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La Dama e lUnicorno, e lOrgano

Sulla diffusione dellorgano in Occidente in et medievale sappiamo


che nel 757 d.C. limperatore di Costantinopoli ne regal uno al re dei
Franchi, Pipino il Breve, e un suo successore nellanno 812 ne regal un
altro a Carlo Magno.1
Successivamente, nellanno 826, si ha notizia, tramite il cronista
Eginardo, di un prete di Venezia di nome Giorgio, che ad Aquisgrana
costru un organo.2
Quindi si pu dedurre che durante i primi anni del XI e XII secolo
lorgano era uno strumento considerato simbolo del potere imperiale e
segno di regalit. Entra in Occidente gi investito di tali importanti
significati e dunque in una posizione culturale e sociale di assoluto
rilievo.3
Lorgano divenne lo strumento principale per la liturgia cristiana nel
medioevo, e non abbiamo documenti che ci riferiscano se per la liturgia
in Germania e Francia venissero utilizzati altri strumenti, almeno fino al
XVII secolo, a parte talvolta le trombe per esaltare particolari
solennit4. Prima di arrivare nelle cattedrali, per, lorgano pass per i
monasteri , e ci restano alcune testimonianze iconografiche di organi,
ma anche altri strumenti,

suonati da monaci o suore, come ad

esempio nel manoscritto di Medingen. Altra cosa, nei manoscritti


1 Corrado MORETTI, Lorgano italiano, ed. Casa musicale Eco, Monza, 1973, pag. 45
2 Ibid., pag. 47
3 Marco RUGGERI, Laudate Dominum in Chordis et Organo Lorgano tra
Liturgia e Arte, Relazione svolta al convegno "Musica e Liturgia" - Cremona,
Centro Pastorale Diocesano - 26 Gennaio 2002
4 William W. KIBLER, Medieval France: An Encyclopedia, Garland Publishing
Inc., New York & London, 1995, pag. 1233
1

devozionali di Medingen si dice di lodare Dio con lorgano del cuore e


larpa dellanima, rendendo quindi la preghiera in musica come un
qualcosa di soggettivo. Kari Elisabeth Borresen e Adriana Valerio, nel
loro studio sulle donne religiose nella storia della cultura, sostengono
che le figurazioni di tutti gli strumenti sono una derivazione della
tradizione iconografica del concerto angelico, che si diffuse nellarte
occidentale allinizio del XII secolo.5
Non abbiamo organi sopravvissuti dal Medioevo, anche se pare che
alcuni siano stati inseriti in strumenti costruiti successivamente, come
anche non abbiamo traccia di spartiti di musica da tasto risalenti a
prima del XIV secolo. Le fonti per cercare di capire come fosse fatti gli
strumenti allepoca sono quindi le immagini che ci sono pervenute.
Il pi piccolo degli organi medievali era lorgano portativo. Il suo nome
deriva dal latino portare, ed era chiamato cos perch era abbastanza
piccolo da essere facilmente trasportato. Esso aveva un singolo
manuale con meno di due ottave, una o due file di canne, e un mantice
disposto dietro allorgano, che era azionato dal suonatore con una
mano, mentre suonava con laltra mano. Lorgano portativo veniva
spessissimo usato nelliconografia medievale come simbolo della
Musica come arte, per le dimensioni ridotte. Molto famosa
lillustrazione del manoscritto del XV secolo del De Musica di Boezio,
con lallegoria della musica al centro e subito sopra il re Davide,
anchesso riconoscibile dal simbolo del salterio.

5 Kari Elisabeth BORRESEN, Adriana VALERIO (a cura di), The High Middle
Ages, in The Bible and Women: An Encyclopedia of Exegesis and Cultural
History, Society of Biblical Literature Press, Atlanta, 2015, cap. 2.4
2

Figura 1:

Illustrazione dal De Musica di Boezio conservato nella Biblioteca

Nazionale di Napoli

Dalle descrizioni e immagini che ci sono arrivate sullorgano portativo,


possibile trarre alcune conclusioni sullo strumento e il suo uso:
-

Per prima cosa, poteva suonare una singola linea melodica;


