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Le citochine sono una classe eterogenea di molecole prevalentemente solubili prodotte da vari tipi
cellulari. Le citochine, a prescindere dal sistema immunitario, partecipano alla comunicazione
intracellulare, sono fattori che in qualche modo permettono alla cellula di comunicare la presenza di
un cambiamento ad altre cellule (etimologia di citochine : dal greco ‘cytos’ = cellula e ‘kines' =
movimento). Le citochine sono prodotte in quantità limitate sia come concentrazioni che nel tempo,
sono prevalentemente prodotte a basse quantità nel tessuto e questo di consente risposte locali; le
citochine essendo prodotte a basse quantità agiscono normalmente a livello del luogo in cui sono
state prodotte, sono prodotte a concentrazione tra i picomolari e nanomolari, ma avendo recettori ad
alta affinità queste concentrazioni sono efficaci per indurre una risposta. La produzione a bassa
concentrazione, rapida e transiente, controllata da eventi post-traduzionali sono tutti sistemi di
controllo che autolimitano la produzione di citochine, devono far pensare che la produzione di
citochine è altamente controllata proprio perché l’infiammazione deve essere altamente controllata,
una infiammazione incontrollata può dare danno perché vengono prodotti mediatori che
danneggiano le cellule tessutali e alla fine se diventa incontrollata diventa cronica. Le citochine
interagiscono con recettori ad alta affinità e questi recettori pure sono controllati da segnali esterni
alla cellula. Le citochine vengono prodotte da una cellula che ha ricevuto il segnale per
comunicare ad un’altra cellula che deve iniziare a svolgere attività biologiche.
Proprietà delle citochine. Una proprietà di cui abbiamo
già parlato è quella dell’effetto antagonistico: una
citochina prodotta da T H 1, interferone-γ , consente di
amplificare la risposta T helper 1 perché inibisce le altre
risposte, le risposte T H 2−T H 17 vengono inibite; questo
consente alla risposta di T H 1 di andare avanti in maniera
più efficace.
L’azione è esercita a livello locale(la maggior parte delle citochine prodotte a basse dosi) e quindi è
impossibile che possa essere promossa a distanza. A livello locale l’azione viene svolta in maniera
autocrina o in maniera paracrina; autocrino vuol dire che la cellula che produce la citochina ha i
recettori per la citochina stessa , l’effetto può essere anche paracrino perché queste basse dosi di
citochine possono lavorare su cellule vicine, quindi abbiamo visto quando abbiamo parlato di
interazione dei linfociti T con in macrofagi, i linfociti T si attivano grazie al recettore che gli viene
preservato dai macrofagi e fanno rispondere il macrofago che li ha attivati perché la citotchina che
cominciano a produrre normalmente sta vicino al macrofago e quindi il macrofago stesso che si
trova vicino è quello che risponde meglio perché ha la dose più alta di citochina; questo effetto di
feedback positivo avviene a livello di cellule vicine. Raramente l’effetto è endocrino, cioè avviene a
distanza, le citochine entrano in circolo e ha dosi sufficienti per potersi diffondere in altri tessuti ed
avere effetti.
Le citochine vengono prodotte durante una risposta infiammatoria. Il contribuito delle citochine è
rilevante perché durante un’infezione ci sono fattori già preformati che possono rimuovere l’agente
infettivo però abbiamo parlato del fatto che i recettori TOOL-LIKE (per i profili molecolari
associati a patogeni) cominciano ad indurre espressione di qualcosa e molto spesso questo qualcosa
sono proprio le citochine. Le citochine fanno attivare la risposta infiammatoria, la risposta
infiammatoria nel tessuto poi è quella che fa attivare i leucociti i quali rispondono e promuovono il
riparo del tessuto stesso. Dopo il riconoscimento dei linfociti B e T le citochine diventavano
irrilevanti per l’espansione
clonale e differenziamento.
