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Prof. Dott.

Felice Strollo
Specialista in Endocrinologia, in Medicina Aerospaziale e Medicina Nucleare

STILE DI VITA NUTRIZIONALMENTE SCORRETTO:


POSSIAMO FARE QUALCOSA PER CONTRASTARLO?

La sindrome metabolica (SM) è una condizione di alterato metabolismo molto frequente nel mondo occidentale (colpisce il 30% circa nella
popolazione italiana) caratterizzata da almeno tre fra le seguenti condizioni: circonferenza vita ≥ 102 cm nell’uomo o ≥ 88 cm nella donna,
colesterolemia HDL ≤ 40 mg/dL nell’uomo o ≤ 50 mg/dL nella donna, trigliceridemia ≥ 150 mg/dL, disglicemia (valori glicemici a digiuno ≥
100 mg/dL), pressione arteriosa ≥ 140/90 mmHg [1-2].
L’elevata frequenza della SM si giustifica ampiamente con l’attuale consumismo frenetico che, spesso sostenuto da campagne promozionali
accattivanti ma poco educative e dal concomitante calo progressivo del potere di acquisto dei salari, induce la maggior parte delle persone
a ricorrere abitualmente a prodotti raffinati industrialmente, a cibi preconfezionati e/o al fast-food a domicilio.
L’anomalia comportamentale appena descritta è molto frequente nella società occidentale e perfino in quella italiana - che purtroppo ha in
parte abbandonato la vera dieta mediterranea – ed è alla base anche della sempre più estesa e inconsapevole diffusione della cosiddetta
obesità sarcopenica (OS), un apparente paradosso caratterizzato da forte sovrappeso e malnutrizione secondari a un’alimentazione ricca in
calorie “vuote”, ossia inutili sotto il profilo nutrizionale [3].
La gravità della SM - e ancora di più della OS all’interno di tale condizione - è legata al conseguente netto aumento del rischio cardio-
vascolare [4], reso tra l’altro più marcato dall’infiammazione che accompagna entrambe le condizioni [5,6] e dall’elevato stress ossidativo
che ne consegue [7,8]. Contribuisce poi, ad aggravare il quadro della SM e dell’OS l’intrinseca natura subdola delle due patologie: per la
comparsa graduale e priva di sintomi acutamente invalidanti, infatti, il paziente ritiene quasi un ineluttabile corollario dell’età, del contesto
sociale e della genetica familiare l’astenia e adinamia che, inizialmente appena avvertite, prendono il sopravvento in forma via via più
marcata fino ad innescare un meccanismo vizioso condizionando un comportamento sempre meno attivo e meno attento ad
un’alimentazione stabilmente corretta.
Occorre ricordare a questo proposito che le reazioni metaboliche sono ottimizzate solo in presenza di minerali e vitamine, contenute
soprattutto nella frutta e nella verdura, alimenti che per lo più mancano nella dieta di chi ha la SM. In una società dominata dall’apparire,
poi, è altrettanto diffuso l’atteggiamento prevalentemente giovanile e femminile di chi utilizza
male le riserve energetiche finendo per accumulare metaboliti ad elevato potenziale ossidante
solo perché, per la giovane età, insegue ideali di peso irrazionali e per tale motivo abbraccia
regimi calorici monotoni e ristretti e, come tali, carenti di fattori nutrizionali.
Per prevenire e trattare la SM e l’OS è necessaria una modifica netta e costante dello stile di
vita che ne è per lo più alla base: occorre quindi migliorare l’alimentazione in termini sia
qualitativi sia quantitativi e combattere la tendenza alla sedentarietà [9,10]. L’attività fisica, in
particolare, dovrebbe divenire regolare e occupare almeno 150’ a settimana senza intervalli
liberi superiori a due giorni consecutivi mentre l’apporto calorico andrebbe contenuto entro i
Figura 1. Meccanismi fisiopatologici della SM. [8]
limiti delle 25-30 calorie per chilo di peso ideale e distribuito fra glicidi, proteine e lipidi in base
a percentuali ampiamente riconosciute come ottimali (rispettivamente pari al 55, 15 e 30%) [11,12].
Tutto ciò purtroppo è spesso frainteso dal paziente, che – nel maldestro tentativo di ottenere risultati in fretta - tende a riadattare le
prescrizioni riducendo drasticamente la dieta e diventando preda così di regimi nutrizionali carenti che nel tempo finiscono per aggravare il
sovrappeso, aumentare il grado di adiposità addominale e in tal modo aggravare l’infiammazione cronica di basso grado e a volte
precipitare una condizione latente di diabete mellito.

