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Prof.

Leandro Petrucci

DISPUTA SUGLI UNIVERSALI (SCOLASTICA XII SEC)

Il problema era stato lasciato in sospeso dalle “ISAGOGE” di Porfirio (233-305 ca.), poi tradotte in
latino da Boezio (476-525). L’”Isagoge” è una breve introduzione alle “Categorie” di Aristotele, in
cui Porfirio codifica la dottrina dei cinque predicabili (genere, specie, differenza, proprio e
accidente) costruendo una struttura logico-gerarchica (“Albero di Porfirio”) ponendo il problema
degli universali:
- I GENERI E LE SPECIE HANNO UN’ESISTENZA REALE O SOLO MENTALE ?
- I CONCETTI UNIVERSALI ESISTONO IN NATURA COME SOSTANZE O SONO
SOLO OGGETTI DELLA MENTE ?

Cosa sono gli Universali ? Esistono ? Come ? Sono le IDEE PLATONICHE: trascendenti, al di
fuori delle cose, con esistenza propria indipendente dalle cose empiriche; o le FORME
ARISTOTELICHE: immanenti, esistenti dentro le cose empiriche ?
La disputa si sviluppò nel XII sec. tra
a) i sostenitori della REALTÀ DEGLI UNIVERSALI → REALISMO: Anselmo, Guglielmo di
Champeaux, scuola di Chartres e
b) i sostenitori del CARATTERE NOMINALISTICO DEGLI UNIVERSALI →
NOMINALISMO: Roscellino e Ockham)
Il problema dibattuto è analizzare il rapporto tra VOCES (linguaggio) e RES (realtà) al centro
degli studi grammaticali e della dialettica. Si tratta di stabilire se esiste un rapporto tra le idee o
categorie mentali, espresse con termini linguistici, e le realtà extra mentali; ossia tra le parole e le
cose, tra il pensiero e l’essere.
Il problema diventa quindi stabilire la validità della conoscenza, del sapere umano → gli
UNIVERSALI:
- sono reali, ma esistono prima delle cose, in Dio, prima della Creazione: ANTE REM
(Platone) ? o
- esistono nelle cose come essenza IN RE (Aristotele) ? o
- assumono realtà solo dopo che la mente li ha formati ? POST REM
Le soluzioni proposte da REALISTI e NOMINALISTI sono diverse:
a) REALISMO: Anselmo: gli Universali esistono realmente nella mente di Dio; il realismo si divide
in:
- REALISMO ESTREMO: gli Universali esistono fuori dalla mente come idee (Platone) quindi
sono ANTE
REM e di conseguenza sono immutabili;
- REALISMO MODERATO: gli Universali esistono nelle cose, sono incorporati nelle singole
cose
(Aristotele) IN RE

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Prof. Leandro Petrucci

b) NOMINALISMO: gli Universali non esistono in natura, sono solo segni verbali
SIGNIFICANTI, caratteri comuni ad un determinato gruppo di singole realtà (umanità/uomini)
Anche il nominalismo si divide in
- NOMINALISMO ESTREMO (Roscellino): l’essere esiste solo in forma individuale; gli
Universali sono solo nomi, segni convenzionali, senza alcuna corrispondenza reale, → sono
FLATUS VOCIS (emissione di voce senza valore) l’unica realtà è il movimento d’aria che
impiega la voce.
- NOMINALISMO MODERATO (Ockam) gli Universali esistono solo nell’intelletto, in
INTELLECTU,
come puro segno mentale: POST REM

Un primo TENTATIVO DI COMPROMESSO è rappresentato dalla SOLUZIONE


CONCETTUALISTICA → CONCETTUALISMO DI ABELARDO
L’errore che accomuna realismo e nominalismo è che entrambi considerano gli Universali una cosa
(RES): i REALISTI come essenza trascendente e i NOMINALISTI come Flatus voci (nome)
emissione vocale.
Per Abelardo gli Universali non sono una cosa (IN RE o ANTE REM) non sono nulla di materiale,
ma sono un SERMO un discorso, un significato logico-linguistico prodotto dalla mente che elabora
la realtà, ma non coincide con essa; si limita a darle un senso.
Universale “è ciò che si può predicare di molti” è un discorso che si riferisce sempre a cose
particolari.

Il COMPROMESSO DEFINITIVO, tra le tre soluzioni, fu trovato da Alberto Magno e Tommaso.


Per Tommaso, in particolare, gli Universali sono sia ANTE REM, sia IN REM, sia POST REM.
- ANTE REM (realtà che precede le cose universali): preesistono agli individui creati, nella
mente divina, come realtà che precede le cose individuali;
- IN REM (nelle cose): costituiscono l’essenza introdotta da Dio nelle cose al momento della
creazione → Dio li pone nelle cose mediante la creazione.
- POST REM (derivano dalle cose per astrazione): la mente dell’uomo li astrae a posteriori
mediante un processo astrattivo trasformandole in immagini mentali, concetti, parole, segni
convenzionali.

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