321 gennaio 2018

www.altroconsumo.it

GLI INSETTI ARRIVANO SULLE ALLA SCOPERTA DI QWANT, TEST

NOSTRE TAVOLE: GLI ITALIANI
SONO PRONTI A MANGIARLI?
Anno XLIV - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
IL MOTORE DI RICERCA H  Frullatori
CHE TUTELA LA PRIVACY H  Seggiolini
H  Rasoi elettrici
H  Memorie usb

H  Antipidocchi
H  Auto compatte
In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi - 12 euro

IL DADO NON
È ESTRATTO
A VOLTE LA CARNE PROPRIO NON C’È
MENTRE SI ESAGERA
CON ADDITIVI E SALE
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valori UN NUOVO SERVIZIO DI ASSISTENZA TELEFONICA
PER AIUTARTI A RISOLVERE I PICCOLI E GRANDI
Indipendenti PROBLEMI CON PC, TABLET E SMARTPHONE
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Non accettiamo prodotti gratuiti
e non realizziamo test
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2 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

Sommario
321 gennaio 2018
06 Editoriale
La parola al direttore.
06 Dire fare cambiare
Dibattito, segnalazioni,
denunce. A 360°, da tutto
il mondo, per i nostri diritti.
INCHIESTE E ATTUALITÀ
12 Gradisce due insetti?
Nutrienti, economici, a basso
impatto ambientale: in futuro ci
sfameremo con gli insetti?
15 Verso nuove ricerche
Qwant è un motore di ricerca
appena approdato in Italia
che punta a tutelare la nostra
privacy. Ci riuscirà?
18 Fare la spesa online
Oltre a essere comodo,
comprare nei supermercati
online può essere anche molto
conveniente.
22 Braccialetti connessi
Per il fitness o per la salute?
A volte il confine tra gadget e
dispositivo medico si perde.
62 Adesso lo sai
Impermeabilizzanti - Cibo per
animali - Arriva l’influenza
APPROFONDISCI GLI ARGOMENTI SU
www.altroconsumo.it
06 Notizie
Novità, consigli e aggiornamenti
sulle nostre attività.
30 A prima vista
Impressioni e giudizi su prodotti
appena usciti sul mercato.
26 Non svalvoliamo
Le valvole ai caloriferi non
servono a nulla se il condominio
disperde calore.
26
64 Lettere
Dall’esperienza dei soci che ce
l’hanno fatta, lo stimolo a non
cedere. Scriveteci.
www.altroconsumo.it
32
Abbiamo provato
sia i prodotti per fare
il brodo vegetale
sia il classico. Meglio
però farlo in casa.
TEST
32 Non tutto fa brodo 52 Auto e consumi
Alla prova dadi, granulari, Con il test verifichiamo al
gel e liquidi. In alcuni troppo meglio anche le emissioni.
sale e additivi.
56 Che memoria!
37 In auto al contrario Meglio salvare i dati: le
Con i seggiolini i-Size i bimbi migliori schede e chiavette.
viaggiano in auto in senso
opposto a quello di marcia. 59 Tablet al test
I piccoli perdono il loro
40 Top 5 fascino: i grandi migliori.
Termoventilatori
burrocacao, lavastoviglie
pneumatici, stufe pellet.
42 Aiuto, i pidocchi
Prevenirli non si può, ma con
il prodotto giusto si possono
52
eliminare.
46 Diamoci un taglio
Rasoi alla prova: vale la pena
spendere un po’ di più.
49 Per fare la zuppa
I frullatori sono cari e
rumorosi: le alternative.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 3
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 EDITORIALE PRIMO PIANO
Dire fare cambiare

L’Opec riduce
la produzione
di petrolio
Ce lo aveva spiegato Leonardo
Maugeri, intervistato su
Altroconsumo a marzo
ROSANNA MASSARENTI dell’anno scorso: il mondo
DIRETTORE del petrolio è in una crisi di
sovrapproduzione. Alla fine
dell’anno scorso l’Opec ha

Tutti nella rete

confermato infatti la riduzione
della produzione, prolungando
fino al mese di dicembre 2018
la riduzione di 1,8 milioni di
Neanche ce ne rendiamo conto, ma quasi tutti diamo per scontato che barili al giorno già stabilita,
uno solo sia il motore di ricerca per trovare informazioni in internet, uno e prevista in origine fino al
il sito per gli acquisti, uno il social network a cui affidare commenti, se prossimo marzo. Questo
non i nostri fatti più privati. Google & Co, grazie alle loro connessioni dovrebbe far alzare il prezzo
del greggio, sostenendo le
e algoritmi, si sono conquistati un predominio assoluto in rete che
neccessità della Russia. Ma
lascia poco spazio a concorrenti, che potrebbero sviluppare soluzioni e ne gioverà anche il sistema
servizi innovativi e garantire un sano pluralismo. Con le nostre attività statunitense dello “shale gas”,
quotidiane - ricerca di informazioni, email, spostamenti, acquisti - che soffre prezzi troppo bassi.
offriamo loro una quantità enorme di dati, che autoalimentano la
concentrazione del potere nelle mani di questi colossi e allo stesso
tempo ci sentiamo gratificati, perché tutto è semplice, facile e
comodo. Ma a che prezzo? L’indagine conoscitiva sui Big data avviata
lo scorso maggio congiuntamente da tre Autorità - Antitrust, delle
comunicazioni e per la protezione dei dati personali - vuole proprio La scienza
indagare e verificare la necessità di un eventuale rispettivo intervento, della nutrizione
là dove le strategie delle piattaforme
digitali e la raccolta ed elaborazione La profilazione applicata nella
di dati rischino di interferire con la
degli utenti seleziona vita quotidiana:
libera concorrenza dei mercati, con gli
interessi, la riservatezza, la dignità dei le informazioni opportunità
cittadini e con il pluralismo informativo. che ricevono o utopia?
È già tanto essere consapevoli dei
rischi a cui siamo esposti, e purtroppo molti, troppi, non lo sono. Abuso di Lucilla Titta
di posizione dominante e violazione della privacy dei padroni della
rete sono già stati più volte denunciati e anche sanzionati. Si sono
avviate class action, come quella inglese contro Google, e il mondo
dell’informazione è in allarme per il fenomeno delle fake news, certo non Lo stile alimentare, in pratica la
nuovo, ma più pericoloso perché amplificato. Perché il problema oggi quantità, la qualità e la frequenza
non è tanto la libertà di espressione - che c’è, semmai è usata male - ma degli alimenti che consumiamo, è
il fattore ambientale più potente in
come si formano o si consolidano le nostre idee, processo in cui la rete grado di influire sullo stato di salute
ha un ruolo importante. Abbiamo provato un motore di ricerca europeo, e sull’aspettativa di vita di tutti noi.
Qwant, da poco lanciato in Italia (vedi a pagina 15). Non sappiamo se sarà C’è una mole di letteratura scienti-
capace di imporsi, ma la possibilità di navigare in maniera neutra, senza fica a sostegno di questa osserva-
zione: gli studi epidemiologici, nei
che si sfrutti, a ogni ricerca, una memoria storica di chi siamo e di cosa ci
quali si osservano le associazioni
piace, non filtrando dunque le informazioni in base alle nostre preferenze, tra il consumo di alimenti e l’insor-
abitudini, opinioni, è un’opzione in più, di cui molti sentono il bisogno. Per genza di malattie; gli studi di inter-
essere liberi di scegliere, liberi di esplorare. Liberi, punto. Buon anno. vento nutrizionale, in cui si valuta-
no gli effetti dei consumi di alimenti

6 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


SABRINA D’ALESSANDRO
URPS - Ufficio Resurrezione Parole Smarrite
Derivato dal latino līnĕa con prefisso tra (al di là), tralignante è chi degenera, allontanandosi dalle
virtù del suo “lignaggio” (dalla “linea” della propria parentela o stirpe). Letteralmente il tralignare
è concetto vetusto, legato a questioni ormai polverose, ma in senso assoluto si svincola dal
contesto familiare per applicarsi a chiunque perda per strada le sue qualità o i suoi valori. Alto
lignaggio o meno, chi nella vita rinuncia a migliorare, inevitabilmente traligna.
sui fattori di rischio di malattia; gli
studi su modelli animali e cellulari.
Oggi le ricerche di nutrigenomica,
la scienza nutrizionale più all’avan-
guardia, in cui si studiano gli effetti
degli alimenti sul funzionamento
dei nostri geni, hanno stabilito che
alcuni nutrienti modificano con-
tinuamente il modo in cui i nostri
geni regolano le funzioni del nostro
organismo. La nutrizione rappre-
senta quindi il fattore ambientale
più duraturo, persistente e variabi-
le che probabilmente ha contribui-
to a modellare il “comportamento”
del genoma umano.
Di fronte a tali scoperte, ci si do-
manda perché gli scienziati non ci
forniscano diete personalizzate
che ci proteggano dalle malattie
croniche più diffuse come tumori,
diabete, malattie cardiovascolari e
neurodegenerative e che quindi ci
facciano vivere più a lungo e in sa-
lute. In realtà poter valutare in ogni
individuo l’effetto sul Dna dei cibi
e delle innumerevoli sostanze che
li compongono e quindi disegnare
per ogni persona il percorso ali-
mentare più idoneo per la propria
salute appartiene ancora al futuro.
www.altroconsumo.it
Ad oggi possiamo dire però che
abbiamo indicazioni molto valide
ed efficaci per aiutare a mette-
re in pratica uno stile alimentare
protettivo per la salute e quindi
abbassare il rischio di insorgenza
delle malattie croniche più diffuse.
Queste informazioni derivano dagli
studi epidemiologici che, analiz-
zati e valutati dalle società scien-
tifiche internazionali, vengono
elaborati in raccomandazioni per
la popolazione. Sappiamo quindi
che un’alimentazione protettiva
per la salute si basa su alimenti
di origine vegetale come ortaggi,
legumi, cereali e derivati integrali,
frutta fresca, frutta a guscio, semi
oleosi e olii vegetali (oliva e semi).
Le raccomandazioni indicano inol-
tre che gli alimenti di origine ani-
male, in particolare le carni rosse
e conservate, dovrebbero essere
ridotti nelle proporzioni di una die-
ta salutare ed infine che i consumi
di sale e zucchero non dovrebbero
superare limiti precisi (vedi anche il
sito www.sinu.it).
Queste considerazioni, nonostan-
te trovino un consenso scientifico
a livello internazionale e ci sembri-
Bisogna tradurre
le acquisizioni
scientifiche in
politiche concrete
no trite e ritrite, non vengono pro-
mosse e tradotte attraverso poli-
tiche concrete. In Italia (come nel
resto del mondo) organi regolatori,
sanità, industria alimentare e ri-
storazione difficilmente si trovano
uniti nel perseguire le linee guida
per la prevenzione nutrizionale.
Gli interventi per migliorare la si-
tuazione, anche se apparente-
mente efficaci e di grande qualità,
sono slegati e puntiformi.
Non esiste una rete organizza-
ta a diversi livelli che abbia come
Product name
Class action
contro Google
Nel Regno Unito un gruppo di
utenti dell’iPhone ha lanciato
una class action contro Google.
L’accusa nei confronti del
colosso americano è di avere
violato la privacy di milioni di
persone (il caso riguarderebbe
fino a 5,4 milioni di utenti),
impadronendosi illegalmente
delle informazioni sulla loro
navigazione, poi sfruttate
per vendere un servizio di
pubblicità profilata sui clienti.
Google avrebbe agito nel 2011
e 2012, aggirando il sistema
standard di protezione dei dati
del browser Safari. Gli utenti,
uniti nel gruppo Google you
owe us (www.youoweus.co.uk)
chiedono ora un risarcimento:
la causa potrebbe valere fino a
3,63 miliardi di dollari.
Lucilla Titta
Nutrizionista, ricercatrice presso
l’Istituto Europeo di Oncologia
(Milano)
obiettivo comune quello che po-
trebbe fare davvero la differen-
za: aumentare l’attenzione sul
tema dell’alimentazione come
strumento di prevenzione delle
malattie, aumentare l’attenzio-
ne sui rischi di un’alimentazione
scorretta, motivare cambiamen-
ti nei comportamenti alimentari.
E indurre una scelta salutare ba-
sata sulle linee guida delle società
scientifiche, regolando l’offerta
dell’industria alimentare e della ri-
storazione collettiva.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 7
 PRIMO PIANO
Notizie a cura di Stefania Villa
Black
Friday 2017
vendite Amazon

2 mln
ACQUISTI

Saldi, saldi, saldi, di prodotti

quanti saldi

Tempo di sconti. Black

Ora, ma non solo: i ribassi Friday 2016
ormai sono pervasivi, vendite Amazon

1 mln
"Il consumismo eccessivo soffoca
offline e online. il Pianeta": l'azione dimostrativa di

Bene, ma con la testa. Greenpeace tra i negozi di Roma

di prodotti

I saldi prendono il via il 5 gennaio,
escluse Basilicata (dove si parte il
2), Valle d'Aosta (il 3) e Sicilia (il 6).
Un periodo in cui approfittare dei
ribassi per fare buoni acquisti, con
alcune accortezze: ad esempio, il
prezzo e lo sconto esposti sono
vincolanti per l'esercente e la
merce in saldo deve essere, per
legge, quella della stagione che è
in corso.
L'ansia dello sconto
Un occhio a scaffali e cartellini,
quindi, ma anche alle emozioni,
quelle che guidano i nostri
comportamenti di acquisto: il
solo fatto di avere prezzi più
bassi - lo dimostrano gli studi
di neuromarketing - attiva
infatti l'illusione di essere
sempre davanti a un affare da
non lasciarsi sfuggire. Ormai,
inoltre, gli sconti non sono più
un'esclusiva dei saldi stagionali,
ma si trovano tutto l'anno e
sia offline sia online. Se da un
lato aumentano le possibilità
di risparmio, dall'altro la corsa
all'acquisto continuo rischia di
fare perdere di vista l'utilità e
la reale convenienza di ciò che
si compra, con tutto ciò che
ne consegue. «Acquistiamo
senza pensare, noncuranti dei
possibili impatti ambientali e
sociali che questo spreco di
risorse può generare», ha scritto
Greenpeace lanciando la sua
iniziativa dimostrativa (foto
in alto) in occasione del Black
Friday, il venerdì di supersconti
di novembre arrivato dagli
Usa anche in Italia. In molti
quest'anno l'hanno spalmato
su una settimana intera e anche
sui servizi, oltre che sui prodotti.
Black Friday, Cyber Monday (il
lunedì successivo per le offerte di
prodotti tecnologici), Black Hour
(60 pezzi a 0,99 euro per una sola
ora al giorno sul sito e-Price), siti
vari di prodotti scontati, prezzi
in offerta nei negozi fisici "solo
fino a": si moltiplicano i momenti
dell'anno in cui il marketing spinge
ad affrettarsi per aggiudicarsi
l'affare, che non sempre è un
vero affare. Abbiamo fatto alcune
prove il giorno del Black Friday
sui siti di Mediaworld e Unieuro
e abbiamo visto che i prezzi non
erano i più convenienti online.
Stessa cosa per il "Black Friday
Luce" di Enel Energia. Il consiglio,
sempre valido, se si vuole fare un
acquisto conveniente, è di non
farsi mettere troppa fretta, ma
di prendersi un attimo in più per
valutare più alternative. E per
capire se è il marketing che ci sta
spingendo a comprare o se siamo
noi a volerlo davvero.
Più consigli sui saldi su:
www.altroconsumo.it/saldi

BOLLETTE

Stop ai mesi di 28 giorni, ora occhio alle tariffe

Abolita la fatturazione ogni 28 giorni, che
ci avrebbe portato a pagare oltre l'8% in
più all'anno. Ritornano le fatture mensili
per telefonia fissa, mobile e pay tv. Lo
ha stabilito un emendamento al Decreto
fiscale, che accoglie anche le richieste che
avevamo fatto al ministro dello Sviluppo
economico Carlo Calenda.
È una vittoria, anche se vigileremo
perché le compagnie non si rivalgano
sui consumatori per i mancati guadagni,
magari aumentando le tariffe o cambiando
in altro modo le regole a loro vantaggio.
Restano escluse dall'emendamento le
fatture di luce e gas perché "i costi sono
vincolati ai consumi", a detta dell'Autorità
dell'Energia.
Ora le compagnie per adeguarsi avranno
120 giorni dall'entrata in vigore della
legge di conversione del Decreto fiscale.
Se dovessero violare la norma dovranno
pagare ai clienti un indennizzo forfettario
pari a 50 euro entro una data stabilita
dall'Autorità delle Comunicazioni, più
un euro per ogni giorno successivo alla
scadenza. Raddoppiano anche le sanzioni
dell'Agcom: da un minimo di 240.000
euro a un massimo di 5 milioni.

8 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


INQUINANTI
Pfas: problematici i pesci
I risultati del monitoraggio
sugli alimenti in Veneto.
Sono piuttosto rassicuranti gli ultimi dati
di monitoraggio sugli alimenti per quanto
riguarda l'inquinamento da sostanze
perfluoroalchiliche che possono entrare
nella catena alimentare attraverso l'acqua
contaminata della "zona rossa" in Veneto
(una sessantina di comuni nelle province
di Vicenza, Verona e Padova). Livelli di
contaminazione significativi sono stati
riscontrati soltanto nelle specie ittiche di
cattura, tanto che la Regione ha emesso
un'ordinanza che vieta per un anno il
consumo di pesce pescato nell'area
a rischio. La situazione, invece, per gli
altri alimenti analizzati (614 campioni
di alimenti di origine vegetale e 634
campioni di alimenti di origine animale)
dice l'Istituto superiore di Sanità, “non
evidenzia particolari criticità”. Gli alimenti
di origine vegetale sono risultati esenti da
Tari gonfiata: non tutti sono interessati. Come capire?
Diversi Comuni hanno calcolato male l'imposta sui rifiuti addebitando più volte la parte variabile
della tariffa. Ma, in caso di errore, sono interessati solo gli immobili che hanno pertinenze
(box, cantina ecc). Più informazioni su altroconsumo.it/tarisbagliata o allo 02.6961570.
FAKE NEWS Facile cascarci, si tenta di resistere
Al 52,7%, più della metà degli italiani, è
capitato di credere a notizie false circolate
in rete. A rilevarlo è il 51esimo Rapporto
sulla situazione sociale del Paese del
Censis. La percentuale sale al 58,8% tra
i più giovani che dichiarano di crederci
spesso nel 12,3% dei casi. Il rapporto
registra quanto i social abbiano avuto una
forte espansione anche come fonte di
informazione: Facebook, uno dei social
più sotto accusa per la diffusione di fake
news, è utilizzato per questo scopo dal
35% degli italiani e la percentuale sale al
48,8% tra i giovani. Aumenta però anche
la percezione del problema: per il 77,8%
www.altroconsumo.it
Farmaci mancanti: segnalaceli
Sei andato in farmacia e non hai trovato il farmaco che il medico ti ha prescritto? Stiamo raccogliendo
le segnalazioni per capire le ragioni di queste mancanze. Vai su altroconsumo.it/farmaciintrovabili
LIBRI
Hans Magnus Enzensberger
Parli sempre di soldi!
Einaudi
Una campagna 181 pagine - 18,50 €
No Pfas dei
comitati locali
Ne consigliamo la lettura
Perché stimola la curiosità
e il dubbio su aspetti
contaminazione rilevabile da Pfos (acido
perfluorottansulfonato) e Pfoa (acido
dell'economia
perfluoroottanoico), gli inquinanti più che si tendono a dare
persistenti, riconosciuti come interferenti per scontati.
endocrini e correlati a patologie
riguardanti pelle, polmoni e reni. Né un testo di divulgazione
economica né un romanzo
classico, ma un “breve
romanzo economico”.
Le illustrazioni (tra cui il
“Vademecum di zia Fé”,
vergato a mano), le tante
citazioni tratte dalle fonti
più disparate (dal Talmud a
Nietzsche, passando per
Esiodo) che costellano le
pagine, il glossario tecnico
finale rendono difficile scegliere
lo scaffale della libreria in cui
riporlo. Il suo pregio è stimolare
con leggerezza una riflessione
su questioni trascurate e
quello delle fake news è un fenomeno considerate pesanti, a partire
pericoloso. Soprattutto le persone più da quella fondamentale: che
istruite pensano che vengono create ad cosa è il denaro? Per arrivare a
hoc per inquinare il dibattito pubblico una serrata critica del mondo
(74,1%) e che favoriscono il populismo della finanza. Più ricco di
(69,4%). Interviene sul tema anche la domande che di risposte, il libro
Commissione europea che ha avviato sul è basato sui racconti di una zia
sito www.ec.europa.eu una consultazione ricchissima, anticonformista e
pubblica sul tema, un questionario a cui molto scettica, che smaschera
si può rispondere fino al 23 febbraio. I senza remore a vantaggio dei
risultati, insieme al lavoro di un team di suoi tre nipoti le tante storture
esperti, aiuteranno a capire l'efficacia e i rischi del mondo tentacolare
delle misure anti-bufale messe in atto della finanza.
dalle big del web come Facebook e Google NATALIA MILAZZO
e a definire nuove mosse dell’Ue.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 9
 BIG DATA
Privacy: zero attenzione,
ma sapere cambia le cose
Nessuno legge le condizioni online, ma poi si diventa
cauti quando si pensa ai possibili usi dei propri dati.
In un suo esperimento, Future
Intelligence, sito di informazione
inglese specializzato in nuove
tecnologie, ha creato varie
reti wifi libere a Londra. Per
connettersi si dovevano
accettare termini e condizioni
di utilizzo che includevano una
clausola molto particolare:
cedere alla società i propri
primogeniti. Una provocazione,
ma chi si connetteva accettava.
La nostra indagine conferma
la scarsa attenzione online:
il 91% delle persone barra la
casella "accetta" senza leggere
o non leggendo attentamente
le condizioni sulla privacy,
perché tanto deve accettarle
se vuole usare il servizio (87%),
perché troppo lunghe (57%) o
complicate (19%). Come dargli
torto, ma intorno ai dati degli
utenti si muove l'economia
digitale e per questo serve
esserne consapevoli (vedi AC
319 novembre 2017). Emerge
però un certo disappunto: l'84%
SHARING: RACCOLTE
FONDI IN CORSA
È salito del 45% nel
2017 il mercato del
crowdfunding, quello
dei siti per finanziare
progetti e start up.
Sono i dati emersi a
vorrebbe avere più possibilità Share Italy, convention
per definire le impostazioni di
privacy e il 60% non è d'accordo Le condizioni annuale sull'economia
sul fatto che le aziende di privacy dei della condivisione.
usino i propri dati per motivi servizi online Altroconsumo
commerciali, anche se offrono
servizi gratuiti. Anzi, il 60% ha partecipato
pensa che i cittadini dovrebbero
con l'inchiesta su
ricevere una qualche forma di 91%
ricompensa per il valore creato Airbnb&Co. finanziata
dalle società grazie ai loro dati. dalla Regione
Se nel caso dei negozi online
gran parte delle persone (71%)
Non le legge Lombardia con i fondi
o non le legge
non si trova a disagio con il
attentamente del ministero dello
fatto che si utilizzino i dati per
conoscerli meglio e quindi per Sviluppo Economico
offrire servizi e prodotti più (vedi l'articolo su
personalizzati, le cose cambiano
con altri temi: al 59% non 57% AC 320 dicembre 2017).
piacerebbe che le informazioni
su salute e stili di vita deducibli
dalle attività online o da Non le legge
dispositivi come i braccialetti perché sono
contapassi fossero usati da troppo lunghe
un'assicurazione per adattare
il premio da fargli pagare. Ma
perché è possibile? Ne parliamo Rilevazione: maggio 2017.
Campione: 995 utenti
nell'articolo a pag 22. Internet 18-64 anni

Aderisci alla nostra campagna internazionale per chiedere più trasparenza: www.imieidaticontano.it

SPID
Identità pubblica digitale poco trasparente
Abbiamo segnalato al Garante per la
protezione dei dati personali Aruba,
Sielte, Infocert, Poste Italiane e Tim, i
gestori con cui si attiva Spid (il sistema
pubblico di identità digitale, che permette
di accedere con un unico nome utente e
password a Inps, Agenzie delle Entrate
ecc. ). A seguito della nostra inchiesta su
Soldi&Diritti 157 novembre 2017, abbiamo
rilevato mancanze di trasparenza da
parte delle società nell'uso dei dati degli
utenti. Ad esempio, Aruba fa accettare
le condizioni di privacy in toto, anche
per scopi promozionali, senza dare la
possibilità di scelta selezionando ad
esempio specifiche caselline per dare il
consenso, come prevede la normativa.
Tim, invece, non richiede il consenso
esplicito per l’invio di pubblicità di terzi.
E tutte le società, in un modo o nell'altro,
si deresponsabilizzano per i casi di perdita
e di violazione dei dati.
CYBERSICUREZZA
Uber: l'attacco
hacker taciuto
Uber, l'app per prenotare un'auto
con conducente, ha perso i dati
(nomi, mail ecc.) di 57 milioni
di utenti in seguito a un attacco
hacker, ma lo ha dichiarato a fine
2017, dopo un anno. Da maggio
il Regolamento Ue 2016/679
obbligherà ad avvertire autorità e
utenti in caso di violazioni e rischi
per la privacy.

10 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 Guida fiscale online: scelta green
La guida al 730 non è più cartacea, ma online su www.altroconsumo.it/730: evitata la stampa
di più di 13 milioni di fogli a colori, l'equivalente di circa 164 alberi. E l'ambiente sorride.

ANTITRUST: STOP
ITALIAN SOUNDING

Bandiere tricolore e
diciture sull'italianità
del prodotto, ma con
pomodori turchi,
carciofi egiziani
ecc. L'Antitrust ha
richiamato Citres,
Conserve Bonetto e
Fertitecnica Colfiorito,
che si sono impegnate
a migliorare le
etichette di alcuni
prodotti. Se l'ultima
trasformazione
avviene in Italia,
PUBBLICITÀ
il "made in Italy" è
Unicredit "un per cento": non così conveniente lecito, ma l'Autorità
conferma che le
Pubblicizzatissimo il Nuovo Mutuo UniCredit 1%: nello spot consente di "mettere radici" a un tasso
molto basso ma, in realtà, il Tan varia molto in base a durata del mutuo e percentuale finanziata (fino al
confezioni non devono
4,80% se è il 100%); le altre spese riducono la convenienza. Cerca il mutuo su altroconsumo.it/mutui. comunque confondere.

