Sei sulla pagina 1di 5

Vittorio Pizzigoni La Tomba di Lavinia Thiene: unopera mantovana a Vicenza

verna la composizione di quello che potrebbe


apparire un sepolcro antico: un grande basa-
mento in pietra tenera di Vicenza regge un sar-
cofago in marmo rosso di Verona, a sua volta
sormontato da una cassa recante lepitaffio;
conclude la composizione una piramide1 com-
posta da tre blocchi sovrapposti (ill. 1, 2). Le
poche decorazioni scultoree sono tutte concen-
trate sulla cassa che diviene cos il centro della
composizione; due protomi leonine, una greca
e gli stemmi della famiglia Thiene incorniciano
lepitaffio che recita: Laviniae Thienae
Virg(inis) F(iliae) Chariss(imae) Alexander
Thieneus et Laura Parentes Pietiss(imi) P(ose-
runt), Vixit Annos XVII men(ses) I dies X, Obit
(ante diem) V No(nas) Lul(ias) Anni MDXLII.
qui dunque sepolta Lavinia, figlia di Alessan-
dro Thiene, morta il 3 luglio 1542.
Gli studiosi che si occuparono di questo mo-
numento avanzarono diverse ipotesi riguardo al
suo possibile autore. Magagnato per primo not
che la bottega esecutrice non era da confonde-
re con quella dei Pedemuro2. Contemporanea-
mente Arslan3 ipotizz la paternit del Sanmi-
cheli, seguito da Barbieri, il quale aggiunse per
di non conoscere bottega vicentina della prima
met del 500 capace di eseguire, con tanta con-
seguenza di stile, un monumento simile, anche
su progetto altrui4.
Lattribuzione al Sanmicheli ebbe in seguito
una discreta fortuna, tanto da venire accolta da
Puppi5 e da Gazzola6. Essa si basa sulla analogia
con il monumento Contarini al Santo di Pado-
va7, sebbene di un decennio posteriore, ed
inoltre resa plausibile dalla presenza del San-
micheli a Vicenza nel 1541, anche se i docu-
menti ne attestano la presenza solo prima della
morte di Lavinia Thiene. Lipotesi relativa a
Michele Sanmicheli spiegherebbe lideazione
1. La tomba di Lavinia Thiene nella Lidea che la bellezza risieda nei numeri e nei di una tipologia funeraria innovativa e molto
sua attuale collocazione. loro rapporti risale ai tempi di Pitagora; da al- diversa da quelle quattrocentesche, liberamen-
lora fu ritenuto compito specifico dellarchitet- te ispirata sia alle piramidi, come quella di Ce-
to dare la giusta misura alle sue opere. Tramite stio, che alle descrizioni del Mausoleo di Ali-
questo studio si suggerisce come sia possibile carnasso fornite da Plinio, Mela, e Luciano8.
svelare la traccia del lavoro progettuale attra- Tuttavia tale ipotesi rimane fondata su basi
verso linterpretazione delle misure che un at- molto fragili, cosa che non avviene attribuen-
tento rilievo pu fornire. Loggetto di tale ana- done la paternit a Giulio Romano.
lisi la tomba di Lavinia Thiene, attualmente Questa tipologia funeraria era certo insolita
collocata nella prima cappella a sinistra del nella Vicenza del XVI secolo infatti lo stesso
Duomo di Vicenza. Una logica paratattica go- redattore della concessione capitolare con cui

