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MOTIVAZIONE

Per motivazione si intende una serie di processi coinvolti nella determinazione del comportamento, ovvero
uno stato i attivazione interiore in virtù del quale un organismo intraprende una determinata azione. La
motivazione può essere cosciente o incosciente, semplice o complessa, transitoria o permanente, primaria
(di natura fisiologica) o secondaria (di natura personale o sociale). Per motivazione si intende ogni fattore
interno che inizia, dirige e sostiene nel tempo la ricerca della soddisfazione di un’esigenza e sensibilizza
selettivamente verso gli oggetti collegati a tale soddisfazione. La motivazione si distingue dall’emozione per
il fatto che presenta un certo grado di eccitazione, necessaria per compiere un azione molto organizzata e
diretta.

TEORIE PULSIONALI
 FREUD
Per Freud i meccanismi fisiologici generano una condizione di tensione e attivano una spinta, definita
pulsione, che crea uno stato che è vissuto come sgradevole. Lo scopo della pulsione è quello di ridurre tale
tensione. La teoria di Freud, sottolineando la componente istintiva del comportamento, lo riconduce di
fatto a istinti di base: 1) istinto di sopravvivenza/procreazione detto libido; 2) istinto di morte/distruzione
detto destrudo. Lo scopo delle pulsioni coincide con la necessità di ridurre la tensione, trovando un
bersaglio, ossia un oggetto su quale riversarla e scaricarla. Ogni qual volta l’uomo non può soddisfare
liberamente le proprie pulsioni, mette in atto una sostituzione dell’oggetto, un processo anche detto
sublimazione.

TEORIA SULLA GERARCHIA DEI BISOGNI


 MASLOW
Tale teoria costituisce un tentativo di stabilire una gerarchia dei bisogni e delle motivazioni di caratterie sia
biologico che sociale. Il modello comprende sei categorie di bisogni organizzati gerarchicamente dal più
elementare al più complesso:
- Bisogni fisiologici, dipendono da funzioni fisiologiche come il sonno o la fame
- Bisogni di sicurezza, che hanno lo scopo di portare alla ricerca di persone in grado di assicurare sicurezza
al piccolo
- Bisogni di amore e appartenenza, ovvero l’esigenza di sentirsi parte di un gruppo, di ricevere e dare
amore
- Bisogni di autostima e prestigio, quindi l’esigenza di vedere riconosciuti i propri bisogni e di formarsi una
buona immagine di sé
- Bisogni di autorealizzazione e successo: sviluppo e comprensione di se stesso e delle proprie capacità
- Bisogni di trascendenza: bisogno di superare i propri limiti, di entrare a far parte di un mondo superiore.
Il modello di Maslow può essere ridotto a tre gruppi di bisogni: bisogni primari, bisogni sociali e bisogni del
sé. L’autore definisce tale teoria globale e dinamica.

TEORIA DEI TRE BISOGNI


 MECCLELLAND
L’autore, partendo dalla teoria di Maslow, individua tre fattori motivazionali presente in ogni essere
umano:
- di successo: desiderio di riuscire in tutto quello che si compie, a prescindere dall’attività svolta
- di affiliazione: impulso ad avere profonde relazioni interpersonali con gli altri.
- di potere: desiderio di mantenere il controllo e l’autorità su di un’altra persona, cambiando le
decisioni degli altri in base ai propri bisogni e desideri
Il carattere personale dipende dal fattore predominante. Secondo tale teoria questi tre fattori sono appresi.
Esperimento “bambini e anelli”:
dei bambini avevano il compito di infilare degli anelli in un piolo. I risultati hanno mostrato come i bambini
con elevato bisogno di successo si ponevano ad una distanza intermedia dal piolo; quelli con basso bisogno
si ponevano ad una distanza molto vicina o esageratamente lontana. La motivazione al successo
sembrerebbe formarsi durante l’infanzia, a contatto con figure di accudimento che nutrono aspettative
elevate, ma realistiche verso il bambino e sollecitano in lui esperienze di autonomia.

TEORIA DELL’AUTONOMIA FUNZIONALE


 ALLPORT
A differenza di Maslow, Allport afferma che molte delle motivazioni acquisite possono diventare
funzionalmente autonome. Questa teoria sostiene che all’inizio i motivi fisiologici ed impulsivi sono gli unici
fini che strumentalizzano la condotta umana. A poco a poco le azioni prodotte per soddisfare i bisogni
diventano abituali e piacevoli, per cui vengono ripetute non più per soddisfare i bisogni ma per se stesse.
inoltre matura un centro di identità personale per cui le varie azioni non tendono più a soddisfare questo
bisogno, ma la persona intera e la sua autonomia.

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