• Produzioni animali
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Agricolo-forestale
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L’omeopatia negli allevamenti
di bovini da latte
Risultati produttivi, clinici e profilo immunitario
a cura di
Premessa
PENSIERO
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PERCEZIONE
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Re
SCIENZA
ETICA CONOSCITIVA
CULTURA
OSSERVAZIONE SPERIMENTAZIONE
Comportamento reale
Comportamento atteso
Õ Õ
Õ Õ
disarmonia disarmonia disarmonia
STRESS
DIMINUZIONE DEL BENESSERE
Parametri patologici:
• Ferite, contusioni ed abrasioni dovute ad alloggiamenti inadeguati
• Perdite
1
2 Tuber coxae (fianco)
Tuber ischiadicum
Femur (anca)
3
4
Regio tarsalis (garretto)
5
Regio phalangis
mediae (diadenia)
Parametri fisiologici:
• Variazioni nel ritmo respiratorio e delle pulsazioni
• Variazioni nella pressione sanguigna
• Variazioni nei parametri sanguigni
(emoglobina, livelli ormonali ed enzimatici)
• Deviazioni nei processi digestivi
• Deviazioni nei processi riproduttivi
** molto significativo
Parametri comportamentali:
• Deviazioni in sequenza, durata e frequenza del comportamento tipico
delle specie (ad es. il tempo di stare sdraiati, ecc.).
• Reazioni ostili (ad es. mandando via i componenti della mandria dalla zona
delle mangiatoie nei sistemi di stalle semi-libere per le mucche da latte).
• La mancanza di modelli fondamentali di comportamento (ad es. la mancanza
di movimento dovuto a gabbie o a sistemi a ‘cassa’).
• Disordini comportamentali (ad es. il penzolamento della lingua dei vitelli).
Da quanto detto fin qui consegue che per gli esseri autono-
mi, compresi gli esseri umani nelle loro conoscenze e modi di
fare, le circostanze esterne non sono le cause di quello che risul-
ta da queste attività, ma sono le condizioni più o meno favore-
voli tra le quali l’essere autonomo produce tali attività. E, vice-
versa, segue che la causalità fisica, l’insieme delle cause esterne
e degli stimoli, presuppone che a livello sperimentale i fattori
presi in considerazione non manifestino attività autonome, cioè
che siano passivi. Tale principio (di causalità) si applica perciò a
cose inanimate (Rist, 1985).
Nella sua introduzione allo scritto scientifico di Goethe
riguardante la distinzione fra i fenomeni di natura organica ed
inorganica Rudolf Steiner commentò così: “Un esempio come il
precedente, in questo caso, è la collisione fra due biglie elastiche.
[…] Noi abbiamo compreso questo fenomeno quando siamo
capaci di stabilire la velocità e la direzione della seconda biglia
sulla base della massa, direzione e velocità della prima e la
18 ARSIA
Scienza ed etica
Riferimenti bibliografici
La combinazione di omeopatia
e allevamento biologico
L’omeopatia in Danimarca:
una tradizione limitata
Scenario
Il progetto iniziò sullo sfondo di forti desideri da parte del
movimento degli allevatori biologici, che espressero interesse
per l’omeopatia nei termini appena esposti. Un progetto era già
iniziato nel 1995, e comprendeva studi di letteratura, visite ad
32 ARSIA
Lo scetticismo diffuso
Le barriere sull’uso dell’omeopatia furono alzate in modo
particolare dai medici veterinari. In Danimarca, l’educazione
veterinaria è basata su un modello della malattia strettamente bio-
medico, ed uno degli ostacoli per prendere sul serio l’omeopatia
è stata la mancanza di ‘ricerca della causa della malattia’. I vete-
34 ARSIA
“Avendolo provato…”
Nella terra di confine fra l’essere interessati ad un livello teo-
rico e l’essere scettici verso un metodo di trattamento senza
radici nella tradizione della bio-medicina e delle scienze natura-
li, l’esperienza pratica sembrò giocare un ruolo significativo.
