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ATLETICA LEGGERA

Gli antichi greci L’atletica leggera e l’atletica pesante

DOVE SI SVOLGONO

Le gare di atletica leggera si disputano in uno stadio di atletica La pista ha una lunghezza complessiva di 400
metri al bordo interno e ed è suddivisa in corsie ( 6 o 8) larghe ciascuna da 1,22 A 1,25 metri

Le gare di velocità vanno disputate in corsia, pena la squalifica, con l’eccezione della staffetta 4 X 400 metri
nella quale solo il primo giro deve essere seguita in corsia le altre gare si corrono senza tenere conto delle
corsie anzi cercando di portarsi verso l’interno della pista per compiere il possibile minimo percorso
regolare.

LA CORSA VELOCE

Le gare di corsa sono le gare dei 100,200 e 400 metri che avvengono con partenza dai blocchi

la gara dei 100 metri si corre in linea retta,200 metri comprendono una curva e quindi blocchi di partenza
devono essere sfalsati per compensare lo svantaggio delle corse esterne così come nei 400 gli altri devono
correre in corsia.

LA PARTENZA DAI BLOCCHI

Se Un atleta Parte prima DEL VIA, E’ SQUALIFICATO.

Grazie blocchi il velocista nell’istante del via viene a trovarci in una condizione di maggiore stabilità sugli
appoggi rispetto alla partenza in piedi

alla partenza all’atleta assume una posizione raccolta e, in avvio, con il busto inclinato in avanti cerca di
imprimere al proprio movimento una forte accelerazione con l’aumentare della velocità diminuiscono i
tempi di spinta e aumentano quelli di volo.

LA CORSA AD OSTACOLI

La corsa ad ostacoli è una corsa veloce che si corre in pista sui 100,110 o 400 metri e nella quale si devono
superare 10 ostacoli

gli ostacoli sono strutture metalliche ad angolo retto che reggono una sbarra di legno
se urtato l'ostacolo si ribalta ma non crea squalifiche ne danni all’atleta.

nelle gare sui 110 sui 100 metri gli atleti percorrono la distanza tra un ostacolo e l'altro IN 4 appoggi
(3 passi) La modella scavalcare la barriera sempre con la stessa gamba senza interrompere il ritmo della
corsa

l’atleta deve correre all’interno della sua corsia e deve superare l’ostacolo solo frontalmente.

IL PASSAGGIO DELL’OSTACOLO

Il superamento delle barriere prende il nome di passaggio

la tecnica prevede infatti non salto bensì un passo più lungo degli altri che permette accentuare la pausa di
sospensione durante la quale si supera l’ostacolo in modo tale da spezzare il meno possibile l’azione della
corsa.

per questo motivo è fondamentale capire prima di tutto che la corsa deve essere molto rapida e continua
il bravo ostacolista riesci a correre quasi ignorando gli ostacoli.
LA STAFFETTA

La staffetta è una cosa veloce a squadre composte da 4 atleti (frazionisti) ognuno dei quali compie una
Frazione dell'intero percorso reggendo una sorta di tube chiamato testimone L’atleta che regge il testimone
deve accedere al compagno che corriera per la frazione successiva

vince la competizione la squadra il culo quarto componente taglia per primo il traguardo.

IL CAMBIO AVVIENE DOPO LA CURVA

Le gare più importanti che si disputano alle Olimpiadi sono 2;

La 4 per 100 metri

la 4 per 400 metri

Hai un passaggio del testimone esiste una zona chiamata zona di cambio con una lunghezza di 30 metri. Il
passaggio può avvenire negli ultimi 20 metri

LA TECNICA DEL CAMBIO

L’atleta che deve ricevere il testimone e si trova all’inizio della zona di pre-cambio, in modo tale da
accentuare la camminata per acquisire più velocità al momento della corsa.

4X100= 1) mano destra

2) mano sinistra

3) mano destra

4) mano sinistra

IL TESTIMONE VA TENUTO ALLA PUNTA

4X400 SOLO IL PRIMO SEGUE LA CORSIA. GLI ALTRI POSSONO SCENDERE IN BASE ALLA POSIZIONE.

