3.10.2019
LE COSTITUZIONI MODERNE COME SI IDENTIFICANO?
Le costituzioni antiche erano DESCRITTIVE, mentre le Costituzioni moderne sono
PRESCRITTIVE, cioè sono loro a decidere l’assetto sociale, come deve essere.
PRESCRITTIVE: prescrivono cosa deve esserci perché una costituzione sia riconoscibile come
tale in senso moderno. Ci sono 5 caratteri:
1. Le costituzioni devono essere testi scritti e rigidi: scritti perché possa esserci certezza
e stabilità; rigidi, cioè possono essere modificabili, ma a particolari condizioni, non è
modificabile in tutte le parti.
COSTITUZIONE RIGIDA E SCRITTA ≠ REGOLE
↓ ↓
È UNA SOLA ED è RIGIDA SONO TANTE E NON SONO RIGIDE
LA COSTITUZIONE ≠ LEGGI – è l’aspirazione all’eternità, ovvero mira ad una
maggiore stabilità.
2. DIRITTI FONDAMENTALI: deve esserci un’elencazione dei diritti. I diritti sono i limiti
al potere; il potere non può violare la libertà dell’uomo.
3. PRINCIPIO DI SEPARAZIONE DEI POTERI: non esiste più il potere come blocco
monolitico ma il potere si frantuma in tanti pezzi, si divide, si separa:
- LEGISLATIVO: legislatio – fare le leggi -> PARLAMENTO
- ESECUTIVO: esecuzione delle leggi poste -> GOVERNO
- GIUDIZIARIO: applicare e rispettare le leggi -> MAGISTRATURA
Nessuno può esercitare il potere degli altri, quindi tale separazione è a sua volta una
limitazione del potere.
Una Costituzione è tale se ha il Principio di Separazione dei Poteri e una catalogazione dei
diritti fondamentali; questi due sono importanti perché limitano il potere.
4. La Costituzione deve essere il frutto di un POTERE COSTITUENTE redatto (e animato)
dal popolo -> cioè chi scrive la Costituzione? -> non è direttamente il popolo, ma
l’organo che scrive la Costituzione ha una legittimazione popolare, ovvero è
rappresentativo del popolo. Qui appare il concetto di DEMOCRAZIA.
La fonte di legittimazione della COSTITUZIONE è la volontà popolare che si esprime
attraverso le elezioni in un organo che si chiama POTERE COSTITUENTE, ciò significa scrivere
la Costituzione. Quanto dura il POTERE COSTITUENTE?
Esaurisce la sua funzione nel momento in cui viene redatta è approvata la Costituzione. Ha il
potere di costituire (scrivere) la Costituzione nel momento in cui è approvata, scompare
(esaurisce) e lascia il campo alla Costituzione con I POTERI COSTITUITI.
POTERI COSTITUITI ≠ POTERE COSTITUENTE -> funzione di scrivere la Costituzione.
1. Scrivere la Costituzione
2. Il Potere Costituente scompare
3. Viene lasciata la Costituzione con i Poteri
4. L’assetto dell’ordinamento viene stabilito dalla Costituzione, frutto della nostra
assemblea Costituente, eletta a suffragio universale.
5. DIFFERENZA TRA COSTITUZIONE ANTICA E MODERNA?
Prima era descrittiva ed era rimessa dalla volontà casuale del più forte, oggi, invece, è
prescrittiva ed è diverso. Tutte le Costituzioni sono tali se hanno: separazione dei poteri,
diritti, se sono scritte e rigide e frutto di un potere costituente e legittimato dal popolo.
Tutti questi elementi, ora, sono imprescindibili.
SISTEMA DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE: sistema per far rispettare la Costituzione; sistema
che garantisce la superiorità della Costituzione. La Giustizia Costituzionale giudica i poteri
nel caso in cui essi non rispettino la Costituzione (il limite). Il parametro è la Costituzione.
8.10.2019
Costituzione scritta.
Qual è il “problema” (in senso di fenomeno, non criticità) rispetto a una qualsiasi regola
scritta? Di farla vivere nel sistema sociale? (quindi non considerare sola la Costituzione)
Il fatto che una regola è scritta è un problema o no?
