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• Dimensione tecnica
• Dimensione economica
• Dimensione comportamentale o motivazionale
Affrontate con una logica integrata dalla DRU → segmentazione delle attività
Primo criterio di segmentazione → rapporto con la conoscenza e dal modo in cui questa viene
applicata nel lavoro e generata
Job design → soluzioni di tipo tradizionale per compiti di produzione di beni e servizi di massa che
sfruttano il concetto di apprendimento on-the-job
Paesi più sviluppati → 4 posti di lavoro su 5 riguardano attività con contenuti di interazione
Exploitation ed exploration → problemi di convivenza → richiedono soluzioni e atteggiamenti non
sempre conciliabili
• Exploitation → più vicina concettualmente alla rendita generata da un investimento già fatto
in passato
Organizzazione orientata all’exploitation → rigida, tradizionalista, ha competenze di
produzione e rifugge la diversità e i cambiamenti
• Exploration → vicina al profitto di un investimento in corso, ma con gradi di rischio e
incertezza maggiori
Organizzazione orientata all’exploration → curiosa, aperta alle novità e alle diversità, ha
competenze di marketing e ama i cambiamenti
Tendenza alla specializzazione → imprese che innovano e fanno ricerca e imprese che la sfruttano
pagando royalties
Imprese che fanno entrambe → parti diverse si specializzano in uno dei due orientamenti
Innovazione → abbandonare la sicurezza del già sperimentato (exploitation) e affrontare situazioni
sconosciute (exploration) → decisivo ruolo dell’imprenditore e della DRU che deve diventare
artefice del cambiamento (change agent)
Caratteristica più critica per la progettazione del sistema di ruoli, mansioni e compiti → flessibilità
Flessibilità → termini strategici → capacità di ricombinare fattori produttivi con rapidità ed
efficacia per rispondere alle turbolenze dei mercati
→ termini operativi → capacità di soddisfare le esigenze dei clienti adattando qualità,
quantità e tempi → livello di servizio
Insieme dei compiti → mansione (o job) → ogni mansione ha un certo grado di varietà, autonomia,
contribuzione, feedback
• Varietà → divisione orizzontale del lavoro → numerosità e diversità dei compiti assegnati
• Autonomia → divisione verticale del lavoro → grado di discrezionalità tecnica
→ grado di discrezionalità decisionale
• Contribuzione → mansione permette al lavoratore di identificare il contributo che la sua
attività porta al risultato finale → facilita l’osservazione dei risultati
• Feedback → grado in cui il lavoratore può disporre di informazioni di ritorno sull’efficacia
e sui risultati dell’attività svolta
Progettazione dei vari job → dipende da interdipendenze tra il singolo job e le altre mansioni che
appartengono al sistema primario di lavoro
• Ruolo formale → insieme delle attese richieste dalla posizione organizzativa considerata e
definite da processi e attività da svolgere, obiettivi da perseguire e relazioni da sviluppare
• Ruolo sostanziale → ciò che ogni persona effettivamente fa, in rapporto con gli altri e in
relazioni ai risultati e alle attese
Revisione dei principi tayloristici di organizzazione del lavoro → progettazione di un sistema di job
volto all’efficienza e caratterizzato da specializzazione, supervisione per il coordinamento delle
attività e incentivi legati alla produttività
𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙′𝑜𝑢𝑡𝑝𝑢𝑡
𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡à 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑎
1. Forza produttiva del lavoro → dipende da → qualità professionale dei lavoratori (capitale
umano)
→ contesto organizzativo e tecnologico (capitale
organizzativo o strutturale)
→ contesto relazionale (capitale sociale)
2. Intensità di lavoro → dipende da quantità di lavoro immessa (consumo di energia
lavorativa)
Tecnologie basate su intensità di lavoro → sistemi gerarchici e chiusi, bassa intensità di capitale,
assorbono molta energia fisica e umana e sono poco adattabili
Tecnologie basate su forza produttiva del lavoro → sistemi partecipativi aperti, alta intensità di
capitale finanziario e intellettuale, meno energia fisica e umana, molta conoscenza, adattabili e
elevato impatto sull’innovazione di prodotto
Spazio di lavoro → struttura le relazioni interpersonale e i modi di percepire e conoscere la realtà
oggetto di trasformazione produttiva → qualità del prodotto e del servizio e della vita di chi lavora
Importante la sua organizzazione
Organizzazione del lavoro → difficoltà aumenta all’aumentare della dimensione dell’impresa, della
complessità tecnologica, variabilità della domanda ecc.
