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SOMIGLIANZE
Sono caratteristiche della specie umana.
Appaiono universali in tutti gli uomini e specifici per la specie
I bambini hanno una capacità naturale di apprendere le regole del linguaggio e della
musica attraverso l’esposizione
Il codice acustico usato dai musicisti è lo stesso che deriva da programmi neurali
innati per l’espressione di emozioni vocali (Juslin, Laukka, 2003).
Giovanna Artale Psicol. Musica Cons. Frescobaldi Ferrara 4
MUSICA E LINGUAGGIO
Sintassi del linguaggio: elementi sempre presenti con diverso ordine
SIGNIFICATO
SENSO
COEVOLUZIONE
Sul piano FONETICO (relativo ai suoni tradizionalmente intesi, cioè nella singolarità delle loro articolazioni e non
sono stati descritti due particolari fenomeni percettivi
organizzati in un sistema es.: alfabeto)
che interessano sia la musica che il linguaggio:
✓La PERCEZIONE CATEGORICA
✓La RESTAURAZIONE FONEMICA
La PRECEZIONE CATEGORICA
• Le modifiche percettive introdotte
• Un continuo sonoro linguistico o musicale è percepito
come SEGMENTATO in UNITA’ DISCRETE (fonemi, note, con lo studio della musica
parole, frasi…):
determinano analoghe modifiche
• Nonostante le variazioni acustiche (anche importanti)
nella ripetizione di una frase i fonemi percepiti sono gli nella percezione del linguaggio
stessi
• Analogamente in musica piccole modifiche di un • Tali cambiamenti sembrano
intervallo non sono percepite come stonate.
accompagnati da modificazioni
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• La P. Categorica favorisce un riconoscimento migliore e neurofisiologiche e sono sensibili
più semplice (nonostante le differenze). anche ad un apprendimento
musicale anche di breve durata.
La RESTAURAZIONE FONEMICA
→ Le aspettative
• Il fenomeno avviene quando si sostituisce una
parte del segnale linguistico con un rumore o un semantico-lessicali o
silenzio:
• Quando il segnale modificato viene fatto ascoltare musicali prendono il
ad un uditore, questi non si accorge della
manipolazione artificiale. sopravvento sull’analisi
• Se la manipolazione del suono viene rilevata, acustica e riempiono
l’uditore tenderà a dire di avere sentito un rumore
simultaneo alla parola o musica. l’informazione mancante.
- Prospetti di scale, accordi, intervalli consonanti/dissonanti, tonalità, cadenze, accordi di 7 con risoluzioni e rivolti
- Affiancamento di un tutore
Misure dispensative
- Non nominazione delle note; solfeggio ritmato (senza nominazione delle note)
/DA/
Percezione allofonica /DA/
• Sensibilità a differenze uditive /DA/
DA
minime /DDTA/ PERCEZIONE
PERCEZIONE /DTA/ CATEGORICA
• Difficoltà nei processi di ALLOFONICA /DTA/
categorizzazione che permetto di /TA/
percepire come DA i primi 4 fonemi /TA/ TA
e come TA gli ultimi 4 /TA/
→ Confusione fonetica ma orecchio
sensibilissimo
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TEMPORAL SAMPLING THEORY Goswami et al., 2011
Teoria del campionamento temporale
• Deficit di entrainment neurale alle caratteristiche spettro-acustiche degli stimoli uditivi per
le basse frequenze (delta e theta) [Giraud& Ramus, 2013]
• Ridotta sensibilità alla struttura metrica del linguaggio parlato e della musica [Huss, et al., 2011]
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
PER DSA – IN GENERALE
Tenere sempre presente che la notazione è strumentale all’apprendimento: è uno strumento per
conservare e comunicare la musica.
Se ci sono problemi di lateralizzazione non dire «la mano sinistra si muove così» ma indicare la
mano...
PER DSA-ALTEZZE
• PRIMA DIFFERENZIAZIONE GRAVE-ACUTO → esplorazione
Utilizzare esercizi di ear-training per imparare a separare un suono dagli altri (esempio linea
melodica dei violini in un’esecuzione orchestrale)
Far cantare suoni bassi (anche se non intonati) e far sentire all’allievo, sul piano propriocettivo, le
vibrazioni prodotte dalla voce nel proprio corpo. Ripetere con suoni medi e acuti.
