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CAPITOLO

4
LA PERCEZIONE
DELL’AMBIENTE

4.1 Caratteristiche dei recettori 4.4 Termorecezione


sensoriali 4.4.1 Rilevamento dei raggi infrarossi
4.1.1 Classificazione dei 4.5 Nocicezione
recettori sensoriali 4.5.1 Trasduzione e trasmissione dei
4.2 Meccanorecezione segnali nocicettivi
4.2.1 Recettori tattili 4.6 Fotorecezione
4.2.2 Fusi neuromuscolari 4.6.1 La retina
4.2.3 Cellule cigliate 4.6.2 Tipi di fotorecettori
4.2.4 Sistema della linea laterale 4.6.3 Adattamenti della visione
4.2.5 Sistema uditivo 4.7 Chemorecezione
4.2.6 Sistema vestibolare 4.7.1 Gusto
4.3 Elettrorecezione 4.7.2 Olfatto
4.3.1 Organi ampollari 4.7.3 Organo vomeronasale
4.3.2 Organi tuberosi 4.8 Magnetorecezione
4.3.3 Elettrorecettori negli anfibi 4.8.1 Meccanismi di rilevamento del
4.3.4 Elettrorecettori nei campo magnetico
mammiferi
94 LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE

Una delle caratteristiche degli organismi animali sistemi sensoriali. L’informazione sensoriale è trasformata
è la capacità di percepire i cambiamenti dell’ambien- in un potenziale di recettore attraverso la trasduzione, un
processo attivo che comporta una notevole amplificazione
te e organizzare risposte allo scopo di mantenere
del segnale, cui fa seguito la codificazione, una scarica di
costanti le caratteristiche del mezzo interno. Le va- potenziali d’azione la cui frequenza è proporzionale all’am-
riazioni dell’ambiente sono rilevate continuamente piezza del potenziale e che viene generata nell’encoder,
da organi di senso specializzati, i recettori sensoriali, una zona che si trova in corrispondenza dei primi nodi di
in grado di identificare stimoli chimico-fisici sia all’e- Ranvier (o Figura 4.2).
sterno sia all’interno dell’organismo. L’ampiezza della risposta del recettore dipende dall’in-
tensità dello stimolo e la risposta generata nei recettori sen-
Negli animali più semplici (polipi, meduse) le in-
soriali tende in molti casi a ridursi progressivamente anche
formazioni provenienti dai recettori sensoriali non al permanere dello stimolo. Questa condizione è chiamata
vengono elaborate da centri nervosi o lo sono in mi- adattamento. Sulla base dell’intensità e del tempo necessa-
sura modesta, e generano risposte riflesse rapide, rio affinché si verifichi l’adattamento, si distinguono recetto-
mentre nella maggior parte degli animali pluricellula- ri tonici che non si adattano (recettori del dolore) o si adat-
ri le informazioni provenienti dai recettori sensoriali tano molto lentamente (recettori olfattivi), e recettori fasici
che si adattano rapidamente e rispondono solo all’inizio o
sono trasmesse ai centri nervosi dove vengono ela-
alla fine del periodo di stimolazione (recettori tattili). Molti
borate per organizzare una risposta adeguata. Alcune tipi di recettori possiedono un’attività spontanea di base
informazioni sensoriali raggiungono il livello di co- (“tonica”), apparentemente in assenza di stimoli, la cui fre-
scienza dando origine a una sensazione (visiva, gusta- quenza di scarica può tuttavia essere aumentata o diminuita.
tiva, meccanica, ecc.). Tuttavia, diverse informazioni Nei recettori sprovvisti di cellule sensoriali differenziate,
sensoriali provenienti dall’interno del corpo, utilizza- come i recettori di tatto, il potenziale di recettore raggiun-
ge la membrana dell’encoder attraverso correnti elettroto-
te per la regolazione di importanti funzioni, quali la
niche che la depolarizzano. I recettori provvisti di cellule
temperatura corporea, la pressione sanguigna, i mo- sensoriali sono caratterizzati dalla presenza di una sinapsi
vimenti riflessi, la frequenza cardiaca e respiratoria, di cito-neurale che può essere elettrica o chimica. Nella sinap-
norma non raggiungono il livello di coscienza. si elettrica il potenziale di recettore generato a livello della
cellula sensoriale dà origine a correnti elettrotoniche che
raggiungono e attivano l’encoder fino all’insorgenza dei
4.1 Caratteristiche dei recettori potenziali d’azione. Nella sinapsi chimica le correnti elet-
sensoriali trotoniche determinano la liberazione di un neurotrasmet-
titore il quale, legandosi a recettori postsinaptici, genera un
Ogni recettore sensoriale è selettivamente sensibile a una potenziale postsinaptico eccitatorio che a sua volta, tramite
specifica forma di energia ed è costituito da una o più cel- correnti elettrotoniche, attiva l’encoder della fibra afferente.
lule molto differenziate in relazione alla natura dello stimo- Oltre a ricevere un’innervazione afferente che attraverso
lo. Indipendentemente dalla natura dello stimolo, tuttavia, vie sensitive trasmette i potenziali ai centri nervosi, quasi
l’informazione sensoriale determina, direttamente o me- tutti i recettori sensoriali possiedono anche una innervazio-
diante cascate di secondi messaggeri, l’apertura (e a volte la ne efferente che, tramite vie provenienti dai centri nervosi,
chiusura) di canali ionici (o Figura 4.1) che danno origi- porta segnali in grado di modificare la risposta dei recettori
ne al potenziale di recettore, il linguaggio comune a tutti i allo stimolo.

