Il teatro a Roma è una piccola parte della minima o erta spettacolare che i romani
organizzavano, quindi si parla di spettacolarità e non di teatro, riducendo l’importanza
delle rappresentazioni teatrali riducendole in un contesto molto più ampio: i ludi
I LUDI
Concetto assai più ampio del teatro, lupus ha il signi cato di gioco, divertimento,
indirizzandoci in un meccanismo molto determinato, ludi al plurale signi ca giochi
comuni, feste, spettacoli e cerimonie rituali.
È signi cativo che per disegnare qualsiasi forma di spettacolo i romani adottino questo
tipo di termine che rimanda direttamente allo svago, anche per quanto riguarda cerimonie
sacre.
A Roma il teatro non ha propria autonomia artistica, gli spettacoli si collocano all’interno
dei ludi
I ludi pubblici
Ludi cinrcenses (V sec. A.C.): i più importanti e i più antichi, sono corse dei carri e
dei cavalli nel circo, sono quelli più sentiti importanti dai romani.
Avvenendo nel circo, scopriamo che non c’è più solo il teatro come luogo dedicato
all’intrattenimento, ma appunto nascono più edi ci scenici dedicati a più attività
spettacolari
Ludi gladiatori o munera (264 a.C.): il loro edi cio deputato è l’an teatro, i munera
sono gli obblighi a cui gli eredi del defunto devono sottostare, tra questi l’obbligo di
nanziare spettacoli, molto spesso sono lotte tra gladiatori
Ludi scaenici (240 a.C.): rappresentazioni teatrali importante dalla Grecia; tragedie
e commedie, ma anche spettacoli di mimi e pantomimi che con il tempo diserrano
più importanti delle rappresentazioni teatrali tradizionali.
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ALTRE TIPOLOGIE DI LUDI
Venationes (186 a.C.), tra gli spettacoli più rari in quanto di cili da organizzare, esssendo
combattimenti di gladiatori con animali feroci o spettacoli di caccia, avvenivano
nell’an teatro e prevedevano un’organizzazione particolarmente importante
Naumachie: poco frequente, spettacoli di battaglie navali realizzabile grazie alla loro
straordinaria abilità ingegneristico-idraulica, i romani riuscivano in poco tempo a riempire
le arene di acqua, per poi farci combattere vere e proprie navi costruite in maniera ridotta,
anche qui erano presenti i gladiatori
Totalmente diverso dal mondo greco, abbandonando il legame con la sacralità, molto
importante nella cultura del teatro greco, ma anche per Lac capacità di o erta in materie
di spettacolo che i romani mettono in atto
Tutto questo è scandito da un calendario che funziona in due tempi: tempo dell’otium e
tempo del negotium, tutti ludi che precedentemente nominati sono collocati nel tempo
dell’otium.
Si parte con un legame con il rito religioso e parti integranti dei riti funebri, ma questo va
poi a perdersi rapidamente in età repubblicana con la nascita di vere e proprie tifoserie
per delle vere e proprie squadre, caratterizzate da diversi colori (bianchi, rossi, azzurri e
verdi).
In futuro il circo massimo ospitò altre forme di spettacolarità come acrobazie, caroselli e
acquisendo la funzione di un odierno ippodromo.
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ORGANIZZAZIONE DEI GIOCHI EQUESTRI
Per mantenere una così grande quantità di spettacoli seguiti da un pubblico numeroso,
era necessaria un’organizzazione ben fornita, che ai romani non manca.
C’erano dei veri e propri magistrati, l’a nità con i greci continua in quanto anche qua lo
stato partecipa attivamente all’organizzazione.
I giochi erano organizzati dai magistrati incaricati che prendevano il nome di editore
ludorum, che si rivolgevano a degli appaltatori privati che fornivano non solo cavalli
addestrati ma tutto il necessario per le corse (aurighi, carri, stallieri).
Di derivazione etrusca, arrivati a Roma fanno parte di riti funebri (munera) che si
trasformano in tarda repubblica in forme di spettacolo.
I prigionieri di guerra avevano varia provenienza che veniva mantenuta attraverso delle
caratteristiche come i costumi le armi usate e per combattere, venivano addestrati nelle
palestre apposite, poste vicino all’arena, da un ex gladiatore detto lanista.
I magistrati incaricati dell’organizzazione furono in età repubblicana i consoli, poi gli edili e
in età imperiale i pretori, poi i questori.
Colui che aveva la cura ludorum contrattava un appaltatore di spettacoli (dominus gregis)
o, nel caso di giochi gladiatori, il proprietario di una palestra (lanista) che boriva i
gladiatori, gli inservienti che portavano via i cadaveri dell’arena, i ragazzi che ripulivano
sabbia dal sangue e tutto il necessario per lo spettacolo.
GLI ANFITEATRI
I giochi dei gladiatori avvenivano negli an teatri, inizialmente vivano erette tribune
temporanee successivamente smontate post spettacolo.
Verso la ne del periodo repubblicano nascono gli an teatri come luoghi debuttai
proprio per i giochi gladiatori, erano edi ci circolari o ellissoidali, formati unendo
due teatri ottenendo una forma dibatte generalmente circolare.
Il più antico è quello di Pompei (80 a.C), il primo costruito a Roma è il Campo
Marzio che risale al 29 a.C.
