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Lezione 01 13/04/2021
Osservazioni: molte risposte sono convergenti tra di loro e dimostrano che la musica è portatrice di un
senso, parzialmente soggettivo o casuale (poco) e condiviso nei tratti fondamentali.
Le risposte della musica spaziano da aspetti più generali ad altri più specifici, di carattere tecnico, stilistico o
riferiti all'opera.
Gino Stefani1 dice che il senso è ineffabile (non si può descrivere la musica al cento per cento con le parole,
non esiste un termine per rappresentarla completamente) ma non indicibile. Sempre Gino Stefani dice che
l'interpretazione del senso è un gesto psicologico, muto, e si manifesta (comunica) attraverso diversi
linguaggi (danza, immagini, parole). L'interprete della musica lo fa attraverso la propria esecuzione
(interpretazione) musicale. In questo modo comunica il senso. Le emozioni non sono ancora elaborate a
livello di espressione.
La musica è una forma simbolica (J. J. Nattiez) portatrice di significato per chi la crea e per chi la ascolta (è lo
stesso significato?).
La musica rinvia, cioè rimanda a qualcos'altro (aliquid stat per aliquo) (S. Agostino)
Per J. J. Nattiez vi è significato quando un certo oggetto (in questo caso la musica) viene messo in relazione
con un determinato orizzonte (un vissuto ampio molto individuale e personale).
Compito della Semiologia/Semiotica: studiare la specificità del funzionamento delle forme simboliche e dei
fenomeni di rinvio cui esse danno luogo (Nattiez).
Semiologia musicale (Stefani): studio della musica come segno e/o linguaggio (qualcosa che ci rimanda ad
altro). Oltre a questo, è lo studio della comunicazione in musica e la pratica metodica (metodo da applicarsi
nella prassi) e teoria scientifica della semiosi (rapporto tra analisi e interpretazione musicale).
Leibniz: la musica è un calcolo inconsapevole.
NB. La semiografia si dedica allo studio del segno grafico della notazione musicale.
La semiologia è la scienza dei segni. Il termina Semiotica viene impiegato per la prima volta da John Locke
nel suo Saggio dell'intelletto umano del 1690.
1 L'educazione musicale è stata introdotta obbligatoria nel 1979, tra gli estensori c'è stato Gino Stefani, insegnava al
Dams di Bologna
Partendo dallo studio dei principi generali del linguaggio verbale (linguistica) l'indagine si è orientata
successivamente allo studio anche di altri segni, come:
i segni uditivi para-verbali (legati ai cambiamenti di densità del discorso, per esempio) o non-verbali
(paralinguistica, musica).
I segni visivi (prossemica, architettura, urbanistica, cinesica, danza, pittura, scultura, cinema ecc).
I segni tattili, olfattivi, gustativi, comunicazione animale.
Metodo: analisi dei documenti e dei comportamenti (che facciano supporre l'esistenza di un sistema di
significazione). Propongo uno stimolo musicale per il quale si pensa che si possa reagire. A questo punto
formulo delle ipotesi, che richiedono una verifica, un controllo.
Il segno linguistico (Ferdinand de Saussure) è costituito da due entità, l'immagine acustica ( la parola, es.
albero, concreta) detto anche significante, e il concetto (immagine astratta) detto significato. Il meccanismo
che collega le due cose è il rinvio.
La parola (l’unità principale) “albero” ci invia ad una serie di parole che sono collegate alla parola “albero”
(sintassi, regole per un discorso articolato). Gli elementi di base per creare il morfema (la parola) sono i
fonemi (lettere, con il loro suono), che singolarmente non sono portatori di significato, servono a costruire e
differenziare le singole parole, e sono in numero limitato (le parole sono costruite con un tot di lettere).
Nella musica i suoni, rispetto alle lettere, comportano maggiore varietà (si differenziano per timbro,
intensità, durata.. rispetto alle lettere i suoni sono infiniti).
