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Fondazione Giorgio Cini Onlus

Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica


Author(s): Enrico Maria Dal Pozzolo
Source: Saggi e Memorie di storia dell'arte, Vol. 36 (2012), pp. 137-154
Published by: Fondazione Giorgio Cini Onlus
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/43140992
Accessed: 05-04-2020 09:39 UTC

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Enrico Maria Dal Pozzolo

Pietro della Vecchia, Giovanni Nani


e una rara iconografia bacchica

Il Bacco circondato da quattro anziani to sedisi colloca la genesi dell'opera nella Ve-
Pietro della Vecchia, acquisito nel 1999 neziadal-
trasgressiva e irriverente del tempo, in
la Banca Popolare di Vicenza, è una delle cui si giungeva perfino a scrivere un testo in-
opere più singolari del seicento italiano (fig. neggiante alla pedofilia, quale era X Alcibiade
I)1. Si tratta di una tela di medio formato (cm fanciullo a scola di padre Antonio Rocco, da-
132,5x104), in buono stato di conservazio- to anonimamente alle stampe proprio dal Lo-
ne, che era stata registrata da Bernard Aike- redan verso la metà del '6OO5.
ma nella sua monografia sul pittore del 1990, Nonostante la sua intenzionale sgradevolezza,
venendo poi più ampiamente ragionata dal- tuttavia, il quadro si presenta nei termini di
lo studioso nel 2001 entro il catalogo genera- un esercizio pittorico notevole, caratterizzato
le dei dipinti dell'istituto di credito2. In merito dai virtuosismi di un pennello energico, dina-
all'origine dell'opera, Aikema suggeriva che mico e cromaticamente saturo, all'insegna di
"è da presumere che il Bacco fosse commis- una verve ironica che sollecita un confronto
sionato a Venezia da un cliente che sapeva con le bizzarrie letterarie dei seguaci di Giam-
apprezzare la parodia, lo scherzo irriveren- battista Marino, di cui sussistono varie tracce
te", e lo metteva in rapporto con l'anticonfor- lagunari6. La datazione non è facile a precisar-
mismo che contraddistingueva i gusti dell'Ac- si, a causa dell'esiguo numero di pezzi datati
cademia degli Incogniti, capitanata a partire dall'artista; tuttavia la collocazione intorno al-
dal I63O dal geniale Giovanni Francesco Lo- la metà del secolo più volte sostenuta, o poco
redan. Sulla stessa linea si poneva anche Fer- dopo, sembra da accogliersi, in particolare sul
nando Rigon, presentando l'opera alla mostra confronto con il ciclo di San Teonisto al Mu-

Capolavori che ritornano , tenutasi alla Fon- seo Civico di Treviso, del 1654, una data che -
dazione Memmo di Roma nel 20083. Entram- per ragioni che si chiariranno in seguito - po-
trebbe davvero centrare il bersaglio7.
bi gli studiosi sottolineavano il carattere oscu-
Restava dunque aperto il quesito su quale po-
ro e ambiguo dell'interpretazione, dove il dio
- un pingue adolescente incoronato da un tesse essere l'origine di un'opera così fuo-
tralcio di vite e seduto su un tino a mo' di ri dagli schemi in una Venezia in cui, dopo
trono - viene assediato da tre vegliardi bra- che portò al Sant'Uffizio e in prigio-
il 1648
mosi di ricevere il vino stillato dai suoi ne per sei mesi l'editore Francesco Valvasen-
capez-
zoli: quello più in basso lo raccoglie in se (con
unaun'inchiesta che lambì lo stesso Lore-
coppa, mentre un quarto a destra vi s'immer- dan), il clima stava decisamente cambiando,
in un "ritorno all'ordine" che inibì fortemente
ge con il viso. L'effetto di ebbrezza e strania-
mento è accentuato da una composizione in-
simili anticonformismi8. Una risposta si è resa
possibile
tenzionalmente squilibrata, che si rovescia su a seguito dell'individuazione dell'in-
ventario della raccolta di pitture del nobile
un osservatore già colpito non solo dall'atipi-
cità iconografica, ma pure dal clima di
Giovanni
per- Nani, ospitata nel suo palazzo ubi-
versione erotica trasmesso dalla scena. Non a
cato quasi di fronte alla chiesa di San Trava-
caso Aikema parlava di "vecchi, attoniti per
so, ilsulla fondamenta dall'altra parte del cana-
vino che esce dallo strano essere androgino
le (fig. 2)9. In tale collezione, composta da più
dal sorriso enigmatico ed equivoco (bramo-
di 170 quadri, antichi e della sua epoca, erano
si forse anche di piaceri di natura diversa)"4.
registrati ben 16 prodotti di Pietro della Vec-
La cosa stupisce solo fino a un certo pun-
chia, con soggetti tra i più vari. Alcuni di es-

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1. Pietro della Vecchia, Bacco circondato da q


Vicenza, Banca Popolare di Vicenza

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 139

2. Bernardo di Antonio
Nani, Palazzo Nani
a San Trovaso ,
in Notitie o memorie

isteriche della Famiglia


Nani Nob. Veneta [. . .].
Biblioteca Civica
di Padova

Destano
si, per la genericità della descrizione, non si particolare attenzione i nn. 23 e 24,
prestano neppure a un ipotetico tentativo in di
cui l'estensore del documento registra "Il
Mio Ritratto figurato in un Apolo", nonché "Il
identificazione con quanto resta dell'immensa
produzione del maestro e della sua prolifica
Ritratto di Mio Fratello figurato in un Adone
bottega: come i nn. 5-6, 31, 68 e 84, effigian-
con doi Canni", in tal modo esplicitando che a
redigere l'inventario fu lo stesso Giovanni Na-
ti rispettivamente "Due teste che imitano l'an-
tico" (stimate 7 ducati), "Un ovadino con una
ni, con l'ovvia conseguenza che attribuzioni e
qualificazioni iconografiche vanno considera-
Venere" (senza stima), "Un Sposalitio di Santa
te estremamente attendibili. È da notare che
Cattarina, meze figure al naturale" (25 ducati)
i due Nani si fecero effigiare dal Vecchia me-
e "Un San Pietro, figura quasi intiera al natu-
rale" (pure 25 ducati). diante "criptoritratti", quelle soluzioni rappre-
Altri dipinti presentavano temi più specifici,
sentative in cui personaggi mitologici o sacri
assumono le fattezze di persone riconoscibili.
che però non sembra di riconoscere nel nutri-
Se del secondo non sembra sussistano tracce,
tissimo, ma inevitabilmente incompleto, cata-
logo allestito da Aikema nel 1990: ossia i non
nn. si può escludere che il primo sopravviva
25, "Una Clitenestra con un Eunuco che suo-
in una tela al Museo Nazionale di Varsavia, in
cuia il giovane dio suona una lira da braccio
na un istrumento" (ducati 20) - iconografia,
sorridendo all'osservatore (fig. 3)11. Pure per
quanto mi risulta, più unica che rara, ispirata
da un passo dell'Odissea (III, 267-2 68) inaltre
cui quattro opere segnalate nella lista esiste
si accenna ad Agamennone che, in partenzala possibilità di accostamenti non vaghi. È il
per Troia, avrebbe lasciato un aedo a sorve- del n. 33, "Un'Artemisia con una vecchia
caso
et una giovane di dietro, figure mezo al natu-
gliare la moglie Clitemestra10 -, 57, "Due Amo-
rini che combattono insieme, uno con un li- rale" (ducati 25), descrizione che rammenta
bro e l'altro con un dardo" (ducati 20), 92, quanto si vede nell'Artemisia della Pinacoteca
"Un Zocco al naturale con la favola della Ci- Egidio Martini a Ca' Rezzonico (fig. 4)12, del n.
cala e le formiche" (ducati 11) - cioè una ta- 50, "Una Vecchia che viene molestata d'alcuni
vola con la rappresentazione della nota favola figlioli che vogliono levarli la rocca meze figu-
di Esopo - e 118, "Un [Sotto camini con l'in-re al naturale", verosimilmente l'esemplare di
cendio et Cavai Troiano", con la presa di Tro- Dresda o altra redazione analoga, come quel-
ia da parte di Ulisse. la già nella collezione Pospisil (fig. 5 )13, del n.

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3. Pietro della Vecchia,


117, "Un Sotto camin con una strega et un Ma- si spiega in un volume manoscritto intitolato
Apollo. Varsavia,
go che fanno strigane", che fa pensare all'in- Notitie o Memorie istoriche della Famiglia Na-
Museo Nazionale
quietante scena notturna con un Sortilegio già ni alla Biblioteca Civica di Padova, compilato
sul mercato antiquario londinese (fig. 6)14, eda un esponente del casato, Bernardo: "quel-
4. Pietro della Vecchia,
Artemisia. Venezia, per l'appunto del n. 85: "Un Bacco con alcu-li del Leone d'oro nel Campo rosso detti anti-
Ca' Rezzonico,
ni Vecchi che li succhiano il vino dalle poppe, camente dal Ben, lo concambiarono in un S.
Museo del Settecento
Veneziano, Pinacoteca il bacco figura intiera, et le altre meze figu- Marco; e quelli del Scudo rosso e giallo invece
Egidio Martini re al naturale del Vecchia", stimato 35 duca- di una Corona verde, ne' fecero una con set-
ti15. Che si tratti del quadro in esame è impos-te foglie di vite attorno, che poi furono ridot-
sibile a stabilirsi con assoluta certezza, poiché te a cinque, e finalmente a tre" (fig. 7 )17. Tutto
non si forniscono misure e per la consuetu-sommato, quindi, la probabilità che la tela be-
dine da parte del maestro di reiterare, e dirica provenga proprio dal palazzo di San Tro-
far reiterare da parte degli allievi, le sue com-vaso pare alta.
posizioni più originali. Tuttavia, è molto dif-
* * *
ficile che il Bacco Nani si presentasse in ter-
mini difformi, considerando l'aderenza che si
riscontra con la descrizione inventariale, perMa chi era Giovanni Nani? Su di lui si è di re-
la specificazione del dio a "figura intiera" ecente concentrata una certa attenzione, anche
delle "altre meze figure". Un ulteriore indizio se in effetti i dati che lo riguardano sono as-
è inoltre fornito dalla cornice, coeva alla pittu- sai pochi. Nato nel 1623 da Ferigo e Orsetta
ra e plausibilmente originale, che nell'intaglio Pesaro, nel 1644 aveva sposato Bianca Nani
sviluppa il motivo della foglia di vite. Que- di Agostin Procurator; venne accolto nel Con-
sto elemento, che torna anche sul capo delsiglio dei Dieci nel 1668 e morì nel 1679. Fu
dio (peraltro di norma coronato da un tralcio una figura minore, neppure paragonabile al
di edera)16 e ovviamente più che congruo con più noto storiografo Battista, che visse negli
il tema rappresentato, caratterizzava però an- stessi anni e con cui fu di sicuro in rappor-
che l'emblema dei Nani di San Trovaso, come to, visto che ne possedeva un ritratto ricava-

