Sei sulla pagina 1di 9

IL RINASCIMENTO

CONTESTO STORICO

 Nel corso del Quattrocento e del Cinquecento, l’impero e il papato, le due


massime istituzioni medievali, entrano in crisi.
 In Francia, Inghilterra e Spagna emergono le monarchie nazionali,
 In Italia prevalgono le signorie.
 Nel 1453 i Turchi conquistano Costantinopoli, ponendo fine anche all’Impero
romano d’Oriente e spingendosi fino alle porte di Vienna nel 1529.
 Nel 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America,
 Mentre alcuni anni dopo la Riforma di Lutero separa i protestanti dai cattolici.

CONTESTO CULTURALE

In questo periodo la CULTURA riceve grande impulso dall’invenzione della stampa a


caratteri mobili,(1450 grazie a GUTENBERG) che permette una maggiore circolazione
delle opere scientifiche e letterarie. In campo letterario si diffonde la corrente
culturale dell’UMANESIMO, una nuova concezione dell’uomo e del sapere, che
dall’Italia si diffonde in Europa e si realizza pienamente durante il Rinascimento.
In questo periodo:
- l’uomo si rende consapevole delle proprie capacità intellettuali e si pone come
protagonista al centro della storia, a differenza di quanto era avvenuto nel
Medioevo, epoca storica dominata dalla fede.
- i classici greci e latini sono presi a modello letterario, filosofico e morale;
- Bellezza e Arte assumono una grande importanza
- le arti e i saperi sono sostenuti dal MECENATISMO, un fenomeno secondo cui un
principe, per aumentare il prestigio della propria corte, diventa mecenate, cioè
invita i migliori artisti dell’epoca, dando loro protezione e sostegno economico;
- poeti, letterati, pittori, scultori, architetti e musicisti realizzano opere di grande
ingegno e splendore.
- Nasce la figura del MUSICISTA di CORTE, che diventa il primo professionista, cioè
viene pagato per comporre ed eseguire

Giotto : “Compianto sul Cristo morto” Michelangelo: “Giudizio Universale”

In questi due quadri possiamo capire la differenza tra il periodo Romanico, che è
l'ultimo periodo del Medioevo e quello rinascimentale. Infatti con il Rinascimento
possiamo notare l'avvento della tridimensionalità e della prospettiva nella
realizzazione dei corpi. In questo affresco di Michelangelo, il famoso” Giudizio
universale” infatti possiamo notare un'apertura verso la scienza ,proprio perché
essa è l'unica branca del sapere in grado di spiegare come funziona l'occhio e quindi
come funziona la tridimensionalità e la prospettiva della nostra vista. Tutto ciò per
dire che effettivamente anche il mondo della chiesa e anche la musica sacra si
stava avvicinando verso la scienza
I LUOGHI DELLA MUSICA

CHIESE, BASILICHE E MONASTERI continuano ad essere il centro di maggiore


diffusione della musica sacra. Tra Quattrocento e Cinquecento si assiste all’avvento
della polifonia che soppianta definitivamente la monodia.
Nascono le cappelle musicali, istituzioni destinate all’istruzione di cantori da parte
del Maestro di cappella (figura nuova all’interno delle chiese) che ha il compito di
insegnare i canti liturgici, comporre brani da eseguire durante le messe.
NEI PALAZZI E NELLE PIAZZE invece continua a prevalere la musica profana che, nel
corso di questi due secoli, vedrà aumentare la sua importanza rispetto alla musica
sacra.
LA MUSICA SACRA

LE FORME: Nella musica sacra cattolica, le forme principali, entrambe polifoniche e con testo in
latino, sono la MESSA, una composizione di grandi dimensioni, suddivisa in varie parti, da cantare
durante la messa, e il MOTTETTO, una composizione breve con testo in latino tratto dalla Bibbia.

