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SPIRITO OGGETTIVO.

C. ETICITÀ
I.
SEZ..

(508-509] 843

a. DIRITTO STATUALE INTERNO

fine dello Stato


537. 11
L'Essenza dello Stato è l'in sé e per sé Universale.
LEssen
Essenzalaè la razionalità della volontà, la
nto Sa se stessa ed è attiva, e soggettivita pura e quale
Tale però,e, inin
semplice,
quan
e un unicoindividuo.
quantoa,realta,
quanto
in relazione all'estremo della singolarità come
ne degli individui, I opera delo dtato e, in generale, duplice.
moltitudi
P u verso, intatt1, lo Stato deve mantenere gli individui
individui
persone, e quindi deve fare del diritto una realtà necessaria;
come
inoltre, deve promuovere il loro.benessere - benessere che ciascu

no innanzitutto cura e persegue per se, ma che ha puramente e


semplicemente un lato universale. cioe quello di proteggere la

famiglia e di guidare la società civile.


Per l'altro verso, tuttavia, lo Stato deve ricondurre la famiglia
l a società civile - e, insieme, lintera predisposizione e attività

del singolo in.quanto.tendente.a.essere.per-séun.centro all'in-


terno della vita della Sostanza universale; e in quésto senso, in
quanto potenza libera, lo Stato deve rendere linnocue quelle stere
subordinate e conservarle in un immanenza sostanziale.

S538. Le leggi come limiti all'arbitrio individuale e come «ethos»


vigente
Le leggi esprimono le determinazioni del contenuto della Li-
bertà oggettiva.
arbitrio
per il soggetto immediato, per il
suo
primo uogo,
auonomo e per l'interesse particolare, le leggi sono del limil.
In secondo luogo, però, esse sono il fine ultimo assoluto.e lo
universale. Le leggi, infatti, vengono prodotte (1) dalle fun
An dei diversi ceti -i quali, a partire dalla particolarizzazione
8Crale, si singolarizzano sempre più - , e (2) da ogni attivita
Cura privata dei singol.
volontà
qui libera luogo, infine,
le leggi sono la Sostanza della
e cosi
bera dei singoli e della loro predisposizione d'animo,
S presentano come ethos
vigente.
539. La
costituzione ei suoi organi
Lo Stato, in
ment quanto quá spirito vivente, è puramente e semplice
Chte
attivitat altro che un Tutto organizzato e differenziato neue
Parucolari. Queste attività., a loro volta, procedendo dal
ITO GGETTIVo. C. ETICITÀ
(509-510] 845
S E Z .I I . SPIRI

l'unico oncetto (sebbene


cetto (sebbene non
saputo come Concetto) della
razionale, non fanno altro che
non fanr produrre continuamente lo
risultato.
loro
come
Stato
Ora, la costtuzione è questa articolazione della potenza statuale.
La stituzione contiene le determinazioni della modalità
volontà
razional la quale, da un lato nella misura in cui -

ella è soltanto in sé -, giunge


volontà universale
essa, negli individui,
volezza e alla comprensione di se stessa e viene trova.
trova-
o Viene
dall'altro lato, mediante l'efficienza del governo e dei suoi
ta rticolari, la volontà razionale e posta e mantenuta nella
rami p a r t i c o l a

realtà, e qui è protetta sia contro la soggettività accidentale del


dei singoli.
gOverno
stesso, sia contro la soggettività
la Realtà della
La costituzione
è la giustizia che esise come

tutte le suedeterminazioni razionali.


