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Domenica BREVIARIO

#MUSICA

di Gianfranco Ravasi

» L’uomo che non ha musica nel


cuore ed è insensibile agli accordi
Terza Pagina Letteratura Arte Tempo liberato melodiosi è adatto ai tradimenti,
agli inganni e alle rapine. I moti
Dai «taccuini» Ricordo Collettivi Lago di BolsenA, del suo animo sono spenti come
del principe di pietro Citati, in azione alla scoperta la notte e i suoi desideri sono
Vjazemskij, critico a «Documenta» dell’isola tenebrosi come gli inferi. Non
amico di Puškin narratore di Kassel bisentina fidarti di lui. Ascolta la musica!
Sono versi del quinto atto
Francesco Maria Colombo Piero Boitani Angela Vettese Ada Masoero del Mercante di Venezia, la
31/07 pag. III pag. IV pag. IX pag. XIV potente e terribile tragedia di
Shakespeare. Essi puntano al
2022 cuore di un’esperienza
fondamentale dell’umanità, la
musica, il cui linguaggio è
universale e continuamente si

L’italiano, linguaccia
ricrea. L’attestazione più
evidente è nei giovani che se ne
nutrono più del cibo
quotidiano, col rischio

oscena e turpiloquente dell’obesità anche a causa dei


nuovi ritmi che la musica ha
acquisito nei nostri tempi. È
noto, infatti, che già i Greci
distinguevano tra la musica di
Le parolacce. Grazie all’estrema varietà geografica e sociale del Paese, il nostro idioma è particolarmente Apollo che generava gioia,
ricco di espressioni triviali. Interessante è scoprirne l’origine e le curiose etimologie (spesso inattese) armonia, bellezza e quella di
Dioniso che accecava la mente,
ottundeva l’orecchio,
esasperava le passioni.
Shakespeare esalta la
prima funzione di quest’arte
che è efficace anche nel
di Lorenzo Tomasin dolore. Se è esclusa, l’anima
piomba nel silenzio nero,
senza fremiti, divenendo

S
crivere un libro bello, cupa e vuota. Marcel Proust
netto e onesto su paro- confessava: «La musica mi
le brutte, sporche e aiutava a scendere in me, a
cattive non è facile. Nel scoprirvi qualcosa di nuovo».
senso che affrontare in L’esercizio dell’ascolto è,
maniera non episodi- quindi, importante e fa sì che
ca, ma sistematica interi settori del progressivamente la musica
lessico in cui s’affolla materiale re- non sia solo sentita ma
lativo a referenti osceni o turpi, per diventi un canto della nostra
varie ragioni imbarazzanti e sog- anima. E agli anziani che
getti a censura espone naturalmen- disprezzano con alterigia le
te a rischi molteplici. Da un lato musiche dei giovani,
quello di una pruderie stucchevole, ripetiamo il detto del Siracide,
da un altro quello della scurrilità sapiente biblico: «Parla con
compiaciuta e magari dissimulata. saggezza, ma non disturbare
Chi si proponga di parlare di questi la loro musica» (32,3).
argomenti può essere in dubbio sul © RIPRODUZIONE RISERVATA

livello d’esplicitezza cui vanno


spinte alcune spiegazioni, o sull’op-
portunità di mostrare confidenza –
o viceversa d’affettare ingenua
estraneità – rispetto a temi, parole, Mephisto
sottointesi ed allusioni.
Le soluzioni ovviamente ci so- waltz
no e sono varie, ma non è facile
mantenere l’equilibrio e l’uniformi- FERIAE
tà in un discorso che si addentra ap-
punto nelle brutture, nella sporcizia
e nella cattiveria del linguaggio
quotidiano. Un volumetto dello sto-
rico della lingua italiana Pietro Tri-
fone riesce nella sfida di disporre la Nel salutarvi per la
materia in modo convincente e in- pausa agostana, nella
tellettualmente stimolante. confusion de
Il turpiloquio, cioè le parolacce confusionis che a
di cui l’italiano passa per essere Napoli chiamano «gioco del
particolarmente ricco – grazie an- fotti compagno», Mephisto
che all’estrema varietà degli ambiti butta l’occhio a 360 gradi, dalla
geografici e sociali cui la lingua co- fonte inesauribile di Dagospia
mune attinge le sue risorse – sono al cannocchiale politico di
un efficace termometro culturale. Luigi Bisignani che vede
La loro distribuzione nello spazio lontano, e per prendere una
(gli improperî di Roma non sono, in boccata d’aria fresca e mettere
molti casi, gli stessi di Milano) e nel Caricatura. Bartolomeo Passarotti, «L’allegra compagnia», collezione privata il cervello in libertà dalle
tempo (negro non era un insulto fi- prospettive angoscianti,
no a pochi decenni or sono, poltrone suggerisce di ricordare il Billy
è un epiteto che oggi non farebbe o degradanti, sono parole spesso zioni diversamente connotate: in la parlata dell’Urbe, è certo che an- Wilder (1906-2002) dei mitici
scorrere sangue come alcuni secoli dotate di un’infanzia felice, cioè di questo caso si tratta certamente del «brutti» esempi cor oggi essa viene associata al lin- sette Oscar: prima di girare
fa) illumina versanti significativi, e un significato originario tutt’altro francese mignot(te), che all’origine guaggio greve, osceno, che direm- una scena si chiedeva come
spesso difficilmente indagabili con che immondo. Anche per questo, è un appellativo affettuoso (“gra- mo generosamente pornolalico, l’avrebbe impostata il tocco
altri mezzi, della storia sociale, di spesso, è difficile ricostruire la sto- ziosa”, “piacevole”). E se i burini ce- Bordello. È Dante, in un coprolalico, turpiloquente. I magi- raffinato di Ernst Lubitsch
quella religiosa, del concetto di mo- ria di parolacce dall’insospettabile lano probabilmente nel loro nome celebre passo del Purgatorio strali sonetti del Belli composti (1892-1947) uno dei padri della
rale e dei lineamenti antropologici curriculum, come alcune di quelle quello del bure, parte dell’aratro na- (VI.78), il primo a usare tutti di varianti sinonimiche del commedia brillante
di una comunità di parlanti. indagate da Trifone. È il caso di fro- turalmente associata all’indole gre- questa parola nel senso nome del sesso maschile e di quello d’oltreoceano, genere in cui gli
Prendi il caso di un classico fi- cio, oggi doppiamente tabuizzato ve e terragna dei contadini (siamo spregiativo e di per sé femminile – Er padre de li santi, La americani sono imbattibili,
gurante del turpiloquio, non solo per la sua natura d’insulto discrimi- nei dintorni della satira del villano, traslato, metaforico, di madre de le Sante – sono allegazioni quanto nei musical di
romanzo: il tipo figlio di puttana natorio, di cui il linguista accredita variante del discorso razzista che è «luogo di depravazione inevitabili: piccole miniere di cu- Broadway, inventati nel 1866
(cui nella variante fili dele pute che – non per primo – la spiegazione motore di vari processi tipici del morale». riosità etimologiche, essi sono an- con The Black Crook. Un
si legge nell’affresco della basilica come variante dialettale del toscano turpiloquio), i buzzurri di cui tanto Minchiata. Pietro Trifone che spaccati (o dissezioni) di cultu- gioiello Quando la moglie è in
romana di San Clemente, del secolo floscio, allusivo in origine al modo han discusso gli etimologisti devo- censisce questo termine ra e d’immaginario popolare. Ed è vacanza, 1955, con Marilyn
XI, spetta il primato di più antico di parlare “afflosciato” (si pensi al no il loro nome a una trafila che ri- (derivato di minchia, latino proprio nella capacità di far reagire Monroe al massimo splendore:
insulto scurrile attestato in italia- tipo erre moscia) dei parlanti stra- monta in ultima analisi al solito mentula, pene) tra i non storia dei costumi e storia delle pa- cult la scena dell’abito bianco,
no) ha una traiettoria abbastanza nieri, i barbaroi-balbuzienti oggetto buggero/bulgero, cioè letteralmente molti termini di origine role che il volume di Trifone, conti- con la gonna che svolazza sulla
lunga da finir per essere qualcosa di di ricorrenti pregiudizi e di qualifi- “bulgaro”: nome di un popolo che meridionale entrati nel nuatore di varie altre sue ricerche griglia della metropolitana. Il
molto simile a «una specie compli- che infamanti, il cui significato slit- per varie e imprevedibili ragioni in turpiloquio degli italiani. recenti (da Malalingua a Storia del- protagonista maschile, Tom
mento, se non proprio un titolo ta progressivamente verso la deriva Italia ha generato numerosi epiteti Cacchio. Tra i luoghi l’Italia disunita), trova le sue pagi- Ewell, racconta in soliloquio
onorifico come nella nota mac- dell’abiezione. Ed è il caso di mi- triviali (tutti raccolti da un libro re- fornitori di parolacce ne migliori, «confermando la tesi continuo tutto quello che gli
chietta di Paolo Villaggio» che di gnotta, nome di un’antica profes- cente di Enrico Testa, Bulgaro. Sto- all’italiano comune l’autore di Peter Burke secondo cui gli in- passa per la mente
questo epiteto in forma abbreviata sione gratificata da sempre da un ria di una parola malfamata) (che è romano) riconosce sulti sono una chiave efficace per nell’inaspettata avventura.
gratificava, come se si trattasse ap- ventaglio amplissimo di designa- Gli esempi che abbiamo scel- una certa importanza a comprendere l’evoluzione della Prototipo dell’indeciso, è una
punto d’un motivo d’ammirazione, to illuminano un carattere tipico di Roma «capitale italiana del mentalità». gallina dalle uova d’oro per lo
il suo megadirettore. questo libro, cioè l’attenzione pre- turpiloquio». Oltre alle © RIPRODUZIONE RISERVATA psichiatra del film, accento
I mutamenti nel tempo, che ri- Dante si occupò del cipua a quello che già Dante nel De parolacce vere e proprie, la tedesco tipico degli europei
guardano tutti gli aspetti di tutte le tema nel «De vulgari vulgari eloquentia chiamava tristi- Città eterna ha passato alla fuggiti dal nazismo. Il povero
Brutte, sporche e cattive.
lingue, sono significativi e spetta- eloquentia»: per lui loquium turpissimum, cooptando il lingua nazionale anche vari Tom è ossessionato dal
Le parolacce
colari proprio nel campo del turpi- il romanesco era romanesco nella sua rassegna – sostituti che attenuano le dubbio: tradire o no la moglie,
della lingua italiana
loquio (letteralmente, il “parlare il più sboccato perlopiù francamente denigratoria parole considerate più grevi, in vacanza col bambino?
sporco”), in cui ad assumere signifi- di tutti i dialetti – dei dialetti d’Italia. Quale che fos- come cacchio in luogo del Pietro Trifone —Continua a pagina III
cati turpi, cioè considerati offensivi se la reale percezione dantesca del- pur diffusissimo cazzo. Carocci, pagg. 132, € 13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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II Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209

Economia e società Domenica


DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Battocletti Francesca Barbiero,
Fabio Tamburini (caposervizio) Stefano Biolchini
RESPONSABILE DOMENICA Maria Luisa Colledani UFFICIO GRAFICO
Marco Carminati (vicecaposervizio) Cristiana Acquati
(caporedattore) Eliana Di Caro (vicecaposervizio)
(vicecaposervizio) ART DIRECTOR
Lara Ricci Francesco Narracci
(vicecaposervizio) (caporedattore)

Grandi giuristi gli sviluppi del diritto e le relative


Vittorio Emanuele Orlando. Fondatore della scuola italiana di diritto pubblico
rappresentazioni letterarie, regi-
strando nello stesso tempo i cambia-
menti dei sentimenti della popola-

di un certo stile zione. Ne sono protagonisti Vittorio


Emanuele Orlando e Francesco De
Sanctis, la Resistenza, la Costituzio-
ne e l’Italia repubblicana, la questio-
Diritto & letteratura. Due volumi portano l’analisi giuridica fuori dal campo ne femminile e quella meridionale, la
ristretto delle norme ed esplorano gli incroci con scrittori e romanzi: nuova cittadinanza, Prezzolini, i due
Betti, Bacchelli, Pasolini, Gadda.
un percorso intellettuale sorretto da citazioni e contestualizzazione storica L’obiettivo programmatico del libro
è quello di superare gli steccati disci-
plinari e gli autori ci riescono molto
bene, specialmente quando registra-
no il divario tra aspettative e realtà
del secondo dopoguerra.
di Sabino Cassese Queste contaminazioni tra il di-
ritto ed altri campi, la letteratura, la
sociologia, l’economia, sono necessa-

I
l fondatore della scuola ita- dehouse, Machiavelli e Vargas Llosa. getti sono molteplici: la figura del riamente, in questa fase, «passeggia-
liana di diritto pubblico, Vi si parla del fascismo, dei di- giurista nel romanzo; il contesto sto- te nei boschi narrativi», come direbbe
Vittorio Emanuele Orlan- ritti umani, della Costituzione italia- rico politico dell’attività letteraria e di Umberto Eco, perché una vera e pro-
do, nella sua prolusione na, dell’Unione europea, della storia quella giuridica; l’ambiente in cui pria problematica non si è ancora
palermitana del 1889, dedi- del treno, della legislazione sociale. hanno vissuto e scritto tanti autori, ri- consolidata. Basti pensare agli studi
cata a illustrare i «criteri L’autore prende per mano e conduce costruito attraverso l’opera dei giuri- dei giuristi dell’università di Yale, an-
tecnici per la ricostruzione giuridica il lettore in un percorso non tracciato sti; i riferimenti alle istituzioni e alle cora nella fase iniziale, sulle architet-
del diritto pubblico», lamentava che e non tracciabile. Nella struttura stes- prassi giuridiche nei romanzi; gli ture della giustizia o alle tante do-
«i cultori di diritto pubblico sono sa, il libro si allontana dalle armonie scrittori e la politica del loro tempo; le mande che gli studiosi di diritto e let-
troppo filosofi, troppo politici, troppo simmetriche degli edifici classici condizioni delle regole e della loro teratura si pongono (il tema è il diritto
storici, troppo sociologisti, e troppo eretti dai giuristi: è invece pieno di applicazione quali si traggono dai ro- nella letteratura, o il diritto come let-
poco giureconsulti». Un Orlando re- forme irregolari, e proprio per questo manzi; gli eventi storici in cui sono teratura, o il diritto della letteratura?).
divivo sarebbe stupito da questi due interessanti, oscillando tra libro-con- stati scritti i romanzi. Tutto questo © RIPRODUZIONE RISERVATA

interessanti volumi che portano tenitore e vagabondaggio intellettua- calato in capitoli i cui titoli allusivi na-
l’analisi giuridica fuori dal campo ri- le, ambedue di altissimo livello e scondono piuttosto che spiegare e ar-
Sua maestà legge? Tre secoli
stretto del diritto ed esplorano quelle compiuti con grande cura filologica ricchito da selezioni accurate di pas-
di potere, diritto e letteratura
parti del diritto che incrociano diritto (ognuno dei capitoli, quasi tutti di di- saggi letterari.
e altre discipline. versa lunghezza, finisce con un para- Ho letto questo libro giungendo Donato Carusi
Nel libro di Carusi, diritto e let- grafo di “bibliografia e pretesti”). alla conclusione che è un’opera fin dal Olschki, pagg. 458, € 38
teratura si incrociano, si allontanano, Lo stesso oggetto del volume è titolo sfuggente e nello stesso tempo cultore di storia e letteratura dallo stori- vicende politiche e costituzionali del
procedono in parallelo, per poi incro- misterioso e, nello stesso tempo, in- geniale, in cui è difficile stabilire che co professionale della letteratura. passaggio dal fascismo all’Italia re-
Per una storia costituzionale
ciarsi e allontanarsi nuovamente. I teressante. L’autore, all’inizio del li- cosa unisca i passaggi di un viaggio Altrettanto interessante, pur se pubblicana, con sguardi anche sul
italiana attraverso
ventidue capitoli parlano, tra gli altri, bro, dichiara che la scelta di scrittori prodigioso tra capolavori letterari e limitato ad un arco di tempo e a lungo periodo e sul carattere degli
la letteratura
di Cervantes, Rousseau, de Staël, Bal- e romanzi è dettata dalla «relazione grandi opere di giuristi, con una stra- un’area culturale più ristretti, è il se- italiani. Vi sono raccolti contributi di
zac, Zola, Dostoevsky, Flaubert, Basi- con le istituzioni della città» (dove cit- ordinaria conoscenza della storia della condo volume, curato da Bascherini pubblicisti attenti alla dimensione A cura di Gianluca Bascherini,
le, Verne, D’Annunzio, Kafka, Piran- tà è intesa in un senso molto ampio). letteratura, ma chiedendomi, allo stes- e Repetto. Esso si concentra sui modi culturale dell’evoluzione costituzio- Giorgio Repetto
dello, Pavese, Sartre, Kraus, Wo- Ma il lettore si rende conto che gli og- so tempo, che cosa differenzi il giurista in cui si riflettono nella letteratura le nale e allo studio delle relazioni tra Franco Angeli, pagg. 336, € 42

Infoline 06.916508451

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Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209 III

Terza pagina né capo né coda


Palindromi di Marco Buratti

Il disappunto di un militante
di Forza Italia
per la concordata
alleanza con Giorgia Meloni

ALLEATA ELLA?!