Dopo di che abbiamo il
richiamo dei linfociti effettori o
rimozione dei linfociti T
dell’agente infettivo e qui
parliamo di chemochine , le
quali arrivano nel tessuto e
permettono l’accesso dei
leucociti nel tessuto.
Mediatori e regolatori dell’immunità innata. Quando abbiamo
parlato dei sensori dell’immunità innata abbiamo parlato dei
TOOL-LIKE, un recettore TL rappresentativo è quello di tipo 4 che
ha bisogno di una serie di cofattori per riconosce il
lipopolisacaride, comunque il riconoscimento del lipopolisaccaride
porta ad induzione della trascrizione, cioè i recettori TL sono
recettori di attivazione delle cellule che esprimono questi recettori.
L’attivazione comporta la produzione di citochine che poi ha effetti
di vari genere: attivano la cascata della popolazione o producendo
mediatori proinfiammatori o inducendo la produzione di
componenti della cascata del complemento, questi tutte queste
citochine agiscono a vari livelli per promuovere una efficace
risposta.
Durante l’infiammazione i leucociti e plasmacellule vengono richiamati nel tessuto perché ci sono
citochine che inducono segnali sulle cellule epiteliali per richiamare i leucociti dal tessuto tra questi
segnali ci sono le chemochine, tutto parte dal fatto che ci sono cellule tessutali (monociti,
macrofagi, cellule dendritiche…) che si sono attivate nel tessuto e tra le cose che iniziano a fare è
produrre segnali di richiamo per altre cellule. Questo può essere attivato o in risposta di invasione
microbica o risposta a danno tessutale che deve necessariamente conseguire la risposta per
eliminare le parti danneggiate. Le citochine arrivano ai microbi, i microbi tramite il recettore Tool
Like di tipo 4 attivano i macrofagi , i quali attivano una serie di citochine e tra le prime i fattori di
necrosi tumorale (TNF) che ha un effetto potentissimo in quanto attiva l’endotelio ad esprimere
molecole in grado di richiamare tessuti , ha un effetto vasodilatativo iniziale quindi consente la
permeabilità ai vari liquidi e l’aumento della permeabilità ai liquidi consente l’accesso di IgG
presenti nel sangue , fattori del complemento e richiamo di cellule presenti nei tessuti e questo
consente di avere più materiale nei tessuti per la risposta immunitaria.
- I TNF sono prodotti dai macrofagi e attivano la produzione di interleuchina-1 β , attiva l’endotelio
vascolare, attiva i linfociti che arrivano e questo consente di favorire l’accesso dei linfociti
effettori.
- L’interleuchina-6 l’abbiamo vista quando abbiamo parlato dei T H 17.
- CCR8 prodotta da macrofagi è un fattore chemiotattico per basofili, neutrofili e alcuni tipi di
linfociti T
- L’interleuchina 12 è un fattore importante per il differenziamento dei linfociti T H 1 e attiva
cellule natural killer.
Queste citochine possono avere effetti sistemici e l’effetto più simbolico che queste citochine
hanno insieme è quello di indurre uno stato febbrile, quindi indurre un innalzamento del
checkpoint ipotalamico (effetto endocrino = devono entrare in circolo e arrivare all’ipotalamo).
Il TNF fa cose diverse a seconda della quantità che viene prodotta e per quantità che viene prodotta
sostanzialmente parliamo di quanto è locale la risposta di un’infezione: se l’infezione è locale la
produzione di TNF è prodotta a basse dosi allora:
- aumenta l’espressione di molecole importanti per il richiamo di cellule dal sangue , quindi
consente la promozione di leucociti nel tessuto;
- Stimola fagociti a produrre chemochine che esse stesse contribuiscono al richiamo di leucociti,
- Attivano leucociti ,
- Ha una funzione co-stimolatoria sui linfociti T e produzione di immunoglobuline,
- Induce l’aumento dell’espressione di MHC I ;
- Ha un ruolo nel rimodellamento tissutale: agisce come fattore angiogenetico per la
neoformazione di capillari, e come fattore di crescita per i fibroblasti favorendo la deposizione di
tessuto connettivo
- Funziona come fattore che promuove l’apoptosi.