Esempio (DISPOSIZIONE COSTITUZIONALE) art. 41 comma 2 l’iniziativa economica privata
è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla
sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Scritto nel ‘47 e entrato in vigore nel ‘48, Oggi questa disposizione è in vigore, quindi qual è
il problema? c’è sempre un rapporto tra DIRITTO e TEMPO.
Cioè non c’è mai la sincronia tra quando io scrivo un testo, una regola qualunque essa sia e
quando questa regola deve essere applicata. Non è che io scrivo la regola per quell’istante
esatto in cui la sto scrivendo ma la scrivo perché disciplini quel determinato ambito in quel
momento e pro-futuro Salvo casi rarissimi. questo è un PROBLEMA.
(Ogni testo scritto dal punto di vista giuridico si chiama Disposizione)
Quando si dà una regola quali sono gli elementi di questa azione? c’è un soggetto che
scrive, il soggetto di legis latio, IL SOGGETTO. Poi l’ambito, L’OGGETTO la materia regolata
da quella regola. Poi c’è il CONTESTO. Chi scrive, per cosa scrive e dove tutto questo
avviene.
Questo contesto è fatto da cosa? tutte quelle condizioni culturali, politiche, economiche,
sociali.
Tutto fa contesto. Sono tante condizioni di differente natura che condizionano quel
contesto, cioè che sono capaci di modificare il senso, la portata, la natura di quel contesto. e
soprattutto cambiano i bisogni del contesto.
Quindi che succede? una regola scritta in un certo momento storico, ma quella regola
vale anche per periodi storici successivi in cui il contesto cambia completamente, cambia il
significato del contesto e questo NON PUO’ non avere un ruolo forte in ciò che quella
disposizione scritta anni prima, contesto precedente, sul cambio di significato posta X tempo
prima.
La disposizione è il TESTO SCRITTO.
Il significato che si dà a quella Disposizione si chiama NORMA.
Che cos’è una norma giuridica?
Come si arriva dal testo scritto alla norma, al significato? tra la disposizione e la norma che
cosa c’è?
Tra testo scritto e significato c’è immediatezza? NO. L’INTERPRETAZIONE, perché io
possa passare da un semplice testo scritto che di per sé è vuoto, è un insieme di parole,
possa estrapolare un significato c’è bisogno di un’attività tipicamente umana, cioè
l’interpretazione.
Ho un testo (DISPOSIZIONE) ci lavoro attraverso L’INTERPRETAZIONE, il risultato mi dà la
NORMA. il testo viene posto in un certo momento storico.
L’interpretazione è un’attività soggettiva, ma non è completamente libera
DISPOSIZIONE DI LEGGE l’oggetto è diverso rispetto alla disposizione costituzionale. Ci
sono differenze tra le due, la disposizione di legge è più specifica rispetto a quella
costituzionale (la quale invece è molto più generica).
La Costituzione è la regola che mira a durare di più nel tempo. Quella aspirazione all’eternità
ordinamentale.
Cioè per questo non è specifica, non è così specifica come invece lo è la Legge, perché la
legge a differenza della Costituzione hanno la volontà di essere stabili ma proprio perché
sono tante e non è un “unicum”, la Legge quando cambia? quando cambia il contesto. il
tempo scorre, muta il contesto.
Quindi la legge dura nel tempo ma potremmo dire, dura finché dura, cioè finché
il contesto accetta in un certo senso quella disciplina
Quando il contesto mira, mutano le esigenze e si richiede anche un cambio alla legge e il
legislatore opera.
La costituzione è scritta attraverso disposizioni capaci di esprimere fondamentalmente
PRINCIPI.
Le leggi invece sono scritte in modo tale da esprimere fondamentalmente le REGOLE.
La distinzione tra principi e regole l’art. 41 comma 2 e l’art 1 comma 1 del decreto
legislativo, cioè che la regola cioè la legge è molto più dettagliata, più specifica rispetto ad
un principio, quello costituzionale, che è più vago, generico, ambiguo, poli-senso (che
interpretando quella disposizione di principio io posso tratte più norme, più significati a loro
volta cangianti nel tempo) .
