Sei sulla pagina 1di 7

APPROCCIO COSTITUZIONALE E DIATESICO

(Dr. M. Tétau)

La costituzione, è concepita da noi omeopati come una “biotipologia”.


Si tratta di un parametro importante nell’analisi di un “terreno” sottostante alla
malattia da curare, collegato alla diatesi. Purtroppo alcuni lo contestano o lo
ignorano.

Essenzialmente la costituzione omeopatica definisce una struttura. Essa “scolpisce”


l’uomo nel suo spazio. E’ prima di tutto una tipologia stabilita su criteri che ci
appartengono.
Ma questa “statua umana” è dotata di vita. Questa “forma” che appartiene ad ognuno,
sopporta, orienta, condiziona caratteri, comportamenti ed evoluzioni diatesiche che per
capire sono indispensabili.
Questo dinamismo reattivo trasforma così una tipologia descrittiva statica in una
“biotipologia” vivente.
Ci riferiamo, più che a una composizione ossea minerale problematica, ad alcuni “tipi
sensibili”, soggetti così denominati per la loro particolare reattività alla sperimentazione
patogenetica.
Già con Hahnemann, pur se appena accennati, esistono costituzioni fisiche, tipi sensibili.
Con la descrizione delle diatesi il contrasto è netto. Ci avviciniamo di più a Paracelso e
all’importanza data ai “salia”.
Tuttavia è significativo che attribuiamo questa apertura costituzionale a A. Nebel,
medico omeopatia di grande intuito, ma anche competente paracelsiano.
Da lui furono identificate 3 costituzioni.
I carbonici, grassi e bassi, con Sicosi e Psora. I fosforici, magri e alti, tubercolinici.
I fluorici, “storti” sono dei Luetici. I tipi misti sono collocati più frequentemente in
interessanti connessioni inter-costituzionali e inter-diatesiche.
Stimolante da descrivere è una quarta costituzione; la costituzione Silicica già intuita dal
Dottor Dano – che fu uno dei nostri maestri, membro del gruppo di Omeopatia
Moderna.
Tra i vari studi, si interessò della souche “Poumon Histamine”
La Costituzione Silicica corrisponde morfologicamente alle evoluzioni della patologia
attuale indicata nello sviluppo straordinario dei tumori e delle malattie virali, oncogene,
EpsteinBarr, CMV, e sul piano tragico AIDS.

In questa ottica, l’esame del dorso del paziente è un momento importante della nostra
diagnosi. Prima di tutto perché questo dorso è spesso dolorante e qualche manipolazione
osteopatica permetterebbe di eliminare un blocco, di riequilibrare il movimento del
bacino. Questa osservazione del dorso ci aiuta ad individuare i rimedi costituzionali e
diatesici.
Il dorso Carbonico