Azioni del TNF ad alte dosi è molto pericolosa (10−7) e si possono raggiungere nel sangue quando
c’è un coinvolgimento sistemico, è possibile che TNF entrando nel sangue porti a disseminazione in
vari tessuti , che poi entrando nel sangue aumenta la concentrazione nel sangue e questo ha delle
conseguenze negative :
- depressione della contrattilità miocardica;
- Riduzione della pressione arteriosa;
Questo è associato con il rilascio del tono della muscolatura che promuove vasodilatazione,
oltretutto la capacità di TNF di regolare la densità della coagulazione comporta che se prodotto ad
alte dosi ci sia rischio di trombi intravascolari.
Differenze tra effetti IL-1 e TNF. IL-1 prodotta a seguito della produzione di TNF non ha gli
stessi effetti patologici sebbene sia secreta in risposta all’LPS : non uccide le cellule tumorali, non
aumenta l’espressione delle cellule MHC I , stimola la replicazione delle cellule staminali invece di
inibirla ed è il più potente stimolo per le cellule T; per il resto coopera con TNF , quindi può agire
sulla cellula endoteliale quando è presene TNF.
Il recettore per IL-1 e IL 18 e i recettori Toll-like usano le stesse vie di trasduzione del
segnale. IL-1 ha un comuno con IL-18 il recettore che poi funzionano in maniera molto simile ai
TL recettori perché possiedono un dominio conservato mediante il quale ingaggiano vie di
traduzione che attivano la trascrizione genica. IL-1R e IL-18R reclutano l’adattatore MyD88 che
poi funziona tramite le chinasi IRAK e IKK β . IKK β , catena a del complesso IKK, fosforila
l’inibitore IkBα che viene successivamente ubiquitinado e degradato al proteosoma, consentendo
l’ingresso di NF-kB nel nucleo.
Effetti locali e sistemici. La presenza convergere di TNF e IL-1 attiva l’infiammazione perché
induce il richiamo dei leucociti , attivando il richiamo dei leucociti porta alla risposta infiammatoria
in moderate quantità. TNF , IL-1 , IL-6 convergono come fattori pirogeni endogeni e attivano un
meccanismo protettivo:
1. aumento della temperatura corporea,
2. nel fegato hanno un effetto sulla produzione delle proteine di fase acute che possono essere
usate per capire tramite analisi del sangue se c’è un’infiammazione. La proteina C è un potente
sensore per i microbi e quindi viene rilasciata nella risposta immunitaria per andare a cercare
microbi e renderli visibili al sistema immunitaria.
3. Ha un effetto su produzione di leucociti perché l’IL-1 stimola cellule staminali del midollo
osseo.
Il TNF sistemico può essere responsabile delle alterazioni funzionali che conducono allo shock
settico (diminuzione delle funziona cardiaca, trombosi, aumento della permeabilità capillare e
alterazioni metaboliche dovute alla resistenza all’insulina). Lo shock settico è causato dal’LPS dei
batteri Gram- che a loro volta attivano i TLR. Essa comporta collasso circolatorio , coagulazione
intravascolare disseminata e gravi alterazioni metaboliche.
Citochine dell’immunità innata.Quello che
avviene tra T H 1 e i macrofagi può avvenire
anche tra macrofagi e natural killer che non
necessariamente sono vicine. Le NK
riconosco e uccidono le cellule infettate o le
cellule che subiscono altri tipi di alterazioni.
Le cellule NK rispondono all’IL-12 prodotta
dai macrofagi e secernono IFN-γ che attivano
le funzioni microbicide dei magrofagi
(feedback positivo).
