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ELEMENTI DEL PROTOPLASMA

- Elementi plastici primari 97%


- Ossigeno
- Carbonio
- Idrogeno
- Azoto
- Sostanze
- Inorganiche
- H2O 65%
- Combinata
- Quantità minima di acqua che circonda le macromolecole per svolgere le funzioni fondamentali
- Libera
- Per il trasferimento, termoregolazione e osmosi
- Oligoelementi
- Ferro
- Magnesio
- Cobalto
- Sali inorganici
- Calcio
- Importante per la contrazione muscolare, trasporto lungo l'assone, coagulazione del sangue e
processi di esocitosi
- Magnesio
- Trasporto delle molecole
- Solfato (SO4- )
- Corretta formazione di molecole di collagene
- Bicarbonato (HCO3 )
- Trasporto della CO2
- Organiche
- Proteine
- Lipidi
- Glucidi
- Acidi nucleici

MACROMOLECOLE
- Legami
- Si legano tra loro attraverso vari legami
- Forti
- Legame covalente
- Apolare
- Polare
- Legame fosfodiesterico
- Deboli
- Legame tra molecole idrofobiche
- Forze di Van Der Waals
- Legame ionico

- Proteine
- Formate da tanti amminoacidi
- Un carbonio legato a 4 gruppi
- Gruppo Idrogeno
- Gruppo Amminico
- Gruppo Carbossilico
- Catena laterale R
- Tra due amminoacidi si forma il legame peptidico (covalente) e si libera una molecola d'acqua
- Gli amminoacidi possono essere classificati
- In base al tipo del gruppo R
- Apolari
- Catena laterale R priva di carica
- Polare
- Catena laterale R carica positivamente o negativamente
- In base alla loro struttura
- Proteine semplici
- Una sola catena
- Proteine coniugate
- Alla sequenza amminoacidica si aggiunge una molecola di altra natura
- Gruppo prostetico
- Ione metallico
- Vitamina
- Catene glucidiche
- Insieme di gruppi aromatici (anelli porfirinici)
- In base alla tipologia
- Proteine globulari
- Si trovano nel citoplasma
- Hanno funzione enzimatica o di trasporto delle sostanze
- Proteine fibrose
- Dette proteine di struttura perché filamentose
- Hanno una forma allungata
- Conferiscono resistenza alla cellula

- Struttura delle proteine


- Struttura primaria
- Sequenza amminoacidica che condiziona la configurazione spaziale della proteina che viene assunta nella
sequenza secondaria
- Ha una parte N-terminale libera e una Carbossi-terminale libera

- Struttura secondaria
- Organizzazione tridimensionale assunta dalla catena polipeptidica
- Due tipi di struttura secondaria
- α-elica, struttura a spirale
- Maggiormente presente nelle proteine globulari
- β-foglietto, struttura a ventaglio
- Maggiormente presente nelle proteine fibrose
- Si crea grazie all'insorgenza di legami idrogeno tra gli amminoacidi
- Tra atomi coinvolti nel legame peptidico
- Tra un atomo del legame peptidico e un radicale libero
- Tra due radicali liberi

- Struttura terziaria
- Ulteriore grado di organizzazione spaziale
- Si forma con l'instaurazione di legami deboli
- Legami idrogeno
- Interazione idrofobiche, tra catene apolari
- Ponti disolfuro, tra due residui di cisteina
- Alcune proteine sono in sotto forma di monomero

- Struttura quaternaria
- Associazione di più catene polipeptidiche
- Combinazione di più strutture terziarie che si associano tra di loro
- Folding proteico
- Acquisizione della conformazione tridimensionali della proteina
- Procedimento avviene gradualmente ed è mediato da varie molecole
- Le proteine non possono essere lasciate in stato di sequenza amminoacidica
- Potrebbero creare aggregati dovuti alle interazioni idrofobiche
- Residui idrofobici
- Vengono principalmente sintetizzate nelle cisterne del RER
- Vi sono alcune proteine che facilitano il ripiegamento
- Transloconi
- Complessi proteici coinvolti nella translocazione attraverso la membrana
idrofobica del RER dei polipeptidi (come stringhe di amminoacidi)
- Chaperonine
- Sostengono la sequenza amminoacidica e aiutano il ripiegamento della
catena stessa
- Avviene sia nel RER che a livello citoplasmatico
- Glucidi
- I carboidrati sono la principale fonte di riserva energetica all'interno della cellula
- Si dividono in
- Monosaccaridi
- Formati da un unico monomero
- Hanno dai 3 ai 7 atomi di carbonio
- Pentosi
- Ribosio e desossiribosio
- Esosi
- Glucosio, fruttosio e galattosio
- Oligosaccaridi
- Solubili in acqua
- Formati da 2 a 10 monosaccaridi uniti tramite legame covalente
- Disaccaridi sono formati da due monomeri
- Saccarosio, lattosio e maltosio
- Polisaccaridi
- Formati da numerose unità di monosaccaridi
- Classificati in
- Omopolimeri se formati dalla stessa molecola glucidica
- Glicogeno, amido e cellulosa
- Eteropolimeri se formati da monomeri diversi
- Glicosaminoglicano (GAG)

- Possono legarsi in maniera specifica alle proteine e formano


- Glicoproteine
- Più proteine che glucidi
- Aumentano
- La specificità della proteina
- L'eterogeneità (diversità) delle proteine nella cellula
- La sintesi avviene in due fasi
- Nel lume del RER
- Vengono legate le prime sequenze oligosaccaridiche alla proteina
mediante un legame N-glicosidico
- Nelle cisterne del Golgi
- Vengono legati gli zuccheri attraverso un legame O-glicosidico ai residui di
serina o treonina
- Possono spesso formare la struttura dell'antigene
- Ha la parte zuccherinica rivolta verso l'esterno
- Sono responsabili degli antigeni di istocompatibilità
- Riconoscimento della cellula come self o non self

- Proteoglicani
- Più glucidi che proteine
- Zuccheri composti da tanti glicosamminoglicani
- Determinano idratazione della membrana cellulare
- Lipidi
- Si dividono in
- Semplici
- Completamente apolari
- Possono essere
- Esteri del colesterolo
- Esteri del glicerolo
- Monogliceridi, esterificato con una catena
- Digliceridi, esterificato con due catene
- Trigliceridi, esterificato con tre catene
- La coda idrocarburica può essere
- Satura
- Coda costituita da atomi di carbonio legati tra di loro solo da legami singoli
- Possiede catene lineari, rigide e formano molte interazioni idrofobiche
- In una membrana essa diventa compatta, meno fluida
- Insatura
- Coda costituita da atomi di carbonio legati con almeno un legame doppio
- Se possiede più legami essa diventa polinsatura
- Si forma un angolo che ostacola le interazioni idrofobiche
- In una membrana diventa meno compatta, più fluida
- Complessi
- Fondamentali per la formazione delle membrane
- Sono molecole anfipatiche
- Appartengono
- Fosfolipidi
- Hanno una natura anfipatica e si dispongono in un doppio strato
- Dentro la membrana cellulare possono oscillare, ruotare o compiere movimenti flip-flop
- Nella membrana sono di due tipi
- Sfingolipidi
- Formati dalla sfingosina a cui si lega un acido grasso, un
gruppo fosfato ed uno X
- Glicerofosfolipidi
- La testa polare è formaa da glicerolo, un gruppo fosfato e un
gruppo X
- Glicolipidi
- Hanno la funzione di legarsi con componenti specifici della matrice extracellulare e di
impedire l'azione di enzii degradativi
- Steroidi
- Piccolo lipide anfipatico
- Testa polare formata da un gruppo ossidrilico
- Parte idrofoba formata da 4 anelli aromatici
- Presente nelle membrane di cellule eucariote
- Irrigidisce la membrana
- Acidi nucleici
- Sono depositari dell'informazione genetica e dirigono la sintesi proteica
- Sono composti da nucleotidi legati tramite legame fosfodiesterico
- Solitamente sono basofili e quindi visibili con l'ematossilina
- I nucleotidi sono formati da
- Uno zucchero pentoso
- Ribosio o desossiribosio
- Una base azotata
- Adenina, citosina, guanina, timina o uracile
- Un gruppo fosfato
- Conferisce cariche negative all'acido
- DNA
- È costituito da due filamenti
- Le basi azotate sono legate tramite legami a idrogeno
- È a forma di elica
- RNA
- È a singolo filamento
- Può avere zone che si attorcigliano ad elica
- Contiee uracile al posto della timina
- Si divide in
- mRNA, serve per la produzione di proteine
- rRNA, si forma nel nucleolo, fiene trasportato nel citoplasma e si associa a proteine per formare il ribosoma
- tRNA, ha la funzione di associarsi agli amminoacidi per formare proteine a livello dei ribosomi
- Ha una struttura secondaria a forma di trifoglio

LA CELLULA EUCARIOTE
- È una cellula altamente organizzata caratterizzata dalla compartimentazione delle reazioni
- È composta , citoplasma, citoscheletro, inclusioni e organelli
- Membrana plasmatica
- Involucro che delimita la cellula separandola dall'ambiente esterno
- Composta da un doppio strato di fosfolipidi intervallati da proteine globulari
- Ribosomi
- Organuli costituiti da rRNA e proteine
- Hanno la funzione di sintesi proteica
- Vengono divisi in citoplasmatici e nel RER
- Reticolo endoplasmatico
- Liscio
- Adibito alla sintesi dei lipidi
- Rugoso
- Sintetizza le proteine che vengono rilasciate all'esterno della cellula, proteine di membrana o dei lisosomi
- Lisosomi
- Contengono enzimi idrolitici per la degradazione e digestione cellulare
- Apparato di Golgi
- Formato da una serie di cisterne circondate da una membrana
- Ha la funzione di glicosilare le proteine che costituiscono i lisosomi
- Ha anche una funzione di secrezione
- Mitocondri
- Hanno due membrane
- Quella esterna è liscia
- Quella interna è formata da creste
- La funzione principale è di produrre ATP
- Servono anche come accumulo di calcioe magnesio
- Partecipano alla sintesi di ormoni steeoidei insieme al REL
- Citoscheletro
- Una rete di filamenti proteici che ha funzione di sostegno
- Contribuisce a
- Divisione cellulare
- Movimento su substrato
- Cambiare forma attraverso polimerizzazione e depolimerizzazione delle proteine citoscheletriche
- Movimento controllato degli organuli
- Formato da
- Microfilamenti
- Microtubuli
- Filamenti intermedi

MEMBRANA PLASMATICA
- Circonda la cellula ed è visibile al microscopio elettronico
- Separa la cellula dall'ambiente esterno
- Le sue funzioni sono
- Delimitare e mantenere la forma della cellula
- Controllare l'ingresso e l'uscita delle sostanze
- Permeabilità selettiva
- È necessaria per mantenere un equilibrio fisiologico costante e dinamico
- Mantenimento omeostasi
- Mediare l'interazione cellula-cellula e anche ambiente extracellulare-cellula
- Riconosce in maniera specifica gli ormoni, antigeni o cellule estranee
- Trasduzione del segnale
- Segue il modello trilaminare a mosaico fluido
- Trilaminare perché composto da due lamine scure intervallate da una chiara
- Sono elettrondense perché l'osmio si lega alle code dei fosfolipidi
- Mosaico fluido perché le proteine e i fosfolipidi si muovono con movimenti traslazionali, di rotazione o flip-flop
- Caratteristiche
- Ha una struttura dinamica
- Esocita ed endocita delle sostanze tramite il rinnovo di proteine e lipidi
- È discontinua per la presenza di proteine transmembrana
- Intrinseche
- Hanno una porzione idrofobica che attraversa la membrana e due idrofile
- Passano da un lato all'altro della membrana
- Si dividono in
- Monopasso
- Passano una sola volta
- Multipasso
- Passano più volte
- Servono al trasporto degli ioni, diventando proteine canale
- Estrinseche
- Non hanno una porzione idrofobica
- Si associano a proteine transmembrana o a fosfolipidi
- Solo da un lato della membrana
- Se raccolte all'esterno sono legate al glicosilfosfatidilinositolo
- Se legate a fosfolipidi formano le lipoproteine
- Hanno caratteristiche che determinano la funzione nell'organismo
- Mitocondri hanno un elevato quantitativo di proteine nella membrana
- Contengono la pompa ATP sintasi e gli enzimi della catena di trasporto degli elettroni
- Cellule gliali hanno un elevato quantitativo di lipidi nella membrana
- Hanno la funzione di formare la mielina e di isolante
- Eritrociti hanno un elevato quantitativo di glucidi nella membrana
- Caratterizza i vari gruppi sanguigni
- Caratteristica asimmetrica
- Esterno
- Prevalgono glicerofosfolipidi, sfingomieline, fosfatidilcolina…
- Interno
- Prevalgono fosfatidilserina, fosfatidilinositolo e fosfatidiletanolammina
- La fosfatidilserina
- È carica negativamente, contribuisce al mantenimento delle cariche negative al di sotto della
membrana e nel citoplasma
- Quando va in apoptosi, viene esposta, riconosciuta e fagocitata
- Fosfatidiletanolammina
- Ha un gruppo idrofilo minore e quindi rimane all'interno aiutando la curvatura
- Fosfatidilinositolo
- Carico negativamente
- Coinvolto in molti meccanismi di trasduzione del segnale

- Composizione della membrana


- Lipidi
- Fosfolipidi divisi in
- Glicerofosfolipidi
- Formati da una molecola di glicerolo a cui sono associate due code di acidi grassi che possono
essere tutte e due sature o solo una
- È legato un gruppo fosfato carico negativamente
- È legato un gruppo X
- Serina, colina, inositolo o etanolammina
- Non sono distribuiti in maniera omogenea nei due foglietti
- In quello interno è maggiormente presente la fosfatidiletanolammina perché ha
dimensioni ridotte
- La presenza di acidi grassi insaturi definisce la fluidità della membrana
- Sfingolipidi
- Hanno una composizione più complessa
- Partono dalla sfingosina cui si lega un acido grasso formando un ceramide alla quale si
legano un gruppo fosfato e un colina formando la sfingomielina
- È abbondante nella membrana plasmatica delle cellule gliali che formano mielina
- Glicolipidi
- Sono dei fosfolipidi in cui è maggiormente presente la componente glucidica
- La sfingosina rappresenta la struttura portante
- Ceramide + catena saccaridica
- Presente maggiormente sulla membrana degli eritrociti
- Dona cariche negative ed evita che si attacchino tra di loro
- Colesterolo
- Piccolo lipide presente solo nelle cellule animali
- Modifica la fluidità della membrana
- Se è troppo si irrigidisce
- Se è poco diventa fluida
- È uno steroide con un gruppo ossidrilico e 4 anelli aromatici di RNA

- Rafts lipidici
- Regioni ricche di sfingolipidi e colesterolo
- Mediano meccanismi di endocitosi
- Sono responsabili del riconoscimento mediato da recettore

- Proteine
- Funzione proteine di membrana
- Strutturale
- Presentano un dominio intracitoplasmatico che si lega al citoscheletro all'interno e aggancia la cellula
al collagene
- Enzimatica
- Legandosi al substrato, la trasforma in un'altra cosa
- Di trasporto
- Trasportano in maniera specifica delle sostanze attraverso la membrana plasmatica
- Tipi di membrana
- Estrinseche
- Esterne
- Al doppio strato legano ancore lipidiche come il fosfatifilinositolo
- Vengono prodotte dal RER
- Nel lume del RER c'è una proteina in grado di tagliare un peptide
carbossiterminale
- Associa il restante ad un glicosilfosfatidilinositolo
- Si crea una vescicola con la proteina e viene esposta
- Interne
- Vengono sintetizzate nei ribosomi liberi del citoplasma e si legano a code idrocarburiche
- Intrinseche
- Se passano più volte sono proteine canale e fanno passare la sostanza
- Le proteine a β-foglietto possono creare un poro o un canale centrale
- Carboidrati
- Possono essere associati a lipidi o proteine
- Si presentano esposti solo sulla parte esterna della membrana
- Mediano il riconoscimento per ormoni proteici, fattori di crescita
- Glicocalice
- Ricopre tutte le cellule
- È una coltre esterna morbide e sottile
- Funzioni
- Protezione di tipo meccanico e chimico
- Filtro molecolare
- Alcune molecole possono legarsi in modo specifico o esservi trattenute
- Fornisce una carica superficiale negativa
- Media l'adesione delle cellule al substrato in maniera specifica
- Media la proliferazione cellulare
- Possono essere stimolate dalla quantità di zuccheri presente nella coltre esterna
- Trasporti attraverso la membrana plasmatica
- Può avvenire passivamente, senza richiesta di energia
- Diffusione semplice
- La molecola attraversa il doppio strato fosfolipidico da una maggiore concentrazione a una minore concentrazione
fino a diventare isotonica
- Dipende dal gradiente di concentrazione
- Permette il passaggio a
- Piccole molecole idrofobiche
- Piccole molecole polari senza carica

- Diffusione facilitata
- Può avvenire attraverso proteine vettrici (trasportatori di membrana)
- Proteine transmembrana specifiche che legano il soluto da importare
- Consente il trasporto di molecole idrofiliche di grandi dimensioni
- Può avvenire attraverso canali idrofili (proteine canale)
- Proteine transmembrana che formano canali idrofili per gli ioni
- Consente il trasporto di molecole cariche di piccole dimensioni
- I canali possiedono più subunità che formano un poro per lo ione
- Tipici canali idrofili sono le acquaporine
- Ci sono diversi tipi di canale
- Canali a controllo di ligando
- Si aprono e si chiudono in base a legame con molecole
- Il ligando può essere presente sia nell'ambiente extracellulare che
intracellulare
- Canali a controllo di voltaggio
- Si aprono e si chiudono in conseguenza alla variazione di un potenziale di
membrana
- Canali a controllo meccanico
- Si aprono e si chiudono in conseguenza a stimoli meccanici
- Acustico, visivo o chimico

- Può avvenire attivamente, con energia ma agendo contro gradiente o potenziale elettrochimico
- Affidato a proteine carrier, dette permeasi a pori oscillanti
- Pompa Na+-K-
- Segue un antiporto, contro gradiente
- Fuoriuscita di 3 ioni Na+ e fa entrare 2 ioni K-
- Il potenziale di membrana equivale a -75mV
- Pompa Ca2+
- Pompa protonica
- Differenti meccanismi di trasporto attivo
- Primario
- La liberazione dell'energia necessaria è operata dallo stesso complesso che attua il lavoro
- Secondario
- Il soluto viene trasportato contro gradiente sfruttando il gradiente elettrochimico
- Sfrutta il gradiente di concentrazione precostituito
- È un sistema di cotrasporto
- Simporto
- Se l'introduzione delle sostanze avviene verso lo stesso verso
- Antiporto
- Se l'introduzione di sostanze avviene in senso opposto
contemporaneamente
- Il potenziale di membrana
- È il potenziale elettrico in cui i flussi di entrata e di uscita si equivalgono
- Dovuto a maggior presenza di ioni negativi e a proteine che, disciolte, assumono cariche
negative
- Accumulo di cariche negative nel citoplasma

- Comunicazione cellulare
- Le cellule comunicano tra loro e ciò provoca un differenziamento
- Può attivare la proliferazione, la divisione cellulare o coordinare le attività nei tessuti
- Svolta da molecole specifiche
- Molecola segnale si chiama ligando
- La cellula bersaglio possiede un recettore specifico che lega il ligando
- L'interazione avviene per contatto diretto o a distanza
- Le interazione sono altamente specifiche
- Vi sono varie tipologie di emissioni
- Segnalazione di tipo autocrino
- La cellula si autostimola
- Produce una sostanza che si accumula all'interno di vescicole, si fonde con la membrana extracellulare e la rilascia
nell'ambiente extracellulare
- La cellula ha lei stessa il recettore specifico sulla membrana
- Un esempio è la cellula tumorale con il fattore di crescita

- Segnalazione di tipo paracrino


- Una cellula produce una molecola ma non ha il recettore specifico
- Lo manda nell'ambiente nelle vicinanze c'è una cellula bersaglio con il recettore specifico che poi,
legandosi, attiva la risposta
- Un esempio sono alcuni ormoni secreti
- Segnalazione di tipo endocrino
- Cellule di un determinato tessuto producono l'ormone, lo mandano nei liquidi interstiziali, poi nei vasi sanguigni ed
entra nel circolo sanguigno
- Esce e colpisce altri organo bersaglio
- Esempio è la secrezione di una ghiandola endocrina
- I ligandi
- Possono essere di diversa natura,
- Molecole proteiche
- Recettore è una proteina transmembrana
- Ha un dominio extracitolpasmatico
- Con l'interazione il dominio interno si modifica, partono una serie di messaggi e si attiva
la risposta
- Molecole lipidiche
- Si diffondono dentro la membrana
- Il recettore è intero alla membrana e nel citoplasma
- Può attraversare la membrana nucleare, si lega a zone del DNA e influisce
sull'espressione genica
- A volte sono dei fattori di trascrizione ↑
- A volte si diffonde da sola e si lega a sequenze nucleotidiche
- Recettori per ligandi di natura proteica
- Proteine canali
- Ligando si lega al dominio extracitoplasmatico
- Le proteine G
- Sono formate da tre subunità
- Mediano tantissime risposte cellulari
- Il ligando si lega ad un recettore (proteina multipasso)
- Si lega alla proteina G che si lega ad un'altro recettore
- Normalmente è un enzima che si attiva
- Meccanismi più numerosi perché facilmente modulabili
- In modo sequenziale avviene la trasduzione del segnale
- Sanno trasformare il GDP in GTP (Guanosintrifosfato)

- Contatto cellulare
- Contatto diretto
- Possono comunicare anche in modo diretto
- Processo diretto e altamente selettivo
- Avviene in maniera stabile o transitoria
- Adesione cellulare cellula-cellula o cellula-matrice
- Mediato dalle proteine CAM (molecole ad adesione cellulare)
- All'interno della membrana plasmatica
- L'adesione può essere
- Labile
- Normalmente mediata da proteine che necessitano calcio o magnesio
- Stabile
- Mediata quindi da
- Immunoglobuline
- Legame omofilico e stabile
- Selectine
- Legame eterofilico e labile
- Cadernine
- Legame labile
- Integrine
- Legame eterofilico e labile
- Per interazioni cellule-matrice
- Contatto/Adesione focale
- Le cellule aderiscono alla membrana cellulare grazie ai contatti focali
- Focali perché coinvolgono piccole porzioni di membrana plasmatica
- Formati da tre tipi di proteine
- Integrine di membrana
- Filamenti citoscheletrici
- Una serie di proteine che fanno da ponte
- 50 proteine diverse in 3 gruppi per la localizzazione
- Proteine citoplasmatiche
- Proteine di transmembrana
- Proteine extracellulari

- Trasporti di membrana
- La membrana si modifica e le macromolecole entrano ricoperte da membrana
- Meccanismi di endocitosi ed esocitosi devono restare bilanciati
- Vengono trasportate macromolecole

- Esocitosi
- Vengono riversati materiali elaborati dal citoplasma attraverso una vescicola con doppia membrana
- L'adesione avviene in punti specifici
- Avviene in maniera massiccia nelle cellule ghiandolari
- Per far avvenire la secrezione devono esserci segnali specifici
- Si avvicinano alla membrana legandosi a microtubuli citoscheletrici
- L'idrolisi dei filamenti di actina della membrana avviene grazie all'attivazione di proteine Actin severing
proteins
- Il riconoscimento per fondersi è un processo specifico
- Mediato da proteine Rab, si legano ai recettori
- Riconoscimento tra proteine V-snare e T-snare
- Caratteristiche de processo di secrezione
- Vettorialità, uno spostamento direzionato
- Interazione delle membrane non casuale e individualità strutturale
- Riciclaggio membrane, l'interazione viene conservata
- Ancoraggio in punti specifici della membrana
- Zone altamente dinamiche
- Secrezione deve soddisfare distinte necessità fisiologiche
- Secrezione costitutiva
- Processo continuo e lento
- Secrezione regolata
- Accumulo del secreto nel citoplasma
- Può essere indotto attraverso segnali
- Endocitosi
- Inverso all'esocitosi
- Membrana si introflette tramite modificazioni conformazionali
- Il materiale finisce
- In endosomi precoci
- In endosomi tardivi
- In lisosomi
- Avviene in modo continuo tranne per la fagocitosi
- Avviene in tre fasi
- Introflessione
- Invaginazione di ampi spazi della membrana nel citoplasma
- Coalescenza
- Avvicinamento e fusione dei due lembi
- Formazione di una vescicola con il materiale extracellulare
- Separazione
- Formazione di una vescicola che si dirigerà verso il citoplasma

- Tre tipologie di endocitosi in base a dimensioni e materiale contenuto


- Fagocitosi
- Avviene principalmente in cellule deputate alla difesa dell'organismo
- Macrofagi e granulociti neutrofili
- La membrana subisce delle modificazioni e attraverso pliche, la particella viene avvolta
- Per i batteri le i ligandi devono essere in tutta la superficie di esso
- Possono essere introdotti microrganismi come i batteri, cellule apoptotiche o detriti cellulari
- Coinvolge ampie zone della membrana
- Dopo essere stato avvolto, nel citoplasma si fonde con lisosomi
- Da fagosoma a fagolisosoma
- Il contenuto viene defradato
- Può riconoscere come ligandi o antigeni
- Frammento cristallizzate degli anticorpi
- Opsonizza la superficie dei batteri
- Proteine del complemento
- Ricopre i batteri
- Formano pori e lo degradano
- Mannosio
- Zucchero esposto dai globuli rossi
- Carichi negativamente
- Con invecchiamento viene esposto
- Fosfatidilserina
- Risiede nella membrana interna
- Processo dell'apoptosi

