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DOMANDE APERTE GENETICA FORENSE

1. Cosa si intende per catena di custodia


La catena di custodia riguarda tutta la parte cartacea e digitale del referto,che va dal
momento della raccolta, e comprende il trasporto,in conservazione,l'analisi,fino allo
smaltimento del campione biologico. Questa catena garantisce l’autenticità e l’integrità del
campione e indica anche l’operatore che effettua i passaggi.
Se un anello di questa catena si spezza, non sarà più valido, poiché va a compromettere
tutta l’analisi.
La catena di custodia ha degli elementi minimi:
● data e luogo del reperto con descrizione di esso
● numero identificativo
● luogo della conservazione
● la persona che era in possesso del reperto e per quale
scopo
● attività fatte sul reperto

Per accedere ai luoghi dove vengono conservati i reperti è necessaria


l’autorizzazione

2. CTU E CTP (figure e ruolo, differenze e analogie )

- CTU: rappresenta il consulente tecnico d'ufficio nominato dal giudice in ambito


civile, in ambito penale è chiamato perito, Il ctu o perito collabora con il
giudice sotto fiducia e cooperazione.

- CTP: rappresenta il consulente tecnico di parte, e le parti sono il PM e gli


avvocati

CTP E CTU spesso vengono usati come sinonimi , ma anche se lavorano nello
stesso ambito, il lavoro è svolto in modo differente, perché il CTP offre consulenza
alle parti in causa, CTU risolve i quesiti posti dal giudice
Le fasi di repertazione e conservazione di reperti di varia natura
Con il termine repertamento parliamo di un attività di carattere tecnico scientifico
che ha come scopo quello della raccolta e conservazione delle tracce per
assicurare presenza e integrità nelle varie fasi del processo.
Essendo le tracce di diversa natura variano anche le modalità di raccolta e
custodia: questi sono i due momenti più delicati poiché l’operatore va incontro a
due principali fattori di rischio: La contaminazione diretta o indiretta e la
proliferazione di muffe o batteri.
I rimedi che si possono usare per evitare questi rischi sono: l’uso dei DPI e
materiale monouso e tecniche di asciugatura o della catena a freddo. La scelta
deve ricadere sulla combinazione migliore per non alterare la traccia,esempi sono:
-La raccolta a mano che consente di poter documentare anche la posizione della
particella vista prima di essere raccolta,cosa che non può avvenire con la raccolta
a zona.
- Rimozione dell’oggetto: dopo la rimozione viene analizzato in
laboratorio,prestando prima attenzione alle fasi di imballaggio.
- Raccolta con pipetta di traccia in forma liquida.
- Raccolta con nastro adesivo: è la raccolta delle microtracce su varietà di
superfici. Il nastro adesivo usato è trasparente e dopo averlo applicato alla
superficie viene spostato su una superficie di vetro trasparente.
- Raccolta a mezzo di spazzola: ampia varietà di materiale.
- Raccolta a mezzo di tampone che viene usata per piccole particelle attirate dalla
natura fibrosa dello swab. Questo nell’acqua distillata viene usato per il
repertamento di fluidi biologici.
- Raccolta mediante taglio vernici.
- Raccolta tramite l’esecuzione di un calco: impronte di scarpe o segni di
effrazione.
L’utilizzo di materiali non adatti all’attività di conservazione della traccia diventa
pericoloso per il rischio di dispersione e/o contaminazione. L’imballaggio viene
scelto in base alla natura dell’informazione che viene esaminata e protetta e non
dal tipio di oggetto

Il DNA mitocondriale nel forense


Viene usato generalmente il DNA nucleare per l’identificazione personale nel quale
per la ricombinazione genetica del DNA nei gameti maschili e femminili,le
variazioni di frequenza sono più evidenti.
In alcuni casi però il DNA nucleare non può essere estratto e analizzato per la
degradazione delle prove biologiche.
Quindi si ricorre all’analisi forense sul DNA mitocondriale poiché questo DNA
risulta più resistente di quello nucleare e consente di effettuare analisi anche su
reperti ossei antichissimi.
Il DNA mitocondriale è presente in un numero di copie per cellula superiore
rispetto a quello nucleare, inoltre essendo il mtDNA viene ereditato solo dalla
madre.
Nelle indagini forensi,il potere discriminatorio del DNA mitocondriale deriva dalla
presenza di due regioni ipervariabili,definite nell’uomo HVR1 e HVR2.
Il procedimento sequenzia prima queste due regioni nel campioni in esame e dopo
confronta i risultati con una sequenza standard di riferimento chiamata sequenza
di Anderson.
Se le differenze tra i campioni in esame e la sequenza di riferimento sono simili,
allora vi è correlazione genetica tra loro.
Come si imposta una relazione tecnica in ambito genetico

La relazione tecnica è un elaborato fatto dal tecnico incaricato dell'indagine per


rendere noto il lavoro fatto.
È caratterizza da:
- Descrizione dell’incarico assegnato
- Elenco dei reperti oggetti dell’analisi tecnico-biologica con indicata la catena
di custodia.
- Descrizione dell’ispezione dei reperti e delle caratteristiche morfologiche
delle tracce e della struttura propria.
- Analisi effettuate e successiva tipizzazione dei polimorfismi di tipo STRs del
DNA.
- Risultati,lettura e interpretazione di carattere biologico delle analisi.
- Discussioni e le considerazioni sugli esiti.
- Fascicolo fotografico
- Riferimenti bibliografici
Diverso diventa però il caso in cui viene chiamato a valutare il lavoro di altri.In
questo caso abbiamo:
- Descrizione dell’incarico
- Considerazioni sugli esiti rilevati dal tecnico che ha svolto gli accertamenti
- Analisi biostatistiche dei risultati
- Considerazioni conclusive
- Riferimenti bibliografici
Dove si possono trovare tracce di DNA?
Grazie alle innovazioni tecnologiche ad oggi possiamo eseguire analisi di DNA su
numero tracce biologiche, come il sangue,la saliva,formazioni pilifere,tracce di
sperma su abbigliamenti,mozziconi di sigaretta e su oggetti di varia natura.
Questi test vengono molto usati nei tribunali per risolvere casi di reati,ad esempio
stupri,rapimenti o identificare resti umani,e molti altri.

Quali sono le fasi dell'analisi del DNA in ambito forense?


Le fasi dell'analisi del DNA si suddividono in: fase di estrazione,di quantificazione e
di amplificazione.
La più importante è quella di estrazione poiché è più facile la contaminazione. I
tipo di estrazione sono: la classica,la differenziale.la chelex100.l’estrazione tramite
particelle di gel di silice idratate e l’estrazione del DNA genomico totale.
La fase di quantificazione determina la quantità di DNA amplificabile per la
successiva fase con PCR ,che più è precisa più rende la PCR efficace. Viceversa
può fallire se la quantità non è adeguata o degradata o se c'è la combinazione di
questi elementi.
La fase di amplificazione,quindi PCR è una reazione a catena ripetitiva dove si
formano milioni di copie del DNA di base. Questa è divisa in 3 fasi:
Denaturazione,Annealing ed estensione.
La temperatura viene alzata per favorire la separazione dei filamenti di DNA,poi la
temperatura è abbassata,nella fase di annealing ,dove appaiano i primers, e di
nuovo rialzata nella fase di estensione che è la fase di polimerizzazione. Tutto
questo deve essere ripetuto più volte.
Quali sono i presidi monouso da utilizzare per evitare la contaminazione?

Durante tutte le fasi di analisi ed in tutti gli ambienti, gli operatori devono
indossare i DPI, dispositivi di protezione individuale, tutti monouso, come
mascherine, occhiali, tuta, copricapo, copriscarpe, guanti in lattice.

Che cosa è la PCR

La PCR,polymerase chain reaction,è una tecnica di biologia molecolare che


permette l’amplificazione o moltiplicazione di frammenti di acidi nucleici,ovvero
determinate sequenze di DNA,dei quali si conoscono le sequenze nucleotidiche
iniziali e terminali. La PCR ricostruisce in provetta il meccanismo di replicazione
del DNA nella cellula. La provetta,con insieme i reagenti,viene sottoposta a 3 cicli
di riscaldamento con temperature diverse,questo comporta tre essenziali reazioni
della PCR che sono:
- Fase di denaturazione: la temperatura viene portata a 95° ed avviene la
separazione dei filamenti di DNA.
- Fase di appaiamento ( annealing ): la temperatura viene abbassata tra i 50-
65° per favorire il legame tra primer.
- Fase di estensione: La temperatura viene alzata nuovamente a circa 72°,in
modo che la Taq polimerasi estenda i primer sintetizzando nuovi filamenti di
DNA.
Questo ciclo viene ripetuto per 30/40 volte.