Lihertà nello sviluppo di
Libertà e Uguaglianza.
su
Libertà e Uguaglianza sono te
-

Excursus
spesso.è, stato raccolto ciò che dovrebbe
categorie semplici sotto quali
le
e il risultato ultimno
cOstituire la determinazione fondamentale, lo scopo
della costituzione. *
determinazioni
Per quanto ciò sia il maggior difetto di queste
vero,
astratte. E, tenute
di essere interamente
consiste innanzitutto nel fatto
sono proprio esse a non lasciar
ferme in questa forma dell'astrazione, articolazione struttura e
la concretezza, cio la
emergere, 0 a distruggere, suo governo in generale.
di uno Stato, la sua costituzione e il
la Disuguaglianza, la ditterenza
Con lo Stato, infatti, entra gioco
in
ecc.).l
governativi (autorit , magistrature, preposti,
uragovernati e poteri dell'Uguaglianza, invece, rifiuta ogni difterenza,
e

principio coerente

non lascia sussistere nessun tipo di Stato. sono le basi fondamentali di


c'è dubbio,
Llberta e Uguaglianza, non tratta delle
determinazioni più astrat
uesta stera. Tuttavia, in quanto si e appunto per
Sono anche le più superficiali passano tacilmente,
CSC
questo, per le più correnti e familiari.
E dunque interessante considerarle | più da vicino.
dell'epoca moi
giuridica degli uomini come conquista la proposizio--
4. Uguaglianza
derna.- l'Uguaglianza,
Per qua riguarda inna anzitutto
contiene l'equiVOCO-
utti gli uomini s o n o uguali per
natura»
di se
nbjare.l'elemento naturalecon quello conceta
piuttosto che, per natura, gli uomini sono sempcec
dire
te disuguali.

quando e sviluppo -, è la soggetti-


esso esiste inizialmente co-
d e,l l
me t:acr Senza ulterioreinvece,
a Libertà, determinazione
488): ora, è que (S
st' unica deterr quanto persona pace di proprietà a costituire l'Ugu0
ninazione astratta della personalità
glhanza reale degli
Sennonché, il
uomini. il fatto che
l'uomo
-

non solo fatto che si dia questa Uguaglianza,


sia
r i c o n o s C i u -

alcun
-

Roma, e c c .
to e valga legalmer Comein Grecia, in cosi poco per natura
cne,

Omne persona, tutto ciò


è
SPIRITO
SEZ. I . S PI
OGGETTIV0. C. ETICITA
. 510511]847
juttosto, è solta tanto il
prodotto il risultato c
(1) della
intorno
ttosto,
alprincipio più profondo dello Spirito, e (2)
(2).
consapevolezzae
dell'universalità
to, e
del'affinamento
di questa consapevolezza
dell at olianza davanti alla legge.- La proposizione comune
sono
0ali davanti alla legge» contiene un'alta verità.
uguali e
«i
cit
tadini
cOsi, però, si tratta
di una verità tautologica. In tal modo si
Espre
Esp
enuncia i n t a t t soltanto lo stato di legalitd in generale, cioè il fatto che le
leggi sono SOvrane.

Se invece
si guarda in concreto, i cittadini, al di fuori della loro per
sonalità ridica, sono uguali davanti alla legge soltanto in cio per cui
essisonogiâuguali. difuori della legge stessa. Solo l'altro tipo di Ugua-
glianza,
essi so quella data accidentalmente - si tratti dell'uguaglianza del patri-
monio, dell'età, della forza fisica, del talento, del'abilità, ec., o anche dei
delitti, ecc. , puo e deve concretamente giustificare un trattamento
uguale dei cittadini davanti alla legge: riguardo alle imposte, al dovere
militare, all'ammissione alle cariche dello Stato, ecc., alle punizioni, ecc.
milita.
Le leggi stesse, allorché non concernono quella stretta cerchia della
Dersonalità, presuppongono le Situazioni disuguali dei cittadini, e deter-
minano le competenze e i doveri giuridici disuguali che ne derivano.
y. Libertà soggettiva e Libertà oggettiva.- Per quanto riguarda poi la
Libertà, essa viene piu precisamente intesa, da un lato, in un senso nega-
tivo rispetto all'arbitrio e al trattamento illegale, e, dall'altro lato, nel
senso affermativo della Libertà soggettiva.
A questa Libertà soggettiva, però, viene conferito un significato
molto ampio tanto rispetto all'arbitrio e all'attivitá del soggetto in vista
dei suoi fini particolari, quanto anche rispetto all'istanza della sua intelle
zione, operosità e partecipazione relative agli affari generali.
Un tempo, i diritti legalmente determinati di una nazione, di una

