Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
N ei pressi del-
l’antica Porta
Romana si erge la
nella posizione ori-
ginale e con la Ma-
donna invece su
sa di S.Giovenale, non molto distante dalla
città, un affresco molto simile come tipologia e
datato 1303. Quindi secondo Zeri si potrebbe
chiesa dedicata a un’altra porzione trattare di un artista formatosi ad Assisi e poi
S.Martino. La chie- della parete. stabilitosi ad Orvieto nei primi del ‘300.
sa anticamente Questa operazione Comunque sia, resta il fatto del grande interes-
faceva parte del era descritta da se artistico che riveste questo affresco custo-
convento dei padri un’iscrizione posta dito in una chiesa che, se non fosse stata
minori conventuali vicino all’affresco, abbandonata a se stessa e alle mani dei vandali
oggi non più esi- che purtroppo è saccheggiatori per molti anni, probabilmente
stente, e fu edifi- andata perduta, avrebbe rivestito un ruolo importante nella sto-
cata approssima- come è andata ria e nell’arte di questo “estremo lembo del
tivamente intorno perduta l’altra Lazio” in cui si trova Proceno.
alla metà del seco- iscrizione che rive-
lo XIII. Intorno al lava la data ed il gabriele63@hotmail.com
1954 fu liberata nome del commit-
dalle superfetazio- tente e che reci-
ni ottocentesche e tava: HOC OPUS FIERI
furono ripuliti i vari FECIT DAUSIDIUS DIE
affreschi che ancora oggi vi sono conservati. I XII APRILIS MCCCXII.
Di questo affresco si occupò nel
dipinti murari sono perlopiù avanzi degli originali lontano 1947 un giovane Federico Zeri quale
e si trovano in numero maggiore sulla parete ispettore dell’amministrazione statale delle
della navata destra. Tra questi avanzi spicca Antichità e Belle Arti, che si cimentò anche nel-
quello che secondo pareri autorevoli denuncia l’individuazione dell’autore il quale, come lui stes-
una qualità non comune e che rappresenta so afferma su un articolo apparso diversi anni fa
“Madonna in trono con Bambino benedicente”. In sulla rivista “Paragone”, “... non dovette essere
origine il dipinto si trovava al centro dei due persona né modesta né rustica”. Zeri avanza l’i-
avanzi esistenti a poca distanza da questo, raf- potesi che lo stesso autore non solo avesse la
figuranti una santa di difficile identificazione a conoscenza, ma addirittura avesse partecipato
destra e S.Giovanni evangelista a sinistra, che all’esecuzione del ciclo del Vecchio e del Nuovo
introduce al cospetto divino un personaggio oggi Testamento nella navata della basilica superiore
non più identificabile, oggetto della benedizione di Assisi, per cui è possibile che questi avesse
del bambino. Durante i lavori ottocenteschi partecipato quale aiuto o assistente di uno dei
sopra menzionati successe che questo affresco pittori, ed in seguito abbia intrapreso la carriera
venne a trovarsi in prossimità di un pilastro od di itinerante, la qual cosa spiegherebbe la pre-
una colonna, aggiunta in quell’occasione, che senza di un tale manufatto in una località isola-
occludeva il dipinto alla vista. Allora fu staccata ta come Proceno.
la porzione di affresco riguardante la Madonna e Si potrebbe infine supporre - restando stretta-
il Bambino, considerati più importanti, e rimura- mente del campo delle ipotesi, anche a causa
ta più a sinistra insieme ai conci della parete. della scarsezza di testi - che la sede di questo
Quindi l’affresco si presenta oggi con i due santi artista sia stata Orvieto, dove esiste nella chie-
14