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Ambiente e omeostasi:
L’omeostasi (scoperta da Claude Bernard nel 1865) è l’adattamento
cellulare al continuo variare, a causa di metabolismi e altri fattori,
dell’ambiente esterno e interno, al fine di mantenere un equilibrio dinamico,
tramite scambi continui di materiale, che permetta la sopravvivenza
dell’organismo e la stabilità dei parametri vitali. Uno dei meccanismi di
regolazione volto al mantenimento dell’omeostasi corporea è il bilancio delle
quantità di sostanze chimiche in ingresso e in uscita dalle cellule. Il corpo
cerca sempre di mantenere o di recuperare questa condizione di equilibrio
tramite azioni compensatorie, in caso contraro si sviluppano problemi
cellulari.
2) Essa può essere regolata a livello tonico per produrre effetti diversi (es:
gradi di contrazione della muscolatura liscia nei vasi sanguigni)
3) Essa può essere regolata per controllo antagonista, laddove due neuroni,
che agiscono in maniera cross inibitoria, inducano una risposta opposta nel
bersaglio; non possono essere segnali copresenti (es: contrazione cardiaca).
4) Essa può essere regolata da segnali chimici, con effetti diversi in base al
bersaglio, in quanto ogni molecola presenta recettori cellulari specifici.
apire frima fight
is
or
,
Flight
2) Un controllo riflesso, che consiste in una risposta che non è situata nella
regione di interesse, ma coinvolge il sistema nervoso o il sistema endocrino.
Sistema nervoso:
È l’interfaccia tra ambiente esterno e il comportamento messo in atto dagli
organismi, ed ha il compito di migliorarne l’interazione. Esso è costituito da:
Lezione Z
Potenziale di membrana:
L’interno della membrana è più negativa rispetto all’esterno di circa 70 mV:
possiamo quindi dire che il valore del potenziale di membrana di un neurone
a riposo è di circa -70mV (cellule muscolari invece circa -90mV). Questo
gradiente elettrico può generare la forza necessaria per muovere le correnti
elettriche; La relazione che lega la corrente I è data dal rapporto tra la
differenza di voltaggio e la resistenza del sistema (I=V/R). Bisogna
sottolineare che ioni carichi non passano attraverso la membrana lipidica ma
possono fluire da canali selettivamente permeabili.
Dopo uno di questi due eventi, per tornare al valore iniziale avviene un
processo di ripolarizzazione. Questo tipo di cambiamenti, intensi e veloci,
del potenziale di membrana si chiamano potenziali d’azione.
2) gradienti di concentrazione
3) gradienti elettrici
Questi fattori permettono di mantenere un gradiente elettro-chimico, ovvero
un potenziale di diffusione, tramite un flusso continuo di ioni, nonostante le
cellule sarebbero per natura portate a raggiungere una situazione di
equilibrio (che per i neuroni coincide però alla morte cellulare).
La pompa più importante è quella Na+/K+, che usa ATP per trasferire 3 ioni
sodio all’esterno e 2 ioni potassio all’interno; questo scambio contrasta i
flussi dei rispettivi ioni secondo i gradienti, ma risulta anche leggermente
elettrogenico, poiché non comporta lo scambio ionico è asimmetrico.
Funzionamento pompa: 1) 3Na+ si legano alla pompa. 2) essa viene
fosforilata con ATP e cambia conformazione, virando verso l’esterno e
liberando i 3 sodi. 3) Si portano 2K+ all’interno a seguito di un’altra
fosforilazione e cambiamento conformazione della pompa. 4) si defosforila la
pompa e riinizia il ciclo.