- Pinocitosi
- Coinvolge zone meno estese
- Vengono introdotti fluidi e molecole in essi disciolte
- È un processo non specifico
- Si distinguono
- Macro-pinocitosi
- Micro-pinocitosi
- Quando le vescicole entrano nel citoplasma
- Si fondono nell'endosoma precoce
- Diventa tardivo e il pH di abbassa
- Con maturazione diventa lisosoma
- Integra acqua, sali, soliti e parti di membrana plasmatica

- Endocitosi mediata da recettori


- Endocitosi altamente selettiva
- Sulla membrana vi sono recettori che legano in maniera specifica
- Vengono coinvolte le proteine della famiglia delle clatrine
- Si legano in maniera specfica alla porzione infradito plasmatica del recettore
- Deve avvenire il clustering/avvicinamento dei recettori
- I recettori si devono concentrare in una zona di essa
- La membrana è fluida
- Le proteine possono muoversi
- Riconosciuta dalle clatrine, formano una struttura
- A legarsi sono le adaptine e la clatrina si lega a queste legate ai recettori
- Esistono diverse tipologie
- La membrana si introflette
- Vescicole ammantate si legano ai filamenti sottili di actina
- La clatrina
- È costituita da
- Tre catene pesanti
- Tre catene leggere
- I trisceli formano maglie esagonali che formano una maglia
- Vengono coinvolte altre proteine
- Dinamina
- La fa addentrare nel ciroplasma
- Adaptina
- Vengono poi disciolte e disassemblate
- La vescicola diventa nuda
- Raggiunge i punti grazie ai recettori
- Vengono coinvolte le proteine Rab
- La vescicola
- Si fonde con la membrana dell'endosoma precoce
- Il contenuto vi viene rilasciato
- Ha un PH più acido del citoplasma
- Distacco del ligando dal recettore
- Degratato o riciclato
- Il ligando passa da precoci a tardivi
- Infine ai lisosomi
- Esempi di endocitosi mediata da recettori
- Recettore riciclato e ligando degadrato
- Endocitosi di metaboliti LDL
- Nel fegato il colesterolo viene immagazzinato in metaboliti
- Chiamati LDL
- I recettori vengono riciclati e riportati in membrana
- Endosoma precoce diventa tardivo e poi costituirà il lisosoma

- Recettore e ligando riciclati


- Assorbimento del ferro
- Ligando è una proteina
- Transferrina
- Il ferro entra nel citoplasma e si lega alla ferritina
- La transferrina rimane attaccata al recettore
- Viene riportata alla membrana

- Recettore e ligando degradati


- Fattori di crescita
- Stimola la divisione cellulare nell'epidermide
- Dopo aver riconosciuto e legato il recettore
- Lo legano, si forma una vescicola clatrinata
- Si rimuove il canestro e si fonde con gli endosomi precoci
- Passano a tardivi e unendosi a vescicole del Golgi si trasformano in
lisosomi
- Il recettore e ligando vengono dregradati

- Recettore e ligando vengono liberati altrove


- Cellule intestinali ddi neonati
- Il ligando e il recettore non vengono modificati
- Il neonato si nutre di latte materno contenente anticorpi IgA
- Si legano ai recettori, vengono internalizzati in endosomi precoci, non avviene però il
distacco del ligando
- Vescicole passano per il citoplasma e si fondono alla membrana nella
superficie basolaterale
- Ph neutro li fa dissociare, poi rientrano in circolo
- Meccanismo di trans-citosi
- Avviene nelle cellule epiteliali dei vasi sanguigni

RETICOLO ENDOPLASMATICO
- Rete tridimensionale di cavità delimitate da una membrana intercomunicante ancorata al citoscheletro
- Si credeva fosse in profondità nella cellula
- Si distaccano vescicole che permettono trasporto di sostanze sintetizzate nel lume verso altri organelli
- Destinate alla membrana, Golgi o rimangono in quiescenza fino all'arrivo di un segnale
- Reticolo endoplasmatico rugoso
- Le cisterne sono a contatto con la membrana nucleare
- Sintetizza le lroteine
- Più sviluppato nelle ghiandole e in plasmacellule
- Forma a sacchi appiatiti e ha adesi i ribosomi
- Ribosomi
- Sintetizzano le proteine
- Doppio destino
- Rimane nel lume del RER e successivamente diventano vescicole per il Golgi, per creare i lisosomi
- Viene secreta all'esterno della cellula
- Sono formati da una subunità maggiore ed una minore
- Costituite da proteine RNA ribosomiale, prodotte dal nucleolo
- Traducono il tRNA in sequenza amminoacidica
- Alcuni sono liberi nel citoplasma
- Sintetizzano proteine che rimangono nella cellula
- Enzimi della glicolazione
- Proteine che formano il citoscheletro
- Fattori di trascrizione, poi vanno nel nucleo
- Proteine per altri organuli
- Producono quindi proteine strutturali della cellula
- Mantenimento della struttura della cellula
- Alcuni minori sono presenti nei mitocondri
- Sono organuli basofili e rendono il citoplasma basofilo

- Aderisce al RER grazie alla subunità maggiore


- Quella minore lega l'mRNA
- Possono trovarsi dei poliribosomi siccome se ne attaccano diversi
- Da origine a strutture a rosetta, spirale o elica
- Sono proteine di transmembrana
- Possono
- Rimanere nella membrana del RER
- Rimanere nelle membrane di altri organuli
- Andare nella membrana plasmatica
- Serve per il rinnovo di proteine transmembrana
- Essere espulse in vescicole
- Secrete all'esterno ddlla cellula
- Vanno a formare i lisosomi
- Possono subire le prime glicosilazionj
- Aggiunta di gruppo saccaridici
- Se vengono rilasciate, sono indirizzate da gruppi amminoacidici
- Cellule con RER diverso
- Plasmacellula
- Linfocita B che produce anticorpi, delle proteine
- Ha molto RER perché gli anticorpi vanno secreti esternamente
- Prima di essere secreta viene immagazzinata
- Il RER deve essere abbondante
- Cellula acinosa
- Secerne un secreto
- Produce e accumula nel RER, seguono un percorso per la secrezione
- Eritoblasto
- Globulo rosso non ancora maturo che produce ancora emoglobina
- Sempre basofilo
- Tante proteine e ribosomi al suo interno
- Non ha un RER molto sviluppato perché la proteina resta nella cellula
- Sintesi delle proteine
- La sintesi inizia sempre con i ribosomi liberi
- I primi amminoacidi che escono sono chiamati
- Leader sequence, sequenza segnale o peptide segnale
- Viene riconosciuta dalla particells SRP
- È un complesso di diverse proteine
- Quando si lega, il segnale si interrompe
- Riparte solo se il RER la riconosce
- Permette alla catena di entrare nel RER perché apre un poro
- Translocone
- Il ribosoma deve compiere un movimento di avvicinamento alle membrane
- Recettore e SRP idrolizzano GTP
- Per avere l'energia per l'avvicinamento alle sub. maggiore
- Interbiene poi la peptidasi oer rimuovere la sequenza leader

- Sintesi delle proteine intrinseche di membrana


- Proteine tipo I
- Hanno
- Un ammino-terminale nel lume
- Un carbossi-terminale nel citoplasma

- Proteine tipo II
- Hanno
- Un carbossi-terminale nel lume
- Un ammino-terminale nel citoplasma
- Non c'è l'enzima che taglia la sequenza leader
- Proteina orientata all'inverso

- Proteine multipasso
- Si ha un alterazioni di sequenze leader e sequenze di blocco

- Modifiche post-traduzionali delle proteine nel RER


- Glicosilazione
- Detta N-linked perché gli zuccheri vengono associati ad amminoacidi
- Hanno un residuo amminico radicale libero
- Aggiunta la stessa sequenza oligosaccaridica, il dolicolo
- Sono cotraduzionali
- Idrossilazione
- Ad alcuni amminoacidi viene aggiunto un gruppo -OH
- Consente ad alcune proteine di assumere la corretta conformazione
- E quindi essere secrete correttamente
- L'idrossilasi ha bisogno della vitamina C
- Formazione di ponti di solfuri
- In presenza dell'enzima isomerasi dei ponti di solfiro
- Contribuisce a rafforzare la conformazione della proteina stessa
- Degradazione di determinate sequenze
- Folding delle proteine

- Reticolo endoplasmatico liscio


- Forma più tubulare senza ribosomi
- In continuità del rugoso
- Vengono sintetizzate e accumulate
- Fosfolipidi
- Enzimi associati alle membrane esterne del REL
- Produce la prima molecola di acidi grassi che poi si associano al glicerolo, trasformato infine in
fosfatidilcolina
- Enzimi sono le scramblasi
- Inseriti nel lato citoplasmatico della membrana
- Enzimi flippasi
- Spostati in maniera uguale anche all'interno
- Acidi grassi
- Colesterolo
- Ormoni steroidei a partire dal colesterolo
- Sviluppato in cellule che secernono ormoni steroidei

- Metabolismo del glicogeno


- Forma glicogeno da glucosio come riserva energetica
- Funzione di detossificazione
- In maniera più intensa avviene negli epatociti
- Avviene grazie agli enzimi della famiglia degli isoenzimi epatici detossificanti
- Catalizzano reazioni di idrossilazione
- Rende solubili le sostanze e ne favorisce l'eliminazione

- Reticolo sarcoplasmatico
- Percepisce le variazioni di potenziale a carico della membrana cellulare colpita da impulso elettrico nervoso
- Rilascia ioni calcio nel citoplasma
- Accumulati precedentemente nelle cisterne
- Contrazione muscolare o dello spermatozoo
- Trasporto delle vescicole
- Vengono circondate da proteine denominate
- COP I
- Media il trasporto anterogeno dal RE alla cisterna Cis del Golgi
- COP II
- Media il trasporto retrogeno dalle cisterne del Golgi al RE
- Per muoversi devono ottenere segnali specifici

APPARATO DI GOLGI
- È un organulo posto vicino al nucleo
- È formato da una serie di cisterne membranose appiattite
- Disposte a formare pile
- Circondate da vescicole
- Microveecicole
- Vescicole di trasporto
- Provengono dal RE e sono dirrtte al Golgi
- Macrovescicole
- Granuli di secrezione
- Tre destini
- Fusione con la membrana plasmatica
- Materiale viene secreto
- Permanenza nella membrana
- Trasformazione in lisosomi
- Possiedono delle polarità
- Cis, entrata, rivolta verso il nucleo
- Trans, uscita, rivolta verso l'apice della cellula
- Dilatate ai lati e assumono una curvatura
- La concavità è rivolta alla membrana plasmatica
- La convessa guarda il RE
- Tre diverse cisterne
- Compartimento CIS o prossimale
- In formazione
- Confluiscono costantemente microvescicole
- Aspetto discontinuo
- CIS Golgi network o reticolo
- Compartimento mediano
- Compartimento TRANS
- In maturazione
- Gemmano granuli di secrezione
- Aspetto discontinuo
- TRANS Golgi network o reticolo
- La sua posizione è mediata dal citoscheletro
- In ausilio al trasporto vescicolare
- In divisione cellulare, si frammenta in diverse vescicole
- Grazie alle golgine
- Si distribuisce innmaniers equivalente nele cellule figlie
- Modificazione delle proteine
- Nel reticolo cis
- Enzimi che fosforilano il mannosio
- Nelle cisterne cis
- Enzimi che rimuovono il mannosio
- Nelle cisterne intermedie
- Enzimi che rimuovono il mannosio o aggiungono l'N-acetilglucosamina
- Due modelli
- Modello di trasporto vescicolare
- Modello della maturazione delle cisterne
- Funzioni
- Aumenta la specificità e diversità delle proteine glicosilate nel RER
- Modifica gli zuccheri aggiunti precedentemente
- Può aggiungere zuccheri attraverso una glicosilazione O-linked
- Vengono prodotti i glicoamminoglicani
- Sintetizzati alcuni lipidi
- Vengono fosforilate le proteine che formeranno i lisosomi
- Compensa e compatta le molecole all'interno delle vescicole
- Rinnova le proteine e i lipidi di membrana

- Glicosilazione O-linked
- Agli zuccheri si lega la N-acetilglucosamina
- Le si legano varie catene zuccheriniche più corte
- Si formano glicoproteine e proteoglicani
- Avviene nei grupoi sanguigni
- Nel gruppo 0 agisce l'enzima fucosiltranserasi
- Aggiunge un fucosio alla catena zuccherinica galattica
- Nel gruppo A è l'enzima N-acetilgalattosaminiltransferasi
- Aggiunge il fucosio e al galattosio l'N-acetilglucosamina
- Nel gruppo B è l'enzima galattosiltransferasi
- Al galattosio viene aggiunto un galattosio al galattosio
- Fosforilazione dei residui di mannosio
- Vengono poi riconosciute dal recettore per il fosfato
- Avviene nel 6° carbonio del mannosio
- Usate per creazione dei lisosomi maturi
- I recettori vengono attirati
- Recettori vengono poi priciclati
- Se non avviene correttamente, non viene riconosciuto
- Sintesi e aggiunta di glicosaminoglicani
- Sintetizza glicosaminoglicani
- Tutti tranne l'acido ialuronico
- Sintetizzato nella memmbrana del golgi perché privo di SO3-
- Aggiunge gruppi solfati ad essi
- Avranno cariche negative
- Processione delle proteine nel trans
- Sintesi dell'insulina parte dai riposomi liberi
- Attaccata ed entra nel reticolo rigoso
- Subisce una proteolisi
- Diventa un preprormone
- Esce dal Golgi come insulina
- Altre vengono attivate da enzimi nella matrice extracellulare
- Smistamento vescicole
- I trasporti avvengono grazie alla presenza di
- Recettori di transmembrana
- Molecole che si legano in maniera specifica
- Proteine Snare fondono la vescicola alla membrana
- Degradazione intracellulare delle proteine
- Se si attorciglia male, viene espulsa e lresa inncarico dai proteosomi
- Strutture del citoplasma, cilindriche formate da proteine enzimatiche
- Fanno riconoscere le proteine ubiquitinate da degradare
- Aggiungono l'uniquitina alle proteine
- Riconosciuta e degradata dai complessi macromolecolari
- Degradata in vari amminoacidi liberi
- Ritrasformati grazie alla TAP1 e TAP2
- Li riportano agli organuli
- Oppure dai lisosomi

LISOSOMI
- Degradano la maggior parte dei componenti cellulari
- Vacuoli delimitati da membrana con all'interno un contenuto proteico a funzione enzimatica elevatissima
- Circa 40 enzimi che sono le idrolasi acide
- Proteasi per le proteine
- Nucleasi per i nucleotidi dell'RNA
- Glicolasi per gli zuccheri
- Lipasi per i lipidi
- Fosfatasi e sulfatasi
- Garie proteine per trasportare molecole digerite
- Riutilizzate nel citoplasma
- Nella membrana ci sono proteine LAMP
- Consentono il movimento ddi lisosomi tramite i microtubuli verso la membrana plasmatica
- pH pari a 4,5/5
- pH del citoplasma è circa 7
- Pompa a idrogeno ATP-dipendente

- Funzioni
- Scindere sostanze introdotte per endocitosi
- Ricava composti utili per la cellula
- Distruggono microrganismi, cellule danneggiate o demolire strutture intracellulari

- Vie di degradazione
- Autofagia
- Eliminazione di parti inutili della cellula
- Principalmente organelli intracitoplasmatici invecchiati
- Le membrane del RE rivestono l'organellor e formano un autofagosoma
- Viene raggiunto da un lisosoma e degradato formando un autofagolisosoma
- Tipologie
- Macroautofagia
- In condizioni di scarsità di nutrieni
- Degrada organelli per ottenere energia
- Microautofagia
- Il maeriale proviene da vescicole del lisosoma che inglobano il contenuto
- Mediata da chaperon
- Riconoscono determinate proteine e le portano dentro il lume del lisosoma

- Materiale assunto per endocitosi


- Materiale introdotto da vescicole clatrinate che si fondono in endosomi precoci
- Gli endosomi diventano trardivi e si fondono lisosomi e diventano endolisosomi
- Diventano poi lisosomi maturi dove possono degradare il contenuto
- pH acido come meccanismo di difesa

- Fagicitosi
- Soprattutto nelle cellule del sistema immunitario innato
- Inglobano grosse particelle
- Formano il fagosoma e, con i lisosomi diventano fagolisosomi
- Alcune porzioni del batterio vengono esposte sulla membrana come antigene

- Idrolasi acide
- Digeriscono le strutture e ottengono prodotti solubili
- Vengono riutilizzati per energia o espulsi per endocitosi
- A volte non digeriscono completamente e restano come corpi residui
- Vengono esocitati
- Si accumulano nei neuroni e nei miocardiociti e generano ammassi pigmentati
- Lipofucsine
- Sintomo di invecchiamento
- A volte avviene che le idrolasi vengano esocitate
- Acrosoma dello spermatozoo
- Osteoclasti e blastoclssti

- Deficienze geniche di enzimi lisosomiali


- Le malattie hanno diveri gradi
- Possono colpire un gene che codifica per un enzima e ci sono diverse alterazioni
- Malattie da accumulo lisosomiale
- Mucoplisaccaridosi
- Non si riescono a degradate i glicosaminoglicani
- Malattia delle cellule I
- Le idrolasi non vengono fosforilate

- Lisosomi secretori
- Cellule che fanno parte del sistema immunitario
- Hanno anche lisosomi secretori
- Differenze del contenuto
- All'interno possiedono anche enzimi della famiglia dei granzimi e perforine
- Carenza o difetti di proteine di membrana tendono a dare origine a tipi di immunodeficienza
- No riesce a giungere alla membrana e a fondersi
- Funzione
- La perforina forma dei fori nella membrana della cellula bersaglio
- I granzimi passano allinterno e attivano le caspasi
- Enzimi col compito di innescare l'apoptosi
- Devono formare delle sinapsi per poter finzionare

PEROSSISOMI
- Organuli circondati da membrana con forma sferica ona bastoncelli
- Sono molto elettrodensi e quindi contengono un gran numero di enzimi
- Dentro una matrice amorfa che forma una struttura opaca detta nucleoide
- Agiscono a pH 8
- Presenti maggiormente nelle cellule renali ed epatiche
- Allinterno si forma il perossido d'idrogeno
- Viene degradata da particolari enzimi di catalaso ed inattivata per dare origine ad ossigeno

- Funzioni metaboliche
- Metabolismo del perossido d'idrogeno
- Si sviluppa ossigeno e perossido d'idrogeno grazie alle catalasi
- Lo trasforma in acqua e ossigeno
- Metabolismo di specie reattive dell'ossigeno
- Composi instabili dell'ossigeno perché hanno elettroni sosiati
- Radicale superssidi O2- o il radicale idrossilico OH
- È causa di invecchiamento cellulare, particolari parologie, infiammazione o infertilità
- Degradazione di acidi grassi a catena lunga e ramificata
- Acidi grassi degradati per produrre energia
- Detossificazione di sostanze tossiche come alcoli, fenoli, aldeidi e perossido d'idrogeno
- Maniera analoga al REL
- Origine dei perossisomi
- Derivano dalla divisione di altri organuli presenti nella cellula
- Possono essere vescicole che gemmano dal RER e si fondono dividendosi poi per scissione
- Ipotesi origine
- Batteri introdotti per compiere meccanismi di degradazione
- Atmosfera ricca di ossigeno
- Simbiosi
- Patologie
- Meno gravi
- Mutazioni nell'importazione dell'enzima per la degradazione degli acidi grassi
- Si accumulano nel plasma e nei tessuti
- Non possono essere usati per la produzione di ormoni steroidei
- Ha solo carenze ormonali
- Gravi
- Mutazioni di meccanismi di importazione
- Proteine sintetizzate nei rinosomi liberi non vengono riconosciute
- Nonnvengono portate dentro i perossisomi

MITOCONDRI
- Organuli in cui avvengono una serie di reazioni enzimatiche che liberano energia sotto forma di ATP
- Hanno una vita molto breve e sono sotituiti frequentemente, fagocitandoli
- Sono organi molto dinamici
- La loro forma cambiamda sferica a bastoncellare
- Va incontro a meccanismi di fusione e fissione
- Si sposta rapidamente grazie al citoscheletro
- Il numero in una cellula di mitocontri è anbastanza alta
- Tra i 1000 e i 2000
- Ne contengono di più cellule di intensa attività metabolica
- Ovocita, deve attivare la sintesi di tutte le proteine ed enzimi necessari al futuro embrione
- Cellule muscolari, si contraggono
- Cardiache, si contraggono continuamente
- Distribuzione nella cellula
- Sono uniformi in tutta la cellula
- Occupano posizioni particolari in
- Spermatozoi, lungo il flagello
- Deve fornire l'energia necessaria per il movimento
- Cellule di chiandole esocrine, nelle introflessione della membrana basale
- Fornire energia per il trasporto attivo di acqua e soluti all'estero e interno
- Tubuli renali, in invaginazione della membrana
- Producono energia per assorbimento dell'acqua e le funzioni di secrezione
- Formati da
- Membrana esterna
- Liscia con composizione simile a quella della membrana plasmatica
- Alto contenuto di lipidi ed è permeabile s piccole molecole ed ioni
- Grazie alle porine che ne permettono il passaggio
- Membrana interna
- Si ripiega in numerose introflessioni
- A forma di sacco e chiamate creste
- Forma lamellare
- Forma tubulare
- Impiegate per la produzione di ormoni
- In chiandole endocrine o cellule del Leydig (tubuli seminiferi ♂️)
- Ha una struttura simile alla membrana procariotica, priva di colesterolo
- Contiene moltissimi enzimi che fanno parte della catena respiratoria
- ATPsintetasi e enzimi per la produzione di ormoni steroidei
- Due compartimenti
- Camera mitocondriale esterna
- Contiene il Citocromo C, responsabile dell'inibizione dei meccanismi di apoptosi
- Contiene le chinasi che legano il fosfato al substrato
- Camera mitocondriale interna
- Chiamata anche matrice mitocondriale
- Ha una consistenza gelatinosa e contiene
- Serie di enzimi come quelli per β-ossidazione e ciclo di Krebs
- Enzimi per gluconeogenese e glicogenolisi
- Granuli contenenti grandi quantità di ioni di calcio e magnesio
- Evita che l'accumulo citoplasmatico causi risposte cellulari
- DNA mitocondriale
- A doppia elica e in copie multiple
- Ribosomi mito ondriali codificati dal DNA mitocondriale
- tRNA e mRNA
- DNA mitocondriale
- Codifica per 13 proteine mitocondrisli
- Può facilmente subire sostituzioni e accumulare mutazioni
- Non può correggerle perché non ci sono enzimi per poterlo fare
- Si duplica indipendentemente dalla cellula durante la fase G1
- I mitocondri si distribuiscono in maniera indipendente
- Si trasmette in maniera invariata semza subire alcun processo di ricombinazione
- Malattie mitocondrizli
- Nelle cellule che hanno un maggior bisogno di energia
- Cellule nervose, malattia pe neurodegenerative
- Muscoli, problemimdi movimento per contrazioni sbagliate
- Fegato
- Occhi, neuropatia ottica di Leber
- Scissione
- Coinvolge RE e citoscheletro
- In più tappe
- In fase G1 il DNA si duploca
- Si forma una depressione sulla membrana mitocondirale interna
- I due lari interni si avvicinano e si fondono
- Si forma un introflessione sulla membrana esterna
- Il mitocondril si divide in due
- Complesso Tim e Tom
- Le proteine che servono al mitocondrio e che non sono codificate dal DNA mitocondrisle provengono da ribosomi liberi nel citosol
- Trasportate grazie a proteine segnale che, attraverso chaperonine, le portano ai recettori
- Tom per la membrana esterna
- Tim per la membrana interna
- La proteina poi diventa attiva
- Configurazioni
- Cambiano forma rapidamente
- Modificazione pi ultrastrutturali in base all'attività che si svolge dentro
- Forma ortodossa
- Momento di digiuno prolungato
- Insufficienti nutrieti
- Processi redox calano
- Camera interna aumenta ed esterna diminuisce
- Creste mitocondriali non più visibili
- Membraa interna spinge quella esterna a non sollevarsi
- Più liscia
- Forma condensata
- Momento di piena attività
- Processi redox sono pienamente stimolati
- Lo spazio tra le due membrane aumenta
- Forma tante creste
- Camera esterna aumenta
- Acquista acqua per bilanciare presenza di ioni H+
- Origine mitocondri
- Teoria endosimbiotica
- Mitocondi originariamente erano un batterio
- Contiene enzimi ossidstivi per degradare molecol e produrre energia
- Fagocitato all'intero della cellula
- Parete interna simile alla membrana batterica
- DNA dei mitocondri simile a quello batterico
- Ribosomi batterici e cellulari non funzionano con certi antibiotici
- Teoria autogena
- Frammenti di DNA genetico segregati s poi circondati da una doppia membrana
- Evoluti in mitocondri
- Iniziano a cosificare proteine e lipidi
- Funzioni
- Metabolismo dell'ATP
- Raccolgono molecole di ADP e lo trasformano
- Utilizzano energia di rottura proveniente da altre rotture
- Tre tappe
- Ciclo di Krebs
- Catena di trasporto elettronico
- Formata da diverse proteine transmembrana che accumulano protoni nello spazio intermembrana
- Nel trasferimento di elettroni viene rilasciata energia per muovere i protoni
- Da ubichinone a citocromo C
- Fosforilazione ossidativa
- Fosforilazione ADP in ATP
- Metabolismo dei lipidi e fosfolipidi
- Importano e sintetizzano importanti lipidi
- Sintesi degli ormoni steroidei
- Grazie ad enzimi presenti sulle creste
- Accumulazione e concentrazione di varie sostanze come ioni
- Sottoforma di granuli nella matrice
- Gluconeogenesi
- Produce glucosio a partire da precursori non saccaridici
- Sintesi proteica
- Produce l'eme, fondamentali per la mioglobina ed emoglobina
- Fondamentalmente cornzima anche per il citocromo C
- Rilascio di mediatodi per l'apoptosi
- Rilascia il citocromo C che si trova nella membrana interna
- Nelle cdllule adipose brune, produce calore
- È presente sulle creste la termogenina
- Disaccoppia fosforilazione ossidativa per la produzione di ATP
- Non produce ATP ma energia è liberata sotto forma di calore
- Patologie
- Mutazioni del DNA genomico
- In geni che codificano per le proteine mitocondriali
- Non correttamente trasportate all'interno dei mitocondri
- Mitocondrio non riesce a svoglere la sua funzione
- Mutazioni del DNA mitocondriale
- Codificano proteine direttamente prodotte dal mitocondrio
- Trasmesse per via materna
- Il mitocondrio dello spermatozoo va in apoptosi
- Nel citoplasma della cellula uovo ci sono molecole di ubiquitina che degradano il DNA mitocondriale paterno
- Ci sono molti più mitocondri rispetto a quello maschile
- Eteroplasmia
- Non tutti i DNA mitocondriali sono mutati
- Dinamicità
- Fissione
- In tre fasi grazie alle dinamine
- Ottengono mitocondri più piccoli
- Fusione
- In due fasi grazie alle mitofusine
- Si ingandiscee allunga

