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Risposta primaria
- periodo di latenza di 4-20 gg, inizio riproduzione di IgM a partire dal 4 giorno.
Risposta secondaria
- Necessita di una concentrazione minore di antigene per la produzione di anticorpi.
- Produzione di una vasta quantità di anticorpi (igG) — questa quantità di igG ha un picco
elevato dopo 7 giorni e si mantiene nel tempo.
La risposta secondaria è resa possibile grazie alle cellule della memoria generate dai linfociti
B nella risposta primaria che poi vengono riattivate nella risposta secondaria dallo stesso
antigene.
Quando si inocula l’antigene nel corpo umano, questo viene processato e presentato dai
linfociti che processano e presentano l’antigene ai linfociti T e i linfociti T-helper stimolati si
sono proliferati, propagati in altre sottopopolazioni T-helper che possono essere TH1 TH2 e
TH17.
Gli anticorpi sono prodotti in risposta ad un antigene, sono efficaci contro microrganismi
extracellulari — batteri, tossine batteriche, virus.
Sono proteine prodotte dai linfociti B e plasmacellule in risposta ad uno specifico antigene e
capace di reagire con l’antigene. Attivano il complemento per via classica.
Gli anticorpi hanno un ruolo nel bloccare l’infezione, neutralizzare il microrganismo. Hanno un
ruolo importante nella fagocitosi, posso attivare il complemento — possiamo avere lisi
mediata dal complemento. Possono aumentare il processo infiammatorio. Hanno un ruolo
nella fagocitosi legata alle proteine del complemento.
La cellula dendritica, processa e presenta l’antigene al linfocita TH0 che attiva poi TH2—
producono citochine che attivano i linfociti B— questi proliferano, si trasformano in
plasmacellule che producono anticorpi. L’antigene puo essere B-dipendente o T-
dipendente. Se T-dipendente ha bisogno dell’aiuto del linfocita TH2. Se B dipendente trova
un recettore sulle cellule B che poi proliferano in cellule effetrici— cellule della memoria—-
plasmacellule— anticorpi. Ci sono anche linfociti T chiamati t-memory che si stimolano dopo
il secondo stimolo — si trasformano in plasmacellule dopo 3 giorni e producono anticorpi.
Struttura anticorpo
La struttura di base di una molecola di anticorpo consiste in due identiche catene pesanti
che sono unite tra loro da ponti disolfuro. Ogni cena leggera è formata da una regione VL
(variabile leggera) e una CL (costante leggera).
Ogni catena pesante è formata da una regione VH (variabile costante) e 3-4 catene costanti
(CH). Le costanti sia delle catene pesanti che delle catene leggere terminano con un gruppo
carbossilico. Invece le variabili leggere e pesanti terminano sempre con un gruppo
amminico. Ognuna di queste regioni è formata da 110 aa.
La parte dell’anticorpo che blocca l’antigene è la variabile dove c’è il gruppo amminico.
L’anticorpo puo legare due antigeni— la zona è chiamata “frammento che lega l’antigene”.
- Le regioni CL, CH non variano molto negli Ab della stessa classe o sottoclasse.
- Le 4 catene sono legate tra loro in modo da formare una Y flessibile, con una regione
cerniera.
Il recettore FC si trova sulle cellule monciti, macrofagi e neutrofili e anche fattore del
complemeto— proteine che stanno nel sangue che hanno diverse attività. La papaina agisce
a monte della regione cerniera, e divide Fab, Fab ed Fc.
C’è un altro trattamento con pepsina che agisce a valle della regione cerniera.
FC
- Legame ai fagociti
C’è una classe di anticorpi che riesce a passare la barriera placentare permesso grazie ad
FC.
IgG
Rappresenta Il 70-75 % del totale delle Ig sieriche.
- Pm 150.000, 7S
- Emivita 23 gg
igM
- rappresentano il 5-10 % del totale delle ig.
- Pentameri
- Pm 900.000, 195
- Emivita 5 gg.
Si trova in due forme: nella forma pentamerica nel sangue, nella forma monomerica ha un
recettore sulla superficie del linfociti B.
- Se si ripetono dopo 15 giorni e questo titolo anticorpale è aumentato di 4 volte allora c’è
un’infezione molto acuta. Se invece le M rimangono uguali tra il primo e il secondo
prelievo, significa che niente le sta stimolando.
IgA : 2 sottoclassi — presenti nella mucosa e nel sangue. Quelle presenti nella mucosa sono
chiamate igA secretorie e sono 2 molecole di anticorpi unite da un peptide J- inoltre hanno
un componente secretorio.
- Monomeri e dimeri
- Pm 150.000
- Emivita di 6 gg.
IgE
- 0.002 % degli anticorpi serici. Si trovano in quantità maggiore nelle persone che soffrono
di allergie.
- Reagine
- Il legame dell’allergene con il Fab di due igE vicine stimola le cellule dove si è attaccato
l’FC a produrre mediatori primari e mediatori secondari delle allergie e dello scoop
anafilattico. Libera istamina, partecipa nelle reazioni anafilattiche.
- Pm 190.000
IgD
- presente in tracce
- Recettori Ig
- Pm 150.000
- Emivita 3gg.
- Mediano l’attività adattiva, cooperano con le varie cellule del sistema immunitario.
- stimolano l’ematopoiesi
Proteine del complemento— si trovano dentro di noi e sono attivate a cascata. Quando si
attivano queste proteine il risultato finale sono:
- aumentare la fagocitosi
- Aumentare l’infiammazione
- Formazione del MAC che crea un poro sulla membrana— lisi osmotica del microrganismo.
Non viene mantenuta l’integrità cellulare.
Reazioni di ipersensibilità.
Non sempre la risposta immunitaria risulta protettiva, ma puo anche dare danno ai tessuti.
- Reazioni di ipersensibilità
Queste ultime sono reazioni infiammatorie dovute a risposte immunitarie di tipo umorale o
cellula-mediata che possono causare estesi danni ai tessuti e perfino la morte.
- Fase di latenza
- Fase di scatenamento
Allergeni
- proteine: siero estraneo, vaccini.
In questi casi, bisogna usare delle sostanze che fanno l’effetto opposto— farmaci usati nel
trattamento dell’ipersensibilità di tipo 1.
- Teofillina: mantenimento di alti livelli di cAMP mediante inibizione della fosfodiesterasi che
converte il cAMP in 5’-AMP.
Per sapere se si è allergici a una sostanza si fanno test cutanei dove vengono iniettate delle
sostanze, dopo circa 30 minuti si fa il controllo. Si vede da un pomfo eritematoso.
- reazioni di trasfusione
- Trombocitopenia
- L’attivazione delle cellule TDH da parte dell’antigene induce il rilascio di varie citochine
che funzionano come molecole effettrici di questo tipo di reazione.
1. Controllo dei microrganismi patogeni a livello delle popolazioni avviene grazie all’utilizzo
di vaccini
2. Controllo dei microrganismi patogeni a livello del singolo paziente avviene grazie
all’utilizzo della chemioterapia antimicrobica: antibiotico.
- Miglioramento dell’alimentazione
Vaccini
Lo stato italiano ha il dovere di garantire la tutela della salute di tutti i cittadini, sia
salvaguardando l’individuo malato che necessita di cure, sia tutelando l’individuo sano.
L’art. 32 della costituzione sancisce infatti che “la repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli
indigenti.
Immunità di gregge
Con l’espressione immunità di gregge, o immunità di gruppo, si intende quel fenomeno per
cui, una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale (per una determinata infezione)
considerato sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche
le persone non vaccinate.
La soglia minima dell’immunità di gregge varia a seconda dell’infezione, infatti i vari patogeni
hanno differenti indici di contagiosità, ma per le infezioni piu diffuse contro cui si vaccina è
possibile considerare al sicuro l’intera popolazione quando almeno il 95 % di essa risulta
vaccinata. Dal punto di vista della profilassi il concetto di immunità di gregge non risulta
valido per malattie infettive non trasmissibili da uomo a uomo, come per esempio il tetano.
- scarsa consapevolezza degli effetti benefici per la salute, individuale e collettiva, derivanti
dalla somministrazione dei vaccini.
- Ridotta percezione dei rischi legati alle malattie infettive, proprio grazie al successo dei
programmi vaccinali.
- Diffondersi di teorie del tutto prive di fondamento scientifico che mirano ad enfatizzare la
gravità e la frequenza degli eventi avversi da vaccinazione
- Falsa correlazione tra vaccini e l’insorgenza di alcune patologie (ad esempio: l’autismo) e
conseguente timore dei genitori a sottoporre i propri figli a vaccinazione.
- Diffondersi di movimenti di opposizione alle vaccinazioni per motivi ideologici o per altri
interessi— no-vax.
- aumento dei casi di malattie infettive in fasce di età diverse da quelle classiche (per
esempio negli adulti) e quadri clinici piu gravi, con maggiore ricorso all’ospedalizzazione.
- Verificare di casi di infezione da virus della rosolia in donne in gravidanza con rischio di
infezioni del feto (tra le possibili conseguenze: sindrome della rosolia congenita, parto pre-
termine, aborto spontaneo o terapeutico).
- Aumento dei costi sanitari e sociali legati al diffondersi delle malattie, all’incremento
dell’ospedalizzazione e degli eventuali esisti invalidanti.
ITALIA POLIO-FREE
- Flusso migratorio da paesi dove la Polio è endemica o con epidemie in corso. Soggetti
infetti asinomatici possono eliminare virus con le feci, fino a 6 settimane dopo l’infezione.
- Gruppi vulnerabili tra cui gli immigrati, regolari o irregolari, ed i rifugiati ma anche
popolazioni nomadi e i soggetti senza fissa dimora.
La prima usata, la prima ad essere accantonata, 1977 OMS proclama la debellazione del
Vaiolo. Nel 2002 l’Italia ha ottenuto la certificazione ufficiale di paese libero da Polio.
Requisiti
- immunogenicità: deve indurre livelli anticorpali elevati nei confronti degli antigeni in esso
contenuti.
- Efficacia: gli anticorpi indotti devono proteggere il soggetto dalla malattia per cui è
sviluppato il vaccino. E tale protezione deve essere il piu lunga possibile.
- Sicurezza: alla sua somministrazione deve seguire una percentuale minima di effetti
collaterali, che deve essere commisurata con la gravità della malattia.
Vaccinazioni obbligatorie:
- Antipoliomielitica
- Antidifterica
- Antitetanica
- Anti-epatite B
- Anti-pertosse
- Anti-morbillo
- Anti-rosolia
- Anti-parotite
- Anti-varicella
Facoltative:
- Anti-influenzale
- Anti-salmonella
- Anti-rabbica
- anti-tubercolare.
c’è una richiesta di nuovi vaccini perche c’è una comparsa di poliantibiotico resistenza.
Scarsa azione dei chemioantibioici (tetano, difterite, colera). Rapidità di decorso
(meningococco). Alta endemicità. Comparsa di nuove problematiche nosologie
( stafilococchi, streptococchi, E. Coli, pseudomonas, serratia.)
Tipi di vaccini
- inattivati (preparati con microrganismi uccisi)
- Componenti purificate
- Anatossine
- Sintetici
I vaccini inattivati
- contengono microrganismi (virus o batteri) uccisi (inattivati)
- Conservano antigienicità
- Calore: causa estesa denaturazione delle proteine, alterando struttura antigeni e induzione
di anticorpi bassa affinità.
- Beta-propiolanattone
- Raggi U.V
Svantaggi
- Spesso conferiscono immunità breve e scarsamente protettiva
- Determinano attivazione della sola risposta di tipo B, senza quella cellula-mediata (risporta
T che è essenziale nell’immunità antivirale)
Vaccini a subunità
Contengono componenti batteriche o virali che inducono una risposta protettiva. Le strutture
superficiali dei batteri e le proteine virali di adesione inducono la produzione di anticorpi
protettivi.
Vengono inclusi anche antigeni riconosciuti dai linfociti T. Gli immunogeni possono essere
purificati da batteri, virus o cellule infettate da virus con tecniche biochimiche o prodotti con
tecniche di biologia molecolare, esprimendo i geni virali clonati in cellule batteriche o
eucariotiche (lieviti)
Il gene che codifica per l’antigene di interesse, viene amplificato (PCR), isolato e clonato in
un vettore plasmidico. Il gene viene quindi subclonato in un vettore di espressione
(procariotico o eucariotico)
I vaccini contro HBV e HPV sono stati ottenuti mediante tecniche di ingegneria genetica e
coltivati in cellule di lievito. L’antigene superficiale HBsAg per l’HBV e la proteina capsidica
L1 per HPV ad alto rischio oncogeno
- formano particelle simili virali (Virus-like particle, VLP) che mostrano una immunogenicità
migliore rispetto alle singole proteine. Particelle preparate co la tecnica del dna
ricombinante
- Tali vaccini limitano la diffusione di questi virus e possono prevenire i carcinomi ad essi
associati— carcinoma della cervice uterina, HPV, carcinoma epatocellulare primitivo,
HBV).
Nel caso del papilloma HPV L1 Virus-Like-Particle (VLP) hanno preso L1-6, L1-11, L1 del 18
e del 16; li hanno messi in un plasmide; questo in un lievito di birra (saccaromis cervice);
questo in un terreno di coltura — grossa gemmazione di lieviti e proteine del capside, questi
inoculati inducevano una forte risposta immunitaria nel papilloma.
Per quanto riguarda l’epatite— il gene S viene messo in un plasmide, questo nel lievito di
birra, questo nel brodo. Si ottengono grosse quantità di lieviti. Il gene s staccato produce la
proteina s purificata come vaccino. Quando si inocula il vaccino.
L’antigene S con l’adiuvante processa e presenta tutto alla cellula dendritica, al t-helper,
cellule t, plasmacellule e anticorpi. L’anticorpo poi bloccherà l’antigene.
- sono meno virulenti perche non crescono a 37 C (ceppi termosensibili, ad es. anti-
morbillo) e ceppi adattati alle basse temperature (anti-influenzale).
- Non si applicano bene nelle cellule umane (mutanti per lo spettro d’ospite.
- Si replicano in una sede nella quale non producono danno e non sono in grado di
disseminarsi, legarsi o replicarsi nel tessuto bersaglio della malattia.
Vantaggi
- quantità e numero dosi ridotto
svantaggi
- somministrazione preclusa per immunocompromessi e nelle donne in stato di gravidanza.
- Crono-termo-foto labilità
- Adesine
- Invasine
- Antigeni capsulari
Anatossine
- vaccino antidifterico
- Vaccino antipertussico
- Vaccino antitetanico
Polisaccaridi capsulari
- Vaccino antimeningicoccico
- Vaccino antipneumococcico
VAP— proteina di attacco virale che nel caso del corona-virus è la proteina S— spike. Quella
proteina che esce dal mantello.
Dentro il virus c’è una miscela lipidica, quando viene inoculato rna-messaggero, viene
trasportato dalla capsula nelle cellule — la capsula si scioglie, rimane rna-messaggero nella
cellula e induce la cellula a sintetizzare una proteina “s”— questa viene riconosciuta non self
dal sistema immunitario e fa si che venga indotta una risposta immunitaria.
In generale, ci sono fattori che influenzano la risposta immune alla vaccinazione che
possono essere
- Fattore ambientale
- Fattori legati al vaccino— adiuvante, ceppo del vaccino, dose, come viene somministrato,
sito, via di vaccinazione, grandezza dell’ago.
Immunoprofilassi
- attiva—- vaccini
sieri— immunità passiva: la pratica di determinare uno stato di protezione passiva tramite la
somministrazione di anticorpi sia per la profilassi che per la terapia delle malattie infettive.
- rapidità d’azione
- sieri immuni
- Ig umane
- Ab monoclonali
- I sieri immuni sono preparazioni purificate, ottenute dal siero di animali immunizzati che
contengono le Ig dotate della capacità specifiche di NT tossine, veleni, virus, batteri.
- Sono forme di immunità passiva anche gli anticorpi terapeutici che bloccano le risposte
immunitarie e le terapie anti-tumurali personalizzate a base di linfociti T o cellule
dendritiche.
- reazioni anafilattiche
- Malattia da siero
- Reazione di Arthus
- Le Ig umane vengono preparate con soluzioni concentrate di anticorpi ottenute dal sangue
umano o dal plasma proveniente da donatori selezionati.
Esiste un’interazione del sistema immune, nervoso ed endocrino: molte volte in un soggetto
stressato il sistema nervoso non funziona, a sua volta il sistema immune agisce sul sistema
endocrino. Abbassamento di difese immunitarie (herpes).
Antibiotico
Era definito una sostanza naturale che prodotta da un microrganismo era in grado di inibire
la crescita di altri microrganismi. Definizione che oggi è sostituita da: una sostanza prodotta
da un microrganismo o una sostanza analoga (prodotta interamente o per sintesi
chimica) la quale a basse concentrazioni inibisca la crescita di altri microrganismi—
chemioterapico.
Fonti principali per ottenere gli antibiotici:
3) Semisintesi
Gli antibiotici non agiscono sui virus ma sui batteri. Principio della tossicità selettiva: il
farmaco danneggia selettivamente il batterio senza ledere le cellule dell’organismo
parassitato. Agiscono quando il batterio si sta replicando.
Spettro antibatterico: range di attività di un composto contro germi a ampio spettro (gram+ e
gram-) o a spettro ristretto.
Gli antibiotici possono agire sulla parete cellulare — penicilline, cefalosporine, ecc che
agiscono sui precursori della parete cellulare; erythromycin sulla 50 s, gentamicina sulla 30s,
poi ci sono antibiotici che agiscono sulla sintesi proteica come la muporicina, puromicina.
Poi ci sono antibiotici che agiscono sui precursori degli acidi nucleici come fluorochinoni che
agiscono sull’RNA polimeri o sull’allungamento dell’rna. Antibiotici che agiscono sull’integrità
della membrana citoplasmatica (polimexine) e che agiscono sul metabolismo dell’acido
folico.
Effetti collaterali
- manifestazioni tossiche
- Reazioni immunoallergiche
Resistenze batteriche
Abuso di antibiotici
Noi veniamo a contatto con gli antibiotici non solo quando siamo malati, ma quando
mangiamo— uso massiccio di antibiotici in agricoltura e allevamento degli animali.
Antibiogramma
Nella pratica clinica questo tipo di test, essenziale per una corretta terapia, permette di
vedere quali sono i farmaci piu efficaci nei confronti di un certo microrganismo patogeno e
fornisce, inoltre, una stima della dose terapeutica piu opportuna per la cura della malattia
infettiva.
- terapia empirica, non c’è bisogno del microbiologo, terapia che fa il dottore in base alle
considerazioni cliniche (condizioni generali, patologie associate, gravità dell’infezione, età,
fattori di rischio), caratteristiche farmacologiche, studi epidemiologici — probabile attuale
eziologia. Prevalenza locale della antibiotico resistenza.
- Terapia ragionata
Sono due i metodi per eseguire l’antibiogramma: metodo per diffusione e metodo per
diluizione.
