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Appartiene a una tradizione di interpretazione storiografica legata a una scuola interpretativa di una scuola
tedesca con l'idea di una fase di rinascita dai secoli bui del Medioevo.
Questo tipo di definizione rispecchia una prospettiva che negli ultimi anni è stata molto messa in
discussione: quest 'ultima fase di regresso dell'età medievale ne è la causa.
È diventata problematica nel contesto di un ripensamento che noi definiamo Medioevo. Nel caso della
cultura inglese è ancora più problematica, perché questo periodo coincide con l'età elisabettiana. Abbiamo
a che fare con il regno di Elisabetta I Tudor e Giacomo I Stuart (1603-1625.
Quello che viene definito rinascimento è un fenomeno molto tardo rispetto a quello dell'Italia e Francia. In
questi casi si colloca nel 400. È contemporaneo con altri sviluppi, altre sensibilità presenti in Europa: il
Manierismo e il Barocco.
In Inghilterra più che in altre culture europee non si può identificare una cesura con il Medioevo: forte
attività produttiva e amore per la cultura classica (greca e latina); c'è una continuità e non un ripudio per
questo secolo buio.
Questo è un primo elemento che riguarda questa definizione di rinascimento. Nella tradizione della storia
letteraria inglese sono molto più diffuse altre definizioni più neutre che non hano in sé questa idea di
rinascita e ritorno alla vita: definizione legata ai regnanti (Elizabethian age) e l'altra definizione che sta
diventando più standard (early modern).
È il periodo dopo quelo antico-inglese (lingua di Chaucer) dove la lingua inglese acquisisce una parvenza di
modernità.
Il periodo del rinascimento inglese è uno dei periodi di massima fioritura della letteratura inglese e di quelle
occidentali.
Un aspetto fondamentale è quello del teatro, che è l'area della produzione più ricca – presenza di
Shakespeare.
Il progetto originario di Milton era quello di scrivere una tragedia.in Questo grande poema epico narrato in
versi è presente una grande vena espressiva, come anche nella lirica (sonetti sdi Shakespeare) – nel poema
di Milton è presente il dialogo.
Il modello dialogico rompe con il sonetto di tipo petrarchesco che ha caratterizzato i soetti di Shakespeare.
Siamo nel periodo delle scoperte scientifiche con le ripercussioni riportate – rivoluzione copernicana. È il
periodo in cui si sente l'impatto della trasformazione con la pubblicazione della grande opera di Copernico.
L'impatto di questa ridefinizione è il motivo di disorientamento.
Dal punto di vista filosofico abbiamo Bacone, CartesioSiamo in un periodo in cui troviamo una nuova
sensibilità religiosa, soprattutto ci sono gli effetti che sono stati drammatici nella vita politica degli inglesi
nella riforma protestante (1517) affissione delle 95 tesi da parte di Lutero (Wittemberg): l'Inghilterra è
passata in un periodo di guerra civile, arrivando al compromessi dell'anglicanesimo di Elizabeth I, che crea
un eqilibrio – equilibrio che diventerà precario con Giacomo I e Carlo I – anglicanesimo che teatrali – con la
decapitazione di Carlo I finisce la dinastia Stuart.
Possibilità di chiunque fosse alfabetizzato di accedere ai testi scritti.
Siamo in un periosociale – nuova classe mercantil che poi diventerà la middle class, che soprattutto in una
città come Londra diventerà centrale – mette a repentaglio l'aristocrazia – influsso sulle politiche cla
stagione del teatro elisabettiano deve svilupparsi dovendosi proteggersi dalle autorità puritane – la città di
Londra deve spesso chiudere il teatro perché percepito, essendo intriso di illusione, come un pericolo e
peccaminoso.
In questo mondo diventato così complesso da interpretare, la centralità del teatro non è causale: un
fenomeno di questo tipo è un distacco tra l'apparire e lessere; è una divisione che viene percepita in un
modo molto doloroso; le apparenze del mondo diventano ingannevoli.
lo troviamo nell'Amleto, dove tra le prime parole di Amleto viene sottolineato il suo rifiuto di aderire a
questo scollamento tra "seem" e "be", cercando in effetti di porsi dalla parte dell'essere.