L’atteggiamento, quando si erano avute esperienze che fossero
state utili (o provate direttamente o da parenti vicini, o avendo-
le provate sugli animali in una situazione più o meno disperata)
era: “Non posso spiegarlo, ma funziona, e probabilmente un
giorno sapremo perché”. Allo stesso modo, la sensazione di suc-
cesso, mutando un interesse teorico in un fatto e vedendolo fun-
zionare per la prima volta, stava incoraggiando e, fattore più
importante, mantenendo vivo l’interesse.
Conclusioni
La combinazione dell’omeopatia
e la cura della salute in generale
Come precedentemente affermato: focalizzare l’attenzione
sulla ‘salute’ anziché sulla ‘malattia/assenza di malattia’ fa una
grande differenza nel nostro modo di gestire l’individuo viven-
te ed agire in situazioni più o meno-critiche. Ma, come agire in
pratica in accordo con questa prospettiva? Come non cadere
dentro la trappola ‘dell’evitare le malattie’ piuttosto che pren-
dersi cura della salute, ad esempio sostenendo il naturale com-
portamento dell’individuo vivente.
Nell’ORGANON, Hahnemann sottolinea l’importanza della
‘rimozione degli ostacoli per la cura’ come una parte integrante
del trattamento. Questo dovrebbe essere preso sul serio: una
generale applicazione dei trattamenti omeopatici dovrebbe
essere combinata con una promozione della cura della salute
nella mandria, includendo un continuo dialogo tra i partners
coinvolti. Alcuni veterinari che esercitano la professione comin-
ceranno a combinare il servizio di consulenza sulla salute con il
trattamento omeopatico a breve termine.
Note
1
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2
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Therapy 4. Lifestyle and Medical Paradigms, INTRAT Odense University Press,
Denmark, 150-163.
Approccio omeopatico veterinario
in un allevamento di bovini da latte
di alta qualità e ad indirizzo biologico
Franco Del Francia, Scuola Superiore Internazionale
di Omeopatia Veterinaria “Rita Zanchi”, Cortona (AR)
Stefano Freato, Azienda Agraria “Meridiana”, Buonconvento (SI)
Chiara Parenti, ARSIA - Regione Toscana
Mario Sciarri, Scuola Superiore Internazionale
di Omeopatia Veterinaria “Rita Zanchi”, Cortona (AR)
Materiali e metodi
Conclusioni
Estratto
Conclusioni
Dall’esame dei dati ottenuti con questa sperimentazione, è
possibile dedurre che, in condizioni reali d’allevamento di bovi-
ni da latte, si ottengono risultati produttivi positivi in quantità e
qualità con la corretta applicazione della metodologia omeopa-
tica, senza causare situazioni morbose negative dal punto di
vista clinico in tempi medi o lunghi e senza ricorrere a interven-
ti di profilassi diretta o trattamenti con molecole di sintesi chi-
mica. Evidentemente in tal modo l’applicazione della metodo-
logia omeopatica rispetta i parametri della zootecnia biologica
ed anche quelli della zootecnia tradizionale; contribuisce in tal
senso a migliorare notevolmente il benessere animale, ottenere
prodotti di origine animale (latte e carne) con residuo zero, evi-
tare l’impatto sull’ambiente con i residui di farmaci e in defini-
tiva portare un notevole contributo in positivo in senso socio-
sanitario-economico per la società.
46 ARSIA
10400
10300
10200
10100
10000
9900
9800
9700
I anno II anno III anno
3,65%
3,60%
3,55%
3,50%
3,45%
3,40%
3,35%
I anno II anno III anno
3,32%
3,30%
3,28%
3,26%
3,24%
3,22%
I anno II anno III anno
425
420
415
410
405
400
395
390
I anno II anno III anno
2,9
2,8
2,7
2,6
2,5
2,4
I anno II anno III anno
230
220
210
200
190
180
I anno II anno III anno
14
12
10
0
I anno II anno III anno I anno II anno III anno
10400
10300
10200
10100
10000
9900
9800
9700
I anno II anno III anno I anno II anno III anno
3,65%
3,60%
3,55%
3,50%
3,45%
3,40%
3,35%
I anno II anno III anno I anno II anno III anno
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26 - GIBSON, MILLER’S R., Relation ship of remedies, Ed. Abeda Press, London.