Utilizzo del profilo Y negli accertamenti di consanguineità


I microsatelliti più usati in genetica forense, sono gli STRs. Ci sono altri
microsatelliti presenti sul cromosoma Y, che hanno ereditarietà solo paterna.
Il profilo Y serve per determinare la relazione di parentela tra soggetti di sesso
maschile attraverso la linea paterna. Questa analisi è utile per stabilire
determinare la parentela del lato maschile di una famiglia; distinguere il campione
biologico maschile tra un insieme di campioni, in caso di aggressione sessuale ecc.
E’ utile anche l’analisi dei polimorfismi del DNA
mitocondriale, considerando la controparte femminile del cromosoma Y perché
ereditata solo per via materna.

Estrazione differenziale del DNA, quando si utilizza ed in cosa consiste


Chiamato anche lisi differenziale,l’estrazione differenziale del DNA tratta il
processo per cui il DNA può essere estratto da due tipi di cellule differenti.Il
metodo più comune è l’estrazione di DNA nel caso di miscela di fluidi
maschio/femmina (caso di violenza sessuale,per determinare i profili di DNA della
vittima e dell’autore).

Interpretazione elettroferogrammi
Il profilo genetico di un determinato campione biologico è raffigurato da un
elettroferogramma che rappresenta una raccolta di picchi elettroforetici
corrispondenti ai genotipi che caratterizzano ogni locus. Si basa sul confronto del
profilo genetico ottenuto da un reperto con quelli dei campioni di riferimento,
come ad esempio il DNA della vittima o del sospettato. Vengono utilizzati per i test
di paternità o altri test, ed i picchi corrispondono alle molecole di DNA.

L'aplotipo del cromosoma Y in ambito forense


I polimorfismi del cromosoma Y, sono una particolarità degli individui di sesso
maschile, e quindi vengono ereditati esclusivamente per via paterna. Vengono
utilizzati per gli accertamenti sulla paternità e per l’estrazione differenziale nel
caso di miscela fluidi maschio/femmina nei casi di violenza sessuale.

Cosa sono i polimorfismi genetici


Il polimorfismo è una variazione nel DNA che può avere un effetto fenotipico
minimo o nullo e la sua frequenza nella popolazione e’ maggiore dell’ 1%.Si parla
di polimorfismo genetico quando una variazione genetica ha una prevalenza
maggiore dell'1% nella popolazione. La variazione genetica può essere
determinata da sostituzioni, delezioni o inserzioni di basi nel DNA e può riguardare
regioni codificanti e regioni non codificanti, e si differenzia dalla mutazione
genetica.

Identificazione delle tracce biologiche descrizione dei test presuntivi e


confermativi
TEST PRESUNTIVI (o generici), che sono in grado di definire la natura o l’origine
biologica della traccia, senza indicarne però la specie in maniera univoca.
TEST DI CONFERMA (o di specie) stabiliscono la specie da cui deriva la traccia
quindi definisce la natura della traccia biologica in modo specifico, cioè in grado di
identificare la traccia solo se questa è di natura umana. Da una traccia è possibile
ricavare il profilo singolo di chi l’ha depositata; oppure più di una persona
potrebbe aver contribuito a quella traccia, dalla quale si potrà estrapolare un
profilo misto (è il caso di “misto biologico”).

Quale è l’utilizzo delle luci forensi?


in una scena del crimine oltre a trovare tracce visibili, possiamo
trovare tracce non visibili che possono essere evidenziate utilizzando degli
strumenti specifici che possono essere ottici, fisici e chimici. Nella categoria degli
strumenti ottici rientrano le luci forensi che permettono di mettere in risalto le
impronte e i residui organici quali sperma, saliva e sudore.Le luci forensi sfruttano
la fluorescenza dei fluidi biologici, si tratta di una luce nera che produce lunghezze
d’onda di luce ultravioletta che rende visibile all’occhio umano le tracce invisibili.

Come effettuare la quantificazione del DNA


Un metodo per quantificare in modo preciso è quello
spettrofotometrico. Si utilizza uno spettrofotometro che è uno strumento in grado
di misurare la quantità di radiazione assorbita dalla materia che è proporzionale
alla quantità di materia stessa.
Analisi di consanguineità e relazione nell’interpretazione dei profili
Il test di consanguineità si basa sull'analisi del DNA che può essere usato per
l'identificazione di relazioni familiari. il test può stabilire e confermare se due o più
persone sono biologicamente parenti tra loro. In questi casi si analizzano i
campioni prelevati da uno o più presunti parenti e da uno o più membri della
famiglia. Ad esempio Il test di paternità si basa sul principio
che ogni individuo eredità il proprio patrimonio genetico dai genitori, il 50% dal
padre ed il 50% alla madre, e consiste nel confrontare le caratteristiche genetiche
del figlio con quelle del presunto padre e della madre. Il padre presunto, per
essere considerato padre biologico, dovrà possedere metà del profilo genetico
presente nel figlio/a. L'analisi del DNA si basa sul rilevamento di normali variazioni
che sono presenti a livello di molte regioni del materiale genetico di ogni
individuo:i polimorfismi.
I test impiegati includono:
- Determinazione del Profilo del DNA per confrontare i profili genetici di due o più
persone.
- Analisi dell’aplotipo del Cromosoma Y, per la determinazione della relazione di
parentela di persone di sesso maschile attraverso la loro linea paterna.
- Analisi dei polimorfismi del Cromosoma X, per la determinazione della relazione
di parentela di persone di sesso femminile attraverso la loro linea materna e/o
paterna.
- Analisi del DNA Mitocondriale (mtDNA), per la determinazione della relazione di
parentela di persone di sesso maschile e femminile attraverso la loro linea
materna.

Cosa è la Random Match Probability


è La frequenza del profilo genetico nella popolazione di riferimento che si basa su
due parametri fondamentali: la frequenza di espressione di ogni singolo allele per
ciascun locus e la probabilità associata alla presenza contemporanea di tutti gli
alleli che caratterizzano un profilo di DNA. E’ un tipo di misura nella genetica della
popolazione per misurare la probabilità di una persona non imparentata, scelta
casualmente dalla popolazione generale e corrispondente al genotipo derivato
dall'evidenza.

Quali sono i requisiti che un laboratorio forense deve possedere e


rispettare
L’attività del laboratorio di genetica forense deve essere organizzata tramite
procedure operative e metodi di prova. Ogni laboratorio deve utilizzare procedure
di prova definiti da norme, regole tecniche o metodi ufficiali in vigore. Prevenire la
contaminazione rappresenta il più importante dei requisiti per ogni laboratorio di
genetica forense.
I laboratori di genetica forense devono garantire la totale separazione fisica delle
principali aree di lavoro, rispettivamente destinate alla ispezione dei reperti ed al
campionamento tracce, all’estrazione del DNA, ai processi pre- ed ai processi
post-PCR.
Ogni laboratorio dovrebbe:
- utilizzare reagenti e materiali di consumo per la biologia molecolare; sono
preferibili materiali di consumo con certificazione di assenza di DNA umano e/o
monouso.
-deve assicurare la tracciabilità e l’identificazione dei reperti/campioni/tracce
analizzate.
- deve assicurare la tracciabilità di tutte le operazioni analitiche effettuate e la
conservazione della documentazione tecnica annessa.
- Ogni metodo analitico impiegato in laboratorio deve essere definito,
documentato, validato e approvato dal sistema di qualità interno e reso disponibile
agli operatori.
- Il metodo interno deve essere messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e dei
consulenti/periti qualora ne venga fatta richiesta motivata.
- I reagenti impiegati in laboratorio non dovrebbero essere utilizzati se hanno
superato la data di scadenza.
- Ogni laboratorio deve inoltre costituire un database di eliminazione qualora gli
elementi circostanziali del caso facciano ritenere plausibile un possibile evento di
contaminazione.