NUCLEO
- Segue la morfollgia della cellula
- Se sono cilindriche, allora è ovale
- Se hanno una struttura allungata, allora è allungato
- Se sono sferiche, alloa è sferico
- In alcune cellule assume la forma a ferro di cavallo
- In alcune cellule la cromatina si raggruppa fomando dei granuli
- Forma del nucleo definita anche dalla fase del ciclo cellulare in cui si trova la cellula stessa
- Differenze delle cellule in base al numero di nuclei
- Mononucleate
- La maggior parte delle cellule
- Anucleate
- Come i globuli rossi che lo espellono con sufficiente emoglobina sintetizzata
- Sono terminalmente differenziate
- Plurinucleate
- Sincizi
- Come cellule muscolari
- Deriva dalla fisione di più cellule che hanno in compartecipazione uno o più nuclei
- I nuclei sono disposti sotto la membrana plasmatica
- Plasmodi
- Come i megacatiociti, crecursori delle piastrine
- Una sola cellula cin più nuclei
- Cellule binucleate
- Come i cardiomiociti,cellule epatiche o epiteliali di transizione
- Parti del nucleo
- Involucro nucleare
- Formato da due membrane
- Membrana interna
- Liscia e in stretta associazione con una lamina di filamenti proteici
- Lamina nucleare
- Ricca di proteine specifiche che la tengon ancorata alla lamina
- Membrana esterna
- Sicassociano ribosomi e proteine citoscheletriche, come la vimentina
- Le due membrane sonk separate dalla cisterna perinucleare
- In continuità con il RER
- Le due membrane possiedono punti discontinui e si fondono in Pori nucleari
- Canali che permettono la comunicazione delle molecole che possono entrare nel nucleo dal citoplasma e viceversa
- Formati da una serie di proteine disposte a cerchio in una simmetria ottagonale
- La quantità di pori nucleari è costante in tutte le cellule
- Aumentano nelle cellule in attiva sintesi proteica (ovocita)
- Per far passare più velocemente mRNA e tRNA
- Apertura e chiusura è influenzata dal legame con la lamina fibrosa
- Composta da filamenti intermedi
- Trasporto nel poro
- Diffusione facilitata
- Vi passano ioni o molecole di piccole dimensioni
- Attraverso il poro acquoso nei pori nucleari
- Trasporto attivo
- Macromolecole sono mediate da un trasporto selettivo
- Entrano
- Enzimi come DNA e RNA polimerasi
- Fattori di trascrizione
- Lamine
- Proteine istoniche
- Escono
- mRNA
- MicroRNA
- RNA transfer
- rRNa
- Vengono importate dalle importine
- Riconosce le sequenze di localizzazione nucleare
- Le direziona verso il poro
- Devono agire anche altri proteine per idrolizzare il GTP
- Vengono esportate dalle esportine
- Riconosciute le sequenze di esportazione nucleare
- Da fattori solubili nel nucleo
- Altri meccanismi
- Si formano estroflessioni dal nucleo
- Entrambe le membrane
- Migrazioni di vescicole
- Endo ed esocitosi
- Forma lamelle anulate con la membrana esterna

- Composizione del poro


- Simmetria ottagonale
- Composto da circa 50/100 proteinspe diverse
- Insieme sono le nucleoporine
- Formato da tre anelli
- Anello nucleare
- Anello colonnare
- Proteine transmembrana nucleare
- Anello citoplasmatico
- Otto proteine messe a forma di cedchio

- Nucleoscheletro
- Impalcatura costituita da proteine fibrose
- Importanti funzioni
- Mantenimento forma nucleo
- Regolazione ddlla trascrizione genica
- Processi di risolvimento del nucleo nella divisione
- Riformazione membrana nucleare dopo la divisione
- Formato da tre strutture
- Lamina fibrosa o lamina demsa
- Formata da Lamine A, B e C, polimerizzate in Lamina fibrosa
- Responsabili della corretta dissoluzione e ricostruzione dell'involucro
- Con mutazioni, sono coinvolte nell'invecchiamento precoce
- Rete fibrillare
- Formata da filamenti sottili di actina e miosina, associate alla cromatina
- Agisce nei meccanismi di duplicazione e riparazione del DNA
- Coinvolta nel trasporto dal nucleo al citoplasma
- Facilita la condensazione del DNA
- Matrice nucleare
- Ha un aspetto spugnoso e si trova nel nucleolo

- Nucleoplasma
- Matrice formata da una componente di proteine, enzimi e fattori di trascrizione
- Disciolti e agiscono in varie attività nucleari
- Cromatina
- È formata da DNA, proteine istoniche e non istoniche
- Istoni
- Formati
- Da una parte globulare interna
- Si trovano gli amminoacidi apolari
- Lateralmente da regioni caricate positivamente
- Reagiscono col DNA
- Esistono 5 tipi di istoni
- Subuscono
- Acetilazione
- Cariche positive convengono mascherate
- Compattano di meno
- Metilazione
- Compattano di più
- Fosforilazione

- Proteine non istoniche


- Si classificano inmproteine
- Ad alto peso molecolare
- Compattazione del DNA
- Enzimatiche per fattori di trascrizione
- Che si associano all'RNA
- Regolanti la trascrizione genica con motivi di riconoscimento
- Stabilizzano l'unione del DNA
- Con istoni il filamento di DNA si chiama a collana di perle
- L'ottamero istonico fromato da proteine a due a due
- Si attorciglia e comoatta in due modelli
- A solenoide
- A configurazione a zig-zag

- Si distingue in
- Euceomatina
- Cmpomponente fibrillare finemente dispersa
- Si colora debolmente
- Componente che viene attivamente trascritta
- Eterocromatina
- Componente condensata con una morfologia granulare a zolle
- Masse elettrodense che si colorano intensamente
- Coloranti basici
- Non viene trascritta
- Temporaneamente, l'eterocromatina facoltativa
- Stabilmdnte, l'eterocromatina costituiva
- Sempre condensata
- Sone particolari del cromosoma come centromero, telomeri o coroo di Barr
- I cromosomi
- Forma soiralizzata e compatta del DNA
- Due cromatiti uniti al centromero
- Cromosoma metacentrico
- Se è sl centro esatto
- Cromosoma subetscentrico
- Spostato sulle estremità
- Centromero acrocentrico
- Se è sulla stessa estremità
- Nell'uomo ce ne sono 46
- Studio del cariotipo
- Mette in evidenza aneuploidie, anomalie cromosomiche
- Nel genoma umano solo il 2% è codificante
- Resto è più che altro sequenze ripetitive
- Dna contiene sequenze introniche ed esoniche
- Introni
- Parti non codificantu
- Esoni
- Parti codificanti
- Nucleolo
- Corpi di cajal
- Nei nuclei
- Contengono delle particelle ribonucleoproteiche
- Utili perché
- Regolano lo splicing di rRNA
- Contengono l'enzima telomerasi
- llunga i telomeri

NUCLEOLO
- Funzioni
- Vengono trascritti rRNA e la loro associazione a proteine specifiche
- Formano subunità maggiore e minore ddi ribosomi
- Modificazioni post trascrizionali di alcuni snRNA
- Sintesi e maturazione dei tRNA
- Trascrizione dei IncRNA
- Regolano la risposta allo stress cellulare
- Nelle cellule diploidi ci sono due nucleoli ma spesso fsi
- Assume una colorazione basica, è basofilo
- Durante la divisione, si trova sotto forma di pronucleoli
- Collegati a cinque cromosomi unani in zone specifiche
- Organizzatodi nucleolari
- Trascrizione degli rRNA e formazioni subunità ribosomiali
- Tre aree del nucleolo
- Centri fibrillari
- Zone di DNA dell'organizzafore nuclelolare
- Componente granulare
- Rappresentata dai granuli dovuti all'assemblaggio degli rRNA con proteine citoplasmatiche
- Componente fibrillare densa
- Vari filamenti di rRNA in fase di trascrizione negli ON
- È ancorma di abete rovesciato
- DNA datrascrivere con raRNA ataccati
CITOSCHELETRO
- È un'impalcatura di proteine filamentose con funzione di
- Mantenimento della forma celulare
- Movimento della cellula
- Motilità cellulare
- Regolazione della divisione cellulare
- Adesione
- Molto dinamico
- In continua polimerizzazione e depolimerizzazione

- Microtubuli
- Formazione
- Costituiti da tubulina α e β sottoforma di eterodimeri
- In oligomeri e poi formano i protofilamenti
- Tredici si associano a foglierto e poi tubulare
- Alta instabilità dinamica
- Continua polimerizzazione e depolimerizzazione
- Dotati di polarità
- Estremità+
- Crescita veloce, associazione rapida di tubulina
- Estremità-
- Frescura lenta
- Polimerizzazione
- Inizia nel centro dell'organizzazione dei microtubuli
- Presenta diverse proteine tra cui γ
- Si allunga o accorcia in base a quanta tubulina β è legata al GTP
- Se è elevata, si allunga
- Se è scarsa, si accorcia
- Mediato dall'idrolisi del GtP
- Presentano una velocità costante quando la velocità di distacco e di aggiunta sono uguali
- Microtubuli soggetti a treadmilling
- Mediata dall'idrolisi del GTP e indotta gagli ioni Mg2+
- È a temperatura dipendente
- Tipi di strutture di microtubuli
- Labili
- Si formano in certi periodi della cellula e scompaiono in altri
- Fibre del fuso mitotico
- Stabili
- Strutture comolesse e durature che sorreggono ciglia e flagelli
- Ad esempio l'assonema
- Possono unirsi e formare
- Singoletto
- Un solo microfilamento a forma cilindica
- Doppietti
- Un microfilamento è completo e l'altro incompleto
- Si addossa alla parete di quello completo
- Triplette
- Caso ddi centrioli

- Interazione proteiche che ne inflienzano la stabilità


- Proteine che rompono o aumentano la velocità di depolimerizzazione della tubulina
- Proteine che aumentano la stabilità dei microtubuli
- Nome generico è MAP
- Nixona tiene uniti i microtubuli doppietti
- Tau nei neuroni
- Proteine motori
- Intersgiscono con proteine motrici che idrolizzano l'ATP
- Permettono
- Il movimento degli organuli lungo i microtubuli
- Il mantenimento degli organuli in spazi precisi
- Sono
- Chinesina
- Trasporto anterogrado degli organuli verso +
- Dineina
- Trasporto retrogrado degli organuli verso -
- Sostanze inibenti la polimerizzazione
- Derivano da piante
- Sono colchina, vinblastina e vinclastina

- Microfilamenti
- Funzione
- Supporto meccanico e ruolo strutturale
- Mantenimento forma della cellula
- Permettono la migrazione della cellula
- Coinvolti nella divisione cellulare
- Principalmente nella citodieresi
- Coinvolti nell'endocitosi ed esocitosi
- Le vescicole non possomo fomdersi con la membrana se l'actina non è idrolizzata
- Partecioano alla creazione di giunzioni cellulari
- Fanno aderire la cellula alla matrice extracellulare
- Sono punti focali
- Composizione
- Somo i componenti più sottili del citoscheletro
- Sono formati da polimeri di actina di cui esistono varie isoforme
- Isoforma di tipo α
- Presente soprattutto nelle cellule muscolari
- Isoforma α-sarcomerica perché presente nel sarcomero
- Isoforma di tipo β e γ
- Sono isoforme citoplasmatiche
- Si uniscono per formare i microfilamenti
- Polimerizzati con alte concentrazioni di ioni metallici bivalenti
- Ioni Ca2+ e K+
- I monomeri si legano all'ATP
- La polimerizzazione avviene in varie fasi
- Ai monomeri di G-actina si legano ioni metallici bivalenti
- In presenza di ATP i monomeri si legano
- Formano nuclei di polimerizzazione
- Alla G-actina si aggiungono monomeri alle varie estremità
- Filamento + è più veloce
- Filamento - è più lento
- Non è a temperatura dipendente
- Se incubato con meromiosina, il filamento è a freccia
- Punta è la pointed end
- Più lenta, estremità -
- La coda è la barbed end
- Più veloce, estremità +
- Proteine che interagiscono
- Per la polimerizzazione
- Formine, aiutano nell'allungamento dell'actina
- Scorrono lungo la terminazione positiva
- I complessi ARP2 e 3, inducono la formazione di un ramo collaterale
- Per la depolimerizzazione
- Gelsolina, depolimerizza i filamenti di actina
- Permette il processo di endo ed esocitosi
- Creazione di fasci paralleli
- Fascine, factine e fibrine, creano legami incrociati
- Aggancio dei microfilamenti alle integrine
- Minculina, talina,spectrina e distrofina
- Mediano l'ancoraggio della membrana alla matrice extracellulare
- Indispensabile per i movimenti ameboidi
- Lungo il substrato
- Motilità cellulare permesso dell'actina
- Propulsivi
- Sostenuti tramite polimerizzazione dei filamenti di actina
- Successivamente all'estroflessione di uno pseudopodio
- Deve essere adeso al substrato
- Grazie a placche di adesione precedentemente create
- Nella parte anteriore della cellula
- O→
- Retroattivi
- Dipendono dall'interazione dell'actina con i filamenti di miosina
- Legano l'ATP e contraggono la cellula
- Nella parte opposta della cellula
- →O!

- Filamenti intermedi
- Sono i più stabili
- Sono presenti proteine in forma polimerica che si polimerizzano subito
- Quando la cellula si divide, formano strutture aggrovigliate a gomitolo
- Si distribuiscono equamente
- Sono tessutospecifiche
- Maggiori responsabili della forma della cellula
- Indiciduata per localizzare i tumori
- I mononeri si associano
- Due monomeri in parallela in un dimero
- Due dimeri sfalsati in un tetraimero
- Più tetrameri in un protofilamento
- Otto protofilamenti formano un filamenti intermedio
- I protofilamenti si associano tra loro lateralente e si avvolge a spirale
- Servono 32 mononeri
- Classi dei filamenti
- Classe prima e seconda (cheratine)
- Tipo acido (1^)
- Tipo basico o neutro (2^)
- Formano i filamenti intermedi e si associano due diversi (eteropolimeri)
- Classe terza (altre)
- Vimentina, dei fibroblasti
- Desmina, cellule muscolari
- Proteina acida gliale, cellule gliali
- Classe quarta
- Proteine dei neurofilamenti
- Leggera
- Pesante
- Media
- Periferina (per sistema periferico)
- Classe quinta
- Lamine nucleari
- In A, B e C

CICLO CELLULARE
- Ciclo cellulare
- Si dividono per mitosi
- Interfase è il perido tra una e due cellule ed è in quattro fasi
- G1
- Aumenta il citoplasma e wuindi il volume
- Duplica gli organili
- 11 ore
- S
- Duplica il DNA
- 8 ore
- G2
- Prepara le proteine necessarie per la membrana plasmatica
- Crea il fuso mitotico per la mitosi
- 4 ore
- Mitosi
- DNA si avvolge in cromosomi che vengono equamente ripartiti
- Check point
- Vi sono cellule
- Labili o non terminalmente differenziate
- In continua proliferazione
- Fasi G1 e G2 continuamente ripetute
- Tipico delle cellule staminali e dei blasti
- Stabili
- Non si dividono ma sono attive
- Sono entrate in fase G1 da un periodo molto lungo
- In caso di stimoli possono riprendere la loro divisione
- Tipico di fibroblasti ed epatociti
- Perenni o terminalmente differenziate
- Non si dividono più
- Entrano in una fase G1 infinita detta G0

- Sistema di controllo
- Dovuto all'attività di due classi di proteine
- Cicline, sintetizzate e degradate in maniera ciclica
- Proteinchinasi cicline dipendenti
- Ovvero
- In fase G1 si forma la chinasi G1 che si lega alla PCD
- Si attiva e fosforila una serie di proteine
- Per duplicazione del DNA e degli istoni
- Terminata, la ciclona G1 viene degradata
- In fase G2 vidne prodotta la ciclina miotica si lega alla PCD
- Sintetizza le lamine e gli istoni
- Permette la mitosi
- Esiste un check point di stop a fine della G2
- Non fa entrare la cellula in mitosi
- Apoptosi

MORTE CELLULARE
- Necrosi
- Può avvenire perché
- Causa di un agente esterno
- Il ligando TNF lega i recettori specifici
- Fallisce l'apoptosi
- Stadi della morte
- Alterazioni della membrana plasmatica
- Rigonfiamento della cellula e dei suoi organuli
- Scomoarsa e dissoluzione degli organuli citoplasmatici
- Assume un aspettato vacuolizzato
- Frammentazione della membrana plasmatica
- Frammentazione dell'intero citoplasma, citoscheletro e organuli
- Frammentazione della membrana nucleare e del DNA
- Cromatolisi
- Lisi cellulare

- Azione degli enzimi


- Le cellule necrotiche rilasciano enzimi lisosomiali nellambiente esterno
- Le cellule rilasciano sostanze flogogene
- Promuovono processi infiammatori nelle zone attorno la necrosi
- Richiamano cellule del sistema immunitario

- Rimodellamento tessutale
- Avviene nel corso del differenziamento
- Morte per necrosi dei condrociti delle metafisi
- Segue la sostituzione con oateociti che depositano matrice ossea
- Morte per necrosi delle celldule che tappezzano le pareti intestinale
- Enterociti, cellule in continuo rinnovamento
- Continuamente sostituiti da cellule staminali
- Apoptosi
- Morte programmata in risposta a stimoli specifici
- Forma si suicidio che implode senza causare infiammazione tissutale
- Vantaggiosa
- Coinvolge la singola cellula
- Non crea infiammazione
- Non danneggia i tessuti circostanti
- Quando fa cosa fa
- Cromatina si condensa e nucleo va incontro a picnisi
- Riduzione delle dimensioni
- Il nucleo si frammenta ad opera delle endonicleasi
- Cellula si frammenfa in corpi apoptotici
- Contengono oezzi di DNA condensato e frammentato
- Riconosciuti ed eliminati per fagocitosi dai macrofag
- La membrana non ha la stessa composizione di una normale
- Espone esternamente i residui di fosfatidilserina
- Avviene
- Durante l'embriogenesi
- Involuzione di strutture o separazione delle dita
- Per eliminare cellule invecchiate
- In risposta a concentrazioni ormonali
- Mestruazioni, morte apoptotica e sfaldamento delle cellule endometriali
- Per eliminare cellule che si stanno trasformando in senso tumorale
- Per stimolazione ds parte dei linfociti T citotossici
- Se infetta da virus
- In popolazioni dellulari proliferanti
- Intestino
- Dirante la selezione timica per eliminare linfociti T che riconoscono il self

- Tipi
- Apoptosi o PCD di tipo I
- Autofagia o PCD di tipo II
- Per cellule tumorali
- Si divide e fa nascere una cellula con ciò che rimane di giusto ed una cellula morta contenente ciò che è
danneggiato
- AuNdo la cellula ha carenza di nutrienti e deve essere rinnovata
- Sviluppo morte programmata
- Modificazioni pre-letali
- Modificazioni letali
- Modificazioni post-mortem
- Induzione
- Stimolazione estrinseca o extracellulare
- Deprivazione ddi fattori di crescita, citochine o ormoni
- A causa di agenti che alterano il DNA
- Radiazioni luminose, sostanze chimiche o radicali liberi nell'ossigeno
- In presenza del ligando FAS
- Legandosi, fa attivare l cascata delle caspasi che provoca l'apoptosi
- Caspasi sono proteasi, degradano proteine
- Endonucleasi tagli il DNA
- Gelsolina idrolizza i filamenti di actina
- Stimolazione intrinseca o intracellulare
- Comporta la fuoriuscita del Citocromo C dalla membrana mitocondriale
- Attiva il complesso apoptosoma

I TESSUTI
- Sono formati da cellule con morfologia e struttura simile
- Queste svolgono determinate funzioni
- Nel nostro organismo esistono quattro tipi di tessuti
- Tessuto epiteliale
- Formato da cellule appiattite, strettamente adess mediante meccanismi di giunzione
- Interposta una scadsa matrice extracellulare
- Finzioni
- Funzione di rivestimento
- Epidermide e mucose
- Funzione secretoria
- Ghiandole esocrin ed endocrine
- Finzioni differenziate
- Organi sensoriali
- Tessuto connettivale
- Formato da cellule multiformi
- Interposta in molta matrice extracellulare, deerminata dal tessut
- Funzioni
- Funzione di sostegno
- Tessuto osseo e cartilagineo
- Funzione connettivale
- Funzione di riserva energetica e protezione degli organi
- Tessuto adiposo
- Tessuto muscolare
- Formato da cellule allungate con una struttura particolare
- Specializzate nella contrazione
- Funzioni
- Funzione di movimento
- Tessuto nervoso
- Costituito da neuroni e cellule gliali
- Funzioni
- Funzione di emttere in contatto l'organismo col mondo esterno
- Finzione xomunicativa degli organo

TESSUTO EPITELIALE
- Funzioni
- Se pluristratificato
- Protezione e rivestimento
- Protegge da
- Danni chimici, fisici o meccanici
- Microrganismi
- Un eccessiva disidratazione
- Se monostratificato
- Secrezione
- Assorbimento
- Regolazione scambi gassosi e nutrieni
- Ricezione degli stimoli

- Meccanismi di giunzioni
- Agganciare cellule-cellule o cellule-lamina basale
- Possono
- Essere piccole zone: placche/bottoni/macule
- Distribuite lungo tutta la membrana: zonule
- Classificazione delle giunzioni
- Occludente
- Occludono il passaggio di sostanze o liwuidi attraverso le pareti laterali adiacenti
- Rendono impermeabile il passaggio di sostanza
- Sono formate da proteine di transmembrana multipasso
- Delle famiglie delle occludine e claudine
- Hanno i domini uno interno e uno esterno alla cellula
- Si legano in maniera omofilica
- Il loro legame forma punti di fusione tra cellule
- Estesi lungo tutto il perimetro della cellula
- Non fanno passare luqudi o nutrienti lateralmente
- Queste
- Esternamente legano altre claudina/occludine
- Internamente si agganciano ai filamenti sottili
- Si trovano
- Epiteli che rivestono l'intestino
- Cellule endoteliali dei capillari sanguignie linfatici
- Cellule eependimali (canale del midollo spinale)
- Alveoli

- Funzioni delle zonule eccoludenti


- Barriera di permeabilità protettiva e selettiva
- Importante nell'endotelio dei vasi che irrorano il tessuto nervoso
- Molto delicato e quindi no a microrganismi
- Nella barriera emato-testicolare, nelle cellule del Sertoli
- Proteggono gli spermatozoi in maturazione
- Mantenimento della polarità morfo-funzionale