San Pietroburgo. Il monumento a Puškin nella Piazza delle Arti, opera di Michail K. Anuškin. Sullo sfondo, il Palazzo Michailovskij, sede del Museo russo
L’ascetico
socialismo
degli
agricoltori
filosofi
Vincenzo Russo

di Armando Torno

A Napoli tra il giugno


1799 e il settembre
dell’anno successivo
si consumò – così di-
rà il meridionalista Giustino For-
tunato – una “vera ecatombe”. I
protagonisti della repubblica
partenopea, nata con l’appoggio
dei francesi, dopo la riconquista
borbonica finiranno al patibolo.
Tra loro figuravano le menti mi-
gliori: da Pasquale Baffi, profes-
sore di greco e bibliotecario del-
l’Accademia Ercolanense, al teo-
logo e marchese Saverio Caputo
della Petrella; dal sacerdote e sto-
rico Francesco Conforti al mate-
matico Vincenzo de Filippis.
courtesy Francesco Maria Colombo
C’erano anche la brillante Luisa
Sanfelice e il celebre ammiraglio

Il principe arguto
della storia democratica, che di Francesco Caracciolo. Non man-
giorno in giorno alza sempre più la cava un giacobino permeato
voce, ma non toccate le vecchie si- d’idee socialiste, finito nelle rac-
gnore! Il vostro democratismo non colte dei testi utopistici: Vincenzo

amico di Puškin può capirle. Vi sono estranee le loro


raffinate qualità, la loro lingua, le
loro virtù; le loro stesse debolezze
sono inaccessibili al vostro grosso-
lano giudizio».
(o Vincenzio) Russo.
L’osservazione di Fortuna-
to, tratta dal suo saggio I giusti-
ziati del 1799, è scritta accanto al
ricordo del sangue di cui «s’im-
Pëtr Andreevič Vjazemskij. Dai taccuini che l’aristocratico annotò per tutta la vita, Serena Vitale ha C’è un momento in cui la bevve allora quella Piazza del
tratto una magnifica silloge: uno spaccato brillante e cinico della vita di corte e della società russa spiccia, la snella scrittura di Vja- Mercato» di Napoli, dove nell’ot-
zemskij rallenta di un nulla, si so- tobre 1268 fu mozzato il capo a
spende e si lascia permeare dalla Corradino di Svevia e in cui Masa-
luce: è ogni volta che si nomina niello tradito finì crivellato di pal-
Aleksandr Puškin. Per il principe, le nel luglio 1647. Russo, impicca-
come per tutti i poeti della cerchia to il 19 novembre del fatidico
puskiniana, quel nome sprigiona 1799, aveva 29 anni.
di Francesco Maria Colombo un’aura e stabilisce un paradigma. Sappiamo da Benedetto
Il duello e la morte di Puškin sono Croce – lo scrive ne La rivoluzione
il punto di svolta nella vita di Vja- napoletana del 1799 – che morì im-

I
l giorno dei funerali di Vjazemskij confessava di inclinare ma, al contrario, al frammento let- smo, Vjazemskij conserva in realtà zemskij e di tutta la sua generazio- penitente inneggiando alla libertà
Puškin presso la chieset- alla prosa), entrambi scintillavano terario portato a perfezione grazie nella scrittura un distacco e un ni- ne. Nello stesso 1837 il principe e alla Repubblica. Non era un ba-
ta delle Scuderie a San sulla cresta mondana di salotti e all’orecchio assoluto, captatore di tore molto ancien régime, una spic- scrive versi sconsolati e confessa: ciapile, anzi. Qualche anno prima,
Pietroburgo, il 1° febbraio ambìte alcove, entrambi erano te- ogni causerie, e alla scioltezza del- cata asciuttezza di stile. La sua è «Ho troppo vissuto». Da allora la al Circolo costituzionale, si era
1837 secondo il calenda- dofori del credo liberale pur senza l’eloquio tradotto in forma scritta: una prosa inequivocabilmente, sua lirica si impregna di malinco- espresso contro la somministra-
rio giuliano, due amici partecipare alla rivolta dei decabri- «Il destino ha pubblicato la mia vita splendidamente, irrimediabilmen- nia, qualche volta di atrabile. zione del battesimo ai bambini
deposero un guanto in pelle sca- sti (1825), ed entrambi per questo su foglietti volanti». Sono, le sue, te aristocratica. Vivrà fino a diventare un de- appena nati; inoltre erano noti i
mosciata vicino al corpo del poeta, vennero puniti. «briciole» raccolte in società, nelle L’Opus imperituro travalica coroso e augusto funzionario del- suoi interventi in cui sensismo e
rivestito del frac e non di quella Il nome di Vjazemskij si in- ambasciate, sul campo di battaglia per definizione il tempo. I motteggi l’impero, nessuno più ne ricorderà materialismo avevano gran parte,
uniforme da kamerjunker che sde- contra ogni volta che si legga un li- (combatté volontario a Borodino), del principe Vjazemskij, le digres- la musa. Sempre più spesso passe- né era difficile capire quanto am-
gnava: per le autorità di polizia e di bro su Puškin e la sua cerchia. al club inglese, a corte, a teatro, nei sioni, le massime («Il problema rà le acque nelle terme dell’Europa mirasse Helvétius o La Mettrie, fi-
censura era segno di sfida. Uno era Adesso è il momento di conoscerlo boudoir, tra i conversari di gentil- principale della nostra letteratura è occidentale, si innamorerà un’ul- losofi in odore di ateismo.
Vasilij Andreevič Žukovskij, che la- dappresso grazie alla silloge dei donne annose o di snob o di soldati, che, con rare eccezioni, le persone tima volta a Nizza, uscirà di scena L’occasione per riparlare di
sciò poi un memoriale degli ultimi taccuini che annotò lungo tutta la ai balli di gala dove si sussurravano colte non sono molto intelligenti, e a Baden-Baden rifiutando orgo- lui è data dalla ripubblicazione
giorni; l’altro era il principe Vja- vita: curata da Serena Vitale cui si cospirazioni «tra un Laffitte e un quelle intelligenti non sono molto gliosamente i sacramenti. È il 1878 della sua opera Pensieri, divisa in
zemskij. I due amici più cari, per in- deve il magnifico, vjazemskianissi- Clicquot» (Onegin, X, XVII). Non colte»), i dialoghi catturati, le curio- quando se ne va l’ultimo testimo- 44 capitoli, conosciuta – grazie ad
tensità e tenerezza di sentimento e mo saggio introduttivo, l’antologia mirano alla compiutezza e alla coe- sità futili, i minuscoli dettagli («Fi- ne della cerchia di Puškin, l’ultimo Armando Saitta che la rieditò nel
per durata del sodalizio, nato in se- esce per Adelphi (Briciole della vita). renza, perché è grazie al balenìo no al 1812 a Mosca non si conosceva depositario diretto del suo raggia- 1946 – con il titolo La società degli
no alla società letteraria di «Arze- Moscovita, cresciuto sotto la immediato che il tono di quanto ancora l’usanza di servire prima di re. Per lui vale il verso dell’amico agricoltori filosofi. Croce vi scorse
mas» dove la lingua russa si libera- guida di Nikolaj Karamzin con il ascoltato e incamerato si mantiene: cena il consommé in una tazza»), Boratynskij: «Astro di una pleiade un socialismo “ascetico”, altri una
va dalle scorie arcaiche e plasmava quale la sensiblerie fa il suo ingresso e nel tono è il prestigio della scrittu- sono invece immersi dentro il tem- dispersa». democrazia “accesa” (Felice Bat-
il verbo del romanticismo in una nella letteratura russa, gran sedut- ra di Vjazemskij. Vi si fondono leg- po: del tempo dicono la tinta preci- © RIPRODUZIONE RISERVATA taglia); di certo l’opera si augurava
forma agile, giocosa, pungente. Lì tore nonostante un fisico non feli- gerezza, franchezza, una punta di sa, l’atmosfera, lo spirito. Così il una società socialista basata, ap-
Pëtr Andreevič Vjazemskij, di sette cissimo (i ritratti documentano ca- cinismo, ironia, paradosso, cogni- principe specchia una certa società punto, sulle virtù degli “agricoltori
Briciole della vita
anni maggiore, aveva stabilito con pelli rossicci, solida complessione, zione della vita e, raramente ma con russa che sa destinata a sfinirsi e la filosofi”. Tra l’altro, Russo era
Puškin un’amicizia dove lo scherzo bassa statura e una collezione di oc- un’esattezza folgorante, stupore cristallizza per sempre: «Certi si- Pëtr Andreevič Vjazemskij convinto che fosse possibile appli-
si intrecciava allo scambio intellet- chiali rotondi), Pëtr Andreevič non per l’inesauribile fenomenologia gnori dei vecchi tempi, è vero, pos- A cura di Serena Vitale care il calcolo a norme e leggi,
tuale: entrambi poetavano (ma era destinato all’Opus imperituro del cretino. Apostolo del romantici- sono essere consegnati al tribunale Adelphi, pagg. 206, € 14 nonché alla ricerca della felicità.
Cercò di progettare una «matte-
matica sensitiva morale e politica
pari alla mattematica meccanica».
—Continua da pagina I Arthur Rubinstein dedicava al colpa, per essere rientrata bellezza della campagna. Sempre Vergò come ultimo capitolo
Mephisto figlioletto, sulle ginocchia in all’improvviso e senza nemmeno in contrasti, un’altra volta scrisse: quello sulla religione, forse per
Quando gli piomba in casa pigiama (diverrà poi direttore avvertire. Il vostro diavulin, con «La campagna sarà buona per un evitare rogne maggiori. Anche
waltz l’adorabile Marilyn. Sul d’orchestra) prima di metterlo a un «ma va’ là», annoiato dalla riposo momentaneo…ma la vita, perché desiderava privarla dei mi-
sottofondo musicale del Rach 2 - nanna. In Francia, imperdibile tiritera di tutti i drammi che il come la sogno e la temo io è una nistri, «o se pur ve ne fossero, sa-
Feriae Concerto n.2 per pianoforte e quel geniaccio di Jacques Tati, Les mondo sta vivendo, ritornerà in grande città…piena di belle donne rebbero cittadini scelti» indistin-
orchestra di Rachmaninov (1873- vacances de M. Hulot (1953), gran forma ai primi di settembre. (ma tanto non le so avvicinare)». tamente; inoltre chiedeva che con
1943) ad accompagnare i adorabile comicità dell’assurdo in Intanto invita a riascoltare Pippo Genio, tagliò corto con una la fede in Dio «non si dee credere
momenti più intensi - scorrono un alberghetto bretone che a non lo sa (1968) da una scatenata manciata di sonnifero in polvere. necessariamente l’immortalità
uno spasso di raffinatezze Mephisto ricorda l’allure Rita Pavone ventitreenne, in «Solo l’uomo forte sa essere dell’anima». Proposte non gradite
cinematografiche: Tom non più felliniana della riviera adriatica di versione vacanziera. Troppo ragazzo»: chissà cosa avrebbe al pensiero politicamente corretto
impacciato e l’attrice più famosa allora. Eccoci in Italia. L’ovvio! frivolo? Allora si pareggi con «che detto oggi dell’isolamento e della del tempo, allora testimoniato dai
del momento, che sussurra Made in Italy (Nanni Loy, 1965) morte, il non voler più morire» di solitudine di bambini e ragazzi reazionari.
giuliva «This piece gives me the con Alberto Sordi scoperto dalla Cesare Pavese (1908-1950): da stregati e appiccicati © RIPRODUZIONE RISERVATA

goose bumps!», suonando moglie che rientra all’improvviso sfogliare Feria d’agosto (1946), all’onnipresente tablet, tra social
assieme a quattro dita sulla da un viaggio e lo trova in bella ricordi tra mare, città e vigneti, e Instagram. «Che noia che
La società degli agricoltori
tastiera Chopstick (le tagliatelle), compagnia nel letto l’infanzia e l’eterno sogno di noia», viva Franca Valeri (1920-
filosofi
un giochetto musicale per matrimoniale e lui con una serie conquistare il mondo, il sesso 2020), indimenticabile
bambini tratto da un valzer di battute paradossali riesce a allora un mistero, la solitudine tra “Signorina snob”. Vincenzo Russo
inglese del 1877. Lo stesso che convincerla che tutta di lei è la i palazzi di città e finalmente la © RIPRODUZIONE RISERVATA La Vita Felice, pagg. 208, € 16
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IV Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209

Letteratura
l’aforisma
Scelto da Alfonso Berardinelli

Non siamo nati solo


per noi stessi, ma parte
di noi la rivendica la patria
e una parte i nostri amici

Marco Tullio Cicerone
(106-43 a.C.)