Un aspetto che non sempre viene sottolineato negli studi è il carattere che è fortemente popolare di questo
teatro: il teatro elisabettiano svolto nei teatri pubblici, non è un fenomeno elitario; è una grande forma di
intrattenimento che coinvolge tutte le classi sociali; gli spettacoli erano molto più lunghi del normale.
È un teatro che sfrutta la luce naturale, al'aperto dunque. Per capire meglio: era quasi simile al cinema.
Intrattenevano persino le classi popolari – intrattenimento a corte.
Contriuisce a farci capire perché i testi del teatro elisabettiano siano così ricchi dal punto di vista semantico
– sono composti da vari livelli.
Riferimenti filosofici
ci sono degli elementi di continuità che contribuiscono alla grande libertà del teatro elisabettiano: una
caratteristica del teatro moderno francese o italiano del medesimo periodo è il fatto che si rispettano le
regole pseudoaristoteliche: sono state elaborate non tanto da Aristotele, ma dalla trattatistica.
Idealmente il testo teatrale dovrebbe avere unq a durata di 24 ore, la vicenda deve svolgersi in un
medesimo luogo; la trama dev'essere unica per quanto riguarda l'azione.
Questo in parte è dovuto alla continuità con il teatro medievale, caratterizzato da una vasta libertà spazio-
temporale.
Il dramma medievale inglese
Ci sono due forme di teatro medievale inglese: morality place mystery place. Mettono in scena episodi
fondamentali della storia sacra nel loro complesso (antico e nuovo testamento); tendono ad abbracciare
tutta la storia contenuta nella Bibbia dalla Genesi all'Apocalisse – libertà spazio-temporale.
Iniziano a essere rappresentate in varie città in varie festività religiose -- corpus domini – corpus Cristi.
Tableau vivants
Allinterno di questi quadri viventi si sono sviluppate forme di dialogo – composizione di drammi – mystery o
sacre plays
Ciclo di York
Chester,
Anne Town
Non c'è un unico autore riconoscibile Ci sono molti più emementi di composizioni in collaborazione –
maestro di Wakefield
Caratteristiche
Ricchezza verbale
Ricchezza di rime
Morality plays
Pur non avendo rappresentazioni di eventi della storia sacra che spesso ha le caratteristiche di un "tipo"
che rappresenta l'umanità. Di questo personaggio viene rappresentato il percorso esistenziale, cdovendo
affrontare varie prove – contesa tra il bene e il male che attanagliano la sua anima – battaglia della psiche –
la metafora è euella della vita come viaggio.
Il morality play più famoso è "Everyman", da cui prenderà il nome anche lo stesso protagonista.
Rappresentando tutta la vita del personaggio, anche i orality plays hanno una grande libertà spazio-
temporali – tentazione-peccato-redenzione. È uno schema tripartito che fa parte di una lettura
provvidenziale del percorso umano – c'è un piano salvifico che attende l'individuo.
C'è un personaggio che èl'antagonista fondamentale – Vice, il vizio, che tenderebbe a portare il
protagonista alla regressione che però diventa l'elemento più vitale del testo. È un personaggio molto
vivido, dotato di una grande vastità linguistica e capacità inventiva.
Sarà un tratto che ritroveremo nel teatro elisabettiano – il villan, il cattivo per eccellenza che in
Shakespeare crea la trama (EDMOND IN King Lear o Yago in Othello)
Il pazzo, lo sciocco
La vitalità e il favore popolare dei quali gli spettacoli medievali godevano fu eccezionale e non venne meno
con la fine del medioevo. Questo tipo di rappresentazione venne interrotto dalla legge perché tutti questi
testi sono stati scritti nel priodo precedente alla riforma protestante – dal punto di vista teologico ci sono
vari elementi che fanno parte della tradizione cattolica.