In tenera età la costituzione carbonica è la più diffusa; nel corso degli anni si modifica e
si trasforma a seconda delle circostanze in costituzione mista, fosforica, Silicica.
Il tipo Carbonico si caratterizza da statura bassa, rigidità, grasso, segno di Sicosi.. La sua
altezza è media, carattere posato, preciso, riflessivo, perseverante. E’ un tondo in un
corpo quadrato o viceversa!
Il neonato carbonico simboleggia il paragone del “bel bambino”, vero piccolo Buddha.
La sua pancia e flaccida e grassa, con tre pieghe del “saggio orientale “. Mani e piedi
sono paffute. Questo grande “bambino” ben piazzato, malgrado la sua intolleranza al
latte, è ben nutrito dalla mamma fiera del suo peso.
Verso i cinquant’anni, si prospetterà nel suo orizzonte psorico, il diabete grasso e
l’eczema atopico complica il suo destino.
Il dorso del carbonico è più largo che alto. Sembra quasi quadrato, con cifosi in
vecchiaia. Le vertebre sono corte e spesse dalle apofisi spinose e tozze.
La mancanza di morbidezza è evidente. L’avambraccio forma una angolo acuto con il
braccio. La flessione del busto non permette alle mani di andare oltre le ginocchia.
La carnagione è bianca, di odore acido, con macchie rosso-marroni, di essenza sicotica e
eczema psorico. La nuca e le spalle sudano facilmente Lo rende dolorante una
evoluzione lenta e progressiva di artrosi. Questi dolori sono sempre aggravati
dall’umidità, soprattutto il freddo umido. Ci troviamo nell’ idrogenoidismo di Grauvogl.
Due zone fragili. Il collo, vittima di torcicolli (cf. Lachnantes) soprattutto verso la parte
destra. I dolori cervicali si estendono fino al torace, tetanizzando il trapezio, infastidendo
la respirazione, tanto da rendere pesante il salire le scale.
Colpiscono il nostro povero carbonico anche le lombalgie. A partire dai cinquant’anni
diventano praticamente croniche. Ci aiutano Rhus Tox e Natrum Sulf..
Ogni tanto una lombago aggrava il quadro. Il profilo acuto è particolarmente tragico in
quanto il nostro carbonico è bloccato da una insopportabile sofferenza senza potersi
muovere, gambe e piedi sembrano paralizzati.
E’ giunto il momento di prescrivere Bryonia Ruta e Dioscorea.
Le lastre diagnosticheranno osteofitosi, e soprattutto voluminose calcificazioni tendinee.
Punti di Weihe di Calcarea Carbonica: questo punto doloroso alla pressione delle dita è
situato nella parte centrale posteriore superiore della clavicola.

IL FOSFORICO

Calcarea fosforica è un sale minerale particolarmente interessante. La sua patogenesi è


sicuramente meno ricca di quella di Calcarea Carb. Ostreica, ma il suo ruolo biochimico,
costituzionale è fondamentale. Schussler ne faceva un elemento indispensabile sia sul
metabolismo osseo che sul tessuto nervoso e il sangue.
Meno reattivo di Phosphorus, è comunque la chiave della costituzione fosforica di
Nebel, iperendocrino, sensibile a tutti i fattori tubercolinici.
Il fosforico è magro, longilineo, slanciato, dal colorito chiaro, brillante nei suoi
movimenti così come nei pensieri. Lo distinguono dal carbonico l’ossatura allungata,
ventre piatto, mani e piedi affusolati.
L’adolescente cresce anche troppo presto. Il suo rachide presenta segni di epifisite dei
Scheuermann. Il dorso scarnito, presenta svariate apofisi sensibili alla pressione. Spesso
incurvato, soffre di scoliosi.
Il collo è lungo, magro, poggia sua una cassa toracica stretta, e ciò spiega l’insufficienza
respiratoria, la fragilità polmonare e conferma la presenza di piccole ma numerose
varicosità violacee sulla zona costale.
Questa è un dorso morbido. La flessione del busto porta le dita a toccare i piedi.
Avambraccio e braccio stesi formano una angolo piatto a 180° .
Cervicali e dorsali sono fragili. Lavoro sedentario, al computer, provocano senso di
pesantezza, crampi, nevralgie con sensazione di freddo e aggravamento alle variazioni
climatiche soprattutto con l’umidità.
La nevralgia di Arnold è molto patognomonica del fosforico dove il terreno spasmofilo
non ripara nulla.
Calcarea fosforica ha una affinità speciale per le sinfisi, come quella pubica ma in modo
particolare per quella iliaca “come se l’articolazione fosse frantumata.”
Il dorso del fosforico soffre spesso di osteoporosi con rallentamenti vertebrali. Utilizzo
Calcarea fosforica in alte dinamizzazioni da 12 a 30 CH, con posologia distanziata (due
dosi/mese.)
Infine Calcarea Fosforica nei dolori della crescita, 9 CH 1 dose a settimana.
Punto di Weiche: destra e sinistra, linea assillare media, a metà distanza della 10 costola e
della spina iliaco antero-superiore.