Nella musica non ci sono le parole (linguaggio verbale), quindi non ci sono i morfemi, non è essenziale in
musica. Possono crearsi delle situazioni simili per certe estetiche, situazioni culturali (es. durante il 600 certe
combinazioni musicali si combinano con certi significati affettivi, tentativo. Oppure Vivaldi imitando la
natura). I suoni vengono organizzati (sintassi). La musica può comunque rinviare: a sé stessa (non ha
bisogno di far pensare a qualcosa, come l’Arabesco di Debussy, è apprezzata per l’estetica) oppure a
contenuti esterni.
LEZIONE 02 20/04/2021
Articolo di J. J. Nattiez “Musica e significato” nel testo della Einaudi “Enciclopedia della musica” (5 volumi) –
vedi cartella dropbox
Nel corso della storia della musica sono stati attribuiti molteplici significati al termine ARMONIA che
rinviano ad altre manifestazioni o interpretazioni dell’esperienza umana:
armonia = accordo
Per avere armonia ci vogliono due
elementi diversi che trovano un loro
equilibrio. Pitagora realizza l’armonia con i
suoni che stanno bene insieme: i suoni che
stanno bene insieme sono quelli che si
ottengono dividendo la corda in parti
diverse, calcolate secondo dei rapporti con
i numeri (operazione puramente
geometrica, una delle nature della musica.
Non è vero che la musica vuole sempre
esprimere dei sentimenti).
La nomenclatura greca non è la stessa che ci viene trasmessa dal medioevo. Nella teoria greca il dorico è un
modo di mi. Nel medioevo il dorico è un modo di re (errore di trasmissione).
ARMONIA E COMPORTAMENTI UMANI
Secondo la cultura greca ogni armonia (modo) è in grado di indurre determinati comportamenti nell’uomo.
Situazione di imbarazzo per Platone quando la danza viene separata dalla musica. Secondo lui deve esserci
un’integrazione di parola, musica, ritmo, per rappresentare certe situazioni.
Platone vorrebbe usare la musica per educare le persone. Educazione in funzione di una politica.
C’erano dei generi ben chiari con delle funzioni ben chiare.
Metafora tra musica e ordine dello stato. Dentro alla musica si ripercuotono dinamiche sociali.
Mito di Er: soldato ucciso in battaglia, nel momento in cui il corpo sta per essere arso si risveglia e torna in
vita. E’ stato però nell’aldilà e quando riprende coscienza racconta una serie di cose…
l’universo è organizzato con 8 fusi che ruotano attorno ad un perno. La loro velocità è determinata da leggi
geometriche. Ogni fuso emetteva una nota e insieme formano un’unica armonia. L’armonia, quindi, governa
la struttura stessa dell’universo.
I rapporti armonici geometrici e numerici sono anche quelli che regolano anima e corpo.
Serie di illustrazioni:
in alto: una signora getta un raggio bianco verso
l’universo, la musica che si manifesta nella struttura
dell’universo (Platone, musica mondana)
al centro: la signora lancia il razzo bianco verso i
personaggi, è la musica umana. L’armonia della musica si
realizza nella concordia tra le persone, rapporto tra
anima e corpo (secondo Boezio meno importante)
in basso: la musica si rivolge ad uno strumentista, la
musica trova la sua realizzazione acustico sonora.
Tutte trovano una realizzazione superiore.
(Sant’Agostino)
Sospetta che il piacere estetico della
musica possa tradursi in preghiera.
Certe musiche tendevano a celebrare di
più il compositore della musica che non il
creatore.
Zarlino nel 1558 pubblica 4 volumi
(enciclopedia della musica del 500), un
polifonista
Recupero dell’idea di espressività della
musica ignorata nel medioevo.
(C. Gluck)
la musica serve a dipingere il
testo.
(W. A. Mozart)
Dice il contrario di Gluck, la
poesia deve essere figlia della
musica. Altro differente rapporto
tra musica e parola.
Albert Schweitzer, J. S. Bach, musicologo e organista, scrive una monografia del 1905.
Serie di letture dell’opera di Bach attraverso rinvii alla pittura ed altre discipline. Elaborazioni motiviche del
soggetto (first line) come rappresentazione visiva e sonora delle onde del Giordano.
Il movimento della barca è reso visivo dalla scrittura musicale
Ascolto “Bach Corale BWV 7”: movimento ondulatorio, a scatti, che rappresentano le onde del Giordano.