Quindi il principio è all’esito dell’interpretazione una norma più generale, più ampia nella
quale io posso ricomprendere molto più materiale, rispetto a quello che posso
ricomprendere nella norma che è una regola ed è molto più specifico.
È molto più complicato interpretare la disposizione costituzionale o la disposizione di legge?
DISPOSIZIONE DI LEGGE
Tutte le leggi sono più dettagliate di quanto non lo possa essere una Costituzione perché le
leggi durano ma cambiano, la Costituzione che invece aspira all’eternità ordinamentale
potenzialmente non dovrebbe cambiare Mai. Permette letture sempre diverse nel rispetto
dei valori fondamentali di quella Costituzione
Il principio proprio perché è così generico ha bisogno di scendere nel dettaglio e chi lo fa
scendere? LA REGOLA. Quindi i principi costituzionali hanno bisogno delle regole legislative,
non a caso la legge è attuazione della Costituzione, perché è fatta da principi i quali poi x
essere effettivi hanno bisogno del dettaglio il quale è dato dalla legge.
Questo non vuol dire che la Costituzione è fatta solo di principi e che le leggi sono fatte solo
di regole. Tra tutti i testi normativi quello più carico di principi è sempre la Costituzione.
L’art. 72 della Costituzione è molto dettagliato (regole), l’art 72 è nella seconda parte della
Costituzione.
La Costituzione si divide in due parti. La parte 1 dall. Art 1 all’art 54. Questa prima parte:
principi fondamentale, diritti e doveri dei cittadini, rapporti economici, rapporti politici.
La parte 2 dall’art 55 al 139. ordinamento della Repubblica
Nella prima parte ci sono oltre ai principi fondamentali ci sono i diritti e i doveri, le libertà. La
prima è la costituzione dei diritti.
Nella seconda parte troviamo i poteri (legislativo, Governo, Presidente della Rep,
magistratura, corte costituzionale ecc.)
Anche la Costituzione ha regole ed anche le leggi hanno principi.
Art 94 il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Spiega come. È una regola. Spesso
sono procedure però anche qui che vuol dire che non si interpreta?
Che è tutto talmente scritto in maniera chiara? No. Esempio art. 92 comma 2, il
Presidente della Repubblica nomina il presidente del Consiglio dei Ministri e E su proposta
del Presidente del Consiglio, nomina i Ministri. Anche qui c’è una procedura.
È una regola eppure è soggetta ad interpretazioni e può portare a casi che non si risolvono
con facilità. È un’interpretazione i cui margini si riducono, più la disposizione è larga più si
amplia lo spazio per l’interpretazione.
(POTERI) Costituzione dei diritti costituzione principalmente fatta di principi. DALL’ART.
1 AL 54. Costituzione che si apre, disposizioni che si aprono al massimo all’interpretazione è
quella parte della costituzione che si occupa principalmente della forma di Stato, cioè tutto
ciò che c’è tra linea del potere e la linea del popolo. Occupa lo spazio tra le due linee.
I diritti sono limiti al potere. Tutto lo spazio in mezzo è FORMA DI STATO, cioè diritti.
(POPOLO) costituzione dei poteri costituzione principalmente fatta di regole. DALL’ART
55 AL 139. È la Cost. dei poteri che si occupa della forma di Governo, cioè di quella linea del
potere come stanno i poteri su quella linea, come si relazioni tra loro i poteri sulla linea del
potere, che rapporti ci sono tra l’uno e l’altro.
La costituzione di diritti si occupa della forma di stato.
La costituzione dei poteri si occupa della forma di Governo.
16.10.2019
PRINCIPIO COSTITUZIONALE -> I principi fondanti del testo costituzionale non
sono solo i primi 12 principi. Alcuni sono espressi, cioè trovano materialità scritta nel testo,
per esempio il Principio di Uguaglianza (art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.)
I Principi Costituzionali non sono solo i principi espressamente scritti.