- Alterazioni delle giunzioni occludenti


- Mucosa intestinale
- Non c'è una separazione delle cellule apicali da quelle basali
- Non vengono assorbiti in maniera specifica i nutrienti
- Dissenteria
- Apparato respiratorio
- Asma
- Cute
- Dermatiti
- Vasi sanguigni
- Aumento della permeabilità vascolare
- Disfunzione della abrriera emato-encefalica
- Patologie del sistema nervoso

- Ancoranti o aderenti
- Ancorano il citoscheletro di cellule adiacenti
- Rendono il tessuto resistente alle forze di trazione e anche più compatto
- Possono essere distribuite a fascia lungo tutta la membrana
- Se coinvolge solo piccole parti, forma dei bottoni
- Si trovano sotto le giunzioni occludenti
- Sono proteine di transmembrana delle Caserine
- Formano legame omofilico, mediato dal calcio
- Proteine calcio dipendenti
- La porzione intracitoplasmatica è legata da actina dei microfilamenti
- Ha proteine che mediano l'ancoraggio
- In zonule ci sono la vinculina e l'α-actinina
- Nelle macule ci sono le placoglobine
- C'è spazio tra le due membrane
- Ha solo funzione di tenere le cellule epiteliali agganciate
- Funzione
- Rende il tessuto compatto e resistente agli stimoli meccanici
- In tessuti pluristratificati
- Nel tessuto muscolare cardiaco
- I cardiomiociti non si devono staccare
- Nelle cellule endoteliali
- Desmosomi
- Sono le macule
- Mediato da proteine che formano una struttura ellittica
- Sono le desmoplachine o placoglobine
- Importanti per le cellule uterine durante la gravidanza
- Se si sfaldano, causano malattie come il pemfigo

- Emidesmosomi
- Macule agganciate alla membrana basale
- Hanno una placca ellittica, non c'è l'altra
- Fanno aderire la cellula alla membrana basale
- Le proteine di transmembrana sono le integrine
- Lega fibre di collagene o fibronectina
- Macromolecole che costituiscono la lamina basale

- Comunicanti
- Permettono la comunicazione veloce tra il citoplasma di due cellule
- Le proteine di transmembrana sono le connessine
- 6 connessine a cerchio e altre sei e formano un poro, il connessone
- Passano in maniera diretta ioni e piccole molecole
- Può essere aperto o chiuso in base al [Ca] o al pH
- Presenti nel tessuto epiteliale ma anche nel cardiaco e nel nervoso

- Specializzazioni superficie apicale


- Microvilli
- Stereociglia
- Ciglia vibratili

- Epitelio di rivestimento
- Sono gli epiteli più spessi, formati da più strati di cellule
- Formati da lamine cellulari con funzione protettiva
- Se è una sola lamina allora è endotelio
- Come per i vasi sanguigni
- Poggiano sulla membrana basale
- Rete di macromolecle secrete dalle cellule epiteliali e connettivali
- Ha la funzione di scambiare nutrienti tra il connettivo e lepiteliale
- Non è vascolarizzato

- Tipi di endotelio di rivestimento in base ai foglietti embrionali


- Dall'ectoderma
- Epidermide
- Epitelio di rivestimento della cornea e retina
- Mucose della cavità orale
- Ghiandole sebacee e sudoripare
- Dal mesoderma
- Epitelio di rivestimento delle ovaie
- Epiteli di rivestimento delle vie urinarie e genitali
- Endotelio
- Mesoteli delle sierose: pleura, pericardio e peritoneo
- Dall'endoderma
- Mucose interne come stomaco, intestino, albero respiratorio
- Ghiandole esocrine e dotti escretori delle ghiandole

- Specializzazioni superficie apicale


- Microvilli
- Estroflessioni digitiformi del citoplasma ricoperti da membrana
- Sostenuti dal citoscheletro
- Servono per aumentare la capacità di assorbimento di acqua e nutrimenti
- Superficie apicale delle cellule cilindriche
- Stereociglia
- Particolari microvilli più lunghi e sostenuti da citoscheletro di actina
- Presenti in epiteli come l'epididimo e cellule sensoriali dell'orecchio
- Ciglia vibratili
- Compiono un movimento
- Sostenute da uno scheletro di microtubuli che formano un assonema
- Struttura composta da
- Due microtubuli al centro
- Nove coppie parzialmente fuse attorno
- Nella parte basale è formata da 9 triplette di microtubuli fusi
- Dona maggiore stabilità
- Corpuscolo basale o blefaroplasto
- In epiteli delle vie respiratorie e nei tratti dei genitali femminili

- Specializzazioni membrana basale


- Emidesmosomi
- Pieghe
- In cellule epiteliali che tappezzano i dotti delle ghiandole esocrine
- Si solleva in numerose pieghe
- Funzione di assorbimento e trasporto di liquidi e ioni
- Vi si trovano numerosi mitocondri che forniscono energia
- Membrana basale
- Sottile strato di matrice extracellulare costituito da diverse macromolecole
- Secrete da cellule epiteliali e connettivali
- È la struttura cui aderiscono saldamente le cellule epiteliali grazie ai desmosomi
- Permette lo scambio di nutrienti e di ossigeno con il connettivo vascolarizzato
- Formata da
- Lamina rara
- Si trovano glicoproteine e glicosaminoglicani
- Lamina densa
- Viene secreto il collagene IV, fibronectina e altri GaG

- Classificazione epiteli di rivestimento


- Sono
- In base al numero degli strati cellulari
- Semplice o monostratificato
- Cellule disposte in un unico strato, sottili
- Funzioni di scambio dei liquidi, nutrienti, gas, assorbimento e secrezione
- Composti o pluristratificati
- Cellule disposte in più strati, spessi
- Funzione di protezione
- Pseudostratificati
- Sembrano pluristratificati ma non lo sono
- Poggiano tutte sulla membrana basale
- Hanno diverse altezze
- Nuclei non sono sullo stesso asse
- In base alla forma delle cellule
- Pavimentosi o squamosi
- Cellula molto sottile
- Nucleo appiattito e messo al centro
- Cubici o isoprismatici
- Cellule a forma cubica
- Nucleo sferico e messo al centro
- Cilindrici o colonnari
- Cellule alte e strette
- Nucleo posto nella porzione basale
- Nella porzione apicale ci sono microvilli e ciglia
- Sono
- Pavimentoso semplice
- Un unico strato di cellule piatte col nucleo schiacciato
- Poggate sulla membrana basale
- Funzione
- Filtrazione, diffusione e assorbimento
- Lo sono
- Rivestimento degli alveoli polmonari
- Mesotelio
- Endotelio dei vasi linfatici e sanguigni
- Capillare sinusoidale
- Più permeabile
- Ampie fenestrature
- Passano molte sostanze
- Presente nel midollo ossio, fegato e milza
- Capillare continuo
- Tipo più diffuso
- Legate da giunzioni occludenti
- Presenti nelle cellule nervose
- Barriera emato-encefalica
- Permettono il passaggio di acqua e soluti
- Transcitosi per le macromolecole
- Capillare fenestrato
- Presentano pori
- Permettono passaggio di più sostanze
- Meccanismo di transcitosi
- Ghiandole endocrine ed esocrine
- Far uscire velocemente gli ormoni
- Cubico semplice
- Anche detto isoprismatico in un unico strato
- Nuclei al centro sono sferici
- Può presentare ciglia vibratili e microvilli
- Presente
- Nella superficie dell'ovaio
- Nei dotti escretori delle ghiancole esocrine
- Nei follicoli tiroidei
- Nei bronchioli terminali e respiratori
- Nell'epitelio pigmentato della retina
- Cilindrico semplice
- Formato da un unica fila di cellule prismatiche
- Con il nucleo alla base e all'apice ciglia o microvilli
- Permettono il movimento e l'assorbimento
- Tappezza
- Il tubo digerente dal cardial fino all'ano
- La parete di alcuni bronchi
- Le tube uterine
- I dotti escretori di ghiandole esocrine
- Pseudostratificato
- Composto da un unico strato di cellule sulla membrana basale
- Nuclei posti ad altezze differenti
- Falso aspetto pluristratificato
- Vi si possono trovare cellule caliciforni mucipare in mezzo
- Può presentare cigoia vibratili
- Diffuso
- Nelle vie respiratorie
- Tappezza le cavità nasali, laringe, trache e bronchi
- Nell'uretra
- Nei grossi dotti escretori di alcune ghiandole
- Pavimentoso pluristratificato
- Non cheratinizzato
- Strato superficiale
- Cellule della superficie sono cellule vive pavimentose appiattite
- Due o più strati
- Se si staccano non portano ad un assottigliamento dell'epitelio
- Strato intermedio
- Diversi ordini di cellule che hanno iniziato a differenziarsi
- Sempre più appiattite alla superficie
- Strato basale
- Cellule dello strato basale sono poliedriche
- In attiva proliferazione, metabolicamente attive
- Quando una cellula staminale si sgancia, va in mitosi
- Una resta agganciata e una sale differenziandosi

- Cheratinizzato
- Cellule superficiali sono pavimentose ma soo lamelle cornee desquamanti
- Morte per apoptosi e contengono tanta cheratina
- Sono cheratiniciti
- Subiscono processo di cheratinizzazione
- Anucleate
- Unite da struttture lipidiche
- Protegge dall'invasione di organismi patogeni
- Si rinnova attraverso un processo di proliferazione e differenziazione
- Rappresenta l'epidermide con spessore costante in cinque strati
- Strato cheratinizzato
- Strato basale
- Monostrato di cellule staminali unipotenti
- Non differenziate, cubiche o cilindriche
- In attiva proliferazione
- Nucleo molto sviluppato e producono cheratine
- Filamenti intermedi epiteliali
- Cheratinocita
- Perché hanno poliribosomi liberi
- Presenza di numerosi granuli di melanina
- Melanosimi, prodotti da melanociti
- Posti attorno al nucleo
- Strato spinoso
- Cheratiniciti legati tra loro con numerosi desmosomi
- Sembrano spine
- Formati da glicoproteine itegrali di membrana
- Inizia processo di differenziamento
- Producono cheratinosomi, granuli con dentro lamelle lipidiche esocitate
- Fanno si che le lamelle cornee restino appiccicate l'una
all'altra
- Impermeabilizzazione dello stato corneo
- Formafoda 3/7 strati di cellule sovrapposte
- Dicche di poliribosomi per sintetizzare cheratina
- Vengono prodofti anche proteine come l'involucrina
- Vanno ad addossarsi alla membrana plasmatica
- La ispessisce
- Strato granuloso
- Cellule contengono al loro interno numerosi granuli
- Stanno già morendo per apoptosi
- Si formano corpi apoptodici
- Libera i chedatinosomi
- Non più visibili i nuclei
- Continuano s sintetizzare proteine come anche la loricrina
- Membrana molto spessa eresistent
- Dentro i cheratinociti si sono accumulate fibre di cheratina
- Strato lucido
- Dove vi è maggior ispessimento dell'epidermide
- Cellule già morte
- Dotati di membrane particolarmente ispessite
- Ha un aspetto ondulato
- Strato corneo
- Formato totalmente da cellule morte piene di cheratina
- Hanno una membrana plasmatica spessa
- Al di sotto accumulate molte proteine
- Strutture rigide
- Attaccate con la presenza di lipidi
- Soggetto a desquamazione

- Possono essere trovate terminazioni nervose


- Formano delle strutture dette creste epiteliali o papille dermiche
- Tessuto epiteliale che entra nel connettivo formando onde e viceversa
- Aumenta la superficie di aggancio col connettivo sottostante
- Si trova
- Nella mucosa orale, faringe, esofsgo, retti, vagina, cornea, uretra
- Melanociti
- Cellule che si trovano tra i cheratiniciti
- A livello spinale e basale
- Ha una forma a stella
- Tantissimi prolungamenti citoplasmatici
- Hanno la funzione di produrre mlalanina
- È un pigmento bruno
- Viene accumulata in granuli, i melanosomj
- Trasferiri intorno al nucleo dei cheratinociti basali
- Proteggono il nucleo dall'azione mutagenica dei raggi Uv
- Indurrebbe mutazioni del DNA
- Trasforma le cellule da sane a tumorali
- Responsabile colorazione dei caoelli e della pelle
- Produce melaniana grazie all'enzima tirosinasi
- Dall'amminiscido tirosina, attivata dai raggi UV
- Se non è attiva causa albinismo o vitiligine
- La melanina può interferire con gli antibiotici

- Cellule di Langerhans
- Non sono cellule epiteliali ma derivano dai monociti circolanti nel sangue
- Quando escono nell'epiteliale, diventano macrofagi
- Sono in grado di presentare l'antigene
- Fagocitano l'agente patogeno divenendo fagosomi
- Degradato con i lisosomi
- Alcuni pezzi dell'agente patogeno sono esposti sulla membrana
- Si dirigono ai linfonodi e presentano l'antigene
- Scatena una risposta immunitaria specifics
- Cubici pluristratificati
- Tappezza i dotti delle ghiandole esocrine
- Se il dotto è grande, lo strato è spesso
- Diventa anche monostratificato
- Cilindri pluristratificati
- Costituito da uno strato più superficiale di cellule cilindriche con il nucleo alla base
- La superficie apicale puoavere microvilli o ciglia
- Riveste i dotti escretori di ampio diametro
- Le sottostanti hanno forma poliedrica
- Di transizione o polimorfi
- Le cellule cambiano forma a seconda dello stato di distensione o rilassamento del volume cavo dellorgano
- È un epitelio delle vie urinarie
- Costituito da tre tipi di cellule
- Basali, staminali e cubiche
- Intermedie, clavate o piriformi
- Forma a clave o birillo
- Hanno i prolungamenti nello strato basale
- Superficiali, cupoliformi o ombrelliformi
- Grandi cellule enucleate e binucleate
- Aspetto a cupola
- Se l'epitelio è in temsione, si assottiglia
- Cellule basali rimangono adese alla membrana basale
- Intermedie si incuneano tra le cellule staminali
- Si accorciano
- Apicali si distendonk allungandosi
- Cellule ricche di giunzioni occludenti
- Rende impermeabile il passaggio di sostanze tra le cellule
- Composto dalle occludine
- Innervazioni del tessuto epiteliale
- Non è vascolarizzato ma è innervato
- Terminazioni di fibre nervose sensitive amielinichr
- Ramificazioni passano attraverso la membrana basale
- Si intromette tra le cellule epiteliali
- Possono essere
- Terminazioni nervose libere
- Terminano liberamente tra le cellule epiteliali
- Recettori di tipo tattile, termico e dolorifico
- Terminazioni nervose dilatate
- Cellule epiteliali specializzate sensoriali
- Specializzate nella ricezione di stimoli
- Meccanorecettori
- Terminazioni incluse in corpuscoli
- Cellula di Merkel
- Cellule epiteliali tra i cheratnociti basali specializzate nella ricezione degli stimoli
- A stretto contatto con le finre nervose
- Se stimolata, lo trasmette alla fibra nervosa che manda informazioni di tipo tattile
- Sono sensori del tatto
- A livello ddlle estroflessioni della membrana apocale
- Aumento [Ca] nel citoplasma
- Rilascio per esocitosi del neurotrasmettitore
- Agusce dulla fibra nervosa
- Porta lo stimolo al SNC
- È molto grande e legata attraverso i desmosomi ad altre cellule
- Poggiano sullo strato basale e hanno un nucleo polimorfico
- Sono definite meccanorecettori non capsulati
- Non incapsulati come i corpuscoli sensoriali

- Corpuscoli incapsulati
- Sono strutture connettival-nervose
- Determinano le sensazioni tattili, termiche e dolorifiche
- Contengono una terminazione nervosa che se stimolata, lo porta al SNC
- I corpuscoli soni
- Corpuscoli di Meissner
- Tre o quattro terminazioni nervose avvolte a spirale
- Circondate da cellule di Schwann e avvolti da una capsula connettivale
- Si trovano sulala lingua e nei polpastrelli
- Sono corpuscoli tattili
- Corpuscoli di Pacini
- Sono recettori ovoidali formati da una singola fibra nervosa amielinica
- Circondata da cellule di Schwann
- Disposte a lamelle con direzione concentrica
- Si trovano nel derma o in capsule connettivali del fegato e dei reni
- Corpuscoli di Ruffini
- Terminazione amielinica diramata
- Avvolta da capsula composta da collagene e fibroblasti

- Epiteli sensoriali,
- Formato da cellule specializzate in superfici ristrette o specifiche dell'epitelio
- Cellule sensoriali
- Fungoni da recettori
- Sono sensibili ad un determinato tipo di stimolo
- Cellule strutturalmente complesse e pooarizzate
- Polo apocale
- Ha ciglia vibratili e microvilli con funzione recettoriale
- Polo basale
- Contiene il nucleo
- Forma sinapsi con le terminazioni nervose
- Ginzioni cito-neurali
- Sono
- Epitelio gustativo
- Cellule deputate alla ricezione del gusto
- All'interno di calici gustativi
- Cellule gustative
- Funzione recettoriale
- Cellule cilindriche
- Funzione trofica e di sostegno
- Cellule basali
- Funzione stainale
- Sulla lingua, laringe e faringe
- Adese sono presenti fibre nervose afferenti
- Hanno il compito di trasdurre la sensazione del gusto al SNC
- Epitelio olfattivo
- Le cellule della mucoss olfattiva sono presenti nelle cavità nasali
- Hanno una morfologia di una cellula nervosa
- Presentano
- Un corpo cellulare con numerosi prolungamenti
- Ciglia immobili chiamate peli olfattivi
- Ricevono gli stimoli
- Un assone
- La mucosa è composta
- Cellule basali staminali
- Cellule olfattive hanno un ciclo di 30/60 giorni
- Devino essere rinnovate
- Neuroni olfattivi
- Cellule cilindri he di supporto
- Le molecole odorose inducono un'onda di depolarizzazione nella cellula

- Epitelio sensoriale dell'udito


- In una struttura a spirale a livello della coclea
- Organo dei Corti
- Struttura epiteliale specializzata che converte energia sonora meccanica in
elettrochimica
- Provoca eccitazione dei recettori uditivi
- Formato da due tipi di cellule
- Cellule acustiche
- Dette capellute, hanno stereociglia
- Specializzate nella ricezione di stimoli acustici
- Celluke di supporto
- Epitelio sensoriale dell'equilibrio

- Epiteli altamente specializzati


- Unghie
- Smalto dentario
- Tessuto di derivazione epiteliale altamente specializzato
- Prodotta dagli amenoblasti
- Secernono smalto dal polo apicale in maniera costante e regolare durante la creazione del dente
- Quando il dente rompe nella cavità orale, essi si fondono con l'epitelio della gengiva e scompaiono
- Non può essere rigenerato
- Sostanza più dura dell'organismo e traslucida,
- Composta per il 96% da cristalli di idrossiapatite
- Confinato alla corona dentaria
- Dentina
- Riveste le radici
- Prodotta da cellule connettivali
- Odontoblasti
- Tessuto non vascolarizzato molto duro
- Peli
- Si sviluppano in introflessioni dell'epidermide inseriti nel connettivo
- Follicoli piliferi
- Quello attivo termina con un'espansione detta bulbo pilifero
- Costituito da tre strati
- Parte midollare
- Non in tutti i peli
- Composto da cellile ricche di glicogeno
- Parte corticale
- Contiene cellule cheratinizzate che stanno morendo per apoptosi
- Cuticola del pelo
- Serie di lamelle disposte come tegole l'una sull'altra
- Alla base del follicolo sono presenti
- Cellule staminali
- Proliferano per allungare il pelo
- Melanociti
- Determinano il colore del capello
- Con l'invecchiamento si inserisce aria tra le cellule che blocca il trasferimento e causa
l'imbiancamento dei capelli
- Ghiandole
- Costituite da cellule secernenti
- Processo di differenziamento del tessuto epiteliale
- In grado di elaborare un prodotto
- Due tipi ghiandole
- Derivano da lamine epiteliali
- Cellule epiteliali che hanno proliferato e sono entrate nel connettivo sottostante
- Nelle esocrine
- La parte più distale dalla lamina si è differenziata in cellule secernenti
- La parte prossimale mantengono la loro funzione epiteliale
- Nelle endocrine l cellule perdono contatto con la ghiandola da cui derivano
- Rimangono nel connettivo
- La porzione viene sttraversata dai vasi ssnguigni
- Secrezione
- Puo avvenure
- Secrezione continua o spcostitutiva
- In maniera costante per tutto il corso della vita della cellula
- Secrezione discontinua o regolata
- Accumulano prodotto nel ciroplssma e poi lo esocitano
- Solo con uno stimolo esterno
- Il secreto varia di natura
- Proteica, glicoproteica, glucidica, lipidica
- Comprende diverse fasi
- Assunzione del materiale da liquidi interstiziali
- Elaborazione all'interno della cellula
- Rilascio del materiale elaborato

- Ghiandole esocrine
- Derivano dalla lamina epiteliale e mantengono il contatto con esss
- Si divide in
- Adenomero la parte più distale
- Formata da cellile secretorie
- Dotto la parte più prossimale
- Cellule epiteliali semplici
- Tubicino cui il secreto accumulato drena verso l superficie
- Porta o sulla superficie o in una cavità interna al corpo
- Classificazione
- In base al numero di celule
- Unicellulari
- Cellula caliciforme mucipara
- Epiteli di rivestimento delle vie digerenti e respiratorie
- Funzione di secernere muco
- Aspetto biancastro
- RER e Golgi molto sviluppato
- Pluricellulari
- La maggior parte delle ghiandole

- In base alla sede nella quale si trovano


- Intra-epiteliali, di piccole dimensioni
- Rimangono nello spessore dell'epitelio dal quale derivano
- Ghiandole alveolari
- Extra-epiteliali, di grandi dimensioni
- Parietali
- Se rimangono nella parete dell'organo cui appartengono
- Ghiandole esofagee, gastriche, intestinali o tracheali
- Extra-parietali
- Grandi abbastanza da formare ghiandole a sé stanti
- Pancreas, fegato o ghiandole salivari maggiori

- Alla forma dell'adenomero


- Tubulari
- A forma di tubulo
- Se avvolto su se stesso diventa tubulo-glomerulare
- Ghiandole sudoripare
- Alveolari
- Forma di un sacculo sferico con un ampio lume
- Acinose
- Forma sferica con unnlume ridotto
- Tubulo-alveolari
- Ha prima forma tubulare e poi alveolare
- Tubulo-acinose
- Ha prima forma tubulare e poi acinosa

- Alle ramificazioni dei dotti


- Semplici
- Un adenomero e un dotto
- Ramificate
- Un dotto principale con attaccati adenomeri di forme diverse
- Composte
- Un dotto si ramifica in dotti minori con vari adenomeri

- Le ghiandole composte sono avvolte da una capsula connettivale in cui si trovano vasi sanguigni, linfatici e innervazioni
- Si dipartono serti più sottili che la dividono in lobi
- Divisi in lobuli
- Così via fino a che non avvolge l'adenomero
- Cellule mioepitali
- Attorno agli adenomeri ci possono essere cellule ramificate
- Hanno caratteristiche epiteliali e muscolari
- Si contraggono in maniera involontaria
- Favoriscono l'emissione del secreto dal lume al dotto
- Possono trovarsi nelle ghiandole mammarie

- Modalità di emissione del secreto


- Ghiandole olocrine
- Cellule secernenti vanno incontro alla degradazione e vengono espulse sssieme al prodotto di
secrezione
- Ghiandole sebacee
- Ghiandole merocrine
- La cellula rimane integra ed espone solo il prodotto
- Ghiandole sudoripare
- Ghiandole apocrine
- Accumula il secreto e perde il citoplasma sotto fomda di vescicole
- Rimane il nucleo che prmette alla cellula di rigenerarsi
Ghiandola mammaria

- Suddivisione in base al secreto


- Ghiandole sierose
- Secreto chiaro, fluido e acquoso
- Contiene proteine, enzimi e glicoprotene
- Cellula basofila e si colora con ematossilina-eosina
- Cellule del pancreas e mucosa aoparato respiratorio e intestinale
- Ghiandole mucipare
- Secreto ricco di zuccheri
- Non colora tanto, quindi resta chiaro
- Nucleo alla base della cellula, schiacciato
- Ghiandole salivari sottolinguari
- Ghiandole miste
- Ghiandole siero-mucose
- All'interno delle ghiandole sottomandinolari
- Semilune del Giannuzzi
- Fpsierose formano una semi luna alle mucose
- Ghiandole endocrine
- Derivano dalla lamina epiteliale conncui hanno perso il contatto
- Sono formate da un gruppo di cellule specializzate dentro il connettivo
- Viene abbondantemente vascolarizzato
- Il prodotto prende il nome di ormone
- Va ad agire sulle cellule od organi bersaglio
- Inflienza l'attività di ciò che colpisce
- Viene rilasciato per lo più nel sangue e nei fluidi interstiziali
- A bassa concentrazione
- Alcuni sono detti tropo-ormoni
- Prodotti a partire da altri ormoni
- I vasi delle ghiandole hanno un andamento sinuoso e hannk un lume ampio
- Sono detti sinuoidi e hanno cellule epiteliali fenestrate
- Gli ormoni possono essere di due tipi
- Peptidici
- Derivano da proteine e sono idrofili
- I recettori specifici si trovano nella membrana plasmatica stessa
- Il legame scatena l'attivazione a cascata nella cellula
- Si attivano i secondi messsggeri
- Agiscono du determinate proteine
- Da una risposta relativamente veloce
- Steroidei
- Derivano dal colesterolo
- Prodotti dal REL in collaborazione con i mitocondri
- I recettori specifici sono nel citoplasma o nel nucleo
- Nel nucleo modificherà la trascrizione ddl DNA
- Quindi anche la formazione dell'RNA
- Richiede del tempo
- Interazioni tra cellule
- Endocrina
- Ormoni circolano nei vasi linfatici e sanguihni collegati
- Raggiungono bersagli distanti dalla ghiandola
- Paracrina
- Ormoni rilasciati nel fluido circostante
- Bersagli nell'immediata distanza
- Cellula-cellula
- Cellule produttrice e bersaglio sono in contatto diretto
- Autocrina
- Cellula che produce l'ormone ha il recettore stesso
- Si autostimola
- Cellule tumorali ormone-dipendente