Le circostanze aggravanti e attenuanti: il peso della prova del DNA


Le circostanze nel diritto penale possono essere identificate come elementi
accidentali, che non sono indispensabili per la configurazione del reato, ma la cui
presenza comporta una modificazione della pena. Esse si distinguono in :
-attenuanti:quando la loro presenza determina una minore gravità del reato
comportando una diminuzione della pena.
-aggravanti:quando determinano una maggiore gravità del reato e,
conseguentemente, un aumento della pena.
L’analisi del DNA ,oggi ha assunto nell’attività investigativa un ruolo importante.
Nei vari reati si possono confrontare le prove trovate,cioè è possibile confrontare
le impronte genetiche del sospettato con le impronte genetiche ottenute da tracce
di materiale biologico.L’analisi del Dna per fini Forensi sono diventati uno dei
metodi di identificazione più usati dai tribunali per risolvere diversi tipi di reati

L’uso del DNA in indagini forensi per i disastri di massa


Nei disastri di massa è importante rilevare profili genetici per identificare le salme.
Succede che l’identificazione tradizionale a volte non basta perché i resti sono
troppo decomposti,frammentati o mischiati.
Per identificare dei resti viene effettuata l’analisi di comparazione,procedimento
che richiede dei campioni di riferimento della stessa persona o dei suoi familiari.
Quindi si procede al confronto dell’assetto genotipico tra vittima e parenti.
Il fine dell’analisi del DNA in questi casi sono:
- identificazione delle vittime.
- associazione delle varie parti del corpo.
- identificazione dei colpevoli.
Le difficoltà più grandi si riscontrano nei processi di DVI poichè c’è:
- scarsità o degradazione del materiale genetico in possesso.
- non c’è omogeneità delle caratteristiche del materiale genetico e scarsa
significatività dei campioni di riferimento

Revisioni processuali quando il DNA proviene da risultati non ben


identificati
????
Nel caso in cui un profilo genetico, o miscela genetica, una parte del
profilo misto o l’intero profilo misto non sono qualitativamente idonei per
essere utilizzati ai fini di comparazione per l’identificazione e/o
esclusione l’esito dell’analisi sarà una impossibilità a raggiungere un
risultato utile (analisi inconclusiva).
?????

Banche dati Europee in ambito ENFSI


L’ENFI, European Network forensic science institutes, è stato creato nel 1995 ed è
l’organo tecnico di riferimento della Comunità europea ma anche del gruppo di
cooperazione europeo delle Polizie,Europol e Interpol.
Rappresenta lo scambio di informazioni per la cooperazione giudiziaria,come il
trattato di Prum al quale l’Italia ha aderito nel 2009 e si basa sull’interscambio di
informazioni.
Rappresenta l’obbligo per gli Stati di avere un archivio dei profili del DNA e il
diritto sempre degli Stati di poter accedere alla raccolta di dati generici.

CTU e CTP (figure e ruolo, differenze e analogie)


Anche se egualmente importanti le due figure hanno ruoli differenti sia a livello
generale che nell’ambito della giustizia.
Il CTU è il Consulente Tecnico d’Ufficio e lavora a fianco del Giudice nei processi e
nelle valutazioni,svolge la figura di consulente prevista dal Codice di Procedura
Civile art.61 ovvero Pubblico Ufficiale.
Il giudice dopo aver determinato i quesiti che servono al fine di chiarire le
posizioni delle parti,sottopone al CTU le sue domande.
Il CTP,Consulente Tecnico di Parte,la sua consulenza non sarà per il giudice ma di
una delle parti in causa essendo anche un privato cittadino.
La nomina di CTP serve per avere un’altro parere rispetto al quello del CTU. Il CTP
può prendere anche in considerazione la documentazione del CTU per poter fare
osservazioni differenti a riguardo.
Sia il CTP che il CTU devono mantenere la riservatezza delle indagini.

Differenza tra CTU e perito


Non c’è differenza tra CTU e Perito, cambia solo l’ambito civile o penale.
Il CTP è invece il consulente tecnico di parte, quindi il consulente di una delle
parti.Il giudice è superpartes, così anche il suo CTU o Perito a seconda dell’ambito
in cui ci troviamo. Le parti sono il pubblico ministero e gli avvocati, ognuno di loro
avrà il proprio CTP.
Il CTU o Perito quindi collabora con il giudice che gli conferisce l’incarico con
fiducia e cooperazione. Il giudice elabora dei quesiti utili a chiarire le posizioni
delle parti su alcune materie specifiche tecniche, di cui non ha conoscenza quindi
si affida a un consulente.
Le domande vengono sottoposte al CTU che deve rispondere in maniera precisa e
dettagliata.
I CTU sono liberi professionisti iscritti all’Albo Professionale, Ordine o Collegio,
oppure alla Camera di Commercio, a loro volta iscritti ad un Albo dei Consulenti
Tecnici d’Ufficio.L’Albo è tenuto dal tribunale per nominare all’occorrenza il
consulente specifico.
Il Giudice può decidere di nominare comunque un perito esterno non nominato dal
tribunale.
Quando il CTU o Perito accetta è chiamato a prestare giuramento tramite la
pronuncia di una precisa formula.
Il CTU o Perito sarà autorizzato a prendere visione di tutto ciò che riguarda il
processo civile o penale, dovrà assistere all’esame delle parti e all’assunzione delle
prove. Potrà servirsi di ausiliari di
sua fiducia per lo svolgimento di attività materiali non implicanti valutazioni. Potrà
chiedere notizie all’imputato, alla persona offesa, o a terzi precisando che gli
elementi in tal modo acquisiti possono essere usati solo per gli accertamenti
richiesti.

Valutazione probabilistica del peso dell’evidenza genetica


La valutazione bio statistica del peso dell’evidenza nel caso di marcatori genetici
uniparentali che non presentano ricombinazione genetica e che vengono trasmessi
alle progenie in modo invariato ed in blocco,cioè gli aplotipi Y-STRs e X-STRs nei
maschi e l’mtDNA è relativamente più semplice rispetto ai profili genetici
autosomici STRs. In questi casi gli aplotipi devono essere considerati come singoli
marcatori polimorfici utili per giungere a tre tipo di conclusioni:
-ESCLUSIONE: se si hanno almeno due differenze tra gli aplotipi del soggetto
sospettato e della traccia biologica possiamo escludere che il soggetto sia il
donatore della traccia biologica.
- INCONCLUSIVO: quando abbiamo una sola differenza tra aplotipi del soggetto
sospettato e della traccia biologica non possiamo arrivare a nessuna conclusione
con idoneo grado di confidenza.
- IMPOSSIBILITÀ AD ESCLUDERE : quando abbiamo una completa corrispondenza
tra aplotipi del soggetto sospettato e della traccia biologica non possiamo
escludere che il soggetto sia il donatore della traccia biologica.
Il metodo più diffuso per valutare il peso dell’evidenza è quello di calcolare la
frequenza con cui un determinato aplotipo compare in database popolazionistici di
riferimento.

Interpretazione dei risultati di tipizzazione di campioni provenienti da


reperti e campioni diversamente conservati
L’interpretazione di un risultato di un profilo del Dna tipizzato in laboratorio di
genetica forense comporta in un confronto tra il profilo del Dna estrapolato dai
reperti biologici acquisiti sulla scena del crimine con i profili del Dna di soggetti
indagati o indiziati. Questo confronto dipende dalla qualità dei risultati del Dna
ottenuto dalla scena del crimine e dalla disponibilità di campioni biologici che si
possono confrontare. Quando i campioni biologici di un soggetto sono disponibili il
confronto è abbastanza semplice attraverso l’esame dei due Dna.
Quando non sono disponibili profili di Dna dei soggetti di riferimento da
confrontare con il Dna sconosciuto trovato sulla scienza del crimine, sono di aiuto
le banche dati del Dna dove troviamo potenziali soggetti che hanno commesso in
precedenza reati in quel Paese. In questo caso il patrimonio informativo
conservato nella banca dati, che consiste in tutti i profili del Dna di quei soggetti
che la legislazione del Paese consente di sottoporre ad un prelievo biologico per la
tipizzazione del suo Dna, sono confrontabili con il Dna ignoto presente sulla scena
del crimine per facilitare l’identificazione dell’autore del reato.