Per eradicare un’infezione in una persona è necessario che l’antibiotico raggiunga il sito di
infezione ad una concentrazione superiore alla sua MIC, in quel caso si ha l’eradicazione
dell’infezione. Se arriva ad una concentrazione uguale alla MIC si ha un risultato incerto, se
arriva a conc. Minore si ha un insuccesso clinico.
Gli stafilococchi
Principali specie patogene per l’uomo:
S. Aureus
S. Epidermidis
S. Haemolyticus
S. Lugdunensis
S. Saprophyticus
Nei pazienti quando il batterio va in circolo puo dare endocardite come osteomielite e artrite.
La stessa cosa l’epidermidis che da endocarditi e ferite chirurgiche. Tutto cio che è plastica
puo essere facilmente colonizzato da questi due batteri. Specialmente i cateteri venosi
centrali dove lo stafilococcus areus e l’epidermidis inducono la formazione di un biofilm
colonizzando tutto cio che è plastica nel paziente.
- Immobili
- capsulati
- aerobi/anaerobi facoltativi
- Asporigeni
- T di crescita 18-40
I fattori di virulenza dello stafilococco normalmente sono divisi nei batteri in 3 grossi gruppi:
Citotossine
Sono 4, agiscono sulla cute creando dei pori sulle membrane cellulari. Oltre queste produce
un’altra tossina — leucocidina di Panton-Valentine costituita da subunità F ed S. Induce la
formazione di pori sulla membrana di PMN e macrofagi, aumentandone la permeabilità e
determinandone la lisi. Responsabile di gravi quadri di infezione cutanea e polmonite
necrotizzante nel giovane adulto. Forma dei pori a livello della membrana — polimorfonuleati
— cellula effettrice per questa infezione. Causa pori o direttamente o indirettamente
chiamando neutrofili che producono enzimi, mediatori dell’infiammazione, intermedi reattivi
dell’ossigeno provocando la lisi che porta alla necrosi tissutale. Sono responsabili di gravi
infezioni cutanee e di polmonite necrotizzante.
Tossina esfoliativa
Esistono 2 forme della tossina:
Agisce sui desmosomi dello strato granuloso dell’epidermide. Causa la sindrome della cute
ustionata— malattia nei bambini. Scolla la cute dei bambini.
È chiamata anche malattia di Ritter, è una dermatite esfoliativa che colpisce bambini di 1-3
anni o raramente in neonati che ne contraggono l’infezione durante il parto.
Semeiotica delle lesioni: essendo dovute unicamente all’azione della tossina esfoliativa, non
contengono batteri (s.aureus) ne leucociti (natura aftegmasica delle lesioni). Una leggera
pressione causa la escoriazione delle lesioni.
Enterotossine
Hanno un tropismo intestinale, sono prodotte da ceppi di S.aureus infettati dal fago III.
Il cibo con queste enterotossine rimane uguale, non cambia ne colore ne sapore.
Enterocolite
Mediata dalla enterotossina B e dalla leucocidina PV LukE/LukD
- clinica— febbre elevata, rash cutaneo e desquamazione palmo mano e piedi, ipotensione
e shock ipovolemico, che portano a una disfunzione multiorgano (MOFS) fino al possibile
exitus per shock tossico. Shock settico
Epidemiologia
- presenti su cute, soprattutto a livello di piaghe cutanee, umide nell’orofaringe, nel tratto
gastrointestinale, urogenitale, nel nasofaringe
- Il 15% delle persone è portatore di s.aureus nel nasofaringe. La percentuale aumenta nel
personale ospedaliero _(cfr.: il tampone nasale/cutaneo è il campione biologico elettivo
per la ricerca di s.aureus ai fini della sorveglianza delle infezioni nosocomiali da HA-MRSA/
CA-MRSA)
- Aureus si trasmette da persona a persona per contatto diretto o con oggetti inanimati.
Il personale medico deve usare adeguate tecniche di lavaggio delle mani per prevenire il
trasferimento di stafilococchi al paziente o tra pazienti.
- Foruncolo: infezione acuta e spesso necrotica che si sviluppa nella porzione profonda del
follicolo pilifero. Si presenta come una piccola lesione di consistenza aumentata, dolente
che tende alla supporazione.
Sicosi della barba— l’infezione dei follicoli piliferi nella zona della barba.
I fattori predisponenti sono presenza di corpi estranei — protesi ed altri dispositivi medici,
diabete mellito, terapie immunosoppressive.
- cuore (endocardite)
- Ossa (osteomelite)
- Articolazioni (artrite)
Tutti questi farmaci agiscono sulla parete cellulare, si è cercato di non dare piu questi farmaci
ma di sostituirli con altri che andavano ad agire specialmente o sulla sintesi proteica, o sulla
membrana cellulare.
Meticillino resistenza
I batteri resistenti alla meticillina non avevano un gene — gene mecA che codifica per PBP
modificata— PBP2a — scarsa affinità per i beta-lattamici, comprese cefalosporine di I e II
generazione e carbapenemici.
CoNS
Coagulasi-negative stafilococchi.
Producono infezioni di ferita come nel caso dell’epidermidis. Caratterizzate da eritema e
raccolta di materiale purulento in corrispondenza di un sito di ferita traumatica o chirurgica.
Le infezioni da corpi estranei possono essere causare sia da S.aureus sia da altri
stafilococchi.
Infezioni delle vie urinarie: disuria e piuria nella popolazione giovane sessualmente attiva (s.
Saprophyticus. In pazienti con catetere urinario (altri stafilococchi coagulasi-negativi) o
successiva disseminazione per batteriemia al tratto urinario (s.aureus).
Gli streptococchi
Le specie piu importanti sono
- S. Agalactiae — infezioni neonati, endometrite, infezioni delle ferite, infezioni del tratto
urinario, batteriemia, polmonite, infezioni cutanee e dei tessuti molli.
- S. Anginosus group
- S. Bovis group
- S. Mitis group
- S. Salivarius group.
- Aerobi-anaerobi facoltativi
- Crescono in agar-sangue
- Colonie di 1-2 mm (emolisi: alfa, beta, gamma) alpha è tipica dello pneumoniae e degli
streptococchi che danno carie. Beta del Pyogenes e Agalactiae. Gamma non da emolisi.
- Metabolismo omolattico
- Catalasi negativi
Si classificano in base a
1) proprietà sierologiche (antigeni di gruppo)
3) Caratteristiche biochimiche
Lo streptococco ha fattori legati alla struttura — sono la capsula, l’acido lipoteoico che
hanno funzioni strutturale importante, dopo c’è il carboidrato C che permette l’antigene
gruppo specifico — c’è tutta una serie di adesine come la proteina M, la capsula ecc.
- antigeni tipo-specifici
- Proteina M
- Proteine tipo-M
- Proteina T
- Proteina F
- Acido lipoteicoico
Streptococcus pyogenes
CAPSULA
Tossine
Esotossine pirogeniche streptococciche (Spe) dette anche tossine eritrogeniche: sono SpeA,
SpeB, SpeC, SpeF.
ENZIMI
- streptolisina— streptolisina S non è immunogena (siero solubile); streptolisina O (ossigeno
labile) lisa leucociti, piastrine, eritrociti, stimola il rilascio di enzimi lisosomiali. È
immunogena, induce anticorpi con il TAOS ( titolo anti-O-Streptolisina).
- Streptochinasi
- Desossiribonucleasi (da A a D)
- C5a peptidasi
- ialuronidasi.
Epidemiologia
Colonizza l’orofaringe di soggetti sani e giovani adulti. Si trasmette per via aerea da persona
a persona (zone affollate)
Le infezioni dei tessuti molli (piodermiti, erisipela, cellulite, fascite) sono tipicamente
precedute da una iniziale colonizzazione della pelle da parte dello S. Pyogenes dopo che i
batteri si sono introdotti nei tessuti superficiali o profondi attraverso lesioni cutanee.
Faringite
Soprattutto in ragazzi di 5-15 anni, il contagio avviene per via aerea tramite goccioline di
flugge. Il periodo di incubazione è di 2-4 giorni.
Sintomi: gola infiammata, febbre, malessere, cefalea. faringe posteriore edematosa con
essudato bianco-giallastro, il palato molle. Quando arriva sulla mucosa tonsillare il batterio
aderisce con la capsula, richiama cellule infiammatorie, che introducono citochine
infiammatorie— gola infiammata ed eritomatosa. Il paziente ha febbre, linfonodi cervicali
ingrossati.
Trasmissione — goccioline di flugge, break cutanei, contatto diretto, fomiti, artropodi vettori.
Su 100 bambini che hanno la faringite, solo il 30% è batterica, l’altro 70% è virale. Per
capire se è batterico o virale normalmente la virale ha congiuntivite, mal di testa. Quando si
danno antibiotici e la forma tonsillare è virale (70%) non avviene guarigione. Prima di fare
terapia è importante capire se è virale o batterica.
Scarlattina
Dovuta alla tossina eritrogenica.
Il rash scompare dopo 5-7 giorni ed è seguito da desquamazione dello strato cutaneo
superficiale.
Piodermite o impetigine
Infezione circoscritta e purulenta della pelle che colpisce mani, gambe, viso, braccia, cute e
a volte il tessuto sottocutaneo. S. Pyogenes penetra attraverso break cutanei o punture
d’insetti.
Interessa i bambini di 2-5 anni con scarsa igiene personale— mesi caldi e umidi.
Evoluzione delle lesioni— vescicola, pustola, crosta, linfonodi regionali ingrossati, spesso
superinfezione da stafilococchi.
Cellulite— diversamente dalla erispela, oltre la cute coinvolge anche il tessuto sottocutaneo,
profondo. La distinzione tra la cute infetta e quel non infetta non è facilmente apprezzabile.
Marcato eritema, spesso doloroso. Infiammazione localizzata e segni sistemici.
Fascite necrotizzante — infezione cutanea che interessa cute, sottocute, fascia muscolari,
muscoli e tessuto adiposo. Il microrganismo (batterio che mangia la carne), pemetra nei
tessuti attraverso una lesione della cute.
Inizialmente si ha la cellulite, poi si sviluppano bolle, gangrena, (necrosi del tessuto associata
all’ostruzione del flusso sanguigno) e sintomi sistemici.
Abbiamo RAA se le infezioni non vengono curate, è una malattia autoimmune dove gli
antigeni dello streptococco inducono una reazione infiammatoria che ha prodotto anticorpi.
Questi non si vanno a legare agli antigeni dello streptococco ma ad antigeni presenti sulle
articolazioni, sul cervello o sul cuore dove si ha febbre reumatica o reumatismo articolare
acuto.
Nelle febbri reumatiche si possono osservare le artriti migranti, la persona che è colpita da
questa infezione ha dei movimenti involontari — ballo di san vito. Nel 1500-600 persone che
soffrivano di questo venivano uccise e decapitate perche si diceva che erano indemoniati.
Campioni biologici: dipende dal tipo di infezione. (in caso di faringite: tamponi faringi-
tonsillari).
La terapia dura almeno 10 giorni. Per infezioni miste con stafilococchi si utilizza anche
oxacillina o vancomicina. Fare il drenaggio e la pulizia della ferita; screening dei portatori
(tampone orofaringeo) nei pazienti con una anamnesi di febbre reumatica si richiede una
profilassi antibiotica a lungo termine.
Streptococcus pneumoniae
- diplococchi Gram+
- Capsulati
- Forma lanceolata
- Catalasi negativi
- Pneumolisina
- Perossido di idrogeno
- Fosforilcolina
Epidemiologia
Commensale della gola e del nasofaringe di persone sane. La comparsa di anticorpi
sierotipo-specifici riduce lo stato di portatore.
Nei soggetti a rischio : alcolisti, pazienti con disturbi cardiaci, diabete mellito e disturbi renali
cronici, lo streptococco provoca polmonite. Inoltre sono a rischio soggetti con malattie virali
respiratorie antecedenti; che hanno condizioni che interferiscono sulla clearance batterica
del tratto respiratorio (ridotto riflesso epiglottideo, ridotta produzione di muco, ridotto riflesso
della tosse); bambini ed anziani con bassi livelli di anticorpi; soggetti con disordini
ematologici, senza milza, con rene trapiantato.
- polmoni: polmoniti
- Orecchio: otiti
- Meningi: meningiti
- Sangue: batteriemie.
Nelle persone che hanno barriere di difesa ridotte: riflesso epiglottideo, muco, riflesso della
tosse, clearance mucociliare dopo un’incubazione di 1-3 giorni il paziente avverte febbre
elevata— 39-41 C; tosse produttiva con sputo tinto di sangue; dolore toracico—
infiammazione pleurica. Poiché la malattia è associata ad una aspirazione, è localizzata ai
lobi inferiori dei polmoni.
Dopo terapia appropriata si ha guarigione dopo 2-3 settimane. La mortalità è del 5%.
Aumenta in pazienti anziani o con fattori di rischio.
Sinusite
Infezioni acute dei seni para nasali. La malattia è una sovrapposizione ad una infezione virale
del tratto respiratorio superiore, dopo che i PMN infiltrano ed ostruiscono i seni ed il canale
dell’orecchio.
Otite
Infezione dell’orecchio medio— otite media. Viene riscontrata nei giovani, mentre la sinusite
si verifica in pazienti di tutte le età.
Meningite
Da una batteriemia puo originare un infezione del SNC. Una infezione dell’orecchio o dei seni
para nasali o trauma cranico possono provocare una comunicazione tra lo spazio
subaracnoideo ed il nasofaringe.
Batteriemia
- 25-30% con polmonite pneumococcica, 85% in pazienti con meningiti
Endocardite
- in pazienti con danni alle valvole cardiache
Streptococcus agalactiae.
Appartiene al gruppo B della classificazione di Lancefield: Group B Streptococcus= GBS.
Agente eziologico di setticemia, polmonite e meningite nei neonati e di malattie gravi negli
adulti
I ceppi di S.agalactiae possono essere classificati in base alla presenza di tre marcatori
sierologici.
- Da 9 polisaccaridi capsulari tipo-specifici ( Ia, Ib, II, VIII) dove ci sono diversi stereotipi
associati alla malattia.
Fattori di virulenza
Il fattore di virulenza piu importante di S.agalactiae è la capsula polisaccaridica.
Gli anticorpi contro gli antigeni capsulari ts. Sono protettivi, evento che spiega in parte la
predilezione di questi batteri per i neonati. In assenza di Ab materni il neonato è a rischio di
sviluppare la malattia. Inoltre la colonizzazione genitale con streptococchi di tipo B è stata
associata a rischio di nascita prematura e i neonati prematuri che hanno bassi livelli di
anticorpi materni ts. sono a rischio di infezione.
Epidemiologia
Gli streptococchi di gruppo B colonizzano il tratto gastrointestinale e il tratto genitourinario. Il
10-30% delle donne gravide, presenta la colonizzazione vaginale. Percentuale simile anche
nelle donne non gravide. I rischi della colonizzazione sono:
- nascita prematura
trasmissione/periodo di incubazione
- trasmissione verticale: dalla madre al neonato avviene prima o durante il parto.
Periodo d’incubazione:
- malattia ad esordio precoce— infezione che si verifica nei neonati di 5-6 giorni.
- Malati ad esordio tardivo — infezione che si verifica tra i 7 e i 90 giorni dopo la nascita. I
sierotipi associati a malattia neonatale sono : Ia, III, V, nell’adulto Ia e V.
La colonizzazione con successivo sviluppo di malattia nel neonato si puo verificare nell’utero
alla nascita o durante i primi mesi di vita.
Clinica
La malattia a esordio precoce è caratterizzata da batteriemia, polmonite (cianosi, tachipnea,
distress respiratorio) e meningite. Nel caso di meningite si esegue l’esame del liquor. La
percentuale di mortalità è diminuita a meno del 5%. Tuttavia il 15-30 % dei neonati che
sopravvivono alla meningite presenta sequele neurologiche, tra cui cecità, sordità e grave
ritardo mentale.
È importante in questi casi fare uno screening a tutte le donne in gravidanza — tampone
vaginale e rettale alla 35-37 settimana attraverso una semina su terreni selettivi.
La donna gravida è ad alto rischio di dare un bimbo affetto da malattia invasiva da GBS se
ha avuto in precedenza un bambino effetto da questa malattia, oppure se al momento della
nascita sono presenti fattori di rischio.
Tali fattori sono la temperatura di 38 durante il parto, rottura delle membrane almeno 18 ore
prima del parto. Coltura del tampone positiva per microrganismi a 25-37 settimane di
gestazione. Si raccomanda la som.ne si penicillina G per via endovenosa almeno 4 ore prima
del parto, nelle donne allergiche alla penicillia si utilizza la cefazolina o la clindamicina o la
vancomicina.
Genere Neisseria
- diplococchi Gram negativi
- Aerobi
- Immobili
- Asporigeni
- Capsulati o non
- Ossidasi +
- Catalasi +
- Por — porina
- Opa — opacità
Proteine associate alla membrana esterna, servono sia per l’adesione, ma anche per la
sopravvivenza all’interno dei neutrofili quando vengono fagocitati.
Poi produce delle proteasi — servono a distrarre le IgA secretorie sulla mucosa respiratoria
oppure sulla mucosa genitale.
È un batterio che puo dare anche sterilità nell’uomo in quanto si puo legare agli spermatozoi
presenti nello sperma e ne bloccano la mobilità, quindi il movimento. Puo penetrare
attraverso la mucosa e dare uretriti, vaginiti e salpingiti— ascessi tubo-ovarici e causare nella
donna la malattia infiammatoria pelvica.
Se l’uomo ha questa infezione dopo 4 giorni ha fuoriuscita che scola dal meato uretrale di
colore giallo. Se invece è grigio e trasparente è la clamidia. Non è solo il rapporto sessuale a
trasmettere questa malattia— se la mamma ha il gonococco in vagina, durante
l’attraversamento del canale del parto, il gonococco si localizza a livello degli occhi del
neonato e causa oftalmia neonatorum che induce una secrezione purulenta a livello
congiuntivale dove induce poi edema palpebrale e eritema.
Trasmissione — l’uomo è il solo ospite naturale, tropismo per le mucose genitale, anale e
orofaringea. Trasmissione per via sessuale.
Quadri clinici:
L’uomo ha perdite uretrali, ha disuria, prurito uretrale, sulla punta del pene, dolore testicolare,
arrossamento, epididimite.
Nella donna si possono avere perdite, dolore, emorragia durante rapporto sessuale.
L’infezione genitale nell’uomo è limitata all’uretra— il periodo d’incubazione è di circa 2-7 gg.
Manifestazioni cliniche:
- Disuria
- Pollachiuria
- Uretriti
PID— malattia infiammatoria pelvica che si riscontra nel 10-20% delle donne.
Oftalmia neonatorum
Trasmessa al neonato durante il passaggio attraverso il canale de parto, colonizza la
congiuntiva, provocando congiuntivite purulenta che, se non trattata si complica fino a
cecità. È prevenuta dalla profilassi alla credè— crema oftalmica a base di eritromicina,
tetraciclina, nitrato d’argento applicata alla nascita.