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
PER DSA-ALTEZZE
• SECONDA DIFFERENZIAZIONE: IL SUONO GENERATORE
Si stabilisce una linea attribuita ad un suono (suono generatore) che l’allievo è in grado di intonare comodamente.
Si cerca il suono sullo strumento. Questo suono sarà suonato sempre per primo.
Cantando un secondo suono lo si colloca al di sotto o al disopra della linea (spazialità tra gli intervalli musicali).
Successivamente si sostituirà il suono generatore con il DO centrale (per il pianoforte) che sulla tastiera sarà il primo
punto di riferimento spaziale.
La nomenclatura delle note viene introdotta in seguito solo dopo che l’esecuzione del suono è divenuta abbastanza
certa.
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
PER DSA - ALTEZZE E DURATE
• TERZA DIFFERENZIAZIONE: LETTURA E DURATE
Si procede dal precedente percorso ad identificare 3 o 4 note.
Tali note saranno riconosciute a partire dal loro suono sullo strumento e quindi sul pentagramma (che deve essere
abbastanza ampio, le note potrebbero avere colori diversi).
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
Il concetto di ritmo dovrebbe uscire da una logica metronomica per rientrare in un’immagine
interna della musica espressa attraverso l’uso, anche ripetuto, di pratiche e gesti tali da
permettere una migliore corrispondenza tra l’immagine musicale interna e l’atto esecutivo.
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http://www.aikem.it/risorse.htm
http://www.musicalfabeto.it/didattica/lezioni-lettura-musicale/lezioni-lettura-musicale.htm
Questa immagine rappresenta il ritmo della prima melodia del Volume 1 della raccolta Musica
pentatonica (100 Canti Popolari Ungheresi):
Nella seconda riga appare il segno del ritornello, mentre non sono scritti il tempo e la divisione delle misure.
Prima della lettura della melodia, secondo il livello della classe e/o l’età dei bambini, si può scegliere di presentare la
partitura del solo ritmo.
Va ricordato che la lettura deve sempre seguire la sperimentazione pratica del ritmo, sperimentazione vocale e
possibilmente corporea. Ecco il testo italiano creato da Giovanni Mangione per questa melodia e la relativa partitura:
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Parole e partitura
Le diverse attività che si possono svolgere con lo stesso brano, sempre tenendo conto del livello di apprendimento, dell’età
degli alunni e della difficoltà del brano stesso, potranno essere distribuite in più lezioni:
✓ Memorizzazione del testo e del ritmo
✓ Attività di movimento sulla recitazione del testo
✓ Apprendimento della melodia con il testo
✓ Sostituzione del testo con i nomi delle funzioni tonali (in questo caso m r d)
✓ Lettura/scrittura del ritmo
✓ Lettura/scrittura della melodia
Nel caso di brani semplici, come questo, il testo verrà memorizzato direttamente con la melodia.
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
mrd
Nella prima fase dell’apprendimento si utilizzano quasi esclusivamente il quarto, la
sua pausa e la coppia di ottavi. Le altre figure ritmiche verranno aggiunte solo
quando sarà raggiunta la padronanza di questi elementi. Questo brano introduce la
pausa di quarto: nella esecuzione del ritmo è opportuno far compiere ai bambini
un gesto che li aiuti a non abbreviare la durata della pausa stessa. Utilizzando
questa illustrazione si potrebbe ad esempio farli soffiare per spegnere la
candelina…
La divisione delle misure in questo caso è data dall’andare a capo, senza necessità
di parlare di tempo o misura. Ricordiamo ancora che la scrittura, anche se
presentata in modo accattivante, DEVE sempre seguire la sperimentazione
corporea (gesti-suono come il battito delle mani, magari uniti ad una camminata
regolare che segua la pulsazione) e/o vocale (canto con parole o sillabazione
ritmica: TA per il quarto, TITI per la coppia di ottavi).
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STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
SPECIFICHE PER STRUMENTO
mrd
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