IL SALTO IN ALTO (ANALIZZIAMO IL SALTO DORSALE)

LA RINCORSA

È costituita da 8-12 balzi eseguiti con un aumento della velocità progressiva ma controllata così come nella
lunghezza

l’atleta si pone lateralmente ai ritti di circa 5 metri a destra attuale in corso nella prima parte rettilineo
successivamente curvilinea per facilitare l’effettuazione della rincorsa si parte e si stacca con lo stesso
piede.

LO STACCO

Il piede distacco prende contatto prima con il tallone, poi con la rullata su tutta la pianta per ottenere la
massima spinta verticale.

la gamma libera interna, esegue una forte oscillazione da dietro in avanti al ginocchio flesso e verso la spalla
opposta per ottenere la rotazione del corpo intorno all’asse longitudinale e la conseguente disposizione
dorsale all’asta le braccia aiutano la spinta verso l’alto degli arti inferiori attraverso una oscillazione
“indietro avanti alto” per ottenere la macchina verticalizzazione dei corpi
VOLO

La prima parte che passa l’ASTA è il sistema braccia spalle corpo successivamente e passa anche il bacino.

il richiamo degli arti inferiori a venire a ginocchiate se per evitare l’abbattimento dell’ASTA CON Polpacci e
talloni.

IL SALTO IN LUNGO

Il salto in lungo è una specialità sia maschile che femminile dell'atletica leggera, in cui gli atleti, dopo una
rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta "asse di battuta", cercando di atterrare il
più lontano possibile nella buca riempita di sabbia.

La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove
l'atleta ha staccato. Il salto in lungo fa parte dei salti in estensione come il salto triplo.

Rincorsa

Lo scopo della rincorsa è quello di raggiungere la massima velocità controllabile per effettuare uno stacco e
anch'essa si suddivide in più fasi:

Lunghezza

Corsa veloce

Tecnica di corsa

La lunghezza varia a seconda degli atleti e in rapporto all'accelerazione e alla velocità che raggiunge. La
rincorsa varia da 30-34 metri fino ai 45 circa. Se la rincorsa è troppo breve non è possibile esprimere a
pieno l'efficacia del salto.

La corsa deve avere una certa velocità sviluppata gradualmente. Deve poter adattarsi alle capacità
dell'atleta e deve essere compatibile con la corretta esecuzione del salto. Uno degli errori più frequenti è
quello di impegnarsi nella corsa a svantaggio di un'azione controllata che poi aiuta a migliorare le fasi
successive.

Per quanto riguarda la tecnica, la partenza può avvenire da fermi (per centrare meglio l'asse di battuta), o
con qualche passo di avvio (per una migliore decontrazione), ma in tutti i casi a partire da una linea di
riferimento. La corsa deve essere elastica e progressivamente accelerata, mantenendo il busto eretto e
ginocchia alte, aiutando così un buon movimento rotatorio delle gambe, al fine di ottenere un'alta velocità
con una buona stabilità.
Stacco

Subito prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere accelerati. Segue un leggero abbassamento
dell'atleta (caricamento) per coinvolgere la totalità del corpo in sincrono, agevolandolo con una buona
apertura tra le due cosce e l'angolo del ginocchio.

Il piede poggia su tutta la superficie di battuta con la massima forza, spingendo verso il basso, anche con
una leggera rullata, che serve, assecondando il movimento del corpo, a utilizzare al massimo la superficie di
spinta del piede. Segue la decisa salita del ginocchio libero per ottenere un ulteriore slancio verso l'alto.

Bisogna inoltre ricordare che la lunghezza del salto dipende dall'insieme di tutte le sue parti e lo stacco non
deve servire principalmente ad una spinta in avanti (già data dalla corsa) ma, appunto all'elevazione.

Fase di volo

I movimenti compiuti durante la fase di volo possono variare in funzione dell'atleta, ma sono sempre
finalizzati al mantenimento dell'equilibrio e di annullare l'effetto di rotazione.