135

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
2. La tomba di Lavinia Thiene nella viene rilasciato ad Alessandro Thiene il permes-
sua attuale collocazione. so di erigere allinterno della cattedrale unam
3. Collocazione originaria e collocazione arcam sive sepolturam ex lapidibus vivis9 non
attuale della tomba nel Duomo di Vicenza. trova parole appropriate a descrivere la forma
Il rilievo stato tratto da B. Tamaro
Forlati, F. Forlati, F. Barbieri, Il duomo
piramidale, e ricorre ad una perifrasi: un accu
di Vicenza, Vicenza 1956. seu, ut vulgo dicitur, gucchia10. Ago, goccia
sono i vocaboli che allepoca meglio si adattava-
no a rappresentare quella forma che oggi noi in-
dichiamo col termine di piramide. Daltronde il
significato di questi termini non dovette risulta-
re del tutto chiaro se si dovette precisarne la
funzione: que gucchia nascitur ex arca, pro or-
namento seu decore eiusdem11.
Quanto alla datazione possiamo essere certi
che la tomba fu completata entro il 5 luglio 1549
come risulta dal testamento di Alessandro Thie-
ne nel quale egli dispone di essere sepolto in
archa seu sepulchro marmoreo rubro, quondam
magnifice et carissime filiae dominae Laviniae
per se constructo in capella12. La collocazione
della tomba era in origine in capella S. Hiero-
nimi ante sacrestiam ecclesiae cathedralis13,
nella cappella di San Girolamo chiamata a quel
tempo anche atrio della sacrestia, in pratica lul-
tima cappella a sinistra14. Occupava la parete de-
stra della cappella (ill. 3) sfruttando pienamente
la possibilit di venire osservata dalla navata15, e avevano infatti sviluppato a Roma quella tipolo-
venne spostata durante i restauri del Duomo ne- gia di sepolcri a piramide che Giulio aveva gi
gli anni quaranta del nostro secolo. utilizzato nel monumento a Baldassarre Casti-
Se si collegano queste notizie sulla particola- glione. Un ultimo riscontro nello stesso sarco-
rit ed eccezionalit dellopera alla presenza di fago della tomba Thiene, riconosciuto da Burns
Giulio Romano a Vicenza tra la fine del 1542 e come la reinterpretazione di una vasca antica
linizio del 1543 per i lavori al Palazzo della Ra- molto studiata nella cerchia di Raffaello17.
gione acquista cos rilevanza lattribuzione avan- In tale orizzonte indiziario sembra tuttavia
zata gi da Burns16 della appartenenza a Giulio mancare una prova definitiva: quella che si vuo-
di questo monumento. sempre Burns che sot- le qui proporre attraverso lanalisi delle misure
tolinea non solo la vicinanza fra la committenza del monumento.
mantovana di Giulio e la cerchia vicentina cui La concessione del capitolo della Cattedrale,
apparteneva Alessandro Thiene ma anche il rap- nel dare la facolt di edificare il sepolcro, riferisce
porto di amicizia che legava il conte Brunoro, le dimensioni di alcuni elementi18 tra cui quella del
fratello di Alessandro, a Giulio stesso. Vi sono basamento che viene indicata in otto piedi vicen-
poi importanti elementi stilistici che conferma- tini e mezzo. Tradotta nel sistema metrico tale mi-
no tale attribuzione: Raffaello e la sua cerchia sura corrisponde a 303,719 centimetri. La larghez-

136

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
4 e 5. Rilievo della tomba di Lavinia Thiene. za cos calcolata in disaccordo con i dati di rilie- cro stato realizzato a Vicenza sebbene in misu-
vo, i quali riportano 280,3 centimetri. stata pro- re mantovane, immediato dedurre che esso sia
6. Esploso assonometrico. Sono distinguibili
i diversi blocchi di pietra che compongono prio questa notevole differenza e il fatto che nes- stato progettato da chi con tali unit di misura
il sepolcro. suna delle misure rilevate fosse esprimibile in pie- lavorava abitualmente. Infatti facile supporre
di vicentini ad incuriosire e a rendere necessaria la che, viste le modeste dimensioni dellopera, lar-
ricerca di una spiegazione. Infatti in unopera rea- chitetto abbia inviato col disegno un campione
lizzata totalmente in pietra difficilmente si posso- dellunit di misura da utilizzare, e che mae-
no ipotizzare errori molto superiori al centimetro, stranze locali si siano adattate a lavorare con es-
proprio per lalto costo del materiale e per la pre- se. Aver quindi riconosciuto nelle dimensioni di
cisione della lavorazione che esso consente. questo monumento lunit di misura utilizzata
Non pu essere casuale la coincidenza emer- assume limportanza di una vera e propria dimo-
sa dal fatto che 280,1 cm corrispondano alla mi- strazione in grado di diradare quelle incertezze
sura della pertica o cavezzo mantovano, ovvero a attributive che la scarsit di prove documentarie
sei braccia20 mantovane. Proprio a partire da lasciavano permanere. Appare ora forse pi ar-
questo riscontro, si proceduto alla traduzione duo negare lintervento di Giulio Romano in
di tutte le altre misure del monumento in brac- questa opera vicentina.
cia mantovane, verificando cos la prima intui- Tre obiezioni possono essere mosse alla pro-
zione, ovvero che lopera stata certamente ese- va qui fornita.
guita in misure mantovane. La prima riguarda il valore del braccio man-
La tabella I evidenzia lo scarto minimo esi- tovano alla met del cinquecento qui assunto pa-
stente tra il rilievo (ill. 4, 5) del monumento (co- ri a 46,68 centimetri. Nonostante le difficolt
lonna C) e la sua espressione in misure mantova- che presenta lesatta ricostruzione di una tale
ne (colonna B). Oltre alla larghezza del basamen- misura antica, possibile dare per certo questo
to di particolare interesse la greca basata su un dato proprio perch ci si riferiti alla scrupolo-
modulo di 1,94 centimetri corrispondente a mez- sa indagine eseguita da Volpi Ghirardini21.
za oncia mantovana. Altre misure che palese- Una seconda obiezione potrebbe riguardare i
mente coincidono riguardano le dimensioni dei valori a volte ampi dellerrore percentuale che
piedistalli e le altezze di parecchie modanature. questa lettura comporta. tuttavia facile notare
Se quanto detto dimostra che questo sepol- che mentre lerrore percentuale varia da 0,04 a