LA RIFORMA PROTESTANTE
Con l’affissione delle 95 tesi alla porta della cattedrale di Wittenberg il 31 ottobre
1517, il monaco Martin Lutero (1483—1546) dà avvio al movimento noto appunto
come riforma protestante, con il quale egli si schiera contro la Chiesa di Roma
accusata della pratica della vendita delle indulgenze.
Egli contestava alla musica della Chiesa di Roma l’incomprensibilità dei testi dei
canti sacri

 dovuta alla crescente complessità della polifonia (l’intreccio delle voci


impediva di comprendere il testo)
 e dall’uso della lingua latina, difficilmente conosciuta dagli strati più bassi
della società. In questo modo il fedele è difficilmente coinvolto nella
preghiera.
 Ecco che nasce il CORALE, un canto sacro in lingua tedesca, dotato di una
melodia semplice, sia monodico che polifonico . L’intreccio delle voci è molto
semplice, anzi spesso le voci procedono in modo omoritmico, consentendo in
questo modo ai fedeli di comprendere il testo.
LA MUSICA SACRA CATTOLICA E LA SCUOLA ROMANA
In risposta alle tesi di Lutero, LA CHIESA DI ROMA prende dei provvedimenti
anche in campo musicale:

 In particolare si proibisce di utilizzare melodie profane nelle composizioni


sacre
 si invitano i compositori a semplificare la polifonia
 e a rendere il testo comprensibile.
 Ad osservare questi cambiamenti furono gli esponenti della Scuola Romana,
con GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA , maestro di cappella in varie
chiese romane, autore di più di 100 messe, oltre 500 mottetti(composizioni
vocali più brevi in stile sacro) . Si ricorda la Missa Papae Marcelli.
LE COMPOSIZIONI DELLA SCUOLA ROMANA SI CARATTERIZZANO PER:

 Assenza di accompagnamento strumentale (sono infatti brani “a cappella”);


 Testo in latino;
 Polifonia semplificata;
 Comprensibilità dei testi

LA SCUOLA VENEZIANA
Si differenzia dal modello romano.
Il centro della vita musicale della città è la Basilica di San Marco, dove viene ideata:
 la tecnica dei cori spezzati o battenti che consiste nel posizionare gruppi di
cantori o di strumenti in punti diversi della basilica. Questo accorgimento crea
innanzitutto un effetto *STEREOFONICO per l’ascoltatore ma anche suggestivi
effetti di eco e di variazione di intensità dovuti alla differente dislocazione.
 Nella basilica inoltre era largamente consentito l’uso di strumenti musicali,
vengono infatti fatti installare due organi, ed usati regolarmente ad esempio
strumenti a fiato come trombe e tromboni.
 Tra i grandi organisti attivi a San Marco ricordiamo ANDREA E GIOVANNI
GABRIELI
*( Questo tipo di effetto è quello che ancora oggi noi possiamo apprezzare quando compriamo
un paio di cuffiette, da un lato o dall'altro non sentiamo le stesse cose, infatti alcuni strumenti
sembrano proprio circondarci quando noi ascoltiamo la musica)

LA SCUOLA FIAMMINGA
Nelle FIANDRE

 la tecnica del contrappunto viene portata ai suoi massimi livelli. I


compositori fiamminghi infatti si cimentano nella produzione di brani
polifonici molto complessi, spingendosi verso gli estremi con brani persino a
30 voci!
 Ricordiamo il tedesco ORLANDO DI LASSO (tedesco di nascita, fiammingo di
formazione) GUILLAME DUFAY e JOSQUIN DESPREZ.

LA MUSICA PROFANA:
La Francia e la chanson,
l’Italia e il madrigale
Per quanto riguarda la musica profana si diffonde in Francia la CHANSON,
composizione polifonica profana in forma strofica il cui testo parla generalmente
d’amore.
Il MADRIGALE

Si tratta di una composizione polifonica in cui vi è una stretta relazione tra parola
e musica. I testi, colti e raffinati, sono scelti tra gli scritti degli autori del tempo
(Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso).
Tra i compositori di madrigali troviamo LUCA MARENZIO, Gesualdo da Venosa e
soprattutto CLAUDIO MONTEVERDI (1567—1643).
Di carattere più semplice e popolare villanella, canzonetta e frottola, sono altre
forme musicali che si potevano ascoltare nelle corti italiane nel 400 e nel 500.