Città, ecc. sia i diritti privati, sia quelli pubblici - , venivano chiamati le
libertà di quella nazione, città, ecc. E, in realta, ogni vera legge e una
Iiberta: essa contiene infatti una determinazione razionale dello Spirito
O88ettivo, e quindi un contenuto della Libertà.
contro, c'è ormai rappresentazione più diffusa di quella
non
er libertà in relazione alla
Secondo cui ciascuno dovrebbe limitare la sua situazione di questa
bertá degi altri, e secondo cui lo Stato sarebbe la stesse.
umitazione reciproca e le leggi costituirebbero le limitazioni
soltanto come
n rappresentazioni del genere, la Libertà è intesa
capriccio e arbitrio accidentale.
0. L'antagonismo tra Libertà e Uguaglianza: Disuguaglianza crescente
Così si è anche detto
cOnseguenza di un aumento della Libertà.-
popoli moderni sarebbero capaci soltanto o soprattutto dellugua-
472a che non della Libertà. E se si è giunti a questa attermazione,ci
a capo, nella Kealta, al
*lo Soltanto perché non si è riusciti a venire di quella
determinazione della Libertà (principalmente arrari e
deter la partecipare agli
a21one secondo cui Tutti dovrebbero razionale, e a un

ZIOne dello Stato) la Realtà, invero,


è più
temn
po
-

più potente, di qualsiasi presupposto astrad


SPIRITO OGGETTIVO. C. ETICIT
SEZ. I . S P k

511-513] 849

tt'al contrario Stati


invece, va
detto produco che
ni
moderni proprio l'elevato
elevato svil
sviluppo e
mento
pertezioname
degli
individ. produce
nella Realtà la
concreta degli individui;
mentre, suprema
iuguaglanza
aionalità delle leggi e il per converso, mediante
a p i ù proton
una Libertà tanto consolidamento
piu grande e
della legalita,
tondata, e può conce-
esoppor
derla e sopportarla.

ne superficiale delle parole


Già la disti
che la prima conduce alla
«libertà» e «uguaglianza»
lludeal
allude

di
fatto
Libertà,
Disuguaglianza.
invece, non fanno che ricondurre
I
concetti cor
renti di
lUguaglian
semplicemente al
nnonché, quanto più la Libertà viene consolidata come sicurezza
ietà, possibilità di
come
sviluppare e lar valere i propri talen-
ci nroprie buone qualita, ecC., tanto piu essa sembra cosa ovvia, E
ile
alloral la cosCienza el'apprezzamento della Libertà si rivolgono prevalen
soggettivo di essa.
temente al senso
a la Libertà soggettiva è la libert dell'attivitàche si cimenta in
tutti i campi e per tutte le direzioni, e che a proprio piacimento si dedica
a interessi spirituali S1a particolari sia universali: essa è l'indipendenza
della particolarità individuale, come pure la libertà interna in cui il sog
getto ha principi, ha visioni e convinzioni proprie, e conquista cosi l'au-
tonomia morale.
quanto è tutto cio, perô, la Libertà soggettiva implica per sé, da
un lato, il pertezionamento supremo della particolarità di ciò per cui gli
10mini sono disuguali e si fanno, mediante questa formazione, sempre
più disuguali. Dall'altro lato, questa particolarità si accresce soltanto
sotto la condizione della Libertà oggettiva, ed è per questo che solo negli
Stati moderni essa poteva accrescersi, e si è etfettivamente accresciuta,
fino a tale altezza.
Se con questo pertezionamento della particolarità aumentano inde-
terminatameente la moltitudine dei bisogni e la difficoltà di appagarli, e
poi anche il raziocinio e la saccenteria e la connessa vanità inappagata,
allora ciò avviene perché la particolarità viene lasciata in balia di se stes-
sa, e le si consente cosi di produrre nella sua stera tutte le possibili com-
plicazioni e di baloccarsi con esse.
Questa sfera è allora, a un tempo, anche il campo delle limitazioni,
poiché la Libertà è qui irretita nella naturalità, nel capriccio e nell'arbi-
trio, e deve dunque limitarsi. E, precisamente, essa deve limitarsi certo
anche secondo la naturalità, il capriccio e l'arbitrio degli altri, ma preva
nemente ed essenzialmente secondo la Libertä razionale.
.Dipendenza della libertà politica dallo stadio di sviluppo di uno Sta
oPer quanto riguarda infine la libertà politica, essa viene intesa nel
Senso di una partecipazione formale agli affari pubblici dello Stato da
arte della volontà e dell'operosità di quegli individui che, per altri versi
ao come loro destinazione principale i fini e gli affari particolaristicl
della società civile.
n «costituzione» solo
l'asDet , e in parte diventato usuale chiamare i
idtto dello Stato che riguarda una tale partecipazione di questi indl
vidui agli affari enerali. E uno Stato in cui questa partecipazione non