137

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
Tab. I Nella colonna A vi sono le lettere A B C D E F
che indicano, in riferimento ai disegni, Indicazione Misura rilevata Misura Misura tradotta in cm. Errore percentuale Errore assoluto in cm
gli estremi della misura rilevata; la colonna
B indica le principali misure rilevate; in cm in braccia mantovane da braccia mantovane (B-C/B) (B-C)
la colonna C indica le misure della colonna
B espresse in braccia mantovane (b. sta per
braccio, o. per oncia ovvero un dodicesimo
A-B 280.3 6b. 280.1 0.07% 0.2
di braccio, p. per pertica ovvero sei braccia); C-D 54.5 1b. e 1\6 54.4 0.18% 0.1
la colonna D indica la traduzione da E-F 54.9 1b. e 1\6 54.4 0.91% 0.5
braccia mantovane a centimetri dei valori
riportati nella colonna C; la colonna E D-E 112.5 2b. e 5O. 112.8 0.27% 0.3
indica lerrore percentuale; la colonna F C-G 46.2 1b. 46.6 0.87% 0.4
indica lerrore assoluto. Nellultima riga
riportata la media degli errori riscontrati.
F-H 46.0 1b. 46.6 1.30% 0.6
I-J 32.3 2\3b. = 8o. 31.1 3.72% 1.2
L-S 68.9 1b. e 1/2 70.0 1.60% 1.1
L-M 34.2 9o. 35.0 2.34% 0.8
L-Q 17.1 4o. e 1\2 17.5 2.34% 0.4
N-P 34.3 9o. 35.0 2.04% 0.7
P-R 17.2 4o. e 1\2 17.5 1.74% 0.3
M-N 143.2 3p. e 1o. = 37o. 143.0 0.14% 0.2
J-K 280.0 6b. 280.1 0.04% 0.1
T-U 217.3 56o. 217.8 0.23% 0.5
S-T 25.4 6o. e 1\2 25.2 0.79% 0.2
V-W 198.8 4b. e 1\4 198.4 0.20% 0.4
Y-Z 154.7 4b. e 1\3 155.6 0.58% 0.9
Media 1.075% 0.49

3,8 lerrore assoluto sempre compreso entro stra infatti che, mentre tutte le misure proprie
12 millimetri. La spiegazione di questa anomalia dei singoli blocchi di pietra sono suddivisibili in
immediata se si considera la natura degli erro- unit mantovane, la maggior parte delle misure
ri. Lerrore percentuale individua infatti quelle modificabili dallo spostamento non possono es-
imprecisioni proporzionali alla lunghezza, dovu- sere cos interpretate. Si spiegano cos i motivi
te per esempio agli strumenti di misura, e sem- per cui alcune lunghezze non sono conformi al-
pre molto piccole. invece lerrore assoluto a la tesi proposta, e nel contempo sorge un dubbio
tenere conto dellerrore umano durante la rea- riguardo ai lavori di restauro eseguiti nel Duo-
lizzazione; queste imprecisioni infatti non di- mo di Vicenza successivamente al bombarda-
pendono dalla dimensione realizzata, ma al con- mento del 1943. Valga come esempio dellincu-
trario sono percentualmente pi ampie quanto ria con cui si procedette allintervento la lettera
pi piccola la lunghezza presa in considerazio- scritta, il 16 agosto 1948, dallallora soprinten-
ne. Risulta dunque perfettamente in accordo dente Ferdinando Forlati. In tale lettera si infor-
con la tesi proposta che gli errori pi rilevanti si mava lingegner Giuseppe Chemello di fare lo
abbiano nelle lunghezze pi piccole, anzi da scantinato anche sotto la parte antistante la sa-
questo fatto acquistano ancor maggior valore crestia, dalla quale rimuoveremo lingombrante
quei dati relativi alle lunghezze maggiori; non a monumento a piramide22. Sempre questa lettera
caso quelle che maggiormente si avvicinano alla chiarisce che leffettivo spostamento dell in-
loro espressione in misure mantovane. Per que- gombrante monumento dallatrio della sacre-
sto stesso motivo abbiamo qui omesso tutte stia alla prima cappella a sinistra fu svolto dal-
quelle misure relative alle singole modanature; lingegner Maltauro23, mentre da altre lettere ap-
esse infatti, sebbene spesso concordassero con la prendiamo che lo stesso Forlati non aveva ben
nostra tesi, non possono essere ritenute proban- chiaro il luogo ove ricollocare tale monumen-
ti poich il possibile errore di lavorazione ha lo to24. Non infine emersa alcuna indicazione ca-
stesso ordine di grandezza della misura. pace di restituirci lo stato del sepolcro preceden-
poi possibile obiettare che durante i re- te allo spostamento. Rimangono cos aperti dei
stauri del 1948 il monumento avrebbe potuto dubbi relativi allo stato originario degli elemen-
subire piccole alterazioni nelle sue dimensioni, ti bronzei che collegano la piramide alla cassa e
tali da rendere impraticabile la presente analisi. della grande lastra montata dietro al sarcofago.
Anche questa per unobiezione da rifiutare La dimostrazione della presenza di Giulio
proprio perch se anche fossero state alterate le Romano nellideazione di questo sepolcro apre
misure relative di tutta lopera, o le lunghezze infine nuove interpretazioni riguardo a tutti
dei lati incassati nella parete, sarebbero comun- quegli edifici vicentini di dubbia attribuzione in
que rimaste invariate le dimensioni dei singoli cui sarebbe possibile riconoscere la mano dellal-
blocchi di pietra (ill. 6). Il rilievo eseguito mo- lievo di Raffaello.