Ascolto “Fantasia per organo” sulla stessa cantata (BWV 685): effetto dell’onda, immagine per gli occhi, più
che per l’orecchio (Schweitzer).
LEZIONE 03 27/04/2021
IL BELLO MUSICALE
Al di là dei differenti modi in cui viene intesa da differenti culture e correnti di pensiero
l’idea della BELLEZZA
ossia del sentimento di piacere provocato da un oggetto estesico
appare fondalmentalmente inscindibile dall’esperienza musicale.
L’esperienza estetica si colloca su un piano differente rispetto alle funzioni sociali svolte dalla musica.
Lo prova il fatto che si ritengano esteticamente valide anche musiche le cui funzioni si sono esaurite da
tempo (ad es. le Cantate celebrative di J. S. Bach, le Toccate organistiche per l’Elevazione…).
Un’idea centrale della musica è quella della bellezza (ideale con il quale tende la musica di Debussy, la scrive
con la B maiuscola. Il bello della musica è la sua forma, idea di Arabersco, gusto dell’ornamentazione fine a
sé stessa).
Le funzioni della musica passano pero’ certe musiche rimangono. Certe musiche rimangono perché sono
oggetti di fruizione estetica. L’esperienza estetica si colloca su un piano differente rispetto alle funzioni
sociali svolte dalla musica. Non tutte le musiche sopravvivono a questo passaggio.
La musica può rinviare verso sé stessa (SIGNIFICATI INTRINSECI): rinviano alla musica stessa.
Roman Jakobson, linguista: quando cominciamo ad ascoltare una frase musicale ci aspettiamo che finisca in
un certo modo, ci creiamo delle aspettative (magari dopo una frase di proposta, ci aspettiamo una certa
frase di risposta). Poi ascoltiamo e verifichiamo le aspettative. Si riferisce solamente alla parte musicale.
Ascolto: Bartok, musica per archi, percussioni e celesta. Ha le caratteristiche di una fuga, con un soggetto.
x=soggetto iniziale y=ampiamento verso l’altro z e z’=appoggiature luna dell’altra, z sta sopra di un semitono
su z’. Il soggetto si muove tra La e Mi bemolle (due note a distanza di tritono che dividono a metà l’ottava, il
Mi naturale è appoggiatura. I soggetti entrano in due direzioni, una quinta sopra (salendo), arrivando al Mi
bemolle dopo 6 passaggi, e l’altra una quinta sotto. Dopo 6 passaggi si finisce sempre a Mi bemolle. Le due
voci si incontrano a distanza di tritono. Il punto in cui si incontrano le voci con il Mi b sopra coincide con la
sezione aurea. La forma delle ultime due battute è la sintesi di tutto il pezzo, si va da la a mib e poi si torna
indietro.
Nattièz analizza la Sagra della primavera.
RINVII ESTRINSECI, si creano associazioni esterne alla musica: hanno sempre le aspettative come base, come
i significati intrinseci.
(Robert Francès) 4 i tipi di giudizio che andiamo a formulare quando ascoltiamo una musica:
1. normativi (estetici), valutazioni personali, giudizi di gusto, bello/brutto...
2. obiettivi o tecnici sullo stimolo musicale (timbro, tempo, forma, genere…)
---> aspetti intrinseci
3. sul significato che rinviano a referenti extramusicali:
• referenti individuali, ovvero esperienze personali,
• significati concreti, imitazioni dei fenomeni della natura (come Vivaldi), situazioni teatrali (evento
descrivibile in termini concreti)
• significati astratti, lati psicologici, sensazioni
4. osservazioni introspettive (effetti psicologici/affettivi provati dal soggetto)
• imitazione -> versi di animali (analogia, non ha bisogno di una mediazione culturale)
• movimento: schemi gestuali o fisiologici → schemi ritmico melodici radicati nel funzionamento del
corpo
• sinestesia: traduzione di una sensazione da un campo sensoriale all’altro. Il timbro è il parametro
più complesso, non potendolo descrivere con facilità si fa uso di sinestesie (timbro dolce, chiaro,
scuro). In molti casi risentono della cultura, in altre civiltà il bianco è il colore del lutto. In una
cultura differente le parole possono avere dei significati diversi.