Si può assistere al volo veleggiato (o hang style) in cui è prevista una distensione ed un abbassamento
dell'arto libero fino ad essere appaiato all'arto di stacco, a raccolta (o tuck style) o con passi in aria (o hitch-
kick). In quest'ultimo si possono eseguire 1½ ; 2½ o 3½ passi in volo prima dell'atterraggio.

La direzione dello sguardo deve essere verso avanti e un po' in alto sempre per evitare eventuali rotazioni
del busto. In tutta la fase di volo le azioni devono essere fluide e decontratte al fine di evitare di farsi male
nel momento dell'atterraggio.

Atterraggio

Quest'ultimo deve avvenire con le gambe protese in completa estensione. Dapprima gli arti sono flessi per
poi allungarsi un attimo prima del contatto col suolo, e il busto deve essere leggermente inclinato in avanti.
Quando i piedi toccano la sabbia, le ginocchia si piegano, ed il busto passa sopra le orme lasciate dai piedi
con la testa che si avvicina il più possibile alle ginocchia.

Se eseguito correttamente il primo segno che rimane sulla sabbia è solo quello dei talloni. In questo modo
si evita di cadere all'indietro e di perdere centimetri che in gare professionali possono essere decisivi.

Regolamento

Tutti i salti devono essere misurati prendendo come riferimento il segno lasciato dall'atleta in sabbia più
vicino alla linea di stacco (o al suo prolungamento), lasciato da qualsiasi parte del corpo dell'atleta. La
misurazione deve essere effettuata perpendicolare alla linea di stacco.
IL GETTO DEL PESO.

Il getto del peso consiste nello scagliare lontano possibile servendosi un solo braccio un peso in metallo di
forma sferica, della superficie rigata virgola che deve arretrare nel settore delimitato il peso varia a seconda
del sesso E DELL’ETA’ dell’atleta.

Seniores mashi 7,257 kg

Seniores femmine 4 kg

Si hanno a disposizione 3 lanci, i migliori 6-8 lanciatori vanno in finale dove hanno 3lanci.

Nullo= il peso non atterra nel settore delimitato

L’atleta esce dalla pedana

Al termine dell’esecuzione l’atleta non esce da dietro il diametro della pedana

IL LANCIO DEL DISCO.


Le regole sono simili a quelle delle altre prove di lancio: i concorrenti hanno a disposizione un certo
numero di lanci, vengono valutati in base al loro miglior lancio valido e vince chi ha effettuato il lancio
più lungo.
L'attrezzo utilizzato per essere accettato in gara e per l'omologazione di un record deve essere
conforme alle specifiche della World Athletics. Per le donne il disco pesa 1 kg con un diametro tra i 180
e i 182 mm e uno spessore tra 37 e 39 mm, mentre per gli uomini il peso è di 2 kg, il diametro tra i 219
e i 221 mm e lo spessore tra 44 e 46 mm. La pedana entro la quale l'atleta esegue la prova è circolare,
con un diametro interno di 2,50 m dotata di una robusta gabbia, a forma di U, che la circonda onde
assicurare l'incolumità degli spettatori, degli ufficiali di gara e degli altri concorrenti. Il settore di lancio è
di 34,92° con il vertice coincidente con il centro della pedana.
Per effettuare un lancio, il concorrente si posiziona all'interno della pedana circolare, esegue
normalmente una o più torsioni da fermo, poi inizia la fase rotatoria e, dopo uno o un giro e mezzo,
rilascia il disco. Il lancio è valido se l'attrezzo cade completamente entro i margini interni delle linee
bianche delimitanti il settore di caduta. Inoltre per convalidare il lancio il concorrente non può lasciare la
pedana fino a quando il disco non ha toccato terra e deve uscire dal semicerchio posteriore. Altro
motivo di lancio non valido se durante la fase rotatoria l'atleta tocca il bordo superiore o esterno della
pedana.
La distanza percorsa dal disco dipende non solo dalla spinta ma anche dalla traiettoria che l'atleta
riesce a imprimergli, e dal comportamento aerodinamico dell'attrezzo. Per raggiungere la piena
padronanza della tecnica di lancio è richiesta molta esperienza.

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