Terminologia di base: definire e descrivere gene, locus, allele, genotipo,


fenotipo, aplotipo, aploide e diploide, mutazione e polimorfismo
Gene:in biologia molecolare e in genetica indica l'unità ereditaria fondamentale
degli organismi viventi.Un gene è una sequenza nucleotidica di DNA che codifica la
sequenza primaria di un prodotto genico finale, che può essere o un RNA
strutturale o catalitico, oppure un polipeptide.
Locus: il termine locus genico indica la posizione di un gene o di un'altra
sequenza significativa all'interno di un cromosoma. Un locus può essere occupato
da uno qualsiasi degli alleli del gene.
Allele: si definiscono alleli le due o più forme alternative dello stesso gene che si
trovano nella stessa posizione su ciascun cromosoma omologo. Gli alleli
controllano lo stesso carattere ma possono portare a prodotti di quantità o qualità
diversi.
Genotipo e Fenotipo: Il genotipo è l'insieme di tutti i geni che compongono il
DNA di un organismo o di una popolazione. Ogni gene, singolarmente e/o in modo
cooperativo, contribuisce in maniera diversa allo sviluppo, alla fisiologia e al
mantenimento funzionale dell'organismo. L'insieme dei caratteri che possiamo
osservare è chiamato fenotipo. Il genotipo,da solo, non definisce o determina il
fenotipo,ma interagisce con l'ambiente nel determinarlo. Quindi il fenotipo è ciò
che è evidentemente il vivente, il suo genotipo invece è l’informazione genetica
che è in lui contenuta,che ha generato il fenotipo; solo una parte del genotipo si
esprime nel fenotipo.
Aplotipo: Con il termine aplotipo si definisce la combinazione di varianti alleliche
lungo un cromosoma o segmento cromosomico contenente loci strettamente
associati tra di loro, e che in genere vengono ereditati insieme.
Aploide e diploide:Ogni organismo ha un numero di cromosomi caratteristico
della propria specie. In un essere umano, ogni cellula somatica del corpo contiene
46 cromosomi. I gameti, hanno esattamente la metà del numero di cromosomi
caratteristico delle cellule somatiche, 23 per l'uomo. Il numero di cromosomi
presente nei gameti è detto numero aploide (corredo singolo) e quello delle
cellule somatiche è detto diploide (corredo doppio). Il numero aploide è indicato
con “n” e il numero diploide con “2n”.
Mutazione e polimorfismo: Il termine “mutazione” indica la differenza puntuale
riscontrata in un campione rispetto al genoma di riferimento a causa di disfunzioni
di un gene e quindi di manifestazioni di fenotipi patologici. Il termine
“polimorfismo” invece indica l’evento che lascia
inalterata la funzionalità del gene.

Norme e disciplina per disconoscimento e accertamento della paternità


Il riconoscimento è un atto con il quale i genitori attribuiscono la maternità o
paternità di una persona creando un rapporto giuridico. Il riconoscimento può
essere fatto dalla madre o dal padre nell’atto di nascita o in un secondo momento
con apposita dichiarazione dinanzi ad un ufficiale dello stato civile o in un atto
pubblico.Se il figlio da riconoscere ha compiuto quattordici anni serve il suo
assenso.Il riconoscimento del figlio che ha meno di 14 anni non può avvenire
senza il consenso del genitore che abbia proceduto al riconoscimento.In tutti i casi
costituisce oggetto di tutela esclusivamente l’interesse del minore.Il
disconoscimento della paternità è un’azione giudiziale che può essere chiesta per
eliminare l’attribuzione della paternità del figlio concepito. La cosiddetta analisi dei
polimorfismi del DNA, costituisce l’unico mezzo di prova diretto e non presuntivo
della paternità, e viene effettuata procedendo al confronto tra il profilo genetico
del figlio con quello di entrambi i genitori.Una volta individuate nel figlio le
caratteristiche genetiche di provenienza materna, viene valutato se ci sia o no
corrispondenza con quelle di provenienza paterna e,in caso negativo, l’indagine
finisce con l’esclusione certa della paternità. Nel caso in cui ci sia una compatibilità
fra padre e figlio, viene determinata la percentuale di probabilità statistica che il
soggetto in esame sia effettivamente il padre biologico.

Il DNA, cosa è, dove si trova e come si utilizza in ambito forense

L'acido desossiribonucleico è un acido nucleico che contiene le informazioni


genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per
lo sviluppo e il funzionamento degli organismi viventi. Il DNA è composto da due
filamenti a forma di elica, uniti l’uno all’altro dalle cosiddette basi azotate,i cui
nomi sono adenina(A),citosina(C), guanina(G) e timina(T). I filamenti di DNA,
sono contenuti nei cromosomi, a loro volta collocati nel nucleo di tutte le cellule. Il
DNA costituisce la base della trasmissione ereditaria dei caratteri.Inoltre
rappresenta l'impronta genetica di ciascuno di noi, lo studio del DNA estratto dal
sangue, nella saliva, dai capelli o da altri tessuti è ormai utilizzato per
l’identificazione di ciascun individuo. La medicina forense si serve del DNA,
generalmente isolato dal sangue,dalla pelle, dalla saliva, dai capelli e da altri
tessuti e fluidi biologici, per identificare i responsabili di crimini,violenze e delitti. Il
processo utilizzato è il fingerprinting genetico: consiste nel comparare la
lunghezza delle sezioni variabili del DNA ripetitivo, come le short tandem repeats
ed i minisatelliti, che possono risultare molto diverse tra un individuo e l'altro. La
comparazione tra due campioni di DNA in esame, non si basa sull'analisi di tutta la
sequenza desossiribonucleotidi, ma solo su determinate parti.

Indagine genetica su defunto: come agire?


Il test del Dna è l’unico modo per stabilire una relazione biologica tra due
persone.Esiste però il caso in cui il presunto padre è deceduto allora la situazione
diventa difficile.Per prima cosa bisogna capire da quanto è che è morto.Se la
morte è avvenuta recentemente, è possibile raccogliere alcuni campioni di tessuto
o di capelli direttamente dal corpo per confrontare il Dna con quello del presunto
figlio. Dopo una settimana dal decesso,il Dna non è ancora così deteriorato. Il
problema nasce quando il decesso è avvenuto in tempi non recenti,quando sono
passati anni.In questo caso, per il test del Dna è necessario chiedere la
riesumazione del cadavere.È possibile quindi raccogliere un frammento di osso,
possibilmente dal femore o dall’omero del peso di circa 2 grammi, oppure almeno
due denti. La riesumazione del cadavere può essere chiesta da un parente o anche
in alcuni casi dal tribunale per delle indagini in corso riguardo a fatti di cronaca
nera.

Come si imposta una relazione tecnica in ambito genetico?

La relazione tecnica è un elaborato fatto dal tecnico incaricato dell'indagine per


rendere noto il lavoro fatto.
È caratterizza da:
- Descrizione dell’incarico assegnato
- Elenco dei reperti oggetti dell’analisi tecnico-biologica con indicata la catena
di custodia.
- Descrizione dell’ispezione dei reperti e delle caratteristiche morfologiche
delle tracce e della struttura propria.
- Analisi effettuate e successiva tipizzazione dei polimorfismi di tipo STRs del
DNA.
- Risultati,lettura e interpretazione di carattere biologico delle analisi.
- Discussioni e le considerazioni sugli esiti.
- Fascicolo fotografico
- Riferimenti bibliografici
Diverso diventa però il caso in cui viene chiamato a valutare il lavoro di altri.In
questo caso abbiamo:
- Descrizione dell’incarico
- Considerazioni sugli esiti rilevati dal tecnico che ha svolto gli accertamenti
- Analisi biostatistiche dei risultati
- Considerazioni conclusive
- Riferimenti bibliografici

Conservazione del reperto biologico


La cosa più giusta da fare per evitare contaminazioni al momento dell’imballaggio
dei reperti raccolti sulla scena del crimine, ogni reperto deve essere confezionato
singolarmente e in contenitori/involucri adeguati per materiale e dimensioni,
avendo cura di portare il contenitore/involucro verso il reperto e non viceversa.
Dipendentemente dalla natura del reperto e dal suo stato bisogna prontamente
individuare le giuste condizioni ambientali di conservazione,come la temperatura
dell’ambiente. Per poter garantire la catena di custodia è fondamentale che
ciascun reperto confezionato sia classificato in maniera univoca ed inequivocabile.
La contaminazione può avvenire:
1) direttamente,come ad esempio parlare sopra il reperto con il rischio di far
cadere saliva
2) indirettamente come ad esempio un’operatore con i guanti sporchi può
contaminare senza sapere la prova. RIVEDERE

Come si deve repertare una traccia biologica?