Addii. Pietro Citati, scrittore poliedrico e critico letterario, era nato a Firenze il 9 febbraio 1930, è scomparso a Castiglione della Pescaia il 28 luglio scorso
contraddizione
tra indipendenza
e amore
Simone de Beauvoir

di Elisabetta Rasy

L’ invitata è il primo ro-


manzo che Simone de
Beauvoir pubblica, ve-
de la luce nel 1943, cin-
stri della storia entrano poco nel
racconto, punteggiato invece qua
e là da considerazioni filosofiche
sul ruolo della coscienza e sulla re-
que anni dopo la sua prima stesu- lazione tra l’individuo e gli altri.
ra, passando attraverso una serie Ma l’aspetto più interessante di
di revisioni autorevoli, tra cui L’invitata è l’indagine sulle figure
quella di Jean Paul Sartre. La rela- femminili che entrano in scena,
zione col filosofo era iniziata alla non solo Françoise ma anche la
fine degli anni Venti, essendo en- giovane Xavière e la sorella del
trambi ancora giovani, nata lei nel grande regista, Elizabeth. Sono, le
1908 e lui nel 1905. Una relazione tre, una più infelice dell’altra,
vissuta fin dall’inizio come indis- ognuna secondo la propria diffe-
solubile e insieme aperta: ad altri rente natura, tutte però a causa di
incontri, ad altre storie erotiche, una irrimediabile subalternità
ma anche a complicati esperimen- femminile che caratterizza le don-
ti amorosi che spesso lasciavano ne come una maledizione che vie-
tracce dolenti. Così è difficile leg- ne da lontano. Sei anni dopo, nel
gere questo libro, che ora ritorna 1949, proprio questa maledizione
GETTYIMAGES
in libreria, senza considerarlo sul- sarà esaminata con acume nel li-
le prime un resoconto romanzato bro che darà fama duratura a de

La mente colorata di una di quelle relazioni pericolo-


se in cui la coppia si cimentava.
Siamo in una Parigi di piccoli al-
berghi famigliari, di caffè celebri
Beauvoir, Il secondo sesso, che, per
quante riletture critiche se ne pos-
sano dare, resta una riflessione
fondativa di quella che sarà la ri-

del critico narratore come il Flore e di night fumosi, se-


condo una delle più classiche rap-
presentazioni della capitale fran-
cese. Françoise è la compagna di
Labrousse, noto e autorevole uo-
voluzione femminile della secon-
da metà del Novecento.
Tre tipologie diverse di infe-
licità di donna. Elizabeth incarna
la più tradizionale: è l’altra rispetto
Ricordo di Pietro Citati. Lettore formidabile, giudice implacabile dell’accademia ma sostenitore mo di teatro, e i due sono presi da alla coppia coniugale del suo
di giovani talenti, ha lasciato una produzione di scritti (saggi, biografie, articoli) destinati a durare un’invincibile attrazione per Xa- amante, un uomo irrisolto e vinco-
vière, una ragazza della provincia lato a una moglie che dice di non
che inducono a trasferirsi a Parigi, amare ma dalla quale non riesce a
dove la manterranno. Il libro è de- staccarsi; Xavière è una creatura
dicato a Olga Kosakiewicz, una tutta istinto e furori, niente identi-
giovane d’origine polacca con la tà personale e progetti; Françoise
quale Simone e Sartre aveva avuto è immagine di una tormentata
di Piero Boitani una relazione non dissimile, sem- ambiguità tra l’aspirazione all’in-
brerebbe, da quella che nel roman- dipendenza e la sottomissione
zo i due personaggi intrattengono amorosa. Tutte figure negative, in

S
compare con Pietro siamo nel 1941 – sbucò a fior d’ac- per un attimo, e decadere sono mo- Chisciotte e nello Zelda e Francis con la loro pupilla. Nella vita della una visione del femminile total-
Citati, il 28 luglio 2022, qua un sommergibile inglese, dal vimenti costanti che s’inseguono Scott Fitzgerald. Infine, nel supremo coppia questa triangolazione mente diversa da quella salvifica
a 92 anni, una delle quale furono sparati colpi qua e là l’un l’altro. Quando scriveva di miti Leopardi, libro che dodici anni fa, amorosa, che coinvolgeva donne oggi prevalente. La più interessan-
due o tre figure che verso la terra. A un certo punto, – o di Alessandro Magno, che sul mito nel 2010, dichiarava sarebbe stato molto giovani, fu una sorta di co- te delle tre è la protagonista, l’alter
hanno fatto la cultura emersero tranquilli e divertiti al- aveva modellato la propria vita – Ci- l’ultimo che avrebbe scritto: una stante nel tempo, tanto da suscita- ego di Simone, anzi interessante è
italiana degli ultimi cuni ufficiali, in bermuda e con le tati assomigliava a Plutarco, ai tem- sintesi unica di biografia e di analisi re molti commenti e pettegolezzi la differenza tra la realtà e la lette-
sessanta anni. Sapeva pressoché pipe in bocca. Si guardarono attor- pi del quale, diceva, gli sarebbe pia- della poesia, che collocava al centro anche postumi tra i vari biografi - ratura: de Beauvoir ha sempre fie-
tutto della letteratura di mezzo no. Poi, dopo la boccata d’aria me- ciuto vivere. E in nessun libro suo è il Discorso sulla poesia romantica, lo soprattutto quelli di lei, dal mo- ramente difeso la libertà amorosa
mondo (terzo, in questo, a quelli diterranea, riscesero indisturbati ciò più vero che ne La mente colorata: Zibaldone, L’infinito (il memorabile mento che è sempre la morale della sua coppia e la libertà amoro-
che considerava gli onniscienti, nel ventre del sottomarino, che su- Ulisse e l’Odissea, volume tra gli ulti- infinito mentale), le Operette morali. femminile a essere sotto la lente, sa in genere; il personaggio di
Santo Mazzarino e Mario Praz): non bito scomparve nelle acque. La mi forse il più bello. Del quale, per Tutto era iniziato quarant’an- molto più di quella maschile, so- L’invitata invece – e qui il romanzo
solo quella italiana ed europea (mi- storia faceva il paio con l’altra reciproco pudore – poiché anch’io ni prima, col miracoloso Goethe, il prattutto in questioni d’amore. cessa di essere un resoconto di vita
rabilmente esaminate nei saggi del “marina” di un suo viaggio con la ne avevo composto uno sullo stesso libro che, nel 1970, virtualmente Nelle quattrocento pagine - questa libertà tanto tortuosa la
suo Meridiano Mondadori, La civil- madre da Genova a Napoli sul argomento – mai parlammo sino al- inaugurava la fase maggiore della del romanzo questo rapporto a tre patisce dolorosamente. Così che la
tà letteraria europea), ma anche transatlantico Rex, del quale il pa- la sua uscita, ma invece a lungo la sua attività, e un momento del tutto è scandagliato attraverso dialoghi contraddizione tra l’indipendenza
quelle del Medio e dell’Estremo dre, nel suo ufficio torinese della sera prima dell’11 settembre 2001, nuovo della critica in Italia. Era minuziosi tra i personaggi ma an- e l’amore risulta l’elemento più vi-
Oriente; e, naturalmente, la greca e Italia di Navigazione, aveva un quando i due aerei in folle volo ri- “critica narrativa”, ebbe a dire Cal- che attraverso continui squarci goroso e problematico del roman-
la latina, pagane e cristiane, arcai- modellino lungo due metri che in- dussero in briciole le Torri Gemelle, vino, la storia del poeta tedesco tra sulla loro psicologia, anzi soprat- zo, rendendolo, a tanti anni dalla
che e tarde. Era un lettore formida- cantava il Pietro bambino. La Sala ma non la statua di Ulisse collocata il Wilhelm Meister e il secondo tutto su quella di Françoise, che sua uscita, un esemplare tutt’altro
bile, del romanzo o della raccolta li- dietro di esse. Citati raccontava Faust. Ma era anche un discorso sulle prime si affida ciecamente a che deperibile di quella letteratura
rica pubblicati ieri come di testi an- l’Odissea rivelandone la trama etica mitico su Ermes e l’origine della questo gioco di seduzione ma, della psicologia amorosa che la
tichi dimenticati dai più, e di datti- amava Ulisse e e teologica, puntava sulle similitu- poesia, su Elena e la discesa delle mentre la situazione evolve, ac- Francia ha brillantemente coltiva-
loscritti affidatigli da giovani i miti di tutte le dini principali e le interpretava, ne Madri, sulla rugiada lunare. Il libro corgendosi che il suo compagno to attraverso i secoli.
studiosi. Giudice implacabile dei culture e di tutte le scopriva la nuova poetica. Era un li- aveva la qualità di una sinfonia gioca sempre meno ed è sempre © RIPRODUZIONE RISERVATA

professori universitari e di tanti che latitudini. uno dei bro, La mente colorata, che conqui- (stranamente, perché l’autore non più coinvolto sentimentalmente,
chiamava semplicemente “cretini”, suoi libri più belli stava immediatamente, e in virtù del s’era mai curato di musica) e forse si dispera e si ritrae, pur senza riu-
L’invitata
sapeva riconoscere l’intelligenza e è dedicato ad essi quale divenimmo ancora più vicini. rispondeva ai criteri di quella Ar- scire a liberarsi dal complicato
la bravura. Non aveva peli sulla lin- Lui, l’iniziatore o l’animatore monia del mondo cui Citati dedicò vincolo che la lega ai due, fino a un Simone de Beauvoir
gua nei confronti dei primi, ma in- di collane, come la Valla (sulla quale un’altra delle sue formidabili rac- epilogo drammatico. Traduzione di Federico Federici
finita gentilezza, sentimento di pa- Giochi del Rex era foderata di pan- seguirà un mio pezzo su questo colte di saggi. Era un volume così Siamo alla vigilia della Se- Introduzione di Simona Munari
ternità e protezione nei confronti nelli lignei: se ne apriva uno, rac- stesso giornale), i Classici dello Spi- eclatante che io lo citai nella mia te- conda guerra mondiale, ma i disa- Mondadori, pagg. 403, € 15
dei secondi. Incuteva timore persi- contava Citati, e rotolavano fuori rito nei Meridiani, «Islamica»; col- si di laurea, che con Goethe non GETTYIMAGES
no ai grandi, ai quali tagliava senza giocattoli meravigliosi, senza fine: laboratore e consigliere di editori. aveva nulla a che fare. Anni dopo,
pietà pezzi interi dei loro scritti. il mondo dei balocchi. Recensore brillante e temuto. Lo quando glielo dissi, si commosse.
Durante le nostre chiacchierate Più spesso, le chiacchierate ri- ammiravo e non ho mai tentato di Citati, che ha collaborato con diver-
equoree nel mare di Castiglione guardavano la letteratura, o il mito. imitarlo: nessuno avrebbe potuto, si quotidiani – «Il Giorno», il «Cor-
della Pescaia, dove a Roccamare Citati amava il mito, di tutte le cultu- e i nostri metodi, come egli stesso riere della Sera», «la Repubblica» –
aveva la residenza estiva, succedu- re e di tutte le latitudini, e uno dei riconosceva, erano profondamente riprendeva spesso, rivedendoli, i
ta a quella della immensa “Casac- suoi libri più belli è La luce della not- diversi: lui prendeva un’opera, o lunghi articoli che vi aveva pubbli-
cia” nell’interno grossetano, rac- te. I grandi miti nella storia del mondo preferibilmente un autore, e, dopo cato facendoli divenire saggi di
contava aneddoti esilaranti su tutti. (Mondadori, 1996), un volume affa- aver letto tutto su di loro, sviscerava considerevole unità tematica: e non
Mi disse una volta che a una confe- scinante, che va dai re di Micene a le dimensioni più intime, i gangli vi- solo, infatti, ha appena pubblicato
renza di Contini su Gadda, questi lo Leopardi, e sotto l’influenza di Er- tali della psiche dello scrittore, della Dostoevskij. Il Male Assoluto, ma
invitò a sedersi accanto a lui, «Così mes, Saturno e Iside, dal ghiaccio trama, dei personaggi. Io cercavo le stava preparando per Adelphi La
mi spiega quel che dice». che avvolge gli sciti alla caduta degli relazioni tra i testi, volando d’im- ragazza dai capelli d’oro. Pietro Ci-
Ricordava volentieri gli anni dèi, dalla «luce della notte» di Apu- magine in immagine, e di letteratu- tati ripeteva spesso che la critica
della guerra, quando, sfollato con leio alla «luce della notte» di Mozart ra in letteratura. Lui narrava la vi- non dura più di due o tre anni. La
la famiglia da Torino a Cervo Ligu- e Schikaneder. In tutte le sezioni cenda di uomini e donne, come nel sua, credo, continuerà a dar frutti
re, guardava dalle finestre di casa meno due, come anche dentro ai Tolstoj, nel Proust, nel Kafka, nella per qualche decennio in più.
i movimenti sul mare. Una volta – singoli quadri, ascendere, librarsi Katherine Mansfield, oppure nel Don © RIPRODUZIONE RISERVATA Scrittrice francese. Simone de Beauvoir nel suo appartamento parigino

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Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209 V

Letteratura David Herbert Lawrence


far sparire la guerra
Dall’educazione

Di David Herbert Lawrence «provocatoria e utopistica tiratura di 500 esemplari su carta


(1885-1930), considerato uno proposta di riforma scolastica per pregiata) propongono, tra l’altro,
dei letterati-simbolo del XX un’educazione meno sbilanciata di «far sparire dalla faccia della
secolo, Lorenzo Scandroglio verso il raziocinio intellettuale». terra pistole, esplosovi e gas
(scomparso nel 2021) ha Tali capitoli, raccolti con il titolo velenosi». Anche se, auspicando
tradotto per la prima volta pagine La guerra come scuola (De Piante una nuova educazione, Lawrence
di The education of people, dove il Editore, pagg. 40, € 20; sostiene che «un occhio nero
celebre scrittore verga una postfazione di Angelo Crespi, costituirà un segno d’onore».

«S pedalando
ono poesie che
freschi di stampa mi piacciono Matticchiate Franco matticchio

a cura di Gino Ruozzi


molto: il primo
vero esempio
da milano
italiano di un di-
vertimento poe-
a rimini
Le stanze tico congeniale alla straordinaria tra-
dizione inglese del nonsense e del li-
nel solco
Guido Monti
merick»: così Calvino scriveva di Toti
Scialoja e Raboni ribadiva che quelle
di Guareschi
stesse poesiole non erano solo fila-
«Distillare parole che aprono strocche, ma «si animano ogni volta Enrico Brizzi
mondi». È il senso e l'obiettivo di un senso, anzi di un di più di senso,
delle belle e incisive poesie di che asseconda le più imprevedibili in-
Monti, legate al tessuto clinazioni delle parole e dei suoni,
concreto della vita e al sfrutta i più segreti spessori di un no- di Gino Ruozzi
ventaglio delle possibilità che me o di un aggettivo, si infila a sorpre-
essa offre. In un concentrato e sa nella intercapedine fra due sillabe
penetrante «pianissimo» che
ricorda Sbarbaro.