Nellalto Medioevo, veniva utilizzato probabilmente

per

accompagnare il canto, nella musica profana, oppure veniva


utilizzato con altri strumenti dove aveva una sua linea polifonica
o doppiava un altro strumento.
Verso la fine del Medioevo, lorgano portativo non aveva pi grande
importanza nella musica secolare, e col tempo il suo uso svan.6

Lorgano positivo medievale era uno strumento pi grande del


portativo. Dalle tracce che ci sono rimaste, si pu desumere che
lorgano portativo alla dine del Medioevo:
6 Reinhard STROHM, Bonnie J. BLACKBURN, Music as Concept and Practice in the Late
Middle Ages, Volume 3, Parte 1, Oxford University Press, 2001, pag. 144

Aveva tipicamente un manuale e nessuna pedaliera;


I mantici erano azionati da unaltra persona, cos il suonatore
poteva usare entrambe le mani sulla tastiera e cos produrre

musica polifonica;
Aveva pi di una fila di canne, ed esistevano i registri per

decidere quali far suonare;


Poteva essere sia uno strumento che stava in piedi da solo sia
uno strumento da posare su un tavolo;

Lorgano positivo era sia uno strumento da camera, utilizzato nella


musica profana, sia uno strumento da chiesa, posizionato davanti alla
navata e utilizzato per accompagnare il canto del coro. Esistono ancora
in molte chiese in Europa i discendenti di questo tipo di organo.
Diversamente dallorgano portativo, che si estinse senza lasciare una
traccia sotto forma di letteratura o impatto su altri strumenti pi tardi,
lorgano positivo del Medioevo contribu alla caratteristica che poi
diventer la principale dellorgano: cio la presenza e luso di diversi
registri. Verso la met del XV secolo, i registri erano ormai tipici degli
organi positivi e ormai si trovavano anche in strumenti pi grandi posti
dentro le chiese.

Poich alcuni tipi di organi positivi restarono in uso dopo il XV secolo, ci


sono pi informazioni disponibili su di esso rispetto allorgano portativo.
Raffigurazioni di organi postivi possono essere trovati nei manoscritti,
in dipinti, vetrate di chiese, eccetera. Inoltre, levoluzione dello
strumento forma una linea di continuit con gli esemplari sopravvissuti
che non possibile trovare nella storia del portativo.

La seguente illustrazione una riproduzione di un bassorilievo in legno


di Israel van Meckenem, un artista attivo nellultimo quarto del
quindicesimo secolo. Diverse cose si possono notare in questa stampa:
4

Lo sfondo indica una casa privata, quindi lorgano non suonato

in chiesa;
Lo strumento posto su un tavolo, e il suonatore usa entrambe
le mani per suonare la tastiera, mentre c una donna (la moglie

dellorganista?) che aziona i mantici;


I quattro segni a lato dellorgano possono essere o decorazioni,
leve per azionare i registri, se cos fosse lorgano avrebbe quattro
registri.

Figura 2: Bassorilievo di Israel van Meckenem

La presenza dellorgano nella chiesa medievale, e soprattutto la sua


associazione con la Chiesa europea occidentale, un mistero. Lorgano
divenne parte della liturgia cristiana non prima del decimo secolo, e
comunque non nella Chiesa orientale ma solo nella occidentale. Quindi
il modo in cui lorgano divenne non solo accettato ma anche parte
integrante e rispettata della chiesa occidentale una questione ancora
irrisolta. Forse la migliore spiegazione che lo strumento era utile sia

per scopi ecclesiastici che politici, visto anche il prestigio che pare
ricevesse presso la corte carolingia e il papato.7
E curioso anche ricordare la presenza di raffigurazioni dorgano,
stavolta in un contesto satirico, nei marginalia dei manoscritti dei
monasteri. Ci sono due esempi divertenti, uno nel Macclesfield Psalter,
conservato nel Fitzwilliam Museum a Cambridge, dove un coniglio
suona un organo mentre un cane tira i mantici, mentre gli animali si
sono scambiati di ruolo nel Gorleston Psalter che si trova nella British
Library di Londra. Le fonti per tali parodie e assurdit sono da cercare
tra gli aneddoti che i predicatori utilizzavano per rendere pi vivaci i
loro sermoni, tra le rappresentazioni sacre, i romanzi secolari, e le
storie che intrattenevano le corti come le citt. Il loro compito era far
divertire il lettore, poich sembra che il riso non fosse vietato nel
Medioevo (nonostante il venerabile Jorge da Burgos ritenesse il
contrario nel Nome della Rosa), faceva parte della vita di tutti i giorni.8
Veniamo al ciclo di arazzi della Dame la Licorne, conservati al Museo
di Cluny di Parigi. Essi si trovavano da secoli nel castello di Boussac,
dopo essere passati di mano in mano dai discendenti del committente
originario, Jean le Viste, agli ultimi proprietari che vi risiedevano,
quando a met Ottocento la loro situazione di degrado venne portata
allattenzione pubblica da Prosper Mrime, che era anche ispettore
statale per i monumenti storici, e da George Sand, la quale scrisse, nel
libro Promenade dans le Berry: moeurs, coutumes, lgendes