Se il paziente è sintomatico si puo fare un tampone uretrale e poi fare la NAAT—pcr— test di
amplificazione degli acidi nucleici. Invece per lei si fa un tampone cervicale uretrale o un
campione di urina. Per legge se c’è una bambina che è stata violentata — si deve fare un
tampone vaginale e si va a vedere su un terreno di coltura— agar cioccolato.
- Doxiciclina
- Eritromicina
Neisseria meningitidis
Agente eziologico di :
- Meningite
- Meningite fulminante
- Polmoniti
- Sepsi (meningococcemia)
A livello delle meningi richiama cellule infiammatorie tra cui i neutrofili; il batterio grazie ai
suoi fattori di virulenza come endotossine fa si che i neutrofili producano citochine. Queste
sono quelle infiammatorie — processo infiammatorio a livello delle meningi con aumento
della pressione endocranica—- meningite.
- Contatti stretti con persone infette (ambienti chiusi, caserme, ospedali, familiari)
Epidemiologia
È una malattia a diffusione mondiale. Epidemica o endemica in paesi in via di sviluppo. Nei
paesi in cui la malattia è endemica, sono colpiti soprattutto i bambini di età inferiore a 5 anni.
Particolarmente i neonati.
Sierogruppo A —- epidemie
Sintomi e segni:
Febbre, brividi, rash petecchiale, cefalea, rigidità nucale, nausea, vomito getto, confusione
mentale, coma, a volte associata a batteriemia. Prima si chiede la consulenza del neurologo
— segni neurologici: compromissione dello stato di coscienza, convulsione, fotofobia e
iperacusia, o ipoacusia neurosensoriale, riflessi cutanei-addominali ridotti o assenti, riflessi
tendinei vivaci e accentuati.
- Segni neurovegetativi —turbe del respiro e della frequenza cardiaca, dermografismo rosso
con persistenza di una striatura rossa quando si sfiora la cute (segno di trousseau)
100 % di mortalità nei pazienti non trattati, si riduce al 10% nei casi trattati.
Menigococcemia — batteriemia
Campioni biologici:
- Sangue
Terapia e profilassi
- terapia immediata con Penicillina G, Cloramfenicolo, Cefalosporine di terza generazione
(ceftriaxone, cefotaxime)
- Vaccinazione
Vaccini
Sono disponibili 2 tipi di vaccino: polisaccaridico e coniugato;
Genere Pseudomonas
Killer dei reparti ospedalieri in quanto costituisce un opportunista patogeno. Lo vediamo
specialmente nelle infezioni al tratto urinario.
Pseudomonas aeruginosa
- bacilli Gram -
- Aerobi obbligati
- Ubiquitari: acqua, suolo, vegetazione (ma raramente parte della popolazione residente
nell’uomo)
Producono pigmenti
- poverdina (giallo-verde)
- Piocianina (blu)
- Piorubina (rosso)
Fattori di virulenza
componenti strutturali —adesine (pili); flagelli: capsula o glicocalice— rivestimento di
esopolisaccaride mucoide (alginato) induce la formazione di biofilm specialmente in anziani
che hanno inserito il catetere urinario permanente, dopo 5 gg che il paziente ha un catetere
c’è sempre un’infezione delle vie urinarie. Proprietà: adesività e attività antifagocitaria.
- La produzione del polisaccaride è sotto controllo genico. In alcuni pazienti ( ad es. fibrosi
cistica) è fortemente attivata.
- LPS : endotossina
Tossine — endotossina A
Fattori di virulenza
Resistenza agli antibiotici — difficile approccio terapeutico. Dovuta a mutazione delle porine
(resisteza intrinsica) — sono presenti molecole proteiche quali OprD, OprE, OprF che
conferiscono alla membrana esterna una permeabilità cosi bassa ed escludere il passaggio
anche di metaboliti e antibiotici con p.m molto basso. Il batterio riduce il diametro di queste
porine e non permette l’entrata di antibiotici— il batterio resiste all’azione di questi antibiotici.
È importante in queste malattie eseguire sempre l’antibiogramma per una terapia mirata.
- Controllo delle infezioni ospedaliere (acqua, materiali sterili, controllo macchinari per
dialisi, lavaggio delle mani).
Sorgenti dell’infezione
È un microrganismo ubiquitario (suolo, acqua, vegetazione..)
Utilizza materiale organico come fonte di carbonio; puo crescere in range di temperatura tra
2-42 C; è resistente a molti disinfettanti ed antibiotici.
Costituisce il 6% della flora normale in soggetti sani. Il 38% in pazienti ospedalizzati e il 78%
in pazienti immunocompromessi.
Soggetti a rischio
Nell’ambiente ospedaliero esistono importanti fattori di rischio come trattamento empirico
con antibiotici ad ambio spettro e prolungata ospedalizzazione; funzioni
immunocompromesse; pazienti sottoposti a respirazione assistita, diabetici, ustionati,
dializzati, con fibrosi cistica, traumatizzati, tossicodipendenti.
Infezioni polmonari
Le condizioni predisponenti sono una precedente terapia antibiotica ad ampio spettro che
distrugge la normale flora protettiva.
Infezioni cutanee
Follicolite: si deve ad immersioni in acque contaminate (bagni turchi, idromassaggi e
piscine).
Otite maligna.
Infezioni dell’occhio : si hanno dopo un trauma alla cornea, o dopo esposizione ad acqua
contaminata:
Ulcere corneali
- cloramfenicolo, fluorochinoloni.
GENERE VIBRIO
Filippo Pacini nel 1854 identificò un batterio a virgola— vibrio cholerae.
- bacilli gram-
- monotrichi— 1 flagello
- Asporigeni
- Acapsulati
- Ossidasi +
- Anaerobi facoltativi
Fattori di virulenza
Adesine — pilo co-regolato con la tossina (gene tcp)
I geni importanti coinvolti nella colonizzazione intestinale (tcp) e nella regolazione del gene
della virulenza toxT sono codificati da una isola di patogenicità di 40 Kb.
Questa isola di patogenicità è presente solo nei ceppi patogeni del V. cholerae.
Tossina colerica
Enzimi
Proteasi
Flagelli — movimento
Altri fattori:
Patogenesi
Il V. Cholerae una volta ingerito attraverso acqua o alimenti contaminati, sopravvive al
passaggio attraverso la barriera gastrica dello stomaco.
Una volta raggiunto il lume dell’intestino tenue, i batteri devono resistere al meccanismo
della peristalsi intestinale, penetrare nello strato mucoso e aderire allo strato delle cellule
epiteliali intestinali.
enterotossina: coleragene
recettore: ganglioside GM1 presente sulle cellule epiteliali dell’intestino tenue. La tossina è
strutturalmente e funzionalmente simile alla enterotossina termolabile (LT-I) di E.coli
ENTEROTOSSINOGENO (ETEC)
Epidemiologia
Esistono portatori sani. L’infezione è conseguente a
- scarse condizioni igienico-sanitarie — raro nei paesi sviluppati, comune in Africa, America
Latina e Asia.
- Cibi crudi e poco cotti: frutti di mare contaminati anche nei paesi sviluppati specialmente
molluschi a guscio chitinoso.
Clinica
L’infezione puo risultare in
- colonizzazione asintomatica
- Lieve diarrea
La mortalità è del 60%, in pazienti non trattati, meno dell’1 in seguito a trattamento.
Cinica
Sintomi— nausea, vomito, diarrea acquosa
Caratteristici anche :
- occhi infossati
- Oliguria
- Aritmia cardiaca
- Danni renali
- Crampi muscolari
- Collasso cardiocircolatorio.
Diagnosi
Il colera dovrebbe essere sospettato quando i pazienti presentano diarrea acquosa, grave
disidratazione.
Basata sulla presentazione clinica e confermata dall’isolamento del vibrio cholerae delle feci.
Nessuna manifestazione clinica aiuta a distinguere il colera da altre cause di grave diarrea.
- Gastroenteriti virali
- Intossicazione alimentare
I sintomi visibili sono— diminuito turgore della cute, occhi infossati, guance infossate, ridotta
produzione di urine, le mucose delle membrane secche, diarrea acquosa che presenta fluidi
senza globuli rossi, proteine, elettroliti, enorme quantità di vibrio colera 10^7 vibrioni/mL.
Sono disponibili soluzioni saline per assunzione orale. Ci sono le miscele dell’OMS dove su
un litro di acqua bisogna aggiungere 8 cucchiaini di zucchero, mezzo di sale.
Terapia antibiotica — puo diminuire la durata della diarrea, ridurre il volume della
reidratazione necessaria e accorciare la durata dell’escrezione del Vibrio cholerae.
Il vaccino ha una protezione meno di 6 mesi, viene usato solo in casi di emergenza e si cerca
di fare piu terapia antibiotica. I vaccini sono principalmente a germi uccisi quindi non sono
protettivi per lungo tempo.
Enterobacteriaceae: sono batteri che hanno tropismo intestinale— ci sono patogeni primari
come:
- salmonella
- Shigella spp.
- Klebsiella
- Escherichia coli
- escherichia coli
- Klebsiella
- Serratia
- Enterobacter
- Morganella
- Providencia
Opportunisti vuol dire che sono microrganismi che causano malattia solo in determinate
condizioni.
Sono
- Immobili o mobili per flagelli peritrichi— i flagelli sono su tutto il corpo batterico.
- Asporigeni
- Aerobi-anaerobi facoltativi
- Catalasi +
Una delle caratteristiche biochimiche che differenzia i germi primari da quelli opportunisti è la
fermentazione di uno zucchero che si chiama lattosio.
Fattori di virulenza
Principalmente sono le strutture di adesione che permettono adesione alla mucosa
intestinale e vescicale. I Gram - hanno principalmente come adesine le fimbrie e i pili.
Altri fattori di virulenza sono il fatto di essere un Gram- che ha l’endotossina. Un’altra
caratteristica che hanno come fattori di virulenza è la capacità di resistere agli antibiotici.
Per eliminare i fattori di virulenza all’esterno hanno bisogno di sistema di secrezione di tipo
III che funziona come una siringa— iniettano all’esterno i fattori di virulenza. Sistema di
proteine (circa 20) che facilitano il rilascio dei fattori di virulenza all’interno della cellula
dell’ospite e il successivo ingresso del batterio nella cellula stessa, in assenza di tale sistema
i batteri non sono virulenti.
Difese dell’ospite
L’acidità gastrica e il tempo di transito intestinale rappresentano un’importante difesa.
Immunoglobuline IgA secretorie (intestinali). L’unico batterio che cresce a pH acido è
l’elicobacter che da la gastrite. L’acidità gastrica di una persona normale riesce a bloccare la
carica microbica. Chi fa uso di pantoprazolo— inibitore della pompa protonica, è facilmente
soggetto a infezione perche la carica batterica si abbassa.
Inoltre sulla mucosa intestinale sono presenti anticorpi — IgA secretorie che hanno l’FC
bloccato sull’epitelio mucosale e i Fab all’esterno con funzione di bloccare l’adesione.
Ci sono batteri come la Neisseria Gonorrea che producono enzimi di nome proteasi che
bloccano l’attività delle IgA secretorie.
Resistenza antimicrobica— la pressione selettiva esercitata dall’impiego degli antibiotici
favorisce la diffusione di ceppi multiresistenti (ceppi MDR) soprattutto in ambito ospedaliero.
La resistenza è codificata da plasmidi trasferibili e facilmente trasferita a specie e generi
diversi.
MDR— resistenza a piu farmaci. Facilmente in ambiente ospedaliero vengono isolati i ceppi
resistenti. Specialmente batteri che producono biofilm, specialmente pseudomonas—
catetere vescicale. Quello sul catetere venoso centrale— stafilococco aureus.
Esempi:
E. Coli
Presente nel tratto gastrointestinale (popolazione batterica residente). Puo causare infezioni
acquisite per via endogena o esogena.
H: 56 tipi antigienici
In aggiunta ai fattori di virulenza comuni a tutti gli enterobatteri (ad es. LPS) i differenti ceppi
di E.coli possiedono dei fattori specifici compresi in due categorie.
- adesine
- Esotossine
C’è tutta una serie di adesine: adesine che mediano l’attacco, adesine che permettono la
colonizzazione; pili a fasci; pili P; fimbrie di adesione aggreganti; proteine Ipa (antigene
plastifico di invasione. Queste servono per far aderire l’eschierica Coli al biofilm oppure sulla
mucosa.
Quando ha aderito e colonizzato produce tossine— che sono responsabili dei sintomi clinici.
- Tossina enteroaggregante
- HlyA (emolisine)
Un batterio commensale come E.coli puo diventare patogeno quando viene inserito in un
cromosoma che ha il batterio commensale (un gene di patogenicità); puo essere trasferito o
da un plasmide, o da un fago o da un’isola di patogenicità o da un trasposone— quel
commensale puo diventare patogeno e dare meningite, produrre infezioni del tratto urinario o
diarrea, dissenteria. Dipende da come viene inserito il gene che codifica per queste proteine.
- Enteropatogeni EPEC
- Enteroinvasivi EIEC
- Enteroaggreganti
- Enteroadesivi DAEC
- Enteroemorragici EHEC
ETEC — enterotossigeni
Gastroenterite provocata da tossine che agiscono a livello dell’intestino tenue.
Fattori di virulenza
- Tossine : termolabili (LT-I, LT-II) — stessa della tossina colerica. e termostabili (STa, STb)
Causano la diarrea del viaggiatore — diffusa nei paesi in via di sviluppo. Diffusa tra i
bambini delle aree endemiche o i viaggiatori.
C’è un’incubazione di 1-2 giorni. I sintomi sono crampi addominali, diarrea acquosa, piu
raramente nausea e vomito. Ha una durata di 3-4 giorni. Si usa solo antidiarroico e non
antibiotico.
EPEC enteropatogeni
Diarrea infantile- provocata dalla adesione del microrganismo alla membrana citoplasmatica
degli enterocoliti con successiva ostruzione dei microvilli delle cellule intestinali dell’intestino
tenue— attachment-effacement (A/E).
L’enteropatogeno aderisce alla mucosa a produce una distruzione della mucosa intestinale e
i villi si appiattiscono — non riescono piu ad assorbire— tutto cio va nelle feci—
malassorbimento che porta a statorrea— feci che cambiano forma e molte volte c’è un
impedimento.
Enteroemorragico EHEC
Sono rari i casi. Tra i molti ceppi di E.coli EHEC, il piu importante è O157: H7 alimenti
responsabili:
- Carne macinata
- Succhi di frutta
La patologia da EHEC varia da forme lieve senza complicanze alla colite emorragica con
gravi dolori addominali e diarrea emorragica. La diarrea si manifesta dopo 3-8 gg
d’incubazione associata a crampi addominali.
Entro 2 giorni dall’insorgenza il 30-65 % dei pazienti accusa diarrea emorragica con dolori
addominali.
Per distinguerla dalla shigella si fa una diagnosi in laboratorio. Dalla forma asintomatica
(colite) si passa a colite emorragica e poi alla sindrome emolitica uremica ( HUS) —
TRIADE: insufficienza renale, riduzione di piastrine, anemia emolitica microangiopatica,
complicanze al SNC e al miocardio.
Genere Salmonella
Ci sono salmonelle minori e salmonelle maggiori. Le maggiori sono:
- S. Typhi
Le maggiori danno febbri enteriche, Le minori sono tutte le altre salmonelle che danno solo
gastroenteriti e raramente setticemia.
Sono stati identificati differenti geni associati alla virulenza per lo piu localizzati all’interno di
zone dette “salmonella Pathogenicity Island” importanti per l’adesione del batterio ma anche
per la produzione di sostanze tossiche.
Caratteri di patogenicità
- resistenza agli acidi (ATR)
- Mobilità
Producono tutta una serie di citochine— risposta infiammatoria che puo confinare
l’infezione al tratto gastroenterico. Media il rilascio di prostaglandine, stimola la produzione
di AMPc e la secrezione di liquidi.
Il segno piu evidente di una salmonella, specialmente quella maggiore è la febbre perche
producono prostaglandine.
Una volta attraversata la mucosa intestinale, i microrganismi passano nei linfatici (linfonodi
mesenterici regionali) dove vengono fagocitati dai macrofagi
La batteriemia iniziale transitoria viene interrotta dalle cellule del sistema monocito-
macrofagico— fegato, milza, midollo osseo e linfonodi che provvedono ad eliminare i batteri
del sangue, fagocitandoli.
Tuttavia i batteri non vengono uccisi ma riescono a sopravvivere all’interno dei macrofagi per
inattivazione dei meccanismi ossidativi — produzione di superossido dismutasi ,
omocisteina etc.
Ci sono persone che sono portatori cronici — lo stato di portatore cronico viene definito
come la persistenza di salmonella per piu di 1 anno nelle feci o nelle urine.
Si manifesta nello 0.2 -0.7% delle persone affette da salmonellosi minori e nell’1-4 % degli
infetti da S. Enterica non sottoposti a trattamento antibiotico.
Il portatore cronico puo essere seguito con farmaci efficaci per periodi prolungati di tempo
(anche 4 settimane) e se possibile, eliminando le eventuali concause ed colecistectomia nei
pazienti con colelitiasi.
Difese dell’ospite
Vari meccanismi di difesa dell’ospite sono importanti nella resistenza alla colonizzazione
intestinale da Salmonella.
- Popolazione microbica residente (soprattutto germi anaerobi che liberano acidi grassi a
corta catena, tossici per Salmonella).
Serbatoi
Trasmissione per via oro-fecale
- serbatoio: animali (pollame, rettili, bestiame, roditori, animali domestici, uccelli, uomo)
La massima diffusione avviene nei mesi caldi. L’infezione è spesso contratta dopo ingestione
di alimenti poco cotti— alimenti preparate su superfici di lavoro contaminate. La salmonella è
spesso presente sulle o nelle uova ed è spesso trasmessa da manipolatori di alimenti (cuochi
e pasticceri). La dose richiesta per dare malattie sintomatiche è compresa tra 10^6 e 10^8—
si riduce con l’età del pz, immunosoppressione e acloridria.
- colonizzazione asintotomatica
- Gastroenterite autolimitante
- Febbre enterica
La forma setticemica della infezione da salmonella: fase dell’infezione in cui non si hanno
sintomi intestinali e il microrganismo non puo essere isolato dalle feci ma solo dal sangue.
I sintomi iniziano di solito dopo 6-48 ore dall’ingresso di cibo o acqua contaminati. Il periodo
di incubazione della gastroenterite dipende dalla dose infettante.
Febbre enterica
È una forma sistemica di salmonellosi. La forma piu nota è la febbre tifoide, dovuta a S.
Typhi, ma altre specie di salmonella possono causare questo tipo di malattia.
I sintomi compaiono dopo un periodo di incubazione di 10-14 giorni. La febbre enterica puo
essere preceduta da gastroenterite, che si risolve prima della malattia sistemica.
Segni e sintomi
- prima settimana di malattia
- Debolezza e affaticamento
- Mal di gola
- Mal di testa
- Dolore addominale
- Diarrea o costipazione
Nella seconda settimana la febbre elevata persiste intorno ai 40 C, si ha diarrea con colore e
consistenza verde pisello o grave costipazione, perdita di peso e addome disteso. Nella
terza settimana si ha delirio, il pz giace immobile ed esausto, stato soporoso— chiamato
stato tifoide, sangue nelle feci, macchie rosse arti, addome e torace. Senza trattamento si
sviluppano le complicazioni. Nella 4 settimana la febbre scende perche si sviluppano
anticorpi dopo 20 gg che bloccano i fattori di virulenza della salmonella.