Alternativa a programmi di ristrutturazione del lavoro → decentramento produttivo
Modalità con cui imprese si sottraggono alla rigidità del mercato interno del lavoro e accedono a
segmenti più flessibili, scaricando sul mercato i costi di tale flessibilità
Tratti distintivi → organizzazione della produzione basata su divisione del lavoro tra molte piccole
e medie imprese → si forma e diffonde un particolare capitale sociale costituito da conoscenze
diffuse, spirito di emulazione, canali confidenziali per la circolazione di informazioni e servizi
dedicati
Outsourcing → particolare forma di decentramento produttivo → processo che porta
all’esternalizzazione ad un fornitore esterno di prodotti o servizi realizzati o erogati internamente
dall’azienda
Azienda affida ad esterni specializzati la gestione operativa di una o più attività della catena del
valore
Gradi diversi di commitment tra outsourcer (azienda che esternalizza) e provider (soggetto che
offre il servizio) → rapporto quasi di mercato o rapporto quasi organizzativo
Cause dello sviluppo dell’outsourcing → alternativa alla ristrutturazione del lavoro → obiettivo di
perseguire maggiore efficienza e maggiore flessibilità nell’utilizzo del lavoro
→ finalità di rendere elastiche le scelte che riguardano la
capacità produttiva
Due parametri fondamentali → collocazione rispetto al core business delle attività da esternalizzare
→ complessità gestionale delle attività
In termini di → mercato del lavoro → occupazione che esce dall’impresa outsourcer si recupera
nelle aziende che forniscono questi servizi
→ strategici → fornitori di servizi funzionali diventano pezzi di azienda e raggiungono
dimensioni tali da garantire qualità e costi
Manca il ruolo di questi servizi nella creazione del vantaggio competitivo → sono sul mercato e
dunque accessibili a tutti
Manca contesto articolato che permette la crescita interna delle persone attraverso varietà di
funzioni ed esperienze
Telelavoro → lavoro svolto a distanza attraverso l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, che permette di eliminare le limitazioni dovute alla localizzazione fisica
Diverse forme → varietà dipende da diversi fattori (obiettivi coinvolti, problemi ed esigenze da
soddisfare, struttura tecnologica disponibile)
Alternativa alla mobilità delle persone → necessarie soluzioni organizzative e competenze in grado
di trasformare il telelavoro in una scelta strategica delle imprese
Altra modalità di uso del telelavoro → permette di gestire in modo efficace attività complesse, con
intensi scambi informativi e la partecipazione di un numero elevato di attori
Sufficiente per telelavoro → tecnologia più o meno sofisticata e interfacce efficaci per supportare il
coordinamento tra persone e organizzazioni remote
Cambiamento profondo nella strutturazione dei tempi e degli spazi ma superficiale nella natura e
nel contenuto dei processi operativi
Networking non strategico → colma l’inefficienza dovuta alle difficoltà e ai costi di coordinamento
Networking strategico → attori devono lavorare in rete per coordinare i loro tempi (coordinamento
semplice se applicato ad attività sequenziali o complesso se attori devono agire insieme dopo aver
definito autonomamente le azioni da compiere)
Time-based competition → creazione continua di nuovi prodotti da parte delle imprese → nuove
tecnologie offrono un supporto a questo fine
Knowledge management → attività manageriale volta a creare, catturare ed organizzare il capitale
conoscitivo dell’impresa → si serve degli strumenti di organizzazione del lavoro per ridisegnare i
processi di creazione del valore e agire sulla cultura aziendale
DRU → leva sui singoli lavoratori (professional e knowledge worker) o su team
Professional workers → persone che hanno ruoli e perseguono obiettivi differenti a seconda del
contesto in cui operano
Tratti distintivi:
• Autonomia → competenze ed abilità specialistiche necessarie a svolgere un ruolo senza
dipendere dall’organizzazione → risultati ottenuti sono indipendenti dal comportamento del
capo gerarchico;
• Lealtà nei confronti del corpo professionale di appartenenza piuttosto che all’impresa →
rispetto dei codici e delle norme deontologiche della comunità professionale di riferimento
→ problemi d’integrazione organizzativa
• Livello di istruzione avanzato e accesso a competenze specialistiche → omogeneità di
comportamenti e conoscenze dei singoli → percorso di formazione è la credenziale per
accedere alla professione
Devono avere:
• Capacità creative e di problem solving;
• Disponibilità a lavorare in gruppo → competenze relazionali
Paradosso → le persone assumono un ruolo più attivo nella vita aziendale ma sul piano gestionale si
afferma un modello che allenta il coinvolgimento reciproco -> punti deboli della strategia di
marketization:
• Il lavoratore non sempre ha maggiore potere contrattuale → la sua autonomia è limitata
dalle strategie di sviluppo del management aziendale
• Le conoscenze del knowledge worker non sono completamente trasferibili attraverso il
mercato senza perdere valore in quanto non sono interamente non specifiche → conoscenze
vanno contestualizzate ed integrate nelle relazioni d’impresa
Gestione del knowledge worker → coordinamento di tutte le leve di management del personale,
soprattutto mercato interno del lavoro, mercati occupazionali, sistemi di carriera e politiche
retributive
Variabili di progettazione organizzativa → tempo
Vantaggio per le imprese → strumento per adattare la capacità produttiva alla domanda → impresa
assume persone nei momenti in cui si manifesta l’esigenza di avere più lavoratori
Vantaggio per i lavoratori → possibilità di conciliare il lavoro con altre esigenze individuali o di
svolgere un’altra attività lavorativa
Riduzione di orario → aumento dei costi del lavoro per unità di tempo lavorata e per unità di
prodotto da parte dell’impresa
• Task (ruolo) → diverso a seconda che l’azienda persegua una strategia di costo o una di
differenziazione e innovazione;
• Segmentazione del personale → parte dalle attività da svolgere che possono essere
classificate per la loro relazione con la conoscenza (exploration o exploitation) o per il loro
contenuto (trasformazione, interazione transazionale o tacita) o per la loro collocazione
interna o esterna (telelavoro o outsourcing) → segmentazione delle persone su basi
professionali o comportamentali;
• Organizzazione e strumenti a disposizione → supporto alla linea operativa per
implementare cambiamenti dell’organizzazione del lavoro;
• Performance → misurata in termini di costi, flessibilità strategica, soddisfazione del
personale, incidenti e di risultati connessi alle attività di job design realizzate dalla linea
operativa insieme alla DRU;
• Strategia, valori e cultura → portano ad usare l’organizzazione del lavoro come leva di
innovazione.