESSANDRO SESSA pubblicato la Relazione
DIRETTORE europea sulla droga 2018.
Vi si legge che nell’Ue sono
oltre 92 milioni gli adulti (15-

Ripartire
64 anni) ad avere usato una
sostanza psicoattiva illecita
nel corso della loro vita.

dai consumatori
Cresce sul mercato della droga
la disponibilità di cocaina,
sempre più pura, così come
di nuovi oppiacei sintetici
Dopo una fase politica senza precedenti nella storia repubblicana - tre e cannabinoidi. La cocaina
mesi di stallo dopo le elezioni, con colpi di scena e passaggi al limite è lo stimolante illecito più
della crisi istituzionale - il nuovo governo è partito. Fin dai giorni della consumato in Europa: circa
crisi avevamo indicato come soluzione per trovare una strada comune 2,3 milioni di giovani adulti
(15-34 anni) ne hanno fatto uso
quella di ripartire dai consumatori. Categoria alla quale apparteniamo nell’ultimo anno in Ue.
tutti, quando facciamo la spesa, paghiamo le bollette, ci troviamo
di fronte a piccole e grandi scelte, siamo alle prese con qualche
disservizio, abbiamo risparmi da difendere.
Per questo, a poche ore dalla
nascita del nuovo esecutivo,
abbiamo proposto al premier
In 10 punti le nostre Rifiuti radioattivi:
Giuseppe Conte un “contratto con i proposte Intervista di Natalia Milazzo
consumatori”. Una lista di proposte per un programma A fine marzo scorso la questione
e interventi (vedi a pagina 11) da
mettere in campo subito, nei primi di governo della scelta dei siti idonei a ospi-
tare il futuro deposito nazionale
100 giorni, per dare un segnale di delle scorie nucleari sembrava
cambiamento e impegni nell’interesse dei consumatori. Sono dieci sul punto di essere risolta, con la
punti, una lista iniziale che può costituire l’ossatura su cui basare le imminente pubblicazione delle
aree del territorio italiano valutate
scelte per i prossimi anni: si va dalle liberalizzazioni in settori chiave,
compatibili per la sua installazio-
come l’energia, a normative nuove sui trasporti; dai pagamenti digitali ne. E invece, nonostante le notizie
al ruolo che devono avere le Authority per garantire un mercato circolate, l’elenco (Carta nazionale
più trasparente; dalla vendita liberalizzata dei farmaci in fascia C delle aree potenzialmente ido-
alla riforma delle class action, per renderle strumenti sempre più nee) non è mai uscito. E la patata
bollente è passata al governo in
efficaci per tutelare i cittadini. Ci piacerebbe che questo elenco
carica oggi. Mauro Magnoni, fisi-
venisse completato con il contributo di tutti, per questo vi invitiamo a co ed esperto di radioprotezione
mandarci proposte e idee tramite i canali social: scriviamolo insieme, ambientale, ci spiega che non c’è
questo contratto. più tempo da perdere.
Già durante l’ultima campagna elettorale avevamo invitato i principali
Perché la questione dei rifiuti
leader politici a confrontarsi con noi su questi temi. Non avevamo radioattivi in Italia è urgente?
ricevuto alcuna risposta, forse perché non erano preparati in materia «Perché nel nostro Paese non si
o - più probabilmente - preferivano solleticare i rispettivi bacini è ancora assolto alla normativa
elettorali con altri argomenti. Ora non è più il momento dei silenzi e europea e internazionale che pre-
vede la creazione di un deposito
chiediamo al governo di raccogliere la sfida. Noi siamo pronti a fare la
nazionale dove contenere i rifiuti
nostra parte in modo costruttivo, critico e indipendente. radioattivi, oggi disseminati in de-
positi diversi e nei siti delle ex cen-

6 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


SABRINA D’ALESSANDRO
URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite
Tutto cambia tranne il fatto che i cambiamenti sono scombussolativi. In omaggio alla vichiana
teoria dei corsi e ricorsi della storia, si torna alla prima parola qui resuscitata dall’Urps: i mutamenti
son deflagrazioni, perdono e fanno perdere “la bussola” per ribaltare gli orizzonti e scuoterli alla
ricerca di chiavi nuove. Alcune apriranno una porta conosciuta, la maggior parte aprirà una porta
nuova. Con l’augurio che si tratti di un portone... buona resurrezione.
che cosa si sta aspettando in Italia?
trali. La principale esigenza è quel-
la di stoccare in un unico deposito
tutti i residui più o meno radioat-
tivi che derivano dallo smantella-
mento delle installazioni nucleari,
in primis le quattro centrali ita-
liane, più altri due centri legati al
ciclo del combustibile nucleare.
Tutti questi impianti, con l’uscita
dell’Italia dal nucleare, sono stati
chiusi e avviati alla fase di sman-
tellamento, che può essere com-
pletato solo se si ha un posto dove
depositare i rifiuti in sicurezza.
Ci sono poi anche rifiuti radioattivi
prodotti da attività di tipo ospe-
daliero e in misura minore indu-
striale, che formano un piccolo
ma costante flusso, attualmente
stoccato in maniera più o meno
idonea, più o meno precaria, dove
i rifiuti vengono prodotti: ovve-
ro nei vari ospedali o nei depositi
delle aziende che li trattano. Sono
depositi definiti temporanei, che
però ormai sono tutt’altro che tali,
visto che sono lì da decenni».
www.altroconsumo.it
Che fine ha fatto la carta dei siti e
che cosa contiene?
«Benché pronta almeno dal 2015,
in una sua prima versione, finora
è rimasta chiusa nel cassetto del
ministero, anzi dei ministeri dello
Sviluppo economico e dell’Am-
biente, Non contiene indicazioni
precise, è solo una prima scre-
matura, cioè l’elenco delle aree del
nostro Paese ritenute compatibili
con il deposito in base a una serie
di caratteristiche: assenza di ri-
schio sismico, distanza da grandi
centri abitati, distanza dal mare e
faglie e via dicendo. Dovrebbero
poi essere le Regioni a esprimere
interesse per la realizzazione del
deposito, che prevede anche in-
vestimenti per un parco tecnolo-
gico, con attività di ricerca e sicure
ricadute sull’occupazione».
C’è un problema di rifiuti nucleari
provenienti dall’estero?
«Sì, ma non facciamo confusione:
è tutta roba nostra. Ed è il motivo
Product name
“Ponzamento”, opera di Sabrina D’Alessandro, 2012
Voli, Corte Ue:
risarcire ritardi
extra confine
Il diritto al risarcimento per
i ritardi dell’aereo previsto
dal Regolamento europeo
si applica anche ai voli che
partono dall’Europa e arrivano
in uno Stato esterno alla
Ue facendo uno scalo fuori
dai confini europei. Anche
nella seconda tratta, benché
sia tutta esterna ai confini
europei, si applica il diritto
della Ue, perché se due o più
voli sono oggetto di un’unica
prenotazione sono considerati
come un solo e unico volo in
coincidenza. La sentenza è
arrivata a maggio dalla Corte di
Giustizia dell’Unione europea
che si è pronunciata su un caso
riguardante la Royal Air Maroc.
La carta dei siti
giace da anni
nei cassetti
dei ministeri
Mauro Magnoni
Responsabile Radiazioni
ionizzanti di Arpa Piemonte
Presidente dell’Associazione
italiana di Radioprotezione
principale che dovrebbe spingerci ci rimanderanno indietro il mate-
ad affrettare la costruzione del riale. La tabella di marcia prevede
deposito nazionale. Una parte che i rifiuti trattati tornino in Ita-
importante delle scorie prove- lia all’inizio del prossimo decen-
nienti dalle centrali nucleari ita- nio e dovrebbero essere stoccati
liane, il combustibile cosiddetto nel deposito nazionale. Se non ci
Irraggiato, molto radioattivo, non sarà, dovremo pagare profuma-
può essere gestito così com’è, tamente le società di trattamento
ma deve essere trattato. È quindi all’estero per lasciare loro in tem-
stato mandato in centri appositi, poraneo deposito i nostri rifiuti,
specializzati in questi trattamen- infrangendo comunque le dispo-
ti, in Gran Bretagna e in Francia. sizioni internazionali e non facen-
Questi centri dopo il trattamento doci un gran bella figura».
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 7
 PRIMO PIANO
Notizie a cura di Matteo Metta
PRIVACY
Facebook ci risarcisca
Al via la class action
Non bastano la scuse di Zuckerberg
per l’uso improprio dei nostri dati
Mancano poche settimane per aderire a “Risparmiati il caldo”
C’è tempo fino al 27 luglio per aderire a “Risparmiati il caldo”, l’iniziativa di CasaRinnovabile che ti permetterà di avere climatizzatori a un prezzo
speciale, preventivo gratuito, installazione garantita e garanzia di 5 anni. Per partecipare vai su www.altroconsumo.it/risparmiatilcaldo
ULIVI Xylella non arretra, Italia bacchettata
Non siamo a buon punto secondo l’Unione
europea nella lotta contro la Xylella
fastidiosa, il fitobatterio che ha colpito
gli ulivi pugliesi del salentino. Il comitato
tecnico dell’Ue ha esteso di altri 20 km verso
nord la cosiddetta area “demarcata”, in cui
effettuare gli interventi di contenimento e la
Commissione europea ha deciso di deferire
l’Italia alla Corte di giustizia perché le nostre
autorità «non stanno adottando le misure
necessarie all’eradicazione dell’organismo
nocivo e, di conseguenza, non hanno
arrestato la sua diffusione». Secondo l’Ue,
la normativa europea da applicare in caso
di batteri nocivi per le piante non è stata
pienamente rispettata: tra le altre cose,
8 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
Zuckerberg si è scusato di scegliere consapevolmente
pubblicamente per quanto in qualsiasi momento quali dati
successo con Cambridge
Analytica: «Le informazioni
personali degli utenti sono state
condividere. Una mancanza di
trasparenza che fa sì che molti
iscritti, perlopiù in Italia, abbiano
condivise in modo improprio». Ma
le scuse non bastano. Facebook
non ha fornito chiarimenti agli
poca consapevolezza del valore,
anche economico, dei propri dati
personali. Più volte abbiamo
utenti registrati sull’uso che chiesto a Facebook di rispondere
viene fatto dei loro dati, né dà alle nostre richieste, tra cui quella
la possibilità agli stessi utenti di risarcire gli utenti per queste
condivisioni improprie dei loro
dati. Senza ottenere risposta.
I nostri dati contano
Altroconsumo, premiato come
paladino della privacy ai Big
Brother Awards 2018, ha avviato
una class action, insieme con
le associazioni di consumatori
di Belgio, Spagna e Portogallo.
Chiediamo che ciascun iscritto a
Facebook sia risarcito con almeno
200 euro, per l’uso improprio che
il social network ha fatto dei dati
in tutti questi anni.
Hai un account Facebook?
Aderisci alla class action. Vai su
www.altroconsumo.it/azioni-
collettive/facebook
“WATERPIX”
IL CONCORSO
prevedeva la rimozione delle piante infette
CHE FA ACQUA
dal territorio colpito non appena fosse stata
confermata per la prima volta la presenza di Cosa ti ispira l’acqua?
Xylella fastidiosa, nonché il monitoraggio e il L’Agenzia europea
campionamento delle piante.
Il calendario trasmesso dall’Italia, invece, dell’ambiente invita
non è stato ritenuto efficace per garantire a fermare la tua
l’immediata rimozione degli alberi infetti.
Dalla prima notifica di focolaio di Xylella in idea in una foto e a
Puglia nell’ottobre 2013, la Commissione «ha inviarla al concorso
ripetutamente esortato l’Italia ad assolvere i
propri obblighi», con lettere di costituzione WaterPIX (www.eea.
in mora. La Xylella fastidiosa è uno dei europa.eu/it). Tre le
fitobatteri più pericolosi e provoca una serie
di malattie che conducono inevitabilmente
categorie: a ciascun
alla morte delle piante infette. vincitore 1.000 euro
www.altroconsumo.it

Il Consiglio di Stato ha bocciato le multe fino a 30 euro per commercianti che non accettano i pagamenti con carte. Non è una bella
notizia. L’Italia è una delle trenta economie a maggiore incidenza del cash sul Pil: in pratica, siamo ancora troppo affezionati ai contanti
CONTRAFFAZIONE Divora 435mila posti di lavoro
Crisi e acquisti online spingono il
commercio dei falsi. La contraffazione è in
forte crescita e riguarda sia i consumatori
che acquistano intenzionalmente prodotti
falsi da contraffattori sia gli acquirenti
che vengono truffati, perché pensano
di aver comprato prodotti legittimi.
Un danno enorme, che si traduce in
15,4% 11,3%
Borsette
Smartphone
PLASTICA USA E GETTA
L’Ue pronta al divieto
Nel mirino dieci articoli, dalle cannucce ai cotton-fioc
Guerra agli oggetti di plastica
usa e getta, tra i principali
responsabili dell’inquinamento
di spiagge e mari. A decretarla
è la Commissione europea
che propone una direttiva
che, se approvata, ridurrà
drasticamente dieci prodotti di
plastica monouso. Quelli per i
quali esiste già un’alternativa più
ecologica, saranno addirittura
banditi: cotton fioc, posate, piatti,
aste per palloncini, cannucce e
agitatori per bevande
Con il tappo attaccato
Entro il 2025 si propone che gli
Stati membri migliorino i tassi di
raccolta: le bottiglie di plastica
dovranno essere recuperate
per il 90%, introducendo anche
sistemi di cauzione-deposito. Per
evitare dispersioni, i contenitori
per bevande in plastica monouso
dovranno avere tappi e i
coperchi che restano attaccati
allo stesso contenitore.
Al tema “quanta plastica mangiamo?” abbiamo dedicato una recente inchiesta (TS 134, giugno 2018)
www.altroconsumo.it
Stop a sanzioni per chi non accetta pagamenti con carte
LIBRI
mancate vendite di prodotti legittimi
(85 miliardi in tutta Europa), ma anche
in perdita di posti di lavoro. Lo rivela
un’indagine dell’Osservatorio Uipo,
l’ufficio dell’Unione europea per la tutela
intellettuale. Senza questo problema,
in Europa lavorerebbero circa 435mila
persone in più, 53mila solo in Italia.
Contraffazione:
ecco i settori che
8,7% 8% soffrono di più
in Italia per Elizabeth L. Cline
Cosmetici Farmaci
vendite perse Siete pazzi a indossarlo!
Piemme
264 pagine - 17,90€
Ne consigliamo la lettura
Perché denuncia con
coraggio che il prezzo di
un capo di abbigliamento
non è solo quello stampato
sul cartellino. Bisogna
aggiungervi i costi per
l’ambiente, la salute e i
diritti umani.
Abbiamo troppi scheletri
nell’armadio. Ma non sono
quelli che pensiamo noi. Ce
lo svela Elizabeth L. Cline in
questo saggio-inchiesta,
il cui sottotitolo dice già
tutto: «Perché la moda a
basso costo avvelena noi
e il pianeta». Intendiamoci,
anche un capo carissimo può
essere realizzato con spreco
di acqua e sostanze tossiche
e sfruttando i lavoratori. Se
però il prezzo è molto basso,
soprattutto se scende sotto
un certo livello, è più probabile
che lo sia. Cline punta il dito
sul fast fashion, sull’abitudine
di comprare troppi vestiti e
sul peccato dell’usa e getta: il
titolo in inglese del libro è infatti
“Overdressed”. La produzione
di abbigliamento è raddoppiata
dal 2000 a oggi. Indossiamo
lo stesso indumento in media
solo quattro volte. E smaltirlo
costa a noi e all’ambiente.
M.M.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 9

EFSA
Glifosato, nessun rischio
per la salute dell’uomo
L’autorità europea per la sicurezza alimentare
riesamina i dati e frena l’ondata di panico sull’erbicida
«Ai correnti livelli di esposizione al
glifosato non si ravvisano rischi per la
salute dell’uomo». Ad affermarlo in una
nota a è l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare, dopo aver completato il riesame
dei livelli massimi di glifosato la cui presenza
è ammessa per legge negli alimenti. Una
buona notizia, che dovrebbe tranquillizzare
i consumatori allertati dalla campagna
contro questo erbicida, il cui uso è stato
recentemente autorizzato nella Ue per i
prossimi cinque anni. Il riesame ha preso
in considerazione i dati trasmessi da tutti
Approndimenti e notizie su www.altroconsumo.it/alimentazione
10 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
gli Stati membri sui residui di glifosato
negli alimenti, mettendoli a confronto non
soltanto con la dieta degli adulti, ma anche
con quella dei bambini. Si tratta quindi di una
valutazione del rischio concreta, che ribadisce
la validità delle stime con le quali erano stati
stabiliti i valori di sicurezza per l’assunzione
raccomandati dalla stessa autorità nel 2015.
La valutazione è stata eseguita anche per
l’impatto del glifosato sui mangimi e sulla
salute animale. Medesime le conclusioni: non
si riscontrano effetti nocivi sulla salute di
bovini, pecore, maiali, cavalli e polli.
VOLI, LO STORICO
SORPASSO
DELLE LOW COST
Hanno davvero preso
quota. Secondo il
Rapporto Enac 2017,
le compagnie low cost
con il 50,9% (nel 2016
era il 49,5%) superano
per quota di mercato
i vettori tradizionali,
che si fermano al
49,1%. Ryanair è il
primo vettore, seguito
da Alitalia e EasyJet
BOLLETTE A 28 GIORNI
L’Agcom verso
nuove sanzioni
Dal 5 aprile la fatturazione
telefonica è tornata mensile.
Abbiamo ripreso a pagare 12
mensilità all’anno, senza l’obolo
della tredicesima che le compagnie
si erano inventate fatturando ogni
28 giorni anziché ogni mese. Ma,
a distanza di qualche settimana,
emergono le prime irregolarità. È
il caso di Tim, che ha comunicato
via sms uno sconto dello 0,4%
rispetto alla comunicazione
precedente, impedendo così
all’utente di capire il prezzo finale
che, in definitiva, subisce una
maggiorazione dell’8,2%. Wind,
invece, nella sua comunicazione
via sms omette la possibilità di
esercitare il diritto di recesso. Per
questo motivo abbiamo segnalato
entrambe le pratiche scorrette
all’Antitrust e all’Agcom. Questa ha
subito avviato un procedimento
sanzionatorio per verificare la
trasparenza delle pratiche messe
in atto dai due operatori.
Sostienici per avere indietro
quanto pagato in più. Vai su
www.altroconsumo.it/fatture-a-
28-giorni
www.altroconsumo.it
 Le merendine? Gli adulti ne sono ghiotti
Secondo un’indagine Doxa, ben quattro adulti su dieci, 21 milioni di italiani, consumano
abitualmente merendine. Insomma, a dare il cattivo esempio sono per primi i genitori

“FESTAMBIENTE”
COMPIE 30 ANNI
MANGIANDO BENE

Contratto del Governo
con i consumatori
1. Riforma della class
action, per un’efficace
tutela dei consumatori
e una reale concorrenza
nel mercato.
2. Potenziamento
dell’operatività
delle Autorità di
vigilanza del mercato.
3. Superamento dello
stallo dei servizi pubblici
digitalizzati e copertura
di rete su tutto il territorio
nazionale.
4. Completamento
del processo
di liberalizzazione
del mercato energetico.
5. Aggiornamento
della normativa sui
trasporti e introduzione
di nuove regole per
liberalizzare il settore.
6. Introduzione di
strumenti a sostegno
dei pagamenti digitali
e per favorire la lotta
all’evasione.
Il vero cibo
italiano. È questo
il tema al centro di
FestaAmbiente 2018, il
festival internazionale
di Legambiente giunto
quest’anno alla sua
trentesima edizione.
Come è ormai
consuetudine dal 1989,
7. Attuazione del disegno l’appuntamento è a
di legge sui reati
agroalimentari per Rispescia, frazione di
contrastare le agromafie. Grosseto alle porte del
8. Liberalizzazione della Parco naturale della
vendita dei farmaci di Maremma. Saranno
fascia C con ricetta.
dieci giorni - dal 10 al
9. Rafforzamento delle 19 agosto - all’insegna
politiche a sostegno
delle famiglie. di degustazioni,
concerti, cinema,
10. Rimborso di quanto dibattiti, laboratori,
indebitamente pagato dai
cittadini a causa del calcolo spettacoli e percorsi
errato della TARI.
per bambini e ragazzi

Ecco le nostre proposte al nuovo governo per un contratto con i consumatori. Se vuoi contribuire aggiungendo
altre idee, scrivi sui nostri social usando l’hashtag #contrattoconsumatori. Un contratto da scrivere insieme

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fai l’aggiornamento
L’app “Ac edicola”, con la versione digitale delle riviste
Altroconsumo, Test Salute e Soldi & Diritti, si rinnova.
L’interfaccia grafica è più facile e intuitiva, mentre la
nuova impaginazione rende la lettura più piacevole, sia
su smartphone sia su tablet (versione che debutta con
questo numero). Bisogna solo ricordarsi di effettuare
l’aggiornamento dell’app. Come per il sito, per avere a
disposizione tutti i contenuti, occorre accedere come
socio. Puoi scaricare anche le guide. Buona lettura.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 11

 INTERVISTA
Economia circolare

Il tempo che farà

Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, racconta perché
l'unica soluzione possibile per salvare il pianeta è agire subito.
di Beba Minna

È
sotto gli occhi di tutti, il clima è
cambiato. La comunità scientifica
avverte che questi mutamenti sono
effetto dell'attuale sistema economi-
co, divenuto ormai insostenibile. Lo si può
visualizzare come una linea retta, dove ogni
processo è fine a se stesso: si prelevano ri-
sorse e le si trasformano in un prodotto, che
viene venduto e poi buttato. Luca Mercal-
li, climatologo e studioso di sostenibilità,
ci spiega perché questo è un meccanismo
ormai perdente, giunto al termine.
«Anche i cambiamenti climatici sono effetto
di un sistema economico - spiega Mercalli -
che produce una quantità enorme di scarti,
tra cui le emissioni di CO2 fossile. Quello che
noi consumiamo ha richiesto energia in qual-
che modo, in qualche punto del processo.
Per esempio dalla miniera dove si estrae un
minerale, alla fabbrica dove lo si lavora, al
negozio dove lo si commercia e finalmente a
casa nostra. Questo è il primo collegamento
tra ogni atto economico e il clima: l'energia
che noi usiamo. In quasi tutto il mondo è
principalmente di origine fossile, quindi
proviene da petrolio, carbone o gas. Una
piccolissima parte è energia rinnovabile o
energia nucleare, che ha però altri difetti. Se
un prodotto è usa e getta, soggetto alle mode
del momento, la gente è indotta a disfarsene
anche se è ancora utile. Tutto questo contri-
buisce al cambiamento climatico, perché io
solleciterò da qualche parte nel mondo un
nuovo ciclo produttivo, quindi nuove mate-
rie prime, nuova lavorazione, nuovi traspor-
ti, nuova vendita e nuovi rifiuti».

Come si arresta questo processo?