Complicazioni
- epatomegalia
- Splenomegalia
- Meningiti
- Pancreatite
- Polmonite
La terapia antibiotica per ridurre la carica infettante e la durata della condizione di portatore
attualmente è fluorochinoloni, cefalosporine ( ciprofloxacina, cefriaxone)
I chinoloni non possono essere impiegati per uso pediatrico. Poi bisogna reidratare il
paziente —ricambio di acqua e elettroliti, pratiche igieniche rigorose. Bollitura e clorazione
dell’acqua e impiego di vaccini a germi uccidi o a germi vivi ed attenuati.
Mycobacterium spp.
A questo gruppo appartiene il mycobacterium tubercolosis, e M. leprae che causa la lebbra.
Il m. Tubercolosis è a lenta crescita e produce colonie non pigmentate.
l’OMS sosteneva che nel 1993 non c’era piu tubercolosi nel mondo.
- L’aumento degli spostamenti per viaggi tra paesi anche molto distanti tra loro;
- La scarsa opera di prevenzione e cura in particolare modo a livello delle fasce sociali a
maggior rischio di infezione.
- L’uso improprio dei farmaci che di fatto ha indotto la comparsa di ceppi batterici multi
resistenti. (MDR-TB).
Caratteri generale
- bacilli
- Immobili
- Non sporigeni
- Aerobi obbligati
- 0.2-1.6 x 1-10.
- Acido-resistenza
Non produce esotossine, solo alcune emolisine e lipasi, non è provvisto di endotossina, non
sintetizza la capsula.
I fattori di virulenza sono i componenti cellulari (lipidi, fattore cordale, cere) dotati di
azione tossica nei confronti dei macrofagi. Inibendo il killing macrofagico attraverso la
mancata fusione del fagosoma-lisosoma e la mancata acidificazione del fagolisosoma.
- Alcool-acido resistenza.
Lipidi e grassi sono circa il 60% del peso secco della parete cellulare e il 30% del peso
secco del corpo batterico. Inoltre ha le cere ( A,B,C,D)
Oltre ai lipidi ci sono proteine: 15% della parete cellulare con attività antigienica, attivazione
della CMI.
Patogenesi
Su 100 persone che sono infettate, 5 hanno l’infezione primaria, 95 hanno l’infezione latente
se l’infezione rimane sotto il controllo del sistema immunitario. Un altro 5% di quel 95 che
era latente si riattiva nei restanti anni della loro vita.
C’è una differenza tra infezione latente e infezione primaria. Se è latente non è infettante, chi
ha l’infezione primaria è infettante— il paziente ha perdita di peso, febbre, sudorazioni
notturne e sputo tinto di sangue.
Epidemiologia
Serbatoio : l’uomo (con TBC aperta) è l’unico serbatoio
Clinica
Manifestazioni cliniche:
Tubercolosi polmonare
malattia primaria
Malattia postprimaria
- TBC secondaria ( = post primaria) riattivazione endogena di una infezione latente. Tosse
cronica, espettorazione, emottisi, febbre, dispnea, dolore toracico, anoressia,
dimagrimento, consunsione.
- TBC extrapolmonare: puo colpire vari organi e apparati: linfonodi 25%, pleura 20, tratto
genito urinario, ossa , meningi.
- TBC miliare — piccole lesioni a forma di seme di miglio, che si diffondono rapidamente
dai polmoni ai visceri.
Diagnosi
Lo screening puo essere fatto o con la Mantoux — test cutaneo della tubercolina. O con
saggi di rilascio dell’interferone gamma.
MANTOUX
Introdotta nel 1890 è il piu vecchio test diagnostico ancora in uso. Si basa sull’inoculo
intradermico del PPD (miscela di antigene del M. Tubercolosis, alcuni dei quali sono presenti
anche nel BCG e nei micobatteri non tubercolari)
I linfociti T dei soggetti con infezione tubercolare producono IFN-Y se vengono in contatto
con uno o piu antigeni del M. Tubercolosis che sono
- ESAT-6
- CFP-10
Tali antigeni sono codificati nella regione genica (RDI) che manca nel BCG e in quasi tutti i
micobatteri non tubercolari
Helicobacter pylori
Causa gastrite, ulcere e raramente adenocarcinoma gastrico. Scoperto nel 1983 da Warren e
Marshall in Australia, scoperta che ha rivoluzionato il trattamento delle ulcere gastriche e
duodenali. E ha permesso di vincere il Premio Nobel per la medicina nel 2005.
Caratteristiche generali
- Gram-
- Micron
Unico batterio che sopravvive al pH acido dello stomaco in quando produce l’enzima
ureasi che è in grado di bloccare l’acidità gastrica trasformando l’urea in ammoniaca e
anidride carbonica.
Fattori di virulenza
- Flagelli
- Adesine
- Produzione di ureasi
- mucinasi
- Superossido-dismutasi
- Catalasi
- Fosfolipasi
- Heat-shock protein.
È codificata dal gene cagA in un’isola di patogenicità (cagPAI). La tossina CagA è correlata
all’alto rischio di :
- gastrite grave
- Ulcera peptidica
- Adenocarcinoma gastrico
- CagA è inserita all’interno della cellula dal sistema di secrezione tipo IV Cio determina
produzione di IL-8 responsabile di tutta l’infiammazione del polmone, e altre chemochine
da parte delle cellule epiteliali.
Ureasi
Codificata dal gene ureAB, la produzione di questo enzima, è importante per la
sopravvivenza del microrganismo nell’ambiente acido dello stomaco. Infatti l’idrolisi dell’urea
presente nello stomaco produce ammoniaca e CO2 con conseguente aumento del pH
gastrico.
Per vedere se c’è un’ulcera si fa una gastroscopia per vedere se c’è una discontinuità— si
taglia un pezzettino di mucosa e la mandano in microbiologia per vedere se c’è helicobacter
e si manda anche una biopsia gastrica ad anatomia patologica per vedere se c’è un
adenocarcinoma. Colonscopia per vedere i polipi.
L’uomo è il principale serbatoio e la trasmissione avviene per via oro-fecale. Il rischio della
colonizzazione diminuisce con l’aumentare degli standard d’igiene. H. Pilori è associato a
malattie come gastriti, ulcere gastriche, adenocarcinoma gastrico e linfoma gastrico MALT.
Tuttavia, la colonizzazione con H.pylori sembra offrire una protezione contro la malattia da
reflusso gastroesofageo e contro l’adenocarcinoma del basso esofageo e del cardias.
Clinica
Le malattie causate dall’H.pylori sono direttamente correlate alla sede colonizzata. La
colonizzazione causa segni istologici di gastrite (infiltrazione di neutrofili e mononucleati nella
mucosa gastrica). — infiammazione
La fase acuta puo evolvere in gastrite cronica, nella quale l’infiammazione è limitata alla
regione antrale dello stomaco.
Circa il 10-15% dei pazienti con gastrite cronica sviluppa ulcere peptiche. Le ulcere si
creano nei punti dove l’infiammazione è intensa. Generalmente alla giunzione tra il corpo e
l’antro (ulcera gastrica) o nella porzione prossimale del duodeno (ulcera duodenale).
H. Pylori è responsabile dell’85% delle ulcere gastriche e del 95% delle ulcere duodenali.
La gastrite cronica porta alla sostituzione della normale mucosa gastrica con tessuto
fibrotico e alla proliferazione di un epitelio di tipo intestinale. La metaplasia intestinale
aumenta almeno 100 volte il rischio di sviluppare carcinoma gastrico. Tale rischio dipende
dal ceppo di H. Pilori e dalla risposta dell’ospite. L’infezione causa anche l’infiltrazione
linfocitaria della mucosa gastrica. In piccola percentuale di pz si sviluppa una popolazione
monoclinale di linfociti B che da origine a un linfoma MALT.
Gastrite di tipo B
Ulcera peptica — crampi addominali durante la notte quando lo stomaco è vuoto. I crampi
migliorano dopo l’uso di antiacidi e dopo aver mangiato.
Diagnosi
Esistono test invasivi — endoscopia piu biopsia gastrica. Oppure si fa il test del respiro o
urea pre-test. O PCR.
Quando si va a cercare un’ulcera duodenale si vede una zona discontinua della mucosa, si
vede attraverso una sonda e si prende una parte mandandola poi a microbiologia e anatomia
patologica. La stessa cosa si fa sull’ulcera gastrica.
Test del respiro — il paziente è digiuno da oltre 4 ore, assume un pasto grasso o 100 ml di
succo d’arancia o acido citrico. Espira per 10 secondi in 3 tubi. Beve acqua e urea marcata
con C13. Dopo 30 min espira in tre tubi — campione T-30.
Inibitori della pompa protonica : Omeprazolo che inibiscono la produzione di acidi da parte
dello stomaco.
CLOSTRIDI
C. Tetani — tetano
C. Botulinum— botulismo.
I CLOSTRIDI sono
- Sporigeni
- Anaerobi stretti
- Ubiquitari — presenti in suolo, acqua, tratto GI dell’uomo e degli animali.
Clostridium Tetani
- bacillo di piccole dimensioni
- Mobile
- Sporigeno
- Acapsulare
Fattori di virulenza
Produce 2 tossine.
Piu la ferita è profonda piu c’è rischio di tetano, piu il chiodo è arrugginito e piu c’è rischio.
Quando c’è un trauma, La spora entra, trova anaerobiosi e produce un danno tissutale; la
spora diventa cellula vegetativa che va in fase stazionaria — questa fa si che la tossina
venga prodotta. La tossina è neurotropa— blocca a livello delle vescicole la liberazione di
due neurotrasmettitori inibitori— GABA e Glicina— paralisi spastica.
Epidemiologia
Il tetano puo venire in seguito a piercing, tatuaggi, raschiamenti, tagli, morso del cane.
Il periodo di incubazione della ferita alla comparsa dei sintomi varia da alcuni giorni a diverse
settimane a seconda della dose infettante e del sito di infezione (piu o meno distale)
Forme di tetano:
- generalizzato
- Locale
- Cefalico
- Neonatale
Tetano generalizzato — tutta la tossina prodotta non puo essere assorbita dalle
terminazioni nervose locali e quindi passa in circolo ed è assorbita successivamente dai
nervi motori. I centri piu suscettibili sono a livello di testa e collo ed i primi sintomi sono
rappresentati dal TRISMA — contrazione dei muscoli masseteri con spasmo muscolare
discendente dal collo al tronco degli arti.
Segni clinici: trisma, risus sardonicus — contrazione dei muscoli facciali, opostotono,
sudorazione, irritabilità, aritmia, disidratazione. Stimoli ambientali possono scatenare lo
spasmo. Se la tossina si lega al recettore GM2 non si stacca piu. Ecco perche nei soggetti a
forte rischio gli si da il siero.
Diagnosi
È prevalentemente clinica— esecuzione del tetan test
Prevenzione e terapia
Trattamento del tetano manifesto — terapia di supporto, pulizia delle ferite con acqua
ossigenata, somministrazione di penicillina, metronidazolo, somministrazione di siero
antitetanico e anatetal.
Clostridium botulinum
Cibo contaminato. Tossina strutturalmente simile alla tossina tetanica. La tossina botulinica
si trova in una forma inattiva, quando si trova nell’alimento viene ingerita e i succhi gastrici
la rendono attiva. C’è una parte B e una parte A. Viene assorbita a livello intestinale, entra
nel sangue e si diffonde fino alle terminazioni nervose delle sinapsi neuromuscolari. In questo
caso va a bloccare il rilascio dell’acetilcolina— paralisi flaccida: se non c’è liberazione di
acetilcolina il muscolo non si contrae ma si rilassa. La subunità B della tossina si lega
all’acido sialico e alle glicoproteine sui motoneuroni, la subunità A viene endocitata e inattiva
le proteine (SNAP-25, sinaptobrevina) che regolano il rilascio dell’acetilcolina determinando
blocco della contrazione muscolare (paralisi flaccida).
- Botulismo da ferire contaminate per presenza di spore nel suolo, acqua, alimenti
conservati in casa.
Botulismo alimentare
Periodo d’incubazione dopo consumo di alimenti — 1-3 giorni.
La mortalità si è ridotta del 70% al 10% mediante l’impiego di cure suppurative come nella
cura delle complicazioni respiratorie.
- Blefarospasmo
- Distonia cervicale
- Impiego sempre piu visto negli ultimi anni — (distonia, spasticità, tremore, tics, balbuzie)
Trattamento
Il vaccino non c’è.
- Eliminazione del germe dal tratto GI, lavaggio gastrico, terapia con penicillina,
metronidazolo.
Controllo
- distruzione delle spore nei prodotti alimentari.
Clostridium difficile
Difficile da coltivare
- Portatori asintomatici
Feci piene di polimorfonucleati e sangue dovute alle tossine prodotte da questi batteri.
Patologia
- patogeno intestinale — diarrea molto frequente, non grave
- Colite
Se gli antibiotici non hanno effetto si fa il trapianto delle feci facendo colonscopia oppure
attraverso un sondino naso-gastrico.
Fattori di virulenza
- tossina A o Enterotossina — chemiotattica per POLIMORFONUCLEATI nell’ileo, provoca
il rilascio di citochine, ipersecrezione di fluidi e necrosi emorragica.
Fattori di rischio— antibiotici, età avanzata, chemioterapia, inibitori della pompa protonica,
IBD— malattie infiammatorie intestinali.
Trasmissione
Le infezioni endogene hanno origine dopo trattamento con antibiotici per alterazione della
popolazione microbica gastrointestinale residente con il prevalere di C.difficile.
Soggetti a rischio
Colite pseudomembranosa
Patologia grave ad esordio brutale
L’accumulo di fibrina, muco e detriti cellulari determina la formazione di uno strato giallastro
(la pseudomemnrana), che progressivamente, copre una regione sempre piu estesa della
mucosa. La mortalità è di circa il 10%.
- diarrea profusa
- Febbre
- Iperleucocitosi
- Ipoalbuminemia.
Treponema
Comprende due famiglie con 13 generi 3 dei quali sono patogeni per l’uomo
Famiglia spirochaetaceae
- Genere borrelia (febbre ricorrente epidemica, febbre ricorrente endemica, borrellosi di
Lyme. Batteri trasmessi da zecche.
Famiglia leptospiraceae
- genere leptospira (leptospirosi) — zoccole (topi di fogna) — pipì.
1938— primo test per diagnosticare una infezione trasmessa con le trasfusioni.
Treponema pallidum
- Sottile, elicoidale, a spirale
Anaerobio, sensibile all’ambiente secco e al calore (fuori dal corpo muore rapidamente); non
ha i geni per catalasi e SOD.
Fattori di virulenza
Proteine della membrana esterna: adesione alle cellule ospiti — fibronectina.
Molte proteine non sono esposte sulla superficie esterna— evasione della risposta immune,
fa si che sia riconosciuto self.
5 emolisine.
SIFILIDE
- sifilide primaria
- Sifilide secondaria
- Sifilide congenita
Sifilide primaria
Sifilide secondaria— si verifica dopo 3 mesi dalla primaria— disseminazione del Treponema.
La fase latente dura mesi e anni — circa 1/3 dei pazienti progredisce nello stadio di
SIFILIDE TERZIARIA
- Formazione di gomme— lesioni granulomatose. Presenti sulle ossa, cute ed altri tessuti.
Grazie alla terapia antibiotica la sifilide terziaria è praticamente scomparsa in molte aree
geografiche.
- Aneurisma dell’aorta
Neurosifilide
nell’8% dei pz non trattati consiste nel danneggiamento del parenchima cerebrale e della
sua vascolarizzazione
Sifilide congenita
Le infezioni dell’utero portano a malformazioni fetali, malformazioni multiorgano o alla morte
del feto ed infezioni latenti.
- denti di Hutchinson
- Naso a sella
- Fronte a torre
La maggior parte dei neonati sviluppa rinite seguita da rash maculo-papulare desquamante
diffuso. Distruzione ossea tardiva e sifilide cardiovascolare che sopravvivono alle fasi iniziali
della malattia.
Diagnosi
Markers non-specifici, non treponemici. Anticorpi diretti verso un antigene lipoideo — VDRL.
Legionella
Da infezioni ospedaliere.
- Asporigeni
- Mobili
- Catalasi +
- Idrolizzano l’urea
- Esigenti — fastidious dal punto di vista nutrizionale la crescita è favorita da sali di ferro e
L-cisteina.
Fattori di virulenza
A) strutture di superficie — permettono l’adesione del batterio alle cellule epiteliali
dell’apparato respiratorio inferiore a livello polmonare.
Una volta che ha aderito, per aumentare il processo infettivo e l’invalidità del microrganismo
a livello polmonare produce una serie di enzimi. Quando arriva a livello dei polmoni trova i
macrofagi (cellule fisse). I macrofagi fagocitano il microrganismo ma non lo distruggono
quindi sopravvive e si moltiplica all’interno.
Fattori predisponenti
Età avanzata, sesso maschile, alcolismo, tabagismo, viaggi frequenti, BPCO, IRC, diabete,
trapiantati, neoplasie.
epidemiologia—
Microrganismo ubiquitario, presente in masse d’acqua naturali quali laghi e torrenti, nelle
torri di raffreddamento per il condizionamento dell’aria, nei condensatori e nei sistemi idrici—
docce, vasche idromassaggio.
Febbre di Pontiac
- febbre
- Mialgia
- Brividi
- Malessere
- Mal di testa
Caratterizzata da febbre alta, brividi, pelle cianotica, tosse secca non produttiva
Dolore toracico
Tachicardia
Ipotensione
Dolore articolare
Mal di testa
Mortalità del 15-20% puo aumentare 75% in pazienti con CMI depressa.
Per la diagnosi non si prende solo l’espettorato, si puo fare test rapido delle urine — il
batterio nei pazienti che hanno la legionellosi liberano un’antigene dalle urine, prendendo un
campione di urina si va a fare un test di cromatografia. Oppure per quanto riguarda la
microbiologia si puo fare principalmente la ricerca del microrganismo— si prende un
espettorato, lavaggio broncoalveolare e si coltiva su terreni particolari. Hanno bisogno di
anidride carbonica e dopodiché si colora. Si vedono le colonie di questa legionella. Si
possono vedere al microscopio e poi indirettamente si fa la ricerca o di antigene nelle urine,
o di anticorpi O LA PCR.
Prevenzione e controllo
- Iperclolurazione dell’acqua.
- Trattamento termico
Terapia
Meccanismi
VIRUS
Picornaviridae— a questa famiglia appartiene il poliovirus — virus della poliomielite che non
c’è piu grazie alla vaccinazione, c’è solo in alcune parti del mondo.
Oltre alla poliomielite c’è il virus del raffreddore e la malattia virale di mani, dei piedi e della
bocca — afte orali. Poi ci sono alcuni virus che danno endocardite e miocardite come i
coxsacklevirus B3. È presente anche il virus dell’epatite A. La differenza tra tutti i picorna
virus e il virus dell’epatite A è che questo non è citolitico.