Guido Monti Una formidabile presenza di situazioni e figure


o nella coniugazione di un verbo per
dare continuamente, inarrestabil-
mente, infinitamente vita a “situazio-
ni” e “racconti” non meno fatali che
I l nuovo libro di Enrico
Brizzi ha il respiro della
grande narrazione, sia
per la mole consistente
Guido Monti Le stanze

inattesi, non meno credibili che inau- sia per l’ampiezza dell’arco cro-
popola questo nuovo libro di Guido Monti,
che ci offre, ad ogni passo, pagine densissime
Le stanze di concretezza e vissuta realtà. Il suo stile si
muove nella scelta di un ampio verso denso
e prosastico, che è un efficace strumento per

diti». Non so se ci fosse davvero biso- nologico: dalla nascita di Guare-


realizzare un percorso che si apre a un largo
fiato narrativo. “Tra la magica progressione
dei tempi e le solite storielle”, pescando
dalla memoria, o essendone coinvolto, tra
riapparizioni da un tempo lontano e strappi

gno di chiamare a testimonianza due schi (1908) all’attuale pandemia.


di pena, Monti indaga l’evolversi o l’involversi
di un mondo in cui vede l’affiorare e l’imporsi
di nuove presenze e condizioni, pur se la sua
sensibilità non può non registrare anche la
luce, per esempio, di immagini femminili,

autorevolissimi (e serissimi) autori, Le direttrici principali sono tre: la


come Nina, per quella che definisce una
“liturgia d’amore”. E nel corpo pulsante di
questo suo articolato insieme, spesso anche
inevitabilmente, umanamente contraddittorio,
si affaccia il risalto delle più indimenticabili

per far capire come la letteratura, an- prima è la rilettura e riscoperta


guide, dei protagonisti, nei diversi tempi
e luoghi, della scrittura, come, per citare
solo i primi che nelle varie pagine affiorano,
Auden, Keats, Montale. Le stanze, è dunque la
testimonianza di una piena maturità espressiva

Pequod che quando sconfina con il non-senso della vita e delle opere di Guare-
che fa di Monti una figura di riferimento della
nuova poesia.

peQuod
pagg. 68, per bearsi del puro suono e della gra- schi, del loro rilievo nella lettera-
€ 13 fia, non solo non finisce di essere let- tura del Novecento. La seconda è
teratura, ma ritorna, anzi, alla sua es- l’appartenenza al genere della
senza primordiale: disposizione par- narrativa di viaggio e nello speci-
Lord Lyllian – Messe nere ticolare di suoni e parole che, messe fico di quella in bicicletta, che in
insieme, sortiscono effetto artistico. Italia ha un’illustre tradizione, da
Gli italiani, purtroppo, hanno quella primo novecentesca di
Jacques d'Adelswärd-Fersen
un problema molto grave con la lette- Oriani, Panzini e Stecchetti alle
ratura giocosa e comica: e anche se gli cronache del giro d’Italia di Cam-
Testo emblematico del esempi (da Scialoja a Fosco Maraini, panile, Buzzati, Brera e Zavoli, al
Decadentismo europeo altro gigante, o Sanguineti, per altri recente e postumo Ciclista prodi-
(1905), tradotto per la prima versi) dovrebbero scagionarci da tutti gioso di Giuliano Scabia. La terza
volta in Italia (da Annalisa i timori, ci ritroviamo spesso con è la letteratura della via Emilia e
Marchianò). Si respirano le scrittori che pensano che la poesia del Po, con modelli nel Mulino del
atmosfere di Huysmans, debba essere comunque “grave”, inti- Po di Bacchelli, nel televisivo
d’Annunzio e Oscar Wilde (che mista, pensosa (retaggio di un ro- Viaggio nella valle del Po di Soldati,
figura tra i protagonisti). manticume insopportabile) e critici, in Scano Boa di Cibotto, nell’Airo-
Illuminante ritratto d’epoca. o sedicenti tali, che scambiano il cam- ne di Bassani, in Verso la foce di
po dello specifico letterario con una Celati, nel Grande fiume Po di
pretesa di dichiarazione di impegno Conti (con cui Brizzi condivide la
e di intenti politically correct. E lascia- diretta passione per Guareschi).
teci divertire!, come li sbeffeggiava La fonte d’ispirazione è il
già un secolo fa Palazzeschi. E non per «giretto in bicicletta» da Milano a

Pendragon
il solo gusto della risata: ma anche per
riflettere come, sebbene spesso al li-
mite dell’enigmistica, la “costrizione” Siam gli esquimesi Rimini compiuto da Guareschi
nel 1941, con rientro nel capoluo-
go lombardo dopo un migliaio di

bassissimi inuit
pagg. 208, in poesia sia molto, se non tutto. (Pro- chilometri. Viaggio d’andata per
€ 18 vate a dire ad Ariosto o Dante di met- la classica via Emilia: Piacenza,
ter giù versi che non tornassero dal Parma, Reggio, Modena, Bologna,
punto di vista metrico). Lo dimenti- Forlì, Cesena, Rimini; ritorno vol-
Fenomenologia chiamo o facciamo finta di non saper- tando a nord sulla costa adriatica
dell’impostore lo: ma, ogni tanto, arriva qualcuno Giochi di parole. «Biancaneve e i settenari» è un’antologia verso Cervia e Ravenna e poi a si-
che ce lo fa ricordare. E ci mostra di di poesie nelle quali i versi funzionano come virtuosismi di suoni nistra lungo l’asse del Po e suc-
quali prodezze siano capaci gli autori cessivamente dei laghi: Comac-
Giancarlo Alfano
di questi “giochi”. Tra tutti, non pote-
e le costrizioni grafiche, da esercizi di stile, si fanno meraviglia chio, Ferrara, Ostiglia, Verona,
va essere che Stefano Bartezzaghi Desenzano del Garda fino ai laghi
«Essere un altro nella (anche lui: sottovalutato come critico di Como e Maggiore con arrivo a
letteratura moderna». e “confinato” alla qualifica di enigmi- Milano da Sesto Calende. Tutto
Ricognizione ad ampio raggio sta, seppure preclaro), già autore di abilmente raccontato in sei pun-
fondata sulla figura un fondamentale Scrittori giocatori tate sul «Corriere della Sera».
dell’«impostore», dal (Einaudi, 2010) a proporre, ora, un di Stefano Salis Il «cicloviaggio» di Brizzi e
Decameron e Lazarillo de aureo libretto di cui consiglio l’acqui- dei suoi amici «forzati della stra-
Tormes all’Avversario di Carrère. sto, la lettura, il divertimento pagina da» è fatto 80 anni dopo, nel 2021,
Trionfi di ambiguità. per pagina, a casaccio, la meditazione gioca (termine fondamentale) con ciò regole della metrica?). Ovvio, i risul- Battistrada. Sotto ne leggete una ca- reazione e salutare liberazione
e, infine, una rinnovata visione su co- che sa far meglio (a fine libro un som- tati sono spesso delle “forzature”: è a polavoro: ed è un gioco bellissimo da dal coatto isolamento del Covid-
sa sia la letteratura. Parlo di Biancane- mario riporta specialità e regole, così volte impossibile fare una bella poe- fare in società. Magari in quei pome- 19. Stessa partenza da Milano
ve e i settenari (nella collana «Amletica che tutti capiscano l’operazione die- sia con la auto-costrizione che ci si è riggi azzurri d’estate, che, nella ver- verso Rimini ma seguendo un
leggera», già profetizzata e praticata tro ogni componimento) e i pezzi di dati. Eppure, in altri casi, c’è di che ri- sione invertita, suonano: «Vermiglio percorso meno lineare e utiliz-
da Eco): esempi di virtuosa giocoleria bravura sono continui. «Brontolo, manere ammirati e divertiti. Raggio, / questo tramonto è un po’ vermiglio zando soprattutto le numerose
linguistica, metrica e sonora realizza- Dotto e Cucciolo / è un settenario di Marco Ardemagni: «Ed è terra di e corto / per te / Ignoro / di avere an- ciclovie create negli ultimi anni
ti da Marco Ardemagni, Duccio Batti- sdrucciolo»: due versi di Luciana Pre- ognuno: un trafitto cuor / sta subito cora un mucchio di miserie /con te / per il piacere e la protezione dei
Salerno strada, Alessandra Celano, Gianni den che sono una sorta di esemplifi- da solo sul sole della sera»: ricombina Comunque / io di sicuro perdo il ca- ciclisti. Non potevano mancare le
pagg. 228, Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, cazione mirabile del discorso (ma tutte le parole di Quasimodo, se non mion e scappo / scappo da te...»: ecco tappe guareschiane di Fontanel-
€ 20 Giuseppe Varaldo. Lo ammetto: a me Bartezzaghi, da par suo, mette il cari- è un sublime gioco questo. Oppure, un bel treno dei desideri che all’in- le, Roncole Verdi, Brescello, dalla
stregano più di molte azzimate poesie co, vertiginoso: anche «È un settena- ancora Preden e le sue poesie mono- contrario va! letteratura al cinema, per vedere
da Bianca einaudiana o Specchio rio sdrucciolo» è un settenario sdruc- vocaliche: «O nostromo, nostromo © RIPRODUZIONE RISERVATA e sentire geografie e umori di
Non andare mondadoriano o, peggio, da editori ciolo, nota: appunto!). Estremo rigo- nostro / col volto torvo / sporto con- quel «mondo piccolo» immorta-
troppo lontano poetanti indipendenti di dubbio gu- re, massima conoscenza della lingua tro l’oblò col collo rotto! / Nostromo, lato dallo scrittore nella favola
Biancaneve e i settenari.
sto. Stile e formalismi, d’accordo: e poetica e del suo fare (altro nodo del- moto ondoso molto grosso, / sforzo politica di don Camillo e dell’an-
Antologia di poesia giocosa
giochi bizzarri, anagrammi e sciarade l’italica poesia: quanti si credono poe- rosso monocromo / sotto control- tagonista sindaco Peppone. È
Federico Pacini
(e sciare), palindromi e mesostici, li- ti solo perché vanno a capo e mettono lo...» fino a un finale tragicomico. Poi A cura di Stefano Bartezzaghi l’occasione per una rivalutazione
pogrammi, inversioni: ogni autore dei bianchi ma ignorano le elementari le mirabolanti «Inversioni» di Duccio Bompiani, pagg. 208, € 17 appassionata di tutta l’opera di
La vita che ci scorre accanto, Guareschi, tra le più documenta-
qui fermata in immagini te e persuasive finora svolte. Me-
essenziali ed emblematiche. rito di questa virtuosa imitazione
La Toscana e Siena allo invertire per divertire ciclistica e della volontà di dare il
specchio, senza retorica, con dovuto riconoscimento allo scrit-
partecipe e sorridente tore emiliano.
realismo. Dove solitudini Da Vianello a Battistrada Il tragitto di ritorno a Milano
individuali riflettono un aggiunge un’estensione al mera-
radicale e universale disagio. viglioso delta del Po e a Venezia.
Il viaggio è da provare! sulle stra-
L’originale Gli altissimi negri Il rifacimento bassissimi inuit de e nelle pagine di Guareschi.
Nel continente nero Ogni tre passi Nel continente bianco con salti tesi, con salti tesi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alle falde del Kilimangiaro Ogni tre passi sopra gli iceberg dell’Artico stanco saliam gli scalini
Ci sta un popolo di negri Facciamo sei metri c’è qualche individuo chiaro Non siamo noi che per ultimi al
Il fantasma in bicicletta.
Che ha inventato tanti balli Noi siamo quelli che nell’equatore che fa cover di Gianni Nazzaro Polo
All’inseguimento
Il più famoso è l’hully gully Vediamo per primi la luce del sole la meno nota è “Quant’è bella - sentiamo la luna che sorge dal
di Giovannino Guareschi
Quinlan Hully gully, hully gu... Noi siamo i Watussi bella lei, bella leee” suolo
pagg. 100, Siamo i Watussi Siamo i Watussi... Siam gli esquimesi, siam gli siam gli esquimesi... Enrico Brizzi
€ 24 Siamo i Watussi (Edoardo Vianello) esquimesi (Duccio Battistrada) Solferino, pagg. 752, € 22
https://filecrypt.cc/Container/12CCC87401.html https://www.keeplinks.org/p41/5dc59c2c16371

VI Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209

Storia e storie teglio (sondrio)


una mostra sui sentieri
della grande guerra

Si è appena aperta, e andrà avanti della Grande Guerra,


fino al 30 ottobre, a Teglio allestita in un territorio
(Sondrio) a Palazzo Besta, la che ne fu scenario.
mostra Si combatteva qui! 1914- Il visitatore ha l’opportunità di
1918 sulle orme della Grande riflettere sul valore della pace e
Guerra di Alessio Franconi: sull’azione dell'Unione Europea
una esposizione fotografica che per prevenire nuovi conflitti
ripercorre i sentieri entro i propri confini.

Memorabile. Uno scorcio dell’affresco di Ambrogio Lorenzetti sugli «Effetti del buon governo in città»
il gioco di alleanze
che consolidò
il potere di roma
La strategia dell’Urbe

di Cinzia Dal Maso

S’ intitola La grande trat-


tativa e l’assonanza
con Il grande gioco è
evidente. Solo che qui
l’aristocrazia terriera, che aveva
mantenuto fino ad allora il predo-
minio sulle città, comincia a subire
i colpi di rivolte civili, e a divenire
non si parla della lotta tra due su- preda dei briganti nelle grandi fat-
perpotenze per il predominio su un torie che aveva costruito per fornire
territorio vastissimo come l’Asia alla popolazione urbana beni ne-
centrale, ma di come una città rela- cessari. Un’aristocrazia così avvez-
tivamente modesta, Roma, è riusci- za a ragionare in termini di clan più
ta in un paio di secoli a dominare che di bene pubblico, da essere di-
sull’Italia intera. Usando l’arte della sposta persino a sacrificare alcune
trattativa, per l’appunto, molto più prerogative della propria città, pur
che la guerra come invece si va di- di non perderne il predominio. Nes-
cendo da Cicerone in poi. suna delle città del Mediterraneo
Il libro dell’archeologo Nicola centrale, sostiene Terrenato, avreb-
Terrenato è un sasso gettato nello be avuto la forza di conquistare mi-
stagno, e suscita dibattiti sin dal litarmente l’Italia intera e di conso-
2019 quando è uscito in lingua in- lidare un dominio così grande. Tut-
glese. Favorevoli o contrari: due fa- te le città si sono “allargate” grazie
zioni senza vie di mezzo. Noi, lo di- a giochi di alleanze tra élite, prima
ciamo sin d’ora, siamo tra i primi. E che militarmente.
comprendiamo i dubbi di chi so- Ma perché dunque, alla fine,
stiene che i dati di Terrenato sono tra tutte ha vinto Roma? Perché ha

I meravigliosi esiti
insufficienti a tracciare un quadro saputo offrire le garanzie migliori.
generale: le guerre più o meno si Qui il discorso si fa più familiare.
conoscono, ricordate dagli annali e Roma non aveva tradizioni solide a
dagli storici (ma solo di epoche cui ancorarsi, né un’idea di autocto-

del «Buon governo» successive); le trattative lasciano


tracce sfumate, o non le lasciano
per nulla. Però di quali guerre par-
liamo esattamente?
Terrenato usa un semplice
nia tale da escludere a priori tutti gli
altri. E a chi si alleava con lei, offriva
non solo sicurezza e la conservazio-
ne delle proprie tradizioni e ammi-
nistrazioni (la cosiddetta “romaniz-
La storia per immagini. Il monumentale ciclo affrescato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico grafico per mostrare come nei secoli zazione” è stata pienamente ope-
di Siena esalta la corretta politica, illustrandone gli effetti virtuosi in città e in campagna in questione, il IV e il III a.C., la mag-
gior parte delle guerre sia stata com-
battuta contro le irriducibili genti Il suo dominio
dell’Appennino. E le città mercantili era anche frutto
costiere? E la potente Etruria? Ci so- dell’arte
no state guerre, certo, a partire dalla della trattativa,
violenta presa di Veio del 396 a.C. non solo
di Franco Cardini che ha dato inizio a tutto, però altre delle guerre
città come Cerveteri, o in parte an-
che Arezzo, sono passate sotto l’egi-