27 - GUNTHER F.A., Manuale di Medicina Veterinaria Omeopatica, Ed. Panbianchi
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29 - HAHNEMANN S.C.F., Malattie Croniche, 1980, Ed. Edium, Milano.
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 51
30 - BOERIKE W., Materia Medica with Repertory, Ed. Boericke, USA, 1927.
31 - GRANDGEORGE D., Spirito del rimedio omeopatico, Ed. Proposte nuove, Torino,
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38 - MACLEOD G., Veterinary Materia Medica with Repertory, Ed. Daniel G., GB, 1983.
39 - QUENTIN P., Guide d’Homeopathie, Ed. Doin, Paris, 1982.
40 - ROBERTS H.A., Omeopatia: principi ed arte del curare, Ed. Mediterranee, Roma.
41 - ROGER E., Precis d’Homeopathie, Ed. Doin, Paris, 1978.
42 - ROSENBERG V., Pocket book of Veterinary, Ed. Medical Practice, ND, 1989.
43 - RUFFORD E.H., The manual of homoeopathic medicine, Ed. B. Tain Plb, ND, 1978.
44 - SCHMIDT P., Quaderni d’Omepatia, 1-2-3-4-5, Ed. Edium, Milano.
45 - SHEPPARD K., The treatment of dogs by homoeopathy, Health, Sc. Press, GB.
46 - SHEPPARD K., The treatment of cats by homoeopathy, Health, Sc. Press, GB.
47 - TETAU M., Homeopathie, Ed. Maloine, 1978, Paris.
48 - TETAU M., Materie medicale homeopathique clinique, Ed. Maloine, 1979, Paris.
49 - VANNIER L., L’Omeopatia nelle malattie acute, 1976, Ed. Palombi, Roma.
50 - VITOULKAS G., Essenze psicopatologiche del rimedio omeopatico, Ed. Proposte
nuove Mirdad, Torino, 1997.
Trattamento omeopatico e controllo
del profilo immunitario in allevamenti
di bovini da latte in Lombardia
Nicoletta Colombo, Medico Veterinario, Milano
Ivonne Archetti, Manuela Fazia, Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia, Brescia
Giuseppina Brocheler, Franco Del Francia
Scuola Superiore Internazionale di Omeopatia Veterinaria
“Rita Zanchi”, Cortona (Arezzo)
Prova sperimentale
La sperimentazione è stata condotta su 58 bovine di razza
Frisona Italiana appartenenti a sei allevamenti della Lombardia
a stabulazione libera, con buona conduzione, alimentazione
simile e con produzioni medio alte (vedi Tab. A).
Gli animali a circa trenta giorni dal parto sono stati suddivi-
si in animali di primo parto (n. 28) e pluripare (n. 30).
Tabella A
a = media; b = deviazione standard; * = p < 0,05 (t di Student per dati appaiati); ** = p < 0,01
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 55
Trattamento
Il prodotto usato (rimedio in sequenza: OMEOLAT-Ditta
OMEONATUS srl, Foiano della Chiana-Arezzo) viene consigliato‚
come integratore ottenuto con prodotti naturali e specifici per
bovine da latte, da somministrare durante la lattazione.
Gli animali sono stati suddivisi in due gruppi: animali trat-
tati (14 primipare + 14 pluripare) e animali di controllo (8 pri-
mipare + 22 pluripare).
Le bovine trattate sono state sottoposte a 4 somministrazioni
a distanza di un mese ciascuna, seguendo le indicazioni della
ditta produttrice.