Grave – acuto, alto – basso (spazialità)..(nata attraverso l’abitudine grafica), non sempre i
bambini riescono a fare questa distinzione in senso spaziale prima di aver ricevuto
un’istruzione musicale.
• Interpretazione di caratteristiche affettive: ad esempio quelle associate a determinate tonalità
(arbitrario, legato alle convenzioni culturali)
Le possibilità semantiche della musica sono connesse alla possibilità di creare associazioni estrinseche alla
musica che siano verbalizzati ossia traducibili in parole.
Secondo Francès le possibilità di simbolizzazione estrinseca della musica si suddividono in tre settori:
La musica in modo maggiore e solare rinvia alla prima frase, in realtà la musica è connessa alla seconda
frase.
La musica di Gluck poteva rappresentare probabilmente la dolcezza del pensiero di Euridice. La musica può
operare anche a livelli molto profondi, non solo superficialmente.
Hanslick scrive un trattato, “Il bello musicale”, dove parla di estesica musicale (cosa rende bella una
musica?)
Prende una posizione radicale che va a spaccare gli anni 50 dell’ottocento, tra i neotedeschi (Listzt, scrittori
di poemi sinfonici, che rinviano a idee o immagini musicali) e i formalisti….
“FORMALISMO”
La pura forma (la costruzione sonora) contrapposta al sentimento come presunto contenuto, è invece
proprio essa il vero contenuto della musica, è la musica stessa.
Nega che il bello della musica sia nei collegamenti estrinteci, non sono essenziali, è bella la forma della
musica. Tra questi esponenti c’è Bhrams.
...Un’dea musicale perfettamente espressa è già un bello autonomo, è scopo a se stessa, e non un mezzo o
un materiale per la rappresentazione di sentimenti e pensieri. Contenuto della musica sono forme sonore in
movimento.
Non che non vogliamo disprezzare i forti sentimenti che la musica sveglia dal loro sonno…
Ciò che conta
La musica si muove attraversando delle fasi. Il movimento della musica è una cosa, il movimento delle
emozioni è altro. Impermeabilità tra musica e sentimenti, il movimento mette in comune le due cose.
La musica parla nella sua propria lingua di materie meramente musicali (Arnold Schonberg)
La mia musica non può, io credo, esprimere nient’altro che se stessa (Edgar Varèse)
L’uomo vuole tramite questo linguaggio (musicale) esprimere delle idee: ma non delle idee che si possano
tradurre in concetti, delle idee musicali (Anton Webern)
NARRATIVITA’
Sotto i lenti accordi introduttivi dell'ultimo movimento Beethoven arrecò nel manoscritto la dicitura "Muß
es sein?" (Deve essere?), a cui risponde col più rapido e allegro tema principale del movimento, "Es muß
sein!" (Deve essere!). Il quartetto si conclude bruscamente con un pizzicato simile ad una canzoncina per
bambini, quasi a ricondurre il senso di tutta la musica ad una primigenia, infantile semplicità.
L'intestazione dell'intero movimento è "Der schwer gefaßte Entschluß" (La decisione difficile).
Un commerciante viennese che si vantava di aver reperito le parti. Beethoven chiede che questo cantante
paghi per questo.
- dimensione semantica della struttura musicale. La successione degli eventi musicali può indurre la
ricostruzione della storia. Non avendo appoggi verbali si possono costruire infinite storie.
Ballata (testo descrittivo) “Zauberlchring”. W. Goethe (1797): triplice corrispondenza narrativa, il testo viene
tradotto in musica da P. Dukas con “L’apprendista stregone” e reso attraverso il cinema con il film
“Fantasia”.
1 calma iniziale
2 messa in moto forze magiche
3 forze sfuggono al controllo
4 cercando di fare meglio l’apprendista peggiora la situazione
5 ritorno del mago e ripresa di controllo della situazione
Bisogna guardare che cosa succede ai vari temi: vengono trasformati moltissime volte. La stessa cosa
succede nei Poemi Sinfonici di Liszt.
Tema dell’apprendista: crescendo dinamico, trascinato verso l’alto, eseguito con strumenti diversi..
Attorno al 1630 ci sono una serie di trattati, dell’area tedesca soprattutto, che riversano la retorica latina
sulla musica, si formano delle figure retoriche musicali (es. Carissimi con gli oratori).