Rhinovirus
Questi sono i virus piu piccoli, sono virus nudi, di dimensione 25-30 nm
Sono 170 sierotipi. Non lascia l’immunità perche gli anticorpi piu importanti che li
costituiscono sono le IgA secretorie che non hanno memoria immunologica.
La maggior parte dei sierotipi usa come recettore ICAM-1 (molecola che appartiene alla
superfamiglia delle immunoglobuline).
Il genoma è lineare. Ogni genoma codifica per proteine non strutturali e proteine strutturali.
- Le proteine non strutturali costituiscono il genoma e gli enzimi che permettono la replica.
L’enzima che permette la replica del genoma è RNA-polimerasi, RNA-dipendente ( c’è il
virus rna, lo legge come rna, e dovrà poi diventare rna nella nuova progenie virale.) Questo
enzima è un bersaglio dei farmaci antivirali.
Un altro enzima importante che segue è la PROTEASI. In alcuni virus questi enzimi sono
bersagli degli antivirali ,come nel caso dei coronavirus — opinavir/ritonavir è presente questo
enzima.
Patogenesi
- sono incapaci di replicarsi nel tratto Gastrointestinale
- Durante il picco di malattia, nelle secrezioni nasali sono presenti 500-1000 virioni per ml.
- Il virus si replica nella mucosa nasale, le cellule infettate rilasciano bradichina, istamina ed
interleuchine che sono responsabili del naso che cola.
La malattia si chiama renite virale acuta, da distinguere dalla renite allergica e dalla Renite
cronica. La rinite virale acuta è causata da diversi virus — in maggior percentuale il
rhinovirus; la trasmissione principalmente sono le mani , oppure si inalano particelle virali che
si localizzano nella mucosa nasale, trovano questo recettore — dopo poche ore c’è un
riconoscimento di estraneità. Il virus si è attaccato alle cellule epiteliali. Il sistema immune
inizia il processo infiammatorio e richiama cellule infiammatorie— neutrofili e macrofagi che a
livello della mucosa nasale producono citochine infiammatorie le quali permettono il rilascio
da parte delle cellule di sostanze— bradichininca, serotonina, istamina. Tutte queste
sostanze e interleuchine sono responsabili di questo processo. Nel caso del raffreddore sono
5.
Epidemiologia
I Rhinovirus causano la metà delle infezioni del tratto respiratorio superiore. Sono trasmessi
come aerosol o tramite oggetti contaminati, le mani sono il vettore principale e il contatto
diretto persona-persona sono il miglior modo di diffusione. La massima diffusione avviene in
autunno e primavera. Da marzo a ottobre.
- malessere generale
- Starnuti
- Congestione nasale
- Gola infiammata
- Cefalea
renite cronica
È il piu delle volte secondaria ad altre patologie delle cavità nasali, come le sinusiti, la
deviazione del setto nasale e la presenza di un ingrossamento delle adenoidi. È causata da
batteri. In questi casi l’infiammazione permette il ristagno di batteri— mal di testa.
La rinite allergica inizialmente limitata a una serie di episodi acuti, con il tempo puo
diventare cronica. Viene scatenata dall’esposizione a sostanze cui il soggetto è allergico
(allergeni), quali pollini, alimenti (uova, latte, bevande, etc) o sostanze presenti nell’ambiente
di vita o di lavoro. allergeni: inalanti, ingestanti, iniettanti, contattanti.
Sono le IgE che mediano questa ipersensibilità di primo tipo in cui c’è una fase di
sensibilizzazione, una latenza e poi uno scatenamento.
Diagnosi
- lavaggi nasali
- RT-PCR
- IFN intranasale
- No antibiotici
Famiglia: Orthomyxoviridae
Sono 3 tipi: A, B, C
Tipo C — solo l’uomo — non provoca epidemie, forme cliniche molto lievi. Il virus
dell’influenza ha dimensioni di 80-120 nm— (altamente pleomorfico).
I primi 3 segmenti codificano per l’enzima RNA- polimerasi - rna dipendende. L’enzima
serve per la trascrizione.
- Agglutina le emazie
- È il bersaglio dei farmaci osteltamivir (Tsmiflu) e zanamivir (relenza) —antivirali che in italia
non si usano.
Segmento genico 7
- M1 proteina della matrice, proteina strutturale (interagisce con nucleocapside e mantello,
promuove assemblaggio.
- M2: proteina della membrana, è una pompa protonica, forma canali protonici sulla
membrana, è bersaglio per l’amantidina e la rimantidina. Favorisce il denudamento e la
produzione di HA.
Segmento genico 8
- NS1, proteina non strutturale — inibisce la traduzione dell’mRNA
- NS2: proteina non strutturale — promuove l’esportazione del nucleocapside dal nucleo.
In alcune persone che non hanno piu queste barriere ( muco, ciglia, IgA secretorie) sono
soggette ad un’infezione batterica come quella da stafilococco. I batteri non trovando
ostacoli nell’immunità innata delle vie respiratorie vanno a finire ai polmoni causando una
polmonite batterica— a questi soggetti si danno antibiotici— fumatori, anziani, diabete,
sindrome metabolica.
Epidemiologia dell’influenza
I ceppi del virus dell’influenza A sono classificati in base alle 6 caratteristiche seguenti:
1) tipo: A
3) Luogo di isolamento
4) Numero di ceppo
Questo comporta una difficoltà nel prevenire l’influenza. La variabilità antigenica dei virus
influenzali assicura la cospicua presenza di persone suscettibili all’infezione.
Le minori sono piccole mutazioni puntiformi che si hanno sul cambiamento di amminoacidi
dovuti principalmente alla risposta all’ immunità selettiva creata dalla risposta immunitaria
della popolazione. Questi piccoli cambiamenti sono responsabili di epidemie— dritto
antigenico. Gli anticorpi non riconoscono HA o NA modificati. Si verificano ogni 2-3 anni e
sono responsabili di epidemie locali.
Questo processo si verifica solo con il virus dell’influenza di tipo A. Tali cambiamenti sono
associati alla comparsa delle pandemie. Al contrario dei virus influenzale di tipo A. Il virus
influenzale di tipo B è principalmente un virus umano e non subisce shift antigenico..
Variabilità maggiori (antigenic shift) riassortimento genetico alla base della emergenza di
pandemie.
Il maiale ha recettori sia per il virus influenzale umano, sia per il virus influenzale aviario.
Quindi avviene un mescolamento genotipo di due virus : aviario e umano con poi la
comparsa di un nuovo virus influenzale responsabile di pandemie— shift che avvengono
ogni 15 anni.
- emerga un nuovo sottotipo virale nei confronti del quale popolazione non abbia un
adeguato patrimonio anticorpale
- Il nuovo virus sia in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo, ovvero di creare
una catena di trasmissione.
1918 — spagnola
1957— asiatica
Persone a rischio
Le persone piu suscettibili sono i bambini e l’infezione ha la massima probabilità di
diffondersi tra quelli in età scolare. La fase contagiosa precede i sintomi ed è piuttosto
prolungata, specialmente nei bambini. Gli immunodepressi, donne in gravidanza, anziani,
persone con problemi cardiaci e respiratori, i fumatori sono maggiormente soggetti a rischio
di gravi complicazioni quali polmoniti o altre complicazioni dell’infezione.
Il 90% dei casi mortali si verifica in pz con piu di 65 anni. Le epidemie di influenza A e V
vengono attentamente monitorate allo scopo di identificare nuovi ceppi contro cui allestire
nuovi vaccini.
Sintomi piu comuni— febbre, mialgia, gola infiammata, brividi, perdita d’appetito, tosse
secca, mal di testa, astenia, debolezza, affaticamento. Varia a seconda se è un adulto o se è
un bambino. I bambini hanno problemi gastrointestinali a differenza degli adulti.
- bronchioli
- Otiti
- Convulsioni febbrili
- Miositi
- Riposo a letto
- No aspirina per minori di 16 anni— sindrome di Reye, gli antibiotici vanno assunti solo in
caso di complicanze batteriche.
- Gli antibiotici vanno dati solo in pazienti che hanno complicazioni batteriche.
I vaccini non vanno fatti a chi è allergico all’albumina— proteina dell’uovo. Sono
raccomandati a soggetti anziani con età maggiore di 65 anni, bambini affetti da asma, ospiti
di istituzioni o comunità; pazienti con patologie croniche, quali il diabetemellito, nefropatie.
Le donne nel 3 trimestre di gravidanza.
Categorie professionali a elevato rischio d’infezione come il personale sanitario e gli addetti
ai servizi di pubblica utilità.
Paramyxovirus
A questa famiglia appartiene il virus del morbillo, il virus della parotite, parainfluenzale, e il
virus respiratorio sinciziale — killer nei reparti di neonatologia.
Struttura — Sono virus a RNA con polarità negativa, non segmentato, monocatenario, con
diametro di 150-300 nm, simmetria elicoidale, presenza di envelope.
Proteine
- Proteina H (morbillo)
- Proteina G (RSV)
Il virus si replica nel citoplasma, a polarità negativa ( da RNA-, diventa RNA+ per poi
diventare -).
Il morbillo fa pare delle 5 malattie esantematiche infantili. È uno dei 5 esantemi tipici
dell’infanzia insieme a
Il virus del morbillo è il piu contagioso rispetto a tutte le altre malattie. Un bambino con
morbillo riesce a contagiare altri 18 bambini.
Il virus entra, si replica nel primo tratto respiratorio superiore, infetta i linfonodi regionali, poi
va nel sangue e poi agli organi primari ( congiuntiva, tratto respiratorio, vie urinarie, piccoli
vasi sanguigni, sistema linfatico, SNC)—a livello cutaneo da un esantema che è dovuto
principalmente ai linfociti T citotossici — rash cutaneo. Una volta guarito dopo una
settimana, 10 gg l’immunità dura tutta la vita. Se si prende da bambino si ha sempre un
decorso benigno, da adulto ci sono complicazioni ad esempio nella rosolia sia ha artrite e
altralgia, oppure varie polmoniti.
clinica— Il periodo di incubazione è di circa 7-13 gg, c’è una fase prodromca di 2-4 gg e
una fase esantematica di 5-8 gg.
- periodo esantematico dopo 3-4 giorni dall’inizio della fase pre-esantemicatica appare il
tipico esantema (rash maculo-papulare) che interessa prima il viso, vicino all’attaccatura
dei capelli e dietro alle orecchie, e poi, nell’arco di 1-2 gg, il resto del corpo: braccia,
tronco, gambe.
- La febbre raggiunge i livelli piu elevati il giorno della comparsa dell’esantema, il virus è
trasmesso 4 giorni prima del rash e 4 giorni dopo il rash. L’esantema si attenua in 3-4 gg.
Vaccino a virus vivo attenuato, non vanno dati a donne incinta, a immunodepressi.
È la prima causa di infezioni respiratorie acute fatali del tratto respiratorio inferiore nei
bambini.
Crescente importanza di RSV come causa di malattie parainfluenzali nelle persone piu
anziane.
Patogenesi
Infezioni localizzate del tratto respiratorio (non causa viremia). Induce la formazione dei
sincizi. La replicazione virale danneggia l’epitelio respiratorio inducendo danno cellulare
causato dalla risposta immunitaria di natura infiammatoria.
Nelle vie aeree inferiori provoca infiammazione e necrosi dei bronchi e dei bronchioli, con
formazione di “tappi” di muco (ostruzione delle vie aeree) fibrina e materiale necrotico
all’interno delle vie aeree minori (bronchiolite) e polmoniti (azione citopatologica del virus). I
tappi di muco non permettono scambi di ossigeno.
Epidemiologia
A rischio i bambini di 6 settimane-3 anni, soggetti anziani, immunodepressi.
Clinica
Periodo d’incubazione 4-5 gg. Puo causare malattie respiratorie, dal raffreddore comune alla
polmonite.
L’infezione del tratto respiratorio superiore, caratterizzata da rinorrea è piu comune negli
adolescenti e negli adulti. Nei neonati si puo verificare una malattia del tratto respiratorio
inferiore piu grave — la bronchiolite. A causa dell’infiammazione dei bronchioli, l’aria viene
trattenuta e la ventilazione diminuisce. Dal punto di vista clinico, il paziente presenta lieve
rialzo febbrile, tachipnea, tachicardia e sibili espiratori polmonari. La bronchioli è una malattia
autolimitante, ma puo diventare una malattia preoccupante se colpisce un neonato.
Puo essere fatale per i neonati prematuro, per pazienti con malattie polmonari e per pazienti
immunodepressi. Inoltre ci sono sibili respiratori pet paralisi respiratoria.
- Negli ospedali — uso di guanti mascherine, camici, occhiali, lavaggio delle mani.
PALIVIZUMAB
L’uso è previsto per neonati minori di 2 anni di età con problemi cardiaci.
Togavirus e Flavivirus
Rosolia (rubivirus) — altra malattia transplacentare; virus dell’epatite C, e tutto un gruppo
di virus come gli arbovirus— trasmessi da artropodi — zanzare, mosche.
Caratteristiche
- Virus a RNA+
- Simmetria icosaedrica
- Si replicano codificando per proteine precoci (non strutturali) e proteine tardive (strutturali)
Sul mantello sono presenti spicole di glicoproteine trimeriche composte da 3 elementi fatti
dalle proteine E1 ed E2. E2 è la VAP.
È un virus importante per le donne in gravidanza che non hanno anticorpi. Gli anticorpi sono
importanti come risposte di tipo proteggente.
Nei bambini è una malattia che si trasmette per via respiratoria, si contrae in ambiente
chiuso, familiare. È facilmente contratto in luoghi affollati come ospedali, scuole, asili nido.
Circa il 20% delle donne in età fertile non è stato infettato durante l’infanzia e senza
vaccinazione è suscettibile all’infezione.
Dal punto di vista clinico è una malattia tranquilla, la rosolia nei bambini è benigna. Il periodo
d’incubazione nei bambini è di 14-21 giorni. I sintomi consistono in un esantema maculare o
maculo papulare della durata di 3 giorni e un ingrossamento delle ghiandole.
Negli adulti l’infezione puo essere piu grave e comportare problemi come dolori alle ossa e
alle articolazioni — artrite e artralgia e raramente trombocitopenia ed encefalite post-
infettiva. L’immunopatologia risultante dalla CMI e le reazioni di ipersensibilità sono la
principale causa di forme gravi di rosolia negli adulti.
Sindrome della rosolia congenita — l’immunità materna nei confronti del virus, dovuta o a
una precedente infezione o alla vaccinazione, impedisce al virus di diffondersi nel feto.
Se la madre non ha anticorpi, il virus si replica nella placenta, si distribuisce nel sangue fetale
e puo infettare l’embrione/feto.
Solo un numero limitato di cellule fetali viene infettato. Sebbene non distrugga le cellule, il
virus riduce i ritmo della loro crescita, con effetti teratogeni. La natura del danno
dipende dal tipo di tessuto colpito e dallo stadio di sviluppo interessato.
- cataratta
- Sordità
Fetopatia rubeolica
Nel 2-3 trimestre si puo instaurare una fetopatia evolutiva caratterizzata da :
- Ritardo mentale
- Sequele tardive.
Primo trismestre — aborto e morte del feto. Gravi malformazioni, sindrome della rosolia
congenita.
Terzo trimestre — infezione senza malformazione, neonato sano con anticorpi, aumento del
volume del fegato e milza, ittero e anemia.
Sierologia pre-gravidanza
Sierologia in gravidanza
IgG-/ IgM- — soggetto suscettibile— controlli mensili fino a termine gravidanza—- poi:
vaccinazione post-partum—- controllo sierologico dopo 1 mese—- se IgG+, soggetto
immune, nessun altro controllo sierologico.
- Vaccino a virus vivo e attenuato. Fa parte del vaccino MMRV (o MPRV— morbillo, parotite,
rosolia e varicella.
l’unico virus dell’epatite a DNA è la D— dna parzialmente bicatenario. Vedere tabella slides.
La B e D è quella che da la forma fulminante.
Ora: Heparnavirus
Simmetria cubica
Diametro di 27 nmo
È un virus epatotropo, si lega agli epatociti e ha un recettore che si chiama HAVCR-1. Non è
citolitico ed è rilasciato per esocitosi. Chi distrugge l’epatocita non è il virus, ma la risposta
immunitaria verso l’epatocita infettato dal virus .
Patogenesi
dopo l’ingestione, HAV entra in circolo attraverso l’epitelio di rivestimento dell’orofaringe—
cellule epiteliali intestinali—- sangue—- via portale —- fegato. Il virus si replica negli epatociti
nelle cellule di Kupffer.
- l’ittero (birilubina nel sangue) si deve al danno epatico causato dalla azione della risposta
immune cellulo-mediata (CTL) in risposta all’infezione.
- Il virus è escreto nelle feci 10 giorni prima dei sintomi e con la comparsa degli Ab specifici,
scompare.
- Quando c’è una disfunzione epatica, quello che si vede nell’emocromo sono le
transaminasi elevate che normalmente vanno da 0 a 40. Se si ha disfunzione epatica si
arriva anche a 3000.
EPATITE A— epidemiologia
HAV è causa di circa il 40% dei casi di epatite acuta, le persone infette sono contagiose per
10-14 gg prima della comparsa dei sintomi.
Circa il 90% dei bambini infetti e il 25-50% degli adulti presentano una infezione produttiva,
ma inapparente.
Segni e sintomi
Il periodo d’incubazione è di 15-50 gg. Nella maggiorparte dei casi l’infezione è subclinica.
I bambini di età minore di 6 anni hanno nausea, vomito e ittero solo nel 10% dei casi.
- Iperbilirubinemia
- Epatomegalia
Altre manifestazioni— febbre, dolore addominale, urina scura, feci ipocoliche, prurito.
Quando compare l’ittero c’è un miglioramento delle condizioni.
Una cosa importante, oltre alla birilubina è fare gli anticorpi— dosaggio IgM e IgG.
Terapia: riposo a letto, dieta ricca di carboidrati e proteine, evitare alcolici, cibi fritti, insaccati,
somministrare cortisonici, somministrare vitamina B e C, lavaggio delle mani.
Profilassi- con IgG nell’8090 % dei casi, somministrare prima o durante la fase precoce del
periodo di incubazione, risulta efficace nel prevenire la malattia clinica.
I vaccini inattivati anti-HAV sono raccomandati per tutti i bambini dopo un anno di età e per
gli adulti ad alto rischio, quali viaggiatori nelle regioni endemiche. TD per via IV, uomini che
fanno sesso con altri uomini, militari in missioni umanitarie in zone endemiche, operatori
ecologici.
L’unico di questi antigeni che induce anticorpi protettivi è quello S— HBsAg. Gli altri due non
inducono anticorpi protettivi.
a— gruppo specifico, presente su tutte le particelle virali insieme a d—y oppure w—r—tipo
specifici.
C’è una distribuzione dei genotipi di HBV nel mondo — marcatori epidemiologici. In italia
prevalgono i genotipi A e D.