Prelievi
Sono stati eseguiti due prelievi di sangue (una provetta di
sangue senza anticoagulante e una con K3EDTA) all’inizio della
sperimentazione (giorno zero) e dopo circa due mesi dall’ultima
somministrazione del prodotto.
Esame clinico
Tutte le bovine sono state sottoposte ad una visita clinica al
tempo 0, al fine di valutare le condizioni generali degli animali,
lo stato di involuzione dell’utero e la funzionalità ovarica.
Gli animali sono stati seguiti clinicamente fino al termine
della sperimentazione.
Esami di laboratorio
Sono stati analizzati alcuni parametri chimico-clinici a sfon-
do immunologico: composizione quali/quantitativa delle prin-
cipali proteine seriche mediante elettroforesi in acetato di cellu-
losa ed analisi densitometrica, protidemia totale, lisozima, com-
plemento emolitico totale, attività battericida, blastizzazione
linfocitaria da mitogeni; le metodiche analitiche relative a tali
determinazioni sono già state descritte (Amadori et alii, 1994).
Le indagini ematologiche (10 parametri ) sono state eseguite con
apparecchio semi-automatico ad impedenza (SEAC, Firenze).
Esame statistico
Le differenze quantitative tra i valori di un gruppo fra due
prelievi sono state controllate mediante analisi della varianza e
test “t” sulle coppie.
56 ARSIA
Tabella D
Profilo immunitario
* Test finalizzati all’accertamento tempestivo di alcuni para-
metri chimico-clinici ed ematologici a sfondo immunologico.
* Tali test possono fornirci preziose indicazioni riguardo alla
ridotta reattività immunitaria dell’ospite.
* Vengono analizzati sia fattori che caratterizzano l’immu-
nità specifica sia parametri relativi alla capacità di risposta adat-
tativa umorale e cellulomediata.
Conclusioni
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Trattamento omeopatico in buiatria
Maurizio Testadura
Scuola Superiore Internazionale di Omeopatia
Veterinaria “Rita Zanchi”, Cortona (Arezzo)
Responsabile Area “C” dell’ASL n. 4 di Cosenza
Tecnologie alternative
di prevenzione e terapia
Descrizione allevamento
L’azienda oggetto della sperimentazione è la “Favella spa”
ubicata nella pianura di Sibari in Cantinelle di Corigliano
Calabro (Cosenza). È un’azienda zootecnica a carattere intensi-
vo, specializzata in produzione di latte con bovine di razza fri-
sona, alimentazione unifeed, stabulazione semilibera.
La consistenza di stalla è di circa 1.000 capi di cui 320, come
media giornaliera, in sala di mungitura.
La produzione media capo/anno, doppia mungitura, nel-
l’anno 1997 è stata di q.li 102,66 (dati AIA).
Metodologia
La tecnica omeopatica utilizzata è quella “unicistica” cioè
individuazione e somministrazione di un solo rimedio, normal-
mente ad alta potenza, sia nella prevenzione sia nel contesto del
quadro morboso in atto.
