MARTEDÌ — 7 MARZO 2023 – IL RESTO DEL CARLINO
L’incidente
Fano
Importante edificio pubblico affiora dal cantiere
Fano torna a sognare la Basilica di Vitruvio
Pavimentazione in marmo pregiato e muri imponenti: la Soprintendenza non si sbilancia ancora, ma tanti indizi danno da pensare
FANO
di Anna Marchetti
Trovati i resti di un importante
edificio pubblico romano, all’in-
terno di un’area privata di via Vi-
truvio. Potrebbe essere la famo-
sa Basilica progettata dall’archi-
tetto romano e descritta nel
suo De Architectura, ma mai ri-
trovata? La Soprintendenza del-
le Marche, che sta coordinando
gli scavi, non si sbilancia a fare
ipotesi anche se sottolinea co-
me «tra i materiali recuperati, ci
sia anche un frammento di iscri-
zione su marmo che riporta su
due righe le lettere V (Vitruvius?
ndr) e I, e conserva ancora trac-
ce della ‘rubricatura’, ovvero la
colorazione in rosso dei solchi
delle lettere incise».
A far propendere per un edifi-
cio pubblico di rilevante impor-
tanza, come poteva essere la
Basilica, ci sarebbero l’impo-
nenza dei muri rinvenuti e la
qualità del materiale utilizzato.
«Si tratta – chiarisce la Soprin-
tendenza – di un complesso co-
stituito da almeno 5 ambienti, i
cui muri, conservati in altezza
per circa 2 metri, hanno lo spes-
sore di 5 piedi romani (1,50 me-
tri) e sono rivestiti in malta di
calce e lastre di marmo. Sono
state parzialmente messe in lu-
ce anche le relative pavimenta-
zioni, che sono in marmi d’im-
portazione, di colore verde e ro-
sato, probabilmente cipollino
verde e pavonazzetto». E anco-
ra la Soprintendenza: «Tutto il
complesso, databile a circa
2000 anni fa, è stato interessa-
to almeno da due ulteriori fasi
di vita in epoca medievale, di
cui sono state ritrovate alcune
tracce: strutture murarie, foco-
lari, frammenti di ceramica inve-
triata». Naturalmente «la crono-
logia e la funzione del comples-
so sono in corso di studio e di
definizione» da parte della So-
printendenza, guidata da Ceci-
lia Carlorosi.
«Gli studi ci serviranno a capire
la funzione dell’edificio pubbli-
co ritrovato – chiarisce la funzio-
naria, archeologa della Soprin-
tendenza Ilaria Venanzoni –. Edi-
ficio che è compunque di una
certa rilevanza visto l’uso dei
marmi e la qualità dei muri». In
Ieri alle 12.35 in via Einaudi (al-
Dall’alto, il pavimento emerso; sotto,
l’area dei ritrovamenti in via Vitruvio; a
destra, una ricostruzione della Basilica
L’ARCHEOLOGA
Ilaria Venanzoni:
«L’importanza del
fabbricato è indubbia
Lo provano materiali
e dimensioni»
fibrillazione gli amministratori
che dopo il teatro romano di via
De Amicis, emerso nel 2000, si
trovano di fronte ad un’altra im-
portante testimonianza della
storia romana della città. «In via
Vitruvio nel 2015 – ricorda l’allo-
ra assessore alla Cultura Stefa-
no Marchegiani – il georadar
aveva già segnalato un piano ri-
flettente e quindi la presenza di
una pavimentazione». «Un pavi-
mento lastricato – conferma
11 ••
Panda contro Yamaha
in via Einaudi
Ferito il motociclista
di 22 anni
E il Centro studi vuole scavare in piazza
Progetto da 60mila euro per dar seguito all’indagine con il georadar
FANO
Dopo l’indagine georadar
condotta nel 2021 dal Cnr che
ha evidenziato testimonianze
romane e medievali nel sotto-
suolo, mancherebbe solo un
passaggio per avere l’ultima
conferma: scavare. «Le ano-
malie – si legge nel progetto
scientifico elaborato dal coor-
dinatore scientifico del Cen-
tro studi Vitruviani, Oscar Mei
– indicano la presenza di nu-
merosi ambienti di varie for-
me e dimensioni che potreb-
bero essere riferibili a domus
con tabernae aperte su una
probabile strada che percor-
reva longitudinalmente la
piazza». Gli scavi serviranno a
verificare le anomalie riscon-
trate dal georadar che riguar-
dano, però, non solo il perio-
do romano ma anche le tra-
sformazioni avvenute in epo-
che successive.