Ce castel, fort bien conserv, est un joli monument du moyen


ge, et renferme des tapisseries qui mriteraient lattention
et les recherches dun antiquaire. Jignore si quelque indigne
7 James H. COOK, http://faculty.bsc.edu/jhcook/OrgHist/history/hist002.htm
The Organ in the Middle Ages
8 AA. VV., http://www.fitzmuseum.cam.ac.uk/gallery/macclesfield/about/
6

sest donn le soin de dcouvrir ce que reprsentent ou ce


que signifient ces remarquables travaux ouvrags, longtemps
abandonns aux rats, ternis par les sicles, et que lon rpare
maintenant

Aubusson

avec

succs.

Sur

huit

larges

panneaux qui remplissent deux vastes salles (affectes au


local de la sous-prfecture), on voit le portrait dune femme,
la mme partout, videmment ; jeune, mince, longue, blonde
et jolie ; vtue de huit costumes diffrents, tous la mode de
la fin du XVe sicle. Cest la plus piquante collection des
modes patriciennes de lpoque qui subsiste peut-tre en
France : habit du matin, habit de chasse, habit de bal, habit
de gala et de cour, etc. Les dtails les plus coquets, les
recherches

les

plus

lgantes

sont

minutieusement

indiqus. Cest toute la vie dune merveilleuse de ce tempsl. Ces tapisseries, dun beau travail de haute lisse, sont aussi
une uvre de peinture fort prcieuse, et il serait souhaiter
que ladministration des beaux-arts en ft faire des copies
peintes

avec

nationales,

si

exactitude
ncessaires

pour
aux

enrichir
travaux

nos

collections

modernes

des

artistes.9

Grazie allinteressamento dellopinione pubblica, e grazie al fatto che il


castello era diventato propriet del demanio, gli arazzi negli anni
Ottanta dellOttocento arrivarono a Parigi, dove entrarono a far parte
della collezione permanente del Muse du Moyen Age nel bellissimo
Hotel de Cluny. Negli anni sono anche stati sottoposti a diversi restauri,
lultimo risalente a pochi anni fa.
La serie della Dame la Licorne composta da sei arazzi, tessuti in
lana, seta e fili doro. Cinque raffigurano un ciascuno un senso, mentre
il sesto, nel quale si leggono le parole A mon seul desir ha fatto molto
9 GEORGE SAND, Promenade dans le Berry: moeurs, coutumes, lgendes,
Editions Complexe, Bruxelles, 1992, pag. 84
7

discutere gli studiosi sul significato della scena rappresentata, se


significa una liberazione dai sensi terreni o qualcosaltro. Lo stile
quello millefleurs che andava molto di moda tra il XV e il XVI secolo 10,
poco si sa sullorigine dellopera, anche se ultimamente gli studiosi
sono concordi nel ritenere che venne commissionata da un mercante
facoltoso di Lione, Jean le Viste, dal momento che lemblema delle tre
lune crescenti dargento su fondo blu era il simbolo della sua famiglia,
e che venne lavorato molto probabilmente nelle Fiandre.