Tabella comparativa - Azienda “Favella” spa - Indicatori di sanità e produttivi 66
1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
Dati produttivi
ARSIA
Capi lattazione media anno 409 402 370 345 300 233 243 287 315 273
Produzione q.li anno 78,63 82,09 84 87,90 89,80 91,70 98,40 100,6 107,6 102,6
Indicatori sanitari
Mortalità neonatale 5,3 4,2 6,2 4,8 8,0 5,0 6,8 6,5 2,9 9,0
Paresi post-parto 4,2 3,5 2,8 3,2 1,3 1,2 3,0 0,9 3,7 2,7
Ritenzioni placenta % 18 15,8 17,6 14,3 20 13,7 11,8 9,5 12,2 11,5
Parto/Concepimento gg. 117 132 146 143 168 142 135 144 138 160
Inseminazioni % 2,3 2,3 2,1 2,0 2,0 1,6 1,9 2,1 1,9 2,2
Quota di rimonta % 22 22 21 22 24 21 14,5 18 21 23
Latte con inibenti e/o colostro % 3,9 3,8 3,7 3,1 1,8 1,1 0,78 0,26 0,27 0,27
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 67
Considerazioni finali
Inoltre si evidenzia:
• con il trattamento omeopatico la presenza di eventuali
residui rilevabili dai normali test di presenza di inibenti —
adempimenti del DM 185/91; esami sistemici di controllo della
qualità della centrale del latte; autocontrollo aziendale — è stato
sistematicamente negativo;
• risposta terapeutica in tempi brevi;
• drastica riduzione della percentuale di latte non utilizza-
bile per i tempi di sospensione;
• migliore utilizzo e efficacia delle molecole attive quando è
opportuno e necessario l’intervento farmacologico;
• nel caso specifico delle affezioni della sfera genitale si evi-
denzia la difficile sostituzione di alcuni presidi farmacologici
come le prostoglandine e altri ormoni per il trattamento di pre-
parazione per l’embryo e la pianificazione dei parti;
• migliore rapporto uomo/animale imposto anche dalla fi-
losofia omeopatica;
• necessità di notevole padronanza della metodologia
omeopatica. In effetti la non corretta applicazione del metodo
influisce pesantemente sui risultati per questo è doverosa
un’applicazione graduale e mirata;
• necessità di addestrare il personale di stalla che deve esse-
re motivato, in possesso di spirito di osservazione e di profonda
conoscenza degli animali;
• difficoltà di standardizzare i protocolli terapeutici “per
patologia”, in quanto per essere ottimali devono essere azienda-
li — per la prevenzione — e individuali su ogni caso di malattia.
Bibliografia
Cisti ovariche
Le ovaie cistiche sono una patologia abbastanza comune
nella vacca da latte, si riscontrano spesso nelle bovine con alte
produzioni nei primi tre mesi di lattazione. Derivano da follico-
li di Graff che, giunti a maturazione, non si rompono e persisto-
no per almeno 10 giorni: sono formazioni cavitarie, ripiene di
liquido, del diametro superiore a 25 mm. Non sempre la pre-
70 ARSIA
Cisti follicoliniche
L’attività ormonale è di tipo estrogenico; si rileva una parete
sottile, lucida e trasparente, convenzionalmente di diametro
maggiore a 25 mm: ecograficamente possono essere pluricame-
rate con zone di luteinizzazione, simili ai follicoli, ma più grosse.
Cisti luteiniche
L’attività endocrina prevalente è di tipo luteinico. Derivano
da follicoli di Graff nei quali avviene la luteinizzazione della teca
interna; all’osservazione diretta presentano parete opaca non tra-
sparente e resistente alla rottura: ecograficamente presentano
una cavità centrale ed un tessuto esterno a grana grossa, grigio
più spesso delle precedenti ecogenicamente simile al corpo luteo.
Diagnosi
La diagnosi clinica per via rettale, delle ovaie consente di rile-
vare volume forma consistenza di formazioni riportabili a cisti
ovariche. Più difficile la diagnosi differenziale tra cisti follicolini-
che e luteiniche, identificare il tipo di ciste è utile sia per la pro-
gnosi, sia per la terapia. Con la diagnosi ecografica è facile distin-
guere strutture di dimensioni superiori a 2,5-3 mm che nascon-
dono lo stroma ovarico: si differenziano altresì facilmente le cisti
follicoliniche dalle luteiniche dalla dimensione della parete che
varia da 1-3 mm nelle follicoliniche, mentre nelle luteiniche può
esserci una parete di 0,5-1 cm o più di spessore. L’interno delle
cisti dato che contiene liquido è nero anecogeno, possono essere
distinti alcuni flocculi che sappiamo essere di fibrina.
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 71
Metodologia
Apis
• Ingrandimento improvviso ovaia dx sx, iperemia ovaia da
estro soppresso, durezza, ingrandimento ovaia dx, infiamma-
zione ovaia dx, estro assente o irregolare, lochiazioni copiose
dopo aborto o parto; patologie a rapida insorgenza, ipertermia
ed edema infiammatorio. Azione locale sulla pelle, occhi, bocca,
faringe, laringe, intestino. Azione generale su tutte le sierose.