IFN-γ prodotto dalle cellule NK aumenta la
capacità dei macrofagi di uccidere i batteri fagocitati,
analogamente all’IFN-γ prodotto dai linfociti T. Inoltre
IFN-γ prodotto nei linfonodi dalle cellule Nk può
indirizzare la differenziazione dei linfociti T naive in
T H 1.
- IL-2 è un fattore di crescita autocrino dei linfociti T, ha effetti molto importanti sulla
proliferazione dei linfociti T e può indurre attivazione e proliferazione delle cellule NK.
- L’IL-4 ha effetti sullo sviluppo di T H 2 .
- IL-5 stimola la proliferazione e il differenziamento degli esosinofili. Viene prodotta dai linfociti
T H 2 e dai mastociti attivati. Gli eosinofili attivati esprimono sulla superficie recettori specifici
per il frammento Fc delle IgE e alcune IgG e son quindi in grado di legare ed eliminare i
microrganismi. IL-5 stimola anche la proliferazione dei linfociti B e produzione di IgA.
- IFN-γ è la principale citochina per l’attivazione dei macrofagi e svolge importanti funzioni nella
risposta immunitaria contro i microrganismi intracellulari. Può indurre lo switching isotipico (o
cambio di classe) sui linfociti B. I linfociti B originariamente esprimono IgM e IgD poi con lo
scambio di classe possono produrre altri isotipi e sottotipi immunoglobuline più efficienti della
eliminazione degli antigeni, per esempio lo scambio isotipico a IgG promuove la fagocitosi dei
microbi, prolunga l’efficacia della risposta umorale in quando hanno un’emivita più lunga , le
IgE intervengono nell’uccisione dei parassiti. INF-γ viene secreto dalle cellule NK (cellule
linfoidi innate) per uccidere le cellule infettate o danneggiare, viene anche prodotta dalla
sottopopolazione T H 1 dei linfociti T CD4+ effettori. Aumenta l’espressione della molecole
MHC I e II ed aumenta la processazione e presentazione dell’antigene sui linfociti T.
Incrementano la funzione microbicida dei macrofagi.
- TGF- β (fattore-b di crescita trasformante) è una citochina immunosoppressoria. Viene prodotta
dai linfociti T attivati, dai fagociti mononucleati e da altre cellule, le cui attività principali sono
l’inibizione della proliferazione e della differenziazione dei linfociti T e B , l’inibizione
dell’attivazione dei macrofagi. Partecipa anche al differenziamento delle cellule perché induce
differenziamento in presenza di IL-6 di T H 17 e da solo induce il differenziamento delle T
regolatorie.
- Linfotossina (LT) serve a regolare la produzione di muco:
- IL-13 insieme IL-4 convergono per attivare la proliferazione dei macrofagi verso l’attivazione
alternativa, cioè le citochine attivano i macrofagi a favorire il rimodellamento e il riparo
tissutale.
29. Apparte l’immunità adattativa le citochine possono funzionare anche come fattori di crescita,
normalmente i recettori del fattore di crescita sono recettori tirosino-chinasici. Nel sistema
immunitario ci sono pochi recettori che hanno un dominio citoplasmatico con attività chinasica,
quindi queste citochine funzionano come fattore di crescita però hanno vie di segnalazione diverse
da quelle dei fattori di crescita,Nel sistema immunitario ci sono pochi recettori che hanno il dominio
citoplasmatico con attività chinasica, quindi queste citochine funzionano come fattori di crescita.