Per individuare un Principio Costituzionale c’è bisogno di interpretare. I criteri per
interpretare: - il significato letterale delle parole del testo (del senso comune delle parole)
- interpretazione evolutiva
- Interpretazione vivente (il contesto presente dell’interpretazione)
- La intentio -> l’intenzione di colui che ha scritto quindi l’interpretazione
originalista (che significato aveva il testo all’origine, quale era la norma che lui voleva trarre
della disposizione e si può capire con i lavori preparatori). I lavori preparatori nel
Parlamento sono i lavori interpretativi/preparatori dell’Assemblea Costituente.
La Costituzione ricorre pure al criterio interpretativo molto forte: criterio sistematico – per
poter dare il significato della norma/articolo, si devono sistemarli nel contesto
Costituzionale. La Costituzione è un sistema di principi e sta in piedi insieme. Ogni testo
costituzionale per poter essere colto bisogna contestualizzarlo all’interno della Costituzione.
Interpretazione sistematica vuol dire prendere i pezzi e sistemarli tra loro cioè creare la rete
(la Costituzione è come se fosse un continuo flusso di comunicazione).
Esistono Principi Costituzionali anche fondanti e non solo fondamentali, e sono anche non
scritti.
Il PRINCIPIO PERSONALISTA è un super Principio perché è il più nascosto. Personalista vuol
dire che al centro del testo Costituzionale, il fine dell'ordinamento è il pieno sviluppo di ogni
persona umana.
Es: Art.2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo
sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei
doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Il principio personalista ha un riscontro testuale più o meno immediato.
PRINCIPIO LAVORISTA – viene riconosciuto il lavoro come unica dimensione che consente
l’affermazione di una persona all’interno di una società. Come si conquista un ruolo
all’interno di un gruppo sociale, questa conquista è data solo dal lavoro. Il ruolo sociale è
sganciato da ogni altra logica di origine ereditaria, di sangue, divina, di casta, di classe. Il
ruolo sociale di ciascuno è un ruolo che ciascuno si conquista attraverso il lavoro, non è un
regalo. Quando si fa riferimento al lavoro si deve pensare al discorso del sacrificio, il lavoro è
sacrificio. Il lavoro è la dimensione prettamente umana di realizzazione della personalità
umana.
PRINCIPIO SOLIDARISTA – ci porta alla dimensione sociale, cioè ad essere parte di una
comunità e comporta solo dei doveri.
Es: art.23 Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base
alla legge.
Art.53 Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità
contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
La mia esperienza non è un’esperienza singola ma è collocata all’interno di una comunità,
quindi io al gruppo sociale di appartenenza devo dare il mio contributo in base al principio di
Solidarietà. L'essere parte di una comunità impune dei doveri. Il principio solidarista è un
principio fondante dell'ordinamento Costituzionale.
Anche il Principio di Solidarietà trova un’espressione chiara e diretta nel testo
Costituzionale.
PRINCIPIO PLURALISTA – nel testo Costituzionale non esiste mai una declinazione al
singolare.
Es: art 33 L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per
tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri
per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la
parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico
equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la
conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi
ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Il principio costituzionale Pluralista è ovunque perché la Costituzione Italiana rifiuta il
concetto di uno in favore del più.
La dimostrazione plastica del pluralismo si trova nel art. 5 La Repubblica, una e
indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che
dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi
ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Perché è l’unico caso in cui si fa riferimento ad un concetto di unicità.
17.10.2019
GOVERNO PARLAMENTO
Organo collegiale; Organo collegiale;
Ricorre alla maggioranza per la Ricorre alla maggioranza per la
decisione; decisione;
C’è una decisione nel Governo se la C’è una decisione nel Parlamento se
decisione è stata presa a la decisione è stata presa a
maggioranza;
I lavori Parlamentari devono prevedere i diritti delle opposizioni, deve tutelarli.
Il sistema elettorale è lo strumento che serve a comporre il parlamento e come io scelgo i
miei rappresentati.
Art 13 coma 2 ci dice: L’unico caso in qui è possibile limitare la libertà personale resta: un
atto del giudice motivato e nei soli in casi e modi previsti dalla legge.
Art 25: la punizione ed il tipo di punizione che incide sulla libertà personale può essere
decisa soltanto dalla legge. Ci deve essere una legge che disciplina i vari reati. Questo rinvio
prende il nome di legge.
