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Per motivazione si intende una serie di processi coinvolti nella determinazione del comportamento, ovvero
uno stato i attivazione interiore in virtù del quale un organismo intraprende una determinata azione. La
motivazione può essere cosciente o incosciente, semplice o complessa, transitoria o permanente, primaria
(di natura fisiologica) o secondaria (di natura personale o sociale). Per motivazione si intende ogni fattore
interno che inizia, dirige e sostiene nel tempo la ricerca della soddisfazione di un’esigenza e sensibilizza
selettivamente verso gli oggetti collegati a tale soddisfazione. La motivazione si distingue dall’emozione per
il fatto che presenta un certo grado di eccitazione, necessaria per compiere un azione molto organizzata e
diretta.
TEORIE PULSIONALI
FREUD
Per Freud i meccanismi fisiologici generano una condizione di tensione e attivano una spinta, definita
pulsione, che crea uno stato che è vissuto come sgradevole. Lo scopo della pulsione è quello di ridurre tale
tensione. La teoria di Freud, sottolineando la componente istintiva del comportamento, lo riconduce di
fatto a istinti di base: 1) istinto di sopravvivenza/procreazione detto libido; 2) istinto di morte/distruzione
detto destrudo. Lo scopo delle pulsioni coincide con la necessità di ridurre la tensione, trovando un
bersaglio, ossia un oggetto su quale riversarla e scaricarla. Ogni qual volta l’uomo non può soddisfare
liberamente le proprie pulsioni, mette in atto una sostituzione dell’oggetto, un processo anche detto
sublimazione.