abbia viene considerato come


uno
Stato senzaente luogo, di
costituzione. conseguenza, |
OGGETTVO. C. ETICITA
PIRITO
SEZ. 1 . SPIRIT (513 5141851

Ora, su questo significato della libertà politica c'è da dire soltanto


uanto segue: Perer «costituzione» bisogna intendere la
anto segcioè delle
delle . libertà in generale,
determinazione
in elorganizzazione
diritti, della rcalizza-
ei delle
libertà -

quali, ogni caso, la libertà


zione
d i queste
politica può
solo una parte.
cOstituire
nei paragrai seguenti.
Di ciò si parlera

reciproca tra
costituzione e spirito di
S540. La dipendenza un
popolo
La garanzia di una costituzione é la necessitàche le leggi siano
Tazionalieche sia assicurata la loro.realizzazione.
Ora, tale garanzia ha sede nello spirito dell'intero popolo, cioè
nella determinatezza secondo cui il popolo ha l'autocoscienza
della propria ragione (la Keligione è questa coscienza nella sua
sostanzialità assoluta). Al tempo stesso, allora, la costituzione ha
la sua garanzia nell'organizzazione reale conforme allo spirito del
popolo, in quanto essa é svzluppo di quel principio
La costituzione presuppone quella coscienza dello spirito, e,
viceversa, lo spirito nazionale presuppone la costituzione. Lo
stesso Spirito reale, intatti, ha la coscienza determinata dei propri
principi solo nella misura in cui questi sono dati per esso come
esistenti.
La costituzione non viene efattà», ma si sviluppa a partire dallo Spi-
rito.La questione relativa a chi, e a quale autorità e in che modo
organizzata, spetti il potere di fare un costituzione, equivale a chiedersi
chi debba fare lo spirito di un popolo.
Se si separa la rappresentazione di una costituzione da quella dello
Spirito, presupponendo che lo Spirito esisterebbe, o sarebbe esistito un
tempo, senza possedere una costituzione a esso conforme, allora una tale
opinione dimostra soltanto la superficialità con cui pensa la connessione
dello Spirito, della sua coscienza di sé e della sua realtà.
Nella storia, per via di questa indissolubilità, non è mai
-Come si dice - sia stata fatta una costituzione, e altrettanto poco e stato
accaduto che
mai fatto un codice. Nella storia, ogni costituzione si è sviluppata unica-
con lo dello
mente partire
a dallo Spirito,nell'identità sviluppo peculiare
pto stesso, e ha percorso gli stadi di formazione e i muta-
con esso
menti| resi necessari dal Concetto.
è soltanto la
Spirito immanente e la storia e la storia, in verità, -

Storia dello Spirito - ciò da cui le costituzioni sono state fatte e sono fatte.

S 541.Il governo. L'organizzazione dei poteri dello Stato


a totalità viventef la conservazione, cioè la produzione cont
a dello Stato in generale e della sua costituzione, è ilgovemo.