o FIGURA 4.1 I recettori sensoriali sono sensibili a una specifica forma di energia ma, indipendentemente dalla natura dello stimolo,
l’informazione recepita si traduce in una variazione della permeabilità ionica della membrana. I meccanorecettori rilevano la deforma-
zione fisica dei canali ionici della membrana, mentre la stimolazione dei recettori gustativi avvia una cascata di reazioni biochimiche che
modificano la permeabilità di specifici canali ionici; anche l’assorbimento della luce da parte della rodopsina dei fotorecettori si traduce
in una cascata di reazioni biochimiche che modifica la permeabilità ionica della membrana; il campo elettrico influenza la permeabilità
dei canali voltaggio-dipendenti degli elettrorecettori. R, recettore; G, proteina G; AC, adenilato ciclasi; PKA, proteina chinasi A; P, fosfato;
Rh, rodopsina; T, trasducina; PDE, fosfodiesterasi.
4.2 Meccanorecezione 95

o FIGURA 4.2 La stimolazione mec-


canica della membrana di una termina-
zione nervosa genera correnti elettroto-
niche che raggiungono il primo nodo di
Ranvier, il quale funge da encoder, dove
viene innescato il potenziale d’azione.

4.1.1 Classificazione dei recettori sensoriali le diverse condizioni chimico-fisiche di questi ambienti alle
varie latitudini hanno favorito l’adattamento di particolari
In base alla provenienza dello stimolo, i recettori sensoriali recettori sensoriali che permettono di ottimizzare sia la per-
possono essere distinti in: esterorecettori, posti sulla super- cezione sia la comunicazione.
ficie del corpo e sensibili agli stimoli provenienti dall’am-
biente esterno (sensazioni tattili, temperatura, luce, suoni,
ecc.); enterorecettori, situati nei visceri (pareti dei vasi e 4.2 Meccanorecezione
sierose), associati al sistema nervoso autonomo; proprio-
recettori (o propriocettori), situati all’interno di muscoli, Gli stimoli meccanici di varia natura sono rilevati dagli or-
tendini e articolazioni, che raccolgono stimoli provenienti ganismi animali attraverso i meccanorecettori, la cui strut-
da queste strutture e inviano ai centri nervosi informazioni tura può essere più o meno complessa in relazione alla na-
riguardanti la posizione del corpo nello spazio e i movimen- tura e all’entità dello stimolo. Per esempio, il contatto fisico
ti degli arti, del tronco e della testa. sulla superficie del corpo, riferito come tatto, è rilevato da
I recettori sensoriali, tuttavia, possono essere distin- recettori tattili costituiti da terminazioni nervose libere, o
ti anche in base al tipo di stimolo che possono rilevare. I morfologicamente poco differenziate, che si trovano nella
meccanorecettori, per esempio, rispondono a stimoli di cute. Il fuso neuromuscolare è un meccanorecettore più
natura meccanica e rilevano il movimento e la pressione. complesso, specializzato per rilevare il grado di stiramen-
Essi comprendono i recettori sensibili agli stimoli tattili, i to dei muscoli causato costantemente dalla forza di gravità.
propriocettori che rilevano lo stiramento dei muscoli sche- Tuttavia, i meccanorecettori più specializzati sono le cellule
letrici, le cellule cigliate del sistema della linea laterale dei cigliate, che si trovano nel sistema della linea laterale di pe-
pesci che forniscono informazioni sul movimento dell’ac- sci e anfibi, negli organi dell’udito e negli organi dell’equi-
qua circostante e quelle dell’orecchio interno che si flettono librio. Cellule cigliate modificate, inoltre, sono utilizzate da
in risposta alle onde sonore o ai movimenti della testa. I ter- diverse specie animali per percepire i campi elettrici e sono
morecettori sono sensibili alle variazioni della temperatura definite elettrorecettori.
nell’ambiente circostante, mentre i nocicettori (recettori
del dolore) vengono attivati dalle lesioni tissutali. I fotore- 4.2.1 Recettori tattili
cettori sono sensibili alla luce (compresi i raggi ultravioletti
e i raggi infrarossi) e i chemiorecettori rilevano la presen- La superficie corporea degli animali è rivestita dalla cute
za delle sostanze contenute negli alimenti (gusto) e quelle dove, a varie profondità, sono presenti diversi tipi di mecca-
disperse nell’ambiente (olfatto) e la concentrazione di O2 norecettori. Alcuni sono costituiti da terminazioni nervose
e CO2 nel sangue. Gli elettrorecettori e i magnetorecettori, libere, che si ramificano nella regione superficiale della cute
infine, sono rispettivamente sensibili ai campi elettrici e ai e possono penetrare nell’epidermide. Una leggera deforma-
campi magnetici. zione meccanica di una porzione della membrana plasmati-
In generale, gli organismi animali sia terrestri sia acqua- ca della terminazione nervosa causa l’apertura di canali del
tici utilizzano gli stessi tipi di recettori sensoriali. Tuttavia, Na+, il cui ingresso innesca il potenziale di recettore. Oltre
96 LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE

o FIGURA 4.3 La cute contiene vari mec-


canorecettori diversi sia morfologicamente
sia funzionalmente. Le terminazioni nervose
libere sono distribuite in tutte le aree cuta-
nee e sono deputate a rilevare il dolore, la
temperatura e il contatto fisico. I corpuscoli
di Meissner presenti nell’epidermide rileva-
no il contatto fisico e la pressione (aspetti
dinamici). I corpuscoli di Pacini del tessuto
sottocutaneo rilevano la pressione profonda
e le vibrazioni. I corpuscoli di Ruffini sono
distribuiti in tutte le aree cutanee e il loro
orientamento consente di rilevare la tensio-
ne della cute. I dischi di Merkel sono presen-
ti in tutte le aree cutanee e nei follicoli pili-
feri e sono sensibili al contatto fisico e alla
pressione.

che dagli stimoli tattili, le terminazioni libere possono esse- tiche dell’oggetto, quali la forma e le qualità della superficie
re attivate dalle variazioni della temperatura e dagli stimo- (liscia, ruvida, ecc.). Più in profondità (derma) troviamo
li nocivi (vedi più avanti). Oltre alle terminazioni nervose due tipi di recettori, i corpuscoli di Ruffini (non lamellari)
libere, nella regione superficiale troviamo recettori tattili e i corpuscoli di Pacini (lamellari). I corpuscoli di Ruffini
che presentano una capsula, i corpuscoli di Meissner e i sono recettori ad adattamento lento che si trovano nel der-
dischi di Merkel (o Figura 4.3). I corpuscoli di Meissner ma e nelle capsule articolari, deputati a percepire lo stira-
sono recettori ad adattamento rapido, deputati a percepire mento della cute e i movimenti articolari. I corpuscoli di
gli stimoli esercitati da oggetti in movimento che entrano Pacini sono recettori ad adattamento rapido che rispondo-
in contatto con la cute. I dischi di Merkel sono recettori ad no alle variazioni di velocità dello stimolo e raccolgono sti-
adattamento lento, in grado di segnalare caratteristiche sta- moli provenienti da una superficie molto ampia.

o FIGURA 4.4 (a) Attraverso una coppia di tentacoli, emergenti dal margine ro-
strale della testa e rivestiti da numerose squame meccano-sensibili, il serpente dai
tentacoli (Erpeton tentaculatum) riesce a rilevare i movimenti dell’acqua provocati
dai pesci nelle vicinanze. Soprattutto in acque torbide, l’animale assume una posi-
zione concava del corpo in cui confina il pesce fino a catturarlo. (b) I tentacoli sono
innervati da due rami del nervo trigemino (nervo oftalmico e nervo mascellare) che
confluiscono nel tetto ottico insieme alle afferenze visive, suggerendo che nella
localizzazione delle prede siano coinvolte sia la visione sia la meccanorecezione.
BO, bulbo olfattivo; TEL, telencefalo; TO, tetto ottico.
(a)

(b)
4.2 Meccanorecezione 97

Organi tattili particolarmente differenziati sono pre- utile avere recettori molto sensibili. In realtà, l’analisi istolo-
senti in vari vertebrati. Il serpente di acqua dolce Erpeton gica ha rivelato che nelle cupole si trovano diversi tipi di re-
tentaculatum, diffuso nel Sud-Est Asiatico, è definito ser- cettori meccanici come i corpuscoli di Merkel, corpuscoli di
pente dai tentacoli per le appendici mobili che porta alle Pacini e recettori discoidali, oltre a numerose terminazioni
due estremità del muso (o Figura 4.4). Tali appendici, ri- libere che rispondono sia al caldo sia al freddo attraverso
coperte di squame e innervate dal nervo trigemino, sono la stimolazione di canali di tipo TPR molto simili a quelli
utilizzate per rilevare al buio o in acque torbide i movimenti che si trovano nella pelle umana (o Figura 4.5b). Le cupole
dei pesci che nuotano nelle vicinanze che così possono esse- infine rispondono, anche se con minore sensibilità, alle va-
re catturati. Organi tattili a forma di cupola e rivestiti da un riazioni di pH. Per la loro sensibilità sensoriale polifunzio-
sottile strato di cheratina sono distribuiti sulle squame del nale, unica in natura, queste strutture sono state definite or-
collo e delle mascelle dei coccodrilli (o Figura 4.5a), dove gani sensoriali tegumentari (ISO, Integumentary Sensory
sono utilizzati per percepire la presenza di cibo e il contatto Organ). Oltre a rispondere a stimoli di varia natura, gli ISO
con l’acqua. Queste strutture hanno una sensibilità mec- sono coinvolti anche nell’attività riproduttiva e nel control-
canica più elevata dei recettori tattili delle punte delle dita lo della pressione osmotica. Gli organi risultano stimolati
umane. Se vengono appena sfiorate i coccodrilli reagiscono durante il corteggiamento, nella localizzazione della zona
spostandosi verso la sorgente della perturbazione con una di deposizione delle uova e nel controllo della temperatura
velocità di 50-100 metri al secondo. Evidentemente per di- del nido (il sesso nei rettili è definito dalla temperatura del
scriminare accuratamente tra gli oggetti non commestibili e nido). La elevata sensibilità dei meccanorecettori permette
il cibo, specialmente in ambienti acquatici bui o notturni, è alle femmine dei coccodrilli di estrarre  delicatamente i pic-

