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1883-1957
LA VITA
■ 1883: nasce a Trieste, da Rachele Cohen, ebrea, e Ugo Poli, cattolico che si converte alla religione ebraica;
■ i genitori si separano prima della sua nascita e viene affidato per tre anni ad una balia slovena, Peppa Sabaz,
da cui deriva lo pseudonimo Saba, che in ebraico significa pane.
■ 1897: lascia il ginnasio e trova lavoro come commesso e, per un breve periodo, anche come mozzo su un
mercantile, non porta a termine nessun regolare corso di studi.
■ 1903: a Pisa e si iscrive all’Università, ma abbandona il corso di letteratura italiana e si forma da
autodidatta.
■ 1905: incontra per la prima volta il padre e conosce Carolina Wölfler, Lina, sua futura moglie. Poi si
trasferisce a Firenze e, per due anni , frequenta i circoli artistici della città.
■ 1907: avendo conservato la cittadinanza italiana del padre, presta servizio militare volontario a Firenze e poi
Salerno e compone i “Versi militari”. Hanno inizio le crisi nervose.
■ 1908: torna a Trieste sposa Lina, da cui ha una figlia, Linuccia, e intraprende un’attività commerciale.
■ 1910: pubblica a Firenze il suo primo libro, “Poesie”, firmato con lo pseudonimo di Saba.
■ 1915: nel giugno è richiamato alle armi, ma non inviato al fronte.
■ 1919: apre una libreria antiquaria a Trieste, dove vivrà stabilmente, a parte il periodo della persecuzione
ebraica durante il fascismo, quando si reca a Firenze.
LA VITA
■ 1921: pubblica la prima edizione del “Canzoniere”, a proprie spese e con il marchio editoriale della sua
“Libreria Antica e Moderna”, l’opera è apprezzata da importanti critici (Montale e Debenedetti).
■ 1928: la rivista “Solaria” gli dedica un numero, inizia così la sua fortuna letteraria, alcuni giovani poeti,
come Sandro Penna, cominciano a guardarlo come un maestro.
■ 1929: entra in cura con il noto psichiatra Edoardo Weiss, allievo di Freud, per dei disturbi psichici, che si
aggraveranno negli ultimi anni della vecchiaia.
■ 1938: con l’introduzione in Italia delle leggi razziali deve cedere la proprietà della libreria.
■ 1943:, dopo l’8 settembre è costretto a fuggire da Trieste e a nascondersi per evitare la deportazione ( a
Trieste i nazisti hanno allestito un lager ) si rifugia prima a Parigi, poi a Firenze e in altre città italiane, vive in
clandestinità aiutato da Montale e da altri intellettuali.
■ 1945: pubblica, presso Einaudi, la seconda edizione del “Canzoniere”, arricchita da nuove liriche, giungono
fama e riconoscimenti.
■ 1948: in seguito alla sconfitta delle sinistre alle elezioni politiche, si isola e il riacutizzarsi del suo
malessere psichico lo costringe a frequenti ricoveri in clinica.
■ 1957: muore a Gorizia, dopo un ricovero in clinica, all’età di 74 anni, a distanza di un anno dalla morte della
moglie Lina. Il dolore per la morte della moglie spinge il poeta ad avvicinarsi al Cristianesimo.
LA POETICA
■ Saba si sente isolato culturalmente: lo rende un estraneo alla vita la sua nevrosi , ma
anche il suo essere nato a Trieste, «una stanzetta ove la vita non entra».
■ Lo stretto legame con la sua città rende l’opera autobiografica. L’autobiografismo è un
elemento importante per comprendere la sua poetica, espressione di un conflitto
interiore che sta alla base del suo male di vivere: la contraddizione tra due nature,
due «razze in antica tenzone», (allusione del poeta alla separazione dei genitori; il
padre italiano irredentista, convertitosi alla religione ebraica, lasciò la moglie, di
famiglia ebrea, prima della nascita del figlio)
Mio padre è stato per me “l’assassino”;
■ Romanzo autobiografico in versi, ordinato secondo criteri tematici e cronologici (il titolo
si collega alla tradizione di cui Saba era amante: Petrarca e Leopardi
■ Temi: la moglie, la figlia, gli amici, la vita quotidiana, Trieste, gli animali, l’inconscio
(dopo la terapia psicanalitica). Influenza di Ungaretti nel modo di poetare essenziale