Lezione 3
Dato che i potenziali d'azione sono sempre uguali a se stessi per ciascuna
categoria di neuroni, il codice che viene utilizzato dal sistema nervoso è un
codice di frequenza, cioè il numero di potenziali d'azione prodotti nell’unità
di tempo (non modulazione di durata e intensità di depolarizzazione). Infatti i
neuroni producono potenziali d’azione con frequenza diversa, alcuni in
maniera disparata, mentre altri in serie. I fattori che determinano ciò sono:
Efficienza neuronale:
Tra due stimoli soprasogliari c’è un periodo, nella quale non si genera alcun
potenziale d’azione, che è definito periodo refrattario; se infatti lo stimolo
successivo avviene in questo periodo esso non darà origine ad una risposta,
nonostante magari raggiunga il valore soglia. Però se si applica uno stimolo
di maggiore intensità rispetto al primo, vediamo che magari il periodo
refrattario diminuisce, pur non scomparendo; possiamo infatti distinguere
due fasi:
Queste due fasi corrispondono a stati funzionali diversi dei canali voltaggio
dipendenti (PRA=canali Na+ inattivi / PRR=canali Na+ chiusi). Questo
sistema fa si che solo stimoli significativi, e quindi con una certa intensità,
inducano una risposta neuronale.
Guaina mielinica:
Per velocizzare la propagazione del potenziale, gli assoni neuronali sono
ricoperti da una guaina mielinica, ciò permette infatti di:
1) i canali del sodio voltaggio dipendenti sono nella porzione nuda della
membrana dell’assone, e quindi nei nodi di Ranvier
Processo mielinizzazione:
1) alla localizzazione:
a) asso-dendritiche
b) asso-somatiche
c) asso-assonica
1) citoscheletro
Tramite diversi esperimenti nei quali venivano bloccati i canali Na+/K+ v.d.,
si è capito quindi che non sono tanto queste correnti ioniche a indurre una
risposta postsinaptica, quanto più quella di Ca2+, che permette il rilascio del
neurotrasmettitore. A verifica di ciò sono stati fatti ulteriori esperimenti nei
quali o si inseriva un chelante del calcio, che ne impediva l’interazione con
altre molecole (loss of function: no risposta postsinaptica), oppure lo si
inseriva esogenamente nel terminale dopo aver silenziato il potenziale di
azione, cosa che mimava il normale rilascio del neurotrasmettitore (gain of
function: si risposta postsinaptica). Il rilascio del neurotrasmettitore non è
altro che una esocitosi calcio dipendente, regolata strettamente nel tempo
e nello spazio. Esso è infatti il messaggero secondario di molti pathways
metabolici, e permette fenomeni quali quello della plasticità sinaptica.
2) più fuse: è un meccanismo più lento che porta alla formazione di un poro
di dimensioni maggiori; anche la vescicola viene ricaptata più lentamente.
Classi di neurotrasmettitori:
1) esso può essere ricaptato dalle cellule gliali circostanti e venir ritrasferito
al terminale presinaptico
Classi di recettori:
1) Ionotropi: nel momento in cui avviene l’interazione con un ligando
specifico, si trasformano in canali, aprendo il proprio poro centrale (sono
infatti detti a porta chimica). Questi recettori non presentano
amplificazione e hanno come mediatori i soli neurotrasmettitori.
Funzioni neurotrasmettitori:
Lezione 6
Affinché una molecola venga considerata un neurotrasmettitore essa deve
avere tre requisiti:
Circuiti punto-punto:
1) Trasmissione eccitatoria/glutamatergica: il neurotrasmettitore è il
glutammato, che è riconosciuto da tre tipi di recettori ionotropi (AMPA,
NMDA e Kainato), ma anche 3 metabotropi (classe I, II e III). Dopo che il
glutammato è stato recepito, esso verrà recuperato dagli astrociti che lo
trasformano in glutammina e, tramite SAT, verrà riportato nel neurone; esso
verrà ripristinato in glutammato grazie alla glumaminasi. VGLUT (vescicular
Glu transporter, i più importanti sono VGLUT1 e VGLUT2) lo trasportano poi
all’interno delle vescicole.
- Promozione dell'apprendimento
- Promozione dei fenomeni di plasticità sinaptica
- Regolazione dello stato emotivo, modulando lo stress e l'ansia
- Controllo dell'umore, nel senso di gratificazione
- fascio nigrostriatale: parte dalla sostanza nera e arriva allo striato, una
porzione profonda dell’encefalo. Permette il controllo dell’inizio del
movimento volontario e sue alterazioni provocano il Parkinson, in cui si ha
una degenerazione dei neuroni che costituiscono la sostanza nera.