Coh'' , A
OGGETTIIVO. C. ETICITÀ
SPIRITO
SEZ. I . S P I R
S14.5151853

anjzzazione naturalmente necessaria è il sorgere della


LOdei ceti della societa civile. l governo, invece, è la parte
famiglha e dei
unversale della costituzione, e cioè la parte che ha per line inteen
eanservazione di quelle altre parti, e che però, a un
zionale
e attiva i fini universali del lutto, i quali stanno al
tempo, coglie
d e t e r m i n a z i o n e della
oDra della famiglia
e della
società civile.
Parallelamente, l'organizzazione del governo è anche la sua
differenziazione in poteri. Le liarità di tali poteri sono deter
mediante il Concetto, ma, nella soggettività del Concetto,
minate mediar
in una unità reale.
compenetrano
esse si
Ia dottrina della divisione dei poteri. Poiché le prime categorie
Universalit e la Singolarità, e poiché il loro rapporto
Concetto s o n o
del
quello
eè quel della sussunzione della Singolarità sotto l'Universalità, è allora
ccaduto che, nello Stato, Siano stati distinti il potere legislativo e il pote-
re esecuttvo.
Tale distinzione è stata operata però nel senso che il potere legislati-
vo esisterebbe per se in quanto potere puramente e semplicemente supe-
riore.I potere esecutivo si dividerebbe a sua volta in potere governativo,
o amministrativo, e in potere giudiziario, a seconda che l'applicazione
delle leggi si riferisca agli affari generali oppure a quelli privati.
La divisione di questi poteri e stata considerata come il loro rapporto

essenziale, nel della loro indipendenza reciproca nell'esistenza, ma


senso
con la suddetta connessione della sussunzione dei poteri del Singolare
sotto il potere | dell'Universale.
Ilimiti di questa dottrina riguardo alla gerarchia dei poteri. -Ora,
in queste determinazioni non vanno certo disconosciuti gli elementi del1
Concetto. Tuttavia si tratta di elementi collegati dall'intelletto in un rap-
irrazionale, e non invece nella conclusione in cui lo Spi-
congiunti
porto
rito vivente si sillogizza con se stesso.
Stato, nelle loro
tatto che le funzioni degli interessi generali dellodistinto l'una dal-
atrerenze necessarie, siano organizzate anche in modo della profon-
Lra, 1 tatto che siano divise, è uno dei momentí assoluti
e realtà della Libertà. La Libertà, infatti, ha protonditá
solo
in guan-
esviluppata nelle proprie differenze ed è pervenuta alla loro esistenza.
Oe peró si ta della f u n z i o n e l e g i s l a t i v a u n p o t e r e a u t o n o m o - e, p r eci-
c

p r i m o potere, con l'ulteriore determinazione della parteCipa-


one di Tutti a esso (soprattutto se si crede che, in una situazione ina
Bld uno sviluppo delle differenze, sarebbe ancora da fare la costitu-
e l e g g i fondamentali) -se,di conseguenza, si rende il porere
governativo un potere semplicemente esecutivo, dipendente da quello
gislati alora
2a:
tutto ciò presuppone la mancanza di questa Conosce
L'ldea vera, guindi la Realtà vivente e spirituale, èil
Concetto che si
4, e qu
sllogiz con se stessoe costituisce la soggettività, la quale contie
ne er
entro sé l'universalità soltanto come uno dei propri momenti.
Lindividualità è la prima e la suprema determinazione che pervade
Yorg ne dello Stato. Lo Stato e Uno esclusivamente
mediante il
SPIRITO OGGETTIVO. C. ETICITÀ
SEZ.
I.
B155161 855
p o t e r e

wernativo,
g o v e r n a t i v e

solo
perche questo lapotere
e
abbraccia entro
affariparticolari, ai quali appartiene:anche funzione legislativa che,sé per
gli
stessa particolare.
e essa
éastratta,
Qui, come sempre del resto, èè essenziale e unicamente vero il rap-
porto del Logico, non il rapporto esterno dell'intelletto, il quale si limita
soltanto a sussumere il Singolaree Particolare sotto l'Universale.
soltanto che disorganizza.l'unità del Logico-razionale,
Ciò disorganizza anche
la Realtà.