(a)

(b)

o FIGURA 4.5 (a) Meccanorecettori a


forma di cupola distribuiti sulle squame
delle mascelle, del cranio e del collo di coc-
codrillo. (b) L’analisi della struttura interna
dei meccanorecettori rivela la presenza di
vari componenti come recettori discoidali,
terminazioni nervose libere che decorrono
attraverso gli strati cheratinizzati dell’epi-
dermide, complessi di Merkel, corpuscoli
lamellari incapsulati, corpuscoli di Pacini
e diversi capillari sanguigni, che nel com-
plesso vengono definiti organi sensoriali
tegumentari (ISO). Una tale varietà di re-
cettori suggerisce funzioni alternative ol-
tre quella meccanica.
98 LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE

coli dalle uova dopo la schiusa e di trasportarli senza ferirli serie di terminazioni nervose libere che originano da fibre
nelle loro potentissime fauci.  mieliniche nel derma che decorrono attraverso la colonna
Nelle squame ventrali dei coccodrilli marini delle coste centrale fino a raggiungere la superficie esterna cheratiniz-
australo-asiatiche, infine, sono presenti ISO sensibili alla zata (o Figura 4.7b).
pressione osmotica del mezzo esterno. Quando sono im- Questi organi sono così sensibili e veloci che in circa
mersi in soluzioni ipertoniche, gli ISO perdono acqua su- 100 ms le informazioni inviate alla corteccia vengono ela-
bendo un appiattimento (o Figura 4.6). L’appiattimento borate per decidere se l’oggetto percepito è edibile; in caso
dell’ISO o l’aumento della sua pressione osmotica stimo- affermativo lo aggancia con i due incisivi anteriori e lo in-
lano i recettori che informano l’animale sulle condizioni gerisce. Si tratta di una delle risposte più veloci agli stimoli
osmotiche dell’ambiente. L’animale può quindi evitare di del regno animale. Nell’uomo, in confronto, l’intero pro-
bere acqua salata. Diversamente dal coccodrillo marino, il cesso dura circa 600 ms.
coccodrillo del Nilo (Crocodilus niloticus) di acqua dolce La rappresentazione somatosensoriale del naso a stella
non presenta ISO sulle squame del ventre. occupa il 52% della corteccia (vedi Figura 3.32). Ciò signi-
fica che più di metà del cervello è dedicata alla elaborazione
RECETTORI TATTILI DELLA TALPA DAL NASO A STELLA sensoriale meccanica proveniente dal naso, anche se questo
Ancora più interessanti sono i recettori tattili della talpa dal corrisponde a circa il 10% della grandezza dell’animale. Il
naso a stella Condylura cristata, un piccolo mammifero naso a stella, in pratica, sostituisce gli occhi e le sue infor-
diffuso nelle regioni orientali del Nord America, il cui naso mazioni sono elaborate in modo da produrre una mappa
è costituito da 22 appendici carnose digitiformi che circon- tattile dell’ambiente relativa al naso dell’animale.
dano le narici che sono in costante movimento quando la Oltre che privilegiare ambienti umidi e acquitrinosi, la
talpa esplora il proprio ambiente. Vivendo prevalentemente talpa dal naso a stella è un buon nuotatore capace di com-
al buio la talpa ha una scarsa capacità visiva e per rilevare e piere immersioni in fiumi e laghi per catturare prede co-
catturare le prede scava gallerie nel terreno alla ricerca di stituite da insetti acquatici e piccoli pesci che riesce a in-
piccoli invertebrati, vermi e molluschi che rileva attraver- dividuare attraverso l’apparato olfattivo. Questa modalità
so le appendici carnose la cui superficie è completamente olfattiva appare piuttosto intrigante, dal momento che i
ricoperta da 25.000 papille di 30-50 m, note come organi mammiferi adattati alla vita acquatica non possono portare
di Eimer, recettori con funzione esclusivamente meccanica acqua a contatto con i recettori olfattivi e mostrano in ge-
(o Figura 4.7a). Ogni organo di Eimer è provvisto di nu- nere una forte riduzione delle strutture deputate a percepire
merose afferenze primarie e al di sotto del derma presenta le sostanze diffuse nell’ambiente (vedi Paragrafo 4.7.2.3).
un corpuscolo lamellato (gli organi delle due piccole ap- Il senso del tatto è molto sviluppato anche nei cetacei.
pendici inferiori sono quelli maggiormente innervati). Alla La loro pelle presenta una grande sensibilità soprattutto a
base della colonna cellulare c’è un disco di Merkel e una livello della testa e del rostro, grazie a una ricca innerva-

o FIGURA 4.6 Sulle squame ven-


trali del coccodrillo marino (Cro-
codylus porosus), che frequenta un
ambiente iperosmotico, sono presenti
meccanorecettori a cupola coinvolti
nel controllo della pressione osmoti-
ca dell’ambiente acquoso circostante,
mentre sulle squame dell’alligatore
(Caiman crocodilus) di acqua dolce
questi recettori sono assenti. Si ritie-
ne che l’esposizione delle cupole del
coccodrillo marino all’acqua di mare
causi la fuoriuscita di acqua e l’appiat-
timento della cupola generi segnali
nervosi che informano l’animale sul
grado di salinità dell’acqua.
4.2 Meccanorecezione 99

(a)

(b)

o FIGURA 4.7 (a) La talpa dal naso a stella Condylura cristata ha un naso composto da 22 appendici carnose che circondano le narici.
Le appendici sono continuamente in contatto con il terreno delle gallerie scavate dalla talpa alla ricerca di cibo. (b) Ogni tentacolo è
ricoperto da diverse centinaia di organi di Eimer innervati da un ramo del nervo infraorbitale. Ogni organo contiene una serie di ramifi-
cazioni nervose libere intraepidermiche che terminano con rigonfiamenti all’apice della colonna cellulare centrale, e alla base presenta
recettori di tatto (un disco di Merkel e un corpuscolo incapsulato).

zione, sia superficiale sia profonda, e alla presenza di una in ogni lato delle labbra superiori, utilizzate per spostarsi in
notevole varietà di meccanorecettori. Le regioni più sensi- spazi ristretti e al buio. Poiché le vibrisse si estendono ver-
bili della testa dei delfinidi sono gli angoli delle mascelle, la so l’esterno, in genere per la larghezza del corpo, il gatto le
punta del rostro, le aree attorno allo sfiatatoio e agli occhi. I può utilizzare per valutare se riuscirà a passare in uno spa-
meccanorecettori attorno allo sfiatatoio hanno la funzione zio ristretto. La percezione dello spazio è resa possibile dalla
di avvertire l’animale quando ha raggiunto con il dorso il presenza di propriocettori molto sensibili allo stiramento,
pelo dell’acqua, in modo che la sua apertura possa consen- localizzati all’estremità delle vibrisse e inseriti in sacche cu-
tire l’esalazione e l’assunzione di aria evitando di far entrare tanee dove convergono numerose terminazioni nervose che,
acqua nelle vie aeree. I meccanorecettori cutanei rilevano i tramite il nervo trigemino, inviano segnali ai centri superiori.
primi segni di turbolenza del flusso d’acqua su ogni punto Anche i roditori sono provvisti di vibrisse molto sensi-
del corpo, in maniera che la cute, modificando la propria bili disposte in genere sulla faccia e sulla parte distale delle
superficie possa neutralizzarla, garantendo un costante flus- narici. Ma la talpa nuda africana (Heterocephalus glaber),
so a carattere laminare anche a notevoli velocità. un roditore privo di peli e dalla vista molto ridotta che vive
Sebbene i meccanorecettori cutanei consentano di rile- costantemente in comunità piuttosto numerose in labirinti
vare lievissime modificazioni pressorie, i più sensibili organi sotterranei (vedi Figura 3.33) dell’Africa Nord-Orientale,
di tatto sono le vibrisse, lunghi peli impiantati in particolari presenta vibrisse estremamente sensibili disposte sul muso
follicoli, la cui base è immersa in una lacuna di sangue caldo e sul resto del corpo che permettono all’animale di percor-
(seni cavernosi), provvista di cellule sensoriali. I mammiferi rere senza difficoltà i numerosi cunicoli sotterranei e stabi-
dissipano una notevole quantità di energia per mantenere i lire contatti di vario genere con i conspecifici.
follicoli caldi e pronti per l’uso. Quando una vibrissa urta un Anche molti mammiferi acquatici (foca, tricheco) e semi-
oggetto, si piega e la porzione immersa nel follicolo spinge il acquatici (lontra, puzzola europea) sono provvisti di vibrisse,
sangue da una parte o dall’altra amplificando (trasduzione) ma nei pinnipedi e nei sirenidi questi organi costituiscono
il movimento e permettendo al meccanorecettore alla base uno dei più importanti adattamenti del sistema sensoriale
della vibrissa di rilevare deflessioni estremamente ridotte. alla vita acquatica. A differenza degli odontoceti, che riesco-
La sensibilità delle vibrisse è talmente elevata da permette- no a catturare le prede con l’emissione di ultrasuoni (vedi
re a molti animali di muoversi in assenza di luce. I gatti, per più avanti), i pinnipedi possono rilevare i minimi movimen-
esempio, hanno da 8 a 12 lunghe vibrisse disposte a ventaglio ti dell’acqua prodotti dal nuoto di un animale attraverso le
100 LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE

vibrisse, anche in totale assenza di luce, per poi catturarlo. stinguere eventuali predatori e conspecifici, e il notevole
Le vibrisse possono essere utilizzate anche come tachimetro sviluppo dell’area sensoriale della corteccia cerebrale depu-
durante le immersioni. Le capacità sensoriali delle vibrisse tata a raccogliere ed elaborare le informazioni dalle vibrisse
della foca dipendono dalla loro struttura particolarmente convalida la loro importanza per la sopravvivenza.
sofisticata (o Figura 4.8). La vibrissa ha una forma piatta e
idrodinamica che consente di raccogliere numerose infor- 4.2.2 Fusi neuromuscolari
mazioni dalla turbolenza dell’acqua. La parte interna della
vibrissa è circondata da diverse lacune di sangue (seni caver- Alcuni tipi di meccanorecettori sono specializzati per rile-
nosi) portato dalle arterie che mantiene costantemente calda vare i movimenti, la posizione e le sollecitazioni meccaniche
e metabolicamente attiva la struttura, anche nelle fredde e di parti del corpo; si tratta dei propriocettori associati al si-
profonde acque in cui s’immerge l’animale. Negli strati basali stema muscolare e scheletrico. Nei vertebrati il propriore-
del follicolo sono presenti numerose terminazioni tattili co- cettore più conosciuto è il fuso neuromuscolare, deputato
stituite prevalentemente da dischi di Merkel e da corpuscoli a rilevare e controllare la lunghezza dei muscoli scheletrici.
di Ruffini, che danno origine a un nervo afferente composto Il fuso neuromuscolare è costituito da un aggregato fusifor-
da circa 1.100 fibre mieliniche (10 volte superiore a quelle me di fibre muscolari specializzate disposto all’interno dei
delle vibrisse dei mammiferi terrestri) che rilevano le modifi- muscoli, in parallelo con le fibrocellule muscolari scheletri-
cazioni della vibrissa determinate dal movimento dell’acqua che (o Figura 4.9). Ciascuna fibra muscolare specializzata,
esterna. L’intera struttura, inoltre, è circondata da uno strato chiamata fibra intrafusale, ha le estremità ricche di elemen-
di tessuto adiposo composto di acidi grassi a catena corta che ti contrattili che ricevono un’innervazione efferente moto-
garantiscono l’isolamento termico e una fluidità che facilita il ria (dai motoneuroni g), mentre la parte centrale riceve le
processo di trasduzione. Alla base del follicolo, infine, è pre- afferenze sensitive costituite da due tipi di terminazioni: una
sente un muscolo erettore ancorato alla capsula connettivale terminazione anulo-spirale e una terminazione a fiorami.
che orienta la vibrissa per sondare l’ambiente circostante. Quando un muscolo scheletrico subisce uno stiramen-
Grazie alla particolare struttura e alle numerose termi- to, viene stirata anche la regione centrale delle fibre intra-
nazioni nervose, le vibrisse della foca riescono a percepire i fusali che si depolarizza e causa l’insorgenza di potenziali
minimi spostamenti di acqua prodotti da un animale nelle d’azione diretti ai motoneuroni spinali corrispondenti al
vicinanze. In assenza di luce, per esempio, una foca riesce muscolo stirato. La risposta riflessa dei motoneuroni cau-
a individuare la scia generata dal nuoto di un pesce (che sa la contrazione del muscolo che, accorciandosi, recupera
permane per diverso tempo) e seguirla per lunghe distan- la sua originaria lunghezza. Oltre che essere coinvolti nel-
ze fino alla sua cattura. In pratica, il sistema delle vibrisse le risposte involontarie (riflessi rotuleo e antigravitario), i
di sirenidi e pinnipedi ha una funzione analoga all’organo fusi neuromuscolari sono controllati dai motoneuroni g
della linea laterale dei pesci (vedi più avanti). Oltre che per che regolano volontariamente il loro livello di eccitabilità.
catturare le prede, le vibrisse permettono alle foche di di- Questo controllo consente ai fusi neuromuscolari di funzio-

o FIGURA 4.8 Il muso della foca è


provvisto di numerose e lunghe vibris-
se specializzate per percepire le vibra-
zioni dell’acqua, utilizzate dall’animale
per individuare e seguire le prede fino
alla loro cattura nelle profondità ma-
rine prive di luce. Ciascuna vibrissa è
alloggiata in un follicolo circondato da
una capsula connettivale fittamente in-
nervata e delimitato da diverse lacune
sanguigne (seni cavernosi) che man-
tengono calda e funzionale la struttura
anche a notevoli profondità.
4.2 Meccanorecezione 101

o FIGURA 4.9 Disegno schematico di un fuso neuromuscolare. Questo propriorecettore è collocato in parallelo all’interno di un
muscolo scheletrico ed è costituito da piccole fibrocellule muscolari intrafusali rivestite da una capsula connettivale. La porzione cen-
trale delle fibre intrafusali è ricca di proteine elastiche, mentre le estremità contengono proteine contrattili. Le fibrocellule intrafusali
ricevono terminazioni sensitive afferenti a fiorame e anulo-spirali, attivate dallo stiramento del muscolo (apertura dei canali del Na+).
Le fibre intrafusali ricevono anche fibre motorie efferenti dai motoneuroni che ne causano la contrazione.