Sentenza 230 del 2012
La legge è il prodotto di un processo formativo partecipato al massimo (l’atto normativo per
eccellenza frutto della più ampia discussione che prevede la partecipazione della più ampia
pluralità di persone), il tutto pubblico (possiamo ricostruire tutti i passaggi). All’esito di
questo percorso lungo, partecipato, pubblico, la scelta su quella legge viene assunta a
maggioranza -> il processo diviene legge
24.10.2019
In un istituto professionale a Roma, una ragazza di 18 anni viene bocciata e si riscrive l’anno
successivo. Il preside dopo aver sentito il collegio dei docenti dice anche di no (è inutile che
tu ti riscriva) perché la ragazza era affetta da una gravissima disabilità.
Viene sentito il personale sanitario (ASL), e dicono che può benissimo riscriversi all’anno
scolastico. Nonostante ciò i docenti non fanno entrare in aula a Carla (violazione del diritto
all’istruzione).
A quel punto i genitori si sono rivolti alla pubblica amministrazione: “è legittimo quello che
hanno fatto i docenti?” La pubblica amministrazione deve capire come deve agire. Deve
agire in base ad uno statuto. Lo statuto è prodotto dell’università, è un atto normativo
dell’università, deliberato dalla stessa università e deve far riferimento alla legge.
Art. 97
Questo articolo è sostanzialmente il principio di legalità della pubblica amministrazione, cioè
significa che ogni amministrazione pubblica deve operare in base alla legge. Es di
amministrazione pubblica: comune, ospedale pubblico, scuole pubbliche.
La pubblica amministrazione deve far riferimento e agire secondo le disposizioni di legge.
I genitori vogliono vedere riconosciuto il diritto all’accesso nell’aula alla figlia, il
riconoscimento del diritto all’istruzione.
L’amministrazione manda a casa un provvedimento e rende legittimo l’agire del corpo
docente.
I genitori chiamano in causa l’università, la pubblica amministrazione perché secondo i
genitori il provvedimento è illegittimo. Tutto davanti ad un giudice terzo, un giudice
imparziale.
Principio di legalità -> si passa al giudice, art. 101
I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
LEGGE GIUDICE 2°
GIUDICE
PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO
Giada chiama in causa la pubblica amministrazione perché secondo lei la pubblica
amministrazione ha creato un provvedimento illegittimo. Illegittimo perché sostiene che
l’azione del professore ha rispettato lo stato, ma lo statuto non ha rispettato la legge. L’agire
del professore conforme allo statuto, ma lo statuto non è conforme alla legge, quindi il
professore non ha agito conforme alla legge.
Tutto il processo si terrà davanti ad un giudice terzo, cioè il giudice dev’essere imparziale. I
giudici soggetti soltanto alla legge – anche sulla funzione giurisdizionale c’è un controllo.
Come deve decidere il giudice? Applicare la legge. L’unico “padrone” del giudice è la legge.
Deve decidere in base alla legge. Deve trovare la legge da applicare, deve interpretarla al
caso tra le parti. Il giudice deve valutare tutte le circostanze poi deve applicare la legge,
deciderà soltanto in base alla legge.
Se lo statuto non conforme alla legge, allora il provvedimento dell’amministrazione pubblica
è un provvedimento illegittimo, questo viene stabilito dal giudice.
Solo il giudice, soggetto solo alla legge è quel potere capace di dire quel provvedimento
della pubblica amministrazione (che deve anche essa applicare la legge) è illegittimo.
Presupponendo che Giada vince la causa: il giudice verifica che il provvedimento è
illegittimo quindi il giudice annulla il provvedimento.
Il giudice amministrativo e il tipo del giudice del nostro caso. L’oggetto del giudizio è l’azione
della pubblica amministrazione, ma la pubblica amministrazione agisce solo tramite il
provvedimento amministrativo. L’oggetto del giudizio è il provvedimento (la lettera mandata
a casa).
Il principio del Giudice Naturale (art.25) -> costituzione dei diritti.
Stabilisce un diritto del cittadino. Quando ci si rivolge al giudice, ci si rivolge alla funzione
giurisdizionale, ci si rivolge alla iurisdictio non ad un giudice specifico, particolare che scelgo,
ciò significa che è precostituito per legge, ciò significa che è la legge che stabilisce prima che
il fatto succeda, quale sarà il giudice di quel fatto.
