PSICOFISICA
e
FISIOLOGIA
della
visione
Sara
Piccirilli
sarapiccirilli87@gmail.com
Corso
di
Optometria
annuale
OUTPUT
Sensazione
non
misurabile,
sogge?va
rela2va
Es.
il
nostro
sistema
visivo
molto
bravo
a
confrontare
due
sensazioni
date
da
due
sKmoli,
ma
non
a
quanKcarle!
LA
VISIONE
Luomo
riceve
l
80%
delle
informazioni
riguardanK
il
mondo
esterno
tramite
il
sistema
visivo
12/03/16
Percezione
visiva
il
risultato
dellelaborazione,
a=raverso
il
sistema
visivo,
di
uno
sKmolo
sico
luminoso,
il
quale,
tramite
un
processo
di
fototrasduzione,
viene
prima
trasformato
in
un
messaggio
chimico
e
poi
compresso
so=o
forma
di
impulso
ele=rico
per
poter
raggiungere
le
aree
corKcali.
Tali
aree
consentono
la
rielaborazione
e
interpretazione
dei
semplici
impulsi
generando
un
perce;o
che
viene
poi
integrato
con
le
altre
modalit
sensoriali.
impulso
ele=rico
Evento sico
Evento psicologico
u Fisica-o?ca
u
Chimica-siologica
u
Psicologica
La
luce
proveniente
dagli
ogge?
sKmola
i
fotorece;ori
della
reKna
che
captano
il
segnale
luminoso
grazie
ai
fotopigmenK,
lo
trasducono
in
segnale
ele=rico,
e
lo
inviano
alle
cellule
gangliari
i
cui
assoni
formano
il
nervo
o>co.
12/03/16
Il
NGL
si
divide
in
6
stra2:
le
bre
ipsilaterali
vanno
agli
straK
2,3,5
e
le
bre
controlaterali
vanno
agli
straK
1,4,6.
A
livello
del
NGL,
le
bre
gangliari
di
Kpo
M
vanno
agli
straK
ventrali
(1,2)
e
formano
la
via
magnocellulare;
le
bre
di
Kpo
P
proie=ano
agi
straK
dorsali
(3,4,5,6)
e
formano
la
via
parvocellulare.
Il
NGL
responsabile
di
una
prima
analisi
del
colore
e
del
contrasto.
Magnocellulari
(M)
Parvocellulari
(P)
Origine
Posizione
Tipo
di
Tipo
di
Informazione
nel
NGL
risposta
Bastoncelli
p
eriferia
Grandi
Rapida
e
transiente
(campo
Sensibili
a
basse
frequenze
(fasica)
dendriKco
3
spaziali
e
bassi
valori
di
StraK
1
e
2
volte
pi
largo
luminosit.
Maggiore
di
quello
delle
Percezione
di
movimento
e
velocit
di
cell
P)
conduzione
profondit
Dimensioni
Piccole
Koniocellulari
Corpi
cellulari
Coni
(
corta:
blu)
(K
o
"interlaminari")
molto
piccoli
Numero
10%
80%
Diverse
classi
Tra
gli
straK
di
cellule
K
10%
con
diversi
Kpi
M
e
P
di
risposta
Il
sistema
magno
risponde
alla
domanda
del
dove
where?
quello
del
parvo
alla
domanda
del
cosa
what?.
Queste
informazioni
sono
elaborate
separatamente
a
livello
cerebrale.
12/03/16
Gli
assoni
in
uscita
dal
NGL
del
talamo
decorrono
lungo
le
radiazioni
o>che
e
proie=ano
alla
corteccia
visiva
primaria
(o
V1,
o
area
17)
che
si
trova
nel
lobo
occipitale.
Le
maggiori
trasformazioni
dellinformazioni
visiva
hanno
luogo
nella
corteccia
striata,
che
conKene
circa
200
MILIONI
di
cellule! Ha
due
importanK
cara=erisKche:
- mappatura
topograca
(reKnotopica)
- scaling
delle
informazioni
che
provengono
da
diverse
parK
del
campo
visivo
(fa=ore
di
magnicazione)
MAPPATURA
RETINOTOPICA
Le
varie
regioni
della
reKna
sono
rappresentate
ordinatamente
in
precise
regioni
della
corteccia
visiva
12/03/16
Lobo
temporale
VIA
DORSALE:
disKnzione
gura-sfondo,
rilevamento
di:
posizione,
profondit
e
movimento.
sensibilit
al
contrasto,
elaborazione
veloce
ma
cieca
ai
colori
e
ai
de=agli.
Visione
per
la
percezione
(conscia)
LA
RETINA
Segmento
esterno
fotopigmenK
La
luce
deve
a=raversare
i
vasi
reKnici
e
tu?
gli
straK
di
cellule
della
reKna
per
arrivare
ai
fotorece=ori:
prima
lo
strato
cellule
gangliari,
poi
lo
strato
nucleare
interno
(cellule
bipolari
e
orizzontali
ed
amacrine)
per
giungere
quindi
allo
strato
nucleare
interno
dei
fotorece=ori
e
al
segmento
esterno
che
conKne
i
fotopigmenK.
12/03/16
Neuroni
e
sinapsi
Linformazione
nel
sistema
nervoso
viaggia
a=raverso
i
neuroni
per
mezzo
di
impulsi
ele=rici
(Kpicamente
potenziali
dazione,
ovvero
variazioni
repenKne
di
carica
ele=rica
tra
linterno
e
lesterno
del
neurone).
La
comunicazione
del
segnale
tra
un
e
ltemporale
altro
avviene
a=raverso
5.1. Risoluzione neurone
e sommazione
51
70 Hz
20 Hz
Visione scotopica
Log illuminamento retinico
Figura 5.7: Landamento della Frequenza Critica di Fusione al variare dellilluminamento retinico: nella visione
scotopica circa 20 Hz, mentre per il sistema fotopico arriva a valori decisamente pi elevati (70 Hz).
Cellule P
Cellule M
Figura 5.8: Nella figura notiamo, nella parte alta, la risposta di un sistema parvo: il sistema mantiene lo stato di
risposta fino a quando presente la durata dello stimolo (Susteined Response); nella figura in basso si ha invece la
Il
sistema
agno,
rispondendo
alle
ariazioni
di
segnale,
pi
pronto
a
rispondere
a
risposta del sistema
magnomche
risponde
alle variazioni
di vstimolo
(Transient
Response).
variazioni temporali rispe=o al parvo , quindi si occupa della percezione del movimento
cellule gangliari P e M
12/03/16
sensazione
visiva
sKmolo sico
STIMOLO
FISICO
Se
il
sistema
sensoriale
considerato
la
VISIONE,
allora
lo
sKmolo
sico,
riproducibile
e
misurabile,
la
luce
e
cio
la
radiazione
ele9romagne(ca
370 nm
780 nm
SKmolo
adeguato:
banda
del
visibile
=
luce
Le
altre
non
generano
sensazione
visiva
o
perch
non
sono
trasmesse
dai
mezzi
o?ci
o
perch
non
vengono
assorbite
dai
fotopigmenK
reKnici.
Onde ele=romagneKche
Lunghezza
donda
Frequenza
=
c/
Energia
=
?
c
velocit
della
radiazione
ele=romagneKca
nel
vuoto
3
x
108
m/s
12/03/16
Onde
ele=romagneKche
Ad
ogni
radiazione
ele=romagneKca
associata
una
certa
quanKt
di
energia
che
quanKzzata,
cio
presente
per
pacche?
discreK,
de?
quan2
o
fotoni
Sensazione
radiazione
ele=romagneKca
luce
Presenza
o
assenza
di
luce
ACUITA SPAZIALE
SENSIBILIT AL CONTRASTO
PERCEZIONE CROMATICA
CAMPO VISIVO
LA
SOGLIA
Per
un
organo
di
senso,
la
soglia
il
limite
tra
lassenza
e
la
presenza
della
consapevolezza
della
sensazione
1
sensibilit
12/03/16
Soglia
assoluta
si
Funzione
a
scalino
Ideale!
no
soglia
0
10
12
12/03/16
10
12/03/16
Il
valore
di
soglia
non
costante
nel
tempo
a
causa
delle
u=uazioni
di
sensibilita
nei
nostri
sistemi
sensoriali
(a=enzione,
moKvazione),
ma
anche
per
la
presenza
di
una
quanKta
di
sKmolazione
(rumore)
aggiunto
ed
estraneo
allo
sKmolo
presentato.
Quindi
quando
lavoriamo
in
vicinanza
dei
valori
di
soglia
si
possono
vericare
evenK
che
inuenzano
la
rilevazione
dello
sKmolo.
EN
EN
ESN
+
Sensazione +
-
N
SN
sensazione
SN
11
12/03/16
La
funzione
che
meglio
interpola
questa
curva
ad
S
la
FUNZIONE
PSICOMETRICA
Percentuale si
100
50
Reale!
soglia
0
0
10
12
Nuova
denizione:
la
soglia
assoluta
non
piu
il
conne
tra
lassenza
e
la
presenza
di
una
sensazione,
ma
lintensita
dello
s(molo
(I)
corrispondente
ad
una
percentuale
di
rilevamen(
pari
al
50%,
ovvero
il
valore
di
I
per
il
quale
il
sogge=o
ha
risposto
s,
ho
visto
lo
sKmolo
nel
50%
delle
presentazioni.
Media
aritme2ca
(=mediana=moda)
Deviazione
standard
Entro
1:
68%
Entro
2:
95%
Entro
3:
99,73%
Probabilit o proporzione
-3 -2 -1 0 +1 +2 +3
media
-3 -2 -1 0 1 2
Intensit (media=0)
.02
.14
.5 oppure 50% r si
.34
.34
.14
.02
100
50
soglia
0
12
12/03/16
Probabilit di risposta
100%
Funzione
psicometrica
50%
gaussiana
0
%
Intensit
di
soglia
Intensit sKmolo I
Soglia
dierenziale
I
Compito
di
discriminazione
tra
due
s2moli:
uno
sKmolo
standard
(ss),
di
intensit
I
costante,
viene
mostrato
(un
certo
n
di
volte)
accompagnato
da
un
altro
sKmolo
di
confronto
(sc),
di
intensit
variabile
(I+I).
Al
sogge=o
viene
chiesto
se
li
percepisce
diversi,
per
esempio,
nel
caso
del
sistema
visivo,
si
chiede
se
sc
pi
luminoso
(o
meno
luminoso)
di
ss.
Soglia differenziale
50
0
0
10
13
12/03/16
14
12/03/16
10 candele
Soglia dierenziale I
sensazione
appena
dierente
jnd
15
12/03/16
vedo
non vedo
non vedo
2
3
vedo
vedo
2
3
vedo
non
vedo
pi
4
Adesso
vedo!
Intensit I
soglia
1 2 3 4 5 .
n. sKmolo
16
12/03/16
Scelta
forzata
Si
presentano
al
sogge=o
due
(o
pi)
alternaKve
tra
cui
sogge=o
deve
scegliere
per
forza.
Es:
schermo
diviso
in
due
parK,
lo
sKmolo
ee?vamente
presentato
soltanto
in
una
met,
il
sogge=o
deve
dire
in
quale,
se
non
lo
sa
deve
rispondere
adandosi
al
caso.
Pro:
Non
crea
aspe=aKve.
Minimizza
criterio
di
risposta.
Contro:
lento,
molte
presentazioni.
Ricavare
f.
psicometrica.
A=enzione:
soglia=
I
che
genera
%
risp
sdel
75%
perch
la
risposta
va
da
max
100%
quando
lo
percepisce
chiaramente,
a
min
50%
quando
non
lo
vede
e
deve
Krare
a
caso.
LEGGI
PSICOFISICHE
La
psicosica
una
branca
della
psicologia
sperimentale
che
cerca
di
stabilire
leggi
quan(ta(ve
che
descrivano
le
relazioni
tra
uno
sKmolo
e
la
sensazione
prodo=a
in
varie
situazioni:
modalita
sensoriali
diverse,
diverse
condizioni
spaziali
e
temporali
di
presentazione
degli
sKmoli,
condizioni
sogge?ve
in
cui
avviene
la
misurazione.
1. Legge
di
Weber
2. Legge
di
Fechner
3. Legge
di
Stevens
I/I=k
17
12/03/16
-
area
di
s(molazione
-
tempo
di
presentazione
dello
s(molo
3
2
1
14.4
5
4
12
10
5
6
7,2
8.44
UKlizz
i
risultaK
di
Weber
per
derivare
una
relazione
teorica
tra
la
grandezza
dello
sKmolo
e
lintensita
della
corrispondente
sensazione.
UKlizz
un
metodo
indire;o
per
misurare
lintensit
delle
sensazioni,
ritenendo
che
non
potessero
essere
misurate
dire=amente.
Legge
di
Fechner
Integra
legge
Weber
e
o?ene:
=
AumenK
costanK
di
sensazione
corrispondono
ad
aumenK
progressivamente
maggiori
di
energia
luminosa.
Viceversa,
aumentando
linearmente
lintensita
la
sensazione
aumenta
prima
rapidamente
e
poi
lentamente:
allaumentare
della
sKmolazione
si
ha
una
compressione
della
sensazione
7
6
5
4
3
2
1
Log
Inoltre
si
ha
che
dierenze
costanK
di
sensazioni
(S2-S1)
sono
date
dal
rapporto
tra
le
intensit
degli
sKmoli
che
le
generano:
S2-S1
=
c
log
I2
c
log
I1
propr.logaritmi
S2-S1=
(c
log
I2
c
log
I1
)
=
c
log(I2/I1
)
Quindi
possiamo
calcolare
la
grandezza
di
S
senza
misurare
il
jnd
18
12/03/16
Coordinate
lFigura
ineari
1.6: Andamento del rapportoCoordinate
ogaritmiche
Luminanza elBrillanza
secondo Fechner e Stevens, in un grafico con coordinate
lineari (A) e logaritmiche (B).
(1.2)
(1.3)
B = klogL
1.3
(1.2)
La duplice natura della retina
SOMMAZIONE SPAZIALE
1.3
invece
concentrata
su
unarea
molto
piccola.
La duplice natura
della retina
MolKplicando il valore di intensita a livello di soglia (I) per larea dello sKmolo (A), si
A x I = c
A
area
di
sKmolazione
I
intensit
dello
sKmolo
a
soglia
c
costante
che
indica
il
valore
utilizza
della
sensazione
livello
di
di
soglia
Per poter operare in questa grande variet di situazioni
(Tabella
1.4),
il sistema
due tipi adiversi
Visione fotopica e visione
scotopica
recettori: i coni ed i bastoncelli che si differenziano da un punto di vista morfologico e fisiologico (Fig.
La
legge
di
Ricco
implica
una
relazione
inversa
tra
lintensita
di
sKmolazione
e
larea
1.6).
sKmolata:
se
uno
sKmolo
luminoso
(I),
applicato
su
unarea
(A),
produce
una
sensazione
a
livello
di
soglia,
la
stessa
sensazione
sar
prodo=a
raddoppiando
A
e
dimezzando
I,
oppure,
dimezzando
A
e
raddoppiando
I.
19
12/03/16
SOMMAZIONE
SPAZIALE
Se
la
legge
di
Ricco
fosse
sempre
valida,
si
avrebbe
sempre
sommazione
spaziale
completa.
Ovvero
dovrebbe
risultare
che
per
qualsiasi
grandezza
dellarea
dello
sKmolo,
piu
essa
grande
e
minore
dovrebbe
essere
la
sua
intensita
anche
il
segnale
luminoso
possa
essere
appena
rilevato.
In
realt
questo
vero
solo
per
aree
minori
di
una
determinata
area
cri(ca.
Log(I)
A
x
I
=
c
Sommazione
spaziale
completa
Area
criKca
Log(A)
La
legge
di
Ricco
vale
solo
per
un
area
relaKvamente
piccola.
E
non
solo!
Lampiezza
di
questa
area
criKca
non
ssa
ma
cambia
in
funzione
delleccentricit
reKnica:
la
sua
dimensione
aumenta
man
mano
che
lo
sKmolo
luminoso
presentato
sulla
reKna
viene
spostato
dalla
zona
centrale
alle
zone
pi
pi
periferiche.
area
parafoveale
periferia
Nella
fovea
il
diametro
delle
aree
circolari
allinterno
delle
quali
c
sommazione
inferiore
a
40;
oltre
queste
dimensioni
larea
di
sKmolazione
non
inuenza
la
soglia.
10
fotoni
10 fotoni
lm
I
=
=
cd
sr
Ma
se
la
cell
gangliare
ha
una
soglia
di
10
fotoni
e
il
suo
campo
rece?vo
ha
unarea
di
10
darco,
ogni
volta
che
sKmolo
la
cell
con
10
fotoni,
lei
si
a?ver
a
prescindere
che
siano
distribuiK
su
un
area
di
1,
25
10.
Perch
vengono
sommaK.
20
12/03/16
38
5 quanK
5 quanK
10 quanK
SCOTOPICO
10 quanK
SOMMAZIONE
SOMMAZIONE
La
soglia
di
ogni
gangliare
10
quanK
5
quanK
10 quanK
5 quanK
RISOLUZIONE
FOTOPICO
NO PERCEZIONE
10 quanK
PERCEZIONE
NON
PERCEZIONE
PERCEZIONE
Figura 4.1: Organizzazione cellulare del sistema scotopico (in alto) e fotopico (in basso)Figura
che chiariscono
la diversa cellulare del sistema scotopico (in alto) e fotopico (in basso) che chiariscono la diversa
4.1: Organizzazione
sommazione e risoluzione spaziale.
sommazione e risoluzione spaziale.
SOMMAZIONE
TEMPORALE
Area
ssa,
durata
variabile
relazione
tra
luminanza
dello
sKmolo
e
durata
di
sKmolazione
Legge
di
Block
Il
sistema
visivo
in
grado
di
sommare
nel
tempo
lintensit
di
una
sequenza
di
sKmoli
4.2: SchemaIdi
recettori
campi recettivi
luminosi
presentaK
allinterno
di
un
certo
intervallo
Figura
temporale.
n
organizzazione
questo
mdei
odo
si
pinu
compensare
una
diminuzione
di
luminanza
con
laumento
del
tempo
di
presentazione.
I x T = c
Log(I)
Sommazione
temporale
completa
Durata
criKca
100
ms
Log(T)
I intensit sKmolo
T
tempo
esposizione
c
costante
21
12/03/16
46
soglia
NO
PERCEZIONE
NO
SOMMAZIONE
soglia
PERCEZIONE
SOMMAZIONE
soglia
PERCEZIONE
SOMMAZIONE
soglia
PERCEZIONE
NO
SOMMAZIONE
17
significa che un pessimo misuratore ma riesce benissimo a capire se le diverse sensazioni che riceve
sono uguali
o diverse
e questa
capacit
di dei
confronto
piscotopico,
efficacepresentati
quantoine tempi
se il confronto
Figura 5.1:
Caratteristiche
della
percezione
segnali di untanto
sistema
diversi. (IPI
= diretto.
Impulse
Presentation
Interval). si quantifica lo stimolo nel momento in cui genera una sensazione appena
Per
studiare
la sensazione,
percepibile. Questo stimolo (minimo) detto soglia ed il minimo impulso che genera una sensazione.
Quelle che ci interessano e che andremo a studiare con pi attenzione sono:
la soglia assoluta: la pi bassa luminanza percepibile consciamente;
la soglia differenziale: la minima differenza di luminanza percepibile come tale.
La soglia assoluta il minimo valore di luminanza che produce una sensazione di brillanza.
Se, da un punto di vista formale, la definizione data corretta, da un punto di vista operativo risulta
imprecisa in quanto necessario aggiungere una serie di elementi che descrivono la maniera in cui la
sistema
visivo
di
odello
perare
in
uzona
na
grande
ariet
dtempo
i
situazioni
ambientali.
misura stata effettuata:Perme=e
dimensioneael
componente
spettrale
stimolo,
retinica vcoinvolta,
di esposizione ecc. Senza
queste
precisazioni
sperimentali,il
1valore
trovato
ha significato.
(La
soglia
di
abbagliamento
0
miliardi
di
non
volte
pi
intensa
della
soglia
assoluta!)
Una volta trovato il valore di soglia, possiamo definire la sensibilit del sistema per quelle particolari
Kpi
di
del
fotorece=ori,
dierenK
per
morfologia
e
siologia,
con
cara=erisKche
condizioni: la sensibilitDue
linverso
valore di soglia.
consentono
di
igconi
aranKre
lpresenti
a
migliore
visione
o=enibile
nelle
diverse
condizioni
Capitolo 1.
La retina formata che
da coni
e bastoncelli:
sono 10
in zona
centrale
e si diradano
man
mano che si va verso la di
periferia;
i bastoncelli
sono presenti fuoriddalla
zona centrale con un massimo di
luminanza
specializzazione
el
sistema.
concentrazione a circa 20 di eccentricit. Nei bastoncelli (circa 130 milioni) presente un solo fotopigmento: la rodopsina; nei coni (circa 8 milioni) sono presenti tre diversi fotopigmenti (Fig. 2.3). Coni e
bastoncelli mostrano diversa sensibilit (Fig. 2.4).
Coni:
8
milioni
fovea
La sensazione visiva
IL
MINIMO
VISIBILE
o
Livello fotopico
MINIMO
ILLUMINAMENTO
RETINICO
A livello fotopico la visione funzione quasi esclusiva dei coni. In queste condizioni la sensibilit retinica
presenta un valore massimo nel punto centrale della retina e decresce gradualmente verso la periferia. Il
la diversa sensibilit
- SKmolare
fotorece=ori
influenza
con
sensibilit
max
della varie zone retiniche.
500 nm
30min
15-20
eccentricit
22
12/03/16
VISIONE FOTOPICA
VISIONE SCOTOPICA
Coni
Bastoncelli
Fovea
Periferia
Risoluzione elevata
Sensibilit elevata
Cost. Weber=0,015
Cost Weber=0,140
8.1. Ladattamento
97
Poich
la
8.6:cSensibilit
urva
spettrale
scotopica
pei
alta
bcurve
astoncelli
hanno
sensibilit
maggiore
dei
Figura
del sistema fotopico
scotopico.
Le idue
rappresentano la sensibilit
assoluta
dei due sistema. Si noti, come indicato nel testo, che per le lunghezze donda maggiori, sistema fotopico e scotopico
circafla
stessa sensibilit. Nel grafico, indicato il valore di 650 nm come riferimento
coni
(hanno
sist.
otopico).
Solo
per
le
lunghezze
donda
maggiori
di
650
nm
i
due
sistemi
hanno
circa
la
stessa
sensibilit.
ADATTAMENTO
Ada=amento
=
regolazione,
da
parte
del
sistema
visivo,
della
propria
sensibilit
ai
vari
livelli
di
illuminazione
ambientali
per
garanKre
la
massima
ecienza
23
12/03/16
ADATTAMENTO
AL
BUIO
Capitolo 8. Ladattamento
Al
buio
la
sensibilit
maggiore
per
gli
sKmoli
parafoveali
(dove
bastoncelli
sono
pi
concentraK)
Lada=amento
al
buio
un
processo
lento
perch
la
rigenerazione
dei
pigmenK
visivi
richiede
un
dispendio
di
energia.
Ada;amento
neuronale
(pi
veloce)
La
risposta
del
singolo
fotorece=ore
ha
un
picco
iniziale
ma
diminuisce
rapidamente
subito
dopo
per
non
andare
troppo
velocemente
in
saturazione
risposta neurale
96
max
Il
cono
alza
la
soglia
di
un
valore
costante
min
A
Intensit
Al
livello
di
intensit
luminosa
A
al
quale
il
cono
ada9ato,
se
presento
uno
s(molo
con
intensit
molto
elevata
il
cono
va
in
saturazione
e
quindi
non
risponde
(pallino
vuoto).
Se
per
il
cono
si
ada9a
al
livello
di
intensit
luminosa
B,
(cio
diminuisce
la
sua
sensibilit
di
un
valore
B-A)
allora
allo
stesso
s(molo
il
cono
risponder
in
modo
odmale
perch
la
gamma
di
luminanze
a
cui
sensibile
si
spostata
ad
intensit
pi
elevate,
e
di
conseguenza
anche
il
suo
livello
di
saturazione.
24
12/03/16
8.1. Ladattamento
91
LEGGE
DI
WEBER:
I
aumenta
proporzionalmente
con
laumentare
di
I
Curve
che
esprimono
la
variazione
della
soglia
in
funzione
del
tempo,
sono
calcolate
alla
cessazione
dello
s(molo
ada9ante.
Si
riferiscono
a
diversi
valori
di
intensit
luminosa
a
cui
il
sistema
viene
fa9o
ada9are.
Figura 8.1: Le curve di Lohman mostrano come varia la soglia assoluta con il passare del tempo. Sono calcolate
alla cessazione dello stimolo adattante. Le varie curve si riferiscono a vari valori del campo adattante.
