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Alleli letali
Un allele che determini la morte di un organismo è de nito allele letale ed il gene in questione è
chiamato gene essenziale.
Gli alleli letali sono quindi alleli di geni la cui manifestazione fenotipi è la morte dell’individuo.
Questi portano al decesso in una fase precoce dello sviluppo, spesso prima della nascita.
Se l’allele letale è dominante, i portatori muoiono prima di riprodursi (perché viene rimosso).
Mentre se l’allele è recessivo può essere letale allo stato omozigote, ma non a quello eterozigote
Geni concatenati
Se Mendel avesse considerato geni presenti sullo stesso cromosoma non avrebbe ottenuto il
rapporto 9:3:3:1, ma avrebbe ottenuto numeri di erenti in base al grado di vicinanza di tali geni.
Il crossing over può avvenire anche se i geni sono concatenati, ma con una frequenza molto più
bassa.
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Cara eri ereditari
Se noi pensiamo a dei caratteri umani, non patologici, li possiamo individuare e catalogare come
caratteri mendeliani.
Ad esempio:
• l’attaccatura dei capelli può essere dritta (di tipo recessivo, ww) o a onda (di tipo dominante,
WW o Ww).
• il lobo delle orecchie può essere attaccato al volto (recessivo, ee) o staccato dal volto
(dominante EE o Ee).
• le dita possono essere più a usolate e lunghe (recessivo, ss) o più corte (dominante, SS o Ss).
• le lentiggini invece sono una caratteristica dominante (FF o Ff), mentre chi non le ha ha
genotipo recessivo ( ).
• per la lingua, c’è chi riesce ad arrotolarla (dominante) e chi non riesce (recessivo).
• c’è chi non piega il pollice (dominante) e chi riesce a piegarlo (recessivo).
• il rapporto tra indice, medio e anulare.
• il daltonismo, tendenzialmente maschile.
Sono dominanti anche il mignolo curvo, la fossetta sul mento e la falange distale con peluria.
Mentre sono recessivi il mignolo dritto, il mento arrotondato e la falange distale senza peluria.
Albero genealogico
L’albero genealogico è utilizzabile per capire come una malattia si muove all’interno di una
famiglia.
È una semplice e sintetica rappresentazione gra ca che illustra come si distribuiscono i fenotipi di
uno o più caratteri considerati nelle varie generazioni di una determinata famiglia.
Viene de nito anche pedigree, ovvero un diagramma che mostra la storia di una famiglia rispetto
a un carattere genetico e come quest’ultimo viene ereditato nel corso di numerose generazioni.
Quindi l’albero genealogico permette di stabilire il tipo di ereditarietà (trasmissione di tipo
dominante o recessivo), se si tratta di un carattere ereditario autosomico o legato al sesso, cioè
se il carattere è speci cato da alleli che si trovano su autonomi o su cromosomi sessuali.
Riusciamo quindi innanzitutto a capire se il carattere è ereditario o se è magari dovuto a una
mutazione.
La persona di cui si inizia tracciare il pedigree è chiamato probando e viene in genere indicato
con una freccia.
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I simboli principalmente utilizzati sono:
Tipi di trasmissione
I tipi di trasmissione possono essere:
• autosomici dominanti o recessivi, non ci sono di erenze di trasmissione tra i due sessi
• legati ai cromosomi sessuali
• associato al cromosoma X (X-linked dominante o recessivo), i maschi e le femmine ereditano
il carattere in modo di erente e dipendente dal sesso del genitore che lo trasmette
• associato al cromosoma Y (Y-linked), solo i maschi ereditano il carattere che viene trasmesso
dal padre a tutti i gli maschi.
Quando l’eredità è autosomica parliamo di geni presenti sui 22 autosomi (cromosomi dall’1 al 22
presenti sia nell’uomo che nella donna).
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Cara eri autosomici dominanti
Un carattere autosomico dominante segrega in modo mendeliano, quindi si manifesta
fenotipicamente anche quando è presente in eterozigosi. Mentre un carattere autosomico
recessivo si manifesterà solo in omozigosi.
Nel caso in cui sia la donna che porta l’allele dominante, questa può trasmetterlo in modo uguale
sia alle glie femmine che ai gli maschi, nel 50% dei casi.
A loro volta i soggetti della seconda generazione che hanno il gene malattia possono trasmetterlo
ai loro gli, se invece i soggetti della seconda generazione non hanno l’allele malattia non hanno
possibilità di trasmetterlo alla loro progenie.
In genere, quando abbiamo un soggetto malato di una malattia autosomica dominante uno dei
due genitori presenta questo carattere, a meno che non si tratti di una mutazione de novo.
Nelle malattie autosomiche dominanti non vi è il salto generazionale.
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Un esempio di malattie autosomiche dominante è l’ipercolesterolemia familiare; il colesterolo alto
può essere dovuto a una dieta sbagliata, ma può anche prescindere dal tipo di alimentazione ed
essere una caratteristica genetica (tali soggetti hanno il colesterolo che si aggira intorno a valori di
300/600 mg/dl, che non dipende dal tipo di dieta).
La Corea di Huntington è una malattia neurodegenerativa, dovuta a un’espansione di triplette.