- Classificazione cellule endocrine in base a disposizione ed organizzazione


- Cordoni solidi
- Schema di assemblaggio per la maggior parte delle ghiandole endocrine
- Formano cordoni solidi e sono unite grazie ai desmosomi
- Lo sono ipofisi, paratiroidi, surrene, epifisi e corpo luteo
- Vescicole chiuse o follicolare
- Le cellule si dispondono a follicoli chiusi ovali
- Lo sono la tiroide
- Isolotti
- Raggruppamenti più piccoli dispersi nel tessuto esocrino
- Lo sono le isole di Langerhans del pancreas
- Ghiandole interstiziali
- Sono cellule disperse singolarmente a gruppi nel connettivo delle gonadi
- Nell'interstizio del testicolo e ovaio
- Sistema neuroendocrino diffuso
- Sono singole o in raggruppamenti ma non si riescono a distinguere
- Cellule endocrine disperse nei tessuti epiteliali di rivestimento

GHIANDOLE ESOCRINE
- Ipofisi
- Adenoipofisi
- La vera e propria ghiandola endocrina cordonale
- Deriva dall'ectoderma
- Si divide in vari lobi
- Lobo anteriore
- Presenti vari tipi di cellule che producono ormoni
- Tropici se influenzano l'attività di altre ghiandole
- Non tropici se influenzano l'attività di altri tessuti
- Pars intermedia
- È molto ridotta nell'uomo
- Pars tuberalis
- Formata da cellule cromofobe
- Non si colorano e non producono ormoni
- Fanno da supporto
- Sostengono, nutrono e difendono le cellule cromofile
- Cellule cromofile si siddividono
- Cellule acidofile
- Cellule principali e hanno il citoplasma acidofilo
- Producono ormoni non tropici che agiscono sul tessuto muscolare, adiposo e osseo
- Ormone mammotropo o prolattina (PRL)
- Agisce sulla ghiandola mammaria stimolando la produzione di latte
- Ormone somatropo (STH)
- Ormone della crescita
- Agisce sul tessuto osseo e muscolare
- Patologie
- Da bambino
- La carenza provoca nanismo
- L'eccesso provoca gigantismo
- Da adulto
- L'eccesso provoca acromegalia
- Cellule basofile
- Meno numerose col citoplasma basofilo
- Hanno un secreto glicoproteico
- Producono ormoni tropici che agiscono sul surrene, tiroide e gonadi
- Troviamo tra queste cellule … che secernono
- Cellule gonadotrope
- Ormone follicolostimolante (FSH)
- Nella femmina stimola il follicolo nella cellula uovo
- Nel maschio agisce sulle cellule del Sertoli favorendo la
spermatogenesi
- Ormone luteinizzante (LH)
- Nella femmina favorisce la produzione del corpo luteo
- Nel maschio stimola la produzione di testosterone da parte
delle cellule di Leydig
- Cellule tireotrope
- Ormone tireotropo (TSH)
- Si lega ai recettori di membrana dei tireociti
- Inducono la produzione de T3 e del T4
- Cellule corticotrope
- Ormone corticotropo (ACTH)
- Agisce sulla zona fascicolata del surrene
- Stimola la produzione degli ormoni glicoattivi
- Le celule cromofobe possono essere
- Riserva di cellule non differenziate, cellule staminali
- Cellule di natura epiteliale
- Cellule di sostegno dendritiche
- Cellule follicolostimolate
- Dotate di numerosi prolungamenti che formano follicolo

- Cellule stimolate da ormoni rilasciati dall'ipotalamo


- Neuroni secernono ormoni
- Releasing hormones (RH)
- Inhibiting hormones (SH)
- Stimolano o inibiscono la produzione di ormoni
- Neurosecrezione
- Vescicole con ormoni migrano lungo l'assone e raggiunto il terminale, vengono liberate per esocitosi
- Neuroipofisi
- Sede di deposito, accumulo e secrezione ormoni di neuroni con il corpo nell'ipalamo
- Gli ormoni proteici neuroipofisari agiscono sui tessuti sono
- Ossitocina
- Agisce sulle cellule della muscolatura liscia dell'utero e quelle mioepiteliali della
ghiandola mammaria
- Favorisce il parto e il processo di allattamento
- Vasopressina (ADH)
- Agiscesui tubuli del rene
- Favorisce il riassorbimento di acqua
- Contiene
- Tessuto stomale (fibroblasti)
- Assoni
- Pituiciti
- Cellule gliali piccole che danno il sostegno
- Si trovano lungo lassone dei neuroni non mielinizzati
- Fnzione di produrre ormone e non trasmettere l'impulso
- Epifisi
- Ghiandola formata da
- Cellule parenchimali
- Cellule pinealociti
- Dall'aspetto dendritico e dotate di numerosi prolungamenti
- Producono melatonina
- Prodotta a partire dal triptofano
- Viene recuperato dal liquido interstiziale e trasformato con vari enzimi orima in
serotonina e poi in melatonina
- Accumulata in granuli di secrezione
- Rilasciati oer stimolazione neuronali dell'ipotalamo
- Secreta in maniera ciclica in base alle fasi ciclo/buio
- Producono una matrice proteica che forma dei calcificati che precipitano
- Sabbia epifisaria e aumenta con l'età
- Ghiandole surrenali
- Sono ghiandole cordonali poste nel surrene
- Sono circondate da una capsula connettivale e sono divise in due porzioni
- Parte corticale divisa in tre zone
- Zona glomerulare
- Cellule organizzate in corti cordoni disposti a gomitolo
- Produce ormoni dal nome di mineral-corticoidi
- Aldosterone
- Controlla metabolismo idrosalino
- Zona fascicolata
- Costituita cellule che formano cordoni
- Paralleli gli uni agli altri a formare dei fasci
- Sono evidenti i sinusoidi e hanno vasi molto allargati
- Produce ormoni glicorticoidi e sessuali
- Cortisolo, favorisce il metabolismo degli zuccheri
- Androgeni
- Zona reticolare
- Formata da un'aggrovigliamento dei cordoni
- Appaiono anastomizzati, fusi tra loro in maniera disorganizzata
- Produce ormoni glicorticoidi e sessuali
- Cortisolo, favorisce il metabolismo degli zuccheri
- Androgeni
- Parte midollare
- Maggiormente irrorata perché vi confluiscono vasi sanguigni
- Le cellule sono le cellule cromaffini
- I granuli degli ormoni fanno precipitare sali di bromo)
- Producono le catcolamine
- Noradrenalina
- Adrenalina
- Attività endocrina del rene
- Produce ormoni che regolano la pressione nervosa e favoriscono l'eritopoiesi
- Eritropoietina
- Agisce a livesso midollare
- Favorisce maturazione e proliferanti dei precursori dei globuli rossi
- Renina
- Colpisce un'altra proteina prodotta dal fegato
- Angiotensiogeno
- Favorisce la produzione di aldosterone nel surrene
- Paratiroidi
- Quattro ghiandole sopra la tiroide
- Durante lo sviluppo aumenta molto il tessuto adiposo
- Ci sono cellule ossifile e principali, che secernono il paratormone
- Agiscd sul tessuto osseo o a livello dei reni
- Aumenta la [Ca] nel sangue
- Inibisce osteociti e osteoblasti
- Tiroide
- Ghiandola a follicoli chiusi
- Tra i follicoli si trovano i vasi sanguigni
- La parete dei follicoli è fpformata anche dalle cellule parafollicolari (o C)
- Producono la calcitonina
- Abbassa la concentrazione del [Ca] nel sangue
- Favorisce osteociti e osteoblasti e inibisce gli osteoclasti
- Cellule chiamate tireociti
- Cellule cubiche monostratificato
- Delimitano un follicolo didimensioni variabili a seconda dell'ormone prodotto
- Presente un ormone inattivo, la tireoglobulina
- Sono polarizzate
- All'apice secernono l'ormone e alla base è presente il RER
- Sintetizza la tireoglobulina iodinata
- Se vi è mancanza di iodio, smette di sintetizzare
- I follicoli si riducono
- La tiroide è il deposito della tireoglobulina iodinata
- Nella parte basale ci sono i recettori del TSH
- Ingloba parte della tireoglobulina iodinata e viene risssorbita
- I lisosomi formano gli ormoni T3 e T4
- Importanti nel metabolismo dei glucidi
- Hanno il recettore sulle cdllule nervose, muscolari e sul cuore
- Importsnti nelle prime fasi dello sviluppo embrionale
- Isole di Langerhans
- Ghiandole ad isolotte caratteristiche del pancreas
- Ghiandola a secrezione sieross di grandi dimensioni
- Formata da adenomeri e circondata da una capsula connettivale
- Raggruppamenti di cellule molto vascolarizzato che producono ormoni
- Distinguibile in 4 tipi di cellule
- α-alfa
- Circa il 20%
- Producono il glucagone
- Fa aumentare la concentrazione del glucosio nel sangue
- Agisce a livello epatico e stimola la glicogenolisi
- Aumenta la glicemia
- β-beta
- Circa il 70%
- Producono insulina
- Fa abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue
- Faborisce l'entrata di glucosio nelle cellule
- Concentrata soprattutto nelle cellule adipose, muscolari e del fegato
- δ-delta
- Circa il 5/10%
- Producono somatostasina
- Ormone con funzione di regolare l'attività delle cellule α e β
- Non va in circolo
- F
- Producono il polipeptide oancreatico
- Regola la secrezione degli enzimi della parte esocrina
- Ghiandole interstiziali
- Tubuli seminiferi del testicolo, le cellule di Leydig
- Hanno un REL e mitocondri molto sviluppati
- Sotto il controllo dell'ipofisi con l'LH e il FSH
- Sintetizza gli ormoni steroiddi
- Producono gli androgeni
- Necessari a far progredire il livello di maturazione degli spermatozoi
- Principalmente prodotto il testosterone
- Agisce sull'ultima parte della spermogrnesi
- Responsabile del mantenimento dei caratteri fisici sencondari
- All'interno dell'ovaio, nei follicoli e nel corpo luteo
- Prima produce testosterone, trasformato in estradiolo
- Prodotto dalle cellule della teca interna
- Poi il corpo luteo produce estrogeni e progesterone
- Sostituito poi dalla placenta
- Si trasforma in corpo albicans se non c'è la gravidanza

TESSUTO CONNETTIVO
- È il più abbontante nell'organismo
- È il più polimorfico, assume forme e finzioni differenti
- Hanno la stessa origine embrionale
- Derivano dal mesoderma
- Cellule immerse in un'abbondante matrice extracellulare
- Dentro si diffondr il liquido interstiziale che bagna tutte le cellulle di tutti i tessuti
- Prodotta da cellule fisse
- Hanno la capacità di produrre ed esocitare i componenti cella matrice
- Ci sono diversi tipi
- Fibroblasti
- Cellule allungate con un nucleo ovale
- Nel tessuto connettivo propriamente detto
- Osteoblasti
- Tessuto osseo
- Condroblasti
- Tessuto cartilagineo
- Componenti
- Componente amorfa
- Non si colora con i normali coloranti istologici ma soo selettivi
- Componente fibrillare
- Assume coloranti sia acidi che basici
- Finzioni del tessuto
- Unione di tessuti di origine differente
- Protezione di organi delicati
- Difesa grazie ai globuli bianchi nei vasi sanguigni che porta
- Trofica distribuendo nutrienti
- Diffusione di varie macromolecole
- Sostegno dell'organismo
- Riparazione nelle prime fasi dell'organo fisico

- Classificazione dei tessuti


- Tessuti connettivi propriamente detti
- Connettivo mucoso
- Connettivo fibrillare lasso
- Connettivo fibrillare denso
- Reticolare
- Elastico
- Adiposo
- Tessuti connettivi di sostegno
- Osseo
- Cartilagineo
- Tessuti connettivi a funzione trofica e di difesa (liquidi)
- Sangue
- Linfa
- Midollo

- Composizione del tessuto connettivo


- Formato da cellule
- Fisse
- Vivono e muoiono nel connettivo
- Producono abbondante matrice extracellulare
- Migranti
- La matrice extracellulare è composta
- Componente amorfa o sostanza fondamentale
- Firmata da macromolecole ed è fortemente idratata
- In equilibrio tra sintesi e degradazione
- Responsabile della resistenza del tessuto connettivo alle forze di compressione
- Facilita la diffusione di metaboliti
- Componente fibrillare
- Composta da proteine associate in strutture filamentose
- Resistente alle forze di trazione
- Componente amorfa
- Funzioni
- Diffusione di metaboliti
- Sostanze nutritive, ormoni e anticorpi,
- Impedisce la diffusione di agenti patogeni
- Costituisce un gel poroso che limita la diffusione di agenti tossici e batteri
- Conferisce resistenza alle forse di compressione
- Favorisce la migrazione delle cellule del sangue
- Composizione
- Molecole d'acqua in cui sono dispespsi gli ioni
- Componenti macromolari che richiamano le molecole d'acqua grazie a cariche negative
- Glicosamminoglicani (GAG)
- Zuccheri formati da catene polisaccharidiche di due zuccheri ripetuti
- Uno è un esoso, l'altro è un aminozucchero
- Prodotti dalle cellule del connettivo nel Golgi
- Tranne acido ialuronico
- Da enzimi che si trovano nel lato citosolico della membrana plasmatica
- Componente dei liquidi sinoviali delle articolazioni
- Richiama molecole d'acqua
- Possono associarsi ad una componente proteica e formano i proteoglicani
- Grazie a questi, la matrice è basofila
- Si legano alla componente fibrillare
- Proteoglicani
- Molecole molto grandi formate da GAG e una componente proteics
- Il vantaggio è la vasta eterogeneità delle molecole
- Si distinguono per
- Sequenza proteica associata
- Numero o tipo di catene del GAG
- Dimensioni molecolari
- Un complesso di derivazione sono gli aggregani
- Formati da una molecola di Acido ialuronico con legati molte molecole di proteoglicani
perpendicolari alla molecola
- Impossibilitato a ripiegarsi su sé stesso per le cariche negative
- Responsabile della resistenza alle forze di compressione
- Permettono la diffusione di metaboliti nel tessuto cartilagineo
- Glicoproteine
- Formate da una componene proteica ed una minorr zuccherinica
- Possono avere o non avere una funzione strutturale
- Maggior oarte è strutturale
- Si legano alle integrine di transmembrana della cellula
- Con un dominio e l'altro ad altre macromolecole
- Fanno da ponte tra cellula e la matrice
- Formate da più catene polipeptidiche che interagiscono tra loro
- Sono
- Fibronectina
- Finronectine solubili
- Disciolte nel plasma
- Favoriscono la coagulazione e cicatrizzazione
- Fibronectine fibrillari
- Formano strutture filamentose
- Mediano adesione cellule-matrice
- Laminina
- Prodotta dai fibroblasti del tessuto connettivo
- Formata da tre catene che si avvlgono a forma di croce
- Ogni estremità presenta dei domini
- Presente nella membrana basale
- Componente fibrillare
- Fibre di collagene
- Si associa a formare strutture filamentose
- Secreta dalle celule connettivali ed epiteliali
- Il collagene può essere diviso in
- Collagene che forma strutture filamentose
- Collagene fibrillare
- Collagene che si associa sd altre molecole di collagene
- Fibrille
- Collagene può formare strutture a forma di lamina
- Citoscheletro di una cellula

- Collagene fibrillare
- Formato da molte fibrille
- Formata da tante microfibrille
- Formate da tantissime molecole di tropocollagene
- Sfalsatira testa coda
- Molti tipi di collagene
- Tipo I
- Molto resistente alle forse di trazione
- Forma fasci di grosso carico
- Si trova a livello dell'osso, tendini e legamenti
- Tipo II
- Nella cartilagine e nei dischi intravertebrali
- Tipo III
- Forma le fibre reticolari
- Impalcatura degli organi parenchimatosi
- Tipo IV
- Costituente della membrana basale
- Non è sottopsto a grandi forse di tensione
- Patologie
- Scorbuto
- Malatie genetiche come nei contorsionisti
- Fibre reticolsri
- Formate da collagene di tipo III
- Si associa in fasci molto sottili e forma delle maglie
- Vi si agganciano le cellule
- Formano le impalcature di sostegno ad organi parenchimatosi
- Milza, fegato, midollo osseo o linfonodi
- Devono restare fissi ed uniti
- Circondano anche muscoli e nervi
- Fibre elastiche
- Formate da fibrillina ed elastina
- Legate attraverso legami trasversali
- Sono elastiche
- Estensibili se sottoposte ad una forza di trazione
- Poi ritornano alla forma iniziale
- Sintetizzate dalle cellule connettivali e muscolari lisce
- Si trovano attorno alla parete dei vasi
- Dev essere deformabile
- Sono trofate isolate oppure a reti o lamine
- Si trovano anche nei tendini e legamenti, cartilagine elastica, polmone, pelle e vescica
- Nel polmone circonda gli alveoli
- Variano la dimensione con inspirazione ed espirazione
- La cellula mesenchimale
- Tutti i tessuti derivano dal mesoderma
- Danno origine al mesenchima
- Caratterizzato da cellule staminali indifferenziate
- Cellule mesenchimali
- Le proprietà
- È una cellula pluripotente
- È il precursore delle cellule connettivali
- Ha una forma irregolare, fusata o stellata
- Può muoversi nei tessuti embrionali in via di formazione
- Migra per differenziarsi
- Dotata di pseudopodi sostenuti da un citoscheletro di actina
- Alcune però restano fisse tutta la vita
- Presenti in tutti i tessuti in quantità diversa
- Nelle prime fasi ha anche attività fagocitaria
- Differenziazione
- Condroblasti
- Cellule metabolicamente molto attive
- Sintetizzano la matrice cartilaginea
- L'attività diminuisce e diventano condrociti
- Adipociti
- Presenti in tutti i tesuti connettivi ma da sole nell'adiposo
- Fibroblasti
- Secernono matrice extracellulare
- Cellule endoteliali
- Cellule mesoteliali
- Osteoblasti
- Cellule proprie fisse, autoctone
- Secerne matrice ossea
- Diventa osteocita e rimane intrappolato nella matrice
- Nonnsi divide più

- Cellula staminale emopoietica (origine del sangue)


- Linfociti B
- Quando si attivano diventano plasmacellule
- Secernono anticorpi
- Monociti
- Cellule della difesa immunitaria
- Quando entrano nei tessuti connettivi diventano macrofagi
- Fagocitano e presentano l'antigene ai linfociti B e T
- Nomi diversi in base al tessuto
- Mastociti
- Globuli rossi
- Granulociti
- Megacariociti
- Precursori delle piastrine
- Per frammentazione si orignano le piastrine
- Componente cellulare
- Fibroblasti
- Possono avere forma allungata o stellata
- Numerosi mitocondri ed organuli sviluppati
- Molto attive
- I filamenti citoscheletrici sono di vimentina
- Si presenta anche come fibrocita, la forma quiescente
- Sintesi della matrice
- Massima durante ko sviluppo prenatale e l'accrescimento
- Ricambio di molecole neinteeeuti sani e adulti
- Riprende nei siti di cicatrizzazione di ferite
- Non è fisiologicamente funzionate da subito
- Macrofagi
- Prima erano monociti
- Non tornano più nel vaso
- Svolgono la loro funzione di difesa
- Si differenziano in base al tessuto
- Nel fegato sono cellule di Kupffer e fagocitano gli eritrociti invecchiati
- Nel polmone sono cellule della polvere e facpgocitano particelle tossiche, patogeni o pulviscolo atmosferico
- Migrazione orientata
- Migrano seguendo un gradiente chemio chimico
- Fagocitosi
- Cosa riconoscomo
- Opsionine
- Porzione Fc ddlle immunoglobuline di tipo IgC
- Fattori del completamento
- Proteine per degradare i batteri
- Recettori del mannosio
- Esposto sulla superficie da eritrociti desislizzati, vecchi
- Recettori per la fosfatidilserina
- Esposta dalle cellule in apoptosi
- Plasmacellule
- Sono cellule molto grandi
- Il ciroplasma è molto esteso ed intensamente basofilo
- Cromatina è a ruota di carro
- Hanno una modesta motilità
- Derivano dai linfociti B attivati
- Indorta dall'incontro con un antigene in circolo
- Sintetizzano grandi quantità di anticorpi in modo continuo e costante
- Immunoglobuline, delle glicoproteine
- A volte non è finzionante e l'accumulano dentro
- Corpi di Russel
- Mastociti
- Cellule grandi dalla forma ovale e allungata
- Facili da individuare per i granuli basofili
- Occupano il citoplasma e coprono il nucleo
- Contengono sostanze responsabili della reazione allergica
- Abbondano di RE e Golgi
- Granuli sono
- Eparina, anticoagulante
- Istamina, potente vasodilatatore
- Fattore chemiotattico di neutrofili e basofili
- Quando sono secreti, richiamano dsl sangue i neutrofili e basofili
- Distribuzione
- Derma
- Mucose principalmente dell'apparato intestinale e respiratorio
- Sierose, pleura e peritoneo
- Tessuti connettivali che circondano i vasi sanguigni
- Attivazione
- Prima esposizione all'antigene
- Si kega agli anticorpi dei linfociti B
- Si attivano in plasmacellule
- Producono in risposta le IgE
- Si legano alla superficie dei mastociti
- Seconda esposizione
- Si lega al recettore sul mastocita
- Determina il crosslinking
- Attivazione ddl mastocita tramite stimolo
- Vengono poi rilasciati istamina, elarina e fattori chemiotagtici
- Peritrociti
- Sembrano cellule muscolari liscie
- Capacità contrattike e di supporto meccanico
- Ricoprono i vasi
- Blanda capacità fagocitaria
- Cellule endoteliali richiamano i pericofi e hanno funzione di
- Aggregazione piastrinica
- Garantisce l'emostasi
- Diapedesi leucocitatia
- Processo di extravasazione
- I leucociti migrano attraverso le pareti
- Sintesi di macromolecole ddlla matrice extracellulare
- Come fibronectina e collagene
- Miofibroblasti
- Sono dei fibroblasti che possono acquisire molti fasci di microfilamenti di actina e miosina
- Sembrano cellule muscolari lisce
- In condizioni di ferire, stati di cicatrizzazione, oerdits di compattezza della matrice o rimodellamento del tessuto

TESSUTO CONNETTIVALE PROPRIAMENTE DETTO


- Tessuto connettivo fibrillare lasso
- Detto anche areolare
- Fibroblasti che secernono matrice extracellulare con anbondante sostanza fondamentale
- Scarsa componente fibrillare disposta in maniera lassa
- Secondo una conformazione a maglie larghe
- Distribuzione del tessuto
- Connettivo sottocutaneo
- Mucose degli organi cavi
- Apparato digerente e respiratorio
- Vie urinarie e genitali
- Sotto tutte le mucose
- Avvogle gli organi
- Vi penetra dentrk formando lo stroma
- Avvolge vene e arterie

- Funzioni
- Cellule s associano in masse e proteggono gli organi
- Come nel rene
- Funzione trofics
- Finzione di difesa
- Funzione riparativa
- Grazie ai numerosi fibroblasti che si dividono per mitosi
- Secernono matrice in caso di dannk
- Resistenre alle forze di trazione e possiede elasticità

- Tessuto connettivo fibrillare denso


- Fode di fibre connettivali ed elastiche presenti in grandi quantità
- Minore quantità è la componente amorfa
- Maggiormente resistente alle forze di trazione e alle sollecitazioni meccaniche
- Poca capacità trofica e di difesa
- Può essere classificato in base alle fibre in
- Regolare
- Fibre parallele, fasci intrecciati / incrociati / plessiformi, capsulare e lamellare
- Ideale per strutture che devono resistere a forse di trazione come tendini
- Irregolare
- Capsule degli organi parenchimatosi per la resistenza alla trazione e pressione
- Ghiandola sottolinguals
- Pericondrio
- Adenomeri e dotti
- Arterie e vene
- Tessuto connettivo elastico
- Tessuto connettivale in cui prevale la componente fibrillare di fibre
- Reticolari (centri sono di collagene tipo III)
- Elastiche, prevalgono
- Si trova nei legamenti delle vertebre, nei legamenti vocali e nelle pareti di vasi di grosso calibro
- Più aumenta il diametro, più aumenta la componente elastica nella parete
- Rende il tessuto deformabile
- Nelle arterie è frammisto a fibre di collagene e cellule muscolari lisce
- Fatto da fre tonache
- Intima, cellule endoteliali pavimentose
- Media, fibre di collagene, elastiche e muscolari lisce
- Avventizia, tessuto connttivo ricco di fibre di collagene e meno fibre elastiche
- Vasi sanguigni
- Arteriole
- Molto più tessuto muscolare, sono più spesse
- Cellule epiteliali buttano il nucleo nel lume
- Venule
- Nucleo è ovale e schiacciato, non soorge
- Ha un andamento più zigrinato
- Si trova anche
- Negli alveoli polmonari, vescica
- Fibre elastiche possono essere secrete dai fibroblasti o cellule muscolari lisce
- L'andamento ha un aspetto ondulato
- Fibre formate da
- Fibrillina esocitata daj fibronlasti, forma strutture finrose cilindriche
- Elastina è un materiale amorfo depositato in queste strutture