542, aa) La sovranitá dello Stato e l suo depositario: il monarca

Nel governo in quanto totalitá organica, aa) la soggettività che


nello sviluppo del Concetto costituisce l'unità infinita del Con-
cetto con se stesso, | è la volontà dello Stato che tutto sostiene e
decide, èil vertice supremo dello Stato e l'unità che tutto compe-
netra: è il potere governativo
del sovrano.
Nella forma perfetta di Stat0, in cui tutti i momenti del Con-
cetto hanno raggiunto la loro esistenza libera, questa soggettività
non è una cosiddetta persona morale, né una decisione che viene
in cui l'unità della
fuori da una maggioranza - torme, queste,
volontà decidente non ha un'esistenza reale , bensi piuttosto, in

quanto individualità reale, è volontà di un unico individuo deci-


dente: è monarchia.
La costituzione monarchica, pertanto, è la costituzione della
costituzioni appartengono a
Ragione sviluppata. Tutte le altre
tadi inferiori dello sviluppo e della realitazione della Ragione.
Giustificazione del principio monarchico. La riunione di tutti i- -

nella situazione
poteri statuali concreti in un'unica esistenza a (come
Tutti tutti gli atfari pubblici
arcale), oppure la partecipazione di per sé con 1 prin
come nella costituzione democratica), contrastano didella Liberta
po della divisione dei poteri, cioè con il principio SVilup
pata dei momenti delP'Idea.
:ralelamente, però, la divisione il progressivo pertezionamento
-

momenti fino alla totalità libera-dev'essere ricondotta allunitá1uea-


formata,
ala, cioè alla soggettività, La differenziatezza compiutamente che
1a realitazione dell'Idea, infatti, implica essenziamente questa
5Cttività, in quanto momento realitato, sia maturata fino a esiste

Teale.
la quale
Realtàè unicamente l'individualità del
monarca,

Costituisee estaOBgettività della decisione astratta e ultima data in un'uni-


ca persona.
la
decisione comune,
e volonta
lequelle forme relative a una
democraticamente
o
aristo
Tuori ed essere computata, recano con
Craticamen.

se Dte, a partire dall'atomistica delle singole volontà,
l'irrealtà di
un'astrattezza.
OGGETTIVO. C. ETICITÀÀ
SPIRITO
SEZ. I I 516-517] 857

Le due sole determinazioni che qui


importano sono (1) la Necessità
cettuale, e (2) la forma della
di u n
m o m e n t o
conce
Realtà di questo momen-
samnrendere autenticamente solo
comprendere

Si puo
E ciò Concetto speculativo.
quando si considera la
to. E
ra del
natura de
formale del potere
l carattere
Poiché
monarchico.
Il principio dinastico.
costituisce il momento della decisione astratta in generale, quella
rocede da un lato alla determinazione per cui il nome del
sOgge.tr
monarca
nare
appare come
il legame esterno.e
come la sanzione sotto
cui, in gene-
cosa concernente il governo.
rale, avviene ogni
ral'altro lato, in quanto e la semplice relazione a sé, tale soggettività
Lin sé la determinazione dell'immediatezza e, quindi, della Natura: di
di
la destinazione degli individui alla dignità del no
potere sovra-
onseguenza,
no viene stabilita per
ereditarietà. |