Stem cell Factor (SCF) agisce sulla cellula staminale ematopoietica ma anche su progenitori
immaturi per promuoverne il differenziamento, abbiamo parlato del Colony Stimulating Factor
(CSF) e ne esistono tre tipi:
1. quello per i monociti (M-CSF) che stimola le colonie monocitiche. Questi precursori maturano
dando origine ai monociti , i quali entrano nel circolo ematico e successivamente migrano nei
tessuti , specialmente nel corso di reazione infiammatorie , dove subiscono ulteriore
maturazione diventando macrofagi;
2. quelli che promuovono la produzione di granulociti (G-CSF);
3. GM-CSF è il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi
Questi sono fattori di crescita importanti perché tutte queste cellule (basofili, eosinofili e
granulociti) sono in qualche modo regolati da CSF. La presenza di CSF nell’ambiente
midollare è molto importante e questi si trovano anche nei tessuti. Abbiamo visto questi fattori
quando abbiamo parlato della risposta di T H 17, i quali combattono i microbi arruolando
Recettori per citochine. I recettori per citochine sono classificati in 5 classi di recettori. Abbiamo
parlato di: recettore per IL-1, IL-2, IL-12, IL-4, IL-5 ecc… queste citochine agiscono tramite classi
recettoriali diversi, quindi sono stati classificati 5 gruppi di recettori per citochine. I recettori
chemotattici appartengono alla superfamiglia dei recettori a 7 domini transmembrana accoppiati a
proteine G. Questi recettori iniziano la trasduzione del segnale intracellulare attraverso proteine G
eterotrimeriche a essi associati e stimolano molte risposte cellulari, tra cui le modificazioni del
citoscheletro che determinano un’aumentata mobilità cellulare.
Tutti i recettori per citochine sono costituiti da una o più proteine transmembrana le cui porzioni
extracellulari legano la citochina, mentre le porzioni citoplasmatiche trasducono il segnale
all’interno della cellula. Nella maggior parte dei casi la trasduzione del segnale viene attivata
dall’aggregazione di più recettori ad opera di un legando, i quali portano a stretto contatto le code
intracitoplasmatiche redendo possibile l’attivazione di specifiche tisorine chinasi; l’unica eccezione
è rappresentata dal recettore per il TNF - recettori trimerici preformati che, dopo aver riconosciuto i
rispettivi ligandi (trimerici),
vanno incontro ad un
cambiamento
conformazione che
attiva la trasduzione del
segnale-. Il metodo più
utilizzato per classificare i
recettori per citochine si
basa sull’omologia
strutturale dei domini
extracellulari e
sull’uso di meccanismi comuni
di trasduzione.
I recettori
di tipo I
sono dimeri
o trimeri
composti da
catene che
hanno il
compito di
riconoscere
il ligando.
Queste
catene hanno al
caratteristica di
avere residui di
cisteina conservati e la sequenza aminoacidica triptofano-serina-X-triptofano-serina (X=
aminoacido qualsiasi) in prossimità della membrana cellulare.
Una cosa importante è il fatto che funzionano come dimetri o trimeri, abbiamo fatto l’esempio
dell’IL-2, la quale è presente sulla membrana di molte cellule come recettore che presenta la catena
β γ . La catena β riconosce a bassa affinità IL-2 , la catena γ trasferisce il segnale (questo è il senso
del dimero : una catena che riconosce e l’altra trasduce il segnale). Nel cosa del recettore
dell’interleuchina 2 quando viene sintetizzata la catena α aumenta l’affinità con IL-2 e quindi
funziona come trimero. La stessa cosa succede con IL-15 in cui le catene β γ sono in comuni con i
recettori dell’IL-2 e catena α diversa, quando arriva la catena α per IL-15 queste catene iniziano a
riconoscere meglio l’IL-15. Il concetto però è che molti recettori funzionano con una catena γ
comune , quindi cambia la specificità di segnale però il segnale che viene trasdotto è legato a questa
catena e questo ha la conseguenza che l’assenza genetica della catena γ ha effetti molto importanti
sul sistema immunitario perché rende irresponsive le cellule a una serie altissima di citochine.