nare a tutte le lunghezze del muscolo durante i movimenti flesse nella direzione opposta la membrana si iperpolarizza
e gli aggiustamenti posturali. Nei vertebrati terrestri i fusi (o Figura 4.10). In entrambi i casi, la perturbazione del re-
neuromuscolari intervengono per contrastare le forze gra- cettore modula il rilascio di un neurotrasmettitore dal polo
vitazionali e garantire i vari comportamenti posturali. I ver- basale della cellula, che determina la frequenza di scarica
tebrati acquatici, mammiferi compresi, hanno una minore dei neuroni afferenti con i quali le cellule cigliate formano
necessità di contrastare la forza di gravità e presentano fusi sinapsi e inviano le informazioni al sistema nervoso centra-
muscolari poco differenziati e spesso assenti. le. La cellula cigliata può ricevere anche una terminazione
Altri tipi di propriorecettori sono gli organi tendinei di nervosa efferente che può modificarne l’attività.
Golgi, disposti nei tendini dove controllano la tensione dei
muscoli, e i recettori articolari, inseriti nel tessuto connet- 4.2.4 Sistema della linea laterale
tivo delle articolazioni, che rispondono alla posizione e al
movimento delle articolazioni. La maggior parte di pesci e anfibi è in grado di rilevare infor-
mazioni relative a forza di gravità, velocità di nuoto, correnti
4.2.3 Cellule cigliate e variazioni di pressione dell’acqua circostante attraverso una
serie di canali che decorre lungo i fianchi e il capo dell’anima-
Nel sistema della linea laterale di pesci e anfibi, negli or- le e che viene detta sistema della linea laterale. All’interno di
gani dell’udito e negli organi dell’equilibrio sono presenti questi canali che comunicano con l’esterno attraverso pori,
meccanorecettori molto sensibili e differenziati, le cellule gruppi di cellule cigliate sono spesso organizzati con cellu-
cigliate, caratterizzate da un discreto numero di ciglia che le di sostegno a formare una struttura definita neuromasto
sporgono dalla membrana apicale. Le ciglia sono distinte in (o Figura 4.11). Ciascun neuromasto contiene molte coppie
un chinociglio, un singolo ciglio lungo dotato di motilità di cellule cigliate (organizzate con i chinocigli localizzati sui
(le cellule cigliate della coclea di mammifero sono sprov- lati opposti di cellule adiacenti), le cui ciglia sono immerse in
viste di chinociglio), e numerose stereociglia di lunghezza una massa gelatinosa a forma di cupola. Ogni cellula riceve
decrescente e non dotate di motilità. Quando la pressione due afferenze: una trasmette impulsi da cellule con chinoci-
o uno stimolo esterno causano la flessione del fascio di ste- glio orientato in un certo modo, l’altra porta impulsi da cellu-
reociglia, il loro movimento modifica la permeabilità della le con chinociglio orientato a 180° rispetto alle prime.
membrana agli ioni: se le stereociglia sono piegate verso il Le cellule cigliate dei neuromasti sono meccanorecetto-
ciglio più alto la membrana si depolarizza, mentre se sono ri tonici che generano impulsi nervosi con un ritmo di base
102 LA PERCEZIONE DELL’AMBIENTE

(a) (b)

o FIGURA 4.10 (a) Una tipica cellula cigliata di vertebrato presenta numerose stereociglia (e un solo chinociglio) sulla mem-
brana apicale e una terminazione assonica afferente sulla membrana basale. In assenza di stimoli la fibra afferente presenta una
tipica attività di base. (b) Quando la cellula viene stimolata il movimento delle ciglia in una direzione può depolarizzare la mem-
brana generando un treno di potenziali d’azione che attiva la terminazione sinaptica afferente. Il movimento delle ciglia in dire-
zione opposta iperpolarizza la membrana riducendo la frequenza dei potenziali d’azione nella fibra afferente. La cellula cigliata
riceve anche una terminazione nervosa efferente dal sistema nervoso centrale in grado di modificare il suo grado di eccitazione.