10 Si molto dibattuto sullorigine dello stile millefleurs, si dice che si fosse


diffuse per avere lillusione di avere fiori tutto lanno.
8

Figura 3: Arazzo La dama e l'Unicorno, udito, Parigi, Muse du


Moyen Age de Cluny

Lorgano raffigurato nellarazzo che descrive il senso delludito. La


composizione piuttosto simmetrica: ai lati rispettivamente sinistro e

destro rispetto allosservatore stanno il leone e lunicorno, entrambi


mentre tengono gli stendardi recanti lemblema della famiglia del
committente, davanti a due alberi da frutto. La dama, intenta a
suonare, indossa un abito blu e dorato riccamente decorato e bordato
con perle e pietre preziose. La sua acconciatura particolare, poich
ha due ciocche di capelli legate sulla sommit del capo per formare
una aigrette in cima. Il resto dei capelli raccolto in una retina e
coperto da un velo.
dellorgano,

Anche la sua ancella, che aziona i mantici

indossa un abito blu e ha un velo sulla testa. La dama

indossa una collana importante con pietre preziose che formano motivi
di fiori.
Lo strumento musicale, un piccolo organo positivo, posato sopra ad un
tavolo sul quale stato steso un tappeto orientale, anchesso
decorato con medaglioni di pietre preziose e perle, oltre ad avere,
sopra ai due sostegni laterali, un piccolo leone e un piccolo unicorno
decorativi. Ad una stima vedendo dal vivo lopera la tastiera sembra
coprire la distanza di due ottave, pi unottava corta.
Altri animali si trovano nellimmaginario giardino in basso della
composizione: conigli, volpi, un cane, un agnello, un falcone, ed alcuni
uccelli.11

Oltre allarazzo di Cluny rappresentante il senso delludito, ne esistono


altri due pi o meno dello stesso periodo con tema simile e un organo
presente; il primo si trova nella Galerie des Gobelins a Parigi e viene
intitolato Le concert, vi sono presenti otto personaggi in costumi
dellepoca di Luigi XII, e mostrano i divertimenti di una societ
raffinata: il falcone, la galanteria, la musica. La musica viene
raffigurata da un giovane signore con il liuto, una dama con la viola e
unorganista che suona un organo portativo.
11 Elisabeth DALAHAYE (A cura di), The Lady and the Unicorn, Editions de la
Runion des muses nationaux, Parigi, 2007, pag. 31
10

Il secondo arazzo, invece, si trova nel castello dAngers, assieme alla


famosa raccolta di arazzi dellApocalisse, ma proviene dal castello di
Verger appartenente alla famiglia dei Rohan: risale ad un periodo che
compreso tra il 1513 e il 1520, e raffigura il principe di Rohan assieme
alla moglie, egli canta mentre la moglie suona un organo portativo.

Le rappresentazioni profane dellorgano non impediscono che esso


continui ad essere dipinto e scolpito anche in contesto religioso, ad
esempio nella Chapelle des Fonts a Saint-Ayoul de Provins vi sono
raffigurati due angeli musicisti, uno con liuto e uno con organo. Yvonne
Rokseth si chiese, nel suo saggio sulla musica dorgano nella Francia
medievale, se le tre dame suonatrici presenti negli arazzi qui citati
fossero eccezioni o se vi era davvero luso di suonare lorgano tra la
nobilt: la risposta secondo lei sta nel poema di Pierre de la Vacherie
Gouvernment des trois Estatz du temps qui court, o nel Cortegiano di
Baldassarre Castiglione, diffuso in Francia nel Cinquecento, dove viene
detto che gli strumenti musicali pi adatti alle donne sono gli strumenti
da tasto.12