CALENDARI DELL'AVVENTO ABITI USATI

Cioccolatini
Altromercato a rischio
La sicurezza dei prodotti alimentari è
da sempre al centro dei nostri test: a
inizio dicembre abbiamo pubblicato su
altroconsumo.it/calendariavvento i risultati
del test internazionale sui cioccolatini di
venti calendari dell'Avvento (tipicamente
regalati ai bambini), di cui 5 venduti
anche in Italia. In tutti abbiamo trovato
sostanze contenute negli oli minerali
potenzialmente rischiose, i Mosh. In quello
di Altromercato (Adventskalendar) c'erano
anche i Moah, più pericolosi perché
potenzialmente cancerogeni. Lo abbiamo
segnalato al ministero della Salute. Non
c'è ancora una legge chiara in merito e il
Finti cassonetti smascherati
Rivenduti in Tunisia o sulle bancarelle ha fatto finire sotto inchiesta cinque
di Napoli e Caserta, invece che essere trafficanti, due dei quali direttamente
donati ai bisognosi in Africa. Era questo in carcere. Non è la prima volta che
il destino dei vestiti usati che venivano organizzazioni criminali macchiano la
raccolti attraverso cassonetti gialli credibilità di una raccolta differenziata
abusivi di una finta onlus dedita al fatta di tanti operatori onesti.
traffico illecito, “L'Africa nel Cuore” (da Complici purtroppo una filiera opaca
non confondere con quella vera, "Africa e controlli insufficienti. I cassonetti
nel cuore", modenese, che invece nella gialli in regola riportano sito web,
vicenda è parte lesa). I punti di raccolta indirizzo fisico e numero fisso dell'ente
abusivi erano stati piazzati in un che li gestisce. In caso di dubbi, si può
centinaio di comuni del Nord, perlopiù telefonare al proprio Comune, che ha
lombardi. L'operazione del Noe (Nucleo la mappatura completa dei contenitori
operativo ecologico dei carabinieri) autorizzati.
Abiti buttati Abiti raccolti con Quota che arriva
ogni anno in Italia i cassonetti gialli ai bisognosi
Fonte: Ispra

problema degli oli minerali negli alimenti

è piuttosto diffuso: a febbraio i risultati su
altri 35 prodotti tra pasta, riso, cereali, ecc. 80.000 t 10.000 t 50-70%
www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 11
 ATTUALITÀ
Insetti edibili

Che ne sai tu
di un piatto di grilli?
Gli insetti sono nutrienti, economici da allevare e a basso impatto ambientale.
Nel 2050 saremo 9 miliardi. Per sfamarci, l'Ue ne ha già autorizzato il consumo.
di Sonia Sartori

S
e per voi il grillo rimarrà sempre e
solo il famoso personaggio parlante
di Pinocchio, allora il cibo a base di
insetti che a partire da quest'anno
comparirà sugli scaffali dei supermercati
non fa per voi. Per tutti gli altri si apre l’op-
portunità di assaggiare un cibo nuovo, ric-
co di proteine e con un impatto ambientale
molto basso. A dire il vero più che una pos-
sibilità, nei prossimi anni, una dieta a base
di insetti diventerà una necessità: secondo
le stime Fao, l'organizzazione delle Nazioni
Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, nel
IN SINTESI
Pro e contro della
nuova direttiva
europea sul "novel
food" che apre il
mercato europeo alla
produzione e vendita
di insetti edibili
Che cosa ne
pensano gli italiani?
2050 la popolazione sarà di 9 miliardi, con
un crescente fabbisogno di proteine e una
drastica riduzione di risorse e terreni da de-
stinare alla coltivazione e all'allevamento.
A questa prospettiva si è allineata l'Unione
europea che ha aggiornato la direttiva sul
"novel food", autorizzando la vendita e l’al-
levamento di insetti nel mercato europeo,
anche se tratta di cibo privo di “una storia
significativa di consumo” prima del 1997 in
Europa. Mancano ancora i regolamenti at-
tuativi, quindi né la vendita né la produzione
sarà imminente, e resta il dubbio sul fatto

CON GLI INSETTI SI PUO' CAMBIARE (UN PO') IL MONDO

Secondo la Fao, da oggi fino al 2050 la richiesta per i prodotti di allevamento arriverà
a circa 465 milioni di tonnellate (circa il doppio di adesso).

2 kg <10 litri 2g

1 kg
Confrontiamo l'impatto ambientale
MANGIME ACQUA PRODUZIONE
DI GAS SERRA
dell'allevamento di insetti e bovini
per un chilo di incremento di peso

8 kg 22.000 litri 2.850 g

12 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 ATTUALITÀ
Insetti edibili

che in Italia potremo importare alimenti a

base di farina di insetti da altri paesi europei
come Olanda e Belgio, dove già sono in ven-
INTERVISTA
dita. Finora Olanda e Belgio hanno potuto
farlo perché alcuni anni fa hanno legiferato
in modo autonomo sul cibo a base di insetti.
Ora dovranno adeguarsi alla direttiva. ANTONIA RICCI

Foto: Enrico Foglia

Produrre insetti sicuri
Gli interrogativi sull'arrivo di cibo a base di
insetti sono tanti: i controlli per evitare rischi
alimentari, quindi la ricerca di microrgani-
smi dannosi e di pericoli chimici, la verifica
delle capacità produttive e delle condizioni
degli allevamenti, infine, il reale interesse
dei consumatori nell'assumere insetti (for-
se non è un caso che nessuna importante
azienda alimentare abbia ancora investito
in questo novel food).
«Lavoro in Olanda e in Italia, ma ho iniziato
la mia attività in Thailandia. Vorrei produrre
alimenti a base di farina di baco da seta in
Italia, perché credo che la sicurezza alimen-
tare sia meglio garantita. Tuttavia non mi
illudo che sarà facile o veloce ottenere l’au-
torizzazione per farlo. L’iter è lungo» spiega
Marco Ceriani di Italbugs, start up del Parco
Tecnologico Padano di Lodi. «Credo anche
che l’allevamento di insetti in Italia sia un'ot-
1 ettaro
TERRENO
10 ettari
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO
SPERIMENTALE DELLE VENEZIE
Chair del Panel Biohaz dell'Efsa, Autorità
Europea per la Sicurezza alimentare
Da gennaio, al supermercato
troveremo hamburger di insetto?
«Non credo che sarà così immediato.
Il nuovo regolamento Novel Food,
in vigore da gennaio, consente
l’introduzione sul mercato europeo
di insetti solo nel caso in cui
abbiano una storia dimostrata di
consumo sicuro in alcune parti
del mondo. Coloro che vogliono
commercializzare insetti nell'Unione
Europea avranno a disposizione una
procedura semplificata a patto che
riescano a dimostrare che si tratta
di un alimento tradizionale e sicuro.
Non sarà un percorso semplice né
scontato. Questa è la chiave di tutta
la questione. In Asia, in Africa, nel Sud
America, gli insetti si consumano da
molto tempo, ma c’è il problema che
in questi paesi il sistema sanitario
e la raccolta di informazioni sono
spesso carenti. Quindi non sarà
facile dimostrare che il consumo di
insetti in quelle aree del mondo è
sicuro, perché mancano informazioni
epidemiologiche».
Che ruolo gioca l'Efsa?
«L'Efsa avrà il ruolo di valutare i
dossier che saranno presentati per
l'autorizzazione e quindi di valutare
questi prodotti soprattutto in termini
di sicurezza per il consumatore».
Chi volesse allevare insetti in Italia,
adesso può farlo?
«L’Italia dovrà aspettare che la Ue
dia indicazioni per l’allevamento e
la vendita di insetti. Regole che poi
varranno per tutti i paesi membri.
La legislazione alimentare deve
infatti essere uniforme per tutti i
paesi membri della Ue. Nel 99% dei
casi i paesi membri non legiferano in
modo autonomo sulle materie che
riguardano la sicurezza alimentare,
ma aspettano la normativa
europea».
Gli insetti devono nutrirsi bene,
per non farci rischiare.
«Se mi chiedono se mangiare
pollo è sicuro, la mia risposta è:
dipende. Se il pollo è allevato bene
e sottoposto a controlli è sicuro. Lo
stesso varrà per gli insetti. Quello
che gli animali mangiano è quello
che poi arriva sulle nostre tavole.
La mucca pazza ha origine da
animali bovini nutriti con proteine di
ruminanti. Se l'allevamento di insetti
è visto come una scorciatoia per
utilizzare i rifiuti e ricavarne cibo di
alto valore nutritivo ed economico, si
sbaglia in partenza. E lo scopriremo
trovando contaminazioni chimiche
o microbiologiche nel prodotto. Se
invece gli insetti allevati saranno
nutriti con mangime sano o con scarti
vegetali, non ci saranno problemi».
Come reagiranno gli italiani?
«La vedo come un'opportunità in più
per il consumatore italiano. Quando
si ha più scelta, si è più liberi. Ho
l'impressione che l'insetto intero e
come tale riconoscibile in un piatto
rimarrà per ora una questione
di nicchia. Una possibilità reale di
penetrazione nel mercato è l'uso
delle farine a base di insetto per
prodotti come la pasta, i biscotti o
per barrette proteiche per gli sportivi.
Con un esempio: 100 g di carne
bovina apportano il 15% della dose
giornaliera raccomandata di ferro, la
stessa quantità di insetto il 96%.
Se qualcuno ritiene che l'impatto sul
pianeta della propria alimentazione
sia troppo pesante consumando
carne tradizionale, mangiando insetti
si potrà sentire meno colpevole.
Perché no?» S.S.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 13

 ATTUALITÀ
Insetti edibili
Una pasta con tanti grilli
In Thailandia è uno degli insetti maggiormente allevati e questa pasta, che non
si trova sul mercato europeo, contiene il 20% di farina di grillo.
tima opportunità imprenditoriale per creare
posti di lavoro e far girare l'economia. Se
invece ci si limita a importare, di questo re-
golamento europeo beneficeranno gli altri».
Dall'estero, grilli & Co.
Massimo Reverberi si muove tra Bangkok
e Shangai per seguire le sue due start up:
quella thailandese produce pasta con il 20%
di farina di grillo da vendere sul mercato eu-
ropeo, quella a Shanghai si occupa del primo
snack con farina di baco da seta riservato al
mercato cinese con il nome di Bella Pupa.
«La burocrazia che sta dietro all'autorizza-
zione che si deve ottenere per commercializ-
zare cibo a base di insetti in Europa, anche
se recentemente è stata semplificata, rimane
lunga e costosa e rallenta l’innovazione ali-
mentare. Ho scelto di lavorare in Oriente,
perché la terra e il lavoro costano poco e
il clima tropicale è perfetto. Alcune start
up occidentali stanno creando allevamenti
di tipo industriale, ma io credo che sia un
modello perdente, non competitivo. La mia
pasta è a base di farina di grillo, e in Thailan-
dia la farina costa meno di 20 dollari al kg,
contro i 50 dollari al kg in nord America e i
100 euro al kg in Olanda. Credo molto anche
nelle potenzialità del baco da seta che viene
allevato su un letto di foglie di gelso - l’unico
cibo che mangia - e solo la Cina ne produce
500.000 tonnellate l’anno».
Dal disgusto al gusto, il passo è breve
Chi li ha provati, dice che sono buoni, ma
questo per molti non è un argomento con-
vincente. «Credo di aver assaggiato molti
tipi di insetti e li ho trovati buoni. I grilli san-
14 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
Chi è allergico
ai crostacei,
lo è anche agli insetti
no di nocciola e il baco da seta di vaniglia.
Punto molto sulle nuove generazioni e su
un’informazione corretta: nessuno si vedrà
servire una pizza con sopra gli insetti, ma
troverà magari polpette fatte con farina di
insetto» racconta Marco Ceriani di Italbugs
«ad esempio con la mia start up ho creato
un panettone con farina di baco da seta che
ho chiamato Panseta. Quelli che lo hanno
assaggiato lo hanno trovato buono».
La barriera culturale è l’elemento più diffici-
le da superare, almeno nel nostro paese. Gli
occidentali considerano il consumo di insetti
come una dieta tipica delle popolazioni più
povere. Questo è vero dove la carne scar-
seggia, allora gli insetti sono fonti proteiche
altrettanto buone e utili.
Ma in molti paesi si consumano insetti sem-
plicemente perché sono buoni. In ogni caso
i fattori che determinano la nostra dieta
alimentare sono diversi: la disponibilità e
la varietà di cibo, la propria esperienza e
tradizione, la religione, la disponibilità eco-
nomica, e anche l'influenza della moda: un
esempio è il sushi.
Abbiamo raccolto l'opinione di un campione
di 714 persone (tra 18 e 64 anni) distribuite su
tutto il territorio nazionale. Il 73% pensa che
non sarebbe disposto a mangiare in futuro
alcun prodotto a base di farina di insetto. Se
Il grillo è un insetto
composto per oltre il 70%
da proteine. Anche
cavallette e ragni hanno un
alto contenuto proteico.
Mentre altri insetti come
termiti e bachi da seta sono
invece ricchi di grassi
e questo li rende più gustosi.
In generale, gli insetti sono
anche ricchi in fibre e
minerali.
li dividiamo per genere, sono gli uomini che
affermano di essere più disposti ad assaggia-
re cibo a base di insetto, rispetto alle donne.
I più aperti all'idea hanno un'età compresa
tra i 25 e i 39 anni. Tra gli intervistati che
negano la possibilità di assaggiare un pro-
dotto a base di insetto, per ben l'83% è una
questione di ribrezzo, mentre l'11% pensa
che non siano sicuri. Emergono due aspetti
culturali importanti: l'idea che l'insetto sia
un contaminante del cibo e che sia sporco.
Il 68% tra questi non assaggerebbe i prodotti
neppure se fossero venduti dal loro super-
mercato di fiducia.
In Svizzera, nel reparto vegan
Polpette o hamburger con farina di insetto
sono venduti dalla Coop svizzera nel reparto
per vegetariani e vegani. Eppure gli insetti
sono animali. Abbiamo sottoposto la nostra
perplessità a una maestro della cucina vega-
na, lo chef Simone Salmini. «Un vegetariano
che mangia insetti è una contraddizione in
sé. Ognuno è libero di assaggiare o di man-
giare il cibo che gli pare, ma se una persona
si definisce vegetariana o vegana dovrebbe
capire che non può nutrirsi di insetti. Credo
che sul tema ci sia un po’ di confusione: chi
non vuole impattare sugli animali si astiene
dall’uccidere o dallo sfruttare sia un insetto
sia una mucca. Probabilmente Coop Svizzera
ha ragionato dal punto di vista salutistico e
non etico, posizionando sullo stesso scaf-
fale tutti i prodotti che hanno particolarità
nutrizionali di un certo rilievo come i senza
lattosio, i senza glutine, i 100% vegetali, i
super food e i novel food, dei quali fanno
parte, appunto, i prodotti con gli insetti».
www.altroconsumo.it

Cerca senza
lasciare tracce
Qwant è un motore di ricerca appena approdato in Italia con un obiettivo: tutelare
la nostra privacy ed essere neutrale nelle risposte. Ma il nuovo costa un po' di fatica.
di Simona Ovadia
S
e dico Internet, dico Google. Il co-
losso americano detiene pratica-
mente il monopolio degli accessi
al web. In Europa, per esempio, il
97% delle ricerche online passa attraverso
questo motore, a cui offriamo, sotto forma
di nostri dati personali, milioni di informa-
zioni che rappresentano ormai il capitale
IN SINTESI su cui si basano i suoi affari. C’è da dire,
Il problema della però, che grazie ai suoi algoritmi che ci
privacy dei nostri dati “profilano” con estrema cura, Google ri-
personali
cambia l’intrusione nella nostra privacy con
Come funziona
Qwant, il motore di risposte molto puntuali, vicine ai bisogni e
ricerca che non traccia ai gusti personali. Anche a costo di svelar-
le nostre ricerche gli un po' troppo di ciò che siamo, ci offre
Altri motori di ricerca per esempio molti servizi integrati come
oltre a Google playlist musicali, video, social che lo rendo-
no praticamente invincibile ai nostri occhi.
Però esistono, ed è solo un bene sia per gli
utenti privati sia per le aziende, diverse al-
ternative al colosso di Mountain View che
cercano di farsi spazio conquistando la loro
piccola fetta di mercato nel mondo degli al-
goritmi di ricerca. Una di queste è appena
sbarcata in Italia con una grande ambizione:
conquistare il cuore degli utenti che sono
www.altroconsumo.it
INCHIESTA
Motori di ricerca
particolarmente sensibili al tema dei rischi
legati al controllo dei "grandi dati". Si chiama
Qwant ed è un motore di ricerca nato nel
2013 in Francia dove si è già accaparrato il
5% di tutte le ricerche sul web. Ora, grazie
ai corposi finanziamenti ottenuti dalla cassa
depositi e prestiti europea e dal colosso edi-
toriale tedesco Axel Springer, vuole sfidare
Google anche in Germania e in Italia promet-
tendo a chi vorrà cambiare motore di ricer-
ca di non profilare l'utente, di dare risposte
neutrali, non memorizzare i suoi dati e ri-
spettare così la sua vita privata. Un'offerta
che non passa di certo inosservata, ora che
Google viene sempre più criticato non sol-
tanto per le sue pratiche anticoncorrenziali,
ma anche per l’uso sempre più intrusivo dei
dati personali degli utenti. Altro punto di cui
Qwant si fa un vanto: essere un motore di
ricerca nato e sviluppato completamente in
seno all'Europa, con tecnologie proprietarie
che garantiscono di mantenere il controllo di
tutti i dati che transitano al suo interno. Un
plus dal grande valore strategico, anche in
vista del nuovo regolamento europeo sulla
privacy dei dati personali.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 15
 ATTUALITÀ
Motori di ricerca
RICERCHE ONLINE: C'È ALTRO
Qwant non è il solo motore di ricerca alternativo a Google.
Ecco alcuni di quelli più noti o particolari.
1 Bing
Motore di ricerca sviluppato da
Microsoft e, tra quelli alternativi a
Google, l’unico con una quota di
mercato significativa (tra il 5 e il 10%
circa). È il motore predefinito delle
ricerche fatte dall’assistente
virtuale di Windows e presta il suo
algoritmo alle ricerche di Yahoo,
Virgilio o Ecosia.
Fornisce i risultati utilizzando una
presentazione simile a quella di
Google. La sua peculiarità più
interessante è l’integrazione con
altri software molto popolari di
Microsoft, come Office online o
Outlook.
3 iStella
Nell’arco degli anni, nella corsa alla
sfida a Google, anche l’Italia ha
provato a dire la sua. Chi frequenta
la rete da parecchio tempo
ricorderà Arianna e Virgilio (il primo
inglobato dal portale Libero, il
secondo acquisito da Telecom). Più
recentemente c’è stato il tentativo,
fallito, di Volunia. Attualmente la
bandiera italiana è tenuta alta da
iStella, un motore sviluppato da
Tiscali e da una serie di enti di ricerca
capeggiati dal Cnr. L'obiettivo di
iStella è quello di essere un motore
di ricerca della cultura italiana,
anche grazie al fatto che indicizza
con particolare cura i domini italiani,
oltre ai maggiori siti internazionali.
16 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
2 DuckDuckGo
Un motore di ricerca americano che,
come Qwant, si differenzia da
Google per l'attenzione alla privacy
dell’utente. La qualità dei risultati è
buona (lo abbiamo verificato, vedi
Ht 52 novembre 2015), ma proprio
perché non memorizza le ricerche
passate e altri fattori personali
dell'utente i risultati non sono tarati
sui gusti o le preferenze. Come
Qwant, anche DuckDuckGo
risponde a una stessa ricerca
sempre nello stesso modo, a
prescindere da chi la effettua.
4 Wolfram Alpha
Tutti i motori di ricerca generalisti
hanno più o meno lo stesso
approccio: dopo aver scandagliato
la rete, rispondono alle domande
dell'utente con una lista di siti in
ordine di rilevanza.
Wolfram Alpha è invece un motore
diverso: non è un motore
generalista, ma più improntato al
sapere scientifico (matematica,
chimica, biologia...). Per questo,
il motore interpreta le parole chiave
inserite dall'utente e propone
direttamente una risposta invece
che offrire una lista di collegamenti
ad altri siti web.
È possibile fare ricerche solo su dati
oggettivi e quantificabili.
FURTHER READING
PADRONI DI NOI STESSI
www.imieidaticontano.it
Sul sito puoi sostenere la nostra campagna internazionale:
chiediamo che gli utenti possano gestire, controllare, revocare
i loro dati in modo semplice, esprimendo un consenso esplicito
e conoscendo il fine per il quale saranno usati.
Tre giorni alla prova
Dalle parole ai fatti: per vedere come fun-
ziona questo motore di ricerca lo abbiamo
utilizzato per alcuni giorni. Si usa come un
qualunque altro motore generalista, inseren-
do il termine nell'apposito spazio bianco. Il
primo impatto può essere però disorien-
tante, se si è molto abituati a usare Google.
Qwant infatti ha una grafica originale con
i risultati delle ricerche divisi in tre settori
"web", "notizie" e "social" (in cui si possono
leggere i commenti che le persone lasciano
su Twitter su quel determinato argomento).
Presa confidenza con la nuova visualizzazio-
ne ci siamo concentrati sulla qualità delle
risposte, che il più delle volte sono state sod-
disfacenti. Trattandosi però di un motore
che non profila l'utente, se non si effettua
una ricerca mirata, si ottengono risposte
molto generiche. Per esempio, digitando il
termine "pizzeria", Qwant ci offre tra i primi
risultati la spiegazione del termine data da
Wikipedia. Google, invece, poiché conosce
e ha memorizzato il luogo da cui proviene
la domanda, ci propone immediatamente
"le 10 pizzerie migliori di Milano" secondo
Tripadvisor, offrendoci nelle prime posizioni
www.altroconsumo.it
 per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/imieidaticontano

Come fa l'utilizzatore a
essere sicuro che Qwant non
memorizzerà i suoi dati?
«Basta che faccia un piccolo
test: andare su Qwant, fare le
ricerche, uscire e tornare online.
Quando l'utente tornerà sul
web non troverà nulla che lo
insegue, né banner pubblicitari
né altro, a conferma del fatto che
l'informazione che ha cercato
non è stata registrata. Qwant si è
dato regole ferree e non ha alcun
interesse a non rispettarle. Se
dovessimo riproporre lo stesso
modello di Google perderemmo
la nostra specificità».
INTERVISTA
FABIANO
LAZZARINI
COUNTRY MANAGER
Qwant Italia
Vi hanno definito il motore anti-
Google. Volete fargli la guerra?
«Prendere il posto di Google
non è il nostro obiettivo. Siamo
troppo piccoli e siamo nati da
troppo poco tempo. Qwant
vuole dare un'alternativa
all'utente sensibile al tema
della privacy. Vogliamo fare
massa critica e offrire un buon
compromesso tra la proposta
di valore e il servizio di cui
l'utente ha bisogno. Un'altra
caratteristica a cui teniamo
particolarmente è il fatto di
essere europei: l'Europa è
l'unico continente dove Google,
che è americano, ha il 97% del
mercato e quindi il monopolio
dei nostri dati. Questo significa
che ipoteticamente può
manipolare le nostre opinioni
usando le informazioni in suo
possesso, convincendoci
non solo a comprare questo
o quel prodotto, ma anche
influenzando le nostre idee
politiche. È strategico avere
il controllo dei dati anche in
Europa per tutelare la sua
sovranità digitale. Serve sia
per i singoli utenti, che sono più
tutelati, sia dal punto di vista
della sicurezza delle nazioni Ue».
Non siete l'unico motore salva
privacy e anche con Google si
può navigare in incognito...
«È vero: per esempio c'è
Duckduckgo. Ma è pur sempre
un motore ricerca con sede negli
Stati Uniti che si appoggia alla
piattaforma di Amazon e sfrutta
algoritmi e tecnologie di altri.
Quando le macchine non sono le
tue non hai la certezza assoluta
che altri non ci mettano il naso.
La navigazione in incongito
di Google, invece, non tutela
veramente la privacy, perché è
in incognito per tutti tranne che
per lui, che continuerà a usare le
informazioni all'interno del suo
ecosistema: Youtube, Gmail...».
Della vostra neutralità ne fate
un vanto. Ma per l'utente non
sempre è un vantaggio.
«Siamo troppo abituati
all'approccio Google. Bisogna
essere consapevoli però che la
personalizzazione eccessiva
crea quello che in gergo tecnico
viene definita "filter bubble":
un fenomeno di cui si discute
da tempo. In pratica, risultati
sempre in linea con le proprie
idee non permettono all'utente
di vedere posizioni diverse e
scoprire cose nuove. Qwant
invece fornisce tutte le risposte
possibili inerenti all'argomento,
non solo quelle più gradite. È
come se fosse la Svizzera di
internet, non si schiera». S.O.

Cosa ci piace fare la ricerca (proprio perché Qwant non

Per usare Qwant basta digitare
www.Qwant.it. Si può anche installare
come motore di ricerca predefinito,
seguendo le istruzioni in homepage
un'informazione pratica più utile (il motore
suppone che stiamo cercando una buona
pizzeria nei dintorni, non che vogliamo fare
una ricerca sul significato del termine). Stes-
sa cosa se cerchiamo un volo o un argomen-
to di attualità: Google indirizza le risposte
proprio come se ci conoscesse, integrando
le sue conoscenze con le informazioni de-
rivanti da altri servizi che orbitano nel suo
ecosistema (per esempio, cercando un volo
per Londra, Google ci ha indicato subito le
possibilità presenti in una data precisa, quel-
la che avevamo selezionato giorni prima su
un sito dedicato). Con Qwant, per ottenere
risultati mirati, bisogna invece essere precisi
e fare domande più specifiche.
L'approccio neutrale alle ricerche richiede
più sforzi da parte nostra, ma ha il vantaggio
di offrire un'esplorazione del web più libera.
Positivo è anche il fatto che, non memoriz-
zando le ricerche, l'utente navigando tra i
siti non si troverà la pubblicità selezionata
dall'algoritmo in base alle preferenze regi-
strate, cosa che può essere davvero fastidio-
sa. Una volta presa confidenza con la visua-
lizzazione, abbiamo apprezzato la possibilità
data da Qwant, ma assente su Google, di
esplorare cosa dicono i social.
L'abitudine può ostacolarlo
L'approccio neutrale di questo motore, pur-
troppo, rappresenta anche un limite per chi
è ormai abituato a ottenere risposte da chi
già ci conosce e sa cosa vogliamo. Facen-
do ricerche generiche, le risposte date da
Qwant sono poco utili e poco mirate. L'uten-
te con Qwant deve sforzarsi di inserire nel-
la stringa di ricerca delle parole chiave più
specifiche: per tornare all'esempio di prima,
se si cerca una buona pizzeria nei dintorni
non basterà inserire il termine "pizzeria",
ma si dovrà anche specificare il luogo in cui
ci geolocalizza e non memorizza la nostra
posizione). Si tratta di scegliere tra la facilità
e l'abitudine o il valore aggiunto della non
tracciabilità e della neutralità. Sicuramente
manca ancora una piena consapevolezza
dell'importanza delle proprie tracce lasciate
sul web e dei rischi di un loro uso improprio
da parte di chi colleziona i dati, anche se
sono temi caldi di cui si comincia a parlare.
Per ora l'utente medio dà più importanza
alla precisione e alla personalizzazione dei
risultati, cose sulle quali Google è davvero
imbattibile. Qwant non permette di perso-
nalizzare molto la navigazione: si può im-
postare la lingua e ci si può registrare per
salvare i siti preferiti, ma poco più di questo.
In sintesi
Qwant è un'opzione alternativa che parte
da un punto di vista contrario a quello di
Google: neutralità e non personalizzazione,
navigazione non tracciata contro registrazio-
ne di ogni nostro passaggio sulla piattafor-
ma. Vedremo se raggiungerà i suoi obiettivi.
Comunque vada, è un bene per tutti che ci
sia una sana concorrenza nel settore.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 17

 INCHIESTA
Supermercati online

Spesa online:
dove la comodità
non si paga
Dalla pasta alla verdura: ormai si può comprare di tutto anche nei supermercati
online. Oltre a essere comodo, a volte è persino più conveniente.
di Simona Ovadia

57 su 67
Sono le città del nostro
campione dove fare la spesa
online è più conveniente
rispetto al supermercato
su strada meno caro.

800 ₣
 quanto si può arrivare
a risparmiare in un anno
facendo acquisti
sul sito di ecommerce
meno caro, nelle città
dove la concorrenza

14%
dei supermercati
non è sviluppata.

È la massima
percentuale di
risparmio che si può
ottenere facendo
la spesa online sul sito
di ecommerce
meno caro.