Gli operatori, durante le operazioni di repertamento, devono adottare tutte le
procedure per evitare fenomeni di contaminazione. Le tracce di materiale biologico
quali tracce di sangue, di sudore, sperma, saliva le possiamo trovare sugli
indumenti, sul corpo della vittima e sul luogo dove è avvenuto il reato. In questi
casi per procedere alla repertazione occorre: nel primo caso, conservare tutti gli
indumenti singolarmente ben asciutti e in buste di carta o scatole di cartone a
temperatura
ambiente con sigillo e relativo identificativo del reperto. Nel secondo caso,
riguardo al corpo della vittima, occorre fare dei tamponi da prelievo oro faringeo e
successivamente riporli nella propria custodia o in provette sterili con relativo
identificativo del reperto. Se ci troviamo davanti a violenze sessuali o
maltrattamenti occorre compilare una scheda che contenga tutte le operazioni
relative alla repertazione/custodia delle eventuali tracce biologiche; indicare le
zone dove sono stati effettuati i tamponi e i prelievi e l’elenco dei reperti raccolti,
classificati, e documentare dove si può con rilievi fotografici tutte le operazioni di
prelievo.

Come si identifica una traccia di DNA in un campione biologico?


In presenza di tracce di sostanza ematica:
• viene effettuata una diagnosi generica per stabilire in modo definitivo o
presunto la natura del reperto;
• si può effettuare un esame per verificare se la traccia sia di animale o
attribuibile ad essere umano, al fine di valutare l'opportunità di procedere al
repertamento.
Le tracce di natura biologica possono essere:
TRACCE EVIDENTI: visibili ad occhio nudo;
TRACCE LATENTI: non visibili.
Qualora si sospetti la presenza di tracce biologiche allo stato latente, per la loro
individuazione su di un reperto o sulla scena del crimine, si proce tramite le
seguenti tecniche:
- Impiego della lampada MINI CRIMESCOPE 400;
-Impiego del reagente LUMINOL;
- Utilizzo di TEST GENERICI O PRESUNTIVI

Cosa è la contaminazione
La contaminazione è quel fattore in grado di determinare la perdita di
informazioni alterando l’esito dell’indagine,introducendo sia nella scena,sia su un
reperto proveniente appunto dalla scena,elementi che modificano la natura di
origine rendendo così incerto il dato contenuto in una determinata traccia.
Abbiamo diverse tipologie di contaminazione:
- Dispersione: parzialmente cancellate
- alterazione della distribuzione spaziale: oggetto spostato dalla sua posizione
originaria
- Contaminazione che si distingue in: contaminazione diretta e indiretta
Bisogna avere attenzione anche agli strumenti utilizzati,che se non bonificati
possono trasferire materiale da una scena all’altra.
Importante anche la fase di imballaggio,della custodia e del trasporto.

Indicare le corrette modalità di prelievo ed identificazione di una traccia


biologica a scelta
Le tracce di natura biologica possono essere: TRACCE EVIDENTI: visibili ad
occhio nudo; TRACCE LATENTI: non visibili. Qualora si sospetti la presenza di
tracce biologiche allo stato latente, per la loro individuazione su di un reperto o
sulla scena del crimine, si procede mediante le seguenti tecniche: Impiego della
lampada MINI CRIMESCOPE 400; Impiego del reagente LUMINOL; Utilizzo di
TEST GENERICI O PRESUNTIVI. Una volta identificata la traccia (es. ematica)
si esegue il campionamento con carta assorbente qualora su di una superficie
solida come il pavimento (In questo caso si procede anzitutto ad inumidire la
traccia riportandola allo stato liquido, mediante l’utilizzo di acqua distillata o
soluzione fisiologica) la superficie di trasferimento non deve essere
eccessivamente grande per evitare l’eccessiva diluizione della traccia. La
traccia così acquisita viene fatta asciugare all’aria e, quando completamente
asciutta, può essere posta in una
comune busta da lettera. La modalità di repertamento indicata per la traccia
ematica è la più indicata per qualsiasi fluido di natura biologica (saliva, sperma
e secrezioni organiche di diversa natura), altrimenti Si esegue il repertamento
dell'indumento previa asciugatura oppure si reperta l’intero oggetto interessato
dalla traccia provvedendo sempre al completo essiccamento della stessa
all’aria prima di confezionarlo per il trasporto.

Cosa è l’allele drop-out


Il Drop-Out allelico è un fenomeno che comporta la perdita di rilevazione di uno
dei due alleli così che un soggetto eterozigote sembra in realtà omozigote.
In modo particolare la perdita di un allele ad un locus si verifica quando uno dei
due alleli di un locus eterozigote non viene amplificato, per colpa della scarsa
quantità del materiale genetico presente nella traccia, ed il locus eterozigote viene
quindi per sbaglio visto come omozigote.
Oltre al fenomeno del drop-out allelico esiste anche il fenomeno del drop-out
dell’intero locus, in cui la perdita riguarda entrambi gli alleli di un locus.

Cosa fare se il DNA è a bassa concentrazione


Un fattore limitante dei test del DNA è quello quantitativo. Se è vero che anche
una singola cellula può essere caratterizzata, minore è la quantità di materiale di
partenza, minore è la probabilità di successo nella riproducibilità del risultato. Ad
esempio l’analisi di reperti che contengono un basso numero di
cellule che si riflettono in un basso contenuto di DNA richiede l’esecuzione di
esami riproducibili, per consentire di stabilire correttamente un assetto genetico.
Quindi ottenere profili per molti marcatori in queste condizioni è veramente
difficile e comunque la possibilità di introdurre errori è alta.

Quale è la modalità di prelievo di un campione biologico da un vivente


La raccolta del DNA da soggetto vivente può essere effettuata tramite
prelievo di sangue, tampone buccale o collettore di saliva. Il prelievo di sostanza
ematica rappresenta il materiale d’interesse biologico più comune, può essere
conservato per lungo tempo a temperatura sotto controllo. Questo può essere
raccolto in provette munite di un anticoagulante,conservato in frigorifero a +4 °C
per 3-5 giorni, oppure conservato a –20 °C per un tempo maggiore.

È possibile estrarre DNA da formazioni pilifere


Un tipo di reperto che viene tipizzato quasi sempre attraverso l’analisi del DNA
mitocondriale è rappresentato dalle formazioni pilifere,spesso i capelli che
vengono rinvenuti sulla scena del crimine. I capelli, senza il bulbo pilifero che
contiene cellule in attività proliferativa,sono formati da cellule cheratinizzate e
prive di nucleo, per cui l’unico materiale genetico a disposizione è quello
mitocondriale, contenuto nel citoplasma cellulare.

Quali sono le sostanze che si ricercano per identificare il liquido seminale


L’analisi dello sperma è importante per determinare casi di sospetta violenza
sessuale. La sua composizione può essere semplificata a due componenti, il
liquido seminale e gli spermatozoi. il liquido seminale è formato da un fluido ricco
di proteine prodotto principalmente dalla prostata e dalle vescicole seminali. I
secondi sono gameti maschili, che sono le cellule sessuali, che alcuni uomini
producono in numero limitato non riescono a produrne affatto a causa di difetti di
nascita, malattie,vasectomia. Per questo motivo l’analisi dello sperma deve
sempre contemplare analisi di ricerca sia del liquido seminale sia degli
spermatozoi.
Il test principale da fare per la ricerca di liquido seminale consiste nella rilevazione
della fosfatasi acida prostatica o dell’antigene prostatico specifico, enzimi
prostatici presente in grandi quantità nel liquido seminale.
I campioni risultati positivi alle analisi per la presenza di liquido seminale possono
essere sottoposti ad analisi specifiche per confermare la presenza di spermatozoi,
tramite la colorazione istologica o la ricerca di proteine specifiche dello sperma.
In rari casi l’assenza di spermatozoi all’analisi citologica potrebbe non escludere la
presenza di sperma, i test confermativi più specifici sono rappresentati dalla
ricerca della proteina specifica dello sperma umano PSA o della semenogelina,
secreta dalle vescicole seminali.