I
l difficile momento socio- molte ragioni il centro estetico e gna; a sinistra, ecco l’anticorte de- grifagno Tiranno malgovernante da di Roma senza violenze. Insom- rante solo dal I secolo a.C.), ma an-
politico che stiamo viven- concettuale dello splendido Palazzo moniaca del Cattivo Governo e i che dall’austero Buon Signore suo ma la situazione è molto più sfuma- che la possibilità di “fare carriera”
do a livello tanto naziona- Pubblico di Siena, pur tanto ricco di suoi effetti, parallelamente contrari avversario. Càpita anche a molti ta di quanto finora immaginato. Per nell’urbe e ampliare considerevol-
le quanto internazionale opere d’arte, che si affaccia sulla ai precedenti tanto nel nucleo urba- adulti. Resta però vero che, a dirla comprenderla, dice Terrenato, biso- mente il proprio raggio d’azione.
ci sta insegnando (e, per pubblica Piazza del Campo. no quanto nel contado. Siamo di- coi senesi del Trecento, «ogni pic- gna guardare il quadro complessivo Certo, il grande salto non è
chi già ne era cosciente, Qui, tutto parla di Politica nel nanzi a una “poesia per pittura”, colo banbolino sanza domandare del Mediterraneo centrale dell’epo- riuscito a tutti. Ci sono state lotte tra
perentoriamente ricordando) una senso più alto e solenne - e magari che alle immagini accompagna i può intendere ciò che lla tinta parete ca e cogliere le complesse dinamiche grandi famiglie rivali, e lotte intesti-
cosa fondamentale: in circostanze anche drammatico - di questo ter- versi di una Canzone del Buon Go- manifesta». Ecco un bell’obiettivo, in cui la città si è inserita, governan- ne nelle città nelle quali Roma si è
come queste il cittadino conscio dei mine oggi tanto abusato e spesso verno magari non bellissima, però molto onorevole da conseguirsi. dole da protagonista. inserita anche con interventi milita-
suoi doveri e quindi degno di questo disonorato. L’artista lo condusse a edificante e sentenziosa. Un ritratto ideale? Un manife- Questo è il punto fondamen- ri, se necessario: Terrenato fornisce
nome ha il dovere di riflettere a fon- termine lavorando febbrilmente, in I nove magistrati che ressero sto propagandistico? Un “sogno tale: Terrenato invita tutti noi ad alcuni esempi documentati, con
do e poi di schierarsi con coraggio, meno di un anno: il 1338. Lo Statuto Siena tra il 1287 e il 1355, e che cedet- d’una vita più bella”? Certo preval- adottare una visione ampia nell’in- una capacità di analisi e interpreta-
con serenità e con fermezza. Sarà della città, in latino, ne è il dotto tero alfine a una crisi profonda, ave- gono i toni della gioia e dell’agio in terpretare i fatti storici. A non fossi- zione dei fenomeni specifici che è
pure banale il ripeterlo, ma non esi- commentario: ma va ricordato vano in parte attuato un program- città, dell’ordine e della sicurezza in lizzarci su cliché monotematici co- pari alla sua sintesi. Chi ha vinto,
ste una storia seriamente tale che ch’esso era stato tradotto in volgare, ma di buongoverno. Ma l’accurato, campagna. Le fanciulle adornate di me “storia greca” e “storia romana”, però, ha vinto doppiamente. L’au-
non sia contemporanea. Non so soprattutto con il “Costituto” di Ra- eruditissimo e affascinante lavoro abiti leggeri ed eleganti - quell’agile ma a guardare i fenomeni da tutti i tore insinua persino il dubbio che a
quando l’amica Gabriella Piccinni nieri di Ghezzo Gangalandi fra 1309 di Gabriella Piccinni riesce bene a libellula ricamata su una veste che punti di vista. Per questo apprezzia- vincere, alla fine, siano state proprio
ha cominciato a concepire questo e 1310. La bellezza e l’intensità sim- mostrare le straordinarie potenzia- sa del profumo della primavera non mo il suo lavoro. Da che mondo e le grandi aristocrazie italiche che
suo bel libro che ora vede la luce: lità di quella che oggi si ama definire si dimentica - che danzano in cer- mondo, siamo tutti interconnessi: hanno di fatto snaturato la Roma
forse da parecchi anni, forse “da Public History, quando attraverso chio, le strade animate da gente se- ogni storia locale ha senso solo se delle origini. Roma ha fatto il loro
sempre”, vista la sua intensa “sene- un vero e proprio di essa si riesce a creare un linguag- rena e ben vestita, i fondaci ricolmi considerata all’interno delle dina- gioco, catapultandole dalla sempli-
sità” vissuta col cuore e con l’intelli- manifesto gio mediatico efficace e di forte im- di merci in invitante bell’ordine miche globali. Perché siamo un solo ce dimensione urbana allo scac-
genza e la cultura sì, ma spesso an- dell’organizzazione patto sociale. Certo, c’era molta re- parlano entro le mura l’identico lin- pianeta, non tanti e diversi. Oggi fi- chiere internazionale.
che con le unghie e con i denti. Come del consenso, in cui torica: siamo di fronte a un vero e guaggio dei campi ben ordinati e dei nalmente lo abbiamo capito tra Questa l’idea, in sintesi.
il totem della sua contrada, l’Istrice, palpita un autentico proprio «manifesto dell’organizza- ponti in perfetto ordine fuori di es- pandemia, guerre, ingiustizie, Un’idea che sarà difficile dimostrare
Gabriella dispone di aculei pungenti spirito comunitario zione del consenso» nell’Italia co- se. Ma quale stato d’animo domina inondazioni, siccità: quel che acca- con molte prove certe, ma in fondo
e al momento non esita a servirsene. munale. Eppure vi palpita un auten- committenti ed esecutori di quelle de in un luogo del mondo ha riper- il passato è così, non si potrà mai ri-
Ma la sfida che le si parava di- tico spirito comunitario: proprio scene nelle quali tutto parla di equi- cussioni ovunque. E affondiamo o costruire totalmente. Però è un’idea
nanzi, come studiosa medievista e bolica dell’opera non si descrivono: quel che oggi fa purtroppo difetto librio e di felicità? Sulla parete op- ci salviamo solo se uniamo le forze, plausibile, molto più di quella della
come cittadina impegnata, non era bisogna vederle e viverle. La parete nella nostra società. posta si stanno descrivendo le scene anziché respingerci o sfruttarci a vi- conquista armata della penisola.
dappoco. Tra i molti tesori di cui la di fondo - l’unica (ecco ancora il Confesso di non amare gran- inquietanti e raccapriccianti di una cenda. Quindi guardare al passato Ora tocca ad altri avventurarsi sulla
Civitas Virginis dispone, quei 36 simbolo!) illuminata dalla luce del ché don Benedetto Croce. Ma spesso realtà dalla quale la Libertas proteg- da una prospettiva globale ci può stessa via, per individuare altre sto-
metri di affresco che copre tre delle sole - è dominata dalle figure in tro- aveva ragione: per esempio quando, ge i senesi o si sta dando sfogo alle aiutare a cogliere dinamiche che fi- rie oltre quelle esemplificative rac-
quattro pareti della rettangolare Sa- no della Giustizia, della Pace e del prendendosela sia con i divulgatori preoccupazioni, forse agli incubi di nora ci potrebbero essere sfuggite, contate da Terrenato, e magari an-
la dei Nove - un ambiente deputato Vecchio Signore protagonista, il sguaiati sia con gli eruditi emunctae un sistema che vorrebbe esorcizza- e che invece ci potrebbero aiutare a che per guardare alla storia succes-
al governo e alla rappresentanza Buon Governo appunto, abbigliato naris, sosteneva che chi conosce be- re qualunque paura e qualunque riflettere in modo diverso sull’oggi. siva di Roma con la medesima otti-
tutt’altro che immenso: 14,04 per dei colori bianconeri del vessillo se- ne un qualunque argomento, anche violenza ma che è ben conscio, al E persino a studiare risposte locali ca. Sono già in parecchi, oggi, ad
7,70 metri in tutto - è davvero uno nese, la gloriosa “Balzana”. difficile, dev’essere in grado di contrario, della concretezza di peri- adeguate ad affrontare le dinami- adottare una prospettiva globale
dei più straordinari: e, insieme con Attorno a loro, una corte di fi- esporlo con un linguaggio piacevole coli sempre incombenti? che globali in atto. nello studio della storia. Ci auguria-
il programma giottesco della basili- gure allegoriche ispirate ad Aristo- e accessibile. Il contrario della sem- © RIPRODUZIONE RISERVATA Cosa legge dunque Terrenato mo che siano sempre più.
ca francescana di Assisi, quello più tele e ai piedi di esse la loro corte: gli plicità non è la complessità: è il nel Mediterraneo globale del IV se- © RIPRODUZIONE RISERVATA

potente e coerente del nostro Me- armigeri, i cittadini e i bei nobili e semplicismo. Gabriella Piccinni ha colo a.C.? Legge a est l’emergere di
Operazione Buon Governo.
dioevo. Bisogna aspettare la Cap- cavalieri del contado, incatenati a provato a spiegare il Buon Governo grandi entità come la Macedonia o
Un laboratorio La grande trattativa.
pella Sistina per assistere di nuovo causa della loro superba riottosità. - e a chiarire che cosa sia un “buon l’Epiro, e al centro una serie di città
di comunicazione politica L’espansione di Roma in Italia
a un miracolo del genere. A destra guardando, la lunga parete governo” - a un ragazzino di sette che per la prima volta provano ad al-
nell’Italia del Trecento tra storia e archeologia
Il ciclo di affreschi detto “del illustra gli effetti pacifici e gioiosi anni, di quelli dall’immaginario tut- largare la propria sfera di influenza.
Buon Governo” e realizzato dal del Buon Governo nella prospera to computer graphic. Certo, il picco- Gabriella Piccinni Cartagine, Siracusa, Roma, Tarqui- Nicola Terrenato
grande Ambrogio Lorenzetti è per città e nella ben ordinata campa- lo Ruggero è rimasto più colpito dal Einaudi, pagg. XII-313, € 55 nia. Legge un momento di crisi in cui Carocci, pagg. 332, € 28

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Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209 VII

Scienza e filosofia guglielmo di conches


la causa delle cose
dalla creazione all’uomo

Di Guglielmo di Conches le Belles stelle (movimento, stagioni), l’aria


Lettres traducono Philosophia & e i fenomeni meteorologici
Dragmaticon (pagg. 468, € 27). La (pioggia, neve, venti), la terra e
prima è opera giovanile, scritta l’uomo. Il Dragmaticon, pubblicato
intorno al 1125, in cui imposta il nel 1147-1149 circa, tratta gli
suo metodo. Affronta la causa stessi argomenti ma incorpora le
delle cose (Dio, il mondo, gli ritrattazioni. (nella foto
elementi, la creazione), l’etere e le il frontespizio del Dragmaticon)

D com’è romantico
elle molte storie di Fluidità di genere. Pride Walk ad Amsterdam, 7 agosto 2021
animali, sesso e ge-
nere raccontate in
questo libro dal-
l’etologo Frans de quel «clang»
Waal quella che mi
ha colpito di più riguarda un indivi-
duo della nostra specie. A causa di
del capodoglio
una circoncisione mal eseguita un
bambino canadese si ritrovò ad aver Carl Safina
perduto la gran parte del pene e il
celebre sessuologo John Money in-
terpellato dai genitori li convinse a
procedere a far rimuovere i testicoli
del figlio e ad allevarlo come se fosse
una bambina. Ciò in ossequio al- di Giulia Bignami
l’idea che il genere, termine intro-
dotto dallo stesso Money nel 1955,
dipendesse soltanto dal modo in cui
si viene cresciuti. Questa scarsa
considerazione della biologia si ri-
velò tuttavia incauta: il bambino
«I l nostro pianeta tesse
un arazzo di trage-
die. La vita è soppor-
tabile solo perché a
venza di un equilibrio nel gruppo.
L’ipotesi, definita inizial-
mente eretica dall’autore stesso,
è che specializzazioni culturali
mostrò presto di rifiutare il genere volte l’ordito della sofferenza possano portare a un isolamento
imposto, strappando i vestitini da comprende trame di piccoli trion- riproduttivo determinato da pre-
femmina, rubando i camioncini al fi». Ed è con i piccoli trionfi inclusi ferenze apprese socialmente e
fratello e mostrando in generale di nel senso di famiglia, pace e bel- culminante in differenze geneti-
preferire i giochi da maschio. Privo lezza che il biologo Carl Safina nel che, introducendo il concetto di
di pene qual era, comunque non suo ultimo libro Animali non uma- selezione culturale e tenendo
sopportava di fare la pipì sedendosi ni cerca di rispondere ai grandi in- conto che la sopravvivenza è ga-
sulla tazza, cercando invece di farla terrogativi legati alla cultura ani- rantita da una combinazione di
in piedi; crebbe così ostracizzato, male non umana dagli abissi ca- innato e appreso. Geni e cultura
per ragioni diverse, sia dai bambini raibici pieni di capodogli e calama- viaggiano però a velocità diverse,
sia dalle bambine. A quattordici an- ri fino alla foresta ugandese con i ragion per cui animali allevati in
ni scoprì la verità e quale fosse la suoi scimpanzè, passando per le cattività spesso non sopravvivo-
causa dell’infelicità che l’aveva ac- albe fiammeggianti di are scarlatte no quando reintrodotti nel loro
compagnato fin lì. Cambiò quindi della foresta pluviale peruviana. ambiente naturale: hanno il cor-
sesso cercando di tornare alla sua Si inizia immergendo l’idro- redo genetico giusto, ma non
identità originaria. Morì suicida a fono in mare e ascoltando. Se è ve- hanno avuto l’opportunità di ac-
trentotto anni. ro, come scrive Melville, che «in quisire, per copia o insegnamen-
Uno dei vantaggi della ricerca nessun essere vivente le linee della to, quel bagaglio culturale speci-
sugli animali non umani è che pos- bellezza sono più squisitamente fico la cui ricetta prevede una
siamo verificare se certe preferenze definite che negli orli a mezzaluna buona dose di conformismo, per
manifestate da maschi e femmine di queste pinne», è ancora più vero sopravvivere, e qualche briciola
gettyimages
siano il risultato di un indottrina- che le ferite inferte dalla vita sulle di innovazione, per adeguarsi.
mento culturale. In varie specie di code dei capodogli sono talmente Durante la lettura veniamo
scimmie, racconta de Waal, si è po-
tuto notare come i maschi predili-
gano giocare con ruspe e camionci-
ni (oggetti che non appartengono
se il primatologo uniche da consentirne un’identifi-
cazione sicura. Si tratta di sequen-
ze specifiche di click, emesse dal
loro potente sonar, che permetto-
accompagnati in avventurose de-
scrizioni di vere e proprie spedi-
zioni naturalistiche, la più sugge-
stiva delle quali è senza dubbio
certamente al loro ambiente natu-
rale), mentre le femmine scelgano
bambolotti e animaletti di peluche
oppure, in alcune specie, non mo-
dà lezioni di sesso no non solo l’identificazione indi-
viduale ma anche quella familiare,
garantendo la comunicazione e la
distinzione tra i diversi gruppi di
l’attraversamento notturno della