- Tessuto connettivo reticolare


- Tessuto connettivale in cui prevale la componente fibrillare di fibre
- Reticolari (centri sono di collagene tipo III), in maggior numero
- Elastiche
- Presenti nella milza e linfonodi, midollo osseo
- Le fibre reticolari sono componenti della membrana basale

- Tessuto adiposo
- Più organo che tessuto per la quantità prodotta
- Possiede molte adipochine
- Insieme di molecole proteiche tra cui fattori di crescita, interluchine, proteine e ormoni
- Possono agire in maniera paracrina o endocrina
- Formato da cellule adipose in stretto contatto tra loro, circondato da connettivo
- Le adipose si organizzano in lobuli a cui arrivano vasi sanguigni
- Ha la funzione di riserva energetica
- Tipologie
- Uniloculare o bianco
- La goccia lipidica della cellula si scioglie durante la preparazione del vetrino
- Lo si vede come zona bianca
- Il nucleo è schiacciato ad un'estremità
- Multiloculare o bruno
- Ci sono tante piccole gocce ma hanno anche più citoplamsa e organuli
- Questo assume il colorante
- Il nucleo è centrale e sferico
- La cellula adiposa
- Deriva dalla cellula mesenchimale staminale
- Parte da un lipoblasto, accumula lipidi e gocce lipidichel
- Si fondono in una unica che occula quasi tutto il citoplasma
- Il bruno e il bianco possono coesistere
- Hasce bruno e diventa bianca
- Distribuzione
- Adipociti dispersi nei vasi sanguigni, raggruppati in piccoli gruppi o cospicui formati
- Si accumulano in modo differente nei diversi sessi
- Tessuto adiposo bianco
- Maggiormente rappresentato nellorganismo
- 80% è nel tessuto sottocutaneo
- Funzione di isolante contro il freddo
- In altre zone ha funzione meccanica
- Adipociti attorno al pericardio o al bulbo oculare
- 10% è il tessuto viscerale
- Distribuito in cavità addominali
- Ha attività metabolica
- Accumula e rilascia energia sottofoma di lipidi in eccessi di nutrienti
- Lo rilascia se è in carenza
- Si trova
- Nella cavità addominale in alcuni punti e ha attività metabolica
- Nel rene per protezione meccanica
- Riscontrabili nel tessuto muscolare
- Aumenta con l'età
- Tessuto adiposo multiloculare
- Cellule che contengono tante gocce lipidiche
- Si interpongono numerosissimi mitocondri
- Molto vascolarizzato
- Abbondante nel neonato
- Zone intrascapolari e ascellari
- Poi diminuisce e raggiunge regioni ristrette
- Attorno ai reni e nelle ghiandol surrenali, nella regione del collo e in punti intervertebrali
- La principale finzione è la termoregolazione, produce calore
- Prodotto da numerosi mitocondri
- Presente la termogenina
- Produce alore invece che ATP
- Ha un ruolo centrale nel metabolismo dei lipidi e del glucosio
- Secerne milte molecole e ormoni stroidei

- Processo di Browning
- Meccanismo adottato dal tessuto adiposo per passare da bruno a bianco e viceversa
- So formano adipociti intermedi
- Tessuto adiposo bruno beige
- Stimolata da
- Esposizione al freddo
- Eccessiva attività fisics
- Irisina (ormone di chi pratica regolarmente attività fisica)

- Transdifferenziamento dell'adiposo durante l'allattamento


- Ghiandola mammaria
- Costituita da tessuto epiteliale a funzione secernente
- Durante l'allattamento il numero di adipociti diminuisce d aumenta la ghiandola
- Terminato l'allattamento aumentano gli adipociti e diminuisce la ghiandola
- Controolato dagli ormoni
- Insulina
- Lipogenesi
- Catecolamine, glucagone e tirosina
- Liposplisi
- Leptina
- Genera un senso di sazietà
- Codifica il gene ob
- Gene dell'obesità che produce leptina
- Prodotta seguendo i ritmi circadianj
- Molto di notte e poco di giorno
- Adipochine
- Tipo
- Adiponectina, aumenta sensibilità all'insulina
- Leptina, ormone della sazietà
- Adelina, coinvolta nel Browning
- Visfatina, resistina e chemochine infiammatorie
- Ruoli
- Differenziamento adipocitario
- Metabolismo lipidico e glucidico
- Tessuto cartilagineo
- Cellula è il condroblasto
- Produce marice cartilaginea
- Specalizzat nella funzione di sostegno
- Si genera prima dell'osso per essere poi sostituita
- Due componenti
- Componente cellulare
- Condroblasti
- Sintetizzano e depositano la matrice extracellulare
- Vi rimangono poi imprigionati in lacune
- Condrociti
- Meno voluminosi e meno organuli
- Forma ad anello con castone,
- Vacuolo molto grande di deposito materiale e glicogeno
- Matrice extracellulare
- Amorfa
- Contiene proteoglicani e glicoproteine tessuto-specifiche
- Condronecfina
- Fibrillare
- Prevale il collagene di tipo II
- Non è né vascolarizzato né innervato
- Gli aggregani sono molecole molto idratabili

- Si forma dalla 5^ settimana


- Cellula staminale si trasforma in condroblasto e prende una forma sferica
- Sintetizza ed emette matrice cartilaginea
- I condroblasti iniziano ad allontanarsi e si incoudono nella matrice
- Lacune cartilaginee
- Diventa condrocita
- Accrescimento segmento cartilagineo
- Interstiziale (dall'intero)
- Dovuto alla matrice sintetizzata dei conddoblasti all'interno delle lacune
- Si possono dividere ee danno origine a cloni cellulari
- Gruppi isogeni
- Ispedsiscono l'interno e poi diventano condrociti
- Per apposizione (dall'esterno)
- In periferia e il meenchima che circonda la cartilagine diventa pericondrio
- Capsula costituita da uno strato profondo di condroprogenitrici
- Si differenziano in condroblasti e secernono mafrice
- Accrescimento controllato da fattori ormonali
- Ormone somatotropo
- Carenza causa nanismo
- Cartilagine nonnprolifera e i segmenti di cartilagine e osso non si allungano
- Vitamina A
- Carenza causa un mancato ispessimento, cartilagine molto sottile
- Vitamima C
- Cofattore per la sintesi delle fibre del collagene
- La carenza causa lo scorbuto
- Vitamina D
- Importante per il controllo del calcio
- La cartilagine quando si ossifica, si calcifica

- Matrice conferisce alla cartilagine


- Resistenza alle forze di compressione
- Diffusone, attraverso l'acqua di idratazione, dei metaboliti
- Non è vascolarizzata
- Tipi di cartilagine
- Ialina
- È la più abbontante
- Molti aggregani collagene di tipo II
- Presenti numerosi gruppi isogeni
- Costituisce lo scheletro dellembrione
- È sottile e wuindi i nutrient si diffondono più efficacemente
- Durante l'accrescimento delle ossa sono presenti i condroclasti
- Monociti macrofagi
- Condrociti in tre strati
- Zona tangenziale, più appiattiti con lacune esposte
- Cona intermedia, forma globosa e disposti ad arco
- Zona radiata, hanno forma sferica e costituiscono gruppi isogeni
- Superfici articolari e all'interno delle metafisi delle ossa
- Cartilagine articolare
- Forma specializzate della ialina
- Riveste le superfici articolari
- Lamina sottile e permette lo scorrimento delle superfici articolari
- Trane nutrimento dal liauido sinoviale e quindi dall'osso sottostante
- Organizzate in strati
- Tangenziale, condrociti ovoidali
- Intermedio, condrociti globulari disposti ad arco
- Radiale, gruppi isogeni come colonnine parallele all'osso

- Cartilagine dinconiugazione o discho epifisario


- Forma un disco tra diafisi ed epifisi
- Permette l'accrescimento delle ossa in lunghezza
- Condrociti disposti diversamente in zone
- Cellule a riposo, superficale
- Proliferazione
- Ipertrofiche, inizio mineralizzazione
- Degenerazione, degradazione cartilagine
- Mineralizzata e sostituita dalla matrice ossea
- Presenti osteoclasti
- Elastica
- Matrice ricca di fibre elastiche di tipo II
- Presenfi gruppi isogeni meno numerosi e voluminosi
- Tipica del oadiglione auricolare, epiglottide e laringe
- Tornano alla loro forma originaria
- Fibrosa
- Resistente alle forze di trazione
- Ricca di collagene di tipo II e I
- Forniscono sostegno per le forze meccaniche
- Condroblasti poco numerosi
- Non possiede pericondrio
- Dove
- Dischi intervertebrali
- Fibre disposte a lamelle concentriche
- Sinfisi pubica
- Fasci intrecciati
- Disco di fibrocartilagine circondato da cartilagine ialina
- Menischi
- Zone del tendine nche penetra nell'osso
- Nucleo polposo
- Cuore gelstinoso
- Formato da cellule immerso in abbondante matrice ricca di acido ialuronico
- Circondato da fibrocartilagine a lamelle concentriche
- Resiste alle forze di trazione e compressione

- Tessuto osseo
- Tessuto connettivale di sostegno, composto da cellule e abbondante mstrice extracellulare
- In questo caso è rigida, vi è anbondante componente mineralizzata
- Cellule sono gli osteoblasti
- Sintetizzano e secernono matrice extracellulare
- Ha componente organica ed inorganica
- Rimangono poi incastrati in lacune ossee
- Diventano osteociti
- Hanno meno organuli ma tantissimi prolungamenti
- Scorrono in canalicoli ler cominicare tra di loro
- Presenti anche gli osteoclasti
- Hanno la capacità di erodere la matrice ossea
- Funzioni
- Sostegno del corpo
- Protezioni degli organi interni
- Riserva di calcio
- Omeostasi del calcio
- Prevede formazione ed integrazioni di calcio all'interno o esterno del tessuto
- Ospita il midollo osseo
- Da origine alle cellule del sangue
- Secrezione di sostanze
- Osteocalcina che influenza cellule di Levi per la produzione di testosterone
- Cellule
- Cellule osteoprogenitrici
- Possedue in caso di necessità
- Vere e proprie riserve
- Si trovano
- Sulla superficie delle trabecole osee in via di ossificazione
- Nel tessuto connettivo che riveste l'osso e le cavità interne
- Nella lamina interna de periodpstio ed nell'endostii
- Osteoblasti
- Cellule metabolicamente attive con tantissimi organuli
- Hanno una forma cubica o colonnare
- Quando secernono matrice, si dispongono in un monostrato epigeloide
- Secerne
- Prima matrice organica, che prende il nome di osteoide
- Poi la matrice inorganica, da origine alla matrice calcificata
- Osteociti
- Più longeve e numerose dell'osso
- Corpo cellulsre è limitato
- Partono numerosi prolungamenti
- Scorrono nei canalicoli con il liquido interstiziale
- Si trovano nutrienti e ormoni
- Dai vasi che hanno sede nel periostio
- Uniti da giunzioni GAP
- Formate da due unità chiamate connessoni
- Formate da connessine
- Permettono il passaggio ci piccole molecole
- Vanno in apoptosi in caso di rottura o invecchiamento
- Con l'invecchiamento si possono formare microlesioni o osteoporosi
- Osteociti apoptotici secernono il RANK-L
- Induce la formazione di osteoclasti
- Assorbono la matrice ossea
- Dotati di un ciglio primario che fzionana come meccanosensore
- Rileva variazione di fluidi interstiziali nei canalicoli
- Dovute s variazione di pressione
- Non produce sclerosina, inibitore della matriceossea
- Matrice extracellulare
- Componente organica
- Componente amorfa
- Non è molto idratata
- Componente fibrillare
- Proteine con ruolo struttursle come
- Osteonectina
- Associa fibre con cristalli
- Conferisce resistenza
- Osteopontina
- Pote tra osteociti
- Sialoproteina I e II
- Concentrano ioni calcio
- Componente maggioritaria inorganica
- Cristalli di idrossiapatite
- Sali composti da carbonato o fosfato di calcio
- Forma diaghi
- Associati a fasci di collagene
- Si avvolgono su di essi
- Mineralizzazione ossea
- Suddivisione in tre momenti
- Formazione nella matrice di nuclei minerali
- Osteociti secernono vescicole nella matrice e formano i nuclei minerali
- Accrescimento dei nuclei minerali
- I cristalli crescono di dimensioni e bucano la membrana
- Coalescenza delle aree mineralizzate
- Processo di fusione delle veecicole
- I cristalli si depositano in mezzo o sulle fibre di co!!agene
- Le vescicole sono caratterizzate da
- Fosfatidilserina, !ega ioni Ca
- Annessina V, permette lingresso di Ca nelle vescicole
- Fosfatasi alcalina, libera il fosfato nelle molecole organiche
- Osteoblasti possono avere
- Forma lenticolare come nel lamellare
- Forma globulare come nel non lamellare

- Osteoclasti
- Si lega alla matrice con i podosomi
- Sono sincizi
- Regolati da ormonk e molecole
- Secrene
- RANK-L
- Erosione matrice osses
- Ostprotegerina
- Si lega al RANK-L
- Morfologia con attivi funzionale
- Non attivi, si muovono grazie ai pseudopodi
- Attivi, aderiscono alla matrice e assumono una polarità
- Ad un'estremità degrada la matrice
- Con pompe protoniche, abbassa il pH
- Scioglie i cdistalli
- Con i lisosomi elimina la membrana organica
- Transcitosi perché endocitato edesicitato in vescicole
- Dall'altra esocita sostanze
- Cellule osteoprogenitrici
- Rivestono i canali di Havers e di Volkmann
- Nel periostio
- Circonda tutte le ossa
- Formato da due trutture
- Strato esterno
- Connettivo denso fibroso, pochi fibroblasti e tanto collagene
- Contiene vasi sanguigni
- Ruolo strutturale meccanico e nutritixio
- Strato interno
- Connettivo lasso, vascolarizzato e innervato
- Ci sono le osteoprogenitrici
- Aderisce grazie alle fibre perforanti si Sharpey
- Grossi fasci di fibre di collagene che penetrano peroendicolarmente le lamelle
- Nell'endostio
- È uno stratl fibroso connettivo costituito da uno strato di cellule appiattite
- Finzioneosteogenica, contribuiscono ai processi riparativi
- Riveste il canale midollare
- Riceste i canali di Haves e Volkmann
- Dove scorrono tutti vasi presenti nel tessuto osseo lamellare compatto
- Tipi di tessuto osseo
- Non lamellare
- Fibre di collagene raccolte in grossi fasci
- Andamento irregolare intrecciato
- Sviluppo embrionale o in seguito fratture
- Primo tessuto osseo depositato dagli osteoblasti
- Oateociti intrappolati in lacune a forma globosa
- Si trovano
- Nelle inserzioni dei tendini e dei legamenti
- In prossimità delle superfici articolari
- Nei casi di neodeposizione dell'osso e quindi fratture
- Lamellare
- Organizzato in lamelle
- Formate da fibre di collagene parallele tra loro
- Lacune a forma ellissoide
- Lamellare compatto
- Lamelle distribuite in maniera concentriche
- Strutture cilindriche di nome osteoni
- Al centro vi sono i vasi sanguigni
- Vasi sanguigni entrano da
- Canali di Volkmann, perpendicolari alla diafisi
- Canali di Havers, paralleli alla disfisi
- Tre tipi di strutturr
- Osteoni
- Cilindri formati da 5-20 lamelle concentriche
- Attorno ad un canale (Havers)
- Lamelle interstiziali
- Disposte tra i gli osteoni
- Residui di osteoni preesistenti
- Erosi dagli osteoclasti
- Non sono concentriche
- Lamelle circonferenziali limitanti interne o esterne
- Sono l'inizio di formazione di nuovi osteoni
- Sono di ampio raggio se circondano la diafisi
- Hanno minore raggio se circondano il canale midollare
- Si trova
- Costituisce i tabelloni delle ossa piatte
- Guscio esterno di diafisi ed epifisi delle osss lunghe e brevi
- Formato ds migliaia di osteoni impilati gli uni sugli altri

- Lamellare spugnoso
- Formano strutture chiaate trabecole
- Si intrecciano e formano una rete tridimensionalità
- Ha delle cavità e sembra una spugna
- Sono le cavità midollari dove di trova
- Midollo osseo, vasi sanguigni e nervi
- Si trova nelle ossa bvi, nell'epifisi e nel diploe delle ossa piatte
- Funzione
- Alleggerisce il peso
- Resistenza alle sollecitazioni meccaniche
- Cambiano orientamento in base al carico cui è sottoposto lo scheletro
- Risiede il midollo osseo
- Processo di ossificazione
- Si accrescono fino a 20 anni
- Avviene in due meccanismi
- Ossificazione diretta (intramembranosa o mesenchimale)
- A partire dal mesenchima
- Si forma direttamente da un tessuto connettivo primitivo
- Interessa le osss piatte del cranio e della faccia
- Ossa membranose
- Si differenzia in osteoprogenitrice e poi in osteoblasto
- Si dispongono in un monostrato epiteloide
- Sintetizzano matrice pre-ossea, l'osteoide
- Prima prodotta l'organica e poi l'inorganica
- Producono spicole che si ispessiscono e formano le trabecole
- Si fondono
- Cellule mesenchimali indifferenpnziate dentro danno vita a vasi e midollo osseo

- Ossificazione indiretta (per sostituzione)


- A partire da un abbozzo cartilagineo
- L'osso che si forma
- Sulla superficie esterna è osso pericondriale
- Sulla superficie interna è endocindriale
- Avviene su un modello di cartilagine ialina
- Le ossa prodotte per sostituzione sono osss condrali o di sostituzione
- Lo sono le ossa alla base del cranio, della colonna vertebrale, degli arti e del bacino
- Avviene in una sequenza di eventi
- Ossificazione pericondriale
- Sotto al pericondrio si realizza un'ossificazione mesenchimale
- Porta alla formazione di un anello osseo che circonda la diafisi
- Anello cresce e aumenta lo spessore dell'osso
- Cellule mesenchimali sotto il pericondrio diventano osteoblasti
- Ossificazione endocindriale
- La cartilagine dentro la disfisi degenera e i condroblasti, ioerrtrofizzati, muoiono e
producono il fattore VEGF
- Fa proliferare le cellule endoteliali
- Richiama l'entrata di vasi sanguigni
- Lasciano lacume libere invase dai capillari sanguigni
- Contengono osteoblasti
- Inizia dal centro della diafisi e sinespande radialmente
- Ossificazione primaria
- Appaiono successivamente i centri di ossificazione dell'epifisi
- Ossificazione secondaria
- La cartilagine è
- Cartilagine aricolare
- Persiste per tutto il corso della vita
- Se si degrada, causa artrosi
- Con contribuisce alla crescita della lunghezza dellosso
- Cartilagine metafisaria, piastra epifisiaria o cartikagine seriata
- Scompare nel 20° anno
- Tra eoifisi e diafisi
- Accresce in lunghezza
- Proliferazione dei condroblasti
- In seguito viene ossificato
- Sierata perche quando i condroblasti si dividono per mitosi, sembrano tante strutture lamellari lunghe in colonna
- È scostituita da
- Cartilagine a riposo
- Condroblasti isolati e non privi di attività proliferativa
- Cartikagine in proliferazione o seriata
- I condroblasti, per allungare il segmento, si dividono per mitosi
- Disposti in colonne longitudinali parallele tra loro
- Solo nella cartilagine metafisaria, servono per allungare l'osso
- Cartilagine ipertrofica
- Formata da condroblasti ipertrofici ricchi di glicogeno
- Cartilagine calcificata o in regressione
- Condroblasti muoiono, la matrice è assorbita dai condroclasti
- Libera le lacume e regredisce
- Zona di invasione vascolare
- Deposizione di osso

- Nella metafisaria si possono trovare i condroclasti e osteoclasti


- Chiusira dell'epifisi
- Tra le due non c'è più interposta cartilagine
- Rimodellamento osseo
- È un tessuto dinamico e plastico, resistente e stabile ma soggetto ad un continuo rimaneggiamento
- Azione degli osteoblasti, depositano sui nuovi osteoni e i vecch ivengini erosi
- Osteonive trabecole vendono orientati in modi diversi
- Risponde meglio alke sollecitazioni meccaniche
- Dovuto ad esigenze metaboliche
- È un processo che dura tutta la vita
- Omeostati minerale
- Principale controlko della crescita dell'osso e della stabilità della massa, per l'azione ormonatica
- Vi sono due ormoni antagonisti che partecioano al mantenimento della massa ossea
- Paratormone
- Aumenta la [Ca] nel sangue, è ipercalcemizzante
- Secreto dalle paratiroidi
- Agisce sugli osteoblasti che attivano gli osteoclasti
- Il calcio entra così nel sangue
- Calcitonina
- Diminuisce la [Ca] nel sangue, è ipocalcemizzzpante
- Secreta dalle cellule parafollicolari della riroide
- Agisce inibendo gli osteoclasti
- La variazione di [Ca] nell'organismo provoca
- Contrazione muscolare qvviene solo se viene liberato calcio nelle cellule
- La secrezione non avviene se no aimenta il calcio
- La fagocitosi è indotta dal calcio
- La coagulazione è provocata dal calcio
- La variazione di calcio fs svvenire la trasmissione dell'impulso tra neuroni

- I denti
- L'altro tessuto mineralizzato è il dente
- Contengono molti cristalli di idrossiapatite
- Tessuti istologici mineralizzati che costituiscono il dente sono
- Lo smalto
- Ricopre la corona del dente ed è il più mineralizzato
- Non rigenerabile e le cellule sono gli adamantobkasti
- Depositato a strati, strie di Retzius
- La dentina
- Tessuto mineralizzato, secreto dagli odontoblasti
- Presente in tutta la vita
- Hanno una forma caratteistica, cellule cilindriche lungo la quale viene depositata matrice
- Solo i prolungamenti vengono intrappolati
- Tubuli o cznalicoli dentali
- Costituisce sia la radice che la corona
- Il cemento
- Ricopre la dentina a livello della radice
- Tessuto mineralizzato simi al tessuto osseo
- Secreto dai cementoblasti in maniera analoga agli osteoblasti
- Diventano poi cementociti
- Sempre presenti tutta la via e quidni lo spssorere aumenta sempre più
- Struttura del dente
- Prima dentazione è composta da 20 denti che cadono
- Ne crescono poi 32
- Il dente è formato
- Polpa dentale
- Parte più interna del dente
- Formata da un tessuto molke, un connettivo lasso
- Ricco di vasi e nervi
- La radice del dente è accolta in una cavità chiamata nell'osso alveolo
- L'apice delle radici sono i forami apicali
- Mettono in comunicazione l'esterno con la camera pulpare
- Legame tra osso e cemento è con un connettibo fibroso denso, fibre di collagene tipo I
- Legamento periodotale, mantenimento della radice agganciata all'alveolo

IL SANGUE
- Tessuto connettvale che deriva dalla cellula mesenchimale ematopoietica
- Componenti tramite ematocrito
- Plasma (45%)
- Siero se è semza coagulanti
- Elementi figurati (55%)
- Eritrociti 4.5-5 mil/mm³
- Leucociti 600-900 k/mm¾
- Piastrine 200-300 k/mm³
- Azotemia dopo aver tolto la componente proteica dal sangue
- Funzioni
- Trasporto
- Gas, sostanze teoriche, prodotti di scarto, metaboliti e dellule immucompetenti
- Difesa
- Coagulazione