HBsAg
Gene C
HBc antigene del core (HBcAg)
Localizzato nel capisce
Non si trova libero nel siero ma nel nucleo degli epatociti; gli anticorpi indotti dall’antigene C
non sono protettivi.
HBeAg — componente minore del virino, si trova libero nel siero, non si assembla in
particelle. Indice di intensa replica virale e infettività. Gli anticorpi indotti dall’antigene non
sono protettivi.
L’antigene E in una persona compare insieme all’S ed è indice di molta infettività del sangue
di una persona.
Gene P (polimerasi)
Codifica per la DNA polimerasi ad attività :
Gene X — serve ad amplificare la trascrizione del virus — dare tante particelle virali che
possono infettare tanti epatociti.
- geni cellulari
Dal punto di vista immunitario tutto dipende dal sistema immune della persona; se è un
soggetto immunodepresso oppure no.
Quindi una volta che è infettato si puo avere un’infezione acuta, un’infezione cronica,
un’infezione con sintomi clinici classici; ci puo essere anche la forma asintomatica e
complicazioni.
Tutto dipende da una parte dalla carica virale, dall’altro dal sistema immunitario della
persona. Dipende da cosa prevale.
Chi distrugge l’epatocita è la risposta che viene attivata dall’infezione del virus sull’epatocita
in quanto attiva l’immunità cellulare mediata che a sua volta ha bisogno dei linfociti T-helper
CD4 che attivano i linfociti T-citotossici — CD8. I CD8 con la loro azione citotossica
riconoscono l’antigene del virus e distruggono l’epatocita dove ci sono altri virus che
infetteranno altri epatociti, la bilirubina responsabile degli occhi gialli, delle urine scure e delle
feci chiare, inoltre le transaminasi aumentano— sono enzimi epatici che stanno
nell’epatocita, se sono nel sangue significa che non funziona il fegato.
Patogenesi
Il virus inizia a replicarsi negli epatociti del fegato entro 3 giorni dalla sua acquisizione, a
fronte di un piccolo effetto citopatico. I sintomi possono passare inosservati per 45 giorni
poiché sono causati dalla risposta immune citotossica. Il periodo d’incubazione dipende
dalla dose infettante, dalla via d’infezione e dall’individuo. L’infezione procede senza
provocare danno epatico o sintomi. Copie del genoma di HBV si integrano nella cromatina
degli epatociti e possono rimanere latenti.
L’accumulo intracellulare delle forme filamentose di HBsAg puo dare danni citopatici a carico
dell’epatocita con il caratteristico aspetto a fondo di bottiglia. Le particelle di HBsAg
continuano ad essere rilasciate nel sangue anche al termine del rilascio di visione e fino alla
risoluzione dell’infezione. Un’individuo è contagioso quando entrambe le componenti HBsAg
e HBeAg del virione sono rilevabili nel sangue.
In seguito, la quantità in eccesso di HBsAg nel siero va a legarsi agli anticorpi bloccandone
l’azione neutralizzante e limitandone la capacità di risolvere l’infezione. Gli IC formati da
HBsAg e gli anticorpi anti HBsAg contribuiscono allo sviluppo di reazioni di ipersensibilità di
3 tipo, portando a complicazioni come vasculiti, artralgie, rash e danno renale. Il 90% dei
neonati infettati prima del parto diventa portatore cronico. La risoluzione dell’infezione
permette la rigenerazione del parenchima. Le infezioni fulminanti, quelle croniche attive o la
confezione con l’antigene delta possono condurre a danno epatico permanente e a cirrosi.
Trasmissione
Si trasmette principalmente attraverso il sangue, il siero e gli essudati. Il virus dell’epatite B è
piu contagioso. Su un millimetro cubo di sangue in un paziente infetto ci sono un miliardo di
virioni.
Il rischio di infezione dopo puntura con ago infetto arriva al 7-30% (HIV: 0.5%)
I soggetti a rischio sono i politrasfusi, trapiantati, dializzati, neonati da madre con epatite B,
personale sanitario.
Su 100 persone che sono infette 90 guariscono, dei 10 che rimangono 1 ha un’alta
percentuale di morire. Dei 9 metà guarisce, una parte diventa asintomatico, i 3-4 che
rimangono, una parte è cronico-persistente e avrà malattia da immunocomplessi. Mentre
l’evoluzione del cronico attivo è il fegato — subisce dei cambiamenti istologici. Dal fegato
normale in una persona che ha un’epatite B o C cronica, c’è una fase che si chiama steatosi
— infiltrazione grassa che porta poi alla fibrosi — l’organo non funziona perche infiammato.
Dopo c’è la cirrosi compensata e quella scompensata. Una piccola percentuale va incontro
ad epatocarcinoma epatocellulare. Il trapianto funzione per il 60 %; il 40 % è destinato alla
morte.
sintomi— l’incubazione dura 6 mesi, poi si ha ittero, urine scure, malessere, anoressia,
nausea, dolore, prurito.
Epatite B cronica
Si verifica nel 5-9% delle persone infette da HBV. Circa un terzo di queste persone presenta
epatite cronica attiva con danno epatico continuo che porta a sovvertimento dell’arcitettira
epatica, cirrosi, alterata funzionalità o PHC.
Gli altri due terzi presentano epatite cronica persistente che ha come conseguenza poliartrite
nodosa e glomerulonefrite. La forma cronica puo essere diagnosticata solo mediante òa
rilevazione di elevati enzimi epatici all’esame ematochimico, eseguito di routine. Le persone
affette da epatite cronica rappresentano la principale forma di diffusione del virus e sono a
rischio di malattia fulminante in caso di coinfezione con HDV.
Dal punto di vista sierologico si ha incubazione di 6 mesi. Dopodiché c’è un periodo finestra,
compare un primo marker (HBsAg) e insieme compare l’HBeAg. Poi piano piano compare
l’antigene C e l’anticorpo anti-c; poi compare l’anticorpo anti-e.
È positivo solo quando sono presenti anticorpi anti-HBsAg che si ottengono anche con i
vaccini. In una persona vaccinata rispetto alla persona che ha superato la malattia, se si ha
solo l’anticorpo anti-s significa che si è protetti grazie al vaccino. Se invece si guarisce dalla
malattia ha sia l’anti s ma puo avere anche anticorpi antiHBc e antiHBe.
Terapia
Il 90 % che ha la forma acuta non deve fare nessuna terapia in quanto non c’è una terapia
per la forma acuta.
Per le forme croniche IFN-a; LAMIVUDINA; Vanno a bloccare enzima DNApolimerasi RNA
dipendente.
Il vaccino è disponibile dal 1982, obbligatorio dal 1991, costituito da HBsAg ricombinante; è
monovalente somministrati ai tempi 0, +1, +6 mesi)
- ENGERIX-B
I vaccini piu recenti sono stati ottenuti utilizzando tecniche di ingegneria genetica che
prevedono l’inserimento nel lievito Saccharomyces cerevisiae di un plasmide contenete il
gene S per HBsAg. La proteina s autoassembla in particelle con aumento
dell’immunogenicità ed è somministrato con allume. Il ciclo di vaccinazione prevede una
serie di 3 iniezioni al giorno 0, la seconda dopo 1 mese e la terza dopo 6 mesi dalla prima.
Il 5-10 % delle persone non risponde alla vaccinazione con adeguati titoli anticorpali per
cause genetiche, immunosoppressione, malattie croniche concomitanti. Sembra comunque
che siano protetti dalla cronicizzazione.
In neonati da madri HBsAg positive. In soggetti venuti a contatto con materiale infetto. Entro
1 settima dalla esposizione, in sedi separate.
Grazie ai nuovi farmaci i cronici si sono fortemente ridotti. È una malattia molto pericolosa in
quando su 100 infetti ne guariscono solo 15. Gli altri 85 sono cronici.
I 7 genotipi sono ben caratterizzati (GT) definiti come GT 1-7 identificati in tutto il mondo.
Questi genotipi possono differire di oltre diverse strategie di trattamento. All’interno di questi
genotipi, potrebbe esserci un’ulteriore divisione in sottotipi, che è meglio dimostrato in HCV
GT 1a e GT 1b. La distribuzione geografica dei genotipi varia in base alla regione.
- GT1 è il genotipo piu osservato in tutto il mondo (che rappresenta il 46% dei casi) e il
genotipo piu comune in nord america.
Patogenesi
La capacità dell’HCV di rimanere associato alla cellula ospite e di evitarne la morte
promuove l’infezione persistente, tuttavia è successivamente causa di epatopatia. La
risposta immunitaria cellula-mediata è responsabile sia della risoluzione dell’infezione sia del
danno tissutale. La risposta umorale non è protettiva. 10 alla 12 particelle al giorno possono
essere prodotte in soggetti infetti cronici, potenzialmente asintomatici. Il virus ha la capacità
di eludere la risposta immune, evadere l’azione dell’interferone e la sua variabilità antigienica
aiuta a stabilire una infezione cronica.
Le risposte CMI sono necessarie per risolvere l’infezione, ma possono anche originare in un
danno tissutale. Gli anticorpi anti-HCV non sono protettivi. L’infezione cronica puo esaurire i
linfociti CTL CD8+ e impedire che la loro azione risolva l’infezione. L’estensione
dell’infiltrazione linfocitaria, dell’infiammazione, della fibrosi portale e periportale e della
necrosi lobulare alla biopsia epatica puo essere utilizzata per valutare il grado di gravità della
malattia. inoltre, le citochine dell’infiammazione e i continui processi riparativi del fegato e
l’induzione della crescita cellulare che si verificano durante l’infezione cronica da HCV siano
fattori predisponenti allo sviluppo di carcinoma epatocellulare.
epidemiologia: HCV diffuso in tutto il mondo. Circa il 3% della popolazione mondiale ha una
infezione cronica. Circa l’1-2% della popolazione residente in Europa occidentale e nel Nord
America si ritiene che sia portatore cronico di HCV.
Modalità di trasmissione
Via parenterale: sangue infetto; altre vie possibili sono trasmissione sessuale, trasmissione
verticale, trasmissione ospedaliera (attraverso una colonscopia, durante una dialisi, durante
un intervento chirurgico etc).
La prevalenza di HCV in individui nati tra il 1945 ed il 1965 (figli del baby boom) è circa 6
volte maggiore di quella del resto della popolazione.
sangue— oggi 1 caso su 100.000 unità di sangue trasfuso. Ma: chiunque abbia ricevuto una
trasfusione di sangue prima del 1992, anche se non ha alcun sintomo o segno clinico di
malattia, dovrebbe eseguire il test per la ricerca dell’infezione da HCV.
- Esposizione professionale
Rischio relativo
- HCV nel 3% .
L’alta incidenza di infezioni croniche asintomatiche promuove la diffusione del virus nella
popolazione.
Dentista 15%. Agopuntura, est etista, barbiere, tatuaggi, piercing, oggetti taglienti o abrasivi
— rasoi, lamette, spazzolini da denti.
Clinica
È possibile rilevare la viremia entro 1-3 settimane da una trasfusione di sangue contaminato
da HCV. Tale viremia dura 4-6 mesi nelle persone con infezione acuta e oltre 10 anni in quelle
con infezione persistente.
Epatite acuta — periodo di incubazione 14 gg-4 mesi. Nel periodo pre-itterico si hanno
sintomi aspecifici come affaticamento cronico, mancanza d’appetito, nausea, dolore epatico.
Dura pochi giorni. Nel periodo itterico compare l’ittero a livello della cute e delle sclere.
Colore scuro delle urine, tendono a scomparire i sintomi della fase pre-itterica, aumento delle
transaminasi. Tale fase ha una durata di 2-4 settimane, periodo di convalescenza— la
malattia evolve favorevolmente, riduzione delle transaminasi fino alla normalità.
Epatite cronica —infiammazione permanente del fegato, provocata dalla persistenza del
virus (10-15 anni) e in cirrosi dopo 20 anni, in carcinoma dopo 30 anni. Le transaminasi sono
levate per piu di 6 mesi. La forma cronica è del tutto asintomatica, per cui il riscontro spesso
avviene in modo casuale— esami del sangue eseguiti per altri motivi.
La conferma è grazie ad un ago-biopsia del fegato che consente analisi istologica del
tessuto epatico
Epatite cronica attiva— il danno è piu intenso progressivo e con scarsissima tendenza alla
guarigione spontanea.
I cronici sono uomo che fa sesso con altro uomo e tossico dipendente.
- fattori virali
- Durata dell’infezione
- Sesso
Epatite acuta: riposo a letto, dieta adeguata, alimentazione ipercalorica (ricca di zuccheri) e
di proteine e povera in lipidi.
Sospensione dei farmaci, alcolici, pillola. Per l’epatite fulminante compensare le funzioni
metaboliche che il fegato non riesce ad esercitare.
- Ribavirina
Questi farmaci venivano presi per un anno. Ma non tutte le persone rispondevano— questa
combinazione ha prodotto tassi di risposta virologica (SVR)_ mediocri sostenuti dal 40% al
50% ed è stata accompagnata da una serie di effetti avversi intollerabili, come anemia
emolitica, sintomi similinfluenzali e disturbi psichiatrici.
Nel 2011 è arrivata una svolta terapeutica con l’approvazione di due DAA orali : boceprevir e
telaprevir. Questi agenti sono stati usati in combinazione con PEG-INF piu RBV per pazienti
con GT1 e hanno aumentato i tassi di SVR fino al 70%. Tuttavia questi farmaci venivano
forniti con regimi di dosaggio ingombranti, rigidi requisiti dietetici e profili avversi sfavorevoli.
Alla fine del 2013 si è verificato un cambio di paradigma con l’approvazione di simeprevir e
sfosbuvir a poche settimane l’una dall’altra. Questi agenti sono stati i primi trattamenti orali
una volta al giorno che sono stati ben tollerati e sono stati in grado di produrre tassi di SVR
superiori al 90% insieme o in combinazione con PEG-INF piu RBV in genotipi selezionati.
Dopo l’approvazione di ulteriori farmaci DAA, i trattamenti che non usano INF sono diventati
disponibili per tutti i genotipi HCV. Numerosi regimi orali ben tollerati sono ora usati per il
trattamento di pz con vari genotipi di HCV.
Retrovirus
Caratteristiche generali:
- forma sferica
- Presenza di mantello
- Diametro di 80 -120 nm
- Virus a RNA
- Simmetria cubica
Presenza di
- Una integrasi
I retrovirus
familia: Retroviridiae
Sottofamiglie
1. Oncovirinae
3. spumavirinae
Genoma HIV-1
Due filamenti singoli di RNA, polarità positiva, 9.7 Kb. Sequenze geniche con piu schemi di
lettura aperti (open Reading frame)
- gag— proteine del capside ( p24), nucleo capside (p9, p7), matrice (p17)
- Pol — enzimi virali ( trascrittasi inversa, RNAasi, integrasi, proteasi) p51, p66, p33.
P24 è il primo marker dell’HIV, che compare dopo 2 mesi dal contatto.
PROTEINE REGOLATORIE
PROTEINE ACCESSORIE
Cellule del sistema immunitario con recettore CD4 : linfociti t Helper , monoliti (sangue),
macrofagi (polmoni), cellule follicolari dendritiche (linfonodi) e cellule della microglia (SNC).
REPLICA HIV
4. Rilascio del genoma nel citoplasma— trascrittasi inversa da RNA a DNA, DNA
trasportato nel nucleo e integrato, trascritto e tradotto. La RT utilizza il tRNA del virione
come primer e sintetizza un filamento di DNA a polarità negativa.
Durante la sintesi del DNA, le sequenze poste ad entrambe le estremità del genoma (U3 e
U5) si replicano e si legano alle LTR ad entrambe le estremità.
Il cDNA a doppio filamento migra nel nucleo e si integra nel genoma della cellula ospite
mediante l’integrasi. Una volta integrato, il DNA virale viene trascritto come un gene cellulare
ad opera dell’RNA pol di tipo II della cellula ospite.
La trascrizione del genoma permette di produrre diversi mRNA contenenti le sequenze dei
geni gag, pol, env.
La replica di HIV è regolata dai prodotti di 6 accessori ( tat, rev, nef, vif, vpu, vpr)
integrazione— scissione del DNA ospite e DNA virale in un punto preciso, inserimento nel
genoma del DNA complementare
Latenza ( 1/1000 linfociti CD4 esprime RNA virale, 1/100 linfociti CD4 esprime DNA virale).
Sintesi proteica
Maturazione
SIEROPOSITIVITA
Si definisce sieropositiva una persona che, venendo a contatto con il virus, dopo 2 mesi
esegue test di laboratorio dove si cerca l’antigene p24 nel sangue, viene effettuato il test
ELISA (test immunoenzimatico). Se il test è positivo non si dice niente alla persona, ma solo
di fare sesso sicuro e di non fare donazioni di sangue. Dopo due mesi si effettua un altro test
dove si cercano gli antigeni anti-p24, anti-gp120 e anti-gp41. Se il soggetto è positivo non si
dice ma si effettua con lo stesso sangue o con un terzo prelievo un test di elettroforesi. Se
anche questo test è positivo come i 2 precedenti, la persona è sieropositiva, e cioè non
malata ma infetta. Quindi i requisiti per la sieropositività sono 3:
Un paziente sieropositivo viene seguito andando a controllare nel tempo i livelli di CD4, in un
soggetto immunocompentente sono 1100 per millimetro cubo di sangue.
Infezione acuta — 1100 CD4 per mm3 di sangue—- latenza clinica mano a mano che
scendono i CD4 (da 1 a 10 anni). Quando i CD4 sono 600-800 i pazienti sono in LAS/PGL
(linfoadenopatia: linfonodi ingrossati sulle stazioni inguinale, cervicale e ascellare)—- fase
ARC( complesso AIDS con CD4 400)— fase di IDS conclamato con CD4 150-200, fase
irreversibile.
Ci deve essere una storia del paziente dietro alla malattia dell’AIDS.
Trasmissione
- via ematica
- Via sessuale
- Tramite trasfusioni
- Sangue 100%, sperma 75, secrezioni vaginali 50%, saliva, sudore, lacrime 1%
Clinica
2. Fase ARC (complesso AIDS correlato)— incubazione 3-6 settimane. sintomi— febbre,
calo ponderale 20%, diarrea, disordini immunologici, disappetenza e piastrinopenia.
3. Fase AIDS conclamato . Gli emisferi cerebrali si raggrinziscono ( pazzia, demenza) fase in
cui si trasmette il virus, sindrome da indebolimento. Il paziente diventa terreno di coltura
per virus, batteri e funghi. Il paziente muore per infezioni opportunistiche — toxoplasmosi
cerebrale, esofagite da candida, virali, batteriche.
4. Nell’ultima fase non si hanno piu denti a causa di infezioni peridonatali, criptosporidum
con diarrea, EBV, tubercolosi
Terapia HAART — si inizia quando CD4 è minore di 350 e concentrazione plasmatica di HIV
superiore 100.000 copie per ml.
Secondo le ultime linee guida si tende ad iniziare molto presto la terapia — appena viene
identificata l’infezione nel paziente, in modo da instaurare una terapia individualizzata anche
sulla base di segni clinici di malattia riconducibili ad infezioni da HIV della compliance, della
tossicità delle resistenze ecc.