18 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 INCHIESTA
Supermercati online

R La concorrenza
iempire il carrello con alcuni sempli- l'esempio più famoso è supermercato24.
ci click della tastiera, comodamente it, che va a fare la spesa nel punto vendita
seduti in poltrona, non è solo un
lusso per persone indaffarate. Fare
tra i supermercati preferito al posto del cliente e la recapita a
casa in poco tempo. «Per avere un quadro
la spesa online può essere anche vantaggio- non è solo nei negozi omogeneo - spiega ancora Bulfon - abbia-
so: in molte città italiane, in particolare in
quelle medio-piccole dove non c'è grande fisici, ma anche online mo selezionato soltanto i siti che sono veri
e propri supermercati virtuali che consegna-
concorrenza tra i negozi, selezionando il no a domicilio, tralasciando le altre forme
supermercato virtuale meno caro si rispar- di proposte». Ovviamente, nella selezione
mia. Certo, bisogna tenere conto del costo
della consegna, non sempre a buon mercato,
ma si tratta di pagare un servizio utile se si
acquistano di prodotti pesanti (scatolame,
+
bottiglie, detersivi...) o se, per esempio, si
abita in un condominio privo di ascensore. Supermercato virtuale
I siti dove la spesa conviene o reale? Dipende
Abbiamo analizzato dieci supermercati onli- Spesasicura.it
ne, trovando convenienti specialmente Spe- Segnaliamo le 19 città del campione dove la differenza
CONVIENE
sa Sicura, Amazon e talvolta Cicalia, punti di prezzo tra la spesa online e quella nei supermercati
vendita che operano esclusivamente sul su strada è maggiore: in azzurro dove l'online conviene, Aosta -13%
web. Le insegne tradizionali, invece, come in nero dove non conviene. Messina -14%
Esselunga, Carrefour, Coop e così via, nella Il calcolo del risparmio è stato fatto confrontando l'offerta Salerno -13%
loro versione virtuale (esselungaacasa.it, dei tre siti di ecommerce più convenienti con quella
myshop.carrefour.it, easycoop.it...) risulta- del supermercato meno caro presente nelle diverse NON CONVIENE
no essere più care non soltanto rispetto alle città del campione. Pordenone +4%
concorrenti online ma anche rispetto ai loro Treviso +4%
negozi su strada. Per esempio, a Milano fare
Vicenza +4%
la spesa con esselungaacasa.it costa il 14%
in più rispetto a comprare gli stessi prodotti UD
al supermercato Esselunga più economico VI PN
della città, cioè quello di via Feltre (vedi l'in- AO TV
chiesta supermercati su Ac 318 ottobre 2017). VR
PD
Amazon.it
Il web offre anche alcune particolarità: è il
AT CONVIENE
caso per esempio di Weygo, un sito che ha il MO
suo punto di forza nel grande assortimento CN Aosta -8%
di prodotti e nei tempi di consegna rapidissi- Messina -10%
mi (entro due ore dall'ordine), anche se non Salerno -9%
è concorrenziale a livello di prezzi.
AP
NON CONVIENE
Sempre più concorrenza online Pordenone +4%
VT
Alla nostra inchiesta storica sulla conve-
nienza dei supermercati nelle diverse città Treviso +4%
FR
italiane mancava un ulteriore tassello, quel- Vicenza +10%
lo della spesa online, che è un fenomeno AV
ancora di nicchia ma in evidente crescita. LE
SA
«Nell'ultimo anno, in particolare dopo che
Amazon ha cominciato a vendere anche pro-
dotti alimentari e in generale della grande
Cicalia.it
distribuzione, l'offerta di spesa online è lette-
ralmente esplosa - spiega Marco Bulfon, che CZ CONVIENE
ha curato l'inchiesta - Per questo abbiamo
Aosta -3%
deciso di analizzare questo settore, per of- ME
frire una panoramica ancora più completa Messina -5%
CT
della mappa del risparmio e spiegare come Salerno -4%
funziona la spesa online». A ben guardare,
infatti, esistono diversi tipi di supermercati NON CONVIENE
online: ci sono siti che recapitano la spesa a Pordenone +16%
casa; siti che permettono al cliente di andare Treviso +16%
a ritirare di persona i sacchetti nel punto
vendita fisico il giorno e all'ora prescelta; Vicenza +16%
e ancora, veri e propri "personal shopper",

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 19

 INCHIESTA
Supermercati online

sono state incluse le insegne principali della

grande distribuzione. «Innanzitutto abbia- LA CLASSIFICA
mo cercato di fare un quadro del servizio -
continua Bulfon - poi abbiamo confrontato i DEI SUPERMERCATI
prezzi con lo stesso identico metodo con cui
siamo soliti fare la nostra inchiesta annuale
ONLINE
sui supermercati italiani».
Per poter confrontare i dati la rilevazione è
stata eseguita nello stesso periodo dell'an- Abbiamo creato una classifica dei dieci
no (aprile 2017). Sono state selezionate 115 supermercati online analizzati, in base
categorie di prodotti e, all'interno di queste,
541 prodotti di marca sui quali è stato fatto il
alla loro convenienza misurata su un carrello
confronto dei prezzi sia rispetto ai concor- di più di 500 prodotti di marca.
renti virtuali, sia rispetto ai supermercati In queste schede, oltre a segnalare quanto
tradizionali presenti su strada. un supermercato è conveniente attraverso
«Ovviamente, per poter fare questo, ab- il nostro classico indice (partendo da 100
biamo considerato le offerte presenti nelle che è il massimo della convenienza, a salire)
singole città, facendo un lavoro capillare per
ogni realtà locale. L'analisi, bisogna speci-
indichiamo anche le caratteristiche di ogni
ficarlo, non tiene conto delle spese di spe- supermercato, il tipo di assortimento
dizione dell'online così come non teniamo e il confronto con la convenienza rispetto
conto, nella nostra rilevazione classica, di ai negozi reali delle diverse città.
quanto costa la benzina per andare a fare la L'indice ha validità su tutto il territorio
spesa, ma analizza soltanto i singoli prezzi nazionale, quando non è specificato
dei prodotti», conclude Bulfon.
diversamente.
Nel carrello sono finiti tutti i prodotti pre-
senti in una "spesa completa", dalle bevande
(acqua, succhi, vini, birra, bevande gassa-
te...) allo scatolame (biscotti, latte uht, olio,
riso, pasta, tonno...) ai prodotti per la pulizia
della casa e, quando il supermercato virtuale
ne era fornito, anche i prodotti freschi (frutta
e verdura, carne, latticini, affettati) e i sur- INDICE
gelati. Alcuni risultati possono stupire. In 11 100
città su 67 facendo la spesa su spesasicura.it
è possibile risparmiare più del 10% rispetto www.spesasicura.com
al punto vendita su strada più economico. In ASSORTIMENTO Alimentari domicilio in tutta Italia.
soldoni, un risparmio per le famiglie di quasi confezionati, bevande, COSTO CONSEGNA Un
800 euro l'anno. Ovviamente, la convenien- detergenza. massimo di 5,90 euro per
za degli acquisti online si fa sentire soprat- CONFRONTO CITTÀ Costa in ogni pacco spedito (l'intimo, i
tutto nei centri abitati dove la concorrenza media il 6% in meno rispetto casalinghi e i prodotti da
su strada è poco sviluppata: Aosta, Messina, ai punti vendita presenti nelle bazar sono spediti con pacchi
Salerno... Nelle grandi città, come Milano, città del campione. separati).
Torino, Roma e Napoli e in Veneto, invece, DOVE OPERA Consegna a
fare la spesa online non è così conveniente.
Le differenze di prezzo in alcuni casi sono
molto elevate: gli acquisti online possono
arrivare a costare fino al 30% in più.

Attenzione quando arriva la merce INDICE

La spesa online ha parecchi vantaggi, in pri- 105
mis la comodità, ma anche alcuni rischi. Per
esempio quello di vedersi recapitare qualco- www.amazonprime.it
sa di diverso da ciò che si è scelto o alcuni ASSORTIMENTO Alimentari meno, per esempio a
prodotti mancanti (succede... soprattutto confezionati, bevande, Messina.
se l'elenco è lungo). Dato che alcuni pro-
detergenza. DOVE OPERA Consegna a
dotti alimentari, quelli deteriorabili, non si
CONFRONTO CITTÀ Può domicilio in tutta Italia
possono rimandare indietro una volta con-
costare fino al 10% in più COSTO CONSEGNA
fermata la consegna, il consiglio è quello di
rispetto al punto vendita più Variabile, da 0 (con la
controllare subito la merce, in particolare i
economico a Pordenone e sottoscrizione al servizio
sacchetti del fresco e i surgelati, in modo da
Vicenza; ma anche il 10% in Prime) a 8 euro.
assicurarsi che tutto sia come richiesto.

20 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


www.cicalia.it
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura.
CONFRONTO CITTÀ Costa in
media il 6% in più rispetto ai punti
www.spesasimply.it
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CATENE Costa il 5%
in più rispetto al punto vendita
Simply più economico di Milano .
www.easycoop.com
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CATENE Costa il 3%
in più rispetto al punto vendita Coop
più economico della città.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 14% in
più rispetto al punto vendita più
www.conadacasa.it
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CATENE Costa il 4%
in più rispetto al punto vendita
Conad più economico della città.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 16% in
www.altroconsumo.it
INDICE
111
vendita presenti nelle città del
campione (-6% a Messina; + 16% a
Pordenone, Treviso e Vicenza).
DOVE OPERA Consegna a domicilio
in tutta Italia
COSTO CONSEGNA 4,90 euro.
INDICE
113 Milano
CONFRONTO CITTÀ Costa il 9% in
più rispetto al punto vendita più
economico di Milano.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
anche in 2 ore a Milano.
COSTO CONSEGNA 3,50 euro.
INDICE
116 Roma
economico della città.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
a Bologna e Roma.
COSTO CONSEGNA Variabile a
seconda del luogo e dell'ora di
consegna. Il costo viene
comunicato alla conclusione
dell'ordine.
INDICE
118 Roma
più rispetto al punto vendita più
economico della città.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
o in un supermercato a scelta della
catena a Roma.
COSTO CONSEGNA Variabile a
seconda del tipo di consegna, fino a
un massimo di 4,50 euro.
www.altroconsumo.it/supermercati
www.esselungaacasa.it
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CATENE Costa il 14%
in più rispetto al punto vendita
Esselunga più economico di Milano
e il 13% in più rispetto all'Esselunga
meno caro di Verona.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 18% in
myshop.carrefour.it
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CATENE Costa il 9%
in più rispetto al punto vendita
Carrefour più economico di Milano e
il 6% in più rispetto a quello di Napoli.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 18% in
www.prontospesa.it (Crai)
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 30% in
più rispetto al punto vendita più
www.weygo.com
ASSORTIMENTO Alimentari
confezionati, bevande, detergenza,
salumi e formaggi, carne e pesce,
frutta e verdura, surgelati.
CONFRONTO CITTÀ Costa il 31% in
per maggiori informazioni
INDICE
120 Verona
122 Milano
più rispetto al punto vendita più
economico di Milano e il 22% in più
rispetto a quello più economico di
Verona.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
in Lombardia, Piemonte, Veneto,
Emilia Romagna e Toscana.
COSTO CONSEGNA Variabile, da
6,90 a 7,90 euro a seconda del
totale della spesa.
INDICE
123 Milano
126 Napoli
più rispetto al punto vendita più
economico di Milano e il 16% in più
rispetto a quello di Napoli.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
o in negozio, in diverse città italiane
(si può verificare la copertura del
servizio sul sito).
COSTO CONSEGNA Gratuita con
un minimo di spesa di 70 euro.
INDICE
131 Torino
economico della città.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
a Torino.
COSTO CONSEGNA 4,99 euro fino
a 90 euro di spesa, poi gratis.
INDICE
137 Milano
più rispetto al punto vendita più
economico della città.
DOVE OPERA Consegna a domicilio
anche in 2 ore a Milano.
COSTO CONSEGNA 3,50 euro.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 21
 INCHIESTA
Dispositivi indossabili
Fitness o salute?
Monitorano passi, calorie, battiti cardiaci, a volte persino pressione
e ossigenazione del sangue. E il confine tra gadget e dispositivo medico si perde.
S
e cercate su Amazon, c'è uno
dei braccialetti connessi più
venduti, a circa 30 euro, che
dichiara di misurare - oltre a
frequenza cardiaca, movimento e qualità
del sonno - anche pressione arteriosa e sa-
turazione di ossigeno. L’ho fatto provare a
mia moglie. Bene: la sua pressione, secondo
questo bracciale, è tutti i giorni uguale. Tutti
i giorni. La sua saturazione di ossigeno è in
ogni momento allo stesso livello. Il grafico
della sua frequenza cardiaca è sempre una
bella linea dritta più alta di giorno, più bassa
alla notte, sempre con gli stessi valori. Sem-
pre. Una truffa? Non so, però sicuramente
uno strumento come questo non è in grado
di rilevare correttamente questi parametri».
A parlare è Sergio Pillon, specialista in An-
giologia Medica, tra le altre cose Co-fonda-
venduti nel mondo
fino ad oggi
125 milioni
2016
2017
+20,4%
22 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
di Stefania Villa
tore dell'Osservatorio Nazionale della Sanità
Elettronica e Telemedicina (ONSET) e coor-
dinatore delle ricerche di telemedicina del
IN SINTESI
CNR in ambienti estremi, dall'Antartide alla
Perché i wearable
base dell'Everest e sotto il mare.
sono diversi dai
dispositivi medici. Un medico che di rilevazione di parame-
anche se monitorano tri sulla salute con dispositivi elettronici e
gli stessi parametri e i connessi se ne occupa dagli anni ’80, ancor
produttori a volte sono prima dell’avvento di internet. «Sensori che
ambigui rilevano parametri medici sono ormai inseri-
Affidabilità e privacy: ti in molti dispositivi di uso comune: orologi,
due punti essenziali su
bracciali, magliette - aggiunge Pillon sul suo
cui serve chiarezza nei
confronti degli utenti esperimento -. E tra questi c’è ovviamente di
tutto e di più: oggetti molto affidabili e inte-
ressanti e oggetti assolutamente inaffidabili.
E non è detto che dipenda dalla marca o dal
prezzo, per cui non è facile per le persone
capire». Wearable significa “indossabile”: si
tratta di bracciali (detti anche smartband),
previsione di vendita
fra 4 anni
240 milioni
+ 92%
2021
fonte: Previsioni Idc
 INCHIESTA
Dispositivi indossabili

più dedicati al mondo del fitness, e orologi (o
smartwatch) dalle caratteristiche piuttosto
varie: generalmente rilevano i passi fatti du-
rante la giornata, i chilometri durante la cor-
sa, le calorie bruciate e in alcuni casi anche
parametri come i battiti cardiaci e la qualità
del sonno. Possono essere connessi ad app
da scaricare sul telefono con cui monitora-
re i valori registrati e essere integrati con i
social per condividere gli obiettivi raggiunti
nello sport: un mercato in crescita, secondo
le previsioni, in cui l’Italia è al secondo po-
sto – dopo gli Stati Uniti, di gran lunga più
appassionati degli europei – per wearable
acquistati: un italiano su dieci ne ha uno
(Kantar Worldpanel ComTech, 2016).
L'affidabilità è
esseanziale, ma non
ci sono sufficienti studi
Inizialmente c’erano soltanto i grandi brand
come Fitbit e Apple con i loro dispositivi
piuttosto costosi (si parla anche di alcune
centinaia di euro). Ora, il settore è costellato
da moltissimi oggetti più a buon mercato: se
si cerca su Amazon compaiono decine e de-
cine di prodotti dai prezzi molto accessibili,
che partono anche dai 20-30 euro. Il punto,
in ogni caso, è che i wearable – pur non es-
sendo dispositivi medici e non dichiarandosi
tali - rilevano anche parametri legati in tut-
to e per tutto allo stato di salute entrando
quindi in una sorta di "terra di mezzo", con
le stesse funzioni degli strumenti medicali
ma senza le stesse tutele. Il rischio è che
non ci siano più confini chiari: si parla di
benessere e stile di vita o di salute in senso
stretto? Di giochi, oggetti di moda o di stru-
menti utili? E se utili, in che termini e con
quale affidabilità?
Confini sottili
«Finchè rimaniamo nell’ambito del gadget,
del tempo libero e del gioco sicuramente
questi oggetti possono dare un contributo
nel far muovere di più le persone e miglio-
rare il loro stile di vita. Quindi il consiglio è
di usarli come tali, per stimolare la propria
passione per lo sport», dice Eugenio Santo-
ro, direttore del Laboratorio di Informatica
Medica dell'Istituto Mario Negri.
«La questione diventa un po’ più complicata
- continua - quando diventano qualcos’al-
tro, cioè se si usano questi strumenti per
monitorare parametri fisiologici e vitali, da
usarsi poi in chiave salute. Bisogna avere
ben presente quello che si sta facendo con
questi strumenti e perché». Già, perché il
messaggio che arriva può essere diverso
da quello di un semplice strumento per la
corsa. «Quando i produttori dicono "misu-
rate la vostra frequenza cardiaca" - aggiunge
Santoro - stanno dando implicitamente un
messaggio diverso. Ed è un atteggiamento
abbastanza comune tra le aziende quello di
sollecitare un impiego in ambiti diversi dal
solo benessere e sport, sviluppando sempre
di più strumenti per la misurazione del pro-
prio stato di salute».
Fitbit è uno dei più grandi produttori del
settore, che si dice concentrato sul fitness,
ma poi sembra considerare breve il passo
verso la salute. Annunciando novità come
la rilevazione dell'ossigenazione del sangue
e la partnership con sviluppatori di app "più
dedicate all'ambito medico" a cui permet-
te di leggere i suoi sensori, il responsabile
Giovanni Bergamaschi ha specificato: «Fitbit
non rileva patologie, ma diamo segnali che
poi possono portare la persona a fare delle
analisi più approfondite con il medico curan-
te. Non è un prodotto elettromedicale - ha
ribadito nel suo intervento al convegno or-
ganizzato al Festival di Altroconsumo su que-
ste tematiche (vedi www.altroconsumo.it/
festivalfuturo) - ma, come se fosse un sen-
sore che dà un alert, si avvicina molto al
mondo della salute e al mondo medico per
dare un supporto». Siamo al confine.

PRO E CONTRO PER IL MONDO MEDICO

Secondo le associazioni dei pazienti i wearable comunemente usati hanno
un impatto in crescita anche sull'assistenza medica. Quali vantaggi e problemi?

Possono essere utili per: I timori che ne ostacolano l'uso:

89% Essere più coinvolti nei processi

che riguardano la propria salute 66% Spinta verso una maggiore medicalizzazione

42% Compromissione del rapporto paziente-

81% Migliorare l’aderenza alla terapia medico (ci si affida allo strumento e non al medico)

54% Diminuire i costi della sanità pubblica 30% Possibili violazioni della privacy

Indagine Istituto Mario Negri - Osservatorio Innovazione digitale in sanità

"Innovazione digitale in sanità: cosa ne pensano i pazienti"

gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 23

 INCHIESTA
Dispositivi indossabili
GLI "INDOSSABILI" IN CAMPO MEDICO
Alcuni esempi di dispositivi medici elettronici registrati e usati in Italia, strumenti in generale ancora poco diffusi in sanità.
UNA MAGLIETTA CON I SENSORI
Si chiama X10X.com ed è in uso nel Centro
cardiologico Monzino di Milano dove viene usata
per il monitoraggio cardiorespiratorio di atleti o
pazienti con esigenze particolari e che ne fanno
richiesta. Grazie ai sensori nel tessuto registra i
parametri nelle 24 ore e in varie condizioni. Rileva
anche i movimenti della gabbia toracica, per
riconoscere i disturbi respiratori e del sonno.
Affidabili o no?
Chiariamo il confine: l'affidabilità delle rile-
vazioni, che se si parla di salute deve essere
provata. Per cui, una cosa sono i wearable
per il benessere e una cosa sono i dispositivi
medici indossabili che hanno seguito un per-
corso che ne certifica affidabilità e sicurezza
(tre esempi in alto). «Il termometro - spiega
Santoro - è un dispositivo medico la cui ca-
pacità di misurare la temperatura è validata;
però in commercio ci sono anche sensori da
applicare con cerotti sulla pelle dei bambini,
che mandano la loro temperatura sul cellula-
re delle loro mamme tramite un'app. Questi
non sono dispositivi medici e rischiano di
misurare temperature non reali». Così come
i braccialetti che misurano i passi, i battiti
cardiaci e simili. «Forse l'idea che debbano
diventare dispositivi medici è un po' estrema
- aggiunge - ma come minimo i wearable,
così come le app, dovrebbero validare e cer-
tificare che ciò che misurano corrisponde al
vero. Degli studi ci sono - continua - ma sono
fatti dalle aziende stesse. Serve il giudizio di
un terzo indipendente, come succede con i
farmaci, senza interessi e che certifichi che
queste misurazioni sono coerenti. Laddo-
ve studi scientifici di questo tipo sono stati
24 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
CEROTTI SMART PER IL CUORE
Questo dispositivo è usato da una 14enne,
Giorgia, a cui è stata impiantata una sorta di
"pompa" che aiuta il suo cuore a funzionare.
Basta continui andirivieni dall'ospedale, lontano
da casa, per ogni problema o controllo: i suoi
parametri vengono monitorati grazie ai cerotti e
alla "centralina" che indossa e trasmessi ai medici
del Bambin Gesù di Roma, anche tramite una app.
fatti - aggiunge - ci sono stati anche risultati
negativi: nel caso di alcuni prodotti di Fitbit
ad esempio ci sono ricerche che dimostrano
che se utilizzati con un’attività fisica modera-
ta o intensa, la frequenza cardiaca misurata
è decisamente diversa da quella misurata
con classici elettrocardiogrammi, con errori
anche di 20 battiti al minuto».
Si tratta di prodotti precisi, testati in certe
condizioni, quindi i risultati non sono da ge-
neralizzare, ma fanno comunque riflettere:
anche i nostri test sui braccialetti dei princi-
pali brand (www.altroconsumo.it/smarttest)
fanno emergere importanti differenze tra un
prodotto e l'altro e nei vari usi.
Potenzialità inespresse
L'affidabilità è importante, innanzitutto per-
ché si rischia di dare dei valori falsi che un
utente può non capire: il rischio è che ci si
spaventi inutilmente (sottoponendosi maga-
ri a visite ed esami superflui) o che si "stia
tranquilli" quando invece non si dovrebbe.
Ed è importante l'affidabilità, anche perché
dei wearable validati potrebbero - per davve-
ro - avere un potenziale anche in campo me-
dico. Senza contare che, tendenzialmente, la
tecnologia arriva prima nei prodotti di uso
PRESSIONE A PORTATA DI MANO
Tenendolo in questo modo, questo strumento
misura elettrocardiogramma, saturazione di
ossigeno e pressione arteriosa. Un braccialetto
permette di tenerlo anche addosso. Si può
collegare con lo smartphone e mandare le
informazioni al medico. Il dottor Pillon (qui a
fianco) lo usa con i suoi pazienti insieme ad altri
dispositivi elettronici.
Il mondo della ricerca
medica sta esplorando
i benefici dei wearable
comune che nei dispositivi medici, che han-
no spesso lunghi e burocratici percorsi di
approvazione. Secondo un'indagine sulle as-
sociazioni di pazienti (pag. 23), tra i vantaggi
nell'uso di tecnologie indossabili c'è un mag-
giore coinvolgimento della persona rispetto
alla propria salute e una maggiore aderenza
della cura: se mi monitoro e sono stimolato
a raggiungere degli obiettivi, potrei essere
più interessato a come sto e più corretto nel
curarmi (sebbene, anche questo, andrebbe
provato da studi). «Se ci fossero regole e in-
frastrutture - aggiunge Santoro -, la possibili-
tà di controllare i miei dati potrebbe attivare
una sorta di telemonitoraggio, consentendo
di andare verso la teleassistenza, quindi di
fare una serie di cose senza dover andare dal
medico. Ci sono i germi di una telemedici-
na a costi ridotti per il servizio sanitario e
questi sono i grossi vantaggi che i wearable
potrebbero avere». La nostra sanità è an-
www.altroconsumo.it
 INCHIESTA
Dispositivi indossabili

SERVONO esempio si va sullo store Se si rispettassero certe regole

Lei usa abitualmente dispositivi
medici indossabili con i suoi
pazienti: che consiglio darebbe
sui wearable – braccialetti,
orologi ecc. - in commercio?
«La prima osservazione
generale è: il troppo stroppia.
Cioè, quando un wearable inizia
a dire di poter misurare anche
parametri come la pressione
arteriosa o la saturazione
d'ossigeno del sangue, meglio
diffidare: queste sono cose
che fanno i dispositivi medici,
strumenti che hanno seguito
PIÙ CONTROLLI
SERGIO PILLON
ANGIOLOGO - ESPERTO
DI TELEMEDICINA
Coordinatore progetti CNR
un percorso di autorizzazione
- che può essere migliorato,
è vero, perché lungo e pieno
di atti amministrativi più
che sostanziali -, ma che dà
certe garanzie di affidabilità e
sicurezza. I wearable possono
aiutare ad avere un'idea
generale dello stato di salute,
non si pensi di usarli per fare
diagnosi o, se si ha una malattia,
per monitorarsi».
Questo rischio invece c'è?
«Assolutamente sì. Se ad
Apple o Android e si cerca
"misurazione della pressione
arteriosa", si trovano tante app
che dichiarano di misurarla con
il semplice tocco del dito sullo
schermo e ci sono utenti che
nei commenti dicono anche
che funziona bene. E invece
è assolutamente impossibile
misurare la pressione in questo
modo, così come mettendo un
braccialetto che non ha nessun
altro tipo di sensore».
Ma non ci sono delle regole?
Una regolamentazione c'è, ma è
carente, anche se da quest'anno
lo sarà meno grazie a nuove
norme europee sui dispositivi
medici, sulle app e sui wearable:
se si dichiarano usi medici,
dovranno essere registrati
come dispositivi medici. Il
problema, però è che ora non
c'è nessun controllo e questi
oggetti dichiarano un po' ciò che
vogliono».
e se ne certificasse l'affidabilità,
i wearable sarebbero utili anche
nel mondo della sanità?
«Secondo me possono essere
molto importanti, perché entrano
in quello spazio che è prima della
cura e che è il "prendersi cura",
cioè lo stile di vita, una delle
cause principali delle malattie
del benessere (diabete, obesità,
ecc. ndr): potersi accorgere ad
esempio che stanno diminuendo
le ore di sonno o la frequenza
cardiaca media... ci sono dei
wearable che ricordano di
bere un bicchiere di acqua, che
stimolano a camminare se non
si è raggiunto un certo numero
di passi. Certo, io suggerirei
sempre di condividere l'uso di
questi strumenti con il medico,
perché - per fare un esempio
- se ho l'artrosi del ginocchio e
non posso fare le scale, seguire
le indicazioni di un wearable
alla fine potrebbe anche essere
controproducente». S.V.

cora lontano da tutto ciò, ma «tra il 2005 e
il 2017 la letteratura medica sui wearable è
cresciuta di dieci volte e questo dice che di
sicuro l’interesse della ricerca c'è», ha detto
Paolo Boldrini, specialista in Medicina Fisica
e Riabilitativa e in Neurologia, intervenendo
al nostro convegno sul tema. «La ricerca sta
impiegando questi strumenti - spiega Boldri-
ni - soprattutto nei casi di ictus, Parkinson
e sclerosi multipla: possono permettere di
capire quanto movimento ed esercizio fa un
paziente e nei casi più evoluti anche come;
oppure di monitorare chi è a rischio caduta,
aumentando la condivisione degli obiettivi
tra personale e paziente».
Privacy in coda e assicurazioni in pole
Di fronte a queste grandi potenzialità resta-
no però ancora i dubbi, non solo sull'affida-
bilità ma anche su altri aspetti, spesso sotto-
valutati. Nell'indagine sulle associazioni dei
pazienti già citata, c'è un 41% per cui la pri-
vacy non costituisce un ostacolo nell'uso dei
wearable e un 30% che non sa rispondere.
Vuol dire che c'è una buona quota di perso-
ne che il problema non se lo pone, che non
sa neanche che i suoi dati sulla salute potreb-
bero essere trattati per fini commerciali o
trasferiti altrove, anche con il suo consenso,
spesso inconsapevole (vedi la nostra inda-
gine sulla privacy a pag. 10). Ad aumentare
l'importanza della questione è il fatto che
si tratta di dati sulla salute, definiti sensibili
proprio perché se usati male possono dare
atto a discriminazioni: sul lavoro, sui prezzi
(per esempio di un'assicurazione), nell'ac-
cesso ai servizi. «Il rischio più comune - dice
Santoro, ricordando uno studio sull'app per
la corsa RunKeeper - è che i dati connessi
in qualche modo alla salute vadano a finire
a terze parti con scopi commerciali e quin-
di che poi arrivino pubblicità per vendere
prodotti che hanno a che fare con lo stato
fisico in quel momento».
Con un'indagine del 2016, il Norwegian Con-
sumer Council (parte dell'organizzazione
europea Beuc, come Altroconsumo) ha se-
gnalato alcuni bracciali Fitbit, Garmin, Jaw-
bone e Mio perché violavano la normativa
norvegese ed europea: condizioni di privacy
non chiare, raccolta eccessiva di dati, opaci-
tà sulle terze parti con cui si condividono. E
nel 2017 sono stati analizzati alcuni disposi-
tivi per misurare pressione e glicemia colle-
gati ad app (Andersson BDR 1.0, iHealth BP7,
QardioArm A100, Withings BP-801, 2in1,
Contour, IHealth BG5). In alcuni di questi
è risultato che i dati potenzialmente sensi-
bili vengono venduti a compagnie in Asia
e Nordamerica, senza informarne l'utente.
Il mondo delle assicurazioni è particolar-
mente interessato ai wearable, con annes-
sa la miniera di dati sulla salute dei clienti.
Poste Italiane, ad esempio, ha una polizza
in cui include anche un braccialetto per
tenere "la tua salute sotto controllo"; così
anche Rbm Salute, che ha anche pensato di
ricompensare chi raggiungeva certi obiettivi:
ad esempio, uno sconto del 3% per chi per
tre mesi ha avuto una media di 8mila passi
al giorno. Questo permette alle società di
assicurarsi dei clienti ideali, quelli con uno
stile di vita sano, che si ammaleranno meno
e, magari, costeranno anche meno.
Un obiettivo condivisibile per tutti, per ca-
rità, ma con dei risvolti. «Le assicurazioni
saranno sempre più interessate ai wearable
- dice Santoro -, si pensi alla possibilità di
vendere polizze mirate agli stili di vita delle
persone». Oppure alla possibilità di negarle
o di renderle più costose, perché magari si
hanno informazioni su potenziali malattie
del cliente? «Sì, certo. Potrebbe succedere
anche questo», conclude Santoro.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 25

