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DIRITTO AGRARIO E DELL’ENOLOGIA

Il diritto agrario è la disciplina dell’attività imprenditoriale di produzione di frutti naturali sulla terra
e della loro successiva allocazione sul mercato.
L’agricoltura come attività economica svolta sulla terra e con la terra, implica 2 istituti: l’impresa e
la proprietà terriera. Dunque richiama i principi costituzionali artt. 41 e 44.
Inizialmente il fenomeno produttivo restava un fatto economico ricompreso nella sfera dei poteri e
delle facoltà del proprietario cui spettava il diritto di godere e disporre della cosa.
Verso la fine dell’800, l’idea che il diritto soggettivo sia un interesse che è giuridicamente protetto
in quanto destinato a uno scopo socialmente apprezzabile, fa prendere coscienza dei limiti
connaturati alla proprietà di determinati beni, come la proprietà terriera, come misura dello stesso
avere.
Se la terra è destinata a produrre, ovvero va intesa non solo con riferimento al suo titolare ma
altresì con riguardo alla società che ha interesse a che venga coltivata e produca ricchezza, la
volontà dell’individuo trova la sua misura nel vincolo finalistico impresso alla cosa.
La proprietà della terra, di un bene destinato a produrre, implica doveri di attività.
La funzione sociale propria dei beni produttivi si traduce nella non attribuzione di determinate
facoltà, nel condizionamento dell’esercizio di certe facoltà, nell’imposizione di obblighi.
Art42

La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.

La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di
godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti [cfr.
artt. 44, 47 c. 2].

La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi
d'interesse generale.

La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato
sulle eredità.

All’unità del diritto di proprietà subentra la pluralità degli statuti della proprietà in relazione ai
diversi beni considerati e alle rispettive funzioni; e alla proprietà della terra la legge può imporre
obblighi e vincoli art 44
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone
obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone
agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione
delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà [cfr. art.  42 cc. 2, 3].

La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

Ciò segna in modo particolare la libertà di iniziativa economica, come libertà di entrare nel
mercato art 41, nell’ambito dell’attività primaria. Se il cittadino è di regola libero di farsi
imprenditore commerciale, il proprietario di un fondo rustico deve farsi imprenditore agricolo, o
deve lasciare che altri si faccia imprenditore sulla sua terra.
Strettamente collegati art 41 libertà di impresa e art 44 sulla proprietà terriera: ogni intervento
incidente sul diritto di proprietà della terra si traduce nella disciplina del bene fondamentale
dell’azienda agraria e dunque dell’impresa agricola, ma altresì con riferimento ai fini in vista dei
quali è possibile comprimere il diritto di proprietà terriera( sfruttamento razionale del suolo e
stabilimento di equi rapporti sociali art 44, fini che tra l’altro non sono che la specificazione di quei
generici fini sociali per raggiungere i quali l’art 41cost impone che la libertà di impresa si indirizzi e
si svolga.

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