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GABRIELE SCARPA

GUILLAUME DUFAY: LA VITA E LE


OPERE DI UN ARTIGIANO
MUSICISTA DEL XV SECOLO

1. LA MUSICA MEDIEVALE
2. GUILLAUME DUFAY E IL RITRATTO DI UN’ITALIA E FRANCIA
DIVERSE

3A, 04/06/23
1. LA MUSICA MEDIEVALE
La disciplina che si occupa di descrivere i fenomeni storici è la storiografia. Quella che
invece si misura con lo studio teorico delle pratiche musicali è la musicologia.
Insieme compongono un tassello essenziale per determinare come e quando la musica
ha avuto luogo in epoche dove il fenomeno musicale era radicato in modo differente.

A livello storico la musica infatti non si è mai distinta per essere un’arte a tutti gli effetti,
bensì, a causa di diversi fattori, questa ha mantenuto per gran parte del tempo
un’accezione “artigianale”, dando lo stesso peso ai musicisti come fossero lavoratori
operai, che sviluppano una certa struttura architettonica attraverso rigorose regole.

Questi fattori sono:

● Evanescenza in quanto arte del tempo data la scarsa reperibilità e la sua


considerazione non come arte, ma come mezzo funzionale per altre pratiche
(come quelle religiose).
● Carattere improvvisativo, derivante da un sistema modale che sin dagli inizi
della musica medievale, prevalentemente vocale, prevedeva l’inserzione di
celle improvvisative secondo delle regole e in base al gusto dell’esecutore
vocale (l’accezione dei cantanti non esisteva ancora), che durante tutta la
durata dell’epoca tendono a prevalere sulle parti reali.
● Sistema di notazione tardivo: storicamente, il primo sistema di notazione
funzionale della musica occidentale si deve, sempre in epoca medievale, a
Guido D’Arezzo, monaco benedettino, che adoperò il tetragramma, una
protoforma di pentagramma, composto da quattro righi musicali. La musica
però è stata presente anche fino a quel momento e tramandata, come molti
millenni prima con la lingua, oralmente.
● Costante evoluzione non documentata degli strumenti musicali, sempre
dovuta al forte risentimento verso la pratica musicale, che era considerata pura
pratica artigianale.

Un punto che è essenziale sottolineare è lo stretto legame in quest’epoca tra la musica e


la simbologia, e la differenza tra musica eseguita e musica teorica, sulla quale si
basano le teorie estetiche dell’epoca, improntate a un’osservazione e a un godimento
puramente razionale e non emotivo, di stretto legame tra il fenomeno musicale e
quello matematico. E’ quindi fondamentale considerare questa musica non per il suo
carattere estetico, o per la bellezza che noi oggi definiamo come “orecchiabilità”, ma
come composizioni le cui menti hanno lavorato sotto committenza, mediante regole
ferree e solide e puro ragionamento matematico, strutturate in modo tale che voce
dopo voce, la melodia corrispondesse a precisi canoni simbolici di un’epoca in cui era
la parola che comandava, e non la musica.

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2. GUILLAUME DUFAY E IL RITRATTO DI
UN’ITALIA E FRANCIA DIVERSE
Per quanto la figura mistica di uno dei primi musicisti a tutti gli effetti dell’Europa del
XV secolo sia poco documentata, ci sono pervenuti grazie a numerosi ritrovamenti tra
Belgio, Francia e Italia numerosi documenti che permettono di stabilire il periodo di
vita, la politica, la questione religiosa e i movimenti del musicista in quegli anni.

Nato come figlio illegittimo da un presbitero e una donna di nome Marie Dufay (Du
Fayt), cresce insieme a dei parenti con la madre, dove inizia a ricevere l’educazione
musicale, dato che lo zio svolgeva importanti funzioni all’interno della cattedrale di
Cambrai. Giovanissimo all’età di 16 anni viene incaricato grazie alle sue grandi doti a
svolgere il ruolo di cappellano nella chiesa di St. Géry, adiacente a quella di Cambrai.
Grazie a delle conoscenze con la corte dei Malatesta, riesce successivamente a
trasferirsi in quel luogo, dove rimane fino al 1418. Gli anni seguenti furono molto
movimentati e lo videro partecipe in committenze varie tra Pesaro, Rimini e Bologna,
dove fu obbligato a prendere l’ordine a diacono e successivamente come presbitero.
Nel 1436 gli viene commissionata l’opera più importante: Nuper Rosarum Flores, un
mottetto celebrativo per la dedicazione della cattedrale di Santa Maria del Fiore. In
seguito dopo essersi stanziato a Bologna prosegue il suo viaggio conoscendo gli Este
di Ferrara, conosciuti probabilmente grazie ai Malatesta, che permisero la
pubblicazione delle sue opere e lo sostennero fino al suo ritorno a Cambrai, nel 1439.
Lì rimase fino a che, verso la fine della guerra dei cent’anni, dopo l’abolizione
dell’ultimo antipapa nel 1449, con la nuova instaurazione di rapporti tra la chiesa, si
trasferisce a servizio del Duca di Savoia, dove non rimangono tracce storiche, se non
una lettera indirizzata a Lorenzo De’ Medici in occasione della pubblicazione di una
messa. Tornato verso la fine della sua vita nuovamente a Cambrai, compone alcuni
dei suoi capolavori più conosciuti tra cui la messa L’homme armè, su tipico cantus
firmus. A causa di una grave malattia, muore nel 1474. Poiché la chiesa in cui fu
seppellito venne distrutta a causa delle rivolte della Rivoluzione Francese, i resti della
tomba furono ritrovati utilizzati come copertura per un pozzo a metà del 1800.

E’ evidente come la posizione politica ed economica all’interno della società francese e


italiana durante il conflitto della guerra dei cent’anni sia notevolmente diverso, e la
figura di Dufay ci permette, oltre che ricevere grandi nozioni musicali del tempo,
un’osservazione minuziosa dei processi politici, del grande potere che la Chiesa, per
quanto istituzione decadente, detenesse ancora sopra molte procedure: considerando
semplicemente le nomine, gli incarichi con gli Este, gli intrugli politici degli anni
quaranta che lo portano a cedere il posto di impiego lavorativo. Sono solo esempi di
come nell’Italia del XV secolo la Chiesa giocasse ancora un ruolo importante, e,
anche grazie a queste documentazioni secondarie, si giunge sempre alla stessa
conclusione: sebbene la grande importanza della chiesa fosse evidente già da tempo,

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sistemi nazionali come quelli francesi riuscivano a lavorare meglio anche con gli
artigiani, imponendosi in un processo che li farà diventare potenze del XVI secolo.

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a. SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA

● wikipedia.org
● study.com
● diesisebemolle.wordpress.com

● M. Carrozzo, C. Cimagalli, Storia della musica occidentale vol. 1


● Dispense d’archivio su scambi epistolari con Lorenzo De’ Medici, Firenze

Guillaume Dufay, Nuper Rosarum Flores:

https://www.youtube.com/watch?v=hGW2HL35kqY

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