 INCHIESTA
Riscaldamento

Condomìni svalvolati
Le valvole ai caloriferi sono inutili se il condominio disperde calore e non si fanno
interventi per risolvere il problema. Si alimentano solo le liti tra condòmini.
di Beba Minna

L
o scorso 30 giugno, dopo una proroga
di sei mesi, è scaduto il termine per
installare contabilizzatori e termoval-
vole sui caloriferi in base alla nuova
IN SINTESI normativa per la gestione del riscaldamento
Come funziona la nei condomini, recepita da una direttiva eu-
nuova legge sulla ropea. Una legge che in poco tempo si è fatta
contabilizzazione
amare e odiare. Buone le intenzioni, perché
del riscaldamento
nei condomini: chi ci la norma è utile per controllare e regolare la
guadagna temperatura (e quindi evitare gli sprechi),
e chi ci perde? pessima l'applicazione pratica, che si traduce
I vantaggi degli in una suddivisione iniqua della spesa tra i
interventi di efficienza condòmini. E soprattutto senza raggiungere
energetica il vero obiettivo: migliorare l'efficienza ener-
getica del condominio con interventi mirati.
Per adeguare gli impianti alle nuove norma-
tive bisogna installare sia le termovalvole
sui caloriferi (almeno 50-60 euro l’una) sia i
contabilizzatori di calore, per una spesa tra i
120 e i 200 euro a calorifero. L'investimento
iniziale, dunque, è piuttosto oneroso: per un
appartamento di 80 metri quadrati il costo si
aggira intorno ai 1.000 euro.
Il risultato è che si paga per il calore consuma-
to. Per alcuni condòmini sono soldi spesi bene
perché, se ben utilizzate, le valvole consen-
tono un risparmio tra il 15 e il 20% in media
l’anno sulla bolletta del riscaldamento. Poi c'è
un forte risparmio fiscale, visto che la spesa
per termovalvole e contabilizzatori è detraibi-
le dalle tasse. Se fosse così per tutti sarebbe un
gran bel risultato. La legge, potenzialmente,
potrebbe portare vantaggi ad ambiente e por-
tafogli dei cittadini. Il problema è che le val-
vole hanno fatto parlare di sé soprattutto per
l'accendersi di liti condominiali. Informazioni
confuse, squilibri nelle ripartizioni, ingiusti
salassi riservati a pochi (in genere gli ultimi
piani e i pianiterra). Il più spinoso è il capitolo
delle disparità tra i condòmini, alcuni pena-
lizzati solo per il fatto di abitare nei punti più
vulnerabili dell'edificio (di fatto i più freddi),
indipendentemente dal loro comportamento
nei consumi. Il problema è ripartire le spese
nel modo giusto, tenendo conto che non tutti
gli appartamenti vivono la stessa situazione
dal punto di vista termico.

26 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 INCHIESTA
Riscaldamento

QUESTIONI DIFFICILI, I DUBBI DEI CONDÒMINI

Ecco alcuni dei problemi più comuni con il nuovo conteggio dei consumi, segnalati dai soci
di Altroconumo. I nostri avvocati rispondono.

1 3
Sarebbe possibile avere - scrive Daniela Sanità da Napoli Vi chiedo: chi valuta la convenienza economica delle
- in parole semplici, la sostanza del decreto legislativo valvole termostatiche? Chi abita all'ultimo piano - continua
102/2014 sulle valvole ai termisifoni e cos'è cambiato con Diego Cingerla di Trieste - al pian terreno o sopra un porticato,
il decreto successivo? Nel mio condominio non se ne è mai soprattutto nel caso di stabili vecchi, a causa della mancanza
accennato e vorrei sapere quali sono gli obblighi, le scadenze, eventuali di isolamento termico si trova a pagare molto più degli altri. Nel calcolo
proroghe e deroghe. della media dei potenziali risparmi energetici c'è chi a fine anno mangia
due polli e chi patisce la fame. Ovviamente, è improbabile che i singoli
LE NOVITÀ La norma condòmini possano decidere in base alla propria convenienza
tecnica UNI 10200 è stata economica, quindi è necessario comprendere cosa dice la norma in
modificata nel 2015 nel proposito: una norma scritta in inglese, ottenibile solo a pagamento, di
tentativo (ancora difficilissima comprensione. Come uscirne?
incompleto) di assicurare un
riparto equo delle spese, INCOERENZA In effetti, uno degli aspetti più discutibili è che la legge
proporzionato ai consumi. impone l’applicazione della contabilizzazione del calore senza che
Sono auspicabili ulteriori l’immobile abbia visto interventi di miglioramento della prestazione
correttivi, per ovviare al fatto energetica. Gli interventi migliorativi sono previsti solo in caso di
che la norma non consente ristrutturazione dell’edificio o dell’impianto: questa situazione può
correzioni in relazione alla facilmente portare a squilibri nella ripartizione delle spese di consumo.
posizione dell’alloggio e alle
sue dispersioni.

4
La norma prevede una spesa
suddivisa in due voci: una per L'anno scorso - spiega Emilio Villa, di Podenzano in
“quota a consumo” (prelievo provincia di Piacenza - per la prima volta è stato
di calore misurato dai contabilizzato il riscaldamento con il sistema a
ripartitori) e una per “quota valvole nell'appartamento dove risiedeva mia madre.
per potenza termica L'appartamento era vuoto e le valvole dei termosifoni chiuse:
impegnata” (consumo involontario per dispersioni dell’impianto, nonostante questo, l'importo è stato di circa 1.000 euro, cifra di poco
spese per la conduzione della centrale termica, per la manutenzione inferiore a quella che, prima che venissero installate le valvole,
e la gestione della contabilizzazione del calore). Quest’ultima voce si spendevamo abitandolo e con il riscaldamento acceso (circa 1.200
ripartirà in base ai millesimi, individuati per ogni appartamento, che euro). L'amministratore ha detto che, essendo il primo anno, bisogna
dipendono dal fabbisogno di energia necessaria per riscaldarlo sulla aspettare il successivo per avere dati coerenti. La nostra spesa è
base di quanto stabilito dalla relazione del termotecnico (quindi aumentata di molto, nonostante il consumo di gas del condominio sia
slegati dai millesimi di proprietà). rimasto lo stesso dell'anno precedente. Il problema è che alla casa, che
ha il 13,11 per mille di proprietà dello stabile, è stato attribuito il 38,17 per
mille di fabbisogno energetico. È regolare?

2
Nel condominio in cui abito, negli ultimi anni vari MILLESIMI I millesimi di
condòmini si sono resi autonomi distaccandosi fabbisogno non sono
dall’impianto centralizzato. La domanda, fonte di diatribe paragonabili ai millesimi di
fra condomini, è: chi si è staccato dall’impianto centralizzato, proprietà. Le vecchie tabelle
oltre a contribuire alle spese comuni (manutenzione, tubature ecc.), millesimali di riscaldamento
deve partecipare anche (con una quota pari al 30%) alla spesa erano calcolate sulla base
riguardante l’energia termica dispersa, il cosiddetto consumo del volume riscaldato e sulla
"involontario"? superficie totale dei
radiatori. Le nuove tabelle,
UN COMPROMESSO Secondo la Corte di Cassazione, "i condòmini invece, sono calcolate sul
distaccati continuano a essere obbligati a partecipare alle spese di fabbisogno termico dei
consumo del carburante o di esercizio" (...) in modo tale che gli altri singoli appartamenti: la
condòmini non siano aggravati dovendo farsi carico anche della differenza può essere
quota spettante al condòmino distaccato". Quindi, allo stato attuale anche rilevante. I calcoli
della normativa e della giurisprudenza, colui che intende distaccarsi invece dovrebbero essere
dovrà rinunciare se non può documentare il risparmio per gli altri corretti già dal primo anno
condomini, oppure, in applicazione del principio stabilito dalla dei nuovi millesimi se la
sentenza citata, può concorrere alla voce di spesa "involontaria" diagnosi energetica è
negoziando un accordo con gli altri proprietari. stata fatta bene.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 27

 INCHIESTA
Riscaldamento
I consumatori lamentano
che la legge sta creando più
problemi che soluzioni, è vero?
«La legge purtroppo sta
creando molte tensioni
all'interno dei condomini.
Quello che sta funzionando
bene invece è l'ecobonus, la
possibilità di detrarre porzioni
elevate della spesa destinata
alle ristrutturazioni finalizzate
al risparmio energetico. A voler
fare le cose bene, bisognava
procedere al contrario. Prima
si doveva rendere più efficiente
il condominio, coibentando
facciata, tetto e finestre, e
poi si poteva procedere alla
contabilizzazione».
Però così si scaricano sulle
famiglie tutti gli oneri?
«Infatti la direttiva ha
imposto solo l'obbligo della
contabilizzazione del calore,
proprio perché è la strada più
semplice da seguire. In un certo
senso è stata fatta la scelta
che pesava di meno».
Redistribuendo male i carichi
però, in pochi pagano...
«La norma europea non ha
definito i criteri per ripartire le
spese, per farlo ci si riferisce
alla norma UNI, un escamotage
ben congegniato per evitare
lungaggini burocratiche in caso
di necessità di fare modifiche,
perché intervenire su una
norma tecnica è piuttosto
rapido e infatti è già successo
a più riprese in pochi anni. Il
risultato, però, è che si è fatto
un ragionamento molto tecnico,
applicando un rigido metodo
di calcolo che non considera
28 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
INTERVISTA
ANTONIO
ROMANO
ESPERTO DI CONDOMINI
giurista di Altroconsumo
gli aspetti nel loro insieme.
Teoricamente si dovrebbero
identificare le dispersioni
della rete, da verificare anno
per anno, ma nella pratica
si procede sulla base di
un'analisi iniziale standard.
I condomini svantaggiati
energeticamente avranno
meno comfort e saranno quelli
che pagano di più. Alcuni, invece,
pagano molto meno di prima
anche se poi magari hanno
comportamenti energetici
meno efficienti. Per avere un
quadro completo, si ha diritto
di chiedere all'amministratore
la relazione fatta dal tecnico
e anche il calcolo fatto per gli
altri condomini (non si possono
opporre questioni di privacy).
Si può sottoporre questa
documentazione a un altro
tecnico per fare una verifica».
In pratica cosa si può fare?
«Una soluzione può essere
ricorrere alle Esco (Energy
Service Company), società
che si occupano dei lavori di
miglioramento energetico degli
edifici, garantendo la cessione
del credito: si fanno carico del
recupero dell'investimento
offerto dalle detrazioni fiscali,
fino al recupero della cifra
spesa. In pratica, le Esco
offrono – a costo zero – la
diagnosi, il progetto, gli
interventi di efficientamento.
Stipulano un particolare
contratto che consente loro
di retribuirsi con il risparmio
energetico ottenuto e con gli
incentivi nazionali all’efficienza
energetica e alle rinnovabili».
B.M.
La diagnosi energetica
Gli sforzi per regolare il calore in casa saranno
inutili e non porteranno ad alcun risparmio se
il palazzo non è energeticamente efficiente:
serve a poco installare valvole e contabilizza-
tori se poi la caldaia è vecchia, se il condomi-
nio disperde calore dal tetto non coibentato,
dalle facciate o dalle finestre. Quindi la prima
cosa da fare è una seria diagnosi energetica,
per capire lo stato di salute della casa e in-
dividuare gli interventi necessari. I tecnici
incaricati devono redigere un documento in
cui si descrivono accuratamente i lavori da
fare per migliorare la prestazione energetica
e con cui chiedere i preventivi alle imprese.
Sulla base della relazione tecnica, l'assemblea
condominiale può decidere se realizzare gli
interventi o meno. Ed è qui che iniziano i
guai; è difficile che i condòmini siano d’ac-
cordo: l’inquilino dell’ultimo piano e del pian
terreno, in genere principali vittime delle di-
spersioni termiche dell'edificio, propongono
di isolare termicamente il palazzo, ma gli altri
preferiscono solo approfittare di una legge
golosa, che permette loro di spendere meno
anche se a scapito di altri. Insomma, si rischia
di perdere l'obiettivo più generale per guar-
dare ognuno al proprio orticello.
D’altronde la legge impone al condominio i
sistemi di termoregolazione e contabilizza-
zione di calore, ma non di diventare piena-
mente efficiente dal punto di vista energetico
riducendo le dispersioni, anche se poi sono
garantiti incentivi fiscali. Ed è questa l'incon-
gruità della normativa. Per ridurre al minimo
gli ostacoli delle famiglie e aiutarle a mettersi
d'accordo, sono previsti, per gli interventi
in condominio, detrazioni fino al 75% della
spesa (con un limite di 40 mila euro ad appar-
tamento). Con la legge di Stabilità potrebbe
essere garantito a tutti il meccanismo della
cessione del credito: si cede il costo dell'in-
vestimento all'impresa (che lo recupera in 10
anni) e si paga solo il 25% del lavoro. Un'occa-
sione che pochi amministratori conoscono.
RISPARMIARE ENERGIA
I segreti per rendere più efficiente la casa:
come isolarla per ridurre le dispersioni, quali
impianti possono limitare le spese
energetiche, come individuare la nostra
classe energetica e godere delle detrazioni.
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 A PRIMA VISTA
A cura di Natalia Milazzo
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altre novità e più dettagli

Novità da Windows 10

WINDOWS Fall Creator Update GRATUITO
L’insieme di miglioramenti invisibili che ne aumentano la sicurezza
e visibili che lo rendono più pratico da usare lo rende consigliabile.
Ha un nome un po’ intricato il
più recente aggiornamento di
Windows 10: Fall Creator Update.
Come sempre, contiene un mix di
aggiustamenti invisibili all’utente,
che migliorano la sicurezza del
sistema, e di migliorie più evidenti.
Tra queste segnaliamo nuove
opzioni per gestire la propria
collezione di foto e video, nuove
modalità per condividere i file, una
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persistente. Contiene fino
a nove allergeni,
gestione più efficace delle risorse a seconda della versione
del computer, nuove protezioni
contro i virus informatici e altro (sono tre: Fresh, Bliss,
ancora. Per chi vuole saperne Lavish). E, per 4 bucati
di più, rimandiamo al numero di
gennaio di Hitest, la nostra rivista a settimana, costa fino
dedicata alla tecnologia. a 65 euro all’anno.
IL NOSTRO PARERE Consigliamo
Siamo sicuri
a chiunque abbia Windows 10 di che per avere
effettuare l’aggiornamento. un bucato profumato
ne valga la pena?

Piazza il mobile virtuale

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(disponibile solo per iOS) lanciata da
Ikea, che permette di scansionare casa
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comprare i mobili, verificare che effetto
faranno in casa tua, proprio dove intendi
sistemarli. L’app è molto semplice e
intuitiva da utilizzare: la prima volta
che la si usa si apre una schermata
con le istruzioni (non è necessario
registrarsi). Dopo aver dato il permesso
per accedere alla fotocamera, puoi
cominciare a scansionare la stanza e
quindi scegliere e posizionare i mobili
che compariranno in realtà aumentata
nelle diverse soluzioni possibili. Non si
possono inserire misure: serve solo per
avere un’idea un po’ più realistica.
IL NOSTRO PARERE La realtà
aumentata funziona bene, il limite
principale è che è solo per iOS.

30 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 SOS: nuovo servizio di assistenza informatica
Parte un nuovo servizio dedicato ai soci e non solo.
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Scontro tra titani PROSSIMI

TEST
iPHONE X
da 1.178,90 € PASSEGGINI
Alla prova i modelli più
Che l’iPhone X se cade si rompe, lo leggeri, adatti a genitori che
abbiamo già annunciato nello scorso devono salire e scendere da
numero. E la ricezione non è il massimo. scale, marciapiedi e mezzi.
Ottima invece la qualità dello schermo IL NOSTRO PARERE
Oled, che è decisamente il migliore tra Sul fatto che si tratti
tutti i modelli testati fino ad ora, così di due ottimi prodotti,
come le fotocamere sono di altissimo non ci piove.
livello, in grado anche di mettere in L’iPhone X
evidenza i soggetti in primo piano. La batterebbe come
durata della batteria però non va oltre qualità globale il
un giudizio sufficiente. modello precedente,
l’iPhone 8, se non
fosse per il test di
caduta. E il Samsung
SAMSUNG Galaxy S8 Galaxy merita un
da 495 € giudizio perfino
leggermente FRIGO
La qualità complessiva di questo superiore. Tuttavia,
smartphone è estremamente buona, Sotto esame frigo
da tenere presente
superiore a quella della media dei combinati, da incasso e a
che ci sono prodotti
modelli del suo segmento, ovvero libera installazione. E alcuni
di qualità analoga a
modelli che ci “parlano”.
smartphone di grandi dimensioni prezzi decisamente
(phablet). Ottima la durata della più interessanti.
batteria, la qualità dello schermo,
buone le foto scattate con entrambe
le fotocamere. Dal punto di vista della
fragilità, però, non si comporta meglio
dell’iPhone X: meglio non farlo cadere.

Zero... e che altro?

ERIDANIA Zero 2,29 €
Impazzano sempre di più i prodotti “senza”. E questo
Eridania Zero ne è un esempio. Il nuovo dolcificante liquido,
infatti, si presenta tutto in negativo: “Zero calorie, senza
retrogusto, senza aspartame”. Inoltre il sito dell’azienda TRAPANI
spiega che è adatto anche a chi è intollerante al glutine Doppio test: modelli a
e al lattosio. Non dà però la risposta a una domanda, batteria, per lavori più precisi
peraltro fondamentale: che cosa c’è dentro? Una miscela e leggeri, e a filo, per i compiti
di dolcificanti artificiali: ciclammato, saccarina e sucralosio. più “hard”.
Abbiamo parlato dei sostituti dello zucchero su TS 121,
aprile 2016: se il sucralosio è considerato accettabile,
ciclammato e soprattutto saccarina lo sono meno, in
particolare per i sospetti che la saccarina - assolta da ogni
accusa di cancerogenità - possa alterare la flora intestinale
e interferire così con il nostro metabolismo.

IL NOSTRO PARERE In linea generale è meglio ridurre lo

zucchero che ricorrere ad edulcoranti artificiali.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 31

 NON TUTTO FA
BUON BRODO
COME TESTIAMO
Marche e modelli sono selezionati
in modo da coprire il più possibile il
mercato. Tutti i campioni sono
acquistati nei normali punti
vendita, inviati ai laboratori e
testati in forma anonima.
Svolgono le prove laboratori ed
esperti indipendenti da qualsiasi
tipo di interesse commerciale.

COME VALUTIAMO
La qualità è indicata con un numero
di stelle, da uno (pessimo) a cinque
(ottimo). La qualità globale è
espressa da una valutazione in
centesimi. Se un prodotto non
supera le nostre prove di sicurezza
o ha gravi problemi di conformità il
giudizio globale è sostituito da
questo simbolo:
Il colore blu nelle tabelle indica i
prodotti di qualità globale buona,
l’azzurro di qualità media, il grigio di
qualità insufficiente.

MIGLIORE DEL TEST

Migliore qualità globale del test,
a prescindere dal prezzo

MIGLIOR ACQUISTO
Qualità globale buona e il prezzo
o il costo d’uso più conveniente

MIGLIOR PREZZO
Qualità globale media e un prezzo
o costo d’uso particolarmente
conveniente

MEGLIO EVITARE
Il prodotto ha gravi problemi di
conformità o di sicurezza

Migliaia di prodotti e
aggiornamenti continui
su www.altroconsumo.it
www.altroconsumo.it
 TEST
Dadi & Co.

In alcuni dadi (e in granulari, gel e liquidi) c’è troppo GLOSSARIO

sale, in altri troppi additivi o grassi saturi. Meglio Estratto di carne È il risultato
della concentrazione di un
normale brodo di carne. Per
farsi il brodo a casa: è decisamente più sano. avere 1 kg di estratto servono
dai 30 ai 40 kg di carne.
di Manuela Cervilli
Estratto di lievito È un
concentrato di diversi lieviti

S
embrava solo un ricordo, anzi un
profumo lontano: invece è tornato
fra noi. Il brodo ribolle nelle
cucine degli italiani, che hanno
ritrovato un’amore smisurato - merito
anche di tv, social e blogger alla moda
- per la tradizione culinaria del nostro
paese. Che il pentolone di brodo lo mette
al centro. Nella tradizione contadina la
prima cosa che faceva una massaia era
quella di mettere una pentola d’acqua sul
fuoco per fare il brodo: rappresentava
la base per le diverse zuppe, prima
portata di ogni pasto, e garantiva un
nutrimento a basso prezzo, grazie
all’utilizzo di verdure (cipolle, carote,
sedano, prezzemolo, pomodori, patate) e
ossi o tagli minori delle carni. Da questo
punto di partenza il brodo ha subìto molte
trasformazioni. La più radicale è stata
quella di diventare “portatile”, quando
Justus von Liebig, nel diciannovesimo
secolo, ha ideato la magica tavoletta per
recuperare e riprodurre rapidamente
ed economicamente il gusto del brodo.
Da qui i cambiamenti si sono susseguiti
in un crescendo: al dado i produttori
hanno tolto la carne (lanciando il cubetto
vegetale), hanno creato una versione
e ha la funzione di insaporire:
con solo carne bianca (si chiama di non contiene ingredienti
solito “delicata” o alle carni bianche); animali (adatto anche per i
hanno aumentato la sapidità al massimo vegetariani).
aggiungendo il glutammato monosodico
Estratto per brodo Si ottiene
per poi eliminarlo in versioni più sane estraendo proteine di origine
(i dadi “senza glutammato aggiunto”) o vegetale da cereali e legumi,
meno salate (con lo slogan “30% di sale in oppure proteine di origine
meno”); hanno reso il prodotto dosabile animale a partire da sangue,
e con meno grassi (nel barattolino, latte, carne e pesce.
con cucchiaino dosatore e in granuli)
Guanilato È un sale
fino all’invenzione di quello “pronto
insaporitore usato anche
all’uso” (liquido, nel brick). L’ultima con il glutammato; si estrae
trasformazione - Orogel ha lanciato una da pesce essiccato, alghe o
versione in gocce surgelate, senza sale, lievito.
da sciogliere in acqua - è così recente che
non siamo purtroppo riusciti a inserirla Inosinato È un sale
tra i prodotti da testare. La pubblicità insaporitore usato anche con
il glutammato; si estrae da
martellante presenta “Virtù di brodo” di
pesce e carne.
Orogel come un prodotto innovativo: è
vero sul punto che è senza sale, un po’
meno per l’assenza di glutammato, olio
di palma e glutine (così in giro ce ne sono
anche altri). Dentro non c’è niente che
abbia a che fare con un dado tradizionale,
solo verdure (ingredienti: vegetali 84%
- carote, zucchine, sedano, pomodoro,
cipolla - acqua, prezzemolo), il che lo
rende all’assaggio molto più simile a un
passato di verdura leggerissimo che a un

DAL CLASSICO DADO AI GRANULI

PRO Il prezzo è basso; l’imballaggio è ridotto, senza
sprechi di spazio e d è quasi completamente riciclabile.
CONTRO Ha molti grassi rispetto agli altri prodotti da
brodo; è difficile da dosare; alcuni si sciolgono
lentamente; se ne usi solo una parte va chiuso bene e
conservato eventualmente in frigo: i grassi si alterano
facilmente.
PRO Prodotto nuovo; si scioglie in fretta sia nell’acqua
sia nei sughi.
CONTRO Nel caso si voglia usare solo mezza dose, la
restante va conservata in frigo e consumata entro 5
giorni; dal punto di vista ambientale poco verde: forma
non compatta e doppio imballaggio, di cui solo la metà
CUBETTO GEL riciclabile.

PRO Rapido da usare; promosso nel test. Facile da
dosare, ma per evitare gli sprechi va usato tutto entro
pochi giorni dall’apertura e conservato in frigo.
CONTRO È costoso (costa quasi cinque volte di più
rispetto a dadi o granulari); la confezione è ingombrante
e pesante.
PRO Si dosa bene: non c’è spreco di prodotto, si può
scegliere la quantità esatta da usare in funzione della
quantità di acqua; è economico.
CONTRO Poco green dal punto di vista ambientale: la
confezione è spesso sovradimensionata, con molto
LIQUIDO GRANULARE spazio vuoto.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 33

 TEST
Dadi & Co.
La prova del cuoco
ANONIMI Nella fase di preparazione della
prova di assaggio con gli chef, i prodotti
vengono resi anonimi: il necessario per
preparare un brodo da mezzo litro viene
messo in una vaschetta di plastica.
TEMPERATURA GIUSTA I brodi sono
stati fatti con acqua bollente e poi serviti
agli chef a un temperatura di 70°C. La
preparazione di ogni brodo ha seguito
le indicazioni riportate in etichetta.
L’ASSAGGIO I brodi sono stati serviti
ai cuochi in bicchieri di vetro trasparenti
perché potessero verificare il colore,
le micelle di grasso prima e dopo l’assaggio,
l’eventuale presenza di corpi solidi .
34 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
brodo vero e proprio. Anche questa però è
un’evoluzione. Insomma visto che il brodo
in cucina non può mancare, ma nessuno
ha tempo di farlo, i produttori lo hanno
reso veloce, portatile, dosabile, adeguato
al ritmo della nostra vita. Con buona pace
della nostra nonna.
Classico o vegetale?
Per scoprire qual è il prodotto che replica
meglio il brodo fatto in casa abbiamo
messo alla prova sia i dadi vegetali sia
quelli classici, ma anche granuli, liquidi,
gel. E qui c’è già da fare un precisazione:
quando si parla di versione classica,
non si deve dare per scontato - anche se
sarebbe assolutamente logico - che fra
gli ingredienti ci sia l’estratto di carne:
alcuni prodotti infatti non lo contengono
(Knorr sia granulare sia dadi e Maggi
non l’hanno). Tra i dieci brodi classici
analizzati che dichiarano di avere tra gli
ingredienti l’estratto di carne, in tre non
dicono in che percentuale. Negli altri
sette prodotti, la percentuale di estratto
va dall’1% di Kania (del discount Lidl)
e di Auchan al 3% di Conad. È tanto, è
poco? Se facessimo una porzione di brodo
(250 ml) con il dado Conad, nella nostra
fondina ci sarebbero 0,17 g di estratto di
carne; mentre 0,055 con il brodo Lidl
e Auchan. Insomma, l’estratto di carne
LA NOSTRA SCELTA: VEGETALI
61 QUALITÀ
BUONA
KNORR Brodo vegetale 9 verdure
1, 39 - 1,79 € (750ml)
IL NOSTRO PARERE Questo brodo liquido è uno
dei prodotti con meno sale e senza glutammato
aggiunto. Pochi i grassi saturi. Questo depone a
favore della salute, ma è un aspetto che è piaciuto
anche ai nostri assaggiatori esperti che hanno
potuto sentire meglio il gusto delle verdure .
Rispetto agli altri non costa poco però.
è presente in quantità così minima che
anche nel prodotto più ricco è quasi
impercettibile. Chi, dunque, vuole un
brodo ricco di carne, è meglio che acquisti
direttamente l’estratto di carne (è un
prodotto monoingrediente, contiene solo
quello). Quello della Liebig costa 4,85 euro
a confezione: facendo due conti il costo di
una porzione è di 0,30 euro, più cara di
un dado “classico” del nostro test, ma più
economica del brodo liquido (in media
una porzione costa 0,47 euro).
E nei prodotti vegetali? Qui l’ingrediente
che domina è la verdura: più ce n’è,
meglio è. Tra i granulari del test, per
esempio, si passa dal 59% di verdura
in Esselunga Bio al 6,8% in Star. Se
facessimo la stessa porzione di brodo,
scopriremmo che nel primo caso nei 250
ml ci sarebbero 3 grammi di verdura, nel
secondo solo 0,34 g. Una quantità non
certo da indigestione.
Tanto, troppo, sale
Se c’è una cosa che nei dadi - classici o
vegetali che siano - non manca è il sale:
circa la metà di un dado è costituito
proprio da cloruro di sodio. Che non è
certo un toccasana per la nostra salute.
Un’alimentazione ricca di sale - è provato
da solide basi scientifiche - aumenta
il rischio di malattie cardiovascolari.
61 QUALITÀ
BUONA
COOP Brodo pronto di verdure
1,35 - 1,45 € (1000 ml)
IL NOSTRO PARERE Ha una delle etichette più
chiare e complete e anche un prezzo più
contenuto rispetto al brodo liquido primo in
classifica: proprio per questo aspetto, in rapporto
alla qualità, lo abbiamo premiato anche con il titolo
di Migliore Acquisto. Tra i pregi c’è l’assenza di
glutammato monosodico aggiunto.
www.altroconsumo.it
 TEST
Dadi & Co.