Screening del sangue per trasfusioni, organi trapianti, fattori della coagulazione usati per
emofiliaci.
Herpesvirus
Ci sono 8 tipi di Herpes che appartengono a 3 sottogeneri che sono 3 sottofamiglie— alfa,
gamma e beta.
- Simmetria icosadeltaedrica
- Presenza del tegumento —materiale amorfo tra capisce ed envelope contenente enzimi
virali.
- Diametro di 180-200 nm
Il genoma codifica per una DNA polimerasi DNA dipendente che promuove la replica virale.
La replica è nucleare.
Gli HSV causano infezioni litiche (nelle cellule mucoepiteliali), persistenti, latenti e per l’EBV,
immortalizzanti. Sono ubiquitari, la CMI è richiesta per la ris.
Le infezioni latenti sono caratterizzate da una infezione primaria, da una latenza e da una
riattivazione. La riattivazione si ha in seguito all’abbassamento dell’immunità cellulare.
Replicazione
recettore— eparansolfato (proteoglicano)
Trasmissione
HSV-1 e 2 inizialmente infettano e replicano in cellule mucoepiteliali e fibroblasti, provocano
malattia nel sito d’infezione, (infezione mitica) e stabiliscono poi una infezione latente nei
neuroni che innervano tali cellule.
Si guarisce dal virus ma questo non va via. Inizia penetrando attraverso lesioni della cute e
membrane mucose. Il virus si riproduce alla base della lesione ed infetta i neuroni innervanti
raggiungendo per trasporto assonale retrogrado il ganglio.
I linfociti TCD8 e l’IFN-gamma sono importanti per mantenere HSV nello stato di latenza. In
seguito a riattivazione il virus torna al sito di infezione primaria, determinando una infezione
che puo essere inapparente o puo manifestarsi con lesioni vescicolari. Il liquido vescicolare
contiene virioni infettanti.
La riattivazione puo essere causata da stress emozionali, stress fisico, traumi, febbre, ciclo
mestruale, esposizione alla luce solare, cibi speziati etc. In questo caso il virus migra a
ritroso lungo il nervo, causando lesioni a livello cutaneo o mucoso, ogni volta nello stesso
sito.
La riattivazione è solitamente meno grave e di minore durata rispetto agli episodi primari,
grazie alla memoria immunitaria (umorale).
- herpes labiale
- Stomatite
- Faringite erpetica
- Gengivostomatite primaria
- Cheratogongiuntivite erpetica
- Eczema erpetico
- Herpes gladiatore
- Encefalite erpetica
- Herpes neonatale.
Cheratite erpetica con ulcere corneali o vescicole palpebrali. Quasi sempre limitata ad un
solo occhio. Puo dare episodi ricorrenti causando cicatrici permanenti, danno corneale e
cecità.
sintomi: le lesioni sono molto dolorose, possono essere accompagnate da febbre, mal di
testa, malessere, adeniti inguinali, perdite vaginali, il sesso anale puo causare proctiti,
latenza nei gangli sacrali.
Per ogni malattia sessuale ogni terapia che va fatta per uno va sempre fatta al partner.
Meningite HSV-2
Dopo 10 giorni dall’infezione primaria, febbre elevata, rigidità nucale, mal di testa, fotofobia,
nausea.
Terapia e profilassi
l’infezione primaria inizia con l’infezione a livello delle tonsille e della mucosa del tratto
respiratorio, il sistema linfatico, viremia SRE.
Dopo 11-13 gg la seconda viremia, infezioni dei linfociti T, che trasferiscono il virus alle
cellule epiteliali cutanee.
O per via orofecale, o respiratoria o sessuale c’è sempre una localizzazione a livello dei
linfonodi regionali. Se è sessuale i linfonodi inguinali si gonfiano. Se è via respiratoria i
linfonodi cervicali si gonfiano. Se è orofecale i linfonodi intestinali. Dalle vie respiratorie,
passano ai linfonodi e dai linfonodi passano al sangue— viremia. Dopo il sangue infettano i
linfociti T. Poi si hanno le 5 manifestazioni. Quando sta nella cute è latente nei neuroni.
Dopo l’infezione primaria il virus entra in latenza nelle radici dei gangli dorsali e dei nervi
cranici. Riattivazione, migrazione dei gangli alla cute—- zoster—- questo danneggia i neuroni
e puo esitare nella comparsa di nevralgia post-erpetica molto dolorosa.
La varicella si manifesta con prime vescicole a livello della nuca e poi passa su tutto il corpo.
Il virus è molto contagioso, il 90% circa delle persone hanno contratto l’infezione in casa tra i
famigliari suscettibili. La malattia ha la trasmissione per via respiratorio o mediante contatto
con vescicole cutanee. I pazienti sono contagiosi prima e durante la comparsa dei sintomi.
Il 10-20 % delle persone infettate dal VZV sviluppa lo zoster, maggiore incidenza
all’aumentare del’età. Lo zoster puo essere una sorgente d’infezione di varicella in persone
non immuni come i bambini.
Soggetti a rischio
Personale sanitario, maestri insegnanti, personale di scuole e asili. Residenti in case di cura,
soggetti che vivono in ambienti chiusi— carcerati, personale di sorveglianza, militari etc.
Clinica
L’infezione primaria negli adulti è pu grave di quella dei bambini. La polmonite interstiziale si
puo verificare nel 20-30% dei pazienti adulti. La polmonite deriva dalle reazioni infiammatorie
a livello del sito primario di infezione.
L’herpes zoster è una ricorrenza di una infezione latente acquisita in precedenza dal
paziente. Si manifesta con un dolore acuto nelle aree innervate, precede la comparsa di una
lesione simile a quella della varicella. L’eritema è limitato a un dermatomero.
Una complicazione è la nevralgia posterpetica che persiste per mesi/anni, si verifica nel 30%
dei pazienti con età maggiore ai 65 anni che hanno sviluppato lo zoster. Un’altra
complicazione è lo zoster oftalmico.
Trattamento
analgesici, anestetici locali danno sollievo dalla nevralgia posterpetica che segue lo zoster.
Se il virus passa la placenta di una donna incinta è necessario dare subito immunoglobuline
per cercare di bloccare l’infezione.
Virus di Epstein-Barr
EBV causa
- mononucleosi
- Linfoma di Burkitt
- Linfoma di Hodgkin
- Carcinoma nasofaringeo
- Leucoplachia orale capelluta si osserva nei soggetti HIV positivi che hanno sotto la lingua
una specie di tante scaglie — rasposa.
EBV
Appartiene ai gammaherpesvirus, diametro 180 -200 nm, codifica per 70 proteine espresse o
meno a seconda dei differenti tipi di infezioni.
Il virus si lega a un recettore che è presente sui linfociti B —Questa cellula viene infettata dal
virus . Il virus ha dei recettori sui linfocitiB, sull’orofaringe e sul naso-faringe. Quando il virus
infetta le cellule puo instaurare 3 tipi di rapporti :
A) il virus si puo replicare in linfociti B o nelle cellule epiteliali permissive per la replicazione
di EBV e produrre virus — infezioni di tipo replicativo litico.
B) Il virus puo causare infezione latente nei linfociti B — semi-permissive in presenza di
linfociti T competenti - infezione latente
C) Il virus puo stimolare e immortalizzare i linfociti B
Se trova una cellula non permissiva viene trasformata e resa tumorale dal virus.
VCA—antigene virale del capside —antigene di membrana. Stimolano anticorpi IgG e IgM.
Se troviamo IgM c’è infezione acuta. IgG infezione cronica.
Il virus causa la mononucleosi che è una risposta immune iperreattiva — invece puo causare
malattie negli immunodepressi dove manca una risposta immunitaria efficace— puo causare
2 malattie: marker dell’HIV — la lingua si screpola : leucoplachia orale capelluta.
Il virus normalmente sta nella saliva e normalmente attraverso il bacio passa ad un’altra
persona; poi infetta i linfociti B e le cellule epiteliali dell’orofaringe. Entra in queste cellule,
prolifera nelle cellule. Dopodiché passa nel sangue e va a localizzarsi a livello del fegato o
della milza. Chi soffre di mononucleosi c’è un’epatosplenomegalia — si gonfiava sia la milza
che il fegato; si ingrossano i linfonodi e c’è un’attivazione dei linfociti T per rispondere
all’infezione dei linfociti B. Si osserva una stanchezza cronica, astenia, anoressia e si osserva
che milza e fegato venivano tumefatti. L’attivazione dei linfociti T portava ad un cambiamento
della forma del linfociti T— assumevano un aspetto particolare; facendo uno striscio di
sangue si osservavano le cellule di Downey. In piu il primo elemento che si osserva in una
persona che ha la mononucleosi è una faringite essudativa.
Epidemiologia dell’EBV
Mononucleosi infettiva: trasmissione attraverso la saliva, contatti stretti (malattia del bacio) o
tramite spazzolini, bicchieri contaminati. Nel bambino Linfoma di Burkitt: cofattori malaria,
predisposizione genetica e attivazione di oncogeni tumorali. Non basta solo il virus.
Clinica
Mononucleosi infettiva
- febbre
- linfoadenopatia/ spatosplenomegalia,
- Malessere e affaticamento
- faringite
Tumore dei ragazzi africani in aree malariche. Le cellule tumorali presentano sequenze di
DNA ed esprimono Ag virali come l’EBNA1.
Carcinoma rinofaringeo in Cina —leucoplakia orale capelluta. Sono lesioni della bocca, è
un’infezione opportunistica, in pazienti con AIDS. Nel carcinoma rinofaringeo, le cellule
tumorali sono di origine epiteliale.
Diagnosi clinica:
Prevenzione e controllo
Cytomegalovirus
La cellula infettata dal virus aumenta di dimensione— si parla di una cellula con gli occhi del
gufo — è alterato il rapporto nucleo - citoplasma. Colorato assume l’aspetto degli occhi di
un gufo.
Il 60-90% della popolazione è sieropositivo per CMV. È venuto a contatto con il virus senza
avere sintomi.
Ha un diametri di 250 nm, ha il genoma piu grande — 240 kbp fra gli herpesvirus.
Presenta le gp B e H che svolgono un ruolo nell’adesione e nella penetrazione del virus nella
cellula ospite.
bambini— secrezioni corporee: latte materno, saliva, lacrime, urine. Il bambino se infettato,
libera il virus per un mese.
Infezioni da CMV
- infezioni congenite
- Infezioni perinatali
Circa il 15 % dei bambini nati morti è infettato da CMV. Quasi l’1% di tutti i neonati è
infettato da CMV prima di nascere e un’ampia percentuale viene contagiata entro il primo
mese di vita.
Di questi l’80% puo rilasciare il virus per lunghi periodi, ma sarà asintomatico e lo 0.1%
soffrirà di disturbi permanenti correlati a CMV. I segni clinici sono : basso perso alla nascita,
trombocitopenia, microcefalia, calcificazione intracerebrale, ittero, epatosplenomegalia, rash
— malattia da inclusione citomegalica.
Perdita della visione o dell’adulto, ritardo mentale rappresentano delle comuni conseguenze
della infezione congenita da CMV — in particolare nella infezione primaria durante la
gravidanza.
I feti sono infettati dal virus presente nel sangue materno o dall’ascia del virus dalla cervice
uterina— dopo una ricorrenza.
L’infezione da CMV congenita è meglio documentata se il virus viene isolato dalle urine del
neonato durante la prima settimana.
La metà dei neonati nati per via naturale in presenza di madre infetta acquisisce l’infezione
attraverso il colostro o il latte materno ed elimina il virus nella 3 e 4 settimana di vita.
L’infezione perinatale non provoca malattie evidenti in neonati sani a termine. Neonati
prematuri che acquisiscono l’infezione da CMV da sangue infetto si manifestano segni clinici
importanti come epatite e polmonite.
Prima di fare un trapianto il paziente che dona deve essere sottoposto a screening.
Dopo 3-5 giorni dal trapianto il paziente presenta sintomi simili alla mononucleosi: febbre,
splenomegalia e linfociti atipica alla trasfusione, polmonite ed epatite.
Il CMV puo essere trasmesso anche con il trapianto di organi ( rene, midollo, osseo_) e
l’infezione da CMV si riattiva spesso nei pazienti trapiantati durante i periodi i intensa
immunosoppressione— per evitare il rigetto.
Esame istologico— tipica è la cellula citomegalica (cellula ingrandita) che contiene una
inclusione intracellulare, densa, basofila a occhio di civetta.
L’infezione transplacentare puo avvenire sia in corso di prima infezione, sia in corso di
riattivazione o reiezione durante la gravidanza.
Prima infezione— rischio di trasmissione al feto del 20-50%. In questi casi solo il 2% dei feti
manifesterà la fetopatia alla nascita.
Riattivazione: rischio di trasmissione al feto dell’1% senza segni clinici manifesti alla nascita.
La prima infezione in gravidanza puo essere documentata solo con esami sierologici seriati
che mostrino l’avvenuta sieroconversione, le IgM anti-CMV sono presenti dell’80% delle
primo-infezioni e nel 20% delle riattivazioni.
Se la mamma non ha IgG e IgM è sieronegativa. In questo caso deve essere seguita ogni
mese. Se ha solo le IgG significa che lo ha avuto prima della gravidanza. Se la mamma ha
solo IgM significa infezione acuta, deve tornare dopo 15 giorni per controllare le dimensioni
del bambino. Se è rimasto lo stesso non c’è infezione. Se è aumentato ed è il primo trimestre
la donna deve abortire.
- se è minore a 0.15 significa che c’è un’infezione in atto— infezione primaria acuta o
recente. Se è il primo trimestre deve abortire.
- Valganciclovir
- Cidofovir
- Foscarnet
Prevenzione:
Human papillomavirus
È un virus che appartiene alla famiglia papillomaviride.
Causa verruche, condilomi, papillomi, cancro della cervice, del pene e dell’ano.
Ma su 100 donne che hanno il primo stadio solo una donna avrà il tumore.
Poi c’è il virus BK tipico dei malati trapiantati renali. , JC, virus delle cellule di Merkel
Famiglia — papillomaviridae
genere— papillomavirus
La classificazione degli HPV umani è basata sull’omologia di sequenza del DNA. Sono stati
identificati 100 tipi, classificati in 16 gruppi ( da A a P). Si dividono in mucosali (alfa) e cutanei
(beta e gamma). Sulla base della loro tessuto-specificità.
Sono 40 tipi mucosali e 80 tipi cutanei. I mucosali hanno alto rischio oncogeno (16-18). A
basso rischio sono 6-11. I cutanei causano le verruche.
Il genoma codifica per due geni strutturali che sono L1 e L2 e 8 geni non strutturali.
L1 è presente sul capisce all’esterno— proteina capsidica maggiore rappresenta l’89% delle
proteine capsidiche. È responsabile dell’attacco dei virus (VAP) alle cellule suscettibili
(integrine) ed inoltre media la risposta umorale e cellula-mediata all’infezione. L1 induce
anticorpi protettivi e viene usata per quanto riguarda la produzione del vaccino
Questo da via libera alla soppressione dell’inibizione di E6 e E7 che agiscono sui geni
oncosoppressori bersaglio p53 che si lega ad E6 e pRb che si lega all’E7. Quando questi
due geni si legano la cellula non va in apoptosi ma si trasforma— tumore cervicale.
Proteina E4— è importante nella maturazione del virus nella infezione produttiva: è espressa
nelle fasi tardive dell’infezione durante l’assemblaggio del virione.
Non sembra avere proprietà trasformanti. Nei cheratinociti umani sembra intaccare l’integrità
del citoscheltero cellulare —- collocitosi favorendo la fuoriuscita delle particelle virali
neoformate.
Proteina E5
Favorisce la replicazione cellulare stabilizzando il recettore per l’EGF: la cellula diviene piu
sensibile ai segnali di replicazione. Rende le cellule resistenti all’apoptosi e favorisce la
formazione dei condilomi. Creste di gallo sul sedere o sull’asta del pene o sul glande.
E6 ed E7 danno il tumore
E6 ed E7 agiscono come oncoproteine virali negli HPV ad alto rischio, non si conosce la
funzione in HPV a basso rischio.
E6— l’interazione con la p53 interferisce sia con i segnali di trascrizione e traduzione delle
p53 che con quelli che portano all’apoptosi.
L’interazione con IRF-1 blocca la trascrizione di geni codificanti per proteine immunitarie
indotta da IFN e contribuisce all’evasione immunitaria del virus.
Il virus infetta lo stato basale; poi c’è lo stato spinoso, granuloso e corneo. Allo strato basale
inizia l’attacco, la penetrazione, il denudamento e la trascrizione. Mano a mano che va in alto
la traduzione, l’assemblaggio e la liberazione— vengono liberate dallo strato corneo.
Il virus persiste nello strato basale e quindi produce altri virus nei cheratinociti differenziati in
senso terminale. Il virus causa una proliferazione benigna delle cellule generando verruche.
patogenesi— l’infezione è acquisita per contatto stretto, il virus persiste nello strato basale.
La verruca è il risultato della stimolazione della crescita cellulare da parte del virus e
dell’ispessimento degli strati basale, spinoso e granuloso.
Le lesioni sono caratterizzate da un ispessimento dello strato spinoso (acantosi), dello strato
granuloso (paracheratosi) e dello strato corneo (ipercheratosi)
Alcuni tipi sono associati a displasia che, in seguito all’intervento dei cofattori puo diventare
cancerosa. Il DNA di alcuni tipi specifici di HPV è presente — integrato nei cromosomi delle
cellule tumorali.
Infezione da HPV
In genere tra i 20 e i 30 anni di età. Di solito l’infezione si risolve spontaneamente per effetto
della risposta immunitaria — nel 90% dei casi si risolve in 2 anni.
- Inibizione dell’apoptosi
Si è visto che su 80 donne che avevano il carcinoma della cervice uterina, se si faceva una
biopsia sui tessuti si vedevano che i genotipi piu coinvolti erano il 16 e il 18.
Perche si è visto che il genoma di questi genotipi si integra nel genoma della cellula infetta.
Mentre i genotipi a basso rischio hanno solo un rapporto residenziale e non si integrano.
poliomavirus— inalazione di aerosol contagioso o contato con acque contaminate, feci, urina
e salva.
Clinica
- verruche cutanee
- Verruche anogenitali
- verruche— la verruca è una proliferazione benigna autolimitante della cute che regredisce
con il tempo. La maggior parte delle persone con infezione da HPV presenta i tipi comuni
di virus HPV 1 e 4 — capaci di infettare le superfici cheratinizzate, di solito sulle mani e sui
piedi.
I papillomi orali singoli sono i piu comuni tumori epiteliali benigni della cavità orale. Essi sono
peduncolati per la presenza di un peduncolo fibrovascolare e la loro superficie ha un aspetto
papillare rugoso. Si riscontrano in persone di qualsiasi età, sono isolati, raramente recidivano
dopo l’intervento chirurgico.