LA MONODIA ACCOMPAGNATA: LA NASCITA DELL’OPERA


Come abbiamo visto, il Cinquecento vede la piena affermazione della polifonia sia
in ambito sacro che in ambito profano.
Tuttavia la monodia non viene completamente dimenticata. Ci si accorge infatti
delle potenzialità espressive che può avere una linea melodica cantata da una voce
solista accompagnata dagli strumenti (tecnica che anticipa di fatto le caratteristiche
dell’odierna canzone).
E’ la cosiddetta monodia accompagnata che si sviluppa in Italia verso la fine del
Cinquecento. In particolare, questa “invenzione” si deve alla Camerata
Fiorentina detta anche Camerata de’ Bardi, un gruppo di giovani intellettuali, artisti,
musicisti e letterati che si riunivano a Firenze nel palazzo del Conte de’ Bardi, con
l’intento di promuovere e divulgare questo nuovo tipo di musica
Sempre grazie al lavoro compiuto dalla Camerata de’ Bardi, si assiste, nei primi anni
del 1600 alla nascita uno spettacolo musicale del tutto nuovo:
L’OPERA O MELODRAMMA. Si tratta della realizzazione teatrale di una vicenda in
cui vengono utilizzati diversi mezzi espressivi e in cui gli interpreti si esprimono
cantando accompagnati dall’orchestra. Dal punto di vista musicale si utilizzano:
* la monodia accompagnata per il canto solistico;
* il recitar cantando (una specie di declamazione intonata);
* la polifonia per i brani corali;
* La musica strumentale per gli intermezzi riservati all’orchestra;
* La danza.
Gli altri ingredienti di un’opera sono:
* Il libretto (è la parte letteraria di un’opera e contiene la trama con i dialoghi);
* la scenografia (l’insieme dei fondali che ricostruiscono gli ambienti, gli arredi di
scena);
* la coreografia (la cura dei movimenti danzati);
* i costumi.
Tra le prime opere realizzate troviamo Euridice , musica di Jacopo Peri e libretto
di Ottaviano Rinuccini, rappresentata a Firenze il 6 ottobre 1600. Molti studiosi
considerano Euridice il primo esempio di opera nella storia della musica. Da
ricordare anche le opere di Claudio Monteverdi (Orfeo)
LA MUSICA STRUMENTALE

Durante il Cinquecento aumenta tra la gente di ogni classe sociale il piacere di


ascoltare musica, grazie anche all’impulso che l’invenzione della stampa musicale
ha dato alla diffusione della musica in ogni ambito. In particolare gli strumenti
musicali, che fino ad allora avevano avuto un ruolo marginale, esclusivamente
relegati all’accompagnamento delle voci, ricevono nuova linfa vitale e si staccano
dalla musica vocale. Nascono così nuove forme esclusivamente pensate per gli
strumenti musicali.

LA DANZA
Durante il Rinascimento la danza acquisisce molta importanza sia nelle piazze
che all’interno delle corti, dove nasce la figura del maestro di danza, che ha il
compito di insegnare le danze al Signore e ai suoi ospiti e creare nuove
coreografie per le feste di corte. Lo sviluppo della danza determina uno
sviluppo anche della musica strumentale che la accompagna. Tra le danze
più diffuse troviamo pavana, allemanda, gagliarda, piva e corrente. Tali danze
spesso vengono accoppiate tra di loro, mettendo in successione una danza
dall’andamento più vivace e una danza di andamento moderato.

GLI STRUMENTI MUSICALI

Tra gli strumenti più diffusi ricordiamo: viole da gamba e viole da braccio, (strumenti
a corde strofinate), violini, liuti , cetre, chitarre, arpe e clavicembali (strumenti a
corde pizzicate). Tra gli strumenti a fiato troviamo flauti dritti e
traversi, la bombarda e il cromorno (ad ancia doppia), trombe e tromboni,
cornamuse. Nelle chiese continua ad essere utilizzato l’organo. A questi vanno
aggiunti strumenti a percussioni come tamburi, tamburelli, sonagli, piatti.

Potrebbero piacerti anche