PREZZI TIPO RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE %
In euro a confezione

medio a porzione
(250 ml di brodo)

Assaggio esperti
(ottobre 2017)

consumatori
Glutammato
Grassi saturi

Assaggio
min-max

Etichetta
Formato
Prodotti per brodo

In euro

Sale
Vegetali
F KNORR Brodo vegetale 9 verdure 1,39-1,79 0,55 750ml B C A A D B 61
FF COOP Brodo pronto di verdure 1,35-1,45 0,34 1000ml A D A A D C 61
ALCE NERO Brodo vegetale biologico 1,99 0,10 10pz-100g B E A A C C 58
IL NUTRIMENTO Preparato per brodo vegetale 2,86-2,93 0,16 150g C E A A B C 57
RAPUNZEL Dado vegetale per brodo 1,98-2,1 0,13 8pz-10,5g C E E A C A 56
STAR Il mio brodo di verdure 1,89-2,15 0,51 1000ml B D A A C D 55
ESSELUNGA BIO Brodo granulare con il 59,3%
3,99 0,17 120g B C A A D D 53
di verdure
PIÙ BENE Brodo vegetale biologico granulare 3,99 0,09 200g C E A A D D 51
STAR Brodo granulare 8 verdure 1,49-1,92 0,06 150g B E A A D D 50
BAUER Dadi per brodo vegetale 1,58-1,99 0,15 6pz-60g B E A C D B 45
CUCINA E SAPORI (MD) Brodo vegetale 0,79 0,02 20pz-220g B E E C C B 44
KNORR Vegetale 0,84-1,35 0,06 10pz-100g C E E C B C 44
STAR Il mio dado vegetale 0,99-1,25 0,06 10pz-100g B E E C C B 43
VIVIBIO Preparato per brodo vegetale biologico 1,19-1,71 0,12 6pz-66g B E E A E D 34
Classici
KNORR Brodo granulare classico 1,43-2,49 0,08 150g B E A C C A 57
KNORR Cuore di brodo classico -25% di sale 1-1,51 0,16 4pz-112g B E C A C B 56
KNORR Naturalmente! Classico -35% di sale 1,05-1,75 0,06 12pz-109g C D E A C B 54
CARREFOUR I sapori classico brodo granulare 1,29-1,39 0,05 150g B E A A D D 51
MAGGI Il dado classico 1,35-1,99 0,04 20pz-200g B E A C B C 50
OLDER 6 dadi per brodo gusto classico 1,28-1,98 0,13 6pz-64g D E C A D C 44
KNORR Classico 0,99-1,25 0,06 10pz-100g C E E C C C 41
STAR Il mio dado classico -30% di sale 0,85-1,37 0,06 10pz-100g B E E C C D 35
STAR Il mio dado classico 0,85-1,35 0,06 10pz-100g B E E C D D 34
AUCHAN Preparato per brodo classico 0,79 0,04 10pz-110g D E C C D D 33
DIALCOS Dialbrodo classico 2,29-3,05 0,05 250g D E A C D E 32
DON JEREZ (EUROSPIN) Brodo granulare classico 0,99 0,02 250g B E A E C E 31
KANIA (LIDL) Brodo classico 0,75 0,02 20pz-220g D E E C C E 27
CONAD Classico 1,25-1,65 0,04 20pz-220g D E E C D D 26
qualità buona qualità media qualità insufficiente

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 35

 TEST
Dadi & Co.
50% di un cubetto di dado
di solito è composto da sale:
da 0 a 20%
È il contenuto di oli e grassi.
La percentuale varia da dado a
dado. Per verificarla,
basta un’occhiata alla lista
è il primo ingrediente
Fatto in casa
Ingredienti
2 carote
2 cipolle
3 coste di sedano
1 pomodoro
1 zucchina
pepe in grani
prezzemolo
3 litri di acqua fredda
sale
Costo medio a porzione 0,15 €
II brodo vegetale è una
preparazione di base tra le più
importanti in cucina.
Gli ingredienti sono sedano,
carota e cipolla, ai quali
possono essere aggiunti altri
ortaggi a seconda dei gusti:
pomodori, zucchine (o zucca
a seconda della stagione) e
patate. Perché venga buono,
bisogna immergere le verdure
in acqua fredda per lasciare
che sprigionino il loro gusto
man mano che l’acqua arriva a
bollore.
Cuoce in un’ora e mezza. Può
essere conservato in frigorifero
per circa una settimana o
riposto in congelatore per un
periodo più lungo.
36 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
0,07 ₤
È il costo medio per preparare un
porzione di brodo (250 ml) con dadi e
degli ingredienti granulari: con il liquido si spende 0,47₣
Il sale non solo abbonda sulle nostre
tavole, ma è presente soprattutto nei
prodotti industriali e lavorati: bisogna
assolutamente impegnarsi a consumarne
meno. Ecco il motivo per cui siamo stati
molto severi in questa prova: solo due
dadi prendono la sufficienza (Esselunga
bio e Knorr - Naturalmente gustoso,
vegetale). Questi hanno meno sale a
porzione dei tre dadi (il gel Knorr Cuore
di brodo classico, Star Classico e Knorr
Classico) che vantano in etichetta lo
slogan a “ridotto contenuto di sale”.
Una dimostrazione in più che gli slogan
sulla confezione a volte sono fuorvianti:
meglio leggere con attenzione e valutare
direttamente le informazioni in etichetta.
Il famigerato glutammato
Il sale non è l’unico ingrediente dei dadi.
C’è anche il glutammato. Contro di lui
si è detto di tutto e di più. Ecco perché
recentemente l’Efsa (l’Autorità europea
per la sicurezza alimentare) ha voluto
fare chiarezza: il glutammato non è né
genotossico né tantomeno cancerogeno,
è però colpevole - ad alte dosi - di alcuni
disturbi noti come la “sindrome da
ristorante cinese” (tra i sintomi nausea
e mal di testa). Per questo motivo per
il glutammato è stata fissata un dose
massima giornaliera, che non andrebbe
mai superata (30 mg per chilo di peso
corporeo) a tutela della nostra salute.
Questo significa che un uomo di 70 kg non
deve assumere più di 2,1 g al giorno di
glutammato; mentre una donna di 50 kg,
non deve superarne 1,5 g al giorno. Visto
che, nella vita di tutti i giorni, è difficile
fare i conti e sapere con certezza quanto
glutammato ingeriamo, il buon senso
dice che meno ne mangiamo meglio è. Da
tempo per andare incontro alle richieste
del mercato molti produttori non lo
aggiungono più: ma questo non significa
che non ci sia. Il glutammato infatti,
anche se non viene aggiunto nei dadi,
può essere presente in altri ingredienti
come nell’estratto di lievito o in quello per
+100%
I dadi e granulari biologici
costano più del doppio: 0,13 €
a porzione rispetto a 0,06 €
dei prodotti non biologici
brodo. In laboratorio abbiamo scoperto
che dei 15 prodotti che dichiarano di
non aggiungere il glutammato, solo otto
non lo contengono davvero. Negli altri
sette troviamo glutammato in quantità
variabile (probabilmente proprio perché
contenuto in altri ingredienti): in una
porzione di brodo da 250 ml la quantità
va da sei a 169 mg. Nei dadi che lo
aggiungono, invece, va da 107 a 170 mg.
Fuori media, invece, la percentuale di
glutammato contenuta nel granulare Don
Jerez di Eurospin: il 36% (1,8 g a porzione
di brodo), decisamente troppo. Ci
auguriamo che la formulazione di questo
prodotto sia presto cambiata, come ci
ha comunicato il produttore Eurospin:
per ora però è ancora in vendita. A
proposito di glutammato, il nostro
consiglio è quello di fare attenzione a
distinguere tra i due slogan: una cosa
è “senza glutammato”, altra è “senza
glutammato aggiunto”. In quest’ultimo
caso - come abbiamo visto in questo test
- non è garanzia della totale assenza di un
ingrediente, che invece va limitato.
Meglio fatto in casa
Troppo salati: i brodi classici testati non
ci hanno convinto e non possiamo darvi
un’indicazione di consumo, stabilendo un
Migliore del Test e un Migliore Acquisto.
Il nostro consiglio è quello di fare il
brodo in casa: sarà sicuramente più
sano. Se spaventano i tempi di cottura,
per velocizzarli si può usare la pentola a
pressione. In più se ne può preparare una
grande quantità e surgelarlo, già suddiviso
in sacchetti, prevedendo anche qualche
piccola porzione (si può usare lo stampo
per i cubetti di ghiaccio) da stemperare
nelle preparazioni e nei sughi in cucina.
Se proprio non si ha tempo di fare il brodo
in casa, allora si può scegliere un brodo
vegetale: sono risultati meno salati, meno
grassi e più equilibrati nel gusto, secondo i
nostri esperti. Certo non è come farlo con
le verdure dell’orto, ma l’avesse avuto a
disposizione anche la nonna, chissà...
www.altroconsumo.it

MEGLIO
AL CONTRARIO
Con i seggiolini i-Size si viaggia in senso opposto
a quello di marcia . Così è molto più sicuro per i bambini.
di Manuela Cervilli
C
hi non spenderebbe 5 euro al
mese per la sicurezza del proprio
bambino? Pensiamo bene a
questa cifra quando siamo di
fronte all’acquisto di un seggiolino i-Size
per l’auto e ci sembra caro. In realtà,
anche se il costo di partenza è alto (in
media si spendono 420 euro contro i
263 euro di un seggiolino non i-Size per
la stessa fascia di età) considerando il
periodo d’uso, la spesa mensile per un
prodotto di ultima generazione è più che
abbordabile: meno di una pizza o di un
biglietto per il cinema. Tutte cose - queste
- a cui si può facilmente rinunciare. Della
sicurezza, invece no, non si può fare
a meno. I dati dell’Osservatorio Asaps
parlano chiaro: fino a dicembre 2017 le
piccole vittime della strada sono state 37
(0-13 anni). E anche se fossero la metà
sarebbero comunque troppe. «Seguiamo
www.altroconsumo.it
giorno per giorno l’andamento e il
coinvolgimento dei bambini in sinistri
sulle strade e coltiviamo un sogno. La
cosiddetta visione zero. Cioè zero bambini
morti sulle strade» ci dice Giordano
Biserni, presidente dell’associazione.
«Ogni volta che un bambino perde la vita
sulla strada il colpevole è un adulto. Un
adulto che andava a velocità elevata, o
che era ubriaco, oppure che non lo aveva
fissato bene sul suo seggiolino». Eppure
un modo per metterli al sicuro c’è: legarli
bene a queste strutture, che sono state
studiate e realizzate per proteggerli in
caso di impatto, sia frontale sia laterale.
Perché viaggiare così
L’ultima frontiera quando si parla di
seggiolini è la normativa europea i-Size.
È entrata in vigore da qualche anno e
si applica a tutti i nuovi seggiolini auto,
TEST
Seggiolini
IN SINTESI
Alla prova
i seggiolini
per auto i-Size
I punti chiave
della normativa
i-Size
Le esperienze
dei nostri soci
destinati sia ai neonati sia ai bambini
fino a circa 4 anni di età. Questo sistema
garantisce una migliore protezione della
testa e del collo del bambino, perché fa
viaggiare i bambini almeno fino a 15 mesi
(alcuni fino a circa 4 anni) nei seggiolini
rivolti in senso contrario a quello di
marcia. Questa modalità non è un vezzo
o una moda: al contrario, è fondamentale
per la loro sicurezza. La testa dei bambini,
infatti, è in proporzione molto più grande
e pesante rispetto al resto del corpo; in
più, ossa e muscoli del collo non sono
ancora sufficientemente sviluppati per
sostenerla perfettamente. In caso di
impatto frontale, la testa del bambino che
viaggia in senso di marcia viene spinta in
avanti, sollecitando troppo il collo, con il
rischio di lesioni gravi. Se il bimbo viaggia
nella posizione contraria al senso di
marcia, invece, la testa è meglio sostenuta
I vantaggi
dell’i-Size
1. Migliore protezione
in caso di impatto laterale
e frontale
2. Migliore protezione per
la testa e il collo
3. È compatibile con tutte
le auto con aggancio Isofix
4. Per scegliere il seggiolino
della taglia giusta ci si basa
sull’altezza del bambino
(non più sul peso)
5. Viaggiare in senso
contrario diventa
obbligatorio fino almeno
a 15 mesi di età
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 37
 TEST
Seggiolini

e la forza dell’impatto viene distribuita
su una superficie più ampia. Il grande
passo avanti fatto da questa normativa,
dunque, è proprio quello di riconoscere
l’importanza di far viaggiare i bambini in
senso contrario a quello di marcia fino
ad almeno 15 mesi. I prodotti in tabella
sono tutti i-Size: oltre alle performance nei
crash test, per stabilire quale consigliarvi
abbiamo valutato anche il prezzo in base
alla durata d’uso del seggiolino.
Prove severe, seggiolini più sicuri
Tutti i seggiolini omologati sul mercato
garantiscono una protezione, ma i nostri
test, che sono molto severi, mostrano che
non tutti offrono una protezione ottimale.
Non è il caso degli i-Size di questo test, si sono aperti. Sebbene si tratti di prodotti
ma le nostre ultime prove su tutti i tipi omologati hanno fallito le nostre prove
di seggiolini auto hanno evidenziato di laboratorio, che - è vero - sono più
problemi seri su alcuni modelli: il Recaro severe di quelle di omologazione, ma
Optia con la base Recaro SmartClick e sono realistiche e simulano diversi tipi di
Jané Grand hanno fallito le prove di crash incidenti con velocità compatibili a quelle
test che abbiamo fatto in laboratorio. che si hanno in città. I due seggiolini in
In caso di urto frontale - lo dimostrano questione non sono in questa tabella, ma
i nostri dati - i rischi potrebbero essere si trovano - insieme a tanti altri modelli -
molto gravi sia per i bimbi sia per gli nel nostro comparatore online sul sito.
altri passeggeri. Nel nostro crash test
il seggiolino Recaro Optia si è staccato Il ritiro non è sempre veloce
dalla base Isofix ed è stato sbalzato Dopo le nostre segnalazioni i produttori
nell’abitacolo; nel seggiolino Jané, invece, si sono impegnati a garantire il corretto
gli agganci Isofix non sono stati in grado di ritiro dei seggiolini, ma non sempre la
reggere le forze a cui sono stati sottoposti procedura avviene nello stesso modo.
nella simulazione dell’incidente frontale e Recaro, per esempio, ha comunicato

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE %
Peso del seggiolino

Sicurezza frontale

Sicurezza laterale
Intervallo altezza
In euro min-max
(dicembre 2017)

Facilità d’uso

Seggiolini i-Size
(kg)

F KIDDY Evo-Luna i-Size 459-489 40-83 cm 5,2 B A A 81

CYBEX Aton M i-Size + base M 359-439 45-87 cm 4,5 B B A 80
BEBECONFORT Pebble Plus 180-249 45-75 cm 4,5 B A A 79
BEBECONFORT Pebble Plus + base 2wayFix 468-488 45-75 cm 4,5 A A B 79
CYBEX Aton Q i-Size + base Q i-Size 340-389 45-75 cm 5,1 B A A 77
CYBEX Aton Q i-Size 189-240 45-75 cm 5,1 B A A 77
BESAFE iZi Kid X2 i-Size 474-529 61-105 cm 14,3 B A A 76
BESAFE iZi Go Modular i-Size 246-299 40-75 cm 4,2 B A A 75
BRITAX RÖMER Baby-Safe i-Size + base isofix flex 389-399 40-83 cm 4,8 B A B 75
BRITAX RÖMER Baby-Safe i-Size + base isofix 379-389 40-83 cm 4,8 B A B 75
CYBEX Aton M i-Size 179-259 45-87 cm 4,5 B B A 75
NUNA Pipa Icon + Pipafix base 449 40-85 cm 4,4 B A B 74
F CONCORD Reverso Plus 329-379 40-105 cm 10,9 B A B 74
BESAFE iZi Go Modular + base i-Size 495-545 40-75 cm 4,2 B A B 74
BRITAX RÖMER Baby-Safe i-Size 209-219 40-83 cm 4,8 B A B 74
F BEBECONFORT 2wayPearl 229-259 67-105 cm 7,3 B B C 73
NUNA Pipa Icon 269 40-85 cm 4,4 B A B 71
CYBEX Sirona M2 i-Size + base M 406-580 45-105 cm 8 B B B 68
BEBECONFORT AxissFix 439-450 61-105 cm 12 B B B 67
BEBECONFORT 2way-Pearl + base 2wayFix 458-518 67-105 cm 7,3 B B C 67
GB Vaya i-Size 499-530 40-105 cm 14,8 C B A 65
BEBECONFORT AxissFix plus 479-499 45-105 cm 12,4 B B B 65
RECARO Zero.1 i-Size 549-699 40-105 cm 15,3 C B B 65
BESAFE iZi Modular i-Size 369-378 61-105 cm 8,1 63
I PRODOTTI RITIRATI
C B A
NUNA Rebl Plus i-Size 489-529 40-105 cm 14,6 C B B 61 Scopri i prodotti
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RECARO Zero.1 Elite 699-729 40-105 cm 18,3 C B B 60
dal mercato su
Risultati completi su www.altroconsumo.it/seggiolini qualità buona qualità media ec.europa.eu/rapex

38 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


il blocco delle vendite dei modelli
in questione e sta procedendo con
il richiamo e la sostituzione. Si può
controllare sul loro sito, inserendo il
numero di serie: se il seggiolino risulta tra
quelli pericolosi l’azienda si impegna a
cambiarlo.
Jané, invece, ha bloccato la distribuzione,
ma sul sito la comunicazione è difficile
da trovare ed è poco chiara: non è facile
riconoscere i lotti dei prodotti a rischio.
Dopo la pubblicazione dei risultati del
test sul nostro sito, ci ha scritto un papà
preoccupato: «Vi chiedo chiarimenti e
possibilmente i risultati dei test effettuati
sul seggiolino auto Jané Grand - ci ha
sollecitato Fabio Pizzolato di Verona -
poiché ne ho uno in uso e sono molto
preoccupato e sconcertato della notizia».
Il socio, infatti, avendo letto sul nostro sito
l’alert, si è rivolto subito al negozio, ma
il rivenditore non ne sapeva nulla. Solo
dopo il produttore Jané ha pubblicato
sul suo sito l’indicazione di inviare in
assistenza quel modello. Così ha fatto il
socio e tutto è finito bene. Ma - va detto -
la procedura per comunicare i ritiri deve
essere migliorata.
LA NOSTRA SCELTA: SEGGIOLINI
81 QUALITÀ
BUONA
KIDDY Evo-Luna i-Size
459 - 489 €
IL NOSTRO PARERE Questo prodotto è
adatto ai neonati (da 40 a 83 cm) e dura
più o meno fino a 19 mesi di età. Nel nostro
test ha dimostrato di proteggere i
bambini in modo ottimale in caso di urto
frontale e laterale. È facile da installare.
www.altroconsumo.it
TEST
Seggiolini
IN VIAGGIO CON I SOCI
I seggiolini sono essenziali sempre, anche per distanze brevi e in città.
Il caso di un papà alle prese con il trasporto di un bimbo un po’ robusto.
A proposito di il prodotto, portando con
seggiolini per auto, sé il bambino e
come ci si orienta con facendoglielo provare
un bel rugbista che ha 8 perché la larghezza dello
anni e pesa 44kg? Il schienale può variare
seggiolino gruppo 3, Isofix, molto. Non importa se i
migliore dei vostri test, che seggiolini di gruppo 2/3
dichiara di essere adatto sono indicati sino ai 36
fino a 36kg è ancora sicuro? kg: vanno usati finché il
Ce lo chiede Alessandro bambino non raggiunge i
Fornasaro di Tavagnacco 150 cm di altezza. In
(UD), che ha anche un’altra realtà non ci sono
domanda «Tra poco una problemi di utilizzo
sostituzione sarà perché in quella fascia l’Isofix serve ad
necessaria, perchè va “stretto di spalle”. agganciare il seggiolino al sedile, ma il
Ne prendiamo uno semplicemente più bambino viene legato e trattenuto dalle
largo e sempre omologato fino a 36 kg? ». cinture dell’auto. Tuttavia qualora non si
Per i bambini sopra ai 4 anni il seggiolino trovasse alcun prodotto in cui il bambino
migliore è quello di gruppo 2/3 con può stare seduto in modo confortevole, ci
schienale regolabile: al momento non si può orientare verso i seggiolini che
esistono seggiolini I-size per fasce di età hanno lo schienale che si può staccare o
superiori. In caso di bambini dalla su un booster (alzatina) del gruppo 3 che è
corporatura massiccia è meglio acquistare utilizzabile dai 22 kg.
74 QUALITÀ
BUONA 73 QUALITÀ
BUONA
CONCORD Reverso Plus BEBECONFORT 2wayPearl
329 - 379 € 229 - 259 €
IL NOSTRO PARERE Si tratta di un IL NOSTRO PARERE Ottime
seggiolino versatile che può performance a un prezzo davvero
accompagnare il bambino dalla nascita competitivo. Questo seggiolino però
fino a 4 anni e mezzo. Nel nostro test è deve essere usato per i bimbi da circa sei
risultato fra tutti il prodotto migliore nella mesi (in pratica dopo la navicella o un
prova che valutava l’impatto frontale. ovetto gruppo 0) e accompagna la loro
crescita fino ai 4 anni e mezzo.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 39
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dimensioni medio-piccole), grazie a un quali risulta più indicato. Il nostro test ha svelato
qualità, che facilitano termostato particolarmente efficace. anche la sua elevata traspirabilità.
la scelta dei prodotti CONTRO Non mostra particolari punti deboli. Bene nella prova di durata nel tempo, che ne
che superano bene IL NOSTRO PARERE L’apparecchio De’ Longhi è simula l’uso per dieci anni.
risultato nel complesso il Migliore del Test; il CONTRO Il sostegno del corpo è risultato meno
le nostre prove, prezzo vantaggioso lo rende anche il nostro soddisfacente per chi pesa di più. Si vende solo
ottenendo il titolo Miglior Acquisto. Avendo una classe di sicurezza online: purtroppo non è possibile provarlo prima
IP21 può essere utilizzato in bagno. Nelle prove è dell’acquisto.
di Migliore del Test risultato anche piuttosto silenzioso, per quanto IL NOSTRO PARERE Questo materasso è
e Miglior Acquisto. sia possibile esserlo per un apparecchio che adatto a chi ama l’effetto “memory” e pesa
funziona a ventola. poco. Il prezzo è estremamente contenuto.
Da oggi cerca i Sigilli.

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OLIMPIA SPLENDID Color Blast 56 ENNEREV Evopure 72

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40 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 PREZZI ALL’ 8/12/2017

BURROCACAO LAVASTOVIGLIE STUFE A PELLET

66 QUALITÀ
BUONA 74 QUALITÀ
BUONA 77 QUALITÀ
BUONA

CIEN (LIDL) BOSCH FREEPOINT

Care Lipbalm SMS25AW01J Pretty
Da 0,99 € 375 € Da 950 €

PRO Questo burrocacao ha superato
egregiamente tutte le prove di sicurezza
chimica del nostro test. Inoltre ha una buona
efficacia nell’idratazione.
CONTRO Si può acquistare solo nei punti
vendita del discount Lidl.
IL NOSTRO PARERE Un burrocacao che si è
guadagnato entrambi i nostri titoli: quello di
Migliore del Test soprattutto grazie all’efficacia
idratante; quello di Miglior Acquisto per il prezzo
davvero basso. In più è sicuro dal punto di vista
chimico perché è privo di componenti pericolosi
contenuti negli ingredienti derivati dal petrolio.
Chi lo ha provato lo trova gradevole all’uso.
PRO È una lavastoviglie a libera installazione: il
programma principale pulisce bene anche
pentole e tegami incrostati mentre quello eco
riesce a rimuovere efficacemente le tracce di
cibo incrostato. Consuma poco.
CONTRO Il programma eco dura troppo.
IL NOSTRO PARERE Si può posizionare in
qualsiasi tipo di cucina. Dopo la fase di
asciugatura, i piatti sono perfettamente asciutti
e possono essere riposti direttamente nella
credenza. Accettabile il consumo di acqua;
decisamente bassi i consumi elettrici. Non c’è,
purtroppo, un indicatore che segnali quanto
manca alla fine del programma.
PRO Gli inquinanti prodotti da questa stufa a
pellet sono bassissimi (il minimo per questa
categoria): il monossido di carbonio e gli ossidi
di azoto sono assolutamente sotto controllo;
idem per le polveri e gli inquinanti da carbonio.
CONTRO Il consumo elettrico può essere
migliorato.
IL NOSTRO PARERE Se questa stufa a pellet
viene utilizzata nell’ambiente giusto (la potenza
di 8,5 KW è perfettamente adatta per scaldare
un locale di circa 60-70 mq) può offrire ottime
prestazioni, con un consumo di energia
adeguato e un basso impatto ambientale. Il
prezzo poi è piuttosto contenuto.

“Ci piace perché non ha “Davvero basso “Gli inquinanti prodotti

componenti pericolosi il consumo elettrico; da questa stufa sono
derivati dal petrolio” medio quello di acqua” molto bassi”
TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA TRA GLI ALTRI PRODOTTI CONFRONTA

CAUDALIE Soin des lèvres 64 SIEMENS SN236I00IE 76 PALAZZETTI Ecofire Nina 9 76

EQUILIBRA Aloe stick labbra protettivo 62 BOSCH SMS46KI01E 74 SUPERIOR Milly 75
lenitivo

EOS Balsamo labbra melograno e lampone 62 AEG F88752M0P 63 MAROCCHI Rossana 71

ESSELUNGA Balsamo labbra con olio di 59 BEKO DFN05211S 63 EXTRAFLAME Viviana Pergamena 68
jojoba e vitamina E SPF15 IX6850
LAVERA Basis sensitiv balsamo per le 58 HOTPOINT-ARISTON LFK7M124 63 PIAZZETTA P958 67
labbra

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www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 41

 TEST
Trattamento

PIDOCCHI:
PREVENIRE NON SERVE
Eliminarli è possibile, prevenire l’infestazione purtroppo no.
Il nostro test su 16 prodotti tra shampoo, schiume e spray.
di Marta Buonadonna

N
on trasmettono malattie,
non sono pericolosi. Ma se
non si interviene subito e in
maniera efficace per eliminarli,
liberarsene può diventare difficile.
Purtroppo impedire l’infestazione
è impossibile, perché non dipende
dall’igiene, ma dalla vicinanza di tanti
individui. Nessun prodotto che si propone
come preventivo è efficace.
Ospiti indesiderati
Passano velocemente da una testa all’altra,
quindi asili e scuole sono i luoghi dove
il rischio è più alto. Come le zanzare, si
nutrono di sangue, ogni femmina depone
fino a 300 uova (lendini), difficili da
eliminare perché tenacemente attaccate
IN SINTESI ai capelli grazie a una sostanza collosa. Le
I nostri giudizi su zone da controllare in modo particolare
16 prodotti contro sono la nuca e dietro le orecchie (ma una
pidocchi e lendini lendine può trovarsi ovunque).
Consigli per
eliminarli nella Tre tipi di trattamento
maniera più I prodotti antipidocchi che abbiamo
efficace
testato sono di tre tipi. Quelli a base di
Come scegliere
tra le diverse insetticidi chimici sono presidi medici
formulazioni chirurgici autorizzati dal ministero della
Salute e uccidono gli insetti con effetti
neurotossici. Le sostanze attive che
possono contenere sono due: malathion
(contenuto in Aftir Gel), sconsigliato in
gravidanza e per i bambini piccoli; e
le piretrine (Mediker, Milice), efficaci,
ma che possono causare irritazione e
prurito in persone predisposte; il loro

Secondo i produttori, i prodotti “preventivi” andrebbero usati tutti i giorni o nei periodi di maggior rischio.
In realtà l’unica vera forma di prevenzione è il controllo frequente della testa dei bambini. Spesso si crea
confusione perché la stessa marca produce sia trattamenti, sia cosmetici di nessuna efficacia.

42 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


uso richiede cautela, soprattutto se
contengono anche piperonil butossido
(sostanza adiuvante).
Un altro tipo di prodotti contro i pidocchi
agisce soffocandoli: contengono siliconi
che ricoprono il capello con una
pellicola, occludendo le vie respiratorie
dei pidocchi. Non sono presidi medici
chirurgici autorizzati dal Ministero. Il loro
principale pregio è quello di presentare
meno reazioni indesiderate e di essere
perciò adatti davvero a tutti, ma la loro
efficacia è inferiore sui pidocchi e non
dimostrata sulle lendini.
Infine si trovano in vendita oli essenziali,
come olio di neem, tea tree oil, lavanda,
per i quali mancano prove di efficacia
specifica. In più possono contenere
allergeni. Per la legge italiana sono
prodotti cosmetici, che quindi non
possono vantare proprietà terapeutiche,
tra cui neanche l’azione contro i pidocchi.
Efficaci e pratici da usare?
Abbiamo selezionato 16 prodotti e ne
abbiamo valutato efficacia e sicurezza
sulla base della letteratura scientifica a
disposizione, a seconda del principio
attivo utilizzato e della formulazione.
Alcuni prodotti non vanno usati
in gravidanza e su bimbi piccoli
Poi abbiamo aggiunto un giudizio
sulla facilità d’uso che ha tenuto
in considerazione tre aspetti che
consideriamo importanti: la presenza
del pettinino nella confezione, il
tempo di posa necessario e la facilità di
applicazione. Infine abbiamo giudicato le
etichette in base a leggibilità, completezza
e correttezza delle informazioni,
avvertenze.
Prevenzione? Impossibile
Non ci sono prodotti in grado di prevenire
un’infestazione, l’unica soluzione è
intervenire a posteriori. Eppure non
mancano in commercio prodotti cosmetici
che si propongono come preventivi. Sulle
loro confezioni compaiono frasi generiche
del tipo: “Protegge i capelli creando un
ambiente sfavorevole all’insediamento
dei pidocchi”, oppure, “aiuta a prevenire
eventuali infestazioni”. Sono solitamente
a base di alcol e oli essenziali o minerali,
che costano parecchio, benché non ci
siano prove della loro efficacia: non ha
senso dunque comprarli.
www.altroconsumo.it
Chi autorizza i prodotti
antipidocchi? Quelli non
autorizzati non sono affidabili?
«I prodotti per il trattamento
dei pidocchi vengono
autorizzati dal ministero
della Salute sentito il parere
tecnico-scientifico dell’Istituto
superiore di sanità (ISS).
I requisiti valutati per il rilascio
del parere favorevole da parte
dell’ISS sono la scelta del
principio attivo, la riconosciuta
efficacia sull’insetto bersaglio,
il profilo tossicologico, la
concentrazione, la presenza
di coformulanti o propellenti
idonei e le modalità d’uso
riportate in etichetta. Una volta
autorizzati, i prodotti devono
riportare in etichetta la dicitura
“Presidio medico chirurgico”
seguita da un numero di
registrazione del ministero
della Salute».
Che differenza c’è tra presidi
medico chirurgici, dispositivi
medici e cosmetici?
«I prodotti contro i pidocchi
devono essere registrati
come presidi medico chirurgici
seguiti da un numero d’ordine
rilasciato dal ministero della
Salute. I presidi includono
tutti i prodotti che vantano in
etichetta attività disinfettanti e
le sostanze poste in commercio
come germicide o battericide,
insetticidi, acaricidi, rodenticidi
per uso domestico e civile e
insettorepellenti. Non rientrano
assolutamente tra i presidi
medici quelli classificati come
cosmetici, generalmente a base
di oli essenziali, che non danno
TEST
Trattamento
INTERVISTA
ISTITUTO SUPERIORE
DI SANITÀ
Roberto Romi
Dipartimento di malattie
infettive
alcuna garanzia d’efficacia. Non
possono essere considerati
presidi medico-chirurgici
nemmeno i prodotti aventi
caratteristiche di dispositivi
medici, di medicinali o di
prodotti dietetici».
I prodotti preventivi sono
inutili?
«Sì, perché l’infestazione da
pidocchi è un evento che non
dipende, come avviene per
altri parassiti, dal fatto che il
pidocchio ricerchi attivamente
un ospite: c’è un passaggio
accidentale tra una persona
infestata e una no (attraverso
il contatto dei capelli, ndr).
L’applicazione di prodotti sul
capo per la prevenzione e la
disinfestazione ambientale
nelle scuole sono da
considerare azioni più
pericolose che utili».
Qual è la strategia migliore
da adottare allora?
«Il controllo dei pidocchi può
essere effettuato con prodotti
disponibili in commercio
appositamente studiati allo
scopo, a base di piretrine o
piretroidi, seguendo le istruzioni
in etichetta. L’importante è
che quando si scopre un caso
di infestazione in una classe
tutti siano avvertiti e possano
quindi essere controllati e
effettuare il trattamento più o
meno contemporaneamente,
comunque prima del rientro in
classe, in modo da evitare che
chi è già stato trattato riprenda
i pidocchi da un compagno che
non lo è stato». M.B.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 43
 TEST
Trattamento
UN PROBLEMA, MOLTE SOLUZIONI
I prodotti per eliminare i pidocchi si presentano in diverse
formulazioni. Vediamo in sintesi pregi e difetti di ciascuna.
Shampoo
PRO Sono facili da applicare e anche da rimuovere, si
utilizzanno allo stesso modo di qualunque altro shampoo per
capelli. Si lascia in posa il prodotto una decina di minuti
massaggiando la cute.
CONTRO Il tempo di contatto è breve e l’applicazione sui capelli
umidi riduce la concentrazione del principio attivo. Può irritare
gli occhi, il contatto è da evitare con attenzione.
IL NOSTRO PARERE Sono i prodotti in assoluto più comodi da
usare, ma la loro efficacia è limitata.
Spray
PRO Sono facili da applicare, spruzzandoli su ogni ciocca. Sono
più efficaci degli shampoo perché hanno tempi di posa più
lunghi e si applicano sui capelli asciutti.
CONTRO Siccome sono prodotti che vanno spruzzati c’è un più
alto rischio di irritazione delle vie respiratorie, dovuto
all’inalazione, al contatto con gli occhi e di reazioni allergiche e
attacchi di asma in soggetti predisposti.
IL NOSTRO PARERE Sono prodotti efficaci nell’eliminare i
pidocchi, ma presentano alcuni rischi.
44 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
Lozioni e schiuma
PRO Entrambi i tipi aderiscono bene al capello e devono la loro
efficacia anche al fatto che si applicano sui capelli asciutti, con
tempi di posa superiori a quelli degli shampoo. Sono comodi da
stendere.
CONTRO Se non sono applicati bene questi prodotti
potrebbero colare negli occhi con il conseguente rischio di poter
provocare irritazioni.
IL NOSTRO PARERE Schiume e lozioni sono comodi da usare
ed efficaci nell’eliminare il problema.
Gel
PRO La loro efficacia dipende dal fatto che questi prodotti
aderiscono bene al capello e si applicano sui capelli asciutti.
Non colano negli occhi, quindi non provocano irritazione
oculare, ma potrebbero comunque irritare la cute.
CONTRO La loro particolare consistenza rende i gel più difficili
da spalmare. Non è semplice applicarli in modo omogeneo sui
capelli e neanche rimuoverli a trattamento concluso.
IL NOSTRO PARERE Sono prodotti efficaci, ma il loro uso può
risultare piuttosto scomodo.
www.altroconsumo.it
 TEST
Trattamento

Come eliminarli
Qualunque sia il prodotto utilizzato,
LA NOSTRA SCELTA:
adoperatelo seguendo scrupolosamente le
istruzioni, soprattutto sui tempi di posa.
ANTIPIDOCCHI
All’azione del trattamento va sempre
abbinato l’uso del pettinino: armatevi
di pazienta e procedete ciocca a ciocca,
sfilando manualmente ogni lendine che 74 QUALITÀ
BUONA
sfugga al pettinino. Il trattamento va MEDIKER Schiuma
ripetuto dopo 7-8 giorni, per eliminare 13,90 €
eventuali uova sopravvissute che si
fossero schiuse nel frattempo. Evitate di PRO Principio attivo e formulazione
mescolare trattamenti diversi. sono entrambi efficaci contro
I pidocchi sopravvivono lontano dal pidocchi e lendini. In più il prodotto è
cuoio capelluto al massimo tre giorni, facile da applicare.
perciò meglio lavare biancheria, abiti CONTRO Non viene fornito il
e lenzuola della persona colpita, e pettinino, che è parte integrante del
di chi dorme nel suo stesso letto, trattamento per eliminare davvero il
a 60 °C con normale detersivo. Gli problema. Si può comunque
oggetti più scomodi da lavare, come acquistare a parte.
peluche, materassini e giocattoli in IL NOSTRO PARERE Da usare solo
tessuto possono essere chiusi in un se è presente un’infestazione,
sacco di plastica per un paio di giorni rispettando i tempi e i modi di
per soffocare eventuali ospiti. Meglio applicazione per minimizzare i rischi e
sostituire il sacchetto dell’aspirapolvere ottimizzare il risultato. Il trattamento
quando si passano tappeti e divani. va ripetuto dopo 8 giorni.

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

DM: dispositivo medico
in euro (ottobre 2017)

Con pettinino incluso

QUALITÀ GLOBALE %
medicochirurgico

Principio attivo
PMC: presidio

C: cosmetico

Facilità d’uso
Di acquisto

Contenuto

Sicurezza

Etichetta
Efficacia

Antipidocchi
F F MEDIKER schiuma 13,90 150 ml PMC piretrine e piperonil butossido B C B B 74
MILICE schiuma 15 150 ml PMC piretrine B C B C 65
MOM shampoo schiuma 16,50 150 ml PMC fenotrina B C B C 65
piretrine, piperonil butossido
PYR olio shampoo antipediculosi 18,50 150 ml PMC
e oli vegetali B C C C 65

PYR shampoo antipediculosi 9,90 100 ml PMC piretrine e piperonil butossido B C C C 65

MEDIKER shampoo antipediculosi 13,90 100 ml PMC fenotrina B C C B 60
NEO MOM shampoo 11,90 150 ml PMC fenotrina B C C C 57
AFTIR DUO lozione 18,50 100 ml n.s. olio minerale G C B B D 57
PARANIX elimina pidocchi
e lendini spray 19,70 100 ml n.s. olio minerale e dimeticone G C C B C 54

PARANIX elimina pidocchi

e lendini shampoo 21,50 200 ml n.s. olio minerale e agenti schiumogeni G C B B B 54

AFTIR gel 14,90 40 g PMC malathion B D C C 53

LICEKO spray contro i pidocchi 21 100 ml n.s. tocopherolo acetato G D C B D 31
n.s. non specificato

GSE stop ped gel 15,50 50 ml DM oli essenziali D B D C 31

GSE stop ped schiuma 14,80 100 ml DM d-pantenolo e oli essenziali D B D C 31
RAUSCH stop ai pidocchi gel 18,90 125 ml C aceto e oli essenziali D B D D 30
FLORA ovopid fase 1 olio 17,50 100 ml C oli vegetali e oli essenziali G D D C C 30

Risultati completi su www.altroconsumo.it/antipidocchi qualità buona qualità media qualità insufficiente

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 45

 TEST
Rasoi

TAGLIO PERFETTO
IN SINTESI
Risultati della prova
d’uso su 11 rasoi a
lamine vibranti o
testine rotanti
Risultati della prova
di laboratorio sulla
Un test basato sul giudizio di chi li usa. Da cui emerge che durata delle batterie
Confronto sui prezzi:
in questo caso può valere la pena spendere un po’ di più. conviene il rasoio
elettrico o a mano?
di Natalia Milazzo

LA NOSTRA SCELTA: RASOI ELETTRICI

80 QUALITÀ
BUONA 68 QUALITÀ
BUONA 65 QUALITÀ
BUONA

PHILIPS S9711/32 PHILIPS S5420/06 BRAUN 3010BT

359 -450 € 76 - 108 € 70-89 €

PRO Qualità e facilità di rasatura apprezzatissime
dagli utenti della giuria di prova. È il più silenzioso
fra gli apparecchi testati e uno dei più robusti.
La apposita base per la pulizia automatica
semplifica la manutenzione quotidiana.
CONTRO Non ha mostrato punti deboli.
IL NOSTRO PARERE Ottimo, ma molto costoso.
Adatto a chi lo usa di frequente, ammortizzando
così più facilmente il prezzo d’acquisto.
PRO Qualità e facilità di rasatura buone, in
particolare per chi è abituato a radersi tutti i
giorni. Silenzioso e solido. Maneggevole e facile
da pulire.
CONTRO Il regolabarba non è stato giudicato
molto pratico da installare.
IL NOSTRO PARERE Risultati positivi in tutte le
prove e un prezzo di acquisto molto
interessante.
PRO Valutato positivamente in tutte le prove, in
particolare per chi si rade ogni tre giorni. Il
regolabarba è stato decisamente apprezzato.
Rade piuttosto velocemente.
CONTRO Non silenzioso quanto i modelli a
lamine rotanti.
IL NOSTRO PARERE Buone prestazioni e prezzo
interessante. Più adatto a chi non si rade tutti i
giorni e quindi ha una barba un po’ più lunga.

46 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


N
el gradevolissimo romanzo di
Luisa Adorno L’ultima provincia
(Sellerio), la cerimonia della
rasatura del prefetto Vincenzo è
descritta con esilarante vivacità: il rasoio a
coltello, il piccolo specchio tondo, ‘u bacile
per l’acqua, le apposite strisce di carta
su cui via via si allineano piccoli cumuli
di schiuma, la pannizza di lino fresca
di stiratura con cui tamponare il viso a
operazione terminata. Bene, scordiamoci
tutto questo. Siamo lontanissimi da quel
mondo (che non c’è più): qui abbiamo
messo alla prova 11 rasoi elettrici delle
marche più diffuse, meno affascinanti
56 QUALITÀ
MEDIA
PANASONIC ES SL41
42-68 €
PRO Performance di rasatura non all’altezza dei
migliori acquisti, ma abbastanza buone da
aggiudicarsi le quattro stelle.
CONTRO Uniformità della rasatura non più che
accettabile. Il trimmer, seppure apprezzato, è
piuttosto fragile. Batteria scarsa, in particolare
nella carica rapida.
IL NOSTRO PARERE Prestazioni nel complesso
accettabili a un prezzo molto conveniente.
www.altroconsumo.it
forse, ma assai più pratici del lento rasoio
affilato su un’annerita cinghia di cuoio
così ben descritto nel libro.
Per verificare e confrontare la qualità
dei modelli ci siamo affidati a una giuria
di utilizzatori abituali di rasoio elettrico.
Per avere risultati il più possibile
rappresentativi e confrontabili abbiamo
formato la giuria con 25 utilizzatori di
rasoi a testine rotanti (come i due a
sinistra nella foto) e 25 a lamine vibranti
(come i due a destra nella foto). La scelta
tra un tipo e l’altro è molto legata ai
gusti personali: il test ha dimostrato che
la qualità non è legata alla categoria, e
Provati sulla propria pelle
TEST
Rasoi
l’unica differenza in questo senso è che
quelli a testina rotante sono più silenziosi.
Tra i membri della giuria, 25 utilizzatori
erano soliti farsi la barba ogni giorno,
mentre gli altri ogni tre circa. Dopo aver
provato ciascun rasoio per diversi giorni,
i giurati hanno compilato un dettagliato
questionario di soddisfazione che copriva
numerosi aspetti, che hanno non solo
valutato, ma anche commentato.
Ecco che cosa è emerso.
In primo luogo, va detto che svettano
in cima alla classifica - che abbiamo
stilato elaborando i migliaia di giudizi
della giuria - i due modelli più cari del
test: Philips S 9711/32 (a testine rotanti)
e Braun 9295 (a lamine vibranti). Questo
non significa che anche tra rasoi più
economici non abbiamo trovato modelli
soddisfacenti, anzi. Però, per chi vuole
investire una bella sommetta nel rito della
sbarbatura mattutina, non c’è il rischio di
restare delusi: questa volta - e nei nostri
test non accade spesso - un prezzo alto
corrisponde a una qualità nettamente
superiore. Il Philips - unico ad arrivare
alle cinque stelle per qualità della rasatura
- parte da 359 euro, ma è stato il più
apprezzato, in particolare per la velocità e
uniformità del risultato, per la sensazione
che lascia sulla pelle, per l’ergonomia,
che lo rende comodo da usare. Il Braun,
particolarmente apprezzato da chi si
Ogni modello è stato
utilizzato da una giuria di 50
utilizzatori abituali di rasoi
elettrici, cui è stato chiesto
di valutare in particolare
alcune caratteristiche.
Sensazione sulla pelle
Uniformità della rasatura
Scorrevolezza
Velocità di rasatura
Praticità ed efficacia
del regolabarba
Silenziosità
Vibrazioni
Solidità
Maneggevolezza
Facilità di pulizia dopo l’uso
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 47
 TEST
Rasoi

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE %
V=a lamine vibranti
R=a testine rotanti

Base per la pulizia

In euro min-max

Facilità di pulizia
(ottobre 2017)

della rasatura

Facilità d’uso
Regolabarba
Silenziosità
automatica

Batteria
Solidità
Qualità
Rasoi elettrici
F PHILIPS S9711/32 359 - 450 R G A A A B B B B 80
BRAUN 9295 219 - 330 V G B A C B B A A 76
PHILIPS S7530/50 163 - 219 R B B B B B B B 72
F PHILIPS S5420/06 76 - 108 R B B B C B B B 68
F BRAUN 3010BT 70 - 89 V B B C B B B B 65
PHILIPS S3520/06 62 - 70 R B B B B B C B 64
F PANASONIC ES SL41 42 - 68 V B B C B B B D 56
REMINGTON XR1410 67 - 74 R C C B B B B D 51
PANASONIC ES-LT2N 79 - 127 V C C C C C B D 48
PANASONIC ES-LT6 141 - 189 V C C C C C B D 48
REMINGTON PR1350 52 - 56 R C C C C C C C 47

Risultati completi su www.altroconsumo.it/rasoi qualità buona qualità media

Va ripulito con cura dopo l’uso, lasciato

IL NOSTRO
asciugare bene e non riposto finché è umido
ESPERTO
fa la barba ogni tre giorni, lo segue da batteria: ne abbiamo misurato la durata
vicino. Questi due modelli spiccano sia una volta ricaricata completamente,
anche per un accessorio che solo loro sia dopo una ricarica rapida di 5 minuti.
offrono: si tratta di una base sulla quale Il rasoio che ha consentito di fare più cicli
posizionare il rasoio per ottenerne la di rasatura una volta caricato al massimo
pulizia automatica. Queste “stazioni di è stato Braun 9295. I migliori dopo una
Angela Miccoli pulizia” sono state apprezzate dagli utenti, carica rapida di 5 minuti sono stati ancora
Analisi di mercato in particolare quella di Braun 9295, che Braun 9295 e Philips S3520/06.
è infatti in assoluto il migliore per facilità Infine, da notare che chi non vuole
di pulizia (è in cima alla classifica per spendere tanto per un rasoio elettrico,
Non deve spaventare il prezzo
questo aspetto ed è l’unico a meritare le con i nostri Migliori Acquisti può ottenere
di acquisto.
cinque stelle). L’accessorio per la pulizia un risultato pienamente soddisfacente
«Benché nettamente più caro
funziona con un’apposita cartuccia di risparmiando centinaia di euro.
di un rasoio a lametta
fluido detergente, che costa circa 7 euro
intercambiabile o usa e getta,
un rasoio elettrico non troppo
e dura tre mesi circa: una spesa in più. Consigli finali
Tutti i modelli sono comunque lavabili In primo luogo, è meglio radersi al
costoso, ovvero intorno
sotto l’acqua corrente. Attenzione però a mattino: la barba è meno dura e la
ai 100 euro (per esempio i nostri
Philips S3520/06, che è un “dry shaver” rasatura meno traumatica
Migliori Acquisti) sul lungo
(ovvero non si può usarlo sotto la doccia): per la pelle. Risciacquare viso e collo
periodo può risultare più
è bene bagnare solo le testine, rimovibili; con acqua calda oppure avvolgerli per
conveniente di quello manuale.
durante i test infatti, lavando sotto l’acqua qualche minuto in un asciugamano
Con la corretta manutenzione
corrente l’intero rasoio, un campione ha bagnato con acqua calda ammorbidisce
dura almeno cinque anni e
smesso di funzionare perché l’acqua è la pelle e apre i pori, favorendo la
i costi di gestione consistono
penetrata al suo interno. A parte questo rasatura. Dopo, risciacquare il viso con
solo nel cambiare testine e lame
modello (che, non a caso, è l’unico che acqua fresca favorisce la chiusura dei
ogni due anni circa (costo medio
può funzionare anche collegato alla presa pori. Un prodotto lenitivo ed emolliente
36 euro). Il costo dell’energia
elettrica) tutti i rasoi sono segnalati come previene la comparsa di irritazioni.
elettrica è irrisorio».
adatti all’utilizzo sotto la doccia. Meglio sospendere la rasatura se la pelle è
Abbiamo verificato in laboratorio la irritata, per esempio se ci si è scottati.

48 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


CHE TI FRULLA IN TESTA?
Costano troppo e sono ingombranti e rumorosi:
ai super frullatori di ultima generazione ci sono
alternative valide e più economiche.
di Elisa Gerardis
www.altroconsumo.it
TEST
Frullatori
C
ome sarà il “frullatore 2.0”
o di ultima generazione? Il
mercato ha già una risposta: più
capiente, più potente e con un
display digitale, ma allo stesso tempo
anche più ingombrante e (almeno per
ora) decisamente caro. Abbiamo messo
alla prova cinque modelli di “super”
frullatori ad alta velocità, confrontandoli
con apparecchi tradizionali: nonostante
la buona qualità delle prestazioni, non
possiamo proprio consigliarveli.
Pesanti e ingombranti
All’apparenza un frullatore ad alta velocità
ha un aspetto molto simile a un modello
tradizionale, e anche il principio alla
base del funzionamento è lo stesso: le
78 QUALITÀ
BUONA
KITCHENAID 5KSB8270
757 - 900 €
PRO Ottime prestazioni per frullare e
tritare. Buona maneggevolezza e facilità
di riempimento e svuotamento.
CONTRO È pesante, ingombrante e
rumoroso. Riscalda anche i frullati.
Il prezzo è molto elevato.
IL NOSTRO PARERE Un oggetto di design
qualitativamente valido, che si fa pagare a
caro prezzo.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 49
 TEST
Frullatori

IL TEST DELLA ZUPPA

1. LA PREPARAZIONE 3. ORA TOCCA al
della zuppa inizia in super frullatore
pentola: carote, cipolle, triturare i pezzi di
porri e patate vengono verdure e riscaldare
lessati tutti insieme, la preparazione
fino a ottenere un finale. Si dà avvio al
livello di cottura programma “Zuppa” e
omogeneo. si misurano i consumi,
il tempo necessario e la
temperatura finale.

2. LE VERDURE 4. A PREPARAZIONE
LESSATE sono ULTIMATA la zuppa
lasciate raffreddare viene versata in
a temperatura un piatto. A questo
ambiente. Vengono punto si analizza
quindi versate nel il suo aspetto e la
frullatore insieme a quantità di pezzi di
800 millilitri d’acqua, dimensioni superiori ai
sale e pepe. 4 millimetri che quindi
non sono stati tritati a
sufficienza.