Cosa è il trattato di Prum


Il Trattato di Prüm, sottoscritto il 27 maggio 2005 da sette Stati membri
dell’Unione Europea e ha lo scopo di rafforzare la cooperazione di polizia in
materia di lotta al terrorismo, alla criminalità transfrontaliera e all’immigrazione
clandestina.
Il Trattato è aperto all'adesione degli altri Stati membri e all'art. 1 esprime
l’auspicio che, sulla base dei risultati conseguiti, possa essere trasferito
nell'ambito del diritto dell'Unione Europea.
L’Accordo di Prüm elenca i settori di applicazione e prevede disposizioni
concernenti lo scambio di dati relativi a DNA e impronte digitali, lo scambio di
informazioni su persone inquisite, sugli autoveicoli e i proprietari degli stessi, sul
possibile utilizzo di Sky Marshalls a bordo degli aerei da parte dei Paesi che
intendano avvalersi di tale strumento, sulla falsificazione di documenti, sui
rimpatri congiunti e i pattugliamenti congiunti di frontiera.
L'Accordo prevede quindi la possibilità di costituire squadre miste per forme di
intervento comune nel territorio di uno degli Stati contraenti e la mutua assistenza
in occasione di manifestazioni di massa, catastrofi ed altre gravi calamità.

Quali sono le sostanze che si ricercano per identificare il sangue umano


Per la rilevazione di sangue si usano test chimici come il Luminol che grazie alla
capacità catalitica ossido-riduttiva dell’emoglobina ci fornisce una reazione
chemiluminescente. Il Luminol è utilizzato dalla polizia scientifica per determinare
e rilevare tracce di sangue, anche lavate o rimosse.
Si può ricorrere anche a test colorimetrici come il combur test.
Il Combur è un test presuntivo di tipo colorimetrico utilizzato in ambito forense
per rilevare la presenza di emoglobina in tracce sospette. Le strisce con il
reagente si colorano in presenza dell’attività perossidasica dell’emoglobina. La
reazione cromatica non è esclusiva dell’emoglobina e può dare, quindi, dei falsi
positivi come in presenza di perossidasi vegetale, metalli, ruggine ecc..
Il Combur test però non discrimina se il sangue è umano o animale.

Cosa è il CODIS
Il CODIS,Combined DNA Index System,è il software che supporta l’impianto del
database e permette l’organizzazione dei dati relativi al DNA nel sistema
informatico ed è stato fornito direttamente dall’FBI alla direzione centrale della
polizia criminale italiana.
Questo software ha bisogno di alta specificità e di un particolare funzionamento
per il corretto management di questo tipo di dati.
Il CODIS operante in Europa ha tre livelli di organizzazione funzionale:
- 1° livello, entro il quale i profili genetici sono materialmente elaborati e vengono
immessi nel sistema;
- 2° livello, entro il quale i profili genetici acquisiti in uno stesso Stato vengono
immessi in un maxi-file che li raggruppa;
- 3° livello in cui tutti i profili genetici provenienti dai file dei diversi stati sono
riuniti. Qui sono possibili i riscontri comparativi, i quali sono funzionali anche se il
campione registrato nel database e quello di riferimento che produce il match
provengono da Stati diversi.
Quali sono le sostanze che si ricercano per identificare la saliva
Le sostanze nella saliva vengono cercate tramite Amilasi-test: un test
colorimetrico utilizzato per identificare la presenza di tracce di saliva.
Il test utilizza una soluzione all’interno della quale è presente la molecola 2-cloro-
4-nitrofenolo, legata a maltotriosio, indicatore colorimetrico che reagisce con l’-
amilasi della saliva. La positività del test deve essere valutata in base alla velocità
e gradazione del viraggio del colore. Anche questo test, come il combur test e la
diagnosi specifica di sangue, è solitamente utilizzato in ambito clinico. Nei
laboratori di biologia forense viene utilizzato da molti anni, in quanto test
abbastanza affidabile.

Cosa è la banca dati del DNA

Ad oggi, in Italia, è prevista, dalla legge n° 85 del 2009, la creazione e


l’alimentazione di una banca dati del DNA per fini criminalistici le cui disposizioni
attuative sono in fase di approvazione.
La banca dati del DNA è uno strumento tecnologico all’avanguardia che rende
possibile un più efficace contrasto di taluni reati, oltre che uno strumento davvero
indispensabile per affrontare i casi delle cosiddette “persone scomparse”. Essa,
inoltre, non si presenta come “strumento a sé stante”; infatti è concepita in modo
da essere in sintonia con le banche dati degli altri paesi europei.
La banca dati provvede alla raccolta dei profili del DNA provenienti da: soggetti
dai quali sia consentito il prelievo; reperti biologici acquisiti nel corso di
procedimenti penali; persone scomparse o loro consanguinei, cadaveri e resti
cadaverici non identificati; raffronto dei profili del DNA a fini di identificazione.
La finalità è quella di facilitare l’identificazione degli autori dei delitti, delle persone
scomparse, nonché per le finalità di collaborazione internazionale di polizia.

Quali sono le attuali tecniche di analisi in uso in Genetica Forense


Le attuali tecniche di analisi in uso in Genetica Forense sono i Real Time PCR.
I sistemi di quantificazione in real-time PCR di uso forense solitamente consentono
la rilevazione del DNA
autosomico ed eterosomico (cromosoma Y) utilizzando come sistemi di marcature
e rilevazione sonde e/o
primers marcati in fluorescenza specifici delle regioni cromosomiche autosomiche
o del cromosoma Y. È
una tecnica in grado di misurare la concentrazione iniziale di una sequenza target
di DNA in un campione biologico

. Che cosa si intende per profilo misto


Un profilo misto si origina quando due o più soggetti contribuiscono, con propri
fluidi biologici, a produrre una traccia rilevata su un reperto.
Allo stesso modo dei profili a singolo contributore, i profili genetici misti possono
risentire di fenomeni degradativi e di fenomeni stocastici ma il grado di
complessità risulta più accentuato rispetto ai profili a singolo contributore perché i
contributi genetici al profilo misto possono essere interessati in maniera differente
da tali fenomeni.
Cosa si deve fare quando ci si trova di fronte ad un profilo misto
L’interpretazione del profilo genetico misto dovrà essere condotta seguendo le
raccomandazioni proposte dall’International Society of Forensic Genetics (ISFG):
• Profilo genetico misto con singolo contributore maggioritario: in una traccia
mista in cui siano presenti più di due alleli per molti loci è, a volte, possibile estrapolare un
contributore maggioritario,quando uno o due alleli di ciascun locus della traccia sono in rapporto di
altezza ≥ 3:11 rispetto agli altri
alleli dello stesso locus. In questi casi il profilo maggioritario così estrapolato potrà
essere considerato come un profilo a singolo contributore per il confronto con un
campione di riferimento e si potrà procedere al calcolo statistico;
• Profilo genetico misto in assenza di un contributore maggioritario e di
fenomeni stocastici: nel caso di profili misti senza un evidente contributore
maggioritario, è necessario procedere alla stima del numero dei contributori. Se
per tutti i loci di un profilo completo sono presenti non più di 4 alleli, si può
assumere che il numero dei contributori non correlati sia almeno due. Se il
numero dei contributori è maggiore di due (più di quattro alleli per più loci) è
opportuno considerare nel calcolo statistico diversi scenari relativamente al
numero dei contributori noti e non noti, possibilmente da concordare fra le
parti;
• Profilo genetico misto in assenza di un contributore maggioritario e in
presenza di fenomeni stocastici: pone difficoltà aggiuntive rispetto al profilo
misto in assenza di effetti stocastici. Fondamentale importanza assume il
consolidamento nella verifica della ripetibilità dei dati con repliche
di tipizzazione.

Come deve essere organizzato un laboratorio di genetica forense


Ogni laboratorio forense deve utilizzare procedure definite da norme, regole
tecniche o metodi ufficiali in vigore. Sicuramente il requisito più importante è la
prevenzione della contaminazione.
Un altro requisito importante è la necessità di documentare tutte le procedure pre
analitiche (raccolta dei campioni, modalità di ispezione dei reperti e loro
conservazione, ecc.), analitiche (metodi di estrazione, quantificazione, tipizzazione
ecc.), post analitiche (interpretazione dei dati).
Ogni laboratorio deve assicurare la tracciabilità e l’identificazione dei
reperti/campioni/tracce analizzate;. Tutti i file generati, i fogli di lavoro, i dati
grezzi, le fotografie, relativi ad un unico procedimento, devono essere conservati
secondo le modalità stabilite o condivise con l’autorità giudiziaria. Gli estratti di
DNA dovranno essere messi nella disponibilità dell’autorità giudiziaria. È
necessario tirare giù un verbale di accettazione che dichiari la provenienza dei
campioni/reperti e l’identità della persona che li consegna in laboratorio. È
compito del laboratorio mantenere integra la catena di custodia dei reperti .