- Plasma
- Fluido alcalino dal colore giallo
- Permette lo scambio metabolico di fluidi attraverso le pareti dei capillari
- Vengono rilasciate sostanze nutritive, ormoni e anticorpi
- Costituito da
- 90% di acqua
- 1% di sali minerali disciolti in forma ionica
- 9% di sostanze organiche
- Zucchdri come il glucosio
- Lipidi come il colesterolo, frigliceridi, fosfolipidi e acidi grassi
- Proteine come albumina, globulina, fibrogeno, protrombina, glicoproteine, ormoni, vitamine, proteine del
completamento, lipoproteine
- Globuli rossi
- Deputati al trasporto del gas
- Sono privi di nucleo e organuli
- Morfologia a disco biconcavo
- Trasporto più evficace di gas ed emoglobina
- Contengono emoglobina ed enzimi
- Anidrasi carbonica
- Porta alla formazione dell'acido carbonico da acwua e CO2
- Si dissocia in ione carbonato e H+
- Enzimi della glicolasi anaerobjca
- Producono ATP
- Scamipbi gassosi avvengono al livello dell'alveolo polmonare
- Differenza di pressione
- Emoglobina
- 4 globine
- La lroteina si assembla e forma dei cristalli all'Interno del globulo
- Può essere di tre tipo
- HbA 96%, 2 catene α e 2 β, soggetti adulti
- HbA 2%, 2 catene α e 2 σ,
- HbA 2%, 2 catene α e 2 γ, soggetti fetali
- Citoscheletro con filamenti di actina
- Tante proteine di membrana legate a proteine saccaridiche
- Forma il sistema antigenico A, B e 0
- Ha vita media di 120 giorni
- Devono mantenere carica negativa sulla super
- Distanziati dagli altri
- Usa l'acido sialoco per non esporre il galattosio
- Riesce a deformarsi per passare nei capillari
- Maturazione nel midollo osseo
- Peritroblasto
- Cellula grande con nucleo grande e molto colorato
- Eritroblasto basofilo
- Nucleo evidenti perché in attiva trascrizione
- Baspfilo perché il citoplasma contiene molti poliribosomi
- Sintetizzano emoglobina
- Eeotroblasto policromatofilo
- Contiene sia ribosomi basici che emoglobina che è acida
- Ha una doppia colorazione
- Eritroblasto ortocromatofilo
- Spariscono ribosomi e aumenta la quantità di emoglobina
- Nucleo si condensa e viene eliminato

- Globuli bianchi o leucociti


- Funzione di difesa
- Aspecifica, immunità naturale o innata
- La prima che si attiva quando l'organismo è attaccato da un patogeno
- È mediata dai granulociti
- Vengono rilasciate varie molecole per richiamare altri granulociti
- Soecifica, immunità acquisita
- Svolta dai linfo iti T e B
- Diapedesi
- Meccanismo per uscire dai vasi sanguigni
- Passaggio tra le cellule endoteliali e del connettivo
- I tessuti infiammati rilasciano molecole come interlochina 1 e TNFα
- Si fondono con le cellule epiteliali dei vasi
- Le attivano ed esse espongono lpmolecole come la selectina E
- Lega le catene zuccheriniche dei leucociti e li rallenta
- Rotolano e in seguito sttivano i legami IG-CAM
- Forma legami forti e adesi
- La migrazione è dovuta a proteine PECAM
- Cambiamenti conformazionali del citoscheletro del leucocita
- Permette il passaggio nell'endotelio e arriva al connettivo
- Trova il sito infiammato grazie al gradiente chemiotatico
- Degranulazione nei tessuti
- I granuli discolgino alcune macromolecole del connettivo per migrare
- Arrivati, fagocitano il patogeno

- Processo infiammatorio
- Quando un corpo estraneo entra nel nucelo, crea un processo infiammatorio
- Rilascia macromolecole che attivano la fuoriuscita di granuli verso i tessuti
- Si muovo con movimenti ameboidi
- Rimodellano il ciroscheletro
- Si muovono richiamati da gradiente chemiotattico
- Presenza di recettori fa riconoscere, ricoprire e fagocitare l'agente patogeno
- Il materiale opsonizzato è dentro un vacuolo, il fagosoma
- Successivamente diventa fagolisosoma
- Neutrofili hanno due modalità di degradazione del materiale
- Meccanismo che ha un'attività battericida non ossidativa
- Uccide il batterio grazie ad enzimi lisosomiali
- Mediante azioni ossidative
- Reazioni che generano radicali liberi dell'ossigeno

- Meccanismo di fagocitosi
- Complemento è un insieme di proteine enzimatiche che agiscono a cascata
- Affinità con porzioni FC degli anticorpi IgG
- Possono avere diverse funzioni
- Legarsi ad anticorpi in circolo e lisare la parete dei batteri
- Aderire alla parete batterica e fagocitarlo
- Rilasciano molecole per far raggiungere l'infezione ai neutrofili

- Granulociti (citoplasma ricco di granuli e nucleo poliformico, anche diviso in lobi)


- Neutrofili (50-70%)
- Hanno nei granuli sostanze neutre
- Sono polimorfonucleati e quindi divisi in lobi
- I più vecchi sono caratterizzati da addensamenti cromatina, tenuti insieme da ponti di cromatina
- Se ci sono pochi lobi, c'è in circolo una infezione perché sono ancora giovani
- Caratteristiche
- La membrana lresenta recettori
- Frammenti cristallizzabili delle immunoglobuline IgG
- Proteine del completamento
- Hanno vita breve nel sangue 6-7 ore
- Si spostano nei tessuti 4-5 giorni
- Maturano nel midollo e a volte fhngono da riserva
- Pool tissutale
- Citoplasma contiene
- Lisosomi, funzione fagocitaria
- Granulo specifici, formata da granuli secondari e terziari che conengono una serie di
enzimi (come i battericidi)
- Lisozima, rompe la parete batterica
- Lattoferrina, lega il ferro
- Enzimi per la migrazione
- Vescicole, riserve di proteina di membrana
- Se sono iper-attivati
- Possono causare un danno ai tessuti
- Liberano specie reattive dell'ossigeno
- Possono portare alla setticemia, shock settico
- Quando muoiono, vengono rimossi dai macrofagi

- Eosinofili (2-3%)
- Hanno nei granuli sostanze che si colorano con i coloranti acidi
- Nucleo bilobato
- Nella membrana presentano il recettorr per FC delle immunoglobuline IgG e IgE
- Le proteine presenti nei granuli sono tossiche per i parassiti

- Basofilo (0.5-1%)
- Hanno nei granuli sostanze che si colorano con i coloranti basici
- Grande affinità per l'ematossilina
- Tanti granuli scuri
- Non fagocitano ne uccidono microbi
- Sono altamente sensibili
- Genera le risposte immunitarie con i recettore per gli anticorpi IgE
- Comporta vasodilatatore e aumento della permeabilità vascolare
- Causs contrazione della muscolatura llisci

- Agranulocito (hanno granuli che sono principalmente idrolssi acidi


- Linfociti (20-30%)
- Aumentano durante le infezioni
- Nucleo sferico che riempie il citoplasma
- Circolano in stato inattivo principalmente
- Uniche cellule in grado di ricircolare nel sangue, tessuti e linfa
- Avviene per diapedesi
- Si suddividono in T, B e NK
- Il più comune è il T
- Si differenziano per i marcatori di superficie (cluster di differenziazione)
- Immunita aspecifica
- Non è influenzata da precedenti contatti con l'antigene
- Non ha memoria immunologica, si attiva molto rapidamente quindi
- Costituita da barriere fisica e fisiologiche
- Le cellule sono macrofagi, granulociti, cellule dendritiche e NK
- Immunità specifica
- Auando attivate generano una memoria immunologica
- Ci impiegano molto ad attivarsi
- Si divide in
- Umorale (linfociti B)
- Cellulo mediata (linfociti T)
- Riconoscono gli antigeni in maniera specifica
- Linfocita NK
- Fanno parte dell'immunità innata e contengono moltissimi lisosomi
- Agiscono uccidendo cellule con trasformazione neoplastica, infettate dai virus o ricooerte da anticorpi
- Riconoscono le cellule non self (mancano molecole HLA)
- Mantenute normalmente in stato di inattività
- Forma sinapsi immunologiche e rilascia perforina e granzima
- Fora e framenta il DNA
- Regolato da recettori inibitori, predominante, e attivatori
- Uccisione anticorpo-dipendente

- Linfocita B
- Impiegati nella risposta specifica umorale omanticorpo mediata
- Produce anticorpi (o immunoglobuline)
- Sulla membrana possiede anticrpi IgM e IgD
- Riconoscono antigeni solubili
- Il legame attiva il linfocita che si divide per mitosi
- Si differenziano in
- Linfocita B della memoria, risposta rapida in futuro
- Plasmacellule, producono l'anticorpo

- Linfocita T
- Coinvolti nella risposta soecifica cellulo-mediata
- Riconoscono funghi, parassiti, cellule virali, eterologhe e tumorali
- Attivi si differenziano
- Citotossici, uccidono la cellula bersaglio
- Helper, producono molecole per richiamare l'immunità
- T gamma-delta in alcuni distretti mucosi
- Riconoscono più velocemente gli antigeni
- T regolatori, sopprimono la risposta immunitaria

- Monociti (3-8%)
- Nucleo unico a forma di fagiolo
- Circolano nel sangue e se escono divengano magrofagi
- Cellule molto grandi
- Numerowi pseudopodi
- Materiale degradato in parzioni, epitooi
- Antigeni vengono insediti nella molecola HLA
- Preeentano aticeni delle cellule imuunicompetenti
- Contengono sostanze ad azione battericida
- Secernono altre molecole
- Interferone e citochine, modulano la risposta infiammatoria
- Differenziamento
- Nel fegato e milza ha funzione emocateretica e di difesa
- Nel polmone hanno azione di difesa
- Nel ner oso rimuovno i neuroni danneggiati
- Classificazione
- M1
- Differenziati se incontrano molecole come IFN-γ, TNF-α e LPS
- Responsabile della risposta infiammatoria
- È in grado di secernere molecole per scatenarla
- Pro-infiammztori
- Scatenenano R.Inf. dei linfociti T
- Scatenano R.Inn. dei NK
- M2
- Risoluzione della risposta infiammatoria
- Anti-infiammatorio
- Ripara il tessuto e ne crea uno fibrogico
- Piastrine
- Sono frammenti di citoplasma di cdllule più grandi
- Megacariociti presenti nel midollo osseo
- Non possiedono un nucleo ma sono ricche di organelli citoplasmatici
- Presenta numerose introflessioni
- Forma un sistema canicooare interno
- Aumenta la superficie di rilascio dei granuli contenuti
- La membrana è sostenuta da una rete citoscheletrica di actina e microtubuli
- Ricoperta da uno spesso glicocalice
- Favorisce meccanismi di aggregazione piastrinica
- Due zone
- Alomero, periferica
- Trasparente e senza granuli
- Granulomero, centrale
- Ricca di granuli che contribuiscono alla formazione del coagulo
- Granuli alfa
- Rilasciano fattore V, trombospondina e fibrinogeno
- Favoriscono la formazione del coagulo
- Granuli densi o delta
- Contengono calcio, serotonina e adrenalina
- Granuli lambda
- Lisozima(p (favorisce dissoluzione del coagulo)
- Processo di coagulazione
- Fase vascolare
- Quando un vaso viene lesi
- Cellule espongono molecole per attivare le piastrine
- Fase piastrinica
- Aderiscono all'endotelio danneggiato e attiva il rilas cio dei granuli nell'ambiente
- Riconoscono le fibre di collagene e vi si legano
- Il rilascio fa aggregare le piastrine e attivano meccanismi a cascata di coagulazione del sangue
- Coagulo bianco formato da piastrine, si associa poi agli eritrociti
- Fase del sistema coagulativo
- Trasformazione del fibrinogeno in fibrina
- Forma una rete che intrappola le cellule del sangue e forma un coagulo
- Avviene ad opera dell'enzima trombina
- Nel sangue è in forma inattivata, protrombina

LA LINFA
- Tessuto connettivo a funzione trofica e di difesa
- È il risultato del drenaggio dei liquidi interstiziali in eccesso in organi e tessuti
- Componente liquida
- Simile al plasma
- Acqua, sali, colesterolo e prodotti di ricambio metabolico tissutale
- Composizione diversa in base al tessuto
- Componente corpuscolare
- Linfociti (principalmente T)
- Scorre in vasi linfatici a velocità molto bassa, dovuta alle contrazioni delle masse muscolari
- I capillari originano a fondo cieco e gradualmente aumentano di diametro
- Tapezzati di cellule endoteliali parzialmente sovrapposte
- Forma dell valvole che impediscono il reflusso
- Sono interposte le stazioni linfonodali, i linfonodi
- Processo di depurazione della linfa da batteri e si arricchisce di linfociti attivati e anticorpi
- Linfonodi sono sede in cui linfociti B e T incontrano gli anticorpi
- Spesso prodotte le plasmacellule
- Aumentano di diametro fino a giungere al dotto toracico e dotto linfatico destro
- La linfa viene immersa nel circolo venoso

IL TESSUTO LINFOIDE
- Tessuto lijdoide forma il parenchima degli organi linfoidi
- Costiuito principalmente da linfociti T e B
- Organi
- Organi primari o centrali
- Si occupano del differenziamento e della maturazione dei linfociti vergini
- Sono
- Midollo osseo (dove maturano i linfociti B)
- Timo (dove maturano i linfociti T)
- Organi secondari o periferici
- I linfociti maturi svolgono la funzione di difesa antigene-dipendente
- Sono
- Milza, linfonodi
- Tessuto linfonoide associato alle mucose
- Agglomerati di linfociti indiltrati sotto le mucose di epiteli di altri organi
- Tonsille, placche di Peyer e appendice ileo-cecale
- I linfociti maturi escono dagli organi primari e colonizzano zone specifiche dei secondari
- Incontrano l'antigene e si moltiplicano per mitosi, diventando cellule effettici
- Restano come cellule della memoria
- Due fasi di vita dei linfociti
- Fase antigene-indipendente, svolta negli organi primari
- Momento di generazione della diversità immunologica
- Cellule con recettori in grado di riconoscere tutti gli antigeni
- Genera linfociti maturi vergini
- Fase antigene-dipendente, svolta negli organi secondari
- Il linfocita vergine incontra l'antigene, si attiva e scatena un meccanismo di differenzazione
- Determina un processo di espansione coronale di cellule effettrici
- Parte di esse resteranno ocme cellule della memoria
- Organi primari
- Midollo osseo
- Organo emopoietico in cui maturano le componenti del sangue
- Si trova all'interno dell'osso spugnoso, nel midollo rosso
- È costituito da un'impalcatura di sostegno cui si agganciano cellule, formata da
- Fibroblasti (reticolociti)
- Macrofagi
- Adipociti
- Contiene delle isole o cordoni di cellule emopoietiche in diversi stadi maturativi
- Ricca rete vascolare di sinusoidi, che contiene molti periciti
- È un organo mieloide e linfoide

- Timo
- È un organo linfoide costituito da due lobi
- Inizialmente hanuma struttura epiteliale ma poi si popola di cellule emopietiche staminali
- Provengono prima dal fegato e poi dal midollo osseo
- Si differenziano prima in timociti e poi linfociti T maturi
- Circondati da una capsula connettivale con setti connettivali
- Il timo viene diviso in lobuli
- Ha una zona corticale ed una midollare
- Da a, i timociti subiscono un processo di maturazione
- Cellule epitelio reticolari
- Circondano la zona corticale e la separano dalla midollare
- Barriera emato-timica
- Numerosi macrofagi per macrofagi per eliminare linfociti T apoptotici
- Corpuscoli di Hassal, cellule epiteliali reticolari che degenerano

- Maturazione dei linfociti


- Attraversano varie fasi maturative
- I timociti sotto la capsula sono timociti precoci doppi negativi
- Poi timociti intermedi doppi positivi e infine linfociti maturi
- Due tipi di selezione
- Selezione positiva, a livello corticale
- Consente ai Int. Doppi pos di riconoscere le molecole HLA
- Solo quelli con affinità intermedia sopravvivono
- Vengono selezionati positivamente
- Selezione negativa, a livello midollare
- Quando il linfocita maturo riconosce le cellule self, è eliminato
- Tolleranti verso i self (tolleranza immunologica)

- Organi linfoidi secondari


- Linfonodo
- Organo linfoide a forma di fagiolo circondato da una capsula connettivale con setti interni
- I vasi linfatici sono afferenti ed efferenti, il sangue esce dall'ilo
- Tre areentedritoriali, dalla periferia all'ilo
- Zona corticale
- Si osservano tanti follicoli di dueip tipi che contengono linfociti B maturi
- Primari
- Colorazione omogenea, ricchi di linfociti B maturi vergini
- Secondari
- Strutture sferoidali di colorazione variabile
- Zona centrale è il centro germinativo
- Il mantello sono linfociti B della memoria
- Zona paracorticale
- Presenti i linfociti T
- Presenta venule ad endotelio alto
- Zona midollare
- Più chiara e ricca di sangue
- Cordoni cellulari di linfociti B, macrofagi e plasmacellule
- Presenti vasi linfatici molto allargati
- Milza
- Organo linfoide dalla forma a pugno, circondato da capsula connettivale
- Con setti sempre più sottili ramificati
- Meglio l'uso di impregnazione argentica
- Linfociti B e T sono sostenuti da cellule reticolari, fibroblasti (hanno andamento ondulato)
- Nel parechima contiene miofribroblasti e cellule muscolari lisce
- Funzioni
- Funzione emocateretica, distruzione di globuli rossi e piastrine
- Funzuine di difesa, come organo linfoide
- Organizzata in
- Polpa bianca, zona della difesa
- Attorno alle arterioe, con aggregati di linfociti sottoforma di follicoli
- Sangue entra attraverso l'arteria splenica che dpsi divide in arterie centrali, circondate da un
manicottomdi cellule linfoidi
- Rivestimento periarteriolare linfoide
- Sangue esde e circola nella polpa rosa
- Polpa rossa, zona di emocateresi
- Entra nei seni venosi, con cellule endoteliali allungate, staccate
- Senza giunzioni e sostenute da una membrana basale discontinua e disposta
circolarmente
- Circolazione aperta
- Composta da cordoni splenici o di Billroth
- Si trovano linfociti NK ma anche in quella bianca

TESSUTO MUSCOLARE
➢ Tessuto responsabile del movimento volontario ed involontario di organi e apparati
○ Costituito da cellule altamente specializzate nella contrazione
■ Dovuta alla presenza di strutture altamente specializzate, i miofilamenti
● Presenti nelle cellule mioepiteliali, miofibroblasti e peritociti
● Si muovono per idrolasi dell'ATP
● Sono composte da proteine come la miosina e actina
○ Formato da fibre circondate da tessuto connettivo
■ Le rende salde e dona supporto metabolico
➢ Due tipi, lo striato (scheletrico o caridaco) e liscio
➢ Funzioni
○ Locuzione del corpo e mantenimento della postura
○ Movimento del contenuto negli organi cavi
○ Favorisce la circolazione del sangue e linfa
○ Secerme molecole, le miochine (si comportano da ormoni)
➢ Morfologia
○ Cellule striate scheletriche
■ Sono cellule polinucleate (le più grandi), hanno forma allungaat cilindrica
● Sono dei sincizi, con i nucleimallineati sotto la membrana plasmatica
■ Caratteristica è la striatura trasversale
■ Contrazione volontaria ed è innervato dal SNC
○ Cellule striate caridache
■ Sono cellule più piccole e mononucleate o binucleate
■ Hanno la striatura trasversale
■ Sono accoppiate elettricamente e meccanicamente
● Molte giunzioni ancoranti e comunicanti
■ Innervate dal SNA che determina la contrazione involontaria
○ Cellule lisce
■ Cellule piccooe e mononucleate
■ Accoppiate elettricamente con giunzioni gap
■ Non presentano la struttura trasversale
■ Si contraggono in maniera involontaria

➢ Tessuto muscolare striato scheletrico


○ Costituisce i muscoli scheletrici, lingua, faringe ed esofago, diaframma, sfinteri anali, vescicali ed uretrali e muscoli mimici
○ Le cellule sono le più grandi in assoluto
■ Sono sincizi muscolari polinucleari di mioblasi
● Cellule non specializzate ancora nella funzione contrattile
○ Si fondono in miotibulo e in seguito si differenzia in cellula muscolare
■ Sintesi dei miofilamenti contrattili
● Tutti i nuclei sotto la membrana
○ Cellula striata è detta anche fibrocellula o fibra
■ Muscoli formati da numerosi fasci di fibre musoclari circondati da connettivo (epimisio)
● Nelle ossa, si orolunga e forma i tendini e l'interazione con l'osso
● Dall'epimisio deriva il perimisio che, più sottile, circonda i fasci di fibre
○ Endomisio avvolge ogni singola cellula striata
■ Contiene vasi sanguigni e fibre nervose
○ Il citoplasma delle cellule contiene numerose miofibrille
■ Interposte tranlamina basale e membrana vi sono mioblasti quiescenti
● Cellule satellite non ancora differenziate che possono dare origine a mioblasti
○ Cellule muscolari
■ Membranaa plasmatica si chiama sarcolemma
● Si introflette nella cellula e forma una struttura tubulare
○ Tubulo T, a stretto contatto con le cisterne terminali del RSL
■ Il citoplasma di chiama sarcoplasma
■ Sotto la membrana ci sono tanti nuclei, Golgi, miofibrille, tanti mitocondri e REL
● REL diventa reticolo sarcoplasmatico liscio e si avvolge attorno alla miofibrilla
○ Accumula dentro ioni calcio
● Contiene anche mioglobina insieme a granuli di glicogeno
○ Bande
■ Alternanza
● Bande scure sino anisotrope (banda A)
○ Filamenti di miosina impilati
○ Contiene una zona centrale (banda H)
■ Attraversata da una linea scura (linea M)
● Insieme di proteine che agganciano i filamenti
● Bande chiare sono isotrope (banda I)
○ Suddivisa al centro da una linea scura (linea Z)
■ Ha un movimento zig zag
■ Tiene unito un filamento a 4 altri
■ Sarcomero è il segmento compreso tra due linee Z
● Ripetuto in tutta la miofibrilla
■ Due tipi di miofilamenti
● Spessi
○ Costituiti da tante molecole di miosina (proteina motrice, idrolizza ATP)
○ Nelle teste hanno attività ATPasica
● Sottili
○ Costituiti principalmente da actina
■ Formata da due filamenti avvolti ad elica
■ Presenti proteine come tropomiosina e troponina
● Lungo il solco sindispone tropomiosina
○ La troponina associa alla tropomiosrea, è in tre subunità
■ C, lega il calcio
■ T, più vicino alla tropomiosin
■ I, ha riolo inibitorio perche si lega all'actina
○ Contrazione
■ Meccanismo di scorrimento dei filamenti sottili su filamenti spessi
● Grazie all'attività ATPasica delle teste della miosina
● Sarcomeri si contraggono e lo stesso fa il muscolo
○ Le linee Z sono più vicine
■ Vari tipi, isometrici, eccentrica e concentrica (si ha un accorciamento del muscolo
■ Condizioni di riposo
● Sulla testa della miosina c'è una molecola di ATP, sporge dal filamento spesso
○ Forma un angolo di 45° con la coda della miosina
■ Non è legata alla molecla di actina
○ È in grado di idrolizzare l'ATP e i residui restano attaccati alla testa
■ Utilizza l'energia per compiere un movimento e va a 90°
● Dal SNC arriva un impulso e la fa contrarre
○ Fa fuoriuscire il caldo dal RS e lo fa entrare nel sarcoplasma
■ Induce un cambiamento di conformazione e disposizione della troponina C e si aggancia
alla actina
● Appena agganciata torna a 45° e si contrae
○ ADP e P vengono liberati

● Se manca la molecola di ATP, la miosina resta attacata all'actina


● Se non aumenta [Ca] nel sarcoplasma, non riesce a legarsi all'actina
○ Impulso invece permette di rilasciare il calcio e riassorbirlo
■ Triade
● Formata da
○ Cisterne terminali del REL
○ Tubulo T,introflessione del sarcolemma
● Possiede proteine canali che pompano attivamente gli ioni all'interno
○ Lo accumulano e possiedono
○ Rimane legato slla calsequestrins
■ Depolarizzazione del sarcolemma grazie all'impulso
● Provoca il rilascio del calcio nel sarcoplasmatico
● L'impulso provoca lapertura rapida dei csnali del sodio
○ Promuovono l'ingresso e il potenziale di membrana vrua
● Causa un onda di depolarizzazione che si promuove lungo tutto il tunulo T
○ Attiva un recettore associato al calcio
■ Le proteine canale aprono per il clacio e questo fuoriesce
● Evento iniziale per la contrazione muscolare
○ Si lega alla troponina C nell'actina
○ Giunzioni neuromuscolari e placche motrici
■ Contrazione avviene quando una terminazione nervosa entra in contatto con la fibrocellula muscolare striata in più zone di
cintatto specifiche
■ Vi si trasmette l'impulso nervoso che si propaga verso i tubuli T
● La contrazione avviene in tutte le cellule in maniera simultanea
■ Sono l'unità motoria formata da un neurone il cui assone si ramifica terminalmente e colpisce una cellula muscolare striata
scheletrica
● I sngoli neuroni e motoneuroni trasmettono stimoli di eccitazione dal SNC
■ Terminano con delle espansioni botoliformi, i bottoni sinaptici
● Ricco di vescicole che contengono un neurotrasmettitore
● Sono accolte da una depressione nel sarcolemma
- Doccia sinaptica o fessura sinaptica primaria
■ Si ripiega poi più volte e forma la fessura sinaprica secondaria
■ Viene rilasciato il neurotrasmettitore che si leggerà a soecifici recettori che provocherà
un'onda di depolarizzazione
■ Rikasciano acetilcolina
● Quando viene rilasciata nella fessura sinaptica primaria, si lega ai recettori ndkka membrana plasmatica e da il via
alla contrazione muscolare
● Quando termina l'impulso, fli enzimi acetilcolinesterasi idrolizzano l'acetilcolina
○ Proteine del sarcomero
■ Coinvolte proteine che stabilizzano e agganciano tutte le miofibrille che interagiscono
■ Connettono le linee Z a reticololo sarcoplasmatico, sarcolemma, organuli, proteine citoscheletriche, marride extracellulare
● Titina, nebulina e distrofina
■ La desmina è una proteina che si aggancia ai sarcomeri di fibre parallele tra loro
● Scarica la forza di trazione all'esterno della fibra
● Costituisce i filamenti intermedi tessuto specifici della cellula muscolare
■ DGC (comolessi distrofina-glicooroteine di membrana)
● Proteina voluminosa che fa da ponte tra i filamenti sottili di actina nelle miofibrille
● La distrofina riesce a legarsi a filamenti del connttivo extracellulari
● È un aggancio tra citoscheletro, sarcolemma e matrice extracellulare
● Ha la funzione di mantenere integro il sarcolemma durante i continui cicli di contrazione e rilassamento
■ Costameri
● Sono proteine integrali di membrana che si collocano nel sarcolemma
● Sono disposti parallelamente con la funzione di supporto meccanico-strutturale
- Rendono saldo l'aggancio delle miofibrille tra di loro
- Ancorano il ciroscheletro alla matrice extracellulare
○ Classificazione dei muscoli scheletrici
■ Fibre muscolari rosse (fibrocellule muscolari striate di tipo I)
● Contengono tanta mioglobina, tanti mitocondri ed enzimi ossidativi
● Si contraggono lentamente ma si indeboliscono difficilmente
- Muscoli per la postura
■ Fibre muscolari bianche (fibrocellule muscolari striate di tipo II)
● Contengono meno mioglobina, meno mitocondri e citocromo C
● Si contraggono velocemente ma si affaticano subito
- Muscoli delle gambe
■ Fibre muscolari intermedie
● Caratteristiche intermedie tra bisnche e rosse