I papillon langei sono associati ad HPV-6 e HPV-11 e sono i piu comuni tumori epiteliali
benigni della laringe. Nei bambini la papillomatosi laringea è una condizione di rischio,
poiché i papillomi possono ostruire il tratto respiratorio. Occasionalmente i papillomi
possono estendersi alla trachea e ai bronchi di HPV ad alto rischio.
Tale sequenza si puo realizzare in un periodo variabile tra i 14 anni. I pap-test eseguiti di
routine o regolarmente possono prevenire il carcinoma cervicale o favorirne il trattamento
precoce. Nelle donne HIV positive è piu rapido il passaggio a carcinogenesi.
2. Persistenza dell’HPV
Il virus nella maggior parte delle volte regredisce— dovuta allimmunità cellulare mediata
Prevalenza delle infezioni genitali da HPV— infezione a trasmissione sessuale piu frequente
nell’uomo (50% della popolazione attiva sessualmente è stata infettata da HPV).
Correlata all’età — massima tra i 15 e i 25 anni. Correlata allo stato immunitario — maggiore
in pazienti HIV positivi, in donne in gravidanza. Correlata alle abitudini di vita — fumo.
alimentazione, contraccettivi orali.
Immunodepressione
Numero di parti
Fumo
Contraccettivi orali
Fattori ormonali
- dai 25 ai 30 anni si fa il pap test dove si va a vedere se ci sono ascus, CINI, CINII, CINIII,
quindi se c’è un’alterazione epiteliale squamosa.
- No colture cellulari
- No esame sierologico
Per il pap test si usa lo speculum e un brashing (spazzolino)— si spazzola sulla mucosa
cervicale— si prendono le cellule epiteliali che si prendo all’interno de collo dell’utero.
I cambiamenti citologici associati con infezione HPV rappresentano le basi dello screening
con gli strisci del Papaniclau.
Il prelievo delle cellule della cervice e l’esame morfologico di esse per identificare i segni di
malignità .
La diagnosi con il pap test permette di osservare ASCUS durante lo screening cervicale.
A donne che hanno queste anormalità si consiglia una biopsia colposcopica— sonda che
entra.
Se la donna ha meno di 30 anni e il pap test è negativo la donna ripete il pap test tra 2 anni.
Se è positivo si fa colposcopia + biopsia. Successivamente determinare il genotipo virale.
Se la donna ha piu di 30 anni e il pap test è negativo fa la PCR dopo 5 anni, se è positivo fa
la colposcopia.
Le tecniche usate per la rimozione sono il laser o il congelamento con azoto liquido.
Metodi citotossici. Le recidive sono molto diffuse. La chirurgia si puo rendere necessaria per
la rimozione dei papillomi laringei.
3 dosi a 0, 2, 6 mesi.
Minimi intervalli —- 4 settimane tra la prima e la seconda dose, 12 settimane tra la seconda
e la terza dose.
Per i giovani maschi di 11 anni o comunque prima che inizi l’attività sessuale.
Vaccini fatti con la tecnica del DNA ricombinante— L1 che induce anticorpi protettivi di 9
genotipi.
Le donne vaccinate non sono protette contro tutti i tipi di HPV. Il vaccino anti-HPV non deve
essere considerato come sostituto del Pap-test e le donne vaccinate devono continuare a
sottoporvisi. Attualmente il migliore modo per prevenire la trasmissione di verruche consiste
nell’evitare il contatto con il tessuto infetto. Appropriate precauzione come l’uso del
profilattico possono prevenire la trasmissione sessuale di HPV.
MALARIA
Phylum Apicomplexa
Classe: sporozoi
Sottoclasse: coccidia
Sottordine: Haemosporina
Fmiglia : Plasmodidae
Genere plasmodium
Parassiti dixeni, ciclo tra un vertebrato ed un dattero ematofago del genere Anopheles--
zanzara.
L’infezione da plasmodi spp è causa di 216 milioni di casi con circa 500.000 morti ogni anno,
il 90% dei quali in Africa. La maggior parte di questi decessi avviene nei bambini di età
minore di 5 anni che non hanno piu gli anticorpi della madre, quindi si trovano suscettibili.
- trasfusione di sangue
- Aghi contaminati
- Trapianti d’organo
- Transplacentare
- fase schizogonica
- Fase gametogonica
- Fase sporogonica
Ciclo schizogonico— la zanzara punge l’uomo per partematico, per un’ora sta nel sangue,
poi raggiunge l’epatocita nel fegato. Lo sporozoita dopo un’ora si trasforma in schizonte e
dopo un po di tempo all’interno si formeranno circa 40.000 merozoiti i quali rompono
l’epatocita e si riversano nel sangue. i merozoiti epatici trovano sui globali rossi dei recettori (
glicoforina A, glicoforina B e trombospondina) In seguito a questa fase iniziale di replicazione
epatica (schizogonia eso-eritrocitica ), i parassiti vanno incontro ad una moltiplicazione
asessuata negli eritrociti (schizogonia eritrocitica ). Le merozoiti infettano i globuli rossi .
Nello stadio circolare, i trofozoiti maturano in schizonti, che si rompono e rilasciano merozoiti .
Alcuni parassiti si differenziano nelle fasi eritrocitiche sessuate (gametociti) . I parassiti dello
stadio ematico sono responsabili delle manifestazioni cliniche della malattia.
La moltiplicazione dei parassiti nella zanzara viene definita ciclo sporogonico all’interno dello
stomaco della zanzara, i microgameti penetrano i macrogameti e generano gli zigoti . Gli
zigoti divengono quindi mobili ed allungati (oocineti) dove invadono la parete intestinale e
generano oocisti .
Le oocisti crescono, si rompono e rilasciano sporozoiti, che arrivano alle ghiandole salivari
della zanzara. L’inoculazione degli sporozoiti in un nuovo ospite umano perpetua il ciclo vitale
della malaria
Si trasforma in oocisti dove ci sono circa 10.000 sporozoiti che infetteranno altre persone.
Il ciclo nel globulo rosso, se si parla di terzana benigna o maligna dura 48 ore. Se si parla di
quartana dura 72 ore. Quando si rompono i globuli rossi si chiama parossismo malarico.i
globuli rossi infettati sono sincronizzati: tutti gli effetti nello stesso momento liberano quello
che hanno dentro— questo permette l’innalzamento della temperatura corporea. La febbre
elevata e la storia del paziente sono due segni importanti di malaria. La terza cosa è vedere
l’anemia.
Liberazione citochine infiammatorie. I globuli rossi che sono parassitati ostruiscono il flusso
di sangue al cervello e questo porta principalmente alla morte— muoiono per malaria
cerebrale. Poi si osserva rallentamento del flusso sanguigno e black water fever — urine
scure per emoglobinuria.
Poi c’è ipossia tissutale, acidosi metabolica, ingrossamento della milza, ipoglicemia, CID,
coma.
epidemiologia
Condizioni che predispongono
- trasfusioni di sangue
- Uso di droghe
- Linfoma di Burkitt.
- anemia falciforme
- Emoglobinopatie
- Difetti enzimatici
- Talassemia
Rischio epidemiologico
- migrazione
- Bambini in zone endemiche —da pochi mesi a 2-3 anni (dopo la scomparsa di anticorpi
passivi di origine materna a prima di una solida premunizione)
Prevenzione
- prevenzione delle punture di zanzare dal tramonto all’alba— prevenzione primaria.
Ridurre il contatto uomo-zanzare; letti impregnati di repellenti, indumenti protettivi, spray con
DEET; lotta ai vettori—modificazioni ambientali; larvicidi, insetticidi a base di piretro e piretro,
controlli biologici.
Il falciparum uccide, le altre no. I vivax e gli ovali quando infettano la persona stanno per 8
mesi nascosti nel fegato— ipnozoiti forme latenti e vengono riattivati dopo. Il plasmodio
falciparum uccide.
Il falciparum è in grado di infettare circa 2 milioni di globuli rossi per millimetro cubo di
sangue. 5 milioni. Quasi il 40% viene parassitato.
Plasmodium falciparum
- Sintomi della fase prodromica prima dell’attacco febbrile sono: mal di testa, febbre
moderata, mialgia, anoressia nausea, astenia, vomito, diarrea
- epatosplenomegalia.
- Segue l’attacco febbrile detto parossismo malarico che dura 4-8 ore quando i globuli rossi
si lisano. Inizia con un una fase di freddo — fase algida, brividi squassanti per 15-60
minuti. Sensazione di freddo intenso, cianosi periferica, pallore, cute fredda.
- Segue una fase di caldo — 39-41 C (2-5 ore) con il paziente che avverte un intenso
calore, affaticamento, vertigini, anoressia, malessere. Cute calda e con vasodilatazione,
cefalea retrorbitale e vomito.
- Anemia, malaria cerebrale— morte— non arriva piu sangue al cervello— i vasi hanno
cambiato forma.
3. Ipoglicemia
4. Acidosi metabolica
6. Edema polmonare
8. Blackwater fever — l’emolisi intramuscolare causa una marcata emoglobinuria che puo
portare ad una insufficienza renale acuta, necrosi tubulare, sindrome nefrosica e morte).
Diagnosi
La malaria del P. Falciparum puo essere rapidamente progressiva e fatale. Una diagnosi
precoce salva la vita e si basa su di un abile valutazione clinica a
- la residenza o una recente visita (nei precedenti tre mesi ) in un paese dove è endemica la
malaria.
- Riconoscere il significato di aspetti clinici specifici come vomito, diarrea, mal di testa,
malessere.
- Una visita medica — individuare i segni coerenti con la malaria— febbre, pallore, ittero,
splenomegalia.
- Escludere altre possibili cause di febbre ad esempio segni di infezioni virali e batteriche.
- La diagnosi di malaria deve essere considerata in ogni persona che presenta malessere
dopo che è stato in una zona malarica di recente.
Diagnosi
Ci sono dei test rapidi per l’antigene, con l’emocromo si vede tutto. Importante è il test del
sangue sul vetrino—Il miglior test per verificare la malaria.
- Gli strisci vanno fissati con metanolo — striscio sottile e colorati con MGG
Test rapidi
Sono test semplici e rapidi (20 minuti) che si basano su test immunocromatografici e di
anticorpi monoclonali per la ricerca Ag specifici o pan-plasmodium. Si mette una goccia di
sangue e se c’è l’antigene del parassita, quando trova l’anticorpo si forma una banda di
precipitato — dopo 20 min. Il controllo deve essere sempre positivo. Si cerca HRP-2
(antigene) oppure nel caso del falciparum si cerca la lattato deidrogenasi o aldolasi.
Prelievo di sangue
- Trasferire le gocce di sangue sul vetrino senza che il vetrino tocchi la pelle.
Goccia spessa— metodo di concentrazione. Tre gocce di sangue poste in contiguità e unite
con l’angolo di un vetrino con un movimento rotatorio per alcuni secondi allo scopo di
rompere l’emazie.
Striscio sottile — per riconoscimento delle caratteristiche del parassita nella sua sede intra-
eritrocitaria. Una goccia di sangue strisciata con il bordo di un vetrino.
Quando si fa diagnosi si va a vedere la forma del globulo rosso, e la forma del parassita.
Il falciparum non fa cambiare la forma del globulo rosso, il malariae lo rimpicciolisce, il vivax
lo ingrandisce e l’ovale lo rende ovale.
malaria—trattamento generale
- terapia etiologica
- Anticonvulsivanti
Farmaci per terapia — chinino, clorochina, meflochina ecc — sonno pillole per quelle non
complicate.
Candida albicans.
Quando è alterato il pH del sangue si ha la scomparsa dei lattobacilli con conseguenti 3
infezioni:
Ci sono circa 300 specie di candida, la piu importante è l’albicans— fungo che si puo trovare
in diverse forme.
I funghi hanno delle pareti cellulari diverse dai batteri. Hanno dei componenti polisaccaridici
(glucani e mannani) che permettono al fungo di aderire sulla mucosa.
- bocca
- Tratto gastrointestinale
- Vagina
Candida puo essere causa di infezioni cutanee e / o delle mucose in soggetti normali, per
condizioni predisponenti e di infezioni opportunistiche in pazienti immunodepressi.
condizioni che possono determinare infezioni gravi
- Farmaci — uso indiscriminato di antibiotici ad ampio spettro, di corticosteroidi,
antimitotici, antitubercolari, immunosoppressivi
- Alterazioni delle difese del sistema immunitario dell’ospite dovute a patologie endocrine
persistenti — diabete mellito scompensato, immunodepressione da HIV.
Sede:
- Dolore retrosternale
- Raramente sanguinamento
Vulvovaginite da Candida
- le infezioni causate da lieviti durante la gravidanza sono piu comuni rispetto a qualsiasi
altro momento nella vita di una donna, soprattutto durante il secondo trimestre di
gravidanza.
- definizione: infezione vaginale e/o vulvare dovuta ad un fungo lievitiforme spesso causata
dalla Candida albicans.
Man mano che scompaiono i lattobacilli la candida si moltiplica, da lievito diventa ifa e
pseudoifa. C’è un quadro infiammatorio e si liberano neutrofili.
- uso di antibiotici
- Uso di corticosteroidi
- Pazienti immunocompromessi
- Diabete
- Pillola anticoncezionale
- HIV
- Aumento di estrogeni
- Menopausa
Dati clinici
- anamnesi
- Rapporti sessuali
- Dispareunia, disuria
Sono perdite bianche— aderenza alle pareti vaginali, perdite bianco-cremose, eritema
vulvare, edema
Sono farmaci topici localizzati che vanno a bloccare i grassi presenti sulla membrana
citoplasmatica dei funghi.
Se la candida è sistemica (trapiantati leucemici, o nei malati HIV positivi) si devono dare
farmaci per via endovenosa.
Classificazione
Le infezioni delle vie urinarie possono essere classificate secondo criteri differenti in rapporto
- alla sede : alte /basse
- Reni
- Calici
- Pelvi
- Ureteri
Uretra femminile, lunga nell’adulto in media di 3 cm. Sfocia nel vestibolo vaginale.
Uretra maschile, lunga nell’adulto circa 18 cm, sfocia direttamente all’esterno, ma solo per
un breve tratto iniziale è esclusivo appannaggio dell’apparato urinario. La restante parte
successiva allo sbocco delle vie spermatiche è condivisa con l’apparato genitale.
In rapporto al decorso
- acute
- Croniche
- Ricorrenti
Ad eccezione della parte distale dell’uretra, l’apparato urinario fa parte dei distretti sterili
dell’organismo.
Nell’ultimo tratto, di circa 1 cm, l’uretra ospita infatti una popolazione essenzialmente
batterica, che è prevalentemente di provenienza intestinale e cutanea.
La popolazione microbica offre una maggior varietà nel sesso femminile, per i rapporti
topografici esistenti tra creta e vestibolo vaginale.
I principali batteri che vengono osservati nell’analisi sono uropatogeni e sono principalmente
4: escherichia coli, proteus, klebsiella che sono gram negativi e lo staphylococcus
epidermidis che è gram positivo che si dice in donne sessualmente attive.
l’Escherichia coli è il responsabile per il 50% delle IVU contratte in ambiente ospedaliero in
quanto è un commendale del tratto intestinale e avendo la donna l’uretra corta ed essendo il
retto vicino alla vagina, facilmente i batteri dall’intestino vanno alla vagina. Dipende dal
rapporto sessuale e dall’igiene intima della donna.
Nelle IVU dei cateterizzati, che rappresentano l’80% delle IVU nosocomiali, l’infezione è
endogena. Tuttavia esisteste anche una provenienza esogena dei batteri, veicolati dalle mani
o introdotti nel corso delle frequenti manovre strumentali anche invasive. Cio che differenzia
l’agente eziologico di IVU nosocomiali da quello extraospedaliere è la sua spiccata
resistenza agli antibiotici.
Il proteus causa calcoli risolvibile con terapie d’urto che sparano ai calcoli.
l’Eschierichia coli fa sempre da padrone, nelle forme non complicate e in quelle non
complicate. Nelle non complicate il 75 % (sesso femminile, anziani, adolescenti).
- miceti — candida albicans (urine da catetere a permanenza). Candida spp causa cistiti,
pielonefriti e ascessi renali.
- Protozoi e trematodi — Trichomonas vaginalis causa uretrite negli uomini e vaginite nelle
donne
- Patologie neoplastiche
Vie d’infezione
- via ascendente (la piu frequente): dal perineo (vestibolo vaginale, nella donna), gli
uropatogeni (batteri enterici) possono risalire in uretra, quindi in vescica e, raramente
(soprattutto in presenza di reflusso vescica-uretrale), fino al rene, talvolta raggiungono il
circolo ematico (urosepsi)
Piu comune nella donna— uretra breve, deformazione dell’uretra durante il rapporto
sessuale.
- Via discendente linfatica o per contiguità. È assicurata da una rete linfatica che collega il
colon ascendente con il rene destro, e il colon discendente con il rene sinistro (in gravi
infezioni intestinali: ascesso appendicolare, diverticoli del colon, ileite terminale).
Batteri uropatogeni passano dall’intestino all’uretra poi alla vescica dove aderiscono e danno
infezione. Poi formano biofilm specialmente quando il paziente è sottoposto a catetere. Il
biofilm si forma principalmente tra il catetere e la mucosa e non è facile staccarlo —
complesso glicoconiugato prodotto da batteri— costituito da proteine piu mannosio,
galattosio, glucosio e ribosio. I batteri che stanno dentro non riescono ad essere attaccati
dagli antibiotici e dal sistema immunitario.
epidemiologia
Batteriuria asintomatica nel 30% delle donne e 20% degli uomini con età maggiore di 65
anni
Quando richiedere una urinocoltura da parte del medico di famiglia o del clinico.
- paziente adulto sintomatico in base alla valutazione clinica ma sempre nel casi di infezioni
recidivanti, di non risposta alla terapia, di paziente a rischio di complicanze.
- Pazienti cateterizzati solo in caso di sintomatologia evidente quali febbre , dolori al fianco,
cistite emorragica etc.
L’esame colturale “standard” delle urine è finalizzato alla ricerca di germi non esigenti :
Enterobatteri, batteri gram negativi non fermentanti, bacilli gram positivi, staphylococcus
spp, streptococcus, lieviti.
Ci sono urine da stomia, urine da test di meares ( primo, secondo e terzo dopo massaggio
prostatico).
La prima urina sono i batteri dell’uretra, la seconda nella vescica, dopo il massaggio
prostatico fuoriesce una secrezione prostatica— si verifica la prostata.
Indagini di laboratori
- esame visivo
- Esame ematochimico
- Esame chimico-fisico
- Esame batterioscopico
- Esame colturale
Urinocoltura
Al microscopio si possono vedere leucociti, globuli rossi, cellule epiteliali, lieviti, funghi,
cilindri, cristalli.
Nell’esame del sedimento si guarda il vetrino, l’esame quantitativo il numero dei batteri.
Esame qualitativo (Coli, staphilococchi ecc).
piuria— aumento del numero di leucociti nell’urina con o senza infezione baterica.
Infezione sintomatica
- Dolore sovrapubico
Associazioni legate all’età di rUTI nelle donne — donne giovani, rapporto sessuale, uso di
spermicidi, un nuovo partner sessuale, una storia di infezione urinaria durante l’infanzia,
gruppo sanguigno.