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dimore sontuose agli dei che costruirsi case comode e confortevoli. D’altra parte, la vita nella polis
greca si svolgeva principalmente nei luoghi pubblici: l’acropoli, l’agorà, i ginnasi, i bagni.
I bagni pubblici
C’erano vasche di acqua calda e vere e proprie saune. Non si andava ai bagni solo per lavarsi ma
anche per incontrare amici. In apposite sale erano ammesse anche la donne.
TECNICHE DI COSTRUZIONE
I muri
Le grandi pietre usate per innalzare i muri venivano
accuratamente squadrate e la superficie di contatto fra
blocco e blocco era ridotta a una cornice di circa 7 cm
di spessore, perfettamente levigata. La parte centrale
era quindi scavata e non combaciava con la pietra che
era posta a fianco.
IL TEMPIO
Il tempio è caratterizzato dall’equilibrio visivo tra le parti che lo costituiscono. Tutte le sue
dimensioni sono accuratamente studiate: le proporzioni tra altezza e larghezza, la distanza tra le
colonne, il semplice ritmo determinato dalla loro successione, il rapporto misurato tra i pieni e i
vuoti. Tutti gli elementi che costituiscono il tempio (colonne, architravi, capitelli, celle) formano un
insieme coordinato. Il volume del tempio, poiché semplice, esalta l’equilibrio complessivo e la
leggerezza delle sue parti. A differenza dei templi egizi o mesopotamici, esso non è imponente, ma
misurabile allo sguardo. Il tempio greco non ha un’organizzazione gerarchica: tutte le facciate sono
importanti, in modo che l’osservatore possa ammirarlo da qualsiasi angolazione. Il tempio si
presenta non come una massa chiusa, ma in comunità con l’ambiente. D’altra parte il cittadino non
può accedervi e assiste al rito religioso dall’esterno, dove è posto l’altare. Le colonne perimetrali
aprono l’edificio alla natura; la luce vi penetra lasciando intravedere la cella, con la statua del Dio, e
il paesaggio.
Il frontone. La facciata è definita in alto del frontone, che si racchiude il timpano triangolare.
Questo ospita sculture di rilievo o a tuttotondo.
Il prònao è la parte anteriore del tempio, consiste in un portico ornato di colonne. Precede, come
indica lo stesso nome, la cella.
La cella conserva la statua della divinità. Può accedervi solo il sacerdote.
La trabeazione cinge l’intero tempio, sormontando le colonne. È formata da tre fasce
sovrapposte: l’architrave, elemento orizzontale portante, il fregio e la cornice. Sulla trabeazione
poggiano le travi lignee del tetto.
Le colonne sono disposte su una o due file, fungono da perimetro del tempio. Si eregono sul
basamento, lo stilòbate, cui si accede mediante una gradinata. In alto le colonne si concludono
con un capitello, su cui appoggia la trabeazione.
IL TEATRO
La tipologia del teatro greco si è definita nel corso dei secoli V e IV a.C.,in coincidenza
all’affermarsi della rappresentazione di tragedie e commedie. Il teatro si integra armoniosamente
nell’ambiente naturale. Collocato presso un tempio e su un pendio, la sua struttura sfrutta il naturale
andamento del terreno. Tutte le parti che compongono il teatro sono collegate tra loro; alcune sono
costituite da elementi mobili, e quindi adattabili al contesto e alle esigenze della recitazione. Esso si
compone di tre parti, corrispondenti a diverse funzioni.
La cavea è una gradinata a forma di semicerchio, per lo più addossata al pendio naturale. È
suddivisa mediante gradini in più settori a forma di cuneo. Dapprima in legno, fu realizzata
nel V secolo a.C. in pietra e muratura.
L’orchestra è la zona destinata alle danze del coro. La sua forma segue quella delle
gradinate: è generalmente semicircolare, o più raramente circolare.
La scena era insieme fondale architettonico del teatro e luogo di recitazione degli attori. Fu
eretta in pietra solo in età classica. I teatri erano studiati in funzione di una perfetta qualità
acustica, grazie a complessi calcoli che tenevano conto della forma, della dimensione e
dell’inclinazione della cavea.