«Sempre più esperti spingono per quella che "Meno risorse
viene definita l'economia circolare. Signifi-
ca che dobbiamo minimizzare gli sprechi
consumiamo,
di materie prime e di energia al fine di ge- meglio è per
nerare meno rifiuti, da un lato, ma anche
produrre oggetti più durevoli. Non è sempre la nostra salute"
possibile trasformare gli scarti in materia
utilizzabile, però, perché molti materiali non

12 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

sono rigenerabili all'infinito. È il caso della
plastica: si può rigenerare bene una volta,
già alla seconda perde le sue caratteristiche
e alla fine diventa buona per l'inceneritore.
La soluzione è consumare di meno. Meno
consumiamo, meglio facciamo alla nostra
salute e ovviamente a quella del nostro pia-
neta. L'economia circolare è una soluzione
più vasta del problema climatico perché
include sia il clima sia la salute dell'uomo».
Non c'è troppo ottimismo attorno
all'economia circolare? E non è tardi?
«Per quanto riguarda il clima è già troppo
tardi, siamo già oltre i limiti di sicurezza
per la nostra vita sul pianeta. Per quanto
riusciamo a decarbonizzare l'economia, ad
applicare l'accordo di Parigi il prima possibi-
le, a realizzare tutte le pratiche di economia
verde (inclusa quella circolare) ci saranno
conseguenze. Comunque rimanere sotto i
2 gradi di innalzamento della temperatura
al 2100 non è possibile. L'obiettivo è difficile
perché l'applicazione dell'accordo di Parigi
è lentissima, sono state dette tante belle
parole rimaste sulla carta. Le conseguenze
per l'umanità saranno gravi. Bisogna fare in
fretta, i benefici dell'economia circolare li
conoscevamo benissimo già 20-30 anni fa».
Cosa potremmo fare oltre a continuare
a parlare dei problemi del pianeta?
«Quello che dobbiamo fare lo sappiamo, ora
la domanda passa dai climatologi alla poli-
tica, internazionale e nazionale. A questo
punto, però, la questione va posta anche agli
economisti, perché sono anche loro a condi-
zionare le decisioni dei governi. L'economia
continua a chiedere crescita, cosa in totale
contrasto con la riduzione delle emissioni e
degli sprechi. Crescita vuol dire consumo.
Secondo me nelle mani degli economisti
l'economia circolare è pericolosa, perché
non fa altro che trovare un buon alibi per
lasciare tutto così. E il monito resta "com-
prate e consumate". Questo è il nocciolo
duro dell'economia di oggi e se noi voglia-
mo uscire dal problema bisogna cambiare
paradigma economico. Non può più essere
fondato sulla crescita dei consumi materia-
li, che siano fatti con energia solare è solo
un palliativo che sposta di qualche anno il
problema senza risolvere. La svolta è un'e-
conomia che non vede più come obiettivo
supremo la crescita dei consumi. Il mondo
gira ancora intorno al numero di automobili
prodotte, di yacht, di vestiti Tutto diventa
oggetto che consuma materia ed energia.
Non si deve tornare al medioevo, a vivere a
lume di candela. Bisogna sfruttare il progres-
www.altroconsumo.it
so, ma dobbiamo avere il coraggio di fare
un grosso investimento sulle nuove pratiche
che usano una buona parte di componente
d'avanguardia. E consumare meno».
In questo senso la direttiva europea
sull'economia circolare può aiutare?
«L'Europa è il luogo più avanti nel mondo
sugli scenari ambientali, però non basta
per raggiungere i risultati necessari. Di fat-
to l'economia circolare è sempre esistita, le
industrie hanno sempre cercato di utilizzare
i loro prodotti di scarto intermedi e di valo-
rizzarli. Dove era facile farlo è stato già fatto,
adesso bisogna agire nei processi produttivi
più difficili. C'è bisogno di una grossa spinta
tecnologica per migliorare il prodotto finale,
oppure intervenire a livello economico cioè
su quei processi produttivi dove finora non
c'è stato interesse a investire nel recupero
dei materiali perché costava di più che uti-
lizzare nuove materie prime. Quindi questa
direttiva renderà più facile l'applicazione di
nuove pratiche nelle zone finora marginali
dei processi industriali».
Quindi riciclare meglio basterà?
«Purtroppo no, ci sono limiti fisici. Alcuni
materiali non si possono riciclare o si pos-
sono riciclare una sola volta. Possiamo pro-
gettare materiali migliori all'origine, però io
continuo a pensare che il problema è il con-
sumo eccessivo. Sul pianeta siamo 7 miliardi
e mezzo di individui, non possiamo vivere e
consumare a questo ritmo. Bisogna diminui-
re i consumi, serve maggiore tecnologia per
mantenere i livelli di comfort a cui nessuno di
noi vuole rinunciare, giustamente, e semmai
dovremmo preoccuparci di trasferirli anche
ai paesi in via di sviluppo. Tutti vogliamo
avere l'acqua in casa, il riscaldamento, l'e-
Luca Mercalli
Presiede la Società Meteorologica
Italiana, associazione fondata nel 1865,
dirige la rivista Nimbus e si occupa di
ricerca sulla storia del clima e dei
ghiacciai delle Alpi.
Comunicare il clima
Svolge intensa attività didattica per
scuole e università, e di informazione
come editorialista per varie testate.
Vive in una casa alimentata da energia
solare. E ci vive bene.
lettricità, è tutto sacrosanto, continuiamo a
farlo ma con mezzi rinnovabili e col massimo
della qualità. Però attenzione ai desideri: i
desideri sono infiniti. La torta è una e non
ce n'è per tutti. Per sopravvivere bisognerà
convincersi che abbiamo bisogno di mettere
dei limiti ai consumi. Soprattutto alle auto-
mobili. Il trasporto è una delle principali
fonti di emissioni climatiche».
È possibile misurare i benefici
dell'economia circolare?
«Stanno nascendo i criteri di valutazione,
uno dei più consolidati è l'analisi del ciclo
di vita dei prodotti (la cosiddetta Life Cycle
Assessment). Ovviamente questi criteri devo-
no diventare obbligatori, se la fa solo qual-
che produttore in modo volontario non ha
senso. L'economia circolare va valutata con
grandezze fisiche, non con descrizioni a pa-
role. Va espressa in kg di CO2 emessi per kg
di prodotto, oppure kg di rifiuti e di materie
prime per kg di prodotto, o in kilowattora
di energia usata e di che tipo (rinnovabile o
no). Solo così ho i numeri per decidere se
un prodotto è sostenibile o no».
Che ruolo hanno i cittadini?
«Ognuno con il proprio gesto può già fare
la differenza. Il cittadino, però, ha bisogno
di informazioni, se io non so cosa c'è den-
tro il mio prodotto come faccio a sceglierlo
consapevolmente? Se non trovo scritto che
è stato necessario bruciare un tot di carbone
o abbattere degli alberi per produrlo? Solo
che serve una grande attenzione da parte
del consumatore, è una strada difficile da
praticare se non c'è una legge garante. Però
si può dare il proprio contributo anche senza
essere francescani, si può vivere bene senza
essere schiavi della pubblicità, che crea illu-
sioni costose per il portafoglio e per l'ambien-
te. Le faccio un esempio che porto ai miei
studenti nelle scuole. I giovani pagano a caro
prezzo jeans lisi e strappati in nome di una
moda e di una firma. Questo è esattamente il
contrario dell'economia circolare; quel jeans
ha richiesto energia e acqua per coltivare
il cotone, per tingerlo, per trasportarlo in
negozio. Alla fine io compro un oggetto che
durerà poco mentre con quei soldi avrei po-
tuto acquistare un paio di pantaloni durevoli,
fatti di materiale che possa resistere anni».
Mi sento in imbarazzo, forse un tempo li ho
comprati anche io i jeans sdruciti... Eviterò
di dirlo a Mercalli quando ci rivedremo al
Festival di Altroconsumo, Ri-generazioni,
l’era dell’economia circolare, che si terrà a
Milano all’UniCredit Pavillion dal 28 al 30
settembre. Ti aspettiamo.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 13
 ATTUALITÀ
Intelligenza artificiale
(Con)vivere con i robot
Dopo aver colonizzato le fabbriche, si fanno largo nella nostra vita. Diventano nostri
amici o nostri avatar. Entrano dentro di noi e ci rendono bionici. E non è fantascienza.
Q uasi quarant'anni fa, nel film Io
e Caterina, uno spassoso Alberto
Sordi nei panni di un imprendito-
re tanto ricco quanto stanco del
complicato ménage domestico con moglie,
amante e donna di servizio, decide di risol-
vere i suoi problemi sostituendole tutte e
tre con un robot tuttofare dalle sembianze
di cameriera, crestina inclusa. Sembra filare
tutto liscio — l'androide Caterina stira, lava i
piatti, cucina e rassetta — finché in casa non
giungono visite femminili. Ecco allora che il
robot prorompe in furiose scenate di gelosia,
14 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
di Matteo Metta
mette a soqquadro la casa e arriva perfino
a brandire un coltello e ferire a un braccio
l'Albertone nazionale. Un film che anticipa in
modo quasi visionario opportunità e paure
legate alla robotica sociale, fenomeno che
sarà al centro della neonata quarta rivolu-
zione industriale. È infatti finito il tempo in
cui i robot erano confinati alle fabbriche, ora
cominciano a entrare nel settore dei servizi e
nelle nostre case. Si fanno largo nella nostra
vita, popolano la nostra società e operano
in mezzo a noi.
«Può sembrare strano, ma se vogliamo ca-
pire quali implicazioni sociali comporterà
questo salto di qualità, più che bussare all'in-
dirizzo degli esperti di intelligenza artificiale
dovremmo avventurarci nelle opere di fi-
ction. Il cinema, la letteratura, Isaac Asimov
primo fra tutti, persino i fumetti, i videogio-
chi hanno anticipato in modo quasi profetico
quali saranno i problemi e le sfide che ci
attendono con la cosiddetta socializzazione
dei robot». Potrebbe sembrare l'invito di un
cultore di fantascienza, invece a pronunciare
queste parole è Maria Chiara Carrozza, una
carriera spesa a occuparsi di bioingegneria,
www.altroconsumo.it

biorobotica e neurorobotica, l'unica italiana
a entrare nella classifica delle 25 donne più
influenti al mondo nel settore della robotica.
Attenti all'auto a guida autonoma
«È l'automobile che si guida da sola il prin-
cipale simbolo di questa nuova rivoluzione,
perché concentra in sé, in modo paradig-
matico, i problemi che dovremo affrontare.
L'arrivo dei robot sulle strade, in pratica la
sostituzione del guidatore con un sistema
di intelligenza artificiale che rende automa-
tiche la guida e le decisioni sul comporta-
mento che il veicolo dovrà tenere di fronte a
qualsiasi eventualità, stravolgerà il business
della mobilità su strada. Il cambiamento sarà
a tutti i livelli: produttivo, legislativo, assicu-
rativo, giudiziario, sociale».
Per la prima volta, oltre alla capacità di di-
stinguere tra varie situazioni si dovranno
immettere in una macchina vere e proprie
leggi morali? «Non parlerei di leggi morali —
puntualizza la scienziata —, perché i robot
non hanno il libero arbitrio e nemmeno la
coscienza. Sono semplicemente esecutori di
quello che noi abbiamo dato loro in potenza
di fare. In altre parole, il robot — pur se
dotato di intelligenza artificiale, cioè di un
sistema capace di decisioni autonome, senza
il controllo diretto di un operatore umano
— possiede comunque solo le proprietà che
il programmatore gli ha dato. Se un'auto a
guida autonoma provoca danni a persone o
a cose, significa che è stata progettata male».
Quindi in caso di incidenti, come quello che
ha procurato la morte di una donna in Arizo-
na, nel corso di test su strada, i responsabili
sono da ritenersi i programmatori? «Certo,
e sono da condannare come chi viola le nor-
me sulla sicurezza dei lavoratori in ambito
manifatturiero. Io però non intravedo tanto
problemi legati all’efficienza del sistema di
automazione della guida, che è perfettibile e
a detta di molti già in grado allo stato attuale
di garantire meno sinistri e maggiore sicurez-
za per quanto riguarda gli incidenti stradali.
Il vero nodo è quello della cyber-sicurezza.
C'è il rischio che un hacker si intrufoli nel
sistema per sabotarlo. Si immagini cosa po-
trebbe accadere se un'organizzazione terro-
ristica come l'Isis prendesse il controllo di un
camion a guida autonoma. C'è da inorridire
al solo pensiero. Non smetterò mai di ripe-
terlo: il male non sta nella tecnologia, ma in
come può essere usata. Per questo credo che
al di là delle sperimentazioni e dei titoli dei
giornali, ci vorrà tempo per vedere a regime
i veicoli a guida autonoma».
L'innovazione a fin di male
Un altro nodo cruciale riguarda la privacy
e l'utilizzo dei nostri dati. Da quando siamo
www.altroconsumo.it
entrati nell'era digitale è stato tutto un racco-
gliere, catalogare e archiviare dati personali,
gusti, abitudini di vita e di consumo. Fiumi di
informazioni che finora solo i colossi del web
sono stati in grado di analizzare e sfruttare
a proprio vantaggio. Adesso, però, grazie ai
progressi nel campo dell'intelligenza artificia-
le e ad algoritmi capaci di gestire i cosiddetti
big data è diventato più facile per le aziende
sufficientemente digitalizzate estrarre valore
aggiunto da queste informazioni. Lo scanda-
lo Cambridge Analytica ci ha insegnato che
la loro elaborazione non è stata impiegata
solo per rendere più efficaci il marketing e
la pubblicità di prodotti e servizi, ma anche
a fini elettorali e politici.
In ospedale,
in zone di guerra, nello
spazio o nei mari: i robot
sono ormai ovunque
«In ambito digitale finora si è dato troppo
campo libero alle aziende. Il legislatore, an-
che quello sovranazionale come l'Unione
europea, non è stato capace di stare al pas-
so dell'innovazione. Si deve cambiare rotta,
perché la storia ci dice che ci sono già stati
troppi inverni per l’umanità. Usando mezzi
rudimentali rispetto a quelli attuali, regimi
totalitari hanno tenuto sotto scacco interi
popoli. Figuriamoci cosa potrebbero fare
oggi governi antidemocratici sfruttando la
potenza dell'intelligenza artificiale, dei social
network, dei sistemi di geolocalizzazione,
delle odierne telecamere, del machine lear-
ning per il riconoscimento facciale. I pericoli
sono in agguato e bisogna dotarsi di anti-
corpi. L'innovazione deve avere al centro il
benessere dell'umanità» spiega l'ex ministra
dell'Istruzione.
Il robot chirurgo e la mano artificiale
Da esperta di robotica, ricorda che i robot
sono nati per superare i limiti umani e libe-
rare l'uomo dalla fatica. Oltre alla robotica
industriale, che automatizza processi per
aumentare la produttività, c'è la robotica
di servizio, nata per affrancare l'uomo da
pericoli che possono mettere a repentaglio
la sua incolumità. Qualche esempio? Robot
sottomarini che lavorano alla riparazione
di navi. Robot esploratori dello spazio, che
eseguono la manutenzione delle stazioni
spaziali o sondano il terreno su Marte. Robot
attivi nelle centrali nucleari o su terreni mi-
nati e in scenari di guerra. E poi i robot che
Maria Chiara Carrozza conosce più da vici-
ATTUALITÀ
Intelligenza artificiale
Scienziata, politica,
mamma e manager
Pisana, due figli, Maria Chiara Carrozza è
laureata in fisica delle particelle elementari.
Ha mosso i primi passi nella ricerca
scientifica al CERN di Ginevra e ha poi
lavorato per l'Agenzia spaziale europea. Alla
fisica ha in seguito preferito la
microingegneria, in particolare lo studio di
microsistemi e dispositivi da applicare in
medicina. È professore ordinario di
bioingegneria industriale presso la Scuola
Superiore Sant'Anna di Pisa, della quale è
stata anche rettore dal 2007 al 2013. Nel
Governo Letta è stata ministro
dell'Istruzione, dell'università e della ricerca.
Tre le 25 donne più influenti in robotica
Scienziata, politica, docente, manager, è
l'unica italiana nella classifica delle 25 donne
più influenti al mondo nel settore della
robotica, stilata da Robohub. È direttore
scientifico della Fondazione Don Gnocchi e
responsabile dell'area "Neuro-Robotics"
alI'Istituto di Biorobotica del Sant'Anna.
Molti gli incarichi di responsabilità ricoperti
negli anni, tra cui quello di presidente del
panel della Commissione europea per
valutare l’impatto dei programmi di ricerca
sulle tecnologie del futuro.
"I robot e noi"
(edito da Il Mulino
AREL), il libro
che Maria Chiara
Carozza ha
dedicato al tema
dei robot sociali
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 15
 ATTUALITÀ
Intelligenza artificiale

no, essendo ingegnere biomedico, quelli che

Se ne sa poco. ma la preoccupazione c'è operano in medicina: «In un Paese avanzato
è impensabile avere sale operatorie senza un
Abbiamo svolto un'inchiesta statistica sull’intelligenza artificiale, robot. In alcuni settori, come quello della chi-
da cui è emerso che l’argomento è ancora poco conosciuto e genera apprensioni, rurgia minimamente invasiva dell'addome e
soprattutto per i risvolti negativi che continuerà ad avere sull’occupazione. nell'urologia, i robot hanno dotato le mani
del chirurgo di strumenti miniaturizzati,
che aumentano la sua operatività, evitano
interventi drastici e riducono la sofferenza e
La diffusione dell'intelligenza Il maggior ricorso all'intelligenza i tempi di recupero per il paziente». A pro-
artificiale cambierà la società? artificiale quale impatto avrà posito di mani, Carrozza ha lavorato a lungo
alla realizzazione di Cyberhand, una mano
sul numero di posti di lavoro? artificiale con una capacità manipolatoria
simile a quella umana. Per metterla a punto
36% 35% 61% NEGATIVO
è stato necessario un approccio nuovo, neu-

Non Sì, in ro-robotico, che mette insieme competenze

ingegneristiche e neuroscientifiche.
saprei meglio 18% POSITIVO

C'è chi preferisce la badante umanoide

21% NESSUN IMPATTO Il prossimo passo? I robot entreranno nelle
nostre case e potenzialmente svolgeranno
compiti domestici al posto nostro, come
cucinare, intrattenere, somministrare una
29% terapia. In Giappone è dagli anni Novanta
Sì, in peggio che si sta lavorando a una badante robot
per l'assistenza delle persone non autosuf-
ficienti. «L'impulso è stato fornito da moti-
vi culturali: gli anziani giapponesi nutrono
forti resistenze verso l'assistenza da parte di
badanti straniere, preferiscono convivere e
interagire con un robot». Le possibilità non
finiscono qui, perché i robot non saranno
solo intorno a noi, entreranno addirittura
dentro di noi: «Non è escluso che in futuro
si potranno diagnosticare in maniera del
tutto indolore le malattie dello stomaco e
del colon grazie a una piccola pillola robo-
tica che, una volta ingerita, si muove come
un bruco nel nostro apparato digerente». In
medicina le speranze maggiori sono affidate
NUOVE FIGURE PROFESSIONALI. E GLI ALTRI? alla robotica indossabile. Sono allo studio
I robot tagliano posti di lavori basati su operazioni semplici, usuranti, neuro-protesi in grado di ridare vista, udito,
ripetitive e a frequenza elevata, ma non quelli che necessitano di tatto o arti bionici a chi li ha persi, e persino
versatilità, destrezza e manipolazione. Le nuove posizioni di lavoro a interi esoscheletri, cioè tute robotiche indos-
maggior tasso di professionalizzazione non compenseranno però i sabili che riescono a far muovere anche le
posti persi. Questa “rimodulazione del lavoro” renderà necessario
persone paralizzate.
un potenziamento del welfare a favore di chi ne esce svantaggiato.
Nel racconto della professoressa Carrozza
non manca il capitolo sui replicanti. «Ho
visionato brevetti sull'idea di creare un alias
Per gli intervistati, ecco i settori in cui troverà maggiore applicazione robotico sulla base del profilo virtuale di
una persona, con i suoi gusti, le sue abi-
tudini, i suoi dati antropometrici, la sua
storia. Una sorta di alter ego, un gemello
robotico in grado di agire per nostro conto,
interpretando la nostra personalità: come
se io mi facessi sostituire in classe da un
46% 17% 11% 11% supplente robotico. Mi sono chiesta se il
passo successivo sia quello di far interagire
Produzione Assistenza Trasporti Ospedali tra loro questi avatar robotici, in una sorta
industriale virtuale di "social robot network". Sono prospettive
Inchiesta svolta a maggio 2018 su un campione di 646 persone distribuite sul territorio nazionale inquietanti, che da un lato fanno sorridere
e dall’altro temere il peggio».

16 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


PER UN'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
L'uomo che ha fatto
70.000 test
Guido Adriaenssens - per 20 anni a International Consumer Research & Testing
«Il test più spettacolare? Sicuramente quello
dei pneumatici invernali. I nostri esperti
partono per la montagna, nella neve, con piloti
specializzati, capaci di guidare su un circuito
o su un passo esattamente nella stessa
maniera. Ogni automobile ha al volante sempre
il medesimo pilota, ma a ogni prova cambiano
i pneumatici. Il tutto di notte, a 12 gradi sotto
zero. Più il tragitto è veloce, migliore è la qualità
dei pneumatici. Un tempo poi ne verificavamo
la durata andando da Londra ad Atene e
ritorno, un viaggio di quattro mesi. Oggi ci
sono ancora diverse parti del test svolte su
strada, ma la resistenza nel tempo si verifica
su rulli in laboratorio». Chi racconta è Guido
Adriaenssens, che fino al mese scorso ha
diretto - per quasi 20 anni - l'organizzazione
International Consumer Research & Testing
(ICRT), nata nel 1990, di cui facciamo parte.
ICRT raccoglie 46 organizzazioni indipendenti
di consumatori in tutto il mondo. Con un
budget annuale di otto milioni di euro,
programma e coordina ogni anno 500 test
comparativi: nel 2017 i prodotti testati sono
stati 6.500, dall'inizio delle sue attività si
calcola che siano stati 70.000. Le informazioni
sui prodotti così generate raggiungono tra 300
e 400 milioni di consumatori in Europa, Usa,
Canada, America latina, Asia e Australia: di cui
370.000 in Italia (noi).
ICRT è un'organizzazione di dieci persone,
con sede a Londra. Qual è la sua funzione?
«Svolgiamo soprattutto un lavoro di
coordinamento. Gestiamo i test internazionali
delle organizzazioni di consumatori,
affidandoci a 80 laboratori, di cui una decina
esegue i nostri test a ciclo continuo. Il
nostro ruolo è conciliare le richieste di tutte
le organizzazioni e sintetizzarle in un unico
programma di test. E ottimizzare i costi,
naturalmente: tutti i mesi inviamo ai nostri
membri un file Excel con la cifra che devono
pagare, ma anche il calcolo preciso di quanto
hanno risparmiato unendo le forze, invece di
fare ciascun test per conto proprio.
E ogni tabella che mandiamo prova mille volte
la nostra utilità».
www.altroconsumo.it
a cura di Natalia Milazzo
“Lavoriamo perché
i risultati dei nostri test
abbiano un impatto
sui prodotti, a vantaggio
di chi li usa”
Le grandi differenze tra organizzazioni di
consumatori hanno un forte impatto sulla
gestione dei test?
«Certamente. Ci sono differenze spiccate
tra le organizzazioni dei diversi paesi. Alcune
sono molto favorevoli al cambiamento,
altre più conservatrici. La gestione delle
differenze nella concezione dei test è la
nostra preoccupazione principale. Cerchiamo
soluzioni di compromesso tra le diverse
posizioni. La nostra linea tende a spingere
verso una focalizzazione delle caratteristiche
testate, selezionando quelle davvero
importanti per chi deve usare i prodotti, non
tanto quelle considerate interessanti dal
punto di vista tecnico o scientifico».
IL NOSTRO METODO
Collaborazione internazionale
Quali sono le principali tendenze sul mercato
dei consumi?
«Sicuramente, l'epoca dei soli apparecchi
è passata. Oggi non si compra più soltanto
uno smartphone, ma tutti i servizi correlati.
Questo è il motivo per cui non bastano più
i test "one shot": dobbiamo integrare gli
aggiornamenti e tutte le diverse possibilità di
connessione nel programma dei test. Ancora
meglio: ormai dobbiamo adattare i nostri
programmi di test al fatto che il mondo è
sempre più connesso».
Come fate a far sì che i programmi di test
siano il più possibile vicini alla realtà?
«Cerchiamo di muoverci soprattutto in
funzione del mercato. è un metodo che si
sta affermando sempre di più, soprattutto
in seguito all'impulso dei test sui prodotti
hi-tech. In questo caso non c'è scelta: tre mesi
dopo il lancio un prodotto hi-tech spesso si
ritrova a essere superato e improponibile».
Quale dovrebbe essere lo scopo principale
di un test di prodotto? Cosa bisogna cercare?
«Rispondo con un esempio. Da un po' di
tempo le nostre prove avevano mostrato che
il comando a distanza della retromarcia della
Tesla non funzionava correttamente. Quando
si rientrava nel garage a marcia indietro, urtava
contro il muro. L'organizzazione americana
di consumatori Consumer Reports, che è
un'autorità per l'industria automobilistica
americana, aveva avvertito dei risultati del test
la Tesla, come prevede il nostro metodo (dopo
ogni test i produttori ricevono una scheda
di controllo che contiene i risultati, senza i
giudizi, ndr). Sono passate letteralmente solo
poche ore, e il CEO stesso della Tesla, Elon
Musk in persona, si è rivolto ai responsabili
del test per telefono, profondendosi in scuse
e promettendo che tutto sarebbe stato
risolto entro la mattina dopo: 12 ore più tardi il
software delle Tesla di tutto il mondo era stato
aggiornato, risolvendo il problema.
Lavoriamo per questo: perché i risultati dei
nostri test abbiano un impatto sui prodotti, a
vantaggio di chi li usa».
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 17
 INCHIESTA
Telefonia mobile

Pronto? Prezzi in calo

I costi di roaming non ci sono più da un anno: cosa è successo alle tariffe?
Ecco le migliori in Italia messe a confronto con quelle europee.
di Marta Buonadonna

A
un anno dall’entrata in vigore del IN SINTESI
nuovo regolamento di roaming Le dieci migliori
dell’Unione Europea, che prevede tariffe di telefonia
la possibilità di chiamare, mandare mobile per tre profili
sms e navigare in Europa allo stesso prezzo d'uso
che in Italia, usufruendo del proprio piano Il confronto
tariffario nazionale, abbiamo voluto verifi- internazionale per
capire il livello dei
care se e come sono cambiate le tariffe nel
prezzi italiani
nostro paese, per poi fare qualche paragone Il nostro
con alcuni altri paesi europei. Lo scopo era comparatore online,
capire se i consumatori ci hanno guadagna- che indica la miglior
to, o se gli operatori hanno fatto i furbi recu- tariffa per ciascun
perando gli introiti persi con degli aumenti utente
sulle tariffe, e se gli utenti italiani ottengono
prezzi migliori o peggiori rispetto a inglesi,
tedeschi, spagnoli...
LA NOVITÀ SI CHIAMA ILIAD
È da poco sbarcato sul mercato italiano soprattutto a un pubblico giovane, che
l'operatore Iliad, che propone un'unica fa un uso intenso del telefono e passa
tariffa fissa a 6 euro, comprensiva di molto tempo online. Per chi fa poche
molto traffico: chiamate e sms illimitati e chiamate e naviga poco, questa tariffa
30 GB di traffico internet. non ha però molto senso: si può trovare
Il prezzo è molto interessante per la di meglio, magari con tariffe a consumo.
quantità di traffico che mette a Di sicuro però l'arrivo di Iliad farà bene
disposizione, quindi sembra davvero alla concorrenza, perché inciderà sui
conveniente. In realtà Iliad si rivolge prezzi praticati dagli altri operatori.
www.altroconsumo.it/hi-tech/internet-telefono
Non solo roaming
Da noi la dinamica delle tariffe non è sta-
ta influenzata solo dalle nuove regole sul
roaming. È anzi verosimile che altre cir-
costanze specifiche possano aver avuto un
maggior peso. Gli eventi più rilevanti da regi-
strare sono stati due. Da un lato la fusione di
Tre con Wind ha dato vita a un unico gruppo
che è quindi diventato il più grande opera-
tore di telefonia mobile del mercato italiano
per numero di sim attive, con una quota del
31,5% contro il 30,6% di Tim e il 30,3% di
Vodafone. Alla fine dello scorso anno inoltre
l’Autorità Garante per le Telecomunicazioni
ha imposto agli operatori di riportare la ta-
riffazione da 28 giorni, che era diventata la
prassi, su base mensile. L’operazione, che
avrebbe dovuto essere senza costi per gli
utenti, in qualche caso si è tradotta in un
aumento delle tariffe, che però non è stato
generalizzato.
Tre profili per il confronto
Ognuno di noi fa del telefono un uso dif-
ferente. Il servizio di comparazione online
sul nostro sito serve a dare la risposta mi-
gliore, ritagliata sulle proprie abitudini. Qui
restringiamo il campo a tre profili, a titolo
esemplificativo: abbiamo immaginato una
famiglia con genitori, figlia adolescente e
nonni. A ciascuna figura abbiamo assegna-
to un profilo utente che comprendeva, a
seconda dei casi, molte chiamate, molta
navigazione online o molti sms. Una volta
stabiliti i parametri, per ciascuno abbiamo
confrontato tra loro le migliori tariffe di cia-
scun operatore, per capire a oggi quale di
essi conviene scegliere in base all’uso che si
fa del telefonino.
Quindi abbiamo confrontato il livello dei
prezzi delle nostre migliori tariffe con quel-
lo delle tariffe più convenienti in altri paesi
europei, per capire se in Italia si spende
in media di più o di meno che all’estero.
Infine abbiamo confrontato queste medie
con le medie dello scorso anno per gli stessi
profili d’uso, per farci un’idea di come sono
cambiate le tariffe in un anno dopo l’elimina-

18 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 INCHIESTA
Telefonia mobile

LE TARIFFE MIGLIORI IN ITALIA

Costo
Operatore Offerta mensile
(euro)
TRE Power29 con all-in prime nuovi clienti 10,38
KENA MOBILE Piano base con Kena digital con opzione 1000 sms 13,41
FASTWEB Mobile 700/8GB web 13,79
UNOMOBILE 9 con 1 Mobile small new con 1 mobile medium new 14,71
VODAFONE Vodafone 25 con pro già clienti su carta di credito o conto corrente 15,00
Tim base new con Tim senza limiti silver nuovi clienti
TIM 16,96
Genitore addebito automatico con opzione 500 sms
WIND INFOSTRADA Wind easy con + minuti illimitati con all inclusive per studenti under 30 17,04
Utilizzatore medio-intenso VODAFONE 19 ricaricabile con pro già clienti su carta di credito o conto corrente 17,13
Abbiamo ipotizzato in
Tim base new con Tim senza limiti silver già clienti
un mese 42 chiamate verso i fissi e 258 verso TIM 18,92
con opzione 500 sms
i mobili, la metà dei quali in orari di punta,
WIND INFOSTRADA Wind basic con Wind smart 9 special limited edition con +200 sms 24,60
di durata intorno ai 2 minuti, più 1 GB di
TRE Superweb new con insieme 31,51
navigazione internet.

