CELLULE B B1 e B2
CELLULE T T HELPER (ASSISTONO LE CELLULE B, T CITOTOSSICHE E I
MACROFAGI) , T REGOLATORI , T CITOTOSSICHE
TEORIA DI BURNET
- Ogni linfocita è programmato nel suo DNA per potere rispondere ad un
determinato antigene
- Un linfocita quando entra in contatto con il proprio antigene inizia a
moltiplicarsi e a differenziarsi;
- Attraverso delle mitosi si formano moltissimi linfociti identici, che poi
producono gli anticorpi specifici.
Il primo contatto con l'Ag determina un sistema di memoria che consente l'attivazione
della risposta immunitaria ad ogni successiva esposizione a quell'Ag, che sarà più
rapida e intensa.
La risposta immunitaria secondaria + efficiente, + veloce e produce + Ac … perché?
HA GIA’ ESPERIENZA
IL LOCUS MHC
Localizzato sul braccio corto del cromosoma 6
Suddiviso in 3 regioni: classe II, classe III, classe I
La regione di CLASSE I contiene tre loci: HLA A, B, C che codificano per gli
antigeni di classe I
La regione di CLASSE II (D) contiene i loci DP, DQ, DR, che codificano per gli
antigeni di classe II
La regione di CLASSE III non codifica per HLA
L’insieme dei geni HLA, presenti in un singolo cromosoma è definito APLOTIPO
RICORDA!
- Il complesso MHC è poligenico, ci sono cioè numerosi geni che codificano per
le
proteine della classe I e Il
- Per ogni gene del complesso MHC esistono numerosi alleli: polimorfismo
- L'espressione degli alleli è codominante: ciascun individuo esprime i prodotti
degli alleli paterni e materni ed entrambe le molecole partecipano alla
presentazione dell'antigene
- I geni HLA sul cromosoma 6 sono posti così vicino che vengono ereditati
come
un unico gene: APLOTIPO
- Ciascun individuo ha perciò un aplotipo paterno e uno materno
- Per la classe I ogni individuo esprime 6 diversi alleli polimorfi: ogni cellula
avrà
6 diverse molecole HLA di classe I
- Per la classe II, anche se ogni individuo eredita 6 geni, ci possono essere
diverse
combinazioni tra le catene alfa e beta e ogni APC può esprimere da 10 a 30
RECAPITULARE…
AMMINISTRAZIONE Ac
Ig i.v.
Sebbene i vaccini siano realizzati in modi diversi, un elemento comune è la presenza dei
componenti (antigeni) di virus e batteri: proprio queste sostanze permettono che i vaccini
funzionino, generando la risposta immunologica dell’organismo. Gli antigeni contenuti nei vaccini
infatti non bastano a causare la malattia di cui sono responsabili ma al tempo stesso riescono
a suscitare la risposta del sistema immunitario.
Attenuazione dei virus: questa strategia consente un indebolimento del virus che
quindi si riprodurrà con molta difficoltà all’interno dell’organismo umano, essendo
comunque in grado di stimolare il sistema immunitario ma non di determinare la
malattia. Talvolta, seppur raramente, durante la replicazione del virus indebolito si
possono manifestare sintomi lievi che ricordano la malattia contro cui il preparato
vaccinale protegge. I vaccini contro il morbillo, la parotite, la rosolia, la varicella e
l’herpes zoster sono costruiti con questa tecnica.
Vaccini a RNA
◦ maggiori vantaggi rispetto al DNA
◦ L'RNA deve solo raggiungere il citoplasma della cellula ospite per essere tradotto in
proteine, mentre il DNA deve prima essere trascritto nell'mRNA nel nucleo e solo
successivamente raggiungere il citoplasma per la traduzione.
◦ L'RNA può avere un effetto adiuvante molto forte innescando RI che possono
eventualmente portare a una RI specifica ed efficiente
◦ Stabilità molto bassa rispetto ai vaccini a DNA