Apis è il rimedio delle infiammazioni acute violente accompa-
gnate da un edema estremamente doloroso. Apis non ha sete
può presentare anuria è migliorato per le applicazioni fredde e
peggiorato con il calore.
D.D. Ars. Kali c. Bry. Canth. Caust. Phos. Sec. Sulph Bell.
Acon. Gels. Hell. Lyc
Lycopodium
• Ingrandimento ovaia dx, l’ovaia si presenta luteinizzata la
patologia è meno inprovvisa della precedente, sintomo eziolo-
gico segnalatore, carenza di energia nella dieta alimentare o per
insufficiente apporto o per grande produzione di latte.
Lycopodium è il rimedio di tutte le patologie del fegato,
quando le funzioni dell’organismo sono rallentate o insufficien-
ti. L’animale si può presentare nervoso, difficile da contenere,
può presentare un aspetto sproporzionato, addome flaccido di
volume esagerato, dando l’impressione di uno sviluppo insuffi-
ciente della cassa toracica.
D.D. Nux.v Carb.v. Lith.c. Berb. Benz.ac. Apis
Lachesis
• Ingrandimento e indurimento ovaia sx, presenta la sinto-
matologia delle cisti luteiniche. L’azione di Lachesis come tutti i
veleni di serpente si manifesta a livello dei tessuti con tendenza
settica e sulla coagulazione del sangue: l’ipereccitabilità, l’ipere-
stesia, l’irritabilità e l’alternanza dei fenomeni di eccitazione e
depressione nervosa sono classici del rimedio.
D.D. Glon. Naya Hhdr.ac. Verat.v. Sepia Sulph. Lil t. Cimic
Bell.Guaj.
Calcarea carbonica
• Ingrandimento ovaia dx. È indicata su soggetti deminera-
lizzati in cui il rapporto dei macro elementi Ca, P, Mg, è alterato
per errori dietetici. Spesso è osservabile in concomitanza della
74 ARSIA
Ecografia I: cisti
ovaia sinistra
bovina (Arlinda)
foto IA
Natrum muriaticum
• Rappresenta il rimedio delle instabilità osmotiche, sec-
chezza di tutte le mucose, sete viva e magrezza: ricerca di sale
(possono leccare gli occhi o le urine degli altri animali). Assenza
di estro o, se presente, di lunghezza irregolare, ovaie ingrandite
ed indurite in special modo la sinistra. Presenza di endometrite.
Soggetto facilmente affaticabile che preferisce stare solo.
È il rimedio delle demineralizzazioni e delle cachessie.
D.D. Iod. Phos. Lyc. Rhus t. Thuj. Ant.c.
Ecografia II:
stessa ovaia
dopo 6 giorni di
trattamento
omeopatico
(Calcarea
Carbonica XM,
dose unica)
-FA = gravida
foto IIB
Ecografia I: cisti
ovaia sinistra
bovina (Vera)
foto 1a
Ecografia II:
stessa ovaia
dopo 8 giorni di
trattamento
omeopatico
(Lachesia XM,
dose unica)
-FA = gravida
foto 2b
Conclusioni
Risultati
Vengono trattate n. 48 bovine dal 1° novembre 1997 al 23
luglio 1998.
Di queste, 39 — pari all’81,25% — riprendono l’attività cicli-
ca (di cui 24 sono gravide);
7 — pari al 14,59% — passano al trattamento farmacologico
(di cui 3 sono gravide);
2 vengono considerate come “altro”, in quanto una bovina di
18 anni, nonostante non riprenda la funzionalità ovarica, mani-
festa un eclatante miglioramento generale.
Ad un’altra bovina viene successivamente diagnosticato un
tumore ovarico.