LE TARIFFE MIGLIORI IN ITALIA

Costo
Operatore Offerta mensile
(euro)
KENA MOBILE Piano base con comoda nuovi clienti 6,00
TRE Power29 con play 5 7,38
UNOMOBILE 9 con 1 mobile medium new 7,50
RABONA MOBILE Rabona10 con fair play plus 8,08
Wind easy con all Inclusive unlimited già clienti under 30
WIND INFOSTRADA 9,00
attivabile nei negozi Wind
Figlia adolescente VODAFONE Vodafone 25 con shake under 30 già clienti 12,00
WIND INFOSTRADA Wind basic con Wind smart 9 special limited edition con +200 sms 12,42
Soprattutto internet, senza sms
VODAFONE 19 ricaricabile con shake under 30 nuovi clienti 14,76
I ragazzi, si sa, si tengono in contatto soprattutto
Tim base new con Tim senza limiti golg già clienti
tramite i social network e agli sms preferiscono TIM 18,50
addebito automatico
Whatsapp. Questo profilo prevede perciò solo
TIM Tim base new con opzione 1GB 4G con opzione 500 minuti 22,99
30 chiamate e 2 GB di internet.

LE TARIFFE MIGLIORI IN ITALIA

Costo
Operatore Offerta mensile
(euro)
WIND INFOSTRADA Daily per ricaricabile con + 200 Minuti con +200 sms 4,00
KENA MOBILE Piano base con Kena facile con opzione 1000 sms 4,99
UNOMOBILE 9 con 1 Mobile start new 5,00
TRE Superweb new con insieme 5,00
Nonni TIM Tim base new con opzione 500 sms con opzione 500 minuti 8,56
Chiamate e sms TISCALI Tiscali 12 con mobile open 6 GB già clienti 9,00
Gli anziani in rete navigano poco, ma in TISCALI Tiscali 12 con mobile open 6 GB nuovi clienti 9,63
compenso sono affezionati ai messaggini. Il loro
VODAFONE Vodafone 25 con simple nuovi clienti web addebito automatico 10,00
profilo mensile per un telefono condiviso: 30
VODAFONE 19 Ricaricabile con 500 sms con junior under 15 già clienti 14,13
chiamate, 100 sms e niente internet.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 19

 INCHIESTA
Telefonia mobile
IL NOSTRO ESPERTO
Marco Bulfon
Tariffe
Come si collocano le
tariffe italiane nel contesto
internazionale?
«Siamo circa a metà, non
capita mai che siamo i migliori
ma nemmeno i peggiori. Vale
la pena notare che le tariffe
più competitive spesso sono
quelle che includono un po'
di traffico internet. Può avere
senso sottoscriverle anche se
si naviga poco o per niente. Gli
sms rimangono una modalità
di comunicazione in declino,
dal momento che ormai si usa
molto internet per scambiarsi
messaggi, in qualche caso gli
operatori ne approfittano per
fare cassa un po' ovunque».
In un anno come sono cambiati
i prezzi?
«Tendenzialmente i costi
sono diminuiti. Dove si registra
qualche aumento è soprattutto
nei profili con sms. Il temuto
aumento dopo le nuove regole
sul roaming, entrate in vigore
lo scorso anno in seguito
all'intervento della Commissione
Europea, non c’è stato in nessun
paese. Questo in parte può
essere dovuto al fatto che il
roaming ha un’incidenza relativa
sul traffico telefonico, pesa solo
un po’ nel periodo estivo. I prezzi
sono fatti da una quantità di altri
fattori più rilevanti».
Quali?
«Al momento in Italia c'è un buon
livello di concorrenza: è anche
arrivato un nuovo operatore,
Iliad, che punta su prezzi bassi,
e c'è da scommettere che nei
prossimi mesi questo inciderà
positivamente sulle tariffe
praticate da tutti gli altri. Più
dell'effetto roaming si temevano
20 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
zione dei costi di roaming. Sono aumentate
o diminuite? Come si vede dai numeri nelle
tabelle in queste pagine la risposta non è
univoca per tutti i paesi e per tutti i profili.
Scegliere bene conviene
Per quel che riguarda le tariffe italiane, an-
che tra le migliori 10 per ciascun profilo salta
subito all’occhio che la variabilità è molto
alta. A volte senza cambiare operatore ba-
sta cambiare piano tariffario per spendere
da noi altri fattori intervenuti davvero molto meno. È il caso del genitore
nel frattempo, primo fra tutti utente di Tre, che a seconda del piano scelto
passaggio dalla tariffazione a 28 può pagare poco più di 10 euro o addirittura
giorni a quella mensile. Ma anche oltre 30.
questo al momento non ha avuto
effetti disastrosi. Alcuni magari
si saranno visti aumentare la Eliminare i costi di roaming
tariffa dell’8 o 10%, ma siccome
si può cambiare facilmente è il primo passo verso un
tariffa o addirittura operatore,
le opportunità per difendersi
mercato unico della telefonia
ci sono. Non si colgono invece
conseguenze significative della Anche la figlia però farà bene a tenere gli
fusione avvenuta tra Wind e Tre. occhi aperti. Per il suo profilo di navigatrice
Per gli utenti non è cambiato incallita la differenza tra la tariffa migliore e
quasi nulla, ci sono ancora negozi quella che si piazza solo decima è notevole:
Wind e negozi Tre e offerte rischia di spendere fino a quasi quattro volte
distinte. Sono ancora pochi gli tanto ogni mese.
ambiti in cui questi due operatori Per quel che riguarda i nonni, gli sms in-
cominciano a offrire servizi in cidono parecchio sui costi da sostenere.
comune (nella telefonia fissa c'è
la fibra ottica)».
Il problema rimane il rapporto tra
operatori che possiedono la rete
e operatori virtuali?
«Il problema c’è in tutta Europa
ed è uno dei punti più delicati del IL CONFRONTO CON GLI ALTRI
mercato. Gli operatori virtuali,
che aiutano la concorrenza SALTA ALL'OCCHIO, dando un'occhiata alla tabella, che quasi
perché la loro attività principale è ovunque per questo profilo i prezzi sono diminuiti rispetto allo
altra, il che gli consente di tenere scorso anno. La differenza più marcata la segna proprio l'Italia,
prezzi bassi, si appoggiano dove le tariffe si sono praticamente dimezzate consentendoci di
sulla rete di proprietà dei raggiungere (quasi) il Regno Unito dove sono rimaste stabili.
loro concorrenti (da noi Tim,
Vodafone, Wind/Tre e adesso GENITORE
Iliad che ha acquisito una parte
della rete di Tre). Chi possiede Costo medio Costo medio
Differenza
Paese mensile mensile
la rete di fatto gestisce i flussi di in euro
nel 2017 nel 2018
traffico degli operatori virtuali a
cui la fa usare. Si tratta perciò di FRANCIA 15,62 13,73 -1,89
soggetti con un ruolo molto forte REGNO UNITO 14,60 14,16 -0,44
sul mercato, che non ha ancora
una chiara regolamentazione in ITALIA 29,11 14,66 -14,45
Italia e neanche in Europa. GERMANIA 18,75 16,10 -2,65
L’ideale sarebbe una separazione SPAGNA 24,18 17,37 -6,81
tra chi vende i servizi al
consumatore e chi vende la rete OLANDA 19,93 17,73 -2,20
agli operatori». M.B. PORTOGALLO 28,76 23,93 -4,83
BELGIO 36,38 36,47 +0,09
www.altroconsumo.it
 per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/hi-tech/smartphone

Anche nel loro caso è possibile risparmia- VIDEO

re: scegliendo la tariffa più conveniente in
assoluto si spende meno di un terzo rispetto
alla tariffa più cara tra le migliori in circo-
lazione. Occhio perché in giro può esserci
anche di peggio.
Italia senza infamia e senza lode
Venendo al confronto internazionale, per i
profili del genitore e della figlia la media del-
le migliori tariffe italiane non sfigura rispetto
a quella delle tariffe applicate all’estero.
Nel primo caso l’Italia si piazza terza, alle
spalle di Regno Unito e Francia, dove i co-
sti sono più bassi. Il paese in assoluto peg-
giore tra quelli considerati è il Belgio, dove
le tariffe sono più che doppie rispetto alla
media degli altri paesi. In Italia i costi per
questo profilo si sono dimezzati in un anno,
passando da quasi 30 euro al mese a meno
di 15 in media.
Per quel che riguarda il profilo della figlia,
molto incentrato sulla navigazione, la media
delle migliori tariffe italiane arriva seconda
dopo la Spagna. Il paese più caro è il Por-
togallo, l’unico in cui la media dei prezzi è
salita rispetto allo scorso anno, mentre Spa-
gna e Olanda sono i paesi dove si registrano
le diminuzioni più consistenti.
Chi ha qualcosa in più da perdere sono co-
loro che prediligono gli sms, nel nostro caso
i nonni. I costi per questo profilo hanno
subìto un aumento in quattro paesi degli
otto considerati, nell’arco di un anno. Il pa-
ese con la media più cara è il Portogallo,
che si attesta sui 15 euro mensili. La Francia
invece è il paese più virtuoso: pur avendo
subìto un lieve aumento, lì la media delle
tariffe si aggira sui 4 euro mensili, davvero
poco. L'Italia si colloca a metà classifica,
grazie a un calo di quasi un euro e mezzo,
rispetto allo scorso anno.
I risultati del nostro confronto dimostrano
che all'estero sarebbe possibile risparmiare
Puoi trovare la tariffa migliore
per te con il servizio presente su
altroconsumo.it
Guarda il video per scoprire
come funzionano i nostri
comparatori (del telefono, ma
anche luce, gas, assicurazioni,
mutui...)
Scarica l'app Altroconsumo
realtà aumentata e inquadra
il simbolo qui sotto.
per noi italiani. Oggi ci sono in Europa diversi
operatori presenti in quasi tutti i paesi, ma
i consumatori europei non possono ancora
sottoscrivere contratti di telefonia mobile se
non con gli operatori presenti nel proprio
paese. Nelle intenzioni della normativa sul
roaming c'è di arrivare in futuro a un mer-
cato unico della telefonia mobile. Esiste una
roadmap che ha subìto già varie battute
d'arresto soprattutto per le pressioni degli
operatori. Quando il progetto finalmente si
realizzerà, tutti potranno approfittare delle
migliori tariffe presenti anche in altri paesi.

PAESI EUROPEI
I COSTI della navigazione con poche chiamate, hanno tariffe
leggermente più contenute e in molti paesi sono calate rispetto
allo scorso anno. Il calo maggiore è quello avvenuto in Spagna.
L'Italia è tra i paesi con le tariffe più convenienti per questo profilo,
superata solo dalla Spagna.
IL MAGGIOR NUMERO di aumenti si registra nelle tariffe che
contengono un forfait di sms, i messaggini tanto cari agli anziani,
che sono meno avvezzi all'uso di internet. Tra il paese più caro e il
più economico ci sono oltre 11 euro mensili di differenza. L'Italia si
colloca a metà classifica.

FIGLIA NONNI
Costo medio Costo medio Costo medio Costo medio
Differenza Differenza
Paese mensile mensile Paese mensile mensile
in euro in euro
nel 2017 nel 2018 nel 2017 nel 2018
SPAGNA 13,60 9,48 -4,12 FRANCIA 3,98 4,10 +0,12
ITALIA 11,21 10,68 -0,53 REGNO UNITO 8,19 7,20 -0,99
REGNO UNITO 12,55 11,40 -1,15 GERMANIA 7,58 7,72 +0,14
FRANCIA 13,43 12,62 -0,81 ITALIA 9,17 7,76 -1,41
GERMANIA 15,01 13,62 -1,39 BELGIO 8,51 9,08 +0,57
OLANDA 18,77 15,45 -3,32 SPAGNA 11,25 10,11 -1,14
BELGIO 20,33 19,32 -1,01 OLANDA 10,63 10,12 -0,51
PORTOGALLO 18,05 19,52 +1,47 PORTOGALLO 14,73 15,32 +0,59

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 21

 INCHIESTA
La spiaggia giusta
Si spiaggi chi può
Stabilimento attrezzato o spiaggia libera? Scegliere dove fermarsi è una questione
di gusti e di costi. Meglio informarsi prima per non prendere una scottata.
A
lassio non è Alghero. E non per
le acque in cui si nuota: entram-
be sono di qualità eccellente, se-
condo l'Agenzia per l'Ambiente.
La differenza riguarda piuttosto le spiagge.
Ad Alghero ci sono stabilimenti privati a
pagamento e spiagge libere gratuite. Si può
scegliere: se si cerca comodità si va in quel-
le a pagamento; se si preferisce la spiaggia
selvaggia o si vuole risparmiare basta recar-
si in quella libera. Provateci ad Alassio: la
spiaggia libera è solo un’ipotesi astratta. In
mezzo a decine e decine di stabilimenti pri-
vati, sovraffollati e sempre più pretenziosi,
appaiono piccoli fazzoletti di spiaggia libera
presi d’assalto da ragazzi, genitori e nonni
che non si possono permettere il lusso di
due lettini e un ombrellone. In Liguria, ma
anche in altre zone d'Italia, non sempre si
può davvero scegliere dove stendere il telo
mare e concedersi qualche ora di relax. La
mancanza di spiaggia libera costringe a ri-
22 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
di Manuela Cervilli
volgersi agli stabilimenti a pagamento, ob-
bligando a volte anche a pagare servizi extra
come la cabina. Con costi non indifferenti.
IN SINTESI Stabilimenti: occhio ai prezzi
Il costo di un La nostra indagine ha confrontato il prezzi di
ombrellone e due un ombrellone e due lettini in nove località
sdraio, da nord a sud d'Italia. Per godere di mare e sole ad Alassio,
Che cosa scegliamo in agosto (per una settimana dal 5 all'11) si
quando siamo al mare? devono spendere 230 euro. In più, alcuni
Trovaspiagge.it il degli stabilimenti liguri contattati ci tengono
portale per cercare la
spiaggia giusta
a sottolineare che: "Il numero massimo di
persone che può occupare l'ombrellone è
di 3 o 4, non di più". Con buona pace delle
famiglie numerose. Per risparmiare qualco-
sa ad Alassio non si può nemmeno tentare
di buttarsi sull'ultima fila perché il prezzo è
uguale in tutte le posizioni. A Lignano, sulla
costa opposta in Friuli Venezia Giulia, la si-
tuazione è diversa. Qui le prime file costano
di più, e il prezzo si riduce mano a mano che
si scelgono file più lontane dal mare. Tutta-
www.altroconsumo.it
 INCHIESTA
La spiaggia giusta

CARO OMBRELLONE, QUANTO COSTI

Gli stabilimenti balneari si pagano. In alcune località si può risparmiare qualcosa se ci si accontenta
di retrocedere nelle ultime file. Ma in alcuni posti il prezzo è uguale per tutte le posizioni.

OMBRELLONE E DUE
LETTINI, IN PRIMA FILA
In ogni località abbiamo contattato
Lignano tra i 10 e i 15 stabilimenti, distribuiti
nelle varie zone delle città. I prezzi
136 € medi si riferiscono al costo di un
ombrellone e due lettini in prima fila
per la settimana dal 5 all'11 agosto.
Rimini
116 €
Alassio Viareggio
230 € 201 € Senigallia
224 senza cabina, 125 €
235 con cabina

Alghero
133 €
Palinuro Gallipoli
145 € 179 €
156 euro con 308 euro a Punta
posto auto, 136 della Suina
senza posto. e Torre Pizzo

Taormina
e Giardini Naxos
167 €
110 euro a Mazzeo,
222 euro a Taormina centro

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 23

 INCHIESTA
La spiaggia giusta

via molti degli stabilimenti balneari sono in
mano alla stessa società "Lignano Sabbiado-
ro Gestioni S.p.A", una compagine sociale
che riunisce enti pubblici, consorzi tematici
e operatori privati. Questa società gestisce
una parte dell’arenile di Lignano Sabbiadoro
pari a circa duemila metri di fronte mare, 11
uffici spiaggia, seimila ombrelloni. L'offerta
tra un bagno e l'altro, dunque, si discosta di
poco, i servizi sono allineati e i prezzi uguali.
Chi vuole andare in spiaggia nel pezzo di
costa gestito da questa società, o si fa andare
bene stabilimenti appiattiti dalla mancanza
di concorrenza con servizi che vanno rimo-
dernati (ma che si pagano) o deve armarsi
di pazienza e bicicletta e cercare, a distanze
considerevoli, un bagno che offra qualcosa
di meglio. Di libertà, dunque, a volte ce n'è
meno di quella che sembra. Spostandoci
verso il centro Italia, si arriva a Viareggio.
Qui, come ad Alassio, non c'è possibilità
di risparmiare scegliendo una fila arretrata
perché il prezzo è uniforme: abbiamo chie-
sto a 13 stabilimenti della località toscana e
ombrellone e lettini si possono pagare da
un minimo di 154 euro fino a un massimo
di 300. Tuttavia a differenza di altri posti,
a Viareggio si può trovare spiagge libere al-
ternative. Passiamo al sud: a Gallipoli per
la solita settimana di agosto si spende circa
179 euro, con prezzi più cari nella costa sud
rispetto alla quella nord. Attenzione però a
non spostarsi verso le due riserve naturali
Punta della Suina e Torre Pizzo (ad accesso
limitato): qui si arriva anche a 315 euro per
la prima fila. Anche a Taormina e Giardini
Naxos meglio valutare bene prima la zona.
Nella costa di Taormina c'è una grande varia-
bilità di prezzi: da uno stabilimento all’altro,
a parità di fila, si può spendere quasi il triplo,
da un minimo di 98 euro fino a 280. Questo
dipende dalla zona, dalle caratteristiche del-
lo stabilimento e dal servizio offerto. I prezzi
sono più bassi a nord, si alzano nella zona
di Taormina: a Mazzeo la prima fila costa in
media 110 euro; a Taormina 222.
Ci piace libera e gratuita
Uno dei motivi per cui si sceglie la spiaggia
libera è economico: l'81% di chi frequenta
le spiagge libere ritiene che gli stabilimenti

Tutti al mare, ma lo stabilimento costa

Abbiamo chiesto alle persone che cosa scelgono quando vanno al mare. Il 40% di chi frequenta gli stabilimenti balneari
reputa essenziale l'assistenza ai bagnanti; il 33% un bar; il 9% un'area bambini.

Che tipo di spiaggia scegli? Come valuti il costo degli stabilimenti?

35% 3% Abbastanza economico
Attrezzata
a pagamento
36% Adeguato

34% 52% Abbastanza elevato

Libera
con servizi
9% Molto elevato

31%
Libera
% sul totale di persone che frequentano gli stabilimenti
non attrezzata

% sul totale di persone che frequentano le spiagge

24 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


balneari abbiano costi "abbastanza o molto
elevati". Così si pianta l'ombrellone in una
spiaggia libera e gratuita. Questa scelta la
fanno molte persone: secondo una nostra
indagine (svolta a maggio su un campione
di 646 persone distribuite su tutto il territo-
rio nazionale) solo il 35% di chi va al mare
in Italia va in uno stabilimento balneare a
pagamento, mentre il 34% degli intervista-
ti preferisce andare in una spiaggia libera
con servizi (bar, docce) e un altro 31% ama
le spiagge libere anche non attrezzate.
Soprattutto al sud: il 71% di chi vive in Meri-
dione o sulle isole sceglie la spiaggia libera
(attrezzata o no).
Il sito ti dice com'è il posto
A chi decide di passare le proprie vacanze
su una spiaggia libera diamo un consiglio:
informarsi prima sulla meta finale per non
avere brutte sorprese, scoprendo, per esem-
pio, solo alla fine di una passeggiata sotto
al sole cocente con bimbi al seguito, che la
spiaggia agoniata non è dotata di servizi. O
che non c'è un bar a distanza ragionevole
per comprare un litro di acqua fresca. Come
si può fare? Per verificare la qualità dell'ac-
qua di balneazione in Italia si può andare
sul portale acque del ministero della Salute
www.portaleacque.salute.gov.it e seleziona-
re “acque di balneazione". Per le altre infor-
mazioni, oltre alle guide viaggi e ai consigli
di chi ci è già stato, si può consultare il sito
Trovaspiagge.it. Qui si possono raccoglie-
re una serie di informazioni preziose sulle
spiagge di tante località turistiche italiane:
ci sono foto, descrizioni e poi qualità dell'ac-
qua, bandiere blu e meteo. Ma non solo: sul
sito si possono lasciare commenti e condivi-
derli con altri utenti, aiutandoli nella scelta.
L’89,9% delle acque
balneabili italiane sono
di qualità eccellente
Per molte persone sapere in anticipo se
una spiaggia ha la sabbia o gli scogli, se
c'è il bar o il bagno, se è adatta ai bimbi o
aperta ai cani è fondamentale. Il sito Tro-
vaspiagge.it può essere utile anche per
capire se in spiaggia è disponibile l'ac-
cesso per i disabili. Perché, c'è da vergo-
gnarsi ma è così, non è ancora assicurato
in tutti gli stabilimenti o spiagge libere.
Fare i recensori di spiagge, inserendo le pro-
prie valutazioni e i commenti sulle caratteri-
stiche del lido, può aiutare a sensibilizzare
anche su questo pezzetto di civiltà.
www.altroconsumo.it
INCHIESTA
La spiaggia giusta
PARTECIPA ANCHE TU
Trovaspiagge.it
Sabbia o scogli? Bar o pranzo al sacco? Su Trovaspiagge.it,
la nuova piattaforma di Altroconsumo, puoi trovare
informazioni e recensioni utili per le tue vacanze. E puoi
lasciare i tuoi commenti per aiutare gli altri nella scelta.
CONSIGLI PER LA SALUTE
I mari e le spiagge possono nascondere minacce e pericoli
per la salute. Eccone alcuni, tra i più frequenti.
RICCI I ricci solitamente vivono su portarsi all’ombra in un luogo
fondali rocciosi poco profondi, in ventilato. Se i sintomi sono forti
nicchie riparate scavate negli scogli. contattare la guardia medica.
Se si calpestano, le spine, che sono
fragili, si possono spezzare e MEDUSE Sono animali planctonici,
rimanere conficcate nella pelle. in prevalenza marini, il cui famoso
Sono dolorose e fastidiose, quindi è tocco non è per nulla piacevole.
consigliabile rimuoverle, meglio se Anche se non tutte le meduse sono
con una pinzetta o con un ago urticanti, alcune sono pericolose
sterile, cercando di non spezzarle. per l’uomo. Nella parte colpita
Consigli: se non si riesce a togliere compare un eritema molto
subito le spine bisogna provare, doloroso, simile a un’ustione.
dopo aver lavato e disinfettato la Consigli: sciacquare la zona della
zona colpita, a bagnarla con garze puntura con aceto o acqua di mare.
imbevute di acqua e aceto (che
scioglie i residui di spina). Oppure si
Consultare il medico se la puntura si
estende su una vasta area di pelle o
può provare con un impacco di se si sviluppano sintomi gravi.
pomata di ittiolo, che favorisce
l'espulsione delle spine. SOLE Per sdraiarsi al sole in tutta
sicurezza è necessario spalmarsi
ALGHE Determinate condizioni sempre la protezione solare. Anche
ambientali possono favorire con la crema, però, non bisogna
eccezionali fioriture di comunque esagerare con i tempi di
microrganismi vegetali già presenti esposizione ed è meglio indossare
nelle acque. Gli effetti delle tossine cappellino e occhiali. Consigli:
algali si manifestano con sintomi scegliere la protezione adeguata in
simili a quelli dell’influenza, a cui base al proprio fototipo e mettere la
possono affiancarsi dermatiti e crema ogni due ore e dopo il bagno.
congiuntiviti. Consigli: se si pensa di È importante anche spalmare la
essere stati colpiti da un'alga quantità giusta: per un adulto di
tossica, bisogna allontanarsi dalla corporatura media ogni volta va
riva, sciacquare molte volte bocca, usato l‘equivalente di circa sei
naso e occhi con acqua dolce e cucchiaini da té (circa 36 g).
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 25
 INCHIESTA
Prodotti per l'infanzia

IL NOSTRO
ESPERTO

Silvia Bollani
Test comparativi

Molti genitori acquistano di

Aiuto,
seconda mano o si scambiano i
prodotti necessari ai loro
bambini, compresi i seggiolini
auto, che spesso passano di
mano in mano. Il riciclo può

arriva un bambino!
comprometterne la sicurezza?

«Tutte le volte in cui si decide di

riutilizzare un prodotto che
serve per proteggere il
bambino da un rischio, come il
seggiolino per l'auto, o il casco Il termometro per il bagnetto? Inutile. Il fasciatoio,
per la bicicletta o per lo sci,
occorre prestare una invece, è fondamentale. Il tutto con un occhio al riciclo.
particolare attenzione alle L’esperienza di circa 600 famiglie.
condizioni dell'oggetto, perché
potrebbe essere troppo
di Simona Ovadia
usurato per garantire ancora
una buona efficacia. Per
esempio, un seggiolino che ha
subito in precedenza un

incidente potrebbe non
proteggere più in modo
ottimale.
Per questo, il mio consiglio è
quello di riutilizzare soltanto un
prodotto di cui si conosce il
vecchio proprietario e lo stato
di manutenzione. Se il
seggiolino ci viene prestato o
regalato da un amico, per
esempio, possiamo informarci
sulla sua "vita" passata, cosa
che non possiamo fare se lo
compriamo da uno sconosciuto
in un negozio di seconda mano.
I nostri test mostrano che per
avere una protezione ottimale
con un seggiolino nuovo, basta
acquistarne soltanto due
nell’arco della vita del bambino.
Scegliendo uno dei nostri
Miglior Acquisto, l'investimento
è di appena 26 euro l'anno».
L'
Italia, si sa, è un Paese che invecchia.
La media è di appena 1,3 figli a don-
na, una tra le più basse d’Europa.
Complice anche la crisi economica
degli ultimi anni, la curva demografica resta
purtroppo in sconfortante discesa: secondo
dati Istat, dal 2008 al 2017 le nascite sono
diminuite di 113 mila unità. In fondo è cosa
nota: avere un figlio costa. L’arrivo di un
bebè comporta sempre molti cambiamenti
e nuove necessità. Lo sanno bene le aziende
dei prodotti per bambini, che fanno a gara
per lanciare novità sfruttando le mode. Si va
dai prodotti ipertecnologici per i genitori 2.0
che vogliono godere di ciò che di meglio può
dare l’intelligenza artificiale, per chi ama il
design, per finire con i patiti della “puericul-
tura naturale” tentati dal riscoprire le tradi-
zioni di una volta. Ecco quindi che i negozi
per bambini sono invasi di giochi interattivi,
passeggini griffati e superleggeri, fasce in co-
tone bio per accogliere il bebè come fanno le
mamme delle tribù africane. Tutto questo è
davvero necessario? E soprattutto, è utile? A
ottobre 2017 abbiamo chiesto a 554 mamme
distribuite su tutto il territorio nazionale di
raccontarci la loro esperienza con il corre-
do dei loro figli di età da 0 a 6 anni. Non
c’è niente di più affidabile dell’opinione di
chi è già genitore per evitare sprechi, capi-
re cosa è essenziale e cosa invece non lo è
e soprattutto per scoprire che scambiarsi i
prodotti che non servono più, farli girare tra
parenti e amici o acquistarli usati, è un'abi-
tudine conveniente e una scelta ecologica.
Perché se ci sono prodotti che non si posso-
no passare o riutilizzare - per esempio i pan-
nolini usa e getta o i prodotti per la pulizia
del bebè - molti altri possono tranquillamen-
te avere più di una vita, anche perché non
di rado vengono utilizzati per un periodo di
tempo estremamente breve.
Al primo posto i prodotti da passeggio
Gli oggetti che più di ogni altro passano di
mano in mano sono quelli per il trasporto.
Dai marsupi alle fasce porta bebè, riutiliz-
zati da sei genitori su dieci, ai passeggini e

26 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 INCHIESTA
Prodotti per l'infanzia

In quanti usano prodotti di seconda mano?