$ 543. bb) Il potere governativo, le magistrature e i funzionari


bb) Nel potere governativo particolare si attua da un lato la
divisione delle funzioni dello Stato nei suoi rami diversamente
determinati: il potere legislativo, il potere che amministra la giu-
stizia - potere giudiziario -, il potere amministrativo e di polizia,
ecc. In tal modo, si attua anche la distribuzione di queste funzioni
magistrature particolar1, le quali per i loro incarichi sono

regolate dalle leggi; oltre a ciò, e di conseguenza, tali magistrature


posseggono l'indipendenza d'azione e, a un tempo, sono sorve
gliate dall'alto.
Dall'altro lato, subentra la partecipazione di un naggior nu-
mero di cittadini alle funzioni statuali, cittadini che, nel loro
nsieme, costituiscono il ceto universale (S 528) nella
misurain

cui fanno dell'occupazione dei fini generali la destinazione essen


1ale della loro vita particolare. L'altra condizione per poter indl-
fare
formazione dell'abilita
parte di questo ceto è quella della
viduale.
e

44. cc) L'assemblea cetuale come potere legislativo


a magistratura cetuale riguarda la partecipazione di tutu
coloro chc e nella
misura iin
nisura partengono alla società civile in generale, e
cui sor persone private, al potere governativo, precl
Ono
14A1nentc all'attività legislativa.
univer
sale depli
ale degli in parole, si tratta della partecipazione all'aspetto
interess
che non riguardano l'entrata in scena l'azione
e
dello
ll Stato "CTCSSI
Stato in e che,
qu individuo (come la guerra e la pace),
pertanto, quanto
nonPpartengono
appa esclusivamente alla natura del potere
MVrano.
an
Virtu di questa partecipazione, la libertà e immaginazione
SPIRITO
OGGETTIVO. C. ETICITA
SEZ. II. B17 519)859

all' opinione generale che ne


insieme
sOBEe
s o g g e t t i v a ,

scaturisce, può
fficace sul piano dell'esistenza e può godersi
mostrarsi
la soddi
di valere qualcosa.
sfazione
dello
Forma dello.Stato e forma di governo.- La
suddivisione delle co-
oniin a
stituzioni in democrazia, aristocrazie monarchia, indica pur sempre,
stituziodeterminato, la loro differenza in nel
relazione al potere dello
Stato.
ese, a un tempo, devono CSSere considerate come configurazioni
necessarie nel corso dello sviluppo dello Stato, e dunque nella sua storia.
Di conseguenza, e superticlale e insensato rappresentarle | come un
oggettodi scelta.
Te forme pure della loro necessita, nella misura in cui sono finite e
transeunti, si connettono, da un lato, con forme della loro degenerazione
alocrazia, ec.), e, all'altro lato, con tigure transitorie anteriori. Que-
ste ultime due forme non vanno scambiate con quelle configurazioni
ste
autentiche.

Cosi, per esempio, per via del uguaglianza in base a cui al vertice
dello Stato sta la volontà di un unico individuo, il dispotismo orientale
viene compreso sotto l nome vago di monarchia, come pure la monar-
chia feudale, alla quale non può essere negato l'apprezzato nome di
monarchia costituzionale.
La vera differenza tra queste forme e la monarchia autentica si fonda
sul contenuto e sulla consistenza dei principi giuridici vigenti, i quali
hanno la loro realtà e garanzia nel potere dello Stato. Tali principi sono
quelli sviluppatisi nelle stere precedenti, e cioè i principi della libertà
della proprietà e senz' altro della libertà personale, della società civile,
della sua industria e delle sue comunità, e dell'attività legalmente regola-
ta delle magistrature particolari.
Sulla partecipazione dei privati agli affari dello Stato. -La questio
ne più discussa è in che senso debba essere intesa la partecipazione delle
persone private agli affari dello Stato.
considerati come privati i membri delle
Innanzitutto, infatti, vanno
assemblee cetuali - valgano poi costoro come individui per sé, oppure
come rappresentanti dei Molti o del popolo. L'aggregato dei privati rice
ve spesso la denominazione di popolo; tuttavia, in quanto è un tale aggre
ato, esso é vulgus, non populus, e, sotto questo riguardo, è tine esclusivo
dello Stato che un popolo non giunga mai all'esistenza, al potere e al a
One,Se e
un aggregato di questo tipo. Tale situazione di un popolo è la
uazione dell'assenza di giuridicità, eticità e razionalitá in generale; in y u