○ Fusi muscolari
■ Presenza di recettori specislizzati che controllano continuamente lo stato di lunghezza del muscolo
● Recettori piccoli ma numeroei lungo tutta la cellula muscolare
■ Circondati da una capsula che presenta delle fibre muscolari
● Lunghe e spesse, chiamate fibre a catena nucleare
● Brevi e sottili, chiamate fibre a sacco nucleare
■ Vi arrivano fibre nervose sensitive e motrici
● Regolano lo stato di rilassamento e di contrazione
○ Ghiandole endocrine
■ Secernono molecole, le miochine, che rilasciate nel sangue, influenza gli altri organi
○ Rigenerazione della cellula muscolare
■ Risolta l'infiammazione, le cellule satelliti si fondono tra loro
● Producono nuove cellule scheletriche
● Formano sincizi plurinucleati

➢ Tessuto muscolare cardiaco


○ Costituisce il miocardio, responsabile della contrazione del cuore
○ Non è innervato dak SNC ma si contrae in maniera autonoma e involontaria
■ Innervato dal sistema nervoso vegetale ma ne regola solo la frequenza del battito
○ È un tessuto striato
○ Sono cellule mononucleate o binucleate di dimensioni ridotte
■ Sono biforcate all'estremità e si dispongono in strati
● Formano lamine sostenute da tessuto connettivale
- Contiene vasi e nervi del SNA

- Formate da cellule chiamate cardiociti o cardiomiociti


- Uniti tra loro all'estremità da particolari giunzioni
- Dischi intercalari o scaliniforme
- Fanno si che il tessuto cardiaco sfisca come un sincizio funzionale
- Cardiociti
- Cellule allungate e biforcate col nucleo centrale
- Hanno tanti mitocondri che prmettono una contrazione continua
- Contengono materiale come glicogeno per ottenere il glucosio, trigliceridi e mioglobina
- Si nota
- È frastagliato
- Striature che sono i dischi che contengono giunzioni come
- Desmosomi, fasci aderenti e giunzioni comunicanti
- Retilo sarcoplasmatico non ha u tubuli e le cisterne terminali
- Organizzato in sarcotubuli
- Vi è la diade, sarcotubuli e tubuli T, con molti mitocondri

- Altre cellule
- Macrofagi cardiaci a sorveglianza immunitaria
- Ruolo chiave nella regolazione del battito, la mancanza causa aritmie
- Uniti a fibroblasti e cardiociti da giunzioni GAP
- Li accoppiano elettricamente
- Cellule staminali
- Hanno la capacità di differenziarsi in cardiomiociti

- Impulso della contrazione


- Avviene per autoeccitazione, originato in maniera spontanea e autonoma
- Nelle cellule del miocardio specifici
- Il SNA controlla la frequenza del battito

- Funzione endocrina, contraendosi rilasciano due miochine, ANF e BNF


- Funzione a livello del rene e regolano la pressione arteriosa e l'equilibrio idrosalino
- Aumentano la diuresi riducendo la pressione e viceversa

- Tessuto muscolare liscio


- I periciti possono differenziarsi in muscolari lisce
- Le cellule
- Assomigliano a fibroblasti, sono affusolate e rigonfie al centro
- Presente il nucleo e assottigliate alle estremità
- Prive di striature trasversali e si dispongono a formare fasci sfalsati
- Si trovano
- Isolate
- Disposte a lamine, costituiscono la tonaca muscolare dei visceri cavi
- Tratto gastrointestinale, nel tratto riproduttivo ed urinario
- Nelle arterie, vene, vasi linfatici e attorno ai dotti escretori delle esocrine
- Le lamine si dispondono perpendicolarmente
- Favorisce il movimento di peristalsi
- Sono disposte in fasci sfalsati
- Ognuna circondata da tessuto connettivo formato da
- Sottili fibre reticolari
- Matrice extracellulare amorfa

- Struttura interna della celula


- Numerosi mitocondri, ribosomi liberi mentre il Golgi è ai lati del nucleo
- Oroduce proteine permla lamina smile quella basale
- Il sarcolemma non si introflette e non forma tubuli T
- Forma numerose cavità, le caveole
- Trasmettono l'onda di depolarizzazione al reticolo sarcoplasmatico
- Ha filamenti contrattili disposti in maniera krdinata a formare i sarcomeri
- Sono intersecati obliquamente e non compare la striatura
- La contrazione avviene oer scivolamento delle teste di miosina su actina
- La cellula cambia forma e si raggrinzisce
- Ha presenti coldesmone e calponina al posto della troponina
- Si agganciano ai corpi densi
- Nella contrazione intervengono
- Filamenti intermedi (da vitamina o desmina)
- Corpi densi (α-actina)
- Placche dense sub-sarcolemmari
- Il nucleo si deforma e si spiralizza
- La miosina si associa al momento della contrazione
- Sono più spessi ma più corto
- Contrazione
- Dopo lo stimolo il calcio viene rilasciato dal REL per ordine delle caveole
- Si lega alla calmodulina e attiva la proteina chinasica
- Fosforilanle catene leggere di miosina
- La miosina si distende e si allunga e attiva
- Si associa con altre miosine e forma il filamento spesso
- Legano l'ATP e, compiendo un movimento, legano l'actina
- Più lenta, in ritardo ma dira più a kungo
- Sotto il controllo del SN vegetativo
- A volte si contrae spontaneamente
- Cambiamenti del microambiente o rilascio di sostanze

- Classificazione muscolatura liscia


- Muscoli unitari
- Tipica dei visceri e utero
- Poche cellule sono innervate
- Le cellule si contraggono non contemporaneamente
- Muscoli multiunitari
- Iride o muscolatura vascolare
- Ogni fibra è innervata
- Si contraggono nel medesimo istante
- Rigenerazione
- Hanno più capacità rigenerativa rispetto alle striate
- Tutte le cellule vanno incontro a mitosi
- Viene riparata amche la matrice extracellulare che circonda le cellule

TESSUTO NERVOSO
- Ha il compito di mediare le informazioni che provengono dal sistema esterno all'organismo
- Media informazioni e le invia ai vari organi, elaborando risposte agli stimoli
- Ha anche funzione endocrina come le cellule della Neuroipofisi
- Formato da miliardi di neuroni che formano migliaia di connessioni con altri neuroni
- Formano una rete complessa con lo scopo di comunicare le informazioni
- Condotte dal SNC che elabora le risposte atatte e in maniera immediata
- Presenti anche le cellule Gliali
- Hanno finzione di nutrimento, protezione e formazione della mielina
- Anatomia del tessuto nervoso
- Anatomicamente
- Sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale)
- Sistema nervoso periferico (nervi cranici e spinali)
- Funzionalmente
- SN autonomo (SN simpatico e parasimpatico)
- Contrazione della muscolatura liscia
- SN cerebro-spinale (SNC e SNP)
- Contrazione della muscolatura striata
- Connesso al midollo con i neevi spinali tramite due radici che poi si fondono
- Radice posteriore o dorsale
- Dalla periferia al SNC
- Fibre sensitive afferenti, dove il neurone ha il corpo cellulare in un gaglio
- Radice anteriore o ventrale
- Dal SNC alla periferia
- Fibre motrici efferenti, dove il neurone ha il corpo cellulare nella sostanza grigia del
midollo spinale
- Funzione del SN
- Ha funzione di creare, analizzare, identificare ed integrare
Neurone
- Cellula
- Unità finzionale del SN
- Altamente specializzata in eccitabilità, condizione di uno stimolo e trasmettere lo stimolo
- Cellula polarizzata perché trasmette in una sola direzione
- Composto da
- Corpo cellulare o Pirenoforo
- Contiene nucleo e citoplasma con organelli
- Può essrrr sferico, stellato, piramidale
- Dendriti
- Corti ma ramificati
- Assone
- Prolungamenti lunghi che terminano con i bottoni sinaptici ramificati

- È una cellula metabolicamente molto attiva con citoplasma molto basofilo


- I poliribosomi sintetizzano i neurotrasmettitori
- Trasportati in vescicole trasportate lungo l'assone fino ai bottoni sinaptici
- I mitocondri sono sparsi nel ovunque
- Struttura specifica è formata da microfilamenti sottili, intermdi e microtubuli

- Formata da
- Corpo cellulare
- Può assumere forme differenti
- Rotondo, stellato o piramidale (visibile nella corteccia cerebrale)
- Si trovano tutti gli organuli come il nucleo, nucleolo, RE, Golgi e mitocondri
- Possono esser i accumuli di lipofucsina, che indicano l'età del tessuto
- I suoi accumuli possono originare malattie neurodegenerative
- Ha tre colorazioni impiegabili
- Colorazione del Golgi colorante
- Colorazione di Nissal, che evidenzia i corpi cellulari
- Colorazione per le fibre mieliniche
- Fa capire dove esse siano nel tessuto
- Dendriti
- Si dipartono dal corpo cellulare e sono le sue espansioni
- Sono molto numerosi ma corti, alcunipe si ramificano come alberi
- Si assottiglia il diametro e l'estremità
- La funzione è di aumentare la superficie di membrana di contatto con gli assoni
- Il neurone in essme riceve molti impulsi nervosi a livello dei denriti
- Possono essere eccitatori o inibitori e possono entrare nel soma
- In tal caso non si generano estrofless ma sono adesi al soma
- Impulsi sono elaborati ed integrati
- Deriva la trasmissione dell'impulso all'assone
- Solo se la sommatoria aporogini ad un potenziale d'azione
- Ricevono gli impulsi solo nelle spine dendritiche
- Ricoperta da protusioni dette spine, che sono zone di contatto coi bottoni sinaptici
- Sono strutture plastiche e dinamiche, il numeeo varia in base all'intensità e durata della stimolazione
percepita
- Sono i responsabili dei meccanismi di memoria, apprendimento e adattamento
- Assoni
- Uno per neurone e si diparte dal corpo cellulare
- È un lungo prolungamento chiamato neurite o cilindrasse
- Conduce gli impulsi in un'unica direzione
- Dal corpo cellulare alla periferia
- Origina nei coni d'emergenza del soma, zona priva di RER
- Zona ricca di canali per il sodio voltaggio-dipendenti
- Si aprono o chiudono in base alla variazione di potenziale
- Mantiene un diametro costante per tutta la lunghezza e terminalmente si ramifica
- All'estremità vi è un espansione bottoniforme detta bottone sinaptico
- Qui prende contatto con altre cellule di varia natura
- Sinapsi tra cellule nervose e con cellule effettrici
- Neuromuscolari, neuroghiamdolari e neuroepitaliali
- Ricoperto di mielina e la membrana di essa è detta assolemma
- Possono esserci anche assoni collaterali, uscenti ad angolo retto
- Quando gli assoni si diramano, perdono la guaina mielinica
- Formano i bottoni terminali
- I neuroni
- Unipolari hanno tutto l'assone e il bottone mielinizzato
- Bipolari hanno dendrite privo e assone con
- Pseudounipolari ambedue ricoperti
- Funzione dell'assone e dendeiti
- Il corpo e i dendriti ricevono gran numero di impulsi
- Il corpo elabora una risposta ed dal cono d'emergenza parte l'impulso nervoso
- Si propaga lungo tutto l'assone e arriva alle terminazioni col bottone sinaptico
- Trasmissione
- I dendeiti mandano informazioni ao corpo cellulare, trasmettono con condizioni centripeta
- Gli assoni trasmettono distanzialmente, in condizione centrifuga

- Classificazione del Golgi in base alla lunghezza dell'assone


- Tipo 1 del Golgi
- Originaria della sostanza grigia, eecorre lungo la sostanza bianca
- Partecipa alla formazione di fasci nervosi
- Tipo 2 del Golgi
- Hanno un assone corti che restw nelka zona Grigia
- Non partecipa alla formazione dei nervi

- Trasporto e flisso assonico


- Citoplasma dell'assone contiene citoscheletro che mantiene diametro e struttura costanti
- Filamenti di actina, neurofilamenti e microtubuli
- Contiene numerosi organuli e vescicole e si accumulano lungo il bottone sinaptico
- Avviene trasporto assonico (veloce) e flusso assonico (lento)
- Traffico bidirezionale di vescicole ed organuli
- Anterograda
- Sfrutta la chinesina per idrolizzare L'ATP per muovere il microtubulo
- Flisso assonico è anterogrado e sostenuto da neurofilamenti
- Retrograda
- In modo inversi sfrutta la dineina
- Trasporta sostanze endocitste come fattori per la crescita, e proteine o virus

- Classificazione dei neuroni


- Su tipo e numero di prolungamenti
- Unipolari
- Non hanno dendriti e sono formati solo dal soma e dall'assone
- Bastoncelli della retina e mucose olfattiva
- Pseudounipolari
- Prolungamento che si biforca
- Bipolari
- Due prolungamenti morfologicamente assomiglianti ad assoni
- Retina ed epitelio mucose olfattive
- Multipolare
- I più numerosi, dal corpo a forma variabile
- Dipartono numerosi neuriti ed un assone ramificato alle estremità
- Motoneurone
- Contrazione volontaria della muscolatura striata
- Ha tanti dendriti ed un assone
- Nell'ippocampo hanno dorma piramidale
- Nel cervelletto hanno tanti dendeiti e sono neuroni del Puekinje
- Tanti dnedriti ramificati ad albero
- Su funzione
- Neuroni sensitivi
- Portano la sensazione dalla periferia al sistema nervoso centrale
- Neroni motori
- Conducono gli stimoli effettori dal SNC alla periferia
- Neuroni associativi o interneueoni
- Sono i neuroni più numerosi e piccoli
- Interposti tra sensitivi e motori
- Fa da sinapsi
- Rivestimento neuronale
- Tutte le parti sono ricoperte da cellule gliali
- Cellule molto piccole con funzione trofica e di sostegno
- Se il corpo cellulare si trova
- A livello del SNC è ricoperto da astrociti
- A livello dei gangli è ricoperto da cellule satelliti
- A livello dell'assone è rivestito da guaine di rivestimento soeciali
- Sono
- Cellule si Schwann per gli assoni del SNP
- Oligodendrociti per gli assoni del SNC
- Sono cellule stellate e si avvolgono a più pezzi di assoni
- Succede se la membrana della cellula si avvolge numerose volte
- Manicotto mielinico

Organizzazione del tessuto nervoso


- Diviso in
- Sostanza bianca
- Accumulati gli assoni circondati da mielina
- Ha un aspetto più bianco
- Sostanza grigia
- Contiene i corpi cellulari, i dendriti e i coni assonici (pirenofori)
- Ha un aspetto più grigio
- Nell'encefalo
- La sostanza grugia è la parte periferica degli emisferi
- Parte corticale dell'encefalo e del cervelletto
- La sostanza bianca è interna
- Nel midollo spinale
- La sostanza grigia forma un H interna
- La sostanza bianca è esterna

Fibre nervose
- Collegano le varie parti del sistema nervoso
- Servono alla conduzione degli stimoli
- Costituite dall'assone e dalle guaine di rivestimento
- Si raccolgono in fasci detti tratti o vie
- Due tipi di fibre
- Fibre mieliniche (o assoni mielinizzati)
- La membrana plasmatica delle cellule gliali si avvolge ripetutamente concentricamete
- Nervi encefalici e spinaki
- Fibre amieliniche
- La membrana plasmatica non si avvolge ripetutamente sull'assone
- Una cellula gliale può rivedtire più assoni
- Nervi olfattivi
- Mielina
- Formazione
- La cellula gliale avvolge l'assone e quasi si uniscono in un mesassone
- Accrescimento della membrana della cellula e in seguito lo superavvolge a spirale
- Il citoplasma della spirale è poi espulso
- Gli avvolgimenti diventano più serrati (linee dense maggiori)
- Composizione
- Contenuto di lipidi molto maggiore
- Alta quantità di sfingomielina e cerebrosidi
- Maggiore isolamento dell'assone stesso con acqua e ioni
- Funzioni
- Isolante elettrico
- Riveste gli assoni in modo discontinuo
- Interposti da zone in cui l'assone è nudo
- Nodi di Ranvier
- Accellera la conduzione dell'impulso nervoso
- A livello dei nodi avviene la trasmissione dell'impulso
- Parte dal cono d'emergenza e salta da un nodo all'altro
Rigenerazione del SNP
- Le cellule di Schwann hanno il ruolo di rigenerare le fibre del SNP
- Si attivano, proliferano e formano un cordone di cellule
- Guida la riparazione
Nervi
- Sono fibre nervose raggruppate in fasci
- Circondate e protette da tessuto connettivo, l'epinervio
- Sono formate da fascetti circondate da perinervio
- Ogni assone è circondate da endonervio che li sostiene
- Sono fibre reticolari
- Sono
- Bianchi
- Abbondante numero di assoni ricestiti da mielina
- Grigi
- Abbondanti assoni non mielinizzati o solo scarsamente
Gangli
- Sono un raggruppamento di cellule nervose disposte lungo il percorso dei nervi
- Delimitato da una capsula di connettivo denso
- Contine i corpi cellulari dei neuroni e cellule gliali

Conduzioni di impulso
- Tra l'ambiente extracellulare e le cellule c'è una diseguale distribuzione di ioni
- Nel citoplasma prevalgono le cariche negative
- Ha un potenziale interno di -70mV
- L'insorgenza e propagazione dell'impulso è dovuto ad un fenomeno bioelettrico
- A livello della membrana plasmatica delle cellule nervose e muscolari
- Possiedono nella membrana numerosi canali ionicii ligando e voltaggio dipendenti
- Ligando dipendenti concentrati a livello dei dendriti e del soma
- Voltaggio dipendenti (per il sodio) concentrati nel cono assonico
- I canali agiscono in maniera sequenziale e sono responsabili degli impulsi
- Apertura e chiusira determina la trasmissione dell'impulso
- Un neurotrasmettitore induce l'apertura nella membrana postsinaprtica dendritica o somatica
- Lascia andare ioni secondo gradiente
- Provoca una piccola depolarizzazione detta potenziale post-sinaptico eccitatorio
- Na+ nel citosol e K+ fuori
- Provoca una iperpolarizzazione detta potenziale post-sinaptico inibitorio
- K+ fuori e Cl- dentro
- Vengono integrati sommandosi tra loro e si diffondono passivamente sino al cono assonico
- Vengono trasmessi i segnali prevalenti gli eccitatori e la membrana si depolarizza
- Da -70mV raggiunge il valore di -55mV (valore soglia)
- Apre i canali voltaggio dipendenti e provoca una caduta di potenziale
- Diventa positivo e arriva a +30mV (potenziale d'azione)
- Si diffonde passivamente inducendo l'apertura dei canali vicini
- Si chiudono e si aprono i canali K+ provocando un iper polarizzazione
- Inferiore a quella di riposo
- Induce la chiusira dei canali K+
- Pompe Na/K ripristinano la normale concentrazione
- La trasmissione d'impulso è divuta all'apertura consequenziali di canali sodio e potassio
- Se l'assone
- Non è mielinico percorre tutta la lunghezza dell'assone ed è più lento
- Coinvolge tutti i canali
- Emiekinico coinvolge solo i canali lungo i nodi di Ranvier ed è veloce

Connessioni neuronali
- I neuroni sono cellule definite perenni e mantengono una certa attività
- La struttura è completa dai primi anni di vita ma può essere migliorata
- Aumentare le connessioni tra neuroni e migliorare la plasticità delle sinapsi
- Sinapsi elettriche
- Sistemi di permeabilità ionica, sono in minoranza
- Presenti nel tessuto nervoso in cui permettono il flusso
- Sinapsi biochimiche
- Trasmissione che corrisponde ad un benomeno bioelettrico
- Tramite un neurotrasmettitore
- Il dendrite capta i messaggi biochimici
- Il terminale presenta vescicole contenenti neurotrasmettitori
- Riversati nello spazio intersinaptico
- I bottoni sinaptici sono ricchi di vescicole sinaptiche
- Sulla membrana ci sono i recettori per i neurotrasmettitori
- Polarizzazione della sinapsi
- Il processo può avvenire solo in un senso
- Neurotrasmettitori (sono esocitati da un sistema citoscheletrico)
- Acetilcolina
- Tipico delle giunzioni neuromuscolari, sinapsi del SNC e delle fibre simpatiche pre-gangliari
- Sinapsi colinergiche
- Noradrenalina
- Terminazioni post-gangliari (muscolatura liscia e ghiandole)
- Sinapsi adrenergiche
- Istamina, GABA o serotonina
- Rilasciati anche a livello immunologico, hanno azione a livello del tessuto nervoso
- Glutammato, aspartato o glicina (amminoacidi)
- Endorfine, vasopressina o ossiticina (sono dei neuropeptidi)
- Ossitocina ha un ruolo importante a controllo della muscolatura durante il parto
- Ependorfine controllano la trasmissione a livello centrale degli impulsi diretti al centro del dolore
- Condizioni d'impulso
- È un fenomeno bioelettrico che avviene sulle membrane del dendrite dell'assone
- L'impulso arriva perché ha ricevuto un segnale
- La velocità di conduzione di un onda depolarizzata
- Nelle fibre mieliniche è di 70/120 m/s
- Nelle fibre mieliniche è di 0,5/2 m/s
- Terminazioni periferiche in tre categorie
- Terminazioni nel muscolo
- Sistemi che avvertono della fatica muscolare sonoi fusi neuromuscolari e muscolotendinei
- Anche le placche motrici
- Terminazioni negli epiteli
- Recettori tattici determinati da fibre ti tipo amielinico
- Collegati a recettori del dolore
- Recettori tattili determinati da fibre mieliniche
- Collegati a recettori tattili
- Terminazioni nel tessuto connettivo
- Corpuscoli tattili che sono sistemi sensitivi posti tra il tessuto connettivo e i tessuti epiteliali
Cellule della glia
- Sono una componente fondamentale del tessuto nervoso
- Sono diverse a seconda del distretto tissutale considerato
- Fondamentali per la propagazione dell'impulso nervoso e per i processi di formazione, riparazione, difesa e differenziamento dei neuroni
- Riguarda tutte le cellule non neuronali presenti a livello del SNC
- Si distingue in
- Neuroglia epiteliale
- Composta da cellule ependimali e cellule dei plessi coroidei
- Ependima è un epitelio cubico
- Cellule dei plessi corioidei sono cigliate e hanno microvilli
- Ruolo importante nella produzione del liquido cefalo-rachidiano
- Neuroglia interstiziale
- Composta da astrociti, oligodendrociti e microglia
- 75% sono oligodendrociti
- Responsabili della mielinizzazione di più di 50 assoni
- Presenti nella sostanza bianca
- Astrociti sono cellule stellate che fanno da filtro negli scambi metabolici
- Barriera emato-encefalica ricoperta da strato di astrociti
- È una protezione maggiore
- Si dividono in
- Fibrosi (sostanza bianca)
- Protoplasmatici (sostanza grigia)
- Diverse funzioni
- Sostengono i neuroni, regolano il bilancio del flusso ionico, costituiscono la barriera
emato-encefalica, formano la cicatrice gliale, producono fattori di crescita per neuroni,
regolano il riassorbimento dei neurotrasmettitore, producono molecole immuno
infiammatorie in caso di infezioni gravi
- Microglia, appartengono alla linea dei monociti
- Ruolo immunitario importante
- Eliminano tutto ciò che è danneggiato in caso di lesioni
- Può causare un danno maggiore
- Protezione e difesa immunologica ad anomalie e deficit
- Hanno dei filamenti intermedi diversi a seconda del tessuto
- Neuroglia periferica
- Composta da cellule di Schwann e cellule satelliti dei gangli

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