Si parla sempre più spesso di economia circolare, tema centrale del nostro festival che si terrà
a Milano dal 28 al 30 settembre. Ma che cosa significa in concreto? Per esempio riutilizzare
e riciclare abiti e articoli per l'infanzia. Come hanno fatto queste famiglie.

riutilizzo dal figlio precedente Carrozzine e passeggini Fasce e marsupi Seggiolini auto
passato da amici o i parenti
comprato di seconda mano

Non temono l'usato

Sono tantissime le famiglie
che hanno dichiarato di usare
articoli di seconda mano. Per
passeggini, marsupi e
52% 60% 52%
seggiolini auto, sono la
maggioranza. Si sfrutta
principalmente l'eredità del
figlio maggiore, ma anche il
passamano di amici e parenti.
Tiralatte e biberon Vestiti Giocattoli
Sono molti meno, invece,
coloro che comprano nei
negozi di seconda mano.

22% 50% 41%

SCAMBIO, VENDO, COMPRO...

SCAMBIO CON I CONOSCENTI ACQUISTI ONLINE NEGOZI E MERCATINI

Nasce un bambino? Non c'è cosa più
semplice che "sfruttare" parenti e amici
con bambini più grandicelli per recuperare
ciò che serve da chi non ne ha più bisogno.
L'importante, per innescare un circolo
virtuoso perpetuo, è quello di fare
altrettanto con chi verrà dopo.
La rete è una fonte inesauribile per chi vuole
fare shopping, anche nel mondo dell'usato.
Ed è un sistema facile e veloce per mettere
in vendita ciò che non serve più, ottenendo
un'ottima visibilità. L'impegno è minimo:
basta caricare una foto e una breve
descrizione su uno o più siti di annunci.
Per acquistare e rivendere oggetti usati si
può anche andare direttamente in un
negozio dedicato o in un mercatino. Il
vantaggio, a fronte di una maggiore perdita
di tempo, è che si può visionare dal vero
l'oggetto. La vendita non è più tra privato e
privato, ma attraverso un intermediario.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 27

 INCHIESTA
Prodotti per l'infanzia

I PRODOTTI MENO UTILI carrozzine, usati di seconda mano dal 52%

degli intervistati, questi prodotti sono spesso
Secondo l'esperienza delle intervistate che li hanno avuti, passati dai fratelli maggiori, recuperati da
questi sono i prodotti di cui, più di altri, si può facilmente fare a meno . parenti o amici, o acquistati usati. Il moti-
vo? Sono cari e si usano per poco tempo,
cosa che permette di trovarli in ottimo stato
1  Marsupio 2  Tiralatte manuale anche se non sono nuovissimi. Passa da un
bambino all'altro anche l'abbigliamento: un
Il marsupio è Le mamme genitore su due dichiara di utilizzare vestiti
l'oggetto che intervistate hanno di seconda mano, soprattutto in presenza
convince meno le trovato più utile il di più figli.
nostre intervistate. tiralatte elettrico
rispetto a quello a Un cerchio che si chiude
pompa manuale. Tra chi si fa prestare gli oggetti dagli amici a
chi acquista di seconda mano, c'è anche chi
a sua volta rimette in circolazione ciò di cui
3  Pannolini lavabili 4  Pedana non ha più bisogno. Come? La maggior parte
per passeggino dei genitori regala gli oggetti non più neces-
sari a parenti e amici: passeggini e carroz-
zine vengono ceduti una volta su due (solo
Ecologici, ma La pedana il 28% degli intervistati li tiene); quasi sei
evidentemente collegata al intervistati su dieci cedono anche il seggio-
non troppo passeggino per lino auto. Per non parlare dell'abbigliamen-
apprezzati dalle portare i fratellini to, che una volta cresciuto il bambino viene
nostre intervistate. maggiori non regalato agli amici due volte su tre. Un altro
convince. modo molto diffuso per svuotare gli armadi
è quello di donare agli enti caritatevoli: il
29% dei genitori, per esempio, ha l'abitudine
5  Termometro 6  Aspiratore di dare in beneficenza i giocattoli inutilizzati.
auricolare nasale a pile
Il temometro da Le mamme Abiti e articoli
orecchio è
considerato meno
ritengono più utili i
modelli manuali, per l'infanzia passano
utile di quello
digitale classico.
che funzionano con
una pompetta o a
sempre più spesso
bocca. di mano in mano

7 Fascia portabebé 8  Termometro Ancora poco diffusa, invece, la consuetudine

per il bagnetto a rivendere ciò che non serve più: solo un
quarto delle mamme ha rivenduto almeno
un tipo di prodotto, con una preferenza per
Non conquista le Diverse mamme il canale diretto dell'annuncio privato attra-
nostre intervistate, consultate verso la rete (17%) rispetto alla vendita nei
sebbene sia un ritengono che si negozi dell'usato (10%).
prodotto molto di possa fare a meno
moda tra le di questo oggetto. Gli oggetti più utili
neomamme. Basta immergere Abbiamo chiesto ai genitori di elencarci i
un dito. prodotti che nella loro esperienza sono stati
davvero utili. Ai primi posti sono presenti i
principali prodotti per il cambio del bebè:
9  Giostrina 10  Vaschetta verticale pannolini usa e getta; fasciatoio; salviettine
umidificate; borse specifiche per il cambio;
crema contro le irritazioni. Trovano molto
Bella ma non Ha una forma "a
utili anche alcuni accessori per la sicurez-
sempre secchiello" per
za, come i cancelli anticaduta da installare
considerata utile, la accogliere meglio il a ridosso delle scale e le sponde per il letto.
giostrina mobile da neonato. Ma non Infine, alcuni accessori più marginali ma
appendere sulla entusiasma le sempre considerati di una certa utilità: la
culla. mamme. luce notturna, l'aerosol e lo sgabellino per
arrivare al wc o al lavandino.

28 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

Come contenere la spesa? Riciclando
L’Osservatorio nazionale Federconsumatori
ha stimato che la spesa media per mantene-
re un bebè per il primo anno di età va da
un minimo di 7.100 euro a un massimo di
15.200 euro. Un'emorragia di denaro che
può essere facilmente contenuta recupe-
rando e riutilizzando articoli per l'infanzia
di seconda mano. Per farlo, oltre al classi-
co passamano tra parenti e amici, ci sono
molte altre soluzioni e in questo la rete
è sicuramente un'ottima alleata, perché
permette di mettere in vetrina e rivendere
con grande facilità ciò di cui non si ha più
bisogno. Così come permette di trovare e
acquistare tanti oggetti di seconda mano.
Il punto di partenza è sicuramente la pub-
blicazione o la ricerca sulle piattaforme di
annunci generici come Subito.it o Kijiji.
Un'altra opzione è il marketplace di Face-
book, in cui è possibile avere informazioni
più precise sul venditore o sul compratore
accedendo al loro profilo personale e dove
da subito vengono mostrati oggetti compa-
tibili con i nostri interessi.
Esistono poi alcuni portali specifici di an-
nunci dedicati alla compravendita di oggetti
per bambini, come babysharing.com. Anche
in questo caso la compravendita avviene da
privato a privato.
Poi ci sono i classici mercatini dell'usato,
negozi in cui si possono trovare oggetti di
seconda mano scontati mediamente del 50%
rispetto al costo di partenza e dove si posso-
no lasciare i propri oggetti in conto vendita.
In questo caso la transazione non avviene tra
privato e privato ma con l'intermediazione
di un terzo che prenderà una percentuale
sulla vendita, ma che garantirà una vetrina
al prodotto e farà da garante sulle buone
condizioni dello stesso. Tra i più conosciu-
ti, che hanno anche una vetrina online, ci
sono secondamanina.it (70 punti vendita
in tutta Italia) e babybazar.it. Altra possibi-
lità, lo scambio in rete: su armadioverde.it,
per esempio, permette di cedere vestiti e
acquisire punti utili per fare altri acquisti sul
sito. Infine, un altro classico sistema per non
sprecare e fare del bene è quello di rivolgersi
ai mercatini delle onlus o delle parrocchie,
che utilizzano il ricavato per beneficenza.
PER SCEGLIERE BENE
www.altroconsumo.it/mamme-e-bimbi
Sul nostro sito un'intera sezione è dedicata ai
prodotti per la prima infanzia. Dai seggioloni, ai
pannolini trovate le nostre classifiche e i consigli
per acquisti utili.
www.altroconsumo.it
GENITORI ANTISPRECO
All'arrivo di un figlio c'è chi non si fa prendere dalla frenesia
dello shopping. Dai giocattoli al corredo, questi genitori
hanno riutilizzato molto e comprato poco.
1
Elena Bonino, mamma di un bimbo di 4 anni e di una bimba di 10
mesi. Per la nostra famiglia è naturale cercare di riutilizzare gli oggetti ed
evitare gli sprechi. Fa parte in generale della nostra scelta di vita anche in altri
ambiti. Non c'è stato quasi neanche bisogno di chiedere: quando amici e
parenti hanno saputo della gravidanza siamo stati letteralmente sommersi di
vestiti e oggetti usati da altri ma in
perfetto stato. Mio fratello, per
esempio, mi ha passato passeggino,
ovetto e carrozzina che a lui non
servivano più. Anche la culla l'ho
recuperata da chi non ne aveva più
bisogno. Direi che alla fine non ho
comprato quasi nulla. E faccio lo
stesso per gli altri: quando non uso più
qualcosa lo metto via in attesa che
possa tornare utile a un altro bambino.
Un oggetto indispensabile?
Le spondine per il letto. Ne ho diverse
sparse per casa e mi permettono di
lasciare il bebè sui diversi letti e divani
senza preoccuparmi che cada.
E uno di cui si può fare a meno?
L'omogeneizzatore per le pappe.
L'avevo chiesto convinta che
potesse tornarmi utile ma poi non
l'ho mai utilizzato.
2
Stefano Scaglio, papà di una "banda" di 4 ragazzi dai 5 ai 13 anni.
Lavoro per una cooperativa che recupera oggetti di seconda mano e li
rivende nei suoi negozi. Sono quindi abituato ad avere a che fare con il
riciclo e non mi è sembrato affatto strano applicare questo modello anche
all'interno delle mura domestiche. Poi, avendo quattro figli, il riuso è un po' una
scelta obbligata: tutto ciò che è passato dalle nostre mani, come per esempio il
passeggino o il seggiolino per l'auto, è stato davvero sfruttato fino all'ultimo. Grazie
al mio lavoro riesco anche a trovare vere e proprie chicche. Per Natale, per
esempio, ho regalato a mio figlio una pista elettrica Polistil per le automobiline che
ho trovato esposta nel
mercatino della cooperativa.
Era usata ma in ottimo stato,
bellissima.
Un oggetto indispensabile?
Beh, le cose classiche, come il
passeggino e il seggiolino auto.
E uno di cui si può fare a
meno? Non saprei dirle. Non
siamo una famiglia
particolarmente propensa agli
acquisti di gadget come
scaldabiberon o altro. Ci
siamo sempre limitati
all'essenziale, senza
particolari sofferenze o
mancanze.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 29
 GUIDA PRATICA
Sicurezza in bici

Sulla buona strada

La due ruote fa bene a noi e all'ambiente: ci aiuta a tenerci in forma, non inquina,
si parcheggia facilmente e non fa rumore. A noi sta usarla senza correre rischi.
di Natalia Milazzo

B
icicletta, che passione! Chi inizia ad
usarla non smetterebbe più: l'eb-
brezza della libertà, attraversare il
centro della città ignorando i divieti
imposti alle auto, legarla proprio davanti al
cinema, vagabondare per i sentieri di parchi
e giardini... sono autentici godimenti. Per un
ciclista convinto (come chi scrive), rientrare
in un ingombrante, inquinante e puzzolen-
te scatolone di metallo, che si incastra nel
traffico e non si sa mai dove parcheggiare,
è poco meno di una tortura.
Tuttavia, non nascondiamo una dura veri-
tà: la bicicletta è il mezzo, statisticamente
parlando, più pericoloso. Peggio anche del-
la moto, che pur terrorizza tante mamme
di adolescenti. E quindi, da una parte non
smettiamo mai di chiedere più attenzione da
parte delle amministrazioni pubbliche: più
piste ciclabili (in aumento nelle città italiane,
ma sempre poche), migliore segnaletica, cir-
cuiti protetti, maggiore manutenzione delle
strade (pensiamo ai terribili pavè e ai binari
del tram, flagello dei ciclisti urbani), traffico
più controllato.
Detto questo, buona parte della sicurezza
è nelle mani stesse di chi va in bici. In que-
sta pagina indichiamo cinque regole da non
dimenticare. Sono fondamentali, ma non è
tutto qui. La sicurezza inizia con una buo-
na manutenzione del mezzo. Nella pagina
a fianco elenchiamo l'equipaggiamento ob-
bligatorio: in questo caso esserne sprovvisti
comporta una multa. Andare oltre, utiliz-
zando sempre anche il casco (per ora non
obbligatorio, neanche per i bambini) può
salvare la vita.
Prima di utilizzare la bici, è bene anche
dare una controllata generale, meglio se
con l'aiuto del ciclista: i freni funzionano
a dovere? I pneumatici non sono troppo
lisci, rischiando così di far perdere sta-
bilità al mezzo? Il campanello squilla?
Quando si pedala per le città o le strade ex-
traurbane, infine, meglio ricordare che la
libertà concessa a chi va in bici non implica
la liceità di trascurare il Codice della strada:
andare sui marciapiedi o contromano può
costare una multa a partire da 163 euro; non
tenere la destra come minimo 41 euro; circo-
lare sulle strisce pedonali almeno 25 euro.

CINQUE COSE DA NON FARE

Per tutelare la tua sicurezza ed evitare multe, ricorda che alcuni comportamenti - anche se molto comuni
- sono vietati. Oltre al rischio di farti male, potresti anche prendere una multa.

Viaggiare affiancati Portare un passeggero Portarsi dietro il cane

Solo in città, purché senza creare Vietato portare in bicicletta una persona È vietato sia tenere il cane al guinzaglio
intralcio, al massimo in due. Fuori città è di età superiore agli otto anni, in qualsiasi sia lasciarlo correre di fianco alla
ammesso solo se uno è un bambino. modo la si porti (portapacchi o in canna). bicicletta. Meglio anche per lui.

30 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


L’EQUIPAGGIAMENTO OBBLIGATORIO
LUCI
Luce anteriore bianca/gialla e luce
posteriore rossa. A dinamo non vanno
bene, perché deve poter restare
accesa anche quando la bici è ferma.
CATARIFRANGENTI
Catarifrangente rosso posteriore e
catarifrangenti gialli da applicare sia sui
raggi sia sui pedali.
CAMPANELLO
Ricordarsi di verificare regolarmente
che funzioni bene.
GIUBBINO CATARIFRANGENTE
Quando è buio (da mezz’ora dopo il
tramonto a mezz’ora prima dell'alba)
sulle strade extraurbane e in tutte le
gallerie (anche in città).
Due bambini sulla stessa bici
In bici si possono portare bambini di età
inferiore agli otto anni, soltanto sugli
appositi seggiolini, ma solo uno alla volta.
www.altroconsumo.it
Telefonare mentre si pedala
È consentito telefonare solo usando un
auricolare (singolo): entrambe le mani
devono essere tenute sul manubrio.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 31
GUIDA PRATICA
Sicurezza in bici
IL NOSTRO
ESPERTO
Silvia Bollani
Test comparativi
Per garantire meglio la
sicurezza, è consigliabile
adottare anche alcuni
accessori non obbligatori. In
primo luogo il casco.
«Un casco da bici omologato,
della misura giusta e ben
allacciato protegge dal rischio
di traumi cranici in caso di
caduta. Purtroppo, in Italia è
un'abitudine poco consolidata:
da una nostra inchiesta di un
paio di anni fa risultava che solo
il 18% dei ciclisti lo usa
regolarmente e ben il 60%
dichiara di non usarlo mai».
Non sarebbe il caso di renderlo
obbligatorio?
«Sicuramente per i bambini,
che sono più a rischio, sia per la
conformazione fisica sia per il
maggior rischio di cadute. Per
esempio il casco da sci è stato
reso obbligatorio sotto i 14
anni, e in seguito si è diffuso
anche tra gli adulti. Abbiamo
lanciato un sondaggio online
sull'obbligatorietà del casco da
bici: chi vuole partecipare lo
trova sul nostro sito, nella
sezione "Auto e moto"».
Quali altri accessori non
obbligatori sono utili?
«Tutto ciò che ci consente di
vedere meglio ed essere noi
stessi più visibili: quindi lo
specchietto retrovisore, da
fissare preferibilmente a
sinistra. Inoltre, ulteriori luci,
catarifrangenti ed elementi
riflettenti che rendano il ciclista
visibile al buio: fermapantaloni,
bande riflettenti e simili».
 A PRIMA VISTA
A cura di Natalia Milazzo
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o tablet. La confezione della penna comprende
anche il cavetto USB per caricarla e una cartuccia di “Fatto con verdure
inchiostro di ricambio. Abbiamo provato la penna e ed erbe aromatiche”,
dobbiamo dire che funziona. Il testo scritto a mano
si può anche poi trasformare in caratteri stampati.
dice la pubblicità
del nuovo
IL NOSTRO PARERE Il sistema è facile da usare e insaporitore. Ma in
funziona bene, ma è decisamente costoso. La vera
domanda è: siamo sicuri che ci serva? etichetta, l’estratto
di verdura risulta
lo 0,9%. E il secondo
ingrediente è il sale.

Pulire è sufficiente
NAPISAN Salviette per la casa igienizzanti 2,99 €
La pubblicità, come sempre, insiste sulla
necessità di non limitarsi a pulire, arrivando
a sostenere che passare una normale
spugnetta non è tanto meglio che sfregare
per la cucina un pezzo di carne di pollo cruda.
In realtà il rischio da contaminazione della
carne cruda esiste ed è davvero da evitare,
mentre pulire le superfici con una normale
spugnetta e un detergente va benissimo.
È inutile sforzarsi di disinfettare gli ambienti:
i temuti batteri (che il nostro organismo è
attrezzato per affrontare) riprendono quasi
subito a moltiplicarsi e l’unico risultato è di
aggiungere all’ambiente una sostanza nociva
in più, dannosa sia per i batteri cattivi sia per i
batteri buoni.
IL NOSTRO PARERE Le nostre case non
hanno bisogno di essere disinfettate, pulirle
con un prodotto normale è preferibile.

32 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

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La caratteristica particolare di questo Ottiene un punteggio di qualità molto alto

modello, che raggiunge un punteggio globale
di qualità di tutto rispetto (74/100), è di
essere controllabile attraverso una app da
scaricare sullo smartphone. Attraverso l’app
si può spegnere o accendere, impostare
il funzionamento in raffrescamento o
riscaldamento, regolare la temperatura
dell’ambiente e il flusso d’aria.
(84/100), dovuto a una serie di giudizi ottimi
in tutte le funzioni principali: raffrescare, ASCIUGATRICI
riscaldare, deumidificare. Non è gestibile Alla prova efficacia e consumi,
con app, ma si può programmare attraverso per scegliere la migliore
il timer, in modo da farlo partire poco prima e più conveniente.
del rientro a casa. L’unico punto debole è la
specifica funzione di raffrescamento collegato
alla deumidificazione.

IL NOSTRO PARERE Il vantaggio principale del modello regolabile

tramite app è che lo si può attivare pochi minuti prima di rientrare a
casa, anche se l’orario di rientro non è prevedibile. Se si hanno più
apparecchi, inoltre, è comodo gestirli tutti attraverso lo smartphone.

FIFA World Cup Gratis

Nonostante la delusione per l’esclusione dell’Italia
dai mondiali, arrivati alla fase finale saranno in molti a SMARTPHONE
voler seguire comunque l’evento. Un buon supporto a Gli ultimi modelli alla prova, anche
questo spettacolo lo forniscono le app ufficiali della FIFA, per capire se c’è veramente una
disponibili gratis per iPhone e Android. 2018 FIFA World qualità maggiore in quelli
Cup Russia è l’app principale per vedere risultati e news molto più costosi.
(purtroppo queste ultime in cinque lingue tra cui manca
l’italiano). Altre app, sempre di Fifa, aggiungono un tocco
ludico: il Match predictor è adatto a chi pensa di prevedere
i risultati, mentre Panini sticker album è la versione digitale
del caro vecchio album di figurine, perfetto per i nostalgici.

IL NOSTRO PARERE Ormai è una tendenza consolidata:

in occasione di grandi eventi sportivi viene sempre
pubblicata l’app ufficiale. La qualità è variabile, ma in
generale si tratta di simpatiche aggiunte che permettono
di seguire meglio l’evento in questione.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 33

COME TESTIAMO
E VALUTIAMO
Marche e modelli sono selezionati
in modo da coprire il più possibile il
mercato. Tutti i campioni sono
acquistati nei normali punti
vendita, inviati ai laboratori e
testati in forma anonima.
Svolgono le prove laboratori ed
esperti indipendenti da qualsiasi
tipo di interesse commerciale.
In tabella la qualità è indicata con un
numero di stelle, da uno (pessimo)
a cinque (ottimo). La qualità globale

SFATIAMO LE
è espressa da una valutazione in
centesimi. Se un prodotto non
supera le nostre prove di sicurezza
o ha gravi problemi di conformità, il
giudizio globale è sostituito da
questo simbolo:
Il colore blu scuro nelle tabelle
indica i prodotti di qualità globale

ottima, il blu chiaro di qualità buona,
il grigio chiaro di qualità media, il
grigio scuro di qualità bassa.
MIGLIORE DEL TEST
Migliore qualità globale del test,
a prescindere dal prezzo
I
Diciotto mozzarelle l negoziante di Paestum trapiantato
a Milano ha l’aria contrita di chi sta
di latte bufalino, per commettere un sacrilegio e ne
è consapevole. Dai contenitori di
Dop e non, alla prova polistirolo bianchi che gli sono stati
appena consegnati estrae le confezioni di

MIGLIOR ACQUISTO
del laboratorio mozzarella di bufala campana e le ripone
nervosamente nel banco frigo. Qualcuno
Qualità globale buona e il prezzo
o il costo d’uso più conveniente
e degli assaggiatori gli chiede cosa c’è che non va e lui sbotta:

MIGLIOR PREZZO
Qualità globale media e un prezzo
o costo d’uso particolarmente
conveniente
MEGLIO EVITARE
Il prodotto ha gravi problemi di
conformità o di sicurezza
Migliaia di prodotti e
aggiornamenti continui
su www.altroconsumo.it
esperti. «Il frigorifero la mozzarella di bufala
non lo dovrebbe proprio vedere. Pure i
sassi sanno che così la sto ammazzando.
di Matteo Metta
Però se non lo faccio sono fuorilegge
e a rischio multe». E raccomanda di
tenerla a temperatura ambiente una volta
acquistata e portata a casa. «Anche se la
mangiamo domani?» chiede una signora
col barboncino. «E perché no? Domani è
ancora più buona» risponde lui. Sarebbe
però sbagliato starlo ad ascoltare, perché
se è vero che al Sud ci si può permettere
di fare i puristi e seguire alla lettera la
tradizione — che prescrive di tenere la
mozzarella nel suo liquido semplicemente

www.altroconsumo.it

BUFALE
in un luogo fresco, e di consumarla
immediatamente o al massimo entro un
paio di giorni dalla data di produzione —
al Nord, o comunque lontano dai luoghi
produttivi, questo non è possibile.
Sulla perla del Sud scende il gelo
Per tutelare la salute dei consumatori,
la mozzarella di bufala viaggia su mezzi
refrigerati e le rivendite devono tenerla in
banchi frigo. Se una volta a casa si tiene
a temperatura ambiente, si interrompe
la catena del freddo, e la mozzarella
comincia a deteriorarsi. A meno che non
la si metta a tavola in giornata, bisogna
tenerla in frigorifero. Fondamentale è
che al momento della consumazione
la mozzarella di bufala venga portata a
circa 18 °C, cioè alla temperatura ideale
di assaggio, quella in cui la perla del
Sud è capace di esprimere al meglio
la sua bontà, sempre che ne sia dotata
in partenza. Sulla temperatura della
mozzarella di bufala si è fatto sempre
www.altroconsumo.it
un gran parlare, ma mai se n’è discusso
e battibeccato tanto come negli ultimi
tempi. I piccoli caseifici consacrati
alla tradizione e al consumo locale
concepiscono solo l’utilizzo di latte intero
crudo. Per loro, una volta prodotta, la
mozzarella, come fosse un batuffolo
caldo va protetta dalle basse temperature
di una macchina refrigerante, pena
il declassamento a prodotto da
preparazione alimentare: per la serie, da
principessa della tavola a mozzarella in
carrozza. Al contrario, i produttori più
grandi — soprattutto quelli che hanno un
giro d’affari nazionale e internazionale
— non solo utilizzano latte di bufala
trattato termicamente o pastorizzato, cosa
consentita dal disciplinare di produzione
della mozzarella di bufala campana Dop,
ma vorrebbero addirittura che fosse dato
per legge il via libera al congelamento
della mozzarella. Ciò metterebbe al riparo
dai possibili problemi di disponibilità
del latte in alcuni periodi dell’anno,
TEST
Mozzarella di bufala
IN SINTESI
La proposta del
Consorzio di congelare
la mozzarella di bufala
campana Dop
Il test su diciotto
mozzarelle di bufala, di
cui tre non Dop (inserite
perché nella grande
distribuzione sono
vendute assieme).
La mozzarella di
bufala ideale e i consigli
dell’esperta
47 milioni
Sono i chili di mozzarella di bufala
campana Dop prodotti nel 2017
(+6,4% rispetto al 2016), un terzo
dei quali vengono esportati.
I primi destinatari sono Francia
(28% dell’export), Germania
(24%) e Regno Unito (13%)
9,90€
È il prezzo più basso al quale abbiamo
acquistato un chilo di mozzarella
di bufala campana Dop (Eurospin).
Quello più alto è di 21,80 € (biologica)
+20%
La mozzarella di bufala
è più grassa del 20% rispetto alla
classica mozzarella vaccina.
Ed è anche più calorica: 267 kcal
contro 23 , cioè il 14% in più
15€
È il prezzo medio di un chilo
di mozzarella di bufala, il 57 %
in più rispetto alla mozzarella
di latte vaccino, il cui prezzo
medio è di 9,50 euro
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 35
 TEST
Mozzarella di bufala

in particolare in estate quando la sua
produzione cala e il prezzo si impenna,
mentre la richiesta cresce. Ma soprattutto
perché la mozzarella congelata garantisce
trasporti all’estero più facili ed economici.
«Quindi, la soluzione è fare la mozzarella
tutto l’anno, congelarla e venderla quando
serve» denuncia uno dei produttori meno
allineati, il casaro Ferdinando Cozzolino,
fornitore di mozzarella di bufala del
Quirinale. Che a favor di stampa rincara la
dose: «Se mangi una mozzarella con latte
appena munto di bufale ben alimentate, è
fantastica. Già refrigerata ventiquattr’ore
non è più la stessa cosa. Si immagini
congelata».
Differenza tra artigianale e industriale
Se sulla mozzarella “frozen” la polemica
infiamma, mettere in frigo la mozzarella,
come si è detto, è una necessità. E non
cambia se a venderla è un punto vendita
della grande distribuzione, come nel caso
di sedici prodotti su diciotto presenti
nel nostro test, oppure un negozio
monomarca (lontano dal caseificio), come
nel caso delle due mozzarelle di bufala
da noi acquistate presso due catene di
negozi specializzati: “La Contadina” e
“Fattorie Garofalo”. Ma cosa distingue
una mozzarella “artigianale” venduta in
loco dai caseifici da una “industriale” che
si acquista al supermercato, se entrambe
riportano il marchio Dop?
Dal punto di vista degli ingredienti non
c’è alcuna differenza, perché entrambe
devono rispondere ai requisiti del
disciplinare della mozzarella di bufala
campana Dop, cioè a denominazione di
origine protetta, marchio riconosciuto nel
1996. Allora perché la prima dura pochi
giorni e la seconda 15-20 giorni? Questo
è possibile perché durante il processo
produttivo vengono adottati specifici
accorgimenti tecnologici e soprattutto
perché le mozzarelle destinate a un
mercato non locale, come quelle del
nostro test, sono sottoposte sin da subito a
refrigerazione.
Che il vero cruccio legato alla mozzarella
di bufala resti sempre e comunque
quello della temperatura si può capire
anche solo confrontando le etichette: ci
sono produttori che indicano un range
ottimale di conservazione «tra 0 e 4 °C»,
chi invece «tra 4 °C e 8 °C», e chi si tiene
più largo, consigliando temperature
«tra 0 e 8 °C». Una bella differenza. In
generale sulle etichette si può dire che
riportano tutte i dati obbligatori per legge:
abbiamo premiato soprattutto quelle che
danno informazioni più complete. Per
esempio Spinosa è tra i produttori che
riportano anche consigli sulle modalità
di conservazione: «Dopo l’apertura
conservare nel proprio liquido di governo
in frigo e consumare entro due giorni».
Peccato che nessuna etichetta segnali
la data di produzione, un’informazione
particolarmente utile per la mozzarella.
È tutto latte di bufala?
Intorno alla mozzarella di bufala, si sa, si
affollano mille dubbi. Dubbi che spesso
spianano la strada a vere e proprie psicosi,
come quella scatenatasi nel 2008, quando
scoppiò lo scandalo diossina, che, alla
luce dei controlli ufficiali, finì in una bolla
di sapone. Chi poi non si è mai chiesto
se il latte di bufala venga allungato con
quello vaccino? Un dubbio legittimo,

PREZZI TIPO RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE %
in euro min - max

Composizione

Microbiologia
A confezione

(aprile 2018)

Formato (g)
medio al kg

Genuinità

Assaggio
Etichette

Mozzarella di bufala
In euro

F PONTE REALE Campana DOP biologica 2,49 - 2,95 21,80 125 C B C A B 68

F SPINOSA Campana DOP 2,89 - 3,00 14,60 200 B B C A B 68
F CARREFOUR Campana DOP 2,35 - 2,55 12,50 200 C C C A B 66
FATTORIE GAROFALO Campana DOP 3,50 - 4,50 16,50 250 C B A A C 61
LUPARA Campana DOP 3,45 - 4,49 12,80 300 C B C A C 61
OH MIO BIO di latte di bufala da agricoltura biologica 1,99 15,90 125 B C C A C 61
REGGIA (MD) Campana DOP 2,49 9,96 250 C B C A C 59
TENUTA DEI GUITTI di latte di bufala 3,29 - 3,99 14,60 250 B B C A C 59
SAPORI E DINTORNI (CONAD) Campana DOP 2,95 - 3,85 16,80 200 C B C A C 58
VALLELATA Campana DOP 2,19 - 3,05 14,55 180 C B B A C 56
MANDARA di latte di bufala 2,95 - 3,49 16,50 200 B B D A C 56
PETTINICCHIO Campana DOP 2,72 - 3,79 16,40 200 B B C A C 55
FIOR FIORE (COOP) Campana DOP 2,99 - 3,28 15,80 200 B B C A D 50
LA CONTADINA Campana DOP 3,50 - 4,10 15,50 250 B C B A D 49
TERRE D’ITALIA Campana DOP 4,19 - 4,39 14,30 300 B C B A D 48
PASCOLI ITALIANI (EUROSPIN) Campana DOP 0,99 9,90 100 C B D A D 46
PUNTO VITALE Campana DOP 3,99 16 250 B C C A D 45
FRANCIA Campana DOP 1,59 - 1,98 14,30 125 B B C C B 40

Risultati completi su www.altroconsumo.it/mozzarella-di-bufala qualità buona qualità media qualità bassa

36 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 TEST
Mozzarella di bufala

LA NOSTRA SCELTA: visto che fu proprio questa la ragione

che portò nel 2010 al commissariamento
MOZZARELLA DI BUFALA del Consorzio di tutela della mozzarella
di bufala da parte del ministero delle
Politiche agricole. Sembra però che la
lezione sia servita: in tutti i campioni
del test il laboratorio ha trovato latte di
68 QUALITÀ
BUONA
bufala al 100%. In generale i parametri
che riguardano la “genuinità” del prodotto
PONTE REALE hanno dato risultati molto confortanti.
Campana DOP biologica Non è stata riscontrata la presenza di
latte in polvere, né quella di “inibenti”,
cioè residui di antibiotici o di altri farmaci
2,49 - 2,95 € (confezione da 125 g) eventualmente somministrati alle bufale.
PRO Tra le più gradite nelle prove di assaggio, Abbiamo verificato anche che non
in particolare per le note di burro e yogurt. fosse stata usata “cagliata congelata”.
Bene nelle analisi di laboratorio. Si tratta di un semilavorato che
CONTRO Ha un prezzo decisamente sopra la garantisce indubbi vantaggi economici
media. Etichetta da migliorare. ai produttori, a discapito della genuinità
IL NOSTRO PARERE Il nostro primo Migliore della mozzarella. Se però il suo uso è
del Test è un prodotto di buona qualità, che pur generalmente consentito nei formaggi
non raggiungendo risultati eccelsi si fa senza denominazione d’origine, non lo è
comunque apprezzare. invece nel caso della mozzarella di bufala
campana Dop, dato che il disciplinare
non lo prevede. Si tratterebbe di una
frode, che fortunatamente non comporta
68 QUALITÀ
BUONA
alcun rischio per la salute. In gioco,
infatti, ci sono la qualità del prodotto
SPINOSA e il rispetto del disciplinare, che deve
essere sacrosanto. Solo in un caso, quello
Campana DOP della mozzarella di bufala campana Dop

2,89 - 3,00 € (confezione da 200 g)

PRO Apprezzata dagli esperti assaggiatori,
che ne hanno sottolineato la ridotta acidità e le
note di latte fresco, burro e muschiato. Perché si forma la “crepa”
CONTRO Qualche neo nei risultati delle analisi
di laboratorio, nel complesso buone.
IL NOSTRO PARERE Ha un prezzo in linea con
quello medio dei prodotti del test. Il nostro
secondo Migliore del Test è un buon prodotto
con un’etichetta particolarmente completa.

66 QUALITÀ
BUONA

CARREFOUR
Campana DOP
2,35 -2,55 € (confezione da 200 g)
PRO È nella rosa dei quattro prodotti che
hanno ricevuto le valutazioni più alte dal panel
di esperti assaggiatori.
CONTRO Presenta un valore di sale tra i più
alti del test. Etichetta da migliorare. I segni del tempo si manifestano anche sulla
“pelle” della mozzarella di bufala. Più perde
IL NOSTRO PARERE Il nostro Miglior
freschezza, più la pellicola porcellanata che la
Acquisto è di buona qualità e ha un prezzo
avvolge perde tono e tende a sfaldarsi. L’intera
concorrenziale, superato per convenienza
struttura della mozzarella si altera. L’unione di
solo dai prodotti venduti nei discount. questi due effetti arriva a produrre vere e proprie
crepe sulla superficie, come in questo caso.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 37

 TEST
Mozzarella di bufala
Quali caratteristiche può
vantare una mozzarella di
bufala degna di questo nome?
«Iniziamo dagli aspetti
esteriori, i primi che valutiamo
durante le prove di assaggio. La
mozzarella di bufala perfetta ha
una forma ovoidale abbastanza
regolare. La pelle, cioè la
pellicola esterna, appare lucida,
di un bianco quasi porcellanato.
La pelatura deve essere
assente o minima: per valutarlo
basta strisciare il dito sulla
superficie della mozzarella e
vedere se si screpola, in gergo
diciamo “pela”. Questo difetto
è tanto più evidente quanti
più giorni passano da quello di
produzione della mozzarella».
Al taglio è bene che ci sia la
classica goccia di siero?
«Sì, ma non deve essere
eccessiva, nel senso che non
deve formarsi un laghetto
nel piatto, altrimenti significa
che la mozzarella non ha la
struttura e l’elasticità giuste.
In questo caso è destinata
a seccarsi. Quanto alle
caratteristiche gusto-olfattive,
devono avvertirsi note di latte,
burro fresco, yogurt, panna e
un che di muschiato».
Perché di muschio?
«È una peculiarità dei
formaggi freschi prodotti dal
latte di bufala, e in particolare
della mozzarella di bufala. Si
potrebbe interpretare come
un mix di note animali e
vegetali, in cui quelle vegetali si
caratterizzano per un sentore
tipico del sottobosco».
38 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
INTERVISTA
MARIA
SARNITANO
VICEPRESIDENTE ONAF
Organizzazione nazionale
assaggiatori di formaggi
In alcune mozzarelle il sale si
sente di più. È un pregio?
«No, direi un difetto. Significa
che nel cosiddetto “liquido di
governo” è stato usato troppo
sale, oppure che potrebbe
esserci stato un preventivo
passaggio in salamoia. In
generale, la mozzarella di bufala
ha una sapore equilibrato tra
dolce e salato, la presenza
di acidità è modesta (e
aumenta quando invecchia),
e l’amaro è assente. In bocca
è mediamente solubile ed
elastica. Col trascorrere del
tempo, perde consistenza;
noi assaggiatori diciamo che
“stracchina”, cioè assume
una consistenza simile allo
stracchino».
Per raggiungere la
temperatura di servizio ideale
si può usare il microonde?
«Lo eviterei, anche se su
alcune etichette si trova
questo consiglio. Meglio tirare
fuori dal frigo il sacchetto o il
contenitore della mozzarella,
lasciandola nel suo “liquido
di governo” e attendere che
raggiunga la temperatura di
servizio ideale, che è di 18 °C. In
estate, può essere sufficiente
mezz’ora. Altrimenti, se si ha
fretta e non ci si è ricordati
per tempo, basta immergere
il sacchetto in acqua calda e
in pochi minuti il gioco è fatto.
Bisogna stare attenti a non
scaldare troppo la mozzarella,
altrimenti diventa gommosa.
Mentre se è troppo fredda, non
esprime le sue qualità di sapore
e aroma». M.M.
del marchio Francia, il laboratorio ha
riscontrato la presenza di indicatori che
fanno sospettare l’uso di una minima
quantità di cagliata congelata. Motivo per
cui in tabella è l’unico prodotto che sotto
la voce “genuinità” vede assegnarsi tre
stelle invece di cinque.
Quanto alla “composizione” — cioè alle
verifiche riguardanti umidità, grassi e sale
— tutti i prodotti del test meritano giudizi
almeno sufficienti.
Meno rassicuranti i risultati sulla
“microbiologia”, termine sotto il quale
rientrano diversi tipi di parametri:
1) i microrganismi potenzialmente
pericolosi, come Listeria e Salmonella,
di cui non abbiamo trovato traccia; 2) gli
indicatori di igiene, come Escherichia
coli e Stafilococchi, anche in questi casi
di nessuna evidenza; 3) gli indicatori
di conservazione, come lieviti e muffe,
che invece il laboratorio ha riscontrato
nella maggior parte dei campioni.
In un prodotto l’analisi evidenzia
il possibile uso di cagliata congelata
Le loro concentrazioni non destano
preoccupazioni per la salute, ma
dovrebbero spingere le aziende a fare
più controlli affinché venga rispettata la
catena del freddo lungo tutta la filiera,
distribuzione compresa.
Assaggio degli esperti: la prova regina
Le analisi di laboratorio potranno pure
dare lo scettro di mozzarella impeccabile,
tuttavia la corona della bontà possono
assegnarla solo le prove di assaggio.
Tutte le mozzarelle di bufala sono state
messe nelle stesse condizioni, servite
in modo anonimo (erano associate
semplicemente a un codice) e portate alla
temperatura ideale di 18 °C.
Prima della prova palato, i giudici hanno
proceduto alle analisi visiva, tattile e
olfattiva. A nessun prodotto hanno
assegnato un giudizio ottimo.
Sono solo quattro le mozzarelle giudicate
buone (quattro stelle) sotto il profilo
sensoriale, mentre esattamente la metà
dei campioni guadagna la sufficienza
(tre stelle): tra questi figurano le tre
mozzarelle di latte di bufala non Dop,
cioè fatte al 100% di latte di bufala, ma
non legate a un disciplinare né a una
provenienza geografica. Cinque invece le
insufficienze, tutte Dop: a quanto pare il
disciplinare non basta.
www.altroconsumo.it

NON È ACQUA SANTA
P
In bottiglia? Va bene, iù di duecento litri di acqua in
bottiglia. Ecco quanta ne beviamo
ma non è ogni anno. Sarebbe da considerare
una bella notizia per la nostra
né terapeutica salute (bere due litri di acqua al giorno è
un toccasana per chiunque), se non fosse
né priva di difetti. per la grandissima quantità di rifiuti di
plastica che la scelta comporta. Secondo
E non è meglio una statistica di The Guardian il totale
della plastica prodotta in un anno pesa
dell’acqua di rubinetto. più o meno quanto tutta l’umanità. A
partire dagli anni Cinquanta nel mondo
di Manuela Cervilli sono state fabbricate oltre otto miliardi di
tonnellate di plastica: una cifra destinata
a quadruplicarsi nei prossimi trent’anni.
Motivo più che sufficiente per cercare di
limitare il consumo di acqua in bottiglia.
In più — come ulteriore stimolo — c’è il
risparmio economico: se ogni giorno
www.altroconsumo.it
TEST
Minerale naturale
bevessimo due litri di acqua di rubinetto
spenderemmo circa 1,34 euro contro
gli oltre 200 euro che spenderemmo
bevendo l’acqua Migliore del Test (Santa
Croce). Cifre imparagonabili, tanta è la
differenza. Eppure gli italiani sono tra
i più grandi consumatori al mondo di
acqua in bottiglia. Perché? Anzitutto per
il continuo martellare della pubblicità
che tende a farci credere che quella
imbottigliata sia migliore. A questo si
aggiunge la mancanza di fiducia nei
confronti dell’acqua del sindaco: i
dati delle analisi sulle caratteristiche
delle acque potabili non sono sempre
facilmente accessibili, così le acque in
bottiglia vengono percepite come più
sicure. Ma sono davvero impeccabili? Non
sempre, secondo il nostro test.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 39
 TEST
Minerale naturale

TIPO PREZZI RISULTATI

costo annuo per 2l al

Residuo fisso (mg/l)

QUALITÀ GLOBALE %
in euro min - max

giorno (in euro)

Contaminanti
(marzo 2018)
Formato (l)

A bottiglia

Etichetta

Bottiglia
Fluoruri
Acqua minerale naturale

Metalli
Nitrati

Odori
F SANTA CROCE Castellina (Castelpizzuto IS) 1,5 0,33 - 0,51 204 C 215 B B B A C B 71
EVA Alta Valle Po (Paesana CN) 1,5 0,30 - 0,45 183 D 61 B A B A B B 70
SAN BERNARDO Rocciaviva (Garessio CN) 1,5 0,34 - 0,55 234 B 35 B A B A C B 69
S. ANTONIO (Cadorago CO) 1,5 0,34 - 0,48 197 B 165 B A B A C B 69
SAN BENEDETTO Benedicta (Scorzé VE) 2 0,32 - 0,55 168 B 315 B A B A C B 68
DOLOMIA Valcimoniana(Cimolais PN) 1,5 0,29 - 0,40 161 D 155 B A B A B B 68
ROCCHETTA (Gualdo Tadino PG) 1,5 0,39 - 0,65 248 B 195 B B B A C B 68
BLUES (EUROSPIN) (Cadorago CO) 1,5 0,19 95 C 155 B A B C B B 66
F ALPE GUIZZA Caudana (Donato BI) 1,5 0,14 - 0,16 73 B 81 B A B A C B 66
BLUES (EUROSPIN) (Altavilla Milicia PA) 1,5 0,19 - 0,19 95 C 362 B B B A C B 65
CONAD (Cadorago CO) 1,5 0,23 - 0,30 131 C 137 B A B A C C 65
SORGESANA (Pratella CE) 1,5 0,21 - 0,26 117 D 245 B B B A C B 65
MISIA SELEX (Cerreto di Spoleto PG) 1,5 0,20 - 0,24 110 C 234 B B B A C B 65
SANTA MARIA (Modica RG) 1,5 0,29 - 0,35 153 D 125 B B B A C B 65
NORDA Acquachiara (Valli del PasubioVI) 1,5 0,21 - 0,39 161 B 177 B A B C C C 64
GOCCIA DI CARNIA Fleons (Forni Avoltri UD) 1,5 0,30 - 0,45 175 D 84 B A B C C B 64
FONTE GUIZZA (Scorzé VE) 1,5 0,14 - 0,19 80 B 290 B A B C C B 64
FABIA Antiche Sorgenti Umbre (San Gemini TR) 1,5 0,29 - 0,42 168 C 415 B B B A C B 64
MANIVA (Bagolino BS) 1,5 0,32 - 0,44 183 C 125 B A C C C B 64
GRAN GUIZZA Valle Reale (Popoli PE) 1,5 0,18 - 0,24 102 B 325 B B B C C C 62
RECOARO (Recoaro Terme VI) 1,5 0,29 - 0,39 161 D 182 B A B C C B 62
NESTLÈ VERA In Bosco (S. Giorgio in B. PD) 1,5 0,22 - 0,42 175 B 171 B B C A C B 61
CARREFOUR Ofelia (Contursi Terme SA) 1,5 0,20 - 0,32 131 D 360 B B B A D B 61
VITASNELLA Vitas (Boario Terme BS) 1,5 0,34 - 0,59 212 D 375 B B B C B B 61
SANT’ANNA Rebruant (Vinadio CN) 1,5 0,32 - 0,45 190 D 20 B B C A C B 61
FRASASSI (Genga AN) 1,5 0,20 - 0,33 124 B 370 B B B C D B 61
FONTE NOCE Monti della Sila (Parenti CS) 2 0,34 - 0,45 146 D 125 B B B A D C 61
CONAD Levia Zinnigas (Siliqua CA) 1,5 0,30 146 D 301 A B B C C B 60
SAN BENEDETTO Parco Pollino (Viggianello PZ) 2 0,31 - 0,55 153 B 225 B B B C D B 60
NESTLÈ VERA S. Rosolia (S. Stefano Q. AG) 2 0,32 - 0,38 124 B 305 B C B C D B 60
CARREFOUR Monviso (Luserna S.G. TO) 1,5 0,20 - 0,32 131 D 30 B B B A D B 60
SANGEMINI (San Gemini TR) 1,5 0,55 - 1,15 402 C 950 A B B C C B 60
PANNA (Scarperia FI) 1,5 0,35 - 0,60 226 B 165 B A C A C C 58
EVIAN (Évian-les-Bains France) 1 0,65 - 0,99 584 D 320 B B B C D B 58
LILIA Giovane (Rionero del Volture PZ) 1,5 0,33 - 0,41 183 B 445 B C C A C B 58
NORDA Daggio (Primaluna LC) 2 0,32 - 0,52 168 D 60 B A C C C B 57
VALMORA Aburù (Rorà TO) 1,5 0,28 - 0,36 153 D 49 B B C A C B 56
ESSELUNGA DOLOMITI (Valli del Pasubio VI) 1,5 0,29 - 0,29 139 D 121 B B B C C C 56
BOARIO (Boario Terme BS) 1,5 0,25 - 0,425 161 D 585 B B C C C B 56
SMERALDINA Monti di Deu (Tempio Pausania OT) 1,5 0,50 - 0,58 270 D 171 B B B E C C 54
LEVISSIMA (Valdisotto SO) 1,5 0,35 - 0,59 226 E 75 B B C C C C 51
FIUGGI (Fiuggi FR) 1 0,75 - 1,15 657 D 175 B B C E C B 51

RISULTATI COMPLETI SU www. altroconsumo.it/alimentazione/acqua qualità ottima qualità buona qualità media

40 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/alimentazione

LA NOSTRA SCELTA: ACQUA MINERALE

71 QUALITÀ
OTTIMA
66 QUALITÀ
BUONA
Santa Croce Alpe Guizza
0,33 - 0,51 € (1,5 litri)
0,14 - 0,16 € (1,5 litri)

PRO L’acqua oligominerale con la

PRO La plastica usata per
sorgente Castellina di
quest’acqua pesa poco (circa 18 g
Castelpizzuto, un paesino in
per litro): questa attenzione
provincia di Isernia, in Molise,
apprezzabile per l’ambiente si
supera a testa alta tutte le analisi
sposa con i buoni risultati delle
di laboratorio, aggiudicandosi il
prove di laboratorio.
voto massimo per la quasi totalità
CONTRO Nelle prove di
dei parametri.
maneggevolezza l’impugnatura è
CONTRO L’etichetta potrebbe
risultata poco agevole: può
essere più completa. Anche la
migliorare.
bottiglia potrebbe migliorare
IL NOSTRO PARERE Il prezzo
soprattutto nella prova di
medio al litro (10 centesimi) molto
maneggevolezza.
contenuto fa ottenere all’acqua
IL NOSTRO PARERE È l’acqua
minerale naturale Guizza, il titolo di
che alla luce delle nostre prove
Miglior Acquisto.
merita il titolo di Migliore del Test.