Vie di trasduzione del segnale per i recettori di tipo I e II. I recettori per le citochine di tipo I e
II attivano vie di trasduzione che coinvolgono enzimi definiti chinasi Janus (JAK) e fattori di
trascrizione definiti STAT. Le forme inattive delle chinasi JAK sono associate non covalentemente
ai domini citoplasmatici dei recettori (tipo I e II) . L’aggregazione delle due catene recettoriali
causata dal legame con la citochina determina l’attivazione delle molecole JAK associate al
recettore, quil riconoscimento del ligando da
parte dei recettori per le citochine di tipo I e II
determinano l’attivazione di JAK (tirosina
chinasi associata al rececettore). JAK fosforila
residui di tirosina presenti nella porzione
citoplasmatica del recettore. La fosforilazione
della coda del recettore determina il reclutamento
di un attivatore della trascrizione contenente
domini SH2 (STAT) contenuti nel citoplasma in
forma monomerica. Dopo essere stato reclutato,
il fattore di trascrizione STAT viene fosforilato e
attivato dalla molecola JAK. Una volta che
STAT dimerizza si stacca dal recettore ed entra
nel nucleo, si lega al promotore e attiva
l’espressione dei geni responsivi alla citochina. Questo è il motivo per cui abbiamo visto che c’è
tutta questa importante funzione delle citochine nel differenziamento: quando arriva IL-12 funziona
in un recettore che attiva STAT di tipo 4, l’IFN-γ
attiva la STAT di tipo 1 che a sua volta induce
trascrizione genica del fattore trascrizionale
importante per il differenziamento di T H 1.
Il differenziamento dei linfociti T H 1 è guidato dalla citochine IL-12 e IFN-γ e avviene in risposta ai
microbi che attivano le cellule dendritiche, macrofagi e cellule NK. IL-12 e IFN- γ stimolano il
differenziamento di T H 1 attivando i fattori trascrizionali T-bet, STA1 e STAT4. Il fattore T-bet è
indotto nei linfociti T CD4+ naive dal
riconoscimento dell’antigene e dall’IFN-γ .
Quest’ultimo attiva il fattore trascrzionale
STAT1 , il quale a sua volta stimola
l'espressione del fattore T-bet. T-bet
promuove la produzione di IFN- γ sia
attraverso l’attivazione trascrizionale del gene
sia attraverso il rimodellamento cromatico del
promotore del gene della citochina. La
capacità dell’IFN- γ di stimolare la
espressione del fattore T-bet e di quest’ultimo
di aumentare la trascrizione dell’IFN- γ
costituisce un meccanismo di amplificazione
che guida il differenziamento dei linfociti T
verso T H 1. L’ IFN- γ prodotto dagli stessi
Th1 amplifica la risposta e inibisce lo sviluppo
di Th2 e Th17.
Queste modificazioni epigenetiche sono indotte dalla citochine tramite i fattori di trascrizione che
caratterizzano le varie sottopopolazioni: i fenotipi di sottopopolazioni funzionali dei linfociti T
CD4+ , detti T H 1 ,T H 2 ,T H 17 dipendono dai fattori trascrizionali rispettivamente T-bet, GATA-3 e
RORγ T. È importante cercare di capire che tipo di cellule ci sono e che funzioni svolgono durante
una risposta immunitaria, tutto questo è possibile farlo cercando di capire che tipo di citochine sono
prodotte nell’ambiente. A questo scopo si possono fare analisi di citochine nelle cellule
analizzando le citochine che vengono prodotte associandole a marcatori che descrivono la tipologia
delle cellule: per i linfociti abbiamo i CD3 , se sono Thelper o CD4 o CD8 , per i linfociti B ci sono
altri tipi di marcatori che possono essere BCR e cosi via. Tutto questo può essere fatto con due
approcci:
1. Approccio più focalizzato per valutare quanto la cellula esprime molecole;
2. L’altro approccio è più ad ampio spettro e quindi richiede è meno focalizzato ,si possono
valutare un numero di parametri molto alti senza sapere a priori che cosa si sta cercando.
Nel caso dell’approccio più
focalizzato possiamo
determinare gli effetti che danno
le popolazioni , nel caso
dell’approccio ad ampio spettro
possiamo determinare che
tipo di struttura ha la popolazione
nell’ambiente e che tipo di
funzione questa struttura sta
svolgendo.