12 Yvonne ROKSETH, La musique dorgue au XVe sicle e tau debut du XVIe,


Hildesheim-Zurich_New York, Georg Olms Verlag, 1996, pp. 69-70.
11

Figura 4: Le concert des Gobelins, Parigi, Galerie des


Gobelins

12

Figura 5: Arazzo raffigurante il principe di Rohan e la moglie, castello


di Angers

13

Lestasi di Santa Cecilia di Raffaello

Della vita di Santa Cecilia si sa ben poco, fonti certe non ve ne sono
eccetto la Passio Sanctae Ceciliae depoca tardo romana e la Legenda
Aurea, che una raccolta di vite di santi raccolta da Jacopo da Voragine
intorno al 1260, e che divenne la fonte principale non liturgica per
lagiografia.
Lassociazione tra Santa Cecilia e la musica avvenne gradualmente,
per gradi, coinvolgendo sia artisti che musicisti, e le interazioni tra loro
e i loro mecenati. E una storia non solo di influenze tra musica e arti
visive e viceversa, ma anche il trasferimento di tradizioni musicali e
visive dal nord Europa allItalia.13
La connessione tra Cecilia e la musica pu essere derivata da un breve
passaggio allinizio della Passione: ella era una vergine devota a Dio e
aveva promesso di rimanere casta per sempre, ma essendo di nobile
famiglia, venne promessa sposa ad un certo Valeriano. Durante la loro
festa di nozze,
cantantibus organis, illa in corde suo soli Domino decantabat
dicens: Fiat cor meum et corpus meum immaculatum, ut non
confundar14
La parola organis venne interpretata sia come lo strumento organo, sia
per indicare strumenti diversi, e nelle prime illustrazioni della storia di
Cecilia era presente appunto lorgano o qualche altro strumento che
suonava, mentre lei restava silenziosa perch stava pregando in cuore
13 John A. RICE, Saint Cecilia in the Renaissance: The Emergence of a Musical Icon,
2015,
http://www.academia.edu/11803529/Saint_Cecilia_in_the_Renaissance_The_Emergenc
e_of_a_Musical_Icon, pag. 3

14 Alessandro RATTI, S. Cecilia, musica, bellezza ed estasi, Epub, 2015, pag. 92


14

suo. E importante notare che Cecilia non prese parte attivamente alla
musica, di fatto lignorava: anche per questo motivo che le prime
fonti iconografiche che la rappresentavano con un organo non la
vedevano mai suonare, ma lo strumento era solo il simbolo per
renderla riconoscibile. Gi Antonio Bosio, uno studioso romano che
visse tra la fine del XVI secolo e linizio del XVII secolo, aveva elaborato
la teoria del cantantibus organis.15
Nelle prime immagini medievali dove compare Santa Cecilia, non vi
sono strumenti musicali accanto a lei: solo nel caso in cui venisse
illustrato il suo matrimonio comparivano degli strumenti, ma che nulla
avevano a che fare con lei. Invece la Santa veniva caratterizzata da
una palma (simbolo del martirio), un libro (perch nella Legenda Aurea
era scritto che teneva sempre il Vangelo con s), una corona di rose e
gigli (donata a lei e al marito da un angelo quando anche il marito si
era convertito alla fede e alla castit), un falcone (simbolo di nascita
nobile), e una spada.16
Agli inizi del Quattrocento i mecenati commissionavano agli artisti
opere che raffiguravano la Madonna col bambino circondati da pi
Santi, e i pittori si trovavano in difficolt per rendere riconoscibile
Cecilia, se presente, da altre Sante, poich palma del martirio, libro e
corona di rose erano simboli comuni a diverse martiri. Lo stesso
Raffaello nel 1504 dipinse per la famiglia Colonna una pala daltare con
la Madonna col bambino in trono circondati da Santi, dei quali una
stata identificata dal Vasari con Cecilia: il quadro si trova al
Metropolitan Museum di New York, ma nel loro catalogo la Santa viene
descritta come ignota.

15 John A. RICE, op. cit, pag. 8


16 Alberto AUSONI, La Musica, Milano, Mondadori, 2005, pag. 148
15

Figura

6:

Raffaello

Sanzio,

Pala

Colonna,

New

York,

Metropolitan Museum

I pittori quindi trovarono nel riferimento al catantibus organis della


Passione di Cecilia lo strumento musicale organo come possibile
simbolo della Santa. Lorgano per rimase un semplice attributo, gli
artisti non trasformarono automaticamente Cecilia in una musicista, al
contrario: lo strumento presente ma non lo suona nessuno. Le prime
immagini di Cecilia con un organo risalgono agli anni ottanta del
16

