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Dai centri vicini Loggetta gennaio-febbraio 2004


PIANSANO

Montefiascone GIORGIO ZERBINI, artista e poeta di Giancarlo


Breccola
ra i vari cultori del patrimonio Ma Giorgio Zerbini, oltre che poeta, scrittore e autore teatrale, fu anche
T folclorico montefiasconese, Giu-
seppe Gianlorenzo e Giorgio
uomo di spettacolo, dispensatore di gioia, fautore e concreto realizzato-
re di iniziative memorabili. Nel 1973, per sua iniziativa, nasce alle Coste
Zerbini furono i più importanti can- (Montefiascone) una compagnia di teatro folcloristico dialettale che
tori di quella realtà contadina sarà dedicata all’ideale “maestro” Giuseppe Gianlorenzo. Nelle prime
ormai destinata a dissolversi. rappresentazioni, quando ancora non esisteva un testo stampato, il dia-
Proprio loro - sognatori sospinti logo veniva modificato ed in parte costruito durante le prove; in seguito i
dall’intuito e dalla chiaroveggenza testi furono trascritti e codificati. Il ruolo di regista era sostenuto dallo
dell’artista che, pur immerso nella stesso Zerbini che coordinava la compagnia e ne costituiva l’elemento
realtà descritta, riesce ad osservarla trainante.
dall’esterno, a valutarne vizi e virtù, Giorgio Zerbini, del quale nel 2004 cade il decimo anniversario della
a prevederne il destino e la nemesi scomparsa, è stato uno straordinario conoscitore e cultore delle più
- dobbiamo ringraziare se la com- profonde tradizioni culturali e popolari della Tuscia, e perché la sua
ponente più viva del sapere popola- opera non si disperda e la sua immagine non sbiadisca, si sta costituen-
re e delle tradizioni di Montefia- do un comitato promotore a lui dedicato. L’adesione al comitato è libe-
scone è riuscita ad approdare alla ra e priva di qualsiasi onere. Chiunque volesse aderire può contattare
più tenace sponda della memoria Giacomo Carioti, Via della Porticella 58, 01027 Montefiascone, comunica-
scritta. zione@katamail.com, oppure il sottoscritto: Giancarlo Breccola, Via Cassia
Tra le loro più interessanti raccolte 5, 01027 Montefiascone (VT), telefax 0761.826047, e-mail in calce al pre-
ricordiamo: di Gianlorenzo, ‘L cam- sente articolo.
po de le rose (Montefiascone 1980); di Zerbini, Baloccate tra ‘l lume e ‘l brusco Grazie fin d’ora a tutti coloro che vorranno partecipare a questa iniziati-
(Montefiascone 1978) e La buca de la strega (Montefiascone 1985). Di va.
Zerbini sono stati poi pubblicati numerosi articoli, riguardanti le tradi-
zioni popolari, sul mensile “La Voce”. g.breccola@libero.it

Proceno Un antico affresco nella chiesa di San Martino di Gabriele


Mannaioli

N ei pressi del-
l’antica Porta
Romana si erge la
nella posizione ori-
ginale e con la Ma-
donna invece su
sa di S.Giovenale, non molto distante dalla
città, un affresco molto simile come tipologia e
datato 1303. Quindi secondo Zeri si potrebbe
chiesa dedicata a un’altra porzione trattare di un artista formatosi ad Assisi e poi
S.Martino. La chie- della parete. stabilitosi ad Orvieto nei primi del ‘300.
sa anticamente Questa operazione Comunque sia, resta il fatto del grande interes-
faceva parte del era descritta da se artistico che riveste questo affresco custo-
convento dei padri un’iscrizione posta dito in una chiesa che, se non fosse stata
minori conventuali vicino all’affresco, abbandonata a se stessa e alle mani dei vandali
oggi non più esi- che purtroppo è saccheggiatori per molti anni, probabilmente
stente, e fu edifi- andata perduta, avrebbe rivestito un ruolo importante nella sto-
cata approssima- come è andata ria e nell’arte di questo “estremo lembo del
tivamente intorno perduta l’altra Lazio” in cui si trova Proceno.
alla metà del seco- iscrizione che rive-
lo XIII. Intorno al lava la data ed il gabriele63@hotmail.com
1954 fu liberata nome del commit-
dalle superfetazio- tente e che reci-
ni ottocentesche e tava: HOC OPUS FIERI
furono ripuliti i vari FECIT DAUSIDIUS DIE
affreschi che ancora oggi vi sono conservati. I XII APRILIS MCCCXII.
Di questo affresco si occupò nel
dipinti murari sono perlopiù avanzi degli originali lontano 1947 un giovane Federico Zeri quale
e si trovano in numero maggiore sulla parete ispettore dell’amministrazione statale delle
della navata destra. Tra questi avanzi spicca Antichità e Belle Arti, che si cimentò anche nel-
quello che secondo pareri autorevoli denuncia l’individuazione dell’autore il quale, come lui stes-
una qualità non comune e che rappresenta so afferma su un articolo apparso diversi anni fa
“Madonna in trono con Bambino benedicente”. In sulla rivista “Paragone”, “... non dovette essere
origine il dipinto si trovava al centro dei due persona né modesta né rustica”. Zeri avanza l’i-
avanzi esistenti a poca distanza da questo, raf- potesi che lo stesso autore non solo avesse la
figuranti una santa di difficile identificazione a conoscenza, ma addirittura avesse partecipato
destra e S.Giovanni evangelista a sinistra, che all’esecuzione del ciclo del Vecchio e del Nuovo
introduce al cospetto divino un personaggio oggi Testamento nella navata della basilica superiore
non più identificabile, oggetto della benedizione di Assisi, per cui è possibile che questi avesse
del bambino. Durante i lavori ottocenteschi partecipato quale aiuto o assistente di uno dei
sopra menzionati successe che questo affresco pittori, ed in seguito abbia intrapreso la carriera
venne a trovarsi in prossimità di un pilastro od di itinerante, la qual cosa spiegherebbe la pre-
una colonna, aggiunta in quell’occasione, che senza di un tale manufatto in una località isola-
occludeva il dipinto alla vista. Allora fu staccata ta come Proceno.
la porzione di affresco riguardante la Madonna e Si potrebbe infine supporre - restando stretta-
il Bambino, considerati più importanti, e rimura- mente del campo delle ipotesi, anche a causa
ta più a sinistra insieme ai conci della parete. della scarsezza di testi - che la sede di questo
Quindi l’affresco si presenta oggi con i due santi artista sia stata Orvieto, dove esiste nella chie-

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