- fascio mesolimbico: parte dalla regione del segmento ventrale e raggiunge
la corteccia frontale. Si connette anche con amigdala e nucleus
accumbens, coinvolti nella regolazione di comportamenti emotivi; anche
con l’ippocampo, sede di alcune tipologie di memoria. Questo fascio
costituisce il sistema mesolimbico, che regola comportamenti quali paura,
percezione, percezione sensazioni emotive, apprendimento e comportamenti
immotivati (come bere se hai sete…e che cazzo dovrei fare scusa). Un altro
fascio raggiunge l’area prefrontale e regola aspetti si pensa legati alla
schizofrenia. E’ molto difficile modulare l’attivazione o inibizione di questi
recettori dopaminergici, perchè, oltre ad essere complessi, vanno incontro
anche a fenomeni di compensazione, ovvero che, se iperstimolati, danno
luogo a reazioni compensatorie per cui la loro espressione viene diminuita e i
farmaci perdono di efficacia. L’anfetamina potenzia il rilascio di dopamina e,
visto che viene associata a sensazione di gratificazione, quest’ultima è stata
considerata per molto tempo il neurotrasmettitore del piacere. Avviene un
aumento di dopamina nel momento in cui si ingerisce del cibo, cosa che ci
fa aumentare il senso di gratificazione (sistema reward)
lezione 7
Sistema somatomotore:
È un sistema costituito dai neuroni motori, i cui corpi cellulari sono localizzati
all’interno del midollo spinale, e il bersaglio è il muscolo scheletrico. Gli
assoni, che sono molto estesi, viaggiano attraverso i nervi periferici e
formano la sinapsi neuromuscolare, che come neurotrasmettitore presenta
l’’acetilcolina. L’unità motoria è costituita da un singolo motoneurone che
innerva molteplici fibre muscolari dello stesso tipo, il cui numero dipende
dal tipo muscolare (da poche unità a diverse migliaia); essa corrisponde alla
minima unità contrattile di un muscolo. Le strutture delle giunzione
neuromuscolare sono a rete interrotta (pretzel) e gli assoni dei motoneuroni
di questo sistema sono mielinizzati dalle cellule di Schwann. La cellula
muscolare è costituita da una serie di invaginazioni, chiamate Pliche, che
aumentano la superficie di ricezione per il neurotrasmettitore; all’apice di
queste strutture sono presenti molteplici recettori nicotinici, che le rendono
particolarmente sensibili al rilascio di acetilcolina e quindi portano a una
elevata depolarizzazione (+70 mV). Il senso funzionale di tale intensità è di
produrre un comando di contrazione per ciascun evento sinaptico che
avviene nella giunzione neuromuscolare.
Fisiologia muscolare:
1) Le cellule muscolari scheletriche sono dei sincizi, ovvero sono
composte da elementi distinti fusi, striati e multinucleati.
- Nella prima fase c’è una relazione tra la testa della miosina (a 45 gradi
rispetto al filamento spesso) e la molecola numero 1 di actina; questo
legame forte vene definito stato di rigor.
- Una volta legata, si perde il gruppo fosforico, cosa che riporta la struttura
a ripiegarsi su se stessa e a riformare un angolo di 45 gradi: questo
meccanismo è definito colpo di frusta.
- Fatto ciò si rilascia l’ADP e il ciclo può ripartire nuovamente; se però non è
presente ATP, la testa di miosina rimane attaccata ad una molecola di
actina, provocando un fenomeno definito rigor mortis.
Lezione 8
3) Le cellule del muscolo liscio non presentano striature, perchè non hanno
dei sarcomeri, e hanno una specifica organizzazione del citoscheletro. Esse
sono innervate dal sistema nervoso autonomo e sono caratteristiche degli
organi cavi; si raggruppano in fibre muscolari piccole e a contrazione lenta,
cosa che permette anche di risparmiare energia. Esse si dividono in due tipi:
Meccanica muscolare:
Tensione muscolare = forza esercitata dal muscolo / area di sezione (N/
m^2)
Esempi:
Schemi fisiologia 2
Modelli biologici: