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ISTITUZIONI DI TEATRO (Parte storica)

Teatro nel Medioevo


Durante il Medioevo l'edificio teatrale concepito "classicamente" come luogo
preposto allo svolgimento dello spettacolo di fatto non esisteva più. La crisi
politica ed economica dell'Impero Romano d'Occidente e la condanna della Chiesa
segnarono, infatti, la lenta decadenza dei teatri romani. In particolare, per i
drammi sacri che si svolgevano nelle chiese, esistevano una serie di "luoghi
deputati", zone particolarmente significative da un punto di vista simbolico, a
volte identificate da strutture appositamente costruite, baracche di sette, otto
metri di altezza (mansiones) destinate a rappresentare, ad esempio, luoghi reali
come monti e fiumi, o località del racconto biblico come il sepolcro di Cristo, la
città di Betlemme o il Paradiso.
Le architetture reali servono quindi da sfondo a palcoscenici caratterizzati da una
successione di scene fisse. Nelle manifestazioni teatrali medioevali riappare
dunque il carattere religioso degli spettacoli ma si hanno però anche notizie di
spettacoli di complessi di mimi, di istrioni, giocolieri e saltimbanchi;
rappresentazioni profane e grottesche che si svolgevano durante il periodo di
Carnevale. Non mancavano macchine sceniche per la riproduzione di effetti
speciali e progressivamente le mansiones (da mansio = piccola casa) si
arricchiscono di botole, trabocchetti, gru e fumo per simulare resurrezioni, cadute
nell'inferno, voli di angeli ed antri infernali.
Che cosa succede nel medioevo?
La tradizione che maggiormente rimane nel Medioevo, parlando di Europa, è
quella dei mimi e dei giullari. I principali mimi erano in realtà dei cantori che
cantavano i poemi epici, un po’ come possono essere i cantastorie di oggi. Per
quanto riguarda i giullari, da cui deriveranno i buffoni nel Rinascimento, parliamo
di primi attori professionisti che guadagnavano facendo spettacolo. Mettevano in
scena interi spettacoli impersonando più personaggi, i quali poi daranno luogo alla
compagnia dei comici dell’Arte, attori monologanti. Assistiamo a delle
rappresentazioni che sono spesso a carattere celebrativo si allestivano spettacoli
veri e propri e cerimonie che avevano il carattere processuale, avvenivano nelle
corte, nelle strade o nelle piazze.
Per quanto riguarda la spazialità del teatro, come avvenivano?
Non si tratta di teatri, non c’è un contenitore dentro il quale avvengono le
rappresentazioni, non ci sono teatri ma luoghi teatrali, sono le rappresentazioni
stesse a connotare i luoghi ma non vi è un edificio dentro il quale avvengano le
rappresentazioni, è il viaggio che si percorre da un luogo ad un altro e che crea la
rappresentazione. Quali sono i modi della rappresentazione? Come si costruisce la
rappresentazione? I modi della rappresentazione si costruiscono a partire dalla
relazione tra attori e spettatori che sono spesso intercambiabili, la maggior parte
di coloro che agiscono durante le sacre rappresentazioni sono i fedeli stessi,
rappresentazioni che si connotano perché lo spazio più che costruirlo è attraverso
le azioni che vengono compiute. Questi spazi, sono simbolici per quanto riguarda
la locazione ed estremamente realistici per quanto riguarda la recitazione. Gli
attori per la maggior parte sono dilettanti, i fedeli stessi vengono coinvolti, pochi
gli attori professionali, sono per lo più sacerdoti e chierici che si specializzano nel
drammatizzare e recitare per quanto riguarda le rappresentazioni sacre. Le
caratteristiche fondamentali sono la creazione di veri e propri luoghi della
rappresentazione che erano delle costruzioni che modificavano i luoghi della vita
quotidiana, architetture all’interno di una piazza, una chiesa, questi luoghi che
venivano connotati con alcuni oggetti o vere e proprie costruzioni, diventavano
altro.

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