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I1 testo di CN e un
esemplata, fra le m
174
o inferiore, quand
sit& di indicarlo, o quando ne venne a conoscenza. E se alla
Nencia in particolare non iscrisse nome alcuno d'autore e se
lascib in tronco la trascrizione, 6 da sospettare che ci5 sia stato
di proposito, in quanto si accorse di aver davanti una redazione
contaminata dei rispetti popolari.
V'e ancora un'altra osservazione. Il frammento e immediata-
mente seguito da due canti carnascialeschi (c. 20 r., 21 v.), che
la moderna critica ha accolto come del Magnifico fra le rime var
o di dubbia autenticita, mentre le c. 20 v., 21 r. sono occupate da
due canti anonimi, il primo inedito, mi sembra, dopo le ricerche
fatte.'
Cansona
I
Dio giglozzo mio dal viso adorno,
i' vego 'buoi ch'andrebbono a ffar danno.
arecherotti un mazzo, quand'io torno,
di fragole, s'al bosco ne saranno;
e quando sentiral sonare 11 corno,
vientene dove suo' venir quest'anno,
a pi6 de l'orto in quella machiarella.
e recherotti un poco di frassinella.
II
Nenciozza mia, ch'i' vo' sabato andare
infino a FFirenze a vender duo somelle
di legne ch'i' mi posi ler a taglare
in mentre che pascevo le vitelle.
Procura ben s'i' ti posso arechare,
o se tu vuoi ch'i' t'arechi covelle,
di liscio o blaca un cartoecino,
o di spilletti o d'agora un quattrino.
III
Ell'" dirittamente ballerina
che la si lancia com'una capretta;
e gira pid che ruota di mulina,
e dassi della mano nella iscarpetta;
e quando D fatto il ballo bla s'inchina,
poi torna a drieto e due tratti iscabletta,
e la fa le pih belle riverenze
che gnuna cittadina di Firenze.
IV
Che non mi chie' qualche zacherella,
so che n'adopri di cento ragioni,
o uno intaglo pella tua gonella,
o uncinegli o maglette o bottoni;
o vuoi pel camiciotto una scarsella,
o cintoli per legare li scuffoni,
o vuoi per amaglare la gamurra (sic)
di seta una celestra cordellina?
V
Se tu volessi per portare al collo
un collarino di que' bottoncin rossi
con un dondon nel mezo, arecherollo;
ma dimi se gli vuoi piccini o grossi,
e s'i' dovessi taglar del midollo
del fusolo della gamba o degl'autr'ossi,
e s'i' dovessi vendere le gonella,
i' te gl'arecherb, Nencia mia bella.
VI
I' t'ho aguaglato alla Fata Morgana,
che mena seco tanta baronia;
i't'assomiglio alla stella Diana
quando aparisci alla cappanna mia;
IX
X
Non sa' tu, Nencia, quanto impazai intrafatto
quando ti vidi a battere in sull'aia;
stetti dopo a un cespo quatto quatto
e poi ti benedi' cento miglia(ia).
i' dissi ben allora; "i' son disfatto,
la Nencia m'ha pur giunto alla callaia,
e la m'inamorb si che da poi
non n'ho potuto lavorar co' buoi."
XI
Quando tu val pell'aqua coll'orcetto,
un tratto tu venissi al pozo mio.
no' ci daremo un pozzo di diletto,
e so che ne farai buon lavorio;
che cento volte i' sare' benedetto,
quando fussimo insieme al pozo mio;
e se tu de' venire, or te ne spacci,
or che ne viene ii mosto e' castagnacci.
XII
I' mi posi a sedere lungo la gora
biasciando in su quell'erba voltoloni,
e quivi stetti pitt d'una mez'ora,
tanto che valicarono tutti i castroni.
che fa' tu, Nencia, che tu non vien fuora?
vientene su per questi saliconi,
ch'i' metta le mie bestie colle tue:
no' parremo uno, e pure saremo due.
Ott. VI.- v.3, V: io t'assomiglio.- v.4, V: apparisce.- v.5, V: se' che acqua.
Ott. VII.- v.1, V: Io.- v.2, V: ti gaveggia al mio.- v.4, V: e poi gettarle
tutte in sur un tetto.- v.6, V: che par un diletto.- v.7, V: che s'io '1.-
v.8, V: io gliele.
Ott. VIII.- v.2, V: ti veddi coglier la insalata.- v.-4, V: se n'addette la.-
v.7, V: mai pih.
Ott. IX.- v.1, V: tutto il di d'ier t'aspettai al.- v.2, V: indiritta.- v.7, V:
noi ce n'andremo insieme alle.
Ott. XI.- v.1, P: Quando vai per l'acqua; V: per l'acqua.- v.2, V: un tratto
venistii.- v.3, P, V: noi . .. pezzo.- v.4, P: che ne farei; V: che so che
not farem.- v.5, V: e cento volte io t'arei.- v.6, P: 'nsieme al paglia'
mio; V: insieme e tu e io.- v.7, P: dei venire; V: de' venir, ch6 non
ti spacci.- v.8, V: aval che.
Ott. XII.- v.1, A: a diacer lungo; P: a giacer lungo; V: a seder lungo.-
v.2, A: a bioscio su quell'erba; P: a bioscia in su; V: baciandoti in
su.- v.3, A: e livi stetti; V: e ivi stetti.- v.4, A: valicorno e tuo; P:
valiconno i tuo'; V: valicorono i castroni.- v.5, A: che fa' tu entro, che
non esci fuora; V: fora.- v.6, A: per questi valiconi.- v.7, A: ch'i' cacci
le mie bestie nelle tua; P: metterb le mie bestie fra le tua; V: fra
le tua.- v.8, A: e parremo . . dua; P: no' parrem'uno . . . dua; V:
che parremo .. dua.
MICHELE MESSINA
Firenze