LE VENATIONES (186a.C)
Inizialmente si svolgevano nel foro, poi nel circo, poi nell'an teatro
tipi di combattimenti: scontri tra animali abbinati innaturalmente, con una visione esotica
(elefante-toro,leone-cammello, tigre-leone) combattimento uomo- era (condanna ad
bestias)
apparato scenogra co: oasi, boschetti, corsi d'acqua, piante, alberi. Improvvise
apparizioni e trasformazioni che, attraverso botole al centro dell'arena,potevano apparire
da un momento all'altro, quello che noi chiamiamo e etto speciale.
Cultura pragmatica e capace di fare qualsiasi cosa, i romani hanno una fruizione di massa
verso gli spettacoli, niente a che vedere con ….. del teatro greco
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i romani sono molto attenti al visivo, all'impressione dell'occhio, motivo per cui gli animali
vengono scelti in modo particolare, appunto per stupire lo spettatore.
Introdotte da Giulio Cesare, che fece costruire un laghetto sulla quale vennero inserite
delle barche
In età imperiale, grazie ai progressi dell'ingegneria idraulica furono inscenati anche negli
an teatri e nell'orchestra dei teatri che venivano rapidamente riempiti e svuotati
in età medievale tutta questa cultura del teatro, il concetto di edi cio realizzato
appositamente per lo spettacolo, andrà dimenticata (per circa mille anni) l'unica forma di
spettacolo a sopravvivere è quello degli spettacoli di strada, i performers che liberamente
si esibivano nelle piazze che essendo più liberi, e quindi non legati al nanziamento dello
stato che poi non c'era più, sono riusciti a sopravvivere allo stravolgimento culturale, era
abbastanza il corpo stesso dell'artista che metteva su “l'intero spettacolo” composto solo
dall'attore e il suo talento.
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L’ORIGINE DEI LUDI SCAENICI (non romana)
Nel 364 a.C., il senato, apotropaico, per scongiurare una pestilenza chiamò a esibirisi a
Roma danzatori, muicisti e mimi etruschi (ludiones). Da qui, quasi casualmente, sarebbero
nati i ludi scaenici, questa usanza si sviluppò e a ermò in seguito.
Nel 240 a.C., il senato, per onorare Gerone II di Siracusa, in visita a Roma, organizzò
spettacoli come quelli rappresentati nelle città greche (alla maniera delle città greche)
livio andronico
CARATTERI GENERALI
perdita totale del rapporto con la religione, a di erenza della cultura greca
PARADOSSI
“La nascita dell'edi cio teatrale coincise a Roma con la morte del teatro maggiore”
il primo edi cio teatrale romano è del 55 a.C. Teatro di Pompeo, i seguenti nell'11
a. C teatro di Marcello, e nel 13 a.C. Teatro di Balbo
l'ultimo grande autore drammatico latino, terenzio, muore circa 100 anni prima
l'edi cazione dei primi teatri romani.
La forza degli attori permetteva loro di performare senza il bisogno di nuove opere
teatrali, in quanto le ultime opere scritte di autori teatrali risalivano a 100 anni
prima, rendendoli capaci di rielaborare gli antichi scritti ed essere in grado di fare
spettacolo.
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LA POMPA
il protocollo preliminare dei ludi scaenici e di quelli circensi prevedeva un corteo (pompa)
dai templi al teatro con sacri ci e accompagnamento musicale di auti (tibiae) e trombe
(tubae), forte aspetto musicale e quindi anche canti e danze.
IL MIMO
il mimo romano è uno spettacolo comico di natura lasciva e molto sensuale, che si basa
su un breve testo scritto che veniva letto mentre i mimi ne rappresentavano le azioni
salienti accompagnati da veri strumenti musicali.
Varietà di abilità artistiche e sceniche, da una parte attore (abilità dialettica) dall'altra il
mimo (abilità sica)
gli attori recitano senza maschere e a piedi nudi, per permettere di mostrare al massimo
la mimica.
La presenza di donne ha una valenza di particolare provocazione, della quale l'arte del
mimo era per gran parte composta (espressioni accentuate, piedi nudi, pochi vestiti)
PANTOMIMO
un coro o un cantore accompagnavano con un racconto poetico l'esibizione di un unico
attore/attrice che interpretava vari personaggi aiutandosi con una maschera a tre volti.
COMPAGNIE: ORGANIZZAZIONE
meccanismo che comincia a con gurarsi in età ellenistica e aristotelica, cnella cultura
greca, con una forte scrittura drammaturgica
facevano parte della compagnia anche musicisti e aiuti di scena. I componenti erano tutti
uomini
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COMPAGNIE: ATTIVITA'
le compagnie erano impegnate tutto l'anno, sia nelle feste pubbliche che nelle ricorrenze
derivate.
GLI ATTORI
gli attori erano riuniti nell'Associazione degli artisti dionisiaci (tra i quali poeti, coristi,
musicisti, ecc)
gli attori erano bollati di infamia; non erano loro riconosciuti diritti civili DOMANDA
godevano di grande popolarità, i più bravi potevano guadagnare somme ingenti ed erano
idolatrati dal pubblico
grande contraddizione, da un parte l'attore viene escluso dalla civiltà romana e dall'altra
parte c'è un grande seguito e attenzione positiva per l'attore, forme di fanatismo
HISTRIO: attore specializzato nell'azione scenica e nell'uso del corpo (di questi fanno
parte i mimi e i pantomimi)
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TECNICHE DI RECITAZIONE I
TECNICHE DI REALIZZAZIONE II
Chiromamia: recitazione delle mani, comprende non meno di 14 posizioni delle dita
che rimandano a diversi signi cati.
Orchestica: codi cazione di tutti i movimenti del corpo in rapporto anche con gli
abiti indossati
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