Se non avessi letto la Ballata i soggetti potrebbero essere stati i più vari.
Perchè…
- catalogo di topoi musicali, la successione dei topoi non racconta la storia ma induce la possibilità di una
storia
- Il titolo ne restringe e precisa i significati (ancoraggio)
Per la didattica: ascolta la musica e indovina il titolo (Prelude di Debussy, i titoli sono alla fine)
Topoi: Un topos è una formula tradizionale trasmessa da una generazione a quella successiva. Il tetracordo
cromatico discendente che designa il lamento è uno degli esempi più noti. Un altro topos, che ricorre solo
nell’opera francese e italiana, è la figura musicale della morte: deu, tre o quattro note brevi, seguite da una
lunga, tutte sulla stessa altezza (spesso affidata ai timpani).
Per Kofi Agawu comprendono categorie tanto d’ordine stilistico quanto rinvii a generi o a stati affettivi: alla
breve, alla zoppa, amoroso, aria…
Overture Don Giovanni di Mozart: stile ombra (modo minore, settime diminuite, suoni gravi, andamento
lento.. riprende alla fine dell’opera quando il Commendatore riappare a Don Giovanni) contrapposto allo
stile allegro e vivace per rappresentare il Don Giovanni.
Disegnano una certa aspettativa.
La stessa cosa avviene con le parole. I tratti musicali che sono associati ai versi di Leporello sono il cambio di
stile che rimandano ad uno stile alto con i versi “voglio fare il gentiluomo e non voglio più servir”. Poi marcia
eroica e intervento di donna Anna.
Duello tra don Giovanni e Commendatore: avviene in scena, anche l’uccisione. Si passa dallo stile brillante
allo stile ombra.
Nel finale del primo atto: viene organizzata una festa, una danza con un passaggio virtuosistico di Mozart,
compaiono tre orchestre diverse che suonano tre diverse danze, una danza dei nobili (minuetto), una danza
borghese (contraddanza) e una contadina (teitch).
Un altro modo che ha la musica di raccontare.
Quali sono gli aspetti peculiari del materiale musicale in sé che possono spiegare le associazioni
semantiche?
Uno dei testi più importanti sulla semiologia è Emotion and Meaning in Music di Leonard B. Meyer, 1956
• Noi abbiamo delle aspettative sulle cose, la musica genera aspettative che possono essere
soddisfatte o meno, questo crea tensioni e distensioni. Dissonanza: fino ai primi del novecento crea
una sensazione di tensione che si risolve in una risoluzione, nel tardo novecento non sarà più così,
perché inserite in un contesto di dissonanze. Questo dipende dalla struttura stessa della musica,
non da altre circostanze. Si rifà alle leggi della Gestalt:
• buona continuazione: se disegno una serie di puntini a forma di cerchio dico “questo è un cerchio”,
in realtà sono una serie di punti a forma di cerchio. Sospensione/deviazione/ritardo di continuità –
angoscia o piacere (anche in rapporto ad abitudini culturali maggiore o minore familiarità con certi
percorsi)
Preludio del Tristano di Wagner: non c’è una cadenza perfetta, la risoluzione dominante tonica viene
sempre elusa, rappresenta l’amore tra Tristano e Isotta.
• Complementarietà e chiusura: relazione di antecedente/conseguente, ritorno del già noto
(soddisfazione), in caso contrario ho tensione.
• Affievolimento della forma: toglie i punti di riferimento e crea disagio –> Structure di Pierre Boulèz
Più le aspettative sono soddisfatte, più ci si sente a proprio agio.
Nel libro raccoglie una serie di campioni intervallari, ognuno di questo rappresenta certe sensazioni o
situazioni
I campioni sono estratti da opere di Josquin a Stravinsij
LEZIONE 06 18/05/21
Sinfonia in sol minore di Mozart K 550, I movimento: secondo Cooke la seconda minore discendente
rappresenta una “fitta d’angoscia” che pervaderà tutto il movimento.
“Lo stato d’animo generale del primo movimento è chiaramente quello d’un ossessivo e perturbato senso
d’angoscia che si manifesta delicatamente o violentemente, pateticamente o rumorosamente, a seconda del
livello dinamico e delle implicazioni armoniche e tonali”.