Contesto simile, il popolo sarebbe soltanto un potere intorme, srego


ato, cieco, simile al mare agitato e impetuoso, il quale tuttavia
non

g g e se stesso come farebbe il popolo, che è un elemento spirituale.


della vera
Si é sentito parlare di tale situazione come di quella
pSSO
t a . O r a , affinché abbia senso occuparsi della questione sulla parte

e dei privati agli affari generali, si deve presupporre


non
lirra
Densi già un popolo organizzato, cioè un popolo in
cui sia dato |
un potere
potere governativo.
OGGETTIvO. C. ETICITÀ
S E Z . .

SPIRITO
S P I R I T

619-5201 861

ce di tale partecipaZIone, pero, non


va posto nella
che privati dovrebbero superio-
Linteresse

intellezione particolare i
rispetto
ità dell ozionari
rità dell'in

possedere
dello Stato (si da necessariamente proprio il caso
rispettoné nella superiorità della buona bene volontà in vista del
società della
della
civile sono piuttosto, in
c o n t r a r i

membri .
(i tali,
quanto par-
lli cheeleggono a loro destinazione prossima il proprio interesse
quel ome accade soprattutto nel feudalesimo, I'interesse della loro
ticolare
corporazione privilegiata).

In hilterra, per esempio, la costituzione viene considerata come la


più.liberaperchéi privati partecipano in modo preponderante agli affari
di Stato. L'esperienza mostra tuttavia che questo paese, rispetto agli altri
Suati civili dell'Europa, e moito indietro nella legislazione civile e penale,
o e
nel diritto e
nella libe
libertà della proprietà, nelle istituzioni per l'arte e la
cienza, ecc. Inoltre, la Libertà oggettiva - cioè, il Diritto razionale - è
piuttosto sacrificata allalibertà formale e all'interesse
privato partico-
late questo perfino nelle istituzioni e proprietà che dovrebbero esere
consacrate alla religione).
interesse legittimo dei cittadiní a cooperare negli affari pubblici.
- L'interesse di una partecipazione dei privati agli affari pubblici va
posto in parte nel sentimento più concreto, e perciò più impellente, dei
bisogni generali.
Da un punto di vista essenziale, invece, questo interesse dev'essere
posto nel diritto che lo spirito comunitario ha di giungere anche alla
manifestazione di una volontà esteriormente universale entro un'efficien-
2a esplicita e ordinata in vista degli affari pubblici. Lo spirito comunita-
rio ha diritto a questo appagamento, mediante il quale viene anche vivifi
cato per se stesso: in tal modo, infatti, esso influisce sulle magistrature
amministrative e sulla loro coscinza presente, secondo la quale ai doveri
pretesi corrispondono essenzialmente altrettantí diritti.
Nello Stato, i cittadini costituiscono la moltitudine incomparabil-
nente più grande, e precisamente una moltitudine di individui ricono-
uT Come persone. La Ragione nella sua volontà, pertanto, presenta la
pria esistenza nei cittadini come pluralità di uomini liberi, cioè come
propria universalità riflessa la cui realtà viene garantita nella partecipa
zione al potere dello
Stato.
to dvla,
ita eta stato
civilegià messo
quello in rilievo
secondo cui (SS 527, 534)
i singoli | come
si elevano un momen
dall'univer_a

re tino all'universalità sostanziale, cioè fino all'univesalita in


genere particolare: i ceti sociali. Qui essi accedono a quella parte
pazione non nella formainorganica di singoli in quanta tali (come nella
modalità democrat dell'elezione), bensi come momenti organici, per
Iappunto come ceti.
in unana potenzao attività nello Stato non deve mai manifestarsi e agire
una
tire dal igura informe e inorgar vale a dire: non deve farlo mai a par-
principio
rincipio dell
Le assemblee della pluralità e della moltitudine.
blee cetuali sono cetuali come parte del potere legislativo.-Le assem-

g a state designate, a torto, come l potere legislativo.

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