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3,8 lerrore assoluto sempre compreso entro stra infatti che, mentre tutte le misure proprie
12 millimetri. La spiegazione di questa anomalia dei singoli blocchi di pietra sono suddivisibili in
immediata se si considera la natura degli erro- unit mantovane, la maggior parte delle misure
ri. Lerrore percentuale individua infatti quelle modificabili dallo spostamento non possono es-
imprecisioni proporzionali alla lunghezza, dovu- sere cos interpretate. Si spiegano cos i motivi
te per esempio agli strumenti di misura, e sem- per cui alcune lunghezze non sono conformi al-
pre molto piccole. invece lerrore assoluto a la tesi proposta, e nel contempo sorge un dubbio
tenere conto dellerrore umano durante la rea- riguardo ai lavori di restauro eseguiti nel Duo-
lizzazione; queste imprecisioni infatti non di- mo di Vicenza successivamente al bombarda-
pendono dalla dimensione realizzata, ma al con- mento del 1943. Valga come esempio dellincu-
trario sono percentualmente pi ampie quanto ria con cui si procedette allintervento la lettera
pi piccola la lunghezza presa in considerazio- scritta, il 16 agosto 1948, dallallora soprinten-
ne. Risulta dunque perfettamente in accordo dente Ferdinando Forlati. In tale lettera si infor-
con la tesi proposta che gli errori pi rilevanti si mava lingegner Giuseppe Chemello di fare lo
abbiano nelle lunghezze pi piccole, anzi da scantinato anche sotto la parte antistante la sa-
questo fatto acquistano ancor maggior valore crestia, dalla quale rimuoveremo lingombrante
quei dati relativi alle lunghezze maggiori; non a monumento a piramide22. Sempre questa lettera
caso quelle che maggiormente si avvicinano alla chiarisce che leffettivo spostamento dell in-
loro espressione in misure mantovane. Per que- gombrante monumento dallatrio della sacre-
sto stesso motivo abbiamo qui omesso tutte stia alla prima cappella a sinistra fu svolto dal-
quelle misure relative alle singole modanature; lingegner Maltauro23, mentre da altre lettere ap-
esse infatti, sebbene spesso concordassero con la prendiamo che lo stesso Forlati non aveva ben
nostra tesi, non possono essere ritenute proban- chiaro il luogo ove ricollocare tale monumen-
ti poich il possibile errore di lavorazione ha lo to24. Non infine emersa alcuna indicazione ca-
stesso ordine di grandezza della misura. pace di restituirci lo stato del sepolcro preceden-
poi possibile obiettare che durante i re- te allo spostamento. Rimangono cos aperti dei
stauri del 1948 il monumento avrebbe potuto dubbi relativi allo stato originario degli elemen-
subire piccole alterazioni nelle sue dimensioni, ti bronzei che collegano la piramide alla cassa e
tali da rendere impraticabile la presente analisi. della grande lastra montata dietro al sarcofago.
Anche questa per unobiezione da rifiutare La dimostrazione della presenza di Giulio
proprio perch se anche fossero state alterate le Romano nellideazione di questo sepolcro apre
misure relative di tutta lopera, o le lunghezze infine nuove interpretazioni riguardo a tutti
dei lati incassati nella parete, sarebbero comun- quegli edifici vicentini di dubbia attribuzione in
que rimaste invariate le dimensioni dei singoli cui sarebbe possibile riconoscere la mano dellal-
blocchi di pietra (ill. 6). Il rilievo eseguito mo- lievo di Raffaello.
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5. Cfr. L. Puppi, in Vita Veronese, 14. Per la storia della costruzione della
1958, XI, 11-12. cappella si veda G. Mantese, Memorie sto-
riche della chiesa Vicentina, III/2,Vicenza
6. Cfr. P. Gazzola, Michele Sanmicheli, ca- 1964, pp. 905-906
talogo della mostra, Venezia 1960, p. 210.