Di fatto, poi, i soggetti con SM sono per la massima parte in età adulta-senile e pertanto, dopo un iniziale entusiasmo, si lasciano
EFFETTO demotivare nei confronti della modifica
MINERA
LE dello stile di vita dal sommarsi di abitudini
METABOLICO ANTIOSSIDANTE ANTIFLOGISTICO PRO-IMMUNE
alimentari consolidate, scarsa propensione
Cu - x . x
 utilizzo di
all’attività fisica, stress lavorativo o –
all’opposto - depressione da
Cr glucosio - - -
 sintesi proteica
-
Zn x - x
pensionamento. Per tentare di ovviare in
-
Se x x x

Tabella I. Ruolo di alcuni minerali contenuti nel lievito Saccharomyces Cerevisiae nel metabolismo energetico e nell'equilibrio
generale dell'organismo.

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parte alla scarsa efficacia di tali tentativi è sempre più diffuso il ricorso ad integratori dotati, per lo più in forma isolata e specifica, di effetto
euglicemizzante, eulipemizzante e/o antiossidante per ridurre, se non annullare del tutto, il dosaggio degli eventuali farmaci a disposizione
del medico [13].
I pazienti, peraltro, per motivi in parte emotivi e in parte economici, tendono a limitare al massimo il numero di integratori da assumere ma
restano disorientati di fronte al continuo fiorire di nuovi prodotti sul mercato.
Gli stessi medici curanti, poi, perdono spesso
EFFETTO
interesse ai tanti prodotti che vengono loro
VITAMINA ANTI ANTI PRO-
METABOLICO
OSSIDANTE FLOGISTICO IMMUNE
presentati con una frequenza sempre crescente

A - x x -
in forma spesso accattivante ma non del tutto
produzione di energia (ATP) da: convincente in termini di biodisponibilità e
B1 o tiamina - - -
glucosio e aminoacidi
quindi di reale capacità di garantire gli effetti
B2 o riboflavina produzione di ATP dai nutrienti - - x
desiderati.
B3 o PP o niacina  colesterolo e trigliceridi - - -
B5 o acido metabolismo glicidico, proteico e
- - -
pantotenico lipidico, sintesi del colesterolo In tale luce sarebbe quanto mai utile poter
transaminazione, decarbossilazione e
B6 o piridossina - - - ricorrere a un integratore unico di elevato grado
racemizzazione degli aminoacidi
metabolismo proteico di purezza e biodisponibilità, di facile assunzione
B8 o H o biotina - - x
sintesi di glucosio e acidi grassi e che riassuma in sé le tre suddette caratteristiche
C - x - x
fondamentali (euglicemizzante, eulipemizzante ed
D - - - x
antiossidante) utili a combattere la SM.
E - x - -
K - - x -

Tabella II. Effetto delle vitamine, alcune delle quali contenute nel Saccharomyces Cerevisiae sul metabolismo energetico e sull'equilibrio generale dell'organismo.