Il cittadino che va dal giudice, non va a scegliere il giudice, si rivolge alla funzione
giurisdizionale.
L’assegnazione specifica spetta al capo del tribunale civile (ammnistrativo) o al capo della
proccura (penale).
Il fatto che il giudice c’è già prima del fatto, è una garanzia, è una sicurezza, è un limite.
Proprio per evitare prove di parzialità. Se comunque si dovesse scoprire che un giudice
naturale precostituito è mezzo parente di una parte, può ricusarlo, cioè chiedere la
sostituzione della persona fisica che incarna la funzione giurisdizionale.
Tutti i casi in cui un giudice amministrativo con sentenza decide a favore della inchiesta
ricorrente di un atto amministrativo per l’effetto decreta l’annullamento dell’atto, del
provvedimento amministrativo.
Anche la decisione di un giudice non è mai una, è ammesso che su quella decisione
intervenga la decisione di un giudice ulteriore, cioè un giudice diverso. Si chiede un nuovo
giudizio sullo stesso fatto, il GIUDIZIO DI APPELLO, cioè un secondo giudice reinterpreta i
fatti, la legge. Può succede che l’errore del primo giudice sia stato anche nell’individuazione
della legge.
Al giudice di secondo grado si chiede la riforma del provvedimento che è stato annullato.
Se il secondo giudice accoglie l’inchiesta, riforma la sentenza; l’effetto è quello di
confermare il provvedimento.
Nel caso del giudizio amministrativo, cioè cittadini contro pubblica amministrazione, i
giudizi possibili sono due, di primo grado – TAR – e di secondo grado – Consiglio di Stato.
Quindi il giudice di secondo grado rispetto ai TAR che solo tutti regionali (tutti i fatti di
cittadini contro l’amministrazione vanno al TAR), la sentenza è una sentenza definitiva.
30.10.2019
IL GIUDICE SI PUÒ OPORRE ALLA LEGGE? PUÒ PORRE UN PROBLEMA ALLA LEGGE?
La legge è un prodotto del Parlamento; il Parlamento è un potere.
COSTITUZIONE
PROVVEDIMENTO
Il giudice può porre il problema perché esiste la legalità costituzionale e c’è qualcosa di
superiore alla legge, cioè la Costituzione. Ciò avviene grazie alla Corte Costituzionale.
Il giudice, solo in un caso può non applicare la legge, quando ha dei dubbi sulla legge che
dovrebbe applicare ad un dato caso.
31.10.2019
6.11.2019
Un caso si può definire chiuso quando c’è una sentenza definitiva. Una sentenza definitiva
c’è quando:
- se non si impugna una sentenza, entro un certo tempo previsto dalla legge, quella
sentenza, anche se di primo grado, diventa definitiva perché non esercito il diritto
all’impugnazione della sentenza quindi di fatto accetto la decisione -> acquiescenza; diventa
definitiva anche perché i casi non possono essere aperti senza limiti, per sempre perché
verrebbe meno la certezza del giudizio.
- si arrivano a tutti i gradi di giudizio.
C’è una differenza tra il civile, contabile, amministrativo e penale.
La decisione definitiva sul penale di solito è quando si è condannato, nel penale anche a
fronte di sentenze definitive (cassazione) possono essere rimesse in discussione in presenza
di fatti particolarmente eclatanti (es. evoluzione scientifica sul DNA).
2. In caso di questione non fondata:
Se la Corte Costituzionale dichiara la questione di costituzionalità non fondata non significa
che la legge presa in discussione ottiene una sorta di patente di costituzionalità per sempre
da parte della Corte. Tutto si gioca sulla questione di costituzionalità, cos’è fondato e cosa
non è fondato è la questione, cosa (la legge e i motivi per i quali secondo il giudice quella
legge è incostituzionale) il giudice ha portato alla Corte.