Quattrocento, di provenienza Olandese, ma anche nel breviario della


regina Isabella di Castiglia, prodotto probabilmente a Bruges.17
Talvolta invece dellorgano portativo posto accanto alla Santa le si pu
trovare un pendente a forma di organo attorno al collo, oppure un
piccolo organo, quasi un giocattolo, senza mantici, posto solitamente ai
suoi piedi.
Tutte queste immagini non danno lidea che Cecilia suoni lorgano,
poich lo strumento o posato per terra, o la Santa lha in mano ma in
una posizione per la quale non possa suonarlo, anche solo per
limpossibilit di azionarne il mantice. Lunica eccezione potrebbe
essere il breviario di Marguerite de Houchin-Longastre, prodotto in
Olanda intorno al 1480, nel quale c una figura in cui Cecilia seduta
e con una mano tiene un libro, mentre laltra mano posata sulla
tastiera di un organo positivo (del quale per nessuno sta azionando i
mantici). Le interpretazioni a riguardo sono due: o si sta mettendo a
suonare, oppure richiama la scena della Passione nella quale la Santa
rigetta la musica terrena per dedicarsi alla preghiera nel silenzio,
ribadendo il concetto di Cecilia come anti-musicista.18
Questo deve essere stato ci che Raffaello aveva in mente quando
dipinse nel 1515 lEstasi di Santa Cecilia per la chiesa di San Giovanni
in Monte a Bologna.
Raffaello si ispir ai maestri fiamminghi utilizzando lorgano portativo
quale simbolo per far riconoscere la Santa, ma a modo suo.
Santa Cecilia al centro della composizione; gli altri santi - Paolo,
Giovanni Evangelista, Agostino e la Maddalena - la attorniano
simmetricamente.

17 Ibid., pag. 16
18 Ibid., pag. 36
17

Per via degli sguardi e dei gesti che esaltano il misticismo dei
personaggi tutti ben riconoscibili per i loro attributi iconografici e
per latmosfera calma e serena della intera scena, si pu considerare
questopera come una sorta di sacra conversazione sebbene non sia
presente la Madonna con il bambino, elemento questo che dovrebbe
caratterizzare per lappunto una Sacra Conversazione.
Lelemento predominante senzaltro la figura di Santa Cecilia, il cui
sguardo assente e rivolto verso lalto induce a supporre che sia lunica
a udire le melodie celestiali che gli angeli intonano mentre gli altri
partecipanti a questa conversazione San Paolo con il suo camice
verde e il manto rosso che regge con il palmo della mano sinistra la
spada, San Giovanni evangelista riconoscibile dal libro ai suoi piedi su
cui si trova laquila, SantAgostino vestito dal piviale ricamato e
reggente il bastone pastorale e Maria Maddalena che tiene in mano
lampolla degli unguenti, lunica figura il cui sguardo sia rivolto verso lo
spettatore appaiono esclusi da questa estasi.
Secondo la tradizione anche questi personaggi sono tutti legati al tema
delle apparizioni o dellascesa celeste, infatti alla fine della loro vita
terrena Giovanni e Maddalena ascesero al cielo, mentre Paolo ebbe una
visione di Dio sulla via di Damasco cos come ad Agostino apparve il
Bambin Ges su un litorale: probabilmente per questi motivi che
Raffaello li ha scelti come contorno allestasi di Santa Cecilia.
Da notare lassenza, in un momento di cos grande importanza, di
alcun simbolo tradizionale della divinit croce o colomba ad esempio
neppure allinterno del coro angelico: una dimostrazione della
capacit innovatrice e dirompente di Raffaello come ben evidenziato da
Anna Maria Brizio: La divinit non appare agli occhi, essa nel cuore
della santa Cecilia, cos come la musica non risuona materialmente al
suo orecchio, ma solo nella sua anima.

18

Non trascurabile, anche se naturalmente meno in evidenza di


proposito, lo sfondo che si scorge alle spalle dei personaggi: un
paesaggio collinare dove si pu intravvedere, allaltezza del pastorale
di santAgostino e della spalla sinistra di Santa Cecilia, il profilo di una
chiesa che potrebbe essere quella del Santuario di Santa Maria del
Monte a Bologna. Un paesaggio che ricorda quelli delle opere di
Leonardo da Vinci, che senzaltro Raffaello conobbe e studi, e che
affonda le radici nella ritrattistica umanistica del Quattrocento ma
oramai reso nei pittori del rinascimento con una precisione che si
potrebbe definire scientifica per i particolari geologici e naturalistici
incorporati.
Pi in evidenza, quasi uno squarcio nel dipinto, appare la cantoria
celeste formata da sei Angeli intenti a leggere degli spartiti.
Il numero degli Angeli non casuale, Raffaello come altri artisti
dellepoca era una persona colta, e le opere di Madonne o Santi
attorniati sempre da sei Angeli sono molteplici perch dovevano
rappresentare verit o interpretazioni teologiche ben codificate. Il
numero sei riferito agli Angeli lo si ritrova anche nel campo della
cabalistica. Da parte dello spettatore, nonostante il punto focale sia lo
sguardo