IL PLASMOLISATO DI LIEVITO VEGETALE (PLV)

Chiariamo innanzitutto il significato di Plasmolisato di Lievito Vegetale (PLV). Per “lievito” si intende un fungo unicellulare, di cui sono state
identificate centinaia di specie, la più importante delle quali per la salute e il benessere è Saccharomyces cerevisiae, caratterizzata da
estrema sicurezza perché utilizzata da secoli per la preparazione del pane e della birra. Esso è stato inserito nel database NAPR Alert,
University of Illinois, tra i diversi alimenti vegetali che migliorano la tolleranza al glucosio [14,15] ed agisce fra l’altro da prebiotico per il
contenuto in glucani e mannani, fibre idrosolubili non gelificanti che promuovono la crescita, nel colon, di una o più specie batteriche utili
allo sviluppo della microflora probiotica. PLV contiene Saccharomyces Cerevisiae Meyen.
Il Saccharomyces Cerevisiae Meyen si trova in natura sulla frutta dolce e matura. Nutrito con una miscela di piante e melassa, cresce e si
sviluppa metabolizzando i componenti nutritivi. Grazie poi ad una fermentazione biologica controllata, esso viene plasmolisato e rende così
biodisponibili all’organismo umano oltre 60 micronutrienti fra vitamine, aminoacidi, sali minerali ed oligoelementi, proprio quanto, cioè,
troppo spesso viene meno nei tanti casi di dieta autogestita ed irrazionalmente ristretta, e che favorisce la crescita e rafforza il sistema
immunitario.
ELEMENTO FUNZIONE Tabella III. Elementi nutrizionali noti del PLV.

SIRT1 antiinfiammatoria e antiossidante


Un elemento che rende particolarmente interessante il prodotto
Estratto totale (NAPR Alert, Illinois) Miglioramento del metabolismo glicidico

Fibre idrosolubili Prebiotica


è il fatto che la sirtuina-1, una proteina con effetto antiossidante
e di deacilazione delle proteine nota per l’acronimo SIRT1, non
è che il Silent mating type Information Regulation 2 (Saccharomyces Cerevisiae) homolog Type 1, a indicare che in natura il lievito in
questione presenta già in grandi quantità quel potentissimo enzima dotato nell’uomo di effetto anti-infiammatorio ed antiossidante che il
resveratrolo, uno dei più noti antiossidanti disponibili in commercio, una volta assorbito è solo in grado di attivare.
Il gruppo di ricerca della Dott.ssa Monica Monici, presso il Laboratorio Congiunto ASAcampus, Div. Ric. ASA - Dip. di Scienze Biomediche
Sperimentali e Cliniche, Università di Firenze, ha effettuato vari studi riguardanti gli effetti del Plasmolisato di lievito vegetale (PLV) su vari
modelli cellulari in condizioni di coltura normali e in carenza di substrati, focalizzandosi in particolare su effetti di tipo metabolico. I risultati
di tali studi sono stati riassunti in una recente revisione critica degli esperimenti condotti in modo sistematico e sequenziale su mioblasti
[16], cellule che, una volta evolute in fibre muscolari, con il loro trofismo garantiscono all’organismo un buon livello di dispendio energetico
ma che più risentono del danno ossidativo nella SM [17,18]. Per valutare gli effetti del PLV sugli enzimi metabolici, i mioblasti sono stati

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coltivati in terreni di coltura di diverso tipo: terreno standard (per controllo normale), terreno standard + PLV, terreno povero di glucosio e
terreno povero di glucosio + PLV. Il terreno povero di glucosio deprime fortemente il metabolismo energetico cellulare e lo scopo
dell’esperimento era comprendere se il PLV fosse efficace nel ripristinare in tutto o in parte i processi metabolici depressi dall’assenza di
glucosio. I risultati ottenuti dimostrano che:
1) le cellule coltivate nei terreni contenenti PLV hanno un maggior contenuto di proteine rispetto a quelle coltivate nei
terreni privi di PLV. E’ da sottolineare il fatto che la somministrazione di PLV induce un aumento della sintesi di proteine
anche nelle cellule coltivate in terreno povero di glucosio, condizione che determina sofferenza metabolica. L’aumento
della sintesi di proteine ben si accorda con un potenziamento della funzione contrattile muscolare.
2) sia in terreno standard sia in terreno povero di glucosio l’aggiunta di PLV provoca un aumento di attività dell’esochinasi e
della piruvato chinasi, due enzimi coinvolti nella glicolisi, processo a sua volta in grado di generare ATP.

