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Esistono risposte immunitarie che sono stimolate invece dall’esposizione ad agenti infettivi e che au-
mentano in grandezza ed efficacia ad ogni successiva esposizione: si tratta dell’immunità acquisi-
ta/adattativa. L’immunità acquisita è in grado di riconoscere un grande numero di sostanze mi-
crobiche e non, e la capacità di riconoscimento è talmente alta da giustificare il titolo di immunità
specifica. I principali agenti dell’immunità acquisita sono i linfociti e i loro prodotti di secrezione,
come gli anticorpi. Le sostanze estranee in grado di indurre risposte immunitarie specifiche sono dette
antigeni.
Evoluzione del sistema immunitario
I meccanismi specializzati di difesa che costituiscono la risposta adattativa sono esclusivi dei
vertebrati.
• Diverse cellule degli invertebrati rispondono ai microbi circondandoli e distruggendoli;
queste cellule ricordano i fagociti e, a seconda della specie, sono state chiamate fagociti ameboidi,
emociti, coelomociti o leucociti del sangue.
• Gli invertebrati non contengono linfociti antigene-specifici e non producono immunoglob-
uline o proteine del complemento: contengono tuttavia molecole solubili che legano e lisano i
microbi.
• I fagociti in alcuni invertebrati possono secernere citochine che somigliano a quelle derivanti
dai macrofagi nei vertebrati.
• Tutti gli organismi pluricellulari esprimono i toll-like receptor, responsabili dell’avvio delle
reazioni di difesa
• Gli invertebrati sono in grado di riconoscere trapianti di tessuto estraneo, attività che nei
vertebrati è dipendente dalla risposta immunitaria adattativa. Negli invertebrati queste reazioni
sono mediate da cellule di tipo fagocitico che però non sono in grado di generare una memoria
per il tes- suto trapiantato. Queste evidenze indicano che anche gli invertebrati sono in grado di
esprimere molecole (forse precursori del MHC) per distinguere il self dal non self.
La svolta nell’evoluzione immunitaria si ha con la comparsa di recettori antigenici riarrangiati so-
maticamente, evento che accade con i pesci più evoluti. Buona parte dei componenti del sistema
immunitario adattativo sembra essere apparsa in un tempo breve e in maniera coordinata nei ver-
tebrati dotati di mandibola. Dal momento della comparsa degli antigeni generati per ricombinazione
genica il sistema immunitario si è evoluto costantemente: si passa da un singolo tipo di anticorpo
nei pesci fino agli otto dei mammiferi.
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1.2 Tipologie di risposta adattativa
Immunità umorale L’immunità umorale è mediata da molecole presenti nel sangue e nelle secrezioni
dette anticorpi, prodotte da cellule dette linfociti B. L’immunità umorale è la principale difesa contro
microbi extracellulari e le loro tossine in quanto gli anticorpi secreti possono legare e assistere nell’elim-
inazione di queste molecole tossiche. Gli anticorpi di loro sono specializzati e differenti tipi di anticorpi
possono attivare diversi meccanismi.
Immunizzazione L’immunità protettiva nei confronti di un microbo può essere indotta dalla rispos-
ta dell’ospite o dal trasferimento di anticorpi/linfociti specifici. L’immunità indotta dall’esposizione
diretta all’antigene è detta immunità attiva in quanto l’individuo immunizzato gioca un ruolo atti-
vo; l’inoculazione di anticorpi/linfociti specifici crea invece un tipo di immunità che non prevede
l’esposizione dell’immunizzato all’antigene: si parla di immunità passiva. Un esempio di immunità
passiva naturale è il trasferimento di anticorpi materni al feto. In ambito clinico l’immunità ad un
microbo viene sempre misurata in maniera indiretta, cercando la presenza dei prodotti dell’immunità
o amministrando derivati purificati del microbo e misurando la reazione indotta.
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• Linfociti T. Questi linfociti mediano la risposta cellulo-mediata in quanto riconoscono antigeni
intracellulari e si attivano per distruggere microbi e cellule infettate. I linfociti T non producono
anticorpi e hanno una specificità ristretta per gli antigeni: riconoscono solo antigeni peptidici
attaccati a proteine codificate dall’MHC. I linfociti T consistono di popolazioni funzionalmente
distinte, tra le quali quelle codificate meglio sono le cellule T-Helper e le cellule T-Citotossiche.
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clonale. L’attivazione dei linfociti T-Naive richiede il riconoscimento del complesso antigene-MHC delle
cellule dendritiche: questo passaggio garantisce specificità all’immunità e non autoreattività.
I linfociti CD4+ attivati proliferano e si differenziano i cellule effettrici le cui funzioni sono mediate
dalle citochine secrete. Una delle prime azioni è la secrezione di interleuchina-2 (IL-2), un fattore
di crescita che agisce sui linfociti antigene-attivati e ne stimola l’espansione clonale. Queste cel-
lule effettrici lasciano l’organo linfoide dove sono state generate e migrano ai siti di infezione e
infiammazione. Ai siti di infiammazione le cellule effettrici compiono vari atti: alcune secernono
interferon-γ, un potente attivatore macrofagico. Altri CD4+ attivati secernono citochine che sti-
molano la produzione di IgE e attivano gli eosinofili, cioè leucociti in grado di uccidere parassiti
troppo grandi per essere fagocitati.
I linfociti CD8+ attivati proliferano e differenziano in linfociti T-Citotossici che uccidono le cellule
infette nel citoplasma.
I linfociti B attivati proliferano e si differenziano in cellule che secernono diverse classi di anticorpi
con diverse funzioni. La risposta dei linfociti B agli antigeni proteici richiede segnali di attivazione
dai linfociti T CD4+ Helper. Parte della progenie dei cloni di cellule B si differenzia in plasmacellule
che producono anticorpi; gli antigeni polisaccaridici e lipidici stimolano soprattutto la produzione di
IgM, mentre quelli proteici, grazie all’interazione delle cellule helper, inducono la produzione di IgG,
IgA ed IgE. La risposta umorale agisce su vari fronti. Gli anticorpi si legano ai microbi impedendo loro
di infettare cellule sane. Le IgG avvolgono i microbi e li destinano alla fagocitosi, in quanto i fagociti
(neutrofili e macrofili) riconoscono le code delle IgG. IgG e IgM attivano il complemento lungo la via
classica, e il complemento promuove la fagocitosi e la distruzione dei microbi. Le IgG sono trasportate
attivamente attraverso la placenta e proteggono i neonati fino alla maturazione del sistema. La maggior
parte degli anticorpi ha emivita intorno alle tre settimane, anche se le cellule della memoria vivono per
anni.