di

Santa

Cecilia,

locchio

non

fa

altro

che

scorrere

ripetutamente dagli strumenti musicali al coro angelico, come sospinti


da una forza misteriosa in questa ascesa che ci rende partecipi anche
noi allevento: purtroppo non riusciamo ad udire i suoni celestiali degli
Angeli, ma al nostro interno qualche corda potrebbe essere stata
toccata ugualmente e la sua vibrazione ripercuotersi intensamente in
noi.
Invece di tenere il suo organo dritto, Cecilia lo tiene capovolto,
lasciando che le canne scivolino a terra. Lorgano, in altre parole, in
un processo di disintegrazione, e le canne che stanno cadendo fanno
volgere lo sguardo dellosservatore a terra, dove si trovano altri
strumenti, gi rotti.
19

Se anche lorgano di Cecilia fosse dritto, non lo potrebbe suonare


comunque, perch lo sta tenendo rovescio, come possiamo notare
dalla disposizione delle canne, perch le pi lunghe (suoni gravi)
stanno a destra.
Raffaello

quindi

utilizz

lemblema

di

Cecilia

in

un

modo

completamente nuovo: per mostrare il suo stato emozionale e


spirituale al momento dellilluminazione, quando ella rigett i piaceri
mondando alla sua festa di matrimonio per rivolgersi a Dio. Mentre le
canne dellorgano scivolano via, la Santa guarda il cielo dove un coro
celeste accompagna il canto di preghiera a Dio che ella serba nel suo
cuore.
Altro elemento che caratterizza visivamente lopera la riproduzione
degli strumenti musicali ricordiamo che Santa Cecilia la protettrice
della musica che, rotti e disposti disordinatamente a terra,
dovrebbero rappresentare la caducit del profano rispetto alla eternit
del sacro.
Pregevole la fedelt realistica della viola da gamba senza corde e con
la cassa incrinata, del triangolo e di altri strumenti tipici al culto di
Bacco flauto, sonagli e tamburelli che potrebbero essere da soli
estrapolati come una Natura Morta di eccellente qualit. Tuttavia
lintento di Raffaello, a parte il supposto piacere che poteva provare
nelleseguire con perfezione la riproduzione di questi strumenti e
lintento tecnico di creare tre piani visivi nel dipinto strumenti
musicali, figure umane, cantoria celeste potrebbe esserci lidea di
rappresentare lopposizione tra la musica vocale del coro angelico e la
musica strumentale, la prima reputata dai Padri della Chiesa superiore
alla seconda.19

19 Mariangela BOGNOLO, La musica celeste nell Estasi di Santa Cecilia di Raffaello,


2015, http://retetop95.it/la-musica-celeste-nell-estasi-di-santa-cecilia-di-raffaello/

20

Figura

7:

Raffaello

Sanzio,

L'Estasi

di

Santa

Cecilia,

Bologna,

Pinacoteca Nazionale

Raffaello ebbe qualche imitatore, ma rimase un caso isolato, poich i


maestri fiamminghi continuarono a raffigurare Cecilia con lorgano
come simbolo, e pian piano divenne anche musicista attiva, e nacquero
leggende che arricchivano i due racconti della Passione e Legenda
Aurea dicendo che ella trascorreva molte ore al giorno pregando e
suonando.
Al Louvre conservata una tela di Hans Memling, Lo sposalizio mistico
di Santa Caterina, nel quale Cecilia presente e sta suonando un
organo portativo. La datazione del dipinto deve essere attorno al 1490.

21

Figura 8: Hans Memling, Sposalizio di Santa Caterina, Parigi,


Louvre

Cecilia pian piano divenne organista anche nelle raffigurazioni: alcuni


studiosi dicono che gli artisti si ispirassero agli angeli che gi venivano
da secoli raffigurati con diversi strumenti; inizialmente la si vedeva con
un organo portativo sostenuto da un angioletto che le permetteva di
suonare.
Il primo esempio di Cecilia che suona un organo pi grande, da seduta,
con entrambe le mani, e un angelo che aziona i mantici,
probabilmente una miniatura di un Graduale per labbazia benedettina
di Gembloux, ora conservato nella Bibliothque Royale di Bruxelles, e
realizzato da Jean Massy nel 1514 (contemporaneo di Raffaello, quindi).
E sicuramente unopera minore a quella di Raffaello, ma ebbe un
impatto maggiore nel tempo, poich si concentrava sullatto di suonare
compiuto da Santa Cecilia, e nel tempo questa azione divenne la
caratteristica principale nelle opere che la raffigurano, aggiungendo
man mano altri strumenti oltre allorgano.