la sopravvivenza
strino chiare preferenze. Difficile Etologia. Dall’osservazione di una grande varietà di comportamenti famiglie, i clan, ognuno con diffe- della specie
sostenere che queste propensioni negli scimpanzè, Frans de Waal demolisce gli stereotipi più comuni, renti schemi di movimento, caccia è garantita
siano il risultato della socializzazio- e immersione. Quando invece i da una
ne di genere, molto più parsimonio- ma risulta difficile sostenere che le differenze siano solo culturali maschi arrivano ai tropici per ac- combinazione
so ammettere che riflettano diffe- coppiarsi emettono dei più frago- di innato e appreso
renze di natura biologica. Persino rosi clang, considerati molto ro-
nei neonati umani di un giorno d’età mantici, e con la loro propensione
le femmine tendono a guardare più per il boudoir assicurano il rime- foresta peruviana per riuscire a
a lungo i volti e i maschi oggetti che scolamento di quel pool genetico osservare le are scarlatte che si ra-
non sono dei volti. Ciò non significa, di Giorgio Vallortigara che saranno poi le tradizioni so- dunano all’alba (un po’ come se
ovviamente, che certe preferenze, cialmente apprese a suddividere fossero al bar) su speciali dirupi
magari anche molto spiccate, non nei diversi clan. argillosi alla ricerca di sodio, pre-
abbiano una base culturale anziché specie nei compiti di rotazione titudine all’orientamento visuo- tutt’al più non si osservino differenze Dai click dei capodogli si zioso per il loro metabolismo ma
biologica (un esempio riguarda i co- mentale (mentre le femmine sareb- spaziale sarebbe vantaggiosa per i tra i sessi se le specie sono mono- passa ai gesti degli scimpanzé, che difficile da trovare nella regione
lori rosa e azzurro, la cui attribuzio- bero più brave nei compiti di acces- maschi, ma non per le femmine. Nei game). Si dà infatti anche il caso possono essere ovvi, come alzare occidentale dell’Amazzonia, e
ne ai generi pare abbia avuto origine so lessicale, come quando si tratta di sistemi monogamici, invece, ma- contrario. Considerate i molotri, uc- il braccio e grattarsi la pancia per possono stordire con le loro voca-
dalle scelte accidentali di alcune dire tutti i nomi di frutta che inizino schi e femmine risulterebbero pari- celli che, come i cuculi, non covano dire «spulciamoci», oppure ri- lizzazioni tanto quanto con il tur-
aziende produttrici di abiti). con la lettera “a”). Ruotare mental- menti avvantaggiati da un incre- le proprie uova ma le depongono chiedere un minimo di interpre- bine di colori del loro piumaggio
Nella sua disamina della gran- mente un oggetto, trovare una pa- mento nelle capacità visuo-spaziali. nei nidi di altre specie. In questi pa- tazione, come agitare un ramo- illuminato dai primi raggi del sole
de varietà di comportamenti osser- rola, riconoscere un volto sono abi- Sappiamo da tempo che tra le rassiti dei nidi altrui vi sono specie scello, che apparentemente può al punto che forse si potrebbe dare
vabili nei primati non umani Frans lità cognitive distinte rispetto alle arvicole (piccoli roditori che appar- nelle quali le femmine conducono voler dire sia «allontanati» sia ragione a Jep Gambardella quan-
de Waal osserva come spesso gli quali gli individui dei due sessi pos- tengono alla famiglia dei Cricetidi) un’esplorazione preliminare nel- «facciamo sesso». do, ne La grande bellezza, riflette:
stereotipi più vieti sulle caratteristi- sono rivelarsi più o meno talentuo- vi sono specie che sono monogame l’ambiente alla ricerca di un nido Anche quella che si credeva «è tutto sedimentato sotto il
che di maschi e femmine non siano si. Ma l’attività scientifica non può e altre che sono poliginiche. Con- adatto a essere parassitizzato, per un’esclusiva culturale umana di chiacchiericcio e il rumore, il si-
avvalorati. Ad esempio, la mitologia limitarsi a una mera elencazione di dotti in laboratorio, i maschi delle andare poi a depositarci un uovo in essere utilizzatori di strumenti è lenzio e il sentimento, l’emozione
del patriarcato come esito naturale differenze tra i sessi, le differenze specie poliginiche mostrano supe- un arco di tempo di qualche giorno ormai infranta come ben dimo- e la paura…gli sparuti incostanti
con maschi virili che rappresente- devono essere spiegate. Uno sguar- riori capacità nei test visuo-spaziali dall’iniziale individuazione. In que- strano le cassette degli attrezzi a sprazzi di bellezza». Quella bel-
rebbero l’ossatura della società do più ampio a ciò che accade nelle rispetto alle femmine, mentre lo ste specie, le femmine mostrano su- disposizione degli scimpanzé a se- lezza presente nel mondo animale
sembrava essere sostenuta in pri- diverse specie può aiutare a capire stesso non si osserva nelle specie periori capacità visuo-spaziali ri- conda che ci siano formiche o ter- in maniera così appariscente e in-
matologia dai primi studi sui bab- cosa intendo. monogame. Non solo: i maschi del- spetto ai maschi e i loro ippocampi miti da sgranocchiare, acqua da gombrante da riuscire a togliere il
buini, ma oggi ne riconosciamo i li- Maschi e femmine solitamen- le specie poliginiche posseggono sono più voluminosi. Interessante bere con spugne di foglie, miele da sonno a Charles Darwin e alla sua
miti - a maggior ragione conside- te condividono il loro ambiente fisi- ippocampi (porzioni del cervello è il fatto che nelle specie in cui il ma- estrarre con goduria o gusci da selezione naturale. Si apprezza il
rando le più di duecento specie che co, la cosiddetta nicchia ecologica, dedicate alla memoria spaziale) più schio scorta la femmina nei giri di rompere con (calibrata) violenza. bello, si sceglie il bello, si diventa
sono comprese nell’ordine dei pri- e perciò dovremmo aspettarci che vi grandi di quelli delle femmine, ispezione alla ricerca di un nido Ovviamente, non tutti sono bravi belli, ci si trascinano dietro lunghe
mati: per esempio, a differenza di siano pressioni simili nei due sessi mentre gli ippocampi appaiono adatto, le differenze sessuali sia nel utilizzatori di strumenti, anche tra code, si trasportano pesanti cor-
quel che accade negli scimpanzé che per l’acquisizione di capacità visuo- identici nei due sessi nelle specie comportamento sia nella neuroa- gli scimpanzé ci sono gli scrocconi na, ci si colora in modo pericolo-
«uccidono i loro nemici, (…) i bono- spaziali. Tuttavia la presenza di si- monogame. Se vi state domandan- natomia non si manifestino. e le femmine, come sempre, impa- samente sgargiante per amore o,
bo maschi a malapena li sfiorano». stemi sociali e di accoppiamento di- do se ciò possa spiegare quel che Insomma, la varietà delle dif- rano meglio e prima dei maschi, più prosaicamente, per attrazione
Tuttavia è importante notare versi può favorire la comparsa di accade nella nostra specie, consi- ferenze e delle similarità appare troppo impegnati a socializzare sessuale, arrivando a mettere in
che la varietà che si osserva non è differenze cognitive tra i sessi, ben- derate che, in effetti, circa l’ottanta- ben prevedibile conoscendo le ca- per fare carriera. Persino un’attivi- scena le complicate architetture
arbitraria. Se e quando i due sessi ché di natura diversa nelle diverse cinque per cento delle società uma- ratteristiche biologiche di una spe- tà come quella del grooming tra gli prospettiche dentro i teatri della
mostrino diversità nei comporta- specie. Nelle specie poliginiche, in ne pratica o ha praticato forme cie. E poiché la nostra è una specie scimpanzè ha tecniche e finalità seduzione degli uccelli giardinie-
menti è cosa di cui possiamo rende- cui si instaurano relazioni tra un in- esplicite di poliginia. (La faccenda tra le altre suonano assai convin- specifiche legate ad aspetti cultu- ri, scalando vette di sofisticazione
re conto in termini scientifici. Con- dividuo di sesso maschile e due o è per altri versi complicata, tutta- centi le parole di de Waal: «Credo rali (esattamente come voi non vi cognitiva che alla fine per i maschi
siderate una presunta differenza più individui di sesso femminile, le via, perché a differenza delle specie fermamente che il modo migliore fareste spalmare la crema solare (umani e non) sono solo, come
universale tra maschi e femmine, femmine tendono a restare confi- francamente poliginiche, negli es- per acquisire una maggiore egua- dal primo che passa) e sociali, so- ama definirli il neuroetologo
quella relativa alle capacità visuo- nate in aree ristrette mentre i ma- seri umani si osserva un certo coin- glianza sia imparare di più sulla no- prattutto per stabilire scale gerar- Giorgio Vallortigara, «trucchi per
spaziali, cioè il genere di abilità che schi si spostano per includere altre volgimento dei maschi nelle cure stra biologia invece di cercare di na- chiche tra i maschi, che passano impressionare le ragazze». Poi, si
un essere umano deve impiegare femmine nel territorio e per proteg- parentali, probabilmente a causa sconderla come si fa con la polvere molto del loro tempo in melo- sa, dipende tutto dalle ragazze
per parcheggiare l’automobile o per gerne i confini. (Si noti che poliga- del periodo prolungato di dipen- sotto il tappeto.» drammatiche lotte per la supre- (umane e non).
ruotare mentalmente un oggetto mia è il termine generico, che inclu- denza infantile.) © RIPRODUZIONE RISERVATA mazia e l’ambito status di alfa. A © RIPRODUZIONE RISERVATA

come si fa giocando a Tetris. Sem- de sia la possibilità di un maschio Quello che preme sottolinea- suon di grugniti e minacce la strut-
brerebbe ci sia del vero nello stereo- con più femmine, la poliginia, sia la re, però, è che non è una regola uni- tura patriarcale degli scimpanzè
Diversi Animali non umani
tipo, perché molti studi hanno rive- possibilità, più rara, di una femmina versale quella per cui i maschi deb- sembra riuscire a esistere in un
lato prestazioni mediamente un po- con più maschi, la poliandria.) Nei bano essere più dotati delle femmi- Frans de Waal limbo tra estremi di violenza ed Carl Safina
co migliori nei maschi della nostra sistemi poliginici una maggiore at- ne nei compiti visuo-spaziali (o che Raffaello Cortina, pagg. 460, € 28 empatia per garantire la sopravvi- Adelphi, pagg. 565, € 30
https://filecrypt.cc/Container/12CCC87401.html https://www.keeplinks.org/p41/5dc59c2c16371

VIII Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209

Arte Gian Lorenzo bernini


catalogo delle scultore
e portfolio fotografico

Giovan Lorenzo Bernini è stato hanno lasciato un segno l’intero arco cronologico delle
uno dei grandi protagonisti ineludibile nella città di Roma. sculture, dalle iniziali prove
dell’arte italiana ed europea del L’opera Bernini. Catalogo delle giovanili realizzate insieme al
Seicento. Grazie a una sculture di Maria Grazia padre Pietro, fino alle ultimissime
inesauribile carica inventiva, ha Bernardini (Umberto Allemandi opere. Le singole schede
rinnovato profondamente l’arte Editorie, 2 volumi con portfolio riportano i dati tecnici,
della scultura e realizzato fotografico di Massimo Listri, documentali e bibliografici, e la
capolavori e opere colossali che pagg. 672, € 130) comprende storia critica dell’opera.

Gli archivi
I
ntorno al 1860 i biglietti da Inedito. «Carte de visite» di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1860 circa), stampa all’albumina
visita sono fotografici: il bicentenario
alinari lancia la moda l’imperato-
re Napoleone III in Fran-
Le iniziative
ci offrono cia, facendosi fotografare
a figura intera. Lo segue a per Gian Giacomo
geniali ruota la nobiltà europea scambian-
dosi piccole stampe all’albumina di
Fotografe! 6 x 9 cm. A Milano la contessa Clara
Maffei, animatrice di uno dei più vi- Visite per adulti
vaci salotti milanesi, raccoglie in al- —Mercoledì 3, 24 e 31 agosto
Firenze bum le carte de visite dei suoi ospiti. (ore 10.30-11.30) Alla
È qui che compare anche il nobile scoperta di un palazzo, visita
Gain Giacomo Poldi Pezzoli: in piedi, guidata per adulti.
baffi e favoriti, posa elegantemente
di Laura Leonelli disinvolta, con una mano in tasca e Laboratori per bambini
l’altra a reggere la sua tuba. —Mercoledì 10 agosto (ore
Fino ad oggi il suo volto giova- 11-12) La valigia di Gian