Dal confronto diverse esecuzioni emergono associazioni semantiche diverse: il campione intervallico di
Cooke non è l’unico fattore determinante.
Gino Stefani, La competenza musicale, 1982: all’osservazione del singolo parametro va affiancato un
contesto cooperativo (una serie di altri elementi).
“...che la seconda minore basti da sola a costruire il significato lamento; e nemmeno, all’inverso, che ogni volta che
compare la seconda minore, questo significa sia sempre presente (infatti, perché sia così, occorre anche un contesto
cooperativo; (…) né che, ovunque si trovi questo significato, si trovi anche questo intervallo”.
Entropia comunicativa: quantità di informazioni che sono presenti nella musica e che arriva
Bassa: di alta previdibilità, trasmette poca informazione (cadenza perfetta). Forma omogenea (si ripete lo
stesso schema ritmico). Elementi costitutivi simili. Soddisfazione, calma.
Alta: alta imprevedibilità, trasmette molte informazioni (pezzi di Boulez, non ti aspetti cosa viene dopo).
Forma disomogenea. Elementi costitutivi dissimili. Angoscia, insicurezza.
ENTROPIA COMUNICATIVA
Quantità di informazioni che sono presenti nella musica e che arriva all’ascoltatore
BASSA ALTA
Alta prevedibilità Alta imprevedibilità
Trasmette poca informazione Trasmette molte informazioni (es. composizioni di
Boulèz, non ti aspetti cosa viene dopo)
Forma omogenea (si ripete lo stesso schema Forma disomogenea
ritmico)
Elementi costitutivi simili Elementi costitutivi dissimili
Soddisfazione, calma Angoscia, insicurezza
Frits Noske, The Signifier and the Signified, Studies in the Operas of Mozart and Verdi; Id, Il motivo esogeno
della morte in Wagner
Motivi esogeni: in situazioni diverse si associano sempre alla stessa cosa
Importanza di determinate figure (es. figura della morte) e del timbro
Es. Bellini, Norma, “Qual cor tradisci” (Norma e Pollione stanno per essere arsi sul rogo)
Es. Verdi, Un Ballo in maschera, “Re dell’abisso” (Ulrica fra breve preannuncerà la morte a Riccardo)
Es. Wagner, “Nur wer der Minne Macht versagt” (presagio)
In tutte e tre le situazioni è presente il ritmo dei timpani che rinviano alla morte.
Per verificare la pertinenza tra un elemento e un significato prestabilito entra in gioco la commutazione.
Il semantismo musicale non è riconducibile a un solo parametro ma ad una complessa combinazione di
parametri.
Saussure: il segno è caratterizzato dal suo valore. Esiste all’interno di un sistema di segni solo per
opposizione e differenza con gli altri segni dello stesso sistema (a diverso da u).
Ogni lingua possiede un numero limitato di fonemi linguistici. Analogamente lo si può dire per le altezze dei
suoni.
Per Saussure la relazione tra significante e significato (rinvio/semiosi) è:
a) stabile
c) arbitraria: non c’è un legame necessario fra il significato e la sequenza di suoni che rinvia ad esso
(vale per le lingue diverse e indicano uno stesso termine, butterfly e farfalla..)
Charles Sander Peirce: ogni segno (parola, musica) si lega ad un suo oggetto. A quell’oggetto attribuiamo
altri segni che si associano che fanno riferimento all’esperienza, al vissuto (nuovo interpretante). Si genera a
sua volta un nuovo segno che genera altri interpretanti. Tutte le esperienze del nostro vissuto entrano come
interpretanti. Il segno non è visto più così in modo statico ma in modo dinamico (lo muove ciascuno di noi
con il proprio vissuto).
Questo modello spiega la produzione di senso da parte dell’individuo.
Mette in discussione la stbilità della relazione tra significante e significato postulata da Saussure.
Il modello di Pierce spiega la produzione di senso da parte dell’individuo. L’interpretante al quale il segno
rinvia è anch’esso un segno. Il rinvio effettuato da un segno è infinito. L’oggetto del segno è virtuale, ossia
esiste solo grazie all’infinita molteplicità degli interpretanti con cui il fruitore del segno cerca di definirlo. Il
segno rinvia dunque al vissuto degli individui.
