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I luoghi della musica:

l’ abbazia e la musica sacra nel


MEDIOEVO

classe prima
ecco un’ABBAZIA
ROMANICA

- struttura in pietra
- portale ridotto
- sobrietà della facciata
- poche decorazioni
all’interno della
chiesa

- muratura spessa e robusta


- poche aperture/finestre
- assenza di decorazioni
- pietra e mattoni
Le analogie 1. semplicità: canto monodico
tra architettura e è costituito da una sola linea melodica per la
comprensione delle parole
CANTO GREGORIANO
2. poche decorazioni: non ci
sono strumenti
il canto veniva eseguito solo da cantori
(monaci) professionisti

3. assenza di contrasti evidenti


l’espressività raccolta e intima invita alla
meditazione e al raccoglimento spirituale
LEGGIAMO
LA MUSICA:
cosa è uguale e
cosa è diverso
- tetragramma
- notazione quadrata(neumi)
- ritmo libero
- no battute
- no durata delle note
- note vicine, intervalli piccoli
IMPARIAMO I
- Il canto Gregoriano si chiama così dal Papa
GREGORIO MAGNO che ha voluto una raccolta

VOCABOLI CHE -
(antifonario) dei canti più usati
nasce orale, poi scritto dal IX sec.

PARLANO DEL -
-
è MONODICO (è cantato a una sola voce)
è ANTIFONICO (se due cori si alternano)
GREGORIANO - è RESPONSORIALE (se a un solista risponde un
coro)
- è SILLABICO (se per ogni sillaba si canta una
nota)
- è MELISMATICO (se per una sillaba si cantano
più suoni)
QUALI ASPETTI
Consideriamo quindi gli aspetti caratteristici del canto
Gregoriano e cerchiamoli nei canti praticati nelle

RITROVIAMO OGGI chiese di oggi tenendo conto di:

nei canti religiosi -


-
comprensibilità delle parole
presenza di strumenti d’accompagnamento
- canto a una o più voci
- capacità di favorire la concentrazione e del
senso di comunione tra i fedeli
- testo solenne (se è tratto da un testo sacro o
meno)
CERCO NELLA MIA RELIGIONE

1 MUSICA 2 TESTO 3 CHI E QUANDO

- IL RITMO E’ LIBERO O ● LE PAROLE DEI CANTI - I CANTI SONO A UNA O


MISURATO? SONO INVENTATE O PIU’ VOCI?
- IL CARATTERE E’ TRATTE DA TESTI - CHI CANTA? (officiante,
SOLENNE ? SACRI? fedeli, uomini, donne)
- LA MELODIA E’ VARIA ● LE PAROLE SI - IN QUALI MOMENTI
O RIPETITIVA? CAPISCONO? DELLA
- CI SONO STRUMENTI ● IN QUALE LINGUA ? CELEBRAZIONE?
che ACCOMPAGNANO?
MAESTRI DEL GREGORIANO

AMBROGIO DI ILDEGARDA DI
1 2 GUIDO D’AREZZO 3
MILANO BINGEN

- E’ Vescovo di MILANO. ● E’ un monaco che E’ una monaca


La sua riforma dei riti insegna musica. risolve Benedettina e pensa
prevede il CANTO come la scrittura delle altezze che la musica avvicini a
forma di preghiera, dei suoni inventando le Dio. Compone INNI
Introduce l’Inno e i canti note musicali e le righe scrivendo musica e
con l’antifona. I canti su cui scriverle. Le note parole per celebrare i riti
AMBROSIANI diventano sono le sillabe di ogni cristiani in convento
parte del repertorio dei verso dell’INNO a S. con le sue consorelle
canti Gregoriani. Giovanni
UT QUEANT LAXIS
GUIDO D’AREZZO RE.SONARE FIBRIS

MI.RA GESTORUM
LA NOTAZIONE FA.MULI TUORUM

SOL.VE POLLUTI
INNO S. GIOVANNI LA.BII REATUM S.ANCTE J.OHANNES
ASCOLTA E
Indica almeno 3 elementi che giustifichino la risposta

RISPONDI:
1-

quale tra i due è un


canto gregoriano?
2-

3-

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