138

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
1. Si usa qui il termine piramide sebbe- la tomba dovrebbe contenere oltre alle 23. Piero Maltauro era il titolare della
ne non si ignori la labile distinzione tra spoglie di Lavinia anche quelle di Ales- impresa omonima con sede a Vicenza in
piramide e obelisco, tuttavia tale sandro. Questo avvalorato dal distico via Chinotto 3; oggi limpresa dei nipoti
questione terminologica non oggetto scolpito sul basamento: ut saltem cara non conserva pi nessun documento re-
del presente studio. cum na(t)a in morte quiescant \ hoc lativo a questo restauro.
quo(q)ue se tumulo condi statuere pa-
2. Cfr. L. Magagnato, in F. Barbieri, R. rentes (Affinch riposino nella morte 24. Ferdinando Forlati cambia pi volte
Cevese, L. Magagnato, Guida di Vicenza, con la cara figlia i genitori stabilirono di opinioni al riguardo, fino a quando il 12
Vicenza 1956, p. 45. essere deposti con lei in questa stessa agosto scrive a monsignor Carlo Zualo e
tomba). Per evitare infine che i successo- allingegner Maltauro che il monumen-
3. Cfr. E. Arslan, Catalogo delle cose darte ri potessero avanzare pretese sul sepolcro to a piramide verr trasportato nella cap-
e di antichit dItalia: Vicenza, Roma 1956, incisa nel basamento la formula: pella ultima a destra (dove ora trovasi il
p. 32. H(oc) M(onumentum) H(eredes) N(on) battistero). Documento ora conservato
S(equitur), alienando cos il monumen- presso larchivio della Soprintendenza ai
4. Cfr. F. Barbieri, in B. Tamaro Forlati, to dai beni degli eredi. beni architettonici e ambientali per le
F. Forlati, F. Barbieri, Il Duomo di Vicen- province di Verona e Vicenza (faldone
za, Vicenza 1956, pp. 170-173. 13. Cfr. la concessione citata a nota 9. Duomo di Vicenza).

5. Cfr. L. Puppi, in Vita Veronese, 14. Per la storia della costruzione della
1958, XI, 11-12. cappella si veda G. Mantese, Memorie sto-
riche della chiesa Vicentina, III/2,Vicenza
6. Cfr. P. Gazzola, Michele Sanmicheli, ca- 1964, pp. 905-906
talogo della mostra, Venezia 1960, p. 210.
15. La concessione citata a nota 9 ripor-
7. Per la datazione del monumento Con- ta in medio facei parietis qui est et re-
tarini al Santo di Padova cfr. C. Davis, Il spicit versus cappellam maiorem eccle-
Monumento ad A. Contarini al Santo di Pa- siae predictae. Nonostante lambiguit
dova, in Michele Sanmicheli. Architettura, del termine respicit possiamo essere si-
linguaggio e cultura artistica nel Cinquecen- curi della collocazione del monumento
to, a cura di H. Burns, C.L. Frommel, L. prima dei restauri anche grazie a testi-
Puppi, Milano 1995 dove tale monu- monianze orali.
mento risulta datato tra il 1553 e il 1558,
quindi pi di dieci anni posteriore al mo- 16. Per una analisi esaustiva di tale attri-
numento di Lavinia Thiene. buzione si rinvia direttamente al testo di
H. Burns, Il monumento funebre di Lavinia
8. Questa tipologia funeraria si trova a Thiene nel Duomo di Vicenza, in Giulio Ro-
Vicenza anche nel monumento di Ippoli- mano, catalogo della mostra, a cura di E.
to Da Porto a San Lorenzo e a Verona Gombrich, Milano 1997, pp. 506-507.
nel monumento a Nicol Schioppo nel
cortile di San Zeno per cui cfr. Davis, Il 17. Su questo punto si confronti il testo
Monumento ad A. Contarini..., cit. [cfr. di A. Nesselrath, Das Fossombroner Skiz-
nota 7]. La descrizione del Mausoleo di zenbuch, London 1993, pp. 155-157.
Alicarnasso si trova fra gli autori classici
in Plinio (Storia Naturale XXXVI, VI 30- 18. quindi certo che alla data della
31), in Mela (De Chorographia, I, 84), e in concessione vi fosse un progetto definito
Luciano (Dialogo dei Morti, X, 24, 1-3). almeno nei suoi dati fondamentali. Cfr.
possibile che gli studi su questo soggetto, la concessione citata a nota 9.
condotti prima da Giuliano da Sangallo e
continuati dal nipote Antonio da Sangal- 19. Si usa per il piede vicentino la misu-
lo il Giovane, fossero noti anche al Sam- ra di 35,7394 cm; cfr. A. Martini, Ma-
micheli per via dei suoi contatti con que- nuale di metrologia, ossia misure, pesi e mo-
stultimo. nete in uso attualmente e anticamente presso
tutti i popoli, Torino 1883. Otto piedi vi-
9. Riportiamo qui di seguito lintera li- centini (285,9 cm) sarebbero sufficienti a
cenza accordata dal Capitolo della catte- contenere il monumento realizzato; il
drale con atto pubblico del 21 aprile mezzo piede in eccedenza pu essere
1544. Intellecta requisizione mag(nifi)ci spiegato in riferimento alle incertezze
equitis d. Alexandri de Thienis nob(ilis) nelluso di due unit di misura.
vinc. qua ipse requirebat et petebat ut si-
bi concederetur licentia et facultas fabri- 20. Bisogna precisare che al tempo in
cari faciendi unam arcam sive sepolturam Mantova venivano indicate con il termi-
ex lapidibus vivis in capella S. Hieronimi ne braccia due unit di misura diffe-
ante sacrestiam ecclesiae cathedralis in renti; questa ambiguit non pu tuttavia
medio facei parietis qui est et respicit essere causa di fraintendimenti poich le
versus cappellam maiorem ecclesiae pre- braccia a cui ci riferiamo erano utiliz-
dictae, que sepolturam est latitudinis pe- zate per gli edifici mentre le altre veniva-
dum octo cum dimidio et altitudinis no utilizzate per i tessui. A partire da
trium pedus vel circa cum un accu seu, ut met Ottocento la misura edile viene in-
vulgo dicitur, gucchia altitudinis ad mi- dicata con il termine piedi. Cfr. L. Vol-
nus pedum quinque, que gucchia nasci- pi Ghirardini, Il braccio mantovano misura
tur ex arca, pro ornamento seu decore e modulo dellAlberti per il San Sebastiano e
eiusdem. Archivio Capitolare, n. 6286 il SantAndrea, in A. Calzona, L. Volpi
del catastico Lavagna. Ghirardini, Il San Sebastiano di Leon Bat-
tista Alberti, Firenze 1994, pp. 228-234.
10. Ibidem.
21. Cfr. Volpi Ghirardini, Il braccio man-
11. Ibidem. tovano..., cit. [cfr. nota 20].

12. Questo testamento datato 5 luglio 22. Il corsivo nostro. Il documento


1549 (Asvi, Not. Nicol Castellini, b. ora conservato presso larchivio della So-
6740, alla data) fornisce la prova che alla printendenza ai beni architettonici e am-
data il sepolcro era gi stato completato. bientali per le province di Verona e Vi-
Sempre dal testamento si apprende che cenza (faldone Duomo di Vicenza).

139

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org

Potrebbero piacerti anche