IL FLUORICO
La costituzione fluorica si caratterizza dalla sua instabilità sia fisica che mentale.
Un fluorico visto sia davanti che dietro, non è mai eretto.
Dei disturbi a livello del metabolismo del fluoro generano un rilassamento legamentoso,
fattore di squilibrio, di portamenti scorretti osteo articolari, fonti di dolori.
Siamo in piena Luesi.. Le deformazioni e malformazioni sono frequenti in questa
costituzione. Incontriamo cifosi accentuate più che scoliosi, delle iperlordosi lombari, un
bacino sbilenco, delle vertebre mal saldate (spina bidifida)
Banali sono gli spostamenti vertebrali. Il fluorico assicura la fortuna dei chiropratici.
Questa colonna sviluppata di traverso favorisce l’artrosi. Delle osteofiti voluminose
spiccano a destra e a sinistra, dall’alto in basso.
I “becchi di pappagallo” finiscono per saldarsi e irrigidiscono una schiena che in
partenza era morbida.
Questa morbidezza iniziale del fluorico, si riconosce molto facilmente. Flettendo il busto
il paziente tocca facilmente il pavimento, appoggiandosi senza la minima difficoltà con le
mani a palmo largo. L’ avambraccio disegna con il braccio esteso un angolo ottuso
superiore a 180°.
Afflosciata, slogata, acrobatica, tale è il dorso del Fluorico. Questa colonna fluorica è
fragile, principalmente a livello lombare. Un esercizio prolungato e stancante dove si
resta curvi per lungo tempo scaturisce immancabilmente lombalgie.
Gli scricchiolii articolari sono molti e impressionanti. Fate girare la testa, la nuca
scrocchia. Scrocchia anche muovendosi nel letto.
La manipolazione delle vertebre, del bacino fa emettere dei rumori impressionanti; per il
paziente così come per il medico.
L’umidità fredda aggrava, come il contatto con una superficie dura (#Natrum. Mur).
I dolori si aggravano al riposo, soprattutto la notte (cf. Luesinum) ma migliorano con un
movimento lento e continuo (cf. Rhus Tox).
Calcarea fluorica (9 a 30 CH) sarà un grande rimedio delle continue lombalgie, vertrebe
che saltano, instabilità del bacino, distrofie ossee, gravi come le goxartrosi che si
evolvono rapidamente.
Prima sarà somministrata, migliore sarà il risultato a condizione di prolungare la
somministrazione con cadenza mensile di una dose.
Punto di Weihe: su una linea mediana tra le linee ausiliari medie e posteriori 3° spazio
intercostale sinistro.

IL SILICICO
La costituzione silicica si trova nuovamente nei lattanti nati in situazioni di miseria
(guerre, paesi sottosviluppati) dove troviamo una errata alimentazione.
In effetti lo stress intenso, geneticamente codice interminabile.
Questa costituzione si sviluppa sia in fase adolescenziale che in fase adulta, in seguito a
strapazzi intensi, duraturi, di malattie infettive prolungate, causando dimagrimento e
stanchezza. Ne forniscono esempi chiari i tumori in chemioterapia, AIDS sotto
triterapia, malattie curate a lungo.
Il lattante silicico è facile da riconoscere. E’ il piccolo rachitico con carenza di vitamina
D. Notiamo la testa grossa, un po’ molle dove le fontanelle perdurano, la sua pancia
gonfia, contrasta con una struttura magra del torace e degli arti. Questo bambino
brontolone, flaccido, rugoso, che non ingrassa, carnagione bianca, gli rende il viso di un
“piccolo vecchio”, una sudorazione abbondante testa, mani, piedi, che emana un cattivo
odore. Si noterà anche una ipertrofia delle estremità ossee, visibile ai polsi, caviglie,
ginocchia. Le articolazioni condrocostali sono gonfie si formano a corona lungo il busto
sotto forma di carena appiattita. La crescita può essere ritardata.
Il dorso silicico è interessato a due rimedi fondamentali: Silicea e Calcarea Silicica.
Sono dorsi deboli, come se portassero il peso del mondo mostrando una immensa
stanchezza. Sono ricurvi e magri. Guardano il suolo piuttosto che l’orizzonte.
Le vertebre sono fragili. Questo dorso che non è quello di un vincitore è rigido, non
tanto per anchilosi come Calacarea Carb. ma per spasmi dei muscoli vertebrali.
La nuca è bloccata. Forti dolori si irradiano alla colonna vertebrale. Si possono palpare
numerosi gangli.
Punti di Weihe: proprio al di sopra dell’ ombellico. Sulle nuche siliciche, per dare
rapidamente sollievo prescrivete:
- Mattino 4 granuli di Calcarea Silicia 5CH
- 1 sera su 2, 1 ampolla di Disque Cervical – Nerf d’Arnold D8, 30 ampolle
Coccige e sacro iliaco sono doloranti, Silicea è anche un rimedio delle nevralgie coccigee
(cf. Hypericum-Platina)
Questa costituzione di natura freddolosa riversa una fobia verso le correnti d’aria.
Questo dorso vuole indossare la flanella, la lana, che accentuano i sudori maleodoranti.
Il dorso silicico fa pensare allo stelo di grano troppo fragile che si ripiega su il peso di
una spiga troppo pesante. Sta a noi rinforzarlo mineralizzandolo con la prescrizione di
questa triturazione.