Omeopatia e terapia tradizionale
a confronto in allevamenti intensivi
di bovini da latte
Paolo Mani, Domenico Cerri, Franco Pedonese
Dipartimento di Patologia Animale, Profilassi
e Igiene degli Alimenti - Università degli Studi di Pisa
Gianluca Granata, Tesista
Francesca Pisseri, Medico Veterinario
Premessa
Materiale e metodi
Risultati
20000
15000
10000
5000
0
1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°
prelievi
4000
3000
2000
1000
0
1° 2° 3° 4° 5° 6° 7°
prelievi
Grafico 2 - Lattobacilli
82 ARSIA
8500
8000
7500
7000
6500
6000
1996 1997
28,0
26,0
24,0
22,0
20,0
1996 1997
Considerazioni e conclusioni
2,7
2,6
2,5
2,4
Grafico 5 - Percentuale caseina nel latte (il valore della caseina è stato
determinato empiricamente considerando il 70% delle proteine totali)
84 ARSIA
3,7
3,6
3,5
3,4
3,3
3,2
3,1
97 Set Ott Nov Dic 98 Gen Feb Mar Apr
3,7
3,6
3,5
3,4
3,3
3,2
3,1
97 Set Ott Nov Dic 98 Gen Feb Mar Apr
350
300
250
200
150
100
97 Set Ott Nov Dic 98 Gen Feb Mar Apr
aborti
ritenzioni placentari
cisti
aborti
ritenzioni placentari
cisti
15
10
0
96 Gen- Apr-Giu Lug-Set Ott-Dic 97 Gen- Apr-Giu Lug-Set Ott-Dic
Mar Mar
Bibliografia
1) BALLARINI G., Qualità della carne e formaggi, Eurocarni 1994, pp. 89-95.
2) DEL FRANCIA F., Omeopatia Veterinaria per la cura di animali domestici e di alle-
vamento, L’altra medicina Studi/13, 1985.
3) DEL FRANCIA F., BRIZIOLI R., Indagine sul trattamento omeopatico in allevamenti
avicoli intensivi, Rivista di Avicultura 1991, pp. 31-34.
4) POLI G., COCILOVO A., Microbiologia e immunologia veterinaria, UTET, Torino,
1996.
5) ROMAGNOLI A., BIAGI G., CARDINI G., SOLDANI G., Inquinamento ambientale e
popolazioni animali, Nuova Grafica Lucchese, 1989.
6) TESTADURA M., Residui e contaminanti ambientali, Leader for Chemist, n.
6/1997, pp. 24-27.
MASTITI MONITORATE *
Az. “Manzolino” Allopatica 15 22,0% del totale
Az. “Oppio” Omeopatica 21 24.2% del totale
* Per Monitorate intendiamo quelle che hanno avuto il prelievo sterile precedente
l’intervento terapeutico.
TIPOLOGIA DI MASTITE (Rilevate dalle schede di intervento delle sole mastiti monitorate)
Acute 59% di cui il 100% con latte alterato
il 14% presentano alterazioni alla mammella
il 26% con risentimento generale dell’animale).
Croniche 41% (la maggior parte di queste presentano un alto numero di cellule
somatiche ai controlli funzionali mensili APA e vengono trattate).
3,6
3,5
3,4
3,3
3,2
3,1
2,9
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
3,6
3,5
3,4
3,3
3,2
3,1
3,0
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
300
250
Cellule somatiche
200
150
100
50
0
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
29,5
29
28,5
Media latte giornaliero
28
27,5
27
26,5
26
25,5
25
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
2,6
2,55
2,5
2,45
2,4
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
Caseina I.R. % P/P: eccellenti entrambe. Per gli altri parametri la coagula-
zione (LDG) è sempre stata di tipo A, per la stalla Oppio, e di tipo A
(tranne 3 controlli AE) per la stalla Manzolino. Sono sempre risultate
negative le ricerche di Coli, Clostr. e inibenti
96 ARSIA
MASTITI MONITORATE *
Az.”Campogalliano” Allopatica 30 52.6% sul totale mastiti del periodo
Az.”Villanova” Omeopatica 9 36% sul totale mastiti del periodo
* Per Monitorate intendiamo quelle che hanno avuto il prelievo sterile precedente
l’intervento terapeutico.
