ü L’epoca delle conquiste nel Mediterraneo aveva portato
con sé diversi problemi “di gestione” ü alleati e loro questione giuridica (devono fornire uomini, tasse, terra, ma non hanno pari diritti) ü società (rapporti interni, massa di schiavi che sono sempre meno integrati nel tessuto familiare/sociale) ü questione agraria: devastazioni di guerra, abbandono, ricompense per i veterani, inurbamento ü province da amministrare (vd. abusi di potere) ü crisi dell’esercito e degli “arruolabili” dalle campagne ü crisi delle istituzioni di Roma ü clientele militari ü crescita del ceto equestre ü plebe strumentalizzata da uomini forti I GRACCHI ü Tiberio Sempronio Gracco: primo tentativo di intervenire sulla questione agraria e sull’organizzazione dell’esercito come tribuno della plebe (133 a.C.) à redistribuzione delle terre per ricreare la media proprietà. Tiberio viene ucciso.
Leggi tabellarie (139-107) à voto segreto
ü Gaio Sempronio Gracco: tribuno nel 123 a.C., propone un
pacchetto di provvedimenti che intervengono su tutti gli aspetti critici, in particolare a favore dei ceti subalterni, del riconoscimento di maggiori diritti agli alleati e al ceto equestre, della tutela da abusi di potere nelle province. Nel 121 scoppia non viene rieletto e, privo dell’inviolabilità datagli dalla carica, è ucciso. MARIO E SILLA ü Gaio Mario: homo novus, ceto equestre del centro Italia, cliente della famiglia aristocratica dei Metelli, sposato con una matrona di alto rango (Giulia, zia di Cesare), eccellenti capacità militari (vd. fenomeno della clientela militare, riforma dell’esercito)à 105 a.C. seconda elezione a console (assente perché impegnato contro popolazioni germaniche), 100: terzo consolato. Appoggio alle istanze popolari ü Publio Cornelio Silla: famiglia romana patrizia, inizialmente a fianco di Mario in battaglia, fazione degli “ottimati”. Minaccia di Mitridate che nell’88 a.C. invade la Grecia romana. E’ scontro armato tra Silla e Mario su chi guiderà l’esercito contro Mitridate: Silla ha la meglio, ma Mario rientra a Roma e, da console, adotta una severa repressione contro i sostenitori di Silla. Mario muore nell’86 e Silla a sua volta stende liste di proscrizione. Stagione di sangue. LA CRISI ISTITUZIONALE ü difficile gestione della società: guerre esterne, ma anche guerre interne (vd. proscrizioni, eliminazione fisica degli avversari politici e dei loro sostenitori) ü continue deroghe alle consuetudini (cariche reiterate senza intervallo, assegnazione di poteri straordinari a singoli, episodi di rovesciamento delle decisioni di un organo da parte di un altro [es. senato vs comizi]) ü cambiamento nella composizione dei gruppi di potere (aumento del numero dei senatori, nuove classi di persone) ü accordi privati che di fatto gestivano poi la cosa pubblica (es. triumvirati, dal 60) ü esercizio del potere in assenza per i governatori, che potevano stare a Roma ü dittatura autoconferita e legalizzata a posteriori CATILINA
ü famiglia patrizia decaduta, partigiano di Silla, al centro di un
gruppo di “sbandati” ü aspira al consolato nel 65 (respinto per indegnità), così nel 64 e nel 63 (Cicerone è console) ü Mira alla via della sovversione, pianificando di uccidere Cicerone e di appropriarsi del potere con un esercito personale ü Dichiarato nemico pubblico con un senatusconsultum ultimum, viene ucciso in battaglia ü Cicerone fa uccidere i suoi sostenitori per strangolamento e senza processo (nonostante il parere contrario di Cesare e Crasso). Cicerone verrà esiliato nel 58.