15. La concessione citata a nota 9 ripor-
7. Per la datazione del monumento Con- ta in medio facei parietis qui est et re-
tarini al Santo di Padova cfr. C. Davis, Il spicit versus cappellam maiorem eccle-
Monumento ad A. Contarini al Santo di Pa- siae predictae. Nonostante lambiguit
dova, in Michele Sanmicheli. Architettura, del termine respicit possiamo essere si-
linguaggio e cultura artistica nel Cinquecen- curi della collocazione del monumento
to, a cura di H. Burns, C.L. Frommel, L. prima dei restauri anche grazie a testi-
Puppi, Milano 1995 dove tale monu- monianze orali.
mento risulta datato tra il 1553 e il 1558,
quindi pi di dieci anni posteriore al mo- 16. Per una analisi esaustiva di tale attri-
numento di Lavinia Thiene. buzione si rinvia direttamente al testo di
H. Burns, Il monumento funebre di Lavinia
8. Questa tipologia funeraria si trova a Thiene nel Duomo di Vicenza, in Giulio Ro-
Vicenza anche nel monumento di Ippoli- mano, catalogo della mostra, a cura di E.
to Da Porto a San Lorenzo e a Verona Gombrich, Milano 1997, pp. 506-507.
nel monumento a Nicol Schioppo nel
cortile di San Zeno per cui cfr. Davis, Il 17. Su questo punto si confronti il testo
Monumento ad A. Contarini..., cit. [cfr. di A. Nesselrath, Das Fossombroner Skiz-
nota 7]. La descrizione del Mausoleo di zenbuch, London 1993, pp. 155-157.
Alicarnasso si trova fra gli autori classici
in Plinio (Storia Naturale XXXVI, VI 30- 18. quindi certo che alla data della
31), in Mela (De Chorographia, I, 84), e in concessione vi fosse un progetto definito
Luciano (Dialogo dei Morti, X, 24, 1-3). almeno nei suoi dati fondamentali. Cfr.
possibile che gli studi su questo soggetto, la concessione citata a nota 9.
condotti prima da Giuliano da Sangallo e
continuati dal nipote Antonio da Sangal- 19. Si usa per il piede vicentino la misu-
lo il Giovane, fossero noti anche al Sam- ra di 35,7394 cm; cfr. A. Martini, Ma-
micheli per via dei suoi contatti con que- nuale di metrologia, ossia misure, pesi e mo-
stultimo. nete in uso attualmente e anticamente presso
tutti i popoli, Torino 1883. Otto piedi vi-
9. Riportiamo qui di seguito lintera li- centini (285,9 cm) sarebbero sufficienti a
cenza accordata dal Capitolo della catte- contenere il monumento realizzato; il
drale con atto pubblico del 21 aprile mezzo piede in eccedenza pu essere
1544. Intellecta requisizione mag(nifi)ci spiegato in riferimento alle incertezze
equitis d. Alexandri de Thienis nob(ilis) nelluso di due unit di misura.
vinc. qua ipse requirebat et petebat ut si-
bi concederetur licentia et facultas fabri- 20. Bisogna precisare che al tempo in
cari faciendi unam arcam sive sepolturam Mantova venivano indicate con il termi-
ex lapidibus vivis in capella S. Hieronimi ne braccia due unit di misura diffe-
ante sacrestiam ecclesiae cathedralis in renti; questa ambiguit non pu tuttavia
medio facei parietis qui est et respicit essere causa di fraintendimenti poich le
versus cappellam maiorem ecclesiae pre- braccia a cui ci riferiamo erano utiliz-
dictae, que sepolturam est latitudinis pe- zate per gli edifici mentre le altre veniva-
dum octo cum dimidio et altitudinis no utilizzate per i tessui. A partire da
trium pedus vel circa cum un accu seu, ut met Ottocento la misura edile viene in-
vulgo dicitur, gucchia altitudinis ad mi- dicata con il termine piedi. Cfr. L. Vol-
nus pedum quinque, que gucchia nasci- pi Ghirardini, Il braccio mantovano misura
tur ex arca, pro ornamento seu decore e modulo dellAlberti per il San Sebastiano e
eiusdem. Archivio Capitolare, n. 6286 il SantAndrea, in A. Calzona, L. Volpi
del catastico Lavagna. Ghirardini, Il San Sebastiano di Leon Bat-
tista Alberti, Firenze 1994, pp. 228-234.
10. Ibidem.
21. Cfr. Volpi Ghirardini, Il braccio man-
11. Ibidem. tovano..., cit. [cfr. nota 20].
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