La fissa del residuo fisso
Abbiamo acquistato e portato in
laboratorio 42 marche di acque
minerali naturali. La prima analisi ha
riguardato il residuo fisso: si tratta infatti
di un parametro il cui valore è quasi
sempre riportato in etichetta e a volte
utilizzato come slogan per conquistare i
consumatori. Avere un residuo fisso basso,
infatti, significa essere un’acqua leggera
con un’esigua presenza di sali minerali.
I valori riscontrati in laboratorio non si
discostano molto da quelli dichiarati in
etichetta. La maggior parte delle acque
minerali naturali del nostro test sono
“oligominerali” (sotto i 500 mg/l di
residuo fisso); Sant’Anna, San Bernardo,
Valmora e Carrefour Monviso sono
“minimamente mineralizzate”; mentre
Sangemini e Boario sono minerali. In
condizioni di salute normali è consigliabile
bere acque con un basso contenuto in sali
minerali, come le acque oligominerali o
minimamente mineralizzate. Il consumo
di acque minerali dovrebbe invece essere
riservato al periodo estivo o in caso
di attività sportiva, perché consente il
reintegro dei sali minerali persi con la
sudorazione. In ultimo le acque “ricche
di sali minerali” (non presenti nel nostro
www.altroconsumo.it
test) dovrebbero essere bevute solo su
consiglio medico. E l’acqua del sindaco? Se
si potessero classificare come le minerali
(ma non si può), le acque di rubinetto in
Italia sarebbero quasi tutte oligominerali:
è molto raro che un’acqua di acquedotto
superi i 500mg per litro di residuo fisso.
Motivo in più per berla ogni giorno.
Quello che non ci deve essere
Chi acquista l’acqua in bottiglia è spesso
convinto che sia pura e immune da
difetti. In realtà non sempre è così:
molto dipende dalle caratteristiche
del terreno da cui sgorga, che può
aggiungere sostanze di vario tipo.
Nell’acqua imbottigliata, per esempio,
non ci devono essere i nitrati. O meglio
possono essere presenti solo in piccola
quantità (al massimo 45 mg per litro; 10
mg per litro nel caso delle acque destinate
L’acqua di rubinetto in Italia è buona.
Hai dubbi sulla tua? Falla controllare
su wetestwater.it
all’infanzia): se si superano i valori limite
significa che c’è stata una contaminazione
umana, derivata dall’uso di fertilizzanti
azotati. I campioni del test ottengono una
valutazione buona o ottima.
Oltre ai nitrati, la norma sulle acque
minerali prevede limiti massimi per
arsenico, manganese e nichel. Tracce di
arsenico (sempre entro i limiti di legge)
sono state riscontrate in quasi tutte le
acque del nostro test, mentre per gli
altri metalli non ci sono stati problemi:
in tabella (nella colonna “Metalli”) la
maggior parte delle acque ha ottenuto
quattro stelle perché contengono
una quantità di arsenico inferiore a 1
microgrammo per litro, mentre dieci
campioni del test hanno avuto un giudizio
di tre stelle per la presenza di arsenico
in quantità comprese tra 1 e 6 mcg per
litro. In questa prova una marca esce a
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 41
 TEST
Minerale naturale
testa alta: è l’acqua sarda Smeraldina che
è risultata priva di qualsiasi traccia di
arsenico.
Contaminanti di troppo
I composti organoalogenati — il nome
non è certo rassicurante — sono sostanze
che non dovrebbero essere presenti
nei campioni del nostro test: se ci
sono, significa che l’acqua ha subìto
un trattamento di disinfezione non
consentito. Le analisi dimostrano che
non ci sono problemi per la maggior
parte dei nostri campioni. Tracce
infinitesimali di cloroformio sono state
invece riscontrate nelle acque Fiuggi e
Smeraldina. A volte la presenza di queste
tracce nelle acque minerali naturali è
dovuta a qualcosa che è andato storto
durante l’imbottigliamento, per esempio
un risciacquo insufficiente di una parte
dell’impianto, pulito con prodotti a
base di cloro. Abbiamo cercato anche
l’antimonio, una sostanza usata per la
produzione della plastica, protagonista
di una fake news che circola ciclicamente
online: la bufala sostiene che il PET rilasci
antimonio in grandi quantità quando le
bottiglie vengono esposte alla luce diretta
RADENSKA? A PICCOLE DOSI
Facendo acquisti per questo test ci siamo imbattuti
nell’acqua minerale naturale Radenska, imbottigliata
in Slovenia e venduta in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Si tratta di un’acqua rinforzata con il gas della sorgente,
che non ha nulla a che vedere con le acque minerali
naturali del nostro test. In laboratorio abbiamo fatto
una scoperta poco piacevole: l’acqua Radenska ha un
residuo fisso, pari a 2.045 mg/l, un valore molto alto,
superiore al livello raccomandato dal decreto legislativo
31 del 2001 per le acque destinate al consumo umano,
che segna come limite 1.500 mg per litro.
Superiori ai parametri consigliati dallo stesso decreto
sono risultati anche i tenori in sodio (665 mg/l contro i
200 mg/l consigliati), manganese (85 mcg/l contro i 50
mcg/l consigliati) e la durezza (90°F contro i 15-50°F
consigliati). Tradotto in parole semplici, la Radenska non
è un’acqua da bere senza limiti, come le più comuni
acque minerali naturali, ma va considerata un’acqua da
assumere in piccole dosi, solo su suggerimento di un
medico. Eppure nessuna avvertenza è riportata in
etichetta: male. In più, dalle nostre analisi è risultata
contaminata da benzene, una sostanza potenzialmente
cancerogena (0,2 mcg/l). Abbiamo segnalato il caso al
ministero della Salute: vi terremo aggiornati.
42 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
0,10 €
al litro è quanto si paga un litro
di Alpe Guizza, l’acqua che ha vinto
il titolo di Miglior Acquisto
0,90 €
è il prezzo medio al litro
dell’acqua più cara del test (Fiuggi)
54ℓ
di acqua di rubinetto costano come
un litro dell’acqua più economica del test
1,84 ₤
è quanto si pagano in media 1.000 litri
di acqua del rubinetto. La stessa quantità
di acqua Fiuggi costa 900 €
del sole. In realtà, secondo studi effettuati
in condizioni estreme, questa migrazione
avviene in quantità così basse da non
essere mai stata considerata un rischio
per la salute. In laboratorio comunque
abbiamo fatto anche questa prova e i
risultati sono rassicuranti: nessuno dei
campioni contiene antimonio. Diciotto
bottiglie del nostro test ottengono invece
tre stelle in tabella per la presenza di
piccole tracce di xilene ed etilbenzene,
due contaminanti che probabilmente
derivano dalla plastica delle bottiglie.
La bottiglia? Con meno plastica
Se alla minerale proprio non si riesce a
rinunciare, c’è un altro modo per fare una
scelta green: comprare la bottiglia che ha
meno impatto sull’ambiente. Le bottiglie
non sono tutte uguali: in laboratorio le
abbiamo pesate — vuote, con tappo e
con l’imballaggio usato per le confezioni
da sei — e abbiamo dato un giudizio
considerando la quantità di plastica usata
per produrle: naturalmente meno plastica
si usa, meglio è.
Tra i campioni si passa da 18 grammi
di plastica al litro usata per la bottiglia
Guizza, fino agli oltre 30 per Evian. Nella
valutazione, abbiamo premiato anche le
bottiglie con l’etichetta in plastica (anziché
in carta) perché questa scelta facilita il
processo di riciclo. Oltre ai giudizi sulle
valutazioni ambientali, in tabella (sempre
nella colonna “Bottiglia”) sono state
considerate anche la praticità d’uso e la
maneggevolezza delle bottiglie: molte
hanno un’impugnatura che non aiuta e
tante si sono piegate durante il test.
Rubinetto o bottiglia: scegli bene
L’acqua in bottiglia, lo dicono i dati di
laboratorio, non è perfetta. Benché sulle
confezioni spesso compaiano vette d’alta
montagna e nevi perenni per invogliare
all’acquisto, in qualche caso la purezza
dell’acqua in bottiglia è stata messa in
discussione dal nostro test. E anche se
non ci sono problemi preoccupanti, si
può dire oggettivamente che la minerale
non ha niente di speciale rispetto
all’acqua di rubinetto. Sopravvalutarla
è poco ragionevole, tanto quanto
diffidare dell’acqua di acquedotto,
che — va ricordato — è rigidamente e
frequentemente controllata sotto il profilo
igienico. Bere una o l’altra è una scelta
soprattutto legata al gusto personale, al
sapore ed eventualmente alla voglia di
bollicine. Ma può essere anche qualcosa
di più: un’attenzione verso l’ambiente e la
salute del nostro pianeta.
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 TEST
Centrifughe ed estrattori
LA POLPA
NON SI BUTTA
Le ricette antispreco di Lisa Casali e i risultati del
test per scegliere tra centrifughe ed estrattori.
di Sonia Sartori
Q uanti di noi nel buttare la polpa
di scarto, dopo aver ottenuto
il succo con centrifughe o
estrattori, lo fanno a cuor
leggero? In pochi, vista la sensibilità che
da sempre i nostri soci dimostrano nei
confronti dell’ambiente. Allora vediamo
come trasformare la polpa scartata da
rifiuto a cibo appetitoso da portare in
tavola. Lisa Casali, esperta di cucina
sostenibile e temi ambientali, ci dà una
mano: «Quando cuciniamo buttiamo via
in media il 50% di frutta e verdura, ma
quello che scartiamo in realtà è ricco
di nutrienti importanti, quindi perché
lo facciamo? Spesso è una questione
culturale o di false credenze. La polpa di
scarto di un succo estratto o centrifugato,
ad esempio, è ricca di fibre insolubili»,
dice. Quindi vale la pena riutilizzarla
perché fa bene, ma anche per altri due
44 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
motivi: «Il primo è economico: non si
butta un cibo pronto all’uso che è circa
la metà del frutto o dell’ortaggio; il
secondo riguarda l’ambiente, evitiamo
che lo scarto diventi un rifiuto». Ottime
ragioni che Lisa Casali approfondirà
partecipando, a fine settembre, al Festival
di Altroconsumo; nel frattempo, le
abbiamo carpito cinque ricette utilizzando
gli scarti dei succhi preparati per il test.
Centrifuga o estrattore?
Abbiamo preparato cinque succhi diversi
e un gruppo di assaggiatori ha valutato
la trasparenza del succo e l’assenza di
residui. Qui vincono le centrifughe, in
grado di separare molto bene la parte
liquida dalla polpa.
Le centrifughe ci mettono anche molto
meno, in media un minuto contro i
tre minuti e mezzo degli estrattori. Gli
estrattori però sono più efficienti: a parità
di ingredienti inseriti riescono a estrarre
più succo rispetto alle centrifughe. Per
esempio, con le arance hanno prodotto
il 10% di succo in più. Dipende anche dal
tipo di frutta e verdura utilizzato, con
le mele entrambi gli apparecchi hanno
avuto difficoltà. Il succo degli estrattori è
più ricco di vitamine? È simile, mentre il
succo con gli estrattori contiene più fibre.
La facilità di utilizzo dipende da alcune
caratteristiche: se l’imbocco è largo,
i pezzi di frutta e verdura si possono
tagliare più grandi; le parti separabili
dell’apparecchio che vanno in lavastoviglie
velocizzano il lavoro di pulizia e in
tabella abbiamo dato una o due stelle
agli apparecchi che non lo consentono.
Anche il peso fa la differenza, nel nostro
test Bosch Vitajiuce2 è la centrifuga
più ingombrante, mentre l’estrattore
KitchenAid è il più pesante. I più
silenziosi? Gli estrattori. E la solidità? Due
centrifughe, Ok. e Tristar, rischiano danni
se utilizzate in modo intensivo.
www.altroconsumo.it
 Ricette gustose fatte con gli scarti
Con la frutta e la verdura che abbiamo usato per testare centrifughe ed estrattori
Lisa Casali ha pensato a diverse ricette per riutilizzare la polpa residua.

Purea di mele
Con lo scarto di cinque mele cui si
aggiunge un po’ di succo di limone
si ottiene un’ottima purea di mele
che in frigo dura anche per alcuni
giorni.

Sorbetto di arance
Dopo aver estratto il succo di
cinque arance mettiamo lo scarto
in contenitori per ghiaccioli e li
riponiamo in freezer. Per
preparare il sorbetto basta toglierli
dal freezer e frullare la polpa.

Cous cous vegetariano

Gli ingredienti che abbiamo usato
per il succo “energy mix” sono:
due finocchi, una mela, una carota
e un piccolo peperoncino. Uniamo
lo scarto al cous cous bollito ed
ecco un piatto completo.

Tartare vegetale
Con lo scarto di una barbabietola,
anguria (675 gr ), mezzo lime,
spinaci (50 gr) cui aggiungiamo un
cucchiaino di senape, il succo di
limone, olio extravergine, pepe ed
erba cipollina tritata possiamo
preparare delle mini tartare.

Ghiaccioli di frutta
Con fragole (225 gr), mezza
melagrana (solo i chicchi ) e due
mele si ottiene una polpa di scarto
perfetta per fare i ghiaccioli. Basta
aggiungere un po’ di yogurt,
mettere il tutto negli stampi e poi
nel freezer.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 45

 TEST
Centrifughe ed estrattori

LA NOSTRA SCELTA: CENTRIFUGHE

84 QUALITÀ
OTTIMA 84 QUALITÀ
OTTIMA

BRAUN MultiQuick 5 J500 PHILIPS HR1916/70

96-124 € 140 €

PRO Succo e polpa sono ben PRO Succhi ben liquidi, privi di
separati. È rapida, facile da usare, residui solidi. È rapida ed estrae
da pulire e solida. Ed è la meno molto succo. Facile da utilizzare e
rumorosa del test. da pulire. È l’apparecchio con
CONTRO Nessun particolare l’imbocco più grande.
punto debole CONTRO Nessun punto debole.
IL NOSTRO PARERE Una IL NOSTRO PARERE Centrifuga
centrifuga con molte qualità. La eccellente con un’efficienza
prima è quella di fare succhi nell’estrarre il succo simile a
molto liquidi. quella degli estrattori.

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Dimensioni dell’imbocco

Tempo di preparazione
Peso dell’apparecchio

QUALITÀ GLOBALE %
Qualità dei succhi
In euro min-max

Efficienza media
(in chilogrammi)

Facilità di pulizia
(maggio 2018)

(in centimetri)

Facilità d’uso

Centrifughe
dei succhi

Rumore

Solidità
ed Estrattori
CENTRIFUGHE
F BRAUN MultiQuick 5 J500 96-124 7,5 4,58 A C A A B B A 84
F PHILIPS HR1916/70 140 7,9 4,23 A B A A A C B 84
F BOSCH VitaJuice2 MES25A0 75-108 7,3 4,14 A C A A B C A 82
MOULINEX JU610D10 easy fruit metal 93 7,3 3,7 A C A A B C A 78
F BRAUN SJ 3000 69-82 6,5 x 2,9 2,34 C C B B A C A 74
PANASONIC MJ-DJ01 71-115 7,5 4,01 A B A A E C A 69
OK. OPJ 103 50 7 3,43 A D B A A C D 60
ARIETE Centrika metal 173 47-78 7,5 3,68 A C B A D C C 60
TRISTAR SC-2284 35-44 6,1 2,5 A C C A E C D 41
ESTRATTORI
F KITCHENAID 5KVJ0111 359-399 6,5 x 4,5 10,5 C B B C A B A 72
F PRINCESS 202045 128-242 4,4 x 3,2 4,41 C B B B D A C 67
F HOTPOINT ARISTON SJ 15 XL UP0 144-193 7,5 4,56 B C B B E B B 64
IMETEC 7862-SJ 2000 226-289 7,2 6,9 D B C B D A B 62
BOSCH MESM731M 187-219 4,3 x 2,7 4,13 D B B C B B A 60
SMEG SJF01 413-589 4,4 x 3,4 6,5 C B B D E A A 58
KENWOOD JMP601 150-173 4,4 x 3,1 4,13 C B B C C B C 57
RGV 110900 Juice Art New 91-116 5,9 x 3,2 4,79 D B C C D A B 54
PHILIPS HR1886/10 137-179 4,2 4,1 D D C D D A A 47

RISULTATI COMPLETI SU www.altroconsumo.it/estrattori-di-succo qualità ottima qualità buona qualità media qualità bassa

46 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 TEST
Centrifughe ed estrattori

82 QUALITÀ
OTTIMA 74 QUALITÀ
OTTIMA

BOSCH Vitajuice 2 MES25AO BRAUN Sj 3000

75-108 € 69 - 82 €

PRO Eroga succhi molto puliti, PRO Solido, stabile e ben

privi di residui e in modo veloce. costruito. Facile da pulire. Succhi
Facile da utilizzare. Materiali piuttosto puliti e liquidi, anche se
solidi e ben assemblati. non all’altezza degli apparecchi
CONTRO Nessun particolare migliori. Prezzo interessante.
punto debole. CONTRO Un po’ lenta per essere
IL NOSTRO PARERE Offre una centrifuga. Imbocco non
prestazioni di qualità, ma a un molto grande.
prezzo inferiore rispetto agli IL NOSTRO PARERE Un’ottima
altri titolati. scelta per chi ha poco spazio.

LA NOSTRA SCELTA: ESTRATTORI

72 QUALITÀ
OTTIMA 67 QUALITÀ
BUONA 64 QUALITÀ
BUONA

KITCHENAID 5kvj0111 PRINCESS 202045 HOTPOINT ARISTON

359 - 399 €
PRO È un estrattore molto solido.
I succhi erogati sono privi di residui.
È facile da pulire e le parti lavabili in
lavastoviglie.
CONTRO Molto pesante .
IL NOSTRO PARERE Succo denso
e poco liquido. Ottimo estrattore
per la qualità dei materiali e degli
assemblaggi.
128 - 242 €
PRO Uno dei più silenziosi e più facili
da usare del test. I succhi sono limpidi,
ma non come quelli erogati dalle
migliori centrifughe.
CONTRO Qualità non eccezionale del
materiale plastico. I componenti
rimovibili non vanno in lavastoviglie.
IL NOSTRO PARERE Buon
apparecchio a un prezzo interessante.
SJ15XLUP0
144 - 193 €
PRO Il più rapido. I succhi sono
piuttosto liquidi e puliti, vicini a quelli
delle migliori centrifughe.
CONTRO Parti rimovibili non lavabili
in lavastoviglie. Efficienza un po’
inferiore alla media degli estrattori.
IL NOSTRO PARERE Buona la qualità
complessiva a prezzo competitivo.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 47

 TEST
Ammorbidenti

IN SINTESI
19 ammorbidenti
concentrati alla prova
I risultati dei test
pratici da parte di 200
consumatori
Il parere dell’esperto
sull’impatto ambientale

MORBIDEZZA
POCO GREEN
C Gli ammorbidenti
he prezzo siamo disposti a costante nelle abitudini di lavaggio dei
pagare per avere panni morbidi consumatori italiani: ecco perché abbiamo
e soprattutto profumati?
Nonostante gli ammorbidenti di
sono sempre meno voluto mettere alla prova 19 ammorbidenti
del tipo concentrati, tra le marche più
ultima generazione siano molto meno inquinanti, ma la diffuse sul mercato, sottoponendoli a test
inquinanti e con un minore rischio di di laboratorio e al giudizio di una giuria di
provocare allergie rispetto ai decenni strada verso l’impatto 200 consumatori che li hanno provati con
scorsi, sono ancora molti i passi da il bucato di tutti i giorni.
compiere per avere prodotti del tutto zero è ancora lunga.
eco-friendly. L’ammorbidente è un Non per tutti i tessuti
prodotto che ancora oggi non ci sentiamo di Elisa Gerardis È questione di chimica: l’effetto di un
di consigliare: è poco utile e facilmente ammorbidente è dato dai suoi composti
sostituibile con alternative più rispettose chimici che, carichi elettricamente,
sia dell’ambiente sia della nostra salute fanno distanziare le fibre tessili in fase
(per esempio, con piccole quantità di di asciugatura, rendendo il tessuto
acido citrico). Tuttavia, è una presenza morbido al tatto una volta asciutto.

48 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


Questo risultato è dato dai tensioattivi
cationici, che si legano alle cariche
negative lasciate dal detersivo per
ottenere l’effetto di separazione delle fibre
di tessuto. L’efficacia, però, non è la stessa
su ogni tipo di stoffa. Ha senso usare
l’ammorbidente per fibre naturali ad alto
contenuto di cellulosa, come cotone, lino
e canapa, che si prestano ad accogliere
l’“effetto morbidezza” dato dalle
reazioni chimiche dell’ammorbidente.
I prodotti meno efficaci
hanno anche un
profumo che dura meno
Quest’ultimo invece è meno efficace con
i sintetici, che per loro natura non si
caricano negativamente durante la fase di
lavaggio e non possono quindi ricevere i
tensioattivi cationici in fase di risciacquo.
Al contrario di quanto si creda, anche su
lana e cachemire l’ammorbidente non
è del tutto in grado di offrire gli effetti
promessi. Soprattutto per la lana, l’uso del
detersivo è più che sufficiente.
I test in laboratorio
Per provare i 19 prodotti del nostro
test li abbiamo innanzitutto portati in
laboratorio. Non esistono macchine in
grado di verificare meccanicamente
l’effetto di un ammorbidente: per
valutarne l’efficacia ci siamo quindi rivolti
a una giuria di esperti. Il nostro obiettivo
principale è stato quello di testare l’effetto
di morbidezza su tessuti di spugna in
cotone (come quello degli asciugamani
nuovi), ovvero il classico tessuto su cui gli
effetti di un ammorbidente sono tangibili.
Il test si svolge in tre momenti: a pezze
umide, a pezze asciutte e a distanza di una
settimana, per verificare la persistenza del
profumo sulle fibre. Abbiamo aggiunto
anche una quarta prova, sottoponendo
a strofinamento le pezze asciugate
dopo una settimana, per verificare il
rilascio prolungato del profumo. Capita
spesso infatti di trovare prodotti che
pubblicizzano l’effetto “long-lasting” della
profumazione, dato il più delle volte da
micro-capsule di profumo che si attaccano
alle fibre degli indumenti rilasciando la
fragranza gradualmente. Nel dare il nostro
giudizio (vedi tabella di pagina 50), la
prova di morbidezza in laboratorio è stata
determinante. Da notare che i prodotti
con i migliori giudizi sulla morbidezza
sono anche quelli che hanno dimostrato
www.altroconsumo.it
TEST
Ammorbidenti
TESTATI INSIEME A VOI
Come si sono comportati gli ammorbidenti del test
con il bucato dei consumatori? Lo raccontano due partecipanti
al nostro panel.
1
Alessia Scognamiglio, di
Caserta, non ha trovato
grosse differenze tra gli
ammorbidenti che le abbiamo
inviato per il test e il prodotto che
utilizza di solito. «Soltanto in uno dei
campioni - spiega - ho notato un
profumo più intenso del solito che non
ho gradito molto. A livello di
morbidezza, invece, nulla da dire: tutti e
tre i flaconi sono stati efficaci, con un
equilibrio nelle prestazioni rispetto
all’ammorbidente che scelgo di solito.
In generale, sono piuttosto
affezionata a un prodotto in particolare,
che continuo a scegliere nel tempo. Soltanto una volta ho voluto provare un
ammorbidente ecologico, per una maggiore attenzione all’ambiente, ma non mi
sono trovata bene: gli asciugamani rimanevano rigidi. Mi ero anche informata
su alternative all’ammorbidente, come ad esempio l’acido citrico, ma poi per
pigrizia sono tornata ad acquistare il solito prodotto. La pecca
dell’ammorbidente è che tende a intasare l’apposita vaschetta della lavatrice: è
un problema che riscontro soprattutto con le formulazioni concentrate e dopo
molti lavaggi. Per ovviare, diluisco molto il prodotto, così che non formi acqua
stagnante. Il profumo è una coccola: quando rimane sui vestiti dà sempre una
piacevole sensazione».
2
Angelo Crespi, da Milano, ha
notato la diversità tra le dosi dei
campioni inviati per il nostro test
e la quantità di ammorbidente
che utilizza di solito. «Le dosi di prodotto
che uso in un lavaggio di routine sono
maggiori rispetto a quelle dei flaconi del test
- racconta - quindi anche la durata della
profumazione cambia leggermente.
Solitamente infatti uso l’ammorbidente ad
ogni lavaggio, almeno due o tre volte a
settimana. In generale, trovo che le fragranze
degli ammorbidenti non siano il massimo: il
profumo non rimane quasi mai a lungo, ed è un
peccato, perché se non rimane sui capi allora a mio parere l’uso
dell’ammorbidente diventa quasi inutile. Con tutti i flaconi del test, i panni
appena usciti dalla lavatrice avevano una profumazione intensa, che tuttavia
svaniva dopo l’asciugatura. Nulla da dire invece sull’effetto morbidezza: i
campioni del test hanno reso i capi soffici, senza troppe differenze con il
prodotto che utilizzo di solito. Nella scelta di un ammorbidente, non sono legato
a una marca in particolare: guardo innanzitutto il formato, privilegiando i
prodotti concentrati perché sono di dimensioni più contenute e occupano
meno spazio, e poi le eventuali promozioni al supermercato. Tuttavia, prima di
acquistare un prodotto devo averne già testato l’efficacia: non scelgo
ammorbidenti che non ritengo buoni, anche se si trovano in offerta».
luglio-agosto 2018 • 327 ltroconsumo 49
 TEST
Ammorbidenti

LA NOSTRA SCELTA: AMMORBIDENTI

73 QUALITÀ
OTTIMA 64 QUALITÀ
BUONA

CONAD COOP
Fresca primavera Gocce di oceano
1,48-1,57 € 1,19-1,45 €

PRO Ottime prestazioni di morbidezza PRO L’effetto morbidezza convince sia i

nei nostri test di laboratorio. nostri giudici sia il laboratorio. Ottima
Formulazione senza particolari pecche formulazione, senza conservanti dannosi
dal punto di vista ambientale. per l’ambiente.
CONTRO La giuria ha segnalato che la CONTRO L’intensità del profumo è
consistenza è troppo liquida. moderata sul bucato asciutto e poco
IL NOSTRO PARERE Il prezzo è persistente nel tempo.
decisamente buono per un prodotto che IL NOSTRO PARERE Soddisfa nella
mantiene la promessa di rendere il bucato morbidezza con un occhio di riguardo al
più soffice. rispetto dell’ambiente.