- Calcarea Carbonica
- Calcarea Fosforica
- Calcarea Fluorica
- Silicea D8
- Magnesia Fosforica 1 flacone da 30 gr.
- Sulfur Iod.
- Vitamina A e D

3 misurini 1 volta al giorno, per 20 giorni al mese per lunghi periodi

Le bioterapie sono spesso prescritte nei disturbi che interessano il rachide.

IL DRENAGGIO BIOTERAPICO
Ci è sembrato intelligente aggiungere al nostro schema terapeutico alcuni nuovi
omeoterapici descritti da Julian nel suo Dizionario di Materia Medica omeopatica ancora
poco conosciuto.

Sempre per due mesi:

Cervicalgie e Carvicartrosi
4 granuli
- Mattino Mhephitis 4CH
- Sera Tellurium 4CH
100 gocce

- Pranzo Pinus B. Mac. 1D 1 flacone 125 ml


- Cena Ribes B. Mac. 1D 1 flacone 125 ml
1 ampolla

a sere alterne
- Disque Cervical D8
- Nerf d’Arnodl D8

- Obsidienne D8
Dorsalgie e Dorsatrosi
4 granuli
- Mattino Sarothamnus 4CH
- Sera Ipomea Turpethum 4CH
100 gocce

- Pranzo Abies B. Mac. 1D flacone 125 ml


- Cena Ribes B. Mac. 1D flacone 125 ml
1 ampolla

a sere alterne

Disque Thoracique D8
e
Feldspath Quadratique D8

Lombalgie – Lomboartrosi – Lombosciatalgie


4 granuli
- Mattina Chlorpromazine 4CH
- Sera Radix Angelica Sinensis 4CH
100 gocce

- Pranzo Vitis B. Mac. 1D flacone 125 ml


- Cena Ribes B. Mac. 1D flacone 125 ml
1 ampolla

a sere alterne
- Disque Lombaire D8
- Nerf Sciatique D8

e
- Apatite D8

Osteoporosi delle colonna vertebrale post menopausa


4 granuli
- Mattina Cortisone 4CH
- Sera Hekla Lava 4CH
100 gocce
- Mattino Sequoia B. Mac. 1D flacone 125 ml
- Pranzo Rubus Fructicosus J.P. Mac. 1D flacone 125 ml
- Cena Vaccinum B. Mac. 1D flacone 125 ml
1 ampolla
a sere alterne
- Vertebre D8
- Parathyroide D8

e
- Calcaire de Versailles D8

A mesi alterni, tre misurini al mattino della Triturazione “12 de Schussler mischiati” 1
flacone da 30 gr.

Potrebbero piacerti anche