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica . 141

del dissegno
to da un originale di Nicolò Renieri18. e dell'arte medesima del colo- 5. Pietro della Vecchia,
Nel brè-
rire,
ve profilo dedicatogli da Bernardo il quale,
Nani avendo eretta in sua Casa in S. Vecchia percuote
nelle
Trovaso una Accademia universale, col no- i ragazzi che le hanno
Notitie patavine, si dichiara che Giovanni fu
me de' FILALETI, cioè a dire Amatori del- rubato il fuso.
"eletto nel Consiglio di X per li meriti del fra-
la Verità, concede a vecchi a giovani Pitto- Già Venezia,
tello Bernardo morto Proveditore nella difesa collezione Pospisil
ri, e a quai si sia dilettante, curioso di questa
di Candia"19. Era appassionato di cavalli (l'u-precessione, libero l'addito, per introdursi a
6. Pietro della Vecchia,
nica sua opera letteraria nota è il Cavallo didissegnare dal Nudo, in Stanze terrene a ciò Scena di stregoneria.
razza , edita sotto lo pseudonimo di Anania destinate, con pensiero d'arricchirle di tut- Ubicazione ignota
Zen) e soprattutto un "gran dilettante" di pit-ti i Rilievi che migliori di gesso potrà racco-
tura, come si dichiara sia nel manoscritto pa- gliere, per servizio e commodo dei studenti;
e in oltre dà libertà a cadaun altro professo-
dovano sia nella Felsina pittrice di Malvasia
re di quai si voglia facoltà liberale, nei gior-
(1678). Secondo una credibile testimonianza
ni festivi di tutto l'anno, di congregarsi nelle
settecentesca del pittore Pietro Antonio No- sue stanze superiori, ove s'abbia liberamente
velli, in lui si celerebbe addirittura l'Eccellen- a discorrere di Pittura, di Prospettiva, d'Otti-
za che funge da "spalla" dell'autore nella Car- ca, d'Architettura, di Geometria, e in somma
ta del navegar pitoresco di Marco Boschini di tutte quelle scienze che più sono d'aggra-
(1660)20. Quest'ultimo ne traccia un breve ma dimento a' congregati; ed è cultore partico-
larmente di tutte le matematiche, amatore di
efficace ritratto nella Breve instruzione , pre-
musica, ed ha un'esatissima cognizione de
messa a Le ricche minere della pittura vene-
i fiori più pellegrini e più rari, e de' sem-
ziana del 1674, laddove, spiegando i modi at- plici ancora, de' quali pure ne va facendo
traverso i quali si possono affinare le tecniche per suo studio copiosa raccolta. Ivi per tan-
di analisi visiva delle opere d'arte, raccoman- to, o Dilettanti, accorrete, se sete volonte-
da "il dilettarsi di por le mani nel dissegno al- rosi d'apprender la prattica di quanto bra-
cune ore del giorno", appunto portando l'e- mate d'intendere; ché, mercè la generosità
e grandezza dell'animo di quel nobilissimo
sempio del patrizio. Il brano merita di essere
Cavaliere, più bella, più virtuosa e più pro-
riportato nella sua interezza perché solleva il
ficua ricreazione di questa non potete rice-
sipario su ambienti solitamente in ombra, se vere. E se vi sono tante altre Virtuose Aca-
non del tutto misteriosi21.
demie, perché non questa? Essendo forse la
più necessaria di tutte le altre per conserva-
E grand'obligazione dovrebbe proffessare re, aumentare e da nuovo far rissorgere quei
senza dubbio il Dilettante di Pittura ad uno talenti (per così dire) smarriti di quegli Ora-
non mai a bastanza da celebrarsi, Senatore coli, che oggidì vengono da tutti ossequiati,
amplissimo di questa Patria, indagatore dili- dico d'un Tiziano, d'un Giorgione, d'un Por-
gente delle cose più recondite della Natura, denone, d'un Palma vecchio, d'un Tintoret-
cultore indefesso della Virtù e liberal Mece- to, d'un Paolo Veronese, d'un Zilotti, d'un
nate di qualunque la proffessa, non ignaro Bassano, d'un Salviati, e di tanti altri.

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142 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

7. Bernardo di Antonio ni e David risultano di prima mano e asso-


Nani, Stemma dei lutamente credibili. In esse si tratteggia un
Nani di San Trovaso ,
in Notitie o memorie personaggio dai molteplici interessi: un natu-
istoriche della Famiglia ralista, matematico e botanico, ma soprattut-
Nani Nob. Veneta [. . .]. to un appassionato di pittura, non solo nelle
Biblioteca Civica
vesti di mecenate e collezionista, ma pure di
di Padova
praticante, capace di prendere in mano mati-
te e pennelli. Per tale ragione nella sua Acca-
demia aveva allestito al pian terreno ambienti
per praticare la scuola di nudo, mettendo a di-
sposizione gessi repertoriali su cui esercitarsi
e nelle stanze superiori un'aula in cui il ragio-
namento teorico sull'arte s'intrecciava con le-
zioni e dibattiti sulle scienze fisiche, matema-
tiche, geometriche, architettoniche e musicali.
Esprimeva così una forma mentis di matrice
ancora umanistica, ma nel contempo in linea
con la curiosità onnivora che segnava la pro-
duzione editoriale nella Venezia coeva. Il fine

dichiarato, secondo Boschini, era quello di ri-


esumare i "talenti smarriti" degli "Oracoli" che
erano stati i protagonisti della pittura laguna-
re del XVI secolo, di cui elencava nove nomi,
L'informazione va integrata con quanto ilalcuni
pit- dei quali sistematicamente imitati, e tal-
tore/accademico Lodovico Antonio David volta falsificati, da Pietro Vecchia24. Quest'ul-
timo - come attesta il suo collega (e nemico)
scrisse neììAmore dell'Arte , un testo pervenu-
toci tramite un manoscritto settecentesco alla Lodovico Antonio David, ed è un dato fonda-
mentale - di tale sodalizio aveva per l'appun-
Biblioteca Estense di Modena, dove, ricordan-
to la "direzione", ed è interessante osservare
do i suoi trascorsi lagunari, si definisce "de-
gna d'imitazione": che di lui esistono anche prodotti che plau-
sibilmente si connettono a pratiche didatti-
l'Accademia introdotta in Venezia l'anno
che di tal genere: come questo energico Nudo
1670 dal Nobilissimo Senatore Gio. Nani nel
maschile della collezione Vezzosi di Firenze,
suo Palaggio à proprie spese, e pubblico be-
neficio, in cui oltre alla provisione fatta d'o-
inedito, privo di qualsivoglia riferimento ico-
gni sorta di rilievi famosi di libri, e singolari nografico e tutto orientato sulla descrizione
pitture, v'era il comodo di naturali denuda- della macchina muscolare in movimento (fig.
ti per quelli che volevano dissegnare ben 9)25. A quel che mi consta, si tratta della pri-
sapendo tale studio essere utilissimo, an- ma tela veneta con uno studio di nudo di ma-
zi necessario, e proprio de soli Teorici co- trice esplicitamente accademica giunta fino a
me capaci d'intenderlo ed in una gran sa-
noi26. Possiamo probabilmente immaginare si-
la si radunavano spesso i professori liberali,
mili ambienti grazie a una tela poco nota che
ed insieme molti patrici dilettanti, e studiosi
di queste Arti e si discorreva di tutte le parti si conserva a Castle Howard, con la non con-
della Pittura, con la direzione di Pietro del- vincente ascrizione a Sebastien Bourdon. Era
la Vecchia22. stata acquisita dal quinto Earl a Venezia nel
1768 come di Poussin, e sembrerebbe spet-
Secondo una notizia più tarda, a fondare i Fi-tare a un artista - forse francese, ma con evi-
lateti sarebbe stato non Giovanni, bensì il so-denti esperienze romane e lagunari alle spalle
pra menzionato Battista, tra il 1661 e il 1663,- attivo verso il 1670 (fig. 10). Comunque sia,
ospitandola nel palazzo dei Nani alla Giudec-
un documento visivo, per tale data, iconogra-
ca, celebre per le pitture veronesiane e per ilficamente assai raro e significativo27.
giardino in cui si studiavano esemplari bota-
Com'è noto, Venezia all'epoca era culla di tante
accademie e almeno dal 1661 (ma probabilmen-
nici coltivativi (fig. 8)23. Tuttavia è da ritene-
re che si tratti di un antico fraintendimento,te già da prima) pure il Vecchia ne aveva istitui-
dal momento che le testimonianze di Boschi- ta una sua personale di pittura. Consideran-