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Profumo bucato asciutto

Persistenza del profumo

(4 lavaggi a settimana)

Effetto micro-capsule

QUALITÀ GLOBALE %
Costo medio annuo
In euro min-max

Contenuto (ml)

Numero di dosi

Prova pratica
(aprile 2018)

Morbidezza

Ambiente
Etichetta

Ammorbidenti
F CONAD Fresca primavera 1,48 - 1,57 12 750 27 A A B A G C B 73
COCCOLINO Aria di primavera 2,44 - 3,05 14 1000 40 A B B B G C B 71
VERNEL Blue oxygen 1,83 - 2,26 11 1000 40 A B B B C B 70
FABULOSO Fresco mattino 3,40 - 3,90 13 1500 60 B C C B G C B 69
FELCE AZZURRA Classico 2,05 - 2,86 17 750 30 A B B B C B 67
ESSELUNGA Brezza marina 1,60 11 750 30 A C B B C B 66
LENOR Risveglio primaverile 1,98 - 2,32 16 650 26 B A A B G D B 66
F COOP Gocce di oceano 1,19 - 1,45 9 750 30 A C C B G C B 64
COCCOLINO Intense Cielo blu 2,88 - 3,29 17 570 38 B A B B G D B 64
DEOX Sensation -Gelsomino
1,79 - 2,58 15 750 30 A C C B C B 63
e ylang ylang
CARREFOUR Freschezza alpina 1,35 - 1,49 10 750 30 B C C B C B 62
SPUMA DI SCIAMPAGNA Fresco puro 1,39 - 1,50 10 750 30 A C D C C B 58
SOLE Brezza mediterranea 1,49 - 1,69 11 690 30 B C C B C B 57
SCALA Fiordaliso e gardenia 1,29 - 1,48 9 750 30 B C C B C C 54
SOFT Limone di Sorrento
e brezza marina
0,99 7 750 30 C D D C C B 53

VERNEL Soft &Oil

2,06 - 2,59 30 600 17 B D D C D B 51
Olio essenziale di cedro
DEXAL (EUROSPIN)
0,99 7 750 30 B C B B D C 51
Freschezza di primavera - Gelsomino
CHANTE CLAIR Gelsomino azzurro 1,75 - 2,28 13 625 31 A C D C D B 50
TANDIL (ALDI) Soft Fresco profumo 0,79 5 750 30 B D D C C B 48

RISULTATI COMPLETI SU www.altroconsumo.it/ammorbidenti qualità ottima qualità buona qualità media qualità bassa

50 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


una maggiore intensità di profumo su capi
asciutti e nell’effetto “long-lasting” dopo
una settimana. Fa eccezione Coccolino
Aria di Primavera, che mantiene un forte
profumo pur non ottenendo giudizi al top
in morbidezza. Nella parte bassa della
classifica, invece, troviamo prodotti come
Soft Limone di Sorrento e brezza marina,
Vernel Soft&Oil e Tandil Fresco profumo
con una ristretta concentrazione di
tensioattivi, inferiore al 5%.
Il giudizio di chi fa il bucato
Abbiamo chiesto ai consumatori di
provare i prodotti del test: c’è stato un
vero boom di adesioni con oltre 7.000
richieste di partecipazione. Tra questi,
abbiamo selezionato 200 partecipanti per
testare sul loro bucato tre ammorbidenti
concentrati di marche diverse (con
assegnazione casuale) non riconoscibili.
Dopo averli provati, i partecipanti
hanno dato un punteggio, in una scala
da 1 a 5, a un set di caratteristiche:
sono stati valutati la gradevolezza del
profumo dell’ammorbidente appena
aperto, l’intensità della profumazione
sul bucato bagnato appena lavato e
poi anche asciutto e la morbidezza dei
tessuti una volta asciugati. Il profumo ha
fatto la differenza: la gradevolezza della
fragranza, insieme al livello di sofficità
del bucato dopo il lavaggio, ha premiato
i primi tre prodotti classificati. Allo
stesso modo, la scarsa persistenza della
profumazione ha penalizzato i prodotti
con i giudizi meno positivi.
Profumi da evitare
Lo stesso profumo, che invoglia all’uso
dell’ammorbidente, rappresenta un
aspetto critico di questo tipo di prodotti.
Insieme ai conservanti, le fragranze
degli ammorbidenti sono composte da
sostanze molto poco biodegradabili e
persistenti nell’ambiente acquatico.
Inoltre, tra i prodotti del nostro test
c’è chi si distingue per abbondanza di
profumi classificati come allergeni: ne
è esempio Coccolino Intense, che ne
contiene ben otto e Dexal che ne ha
sette. Tutti gli altri, invece, contengono
complessivamente da tre a cinque
fragranze di questo tipo. Nella valutazione
ambientale abbiamo tenuto conto della
presenza di conservanti e profumi,
penalizzando chi ne ha di più. Dal punto
di vista degli agenti ammorbidenti, invece,
i prodotti contengono tutti il Dialkyl
Ammonium Methosulfate, una sostanza
biodegradabile che non dà problemi in
fase di smaltimento.
www.altroconsumo.it
È vero che l’impatto
sull’ambiente degli
ammorbidenti moderni è più
limitato rispetto al passato?
«Fino a 30 anni fa per
gli ammorbidenti veniva
utilizzata una molecola con
circa il 15% di biodegradabilità:
era talmente grossa che i
batteri facevano fatica ad
assorbirla e degradarla.
Le molecole usate oggi, gli
“esterquat”, sono facilmente
e rapidamente biodegradabili.
Possiamo quindi dire che gli
ammorbidenti di oggi hanno
un impatto molto più limitato
sull’ambiente. Il vero problema
di questi prodotti non è la
parte ammorbidente, cioè
l’esterquat, bensì i profumi».
Come mai?
«Le fragranze degli
ammorbidenti hanno un
impatto micidiale sull’ambiente,
e possono anche creare
allergie. Basti pensare che
negli ultimi anni sono state
identificate 26 sostanze
allergizzanti da dichiarare in
etichetta e gli ammorbidenti ne
sono generalmente ricchi».
Cosa dire allora sui nuovi
prodotti dotati di microcapsule
“long-lasting”?
«Le microcapsule o
microplastiche sono microsfere
che trattengono profumo e
non sono solubili in acqua. Per
questo è piuttosto difficile che
i depuratori le smaltiscano.
Infatti, l’ultima legge di
bilancio ha messo al bando le
microplastiche a partire dal
TEST
Ammorbidenti
IL PARERE
DELL’ESPERTO
FABRIZIO ZAGO
CHIMICO INDUSTRIALE
2020. Ma attenzione: questo
divieto vale solo per il settore
della cosmetica e non per
quello della detersione, dove
possono essere ancora usate
liberamente. È una grossa
contraddizione».
Possiamo quindi fare a meno
dell’ammorbidente?
«Se sostituito da altro, sì. Al
di là della morbidezza e del
profumo, l’ammorbidente
è importante per l’azione
del suo grado di acidità sui
tessuti. L’ammorbidente infatti
ha un pH a 3,5. I detersivi
per il bucato, invece, hanno
solitamente un pH compreso
tra 9 e 10, molto distante da
quello della nostra pelle che
è di 5,5. L’ammorbidente
neutralizza il pH dei detersivi
portandolo a un valore più
vicino a quello della pelle».
Quali potrebbero essere delle
alternative valide?
«Se si può fare a meno
dell’effetto morbidezza e del
profumo, l’ideale è utilizzare
una piccola quantità di acido
citrico per neutralizzare il pH
del detersivo, specie per capi
che entrano in contatto diretto
con la pelle come la biancheria
intima. In generale, meglio
evitare gli ammorbidenti
profumati. Se invece non si
vuole rinunciare al profumo,
è preferibile scegliere un
prodotto con oli essenziali,
sapendo però che questi ultimi
evaporano rapidamente e che
quindi rimarranno poco sui
vestiti». E.G.
luglio-agosto 2018 • 327 ltroconsumo 51
 TEST
Auricolari

MUSICA IN CORSA
Chi fa sport porta spesso con sé della musica, per avere
compagnia e allenarsi meglio. Ecco quali sono le cuffie
migliori: non sempre le più costose.
di Luciana Grosso

M
IN SINTESI usica mentre si fa sport? Normali e per sportivi: quali differenze
Per molti è un’alleata Gli auricolari per sportivi sono, in buona
I risultati del test
su 11 modelli di indispensabile: aiuta a sostanza, simili a quelli comuni che si
auricolari per lo sport mantenere il ritmo e la usano per i lettori MP3 o per parlare al
Le caratteristiche concentrazione e, dettaglio non da poco, telefono, ma hanno alcuni dettagli in più
chiave: comfort, distrae un po’ la mente dalla fatica fisica, che li rendono particolarmente adatti a
stabilità e durata della riesce a far sembrare l’allenamento essere usati mentre si è in movimento.
batteria più leggero e (almeno un po’) meno La caratteristica più importante è che
Se ci si allena
impegnativo. Per questo, sempre più abbiano un sistema di ancoraggio che
all’aperto, meglio non
isolarsi del tutto spesso, in palestra come nei parchi dove vincola l’auricolare all’orecchio, evitando
si corre, si vedono persone allenarsi che quest’ultimo si sposti o si muova
indossando cuffie o auricolari (ne esistono durante la corsa o l’esercizio. Un’altra
persino per la piscina, anche se non sono caratteristica chiave è la lunghezza dei
oggetto di questo test). cavi che devono essere o particolarmente

52 Altroconsumo 327 • luglio-agostoo 2018 www.altroconsumo.it

 Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/hi-tech/dispositivi-portatili

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Stabilità in movimento
Lunghezza cavo (cm)
Senza fili (bluetooth)

QUALITÀ GLOBALE %
In euro min-max

pendaglio (cm)

Qualità musica
(maggio 2018)

Facilità d’uso
Lunghezza

Comfort

Batteria
Cuffie per sportivi
F F BOSE Soundsport In-Ear 99 85 43 A B A B n.d. 78
BOSE Soundsport wireless 179 - 188 G n.d. 56 A B A B B 76
BEATS PowerBeats 3 Wireless 119 - 199 G n.d. 48 B B B A A 75
JBL Under Armour Sport Wireless 150 - 200 G n.d. 47 B B B B B 68
F JABRA Sport Pace 95 - 119 G n.d. 40 B B C A C 65

n.d. giudizio non disponibile

JBL Reflect Mini 80 - 100 89 60 C B B B n.d. 62
SAMSUNG Gear IconX 149 - 199 G n.d. n.d. C B C A D 59
SONY MDR-XB80BS 88 - 139 G n.d. 48 C B C A B 57
SONY MDR-XB50BS 60 - 63 G n.d. 44 C B C B A 56
PHILIPS Actionfit SHQ1405BL 28 - 30 95 56 C B C B n.d. 53
JVC HA-F250BT-B 22 - 50 G n.d. 50 D C C B A 41

qualità ottima qualità buona qualità media qualità bassa

LA NOSTRA SCELTA: CUFFIE PER SPORTIVI

78 QUALITÀ
OTTIMA 65 QUALITÀ
BUONA

BOSE Soundsport JABRA Sport Pace

In-Ear
99 € 95 - 119 €

PRO Si tratta decisamente del PRO Apparecchio indicato per chi

dispositivo migliore per qualità del cerca un dispositivo senza fili. La
suono e prestazioni complessive. Anche qualità audio è buona e la tecnologia
il rapporto qualità prezzo è eccellente. wireless lo rende singolarmente
CONTRO Ha il cavo. Questo però, adatto e pratico per lo sport. Il
almeno secondo il giudizio degli sportivi rapporto qualità prezzo è buono.
non ne inficia l’uso né il comfort CONTRO Non sono stati rilevati
complessivo. particolari difetti.

corti (l’ideale è che siano collegati fra di
loro con un cavetto che gira attorno alla
nuca) o che siano del tutto assenti, cosa
possibile nei modelli che adottano la
tecnologia bluetooth.
Quest’ultima, molto diffusa in questo tipo
di dispositivi, offre da un lato l’evidente
vantaggio di poter eliminare anche
del tutto qualunque tipo di cavo o filo,
dall’altro però vincola molto chi ne fa uso
alla durata della batteria. Se questa finisce
per chi si allena solo con la musica,
l’esercizio può considerarsi terminato.
Il terzo requisito che gli sportivi chiedono
ai loro auricolari è che questi resistano abbiamo anche voluto mettere alla prova
a sudore o pioggia e a eventuali urti o la praticità degli auricolari durante lo
cadute accidentali. sport. In particolare ci siamo premurati
di verificarne caratteristiche come la
Prova pratica e in laboratorio stabilità durante l’attività fisica; il comfort
Per capire quale modello di auricolare di utilizzo durante una vera sessione di
fosse più adatto a chi fa sport, abbiamo allenamento; il senso di affaticamento
messo a confronto 11 modelli di auricolari, o anche solo di fastidio dell’orecchio; la
quattro dei quali collegati allo smartphone praticità dei pulsanti e l’intralcio del cavo,
(o al lettore Mp3 o a quel che si usa) con laddove fosse presente.
il cavetto e sette collegati via bluetooth. Per farlo con maggior completezza, oltre
Oltre alle consuete prove strumentali a effettuare i test in laboratorio ci siamo
e alle prove di ascolto che facciamo in rivolti anche a una giuria di podisti ai
genere per questo tipo di dispositivi, quali abbiamo chiesto di provare gli

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 53

 TEST
Auricolari
DIVERTITI CON L’APP
Occhio al volume. Ascoltare musica a volume alto può essere
dannoso. Scopri con l’app della realtà aumentata qual è la soglia
da non oltrepassare. Scarica l’app Altroconsumo realtà
aumentata e inquadra il simbolo qui in basso.
NON SOLO CUFFIE
Quello degli accessori per sportivi è un settore ampio
e in crescita. Oltre alle cuffie ci sono molti accessori
che possono fare comodo a chi si allena.
FASCIA PORTACELLULARE
RUNNING
Le fasce portacellulare sono forse
l’accessorio più diffuso tra chi fa
sport. Di fatto altro non sono che una
tasca che si stringe attorno al braccio
e in cui si può inserire il telefono che in
questo modo non si sposta e non
rischia di cadere per terra,
soprattutto se, come spesso accade,
gli abiti da sport che si indossano non
hanno tasche. Benché molte fasce
portacellulare siano universali (ossia
compatibili con tutti i cellulari sul
mercato) è buona norma controllare
la compatibilità con la dimensione
dello schermo. Alcuni modelli offrono
uno scomparto per tenere una
chiave, altri una fascetta stringente
(ad esempio di velcro) per tenere
fermi gli auricolari quando non si
usano e altri ancora parti esterne
riflettenti, utili per farsi vedere anche
con il buio.
Prezzo min-max: 5€-30€
54 Altroconsumo 327 • luglio-agostoo 2018
SMARTBAND
Le smartband sono dei piccoli
dispositivi fatti a forma di braccialetto
che permettono di monitorare alcune
specifiche funzioni come il conteggio
dei passi, le calorie consumate, il
battito cardiaco e la qualità del sonno.
Prezzo min-max: 30€-190€
OROLOGI DA RUNNING
Possono essere focalizzati su un
singolo sport (corsa, ciclismo, nuoto o
golf) e avere funzioni molto
specifiche per quello oppure possono
essere utilizzati per più di una
disciplina sportiva. Spesso sono
dotati di Gps . Sono indipendenti dallo
smartphone. Raccolgono dati
sull’attività sportiva e consentono di
archiviarli, monitorano le funzioni
fisiologiche, mandano solleciti
all’utente, tengono traccia dei
percorsi fatti e altro. Possono essere
subacquei, per la piscina.
Prezzo min-max: 20€-500€
auricolari durante i loro allenamenti e di
dirci, rispondendo a un questionario, se li
trovavano confortevoli e adatti allo sport.
I risultati: tutti promossi...
Tra i modelli messi alla prova, va detto
che nessuno si è dimostrato di qualità
particolarmente bassa. Anzi. Tutti gli
auricolari provati si sono dimostrati
in buona sostanza all’altezza del loro
compito: confortevoli durante l’uso e
sufficientemente stabili durante l’attività
fisica. Nessuno dei dispositivi è stato
descritto come eccessivamente fastidioso
sulle orecchie: un dettaglio di un certo
peso, perché se il sistema di ancoraggio è
troppo duro o poco adatto alla forma del
nostro padiglione il risultato può essere
di grande fastidio o addirittura dolore
(questo è il motivo per cui è meglio recarsi
in un negozio e chiedere di provare gli
auricolari prima di comprarli).
...tranne che per un dettaglio
L’unica vera differenza tra i diversi
auricolari, e di conseguenza l’unica vera
pecca, si è registrata per quel che riguarda
la qualità di riproduzione dell’audio (in
alcuni casi eccellente, in altri nella norma,
in altri decisamente migliorabile) e la
durata della batteria.
Quest’ultimo punto ha dato i risultati
con le differenze più rilevanti. In
particolare, nel nostro test, abbiamo
trovato modelli che hanno dimostrato di
avere un’autonomia davvero bassa (90
minuti circa, nel caso peggiore, quello
del Samsung Gear IconX) e altri che
invece hanno mostrato un’ottima durata
(Powerbeats 3 Wireless che, con oltre
12 ore di autonomia, concede ai suoi
utilizzatori addirittura il “lusso” di non
dover essere caricato quotidianamente).
Una nota di buon senso
Il nostro test ha preso in considerazione
i tipi di auricolari per sportivi più diffusi
in commercio, ma ha volutamente
escluso dalle verifiche quelli che hanno
la caratteristica di isolare dall’ambiente
esterno. Non si è trattato di una scelta
casuale. La ragione è che riteniamo che
questo particolare tipo di auricolari non
sia adatto a fare sport, specialmente
se ci si trova all’aperto. Per chi corre o
va in bicicletta in parchi o per strada,
è importante tenere un contatto con
l’ambiente esterno e non isolarsene del
tutto. Anche per questo consigliamo
agli sportivi di tenere la musica a basso
volume e di prestare sempre attenzione a
quello che li circonda.
www.altroconsumo.it
A SETTEMBRE
AVREMO
TANTE PAGINE
DI INCHIESTE.

Da settembre la rivista Altroconsumo non sarà più la stessa.

La più grande organizzazione italiana di consumatori dà il via a grandi progetti.
Il primo riguarda le sue riviste che si rinnovano nell’aspetto e nella sostanza,
conservando lo spirito indipendente di sempre.

Il viaggio è iniziato. Seguici. Saremo instancabili.

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essere riconoscibili
anche nei negozi, grazie PRO Questo climatizzatore ha superato molto
ai Sigilli di qualità, che bene le nostre prove dimostrando di fornire alte
facilitano la scelta prestazioni sia in fase di raffrescamento sia in
dei prodotti che superano quella di riscaldamento. Durante la stagione
estiva l’efficienza è molto buona. Idem in
bene le nostre prove,
inverno: quando fuori la temperatura scende (a
ottenendo il titolo di 2°C) fa bene il suo dovere; meno brillante se il
Migliore del Test, Miglior freddo si mantiene tra 7 e 12 °C.
Acquisto e Qualità Ottima. CONTRO Non va oltre la sufficienza nella prova
che valuta la deumidificazione. La facilità d’uso
Da oggi cerca i Sigilli.
delle funzioni accessorie non è chiara.
IL NOSTRO PARERE Il condizionatore della
Mitsubishi è versatile e poco rumoroso. Un altro
aspetto che ci è piaciuto è quello che riguarda i
consumi: sono molto bassi anche in standby.
da 49 €
PRO Una gelatiera compatta (un aiuto per chi
ha poco spazio in cucina) che ha ottenuto
risultati decisamente buoni nella consistenza
del gelato: nel test è una prova fondamentale. In
più è semplice da assemblare e da usare.
CONTRO I componenti della gelatiera non si
possono lavare in lavastoviglie. E non ci sono le
tacche per indicare il livello massimo di
riempimento.
IL NOSTRO PARERE È un elettrodomestico di
qualità a un prezzo abbordabile. C’è un aspetto
da considerare: trattandosi di un apparecchio
non autorefrigerante, prima di fare il gelato
bisogna lasciare la ciotola per almeno 10 ore nel
freezer. Non si può improvvisare.

“I consumi sono “È una gelatiera

molto bassi anche in compatta: un aspetto
standby: molto bene” che in cucina aiuta”
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

LG H09AL NSM/H09AL UE1 75 DE’ LONGHI Il gelataio ICK5000 80

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PANASONIC CS-Z25TKEW/ 70 NEMOX Harlequin 70
CU-Z25TKE

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56 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it


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PROTEZIONE FORTE
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PRO Il repellente antizanzare venduto dal
discount Lidl è a base di Deet al 19,5%, un
principio attivo efficace contro zanzare comuni
e tigre. Questa percentuale non è sufficiente
però per proteggere in zone tropicali: in questo
caso il Deet deve essere almeno al 30%.
CONTRO Il Deet non è consigliato ai minori di 12
anni: per precauzione è meglio scegliere altri
principi attivi (come citrodiol o icaridina).
Anche la formulazione in spray, seppur comoda,
può essere inalata o ingerita accidentalmente:
va fatta attenzione quando la si applica.
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un prodotto
efficace ed economico, ma non è consigliabile ai
bambini. Per ragazzi con più di 12 anni.
“La formulazione in
spray è molto comoda
ma va usata con cura”
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
AUTAN Sport insetto repellente spray 85
secco
ORPHEA Safari Formula 84
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PRO La protezione solare di questa crema è in PRO Una lavatrice con carica dall’alto efficace
linea con il fattore di protezione alta SPF30: un nel rimuovere diversi tipi di macchie, sia con il
risultato che non va dato per scontato perché è ciclo cotone, sia con il programma per i capi
capitato che il fattore solare fosse inferiore a sintetici. Dalla sua parte ha anche i bassi
quello dichiarato sulla confezione. Molto buona consumi di acqua e la facilità d'uso.
la prova d’uso soprattutto per la profumazione CONTRO I consumi elettrici sono troppo
e l’assenza di effetto appiccicoso sulla pelle. elevati: vanno migliorati. Modello piuttosto
CONTRO La formulazione contiene diverse rumoroso: meglio non usarlo nelle ore notturne.
fragranze allergeniche, che non consigliamo in IL NOSTRO PARERE Questo modello con
caso di uso sui bambini e sulle persone dalla carica dall’alto ha una capacità di carico limitata
pelle delicata. ed è quindi adatto ai single o alle coppie. Inoltre è
IL NOSTRO PARERE Il solare di Nivea è un abbastanza semplice da usare e ha qualche
prodotto efficace , da supermercato, venduto in funzione davvero utile, come la chiusura
un buon formato (300 ml): questo rende il automatica dell’acqua in caso di guasti e la
prezzo molto competitivo. partenza programmata.
“Protegge bene dai “Una lavatrice che
raggi Uv e ha un consuma poca acqua
prezzo competitivo” e si usa con facilità”
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA
GARNIER AMBRE SOLAIRE Dry 73 ELECTROLUX EWT1278EVS 57
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APTONIA (Decathlon) 30 High protection 71 HOTPOINT-ARISTON WMTF622HC IT 53
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luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 57
 TEST
Computer
PORTATILI E VERSATILI
P I prezzi dei notebook
er i computer messi a confronto
questa volta, ossia 35 notebook
destinati all’uso di tutti i giorni
per chi non abbia particolari
non sono più proibitivi.
esigenze professionali o di performance,
il prezzo non è necessariamente un buon
indicatore di qualità. Anzi, se è vero che è capire l’etichetta
alcuni modelli costosi sono in alto nella
classifica, è vero anche che oggi è possibile
trovare un pc portatile “tuttofare” di
buona qualità a un prezzo ragionevole. Se
sei alla ricerca di un notebook di questo
tipo, il nostro test fa proprio al caso tuo.
Se invece cerchi un computer con
caratteristiche precise, per esempio
per godersi i videogiochi più recenti,
per eseguire lavori di grafica e, più in
generale, con perfomance particolari,
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58 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
L’etichetta dei notebook?
Spesso confonde. Per una
scelta mirata basta guardare
le poche voci importanti
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sezione Hi Tech, che ti suggerisce la
configurazione migliore per qualunque
esigenza più specifica.
Il vero ostacolo Anche sotto gli 800 euro
L’arrivo sul mercato di computer
qualitativamente validi a prezzi
anche sotto gli 800 euro è dovuto
di Elisa Gerardis principalmente alle scelte dei componenti
da parte dei produttori. I più noti brand
di computer, infatti, si affidano agli stessi
fornitori di componenti, che utilizzano le
IN SINTESI medesime linee produttive dell’elettronica
interna. Difficile, quindi, che ci sia meno
Test su 35 notebook affidabilità tra una marca e l’altra rispetto
per un uso quotidiano
I consigli dell’esperto al funzionamento del computer. Quali
per orientarsi sono allora i limiti dei notebook meno
in negozio costosi? Solitamente lo schermo, con
A che cosa servono caratteristiche meno avanzate e linee
i componenti principali di montaggio più datate, e in generale
www.altroconsumo.it
 TEST
Computer

l’involucro esterno, in cui metallo e

plastica robusta cedono il passo a gusci COMPONENTI FONDAMENTALI
spesso non molto resistenti. Anche le
prestazioni del computer più economico
in linea di massima saranno ridotte
rispetto a quelle di un modello di fascia
più alta: però le opzioni meno costose e
al tempo stesso valide non mancano. Ne
sono un esempio i due notebook Miglior
Acquisto del nostro test: Dell Inspiron e
HP Pavillon hanno ottenuto il massimo
punteggio nel giudizio sulle prestazioni, a
un prezzo decisamente contenuto (meno CPU Memoria RAM
di 800 euro), posizionandosi in modo del
tutto onorevole rispetto a pc più costosi Il processore o CPU (acronimo di Central Il nome può essere fuorviante, ma la
con caratteristiche e giudizi simili. Processing Unit) è il cuore del computer. memoria RAM di un computer non è “a lungo
Si occupa di elaborare tutti i dati e le termine”: viene sfruttata per contenere dati
In negozio con l’esperto informazioni. I processori attualmente in e programmi durante l’elaborazione. Non
La scelta di un computer può rivelarsi commercio sono più che sufficienti per conserva quindi i dati, e pertanto non serve
un’impresa ardua: i modelli in qualsisi compito d’ufficio, e non solo. Tutti i per salvare file. 4-8 gigabyte di RAM sono la
commercio sono tanti e le etichette processori moderni sono del tipo ‘multi- norma per un computer moderno e sono più
spesso incomprensibili per un utente core’ ovvero integrano nello stesso chip di che sufficienti. Fra gli applicativi più comuni,
medio. Per fare un po’ di chiarezza, silicio più CPU che lavorano in parallelo. Il solo i videogiochi più recenti, per il momento,
siamo andati in un negozio di elettronica numero di core varia da due a otto nei sembrano mostrare qualche vantaggio nel
con un nostro tecnico esperto, che ci portatili. Quattro o più core servono passaggio a 16 GB di RAM. Un maggiore
ha aiutato a capire a che cosa prestare realmente solo con i videogiochi moderni o quantitativo di memoria consente anche di
attenzione per non incorrere in spese con programmi che eseguono calcoli tenere aperti più programmi nello stesso
superflue o acquisti non in linea con le complessi e ripetitivi, come ad esempio i tempo, ma se questi ultimi non sono molto
nostre esigenze. Innanzitutto, è stato il software usati per comprimere video. pesanti il beneficio sarà trascurabile.
suo primo consiglio, è importante arrivare
in negozio già con le idee chiare sull’uso
che si farà del computer, per non lasciarsi
confondere dalla vasta offerta. Una volta
appurato l’utilizzo che se ne farà (nel
nostro caso, un uso nella media, senza
specifiche esigenze), il primo passo da
fare è verificare la qualità del monitor.

I consigli dell’esperto
sugli aspetti del pc
utili da verificare
Come capita spesso, troviamo diversi
schermi dei notebook aperti e funzionanti
sugli scaffali dei negozi: il nostro esperto
ci fa alzare ed abbassare lo schermo e ci
fa girare intorno al computer, facendoci
notare come in alcuni casi i colori e
il contrasto dello schermo cambino
notevomente a seconda della posizione.
Minore è questa variazione, migliore è
la qualità del monitor, conclude. Non
c’è correlazione invece, ci rivela, tra la
grandezza del monitor e la sua qualità:
schermi di dimensioni uguali possono
essere qualitativamente diversi,
e viceversa.
Cosa leggere sull’etichetta è il passo
Disco fisso
Oltre al sistema operativo, il disco fisso
contiene i dati salvati dall’utente e i
programmi del computer. È una memoria
permanente, che salva e trattiene le
informazioni anche a macchina spenta e ha
una capacità centinaia di volte maggiore
rispetto alla RAM, in confronto alla quale è
però molto più lenta sia nel reperire le
informazioni sia nel trasferirle. Le dimensioni
dei dischi odierni vanno dai 500 gigabyte
fino ai 4 terabyte (1 TB = 1.000 GB). Più
veloci, ma anche più costosi, sono i
cosiddetti dischi a stato solido (SSD), che al
posto di un disco magnetico in rotazione
impiegano memorie flash simili a quelle delle
chiavette USB. Gli SSD possono arrivare
fino a 512 GB di memoria.
Processore grafico
Non tutti i computer ne sono dotati: in alcuni
il processore grafico è integrato nella CPU e
condividono con questo la memoria RAM
(per questo si parla anche di memoria
condivisa): le prestazioni sono modeste, ma
sufficienti per far girare l’interfaccia e gli
applicativi più comuni.
In generale, avere una scheda grafica
dedicata nei computer è utile principalmente
per i videogiochi.
Le schede grafiche più performanti di solito
si trovano solo sui desktop. La maggior
parte dei portatili, infatti, usa grafica
integrata o schede video di fascia bassa:
solo su i notebook multimediali di un certo
livello o sui desktop replacement si trovano
processori grafici adatti ai videogiochi.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 59

 TEST
Computer

PREZZI CARATTERISTICHE RESULTATI

Affidabilità della marca

Dimensione schermo

Risoluzione schermo

QUALITÀ GLOBALE %
(diagonale in pollici)

Qualità schermo
di listino in euro
(maggio 2018)

(Pixel H x V)

Prestazioni
Autonomia
Peso (Kg)
Computer
F APPLE Macbook Pro 13 con Touch Bar i5 (8GB RAM) 256 GB 2.049 13,3 2560 x 1600 1,4 A A A A 82

F DELL XPS 13 i7-8550U (16GB RAM) 512GB 1.699 13,3 1920 x 1080 1,2 A B A B 82
DELL XPS 13 i7-8550U (8GB RAM) 256GB 1.399 13,3 1920 x 1080 1,2 A B A B 81
DELL XPS 13 i5-8250U (8GB RAM) 256GB 1.299 13,3 1920 x 1080 1,2 A B A B 81
MICROSOFT Surface Laptop i7-7660U (16GB RAM) 512GB 2.549 13,5 2256 x 1504 1,3 A A A B 78
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MICROSOFT Surface Laptop i7-7660U (8GB RAM) 256GB 1.829 13,5 2256 x 1504 1,3 A A A B 78
HP Envy 13 i5-8250 (8GB RAM) 256 GB 1.169 13,2 1920 x 1080 1,3 B B A B 75
APPLE MacBook 12” i5-7200U (8GB RAM) 256GB 1.799 11,7 2304 x 1440 0,9 A A B A 74
MICROSOFT Surface Laptop i5-7200 (8GB RAM) 256GB 1.499 13,5 2256 x 1504 1,3 A A B B 73
ASUS ZenBook UX331 UN-EG004T i7-8550U (8GB RAM) 512 GB 1.200 13,2 1920 x 1080 1,1 B B A B 73
HP Spectre x360 13-ae004nl i7-8550U (16GB RAM) 512 GB 1.799 13,3 3840 x 2160 1,2 B B A B 73
ACER Spin 5 SP513-52N-55NV i5-8250U (8GB RAM) 256 GB 919 13,2 1920 x 1080 1,6 B B A B 72
LENOVO Yoga 720 i7-8550U (8GB RAM) 512 GB 1.349 13,2 1920 x 1080 1,3 B B A B 72
LENOVO Yoga 720 i5-8250U (8GB RAM) 256GB 1.079 13,2 1920 x 1080 1,3 B B A B 71
DELL Inspiron 13 5379 CN37902 i7-8550U (16GB RAM) 512 GB 1.049 13,2 1920 x 1080 1,6 C C A B 68

F DELL Inspiron 13 5379 CN37901 i5-8250U (8GB RAM) 256 GB 799 13,2 1920 x 1080 1,6 C C A B 67
ACER Swift 3 SF315-41-R69U (8GB RAM) 256GB 999 15,5 1920 x 1080 2 D B A B 66
HP Pavilion 14-bf104ns (8GB RAM) 256GB 999 14 1920 x 1080 1,6 C C A B 66

F HP Pavilion 14 bk101nl i5-8250U (12GB RAM) 256 GB 790 14 1920 x 1080 1,6 C C A B 65
DELL Inspiron 13 7000 i7-8550U (16GB RAM) 512GB 1.199 13,3 1920 x 1080 1,3 D B A B 64
LENOVO Ideapad 720-15IKB i7-7500U (8GB RAM) 256 GB 1.029 15,5 1920 x 1080 1,9 C C B B 64
DELL Inspiron 13 7000 i7-8550U (8GB RAM) 256GB 949 13,3 1920 x 1080 1,3 D B A B 64
DELL Inspiron 13 5370 i5-8250U (8GB RAM) 256 GB 1.380 13,2 1920 x 1080 1,4 C C A B 63
HP Spectre 13 af005nl i7-8550U (8GB RAM) 512 GB 1.699 13,3 3840 x 2160 1,1 D B A B 63
DELL Inspiron 13 7000 i5-8250U (8GB RAM) 256GB 849 13,3 1920 x 1080 1,3 D B A B 63
ACER Swift 1 SF113-31 Pentium N4200 (4GB RAM) 64 GB 420 13,2 1920 x 1080 1,3 C C C B 60
ACER Aspire 3 A315-51-50E1 i5-7200U (8GB RAM) 256 GB 749 15,5 1366 x 768 1,9 C D B B 58
ACER Aspire 3 A315-51-5061 i5-7200U (4GB RAM) 500 GB 519 15,5 1366 x 768 1,9 C D C B 57
ACER Aspire F 15 i5-7200U (8GB RAM) 256GB 600 15,5 1920 x 1080 2 C C B B 56
ACER Aspire E 15 E5-575 i5-7200U (8GB RAM) 1 TB 550 15,5 1366 x 768 2,2 C C B B 56
ACER Aspire E 15 E5-575 i5-7200U (4GB RAM) 500GB 540 15,5 1366 x 768 2,2 C C B B 56
ACER Aspire 1 A114 Celeron N3350 (4GB RAM) 32 GB 320 14 1366 x 768 1,5 C D C B 56
LENOVO Ideapad 320 AMD A9-9420 (4GB RAM) 1 TB 509 15,5 1366 x 768 1,9 C C C B 55
ACER Aspire ES1 15.6” Intel N3350 (4GB RAM) 1TB 349 15,5 1366 x 768 2 B C C B 51

RISULTATI COMPLETI SU www.altroconsumo.it/notebook qualità ottima qualità buona qualità media

60 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018 www.altroconsumo.it

 TEST
Computer

LA NOSTRA SCELTA: NOTEBOOK successivo: l’esperto ci indica i

componenti su cui serve soffermarsi.
Innanzitutto, meglio scegliere un
modello dotato di hard disk a stato
solido, indicato in etichetta con la sigla
82 QUALITÀ
OTTIMA
SSD: le sue prestazioni sono del 20-25%
APPLE MacBook Pro superiori rispetto a quelle di un hard
disk tradizionale, con tempi di avvio
2.049 € del computer e dei programmi più
contenuti. Il processore è un altro aspetto
PRO Ottima qualità dello schermo e dei
da considerare. A meno di non avere
materiali, ha anche una buona autonomia
particolari esigenze, il suggerimento
CONTRO Usa MacOS e non il tradizionale
dell’esperto è di optare per un Intel Core
sistema operativo Windows.
i5, adeguato alla maggior parte delle
IL NOSTRO PARERE Unisce leggerezza e
situazioni. Infine, la memoria RAM: per le
solidità a buone prestazioni complessive.
applicazioni più comuni, 4 gigabyte sono
più che sufficienti. Passare a modelli con
8 GB darebbe sostanzialmente un po’ di
velocità in più, ci spiega l’esperto.
82 QUALITÀ
OTTIMA Secondo lui non è più indispensabile,
continua, che il computer abbia il lettore
DELL XPS 13i7 CD integrato: uno esterno portatile, da
1.699 € connettere alla porta USB, oggi costa
15-30 euro. Meglio assicurarsi che ci siano
PRO Ottime prestazioni generali almeno due porte USB, meglio ancora se
e autonomia della batteria tre o quattro, distribuite su entrambi i lati.
CONTRO La qualità dello schermo non è L’ideale sarebbe anche avere un’uscita
proprio il massimo HDMI, per connettere il computer alla tv,
IL NOSTRO PARERE Un computer leggero ed eventualmente un’uscita VGA per la
e qualitativamente molto valido. connessione a un monitor esterno.

67 QUALITÀ
BUONA
IL TEST SUL SITO
DELL Inspiron 13’’ Sul sito, all’indirizzo
www.altroconsumo.it/notebook,
799 € trovi il nostro nuovo comparatore:
più semplice da usare, con
PRO Prestazioni generali molto buone,
risultati dei test in costante
schermo e peso contenuti. aggiornamento. Potrai confrontare
CONTRO Non raggiunge le vette dei modelli i prezzi e le prestazioni dei
top di gamma, ma non ha particolari punti notebook, per trovare il computer
deboli. più adatto alle tue esigenze.
IL NOSTRO PARERE Un buon notebook da Scarica l’app Altroconsumo realtà
tutti i punti di vista, a un prezzo interessante. aumentata e inquadra il simbolo
qui sotto.

65 QUALITÀ
BUONA

HP Pavillon 14’’
790 €

PRO Possiede un disco rigido di tipo SSD e un

processore quad-core abbastanza potente.
CONTRO Non tocca la vetta, ma non ha veri e
propri punti deboli.
IL NOSTRO PARERE Un computer con
prestazioni generali molto buone. Schermo e
autonomia sono nella media.

www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 61

 ADESSO LO SAI
HELPDESK
A cura di Manuela Cervilli
EVITA L’ACQUA
IN BOTTIGLIA
Bevi l’acqua del
rubinetto: a tavola
riempi una caraffa; in
giro porta sempre con
te una borraccia.
ELIMINA BUSTE
DI PLASTICA
E CANNUCCE
Usa solo buste che
puoi riutilizzare. L’unica
accortezza da avere
è pulirle a fondo dai
depositi di cibo.
USA IL RASOIO
CON LAMETTE
Si stima che circa
due miliardi di rasoi
di plastica usa e
getta finiscano nelle
discariche ogni anno.
62 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
Con l’aiuto dei nostri esperti
rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.
COMPRA
PACCHI GRANDI
E DIVIDI
MENO
Evita snack
confezionati in tante
PLASTICA, monodose. Dividili
a casa e portali in
A CASA contenitori riutilizzabili.
E NEL MONDO
100mila le tonnellate di plastica
che ogni anno finiscono
nei mari d’Europa.
Ecco come non contribuire.
ELIMINA I PIATTI
USA-E-GETTA
Non usare piatti,
posate e bicchieri
monouso: difficili
da riciclare, sono
responsabili
ACQUISTA PORTA I TUOI dell’inquinamento.
CIBO SFUSO CONTENITORI
Preferisci sempre il PER IL PRANZO
cibo sfuso, ovvero Se mangi fuori casa,
tutto quello che si porta il cibo in un
può comprare senza contenitore: si può
packaging. NON COMPRARE usare poi al ristorante
DETERSIVI per il doggybag.
INUTILI
Il marketing spinge
verso detersivi diversi
per ogni scopo.
Scegline uno multiuso
SCEGLI I VESTITI
o quelli sfusi, alla spina. GIUSTI
In alcuni tessuti è
contenuta plastica o
RIDUCI L’USO ACQUISTA prodotti chimici. Scegli
DEGLI ACCENDINI GIOCHI IN LEGNO fibre naturali (cotone,
lana, lino); evita
Difficili da smaltire, Hanno molti vantaggi: poliestere e lycra.
possono rimanere sono più “silenziosi”,
nell’ambiente anche ecologici e riciclabili,
per cento anni. Usa non richiedono l’uso di
quelli ricaricabili. batterie.
www.altroconsumo.it

In viaggio con Fido
Per portare in auto un animale serve un sistema adatto
e sicuro. E per andare in vacanza con cani e gatti ricorda
i documenti: scopri quali su Soldi & Diritti di luglio.
Trasportare in auto animali domestici,
come cani e gatti, richiede qualche
precauzione. Lo dice il Codice della strada
che nell’art. 169 stabilisce che è vietato
il trasporto di animali in condizioni da
costituire impedimento o pericolo per
la guida: in altre parole gli animali vanno
custoditi in una gabbia o contenitore
oppure nel vano posteriore al posto
di guida appositamente diviso da rete
o mezzo idoneo. Per chi non rispetta
queste regole, la multa va da 78 a 311
euro con la decurtazione di un punto dalla
patente. Il Touring Club svizzero ha testato
imbracature, box di stoffa pieghevoli,
box rigidi di plastica o di metallo per il
Box in metallo Prima di affrontare un
viaggio lungo nel trasportino, bisogna
abituare il cane in modo graduale.
La griglia Separa il vano bagagliaio dal resto
dell’auto: l’animale ha uno spazio tutto per
sé. Rispetto alla rete, meglio permanente.
www.altroconsumo.it
trasporto degli animali in auto. Secondo i
risultati del test la scelta più sicura è il box
di metallo, perché alcuni di quelli in plastica
o in tessuto si sono rotti nelle prove. La
dimensione del box deve essere calcolata
in base alla taglia del cane: deve essere
abbastanza piccolo per non fargli subire
accelerazioni in caso di urto, ma anche
confortevole (il cane si deve alzarsi e
girare su se stesso, ma non passeggiare).
Il trasportino va fissato con cura, nella
zona di carico, agganciandolo al sedile
posteriore: l’ancoraggio al pavimento
dell’auto aumenta la sicurezza. La griglia,
invece, lascia libertà al cane, ma è anche
un sistema poco sicuro per l’animale.
Box in plastica Alcuni si sono rotti durante
la prova che simulava l’impatto. Da quelli in
tessuto, l’animale è stato sbalzato fuori.
La cintura È un’imbragatura per cani piccoli
che si attacca con tre punti all’auto. Non è
andata bene nel test: solo per viaggi brevi.
Contattaci
www.altroconsumo.it/contattaci
www.facebook.com/altroconsumo
twitter.com/altroconsumo
Running:
miti da sfatare
1 Per dimagrire basta correre
Per perdere peso, non è sufficiente correre
un paio di volte alla settimana, ma è necessario
cambiare il proprio stile di vita: alimentazione
sana, sonno regolare, attività fisica. Da sola la
corsa non basta, anche se può avere un ruolo
molto importante.
2 Correre fa male alla schiena
In realtà è correre male che può far male
alle articolazioni e alla schiena, ecco perché è
bene informarsi con programmi che avviano
al mondo del running in modo graduale e
accompagnarsi a professionisti del settore.
Meglio sempre consultare il proprio medico
prima di iniziare qualsiasi attività sportiva
e capire insieme se è adeguata alla proprie
potenzialità.
3 Mai correre a stomaco vuoto
Al contrario, correre a stomaco vuoto può
aiutare a bruciare più rapidamente. Al mattino,
i livelli di glicemia e le riserve di glicogeno sono
più bassi, quindi il nostro corpo attinge ai grassi,
smaltendoli più velocemente. Inoltre, una
corsa mattutina accelera il metabolismo per
il resto della giornata e favorisce il benessere
psicofisico.
4 Meglio evitare di correre in città
Ovviamente potendo scegliere è
preferibile fare attività fisica immersi nel verde
e nella natura. Ma questo non significa che chi
vive in città debba rinunciare a correre, anzi:
sono più i benefici (cardiovascolari) della corsa
che quelli negativi dello smog, a cui gli abitanti
delle grandi metropoli sono sempre esposti.
5 Correre è terribilmente noioso
Allenarsi da soli e sempre nello stesso
posto, alla lunga, può diventare alienante.
Aggregarsi, invece, a un gruppo di persone della
zona che corre abitualmente è sicuramente un
buon modo per trovare nuovi stimoli e, perché
no, nuovi amici con la stessa passione.
6 Dopo i 30 anni calano i livelli
wdi performance
L’età è diventata ormai un fattore trascurabile.
Tra gli esempi più eclatanti c’è quello di Gwen
McFarlan, donna americana che si avvicinò alla
corsa a 60 anni, dopo una diagnosi di tumore
al seno. A 75 anni correva la maratona di New
York, stabilendo il record mondiale per le donne
over 75 con un tempo di 3 ore e 57 minuti. Nulla
è impossibile, basta volerlo.
luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 63
LETTERE
Le tue domande, i nostri consigli
Hoover
ti premia
(con calma)
“Hoover ti premia” è il nome della
promozione. Con l’acquisto di un
aspirapolvere si riceve - entro 180
giorni, secondo quanto promesso - una
shopping card da 50 euro.
Il nostro socio Gabriele Salvi, di
Girone, frazione di Fiesole (FI) si fida,
compra l’aspirapolvere Hoover e
segue le istruzioni previste: fa una
scansione dello scontrino e lo spedisce
all’indirizzo indicato. Riceve da Hoover
la email di conferma (siamo a febbraio)
e si mette quindi in fiduciosa attesa
del buono promesso. Sennonché,
allo scadere dei 180 giorni, del buono
ancora non c’è traccia. Ora, una cosa
deve essere chiara: se un omaggio
è condizionato all’acquisto di un
prodotto, si tratta a tutti gli effetti di
qualcosa che fa parte del contratto
di compravendita. Non è che poi può
essere dimenticato “perché tanto
era un omaggio in più”. No. Diventa
un preciso diritto dell’acquirente. Se
non arriva, ci troviamo di fronte a
un caso, come minimo, di pubblicità
ingannevole: si promette un
vantaggio che non si realizza, pur
avendo ottenuto dal consumatore un
comportamento economico che - in
assenza del vantaggio promesso -
magari non ci sarebbe stato (comprare
l’aspirapolvere della Hoover, in questo
caso). E quindi, giustamente, Gabriele
sollecita via email la spedizione del
buono. Ahinoi, come spesso capita
l’unica risposta che riceve è il silenzio:
alla prima, alla seconda e alla terza
email. A questo punto siamo arrivati
a settembre e Gabriele, non essendo
intenzionato a trascorrere il resto della
sua vita a mandare email alla Hoover,
si rivolge a noi. Che, a nostra volta,
sollecitiamo la Hoover ad adempiere al
suo dovere contrattuale.
IN CONCLUSIONE
La Hoover dopo il nostro sollecito
finalmente si sveglia e manda il
buono al nostro socio nel giro di due
giorni. Siamo felici del lieto finale,
ma resta il fatto che avrebbe dovuto
muoversi ben prima.
66 Altroconsumo 327 • luglio-agosto 2018
Condividi le tue esperienze
Per scriverci vai su
altroconsumo.it/contattaci
Se si va ai tropici
cosa è meglio usare
contro le zanzare?
Il nostro socio Marco Sarotto, di
Milano, deve fare un viaggio in
una zona a rischio per le malattie
trasmesse dalle zanzare. Ci
chiede quali prodotti antizanzare
sia consigliabile usare per
difendere non solo se stesso,
ma anche i suoi due bambini.
Se si va in una zona a rischio
di malattie trasmesse
dalle zanzare, la protezione
è importante. I prodotti che
consigliamo come adatti per
i tropici sono quelli con una
percentuale di Deet, uno dei principi
attivi antizanzara più efficaci,
superiore al 30% (si va dal 33 al
50%). In linea di massima, invece,
una percentuale tra il 20-25% va Se c’è il rischio di malattie
bene per le zone senza particolari meglio un repellente forte
rischi. Per trovare il prodotto giusto,
basta andare sul nostro sito, www.
altroconsumo.it/repellenti-per-
zanzare, e consultare l’elenco dei meglio ricorrere a un prodotto in
prodotti. Un prodotto con una bomboletta sottovuoto, perché non
percentuale di principio attivo più contiene solventi, presenti negli
alta sarà anche maggiormente spruzzini, che potrebbero lasciare
irritante e sensibilizzante: per aloni sulla stoffa.
questo è meglio non usarlo troppo Le bombolette spray sono pratiche,
presto (su bambini troppo piccoli). ma il prodotto può risultare non
Le linee guida consigliano di non applicato in modo omogeneo.
iniziare prima dei 12 anni, ma per Lozioni e gel invece devono essere
un uso limitato al viaggio si può spalmate con le mani, il che è
fare un’eccezione, ricordandosi scomodo in viaggio perché poi
però di lavarlo via ogni tanto, vanno risciacquate.
solo con acqua, per ripulire un po’ Se c’è un prodotto antizanzare che
la pelle, e controllando che non non trovi nel nostro comparatore,
si manifestino arrossamenti o puoi segnalarlo e lo inseriremo
irritazioni. Si può spruzzare anche nel test. Scrivi a: testaconnoi@
sui vestiti: in questo caso sarebbe altroconsumo.it.
SCRIVICI
Ti abbiamo aiutato e ti piacerebbe raccontare la tua storia?
Vorresti condividere il tuo caso? Quando scrivi, specifica che
dai il tuo consenso alla pubblicazione e che puoi mandare una
foto: ti contatteremo comunque se il tuo caso sarà selezionato.
www.altroconsumo.it
 Indice
A
Acqua minerale naturale 327 7/2018
Ammobidenti 327 7/2018
Antizanzare 326 6/2018
Archivi digitali 325 5/2018
Aspirapolvere 326 6/2018
Fondazione Direttore: Ivo Tarantino
Tesoriere: Mauro Russo
Associazioni benefiche 324 4/2018
La Fondazione Altroconsumo, riconosciuta Auricolari per sportivi 327 7/2018
Consiglio: Franca Braga, Serena Borelli, Giulia
nel 2012, ha lo scopo di promuovere Auto
Candiani, Liliana Cantone, Michele Cavuoti, Luisa
il consumerismo in Italia e a livello internazionale, > affidabilità 323 3/2018
Crisigiovanni, Alberto Donzelli, Pamela Filoni,
contribuendo allo sviluppo di una società più > inquinamento 323 3/2018
Giuseppe Gioia, Paolo Martinello, Rosanna
equilibrata, equa, solidale e rispettosa dei diritti B
Massarenti,Francesco Mattana, Marino Melissano,
e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove Birra 326 6/2018
Danilo Mimmi, Daniela Nocchieri, Giovanni Pessina,
iniziative, pubblicazioni, ricerche e servizi rivolti C
Alice Rovati, Guido Scorza, Vincenzo Somma,
ai consumatori e agli utenti di beni e servizi Camminare 324 4/2018
Anna Vizzari.
e contribuisce allo sviluppo di un movimento di Carte fedeltà 324 4/2018
consumatori autorevole, duraturo e indipendente.
La Fondazione è socio unico della Altroconsumo
Altroconsumo Edizioni s.r.l. Caschi bici 326 6/2018
Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi & Diritti, Centrifughe ed estrattori 327 7/2018
Edizioni srl. Computer 327 7/2018
Test Salute e HiTest, le Guide Pratiche hanno
Presidente: Paolo Martinello Condizionatori 326 6/2018
come unico obiettivo l’informazione e la difesa
dei consumatori. D
Associazione Direttore editoriale: Andrea Doneda Detersivi
Altroconsumo è un’associazione senza fini di lucro Direttore responsabile: Alessandro Sessa > bucato 324 4/2018
fondata a Milano nel 1973. In piena autonomia Redazione: Natalia Milazzo, Marzio Tosi > ecologici 325 5/2018
e indipendenza, ha come scopo l’informazione, (capiredattori), Manuela Cervilli, Matteo Metta, Dispositivi fitness da polso 325 5/2018
la difesa e la rappresentanza dei consumatori. Beba Minna, Simona Ovadia, Adelia Piva E
È membro della CI (Consumers’ International), (vicecapiservizio), Sonia Sartori, Stefania Villa. Economia circolare 327 7/2018
di ICRT (International Consumers’ Research Redazione online: Luca Cartapatti (caposervizio), Energia, tariffe 326 6/2018
and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle Michela Di Mario, Roberto Usai. Epilatori 324 4/2018
associazioni di consumatori). Altroconsumo Designer: Maria Grazia Galbiati (coordinatore), F
si finanzia esclusivamente attraverso le quote Sofia Fonda, Arianna Giuriato, Roberto Milanesi, Facebook 323 3/2018
associative. Sara Padidar, Ida Trimboli, Elisabetta Veraldi, Fazzoletti di carta 323 3/2018
Segretario Generale: Luisa Crisigiovanni Andrea Villa. Ferri da stiro 325 5/2018
Vicesegretario: Franca Braga Segretaria di redazione: Silvia Franchina Fotocamere 324 4/2018
Frullatori a immersione 325 5/2018
G
Gasatori di acqua 325 5/2018
ALTROCONSUMO, Soldi & Diritti e Test Salute voce “Scopri Altroconsumo”). Si può recedere in
sono diffusi solo in abbonamento. L’importo ogni momento dall’Associazione e non ricevere H
dell’abbonamento comprende anche la quota di ulteriormente i servizi previsti. Se lo si vorrà, sarà Hoverboard e monoruota 324 4/2018
associazione. Sono soci solo le persone fisiche. Le restituito quanto già pagato per il periodo I
persone giuridiche possono abbonarsi e accedere successivo al recesso. Intelligenza artificiale 327 7/2018
ai servizi individuali forniti dall’associazione. Guide Pratiche gratuite: le Guide Pratiche sono L
PER ABBONARSI collegarsi al sito altroconsumo.it comprese nell’adesione ad Altroconsumo. Per Lavastoviglie 323 3/2018
cliccando alla sezione “contattaci” oppure inviare riceverle in regalo è necessario essere in regola Lavatrici e consumi 325 5/2018
una lettera a Altroconsumo Edizioni srl - via con la quota di adesione. L’importo di 1,95 euro M
Valassina 22 - 20159 Milano. Pagamento a mezzo relativo alle spese amministrative verrà regolato Macchine per il pane 324 4/2018
domiciliazione bancaria o carta di credito: questa con le stesse modalità con cui si paga l’adesione Mobilità in città 325 5/2018
forma di pagamento è indispensabile quando ad Altroconsumo. Le Guide possono essere Mozzarella di bufala 327 7/2018
si sceglie la rata trimestrale. In ogni caso, la durata vendute al prezzo indicato in quarta di copertina
N
dell’abbonamento è a tempo indeterminato e le e/o inviate in omaggio ai Soci Altroconsumo.
Navigatori, app 325 5/2018
future variazioni di costo verranno comunicate Per ricevere i numeri arretrati telefonare o scrivere
anticipatamente sulla rivista. Garanzia di all’Ufficio Abbonamenti. Il costo è pari al doppio P
soddisfazione: se entro 15 giorni dal ricevimento del prezzo di copertina. Non è possibile richiedere Padelle antiaderenti 324 4/2018
del primo numero della rivista si cambia idea e non più di due esemplari dello stesso numero. Pasta sfoglia 324 4/2018
si vuole più essere abbonati alle riviste né soci di I dati personali saranno utilizzati da Altroconsumo Pneumatici estivi 324 4/2018
Altroconsumo, si ha diritto di recedere e nulla sarà e/o da terzi da esso incaricati per la gestione Prezzi online 326 6/2018
dovuto. Per esercitare il diritto di recesso basta dell’abbonamento e per gli scopi associativi. Prodotti per l’infanzia 327 7/2018
scrivere una lettera a: Altroconsumo - Ufficio Verranno trattati con mezzi informatici e potranno Prodotti senza glutine 323 3/2018
Abbonamenti - Via Valassina, 22 - 20159 Milano o essere, a termini di legge, consultati, modificati, R
collegarsi al sito altroconsumo.it (cliccando sulla integrati o cancellati. Ricerca, finanziamento pubblico 325 5/2018
S
Salute del pianeta, intervista Cristoforetti 325 5/2018
Quanto costa (in euro) abb. trimestrale abb. annuale Scooter, sicurezza 326 6/2018
Seggiolini auto 326 6/2018
Altroconsumo 25,25 101
Sicurezza in bici 327 7/2018
Altroconsumo + Soldi&Diritti 36,90 147,60 Slime e paste magiche 326 6/2018
Altroconsumo + Test Salute 37,70 150,80 Spiagge e prezzi stabilimenti balneari 327 7/2018
Altroconsumo + Soldi&Diritti + Test Salute 49,35 197,40 Sport e integratori 324 4/2018
Stampanti per foto 325 5/2018
La quota associativa, compresa nell’abbonamento, è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre T
Telefonia mobile
> costi nascosti 323 3/2018
> tariffe nazionali e confronto estero 327 7/2018
Televisori piccoli 323 3/2018
Tutti i diritti sono riservati Altroconsumo Edizioni s.r.l. dal direttore responsabile. Qualsiasi uso e/o Test, metodologia 327 7/2018
vieta espressamente la riproduzione anche parziale riproduzione delle illustrazioni è vietato senza Test, nuova classifica 326 6/2018
degli articoli e dei risultati dei test per fini commerciali l’accordo scritto dell’Editore. Tonno fresco 325 5/2018
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www.altroconsumo.it luglio-agosto 2018 • 327 Altroconsumo 67

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