La Corte non accoglie quella questione, dichiara non fondata quella questione. In questo
caso il giudice che aveva sospeso la questione deve riassumere il giudizio (riattivare il
processo) e a questo punto la legge sulla quale aveva il dubbio viene applicata e decide il
caso. Quella legge non è una legge costituzionale per sempre, nulla vieta che un altro
giudice in altro processo, o nello stesso processo il giudice di secondo grado, in una nuova
questione di costituzionalità, che significa nuovi parametri, nuove motivazioni, aggiunge altri
profili e a quel punto c’è una nuova questione di costituzionalità ma la legge rimane la
stessa. Es. Una legge salvata dalla Corte in un caso, dopo un tempo, nulla vieta che in un
successivo momento una nuova proposizione di una nuova questione sulla stessa legge porti
la Corte a cambiare orientamento, cioè a riconoscere quella questione cosi come presentata
fondata. Una questione dichiarata non fondata, in quel momento incostituzionale, dopo 10
anni può diventare fondata, perché cambia il contesto ma cambia anche la Corte (i
componenti della Corte cambiano).
Mentre la decisione che dichiara incostituzionale, fondata la questione, è una decisione
ERGA OMNES (cioè vale per tutti), è una sentenza di accoglimento, invece la decisione che
dichiara l’infondatezza della questione è una sentenza di rigetto (vale solo per quel caso, ha
effetti solo tra le parti).
Nel caso della sentenza di rigetto, l’effetto è quello dell’applicazione della legge.
STOP PARZIALE!!!!
20.11.2019
Procreazione medicalmente assistita
Benedetta Liberali
3 profili:1. quale è il rapporto centrale tra diritto e scienza?
La scienza, l’evoluzione tecnico scientifica, come fa il diritto a stare dietro?
2. come il legislatore ha deciso di bilanciare i diritti fondamentali? Diritto alla salute è il
primo che ci viene come fondamentale
3. esiste veramente un diritto a procreare (un nuovo diritto)?
legge 40 del 2004 regola la materia.
Tecniche di procreazione assistita:
Aiutano le coppie ad aviare una gravidanza. Mette in campo questa tipologia di procreare.
Il parlamento realizza udizione in quali fanno parlare gli scienziati. Si tiene conto di ciò che
viene detto dagli scienziati.
Dopo il percorso la legge viene approvata. Lo scopo è dare soluzione ai problemi di sterilità e
fertilità quando il medico accerta che non si può fare niente altro.
Solo le coppie sposati e conviventi, con disposizione di età predisposta alla fertilità, entrami
viventi, di sesso diverso, maggiorenni. Limita l’accesso alle persone single e gli omossessuali.
Il parlamento sceglie di tutelare la famiglia tradizionale.
L’articolo 1 della legge 40 si propone anche di tutelare i diritti fondamentali di tutti i soggetti
coinvolti, compreso il concepito (pone sullo stesso piano le persone e il nascituro). La
dottrini ha sempre visto questo dato.
Volendo tutela il concepito, varia molto le modalità di procreazione.
Il medico è il protagonista, al medico viene riconosciuto un ampio margine di materia e in
certi casi si può anche rifiutare di non prestare il trattamento per causa della salute della
coppia. La legge 40 riconosce una altra scelta, cioè obbiezione di coscienza.
La legge 40 oltre a tutelare il nascituro stabilisce che la coppia che decide di mettere al
mondo di diventare a tutti gli effetti genitori.
Nel dramma della scelta di un aborto non c’è equivalenza tra le persone e i futuri nascituri.
Tecniche:
Limita la sola tecnica di fecondazione omologa, ancora una volta aderisce a come la
procreazione naturale avviene.
Pone un divieto espresso rispetto alla fecondazione eterologa, l’utilizzo di uno o dei
entrambi legamenti esterni alla coppia.
Lesione inviolabile la dignità della donna, un altro divieto e quella della maternità surrogata.
L’idea del legislatore di tutelare un embrione. Decidono di non tenere conto di ciò che gli
scienziati dicono.
Per legge si stabilisce un protocollo medico. Obbliga il medico a impiantare 3 embrioni nello
stesso tempo nel corpo della donna. Ma il legislatore tradisce il fatto… perché nella donna
giovane potrebbe portare una gravidanza plurigemellare, o nella donna di un’età più
avanzata
Si consente al medico di differire il trasferimento nel caso in cui vedo che la salute della
donna è messa in pericolo. -> caso di famiglie dove i genitori sono affetti da gravissime
malattie genetiche.