In questa prospettiva una FORMA SIMBOLICA è “un segno o un insieme di segni al quale sia collegato un
complesso infinito di interpretanti”.
Semiologia Vs Linguistica
E’ possibile dunque interpretare il processo di significazione anche da un punto di vista non linguistico. Un
oggetto assume un significato per un individuo che lo apprende quando lo pone in relazione con altri ambiti
del proprio vissuto, ossia con l’insieme degli altri oggetti che appartengono alla sua esperienza del mondo.
Vi è significato quando un oggetto è messo in relazione con un orizzonte.
Per l’emittente questo enunciato non ha nessun senso (funziona come puro gioco di regole). Da parte dei
riceventi è possibile la costruzione di uno o più sensi, fondati sulla rete di interpretazioni che ciascuno
attribuisce ai termini.
Quindi, non vi è alcuna comunicazione di un messaggio da emittente a ricevente.
Pirandello, Uno nessuno centomila – “Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo,
io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? (…) E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io nell’accoglierle,
inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto di intenderci, non ci siamo intesi affatto”.
Gli enunciati, anche in caso di intenzionale assenza di significati, rimangono comunque (almeno
parzialmente) analizzabili.
Jean Molino, La tripartizione semiologica
Quando ascoltiamo qualcosa attribuiamo dei significati (non ricevuti, derivano dalla nostra esperienza) i
recettori assegnano il significato del messaggio mediante un processo attivo di percezione (DIMENSIONE
ESTESICA) (interpretazione dell’oggetto)
LIVELLO NEUTRO: la traccia, accessibile ai sensi, attraverso cui si manifesta fisicamente la forma simbolica.
(oggetto)
Per Nattiez la semiologia non è scienza della comunicazione, essa studia la specificità del funzionamento
delle forme simboliche e dei fenomeni di rinvio a cui esse danno luogo.
La semiologia ha dunque tre oggetti:
• Il processo poietico può non lasciare tracce nella forma simbolica (vedi ad es. la serie in Webwern,
occultata suddividendola fra più strumenti)
• Il recettore collega la forma simbolica alla propria rete di interpretanti.
NB. In questa teoria la comunicazione non è esclusa, ma è considerata un caso particolare.
Nel modello strutturalista il Livello neutro è completo: il ricettore dovrebbe trovare tutto nel livello neutro
perché contiene tutto
LEZIONE 07 25/05/2021
Mira nei suoi testi a costruire una teoria partendo dal basso, facendo riferimento alle esperienze di
animazione, non solo scolastica. Questa partenza muove dal postulato: “tutti possediamo una competenza
musicale come tutti possediamo una competenza linguistica” (competenza condivisa da tutti i parlanti, tutti
sono in grado di formulare e di produrre, anche se su livelli diversi)
COMPETENZA MUSICALE:
• non solo musicalità, talento (uno dei tanti aspetti, non l’unico)
• non è solo capacità tecnica, virtuosismo
• non è solo il sapere musicale
MA
• capacità di produrre senso mediante la musica (livello poietico)
• intorno alla musica (livello estesico)
COMPETENZA COME:
- saper fare
- saper capire
- saper comunicare
comune a tutti i membri di una cultura anche se distribuita in ruoli differenti
1. regole di strutturazione di un insieme di elementi (es. regole del contrappunto), sarebbe bene che
questi codici li conoscesse anche il musicologo per applicarli in maniera estesica (critica sul pezzo)
2. correlazione fra due campi già costituiti (es. canto gregoriano –> immagine delle cattedrali
medievali)
competenza è anche riuscire a cogliere le relazioni tra i vari campi, es. musica e pubblicità a lei
abbinata
3. correlazione strutturante fra un campo già strutturato e uno ancora informe (es. il libretto è un
campo strutturato, in questo momento l’opera è ancora informe, prenderà forma sul libretto, rinvio
intrinseco).
