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Il salto in lungo

Il salto in lungo è una specialità dell’atletica leggera e fa parte dei salti in estensione.
L’atleta dopo una piccola rincorsa raggiunge la zona limite dove poter saltare detta
“asse di battuta o tavoletta di stacco”, cercando di atterrare il più lontano possibile
nella buca appositamente riempita di sabbia
La lunghezza del salto viene misurata dalla tavoletta di battuta indipendentemente da
dove l’atleta abbia staccato.
I principali elementi di questa disciplina sono: una pedana di rincorsa fatta di
materiale sintetico, una zona di stacco e una fossa (o buca) che viene riempita di
sabbia.
Nell’esecuzione tecnica si distinguono 4 fasi:
● LA RINCORSA: è in genere di una trentina di metri dove l’atleta cerca di
raggiungere la massima velocità possibile con la quale effettua il salto; quindi non si
parla di una corsa di velocità ma di potenza che viene trasmessa al corpo e permette
di effettuare un salo migliore.

● LO STACCO: l’atleta fa leva sull’arto inferiore che a sua volta con grande potenza
si appoggia sulla tavoletta di stacco e permette al baricentro di alzarsi in volo.

● IL VOLO: è la fase in cui l’atleta non ha contatto con il terreno ed esegue dei
movimenti per mantenere l’equilibrio in attesa del contatto con la sabbia.

● L’ATTERRAGGIO: avviene con le gambe tese e il busto flesso e spinto in avanti,


per evitare di cadere all’indietro e di penalizzare quindi la misurazione che, infatti,
avviene dal segno lasciato sulla sabbia.

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