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 143

8. Bernardo di Antonio
Nani, Palazzo Nani
alla Giudecca ,
in Notifie o memorie

isteriche della Famiglia


Nani Nob. Veneta [...].
Biblioteca Civica
di Padova

"Teorica et Pratica" di Liberi, menzionata pu-


do gli stretti rapporti tra i due, come non cre-
re nella Carta , sembra rispecchiare le due se-
dere che sia stato proprio l'artista a suggerire
al patrizio una simile impostazione per ilzioni
suo e le due anime dell'Accademia32, la cui
cenacolo28? La loro amicizia risaliva a tempo
natura erudita viene richiamata anche da pez-
addietro: Pietro, di una generazione più zi an-come i perduti - o non riconosciuti - "Ge-
roglifico della cognizione" di Pietro Ricchi e
ziano, nel 1655 tenne a battesimo la figlia del
patrizio, Orsetta, mentre l'apprezzamento da di
altre allegorie, dovute ancora al Liberi (una
quest'ultimo nei suoi confronti è garantitoLite,
dal un'Amicizia , una Speranza ), a Padovani-
no ("Un puttino al naturale con una balestri-
fatto che si trattava del maestro contempora-
neo più presente nella collezione: seguivanona in mano") e a Giuseppe Heintz il giovane
Sebastiano Mazžoni, con 13 pezzi, Pietro ("Una
Li- bizaria di una gondola con una don-
beri, con 8, e il messinese Domenico Marolì,na nuda sotto il felze")33, nonché dalle svaria-
te "favole" e storie classiche, da Ulisse a Epa-
con 529. È probabile tuttavia che ve ne fosse-
minonda, Alfeo, Tálete ecc34. Numericamente
ro pur altri non elencati, visto che il Filosofo
che abbraccia la Verità dei Musei Civici di Vi- - assieme ai generi pittorici (in primis ritrat-
cenza reca a tergo un'iscrizione antica cheti, lo
ma anche molti paesaggi e nature morte)
dichiara dell'"Ecc.mo Šig. [...] Nane à S. Tro-
e agli episodi sacri, soprattutto di antichi ma-
vaso"30. Dunque, stretto da una parte daestri
Bo- - sono proprio i temi classici a prevale-
schini, che lo blandiva quale "eccellenza", e resto, con episodi spesso estremamente
re sul
dall'altra dal sodale di quest'ultimo Pietro -specifici,
di se non del tutto inediti. Si pensi all'e-
cui lo stesso Boschini nella Carta elogiava le
norme tela di Domenico Marolì già presso la
qualità speculative ("L'intende la Teorica de
Galleria Canesso di Parigi con Euclide di Me-
l'arte, a segno che moltissimi studiosi va agara
di- si traveste da donna per recarsi ad Ate-
dder da lu ponti dubbiosi, e lu ghe mostrane
el a seguire le lezioni di Socrate , dove lo spa-
zio riservato alla natura morta che invade la
dreto, a parte, a parte")31 - non c'è da stupirsi
scena (un coacervo di volumi di storia, filoso-
che il Nani abbia maturato una spiccata sensi-
bilità nei confronti della materia. fia, letteratura, mappamondi, astrolabi, squa-
D'altro canto, dalla rassegna delle opere cita- dre, compassi, penne, disegni, clessidre, oro-
te nell'inventario non è difficile evincere al- logi, perfino scarpe...) probabilmente aiuta a
cuni nessi con le coordinate culturali dichia- calarsi nell'ambiente in cui il patrizio accoglie-
rate nel I674 da Boschini. La tavola con una va i suoi accoliti (fig. 11)35. È ovvio che si trat-

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144 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

ta di scelte
9. Pietro della il quale il dio sta suonando, puntando il suo
iconografiche che traggono origi-
Vecchia,
Nudo maschile.
ne da interessi letterari di un certo tipo,sguardo
e al sull'osservatore, quasi per invitarlo a
Firenze, collezione
Massimo Vezzosi
riguardo va ricordata l'importanza del parteciparvi
fondo (fig. 12).
di classici dei Nani di San Trovaso lasciati al-
la Biblioteca Marciana, di cui restano ben 309
♦ ♦ *
10. Pittore attivo
intorno al 1670, manoscritti greci e 127 latini, per un legato del
Accademia di nudo.
1797 realizzatosi nel 180036. Che in una collezione di ispirazion
York, The Castle
Howard Collection In tale contesto il Bacco di Vecchia non risul-
mica potesse esservi un culto parti
ta isolato, comparendo altre raffigurazioni dio
del del vino non stupisce, anzi. Uno
dio, da quel che pare di capire, tuttavia,cedenti
me- più significativi è costituit
no bizzarre. A pendant di una "Flora e cademia
Zefi- della Val di Bienio a Milano. Fon-
ro" di Pietro Negri su tavola vi era, dellodata
stes- nel 1560 ed espressione di un clima di
intemperanza rispetto a quello imposto dal-
so Negri, un'altra tavola con "Cerere e Bacco",
probabilmente a ricezione di un tema caro al
le autorità religiose e politiche della città, vi-
manierismo nordico che, sullo spunto de di un
la partecipazione di varie categorie sociali,
verso dell 'Eunuco di Terenzio (4:732: "Sine con un nucleo forte di artisti, letterati e atto-
Cerere et Libero [antico nome di Bacco] fri- ri; ne fu "abate" il ben noto pittore e trattatista
get Venus"), divenne proverbiale in tutta Eu-Giampaolo Lomazzo. Riconoscendo nell'im-
ropa, Italia compresa ("Senza Cerere e Bacco
peto creativo il tratto principale dell'artistici-
è l'amor debole e fiacco")37. Di Padovanino si tà e un suo fattore di accensione nello sta-

registra "Una Baccante con Cembalo in ma- to di ebbrezza, elessero Bacco a loro nume
no, meza figura naturale", mentre di Mazzoni tutelare. Nel 1589 pubblicarono una raccol-
"Un Bacco che converte le baccanti in albori ta di scritti intitolata Rabish ("Arabeschi") che
si apre con un Prològh in onò de Bacch in
per la morte d'Orfeo, figure picole in paese"38.
cuiche
Potrebbe non essere irrilevante, pertanto, - adottando un codice linguistico voluta-
mente rozzo, desunto dal gergo dei facchini
nello sfondo dell'Apollo di Vecchia a Varsavia
compaia proprio un corteo di Baccanti, per quasi incomprensibile - lo celebrava-
e oggi

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 145

no in quanto "inventore dell'allegrezza e della Gli Accademici della Val di Bienio perseguiva-
11. Domenico Marolì,
libertà: lui che fa stare l'uomo vivo e conten- Euclide di Megara
no una sorta di anarchia etico-comportamen-
si traveste da donna
to e giocondo, senza pensieri; che è distrut-
tale, inseguendo la positività creativa originata
per recarsi ad Atene
dall'ebbrezza e abbandonandosi alle pulsioni
tore dei vizi, degli inganni, delle malinconie a seguire le lezioni
e dell'ignoranza, dell'avarizia e della poltro-
corporee, a partire da quelle alimentari edises-
Socrate.
Collezione privata
suali. In tale deregolamentazione, la rozzezza
neria; gran signore dei pranzi e dei matrimo-
ni e che, tra noi, rende facili tutte le virtù; e volgarità assumevano dignità artistica, se-
e la
che ci fa uscire dal buio e dalla confusione;condo i codici di quello che è stato definito di
e che è tutto nudo, bello, biondo, rosso, volta
gio- in volta il Controrinascimento , Y Antiri-
nascimento o Y Altro Rinascimento : con quin-
vane, sbarbato, allegro, grasso, tondo, soffice
e liscio come un olio d'oliva; e che va spes-di il rifiuto dei concetti di limite, opportunità,
so incoronato di pampini e di foglie di ficoconvenienza
o ed equilibrio, l'adesione incon-
dizionata alle regole della Natura e al divenire
d'edera o di fiori variegati, allegro e giocondo
delle cose e il riconoscimento della centrali-
[...]"39. La figura di Bacco veniva a contrasse-
gnare anche l'impresa dell'Accademia, untàsi- dell'espressione individuale nei suoi aspetti
gillo in cui "è inciso un Bacco seduto sul piùsuo eversivi rispetto alle norme sociali e cultu-
carro, trainato dalle tigri, tutto bello e ben rali41.
fat- Non è un caso che i pittori affiliati all'Ac-
cademia della Val di Bienio si cimentassero
to; e si ha in capo una corona di vite e d'allo-
ro e nella mano destra un galeone con la spesso
sua in interpretazioni grottesche e carica-
spina L..]"40. Essa riprendeva dunque la dif-
turali, in ciò peraltro legittimati dal preceden-
fusa iconografia del Trionfo di Bacco , per te
lo leonardesco42.
Non era tuttavia l'unica Accademia di devoti
più nota attraverso le numerose raffigurazio-
ni del dio che incontra la sua sposa Arianna a Bacco di cui si ha notizia. Sempre a Milano
nell'isola di Nasso, la più celebre delle quali vi era
è quella dei Beoni, a Siracusa quella de-
data dalla tela di Tiziano alla National Galle- gli Ebbri e ad Ancona quella della Bettola. In
ry di Londra, realizzata nel 1522-23 per Alfon- quest'ultima si declamavano dissertazioni "in
so d'Este e copiata a Roma da Rubens nell'e- lode del vino rosso" e ci si chiedeva "se deb-

semplare al Museo Nazionale di Stoccolma. ba prevalere nel Bettolante la loquacità o l'u-

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146 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

12. Pietro briachezza".


della Vecchia,Per non dilungarsi sulle decine Nonostante per il dipinto sia stata avanzata
Apollo (particolare).
di cenacoli letterari dedicati al Buon Gusto, una generica interpretazione in chiave morali-
Varsavia, Museo
Nazionale
dei Conviviali, dei Golosi ecc43. Il concetto di stica46, è evidente che è in tale prospettiva che
fondo era che - come dichiara espressamen- va inquadrata da una parte la sua presenza
13. Odoardo Fialetti,te la "legge" dei Filomati a Siena, promulgata entro la collezione che Giovanni Nani apriva
Il vero modo et ordine
nel 1603 - "abbia egual diritto ciascun acca- agli Accademici Filaleti e dall'altra il caratte-
per dissegnar tutte
demico di sollazzarsi, banchettare, bere, amo- re giocoso e irriverente manifestata dal pitto-
le parti et membra
del corpo humano. reggiare, giocare, godere, conversare. Sia de- re. Il quale, per dar forma al suo Bacco, quasi
Seconda parte, bitamente devota a Bacco, che si compiace certamente tenne conto di una tavola nel ma-
Il grande libro dei del sonno dell'ombra, la compagnia dei Filo- nuale di Odoardo Fialetti de II vero modo et
disegni , Venezia, s.d.
mati. Le facezie, le risa, le pasquinate, i gio- ordine per dissegnar tutte le parti et membra
chi, accolgano come amici di Bacco. I troppo del corpo humano , forse rimarcando in que-
sobri, non meno che gli ebbri, siano respin- sto modo il carattere forbito e, appunto, "ac-
ti"44. Si comprende pertanto da quali premes- cademico" della sua interpretazione (fig. 13)47.
se derivasse il successo letterario del Bacco in
Toscana dell'accademico della Crusca France-
♦ * ♦

sco Redi, pubblicato nel 1685 e con ampie


Perché c'è modo e modo di rappre
ricezioni europee, dalla Francia alla Boemia,
Bacco.
ed esiti riconoscibili in Veneto e, soprattutto,
Non è ora il caso di entrare nel dettaglio della
in Friuli. Ben più triviali erano le consuetudi-
ni della veneziana Accademia dei Disinvolti ricchissima iconografia dionisiaca, ma almeno
un cenno va fatto per mettere a fuoco l'ecce-
(e mai titolazione fu più appropriata), fonda-
ta nel Palazzo di Antonio Ottobon nelzionalità
1648, della soluzione adottata dal Vecchia
tra gli altri, dall'alchimista Francesco Santinel-
per il Nani48.
li. Secondo le regole dichiarate in un Pervolume
farsi un'idea di come ce lo si potesse im-
dal titolo l' Accademia de' Disinvolti da osser-
maginare nella Venezia colta dell'epoca, ba-
varsi e da praticarsi in essa accademia , sta
conconsultare le Imagini delli dei degl'antichi
nuova aggiunta (Venezia, senza data), lo stra-
di Cartari nell'edizione lagunare nel 1647. Più
no sodalizio era programmaticamente avvez-di venti pagine sono dedicate alla sua figura,
zo a grandi abbuffate e bevute senza preoc-
con richiami a fonti classiche di ogni genere
cupazioni di sorta per il galateo: non erano
che illuminano anche alcuni aspetti del dipin-
to. La sua nudità serviva a manifestare la ve-
obbligatori "forchetta, giucchiaro o coltello",
era possibile masticare rumorosamente,rità,
cia- "imperoche facendolo nudo volevano di-
scuno era libero di "bevere col boccone in
re che l'vino e la ubriachezza spesso scuopre
bocca o far la zuppa in bocca" e benquello
accoltiche tenuto fu prima occulto con non
erano anche le "sonore correggie" e glipoca diligenza; onde ne nacque il proverbio.
"stre-
pitosi rutti"45. Che la verità sta nel vino". Era motore dell'ar-

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 147

te demitizzante risulta la coeva versione del


tisticità, giacché era "capo e guida delle Muse, 14. Pietro Paolo

Merisi, che nell'esemplare romano nonRubens,


come Apollo", e si presentava effemminato, esitò Bacco ebbro.
Pietroburgo, Ermitage
così che "lo vestirono alcuna volta di habito
ad autoritrarsi in un improbabile dio plebeo,
insicuro e malaticcio, incarnandolo nella te-
femminile, come lo fa Filostrato, nella Tavo- 15. Velazquez, I beoni.
la di Ariadna". L'ubriachezza è il "Sacramento la fiorentina in un adolescente dall'aria vizio- Madrid, Museo
del Prado
sa, con un calice di rosso in mano che offre
di Baccho, perché passata che sia poi questa,
o con il vomito, o in altro modo, e ressettato-
con aria malignamente tentatrice50. Chissà se
non fu un'effigie ben riconoscibile pure quel-
si il cervello, pare che l'animo si habbia scor-
la elaborata da Rubens nel 1636-38 per il du-
dato ogni travaglio, e spogliatosi tutti i noiosi
ca di Richelieu, per il quale immaginò un Bac-
pensieri rimanga lieto, e tranquillo, come di-
co tracimante e maturo seduto su una botte,
ce Seneca ancora, ove scrive della tranquilli-
tà dell'animo". Ad essa si accompagnava in
la una composizione che ebbe grande succes-
componente sessuale e nelle "cerimonie, so,
checome dimostra l'esistenza di altre redazio-
ni di bottega (una delle quali, ora agli Uffizi,
usavano nelle sue feste" si portavano vari se-
gni "e in ultimo era il Phallo, che fu la ima-
per Cristina di Svezia), a testimonianza di co-
me in ambienti di altissimo profilo simili inter-
gine del membro virile". Fu una delle ragioni
pretazioni non fossero affatto ritenute sconve-
per cui - prosegue Cartari - "le favole finsero
Priapo esser nato di Baccho, per mostrare la (fig. 14)51.
nienti
intera virtù feminale, che piglia sua forza In
daltutti questi casi Bacco appare da solo o, nel
caso rubensiano, con i suoi canonici compa-
Sole, così nelle piante e nelle altre cose pro-
dotte dalla terra"49. gni (Venere, Sileno, gli amorini, la tigre), che
lo confinano
È anche su tali basi letterarie che si spiega il in una dimensione mitica e lette-

marcato virage registrabile nella sua rappre-


raria, mentre uno degli aspetti che contraddi-
sentazione tra '500 e '600, quando dalle fat-
stinguono la versione del Vecchia è la presen-
tezze apollinee codificate da Michelangelo zaedei quattro personaggi che lo assediano.
Ma chi sono costoro? Hanno una riconoscibi-
Jacopo Sansovino nelle grandi statue al Bar-
le identità o sono tipi generici? Il modo in cui
gello si giunge a vari esempi particolarmente
caricati e non di rado di marcato carattere ri-
l'artista ne descrive le fattezze, per nulla defi-
trattistico. L'entusiasmo naturalistico condus- nite in senso ritrattistico, induce a propende-
re per la seconda ipotesi e loro vesti cenciose
se a risultati come quelli ben noti di Annibale
Carracci a Capodimonte e di Caravaggio lasciano
al- intendere come non si alluda a per-
sonaggi
la Borghese e agli Uffizi. Se il primo, eseguito di alto lignaggio, ma a gente qualun-
per i Farnese e databile al 1590-91, presentaque, a vecchi di strada. Chi scrive conosce un
il giovane Dioniso quasi obnubilato e incapa-unico caso in qualche misura paragonabile:
Los borrachos , i "Beoni" di Velàzquez al Pra-
ce di sostenersi in piedi, ancor più sottilmen-

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148 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

do, doveBellini,
16. Giovanni il giovane dio - seduto su una botte
della sua ricerca degli originali di Tiziano, Ve-
Il Sangue del riversa a terra - è visto nell'atto di incorona- ronese e Tintoretto, per arricchire le collezio-
Redentore. Londra,
re con un tralcio di vite uno dei suoi otto ado- ni del re di Spagna e per suo personale ac-
National Gallery
ratori, pure evidentemente dei popolani e per crescimento stilistico53. Ma Marco Boschini era
17. Giovanni Benedetto socio in affari di Pietro della Vecchia, il quale
lo più avanti d'età (fig. 15). Eseguito nel 1628,
Castiglione, - come ormai dimostrato da numerosissimi ri-
nell'imminenza del primo viaggio in Italia, eb-
San Bernardo beve
be una certa fortuna e ne esistono copie coe-
scontri - risultava l'ineludibile perno del mer-
dal costato il sangue
ve, tra cui una - talora ritenuta autografa -cato
di Cristo crocifisso. a lagunare per quel che riguardava i grandi
Genova-Sanpierdarena, maestri veneti del Cinquecento, da Giorgio-
Capodimonte52. Com'è noto, nel 1629 l'artista
chiesa di Santa Maria
ne, a Tiziano, a Tintoretto ecc. Nel caso i due
iberico si fermò a Venezia, ospite dell'amba-
della Cella e San
Martino sciatore di Spagna Cristóbal de Benaventefossero
y incappati l'uno nell'altro, ne consegue
Benavides, e non si può escludere che in che
ta- l'analogia tra la tela vicentina e Los borra-
le occasione, o nel viaggio successivo, abbia
chos stupirebbe meno di quanto non potreb-
avuto modo di lasciare qualche testimonian-
be sembrare in prima battuta.
za di tale singolare invenzione. È impossibi-
le a dimostrarsi che nel confezionare il suo * * *

lavoro Pietro della Vecchia abbia tenuto con-

to di questo o simili esempi, ma su un Anche


punto rispetto a tutte le interpreta
bisognerà concordare. Ed è che nella sua chiche
se- sopra menzionate, è evidente pe-
rò come
conda tappa lagunare (avviata il 21 aprile del la soluzione proposta dal Vecchia si
1649) lo spagnolo probabilmente lo incontrò,
dimostri più trasgressiva, e non solo per l'ini-
se non altro perché Velàzquez fu intercetta-
mitabile stile parodistico, suo tipico, e per le
to da Marco Boschini, che nella Carta delgrevi
na- allusioni esplicitate, ma soprattutto per
vegar pittoresco lascia una lunga descrizione
le matrici iconografiche che adotta.

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 149

18. Pietro della Vecchia,


Conosci te stesso.

Ubicazione ignota

19. Pietro della Vecchia,


La vista. Roma,
collezione Garofano

rappresentazione del cosiddetto "Sangue del


Se riguardiamo il dipinto, esso sembra illustra-
re davvero un assalto a un oggetto sessua-
Redentore", l'allegoria in cui il Cristo passo
le consenziente. Il modo con cui il giovanot-
è visto effondere dal costato il Santo Sangue,
raccolto in un calice tenuto da un angelo o da
to carezza le teste di due vegliardi garantisce
sulla piena disponibilità nei loro confronti,uninsanto. Molte le testimonianze visive vene-
te che si scalano tra il secondo '400 e i primi
quella che si presenta come una bislacca orgia
etilica che, come suggeriva Aikema, sembre-
del '6OO ricordabili: dall'esemplare di Giovan-
rebbe alludere a un successivo altro genereni
diBellini alla National Gallery di Londra (fìg.
16) a quello di Quirizio da Murano alle Gal-
delibazioni. Il fatto è ancor più sorprenden-
te perché il gesto del dio di spremere illerie
vi- dell'Accademia di Venezia, dalla tavolet-
ta di Carlo Crivelli al Poldi Pezzoli alla pala di
no dal capezzolo richiama un atto tipico della

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150 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

partire dal Cristo Vite di Lorenzo Lotto nell'o-


ratorio Suardi di Trescore Bergamasco. Non
per nulla nel citato capolavoro londinese di
Bellini sul parapetto marmoreo di sinistra Saxl
ha riconosciuto proprio la raffigurazione di un
Sacrificio con elementi dionisiaci56.
Un simile ardimento sorprenderebbe quasi
ovunque, ma non nella raccolta di Giovanni
Nani - per il quale il pittore aveva realizzato
il "Sotto camin con una strega et un Mago che
fanno strigarie"57 - e soprattutto non nel cata-
logo del Vecchia, spesso caratterizzato dall'ab-
bassamento di temi alti al livello di una paro-
dia non di rado turpe. Si pensi al caso, da lui
più volte replicato, del Conosci te stesso. Par-
tendo da un episodio narrato da Diogene La-
erzio nel De vitis philosophorum , in cui si rac-
conta di come Socrate ponesse i suoi ospiti di
fronte a uno specchio per dimostrare loro che
il vero valore di una persona va cercato non
20. Pietro della Vecchia Carpaccio per il duomo di Udine, dalle trenell'aspetto
re- fisico ma nella mente, egli imma-
(cerchia di), Bacco. dazioni di Lorenzo Lotto (a Ponteranica, aginò
Pa- un vecchio filosofo che accompagna un
Venezia, Museo Correr
lazzo d'Arco a Mantova e al Kunsthistorisches giovinetto di fronte a uno specchio, invitan-
dolo a guardarsi. Nel miglior esemplare no-
Museum di Vienna) alle due di Jacopo Sanso-
vino (al Bargello e in San Marco a Venezia),
to, già sul mercato milanese (fig. 18), il ragaz-
al Domenico Brusasorci in San Lorenzo a No- zo è descritto come bello ed elegante, con un
garole Rocca, fino al Moretto ai Santi volume Nazarochiuso in mano, mentre accanto a lui
e Celso di Brescia e a vari suoi seguaciunloca- altro fanciullo, di bruttezza deforme, si vol-
li54. Ma non è tutto, perché il modo in ge cuiconil un libro aperto verso l'osservatore. Il
vecchio al centro si getta sul petto dimonito Bacco in questo caso è moraleggiante e va
per bere dallo zampillo sembra letteralmente inteso nei termini in cui Boschini nella Car-
ricalcare le scene della "Lactatio" e del cosid- ta descriveva un dipinto del Vecchia di que-
detto "Amplexus" di Cristo con San Bernardo tipo all'epoca in collezione Bonfadini: os-
sto
che beve il Santo Sangue dal costato di Gesù, sia, "Studia, ché '1 studio covre ogne defeto"58.
così come lo si conosce, ad esempio, attraver- Ma la medesima composizione servì al pitto-
so la grande pala eseguita nei primi anni re '40
per illustrare la Vista in una serie dei Cin-
dal Grechetto per la chiesa di Santa Mariaque del-sensi in cui - sembra voler dire l'artista
la Cella e San Martino a Genova-Sanpierdare- - c'è poco da studiare e la conoscenza sve-
na (fig. 17)55. la bruttezze raccapriccianti e irrisarcibili (fig.
Se tali evidenze visive non sono casuali, e pa- 19). Nato con lo scopo di far ridere, quest'ul-
re assai difficile che lo siano, si tratta di con- timo dipinto lo fa parodiando un tema nobile
taminazioni dal sapore evidentemente bla- attraverso un rovesciamento di valori che ri-

sfemo, ma nel contempo assai colte. È noto, chiama quelli praticati in letteratura dai tanti
infatti, che le correlazioni tra le figure di Dio- epigoni dì Giambattista Marino59. Esattamente
niso e di Cristo sono numerose: dal tentativo come nel Bacco vicentino60.
di infanticidio, al nutrimento con il suo corpo,
fino all'autodefinizione di Gesù come 'Vite', Università di Verona

con le derivazioni iconografiche ben note, a enrico. dalpozzolo@univr. it

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 151

NOTE ditoria veneziana dell'epoca si vedano neta [. . .], 1734, Biblioteca Civica di Pa-
le numerose edizioni segnalate in Le dova, ms. C.M. 167, c. 16 r.
1 La tela fu segnalata per la prima volta edizioni veneziane del Seicento. Cen- 10 Non sarei mai arrivato a tale riconosci-

nel 1971 in un'inserzione pubblicitaria simento , a cura di C. Griffante, con la mento senza la competenza del prof.
su "Arte illustrata" (n. 45-46, in quartacollaborazione di A. Giachery e S. Mi- Guido Avezzù e del prof. Andrea Ro-
di copertina), quando era di proprietànuzzi, II, Venezia 2006, pp. 26-31. Per dighiero dell'Università di Verona, che
dell'antiquario veneziano Pietro Scar- un inquadramento culturale, inoltre, ringrazio sentitamente. Quest'ultimo
pa. Come mi comunica la dr.ssa Anna- cfr. O. Besomi, Ricerche intorno alla mi fa osservare che nella sintesi offer-
lisa Lombardo della Banca Popolare di"Lira" di G.B. Marino , Padova 1969, e ta dal commento al passo nell'edizio-
Vicenza, che ringrazio, venne acquisi-F. Cocchiara, Il libro illustrato venezia- ne Valla da S. West (Omero, Odissea,
ta da un privato con l'intermediazione no del Seicento. Con un repertorio dei a cura di A. Heubeck e S. West, Mi-
della Galleria Salamon nel 1999. Fu su- principali incisori e peintre-graveurs, lano 1981, I, pp. 300-301) si eviden-
bito presentata da C. Rigoni, Capolavo- Saonara 2010, pp. 37-92. Per qualche zia come la singolare - nonché unica
ri che ritornano. Dipinti della Collezio- riflesso marinista nella produzione del- e isolata - presenza di un aedo accan-
ne Banca Popolare di Vicenza. Jacopo lo stesso Vecchia, E.M. Dal Pozzolo, to a Clitemestra ha fatto presumere che
Tintoretto , Francesco Bassano, Pietro Pietro Vecchia: uno sberleffo a Strozzi "chiunque compose questi versi riten-
della Vecchia, Francesco Zuccarelli , ( e altre bizzarrie), in "Paragone", LVI, ne ovvio che Vaoidos fosse un soprano
Vicenza 1999, pp. 19-21. 2005, 667, pp. 83-87. maschile (o contralto), come i castra-
2 B. Aikema, Pietro della Vecchia and 7 Indicata genericamente tra il 1640-60 ti". L'affermazione è comprensibile so-
the Heritage of the Renaissance in Ve- in prima battura da B. Aikema ( Pietro lo se si legge lo scolio antico al passo,
nice , Firenze 1990, p. 134 n. 121; Id., della Vecchia and the Heritage. . . , cit., che ci dice, commentandolo, che alcu-
Pietro Vecchia , Bacco con quattro uo- p. 134 n. 121), è stata dallo stesso foca- ni chiamavano Demodoco l'aedo che
mini anziani , in La Pinacoteca di Pa- lizzata in seguito sulla metà del seco- era stato lasciato in compagnia di Cli-
lazzo Thiene , a cura di F. Rigon, Mila- lo, in La Pinacoteca di Palazzo Thie- temestra. Ma soprattutto aggiunge an-
no 2001, p. 109 cat. 22. In entrambi i ne..., cit., p. 109 n. 22, concorde poi F. che quanto interessa ( schol . ad Od. 3,
contributi lo studioso - seguito da C. Rigon, in Capolavori che ritornano..., 267 [I, p. 143, 8 ss. Dindorf]), cioè che
Rigoni, in Capolavori che ritornano. . . , cit., p. 145. Per il ciclo di San Teonisto altri, capendo male, lo hanno ritenuto
cit., p. 19 - collegava il dipinto a una si veda C. Zanella, I dipinti di Pietro un eunuco, per via di una paretimolo-
u Allegoria di Cerere e di Bacco passata della Vecchia per la chiesa di San Teo- gia (falsa) che connetterebbe Vaoidos,
qualche anno fa sul mercato antiqua- nisto in Treviso: fortuna critica e un'i- 'aedo', con l'assenza di aidoia, 'organi
rio veneziano" menzionata, ma non ri- potesi di lettura , in "Arte Documento", genitali' (dunque ne deriverebbe che
prodotta, da R. Pallucchini, La pittura 9, 1995, pp. 114-119. 'aedo' = 'eunuco'). Si trova traccia della
veneziana del Seicento , Milano 1981, 1, 8 F. Cocchiara, Il libro illustrato venezia- cosa pure in Esichio, nel suo Lexicon,
p. 179. Mi pare però che non possa no del Seicento..., cit., pp. 63-64. s.v. aoidos; per venire avanti coi secoli,
trattarsi del dipinto in esame, per via9 Gli inventari sono stati editi per la pri- anche nel commento a Esiodo edito da
dell'assenza di Cerere, e perché Palluc- ma volta da M.F. Merling, Marco Bo- Daniel Heinsius nel 1603: elemento,
chini osservava che "la figura del Bac- schini's "La carta del navegar pitore- quest'ultimo - aggiunge Avezzù - in-
co a sua volta appare sotto le spoglie sco": Art theory and virtuoso culture dicativo dell'area dalla quale proviene
di Apollo" nel dipinto di Varsavia (qui in seventeenth-century Venice, Ph. D. la suggestione, ovvero circoli di erudi-
fig. 3), evidentemente del tutto diver- Thesis (Brown University, 1992), Ann ti cresciuti sui libri del classicismo "en-

so. Di tale opera non recupero però Arbor 1992, pp. 144-176, con però ciclopedico" dell'Europa settentriona-
documentazione fotografica nella car- qualche imprecisione di trascrizione, le. Sull'episodio omerico si veda nello
tella relativa al pittore nel Fondo Pal- emendata da P. Benassai, Sebastiano specifico, D.L. Page, The Mystery of the
lucchini conservato alla Fondazione Mazzoni, Firenze 1999, pp. 201-204. Minstrel at the Court of Agamemnon,
Giorgio Cini. Per un'informazione sul palazzo, an- in Studi classici in onore di C. Catau-

3 F. Rigon, Pietro Vecchia , Bacco con cora esistente: G. Tassini, Curiosità ve- della I, Catania 1972, pp. 127-131.
quattro uomini anziani , in Capolavori neziane ovvero Origini delle denomi- 11 Per esso J. Michálková, Pietro Vecchia,
che ritornano. I dipinti della collezione nazioni stradali di Venezia, Venezia przyjaciel Boschiniego, ekspert, konser-
del Gruppo Popolare di Vicenza, cata- I863, pp. 445-446; G. Fontana, Cento vátor, falszerz Giorgiona, in Ars Auro
logo della mostra (Roma, palazzo Ru- palazzi fra i più celebri di Venezia sul Prior. Studia Ioanni Bialostocki sexa-
spoli), a cura di I. Lapi Ballerini e F. Ri- Canalgrande e nelle vie interne dei se- genario dicato, Varsavia 1981, pp. 407-
gon, Milano 2008, pp. 145-147. stieri: descritti quali monumenti d'arte 413, e R. Pallucchini, La pittura vene-
4 B. Aikema, Pietro Vecchia , Bacco con e di storia, Venezia 1865, pp. 363-365, ziana del Seicento, cit., I, p. 179. Un
quattro uomini anziani. . . , cit., p. 109. e I. Favaretto, Raccolte di antichità a primo collegamento con l'esemplare
5 A. Rocco, L 'Alcibiade fanciullo a scola Venezia
, al tramonto della Serenissi- Nani spetta a L. Borean, La quadre-
a cura di L. Coci, Roma, 1988. ma: la collezione dei Nani di San Tro- ria di Agostino e Giovan Donato Cor-
6 II culto marinista da parte del Loredan vaso, in "Xenia", 21, 1991, pp. 77-92. reggio nel collezionismo veneziano del
è testimoniato dalla pubblicazione, nel Si riproduce il disegno (che mi risulta Seicento, Udine 2000, pp. 63-64, che
1633, della sua Vita del cavalier Mari- inedito) realizzato da Bernardo di An- però lo menziona a tale proposito con-
no. A testimonianza della fortuna del- tonio Nani nel suo Notitie o memorie giuntamente alla grande tela di colle-
le opere del poeta napoletano nell'e- istoriche della Famiglia Nani Nob. Ve-zione praghese con Apollo nudo a pie-

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152 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

na figura illustrata nete da


al tempo
L.della Roma rali e di committenza. Tesi di dottora-
Serenissima, Tesori
Daniel,
di Praga. La pittura veneta
1990, pp. 209-216. del ' 600 to di
e ricerca. Ciclo XXIII, Università di
del ' 700 dalle collezioni 18 Su Battista si integri
nella il profilo di G.Verona, relatore E.M. Dal Pozzolo, di-
Repub-
blica Ceca , catalogo della
Benzoni, mostra
in Storici delscussa nel 2011, pp. 92-100 (in corso
(Trie-
e politici veneti
ste, Scuderie del Parco Cinquecentodi e delMiramare), a
Seicento, a cura di di stampa).
cura di L. Daniel, G. Benzoni e T. Zanato,
Milano 1996, Milano-Na-
p. 154.
21 M. Boschini, La carta del navegar pito-
12 Edito con la titolazione di Pandora da poli 1982, pp. 445-459, con M. Zorzi, resco..., cit., pp. 743-744.
E. Martini ( Pittura veneta e altra italia-La Libreria di San Marco. Libri, letto- 22 Traggo la citazione da G. Fossaluzza,
na dal XV al XIX secolo , Rimini 1992,ri, società nella Venezia dei Dogi, Mila- Ambientarsi a Venezia..., cit., p. 42.
p. 174; Id., Pinacoteca Egidio Mar- no 1987, pp. 226-229. Il ritratto che di È possibile che da tale testo dipenda
tini a Ca ' Rezzonico , Venezia 2002, lui possedeva Giovanni è segnalato al quanto dichiarato, nel medesimo sen-
pp. 298-300), è senza dubbio un'Arte- n. 45 dell'inventario: "Il ritratto di Ca- so, dal pittore toscano Antonio Franchi
misia, come dimostra la presenza del valier Battista Nani, copia del Renieri" nel suo Trattato della Teorica Pittore-

cucchiaio e come già precisato da B. (P. Benassai, Sebastiano Mazzoni, cit., sca, scritto entro il 1709, in cui si con-
Aikema, Pietro della Vecchia and the p. 202). Per la tavola incisa da Martial ferma la direzione del Vecchia. È pe-
heritage ..., cit., p. 29 nota 57. Que- Desbois nel 1679 per le Glorie funebri raltro una fonte finora mai utilizzata a
sti lo connetteva dubitativamente a un di Battista cfr. P. Delorenzi, La Galle- riguardo del pittore e dello stesso Na-
esemplare nella collezione di Rinaldo ria di Minerva. Il ritratto di rappresen- ni e mi pare quindi utile riportare il
Rinaldi di Treviso elogiato da Boschini tanza nella Venezia del Settecento, Ve- passaggio per intero. "E se noi osser-
nella Carta, ma è indubbio che la spe- nezia-Verona 2009, p. 67 nota 28, e F. veremo il modo di studiare nell'Acca-

cificazione che vi erano rappresentate Cocchiara, Il libro illustrato veneziano demia Reale di Francia, eretta in Ro-
"una vecchia et una giovane di dietro, del Seicento. .. , cit., pp. 133, 177. In via ma dalla generosità del gran Re Luigi
figure mezo al naturale" lascia spazio assolutamente ipotetica, ci si può chie- XIV, e di quella di Parigi e d'altre del
alla possibilità che si tratti del pezzo dere se non sia proprio il Desbois quel Regno, e c'informeremo di quella eret-
Nani, o per lo meno che quest'ultimo "giovane Francese", di cui non si spe- ta in Venezia nel 1670 dal nobile Gio-
si presentasse in termini non troppo cifica il nome, che nell'inventario dei vanni Nani nel suo palazzo e a proprie
difformi. quadri in San Trovaso è indicato come spese, noi troveremo che in quelle pri-
13 Colgo l'occasione per riprodurre l'e- autore di quattro miniature (P. Benas- me vi si studia colla pratica e colla teo-
semplare già Pospisil, menzionato co- sai, Sebastiano Mazzoni, cit., p. 204, rica insieme, e particolarmente colla
me probabilmente autografo da Ai- cat. 97-100). Teorica del Vinci, e in quella seconda
kema ( Pietro della Vecchia and the 19 [Bernardo di Antonio Nani], Notitie o vi si studiava con un modo assai simi-

Heritage..., cit., p. 146), ma, a quan- memorie istoriche della Famiglia Na- le, poiché si disegnava da diversi nu-
to mi risulta, finora mai illustrato. È ap- ni..., cit., p. 125r. di e vi eran pitture e statue bellissime,
20
parso con la corretta attribuzione al Sul Nani si vedano inoltre: S. Savini
che erano il pasto della pratica, e coll'i-
Vecchia a un'Asta Semenzaio a Vene- struzione di vari libri e con discorsi dei
Branca, Il collezionismo veneziano nel
zia il 31 marzo 1985, lotto 21 (tela, cm fondamenti dell'arte, all'uso dell'Acca-
'600, Padova 1965, p. 250; A. Pallucchi-
105,5x131,5). demia Carraccesca, si erudivano delle
ni, Introduzione a M. Boschini, La car-
14 B. Aikema, Pietro della Vecchia and cognizioni teoriche, e tutto colla dire-
ta del navegar pitoresco. Edizione criti-
zione di Pietro della Vecchia, studioso,
ca con la "Breve Instruzione" premessa
the Heritage..., cit., pp. 66-6 7, 141; cfr.
inoltre E.M. Dal Pozzolo, Il fantasma alle "Ricche Minere della Pittura Vene- pittore e matematico, e d'altri virtuosi
di Giorgione. Stregonerie pittoriche di ziana", a cura di A. Pallucchini, Vene-in altre discipline attenenti alla pittura"
Pietro della Vecchia nella Venezia fal- zia, 1966, pp. XVII-XVIII; M.F. Merling,(A. Franchi, Trattato della Teorica Pit-
sofila del '600, Treviso 2011, pp. 35, Marco Boschini's. .. , cit., pp. 151-170; toresca. La "Teorica della Pittura " ri-
84, 102. L. Borean, La quadreria di Agostino veduta e e corretta sul manoscritto degli
15 Seguo la trascrizione di P. Benassai, Se- Giovan Donato Correggio..., cit., pp. Uffizi, a cura di A.P. Torresi, Ferrara,
bastiano Mazzoni, cit., p. 204, che leg- 63, 80-81, 122; G. Fossaluzza, Ambien- 2002, p. 23).
ge dubitativamente "poppe", mentre tarsi a Venezia: tracce di Lodovico An- 23 G. Tassini, Curiosità veneziane..., cit.,
M.F. Merling, Marco Boschini 's. .. , cit., tonio David da Lugano, in I David: p. 294, riferisce che nel palazzo "l'isto-
p. 403, trascriveva "dalle pape". due pittori tra Sei e Settecento (Lugano, riografo Nani raccolse l'accademia dei
16 Cfr. Imagini delli Dei de gl'antichi di Milano, Venezia, Parma e Roma), ca- Filareti. Una lapide affìssa alla parete
Vincenzo Cartari Reggiano [...], Vene- talogo della mostra (Rancate, Pinacote- serba memoria della celebre istituzio-
zia, Presso il Tomasini, 1647, pp. 217, ca Comunale Giovanni Züst), a cura di ne"; cfr. inoltre M. Battagia, Delle Ac-
223. A. Spiriti, Milano 2004, pp. 42-43; Id., cademie veneziane, Venezia, 1826, pp.
17 [Bernardo di Antonio Nani], Notitie o Annotazioni e aggiunte al catalogo di 51-52, e M. Maylender, Storia delle Ac-
memorie istoriche della Famiglia Na- Pietro Negri, pittore "del chiaro giorno cademie d'Italia, Bologna, 1926-1930,
ni, cit., p. 6r. Si riproduce il disegno alquanto nemico " (seconda parte), in III, 1927, pp. 368-369. G. Benzoni, Le
entro il medesimo volume, corrispon- "Verona illustrata", 2011, pp. 123-124; Accademie, in Storia della cultura ve-
dente all'ex libris dello stesso Bernar- E.M. Dal Pozzolo, Il fantasma di Gior- neta, a cura di G. Arnaldi e M. Pastore
do. Per quest'ultimo si rinvia al profilogione..., cit., 114; C. Accornero, Pietro Stocchi, Il Seicento, 4/1, Vicenza, 1983,
tracciatone da I. Favaretto, Arte anticaLiberi: dalle avventure di spada alle lu- pp. 131-162, p. 154, accenna invece
cultura antiquaria nelle collezioni ve-singhe dell'accademia . Percorsi cultu- all'Accademia dei Filesotici. Si riprodu-

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Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica 153

ce nel testo il disegno nel33manoscrit-


P. Benassai, Sebastiano Mazzoni..., 42 Se ve vedano alcuni esempi in Ra-
to di Bernardo Nani a Padova ( Notitie cit., p. 202, cat. 30. bisch. Il grottesco nell'arte del Cinque-
o memorie istoriche della Famiglia Na- 34 Ivi , pp. 203-204, cat. 51, 60, 61, 70, 86, cento: l'Accademia della Val di Bie-

ni..., cit., p. I4r.), evidentemente de- 88, 89. nio, Lomazzo e l'ambiente milanese,
sunto da un'incisione di Coronelli del 35 A. Crispo, Un Euclide retrouvé de Do- catalogo della mostra (Lugano, Museo
1709 c.: si veda in E. Bassi, Palazzi di menico Marolt et figures de la réalité Cantonale d'Arte), a cura di M. Kahn-
Venezia. Admiranda Urbis Venetae , en Italie du Nord, catalogo n. 12 della Rossi e F. Porzio, Milano, 1998.
Venezia 1980, pp. 514-519, p. 515, cui Galerie Canesso, a cura di V. Damian, 43 M. Maylender, Storia delle Accademie
si rinvia anche per la storia del palazzo. Paris s.d. [ma 2008]. d'Italia, cit., I, 1926, p. 449.
24 Per tale aspetto della sua produzione, 36 Per i codici latini dei Nani, J. Morelli, 44 Citato da R. Biordi, Nel carro di Bacco,
B. Aikema, Pietro della Vecchia and Codices manuscripti latini Bibliothe- Bari 1979, p. 89.
the Heritage. . . , cit., pp. 37-56, e E.M. cae Nanianae a Jacopo Morellio relati. 45 G. Benzoni, Aspetti della cultura urba-
Dal Pozzolo, Il fantasma di Giorgio- Opuscola inedita accedunt ex iisdem na..., cit., p. 106; ma anche Id., Da
ne ..., cit., pp. 63-77, 102-113. Per una deprompta , Venetiis, typis Ant. Zattae Palazzo Ducale, Venezia 1999, p. 161.
sintesi sulle Accademie veneziane del 1776; per quelli greci, G.L. Mingarelli, Devo la segnalazione a Chiara Accor-
XVII si rinvia a G. Benzoni, Aspetti del- Graeci codices manuscripti apud Na- nero, cui va il mio più pudico ringra-
la cultura urbana nella società veneta nios patricios venetos osservati, Bolo- ziamento.

del 500-600- Le Accademie, in "Archi- gna, Lelio Dalla Volpe 1784. Per un'in- 46 "Dietro l'apparente derisione con cui
vio Veneto", CVIII, 1977, 143, pp. 87- formazione più recente: M. Zorzi, La il pittore rappresenta questo bizzarro
159, e Id., Le Accademie, in Storia del- Libreria di San Marco, cit., pp. 309- baccanale, traspare infatti la moralisti-
la cultura veneta , cit., pp. 131-162. 311; Venetiae quasi alterum Bysan- ca meditazione sulla vanità della vita,
25 Tela, cm 94,5x70,5. tium. Collezioni veneziane di codi- un tema seicentesco a lui caro": C. Ri-

26 Dello stesso pittore esistono anche al- ci greci dalle Raccolte della Biblioteca goni, in Capolavori che ritornano...,
tri due pezzi con figure intere nude Marciana, catalogo della mostra (Ve- cit. p. 21.
che potrebbero connettersi alla mede- nezia, 1993), a cura di M. Zorzi,47Vene- The illustrated Bartsch, 38, Italian Ar-
sima finalità accademica: cfr. B. Aike- zia 1993, pp. 97-108. tists of the Sixteenth Century, a cura di
ma, Pietro della Vecchia and the Heri- 37 Per tale iconografia si considerino S. Buff,
gli New York 1983, p. 329. Per
tage '.., cit., p. 148, nn. 205-206. esempi elencati da A. Pigler, Barock- un'informazione per questo testo di
27 II dipinto è su tela e misura cm themen: eine Auswahl von Verzeich- Fialetti, V. Maugeri, I manuali prope-
105x86.5. Come mi segnala il conser- nissen zur Ikonographie des 1 7. und deutici al disegno, a Bologna e Vene-
vatore di Castìe Howard, Christopher 18. Jahrhunderts, Budapest 1974, II, zia, agli inizi del Seicento, in "Musei
Ridgway - che ringrazio sentitamen- pp. 51-53. Un precedente a Veneziaferraresi", 12, 1982, pp. 147-156; per la
te per le informazioni e la fotogra- era quello del Matteo Ponzone pos-sottolineatura della sua natura accade-
fia fornitami - era stato attribuito da seduto da Giovan Donato Correggiomica, D. Rosand, The Crisis of the Ve-
Paul Jamot a Jaquest Stella e come tale e descritto da Boschini {La carta del netian Renaissance Tradition , in "L'ar-
presentato nel 1947 a una mostra lon- navegar pitoresco. .. , ed. cit., p. 600);te", 11-12, 1970, pp. 5-53.
dinese di Wildenstein: A Loan Exhi- 48 Per l'iconografia bacchica in generale
per la registrazione inventariale, inol-
bition of French Painting of the 1 7h tre L. Borean, La quadreria di Agostino basti A. Pigler, Barockthemen... cit., I,
Century. In Aid of the Merchant Navy e Giovan Donato Correggio , p. 174. Sulpp. 42-53; per una traccia bibliografi-
rapporto tra Nani e Negri, G. Fossaluz-ca, H. Van De Waal, Iconclass. An ico-
Comforts Service , June 20th-July 31st,
1947, n. 41 za, Annotazioni e aggiunte al catalogo nographie classification system, a cu-
28 T. Temanza, Zibaldon (1738), ed. a di Pietro Negri..., cit., pp. 123-124. ra di L. D. Couprie, E. Tuolen, G. Van
cura di N. Ivanoff, Venezia-Roma 1963, 38 P. Benassai, Sebastiano Mazzoni..., Caspel-Vellekoop, Amsterdam-London
p. 75; E. Bordignon Favero, La botte- cit., p. 202 cat. 40, p. 203 cat. 62. 1975, 9: Bibliography, pp. 107-110.
ga di Pietro Vecchia a Venezia , in "Atti 39 Seguo la traduzione offerta in Rabisch.49 Imagini detti dei de gl'antichi, ed. cit.,
e Memorie dell'Accademia Patavina di Giovan Paolo Lomazzo e i Facchini pp. 217-237; le citazioni si riferiscono
Scienze, Lettere ed Arti", XCVII, 1984-della Val di Bienio, a cura di D. Isella, alle pp. 217, 218, 221, 222, 229.
1985, pp. 115-133. Torino, 1993, pp. 57-58 50 Ma cfr. la lettura proposta da C. Piz-
29 P. Benassai, Sebastiano Mazzoni..., 40 Ivi, p. 65. zorusso, Amicizia di Bacco. Variazio-
cit., p. 200. 41 Cfr. H. Haydn, The Counter-Renaissan- ni su un tema del Caravaggio, in "Arti-
30 Si veda la scheda da me redatta in Pi- ce, New York 1950; E. Battisti, L'antiri- sta", 1998, p. 8-17.
nacoteca Civica di Vicenza. Catalo- nascimento, Milano 1962; Cinquecento 51 Per l'originale rubensiano, M. Jaffé,
capriccioso e irregolare. Eresie lettera-
go scientifico delle collezioni. II. Dipin- Rubens. Catalogo completo, Milano
ti del XVII e del XVIII secolo, a cura riedi
nell'Italia del classicismo, a cura 1989, p. 366, cat. 1342; per la redazio-
M.L. Avagnina, M. Binotto e G.C.F. Vil-di P. Procaccioli e A. Romano, Roma ne fiorentina, M. Chiarini, in Gli Uffi-
1999; F. Porzio, Lo " stile senz'arte dei
la, Cinisello Balsamo 2004, pp. 125-127. zi. Catalogo generale, Firenze 1980, p.
Rabisch e l'Accademia della Val di Bie-
31 M. Boschini, La carta del navegar pito- 462, cat. P 1382.
resco..., cit., p. 536. nio, in Lombardia manierista. Arti52e Sul dipinto, S.N. Orso, Velàzquez, Los
architettura 1535-1600, a cura di M.T.Borrachos, and Painting at the Court
32 Ivi, p. 533; M.F. Merling, Marco Boschi-
Fiorio e V. Terraroli, Milano 2009, pp.of Philip LV, Cambridge 1993, che lo in-
ni's..., cit., p. l6l; ma cfr. C. Accorne-
ro, Pietro Liberi. . . , cit., p. 92. 195-211. terpreta come "Bacco in Iberia".

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154 Saggi e memorie di storia dell'arte - 36

53 Per il soggiornofiaveneziano,
del 1990, "this extrordinary
oltre Oxford
scene a M.1983, pp. 89-90, e F. Barbiera-
Boschini, La cartais not
del the product
navegar of Vecchia's imagi- to, Nella stanza dei circoli. Clavicula
pitore-
nation,
sco. . . , ed. cit., pp. but may besi
76-79, identified
veda as a C. Salomonis e libri di magia a Venezia
type Ju-
sti, Velàzquez e il ofsuo
séance tempo
known as the 'esperimento
, Firenze nei secoli XVII e XVIII, Milano 2002.
1958, pp. 284-293, dell'inghistera'
586-590. or 'angelicare' which 58
is M. Boschini, La carta del navegar pito-
54 Per gli esempi described in detail in a number of do-
quattrocenteschi basti
resco..., cit., p. 604; per il dipinto già
M. Lucco, in Giovanni Bellini,
cuments pertaining In- a Milano, e altre redazioni, B. Aikema,
catalo-
to the Venetian
go della mostra (Roma, Scuderie
quisition. Thus Catharina di Zorzi, fordel Pietro della Vecchia..., cit., pp. 60-61,
Quirinale), a cura instance, di M. Lucco
declared on 23 Aprile du- 136 n. 132.
G.C.F.
1574
Villa, Cinisello Balsamo ring the trial 2008,
of the Vicentine
pp. 59 La serie ha conosciuto diversi passaggi
Baldas-
152-
154; per quelli cinquecenteschi sarre Visiarin, that she had si 'per mercantili e da ultimo mi risulta nella
seen inte-
grino H.H. Aurenhammer, una fissure d'un balcon'Ilin the Vene-
"trionpho collezione di Gabriele Garofano a Ro-

del Salvator Yesu" tian house


di ofVienna:
the same Baldassarreproble-
th- ma: B. Savina, La collezione Raffaele
mi di interpretazione ree men,,each in holding a candle, seated
"Venezia Cin-Garofano. I dipinti, a cura di T. Strina-
quecento", X, 2000, around a tablepp.
20, on top of which a glass ti, Milano 2004, pp. 74-76.
137-177,
e A. Loda, Il sangue of water
del and a book. The men read
Redentore: 60 Esisteva
te- un gusto che in laguna pre-
stimonianze figurative aloud from the book and then called a
eucaristico-sa- miava simili dissacrazioni e anche que-
cramentali nella diocesi boy to them, whom di theyBrescia
ordered to lo-,stain atipica composizione fu imitata. Nel
"Brixia sacra", 3, 1999, 1-2,
ok into the glass pp.
and tell 52-70.
them what he catalogo del Museo Correr edito da Pi-
55 L. Magnani, in Bernardo saw. The boy, so Catharina testified, gnatti (Il Museo Correr di Venezia. Di-
di Chiaraval-
le nell'arte italiana dal secolo XIV al said he had seen a 'diavolin'". La cor- pinti del XVII e XVIII secolo, a cura di
rispondenza tra tale vicenda e ciò cheT. Pignatti, Venezia I960, pp. 57-58) si
secolo XVIII , catalogo della mostra (Fi-
renze, Pinacoteca della Certosa), a cu- appare nel dipinto è tale da far ritene- scheda un pendant di enorme forma-
ra di L. Dal Prà, Milano 1990, pp. 210- re che - al di là del riconoscimento o to (cm 300x320 ciascuno), provenien-
212. meno del pezzo con quello presentete da palazzo Zaguri a San Maurizio,
56 F. Saxl, Pagan Sacrifice in the Italian nel palazzo di San Trovaso - il pittorecon una Diana e un Trionfo di Bacco
Renaissance , in "Journal of the War- prestò la sua immaginazione per im- che dipende appunto da tale esempla-
burg Institute", 1938-1939, II/3, p. 350; magini il cui semplice possesso avreb-re (fig. 20). Raccogliendo una comu-
cfr. poi anche R. A. Coffey, The Man of nicazione orale di Giuseppe Fiocco,
be potuto condurre direttamente al tri-
Sorrows of Giovanni Bellini. Sources lo studioso assegnava i due pezzi du-
bunale del Sant'Uffizio. Si può credere
and Significance. Phd. Thesis (The che la strega e il Mago "che fanno stri-bitativamente a Giovanni Francesco
University of Wisconsin), 1987, pp. Cassana, cui certamente non spetta-
garie" del Nani (posti, si faccia caso, su
259-265. un camino le cui fiamme avranno sug- no. Attualmente irreperibili (come mi
57 Purtroppo nell'inventario non se ne in- gestivamente evocato quelle inferna- comunica il dr. Andrea Bellieni, con-
dicano le misure, ed è quindi impos- servatore del Museo, che ringrazio per
li) siano stati qualcosa di ben più forte
sibile dimostrare che si tratti del Sorti-
e pericoloso di quanto negli stessi an-le informazioni fornitemi), vennero ri-
legio di attuale ubicazione ignota (fig. ni a Venezia produceva lo specialista prodotti solo in due dettagli, che non
6) in cui si vede un fanciullo che vie- di 'Stregozzi', quel Giuseppe Heintz il consentono una facile attribuzione. Ma
ne fatto avvicinare da due vecchi a giovane le cui invenzioni denunciano bastano per ricordarci che l'invenzione
un grande bacino pieno d'acqua, al- sempre un carattere letterario ed erudi-di Vecchia per Giovanni Nani fece te-
la presenza di altre figure che stan- to che nel quadro di Vecchia già a Lon- sto, al punto da trovare spazio in una
no leggendo ad alta voce da un li- dra non pare di riconoscere, essendo delle gallerie più notevoli del secon-
bro (verosimilmente formule magiche) esso orientato piuttosto all'evocazione do '600 veneziano, arricchita da "di-
nel buio di una stanza illuminata da di una dimensione magica e misteri- pinti del Varotari, di Francesco Rosa,
un grande cero in cui si materializ- del Negri, del Solimena e del Zanchi":
ca, palesata anche dalle iscrizioni (pur-
zano mostri e presenze demoniache. troppo poco leggibili) nel cartiglio po-G. Fontana, Cento palazzi..., cit., pp.
Come evidenziato da B. Aikema (Pie- sto sotto il bacino in primo piano. Su 387-391; cfr. M. Brusegan, I palazzi di
tro della Vecchia and the Heritage ..., tali pratiche nella Venezia del XVII se- Venezia. La storia della città racconta-

cit., p. 66), che pubblicava per la pri- colo, B. Pulían, The fews of Europe andta attraverso i suoi splendidi e incon-
ma volta l'opera nella sua monogra- the Inquisition of Venice, 1550-1670 fondibili
, edifici, Roma 2007, p. 363.

This study focuses on the relationship between Pietro della Vecchia and the patrician Giovanni Nani di S. Trovaso,
starting from a new analysis o/Bacchus surrounded by four elders, property of Banca Popolare di Vicenza. The author
clarifies the heterogeneous iconographie roots of this very notable painting in the Italian Baroque art and proposes
a new iconological reading: the Italian contemporary academic culture, centred on the cult of Dionysus, seen as a
breaking point with balance forces and as a maker of artistic creativeness.

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