Per questo il Centro studi Vi-
truviani propone di effettuare
in piazza XX Settembre scavi
che permetteranno «di rac-
contare la storia e le trasfor-
Paolo Clini, docente universita-
rio, che nel 2015 ha coordinato
la campagna d’indagine – che
potrebbe correre lungo tutta
via Vitruvio».
«Non ho ancora avuto modo di
vedere gli scavi – aggiunge il
professor Oscar Mei, archeolo-
go, docente universitario e
coordinatore scientifico del
Centro studi Vitruviani – ma
penso si tratti di un ritrovamen-
to importante». Stiamo parlan-
mazioni di un quartiere urba-
no». Il progetto elaborato dal
Centro è stato consegnato al-
la fine dello scorso anno al Co-
mune, che dovrà trovare le ri-
sorse per avviare la campa-
gna di scavo: circa 60mila eu-
ro. La durata prevista è di cir-
ca un mese anche «se molto
dipende – spiega Mei – da
quanto emergerà».
Uno scavo particolarmente
I FONDI
Ora spetta al Comune
individuare le risorse
per dar seguito
all’iniziativa
tezza Oil One) la Panda di una
70enne di Fossombrone, svol-
tando, si è scontrata con la Ya-
maha 125 di un 22enne di Fano
che veniva dal senso opposto.
Sul posto il 118 che ha portato il
ragazzo a Fano in codice giallo.
do di un’area della città, quella
di via Vitruvio storicamente si-
gnificativa per definire l’esatta
posizione del foro e dell’even-
tuale Basilica di Vitruvio. Siamo
a pochi metri dall’area archeolo-
gica di Sant’Agostino, del tea-
tro romano e alle spalle di quel-
la del Politeama. «Questa città
ha condotto – ricorda il profes-
sor Clini – una delle campagna
georadar più diffuse e accurate
che siano mai state fatte in una
città, ma alle diverse anomalie
rilevate non sono mai seguiti
dei saggi. Alla luce di questi
nuovi scavi in via Vitruvio sareb-
be, forse, opportuno andare a
leggere quanto rilevato dal geo-
radar nella stessa via. Perché in
tutto questo tempo non si è in-
dagato sulle tante evidenti ano-
malie emerse, molte delle quali
riconducibili al periodo roma-
no?»
delicato perché interessa
piazza XX Settembre dove si
svolge il mercato settimana-
le, del mercoledì e del saba-
to, ed è il cuore pulsante di Fa-
no. «Fulcro – scrivono dal
Centro studi Vitruviani – della
vita pubblica e sociale della
città». La proposta è quella di
eseguire un «saggio di scavo
di 8metri x 8 nella parte cen-
trale della piazza per verifica-
re le anomalie riscontrate con
il georadar e riferibili alla fase
medievale e romana». Natural-
mente al termine dello scavo
la piazza sarà riportata all’at-
tuale stato di fatto. Da defini-
re il momento dell’intervento,
legato alle risorse che dovrà
recuperare il Comune. Per il
presidente del Centro studi Vi-
truviani Dino Zacchilli gli sca-
vi consentiranno «di acquisi-
re delle informazioni fonda-
mentali, mai cercate prima,
sulla storia di piazza XX Set-
tembre, con la possibilità ulte-
riore di conoscere lo stato di
eventuali strutture sottostan-
ti, anche al fine della sicurez-
za dello spazio pubblico».
an.mar.