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1. LA MUSICA MEDIEVALE
2. GUILLAUME DUFAY E IL RITRATTO DI UN’ITALIA E FRANCIA
DIVERSE
3A, 04/06/23
1. LA MUSICA MEDIEVALE
La disciplina che si occupa di descrivere i fenomeni storici è la storiografia. Quella che
invece si misura con lo studio teorico delle pratiche musicali è la musicologia.
Insieme compongono un tassello essenziale per determinare come e quando la musica
ha avuto luogo in epoche dove il fenomeno musicale era radicato in modo differente.
A livello storico la musica infatti non si è mai distinta per essere un’arte a tutti gli effetti,
bensì, a causa di diversi fattori, questa ha mantenuto per gran parte del tempo
un’accezione “artigianale”, dando lo stesso peso ai musicisti come fossero lavoratori
operai, che sviluppano una certa struttura architettonica attraverso rigorose regole.
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2. GUILLAUME DUFAY E IL RITRATTO DI
UN’ITALIA E FRANCIA DIVERSE
Per quanto la figura mistica di uno dei primi musicisti a tutti gli effetti dell’Europa del
XV secolo sia poco documentata, ci sono pervenuti grazie a numerosi ritrovamenti tra
Belgio, Francia e Italia numerosi documenti che permettono di stabilire il periodo di
vita, la politica, la questione religiosa e i movimenti del musicista in quegli anni.
Nato come figlio illegittimo da un presbitero e una donna di nome Marie Dufay (Du
Fayt), cresce insieme a dei parenti con la madre, dove inizia a ricevere l’educazione
musicale, dato che lo zio svolgeva importanti funzioni all’interno della cattedrale di
Cambrai. Giovanissimo all’età di 16 anni viene incaricato grazie alle sue grandi doti a
svolgere il ruolo di cappellano nella chiesa di St. Géry, adiacente a quella di Cambrai.
Grazie a delle conoscenze con la corte dei Malatesta, riesce successivamente a
trasferirsi in quel luogo, dove rimane fino al 1418. Gli anni seguenti furono molto
movimentati e lo videro partecipe in committenze varie tra Pesaro, Rimini e Bologna,
dove fu obbligato a prendere l’ordine a diacono e successivamente come presbitero.
Nel 1436 gli viene commissionata l’opera più importante: Nuper Rosarum Flores, un
mottetto celebrativo per la dedicazione della cattedrale di Santa Maria del Fiore. In
seguito dopo essersi stanziato a Bologna prosegue il suo viaggio conoscendo gli Este
di Ferrara, conosciuti probabilmente grazie ai Malatesta, che permisero la
pubblicazione delle sue opere e lo sostennero fino al suo ritorno a Cambrai, nel 1439.
Lì rimase fino a che, verso la fine della guerra dei cent’anni, dopo l’abolizione
dell’ultimo antipapa nel 1449, con la nuova instaurazione di rapporti tra la chiesa, si
trasferisce a servizio del Duca di Savoia, dove non rimangono tracce storiche, se non
una lettera indirizzata a Lorenzo De’ Medici in occasione della pubblicazione di una
messa. Tornato verso la fine della sua vita nuovamente a Cambrai, compone alcuni
dei suoi capolavori più conosciuti tra cui la messa L’homme armè, su tipico cantus
firmus. A causa di una grave malattia, muore nel 1474. Poiché la chiesa in cui fu
seppellito venne distrutta a causa delle rivolte della Rivoluzione Francese, i resti della
tomba furono ritrovati utilizzati come copertura per un pozzo a metà del 1800.
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sistemi nazionali come quelli francesi riuscivano a lavorare meglio anche con gli
artigiani, imponendosi in un processo che li farà diventare potenze del XVI secolo.
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a. SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA
● wikipedia.org
● study.com
● diesisebemolle.wordpress.com
https://www.youtube.com/watch?v=hGW2HL35kqY