Che cosa è la certificazione UNI EN ISO/IEC 17025


È una norma che esprime i "Requisiti generali per la competenza dei laboratori
di prova e di taratura". È la norma a cui devono fare riferimento i laboratori di
biologia forense per l’inserimento dei profili in banca dati. Norma che accredita
il grado di precisione e di accuratezza associati ad un risultato analitico.

Che cosa è l’ eteroplasmia


Si adopera in genetica forense perché si tratta di importi marcatori in caso di
parentela. In condizioni di normalità le molecole del DNA mitocondriale sono
omoplasmiche, cioè identiche. Nel caso in cui sia presente una mutazione
questa è spesso presente in eteroplasmia, cioè si trova solo in alcuni e non tutti
i cromosomi mitocondriali. Questo accade in quanto la omoplasmia è una
malattia. La malattia si manifesta solo quando il numero di cromosomi
mitocondri mutati raggiunge un determinato livello denominato: soglia critica di
carico mutazionale. Per tale motivo si dice che le malattie ad eredità
mitocondriale seguono un modello di trasmissione: pseudo-autosomico-
recessivo

A cosa serve il Luminol


Il Luminol è utilizzato dalla polizia scientifica per determinare e rilevare tracce
ematiche di natura “latente”, anche lavate o rimosse. Usa la proprietà chimica
della luminescenza, ed emana emette luce reagendo con l’acqua ossigenata . Il
ferro, presente nell'emoglobina del sangue, agisce da catalizzatore nella
luminescenza. Il colore del Luminol che reagisce è blu, dura circa 30 secondi e
ha bisogno del tutto di oscurità.Il Luminol rappresenta un test presuntivo che
serve al ritrovamento di tracce ematiche.
Infatti,Il Luminol consente di evidenziare tracce latenti ma bisogna tener
presente che la reazione che porta come risultato la chemiluminescenza non è
specifica, in quanto è catalizzatore e questo avviene se ci troviamo in
prossimità di ioni di ferro.
Ecco perché si dovrà necessariamente procedere con ulteriori test, cosiddetti
test confermativi, i quali saranno molto più specifici del Luminol ed indicheranno
chiaramente se la traccia in oggetto è sangue umano o meno.

Cosa si intende per “identificazione personale” in ambito forense


L’identificazione personale è l’operazione che si compie su viventi, cadaveri,
resti umani per attribuire l’identità ad una persona od ai suoi resti.
L’identificazione della persona nei cui confronti vengono svolte indagini
giudiziarie è prevista dall’art. 349 del Codice Penale. La legge 155/2005 ha
apportato modificazioni significative a questo articolo, dando facoltà alla polizia
giudiziaria di procedere al prelievo di capelli o saliva (per esami del DNA), o
con il consenso dell’interessato, previa quindi con l’autorizzazione del pubblico
ministero.
Affinché si possa procedere all’attribuzione di una identità ad un vivente, ad un
cadavere, a resti scheletrici, od a tracce biologiche, occorre disporre di elementi
di raffronto, rappresentati, caso per caso, da fotografie, descrizioni, radiografie,
schemi dentari, materiale biologico per tipizzazioni genetiche, ecc.,
appartenuti alla persona nei confronti della quale si indirizza l’identificazione.
Di fronte a resti scheletrici od a corpi degradati dalla putrefazione o dai traumi,
le indagini mirano in primis all’identificazione di caratteri generici come età,
razza, sesso, statura, costituzione somatica,ecc, al fine di costruire un profilo
che consenta di restringere il campo della ricerca delle persone mancanti.
Segue poi l’identificazione individuale tramite il riscontro di caratteri specifici di
attribuzione di identità.

Cosa è un gene e cosa è un allele


Il gene è uno specifico segmento di DNA che contiene l’informazione per una
particolare funzione o ad un fenotipo. Ogni gene è situato in una posizione
definita di un particolare cromosoma.
L’allele è una delle forme alternative di un gene. Corrisponde ad una variazione
in una sequenza di DNA in una specifica posizione cromosomica (locus).
Poiché ogni individuo ha due copie di ogni gene, una ereditata dal padre e
l'altra dalla madre, per ogni gene può avere due alleli uguali (omozigote) o
diversi (eterozigote). I maschi hanno una sola copia di alcuni geni
localizzati nei cromosomi sessuali

Cosa è un polimorfismo in ambito forense


Il polimorfismo descrive un cambiamento di sequenza nel gene che non ha
alcun effetto o funzione.
Lo scopo di un’analisi genetica volta all’identificazione personale è quella di
poter distinguere, con una significatività statistica, un individuo rispetto a un
altro.
La maggior parte delle nostre molecole di DNA (99,7%) non variano tra un
individuo e un altro e solo una piccola frazione del nostro genoma è variabile.
Questa “ridotta” variabilità del nostro patrimonio genetico rende ogni individuo
unico e ci dà la possibilità di utilizzare l’informazione contenuta nel DNA per
l’identificazione umana.
I polimorfismi genetici sono variazioni nella sequenza (o nella lunghezza) di una
regione del DNA presenti in una popolazione e di cui, la più rara, si presenta con una
frequenza ≥ 1%
Cosa è il luminol e come si utilizza
Il Luminol è una sostanza chimica in grado di rendere visibili tracce ematiche di
natura “latente”, ossia invisibili ad occhio nudo. Consiste in una miscela
chimica, altamente tossica, che va maneggiata con molta cura per assicurare
l’incolumità degli operatori.
Attualmente è utilizzato dai reparti di investigazione scientifica sulla scena del
crimine, lo si usa in maniera mirata e circoscritta. È molto importante adoperare
una giusta quantità e spruzzare questa direttamente sul luogo che si intende
sottoporre ad esame. Infatti, è fondamentale sapere che eccessi della quantità
di Luminol su una micro traccia biologica ne possono addirittura causare
l’alterazione e conseguentemente la perdita, per un principio di eccessiva
diluizione della traccia stessa.

Che cosa è un test presuntivo ed un test confermativo


TEST PRESUNTIVI (o generici), che sono in grado di definire la natura o
l’origine biologica della traccia, senza indicarne però la specie in maniera
univoca.
TEST DI CONFERMA (o di specie) stabiliscono la specie da cui deriva la
traccia quindi definisce la natura della traccia biologica in modo specifico,
cioè in grado di identificare la traccia solo se questa è di natura umana. Da
una traccia è possibile ricavare il profilo singolo di chi l’ha depositata;
oppure più di una persona potrebbe aver contribuito a quella traccia, dalla
quale si potrà estrapolare un profilo misto (è il caso di “misto biologico”).

Che cosa sono gli STR (Short Tandem Repeats)?


Gli STR sono delle sequenze di DNA chiamate marcatori composte da quattro
nucleotidi ripetuti in tandem. Ognuno di questi marcatori STR è composto da un
numero variabile di brevi ripetizioni di DNA, ciascuna con una lunghezza che va
da 2 a 5 basi di DNA. Il numero di ripetizioni per ogni STR è molto variabile da
individuo a individuo, quindi analizzando un numero sufficiente di marcatori è
possibile ottenere un profilo genetico pressoché unico.

Cosa sono i controlli positivi e negativi nella analisi del DNA


La reazione a catena in polimerasi indica una tecnica di biologia molecolare
che permette di amplificare gli acidi nucleici ossia replicare ripetutamente un
tratto definito di DNA del quale si conoscano le sequenze nucleotidiche inziali e
terminali. La scelta del bersaglio genetico da amplificare tramite PCR dipende
da ciò che si è interessati ad ottenere. Senza il controllo positivo e negativo non
si può essere sicuri del risultato di una PCR. Il controllo positivo è costituito da
un campione che contiene con certezza la sequenza bersaglio ossia
amplificata. Il controllo negativo invece manca della sequenza bersaglio ,
Esso serve per evidenziare eventuali contaminazioni che potrebbero riferirsi sia
all'estrazione del materiale genomico, sia al momento di preparazione della
PCR.