Sagra della Primavera – Fantasia Disney: la musica, già strutturata, dà forma alle sequenze del film
4. Strutturazione correlante fra due campi informi (es. musicista che crea il balletto deve tener
presente il codice della danza, lo stesso per le figure coreutiche, una cosa influenza l’altra)
Competenza e Codici
Stili (ST)
recano traccia di agenti/processi/contesti di produzione (la musica è influenzata dalla cultura e dalla
situazione sociale) (PS)
Opere (OP)
NB per certi generi o poetiche l’opera non è così importante (Jazz, avanguardie, Cage…) rispetto al progetto
creativo o ai processi di produzione dell’evento musicale.
Ascolto: Sequenza 5a per Trombone di Luciano Berio (1966): suona e canta.
Per Stefani la musica comincia già a livello dei Codici generali, non solo a Tecniche musicali.
Approcci e progetti
I differenti approcci e progetti sociali sulla musica portano a privilegiare l’uno o l’altro livello, e a far
gravitare su di esso tutti gli altri
ASCOLTATORE ESPERTO
Mette in gioco Stile, opera (soprattutto) e teoria musicale. Gli altri due livelli risultano estranei
ASCOLTATORE EMOTIVO
Salta tutte le mediazioni culturali, mette in relazione diretta l’opera con le reazioni emotive, quindi i Codici
generali.
ASCOLTATORE RISENTITO
Si occupa essenzialmente dello stile e delle prassi esecutive che lo mettono in gioco (teoria musicale),
guarda le pratiche sociali della propria associazione
Pratica musicale amatoriale: legata molto alla pratica sociale (PS) coinvolgendo CG e TM.
Pratica musicale professionale: il progetto privilegia le TM, si spinge verso St (scelte di genere e/o repertori)
ed eventualmente Op (creazioni originali).
Secondo Stefani il modello proposto è in grado di dare delle differenti competenze e attività che si
realizzano intorno alla musica:
I campi di applicazione della semiologia sono tanti. Quando andiamo a leggere qualcuno che scrive di
musica, la semiologia ci aiuta a capire da che punto di vista parte l’articolo, se dal versante poietico, estesico
(cosa dovrebbe trovare l’ascoltatore nella musica o cosa dovrebbe aspettarsi, per esempio, oppure a livello
neutro.
INTERPRETAZIONE E ANALISI
Gino Stefani, Musica con coscienza, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo 1989
Modello didattico:
In questo contesto Comprensione di un brano musicale = saper spiegare gli effetti significativi tramite gli
elementi costitutivi
Problema: l’interpretazione non è unica, possono esserci più interpretazioni
La sola analisi si può ridurre ad ‘arido nozionismo’ (individuazione di andamento, tonalità, frasi, strumenti,
ritmo, melodia, armonia, articolazioni…).
ERRORI: problemi nella terza fase, in particolare due risposte tra gli studenti totalmente mancanti (fanno
pensare). Si crea una scollatura fra una teoria/analisi tecnica e il discorso globale di senso sulla musica
- erronea identificazione di comprensione linguistica e competenza grammaticale
La musica è un oggetto estetico, ossia ambiguo e autoriflettente: questo legittima l’analisi delle relazioni
interne fra gli elementi costitutivi della composizione. Per collegare l’analisi e le molte interpretazioni sarà
necessaria una analisi funzionale a ciascuna interpretazione.
…
Stefani propone dunque un differente percorso didattico:
1 Interpretazione. Ascolto che cosa dice? Che cosa abbiamo sentito?
2 Analisi funzionale. Scelta di risposta circoscritta e comune a più ascoltatori (analisi orientata
all’interpretazione), es. musica morbida
Perchè, come, in che cosa questa musica appare morbida? Ditelo in altri modi (anche non verbali)
Es. morbida –> melodia sinuosa del flauto → sinuosa → profilo melodico a onde, continuo e legato → ecc.
per far crescere le competenze di tutti.
Attraverso il gesto o la parola si cerca di parlare di musica in un modo più prossimo alla musica, più vicino.
Ci i avvicina alla conoscenza degli elementi tecnici che costituiscono il brano.
INTERPRETAZIONE
1 OCCORRENZA SIGNIFICATIVA (ascolto della musica)
2 APPROPRIAZIONE
3 SENSO GENERALE
6 Ipotesi di PERTINENZA