P rima di avvicinarci a
Fotografe!, sì con il
punto esclamativo, sa-
rebbe bello rileggere il
nile era noto grazie ritratto eseguito
da Francesco Hayez risalente al 1851
che, possiamo dirlo con certezza, ne
aveva ingentilito i tratti.
Giacomo, laboratorio per
bambini dai 6 agli 11 anni.
—Domenica 11 settembre
(ore 11-12) Il profilo di Gian
racconto fantascientifico Una don- A quarant’anni Il Poldi era or- Giacomo Poldi Pezzoli,
na con tre anime (Papero Editore), mai celebre in città per la sua enor- laboratorio per bambini dai 6
non solo perché nel 1918 opera di me ricchezza, l’impegno civico e agli 11 anni.
Rosa Rosà, pseudonimo di Edith patriottico, la generosità, alcune
Arnaldi, futurista nella scrittura e chiacchierate relazioni amorose, Giornata di studi
nella fotografia, ma perché davve- ma soprattutto, per la sua attività di —Martedì 11 ottobre (ore
ro questa splendida mostra parla collezionista. 9.30-18.30), Giornata di studi
di donne con almeno tre anime, Venuto al mondo il 27 luglio internazionale dal titolo Gian
tanto pioniere e brave, tanto diffi- 1822 (esattamente due secoli fa) si Giacomo Poldi Pezzoli tra
cile a volte è stato il loro cammino può ben dire che sia nato con la ca- Milano e l’Europa. Interessi,
nella fotografia. A riaprire gli Ar- micia: nel 1846 aveva ereditato un modelli, relazioni e viaggi di un
chivi Alinari e a selezionare dalle palazzo in centro a Milano e un im- collezionista alla metà
vaste collezioni le immagini espo- menso patrimonio, accumulato da- dell’Ottocento (in
ste sono stati Emanuela Sesti e gli avi proprietari grazie a setifici collaborazione con l’Università
Walter Guadagnini (catalogo nella bergamasca, ma soprattutto Cattolica del Sacro Cuore e la
Mandragora). Molte le opere ine- all’attività di fermieri (esattori delle Society for History of
dite, dalle origini a oggi, da Julia tasse) sotto Maria Teresa d’Austria. Collectionism).
Margaret Cameron a Lisetta Car- Se il padre Giuseppe, morendo
mi, da Lucia Moholy a Dorothea quando lui era ancora fanciullo, gli Animazioni
Lange, da Madame d’Ora a Bettina aveva assicurato una ricchezza mi- —Mercoledì 26 ottobre (ore
Rheims, da Diana Arbus a Carla lionaria, la madre Rosina Trivulzio 18) presentazione di Memo,
Cerati, e sorprendenti soprattutto lo aveva educato al culto del bello e video-proiezione animata
quelle agli albori, come il dagher- all’amore del collezionismo. Negli delle foto storiche che
rotipo del 1847 di Bertha Wehnert- anni Trenta Rosina era stata una permetterà al pubblico di
Beckmann, fine ritrattista e prima delle più note mecenati milanesi, rivivere l’aspetto originale
donna fotografa tedesca, pur nel committente di Lorenzo Bartolini, delle sale museali distrutte dai
doppio cognome, in apertura quel- ma anche dei pittori Massimo d’Aze- bombardamenti del 1943, con
lo del marito Eduard Wehnert, an- glio e Giuseppe Molteni. Il nonno restituzione delle
che dopo la sua scomparsa. materno Gian Giacomo Trivulzio (da testimonianze sul Museo
Del resto era stato un uomo, cui aveva ereditato il nome) era un raccolte dai ragazzi del Gruppo
lo stesso Daguerre, a sostenere che grande intellettuale, amico di Vin- Giovani del Poldi Pezzoli.
il petit travail della fotografia «sa- cenzo Monti, erede di una preziosa
rebbe potuto piacere molto anche biblioteca e del più famoso museo Workshop di fotografia
alle signore», non alle spalle dei si- privato della città. —Sabato 29 ottobre (ore 15)
gnori autori, ma sole dietro l’obiet-
tivo. E qui la mostra gioca la carta
vincente e ci riporta di fronte al-
l’opera di Wanda e Marion Wulz,
Con tali premesse, a venti-
quattro anni, appena entra in pos-
sesso dell’eredità paterna, Giacomo
Poldi (così ama firmarsi) avvia il
Il Biglietto da visitA workshop di fotografia al
Museo rivolto a nonni e nipoti
in collaborazione con Polaroid.
Muniti di fotocamera
triestine, figlie di Carlo e nipoti di
Giuseppe, fotografi, magnifiche
modelle nell’atelier paterno, piani-
ste, pittrici, e alla morte del padre
suo progetto di creare un «apparta-
mento da celibatario» separato da
quello della madre, nel palazzo di
famiglia in corsia del Giardino (oggi
di Poldi PEZZOLI istantanea, i partecipanti
potranno realizzare i propri
scatti nell’atmosfera magica
del Museo Poldi Pezzoli.
autrici loro stesse. Sotto i riflettori via Manzoni). Il primo ambiente a Grandi collezionisti. Duecento anni fa nasceva il nobiluomo che legò
del secondo Futurismo Wanda, nascere è una Sala d’Armi affidata il suo nome alla splendida casa-museo di Milano. Oltre che generoso e Conferenze
più nell’ombra Marion, ma en- a Filippo Peroni, scenografo scali- —Venerdì 4 novembre (ore
trambe di grande talento e cultura. gero. Con cartapesta, legno e stucco competente mecenate dell’arte, fu attivo patriota per la causa dell’Unità d’Italia 18) conferenza a cura di
Poi, certo, la sovraimpressione di Peroni trasforma le stanze neoclas- Guicciardo Sassoli de Bianchi
due negativi Io+gatto non ha rivali, siche nell’ala di un castello medioe- dal titolo Il primo centenario
sintesi di sperimentazione e nuova vale seguendo la nuova moda del di Gian Giacomo Poldi Pezzoli
bellezza tra la gatta Mucincina e il gothic revival che Poldi aveva potu- nel clima estetico della città
volto di Wanda. Scriveva Rosa Ro- to ammirare nei suoi ripetuti viaggi che sale.
sà, pensando alla trasformazione parigini. All’interno armi etrusche di Lavinia Galli —Mercoledì 16 novembre (ore
futuribile della sua protagonista: romane medioevali rinascimentali 16) conferenza a due voci a
«Foro febbrilmente lo spazio in sono esposte in panoplie e su mani- cura di Annalisa Zanni e
tutte le sue dimensioni, creando al chini. È una passione, quella per le scatto una cifra astronomica, pro- period rooms che tanto successo Mündler o il direttore della stessa, Lavinia Galli sulla figura di Gian
mio passaggio meteorico nuovi in- armi, che durerà tutta la vita fino a porzionale al suo patrimonio (è tra avrà in futuro in Europa e in Ameri- Charles Eastlake. Tra i pochi italiani Giacomo Poldi Pezzoli
tervalli, combinazioni liquide, farlo diventare un vero esperto in i primi trenta super ricchi milanesi ca. Nel 1856, quando il cantiere è che comprano, Poldi è il più abbien- organizzata con la Società
astratte, entità coloriche abba- questo settore. nel periodo 1860-1900). La scelta solo all’inizio, la casa è definita da te e con un progetto definito. La vi- Storica Lombarda (presso la
glianti». Molto, ma molto più di tre Nel frattempo educato a idee ora è tra l’esilio o il rientro a Milano: Otto Mündler «a house splendidly sita a casa Poldi diventa un appun- Sala Maria Teresa della
anime avevano queste donne! liberali, munifico benefattore, si Poldi sceglie il rientro, in un clima fit in the modern Milanese taste». tamento fisso per i fini connois- Biblioteca Nazionale
© RIPRODUZIONE RISERVATA unisce a quella agiata élite di im- pesantissimo dove aleggia la censu- La tradizione del design di lusso a seurs come Giovanni Morelli o Gio- Braidense di Milano).
prenditori che sovvenzionano la ra austriaca, guardato a vista perché Milano ha radici antiche, almeno vanni Battista Cavalcaselle, pronti
nuova scuola di arti e mestieri, an- compromesso. quanto il Poldi. a registrare nei loro taccuini il vor- Mostra
Fotografe! Dagli Archivi
tenata del Politecnico di Milano. Ma Abbandona la politica e si but- Il vero capolavoro di Poldi è la ticoso incremento delle opere. Nel —Dal 10 novembre 2022 al
Alinari a oggi
è il 1847 e la rivoluzione alle porte. ta a capofitto in un progetto total- collezione di dipinti di pittori pri- giro di trent’anni la sua collezione febbraio 2023, mostra-
Firenze, Villa Bardini L’anno successivo in città scoppia- mente avanguardistico: costruire mitivi (così si chiamavano nell’Ot- conterà quasi tremila oggetti. dossier Il senso del dono:
e Forte Belvedere no le Cinque Giornate e il nobiluo- un appartamento-museo in cui ad tocento le opere preraffaellesche) e La prudenza con cui acquista si collezionisti e ultime donazioni
Fino al 2 ottobre mo partecipa, non solo finanziando ogni cambio di stanza ci si cala in un di arti applicate, come gioielli, riversa anche nella gestione del suo al Museo Poldi Pezzoli.
truppe e armi contro gli Austriaci diverso stile. Nasceranno così lo smalti, tappeti, scrigni e vetri. Dota- patrimonio. Dal 1865, aiutato dal Nell’anno del bicentenario
ma spendendosi in prima persona: Studiolo Dantesco nello stile del to di un gusto raffinatissimo, cir- consulente Gabrio Sormani, stabili- della nascita di Gian Giacomo
è commissario straordinario di Trecento Italiano, la Sala Nera nello condato da suggeritori capaci, esige sce di destinare solo parte delle sue Poldi Pezzoli il Museo presenta
guerra della Legione Italiana in Ve- stile del Rinascimento del Nord, la solo opere di ottima qualità, che se- rendite nette alle spese per apparta- una mostra dedicata al tema
neto e il 16 maggio il Governo Prov- Sala Rococò, lo Scalone Barocco... leziona con saggezza tra quelle che mento e agli acquisti di opere «fa- del collezionismo e del dono
visorio lo ringrazia pubblicamente Lo supportano i migliori maestri gli vengono offerte da antiquari, cendo tacere l’impazienza dell’indo- «a pubblico beneficio».
«come onorato giovane della classe dell’Accademia di Brera, scultori, mediatori e privati che si muovono le sua di artista ad un tempo e di L’esposizione intende
facoltosa che in servigio della pa- intagliatori, frescanti, tutti diretti nell’effervescente mercato milane- mecenate». L’oculata amministra- presentare le ultime
tria mettono l’oro l’ingegno, il dal coetaneo Giuseppe Bertini se dell’epoca, centro insieme a Pari- zione filtra anche nel suo testamen- acquisizioni del Museo e
braccio, la vita, animati da quel (1825-1898). È il primo esempio di gi degli scambi europei. La maggior to del 1871, in cui egli delinea la na- celebrare il ruolo importante
sentimento che tutti ci affratella nel parte degli aristocratici italiani sta scita della Fondazione Artistica Pol- dei donatori nella continua
santo nome d’Italia». cedendo di buon grado i gioielli di di Pezzoli, «aperta ad uso e beneficio evoluzione e crescita del Poldi
La prima guerra d’Indipen- Arredò il suo famiglia: Boltraffio, Solario, Luini, pubblico in perpetuo» e dotata di Pezzoli, a partire dalla figura di
denza però volge al peggio e come palazzo di via ma anche Mantegna, Botticelli, Pie- una cospicua rendita per coprire le Gian Giacomo Poldi Pezzoli
molti il Poldi prima si rifugia in Manzoni con i primi ro della Francesca transitano nelle spese e incrementare le raccolte. Im- primo donatore.
Canton Ticino quindi parte per un esempi di «period botteghe Giuseppe Molteni, Giu- magina un museo dinamico, non un
lungo viaggio tra Svizzera, Francia, rooms». E nel 1871 seppe Baslini e molti altri che sono tempio alla sua memoria. Info
Marion Wulz. «Ritratto di Wanda Inghilterra. Nel frattempo Radetzky lo aprì al pubblico pronti a smerciarli agli emissari Curatrice del Museo Poldi Pezzoli Per informazioni dettagliate:
Wulz in tenuta da motociclista» sequestra i suoi beni e chiede in ri- della National Gallery come Otto RODUZIONE RISERVATA info@museopoldipezzoli.org

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Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209 IX

Arte germano celant


New York, 1962-1964,
la capitale dell’arte

iI libro New York 1962–1964 vita creativa della città di Grande e altri impresari di New York.
ideato e curato da Germano Celant Mela e del mondo e videro lo Il volume Skira (in inglese) contiene
(foto) (Skira, pagg 344, € 69) spostamento del centro di gravità interviste di Celant con Christo
illustra un momento cruciale artistica dall’Europa e Jim Dine, e tributi di Claudia
dell’arte: i cambiamenti radicali che agli Stati Uniti e l’ascesa di una Gould e Michael Rock.
avvennero nei tre anni compresi tra nuova leadership nelle arti, La dettagliata cronologia del
il gennaio 1962 e il dicembre 1964 incentrata su un triennio, mese per mese, è stata
ebbero un profondo effetto sulla certo numero di curatori, galleristi supervisionata da Sam Sackeroff.

«DocumEnta» crea incanti & gallerie IL seicento


siciliano
per la collettività a cura di Marina Mojana

Sarzana (La Spezia)


Nella Fortezza Firmafede
conservato
dai frati
Kassel. La XV edizione segna una svolta: viviamo in un pianeta malato in termini geopolitici
torna dopo dieci anni, dal 6 al
21 agosto, Sarzana cappuccini
ed economici e l’arte può aiutare a curarlo, ma va messa in connessione con la vita sociale Antiquariato; dedicato agli
Taormina
arredi d’epoca e all’arte antica
si svolge in contemporanea
con La Soffitta sulla Strada
evento in corso fino al 28
agosto per le vie del centro di Marina Mojana
storico animate da bancarelle
di Angela Vettese di antiquariato, modernariato

Nicolas wefers
e vintage.
sarzanaantiquariato.com

Todi (Perugia)
A Taormina, nell’anti-
co Palazzo Ciampoli
(oggi della Regione
Sicilia), è in corso fi-
Alla Galleria Giampaolo no al 14 settembre Umiltà e
Abbondio Splendore. L’arte nei conventi
fino al 27 agosto, Romantic cappuccini del Valdémone tra
Apocalypse; le installazioni Controriforma e Barocco. La ras-
dell’artista russo Peter Belyi, segna, organizzata e prodotta
classe 1971, invitano a dal Parco Naxos di Taormina
riflettere su ciò che va oltre il con la curatela scientifica della
controllo umano: paura Soprintendenza dei Beni Cultu-
dell’ignoto, profezie, guerre e rali di Messina, è un monumen-
pandemie. tale racconto per immagini sul-
Piazza Giuseppe Garibaldi 7; l’arte sacra del Seicento siciliano
giampaoloabbondio.com e propone alcuni capolavori per
i quali sarà avviato un program-
Verona ma di restauro, finanziato del-
Allo Studio La Città l’associazione Intervolumina
fino al 5 agosto The Burn Out tramite fundraising.
Sun; personale dello In mostra sono una trenti-
statunitense Jacob na di opere provenienti da ere-
Hashimoto, classe 1973, con mi, conventi di montagna, mu-
opere inedite a parete, oltre ai sei, magazzini e dalle chiese me-
suoi classici aquiloni e a nuove no note dei Frati Minori Cappuc-
xilografie. cini delle province di Messina,
Lungadige Galtarossa 21; Catania ed Enna; sono articolate
studiolacitta.it in quattro sezioni - più quella li-
braria con rari volumi di teolo-
gia, filosofia, fisica e medicina -
e documentano la cultura che si
respirava nel corso dei secoli XVI
- XVIII in quei luoghi appartati
dal mondo, ma non per questo
ignoranti il senso della vita e il
valore della bellezza.
Nelle prime tre sezioni so-
no illustrate le scelte iconografi-
che caldeggiate dall’Ordine: la
natura umana e divina di Cristo;
In movimento. Baan Norg Collaborative Arts and Culture ha contribuito con un progetto in tre parti che comprende una rampa da skateboard a Documenta Halle la Madonna degli Angeli; le figu-
re di santi e sante cari ai Cappuc-
calendart cini siciliani come Francesco, Ca-

N
essuna Documenta dispiega dunque in una mappatura na presenta una striscia di video gli intellettuali arabi gender-fluid si terina d’Alessandria e le popolari
di Kassel come di gruppi autogestiti provenienti multicanale assai poetica che ripor- rappresenta e ironizza sui propri Agata e Lucia. Nella quarta sezio-
questa sua quindi- da tutto il mondo, selezionati tra ta conversazioni, tempo perso e dubbi nella sagace fotostoria Bor- a cura di Marina Mojana ne si ricordano le opere di due
cesima edizione ha quelli più impegnati a connettere camminate su un marciapiede ur- rowed Faces, realizzata dal gruppo frati pittori, Umile e Feliciano da
segnato una svolta l’arte con la vita sociale. Le opere o bano nelle Filippine; Tania Brugue- berlinese Fehras Publishing Practi- Courmayeur (Aosta) Messina (al secolo Jacopo Impe-
di metodo tanto meglio le operazioni esposte, in un ra, cubana già presente alla Docu- ces. E così via. A Les Maisons de Judith ratrice e Domenico Guargena),
chiara: c’è un pianeta malato, sia in felice incontro di artigianato, graf- menta 11 del 2002, insieme ad altri Questa favola ha sullo sfondo da oggi al 21 agosto Istantanee formatisi nelle botteghe del ca-
termini geopolitici che economici, e fiti, fumetti, fanzine, video docu- due artisti ha raccolto nomi e dedi- tutti i diritti umani, dalla sopravvi- e incerte penombre. Sui sentieri ravaggesco Alonso Rodriquez e
l’arte può aiutare a curarlo se presa mentari o di animazione, non sono cato maschere-ritratto agli intellet- venza alla dignità dei disabili, dalla di William; personale di Vanni del fiammingo Abramo Casem-
nei suoi processi dal basso. Curata fatte per il mercato dell’arte e por- tuali che il regime cubano ha censu- sessualità al diritto a una cultura Cuoghi, classe 1966, che brot e poi diventati Cappuccini.
dal collettivo indonesiano Ruan- tano in sé il sapore del fatto a mano, rato dal 1959. Nino Bulling riflette locale che non si identifichi né con presenta circa 15 opere Tra le tele eseguite da arti-
grupa, la mostra presuppone una del rito e del gioco. Ciò che viene sul cambiamento climatico visto da quella coloniale né con quella glo- recenti ispirate ai panorami sti di fama internazionale per i
critica alla distribuzione disuguale considerato arte sono le attività dei una prospettiva gender-fluid in di- bale, fino al rifiuto del successo co- valdostani (foto), sia reali che Cappuccini del Valdémone ricor-
del capitale descritta e propone la gruppi nella loro interezza: anche segni figurativi. Jumana Emil Ab- me regola di auto-sfruttamento: dipinti da William Turner. diamo la Madonna degli Angeli
sua correzione secondo linee che a costo di perdere il controllo del ri- boud esplora i pericoli connessi alla questa è l’unica condizione non ne- montebiancomontagnasacra.com con i santi Francesco e Chiara
echeggiano il pensiero di Donna sultato, i curatori hanno delegato ai carenza d’acqua con dipinti accatti- goziabile in un campo in cui c’è po- (1588) di Scipione Pulzone (foto),
Haraway: condivisione di risorse, gruppi medesimi la scelta degli in- vanti. Lo stesso Jimmie Durham, sto per ogni altro portato culturale, Venaria Reale (Torino) dipinta per la chiesa di Mistretta
spazi e conoscenza, formazione di l’artista indiano nativo recente- in uno spirito che passa dal croce- Alla Reggia di Venaria e la scenografica Trasfigurazione
nuove famiglie non biologiche e mente scomparso, al quale è dedica- via tra l’Illuminismo europeo e fino al 15 gennaio 2023 Play. di Giovanni Lanfranco, realizza-
centrate sulla cura reciproca, atten- La mostra è curata ta la rassegna, era arrivato a Docu- un’atavica protezione interna al Videogame, arte e oltre; la ta per i Cappuccini di Randazzo
zione all’ambiente, ridimensiona- dal collettivo menta nel 1992 e da allora non è mai branco. Tutti contenti, dunque? No. grande mostra indaga i nella prima metà del Seicento. Si
mento dell’io rispetto al noi, un indonesiano uscito dalle cronache del sistema. Dove c’è gruppo c’è inclusione ma videogiochi come “decima segnala anche la Madonna degli
punto, questo, su cui si incontrano Ruangrupa Tuttavia, per la maggioranza, anche esclusione: un’opera e alcu- forma d’arte” praticata da tre angeli e santi francescani del Con-
visioni futuribili e le abitudini mil- e composta ciò che vediamo sono soggetti non ne scritte hanno fatto sentire gli miliardi di persone nel mondo, vento di Pettineo, restituita al
lenarie di alcuni contesti rurali con- da gruppi autogestiti identificabili come artisti. Nel- ebrei addirittura minacciati, fino a meta forma d’arte in cui pubblico dopo un lungo restauro
trapposti a quelli industriali e urba- l’enormità della scelta, suddivisa in fare dimettere la responsabile della architettura, pittura, scultura, che ha svelato la firma autografa
ni. Persino il carattere della grafica più di trenta sedi diverse come il struttura di Documenta. Forse non musica, poesia, cinema, del fiammingo Guglielmo Borre-
sceglie di accostare delle lettere in dividui da coinvolgere. Il visitatore classico Fridericianum, il museo basta esporre parole d’ordine poli- fumetto danno vita a mans e la data 1722, sinora na-
corsivo a uno stampatello maiusco- può girovagare con allegria o acca- dedicato ai Fratelli Grimm, archeo- ticamente corrette e buone prati- stratificati mondi collettivi. Le scoste dalla imponente cornice.
lo, come a incrociare le esigenze del nirsi a capire, leggendo i mille ma- logie industriali, depositi e parchi, si che perché l’umanità si dimostri estetiche di videogiochi come © RIPRODUZIONE RISERVATA