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Funzione riscaldamento
Capacità della brocca (l)
Peso dell’apparecchio

QUALITÀ GLOBALE %
pronto all’uso (Kg)
(novembre 2017)
in euro min-max

Display digitale

Omogeneizzati
Impasti liquidi

Facilità d’uso
Potenza (W)

Zuppa calda

Frullatori
Rumore

ad alta velocità
Frullati

F KITCHENAID 5KSB8270 757 - 900 9,3 1,5 1.800 G A A A B A E 78

VITAMIX PRO 750 990-999 6,4 2 1.400 G A A E B B C 68
KENWOOD Blend XPRO BLP900BK 300 - 319 5,3 2 1.600 A A A D B E 64
PHILIPS HR3868/00 high speed enegizer 566 6,6 2 2.000 G G A A B C B C 64
MOULINEX Ultrablend LM936E10 300 4,9 2 1.500 G G C A B B C D 58
A titolo di confronto, frullatore tradizionale
n.d. giudizio non disponibile

F MOULINEX LM2201 Uno 27-40 1,6 1 350 B B n.d. n.d. B D 67

A titolo di confronto, frullatore a immersione accessoriato
F PHILIPS HR1602/00 29-43 0,7 0,5 550 A B A n.d. A B 74
A titolo di confronto, robot da cucina con funzione cottura
F SILVERCREST Monsieur Cuisine Plus (Lidl) 229 6,5 2,3 1200 G G B D B A C E 67

qualità buona qualità media

50 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/robot-da-cucina

lame, posizionate nella parte inferiore del

boccale, ruotando creano un vortice che
LE ALTERNATIVE
frulla e amalgama gli ingredienti. Tuttavia
la potenza dei frullatori ad alta velocità è
nettamente superiore: può arrivare fino
67 QUALITÀ
BUONA

a 2.000 watt, contro i 300-700 W di un MOULINEX LM2201 Uno

apparecchio standard, consentendo anche
di riscaldare gli alimenti. La capienza
del boccale inoltre è notevole: se un
frullatore classico può contenere un litro
di prodotto, i “super frullatori” arrivano
a contenerne fino a due. Le preparazioni
quindi saranno più abbondanti, ma
pagando il prezzo di un ingombro
maggiore dell’apparecchio. I modelli
del nostro test si sono rivelati pesanti e
piuttosto rumorosi.
Le nostre prove
Nulla da eccepire sulla qualità delle
preparazioni: i modelli testati sono stati
perfettamente in grado di frullare cibi
di consistenza sia liquida sia solida,
mescolare pastelle e spezzettare alimenti
come verdure o frutta secca. Nessuno Ogni
di loro però può impastare consistenze
medio-dure, né montare panna o bianchi modello
a neve. Alle prove di laboratorio a cui
sottoponiamo abitualmente i frullatori
prepara
stavolta abbiamo aggiunto anche la zuppe,
preparazione di una zuppa (vedi alla
pagina a fianco). La temperatura non frullati,
molto alta è l’unico aspetto che ci ha
un po’ deluso: ci aspettavamo un piatto
pastelle
fumante, ma nessun prodotto è riuscito e tritura
nell’impresa.
il ghiaccio
Prezzi a confronto
Abbiamo raccolto tre elettrodomestici
alternativi ai super frullatori con cui poter
preparare la nostra zuppa. Tra i prodotti
“Miglior Acquisto” di nostri precedenti
test abbiamo selezionato un frullatore
classico, con cui spezzettare le verdure già
lessate per poi riscaldare la preparazione
in pentola o al microonde; un frullatore
Frullatore tradizionale
27 - 40 €
PRO Buone prestazioni in generale,
soprattutto con gli impasti liquidi.
Buona anche la facilità d’uso e la
robustezza dell’apparecchio.
CONTRO Non è adatto alla
preparazione di omogeneizzati. Ha
funzionalità limitate ed è piuttosto
rumoroso.
IL NOSTRO PARERE Adatto a chi
utilizza il frullatore soprattutto per fare
frullati e pastelle.
74 QUALITÀ
BUONA
PHILIPS HR 1602/00
Frullatore a immersione accessoriato
29 - 43 €
PRO Oltre a frullare e a preparare
pastelle consente anche di triturare e di
fare la maionese. SIlenzioso, leggero e
maneggevole.
CONTRO il contenitore in dotazione è
molto piccolo. Come tutti i frullatori a
immersione non permette di avere le
mani libere durante una preparazione.
IL NOSTRO PARERE Un buon frullatore
a immersione, consigliato per frullare
direttamente in pentola e per tritare gli
alimenti.
67 QUALITÀ
BUONA

a immersione accessoriato per poter SILVERCREST Monsieur

triturare tutto direttamente in pentola; e Cuisine Plus (Lidl)
un robot da cucina con funzione cottura, Robot da cucina con funzione cottura
per preparare tutta la zuppa servendola
già fumante. Le differenze di costo sono 229 €
notevoli. Il prezzo medio di mercato di un
frullatore ad alta velocità è di circa 600 PRO Buone prestazioni in cottura,
euro, ovvero circa 500 euro in più rispetto ottimo come vaporiera. Può essere
a un frullatore classico e 300 euro in più utilizzato anche per tritare, montare e
del nostro Miglior Acquisto tra i robot da grattuggiare.
cucina con funzione cottura. Se cerchi CONTRO Molto rumoroso e
difficilmente reperibile.
un aiuto nelle preparazioni casalinghe
IL NOSTRO PARERE Un robot da
visita il nostro sito: troverai oltre 100
cucina indicato per la preparazione di
prodotti testati tra robot da cucina e
omogeneizzati e per chi vuole
frullatori a immersione, con la possibilità
cuocere i cibi senza passare per la
di confrontare prestazioni e prezzi.
pentola.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 51

 TEST
Auto
CONSUMI REALI
SOTTO LA LENTE
Le nuove prove di impatto ambientale del nostro test
consentono di verificare al meglio anche le emissioni.
di Marta Buonadonna
O
gni anno testiamo insieme
ai nostri partner europei
oltre 100 automobili. Non
riusciamo a pubblicare tutti
i risultati sulla rivista, perciò per i dati
completi è disponibile il nostro servizio
di confronto online, che da quest’anno
è ancora più ricco. Oltre a vedere le
valutazioni (in stelle) relative a un singolo
modello di auto, per esempio Fiat Tipo
5 porte o Station Wagon, sarà infatti
possibile visualizzare, cliccando sulla
denominazione, anche i voti dettagliati
delle specifiche versioni, come Fiat Tipo
1.6 Multijet diesel o Fiat Tipo T-Jet 1.4
benzina. In questo modo riusciamo a
dare una panoramica più completa e
dettagliata delle auto sottoposte al test e a
essere più utili nella scelta di quella ideale.
LE PROVE DI LABORATORIO
IN STRADA Su percorsi appositi, i piloti
valutano aspetti come le prestazioni del
motore, la tenuta di strada, la precisione
dello sterzo e l’efficacia dei freni.
52 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
Familiari e suv compatti alla prova
In questo articolo ci concentriamo sulle
auto di lunghezza compresa tra 4,30 e
4,50 metri, un segmento molto venduto
composto principalmente da berline,
familiari e Suv di dimensioni compatte. Per
ogni auto valutiamo oltre 300 aspetti, sia in
laboratorio sia su strada. Le caratteristiche
misurabili, per esempio la capienza del
bagagliaio, la rumorosità dell’abitacolo,
lo spazio di frenata, i consumi, sono
valutati utilizzando le apparecchiature
di laboratorio, cercando di andare, ove
possibile, anche oltre quanto previsto
dalle norme vigenti. Vi sono poi una
moltitudine di parametri che non possono
essere controllati dai macchinari, ma
richiedono un giudizio umano. Parliamo di
caratteristiche importanti come la stabilità
LA VISIBILITÀ Quella che si ha dall’interno
dell’auto è misurata acquisendo con una
speciale apparecchiatura un’immagine a
360° e analizzandola poi al computer.
in curva, la fluidità del cambio, il comfort
di guida, per citarne alcuni. Qui interviene
un team di esperti che garantisce
attendibilità e comparabilità dei risultati,
perché svolge accurate e ripetute prove su
strada lungo tracciati che simulano diverse
condizioni di guida.
Esaminiamo ogni aspetto
Nelle schede degli otto modelli di auto in
queste pagine trovate riassunti i parametri
principali del test, accanto al relativo
giudizio in stelle. Qui in basso trovate le
foto che illustrano alcune delle centinaia
di prove svolte su ogni modello per
arrivare a quei risultati. Nessun aspetto
viene trascurato, da quello che riguarda
la carrozzeria e le finiture, che significa
anche visibilità, capienza e accessibilità
SPAZIO E COMFORT Oltre che con il
giudizio degli esperti, vengono anche
misurati con speciali manichini, per avere
risultati sempre oggettivi e confrontabili.
www.altroconsumo.it
 TEST
Auto

IN SINTESI
I nostri giudizi su
otto modelli di medie AUTO: FAMILIARI E SUV COMPATTI
dimensioni
Prezzi novembre 2017
Come testiamo:
sicurezza, prestazioni,
comfort e molto altro
I risultati delle
prove su consumi ed 63 QUALITÀ
MEDIA
emissioni inquinanti AUDI A3 Sportback 1.0 TFSI Alimentazione: Benzina
sports S tronic Potenza: 116 CV
28.900 €

IL NOSTRO PARERE Il motore a 3 cilindri Comfort: C

garantisce potenza e spunto adeguati, ma Prestazioni: B
non sempre ha la fluidità e la silenziosità del Comportamento su strada: B
4 cilindri. Il modello con normale cambio a 6 Visibilità a 360°: C
marce (anziché il semi-automatico a 7 Sicurezza: B
marce) costa circa 2.000 euro meno. Le Impatto ambientale: C
del bagagliaio, alla valutazione emissioni di inquinanti sono accettabili. Costo al km: 0,52 €
dell’abitacolo, che tiene conto dello spazio Consumo medio: 6 l/100 km
e della comodità per il guidatore e per i
passeggeri e della praticità della plancia
dei comandi.
Il giudizio sul comfort tiene conto
di diversi aspetti, dalla bontà delle
sospensioni alla comodità dei sedili,
all’insonorizzazione dell’abitacolo.
Valutiamo anche il comportamento
dell’auto su strada, con prove che
verificano la stabilità della vettura,
il funzionamento dello sterzo e
dell’impianto frenante. Per i freni, oltre al
giudizio degli esperti, sono previste prove
di frenata che calcolano quanto spazio
impiega l’auto a passare da 100 km/h a
zero km/h: minore è lo spazio di arresto,
migliore è il sistema frenante. 61 QUALITÀ
MEDIA

VOLKSWAGEN Tiguan Alimentazione: Benzina

1.4 TSI ADVANCED BMT Potenza: 150 CV
35.550 €

IL NOSTRO PARERE Stabile e sicura Comfort: B

nelle prove su strada con prestazioni Prestazioni: B
convincenti, grazie a un motore Comportamento su strada: B
molto potente per essere un 1.4. Visibilità a 360°: C
A penalizzare questa versione sono Sicurezza: B
i consumi davvero eccessivi di Impatto ambientale: E
carburante e le emissioni inquinanti. Costo al km: 0,64 €
Consumo medio: 8,4 l/100 km

SICUREZZA Il giudizio comprende anche la

sicurezza dei bambini. Oltre ai risultati dei
crash test, viene valutata l’adeguatezza
dell’auto a ospitare seggiolini nei vari posti.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 53

 TEST
Auto

Prove più stressanti,

anche su strada, danno
maggiori informazioni 56 QUALITÀ
MEDIA

su quanto le auto TOYOTA C-HR

1.2T Active
Alimentazione: Benzina
Potenza: 116 CV
inquinano davvero 24.700 €

IL NOSTRO PARERE Il comportamento su Comfort: C

strada non delude, in particolare grazie alla Prestazioni: C
buona stabilità in curva. Le prestazioni del Comportamento su strada: B
motore sono ben bilanciate, il comfort dei Visibilità a 360°: D
Prestazioni e sicurezza sedili è migliorabile. Lo spazio di frenata è Sicurezza: B
Valutiamo come si comportano motore buono: si va da 100 km/h a 0 km/h in meno Impatto ambientale: D
e cambio. Per farlo misuriamo i tempi di 35 metri. Costo al km: 0,49 €
di ripresa da 60 km/h a 100 km/h in Consumo medio: 7 l/100 km
terza, quarta, quinta e sesta marcia, per
poter giudicare lo spunto e la flessibilità
dell’auto. Sul fronte della sicurezza,
oltre al crash test, analizziamo anche i
sistemi di sicurezza attiva, come la frenata
assistita, e tutti gli aspetti costruttivi che
possono incidere sulla sicurezza dell’auto.
Andiamo quindi oltre ai semplici crash
test nel valutare la sicurezza delle vetture.

Più severi su consumi ed emissioni

Dallo scoppio dello scandalo Dieselgate,
nel quale è emerso che alcune case
automobilistiche imbrogliavano su
emissioni e consumi, è uscito qualcosa di
buono: da settembre 2017 i test europei
di omologazione sono stati modificati
per ottenere risultati più realistici nelle
prove svolte sui rulli in laboratorio. Per
le auto che danno i risultati migliori, noi
55 QUALITÀ
MEDIA

svolgiamo anche una prova su strada, PEUGEOT 3008 Alimentazione: Diesel

1.6 BLUE HDi Potenza: 120 CV
durante la quale misuriamo le emissioni
tramite un’apparecchiatura mobile 30.000 €
collegata al tubo di scappamento dell’auto
per verificare se sono coerenti con quelle IL NOSTRO PARERE Auto dagli interni Comfort: C
misurate sui rulli e quindi essere sicuri accoglienti e spaziosi, offre un discreto Prestazioni: B
che le auto non impieghino software comfort. Il motore pur non potentissimo Comportamento su strada: C
truffaldini. Anche in queste prove siamo garantisce una guida fluida. Il cambio a 6 Visibilità a 360°: D
perciò più severi rispetto alla procedura marce è migliorato rispetto al modello Sicurezza: B
precedente. I consumi sono contenuti, però Impatto ambientale: E
di omologazione standard. Il consumo
le emissioni di ossidi di azoto sono elevate. Costo al km: 0,53 €
medio che trovate nelle schede è quello
misurato nei nostri test. Consumo medio: 5,2 l/100 km

Costo al chilometro
Uno dei dati che trovate nelle schede
delle auto è il costo al chilometro. Lo
abbiamo calcolato considerando prezzo di
acquisto, carburante, RC auto, consumo
pneumatici, manutenzione, bollo,
ipotizzando una percorrenza di 15.000 km
all’anno nell’ipotesi di rivendere la vettura
dopo 5 anni. Si tratta di un parametro
da considerare con attenzione, perché è
quello che vi permette di confrontare tra
loro le auto dal punto di vista della spesa.

54 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 TEST
Auto

54 QUALITÀ
MEDIA

FIAT Tipo Station Wagon Alimentazione: Benzina

1.4 T-Jet Lounge Potenza: 120 CV
21.200 €

IL NOSTRO PARERE Il 1.4 T-Jet da 120 Comfort: C

cavalli conferisce al motore prestazioni Prestazioni: B
piuttosto solide. I consumi e le emissioni di Comportamento su strada: B
CO2 sono piuttosto elevati, ma visto il Visibilità a 360°: C
prezzo contenuto il costo al km resta Sicurezza: C
conveniente. La dotazione di dispositivi di Impatto ambientale: D
sicurezza attivi è inferiore alla concorrenza. Costo al km: 0,47 €
Consumo medio: 7,5 l/100 km

52 QUALITÀ
MEDIA

OPEL Mokka X Alimentazione: Benzina

1.4 Turbo Advance 4x2 Potenza: 140 CV
23.450 €

IL NOSTRO PARERE Consumi accettabili e Comfort: C

prezzo abbordabile portano a un costo al Prestazioni: B
km piuttosto basso. L’auto è corta (4,27 m) Comportamento su strada: C
e il bagagliaio ne è penalizzato. Il motore Visibilità a 360°: C
spinge bene, ma l’auto è rumorosa in Sicurezza: C
autostrada. Lo spazio di frenata è troppo Impatto ambientale: C
lungo: da 100 a 0 km/h in quasi 40 metri. Costo al km: 0,48 €
Consumo medio: 6,6 l/100 km

52 QUALITÀ
MEDIA

RENAULT Mégane Alimentazione: Diesel

1.6 dCi GT Line Potenza: 130 CV
27.350 €

IL NOSTRO PARERE Il motore è un po’ Comfort: C

letargico a bassi giri, ma le prestazioni Prestazioni: C
nell’insieme sono soddisfacenti. Gli interni Comportamento su strada: C
sono ben rifiniti, ma sospensioni e sedili Visibilità a 360°: D
sono rigidi e il comfort ne risente. I consumi Sicurezza: C
sono bassi ma le emissioni di NOx in Impatto ambientale: D
condizioni reali sono alte. Costo al km: 0,50 €
Consumo medio: 4,8 l/100 km

51 QUALITÀ
MEDIA

ALFA ROMEO Giulietta Alimentazione: Benzina

1.4 Turbo Super Potenza: 120 CV
24.100 €

IL NOSTRO PARERE È la Giulietta con il Comfort: C

motore meno potente, ma offre comunque Prestazioni: B
prestazioni apprezzabili, anche se i consumi Comportamento su strada: B
sono elevati. Tende ad andare un po’ troppo Visibilità a 360°: D
su di giri in autostrada. Rispetto alla media Sicurezza: C
delle concorrenti ha una scarsa dotazione Impatto ambientale: D
di dispositivi di sicurezza attiva. Costo al km: 0,50 €
Consumo medio: 7,5 l/100 km

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 55

 TEST
Usb alla prova

LA MEMORIA? È UN FLASH
Schedine e chiavette per conservare i dati sono diventate
sempre più popolari. Eccone pregi e punti deboli.
di Marta Buonadonna

N
egli ultimi anni le memorie flash
sono passate rapidamente da
tecnologia di nicchia a soluzione
più popolare per la conservazione
dei dati. Le memorie magnetiche hanno
l’indubbio vantaggio di una capienza
molto maggiore, ma la grande densità delle
memorie flash consente di conservare
parecchi gigabyte di dati in supporti di
dimensioni minime.
Si presentano in due formati: le chiavette
Usb, che si collegano al computer tramite la
porta Universal Serial Bus I/O, e le schede
SD, supporti di plastica da inserire in
smartphone e videocamere come memorie
aggiuntive, ma anche nei molti pc che
hanno lettori incorporati per questo tipo di
schede. Dato che non ci sono parti mobili,
a differenza di quanto accade con i dischi
anche il reperimento dei dati conservati è
molto veloce: basta solo inviare un segnale
attraverso una serie di circuiti.

Chiavette Usb
Il dispositivo vero e proprio è un
minuscolo chip in silicio la cui forma
esterna dipende esclusivamente da scelte
di design del produttore e da esigenze
legate al marketing. Le dimensioni
dell’involucro possono incidere sulla
comodità d’uso non solo per il trasporto,
ma anche perché se sono molto larghe
rischiano di rendere inutilizzabili le porte
Usb vicine, con un disagio per l’utente
del pc. Lo standard attuale per queste
memorie è l’Usb 3.x, che può inviare e
ricevere dati a 5/10 Gbit/s: la quantità di
dati contenuta in un cd può teoricamente
essere copiata in un secondo. Se
però la usate con un vecchio pc che
ha un ingresso Usb 2.0, la velocità di
trasferimento sarà limitata a 480 Mbit/s,
quindi circa 10 volte più lenta.

Schede SD
Ne esistono di due tipi, full size, molto
usate per fotocamere e videocamere,
e MicroSD, grandi più o meno come

56 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/tablet-computer

IN SINTESI
I risultati del test su
ARCHIVIO A PROVA DI TEMPO
5 schede Micro-SD e
10 chiavette Usb Quanto volete conservare i vostri file, le foto e i video? Per sempre?
I suggerimenti per Preparatevi allora a un po’ di lavoro, perché nessun supporto dà una reale
scegliere il modello garanzia di durata a lungo termine.
giusto
Come salvare i
nostri dati il più a lungo Fino a 1000 anni M-Disc
possibile

Fino a 8 anni Chiavetta USB

LA NOSTRA SCELTA: Fino a 7 anni DVD

MEMORIE MICRO-
SD DA 64 GB Fino a 5 anni Hard drive

Alcuni supporti sostengono di poter Le giuste precauzioni

conservare i dati per qualche anno Per garantire lunga durata ai vostri file,
più degli altri, ma le differenze sono in il nostro consiglio è di fare più copie del
realtà minime e molto dipende anche vostro archivio digitale, su supporti
da come vengono conservati e trattati diversi da conservare in posti diversi.
i supporti stessi. Anche gli M-disc, che Ogni cinque anni, ma meglio ancora
promettono di durare fino a mille anni, sarebbe ogni tre, occorre riversare i
sono stati testati solo in laboratorio con file conservati su supporti nuovi, per
70 QUALITÀ
BUONA prove di usura accelerata i cui risultati evitare che il decadimento di quelli
DELKIN 1900X non possono però essere considerati “vecchi” faccia perdere dati preziosi.
84-92 € conclusivi. È difficile verificare o Potete utilizzare programmi che
sbugiardare promesse così a lungo verificano l’integrità dei file prima di
IL NOSTRO PARERE Velocissima in termine di dispositivi così recenti. copiarli su un nuovo supporto.
lettura, ideale per registrare video in
UltraHD.

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Spazio disponibile in GB

Prestazioni in scrittura
Adattatore SD incluso

Prestazioni in lettura

GIUDIZIO GLOBALE %
In euro min - max
(dicembre 2017)

Memorie Micro-
61
Custodia

QUALITÀ
MEDIA

ADATA Premier Pro

SD da 64 GB
38-44 € F F DELKIN 1900X 84 - 92 59,8 A C 70
G G
F ADATA Premier Pro 38 - 44 58,9 G B C 61
IL NOSTRO PARERE Solide prestazioni
in scrittura e non si perde neanche EMTEC Speedin’ 49 59,8 G B C 59
troppo tempo quando bisogna riversare SONY SR-64UZA 54 - 63 59,8 G B C 57
le foto o i filmati su un computer. INTEGRAL UltimaPRO 40 59,8 C D 45
G

qualità buona qualità media

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 57

 TEST
Usb alla prova

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

GIUDIZIO GLOBALE %
In euro min - max

disponibile in GB
(dicembre 2017)
Memorie USB

Prestazioni

Prestazioni
connettore
Protezione

in scrittura
Resistente

in lettura
all'acqua
da 128GB

Spazio

LED
F PATRIOT Supersonic Rage 2 64 - 117 118,0 a scomparsa G A B 81
F SANDISK Extreme Go 64 - 84 117,9 a scomparsa G B B 65
CORSAIR Flash Voyager Mini 55 - 74 115,3 no A D 55
VERBATIM Store’n’Go V3 44 - 56 115,4 a scomparsa B C 54
SONY Microvault 54 - 63 115,8 no B D 51
LEXAR JumpDrive S75 41 - 47 119,2 a scomparsa G B D 50
ADATA Elite S102PRO 50 - 62 115,6 cappuccio B D 48
SAMSUNG Flash Drive BAR 55 - 58 119,5 no G B D 48
KINGSTON Data Traveler 50 39 - 44 115,5 no B D 46
TRANSCEND JetFlash 810 63 - 95 117,7 cappuccio G C D 43

qualità buona qualità media

LA NOSTRA SCELTA: MEMORIE USB DA 128GB

81 QUALITÀ
BUONA 65 QUALITÀ
BUONA

PATRIOT SUPERSONIC RAGE 2 SANDISK Extreme Go

64-117 € 64-84 €

IL NOSTRO PARERE La chiavetta più veloce in assoluto, IL NOSTRO PARERE Brilla soprattutto per la velocità di
arriva a oltre 300 MB/s in lettura e a 100-200 MB/s in scrittura, che si mantiene sopra i 200 MB/s. Si può leggere
scrittura. l’intera chiavetta in poco più di 5 minuti e scriverla in 10-15.

una scheda Sim del telefono, che sono
diventate lo standard per smartphone e
tablet. Quelle del test hanno una capienza
dichiarata di 64 GB, che corrispondono a
poco meno di 60 GB reali.
Lo standard UHS-1 garantisce una
velocità di 10 MB/s ed è il minimo
consigliato dai produttori per l’uso con
macchine fotografiche e videocamere,
dato che sono in grado anche di
registrare video in Ultra HD. Meglio
ancora sarebbe una scheda UHS-3, che
può raggiungere i 30 MB/s.
Non sono fulmini
Quanto alle prestazioni, i nostri test
hanno messo in risalto una grande
variabilità tra un prodotto e l’altro per
entrambi i tipi di memoria. In generale la
velocità pubblicizzata dai produttori può
essere raggiunta (e a volte nemmeno)
solo in lettura, ma non nella scrittura
dei dati, un processo intrinsecamente
Scegli una chiavetta in cui i più lento e complicato. Il trasferimento
contatti non siano esposti, di tanti piccoli file richiede più tempo
perché in caso contrario rispetto a quello di pochi file di grandi
rischia di rovinarsi facilmente. dimensioni.

58 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


GRANDE È BELLO
Novità interessanti sul mercato dei tablet ‘standard’ da 10 pollici
e tra quelli dotati di tastiera. I piccoli, invece, perdono il loro fascino.
di Elisa Gerardis
P
iù grande di uno smartphone,
meno ingombrante di un pc
portatile: il tablet rappresenta da
IN SINTESI sempre (e oggi più che mai) una
Test su 15 tablet di comoda via di mezzo. Abbiamo messo
dimensioni standard e alla prova le due categorie più richieste
7 modelli con tastiera sul mercato: 15 di dimensioni standard
Le reali differenze (schermo di circa 10 pollici) e 7 “ibridi”,
rispetto ai tablet
che possono trasformarsi in piccoli pc
piccoli
Come scegliere portatili grazie a un’apposita tastiera
il modello più adatto fisica, in dotazione o venduta a parte.
alle proprie esigenze
I piccoli perdono appeal
Nel corso degli anni il mercato dei tablet
ha subìto significative trasformazioni. Se i
primissimi modelli avevano uno schermo
TEST
Tablet
di circa 10 pollici, i dispositivi apparsi
qualche anno dopo lo presentavano
invece di dimensioni ridotte, intorno ai
7-8 pollici. Il loro successo è durato fino a
quando anche gli smartphone non hanno
raggiunto dimensioni considerevoli,
arrivando ad avere uno schermo fino a 6
pollici e oltre: possedere due dispositivi
con dimensioni e funzionalità così simili
ha perso senso, tant’è che il segmento
di mercato dei tablet piccoli si è
notevolmente ridotto.
Al contrario, i produttori stanno puntando
molto sui tablet di dimensioni standard e
sugli ibridi con tastiera: lo dimostra il fatto
che sono stati lanciati sul mercato nuovi
 TEST
Tablet

LA NOSTRA SCELTA: TABLET STANDARD

84 QUALITÀ
BUONA 76 QUALITÀ
BUONA

SAMSUNG SAMSUNG
Galaxy Tab S3 9.7 4G Galaxy Tab A 10
652 € 227 €

PRO Possiede lo schermo PRO Molto intuitivo, ha una

di qualità migliore tra i modelli
testati. Può anche scattare foto
di ottima qualità.
CONTRO Il tempo di accensione
è un pò troppo lungo.
IL NOSTRO PARERE Un tablet
di ottima qualità, ma con un
prezzo piuttosto elevato.
buona durata della batteria.
CONTRO La qualità della
fotocamera frontale
non è il massimo.
IL NOSTRO PARERE Buone
prestazioni complessive
a un prezzo interessante.

67 QUALITÀ
MEDIA 67 QUALITÀ
MEDIA

ACER HUAWEI
Iconia One 10 B3-A30 MediaPad T3 10
141 € 158 €

PRO Buona qualità PRO Buona la facilità d’uso .

della fotocamera posteriore.
CONTRO Impiega più di 60
secondi per accendersi.
IL NOSTRO PARERE Un buon
compromesso per chi cerca
un tablet economico
e di qualità accettabile.
CONTRO La fotocamera
posteriore ha una qualità
davvero bassa.
IL NOSTRO PARERE Un tablet
nella media come prestazioni,
a un prezzo decisamente
contenuto.

LA NOSTRA SCELTA: TABLET CON TASTIERA

81 QUALITÀ
BUONA 76 QUALITÀ
BUONA

SAMSUNG LENOVO
Galaxy TabPro S Yoga Book con Windows
836 € 435 €

PRO L’ampio schermo da 12 PRO Prestazioni nel complesso

pollici è di ottima qualità .
CONTRO La durata della batteria
è appena sufficiente.
IL NOSTRO PARERE Un ottimo
tablet con tastiera, ma piuttosto
costoso.
buone sotto tutti gli aspetti.
CONTRO Non ha veri e propri
punti deboli.
IL NOSTRO PARERE Valido
da tutti i punti di vista, compreso
il prezzo.