Si ricorda che l’ATP è una molecola che fornisce alla cellula l’energia necessaria per compiere tutte le sue funzioni vitali. Per cogliere meglio
l’importanza di tale osservazione si tenga presente che l’aumentata attività dell’esochinasi indica che, in presenza di PLV, le cellule sono in
grado di metabolizzare una quantità maggiore di zuccheri a sei atomi di carbonio, come il glucosio. La reazione prevede la fosforilazione
(ad es. il glucosio diventa glucosio-6P) che evita il trasporto del prodotto al di fuori della cellula e quindi l’utilizzo dello stesso a fini
energetici. Una maggior quantità di substrati (zuccheri) a disposizione della cellula giustifica poi una più elevata velocità ed efficienza della
via glicolitica, e quindi dell’attività metabolica, come dimostra l’aumento di attività della piruvato chinasi, enzima chiave nella regolazione
della glicolisi.
Nel loro insieme, i dati appena descritti suggeriscono di fatto che l’aumentato apporto di nutrienti dovuto all’aggiunta di PLV nel terreno di
coltura induce le cellule a sfruttare la via glicolitica per la produzione di ATP, grazie ad una fosforilazione più efficiente.
Un’altra via biosintetica che contribuisce alla produzione di energia è il ciclo di Krebs (o ciclo degli acidi tricarbossilici), elemento chiave della
respirazione cellulare e processo utilizzato dagli organismi aerobici per ricavare energia dall’ossidazione di carboidrati, grassi e proteine con
generazione di anidride carbonica ed ATP, la vera riserva di energia chimica necessaria alla funzionalità globale agli esseri viventi.
Infatti, oltre ai carboidrati, anche gli acidi grassi hanno una funzione importante come fonte di energia: gli animali superiori possono
immagazzinare grandi riserve lipidiche sotto forma di gocce di grasso intracellulari, che possono essere utilizzate come combustibile
attraverso l’ossidazione degli acidi grassi, processo che fornisce substrati per il meccanismo della respirazione mitocondriale. Cellule
coltivate in un terreno impoverito senza aggiunta di PLV sono in una condizione di carenza di carboidrati e quindi, per soddisfare la
necessità di ATP, attivano altre vie metaboliche, tra le quali, appunto, l’ossidazione degli acidi grassi, un processo più lento della glicolisi ma
che garantisce una maggiore resa in termini di ATP.
Per esplorare l’efficacia del PLV su tale via metabolica, si è valutata l’attività della malato-deidrogenasi (MDH) e dell’idrossi-acilcoaA-
deidrogenasi (HADH), enzimi coinvolti nella ossidazione degli acidi grassi e in grado di garantire una maggiore disponibilità di substrati per
la respirazione mitocondriale. La risposta di MDH e HADH è risultata diversa da quella degli enzimi glicolitici: in cellule coltivate in terreno
povero di glicidi ma contenente PLV l’attività enzimatica diminuiva inizialmente per aumentare dopo 48h. La spiegazione di tale fenomeno è
che, nelle 48 ore di incubazione in carenza nutrizionale, ma con aggiunta di PLV, i carboidrati e altri nutrienti che le cellule hanno potuto
ricavare dal PLV diminuiscono fino a divenire insufficienti a sostenere adeguatamente la glicolisi, a quel punto l’attività di MDH e HADH si
innalza per fornire energia dalla ossidazione degli acidi grassi. Da ciò si evince che il PLV migliora l’efficienza di quest’ultima via metabolica
quando le sostanze nutrienti sono in esaurimento.
Dai risultati appena esposti risulta quindi chiaro come il PLV possa prevenire, almeno in parte, l’insufficienza metabolica dovuta a carenza di
nutrienti. E’ interessante notare che gli effetti del PLV sul
ELEMENTI ACQUISITI FUNZIONE
metabolismo energetico cellulare concordano con quanto
SIRT1 Attività antiinfiammatoria
riportato in letteratura da altri autori sugli effetti metabolici di una
Estratto Totale (NAPR Alert) Miglioramento del metabolismo glicidico
sostanza diversa e meno potente ma classificabile nell’ambito
Fibre Idrosolubili Attività prebiotica
della stessa famiglia, il lievito di birra Per quest’ultimo, infatti,
ELEMENTI DI NUOVA IDENTIFICAZIONE FUNZIONE
viene descritta un’attività anti-lipolitica insulino-simile [19] e, in
Stimolo dell’attività esochinasica Fosforilazione del glucosio e di altri esosi
rapporto al metabolismo glicidico, la capacità dell’estratto ricco in
Stimolo dell’attività fosfochinasica Glicolisi
Cr denominato “fattore di tolleranza al glucosio” (GTF) di
Stimolo dell’attività MDHasica Beta-ossidazione lipidica