Quale è il gene maggiormente studiato in relazione al comportamento


aggressivo e violento?
Numerosi studi sono stati condotti sui fattori di rischio associati al
comportamento aggressivo nell’uomo. Quello che è emerso dai risultati di tali
studi è che il comportamento aggressivo ha sia componenti genetiche che
ambientali. Per quanto riguarda le componenti genetiche nell’uomo, la
maggior parte degli studi genetici ha indicato l’esistenza di associazioni tra
aggressività e varianti genetiche a carico di geni coinvolti nella
neurotrasmissione dopaminergica e serotoninergica, nella regolazione
ormonale e nello sviluppo neuronale.

Esistono due individui con DNA identico?


La possibilità che due persone abbiano lo stesso DNA esiste nella teoria,
tuttavia in realtà è praticamente impossibile che si verifichi questo evento,
vediamo perché .Il DNA è formato da tre elementi basilari: acido fosforico,
desossiribosio e basi azotate , proprio queste ultime, legate tra loro,
compongono due filamenti antiparalleli che vanno a formare una catena
costituita da circa tre miliardi di coppie di basi, uguali a due a due.
Considerando il numero totale delle coppie di elementi, la probabilità di avere
due DNA identici è di 1 su 46.000.000.000. Questa possibilità
aumenta leggermente tenendo presente che solo lo 0,1% di tutte le regioni del
DNA è diverso da un individuo all'altro, dunque la statistica sarà infine di 1
probabilità su 46.000.000, un numero praticamente pari a zero.
DNA molto simili sono quelli dei gemelli monozigoti, i quali presentano la stessa
sequenza.
genetica ma funziona in maniera diversa e varia a seconda dei fattori
epigenetici, ovvero geni che vengono attivati o disattivati nel corso della vita, in
base all'ambiente, alle abitudini e alle emozioni provate da ciascuno dei due
individui. Ne consegue che, anche nel caso dei gemelli, il DNA non è mai
praticamente identico.

Quali sono i dispositivi di protezione individuale in un laboratorio di


genetica forense
Nei laboratori di genetica forense la prima cosa che non deve mancare è il kit
anti contaminazione.
Per quanto riguarda l’esecuzione dell’attività di repertazione bisogna:
-Utilizzare DPI e materiale monouso e sanificare con la clorexidina.
- evitare il contatto tra oggetti da repertare.
- gli oggetti repertati per l’esame delle tracce biologiche vanno maneggiati il
meno possibile per non alterare o disperdere la traccia e limitare l’esposizione
agli agenti contaminanti.
- evitare contatti con superfici che potrebbero causare contaminazione o
compromettere il prossimo esame della traccia.
Per la protezione individuale usare guanti,tute,occhiali di protezione e taglio.

Cosa dicono gli studi riguardanti la predisposizione genetica alla


violenza
Diversi studi hanno individuato il gene della criminalità nel gene mutato “MAO-
A” situato nel cromosoma X.
Questo gene codifica per un enzima che è coinvolto nel metabolismo dei
neurotrasmettitori serotonina,noradrenalina e dopamina collegati al
comportamento e all’umore. La riduzione metabolica di essi aumenta la
probabilità di reati o violenze.
Ad esempio i bambini maltrattati,ma che non hanno la variazione del gene,non
sviluppano comportamenti violenti da adulti. Invece i bambini con la mutazione
del gene MAO-A,da adulti,hanno maggiore possibilità di sviluppare
comportamenti aggressivi.
I tratti che più distinguono queste persone sono il basso QI,alti livelli di
testosterone.criminalità di strada,abbandono degli studi.
Essendo questo gene situato sul cromosoma X,le donne ne hanno due copie
mentre i maschi una sola,quindi visto la sola copia singola nei maschi non c è
un gene secondario per poter fare contrappeso.Per questo motivo il gene MAO-
A è concentrato più sui maschi.

Quali sono le principali fonti di contaminazione dei campioni biologici

Principali fonti di contaminazione sono in primis contatti con altri campioni


biologici come nel caso di profilo biologico misto. Ci sono anche sporadiche
alterazioni di DNA che vengono chiamate appunto contaminazione.Un altra
fonte di contaminazione deriva anche dal mondo in cui viene raccolto il
campione , dal mancato utilizzo dei dispositivi di protezione.

Come si procede quando si hanno i profili di padre e figlio in una


determinazione di paternità
Si utilizza il profilo Y negli accertamenti di consanguineità. Esso serve per
determinare la relazione di parentela tra soggetti di sesso maschile attraverso
la linea paterna. Questa analisi è utile per stabilire se soggetti di sesso
maschile appartengono alla stessa linea paterna ; determinare la parentela del
lato maschile di una famiglia; ricostruire la relazione parentale collegate al
padre; distinguere il campione biologico maschile tra un insieme di campioni, in
caso di aggressione sessuale.L’Aplotipo del cromosoma Y (Y- STR) conosciuto
anche come "test della discendenza paterna" è in grado infatti di confermare il
rapporto con i parenti persi da tempo e gli antenati paterni; è possibile valutare
indirettamente, se un figlio è legato ai fratelli del presunto padre o di altri parenti
maschi che condividono una comune linea paterna.

Identikit biologico, è possibile ottenere informazioni sull’aspetto


fisico del proprietario di una traccia di DNA

Ricostruire le caratteristiche fisiche dai dati genetici è un'operazione


scientificamente nota come fenotipizzazione del DNA.
La fenotipizzazione del DNA a scopi forensi è una tecnica ancora relativamente
nuova e controversa che ha lo scopo di ricostruire il viso di un donatore
sconosciuto, che può essere un criminale o una persona scomparsa o
deceduta, a partire dalla materia biologica ritrovata sulla scena del crimine.
L'identificazione attraverso fenotipizzazione del DNA avvenire attraverso la
ricostruzione del colore degli occhi, dei capelli, e della pelle, dalla statura, dalla
struttura dei capelli ed eventuale calvizie.

Quali sono le strategie da seguire in caso di disastri di massa


Quando il riconoscimento dei corpi è praticamente impossibile dal solo esame
degli effetti personali o da altre caratteristiche somatiche, diviene indispensabile
possedere un metodo investigativo basato sul DNA per l’identificazione di resti
umani.
L’identificazione può essere effettuata mediante il confronto dell’assetto
genotipico dei tessuti biologici rinvenuti con quello dei parenti in linea diretta
della vittima.
In caso di identificazione delle vittime dei disastri di massa (DVI) possono
insorgere alcune problematiche legate:
• alla frammentazione e dispersione dei reperti: in questo caso è necessario
uno step di “riassociazione” basato sui profili genetici dei singoli reperti.
• alla presenza di DNA fortemente degradato a causa di incendi o avverse
condizioni ambientali.

Cosa si intende per DVI


Con l’acronimo DVI (Disaster Victim Identification) si intende l’identificazione
delle vittime dei disastri di massa, dovuti all’azione dell’uomo o provocati da
calamità naturali.
Nei disastri di massa la necessità di ottenere profili genetici è di rilevanza
fondamentale per l’identificazione delle salme.
Infatti, molto spesso, in questi casi, l’identificazione tradizionale basata su
caratteristiche antropologiche e fisiche delle vittime è totalmente inconclusiva
perché spesso i resti sono decomposti, frammentati e mischiati.

Quale è la storia della genetica forense


La genetica forense è una delle molteplici discipline delle scienze forensi e può
essere definita come lo studio della variabilità genetica finalizzato alla
risoluzione di controversie legali in ambito sia civile che penale.
L’importanza della genetica come strumento d’indagine legale si è
notevolmente accresciuta negli ultimi anni, grazie ai progressi sulla conoscenza
dei marcatori genetici polimorfici ed all’evoluzione di strumenti sempre più
sofisticati per analizzarli.
La genetica come strumento d’indagine in ambito forense e investigativo
permetti di:
- poter identificare persone che abbiano commesso crimini
- risolvere casi di paternità incerta
- trovare la popolazione di origine di un DNA
- ottenere informazioni fenotipiche su un soggetto
- identificare cadaveri
- investigazioni su persone scomparse

Chi era Edmond Locard

Edmond Locard 1877 – 1966 è stato un criminologo francese. È il fondatore del


primo laboratorio di medicina legale a Lione nel 1910 ed anche il padre della
scienza forense di competenza dalla polizia francese, l'attuale Interpol. Famoso
è il principio di Locard, il quale prevede che se una persona viene in contatto
con un oggetto o con un'altra persona vi è uno scambio: lascerà qualcosa e
porterà su di sé qualcosa di quel contatto.

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