TIPOLOGIA DI MASTITE (Rilevate dalle schede di intervento delle sole mastiti monitorate)
Acute 59% di cui il 100% con latte alterato
7% con mammella alterata
31% con risentimento generale dell’animale
Croniche 3%
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 97
2,6
2,55
2,5
2,45
2,4
2,35
2,3
2,25
2,2
2,15
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
3,9
3,8
3,7
3,6
3,5
3,4
3,3
3,2
3,1
2,9
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
Grasso
98 ARSIA
3,6
3,5
Valore acidità
3,4
3,3
3,2
3,1
3
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
250
200
Cellule x 1000
150
100
50
0
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
28
27,5
27
26,5
26
25,5
25
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
0
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
50
40
30
20
10
0
sett. ott. nov. dic. genn. febb. marz. apr.
Sintesi
Soggetti interessati
I soggetti interessati alla stesura del protocollo e alla sua
gestione sono tre.
Il primo è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lom-
bardia e dell’Emilia — Reparto latte — con sede a Brescia che
nelle persone del dott. Varisco e della dott.sa Zanoni presiedono
e coordinano le attività di analisi di laboratorio sui campioni di
latte prelevati nelle singole aziende.
La seconda è la Scuola Superiore di Omeopatia Veterinaria
“Rita Zanchi” di Cortona (Arezzo) che, oltre ad avere formato i
veterinari omeopati che operano nel progetto, è coinvolta diret-
tamente tramite la dott.sa Pisseri come punto di riferimento,
coordinamento e supporto agli interventi nelle aziende che cura-
no gli animali con la medicina omeopatica.
Il terzo soggetto è il “Gruppo Dinamis” di Modena che asso-
cia medici veterinari omeopati e, nelle persone del dott. Cam-
pani e del dott. Rossi, ha avuto il compito di reperire le aziende
coinvolte nel progetto sciegliendole fra i loro clienti.
Essi seguono le dieci aziende dal punto di vista sanitario,
prelevano i campioni da inviare all’Istituto Zooprofilattico e rac-
colgono mensilmente i dati aziendali ritenuti importanti per il
confronto tra i due gruppi di aziende.
Confronto dell’andamento
delle patologie mammarie
Questo importante obiettivo riguarda in particolare le masti-
ti, la loro cura (tradizionale o omeopatica) ed i risultati ottenuti
con le cure stesse.
In ogni azienda viene prelevato un campione sterile di latte
prima dell’intervento terapeutico per essere sottoposto ad
esame batteriologico. Al momento dell’intervento sulla mastite
il veterinario compila una scheda della bovina in cui si descrive
il tipo di mastite (acuta, cronica, con latte alterato o meno, con
risentimento generale o meno), si descrive il tipo di terapia, si
sottolineano l’esito della terapia e le date, i risultati del 1° pre-
lievo da sottoporre a esame batteriologico e del 2° prelievo da
effettuarsi circa 20 gg. dopo la fine del trattamento.
Oltre all’intervento specifico sulla patologia mammaria sono
raccolti mensilmente dati relativi all’andamento delle altre prin-
L’ O M E O P A T I A P E R I B O V I N I D A L A T T E 103
Stato immunitario
Questa prova, a differenza delle altre, è fatta all’interno di
un’unica azienda formando due gruppi di dieci soggetti ciascu-
no e sottoponendo il primo gruppo di animali ad un trattamen-
to omeopatico di base che dovrebbe servire ad innalzare la resi-
stenza immunitaria degli animali.
Prima d’iniziare la prova e poi a distanze stabilite, sono ese-
guiti prelievi di sangue dei soggetti e analizzati i campioni
dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia che fornirà i profili immu-
nitari.
Finito di stampare
nel gennaio 1999
a Firenze
da EFFEEMME LITO srl
per conto di
ARSIA • Regione Toscana