Sentenza 96 del 2015 -> la corte ammette anche le coppie affette da gravissime malattie
genetiche.
La Corte si occupa anche dalla fecondazione eterologa 162 dal 2014. Si escludono le coppie
che hanno un grado di fertilità e sterilità massimo.
Articolo 32 tutela sia la salute fisica sia la salute psicologica.
Sentenza 84 del 2016
La legge 40 prevede un divieto assoluto di ricerche sulla sperimentazione degli embrioni
umani, dalle diverse specie. Alla Corte Costituzionale arriva la richiesta di tentare di dare un
fine a dei embrioni rimasti dalle coppie che hanno prodotto più embrioni di quanto ne
avevano bisogno, cioè di dedicarli alla ricerca, alla sperimentazione.
La corte riconosce la legittimità di questi embrioni. Ci dice che anche l’embrione ha un
diritto antropologico. Concede la ricerca per gli embrioni malati.
Sentenza 121 2019
Riguarda una coppia omossessuale femminile, chiedono la fecondazione eterogena.
Diritto a procreare -> esigenze di procreazione. La corte costituzionale ci dice che la coppia
omossessuale non è fertile dal punto di vista sessuale, ma da punto di vista fisiologica.
Tecniche:
LEGGE 40/04
INTERVENTO DEL LEGISLATORE, SU QUESTA LEGGE SONO INTERVENUTE:
SENTENZA N151/2019
SENTENZA 162/2014 – ETEROLOGA (NON Maternità SURROGATA NO)
SENTENZA 96/2015 – AMMESSI POTATORI DI GRAVE MALATTIE
SENTENZA 229/2015– ILLEGITIMO SOPPRESSIONE DEGLI EMBRIONI -
SENTENZA 84/2016 – RICERCA SCIENTIFICA DEGLI EMBRIONI
SENTENZA 221/2019 – COPPIA OMOSSESSUALE FEMMINILE
Il giudice aquo -> nel momento in cui il giudice rinvia alla Corte Costituzionale prende questo
nome.
La scuola è la prima formazione sociale in cui entriamo a far parte.
Art. 3 e art. 2 -> violazione del diritto all’istruzione
Art.34 -> l’istruzione è obbligatoria per almeno 8 anni, non si può scendere al di sotto dei 8
anni di istruzione.
Art.38 si collega con l’Art. 4.
Sentenza 215 del 1987: uno dei principali nella ricostruzione dei valori e dello stato sociale.
13.11.2019
21.11.2019
27.11.2019
Seminario Elsa. Elsa day- evento
Prof: 3 profili
1. profili costituzionalistici
2. limiti alla libertà dell’espressione
3. riferimento al caso italiano,
speech online – il giurista è da sempre attraversato da una forte inquietudine quando si
parla della libertà di espressione, vede ogni limite alla libertà con inquietudine.
Caratteristica della comunicazione sull’internet:
velocità
possibilità di raggiungere una massa maggiore di persone
transnazionalità
anonimato
Il tema del discorso dell’odio online
2. la democrazia si regge sul libero mercato delle idee, un mercato aperto che fa entrare
tutte le idee, tutte le opinioni, sia quelle positive che negative.
edu- art 10 si afferma la libertà di espressione
04.12.2019
Oggi 2 ore
2 ore parziale 11.12.2019
2 ore giovedì 12.12.2019
Come il nostro ordinamento interno si apre all’ordinamento esterno?
Da molto tempo la nostra produzione del diritto non è più rimessa al nostro ordinamento
interno, ma proviene anche dall’esterno, da altri ordinamenti.
Soggetti che producono diritto all’interno del nostro ordinamento ma sono soggetti che non
appartengono al nostro ordinamento.
Premessa: che ci sia diritto prodotto dai soggetti esterno dal nostro ordinamento.
Il diritto che abbiamo visto fino adesso è un diritto prodotto dalla Costituzione e dal
Parlamento. PARLAMENTO
LEGGE