Protezione dagli effetti dell’H2O2 Attività antiossidante stimolare nel ratto l’utilizzo del glucosio [20] e di risolvere
l’intolleranza al glucosio legata a una dieta povera di Cr [19,21,22].
Tabella IV. Proprietà del PLV già note e di nuova identificazione [16]
Altro risultato rilevante degli

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studi appena riportati e che dimostra la peculiarità del prodotto è la dimostrazione che il PLV ha una forte attività antiossidante, provata
dalla diminuzione della perossidazione lipidica sperimentalmente indotta dall’esposizione ad H2O2. L’elemento di notevole interesse in un
tale dato è che una forte concentrazione di radicali liberi (noti come “specie reattive dell’ossigeno” o ROS) responsabili di stress ossidativo
provoca tossicità mioblastica in corso di esercizio fisico intenso [23] ed è ampiamente riconosciuta sia come fattore di invecchiamento, sia
come concausa dell’infarto del miocardio, della sindrome da fatica cronica, della suscettibilità alle infezioni e delle più diffuse malattie
croniche degenerative dell’era moderna quali il cancro, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, l’aterosclerosi e l’insufficienza cardiaca
[24].
In questa luce il PLV potrebbe rivelarsi un integratore alimentare efficace nei casi di malattie metaboliche e malnutrizione, per soggetti
sottoposti a surmenage, per coloro che svolgono intensa attività fisica e quanti, in generale, necessitano di un supporto energetico, senza
per questo aumentare l’apporto calorico. In altre parole, questo prodotto può favorire la riduzione del peso corporeo (proprietà
insulinosensibilizzante, protido-anabolica e lipolitica) ma anche favorire il mantenimento del peso ottimale. Può favorire infine il
miglioramento dello stato di salute in generale (proprietà probiotiche e anti-infiammatorie) nonché contribuire alla prevenzione dei
fenomeni tipici dell’invecchiamento (attività antiossidante).

SINTESI DELLE PROPRIETÀ DEL BIO-STRATH


 riduzione dell’insulino resistenza con attivazione del consumo di glucosio
 aumento della sintesi proteica
 accelerato consumo dei grassi
 attività antiinfiammatoria
 attività probiotica
 attività antiossidante

PROF. FELICE STROLLO


Responsabile dell’Unità di Endocrinologia del Centro di Medicina Integrata Elle-Di, Roma e già Coordinatore del Dipartimento Malattie
Metaboliche, Alimentazione e Benessere Fisico INRCA, Ancona. Organizzatore di convegni e congressi scientifici, autore di numerosi articoli
e rewiew di endocrinologia su riviste nazionali e internazionali. Vicepresidente della dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e
Spaziale (AIMAS). Presidente dell’Accademia Italiana di Medicina Anti-Aging (AIMAA).

Prof. Dott. Felice Strollo


Roma, 24 luglio 2019

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