Un altro meccanismo
che agisce
nellambito
delladattamento,lo
rtroviamo
nel comportamento
del0
minuK.
Il
valore
nale
di
ada=amento
aggiunto
dopo
circa
1
neurone stesso che non risponde in modo lineare alla stimolazione. Questo vuol dire che ad un raddoppio
dellintensit dello stimolo non corrisponde obbligatoriamente una risposta doppia del neurone.
ADATTOMETRIA
25
12/03/16
EFFETTO TROXLER
94
Figura 8.4: Effetto Broca-Sulzer: uno stimolo presentato per brevissimo tempo appare pi brillante di uno continuo
di uguale luminanza.
nanza dello stimolo. La percezione di uno stimolo a livello di soglia scompare molto pi rapidamente che
uno stimolo sovraliminare ed tanto pi lungo quanto il valore di luminanza alto.
Abbiamo visto che per esser percepite coscientemente, le immagini retiniche devono variare di intensit o muoversi sulla retina; proprio per evitare effetti dannosi alla percezione. a causa delladattamento
locale, i nostri occhi non sono mai completamene immobili: vengono compiuti picccoli movimenti detti
microsaccadici che spostano continuamente le immagini sulla retina.
Ladattamento localeCOSTANZA
spiega un particolare
fenomeno detto
di Purkinje: in condizioni usuali di
PERCETTIVA
DI
albero
LUMINANZA
illuminazione, noi non percepiamo i nostri vasi retinici in quanto essi proiettano unombra in una zona
sempre costante di retina e in quella zona vi adattamento locale.
In condizioni particolari di illuminamento, ad esempio muovendo una sorgente intensa lateralmente
allocchio, lombra dei vasi retinici si sposta in una zona di retina non adattata e in questo modo si riesce
a percepirli.
Un altro fenomeno connesso alladattamento leffetto Broca-Sulzer: a parit di luminanza, un breve
flash appare pi brillante di uno stimolo luminoso continuo; questo perch ladattamento neurologico
pi lento a realizzarsi e quindi ad adattare il sistema alla nuova e rapida situazione.
26
12/03/16
B
0
128
128
256
DELLADATTAMENTO
SAchiaro-SAscuro=clog256-clog128=clog
256/128=clog2
SCchiaro-SCscuro=clog128-clog64
=clog128/64
=clog2
64
128
27
12/03/16
ABBAGLIAMENTO
Disturbo
visivo
transitorio
provocato
dalla
comparsa
improvvisa
di
una
sorgente
eccessivamente
luminosa
rispe;o
alle
condizioni
di
ada;amento.
Dipende
dire=amente
da:
estensione
e
luminosit
della
sorgente,
vicinanza
allasse
visuale,
oscurit
dello
sfondo.
Si
disKnguono:
-
Disagio
da
abbagliamento:
fotofobia
quando
illuminazione
ambientale
troppo
forte.
-
Abbagliamento
invalidante
se
determina
una
ogge?va
diminuzione
della
visibilit
abbagliamento
provoca
un
innalzamento
di
tu=e
le
soglie
(
come
se
un
velo
luminoso
si
sovrapponesse
alle
immagini
reKniche)
La
sorgente
fa
scolorire
i
pigmenK
i
quali
impiegano
tempo
per
rigenerarsi,
lasciando
unimpronta
luminosa
post-immagine=scotoma
temporaneo
un
fenomeno
reKnico
perch
quando
monoculare
non
si
trasferisce
allaltro
occhio.
non
esiste
una
tecnica
standardizzata,
si
misura
di
solito
la
AV
o
la
SC
con
una
sorgente
luminosa
abbagliante
puntata
verso
losservatore
28
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Ada=amento luminoso
Flash?!
Hanno
lo
stesso
colore
dellimmagine
originale,
sono
molto
brevi
(500
ms)
e
si
vericano
solo
se
lo
sKmolo
di
ada=amento
molto
brillante.
La
causa
poco
conosciuta,
si
pensa
che
potrebbe
rie=ere
una
qualche
persistenza
della?vazione
reKnica
.
Uno
sKmolo
che
elicita
unimmagine
postuma
posiKva
sar
in
grado
di
scatenare
anche
unimmagine
postuma
negaKva
in
conseguenza
del
processo
di
ada=amento.
29
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30