60 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it

 Per maggiori informazioni
www.altroconsumo.it/hi-tech/smartphone

PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

Diagonale dello schermo

Qualità della fotocamera

Risoluzione fotocamera

Qualità dello schermo

Tempo di accensione

QUALITÀ GLOBALE %
posteriore (Mpixel)
Sistema operativo
(novembre 2017)

Mese di uscita

Facilità d’uso
sul mercato

posteriore

Batteria
(pollici)
TABLET In euro

Standard
F SAMSUNG Galaxy Tab S3 9.7 4G 652 apr-17 Android 9,7 12,8 C A A A B 84
SAMSUNG Galaxy Tab S2 2016 9.7 4G 375 giu-16 Android 9,7 8,0 C B A B B 81
APPLE iPad 9.7 4G 543 apr-17 iOS 9,7 8,0 B A A A A 81
APPLE iPad Pro 10.5 4G 1.012 giu-17 iOS 10,5 12,2 B A A B C 80
APPLE iPad Pro 12.9 4G 1.034 giu-17 iOS 12,9 12,2 B A A B C 77
LENOVO Tab 4 10 Plus 294 set-17 Android 10,0 8,0 C B A C B 77
LENOVO Yoga Tab 3 Pro 4G 568 feb-16 Android 10,1 13,0 C B A C C 76
F SAMSUNG Galaxy Tab A 10 227 ago-16 Android 10,0 8,0 C B A B B 76
ASUS ZenPad 3S 10 351 ott-16 Android 9,7 3,7 B B A B C 75
LENOVO Yoga Book con Android 505 nov-16 Android 10,1 6,0 C B A B C 75
HUAWEI MediaPad M3 Lite 237 ott-17 Android 10,0 8,0 C B B C B 74
HUAWEI MediaPad T2 10.0 Pro 165 ago-16 Android 10,1 8,0 C B A B C 69
F ACER Iconia One 10 B3-A30 141 ott-16 Android 10,1 5,0 E C A B C 67
F HUAWEI MediaPad T3 10 158 ott-17 Android 9,6 5,0 C C B D C 67
LENOVO Tab 4 10 206 set-17 Android 9,9 5,0 C C B C B 66
Con tastiera fisica
F SAMSUNG Galaxy TabPro S 836 mar-16 Windows 12,0 3,7 C A A B C 81
MICROSOFT Surface Pro (m3) 853 set-17 Windows 12,3 6,0 B B B B C 77
F LENOVO Yoga Book con Windows 435 nov-16 Windows 10,1 6,0 B B B B B 76

n.d. non disponibile

SAMSUNG Galaxy Book 10.6 4G 552 lug-17 Windows 10,9 n.d. B B B n.d. C 75
SAMSUNG Galaxy Book 12 919 lug-17 Windows 12,0 9,4 A B B B C 75
ACER Switch Alpha 12 890 ott-16 Windows 12,0 3,7 B B B B C 72
HUAWEI Matebook 778 ott-16 Windows 12,1 n.d. B B B n.d. C 66

Risultati completi su www.altroconsumo.it/tablet-computer qualità buona qualità media

modelli di queste categorie, decisamente
interessanti. In particolare, i tablet con
tastiera hanno poco da invidiare a un
pc portatile: rispetto a quest’ultimo
hanno dimensioni più contenute, ma
uno schermo più ampio rispetto ai tablet
tradizionali (12 pollici circa).
La qualità si paga
Nei nostri test ci siamo soffermati anche
su aspetti pratici legati all’uso dei tablet,
come la durata della batteria, il tempo
d’accensione e la facilità d’uso: la tabella
illustra bene la qualità complessivamente
buona di tutti i modelli (tanto che siamo
stati più severi con i giudizi globali).
L’aspetto che maggiormente crea
differenze è la qualità dello schermo,
che spesso è anche la caratteristica sistema operativo dello smartphone,
che ci invoglia nella scelta di un tablet. per una maggiore facilità d’uso. Anche i
Non sorprende, quindi, che i modelli modelli Windows rappresentano oggi una
più costosi siano anche quelli con uno valida opzione, sebbene la quantità di app
schermo qualitativamente più valido. sia molto più limitata rispetto agli altri
Nel complesso, sono dispositivi che sistemi operativi.
mantengono fede al loro proposito Il prezzo di un tablet può variare di circa
iniziale: un’alternativa più maneggevole e 100 euro per una versione con wifi oppure
più intuitiva al pc portatile. con connessione dati 3G/4G.
La scelta dipende dall’uso che se ne fa:
Come scegliere il modello giusto se viene utilizzato prevalentemente tra
La scelta di un tablet può essere ardua, le mura domestiche, il modello solo
considerata soprattutto l’ampia varietà wifi è l’opzione migliore. Se invece si
di modelli sul mercato. Innanzitutto: preferisce usarlo per collegarsi a internet
su quale sistema operativo puntare? Le ovunque, meglio scegliere un modello
differenze tra Android e iOS ormai sono con collegamento dati: in questo caso si
quasi impercettibili: nel dubbio, meglio dovrà anche acquistare una sim apposita,
optare per un modello con lo stesso attivando un abbonamento alla rete dati.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 61

 ADESSO LO SAI
HELPDESK
A cura di Manuela Cervilli
Impermeabilizzare
scarpe e abbigliamento
I prodotti impermeabilizzanti allungano la vita a scarpe,
stivali e abbigliamento tecnico. Ma bisogna usarli solo
occasionalmente perché inquinano e sono tossici.
Sono pensati per proteggere
dall’acqua materiali come la pelle,
ma anche il tessuto: i prodotti
impermeabilizzanti sono una
soluzione anche per chi vuole
mantenere l’idrorepellenza di
capi d’abbigliamento tecnici, per
esempio giacche per l’outdoor
oppure tende da campeggio,
scarpe, borse e zaini da montagna.
-Scegli il più adatto. I materiali su
cui possono essere usati sono:
scamosciato, cuoio, pelle o tessuto.
Non tutti i prodotti sono efficaci allo
stesso modo per tutti i materiali.
È bene controllare le indicazioni
d’uso in etichetta e acquistare un
prodotto dedicato.
-Solo ogni tanto. I prodotti
impermeabilizzanti contengono
molte sostanze chimiche tossiche
come impregnanti (siliconi, resine o
cere), solventi (derivati del petrolio)
e propellenti (idrocarburi) se in
spray. Il loro utilizzo eccessivo o
scorretto può provocare vertigini,
sonnolenza, screpolature
della pelle. L’uso occasionale
62 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
Con l’aiuto dei nostri esperti
rispondiamo a dubbi e domande. Scrivici.
RIEMPIRE LA CIOTOLA
NON BASTA: LA PAPPA GIUSTA
1 La regola della
monotonia
Cani e gatti non hanno bisogno di
variare ogni giorno la propria dieta
e non devono mangiare come i loro
padroni. Proteine (pesce, carne
difficilmente può provocare uova), fibra (verdura fresca), grassi
un’intossicazione. Non vanno usati (vegetali e animali), minerali e
per la pulizia ordinaria delle scarpe vitamine compongono la razione
o degli stivali. ideale, ma devono tenere conto del
- Usarli in sicurezza. Quando si peso, dello stato fisiologico e della
usano questi prodotti servono salute dell’animale.
determinate accortezze. Anzitutto
bisogna proteggersi il più possibile,
indossando guanti, mascherina
e occhiali, poi lo spray va usato
2 Evitare gli eccessi
La quantità di alimento deve
essere calcolata in base alle calorie
solo in ambienti esterni o ventilati che servono: dipende da quanto
e mai vicino a bambini o animali movimento fa l’animale ogni giorno
domestici. È importante non usarli e dalla taglia. Se non si ha idea della
in ambienti dove ci sono cibi e dose giusta, si può fare riferimento
bevande e non fumare mentre si alle indicazioni sull’etichetta dei cibi
applica il prodotto. pronti (umidi e secchi) o chiedere al
- Nel modo giusto. Gli veterinario.
impermeabilizzanti vanno
spruzzati a una distanza di circa
20 cm e per breve tempo: se si
devono impermeabilizzare grandi
superfici, come una tenda da
3 La sicurezza nel cibo
Gli alimenti industriali devono
essere conformi a quanto indicato
campeggio, meglio fare pause dal regolamento europeo sui
tra un’applicazione e l’altra. I capi mangimi animali: diffida di ciò che
trattati vanno sempre lasciati non è venduto nei canali ufficiali.
asciugare prima di indossarli Una volta aperti, vanno conservati
(si deve controllare il tempo in luoghi freschi e asciutti, chiusi
necessario sulle istruzioni). bene nel sacchetto (crocchette) o
in frigorifero (scatolette); la ciotola
va pulita sempre bene.
4 Alimenti a cui fare
attenzione
Ci sono alcuni alimenti
assolutamente vietati a Fido & co:
aglio e cipolla, pomodori acerbi,
alcol, alimenti ricchi di sale o di
COSA DICE zucchero, cioccolato, uva e uvetta,
IL NOSTRO TEST caffeina, funghi ed erba cipollina per
i gatti, noci e luppolo per i cani.
Silvia Bollan
Test comparativi
«Li abbiamo provati (il
test su AC 286): alcuni
5 Peso sotto controllo
L’adeguatezza della dieta può
essere verificata dall’osservazione
funzionano bene sulla dell’appetito dell’animale e
pelle, ma sono solo da un controllo costante del peso.
sufficienti sul tessuto. Anche il veterinario periodicamente
Risultati mediocri deve effettuare una valutazione
invece sulla pelle nutrizionale, che comprende anche
scamosciata». la rilevazione del peso.
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Arriva l’influenza: niente panico.

Prendi nota di come
sopravvivere all’inverno
Luoghi comuni o verità? Su influenza e raffreddore si dice tutto
e il suo contrario. Ecco i consigli per affrontare i mali di stagione.

Quando devo chiamare il medico?

Chiamalo se i sintomi durano da più di due settimane; se peggiorano anziché migliorare; se si
sviluppano nuovi sintomi sospetti; se hai dolori forti o al petto.

Mi serve l’antibiotico?
No, per i virus dell’influenza non serve; l’antibiotico funziona solo contro le infezioni batteriche.

Bere mi aiuta?
Sì. L’idratazione è utile sotto vari punti di vista: può aiutarti a rendere il muco più fluido e a
liberartene; ti aiuta a reintegrare i fluidi persi, se il naso cola copiosamente; ti idrata la gola, che
si irrita per colpa dello “scolo retronasale”, dandoti la tosse. Bere acqua è sufficiente, ma anche
brodo, succhi di frutta e tè vanno bene.

Canfora, mentolo, eucalipto: vanno bene per i bambini?

Questi oli essenziali balsamici (presenti per esempio nel Vicks Vaporub), usati per liberare le vie
respiratorie, non devono essere assunti oralmente né inalati da bambini sotto i sei anni d’età, non
solo per le potenziali reazioni allergiche (con rischio di broncospasmo), ma anche per il rischio di
effetti indesiderati neurologici, in particolare convulsioni.

La febbre va abbassata sempre?

No, solo se dà malessere. I farmaci antifebbrili (come il paracetamolo, l’ibuprofene...) sono
utili quando la febbre è mal tollerata e impedisce il riposo. Se è moderata e i sintomi sono
sopportabili, il farmaco antifebbrile non è necessario: la febbre è una reazione utile per
l’organismo, perché accresce l’efficienza delle difese immunitarie e contrasta la proliferazione
degli agenti infettivi.

Vado a lavorare o sto a casa?

Se si ha l’influenza, è meglio mettersi a riposo e stare a casa, perché l’organismo ne ha bisogno
per guarire. Andare a lavorare significa anche contagiare gli altri.

Continuo a fare sport?

Se si tratta solo di un lieve raffreddore, senza febbre né dolori, l’esercizio leggero va bene;
con l’influenza vera e propria, invece, meglio riposare per consentire al sistema immunitario di
combattere il virus.

Posso prevenire con la vitamina C?

No, non previene, né cura il raffreddore. Oltre che nei cibi o negli integratori, la vitamina C si
può ritrovare in alcuni farmaci per i sintomi da raffreddamento. Non ci sono prove dell’utilità
dell’assumere questa vitamina in dosi elevate né per prevenire, né per curare raffreddori e
malanni invernali.

www.altroconsumo.it gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 63

LETTERE Condividi le tue esperienze
Le tue domande, i nostri consigli

IL NOSTRO Era una casa molto carina

ESPERTO
senza soffitto senza cucina
Un appartamento in una località di montagna, in centro, davanti
alla seggiovia per le piste da sci, a un prezzo ragionevole: tutto
bene, anzi benissimo. Peccato solo che la casa non esistesse.
Claudia Chiozzotto Il racconto del socio che ha scoperto una truffa online.
Acqua e ambiente

«Vorrei un consiglio per un

«Ho avuto la certezza che qualcosa non stranamente restio a far visitare la casa. E dopo
andava quando il proprietario della casa, qualche giorno inizia un vero e proprio pressing,
detersivo per lavatrice o additivo
chiedendo l’acconto, ha specificato che in cui insiste perché l’appartamento sia fissato
che possa “ripulire” più
lavorava a Malta» ci racconta Michele Zaia, al più presto, prima ancora di vederlo: «Diceva
efficacemente i panni dagli acari
di Milano. «Ho intuito che il prossimo passo che un’altra persona era interessata alla casa e
della polvere cui sono allergico».
sarebbe stato la richiesta di fare il bonifico su un serviva un bonifico immediato per bloccarla.
Ce lo chiede il socio Daniele Festa.
conto all’estero». E proprio così è stato. Michele I “proprietari” chiamavano, ma non rispondevano
Un prodotto simile non esiste (e
quell’acconto però non l’ha mai versato ed è mai ai cellulari, sempre spenti. Troppi elementi
consigliamo di diffidare di chi lo
invece andato alla Polizia postale a presentare strani: alla fine ho sporto denuncia».
promettesse), ma c’è una buona
una denuncia. A settembre Michele aveva
notizia: il lavaggio ad alta
cominciato a cercare una casa per la sua famiglia,
temperatura (se il tessuto lo IN CONCLUSIONE
per la stagione dello sci. «L’ho trovata sul sito
sopporta) è già molto efficace
Subito.it. L’appartamento era bello: anche un po’ Michele segnala al sito gli elementi sospetti: si
nella rimozione degli allergeni da
troppo bello, in effetti, le foto sembravano prese scopre così che la casa non esiste e l’annuncio
acaro. La migliore bonifica
da una rivista. Ma il condominio lo conoscevo viene oscurato. Bisogna diffidare sempre delle
anti-acaro è un lavaggio a 60°.
e l’indirizzo era corretto». Il proprietario però è offerte poco trasparenti, specie se pressanti.
Esporre il più possibile lenzuola e
materassi ad aria e sole è un altro
consiglio che può servire.

Domande e segnalazioni
www.altroconsumo.it/contattaci
è il canale attraverso il quale
rispondiamo online. Per chi
preferisce chiamare, ecco i numeri
delle consulenze (rispondiamo dal
lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18
salvo diversa indicazione)
Giuridica
02 69 61 550
Fiscale
02 69 61 570 (h. 14/18)
Economica
02 69 61 580 (h. 9/13)
Farmaci
02 69 61 555
“Miglior Acquisto”
02 69 61 560
Tariffe Rc auto e moto
AC Connect 800 200 233
(h.9/19, sabato 9/13)
Michele Zaia, di Milano
Tariffe telefoniche
: stava per prendere
in affitto un appartam
02 69 61 590 ento inesistente

64 Altroconsumo 321 • gennaio 2018 www.altroconsumo.it


Rinnovabile non
significa compostabile
Dubbi su un tappo da vino:
dove devo buttarlo?
Il nostro socio Valter Stacchetti
ha notato un marchio
particolare sul tappo del vino.
«Ieri ho stappato una bottiglia di
vino con il tappo non di sughero.
Sulla superficie di questo ho trovato
delle indicazioni che mi fanno
pensare ad un materiale riciclabile.
Mi sapete dire qualche cosa al
riguardo? è possibile riciclare
questo materiale e dove?»
Secondo quanto dichiara il
produttore (Nomacorc) il tappo
è prodotto con materie prime
rinnovabili, cioè la canna da
zucchero, e riporta il marchio
“OK biobased”, rilasciata da
un autorevole organismo di
certificazione belga (Vinçotte).
Questo marchio indica che un
prodotto è fabbricato utilizzando
tra il 20 e l’80% di materiale di
origine vegetale, in particolare
polimeri derivati dalla canna da
zucchero. Esistono quattro versioni
del marchio, caratterizzate da
un diverso numero di stelle: da
una a quattro, a seconda della
percentuale di materiale di origine
vegetale utilizzato (si parte da oltre
il 20, poi 40, 60 e arrivando a 80% o
www.altroconsumo.it
più per le quattro stelle).
Questo però non significa che il
tappo sia riciclabile nel compost.
Non riporta infatti il marchio “OK
compost” o altri marchi che ne
identifichino la compostabilità.
Alla domanda “dove lo butto?”
purtroppo non c’è una risposta
molto ecologica: va buttato
nell’indifferenziato.
Sul sito del produttore dei tappi
Nomacorc si parla di prodotti al
100% riciclabili, ma si tratta di
progetti di riciclo interni alle aziende
o avviati con alcune comunità locali,
prevedendo un ritiro e riciclo dei
tappi in un circuito loro proprio.
Una riciclabilità condizionata, che
sostanzialmente resta spesso
teorica.
IN CONCLUSIONE
Il tappo in questione non è
riciclabile nel compost, ma ad
oggi di tappi da vino compostabili
non ce ne sono. Non lo sono
infatti né quelli di sughero (che si
degrada troppo lentamente per gli
impianti) né quelli in agglomerato.
Tutti vanno nell’indifferenziato.
Avanti e indietro,
uno zaino sempre rotto
Un socio che si firma, ma
preferisce restare anonimo, ha
avuto una serie di vicissitudini
relative a uno zaino da donna in
pelle di marca Piquadro.
È un prodotto non economico
(365 euro), al momento
dell’acquisto scontato al 40%.
Purtroppo lo zaino nuovo nel giro
di neanche due mesi si danneggia
(si lacerano i bordi delle tasche)
e deve essere riparato, come
prevede la legge sulla garanzia.
Il nostro socio lo riconsegna
quindi in negozio.
Purtroppo, però, è l’inizio di
una catena di guai. Durante la
riparazione lo zaino infatti viene
rovinato: l’azienda invita il cliente
a sceglierne un altro simile, ma
aspettando i saldi di agosto, per
avere la stessa percentuale di
sconto. Finita l’attesa, arrivato
agosto, ritirato lo zaino nuovo
(nella foto qui in basso), la
maledizione imperversa: anche
questo ha una rottura dopo pochi
mesi. Di nuovo viene riparato, ma
l’intervento questa volta presenta
dei problemi (è difforme rispetto
all’originale), che richiedono un
nuovo intervento; cui segue una
nuova rottura, nello stesso punto.
A cura di Natalia Milazzo
L’ultimo problema della lunga serie
non è più riparabile, quindi l’azienda
propone nuovamente un cambio,
ma con un altro modello, perché nel
frattempo quel modello di zaino così
perseguitato dalla malasorte non è
più disponibile, e non scontato.
Però il nostro socio non ci sta.
Ritiene, giustamente - a maggior
ragione dopo un anno e mezzo
di guasti e riconsegne - di avere
diritto alla sostituzione con un altro
zaino dello stesso valore di quello
acquistato all’inizio, sconto incluso.
Ma ora tutto, inspiegabilmente,
si ferma.
IN CONCLUSIONE
La legge sulla garanzia (Codice
del Consumo, art.130) è chiara:
se un prodotto ha un difetto di
conformità è in garanzia per due
anni e c’è il diritto alla riparazione,
sostituzione o rimborso del
prezzo pagato. Se poi il difetto si
manifesta nei primi sei mesi dopo
l’acquisto, che fosse già presente
al momento della vendita non
si deve neanche dimostrare.
Scriviamo all’azienda, che accetta
di sostituire lo zaino con un altro
prodotto di pari valore. Sconto
incluso, naturalmente.
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 65
LETTERE
Le tue domande, i nostri consigli
SCALDABAGNO A GAS:
VAILLANT CI SCRIVE
In base alla legge n.47/1948 sulla stampa
riceviamo dal gruppo Vaillant e
pubblichiamo.
«Con riferimento all’articolo “A gas, ottimi
risultati” pubblicato nel numero di novembre
2017 a firma di Sonia Sartori, secondo cui gli
scaldabagni Vaillant modello atmoMAG mini
11-0/1 XI e Hermann Saunier Duval modello
Opalia C 11 E non garantirebbero “una
sicurezza completa”, si precisa che tutti gli
scaldabagni prodotti e commercializzati dal
Gruppo Vaillant, sono soggetti ad un obbligo
stabilito dalla legge di certificazione da parte
di soggetti terzi e indipendenti al fine di
escludere qualsivoglia profilo di rischio per
la salute umana.
I modelli menzionati nell’articolo hanno
ottenuto tutte le necessarie certificazioni e
pertanto devono essere considerati
perfettamente sicuri.
In tanti anni di commercializzazione tali
scaldabagni non hanno mai presentato
alcuna criticità ad ulteriore conferma della
loro completa sicurezza.»
I nostri test sono stati eseguiti in un
laboratorio accreditato.
I due modelli in questione non hanno
superato una delle prove sulla sicurezza,
diversamente dagli altri modelli inclusi nel
test comparativo.
SCRIVICI. Ti abbiamo aiutato
e ti piacerebbe raccontare
la tua storia?
Vorresti condividere il tuo caso?
Quando scrivi specifica
che dai il tuo consenso
alla pubblicazione e allega una foto:
ogni mese selezioneremo
le lettere più interessanti
66 Altroconsumo 321 • gennaio 2018
Condividi le tue esperienze
Bonus cultura: torniamoci su
Dopo l’articolo in cui incoraggiavamo i ragazzi del ‘99
ad attivarsi per ottenere i 500 euro, in diversi del ‘98 ci hanno
scritto denunciando problemi tecnici che hanno impedito
loro di ottenere il bonus. Abbiamo chiesto di riaprire i termini.
Come abbiamo scritto nell’articolo
pubblicato su AC 320, novembre 2017,
ottenere il bonus cultura di 500 euro
previsto per chi ha compiuto i 18 anni l’anno
scorso e riproposto quest’anno non è stata
e non è un’impresa semplicissima.
Prima occorre fare la Spid, ovvero
richiedere l’identità digitale unica; fatto
questo, bisogna registrarsi - entro il
30 giugno 2018, quest’anno - sul sito
www.18app.italia.it; infine, il bonus va
speso entro la fine dell’anno (31 dicembre
2018) nei punti vendita convenzionati, per
i prodotti inclusi nell’iniziativa (libri, dischi,
mostre, spettacoli, concerti, corsi e molto
altro ancora).
Moltissimi ragazzi ci sono riusciti e non
bisogna certo scoraggiarsi in partenza:
tuttavia che l’operazione fosse difficoltosa
lo dimostrano i numeri, che dicono che
l’anno scorso in molti non ce l’hanno fatta.
A conti fatti, l’anno scorso solo il 61% di
chi ne aveva diritto si è registrato sul sito
18app per ottenere il buono. E avevamo
già precisato che sarebbe stato opportuno
riaprire i termini e consentire di partecipare
all’iniziativa loro dedicata anche ai ragazzi
del ‘98, che - pur avendone il diritto - non
erano riusciti a ottenere il bonus.
Dopo che è stato pubblicato l’articolo,
abbiamo ricevuto diverse email da parte
di genitori di ragazzi del ‘98, che ci hanno
segnalato che non sono riusciti a ottenere il
bonus non per errori, ritardi o dimenticanze
loro, ma per problemi connessi al sistema.
“Mio figlio ha completato la registrazione,
sia su Spid che sul sito a gennaio 2017,
riuscendo ad accedere correttamente...
tranne che per la creazione del buono...
Senza contare che da settembre le sue
credenziali non venivano più neanche
riconosciute”. “Mia figlia ha richiesto lo
Spid ampiamente nei termini, ha effettuato
l’accesso a 18app, con tanto di mail di
risposta e la possibilità di generare il buono.
A questo punto, certa di avere fatto tutto,
ha preferito differire l’utilizzo del buono ad
un momento più utile, ovvero a settembre,
ma quando ha cercato di comprare i libri
è comparsa la dicitura: ‘il termine per la
registrazione è scaduto il 30/06/2017’.
Per scriverci vai su
altroconsumo.it/contattaci
Una “anom
alia
del program ”
ma ha
escluso alcu
ni tra
quelli che s
i erano
registrati in
tempo
Praticamente l’iscrizione fatta è stata
magicamente cancellata. Il problema è
stato quindi tecnico della piattaforma,
oltre ad essere mancata notevolmente
anche un’adeguata informazione, e non
dei ragazzi che non hanno avuto voglia di
perdere tempo dietro alle procedure”.
Queste sono solo due delle numerose
testimonianze arrivate.
Ci siamo attivati per sostenerle le persone
coinvolte, scrivendo sia al ministero della
Cultura, sia alla Presidenza del Consiglio dei
ministri. Abbiamo richiesto che i ragazzi del
‘98 registrati correttamente ma incappati
nel problema godano di un’estensione al
30 giugno 2018 dei termini per ottenere il
bonus. Abbiamo inoltre valutato insieme
ai nostri legali e ad alcuni parlamentari
sensibili al tema tutte le possibili iniziative di
sostegno, sulle quali vi terremo aggiornati
attraverso il sito. Il diritto a questi ragazzi
ad avere il buono ci sembra evidente.
Nel momento in cui scriviamo risulta che
il Ministero abbia iniziato a rimediare al
problema, contattando alcuni dei ragazzi
coinvolti. Anche i genitori interessati si sono
attivati efficacemente, con una raccolta di
firme (www.change.org/p/risolviamo-
il-problema-18app-18app) e ottenendo
una interrogazione parlamentare (on.
Miotto), seguita dalla presentazione di
alcuni emendamenti alla Finanziaria.
Per informazioni e aggiornamenti,
segnaliamo il gruppo Facebook dedicato
all’argomento: “Risolviamo il problema
18app 98” (www.facebook.com/
groups/1836104890033342).
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Fondazione
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nel 2012, ha lo scopo di promuovere
il consumerismo in Italia e a livello internazionale,
contribuendo allo sviluppo di una società più
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e degli interessi dei cittadini. A tal fine, promuove
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Stampa: ELCOGRAF S.p.A. Soc. Unipersonale,
Via Mondadori 15 - 37131 Verona
Indice
A
Abbonamento Teatro alla Scala 320 12/2017
Acquisti online, sicurezza 320 12/2017
Antivirus per smartphone 319 11/2017
Anziani, esigenze abitative 320 12/2017
App per ascoltare la radio 318 10/2017
Apparecchi ricondizionati 318 10/2017
Auto
> elettriche 320 12/2017
> familiari e suv 321 1/2018
> test emissioni inquinanti 318 10/2017
B
Big Data 319 11/2017
Bonus cultura 319 11/2017
C
Chiavette Usb e schede SD 321 1/2018
Cibo per cani 318 10/2017
Cuffie 320 12/2017
D
Dadi per brodo 321 1/2018
Detersivi piatti
Deumidificatori
318
318
10/2017
10/2017
Disabilità fisiche 318 10/2017
Dispositivi indossabili 321 1/2018
E
Elettrodomestici piccoli, affidabilità 319 11/2017
Energia, qualità servizio clienti 319 11/2017
F
Frullatori 321 1/2018
I
Insetti per uso alimentare 321 1/2018
Internet
> connessione smartphone 318 10/2017
> fibra e adsl 317 9/2017
> fibra ottica, qualità 319 11/2017
> motore di ricerca Qwant 321 1/2018
L
Latte UHT 317 9/2017
M
Macchine fotografiche 317 9/2017
Macchine per il caffè 320 12/2017
Materassi 320 12/2017
N
Neuromarketing 320 12/2017
P
Padelle antiaderenti 318 10/2017
Piani cottura 317 9/2017
Piattaforme prenotazione alloggio 320 12/2017
Pidocchi, trattamento 321 1/2018
Piscine, igiene 317 9/2017
Pneumatici invernali, test 319 11/2017
Prezzi grande distribuzione 320 12/2017
R
Rasoi elettrici 321 1/2018
Rifiuti, raccolta differenziata 319 11/2017
Riscaldamento condominiale 321 1/2018
Riso Arborio 319 11/2017
Robot da cucina 316 7/2017
S
Salute
> diritti in salute 318 10/2017
> privacy dati sanitari 317 9/2017
Scaldabagni a gas 319 11/2017
Seggiolini auto 321 1/2018
Seggioloni 319 11/2017
Smartphone
> di grandi dimensioni 316 7/2017
> guida all’acquisto 320 12/2017
Soundbar 320 12/2017
Spesa online 321 1/2018
Stampanti laser 317 9/2017
Supermercati, inchiesta e prezzi 318 10/2017
T
Tablet 321 1/2018
Televisori Oled 319 11/2017
U
Uova 319 11/2017
V
Vini bianchi friulani 320 12/2017
Tutti gli articoli di Altroconsumo, Test Salute, Soldi&Diritti
e Hitest su www.altroconsumo.it/info/riviste
gennaio 2018 • 321 Altroconsumo 67
 UNITI DA UN’IDEA.
DA PIÙ DI 40 ANNI.

11973
97 11975
975 11980
9 0 11985
8 11990
9 11995
95 220000 22005
0000055 220
2010
00110
10 2015
1

Tu e Altroconsumo, insieme da più di 40 anni.

Correva l’anno 1973. Nasceva Altroconsumo per dare alla tua voce l’energia di tante altre voci. Nel tempo, da punto
di riferimento, Altroconsumo è diventato punto di forza. Ci sono voluti entusiasmo, temerarietà, impegno per realizzare
battaglie e condividere valori. Per i prossimi 40 anni Altroconsumo ha grandi progetti. La strada da fare è tanta.
Altroconsumo è pronto a percorrerla insieme a te. Contaci.

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