singolo con quelle della comunità. teriali informativi forniti attraver- può solo riportare qualche esempio. capace di salvarsi. Tra le necessità Ico, Monument Valley, Rez
Il concetto portante della mo- so guide stampate, macrodidasca- Il gruppo Britto Arts Trust, basato a primarie delle comunità c’è anche Infinite, Okami, Apotheon sono
stra è riassunto da alcune parole lie e qr code. Può anche leggere i Dhaka nel Bangladesh, si presenta quella, purtroppo, di individuare ricondotte alle influenze dei
provenienti dall’agricoltura: lum- racconti raccolti in Lumbung Sto- con un insieme di graffiti, proiezio- un nemico esterno per garantire la grandi maestri del passato.
bung, che in indonesiano indica il ries, un vademecum concettuale ni, sculture a forma di vegetali o di coesione interna. Quantomeno, il Piazza della Repubblica 4;
surplus di riso che viene portato dai creato attraverso storie più che di- pistole ibridate con pesci in un finto risultato della mostra non è in con- lavenaria.it
produttori in un’area condivisa per squisizioni teoriche. supermercato. La Jatiwangi Art traddizione con le sue premesse: la
poter essere ridistribuito, fridskul È probabile che i poteri dell’ar- Factory, un’organizzazione indo- sua struttura e anche quest’ultima Venezia
come ambito di convivenza, ruru te contemporanea finiscano per nesiana che sviluppa incontri trans- vicenda ci dicono che è tempo di Al Museo Correr
come spazio per attività comuni e adottare alcuni dei pochi singoli che locali di comunità agricole, presenta stare accorti, perché le libertà che fino al 20 ottobre Venezia nelle
così via, con termini che hanno ra- espongono, ma dovrà prima adat- le marionette della cultura Mandin- crediamo acquisite potrebbero fotografie di Massimo Listri;
dici latine, greche, arabe, asiatiche, tarli alle sue esigenze. Ci sono artisti go costruite a più mani dalla Sogo- svanire rapidamente. l’anima dei monumentali musei
africane e che traducono operazio- già pronti all’operazione. Malgorza- lon Company e, ancora, decorazioni © RIPRODUZIONE RISERVATA e dei porteghi cittadini è
ni concrete in concetti astratti, ta Mirga Tas, l’artista Rom che ora, con specchi, stoffe colorate, corde, catturata dallo sguardo del
sempre connessi da un senso di a Venezia, ha il padiglione polacco, legni provenienti dal Mali per deco- grande fotografo fiorentino,
Documenta Fifteen
processualità che sceglie il tempo qui espone splendidi arazzi cuciti rare il Bulon, un’area comune dove classe 1953.
gerundio. L’esposizione, concepita con rimasugli di tessuti che descri- si celebrano riti di passaggio e ceri- Kassel, sedi varie Piazza San Marco 52; Scipione Pulzone. «Madonna
come una raccolta o vendemmia, si vono mitologie collettive. Kiri Dale- monie. Il circuito internazionale de- Fino al 22 settembre correr.visitmuve.it fra gli angeli», Mistretta, (Messina)
X Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209

Religioni e società Brent Nongbri


La religione?
un’idea moderna

Di Brent Nongbri esce il saggio dimensione della vita separata


Prima della religione. Storia di una dalla politica, dall’economia e dalla
categoria moderna (Claudiana, scienza è un’evoluzione recente
pagg. 280, € 34). Lo studioso nella storia europea, che è stata
norvegese nota che essa ha una proiettata lontano nello spazio e
storia e non è qualcosa di indietro nel tempo, con il risultato
originario delle culture antiche. che ora la religione ci appare una
L’idea di religione, come parte naturale e necessaria.

Teologi sul grande schermo. Una scena del film «Zwingli, der Reformator», 2019

abitare
le parole
Frutto
di mente
aperta

di Nunzio Galantino

creatività

» Due passaggi si rendono


necessari per cogliere in
maniera corretta il senso della
afp
parola creatività. Bisogna prima
di tutto prendere atto che il suo

Dizionarietto È
concetto si è modificato nel un po’ scontato che la logia», cavallo di battaglia della filo-
tempo. Dall’essere considerata parola «teologia» sia sofia cristiana, si accosta un inatteso
un’attività riservata alle Divinità nata nell’Ellade, dato «ontico e ontologico», di matrice
o, presso i Greci, alla sola arte che intreccia due vo- heideggeriana. Tuttavia, come è na-
poetica, la creatività è passata a
indicare l’attitudine di chiunque
riesca a concatenare idee, realtà
dall’«Agape» caboli greci, theós,
«Dio», e lógos, «di-
scorso», divenendo così la riflessione
turale, imperano le grandi categorie:
se stiamo solo alla prima lettera del-
l’alfabeto, sempre semplificando, ci
ed emozioni in maniera
virtuosa, significativa e
sorprendente. Aprendosi allo
sprigionarsi dell’energia e della
a «Zwingli» critica sulla trascendenza divina, sul-
le verità rivelate, sul mistero sacro.
Meno noto è, invece, che a coniare
questo termine sia stato Platone e
imbattiamo in «agape, allegoria,
analogia, anima, antropologia, apo-
logetica, arianesimo» e così via.
Rimanendo nell’orizzonte del-
bellezza del nuovo. Strumenti per la teologia. Nuovi e agili manuali offrono informazioni precisamente nella Repubblica (379a) la teologia, ci spostiamo però nella
E poi, bisogna sgombrare il ove la definiva come la rappresenta- modernità, facendo salire sulla ri-
campo dai principali luoghi e aggiornamenti sui concetti, i temi, i simboli (ma anche i profili zione di Dio nella sua essenza «sia in balta una sfilata eterogenea ma sug-
comuni che circolano intorno al di teologi) che hanno alimentato per secoli la nostra cultura versi epici o lirici, sia nei testi delle gestiva di 26 teologi considerati –
nostro lemma. Innanzitutto tragedie». Il suo discepolo Aristotele, forse con un po’ di eccesso – i «gi-
riconoscendo che non vi è nella Metafisica (1026a), accostando- ganti» recenti sulle cui spalle si deve
opposizione tra creatività e la alla filosofia e alla matematica, la salire per intuire il futuro che ci at-
metodo; e che, proprio per questo, collocava tra le scienze «contempla- tende (secondo la celebre metafora
la creatività non è questione di un tive», come la più eletta, avendo per medievale, cara a Eco e coniata da
istante. Creatività non è lampo di di Gianfranco Ravasi oggetto la natura divina. Giovanni di Salisbury). Come accade
genio. È piuttosto un processo Fatta questa premessa filolo- in ogni selezione, possono stupire
reale, reso possibile da gica, ne aggiungiamo una più epi- certe presenze e, in questo caso, so-
dinamismo mentale e finalizzato stemologica. Avendo un suo statuto prattutto le assenze. Esse sono giu-
ad offrire qualcosa di nuovo. Può specifico – che la distingue, perciò, stificate da un criterio estrinseco
farlo solo chi, presente al suo dalla semplice religiosità o dalla de- forse necessario ma discutibile. In-
ambiente, resta aperto ai più vozione e dalla spiritualità generica fatti, come scrive nella sua introdu-
disparati stimoli da esso e da altri – la teologia nei secoli si è dotata di zione Marinella Perroni, «abbiamo
ambiti provenienti. un suo linguaggio specifico, come deciso di occuparci solo di quei teo-
Questa virtuosa accade alle altre discipline. Esso è logi che sono morti nelle prime due
concatenazione fa della creatività modellato secondo le epoche stori- decadi di questo secolo».
un processo non fine a sé stesso, che e si cristallizza in forme e for- In questo modo sono emargi-
ma capace di alimentare mule canoniche, talora così conno- nati i veri giganti del secolo scorso
innovazione e progresso. tate da diventare autoreferenziali (è sulle cui spalle si vedrebbe molto più
Attraverso lo sguardo spinto il caso anche di certi teologi contem- lontano di quanto è possibile con
oltre, la scoperta di orizzonti poranei dal dettato così esclusivo da questi pur pregevoli autori, alcuni
inediti e la cura per interessi rasentare l’oscurità oracolare). È, decisamente minori, i cui ritratti so-
autentici, caratterizzati da quindi, necessario a chi non pratica no affidati a teologi o studiosi italia-
gratuità interiore. Difficilmente, la materia in modo «professionale» ni. Certo, non mancano figure che
nella creatività, la pressione ricorrere a una guida esplicativa, hanno lasciato una traccia significa-
esterna può sostituire la passione, spesso necessaria anche per i non tiva; la lettura dei loro scritti è stimo-
che spinge a raggruppare in credenti perché i concetti, i temi, i lante; le loro proposte possono gene-
combinazioni originali elementi simboli teologici hanno nei secoli rare percorsi evolutivi e rivelare an-
vari, anche preesistenti. L’uomo condizionato, alimentato, provoca- che le involuzioni che la riflessione
infatti non crea ex nihilo, to la filosofia, le arti, la cultura e la post-conciliare ha subìto con strasci-
nonostante l’etimologia della prassi generale. chi pastorali. Anzi, alcuni pochi han-
parola creatività contenga la È nato, così, un Dizionarietto di no una statura degna per certi versi
radice sanscrita kar, col teologia per laici in una collana di di essere accostati a quei «giganti»
significato appunto di fare/creare analoghi sussidi per le più diverse del secolo scorso.
(dal niente). discipline e soprattutto per alcune Pensiamo, ad esempio, a Paul
Grazie alla curiositas, selezioni linguistiche mirate (l’ara- Ricoeur e alla sua ermeneutica sim-
all’apertura di mente e alla libertà bo, il sanscrito e il tedesco dei filoso- bolica, a Olivier Clément, costruttore
da schemi rigidi e precostituiti, la fi, l’ebraico, il greco e il latino con ter- di ponti tra le due sponde d’Oriente
persona creativa si lascia guidare minologie specifiche). In realtà si e d’Occidente della Chiesa, a Jacques
dalla visione profetica di un tratta di un rifacimento di un Piccolo Dupuis, maestro di un genuino plu-
mondo che ancora non c’è o non Lessico di Teologia apparso nel 1989, ralismo religioso, a Martin Hengel e
gli è ancora apparso, fino a quel che è ora rivisitato, aggiornato e rie- Edward Schillebeck, studiosi di cri-
momento. Persone fatte così laborato da una pattuglia di giovani stologia da angolature diverse, al po-
contribuiscono alla soluzione di teologi guidati da un loro noto colle- limorfo Raimon Panikkar, pensatore
problemi complessi nella vita e ga, il bresciano Giacomo Canobbio. da crinale, all’acuto interprete di una
nelle relazioni. In ogni ambito. La sequenza delle 588 voci ha come «teologia politica» come Johann
Fare spazio alla creatività estremi alfabetici l’«abito», che non Baptist Metz, né si può ignorare l’in-
nell’esperienza religiosa, ad è però una veste bensì l’habitus clas- flusso interculturale e interreligioso
esempio, non vuol dire lasciare sico, ossia «un modo di essere o di potente e provocatorio di Hans Küng.
campo libero a stranezze o a comportarsi stabile» dalle implica- Naturalmente altri dei 26 scelti sono
insopportabili improvvisazioni. zioni morali, e «Zwingli», il famoso interessanti ed è proprio per questo
Vuol dire piuttosto fare entrare riformatore protestante svizzero, che il volume diventa prezioso per ri-
in essa, a pieno diritto, tutta la fiero oppositore della «transustan- comporre un affresco del pensiero
persona; con la sua vitalità, col ziazione» eucaristica (altro lemma teologico cristiano più recente.
suo carico di storia, bella e presente nella serie). © RIPRODUZIONE RISERVATA

problematica, e col suo bagaglio È interessante scoprire, accan-


di emozioni, di progetti, di attese to a terminologie vetuste, legate al
Dizionarietto di teologia
e di ritardi. L’allontanamento linguaggio teologico del passato so-
per laici
dall’esperienza religiosa che prattutto trattatistico, le nuove ac-
siamo costretti a registrare è quisizioni basate su approcci finora A cura di Giacomo Canobbio
frutto anche dell’ostracismo inediti. Per rendere l’idea, aprendo a Scholé, pagg. 378, € 28
dato alla creatività rettamente caso il dizionario, ci imbattiamo ad
intesa e dell’aver ridotto la esempio in «extradiegetico», agget-
Guardare alla teologia
religiosità medesima, di tivo tipico della recente narratologia,
del futuro
frequente e per pigrizia mentale, accostato alfabeticamente all’antico
a formule e gesti sempre e celebre «extra Ecclesiam nulla sa- A cura di Marinella Perroni,
sterilmente identici a sé stessi. lus» che tante discussioni ha fatto Brunetto Salvarani
© RIPRODUZIONE RISERVATA proliferare nei secoli. Così all’«onto- Claudiana, pagg. 304, € 24
Il Sole 24 Ore Domenica 31 Luglio 2022– N.209 XI

Musica il disco del sole


il violoncello
in un gioco di specchi

Sempre più protagonista della Berio e Boulez, incontra in Michele inganno i nomi anticati di Suite
musica contemporanea, il Marco Rossi, classe 1989, non Francese (III, VI, VIb) e Partita: le
violoncello cerca nuovi orizzonti in solo lo strumentista ideale, capace pagine violoncellistiche sfilano in
Works for Violoncello di Ivan di iperbolico virtuosismo, ma un crescendo di modernità, su una
Fedele (1 CD Kairos) un gioco a anche l’estroso comunicativo, in grammatica sonora sempre più
specchio tra compositore e grado di raccontare la nuova ampia e che nel finale si riverbera,
interprete. Il primo, classe 1953, scrittura con accattivante grazie a Francesco Abbrescia,
erede della lezione di Donatoni, spettacolarità. Non traggano in nell’elettronica. (C.M.)

settenote
«Futur proche». Lo spettacolo con la coreografia di Jan Martens
la rara beatrice
a cura di Angelo Curtolo