costante che viene modificato quando la cupola è deformata pitolo in diverse specie di pesci il sistema della linea laterale
dallo spostamento dell’acqua provocato da un organismo o da si è modificato dando origine a organi di senso specializzati
un oggetto vicino. La deformazione della cupola determina il nella percezione di campi elettrici e campi magnetici.
piegamento dei chinocigli: quando le stereociglia sono piega-
te verso il chinociglio, la cellula cigliata si depolarizza aumen- 4.2.5 Sistema uditivo
tando la scarica dei rispettivi nervi afferenti, mentre quando
le stereociglia sono flesse nella direzione opposta, la cellula ci- I suoni consistono di onde alternate di compressione e de-
gliata si iperpolarizza rallentando la scarica. Ciascuna coppia compressione generate dal movimento delle molecole di
di cellule cigliate percepisce la direzione dello spostamento aria o di acqua che si propagano allontanandosi da una fonte
della cupola, il cui risultato finale è di aumentare la velocità di vibrazioni e che possono essere rilevate dagli animali at-
di eccitazione in un nervo afferente e di diminuirla nell’altro. traverso gli organi dell’udito. Il rilevamento delle vibrazioni
Queste variazioni della velocità di eccitazione nei nervi della permette a un organismo di distinguere tra le varie frequen-
linea laterale informano il pesce sulla direzione delle forze di ze, di misurarne l’intensità e di determinarne la direzione.
spostamento esercitate nelle varie superfici del corpo. Quando le frequenze di queste vibrazioni sono comprese
Quando un pesce nuota, genera nell’acqua onde di pres- entro un determinato ambito, si definiscono suoni.
sione che possono essere rilevate dal sistema della linea late- Molti invertebrati sono in grado di percepire le vibra-
rale di altri pesci. Le variazioni della pressione dell’acqua sono zioni del mezzo esterno, ma solo alcuni artropodi e i verte-
rilevate anche dal sistema della linea laterale del pesce che le brati hanno la capacità di individuare l’origine del suono.
produce. Quando un pesce si avvicina a un oggetto solido la Nei vertebrati l’organo fondamentale per percepire i suoni
deformazione delle onde di pressione che scorrono attorno al è l’orecchio e le cellule sensoriali deputate a rilevare le varia-
corpo viene registrata dal sistema della linea laterale e la rispo- zioni di pressione prodotte dai suoni sono le cellule cigliate
sta motoria fa cambiare bruscamente direzione al pesce. contenute nell’orecchio interno. Molti vertebrati possiedo-
Il sistema della linea laterale è presente in molti anfibi no anche un orecchio esterno, per raccogliere e amplificare
che lo utilizzano per rilevare la presenza d’insetti sulla su- le onde sonore trasmesse dall’aria, e un orecchio medio per
perficie dell’acqua. Come vedremo più avanti in questo ca- amplificarle e trasmetterle all’orecchio interno. Oltre all’or-
4.2 Meccanorecezione 103

o FIGURA 4.11 Attraverso l’organo della linea laterale i pesci possono rilevare le onde pressorie generate dal movi-
mento dell’acqua. I recettori di pressione sono i neuromasti, aggregati cellulari disposti in un canale sottocutaneo che
comunica con l’ambiente esterno attraverso pori. Un neuromasto è costituito da cellule cigliate ancorate a cellule di so-
stegno, i cui fasci di ciglia sono inglobati in una massa gelatinosa. Le onde pressorie generate dal movimento dell’acqua
determinano lo spostamento della massa gelatinosa che fa deflettere le ciglia, con conseguente rilascio di neurotrasmet-
titori e invio di segnali al sistema nervoso centrale.

gano deputato alla percezione dei suoni, l’orecchio interno vimento dell’otolite provoca la deflessione delle stereociglia
dei vertebrati contiene gli organi dell’equilibrio. che, se avviene nella direzione del chinociglio, depolarizza
la cellula. Questa depolarizzazione è seguita da un aumen-
4.2.5.1 PESCI to di eccitazione delle fibre nervose afferenti che trasmet-
I pesci per motivi idrodinamici mancano dell’orecchio ester- tono l’informazione sensoriale ai centri nervosi superiori.
no e l’orecchio interno è costituito da tre organi otolitici: la la- Attraverso questo meccanismo, definito stimolazione
gena, il sacculo e l’utricolo deputati alla recezione dei suoni, diretta dell’orecchio, i pesci riescono a recepire una gam-
e da tre canali semicircolari che costituiscono l’organo dell’e- ma di suoni a bassa frequenza compresi tra 100 e 1.000 Hz
quilibrio (o Figura 4.12). All’interno degli organi otolitici è (gamma ottimale: 200-600 Hz).
presente la macula, l’epitelio sensoriale costituito da migliaia Molte specie di teleostei sono provviste di vescica na-
di cellule cigliate orientate in diverse direzioni e immerse in tatoria, una camera piena di gas che in genere viene uti-
un liquido chiamato endolinfa in cui è sospeso un otolite, lizzata come galleggiante. Nei ciprinidi (pesce rosso) e nei
composto da carbonato di calcio e da una matrice organica, caracidi (cardellino acquatico), tuttavia, la parete anteriore
meccanicamente accoppiato alla macula da una sottile mem- della vescica natatoria è connessa all’orecchio interno at-
brana. Il fascio di ciglia della superficie apicale delle cellule traverso una catena di 3-4 ossicini, noti come ossicini di
cigliate è costituito da un chinociglio e numerose stereociglia Weber. I suoni che si propagano nell’acqua evocano onde
e proietta nello stretto spazio tra la macula e l’otolite. di frequenza simile nel gas contenuto all’interno della ve-
La macula dell’orecchio dei pesci è stimolata dal suono scica natatoria (che può essere considerata come l’analogo
attraverso l’azione di un principio d’inerzia. Quando viene funzionale del timpano), dalla cui parete le vibrazioni sono
emesso un suono, si crea un’onda pressoria che urta con- trasmesse, attraverso gli ossicini di Weber e il seno impari
tro la superficie del corpo e determina uno spostamento contenente endolinfa, agli organi otolitici (o Figura 4.13).
dell’otolite che si verifica con un certo ritardo a causa della Questo meccanismo, riferito come stimolazione indiret-
sua densità più elevata e della mancanza di legami. Il mo- ta dell’orecchio, consente di aumentare la larghezza della

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