22

Una curiosit: a Parigi nellOttocento abitava una cantante molto


famosa, amica di George di Sand, si chiamava Pauline Viardot: a casa
sua la signora possedeva un Cavaill-Coll decorato su fronte della
cassa da un medaglione, dove il pittore Ary Scheffer la ritrasse come
fosse Santa Cecilia: una Santa Cecilia che non suona pi ma che ormai
fa parte dellopera darte. La tela ora si trova nel Muse de la vie
Romantique, a Montmarte, mentre lorgano venne portato nella chiesa
di Notre Dame di Melun, e al posto del medaglione vi stato messo un
orologio.20

Figura 9: L'organo di Pauline Viardot, a sinistra con il medaglione con il suo ritratto
in veste di Santa Cecilia e a destra come appare oggi con un orologio, Chiesa di
Notre Dame di Melun

Franz Liszt scrisse per la Gazette Musicale de Paris un articolo riguardo


alla sua esperienza a Bologna, dove ebbe modo di ammirare dal vivo la
Santa Cecilia di Raffaello. Ecco le sue parole:
Je ne sais par quelle secrte magie ce tableau se prsenta
soudain mon esprit sous un double aspect: dabord comme
20 Mark EVERIST, Mozarts Ghosts, Haunting the Halls of Musical Culture, Oxford
University Press, Oxford, 2012, pag. 180

23

une ravissante expression de la forme humaine dans ce


quelle a de plus noble, de plus ideal, comme un prodige de
grace, de puret, dharmonie; puis au meme instant, et sans
aucun effort dimmagination, je crus y reconnaitre un
symbolisme admirable et complet de lart auquel nous avons
vou notre vie. La posie et la philosopie de loeuvre se
montrrent moi aussi visiblement que lordonnance de ses
lignes et sa beaut IDEELLE me saisit aussi que sa beaut
plastique..Dites, neussiez-vous pas vu ainsi que moi dans
cette noble figure le symbole de la musique son plus haut
dgr de puissance? Lart dans ce quil a de plus immatriel,
del plus divin? Cette vierge enleve la realit par lexdtase,
nest-ce pas linspiration telle quelle arrive par fois au coeur
de lartiste, pure vraie, rivelatrice et dgage de tout alliage
grossier?

21

Liszt, da musicista, riconosce nello sguardo estatico della Santa il


momento in cui ogni artista (musicista nel nostro caso), riceve
lilluminazione, lidea musicale da cui comporre unopera, idealizza il
processo di creazione dellarte che la musica.
Alla fine esprime ancora il suo pensiero, riguardo allopera darte in
genere e a come ognuno si pone in maniera diversa di fronte ad essa e
ne trae un senso di bellezza ed eternit:
Son tableau (il quadro di Raffaello), ainsi que toutes les
oeuvres du gnie, excite la pense, enflamme limagination
de ceux qui le contemplent. Chacun le voit sa manire, y
dcouvre suivant les conditions de son organisation, un
nouveau genre de beaut, un nouveau sujet dadmirer et de
louer. Et cest l precisement ce qui fait limmortalit du

21 FRANZ LISZT, La Sainte Ccile de Raphael, in Revue et Gazette Musicale


de Paris, 1839, N.15, pag. 115
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gnie, ce qui le rende ternellement jeune, ternellement


fcond, ternellement agissant.
Pour moi, qui ai vu dans la Sainte Ccile un symbole, le symbole existe
bien rrllement. Si cest une erreur, en tous cas elle est pardonnable
un musicien, et jaime criore que vous lauriez partage.22
Certamente, Franz.

22 Ibid., pag. 116


25

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Figura 7: LEstasi di Santa Cecilia Raffaello Sanzio


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Figura 8: Hans Memling, Sposalizio mistico di Santa Caterina


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mling_065.jpg/225px-Hans_Memling_065.jpg

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e_Viardot_-_Aristide_Cavaill%C3%A9-Coll.jpg
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